anno mille e dintorni
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Anno Mille e dintorni
L’anno Mille non fu un anno eccezionale
L’anno Mille non fu percepito da chi lo visse come un anno eccezionale
In primo luogo non per tutti l’anno Mille era … l’anno Mille, perché i sistemi di datazione erano diversi a seconda delle località: vi furono molti capodanni diversi dell’anno Mille
In secondo luogo l’idea che il nuovo millennio potesse significare la fine del mondo non faceva parte di una leggenda popolare, ma era nota solo a gruppi ristretti di persone colte
La cronaca di Sigeberto di Gembloux
Un monaco dell’ordine benedettino, nel XII secolo, Sigeberto di Gembloux, in un’opera chiamata
Chronicon(ricostruzione dei fatti storici dal 381 al
1111)
afferma che il Mille fu un annotragico, in cui si sarebbeverificato un terremoto esarebbe passata nel cielo unacometa che aveva illuminato ilcielo notturno disegnandovil’immagine di un serpente
La presunta predizione dell’ «Apocalisse»
Sulla base di questo racconto, nel 1500 si costruì la credenza in base alla quale tale cometa sembrò a molti l’annuncio della fine del mondo
Questa credenza nasceva da un passo del libro dell’Apocalisse "Poi vidi scendere dal cielo un angelo che teneva in mano la chiave del mondo sotterraneo e una lunga catena. L'angelo afferrò il drago, il serpente antico, cioè Satana, il diavolo, e lo incatenò per mille anni, lo gettò nel mondo sotterraneo, ne chiuse l'entrata e la sigillò sopra di lui. Così il drago non avrebbe più ingannato nessuno per mille anni. Alla fine dei mille anni però, dev'essere sciolto per un periodo di tempo." (20:1-3).
Finiti i mille anni, il serpente sarebbe stato liberato e, uscito dalla sua prigione, avrebbe sedutto le nazioni.
Un periodo di crescita
In realtà l’anno Mille si pone a metà del percorso storico che dalla fine del secolo VIII alla “peste nera” del 1350 vide un costante aumento demografico in Europa: raddoppiò il numero di uomini in Francia e Italia, triplicò in Germania e Inghilterra
L’aumento demografico graduale,ma intenso, spinse gli uomini del periodo a cercare maggiori risorse
Questa ricerca fece incrementare sia la produzione agricola (e manifatturiera), sia il commercio
Evoluzioni tecniche e di gestione agricola
Le tecnologie innovative per produrre maggiori risorse soprattutto agricole furono:tra gli strumenti il mulino a acqua il giogo frontale dei bovini , il collare del cavallo e la sua
ferratura un nuovo tipo di aratro tutto in metallo e dotato di versoio
tra le tecniche agricoleo la rotazione triennale
Tali migliorie riguardarono soprattutto le zone dell’Europa centro settentrionale, perché più adatte per clima e qualità del terreno a applicarle
Il mulino ad acqua
Il mulino ad acqua era noto anche nel mondo antico, ma si affermò dovunque solo nel periodo intorno al Mille
La sua affermazione fu dovuta al fatto che esso permetteva di liberare molti uomini che prima dovevano far funzionare macine e pestelli con le proprie braccia
Giogo frontale e collare per cavalli
Il giogo frontale per bovini e il collare per i cavalli (permetteva di aumentare la forza di tiro) erano modi nuovi per attaccare gli animali a un aratro
Questi strumenti e la ferratura rendevano più produttivo l’uso della forza animale in agricoltura
Aratro con versoio
Il maggiore impiego di forza animale permise di utilizzare un aratro che essendo in parte metallico e dotato di versoio era in grado di rivoltare la terra – quindi la rendeva più fertile - e di lavorare su terreni più impervi.
Versoio
Rotazione triennale
La rotazione triennale permetteva di far riposare la una parte della terra, il “maggese” (prato) ogni tre anni
Un anno il terreno era coltivato a cereali (frumento), un anno a cereali primaverili (avena) e legumi, un anno era lasciato a maggese
In questo modo il terreno produceva cibo per gli uomini (i legumi potevano sostituire la carne) e foraggio (orzo,avena) per gli animali da tiro che potevano diventare più numerosi e efficienti. Inoltre era disponibile una quantità di letame utile all’aumento della produttività
Aumento degli spazi coltivati
L’aumento della produzione fu dovuto soprattutto a un ampliamento degli spazi coltivati
La richiesta di prodotti agricoli determinata dagli aumenti di popolazione determinò la messa a coltura di nuovi spazi agricoli attraverso:
occupazioni di terre dissodamenti (bonifiche e disboscamenti per ricavare nuove
terre da coltivare) colonizzazione (uomini inviati dai proprietari a coltivare
nuovi terreni
Questi nuovi spazi furono ricavati o da zone non coltivate di curtes e villaggi o da ambienti più isolati e disabitati
Borghi franchi e “villenuove”
I signori territoriali creavano propri spazi di ricchezza e potere reclutando nuova popolazione per le loro terre da lavorare con la promessa dell’esenzione fiscale
Nacquero i borghi “franchi” (esenti) e le “villenuove”
Le villenuove erano il frutto di accordi tra proprietari e contadini
Il proprietario forniva: terra – sementi – strumenti da lavoro
il contadino si impegnava a pagare un canone quando la terra diventava produttiva grazie al suo lavoro
Il superamento del sistema curtense
Il sistema curtense entrò in crisi
la divisione tra dominicum e massaricium si ridusse sino a scomparire
il dominicum venne diviso dai proprietari tra contadini di diversa condizione giuridica
contemporaneamente i servi praebendarii(schiavi alloggiati nel dominicum) si ridussero di numero
Nuove prospettive per signori e contadini
I contadini, che non erano sottoposti alle corvées, poterono rendere il loro lavoro più produttivo e sfruttare le proprie capacità diversamente: bonifiche, nuove tecniche, partecipazione alla fondazione di villenuove
I proprietari si occuparono più da vicino delle loro terre: sollecitavano le innovazioni e il processo di colonizzazione, amministravano il commercio del surplus prodotto
La «mutazione feudale»
Il cambiamento principale avvenuto nel Mille fu la cosiddetta “mutazione feudale”
Essa fu « la nascita – originata dalla progressiva perdita di potere da parte degli imperatori e dei loro rappresentanti – di una forma di controllo politico del territorio definita “signoria di banno” esercitata da grandi proprietari capaci di attorniarsi di clientele vassallatiche, di tenere a bada i rustici, di costruire fortezze come strumento di difesa e di dominio» (G. Milani)
La «signoria di banno»
Il banno è il potere di costringere, di giudicare, di punire
Questo termine si applica al momento in cui, alla fine dell’impero carolingio, il potere di comando esercitato in origine dal re passa ovunque nelle mani dei singoli signori locali padroni dei castelli
Nei secoli XI e XII si definisce “esercizio del banno” l’autorità che i padroni dei castelli esercitano su tutti coloro che risiedono nelle vicinanze: liberi, servi, piccoli proprietari, coloni.
Il detentore del banno esercita il diritto di arrestare e punire i malfattori, di giudicare le liti, di prelevarepedaggi dai mercanti per l’uso di strade e ponti, di imporre agli abitanti le più disparate tasse e prestazioni d’opera (A. Barbero – C. Frugoni)
Da una società “contadina” a una società “aristocratica”
Verso la fine dell’VIII secolo si ebbe un mutamento sociale importante
Prima di questa data la società era povera perché i contadini non erano stimolati dai prelievi dei possessori e lavoravano solo per il proprio mantenimento
I proprietari, che avevano una rendita fondiaria bassa non incentivavano né artigianato, né commercio
Dopo la trasformazione le nuove classi dominanti (signorie di banno) cominciarono a intervenire direttamente nella conduzione delle terre: la rendita fondiaria aumentò e anche la produzione nel suo complesso.
Signori e contadini
Lo sviluppo della signoria creò una distinzione netta tra chi esercitava il potere, i signori e i loro collaboratori, e chi lo subiva
I coltivatori si trovarono sostanzialmente tutti sullo stesso piano
I piccoli proprietari contadini e i coltivatori liberi subirono canoni di affitto maggiorati e nuove forme di prelievo e controllo
La schiavitù diventò sempre meno dura nelle sue condizioni
I discendenti degli schiavi si fusero sempre più frequentemente con i contadini liberi
Miniatura tratta da Le tres riches heures de Ducde berry
Laboratores, bellatores, oratores
La nuova struttura sociale determinò l’affermazione di una nuova immagine della societàIn essa si distinguevano
laboratores: i destinati a lavorare per sostenere l’intera società
bellatores: coloro che dovevano proteggere i laboratores
oratores: gli uomini di Chiesa erano deputati a pregare per la salvezza dei primi due
La soggezione al signore determinava l’eguaglianza di condizione del vasto e variegato gruppo dei laboratores
“Cristo e i tre ordini”,miniatura veneziana del1523
Il lignaggio
I gruppi dominanti adottarono una struttura familiare basata sul
lignaggio
Una famiglia formata soltanto dai discendenti in lineamaschile di uno stesso antenato: lignaggiopatrilineare
Nel Centro e Nord Europa vennero introdottediscriminazioni di successione tra gli eredi pertrasmettere la parte maggiore dei beni e dei poterifamigliari a un unico discendente (il figliomaggiore)
Bibliografia
A.Barbero, C.Frugoni, Dizionario del Medioevo, Roma – Bari, Laterza, 1994
S. Carocci, Signori, castelli, feudi, in Aa. Vv., Storia medievale, Roma, Donzelli, 1998
Georges Duby, L’anno Mille. Storia religiosa e psicologia collettiva, Torino, Einaudi, 2001
M.Montanari, Storia medievale, Roma – Bari, Laterza, 2002
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