buccafurni questa è la versione digitale del libro di...
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a Buccafurni
Marianna ha un difetto: gli occhi azzurriMarianna ha un difetto: un abito regalatoMarianna ha un difetto: è lucidaMarianna ha un difetto: è dolceMarianna ha un difetto: è sensualeMarianna ha un difetto: è morbidaMarianna ha un difetto: belle maniMarianna ha un difetto: è bambinaMarianna ha un difetto: baciaMarianna ha un difetto: sa piangereMarianna ha un difetto: gambe snelleMarianna ha un difetto: molte curveMarianna ha un difetto: capelli biondiMarianna ha un difetto: molte fotoMarianna ha un difetto: si emoziona
O sonnu sonnu veniveni a cavallu e non veniri a pedi
o sonnu veni e pigghiatilludumani a mezzujurnu portamillu
u figghiuzzu mio voli dormirivoli dormiri voli ripusari
Marianna ha un difetto: è intelligenteMarianna ha un difetto: è pazienteMarianna ha un difetto: il cuoreMarianna ha un difetto: viveMarianna ha un difetto: è roseMarianna ha un difetto: profuma di mieleMarianna ha un difetto: è castellanaMarianna ha un difetto: sorrideMarianna ha un difetto: è neveMarianna ha un difetto: è lagoMarianna ha un difetto: viaggiaMarianna ha un difetto: sognaMarianna ha un difetto: è sensibileMarianna ha un difetto: è pietraMarianna ha un difetto: è acqua
Mammata ti fici unu lettu di rosidormi figghiu miu e ti riposi
mammata ti fici unu lettu di mentao geniali meu dormi e t’addormenta
mammata ti fici unu lettu di sciuridormi figghiu beddizza d’istu cori
Marianna ha un difetto: è carneMarianna ha un difetto: è ciliegiaMarianna ha un difetto: dormeMarianna ha un difetto: è golosaMarianna ha un difetto: è formicaMarianna ha un difetto: intrigaMarianna ha un difetto: leggeMarianna ha un difetto: è meravigliaMarianna ha un difetto: fremeMarianna ha un difetto: gridaMarianna ha un difetto: è liberaMarianna ha un difetto: è memoriaMarianna ha un difetto: scriveMarianna ha un difetto: è cervelloMarianna ha un difetto: è tenerezzaMarianna ha un difetto: è amoreMarianna ha un difetto: è Marianna
l’uva e le ciliegie mangiate (con i semi sputati)le strade massacrate
le pietre calpestatela nebbia bevuta
l’amore consumatoil vento afferrato
la notte illuminatala vibrazione sospesa
la maledizione trattenutail vino ubriacato
la malattia ammalatale lettere ritrovate (e poi scritte)
il corpo esploratola corda strappatala sabbia soffiata
il dolore impazzitol’incubo cancellato
le scarpe inchiodatel’occhio elettrizzato
il letto consacratoil sangue raffreddato
il seno incatenato
sono i pregi di Mariannama sono ben poca cosa rispetto al suo istinto...
***Firenze, maggio 1998
Un altro giornoUn’altra estateLo stesso meseLo stesso soleAncora FolignoVallupo solitarioVilla Roncalli è un mitoLa stessa Donna
Sono innamorata dell’amoreamo il sole
la lunala natura
l’amiciziala sincerità
Amo il sorriso delle personesaper felice l’uomo della strada
Vorrei saper amare un uomosaper amare me stessa
Un’altra notte è volatanon può tornare indietro
che meraviglia!E’ stata faticosa
il risveglio così prestosarà l’autunno che amo tanto
a darmi tempoforza
capacitàdi riordinare la mia vita
di personadi donnadi madre
con i figli che credo di amaresenza esserne capace di comunicarglielo
attraverso la mia gelida sensibilitàSarà poi vero?
E l’amore che ho sempre sognato esiste?Forse
Ho bisogno di un amore speciale almeno nella fantasiacon caratteristiche che esistono soltanto nella mia mente
Questa mattina ho letto poesiescritte da un uomo alla donna che ama
hanno toccato il profondo di donna senza amorecon la certezza che con l’età matura
spunterà fuori come un fiore in pieno inverno
Fascinoseduzioneattrazionesensualità
sìsono questo ed altro
anche oggi che la mia temperatura corporeasupera i trentotto gradi
e dalle mie tempie evapora il calore
Nebbia fittasulle sponde del Po
Lontananzaabbattimento
grande complicitàUn desiderio abissale
Voglio incontrartistregartisedurtisvegliare il desiderioSìvoglio questo ed altroMa la luce del soleabbaglia ed uccidei miei pensieri
Il ponte divide il maregli scogli imprigionano le onde
il castello aragonese dall’alto dominal’isola solitaria
che lo separa delle sembianzeArriva un aliscafo
volti stanchi al rientro dalla cittàSogno slanci analitici di personalità
vivo cercando l’isola nell’assenza
SperanzaI tuoi occhi hannoil coloredella lavanda in fiorea maggioForano la caliginedal colore degli aciniin novembreAllontanano l’angustiadal sapore amaroC’è sempreuna perpendicolarenella direzionedelle ondeFai entrare l’amore nel profondodell’abissoNon farlo possederedalla furiaviolenta
Il sole è andato viala luce si è spenta
gli occhi sono incoloriun drappo protegge il volto
l’altoparlante è senza parole:aspetto un treno
che deraglia prima di arrivare in stazione
La società dei consumi ha festeggiato l’amoreQuale amore?
Quello di fidanzatiniacerbo e commovente?
Quello di coppie già annoiateche non hanno più nulla da dirsi
e s’illudonoperché hanno cose più importanti da terminare
frutti di amori svaniti?Allora arrivano gli auguri
un fioreun cioccolatino
un bacio appena suona la svegliala mattina
oppure l’indifferenzaTu sogni un’altra dimensione
spaziovita
C’è amore anche per telo festeggerai tra castelli diroccati
laghi solitarivisitando una mostra di Marino Marini
incantandotidavanti al cavallo di bronzo all’entrata
osservando i quadri dedicati alla sua musaè li che ho visto l’amore
guardandoli si illumina il tuo animo indecisoSapevi che non arrivavano auguri per te
e non credi neppure a questo giornodedicato all’amore
Un incontro casualedestino
bisogno?Non saprei
Una margheritala metro
un’amicaun caffè
Desiderio infinito di vivere
Un lungolagoinversione di marciaun tiepido soleun volto segnatorimane stupitoSarà l’aria incertaO la pauranell’aria purache forse è la vita
Oggi ho pianto per me per te per i nostri figliNon conosci regole per la famiglianon tieni conto delle singole personesiamo tutti adultiognuno con i suoi problemisensibilità passività prepotenzaCi sono giorni che ci porti alle stellecon la tua sicurezzaper prima quella economicaA giorni sei il padrone giusto sicuro di sée ci usi come stuoininon conosci le mezze misureFino ad ora hai gestito la famiglia a modo tuooggi non è più possibilebisogna tenere conto delle esigenze di tuttiLe paure sono tue e devi risolverle da te se hai vogliaQuando ci sono problemi verisia piccoli che grandi non riesci a gestirlici vuole calma riflessione serietàun pizzico di autocriticaOggi ho pianto di rabbia
I boccioli di rosa sono pieni d’armoniatra i colori intensi ce ne è una di un colore particolare
rosso vellutatose penso al significato che do ad una rosa
la gioia il piaceremi arrivano in fondo all’anima
I raggi di sole lievemente doratidovrebbero illuminare i cuori delle anime umili e sensibili
Ma quando arrivano al mio è già buio
Sono molto stancanon ho forza né fisica né psichica
Gli chiamano episodi depressividisturbo bipolareattacchi di panico
tutti o quasi accettano questa definizionenella società
Quando ho periodi di benessereper le persone che mi circondano tutto è normale
Mai nessuno può capire lo sforzola fatica
a volte la finzioneper continuare a vivere questa vita
di donna normalemadre moglie lavoratricespesso con buoni risultati
I miei cari mi rimproverano di essere scontrosaOggi ho la sicurezza di essere
una persona gentile timida gioiosaci sono giorni che ho tanta voglia di vivereAmo la natura come poche cose al mondo
che non siano i miei similiSpero e ho fiducia che tutto questo
un giorno si capovolgeràE questa donna che soffre e ama molto
impari a gioire della vita e dell’amore
Vorrei essere una magaper far sparire i tuoi dubbivederti sicurosaperti tenacesaperti amatoVorrei che ti accorgessi della tua intelligenzache tu sapessi quanto hai da dare al prossimoHo fiducia in tevorrei che tu sapessi che ti amoSo che mi odi quando dico le mie veritàMa sono le miequelle di una madre
Lo so che ci seiTu esistisei lìdevo trovartima come cercarti?non ho più spiagge da esplorareperò ti vorrò semprese non ti trovo qui in questa vita non mi arrenderòPerché so che ci seitu mi appartieniti continuerò a cercare nell’universo della mia menteAllora sarò una donna felice
Pesano ancora moltospero che non mi abbandoniqueste pietre sono così piccole innocuenon dovrebbero lasciare segni indelebilisono anche belle da vedersi se sei fortegiù giù nel profondo dell’anima del cuorenel pensiero nel corpoma io non lo eromi hanno colpitoin tutte le direzionimi hanno fatto soffrire per tutti questi anniche dovrebbero essere i più bellipiù intensi più costruttivinella vita di una donnama io sono tenace non mi arrendo facilmenteEcco depongo nelle tue mani queste pietree mi abbandono a teSogno
Vorrei riportarti a meVorrei che mi desiderassi vicinaVorrei vederti sorridere davveroVorrei saperti cosciente delle tue capacitàVorrei passeggiare e poi sederci su uno scoglioin riva al mare in pieno inverno solo per guardartiCapire cosa c’è dietro quella maschera di ArlecchinoVorrei che ti accorgessi che esistoVorrei che sapessi che ho dei sentimentiVorrei che ti rendessi conto che ho la mia intelligenzaNon ho bisogno di un pappagalloVorrei che ti accorgessi che voglio innamorarmi di teVorrei che tu sapessi che ho voglia di fare tante cose con teVorrei che ti innamorassi di meVorrei che mi guardassi con gli occhi di un uomoche non vuole perdermiVorrei vederti meno orgoglioso e senza boriaTe lo chiedo con timidezzaTe lo chiedo con energiaTe lo chiedo con rabbiaTe lo chiedo con serenitàHo bisogno di teHo bisogno di sentirmi desiderataSe non ci riesci non hai mai capito nulla di meSei solo uno stronzo pieno di boriaAllora non hai bisogno di una compagnaMa di una cagnetta che gira per casa
Sei tutenera
spiritosacomprensiva
attentainsicura figlia
E’ un periodo di passaggioil modo per superarlo è aspettare
Non avere frettaNon essere matematicaDai sfogo al tuo istinto
impara a sognareNon vergognarti mai delle tue idee
ma rispetta quelle degli altriGrande tenera sensibile allegra rompiscatole
di figliaTi Amo
Il golfo silenziosonon c’è nullatutto intorno è attutitole barche le tocco quasi con le manil’acqua del mare è di un azzurro sporcopiove incessantemente da tutto il giornoL’aria è nebbiosache paceVorrei andare sullo scoglioma l’acqua che scende senza sosta me lo impedisceTu scendi dalla macchina a guardare lo spettacolomi chiami “vieni vieni a vedere che meraviglia”sì vorrei fermarmied aspettare finché torniamo indietroindietro nel tempoal tempo dell’amoreAl tempo degli appuntamential numero 311 di via Nomentanaal numero 96 di via Venetofinito il lavoro fremevo finché potevo abbracciartiSono passati 26 anninon importaoggi ho bisogno dell’amore più che nei nostri primi incontriIl mio fisico è cambiatoil mio cuore è giovanei sentimenti sono profondi e selettiviTi accorgerai mai di me?Se restassimo qui in questo golfo solitariopotrebbe accadere una magiaMagica Palinuro nell’ultimo giorno dell’annocon la pioggia che suona come un violino senza corde
Il Cilentopioggia ancora pioggiapromontorio nebbiosodavanti a me c’è la vallelontano filtra il sole tra la nebbiail caos della città l’ho dimenticato in una notteSotto gli ulivi i teloni per raccogliere i fruttisono tappeti multicolorici sono le donne che raccolgono sotto la pioggiala loro ricchezza maggiore l’olioGuardo queste donne piegate su se stesse a raccogliere olivecon tutte e due le manie ritorno indietro a ricordi di adolescentenelle pianure calabresicon distese di piante secolaridove ho fatto stagioni di raccoltaEra normale per una giovanissima fare la raccolta delle olivealzarsi alle quattro di mattina (alle cinque passava il camion)alle sette eravamo già al lavoro eravamo in tanteIl compenso era in base alla quantità di frutti raccoltiRicordo con orgoglio quando portavo a casa l’oliofrutto del mio lavoroDurante il lavoro si cantavano canzoni contadinesulla fatica delle donne sfruttate da sempreC’è stato il ‘68il movimento femminista degli anni Settantama in questa terra così lontana dal mondole donne fanno la raccolta delle ulive come nei miei ricordi giovanilipiegate in due con il secchio vicinoa distanza visibile c’è l’uomo sul furgoncino a controllarea portare via il frutto raccoltoAddio donne del Cilento
Erano mesi giorni ore minutiche facevo progetti per questa vacanza
ho consumato l’intelletto per interessarti a meSono gli ultimi minuti del 1995
ti osservo con interessema ci sono spazi lunghi nei quali tu non ci sei
la tua mente è altroveio non so dove
Ti avrei voluto vicinotu neghi di essere distratto
ma non mi convinciE’ scattata la mezzanotte
volevo stare vicino a teti ho chiesto di ballare
mi hai risposto infastidito“non so ballare”mi hai mortificata
Neppure ioneppure la altre coppie sapevano ballare
Era una richiesta per sentirti mioNon è stato possibile
Ho un grande peso sullo stomaco e mi fa molto maleQuesta è realtà
cosa fare?accettarla?
oppure?
Lo sguardo penetra la leggera foschia nell’immensitàdel mare azzurro del CilentoIl mare d’invernoancora emozionanteOggi c’è il sole lo spettacolo è stupefacentela natura è ancora rispettata dall’uomoLicosa un piccolo porticciolo in un’oasi solitariatutto sembra irrealeIn lontananza una figura umanava in direzione della casa sul portoIl mare in questo punto è di un azzurro intensoil profumo di iodio è molto fortele onde sbattono sugli scogli con violenza travolgenteTutti i cuori sensibili dovrebbero averela fortuna di assaporareemozioni di così tenera bellezza nel profondo dell’animaLa piccolissima isola di Licosa si raggiunge anche a nuotoil faro bianco ancora funzionantesembra di toccarlo con manoSto sognando?NoTu a sciare in montagnaaltro paradiso di naturama la neve poco rispettata dall’uomoRiflettevo se anche tu hai provato emozioni simili alle miein luoghi così distanti e diversi tra loroOrmai è buiovedo il golfo di Marina di Asceailluminato come una piccola conchigliaDesiderio di Pace
Cambia il colore del mare con il ventoda azzurro intenso a celeste chiaro a verde sporcoquando l’acqua sbatte sugli scogli diventa biancail colore giallo intenso della mimosa già fioritasi mischia al profumo del mareIl porto di Acciarolifinalmente dopo due giorni di pioggia il solele barche attraccate al molo ondeggiano con il ventoi pescatori non sono uscitioggi primo giorno dell’anno è riposoIl mare d’invernoMi incanto a guardarlolo sento miola sua forza l’intensità infinitail fruscio delle ondenel silenzio dell’ambiente mi appartengonocome mi appartieni tuSpero che torni dal viaggio intorno al mondoma con sentimenti diversivoler conquistare una donna quella donna e ritornare quiin questa magnifica piazza e godere di questo incantodella natura in invernoAveva ragione Hemingwayda quella finestra d’albergopoteva gioire della bellezza di questo Paradisol’antica chiesa che sta sulla destra e l’immensità del marese il tempo è sereno con lo sguardo fisso in lontananzasi vede PalinuroLe piccole cose che danno emozioni profondead una donna complicatasolo sguardo nei colori della natura
I pensieri ti tengono prigionieroil dialogo ti impedisce di parlarmi
di guardarminon ci sono parole che vuoi o puoi dirmi
Ti dispiace lo soti capisco
Non hai forza per ricominciareami altre cose
ami la vitasolo la tua vita
Io sono una maga e l’ho capito da tempo
Vorrei incontrarticonoscertidiventare tua amicacomplicevorrei colpirti solo con lo sguardoattirare la tua attenzionevorrei che tu capisca la mia solitudinesentirmi protettaessere corteggiata in silenziocapire cosa c’è in meche ha la forza di isolarmi dal mondoTu che sei un geniocapirai e mi amerai senza barriere
In una stanza dalle pareti bianchein un letto troppo grande per stare sola
la memoria può vagare nei ricordi già vissutie rivivo quei momenti indiscindibili di piacere
emozionitenerezza
sguardi vulnerabilisul ciglio di un lago freddo e solitario
Voglio fermare il tempo che non ho vissutoa me capita di barare sul tempo che vola
per una via senza ritornoHo deciso di sedermi o camminare piano
vivere con intensità e coscienzaquello che l’esistenza mi concede
Mi abbandono al piacere all’emozionegioisco pensando al domaniVoglio pensare solo a me
in questi momenti che precedono il sonnoin una notte fredda di gennaio
All’imbrunire gli storni volano a branchicinguettando sul cielo di Roma
gli ultimi raggi di sole sono scomparsil’ambiente è suggestivo
mi abbandonoalla bellezza di una città unica al mondo
Ho voglia di dimenticare tuttoassaporare questi momenti piacevoli
nella confusione della cittàUn pomeriggio cupo assonnato
un po’ depressoè bastato poco
per trasformarsi piacevolmente intensouna lunga passeggiata in luoghi a me sconosciuti
ma suggestiviè stato emozionante
basta poco per essere feliciSono matura per gioire
delle piccole cose quotidianeche l’esistenza mi offre?
Sì anche se ogni tanto si fa viva la bambinasensibile e ingenua con il prossimo
Sento il bisogno di dare quello che ho di più bellogioia di vivere
emozionisentimenti intensi
amoreA chi devo questo pomeriggio così tenero e piacevole?Ho gustato queste ore di piacere con affanno e tensione
Una stella che guarda e mi suggeriscedi abbandonarmi alle emozioni
A te che non trovi il tempo materialenon è essenziale
se hai bisogno di melo trovi
tralasciando cose meno importantiBasta volerlo
puoi scalare il monte RosaE’ importante essere futili
non prendersi troppo sul serioma è essenziale pensare a fondo
guardarsi dentro cercare soluzionicostruire mosaici
per non farsi calpestare dal tempoche vola via veloce
e del contesto in cui viviGioisci delle emozioni che incontri strada facendo
a volte inaspettateSiediti e ascoltati a voce alta
se il tempo che non trovi ti fa stare benenon sciuparlo per cose che non siano importanti per te
Il cielo è grigioil lago è desertoil vento è freddoil bar è chiusoogni tanto passa una macchinaoggi è San Valentinoho una spalla dolorantesono qui a camminare con il cielo grigioe il vento freddoSono anni che non credo più a questo giornoma lo festeggio ugualmentea modo miocamminando e correndo intorno al lagoattraversando il boscoSensazione di tenera solitudine
Oggi sono stata maletanto maledi un male che non si vedenon ci sono ferite evidentisono tutta una feritaprofonda e sanguinanteho bisogno d’amoreamore autentico sincerosento l’esigenza di essere coccolata come una bambinaSe è vero che l’amore esisteVorrei provare questo sentimentoprima della fine di questo viaggioche sto facendo in questa mongolfieratra la terra e le nuvoleIn questa fase del viaggio ho bisogno di sapereche tu papà hai provato a darmi il tuo amoreanche se non è stato sufficiente a darmi forzaper diventare una donna sicura di sécon stabilità emotivaSì lo so ormai è tardi per recuperarlonon possiamo più parlarcial contrarioio ti parloma non sento le tue risposteio ne ho bisogno per finire questo viaggioche non so quanto durerà ancora
Ti ho messa al mondoti ho curatati ho cullata la nottesono stata felice di allattarti al mio senoho provato emozioni indescrivibiliMi sono sentita in colpail primo giorno che ti ho portata all’asilonon ricordo il primo giorno di scuolaricordo con orgoglio la fine della scuola elementareti vedevo già grandeAvevi solo dieci anniTi ho seguita in modo discontinuoalle medie al liceonon ero all’altezza per aiutarti nei compitima sono stata presente nella vita della scuolaera un modo per starti vicinaOggi hai 21 annisento l’odio che hai accumulato negli ultimi anniche mi brucia da morirecredevo che con il tempo avresti capitoSono passati sei anni da quando è iniziato l’odio maledettoSpesso camuffato d’affettoLa vitala crescital’amorela stimala comprensionel’invidiale colpeci rimane la morte
Un sogno vero e realeSei lì a due passi da me
ho freddoti chiedo di entrare in casa
ci sediamo sul divanosiamo confusi imbarazzati entrambimi racconti frammenti della tua vitati ascolto con piacere ti sento vicino
con gli occhi cerco di penetrare la tua animacon la mente emozionarti
Voglio sentire ancora il suono della tua voceinvece diminuisce lentamente come un violino scordato
Io ti racconto la fiaba del mio essere donnaintensa
emozionantezingarescadeludente
sorprendenteisolata
sconsolatasofferta
mortificataE ancora sognoè bello sognare
Sognare insieme a teesisti
Voglio volare in luoghi inesploratiforse lì potrò rincontrarti e parlarti ancora di me
di una donna che ha superato le nuvole
Una conoscenza non previstadialoghiamo fino all’albaci consoliamo a vicenda
Mi ha stupita una cartolinaspeditami dall’isola che amo
L’ospitalità che mi hai dato in un giorno disperatohai fatto di tutto per distrarmi
mi hai fatto conoscere cose e luoghi bellissimiscelti volta per volta con cura e attenzione
mi hai insegnato ad amare l’arte la natura le cose belleHo scoperto il valore delle piccole cose
mi hai dato la tua spallaper appoggiarmi nei momenti di sconforto
hai saputo individuare il punto per guardarmi dentronel profondo dell’anima senza mai chiedere né parlare
Mi hai insegnato a camminare su strade a me sconosciutehai valorizzato i miei occhi capelli sguardo
la mia semplicità ingenuaHai tirato fuori la mia adolescenza non vissutaRicordo con emozione una cena a villa Roncalli
luogo ricercato e suggestivol’attenzione e il gusto nella scelta del vino
con conoscenza e precisione delle annate pregiatela discrezione dello chef
eravamo una coppia non comunemolto affiatata bastava uno sguardo per capirci
noi amici innamorati? SìGrazie a te oggi sono una donna
non felice ma cosciente di quella che sonouna persona coerente con le sue idee e scelte di vita
(la rivoluzione non è più che un sentimento P. P. P.)
Non ho mai creduto alle favoleadesso sono quasi sicura che possano esistere
l’importante è rimanere puricapaci di manifestare
generosamente pericolosamente i nostri sentimentiMeglio perdere che essere avari
l’imprudenza non perde maiferisce sì
è il pretesto per la rinascitaPochi sono i santi
ancor meno le persone correttescarsissimi i buoni
l’umanità è composta da travestiti
E’ un periodo che ti osservo con meno superficialità del solitoattraverso i tuoi occhi ho visto l’insicurezzala solitudinela paura velata di arroganzavoglia di fare una corsa continuaIl tempo libero non esisteE’ un modo come un altro per esorcizzare la paurale passioni della vitaQuesta mattina abbiamo piantoun pianto liberatorioci siamo abbracciate sapendoquel che significaessere in quei luoghidove sei solo un oggetto a disposizione dei camici bianchiLe nostre vite appese ad un filoNoSiamo vive e capaci di amare la vita
Ti ho atteso per interminabili minutiarrivi sempre di corsati scusi ed andiamo verso l’atteso piacereti sento contento ma pieno di adrenalinasicuramente i problemi che devi affrontareti fanno molto male e le giornate frenetiche di lavoro non ti aiutanoad affrontarli con serenitàVorrei sostenertima non è giusto devi superare tutto da solose butti quella maschera ne sei capacePer quanto mi riguarda sono stata abbastanza beneci sono state piccole sfumature e qualche parola detta con poco tattosicuramente in buona fedeIo non sono la persona che hai amato e ami da molti annie conosci tutti i suoi movimenti come parla vesteconosci tutto di lei la sua intelligente sicurezzaIo sono un’altra donna altra provenienza altro vissutostoria sicuramente opposta altra intelligenzaMa non per questo hai il diritto di esseremeno attento nei miei confrontiCon fatica cerco di non invadere il tuo privato personaleanche se a volte mi escono dalla bocca parole che ti danno fastidioMi hai chiesto di non correrenon lo voglio neppure ioperò c’è un problema che mi mette in difficoltàla mia maledetta sensibilitàio sono ioin altri tempi si diceva io sono miaAdesso non voglio essere miavoglio coniugare i miei sentimenti ed il mio corpocon quelli di un uomo che vuole riceverema anche dare
Ma sei tu quello che cerco?Non so cosa cerchi tuMa si comincia così credoL’inizio è stato naturalmente stupefacenteLa tenerezza camuffata da sicurezzail bisogno travestito da benessereSì sei tuoggi sei questoun uomo che non saun bambino che soffree vuole fare l’adulto indossando una tenera maschera
Tristezza solitudine abbattimentoho deciso che la mia vita deve cambiareCome?Davanti a me c’è il buioNon mi arrendo credo nel destinoHo percorso giorni buinon ho più cateneda una piccola finestra fa capolino la voglia di viveredi conoscere il mondo nel quale sono nata e cresciutada quando sono diventata grande ho smesso di vivereQuesta seconda possibilità che la vita mi ha datovoglio viverlasenza escludere nullaOggi sono due mesi che ho conosciuto un orso biancoall’inizio la sua pelle è indurita dal freddoe dal ghiaccio che lo circondaquando fa capolino il sole il ghiaccio si sciogliel’orso diventa tenero la pelle è distesa liscia sofficecome la neve di gennaio in Val GardenaPiccolo grande orso biancomi hai fatto conoscere gestiattenzioni voglia di vivere senza ansiaMi hai fatto emozionare davanti ad un tramontopasseggiando mano nella mano come una adolescentegustare le piccole cose che da tempo non provavo piùOggi voglio iniziare la costruzione di una capannaper ripararmi ed evitare il freddo e il gelo di gennaioin un paese dove non cade mai la neveGrazie di questo spiraglio di lucepiccolo grandeorso bianco
a P. G.
E’ trascorso un anno da quando ho parlato di pietreerano pesantiPer anni hanno schiacciatola mia personalità la voglia di vivere le piccole iniziativenuvole grigie hanno coperto i pochissimi raggi di soleche incontravo passeggiando nel bosco che circonda il lagoraggi che come per incanto stimolavano la mia fantasiai sogni dell’infanzia della gioventùsvaniti nell’aria tiepida e pulitasugli scogli del golfo di S. Andrea nell’isola che amonelle feste pasquali di quest’annoOggi a distanza di un anno le pietre pesano molto menole nuvole sono meno densei raggi di sole penetrano con decisioneriscaldano i fiori appassitidando loro la possibilitàdi riprendere colore con decisioneIn quest’ultimo periodo ho piantato i semi di una pianta fortegigante la querciaalcuni germogli sono già natiquando do loro l’acqua lo faccio con attenzioneper evitare che marciscanoe io mi incanto attraverso un sognoVedo un passerotto un po’ vecchio a volte triste altre belloe gioioso che costruisce il nido che sarà pronto in primaveraSognoVoglia certezza che tutto diventi realtàSono sicura che anche questi fiori appassiti con il calore del solediventeranno vigorosi e daranno gioia e voglia di vivereGrazie a chi ha aiutato un vegetale a rifiorire
Siamo veramente due persone fuori dal comunequesto modo di essere e la sincerità reciproca
che fa durare l’amicizia nel tempoanche se non ci vediamo per anni
non ci sentiamo per mesiDobbiamo avere fiducia in quello che crediamo
arriverà quel giornoquando ormai non hai più energie
a quel punto vedrai i fioriPer me il fiore è già nato
sta crescendo il fruttoe ancora acerbo ma ci credo fortemente
Amicizia
L’Amiciziaun sentimento importante nella mia vitaho avutoperiodi molto fragiliMa nonostante tutto ho vissuto momenti belliStima amicizia rispetto comprensioneanche se non dimostrata verbalmentee coltivata pocol’importante è che oggidopo anni che ci conosciamosiamo quiL’amicizia è anche questa
Affiora un ricordo nella mia menteè ricorrentefacevamo il turno di notte in ospedalesei venuta al nidodopo aver fatto la terapia di mezzanotteE’ stata quella notte che abbiamo iniziato a parlare di noidelle nostre storie di giovani donneio già sposata con due figlie tu che avevi conosciuto Maurizioin quel periodo ci siamo raccontate le nostre vitele difficoltà dell’infanziadell’adolescenzale nostre originiCosì è iniziata questa amiciziaanche se non coltivata nel tempoper ovvie ragioniè normalela vita cambia le situazionima nonostante tutto noi siamo ancora quelle
Una piccola stazione ferroviaria di provinciaè lì che ti ho visto
il viso provatogli occhi spenti
ma non ti arrendiHai fiducia
dialogando trasmetti a chi ti ascoltala certezza
che dietro l’angolo c’è la chiave per ricominciaredevi cercarla con attenzionein un cesto ce ne sono molte
una diversa dall’altratu devi trovare quella giusta
che apre senza forzare le porte dell’animaLe porte cigolano e piano piano si aprono
sento il dolore che provi per ogni centimetro di luceche entra nella tua anima
Quando si apriranno definitivamenteci sarà quel camino acceso e un grande divanoin una stanza luminosa con tanto spazio intorno
da quel momento la chiave la terrai da contoti darà forza e sicurezzasicurezza nel profondo
A quel punto vorrai gli amici quelli veriQuesta è la chiave della tua rinascitacambierai molte cose nella tua vita
Altrimenti che rinascita èSpero che tu scelga la chiave giusta
Ho ascoltato il tuo messaggiol’ostilità è la tua specialitàmi sento impotentenon voglio più giustificarmiTi amo anche cosìhai il potere di scuotermidi farmi reagirecredere nelle cose importantidi amareperdonareodiare
Addio per sempre farfallaa tu che salti da fiore tenuecome la ginestra in primaveraa quello nero di sambuco in estate
Ti arriverà mai il mio amore?Sono certa che un giorno lo capirai
Quel giornosaremo due donne
profondamente innamorateinnamorate della vita
di tutto quello che ci circondaAmami per quella che sono
una donna complicata
Quante formiche in questa giornata di soleSi dondolano per via Frattinasono coperte con i colori della primaveraintorno alla Barcaccia ce n’è un fitto cordonecome se volessero proteggerlaOggi sono una di lorosorseggio questa splendida giornata di soledai gradini di piazza di Spagnaho dovuto farmi strada tra la follaper trovare un posto a sederee godo di questo tiepido soleOggi la solitudine è mia
Giovani giovani e ancora giovaniMa io cosa sono?Giovane vecchia donna matura?Ma forse ho capitonon sono nullasono solo io io e ancora io
L’ho letto in un libriccino:ore 16.00 riunione di separati e divorziati
Ci sono statacon la speranza di trovare persone
normaliNo
Non è stato cosìho visto uomini e donne
provati dal doloredalle difficoltà di tutti i giorni
perché dobbiamo ridurci così?Bisogna riflettere e ancora riflettere
e non è mai abbastanzac’è sempre tempo per quella decisione
che sarà definitivaEsistono ragioni emotivamente incontrollabili
per uccidere noi stessiRicominciare adulti non è facile
Non so se vale la penadescrivere la mia animama io sono rimasta quisolo per aspettare che passi la tempestaSto invecchiando senza mai capirel’arredo è disadornoma il suono ha un timbro profondoe nei locali non è percepibileArriva amore finalmenteamore mio anche se in ritardoquesta è l’ultima occasione che ti è concessasmettila di giocare con il ventoconcentrati su quello che provi dentronon pensare a mecerca l’uomo che c’è in tese lo trovi batti un colpoma fai presto
L’angoscia e la pazzia mi hannoportata all’umiliazione più assurda
l’anima è sconvoltanon riesco a provare altro
che dolore dolore e ancora doloreCristo se è vero che ci sei
aiutami a superare questo difficile periodoIo amo la vita
Anche senza amoreci sono molte ragioni per non moriree tu vuoi viveremagari sognandodavanti ad un rosso tramontodi settembrea Tropea
Ho camminato tutto il giornoho visto mostre museiPonte Vecchio è un alluvione umanatutti a guardare gioielli in vetrinaci ho provato anch’ioma mi annoioil lungarno mi emozionaE la sera il duomoi gradini dove otto anni primami sono seduta in una calda notte d’agostoin un’altra cittàtu silenzioso mi hai dato il fazzolettoper asciugare le mie gotequesta sera ancora quia cercare piccole e grandi emozioniO forse solo un po’ di serenitàVivere
Questo è solo l’iniziodi un cammino indispensabile
per ricominciarea costruire il tuo io
Un grappolo di auguridai colori vivaci ed intensi
E’ difficile capire questa amiciziaio liberatu libero
dov’è l’ostacolo?Possiamo essere amanti
Una coppia sicuramente non comuneLe persone che ci guardano non capiscono
Cosa c’è da capire?La complicità di un’amicizia
di due persone distanti nel tempovicine nel capire l’altro
Il mercato è affollatocerco tra le bancarelle un abitoper indossare domanicerco le fragole maturele ciliegie succoseincontro un’amicami fermo a parlaremi volto per andareincontro il tuo sguardoun saluto formalemi offri un caffèmi parli di tedi quanto sei felice
Lunga è la nottela memoria può spaziare nei grovigli del passatonon basta un libro per placare l’anima e riposare la mentela luce è intensa nel silenzio della notteio aspetto un segno che ormai non arriva piùMa non sono pronta per staccare la spinacosì la notte diventa interminabileE’ quasi giornole palpebre si chiudonoesausto è il corpo e crolla in questo letto così grandeaspettando
Per lungo tempo sono stata sedutasu questa spiaggia aspettando di vedere l’orizzontedopo anni di attesa ha fatto capolino il soleho preso una barca ed ho iniziato a remaresenza conoscere la direzione verso la quale sarei approdataè stato piacevole remare in un mare sconosciutoMa in un giorno di ottobre è arrivata la tempestanon sono stata più in grado di gestire questa barcaormai logorataLa disperazione è stata mia compagna per molto tempoPoi una domenica di maggio passeggiando nel boscoche circonda il lagoho incontrato un raggio di soleche ha iniziato a scaldare le mie manigli occhiil visoi capellil’animacosì ho ricominciato a sentire di nuovo il caloreil calore della vitaLa voglia di ricominciare a vivere
MARIANNA BUCCAFURNI è nata a Polia (CZ) il 22 giugno 1951
Infanzia...1
Adolescenza...2
Maturità...3
Marito...4
Figli...5
Malattia...6
Lavoro...7
Amore...8
MARIANNA BUCCAFURNI vive e lavora ad Albano Laziale (Roma)
1 Una bambina. Un prato. Nel centro del prato unciliegio. Un albero grande, antico, pieno di foglieverdissime e carico di frutti rossi, maturi e succo-si: giugno, il mese delle ciliegie, il mese dell’esta-te, del grano biondo nei campi all’orizzonte delprato del ciliegio, mese degli insetti che ronzanoinsistenti nell’aria, delle cicale che monotone edossessive friniscono nel pomeriggio di sole di quelgiugno, un giugno di tanti anni fa, in un luogo maivisto ed immaginato, eppure ben reale, immobilenel tempo come il cielo, ma lieve come il vento.E la bambina senza paura nei prati va verso quelciliegio, golosa, una bambina già grande, dentro,eppure di fuori così delicata, con due grandi oc-chi di un azzurro lieve, un azzurro di assoluta me-raviglia, pieno di tutto ciò di cui può esser pienoun colore simile: pieno dell’universo intero, di tem-peste e di nubi, di mare e di terra, di amore, so-gni, viaggi, uomini, donne, paesi, città, campa-gne, strade, gatti, case, un universo pieno di dol-cezza. Va verso il ciliegio tranquilla, con quella
tranquillità tipica della gente di campagna, senzaun briciolo di ansia, serena, decisa della propriameta, le ciliegie rosse, lassù in alto, sopra tutto,più vicino al cielo dei propri occhi. L’albero è ma-estoso nel mezzo del prato, ma non cattivo: ru-ghe solcano la corteccia screpolata, che subitola bambina accarezza, avvertendone con i suoiminuti polpastrelli ogni segno, ogni asperità, rica-vandone un piacere sottile, una carezza che ècome dire all’albero “Grazie per ciò che mi dai,per i tuoi frutti saporiti, per la tua ombra ampia,per i tuoi colori di bellezza assoluta, grazie peresistere in questo prato della mia vita”. E l’albe-ro, come tutti gli alberi, capisce l’amore della bam-bina e per risposta fa cadere una ciliegia, la piùgrossa, ai suoi piedi, una ciliegia che la bambinaraccoglie con un lampo di felicità negli occhi edassapora lenta, senza la voracità tipica dei bam-bini. Inizia a camminare attorno all’albero, in unaspecie di girotondo immaginario, allungando ditanto in tanto una mano per catturare i frutti che
pendono alla sua portata. Poi pensa che su quelciliegio sarebbe potuta salire, arrampicandosi conla sicurezza data dall’esperienza su quei forti rami,dove avrebbe potuto raggiungere altri frutti, manon per avidità, bensì per vedere dall’alto le altrecose, la campagna, le case lontane, il proprio futu-ro. Abbraccia l’albero, dopo, lenta, quasi concircospezione, sale, sino ad una prima biforca-zione del tronco, dove siede. La campagna è inapparenza deserta nel sole, invece è piena di vita,come una specie di mare tranquillo in superficiema percorso in profondità da mille correnti. Labambina mangia una ciliegia, un’altra, ed un’al-tra, ma senza fretta, ché di tempo e ciliegie cen’è ad infinito. La bambina sale sempre più in alto,seguendo una fila di frutti che arriva sino agli estre-mi dell’albero. Il paesaggio che aveva percorsoper arrivare in quel luogo le appare ora in unaprospettiva differente, in mezzo al fogliame, quasinon lo riconosce più, intravedendo appena il sen-tiero tra i prati. E d’improvviso la bambina si tro-va appesa ad un ramo, sospesa ad alcuni metridal suolo, dondolando sostenuta all’orlo della gon-na. Era scivolata, ma l’albero l’aveva afferrata conun suo ramo, impedendole di cadere al suolo, condolore e forse con morte. Ed ora la bambina è lì,salva, ben cosciente di ciò che l’amico ciliegio hafatto per lei, e subito riconoscente ne carezza unramo. Cerca di risalire, ma non vi riesce, non puòscendere né salire, deve solo attendere che pas-si qualcuno. La situazione non è di paura: l’appi-glio dell’albero è sicuro, la gonna di cotone forte,c’è ombra ed a portata di mano decine di ciliegie.La bambina si guarda attorno a pensa a ciò chele è accaduto, ma non lo pensa come una bam-bina, bensì come una donna, ovvero pensa chequell’evento non è né magico e non è neppure unsogno, è solo la realtà: è la vita. Il ciliegio è unaltro essere, anche se differente da lei, ma nonper questo l’ha fatta soffrire, l’ha odiata ed ha la-
sciato che affondasse nella terra. Spera che nel-la sua vita, decine di anni a venire, si presentiancora una situazione come quella, in cui qual-cuno la prenda tra le braccia e la tenga sospesanella felicità com’è col ciliegio, senza niente dispiacevole, nel mezzo dei rumori della campa-gna. Ogni tanto un soffio di vento muove le fogliedell’albero e le vesti della bambina, che per laprima volta nella sua vita appena iniziata provaun brivido d’amore, l’amore dato senza niente incambio, come sta facendo il ciliegio. Per un atti-mo pensa che quella potrebbe essere una favola,come una di quelle che le hanno tante volteraccontato, ma s’accorge che non è così e sabene che quello non è neppure un miracolo, nonè il santo protettore del paese, ogni anno in au-tunno festeggiato, che la tiene lì sospesa, bensì ilramo di un ciliegio, essere vivente, non ossa cal-cinate in una scatola di vetro, ed allora la bambi-na in quell’attimo cresce e diventa donna, sì sen-te sul serio amata e vorrebbe restare sospesa lìper giorni interi, senza un attimo di paura, man-giando solo ciliegie rosse. Ma se quella è la vitaqualcuno verrà a tirarla giù e magari la sgride-ranno pure, per essere andata da sola a ciliegie:ma tutto sarà valso la pena, pure se è durato solopoche ore. Ed infatti dopo poco una vecchia con-tadina passa da quel prato, alza gli occhi e vedela bambina. Urla frasi sconnesse, non immagi-nando neppure ciò che la bambina ha imparatoad essere appesa al ciliegio. Ma la bambina losa, e sa che nessuno le crederebbe se dicesseche ha imparato cos’è l’amore. Si lascia discen-dere dall’albero senza una parola e pure a casa,coi genitori, il fratello, le sorelle, non parla, nonracconta del più bel pomeriggio della sua vita, unpomeriggio che la segnerà per tutti i giorni, glianni a seguire. Quella storia, come l’ha vissuta,la racconterà solo una volta nella vita, così deci-de, solo a chi vedrà l’universo nei suoi occhi az-
zurri di assoluta meraviglia. Ora quella bambinaè una donna adulta, ma nel suo cuore c’è ancorala storia del ciliegio e questo la fa, certe volte,esser dolce come una bambina, meravigliarsi diun tramonto ed essere felice se è seduta nelmezzo d’una piazza d’una città sconosciuta...
2 Nella mia adolescenza sono stata violentata duevolte, la prima a ***, attorno ai 10 anni. Era unragazzo più grande di me: non è riuscito comple-tamente a penetrarmi ma è come se lo avessefatto. Un’altra volta è stato a ***. Avevo finito illavoro, facevo la barista, avevo 15 anni e nonpassavo certo inosservata in quel mondo di uo-mini. C’era un giovane che mi corteggiava da unpo’, una sera mi chiese se poteva accompagnar-mi a casa, io gli ho detto di sì, ma strada facendomi sono accorta che non era la strada che porta-va a casa mia, andava verso un campo buio, è luiaveva tutt’altre intenzioni che portarmi a casa;quando si fermò in un prato isolato, sono riuscitaa mantenere la calma e cercare una via d’uscita.Ho trovato la scusa che avevo caldo così ho aper-to il finestrino della macchina, mentre lui si toglie-va i pantaloni, quando se ne è accorto ha iniziatoa strapparmi i vestiti, io urlavo ma nessuno pote-va sentirmi, c’è stata una colluttazione feroce enon so ancora oggi come ho fatto a trovare tuttaquella forza per scappare dal finestrino dell’auto,e correre in quel campo buio finché sono arrivatasulla via ***, da lì ho preso l’autobus che mi haportata a casa, ero sanguinante. Mia madre miha chiesto cosa avevo fatto: gli ho detto che erocaduta.
3 La mattina del 2 novembre 1975 era una splen-dida giornata di sole. Percorrevo in auto il lungo-mare Toscanelli di Ostia a velocità moderata; eracon me mio figlio di tre anni. Alla radio trasmette-
vano il giornale radio, e la prima notizia diffusa fuquella del ritrovamento del corpo senza vita diPier Paolo Pasolini all’Idroscalo di Ostia. Erava-mo a poche centinaia di metri da quel luogo; lamia prima reazione istintiva fu di paura: ho subitovisto nella mia mente il corpo di Pasolini copertocon un lenzuolo bianco, disteso in mezzo al fan-go e la sporcizia: così era davvero, seppi più tar-di. La rabbia, poi, mi strinse lo stomaco e mi chiesisino a che punto possa arrivare l’istinto dell’uo-mo in certi momenti. Non riuscivo a trovare unarisposta. Volevo andare sul luogo di quella tragi-ca morte, ma arrivata a piazza Gasparri (la piaz-za dove anni dopo hanno messo un piccolo mo-numento dedicato a Pasolini, monumento oggiquasi distrutto dai vandali e dall’incuria) mi sonoaccorta che non si poteva passare: c’era un cor-done di carabinieri e polizia che circondava lazona. Ho lasciato l’auto sul lungomare ed a piedisono andata a casa di mia madre, che era lì vici-no. Quel giorno, quel 2 novembre 1975, ero an-data ad Ostia per la ricorrenza dei morti: pochimesi prima era morto mio padre. Aveva la stes-sa età di Pasolini. Quando arrivammo da mia ma-dre, dopo aver attraversato a fatica il posto di bloc-co di carabinieri e polizia, che controllarono doveandavamo, lei non sapeva ancora di quel delittocosì vicino a casa sua. Era presa dai suoi proble-mi di solitudine, in quel giorno dedicato ai morti.Stava preparando i fiori per portarli al suo uomoal cimitero vicino agli scavi di Ostia Antica, doveera sepolto. Le ho solo detto quanto mi sembras-se assurdo che un ragazzo così giovane avessetutta quella forza materiale per contrastare unuomo fino al punto di ucciderlo. Avevo le lacrimeagli occhi. Ero consapevole che avevamo persooltre al Pasolini scrittore, regista, uomo di cultu-ra, soprattutto il Pasolini UOMO. In quel periodoleggevo con interesse i suoi articoli sui quotidiani,dove affrontava temi reali, delle persone che vi-
vevano (e forse vivono ancora oggi) una realtà divita degradante, nelle borgate romane, e l’avevosentito vicino, perché quella realtà era stata an-che la mia sino all’anno prima. Ero emozionata,dolorosamente emozionata, per quello che eraaccaduto lì vicino. Mio figlio mi chiese perché pian-gessi. Lo presi sulle ginocchia e gli spiegai conparole semplici che era morto un uomo al qualevolevo bene. Quel 2 novembre 1975 ha lasciatoun segno nella mia vita, nella vita di una donnache aveva 23 anni ed un figlio, donna che era ilprimo anno che andava al cimitero per la ricor-renza dei morti a portare i fiori sulla tomba delpadre, donna che si era avvicinata da poco tem-po ai problemi politici e sociali, che aveva sco-perto Pasolini soprattutto come uomo, uomo conil coraggio di schierarsi dalla parte dei più deboli.
4 non hai bisogno di una compagnaMa di una cagnetta che gira per casa
5 Vorrei essere una magaper far sparire i tuoi dubbivederti sicurosaperti tenacesaperti amatoVorrei che ti accorgessi della tua intelligenzache tu sapessi quanto hai da dare al prossimoHo fiducia in tevorrei che tu sapessi che ti amoSo che odi quando dico le mie veritàMa sono le miequelle di una madre
Sei tuTeneraSpiritosaComprensiva
AttentaInsicura figliaE’ un periodo di passaggioIl modo per superarlo è aspettareNon avere frettaNon essere matematicaDai sfogo al tuo istintoImpara a sognareNon vergognarti mai delle tue ideeMa rispetta quelle degli altriGrande tenera sensibile allegra rompiscatoledi figliaTi Amo
6 Sabato 20 *** ***Ho dormito poco e male, mi sono svegliata con ilmal di testa, questa mattina sono uscita dall’Uffi-cio per fare una commissione fuori e camminan-do ho avuto dei vuoti di testa, la sensazione ècome se fossi digiuna e mi sentivo debole, quasisvenire come se la testa fosse un pallone nongonfiato bene. Tutto questo non dava stabilità alcorpo, ma sono riuscita a camminare senza ca-dere, è durata qualche ora; questo disturbo micapita ogni tanto. Nel pomeriggio sono stata moltomale, solitudine, tristezza, un po’ disperata, cre-do per piccoli progetti che avevo fatto e sono sal-tati non per colpa mia. Solo ieri mi sentivo tantoforte e sicura, perché mi è successo questo?Domenica 21 *** ***Mi sveglio con il mal di testa molto forte, mi alzoa prendere la compressa di ***, ho dormito malee sono stanchissima. Pomeriggio e sera sono mol-to nervosa.Lunedì 22 *** ***Ore 1.30 di notte sono già sveglia e giro per casa,ho un forte dolore alla spalla e a tutte le ossasono tutta un dolore, ritorno a letto alle ore 3.30ho fatto fatica a riaddormentarmi, mi risveglio alle
5.30, sono stanca, ho gli occhi gonfi e mi sento leossa rotte. Alle ore 6.30 mi alzo definitivamentedal letto, non c’è una mattina che mi sveglio ripo-sata, con la forza di affrontare la giornata, pas-sando le ore sto meglio. Oggi ho corso tutto ilgiorno, prima il lavoro ed è stato faticoso, poi afare diverse cose per la famiglia, sia quella miache per quella d’origine, sono rientrata a casadopo 12 ore, sono molto stanca, non provo nes-sun tipo di sentimento per nessuno, né di rabbiao rancore, sono solo un po’ triste perché? Cosami manca?Martedì 23 *** ***Mi sono svegliata all’1.30, dopo poco mi sonoriaddormentata fino alle ore 5.00, e sono rimastasveglia fino alle 6.30 poi mi sono alzata, mi famolto male la spalla e le ossa dentro le ossa. Ogginon ho mal di testa. Pomeriggio: sono rientratadall’Ufficio, ho fatto la spesa e ora sono a casa, iragazzi stanno studiando nelle loro stanze, do-vrei essere contenta ma non è così sono triste,mi sento sola, ho tanta smania addosso, non socosa fare per me per sentirmi meno sola. Quan-do ho dei pomeriggi o delle ore libere non so maicome utilizzarli per stare bene con me stessa,per sentirmi meno sola. Quando ho la giornatatutta impegnata, correndo da una parte all’altraanche se è faticoso mi sento viva. Oggi ho il po-meriggio libero senza impegni e mi sento vuota,ho la smania di cercare qualcosa che mi manca?per farmi stare meno male, ma che cosa voglio?faccio la difficile? Qualunque cosa sia io sto malein questa situazione. E poi questo cambiamentocosì veloce da un giorno all’altro c’è un motivovero? Come posso superarlo? Sto facendo tuttoquello che credo di scoprire facendo questa tera-pia, invece eccomi qui con la mia solitudine, e unpeso sullo stomaco di giorno, e i dolori fisici dinotte. Non riesco mai a fare un sonno ristoratore.Tutte le mattine non vedo l’ora di alzarmi da quel
letto, perché sono tanto stanca, e quasi sempreho mal di testa che dopo fortunatamente passa.Mercoledì 24 *** ***Questa notte ho riposato meglio del solito, ho so-gnato ma non ricordo cosa, la mattinata scorreveloce ho molto da lavorare. Mi sento un elettro-domestico, non ho sentimenti ne negativi, ne po-sitivi, sono le ore 16.00 e sono ancora in ufficio,sono rimasta volutamente ho timbrato il cartelli-no finito le 6 ore, e sono qui da sola, non ho vo-glia di andare a casa, vorrei smuovere questa miavita spesso inutile! Sono cosciente che non è così,ma è quello che provo.Giovedì 25 *** ***Questa notte dopo parecchio tempo ho fatto unabuona dormita, durante la notte non mi sono maisvegliata, sono più riposata del solito, ma la testala sento gonfia, però ieri sera invece di prendereun *** ne ho presi due perché ieri a pranzo nonavevo preso mezzo *** sarà per questo che hodormito? questa mattina vengo a lavoro più di-stesa, ho molto lavoro perciò il tempo passa ve-loce. Verso le ore 12.00, mi telefona *** per chie-dermi se avevo letto *** gli rispondo che io noncompro quel quotidiano, e lui mi dice che hannoarrestato mio ***, martedì sera per ***, mi sentomorire anche è stato sempre in conto che sareb-be successo ancora, le mie *** non mi hanno ne-anche telefonato, perché mi conoscono e sannoche anche quando dico facesse la vita che hascelto, sto comunque male.
7 Albano Laziale 16.01.***Riunione degli iscritti e simpatizzanti *** del Di-stretto di Albano:Riepilogo dei temi affrontati e proposte emerse.1) Apertura pomeridiana al pubblico ore 15.00 -18.00 lunedì e giovedì, sabato mattina ore 8.0012.00.2) *** e cassa: per garantire un servizio adegua-
to occorre utilizzare personale motivato e forma-to, magari anche a rotazione. Come tutti i servizial pubblico è un punto importante perché occor-re dare risposte certe ed in tempi brevi.3) *** personale amministrativo è previsto?4) Straordinario è previsto? Sono stati presentatiprogetti ?5) Informazioni: filtro all’ingresso del ***.6) ***: utilizzare in pieno le risorse che già esisto-no, sia gli *** che il personale; e lavorare su dueturni con l’aggiunta di un nuovo tecnico e predi-sporre il rientro del tecnico attualmente in presti-to all’*** di ***.7) Centro di ***: organizzazione del servizio sudue turni, tutti i giorni e utilizzare bene il persona-le tutto. Integrazione di una unità *** e due ***per formare due équipe compreso un ***, attual-mente i due *** lavorano di mattina, uno dei qualiassunto a contratto trimestrale, e non sempre rie-sce ad integrarsi velocemente per ottimizzare illavoro di équipe. Tutto questo perché la richiestadi prestazioni *** è molta, all’esigenza di *** do-miciliare non si dà nessuna risposta da parte del***, non è stato mai assegnato un *** come pre-vede la legge sull’***.8) Predisporre un piano efficiente di lavoro, uni-formando il personale amministrativo già esistentenel *** e il nuovo arrivato con altri servizi.il delegato Sindacale *** del DistrettoM. B.
8 Un altro giornoUn’altra estateLo stesso meseLo stesso soleAncora FolignoVallupo solitarioVilla Roncalli è un mitoLa stessa Donna
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Copertina & immagini interne:������ ������ (Pistoia)
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