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Codice deontologicoassistenti sociali italiani
a cura di Tiziana Tarsia
Etica
Deontologia
Etica professionale
professionale
Scienza/coscienza
Vantaggiodestinatario
Riconoscimento e rispetto
della persona
Studi dellaFondazione Zancan
Codice deontologico
dell’Alta Val d’Elsa
Codice deontologico
dell’a.s. (ASSNAS)
Codice deontologico professionale(1998)
Il codice una priorità per l’Ordine Nazionale degli assistenti sociali (1996)
Ultimo requisito per definire la professione
Strumento di regolamentazione e salvaguardia della professione
Rafforzamento della professione
Senso di appartenza
Elemento unificante
Il codice una priorità per l’Ordine Nazionale degli assistenti sociali (1996)
Strumento di tutela delle persone che si rivolgono all’ a.s.
Riconoscimentodel potere dell’a.s.
Conoscenze
Competenze
Posizionenell’organizzazione
Giudizi
Controllo
1998
2002
2009
Diverse edizioni
Articolazione dei due livelli
Accesso atti P.A.
Segreto professionale (l. 119/2001)
Titolo II- Principi
Art 1-Il presente Codice è costituito dai principi e dalle regole che gli assistenti sociali devono osservare e far osservare nell’esercizio della professione e che orientano le scelte di comportamento nei diversi livelli di responsabilità in cui operano.
Titolo III- Responsabilità dell’assistente sociale nei confronti della persona utente e cliente
Titolo IV- Responsabilità dell’assistente sociale nei confronti della società
Titolo V - Responsabilità dell’assistente sociale nei confronti di colleghi e altri professionisti
Titolo VI- Responsabilità dell’assistente sociale nei confronti dell’organizzazione di lavoro
Titolo VII- Responsabilità dell’assistente sociale nei confronti della professione
Sanzioni e procedure disciplinari
I principi
Riconoscimento del valore e della dignità di ogni persona
Riconoscimento dell’uguaglianza fra le persone
Riconoscimento dell’unicità e dell’irripetibilità di ogni persona
Riconoscimento della libertà della persona
Rispetto di ogni persona
Rispetto dei diritti universalmente riconosciuti
Verso gli utenti
Verso la società
Verso i colleghi e gli altri professionisti
Verso l’organizzazione di lavoro
Verso la professione
La responsabilità
Cerchiamo gli articoli in cui si parla del principio di riservatezza
Lavoro in piccoli gruppi
Cerchiamo gli articoli in cui si parla dell’autonomia tecnica e di giudizio
Art. 331.Denuncia da parte di pubblici ufficiali e incaricati di un
pubblico servizio.
1. Salvo quanto stabilito dall'articolo 347, i pubblici ufficiali e gli incaricati di un pubblico servizio che, nell'esercizio o a causa delle loro funzioni o del loro servizio, hanno notizia di reato perseguibile di ufficio, devono farne denuncia per iscritto, anche quando non sia individuata la persona alla quale il reato è attribuito.2. La denuncia è presentata o trasmessa senza ritardo al pubblico ministero o a un ufficiale di polizia giudiziaria.3. Quando più persone sono obbligate alla denuncia per il medesimo fatto, esse possono anche redigere e sottoscrivere un unico atto.4. Se, nel corso di un procedimento civile o amministrativo, emerge un fatto nel quale si può configurare un reato perseguibile di ufficio, l'autorità che procede redige e trasmette senza ritardo la denuncia al pubblico ministero.
Autonomia tecnica e di giudizio
Responsabilità dell’ente
Decisionale
Esterna
Responsabilità dell’a.s. Tecnico- professionale
I funamboli
https://www.youtube.com/watch?v=uuMdNFZVCH4
Video I funanboli
Una rete territoriale per dare sicurezza ai “funamboli” -ovvero i pazienti psichiatrici - nel loro passaggio dalla comunità terapeutica alla “società” e ad una vita piùautonoma: questo libro racconta storie e risultati del progetto “In Cammino”, verso una vita “normale”. “In Cammino” prende avvio nel 2009, dal bando della Provincia di Roma Prevenzione mille. Il progetto mette in rete soggetti pubblici, realtà del privato sociale e privati competenti e sensibili alle problematiche della riabilitazione nel campo psichiatrico e dell’inclusione sociale. Gli obiettivi sono una migliore qualità della vita e il superamento delle difficoltà che il “paziente” incontra, sia a causa dei pregiudizi sia per la complessità dell’inserimento nel mondo del lavoro.Il percorso coinvolge i pazienti nella costruzione del proprio progetto di vita attraverso le proprie capacità personali: i risultati di tre laboratori - fotografia, scrittura creativa, informatica per la quotidianità - diventano un libro che racconta questo passaggio, le sofferenze che comporta, le esperienze concrete attraversate. Il progetto è stato realizzato dall’associazione Tininiska Onlus in partenariato con la comunità Reverie di Capena (Rm).
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