6 - social cognition...psicologia sociale e della comunicazione 16/17 1 psicologia sociale e della...
Post on 24-Jan-2021
6 Views
Preview:
TRANSCRIPT
-
Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17 1
Psicologia Sociale e della Comunicazione
Social Cognition
Cognizione di Sé
Prima Impressione
Attribuzioni Causali
mauro.sarrica@uniroma1.it
Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17
Il Sé
Non è solo riconoscere di avere un corpo
Video Rouge test
Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17
Twenty Statements Test
Il metodo di codifica più comune identifica quattro categorie di base della percezione di sé, ciascuna rappresenta diversi livelli di astrazione (Cousins, 1989).
● A. Physical. Attributi fisici e osservabili che non richiedono l’interazione, come i dati della carta di identità (es. età, genere)
● B. Social. Riferimento al ruolo sociale, istituzionale, appartenenza e altri status definiti socialmente (es. "studente")
● C. Attributive. Attore situation-free caratterizzato da stili personali di azione, sentimento e pensiero (es. “amichevole," "sveglio")
● D. Global. Definizioni ampie che trascendono il ruolo social e l’interazione e che non danno informazioni sulle caratteristiche individuali (es. "essere umano" "essere vivente").
Es. Leone, Siag, Sarrica, 2014: “I am Palestinian”, “I am a refugee”, “I am Arab”, “I am a young person”, “I am Muslim”.
-
Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17
Prospettiva Cognitivista
Sé: insieme di conoscenze che riguardano noi stessi
Schema di Sé: “generalizzazioni cognitive circa il sé, derivate dall’esperienza passata, c h e organizzano e guidano il processamento dell’informazione relativa al sé contenuta nelle esperienze sociali individuali” (Markus, 1977, p.64)
Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17
Modello 'solido'
Sé: struttura organizzata in maniera stabile…con possibilità plastiche in situazioni differenti e lungo il tempo
Sé
…
…
…
…
…
Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17
Sé – posizione centrale
Maggiore accessibilità: gli schemi di sé sono molto utilizzati e rimangono perciò altamente salienti ed accessibili.
Organizzazione intorno a stati interni: gli schemi di sé sono strutturati includendo informazioni non osservabili
Maggior intensità emotiva: il grado di intensità affettiva è maggiore per le informazioni legate al sé rispetto agli altri
Sé – Altri vicini: caratteristiche schematiche simili
-
Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17
Rappresentare sé a se stessi
Self-serving bias: tutte quelle distorsioni cognitive finalizzate a preservare una concezione positiva di sé.
Ricerca di autostima, efficacia, continuità, distintività: per lo sviluppo di una identità è necessaria la percezione di stabilità sia in situazioni differenti che lungo il tempo.
È fondamentale, inoltre la percezione di unicità rispetto agli “altri”.
Minacce all'identità
Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17
Molti Sé
Working self: non tutte le informazioni riferite al sé sono contemporaneamente accessibili. L’interazione con la situazione (informazioni provenienti dall’ambiente sociale) attiva alcuni elementi.
Sé reale, Sé ideale, Sé normativo (Higgins): non solo conoscenza di come siamo, ma anche di come vorremmo essere e come dovremmo essere.
Discrepanza tra diversi sé porta a forme diverse di reazione emotiva: riduzione del tono dell’umore, distress.
Molti gruppi – Molti “altro generalizzato”
Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17
Sé come guida nell’elaborazione di informazioni
Markus (1977) esperimento basato sui tempi di reazione
lo sperimentatore chiede ai partecipanti di definirsi lungo la dimensione “indipendenza/ dipendenza” dagli altri.
Distinzione tra gruppi “schematici” o “aschematici”.
● Prova: leggere una serie di aggettivi su uno schermo e dichiarare, premendo un pulsante, se ogni aggettivo li descrive o meno.
-
Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17
Sé come guida nell’elaborazione di informazioni
Markus (1977) esperimento basato sui tempi di reazione
lo sperimentatore chiede ai partecipanti di definirsi lungo la dimensione “indipendenza/ dipendenza” dagli altri.
Distinzione tra gruppi “schematici” o “aschematici”.
● Prova: leggere una serie di aggettivi su uno schermo e dichiarare, premendo un pulsante, se ogni aggettivo li descrive o meno.
● Risultati: relazione tra schematicità e tempi di reazione
gli “schematici” sono più veloci nell’attribuirsi aggettivi coerenti con il proprio schema di sé (indipendente - dipendente);
gli “aschematici” sono impiegano gli stessi tempi nel giudicare ambedue i tipi di aggettivi
Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17
Psicologia Cross-culturale
Non basta catalogare le somiglianze e le differenze esistenti, poiché queste non sono che il punto di partenza per l’indagine. È più importante dimostrare come le variazioni culturali sono dei fatti che hanno una direzione.Studiare le differenze culturali in termini di cambiamento e direzione è superare immediatamente la posizione del relativismo.(Asch, 1952, p.414 ed. it.).
Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17
Psicologia Cross-culturale
La cross-cultural psychology, è definita come:
lo studio scientifico del comportamento umano e della sua trasmissione, prendendo in considerazione i modi in cui i comportamenti sono definiti e influenzati dalle forze culturali (Segall et al., 1990).
E il suo scopo è:
determinare i limiti entro cui le teorie generali di psicologia restano valide e i tipi di cambiamento di cui queste teorie hanno bisogno per renderle universali (Triandis et al., 1973).
the west toward the rest
-
Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17
Sé e cultura
Hazel Rose Markus e Shinobu Kitayama (1991)
due modalità fondamentali di costruire il sé in relazione all’ambiente circostante:
“per il sé interdipendente gli altri sono inclusi all’interno delle barriere del sé poiché le relazioni con gli altri in contesti specifici sono caratteristiche che definiscono il sé. […] Le caratteristiche attraverso cui si definisce il sé indipendente sono attributi, abilità, tratti, desideri e motivi che possono essere stati prodotti sociali ma che sono divenuti ‘proprietà’ dell’individuo” (Markus e Kitayama, 1991, p. 246)
Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17
Sé e cultura
Caratteristiche Sé Indipendente Sé Interdipendente
Definizione Separato dal contesto sociale Connesso col contesto sociale
Struttura Unitaria, stabile, definita Flessibile, variabile
Caratteristiche importanti
Interne, private (abilità, pensieri, sentimenti)
Esterne, pubbliche (status, ruolo, relazioni)
Compiti
Essere unici Esprimersi Autorealizzarsi Promuovere i propri interessi Essere diretti “di quello che pensi”
Appartenere, adattarsi Occupare il proprio posto Compiere azioni appropriate Promuovere gli obiettivi altrui Essere indiretti
Ruolo degli Altri
Self-evaluation: gli altri sono importanti per il confronto sociale, valutazione riflessa
Self-definition: le relazioni con gli altri in contesti specifici definiscono il sé
Basi dell’autostima
Abilità nell’esprimere il sé, validazione degli attributi interni
Abilità nell’adattarsi e nel contenersi, mantenimento dell’armonia nel contesto sociale
Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17
La prima impressione
Anderson (1965) modello algebricomedia ponderata: valutazione e successiva combinazione
Intelligente 4 x 3
Abile 3 x 2
Laborioso 2 x 2
Caldo 4 x 4
Determinato 1 x 2
Pratico 1 x 1
Prudente 2 x 1
Intelligente 4 x 3
Abile 3 x 2
Laborioso 2 x 2
Freddo 1 x 4
Determinato 1 x 2
Pratico 1 x 1
Prudente 2 x 1
-
Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17
Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17
La prima impressione
Fiske e Neuberg (1990) i due modelli non sono alternativi, la scelta del processo dipende dalle motivazioni cognitive
Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17 26
Psicologia Sociale e della Comunicazione
Social Cognition
Attribuzioni Causali
-
Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17
Gli altri – Percepiscono e Agiscono
Gray, H. M., Gray, K., & Wegner, D. M. (2007). Dimensions of mind perception. Science (New York, N.Y.), 315(5812), 619. doi:10.1126/science.1134475
Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17
Questioni di prospettiva
Piaget: Superamento della prospettiva egocentrica - Sally e Anne (video)
Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17
Attribuzione causale
Come mai si è comportato così?
bisogno di spiegare gli eventi al fine di controllare, prevedere, agire, comunicare in modo congruente
-
Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17
Il locus
Locus interno: il comportamento è dovuto alle scelte (motivazione) ed alle caratteristiche (abilità) della persona
Locus esterno: il comportamento è dovuto alla situazione
Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17
Le Disposizioni
● Gli elementi più informativi sono
Effetti non comuni: le scelte effettuate non rientrano nella norma, ci informano circa preferenze specifiche della persona
Desiderabilità sociale: le scelte effettuate non sono dovute al desiderio di apparire positivamente agli occhi degli altri, ci informano circa disposizioni interne
Libera scelta: le scelte effettuate non sono dovute a coercizioni ambientali (o a ruoli ricoperti), non sono attribuibili a fattori esterni
Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17
(Modello della covariazione)
Kelley (1967): esemplifica l’idea di scienziato ingenuo.
Le persone considerano molteplici cause e attribuiscono la spiegazione a quella che covaria maggiormente con il comportamento messo in atto
Distintività (oggetto)
Coerenza in situazioni diverse (soggetto)
Consenso (altri)
Se l’effetto presenta alta distintività, alta coerenza e alto consenso: attribuzione causale disposizionale
I tre fattori non hanno uguale valore predittivo: le informazioni riguardanti la coerenza nel tempo sono le più importanti
-
Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17
Consenso(tra persone)
Coerenza(tra situazioni)
Distintività(tra oggetti)
ATTRIBUZIONE
Basso(nessun altro dice che la teoria dell'attribuzione è noiosa)
Alta(Ermione dice, in contesti diversi, che la teoria dell'attribuzione è noisa)
Bassa(Ermione dice che molte teorie sono noiose)
Alla persona: l'effetto covaria con la persona, qualcosa di
Ermione le fa dire che le teorie sono noiose
(E non ama le teorie)
Alto(tutti dicono che la teoria dell'attribuzione è noiosa)
Bassa(Ermione dice che la teoria dell'attribuzione è noiosa solo davanti a Ron)
Alta(Ermione non dice che atre teorie sono noiose)
Al contesto: l'effetto covaria con la situazione: qualcosa
riguardo alla presenza di Ron fa sì che Ermione dica che la
teoria dell'attribuzione è noiosa(E vuole piacere a R)
Basso (nessun altro dice che la teoria dell'attribuzione è noiosa)
Alta(Ermione dice, in contesti diversi, che la teoria dell'attribuzione è noisa)
Alta(Ermione non dice che atre teorie sono noiose)
Interazione persona-entità: l'effetto covaria con Ermione e
con la teoria: qualcosa riguardo alla loro combinazione fa sì che
lei dica che è noiosa(Ad E non piace TDA)
Alto(tutti dicono che la teoria dell'attribuzione è noiosa)
Alta(Ermione dice, in contesti diversi, che la teoria dell'attribuzione è noisa)
Alta(Ermione non dice che atre teorie sono noiose)
all'entità: l'effetto covaria con l'oggetto, qualcosa riguardo la teoria dell'attribuzione fa dire
che è noiosa(TDA è Noiosa)
Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17
(Modello delle attribuzioni di Weiner)
Weiner (1986): raggruppa i modelli precedenti
Le persone considerano molteplici cause prendendo in considerazione
Locus (interno-esterno)
Stabilità (stabile-instabile)
Controllo (si-no)
Cause complesse e prevedibilità dei comportamenti
Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17
(Modello delle attribuzioni di Weiner)
Interne Esterne
Stabili Instabili Stabili Instabili
Controllabili Padronanza Impegno Risorse continueRisorse
temporanee
Incontrollabili Disposizione Energia Tipo di Compito Fortuna
-
Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17
Tendenze sistematiche nei processi di attribuzione
Self serving bias: tendenza ad attribuire i propri successi a cause interne e gli insuccessi a cause esterne
L’errore fondamentale di attribuzione: tendenza a sovrastimare i fattori disposizionali e sottostimare i fattori situazionali
Es. Jones e Harris (1967).: lo studente comunista
Interpretazioni:
Heider (1958): le cause vengono attribuite a differente salienza percettiva: l’attore è percepito come figura saliente, la situazione o sfondo rimane in ombra.
● Gilbert (1989): due fasi nel processo: inizialmente l’individuo compie una attribuzione disposizionale automatica; se il contrasto fra evidenza e attribuzione è troppo grande, si compie un aggiustamento in base alle influenze situazionali
Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17
Tendenze sistematiche nei processi di attribuzione
La discrepanza attore-osservatore: tendenza ad attribuire le cause del proprio comportamento a fattori situazionali, e le cause del comportamento altrui a fattori disposizionali
l’attore dispone di conoscenze accurate sul modo in cui si è comportato in passato rendendo più difficili attribuzioni disposizionali verso sé (Coerenza)
per l’attore è saliente la situazione è il fattore, mentre per chi osserva il fattore più saliente è chi compie l’azione (figura/sfondo)
● Interazione con comportamenti positivi o negativi
Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17 40
Psicologia Sociale e della Comunicazione
Social Cognition
Atteggiamenti e Comportamenti
-
Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17
Atteggiamento: un costrutto sfuggente
L’atteggiamento è un costrutto, ovvero un “oggetto ipotetico” introdotto per descrivere e spiegare processi cognitivi non osservabili.
Autori differenti, facendo riferimento a prospettive teoriche diverse, attribuiscono o sottolineano caratteristiche e funzioni differenti dello stesso costrutto.
Fishbein e Ajzen, nel 1975, identificano fino a 500 definizioni differenti di “atteggiamento”
Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17
Principali definizioni di atteggiamento
Thomas e Znaniecki (1918): “è un processo mentale individuale che determina le risposte sia attuali sia potenziali di ogni individuo…”.
Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17
Principali definizioni di atteggiamento
Allport (1935): “è uno stato di prontezza mentale e neurologica organizzato nel corso dell’esperienza, che esercita un’influenza direttrice o dinamica sulle risposte di un individuo a tutti gli oggetti e situazioni con cui è in relazione”
-
Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17
Principali definizioni di atteggiamento
Eagly e Chaiken (1993): “è una tendenza psicologica espressa attraverso la valutazione di una particolare entità […] Tendenza psicologica fa riferimento ad uno stato interno della persona e valutazione fa riferimento ad ogni classe di risposta […] cognitiva, affettiva o comportamentale”
Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17
Atteggiamento come costrutto tripartito
Componente cognitiva informazioni e credenze circa l’oggetto
Componente affettiva reazione emotiva legata all’oggetto
Componente comportamentale intenzioni di compiere azioni suscitate dall’oggetto
Atteggiamento
Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17
Atteggiamento come schema
Schema: struttura cognitiva, organizza in memoria le componenti.
È soggetto a bias e euristiche: disponibilità (è presente in memoria)
accessibilità (è facile richiamarlo dalla memoria)
che cosa ne so
che emozioni suscita in me
come mi devo comportare
-
Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17
Come si formano
Dagli approcci cognitivisti sono considerati un prodotto dell’apprendimento.
Possiamo distinguere tra atteggiamenti memory based e online.
. Esperienza diretta: più resistenti al cambiamento, forte associazione tra rappresentazione, ancorata nella memoria episodica, e valutazione
. Esperienza mediata: osservazione del comportamento altrui
. Comunicazione: ricezione delle valutazioni espresse sia a livello interpersonale che all’interno di gruppi di appartenenza.
. Mere exposure
Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17
Che funzioni svolge?
Tendenza valutativa stabile: una volta formati esprimono valutazioni relativamente strutturate e quindi stabili nel tempo
Adattamento sociale: sono appresi nel corso della socializzazione e sono legati a norme e valori del gruppo di appartenenza (o cui si vuole appartenere)
Conoscitiva: come tutti gli schemi organizzano l’elaborazione e il mantenimento dell’informazione
Ego-difensiva: le valutazioni strutturate, ad es. sulle altre persone, possono servire a difendere il sé (loro sono diversi da me)
Influenzano il comportamento…
Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17
Atteggiamenti e Comportamenti
Atteggiamento come disposizione comportamentale ma alla prova dei fatti…
La Piere, 1934 – In viaggio coi cinesiComportamento: rifiutati in 1 solo caso su 251 alberghi Atteggiamento: 92% degli albergatori dichiarano di non accettare membri della razza cinese
Anni ’60, incongruenza tra atteggiamento e comportamento porta alcuni ad abbandonare il costrutto (svolte discorsive), altri a ridefinire il costrutto e la sua relazione con l’azione
-
Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17
Teoria dell’azione ragionata - Premesse
Atteggiamento come processo valutativo dell’azione specifica: no a valutazioni di atteggiamenti generali e comportamenti particolari
Atteggiamento verso il
comportamentoComportamentoIntenzioneCredenza
Credenza
Credenza
Modello Aspettativa per Valore A= Σ (Aspettativa x Valore)L’atteggiamento è la somma delle credenze, costruite su 2 domande:Quanto è probabile che l’oggetto abbia certe caratteristiche?Quanto valgono per me?
Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17
Teoria dell’azione ragionata – Fishbein & Ajzen 1975
Intenzione comportamentale
Credenze circa le norme sociali (aspettative di dis/approvazione x Motivazione
a compiacerle)
Norme soggettive
Credenze e Valutazioni circa le conseguenze del comportamento
Atteggiamento verso il comportamento
Comportamento
-
Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17
Contesto● (info?)
ComportamentoInformazione Atteggiamento
Contesto● (info?)
Informazione e cambiamento di atteggiamenti
Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17
Promuovere il cambiamento senza dire niente…
Mere exposure (Zajonc): la semplice esposizione ad uno stimolo privo di significato fa migliorare la valutazione dello stimolo
Dissonanza cognitiva (Festinger ‘57): gli elementi cognitivi sono collegati tra loro in modo consonante, dissonante o irrilevante. La dissonanza dipende dalla quantità e dalla rilevanza per la persona degli elementi discordanti nel sistema.
Modificare un elemento
Aggiungere dati cognitivi
Modificare l’importanza attribuita ai dati disponibili
Dissonanza
Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17
il ruolo dell’iniziazione
Aronson e Mills (1959)
Soggetti: studentesse di college che devono partecipare ad un incontro di educazione sessuale
Variabile manipolata: iniziazione
severa (leggere e mimare atti sessuali espliciti)
leggera (leggere un testo edulcorato)
Compito noioso di ascolto di una discussione di gruppo
Dissonanza
Chi è sottoposto ad iniziazione severa considera la discussione più interessante…
…così come in alcuni gruppi…
-
Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17
20 $ per una menzogna
Festinger e Carlsmith (1959)
Soggetti: studenti universitari
Procedura: gli studenti svolgono un compito noioso quindi, viene chiesto loro di dire al prossimo soggetto che l’esperimento è divertente (situazione di dissonanza)
Variabile manipolata: ricompensa offerta per la menzogna
20 $ (alta ricompensa) vs. 1 $ (bassa ricompensa)
Variabile dipendente: viene infine chiesto ai partecipanti di valutare il compito (atteggiamento)
Chi riceve 1 $ modifica l’importanza attribuita ai dati disponibili e cambia atteggiamento per tornare in equilibrio
DissonanzaNuovo equilibrio
Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17
Kenworthy et al., 2011 ERSP
Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17
Kenworthy et al., 2011 ERSP
Variabili alla base della dissonanza:
● Percezione di avere una scelta (illusione della scelta)
● Natura pubblica o privata dei comportamenti
● teorie del Sé: competente, coerente, moralmente positivo
● Conseguenze per sé e per gli altri
● Attribuzione causale
top related