2. gli stili di insegnamento. indiceindice 3. l’apprendimento; 4. l’apprendimento negli adulti;...
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2. GLI STILI DI INSEGNAMENTO
INDICE
3. L’apprendimento;4. l’apprendimento negli adulti;5. criticità influenti;6. fattori di apprendimento;7. lo stile di apprendimento;8,9. l’apprendimento esperienziale di Kolb; 10,11. il sistema dei canali sensoriali;12. il sistema di elaborazione delle informazioni;13. metodi di lavoro;14. impatto tra stili di insegnamento e apprendimento;15. come incentivare l’incontro;16. bibliografia e sitografia.
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modalità globale con la quale viene svolto l'insieme delle funzioni che rientrano nel ruolo dell'insegnante
GLI STILI DI INSEGNAMENTO
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COMPONENTI FONDAMENTALI DELLO STILE DI INSEGNAMENTO
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• Cognitivo;
• emozionale;
• relazionale.
FATTORI CHE INTERAGISCONO CON LO STILE DI INSEGNAMENTO
Lo stile di insegnamento di un soggetto dipende dall’interazione di diversi fattori, quali:stile di apprendimento del docente;modello didattico di riferimento;stili legati all’agire;atteggiamenti;stile cognitivo;stili di leadership;
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IL MODELLO DIDATTICO
schema teorico rappresentativo degli elementi che intervengono nell’attività didattica, sottintende un modo di intendere il contesto formativo, il processo di insegnamento e di apprendimento, il ruolo del docente.
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IL MODELLO DIDATTICO
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SISTEMAALLIEVO
SISTEMA DOCENTE
SISTEMA DELLE DISCIPLINE
SISTEMA METODOLOGICO
CONTESTO FORMATIVO
La complessità dell’esperienza formativa è dovuta alla convergenza di più sistemi:
IL MODELLO DIDATTICO
Prevalenza del ruolo del docente:
modello tradizionale incentrato sulla classica lezione frontale, trasmissione di contenuti logicamente organizzati e disposti secondo un ordine deduttivo;
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IL MODELLO DIDATTICO
Prevalenza dei contenuti disciplinari:
anche questo modello è tradizionale, solo che al posto del potere o carisma del docente si sostituisce il potere o carisma della disciplina: in primo piano c’è la struttura e la coerenza interna della disciplina, a cui sottostanno sia il docente che l’allievo;
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IL MODELLO DIDATTICO
Prevalenza del sistema l’allievo:
L’obiettivo dell’azione educativa è il protagonismo dell’alunno.Diventano determinanti le sue dinamiche personali, i suoi processi di apprendimento, i suoi problemi, le sue esigenze estemporanee, alle quali si può anche sacrificare la struttura di una disciplina.
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IL MODELLO DIDATTICO
Prevalenza del sistema metodo:
l’attenzione è rivolta prioritariamente alla procedura instaurata, lasciando un po’ nell’ombra i contenuti. L’obiettivo è che l’alunno acquisisca un metodo, i contenuti sono secondari e funzionali all’acquisizione del metodo.
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IL MODELLO DIDATTICO E LO STILE DI INSEGNAMENTO
un modello implica un certo modo di concepire l’insegnamento e il rapporto fra i diversi fattori in gioco;
ciascun insegnante tenderà a privilegiare quel modello che sente più confacente al proprio stile cognitivo, esperienza passata come studente e come insegnante, aspettative, capacità. 12
STILI LEGATI ALL’AGIRE DEL DOCENTE
Metodico/Impulsivo
Riflessivo/Pragmatico
Complessità/Semplicità
Pianificatore/Correttore 13
ATTEGGIAMENTI DEL DOCENTE
sono orientamenti profondi, relativamente durevoli, sono visioni del mondo e modi di interagire con esso;
si esprimono attraverso comportamenti e opinioni.
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STILE COGNITIVO DEL DOCENTE
Sistematico/intuitivoAnalitico/globale
Riflessivo/impulsivoVerbale/visuale
Convergente/divergente
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STILE DI LEADERSHIP DEL DOCENTE
Direttivo Democratico Partecipativo Competitivo Lassista
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GLI STILI DI INSEGNAMENTO
Sistematico pianificatore convergente: Programma accuratamente le lezioni e segue
scrupolosamente lo schema della sua progettazione. Scandisce con precisione i tempi della lezione, chiarendo
sempre gli obiettivi che ci si prefigge e il tempo che si impiegherà per raggiungerli. “Gli alunni in questo modo si sentono rassicurati, sanno sempre che cosa si fa e perché si fa, percepiscono – e assimilano - un senso di ordine e di efficienza”;
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GLI STILI DI INSEGNAMENTO
Riflessivo complesso: Spinge spesso gli alunni a problematizzare, a
tracciare collegamenti e a trarre inferenze, perché l’apprendimento ha senso solo se si utilizza il pensiero al limite delle proprie capacità elaborative. Ciò induce a non essere approssimativi, sbrigativi e dogmatici, irrispettosi delle sfumature e delle differenze;
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GLI STILI DI INSEGNAMENTO
Pragmatico semplice: Cerca di ancorare ogni attività al vissuto degli
alunni, facendo esempi attinti dalla quotidianità e prevedendo sempre applicazioni pratiche, perché altrimenti ogni concetto rimane distante, campato in aria, sostanzialmente opaco e incomprensibile;
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GLI STILI DI INSEGNAMENTO
Evitante: Sta bene attento a non imbarcarsi in discussioni
estenuanti e senza sbocco, che hanno l’unico scopo ed esito di perdere tempo e non fare la lezione. Crede che l’insegnante si debba assumere la responsabilità del proprio ruolo, anche se talvolta può risultare impopolare, perché fare fatica non piace a nessuno, ma senza fatica non c’è apprendimento;
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GLI STILI DI INSEGNAMENTO
Esplorativo: Sollecita i suoi alunni a non dare niente per
scontato, ma invece ad interrogarsi senza posa, a sondare nuove possibilità e a cercare nuove piste. Compito primario della scuola è accendere dei fuochi di interesse, senza i quali non c’è vero scambio di esperienze tra generazioni, c’è rassegnazione, immobilismo, passività.
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IL DOPPIO SGUARDO
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• Rivolto al problema;• rivolto a se stesso mentre affronta il
problema.
Permette di prendere distanza rispetto al problema e contemporaneamente lasciarsi attraversare da alcuni interrogativi che riguardano il Sé.
IL DOPPIO SGUARDO
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• sono capace di provare atteggiamenti positivi nei confronti degli altri (calore, attenzione, interesse, rispetto) senza porre condizioni preliminari?
• la mia sicurezza interna è abbastanza forte da permettere all'altro di essere indipendente da me?
• sono capace di vedere l'interlocutore come una persona in evoluzione o sono bloccato dai suoi atteggiamenti e dai miei?
• sono in grado di percepire le differenze individuali degli studenti in termini di conoscenze di base, aspettative, preferenze di apprendimento, capacità di socializzazione, motivazione,...?
BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA
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