alcune riflessioni su anziani, volontariato politiche ... · automutuo aiuto : partecipazione a...
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Alcune riflessioni su anziani,
volontariato politiche sociali e
sostenibilità dei servizi
gerardo favaretto
direzione dei servzi sociali treviso ulss 9
l 2012 è stato proclamato Anno europeo dell'invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni: un’occasione per tutti noi per riflettere su come oggi gli europei vivono e restano in salute più a lungo, nonché per cogliere le opportunità che ne derivano.
L’invecchiamento attivo può dare alla generazione del “baby-boom” e agli anziani di domani la possibilità di:
restare occupati e condividere la loro esperienza lavorativa
continuare a svolgere un ruolo attivo nella società
vivere nel modo più sano e gratificante possibile.
Serve anche a mantenere la solidarietà tra le generazioni in società che registrano un rapido aumento del numero delle persone anziane.
La sfida per i responsabili politici e tutte le parti interessate è migliorare le possibilità di invecchiare restando attivi e di condurre una vita autonoma, intervenendo in settori tanto diversi quanto il lavoro, l’assistenza sanitaria, i servizi sociali, l’istruzione per gli adulti, il volontariato, gli alloggi, i servizi informativi o i trasporti.
L’Anno europeo mira a sensibilizzare a questi temi e al modo migliore per affrontarli. Ma innanzitutto cerca di incoraggiare tutti i responsabili politici e i soggetti interessati a fissare degli obiettivi e realizzarli. Il 2012 vuole andare al di là dei dibattiti e produrre risultati concreti.
sommario
Caratteristiche del volontariato
Fattori favorenti
Motivazioni
Fattori ostacolanti
La rete delle esperienze e la questione della
formazione
Quali conseguenze sulle politiche sociosanitarie
Volontariato : attività e tempo a favore di attività destinate ad altri, fuori della propria organizzaione familiare e dello stretta rete sociale
Automutuo aiuto : partecipazione a gruppi – rete fra portatori di bisogno che condividono le risorse per la risposta al bisogno stesso
Invecchiamento attivo o partecipazione attiva : Attività di partecipazione e promozione sociale , tutela , associazionismo di categoria
Qualche definizione
Tutti e tre i fenomeni sono significativi di
un modalità costruttiva di protagonismo
sociale e costituiscono una risorsa per il
sistema di welfare
“per quanto riguarda l'invecchiamento attivo, il ruolo delle
attività di volontariato è duplice, giacché da un lato
consente alle persone anziane di
continuare a partecipare alla vita sociale, mettere la propria
esperienza al servizio del
prossimo e sentirsi ancora utili, cosa che si riflette
positivamente anche sulla loro salute e
sulla qualità della loro vita.
D'altro lato, esso permette a giovani e anziani di lavorare
insieme su un progetto, confrontarsi e sostenersi a
vicenda, e quindi di contribuire alla
comprensione tra le generazioni”( relaz. cese 2006).
in Italia si registra un considerevole incremento
del coinvolgimento delle persone over 65 nel
settore del volontariato: nel periodo tra il 1999 e
il 2007, la partecipazione degli anziani è
aumentata del 92,7% tra i 65 e 74 anni, mentre
del 61,9% tra gli over 75 (ISTAT, 2008).
Non è , comunque , cosi’ diffuso come in altre
nazioni ( USA , Europa del Nord ) (Barbarella et al 2011)
Quali gli elementi che favoriscno
accesso e partecipazione (over 65)
Età ( anche se si sta allargando il range di partecipazione)
genere ( non vi sono dati chiari di eveidenza)
elevato titolo di studio (Wymer, 1999; Cutler e Hendricks, 2000; Thompson e Wilson, 2001; Erlinghagen e Hank, 2006; Martinson, 2006; Martinson e Minkler, 2006; Rozario
2006) uno status economico più elevato (Wymer, 1999; Thompson e
Wilson, 2001; Walburtun et al., 2001; Martinson, 2006; Martinson e Minkler, 2006; Morrow-Howell, 2007),
essere sposati
avere figli non autosufficienti in famiglia
essere inseriti in un ampio nucleo familiare .
Ulteriori elementi favorenti
avere legami familiari ridotti
avere amici o altri parenti che svolgono già volontariato (Wymer, 1999; Cutler e Hendricks, 2000; Warburton et
al., 2001).
Buona condizione di salute (fisica e psicologica),
Buona capacità di mobilità, (Burr Bradley, 1999; Cutler e
Hendricks, 2000; Warburton e Cordingley, 2004; Martinson, 2006; McBride,
2006; Morrow-Howell, 2006; Rozario, 2006).
Aspetti culturali favorenti
l’aver già svolto volontariato in età più giovane (Warburton
et al., 2001; Mutchler et al., 2003), partecipazione religiosa (Wymer, 1999; Warburton et al., 2001),
il forte legame con la comunità (Henkin e Zapf, 2006; Okun e Michel, 2006)
la disponibilità di contatti, risorse sociali e informazioni (Wymer, 1999; Warburton et al., 2001; Morrow-Howell, 2006).
la presenza di un ampio numero di organizzazioni tra cui poter scegliere
accessibilità delle sedi (Narushima, 2005).
Quali motivazioni
•senso del dovere e alle obbligazioni morali (Wymer, 1999; Narushima,
2005),
•instaurazione di un legame positivo con la comunità e la
società (Narushima, 2005; Henkin e Zapf, 2006; McBride, 2006; Rozario, 2006),
•sentirsi utili nell’aiutare persone in difficoltà (Burr Bradley, 1999; Wymer,
1999; Warburton et al., 2001; Nagchoudhur et al., 2005; Erlinghagen e Hank, 2006),
•Aspirazione di natura altruistica, incentrata sull’aiuto e la
solidarietà verso gli altri (Kovacs e Black, 1999; Wymer, 1999; Warburton e Cordingley,
2004; Narushima, 2005; Morrow-Howell, 2007),
•precedenti esperienze dirette e indirette di volontariato (Kovacs e
Black, 1999; Nagchoudhur et al., 2005)
• opportunità di restituire quanto avuto dalla vita (McBride, 2006; Morrow-
Howell, 2007).
•la possibilità di migliorare le proprie relazioni sociali (Kovacs e Black, 1999;
Wymer, 1999; Warburton et al., 2001; Mutchler et al., 2003; Steinberg e Cain, 2004;
Warburton e Cordingley, 2004),
•il desiderio di essere attivi e di incrementare le proprie attività (Burr Bradley,
1999; Wymer, 1999; Steinberg e Cain, 2004; Warburton e Cordingley, 2004; Nagchoudhur et al., 2005;
Narushima, 2005; McBride, 2006),
•il piacere e la soddisfazione derivanti dallo svolgere volontariato per un
certo scopo (Warburton et al., 2001; Callow, 2004; Erlinghagen e Hank, 2006),
•la familiarità con l’organizzazione e la condivisione della sua mission
(Kovacs e Black, 1999; Mutchler et al., 2003; Naghoudhur et al., 2005; Narushima, 2005),
•l’avere più tempo libero da responsabilità (Burr Bradley, 1999; Narushima, 2005)
•l’adeguamento alle proprie credenze religiose (Kovacs e Black, 1999; Steinberg
e Cain, 2004).
Ulteriori motivazioni
Nel confronto con i giovani, gli anziani sono
meno orientati verso motivazioni che
hanno a che fare con
il mercato del lavoro (Steinberg e Cain, 2004; Morrow-Howell, 2007),
con l’apprendimento di nuove capacità (Narushima, 2005; Morrow-Howell, 2007)
con il desiderio di auto-sviluppo (Narushima, 2005).
Esistono barriere?
stereotipi negativi legati all’invecchiamento (Warburton et al., 2001; Hinterlong e Williamson, 2006; Morrow-Howell,
2006),
clima non rispettoso per l’anziano (Burr Bradley,
1999)
Scarsa accessiblità
Timore che l’impegno sia troppo
vincolante
Il rapporto con i giovani
Esiste d’atra parte la necessità di
valorizzare lo scambio generazionale
senza penalizzare la esperienza e la
volontà di partecipazione e di attività dei
piu’ anziani
I volontari anziani sono principalmente
impegnati nelle attività rivolte a individui in
stato di bisogno (Narushima, 2005; Morrow-Howell, 2007),.
Sono le organizzazioni religiose a
coinvolgere, in termini assoluti, il maggior
numero di volontari anziani (Burr Bradley 1999; Warburton et
al., 2001; Gottlieb, 2002; Warburton e Cordingley, 2004; Gonyea e Googins, 2006; Morrow-
Howell, 2007).
gli anziani sono spesso impegnati nei servizi alla
persona (Thompson e Wilson, 2001; Gottlieb, 2002; Narushima, 2005; Achenbaum, 2006),
nei servizi sanitari (Kovacs e Black, 1999; Thompson e
Wilson, 2001; Gottlieb, 2002)
nelle organizzazioni di servizi per la comunità (Warburton et al., 2001; Warburton e Cordingley, 2004).
Nell’ambito sociosanitario, gli anziani svolgono molto spesso volontariato in ospizi, ospedali, residenze sanitarie e case di riposo (Kovacs e Black, 1999; Omoto et al., 2000).
Nel contesto europeo, le nazioni con la maggiore prevalenza di volontari anziani sono la Svezia, i Paesi Bassi e la Germania, con una concentrazione di attività soprattutto nell’ambito ricreativo e culturale.
Al contrario, in Paesi con una bassa prevalenza di anziani volontari, come la Spagna e l’Italia, gli anziani sono più impegnati nei servizi, quali ad esempio l’assistenza sociale (Erlinghagen e Hank, 2006).
Il rapporto lavoro -pensione
Contrariamente agli Stati Uniti, in Europa il tasso di partecipazione al volontariato tra gli anziani ancora attivi sul mercato del lavoro è più basso che tra i pensionati
il fenomeno va analizzato ulteriormente data la scarsa letteratura presente sulla correlazione fra attività lavorativa e disponibilità al volontariato
Carico familiare e volontariato
Al contrario che negli Stati Uniti , in
Europa l’associazione tra caregiving e
volontariato sembra risultare positiva, dal
momento che i carers informali svolgono
attività di volontariato più frequentemente
rispetto ai non-carers (Erlinghagen e Hank, 2006).
Le associazioni sono in grado di
accogliere i volontari anziani?
Il problema della formazione
Quali risorse gli anziani sono in grado di
offrire ( tempo, abilità manuali..)
La natura istituzionale delle associazioni e
il conseguente rischio di rigidità
Complessità della relazione disponibilità
al volontariato- lavoro
In sintesi.....
il profilo tipico del volontario over 65 è quello di un anziano “giovane”, sposato e in buona salute, con un elevato livello di istruzione e di status socio-economico con motivazioni sostanzialmene legate all’aiuto deli altri (Petriwskyj e Warburton, 2007).
Politiche per l’anziano
Volontariato come strumento per Promuovere l’invecchiamento attivo insieme ad associazionismo e automutuo aiuto
Cura della rete informale ( sostegno alle famiglie)
Valutare l’impiego di risorse ( costi della istituzionalizzazione)
In conclusione ....
Ruolo sociale dell’anziano e e rapporto con il
welfare:
Dall’essere Soggetto ed oggetto di bisogno alla
possibilità di alimentare il protagonismo sociale
il protagonismo come risorsa (vedi rapporto con
il lavoro)
Promuovere scelte che sostengano il
protagonismo sociale
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