centrale biomasse sedegliano
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Centrale a legna 25MWh Sedegliano
60mt - 300 km - 120q - 44 mg -165mE
Comitato 14701 Sedegliano
Marco Molaro
22 febbraio 2011, Codroipo
FONTI
1. Visura camerale ditta Fire Energy2. Progetto della ditta Fire Energy del 8 nov. 20083. Convenzione tra Comune di Sedegliano e Fire Energy del 21 gen. 2009.4. Integrazione alla Convenzione tra Comune di Sedegliano e Fire Energy del 22 dic. 20095. delibere del Comune di Sedegliano6. relazione dell'Ing. Pagnucco del 11 set. 20097. verbali conferenze dei servizi provincia di Udine del 30 lug. 2009 e del 25 nov. 20098. relazione sull'ambiente di Marghera emesso dalla provincia di Venezia
La Centrale è progettata a norma di legge?
SI!
POSIZIONE
Zona Industriale in Località Pannellia di Sedegliano
direttamente a confine con:
SUD coltivazioni alimentari
OVEST stabilimento Mangiarotti
EST nuovi insediamenti produttivi
Vista da Ovest
Vista da Sud-Est
Vista da Nord
POSIZIONE
NORD nucleo abitato con 25 persone
Entro 400 metri sono presenti mediamente per 10 ore al giorno dalle 1000 alle 1200 persone (previsione considerando la zona industriale di Sedegliano e Codroipo a completamento della lottizzazione)
Ditta costruttrice: FIRE ENERGY S.r.l. (società a responsabilità limitata al suo capitale sociale)
Conegliano – Treviso
Costo Impianto : 27-30 milioni di euroDati da visura camerale del 18 dic 2009Capitale sociale 10000 EuroDipendenti: 0Soci: 2Referenze precedenti impianti costruiti e gestiti dalla ditta: nessuna
ITER di accettazione domandaLa ditta si è costituita il 15 apr. 2008
Il 3 giu. 2008 richiede al Comune l'autorizzazione.
Il giorno 11 giu.2008 si riunisce la giunta comunale che delibera e accetta la domanda
Il giorno 14 giu.2008 il responsabile dell'ufficio tecnico del Comune invia fax alla ditta che accetta la domanda e le assegna i terreni in modo prioritario fino al 31/12/2008. In questo momento i terreni sono ancora di proprietà di privati.
Si registra all'albo delle imprese il 30 giu.2008 con numero 04225670266
ITER di accettazione domanda
Da questo momento in poi non c'era nessuna possibilità di fareun referendum consultivo, perchè il Comune si era già impegnato!!!
Questo perchè un regolamento prevede solo referendum consultivi e non anche abrogativi come previsto dallo statuto del Comune stesso!!!
Della centrale i cittadini, tramite il consiglio comunale, non ne sanno nulla, perchè la domanda era stata accettata solo in giunta comunale.
ITER di accettazione domanda.... ma la legge dice che qualsiasi atto si dà per conosciuto mediante pubblicazione all'albo pretorio del Comune per 15 giorni, per eventuali contestazioni.... quindi i cittadini potevano saperlo!
Tuttavia dopo solo tre giorni (molto prima della scadenza del termine!!!) viene confermata per iscritto alla ditta l'accettazione della domanda.
Nella storia del comune di Sedegliano non c'è stato un iter burocratico così veloce, tranne che nell'emergenza del terremoto del 1976!
ITER di accettazione domandaDurante l’autunno del 2008, prima della redazione del progetto, la Ditta invita alcuni amministratori a visitare due centrali in val Pusteria per far comprendere quale
tipo di centrale sarà costruita a Sedegliano.Non spiegano loro però:
- che la potenza della centrale di Sedegliano sarà superiore (Dobbiaco 18 Mwh, Sedegliano 25 Mwh)
- che l'energia prodotta sarà diversa!!! Dobbiaco infatti produce (come tutte le centrali della Val Pusteria ed il 99 % delle centrali a biomassa legnosa) innanzitutto energia termica tramite il teleriscaldamento – fornisce acqua calda a 7000 persone circa – e solo in secondo luogo energia elettrica.
Sedegliano solo energia elettrica!!!!!
Caratteristiche tecnichePotenza Termica: 25 MwhPotenza Elettrica nominale: 7,2 MwhPotenza netta: 6,5 MwhRendimento: 26%
Potenza fornita per teleriscaldamento: 0 Mwh
Combustibile: 85% composto da legno tipo faggio proveniente da Slovenia e Croazia. Media 300 Km
Materiali in ingressoLegno cippato: 12 ton/ora, equivalenti a 120 q./ora,per un totale di 96 800 tonnellate all’anno
Metano: 26000 m3/anno per due avviamenti (primo anno 135000 m3)
Quantità di reagenti (per limitare l'inquinamento):950 tonnellate all’annodi cui: 400 ton di bicarbonato di sodio450 ton di urea52 ton di carboni attivi6 – 7 ton di acido cloridrico
Acqua industriale: 2,3 mc/h (18 500 ton/anno)
Materiali in uscitaFumi al camino:56 mila mc/ora, pari a 450 milioni mc/anno,
16mc/secondoNitrati (NOx) 65,4 ton/annoSolfati (SOx) 21,8 ton/annoPolveri sottili (PM10) 2100 kg/annometalli pesanti 44 kg/annodiossine e furani 44 mg/annoCeneri pesanti: 2500 tonnellate all’annoCeneri fini: 786 tonnellate all’annoResidui di reazione: 1143 tonnellate all’anno
PROVENIENZA MATERIA PRIMAda progetto paragrafo 3.2.1
%
10%
Pioppo 5%
85%
Tipo di combustibile Qualità Luogo di provenienza
Cascame , lavorazione di legno vergine
Faggio-Abete-rovere-Frassino-Acacia
Distanza entro i 60 km dalla centrale
Pioppo
Pioppeti del Friuli, a seconda dello sviluppo
rurale
Rifili di legnoFaggio-Abete-rovere-Frassino-Acacia
Altre regioni oltre 60 km
EMISSIONI DICHIARATEda relazione università, tabella 13 pag.20
INQUINANTE SIGLA
COMPOSTI INORGANICI DEL FLUORO HF 50
OSSIDI DI ZOLFO Sox 20
OSSIDI DI AZOTO Nox 28METALLI PESANTI 20DIOSSINE E FURANI PCDD+PCDF 10IDROCARBURI PLICLINICI AROMATICI IPA 10
DISTANZA DAL
LIMITE (%)
ECOSOSTENIBILITA'?
Nella relazione Ambientale redatta dall'ing. Nardin dell'Università di Udine, al paragrafo 2.3, viene calcolato l'inquinamento indotto dall'utilizzo dei
mezzi di trasporto, dichiarando: La Fire Energy ha individuato, come zone di
provenienza delle biomasse, la zona di San Giorgio di Nogaro (53 km a/r), la zona di Pocenia – Torsa (29 a/r), la zona di Latisana (61km a/r) e la zona di Portogruaro(74 a/r). Per il calcolo delle emissioniviene considerato quello più lontano - Portogruaro - a 74 km a/r
ECOSOSTENIBILITA?Tuttavia nel progetto presentato nella conferenza dei servizi del 30 luglio 2009 viene dichiarato che almeno
l'85% del legno arriva da oltre 60 km (Slovenia e Croazia). Pertanto la relazione dell'università parte da
un presupposto falso.D'altronde la relazione dell'Università viene emessa il giorno 7 novembre 2008, mentre il progetto iniziale della Fire Energy porta data 8 Novembre 2008. Quindi l'università anche formalmente non aveva i dati giusti o la ditta non li aveva forniti correttamente!
Si può dedurre che il documento dell'università non sia un documento attendibile!
ECOSOSTENIBILITA?
A buon senso e, come si dice in gergo tecnico citato anche dall'università, considerando il caso peggiore (Worst Case Analysis) si pressuppone che il legname provenga da una zona media di
circa 300 km (nel triangolo Fiume-Lubiana-Zagabria).
Per cui andata e ritorno sono 600 kmche equivalgono a circa 10 volte quello indicato
nella relazione dell'Università
ECOSOSTENIBILITA?Nelle conclusioni della relazione dell'università, al punto 4
comma 1 viene dichiarato che:Le emissioni dovute al traffico veicolare indotto dal funziona-
mento dell'impianto incidono per circa il 10% rispetto alle emissioni totali dovute all'impianto.
Ricordiamoci che queste emissioni sono calcolate considerando un decimo del percorso reale.
Quindi le emissioni indotte dal traffico sono pari a quelle della centrale!!!
Quindi la risposta corretta alladomanda: e' ecosostenibile?
NO!!
Conclusioni dell'Università sulle ricadute degli inquinanti al suolo
risposte alla prima conferenza pagina 5
Concordiamo con le osservazioni (rilevate dalla conferenza n.d.r.) riguardanti la necessità di un quadro normativo e di pianificazione che individui soglie di concentrazione differenziate in base alla sensibilità dei recettori, risulta tuttavia difficile ad oggi trovare degli indicatori condivisi ed adottabili nella normativa che superino il concetto di soglia e si riferiscano ad analisi di rischi basati sulla recettività e sulla sensibilità dei target. Riteniamo che un ulteriore possibilità futura per la valutazione degli impatti e per la pianificazione delle attività di
emissione atmosferica sia legata al costituendo censimento delle accoppiato all’ uso di modelli di mesoscala secondo quanto auspicato nelle Vs osservazioni.
Conclusioni dell'Università sulle ricadute degli inquinanti al suolo
paragrafo 3.4.2 pag.22
… Sebbene non siano state fatte simulazioni relative alle deposizioni secche ed umide di lungo termine dei principali micro inquinanti a bassa degradabilità, ci si può attendere che eventuali accumuli avvengano appunto in direzione NE e SW rispetto al punto di emissione, in una zona scarsamente popolata, ma coltivata a seminativo...
La ditta, fin dal progetto iniziale ha progettato, un camino alto 60 metri (come il campanile di Sedegliano senza il Crocifisso) per espellere le sue emissioni inquinanti ed il calore che non viene utilizzato.
La temperatura dei fumi al camino è di 138-143°C.
Il camino non serve per fare “tiraggio” verso l'alto. Dal testo del progetto: I fumi in uscita dal filtro a maniche sono evacuati in atmosfera mediante un ventilatore centrifugo attraverso un camino in acciaio.
E' tanto grande che ....
Nelle vicinanze non c'è una linea elettrica di distribuzione che possa assorbire l'energia erogata.
Per cui la ditta ha già progettato un cavidotto lungo 8,5 km che da Pannellia, passando per Pozzo e Goricizza, arriva a Zompicchia.
E' tanto grande che ....
E' tanto grande che ....
solo con il costo dell'impianto si coprirebbero i tetti di pannelli fotovoltaici di circa 2000
famiglie
E' tanto grande che ....Con il valore stimato dei
certificati verdi, che ammontano a circa 9
milioni di euro recuperati dalle bollette degli
italiani, circa 5 milioni saranno trasferiti
all'estero per l'acquisto della materia prima.
I boscaioli e speculatori Sloveni e Croati,
ringraziano il popolo italiano!
E' tanto grande che ....Alla base del camino c'è
un ventilatore di potenza 300 kw, equivalente alla potenza elettrica disponibile per 10
famiglie,
per poter spingere i fumi della caldaia fino in
cima al camino da 60 metri in meno di 4
secondi
E' tanto grande che ....per quanto riguarda le sole emissioni di
DIOSSINE E FURANI la centrale produrrebbe 1/10 della quantità prodotta dall'insieme dei stabilimenti energetici di Porto Marghera.
44 mg/anno la centrale 92 mg/anno impianto siderurgico di Taranto440 mg/anno impianti a Porto Marghera
INTERVENTO DELL'ARPA ALL'ILVA DI TARANTO
Da Libero-news del 16 febbraio 2011
Arpa avvia monitoraggio a sorpresa emissioni diossine e furani Ilva TarantoBari, 16 feb. (Adnkronos) - E' stata avviata a partire da oggi la prima campagna per la rilevazione di diossine e furani nei fumi delle emissioni del camino E312 dell'impianto dello stabilimento siderurgico Ilva di Taranto, campagna realizzata senza preavvisare l'azienda. Lo rendono noto l'Agenzia regionale Protezione Ambiente della Puglia e l'assessorato all'Ambiente della Regione.
Alle 6 di questa mattina il dirigente dell'Unita' Operativa Aria di Arpa Puglia, dopo essere entrato nello stabilimento Ilva di Taranto, ha contattato l'azienda chiedendo di predisporre in tempi rapidi (entro 90 minuti) tutti i dispositivi necessari per poter effettuare i controlli al camino E312, a partire dalla gru necessaria per portare in quota (50 metri di altezza) la strumentazione. La rilevazione avra' la durata di 8 ore al giorno per 3 giorni consecutivi, per concludersi il 18 febbraio.
Convenzione tra Comune e Fire Energy art 15.
Il titolo parla di produzione di energia elettrica che viene venduta, mentre l'energia
termica prodotta viene adoperata per scaldare le cicogne del Medio Friuli....
Convenzione tra Comune e Fire Energy
Il 22 dic. 2009 in consiglio comunale viene presentata l'integrazione alla convenzione
stipulata originariamente il 21 gennaio 2009.
La bozza della integrazione vienepreparata dalla ditta stessa e spedita al Comune il 24 novembre 2009, il giorno prima della seconda e decisivaconferenza dei servizi tenutasi in Provincia il 25 nov. 2009.
L'integrazione modifica alcuni punti dei quali si evidenziano alcuni significativi:
Integrazione alla Convenzione tra Comune e Fire Energy
Integrazione alla convenzione tra Comune e Fire Energy art.24
......Che vuol dire che a 30 anni dalla riforma della sinistra Tagliamento che ha ottimizzato le aree e l'irrigazione a pioggia,
saremo incentivati a piantare faggete, perchè è questo il legno che la centrale richiede!
Si sottolinea inoltre quanto dichiarato dalla ditta nella conferenza del 30 luglio 2009: “sarà inserito nel ciclo energetico solo il
cascame del comune di Sedegliano, in quanto diminuisce la resa calorica della centrale e quindi non produce profitto”
Integrazione alla convenzione tra Comune e Fire Energy art.23
.......Che vuol dire che il Comune si impegna a lavorare celermente affinchè la ditta ottenga l'autorizzazione al più presto,
mettendo giocoforza le richieste dei cittadini in secondo piano.
Integrazione alla convenzione tra Comune e Fire Energy art.16
Che porta quindi da circa 75000 Euro a circa 165000 Euro il compenso come “indennizzo e/o ristoro”.
Indennizzo, perchè? Per le strade? Per la salute?Ristoro per chi? Per gabbiani e cicogne?
Integrazione alla convenzione tra Comune e Fire Energy art.10
Integrazione alla convenzione tra Comune e Fire Energy art.16
Questo ultimo punto è importantissimo, perchè concede alla ditta la massima libertà di trasferire la proprietà a chichessia,
senza che il Comune possa esprimere il suo parere vincolante così come previsto dal regolamento comunale degli
insediamenti delle aree produttive dove che impone al comune di dare parere favorevole al trasferimento.
Questo punto è oggetto del ricorso al Tar in essere.
DAL PROTOCOLLO DI KYOTO A SEDEGLIANO
Il protocollo di Kioto viene preparato e controfirmato
nel 1997 per ridurre l'emissione dei gas che
favoriscono l'effetto “serra”.
Dal 2005 entra in vigore.Esso impegna gli stati
aderenti ad incentivare le strutture per la
produzione di energia a fonti rinnovabili.
DAL PROTOCOLLO DI KYOTO A SEDEGLIANO
Alcuni dei principi del protocollo per le centrali a fonti rinnovabili
di tipo legnoso in ordine di preferenza sono:
1. uso di scarti di lavorazione2. uso di cascame dei boschi o
simili a seguito di mantenimento delle aree boschive
3. uso di legno derivato da colture dedicate
DAL PROTOCOLLO DI KYOTO A SEDEGLIANO
La comunità Europea recepisce il protocollo di Kyoto ed impartisce direttive agli Stati con il fine di regolarizzare
correttamente gli incentivi alle centrali.
Le più importanti sono:
1. La materia prima per alimentare le centrali deve provenire nel raggio di 70 km
2. le centrali a biomasse devono avere un bilancio energetico globale tale per cui le emissioni dannose siano inferiori a quelle prodotte utilizzando i combustibili di origine fossile
DAL PROTOCOLLO DI KYOTO A SEDEGLIANO
La comunità Europea redige tre direttive principali:1. 2001/77/CE2. 2003/30/CE3. 2009/28/CE quest'ultima modifica le precedenti
due ed è quella attualmente in vigore
Il Parlamento Italiano con legge no. 96 del 4 giugno 2009 delega al Governo l'onere di redigere un decreto legislativo per l'attuazione della direttiva Europea 2009/28/CE
DAL PROTOCOLLO DI KYOTO A SEDEGLIANO
Il Governo il 3 dicembre 2010 presenta al Senato la bozza del decreto legislativo per l'attuazione della direttiva.
Nel decreto vengono richiamati tra gli altri due punti:
- La pianificazione sostenibile della produzione dell'energia e quindi le norme per concedere le autorizzazioni- La definizione delle modalità del sostegno
economico
DAL PROTOCOLLO DI KYOTO A SEDEGLIANO
Nel decreto viene dichiarato, recependo la direttiva europea dell'anno precedente, che gli incentivi vanno concessi solo nel caso che il progetto presenti reali benefici all'ambiente.
Nell'allegato tecnico no.2 dichiara che gli incentivi vengono concessi solo nel caso che l'efficienza di conversione sia maggiore del 85%.
Infine all'art.23 afferma che gli incentivi (chiamati certificati verdi) finora concessi devono essere ridotti fino a totale abolizione entro il 2015.
DAL PROTOCOLLO DI KYOTO A SEDEGLIANO
Nel decreto infine viene imposto il criterio di obbligatorietà di impianti a fonti rinnovabili su abitazioni nuove o di importante ristrutturazione.
Finalmente!
Dopo dieci anni di incentivi dati a pioggia per recuperare errori tecnico-ambientali del passato, ci accorgiamo che essi dovevano essere anche accompagnati da regole nuove.
DAL PROTOCOLLO DI KYOTO A SEDEGLIANO
Decreto 2 marzo 2010Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. Attuazione della legge 27
dicembre 2006, n. 296, sulla tracciabilita' delle biomasse per la produzione di energiaElettrica.
(GU n. 103 del 5-5-2010)
Art.1 15 ° comma:Considerato che i suddetti profili costituiscono ulteriori elementi a favore di uno specifico sostegno alla produzione di energia
elettrica mediante impianti alimentati da biomasse e biogas derivanti da prodotti agricoli, di allevamento e forestali, ivi inclusi i sottoprodotti, ottenuti nell'ambito di intese di filiera o contratti quadro ai sensi degli articoli 9 e 10 del decreto
legislativo 27 maggio 2005, n. 102, oppure di filiere corte, cioe' ottenuti entro un raggio di 70 chilometri dall'impianto che li utilizza, ferma restando l'opportunita' che l'intera materia venga piu' organicamente trattata nell'ambito del
recepimento della direttiva 2009/28/CE;Art.2 paragrafo c)
«biomassa da filiera corta»: la biomassa e il biogas di cui al punto a) prodotti entro il raggio di 70 km dall'impianto di produzione dell'energia elettrica. La lunghezza del predetto raggio e' misurata come la distanza in linea d'aria che
intercorre tra l'impianto di produzione dell'energia elettrica e i confini amministrativi del comune in cui ricade il luogo di produzione della biomassa, individuato sulla base della tabella B allegata al presente decreto.
Allegato 1, art.1.1 paragrafo c)Il produtore di energia elettrica è tenuto ad acquisire la seguente documentazione relativamente ad ogni singolo fornitore di
biomassa:…
dichiarazione che attesti la conformità a contartti quadro o intese di filiera, ovvero dichiarazione che aetsti la provenienza delal materia prima da non più di 70 km
DAL PROTOCOLLO DI KYOTO A SEDEGLIANO
Tuttavia in Italia dal 2005 in poi vengono concessi gli incentivi a pioggia, senza che ci sia nessuna regola o preferenza e così nascono come funghi impianti di ogni genere che con l'attuale legislazione non sarebbero possibili.
Chiudiamo il porcile quando il maiale è già scappato!!
DAL PROTOCOLLO DI KYOTO A SEDEGLIANO
In Regione, malgrado l'energia a parere di molti sembri, dopo la salute e il lavoro, la cosa più importante, oggi non c'è un assessorato per questa competenza.
In questo clima da “far west” chi è senza scrupoli può approfittarne per fare sciacallaggio, anche a spese della salute pubblica!!!!
Tuttavia in regione c'è.......
DAL PROTOCOLLO DI KYOTO A SEDEGLIANO
IL PIANO ENERGETICO REGIONALENella sezione OBIETTIVI STRATEGICI al punto d) troviamo:
- minimizzare l’impatto ambientale delle attività di produzione,trasporto, distribuzione e consumo di energia, nonché la sostenibilitàambientale e l’armonizzazione di ogni infrastruttura energetica con il
paesaggio e il territorio. Il Piano persegue tale scopoprogrammando la razionalizzazione delle reti e delle infrastrutture di
produzione, favorendo, anche per mezzo di incentivi, le soluzionitecnologiche e gestionali maggiormente improntate a sostenibilità,favorendo lo sviluppo della produzione e del consumo di energie
rinnovabili ed ecocompatibili;
DAL PROTOCOLLO DI KYOTO A SEDEGLIANO
Nel Comune di Sedegliano è vigente il Piano Regolatore Generale Comunale che attualmente ha raggiunto la
variante 18, ma sin dalla variante 13 al capitolo 15 delle Attività produttive, paragrafo 2.7.m riporta:
In tutto il comune sono vietate attività industriali o artigianali di costituzione nuova o da trasferimento:
m) comportanti emissioni contemporaneamente tossiche, stabili e bioaccumulabili rilevanti rispetto a centri o nuclei abitati.”
Si riporta anche l'articolo precedente, caso mai qualcuno volesse installare un inceneritore:
l) di termocombustione di rifiuti e trattamento di rifiuti con recupero di energia;
Quindi a questo punto devo rifare la domanda
iniziale:La Centrale è progettata a
norma di legge?
NO!
SITUAZIONE ATTUALE
L'AUTORIZZAZIONE E' FERMA IN PROVINCIA, CHE ASPETTA CHE LA DITTA SIA IN
POSSESSO DEI TERRENI.
IL COMUNE NON LI HA ANCORA COMPRATI!!!!
LA PROVINCIA CONCEDE PROROGHE ALLA DOMANDA DA DUE ANNI NEGANDO LA POSSIBILITA' DI SVILUPPO ALLA ZONA
INDUSTRIALE
SITUAZIONE ATTUALEDOPO LA NEGAZIONE DEL
REFERENDUM CONSULTIVO, E' STATO EMESSO UN RICORSO
AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, che ha costi limitati
per entrambe le parti in causaLA DITTA, APPOGGIATA DAL
COMUNE, HA CHIESTO INVECE DI ESSERE GIUDICATA DAL
TRIBUNALE REGIONALE (TAR); il ricorso al Tar deve essere sostenuto da
un avvocato apposito e costa, per entrambe le parti, molto di più
CONCLUSIONI
Mi piace ricordare che oggi per gli Scout di tutto il mondo è il giorno del Thinking Day o Giornata del Pensiero in concomitanza con l’anniversario della nascita del suo fondatore Baden Powell, il quale nel suo ultimo messaggio ai ragazzi disse
“Procurate di lasciare il mondo un po’ migliore di come l’avessero trovato”.
Credo che questo invito, diventato principio comune e condiviso per le persone di buona volontà sia del tutto
disatteso quando si pensa a questa centrale.
CONCLUSIONIDopo due anni di vicenda, non ancora conclusa,
malgrado tutti gli inviti espressi da più parti e diversamente coinvolti, non si è trovato ancora
un uomo con potere decisionale che fermi questa iniziativa per lo meno discutibile.
Il filosofo greco Diogene, sta ancora cercando con la sua lanterna un vero uomo, che metta il bene
comune davanti al proprio profitto.
I documenti citati e la presentazione sono visionabili sul sito:
www.ottavocampanile.info
Grazie per l'attenzione
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