comune di garbagnate monastero · 2018-01-02 · la portata lz è valutato per posa in canale e/o...
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Relazione specialistica impianti elettrici
PROGETTO DEFINITIVO - ESECUTIVO
BDATA Nov. '17
Dott. Ing. Arch.MARCO BRAJKOVIC
IL RESP. DEL PROCEDIMENTO
Aggiornamenti Data
ALL.
GARBAGNATE MONASTEROComune di
Lavori di Adeguamento antisismico e antincendio dellaScuola primaria A .Diaz”CPV 71240000-2 .Gara 111/2017. CIG: 71394837BF
Dott. Ing. Arch. Marco Brajkovic
- Progettista architettonico e impiantistico
Capogruppo Mandatario:
Mandante:
Dott. Ing. Andrea Madini Moretti
- Progettista Strutturale
Mandante:
Dott. Geol. Luigi Giancarlo Corna
- Geologo
3
Dott. Ing. Arch. Marco Brajkovic - Via Resegone, 70 - 20025 LEGNANO - Pag. 1
INDICE
1 RELAZIONE SPECIALISTICA IMPIANTI ELETTRICI DEL PROGETTO
ESECUTIVO .......................................................................................... 2
1.1 Norme di riferimento ............................................................................... 2 1.2 Criteri di progettazione adottati. ............................................................... 2 Portate delle Condutture ................................................................................... 2 Valori massimi della caduta di tensione .............................................................. 2 Livello di illuminamento in condizioni di sicurezza ................................................ 2 Grado di protezione degli impianti ...................................................................... 2 Protezione mediante involucri o barriere ............................................................. 3 Sezioni minime del conduttori di fase ................................................................. 4 Sezioni minime dei conduttori di neutro .............................................................. 4 Colori di identificazione (Art. 514.31 CEI 64-8/5, CEI 16-4) .................................. 4 Coefficenti di stipamento nei condotti di contenimento ......................................... 4 Protezione dai sovraccarichi (Art 433.2 CEI 64-8/4) ............................................. 5 Protezione contro il corto circuito minimo (Art. 533.3 CEI 64-8/5) ......................... 5 Protezione contro il corto circuito massimo (Art. 434.3.2 CEI 64-8/4) .................... 5 Protezione contro i contatti diretti ...................................................................... 6 Protezione contro i contatti indiretti ................................................................... 6 Impianto di protezione e di equipotenzialità ........................................................ 7 Conduttori equipotenziali principali (EQP) ........................................................... 8 Collegamenti equipotenziali supplementari (Art. 701.413.1.6 Norma CEI 64-8/5) .... 8 Protezioni contro gli effetti termici (C.E.I.64-8 IV) ............................................... 9 Protezione contro le sovratensioni (C.E.I. 64-8 IV) ............................................... 9
2 SPECIFICHE TECNICHE DEI MATERIALI ED ESECUTIVE DEGLI IMPIANTI 9
Apparecchiature di comando ed utilizzo ............................................................. 10 Caratteristiche costruttive dei cavi .................................................................... 11 Tubi protettivi di contenimento ......................................................................... 12 Barriere per prevenire la propagazione degli incendi ........................................... 14 Dimensionamento dei conduttori ...................................................................... 15 Disposizione per locali destinati a lavorazione merci alimentari ............................. 15 Impianti elettrici all’esterno.............................................................................. 15 Modalità di esecuzione degli impianti ................................................................. 15 Impianti eseguiti in canale portacavi ................................................................. 16 Impianti eseguiti in tubazione .......................................................................... 16 1.3 Classificazione delle aree e dei locali. ......................................................... 17 1.4 Requisiti minimi degli impianti elettrici e speciali. ........................................ 18 1.5 Caratteristiche intervento ......................................................................... 26
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1 RELAZIONE SPECIALISTICA IMPIANTI ELETTRICI DEL PROGETTO ESECUTIVO
Le indicazioni contenute nel presente documento costituiscono la RELAZIONE
SPECIALISTICA IMPIANTI ELETTRICI del presente Progetto di adeguamento antisismico e
antincendio della Scuola Primaria A. Diaz di Garbagnate Monastero.
1.1 Norme di riferimento
REGOLAMENTO PRODOTTI DA COSTRUZIONE UE 305/11.
In ottemperanza della Direttiva Europea sui Prodotti da Costruzione tutti i cavi di ENERGIA e
TELECOMUNICAZIONI a posa fissa dovranno essere conformi alla CPR (Construction
Products Regulation).
I cavi CPR dovranno obbligatoriamente avere la Marcature CE per impianti fissi, la
Dichiarazione di Prestazione, nonché la valutazione della loro prestazione in caso di
incendio.
1.2 Criteri di progettazione adottati.
Portate delle Condutture
La portata lz è valutato per posa in canale e/o tubo secondo tabelle CEI UNEL 35024 con
fattore di correzione totale K pari 0,8 Solo per le linee entro controsoffitto la portata lz è valutata per posa In canale e/o tubo
secondo CEI UNEL35024 con fattore di correzione totale K pari a 0,7
Valori massimi della caduta di tensione
Per gli impianti di 1ª categoria la tensione misurata in qualsiasi punto dell'impianto
utilizzatore, quando sono inseriti e funzionanti al rispettivo carico nominale non deve
superare il 4% (a fondo linea).
Livello di illuminamento in condizioni di sicurezza
Gli impianti di illuminazione di sicurezza sono stati considerati in grado di ottenere i
seguenti livelli di illuminamento minimo: - luce di sicurezza in prossimità delle vie di esodo : 5 Lux - luce di sicurezza nelle aree comuni : 2 Lux
Grado di protezione degli impianti
Per la protezione delle parti attive contro i contatti diretti e la penetrazione di corpi estranei,
si dovranno rispettare i criteri sotto elencati.
Protezione mediante isolamento delle parti attive
Le parti attive devono essere ricoperte con un isolamento che possa essere rimosso solo
mediante distruzione, Art. 412.1 CEI 64-8/4.
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Protezione mediante involucri o barriere
a) Ambienti ordinari
Le parti attive poste entro involucri o barriere devono assicurare almeno il grado di
protezione IP XXB (IP 20) Art. 412.2.1 CEI 64-8/4. Le superfici orizzontali degli involucri o barriere poste a portata di mano (sotto i m. 2,5 dal
calpestio) devono assicurare almeno il grado di protezione IP XXD (IP 40) Art. 412.2.2 CEI
64-8/4.
b) Ambienti a maggior rischio in caso di incendio
Ai fini della protezione contro l’incendio, gli impianti elettrici devono essere essere conformi
alle prescrizioni integrative di cui all’art. 751.04.1 e alle prescrizioni integrative di cui in
751.03.1 della Norma CEI 64-8.
c) Ambienti particolari
All'esterno dell'edificio le parti attive poste entro involucri o barriere devono assicurare
almeno il grado di protezione minimo IP 65. Nei locali contenenti bagni o docce le parti attive poste entro involucri o barriere devono
assicurare almeno il seguente grado di protezione (Art. 701.512.2 CEI 64-8/7):
Zona 1 : IP X4 Zona 2 : IP X4 Zona 3 : IP X1 (per posa incassata orizzontale è ammesso anche IP X0).
Posizionamento dei terminali di utilizzo degli impianti elettrici per
dell'abbattimento delle barriere architettoniche, DM n° 236 14/06/1989
UTILIZZATORE ALTEZZA - INTERRUTTORI DI COMANDO
ALTEZZA DI INSTALLAZIONE 60/140 CM ALTEZZA CONSIGLIATA 110 CM - CAMPANELLI E PULSANTI DI COMANDO
ALTEZZA DI INSTALLAZIONE 40/140 CM
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ALTEZZA CONSIGLIATA 110 CM - PRESE LUCE, DI UTILIZZO NEI SERVIZI IGIENICI
ALTEZZA DI INSTALLAZIONE 45/145 CM ALTEZZA CONSIGLIATA 110 CM - CITOFONI
ALTEZZA DI INSTALLAZIONE 110/130 CM ALTEZZA CONSIGLIATA 120 CM - TELEFONI (PARTE PIÙ ALTA DA RAGGIUNGERE)
ALTEZZA DI INSTALLAZIONE 100/140 CM ALTEZZA CONSIGLIATA 120 CM
Sezioni minime del conduttori di fase
Tale valore può essere ridotto a 1,5 mm2 per conduttori di rame ricotto e rivestito purché
collocati entro tubi, canali o guaine protettive e a 1mm2 per i circuiti di segnalazione e
telecomando (compresi i circuiti delle segnalazioni acustiche).
Le sezioni devono essere tali da soddisfare le più restrittive prescrizioni in proposito dettate
dalle norme C.E.I e delle disposizioni di legge vigenti in materia antinfortunistica.
Oltre ai valori minimi suddetti, la sezione dei cavi sarà determinata anche in funzione dei
seguenti parametri:
carico installato;
temperatura ambiente di 30°C per installazione all'interno, 40°C per posa nei percorsi
all'esterno su canaletta;
coefficiente di riduzione relativo alle condizioni di posa nella situazione più restrittiva
nello sviluppo della linea;
caduta di tensione che non deve superare il 4% fra l’origine dell’impianto (il punto di
consegna bt) e l'utilizzatore più lontano.
Sezioni minime dei conduttori di neutro
Per gli impianti di illuminazione che utilizzano lampade a scarica la sezione del conduttore di
neutro deve assicurare, anche per i circuiti polifasi, una portata non inferiore a quella dei
conduttori di fase (ciò in relazione alla notevole presenza di armoniche in rete determinata
dal tipo di carico )- per gli altri impianti valgono le prescrizioni delle norme C.E.I.
Colori di identificazione (Art. 514.31 CEI 64-8/5, CEI 16-4)
I colori da utilizzare per l'identificazione dei vari conduttori sono i seguenti :
conduttori di fase : marrone, grigio e nero; conduttore di neutro : blu chiaro; conduttori di protezione : giallo verde; ritorni ed interrotte : rosso; bassissima tensione : bianco, arancione, violetto.
Coefficenti di stipamento nei condotti di contenimento (Art. 522.8.1.1 Commenti CEI 64-8/5)
La dimensione del condotto portacavi in rapporto con il fascio costituito dai cavi stessi non
deve essere inferiore a:
diametro interno tubazioni : 1,3 il fascio dei cavi; canali e passerelle : 2 la sezione dei cavi;
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diametro interno di cavidotti interrati : 1,4 il fascio dei cavi;
Protezione dai sovraccarichi (Art 433.2 CEI 64-8/4)
Le caratteristiche di funzionamento di un dispositivo di protezione delle condutture contro i
sovraccarichi, devono soddisfare le seguenti condizioni :
1) 2)
dove:
Ib corrente di impiego del circuito
Iz portata in regime permanente della conduttura
In corrente nominale del dispositivo di protezione
If corrente di funzionamento del dispositivo di protezione
Protezione contro il corto circuito minimo (Art. 533.3 CEI 64-8/5)
Con l'utilizzo di una protezione magnetotermica nel rispetto delle condizioni esposte al punto
precedente, non è più necessaria la verifica di intervento della protezione stessa per un
corto circuito franco che si produca a fondo linea (Artt 435.2 CEI 64-8/4 e 533.3 punto e)
CEI 64-8/5 Commenti). Protezione contro il corto circuito massimo (Art. 434.3.2 CEI 64-8/4)
Per la protezione delle condutture dalla massima corrente di corto circuito che si può
produrre sulle stesse, deve essere rispettata la seguente relazione :
1)
dove:
(I2 t) integrale di Joule che esprime l'energia passante attraverso il dispositivo di protezione
durante il corto circuito;
S sezione del cavo;
K coefficiente variabile in relazione al tipo di isolante del cavo e precisamente:
K
115 PER CAVI IN CU ISOLATI IN PVC 135 PER CAVI IN CU ISOLATI IN GOMMA NATURALE O BUTILICA 143 PER CAVI IN CU ISOLATI IN GOMMA ETILENPROPILENICA O POLIETILENE RETICOLATO
Ib In Iz
If 1,45 Iz
(I2 t) K2 S2
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Protezione contro i contatti diretti
Si fa preciso riferimento alle prescrizioni in materia dettate dalle norme C.E.I. 64-8 IV Parte
4 Sezione ed eventuali varianti in vigore alla data di esecuzione del lavori.
Quadri di distribuzione - la protezione contro i contatti diretti con le parti attive dei quadri
deve essere assicurata mediante l'interposizione di ostacoli che impediscano ogni contatto
con le parti stesse in modo efficace e permanente, tenuto conto delle sollecitazioni di
qualsiasi natura alle quali possono essere esposte. La rimozione di questi ostacoli deve avvenire solo a mezzo di chiavi o attrezzi. E' ammessa
la rimozione senza attrezzi o chiavi purché ad essa sia asservito un dispositivo meccanico o
elettrico che garantisca la messa fuori tensione preventiva di tutte le parti attive che
diventerebbero accessibili con la rimozione dell'ostacolo.
I quadri devono avere grado di protezione non inferiore a:
IP 3X se ubicati in locali chiusi ed accessibili solo al personale autorizzato;
IP 4X in tutti gli altri casi.
Morsettiere e organi di interruzione, protezione e manovra - la protezione contro i
contatti diretti delle morsettiere e degli organi di interruzione, protezione e manovra deve
essere realizzata mediante ostacoli o involucri resistenti alle sollecitazioni di qualsiasi
natura alle quali possano essere esposti, con grado di protezione non inferiore a
IP 5X per ambienti nei quali si procede usualmente a spargimento di liquidi;
IP 4X se ubicati entro il volume di accessibilità (come definito dalle norme 64-8);
IP 3X in tutti gli altri casi.
Protezione contro i contatti indiretti
Si fa preciso riferimento alle prescrizioni in materia dettate dalle norme C.E.I. 64-8 IV Parte
4 Sezione 413 Articolo 413.1 "Protezione mediante interruzione automatica
dell'alimentazione" ed eventuali varianti in vigore alla data di esecuzione dei lavori.
Disposizioni particolari per i locali destinati al servizi igienici sezione 701 della Parte 7
Fascicolo 1922 C.E.I. 64-8 IV In questi locali le tubazioni metalliche di adduzione e scarico
di tutti gli apparecchi sanitari (docce, lavabi, etc.) devono essere collegate metallicamente
fra di loro e agli apparecchi stessi se questi sono di metallo, anche se rivestito di materiale
non conduttore.
Una estremità o altro punto del collegamento deve essere connesso al conduttore di
protezione.
Gli elementi dell’impianto elettrico (lampade, apparecchi, organi di protezione e di manovra
conduttori, ect.) devono essere installati in posizione tale da non poter essere toccati, senza
mezzi ausiliari, anche intenzionalmente da chi sia sotto la doccia. Inoltre, con riferimento alla posizione degli apparecchi sanitari nei quali non ci si possa
trovare completamente immersi nell'acqua (es.: lavabi, bidet, etc.) gli interruttori, i corpi
illuminanti e le prese a spina devono essere installati in posizione da non poter essere
toccati, senza mezzi ausiliari, anche intenzionalmente contemporaneamente ad una parte
metallica dell'apparecchio sanitario (rubinetterie, tubazioni, etc.), o dall'apparecchio stesso,
se di metallo anche se rivestito di materiale non conduttore. Gli interruttori di comando degli apparecchi illuminanti devono essere bipolari.
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Impianto di protezione e di equipotenzialità
In tutte le zone comuni dovrà essere assicurata la connessione all'impianto di terra delle
masse relative ad utilizzatori elettrici quali : apparecchi illuminanti, motori, prese di
corrente, tubazioni metalliche portacavi etc., consistente nell'infilaggio del conduttore di
protezione per il collegamento ai montanti principali di terra sopra descritti.Sarà realizzato
l’impianto di messa a terra mediante la stesura di corda nuda in rame sez.95 mmq al piano
terra con allacciamento ai ferri di fondazione della struttura ed allacciamenti alla rete
metallica della pavimentazione come indicato nella planimetria di progetto e nel computo
metrico allegato.
a) Sezioni minime
La sezione minima dei conduttori di protezione in rame non dovrà essere inferiore a quanto
determinabile con uno dei metodi quì di seguito illustrati.
a1) Metodo n.1 (Art. 543.1.1 Norma CEI 64-8/5):
1)
dove:
Sp sezione conduttore di protezione I valore efficace della corrente di guasto che può percorrere il
conduttore di protezione per un guasto di impedenza trascurabile (A)
t tempo di intervento del dispositivo di protezione (s)
K coefficiente variabile in relazione al tipo di isolante del cavo e
precisamente:
VALORI DI K PER CAVI UNIPOLARI 143 PER CAVI IN CU ISOLATI IN PVC 166 PER CAVI IN CU ISOLATI IN GOMMA NATURALE O BUTILICA 176 PER CAVI IN CU ISOLATI IN GOMMA ETILENPROPILENICA O POLIETILENE
RETICOLATO
VALORI DI K PER CAVI MULTIPOLARI 115 PER CAVI IN CU ISOLATI IN PVC 135 PER CAVI IN CU ISOLATI IN GOMMA NATURALE O BUTILICA 143 PER CAVI IN CU ISOLATI IN GOMMA ETILENPROPILENICA O POLIETILENE
RETICOLATO
a2) Metodo n.2 (Art. 543.1.2 Norma CEI 64-8/5):
SP=S S 16 MM2
16 MM2 16< S 35 MM
2
SP=S/2 S > 35 MM2
dove :
S sezione conduttore di fase
Sp sezione conduttore di protezione
Sp=I2 t/K
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Inoltre ogni conduttore di protezione in rame che non faccia parte della conduttura di
alimentazione non deve essere, in ogni caso, inferiore a (Art. 543.1.3 Norma CEI 64-8/5):
2,5 mmq se è prevista una protezione meccanica; 4 mmq se non è prevista una protezione meccanica.
Quanto sopra vale anche per i collegamenti equipotenziali supplementari (EQS).
Conduttori equipotenziali principali (EQP)
I collegamenti equipotenziali principali (EQP) alle masse estranee saranno costituiti da cavi
in rame isolato di sezione 10/16 mmq.
Questi realizzeranno la messa a terra a livello del terreno delle masse estranee,
principalmente costituite da tubazioni idriche, gas e riscaldamento, guide metalliche degli
ascensori e quanto altro suscettibile ad introdurre nel fabbricato il potenziale di terra.
Esempio semplificativo di collegamenti equipotenziali principali
La sezione dei conduttori equipotenziali principali sarà determinata come segue:
la sezione minima non sarà inferiore a metà della sezione del conduttore di protezione di
sezione più elevata dell'impianto, con un minimo di 6 mmq ; se il conduttore è di rame non è richiesto che la sezione massima superi 25 mmq.
Collegamenti equipotenziali supplementari (Art. 701.413.1.6 Norma CEI 64-
8/5)
Nei locali contenti bagni o doccie si deve prevedere un collegamento equipotenziale
supplementare (EQS) che colleghi tutte le masse estranee delle Zone 1, 2 e 3 con i
conduttori di protezione di tutte le masse situate in queste zone .
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b) Caratteristiche dei conduttori
Per i conduttori di terra , di protezione ed equipotenziali saranno utilizzati cavi a norma CEI
64-8 (2017) ed essere marcati CE per il CPR Cca - s1b, d1, a1. I conduttori dovranno essere
tassativamente contraddistinti dal colore giallo/verde, colore che non dovrà assolutamente
essere utilizzato per i conduttori appartenenti a circuiti diversi da quello di terra.
c) Sistema di coordinamento
Viene qui di seguito illustrato il sistema di coordinamento fra l'impianto di terra/di
protezione ed un sistema elettrico.
La protezione contro i contatti diretti è ottenuta se rispettate le condizioni sotto esposte
(Art. 413.1.4.2 CEI 64-8/4):
1) dove:
Zs impedenza dell’anello di guasto
Ia valore della corrente che provoca il funzionamento automatico del
dispositivo di protezione entro il tempo definito nella tabella Tab.41A
della Norma CEI 64-8.
U0 tensione nominale in c.a., valore efficace tra fase e terra.
Protezioni contro gli effetti termici (C.E.I.64-8 IV)
Nella realizzazione degli impianti si dovranno adottare misure di protezione idonee e
adeguate in funzione alle caratteristiche degli ambienti.
Protezione contro le sovratensioni (C.E.I. 64-8 IV)
Devono essere adottate adeguate misure per evitare Il contatto fra i sistemi di distribuzione
a tensioni diverse o comunque per limitarne le conseguenze nel tempo e negli effetti. Queste misure devono essere particolarmente curate quando uno dei sistemi è di categoria
0 o 1. Inoltre nel caso di alimentazione da linea aerea devono essere previsti dispositivo limitatori
di tensione di caratteristiche adeguate da installarsi a monte dell'interruttore generale. Questi dispositivo devono essere scelti in modo che la tensione di innesco sia superiore alla
più alta tensione di sicura tenuta degli elementi dell'impianto stesso; devono essere inoltre coordinati con gli eventuali analoghi dispositivo installati sulla
rete di distribuzione.
2 SPECIFICHE TECNICHE DEI MATERIALI ED ESECUTIVE DEGLI IMPIANTI
Sono di seguito elencate le specifiche tecniche esecutive degli impianti, i principali criteri
dimensionali ed i più importanti riferimenti Normativi relativi agli stessi.
Al fine di valutare le caratteristiche globali degli impianti oggetto della fornitura, quanto
descritto nel presente capitolo è da considerasi parte integrante degli elaborati grafici e dei
successivi capitoli riguardanti le specifiche tecniche dei materiali e la descrizione degli
impianti.
Zs*Ia U0
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Apparecchiature di comando ed utilizzo
Comandi
Saranno di tipo civile, rispondente alla Norma CEI 23-9, o stagno a seconda del tipo di
impianto previsto. In ogni caso avranno una portata non inferiore a 10 A, 16 A per gli
interruttori luce.
Saranno sempre completi di scatola da incasso o contenitore per posa a vista e di supporto
portafrutti con mostrina che nell’insieme schermino le parti attive, con grado di protezione
minimo IP 40.
Qualora siano composti con elementi metallici (contenitori, telai di sostegno, mostrina, etc.)
dovrà essere assicurata la messa a terra degli stessi. In ogni caso sarà data la preferenza
alla fornitura di scatole e telai portafrutti di tipo isolante.
Prese
Le prese saranno di tipo civile o stagno in relazione al tipo di impianto previsto. Queste
avranno imbocchi differenziati a seconda del tipo di servizio o di tensione.
In particolare dovranno essere distinti gli imbocchi per le utenze seguenti:
circuiti per servizio luce e f.m .
circuiti Selv o Pelv
circuiti sotto trasformatore di isolamento in ambienti destinati ad uso medico
Le prese utilizzate nelle zone ordinarie saranno del tipo a poli allineati con schermatura degli
alveoli oppure Schuko (Norme CEI 23-16 oppure 23-5 per le prese Unel).
La portata sarà quella indicata, non inferiore comunque a 16 A per prese CEE e 10A per
prese serie civile.
Ogni circuito non potrà alimentare prese con corrente nominale inferiore alla taratura
dell’interruttore magnetotermico di protezione; in caso contrario tutte saranno
singolarmente protette mediante fusibile od interruttore . Ogni presa sarà provvista di polo di terra e qualora fosse in materiale metallico avrà il corpo
connesso a terra. Si raccomanda che per le prese a spina ad installazione fissa la direzione di inserzione delle
relative spine risulti orizzontale.
Si raccomanda inoltre che l'asse di tale direzione di inserzione – per le prese poste su
murature verticali - risulti distanziato dal piano di calpestio di almeno (Art. 537.5 Norme
CEI 64-8/5):
175 mm se a parete (con montaggio incassato o sporgente);
70 mm se da canalizzazioni (o zoccoli);
40 mm se da torrette o calotte (sporgenti dal pavimento).
Installazione
Sia per i comandi che per le prese il montaggio dei frutti in caso di posa ad incasso deve
essere effettuato rispettando i fili della muratura o del cartongesso in modo che le
apparecchiature risultino perfettamente simmetriche agli stessi. La realizzazione avverrà pertanto in più tempi ovvero:
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posa tubazioni sotto traccia sino al punto di presumibile installazione con eventuale
raccordo terminale flessibile;
fissaggio della scatola perfettamente a filo ed in asse;
ripristino dell’opera edile e verniciatura di finitura o, nel caso di pareti mobili, montaggio
del pannello di tamponamento;
montaggio dei frutti e delle placche di finitura. Nel caso di apparecchiature stagne da
incasso dovranno essere impiegate ;
cornici perimetrali di battuta in materiale plastico o non ossidabile.
Inoltre dovrà essere previsto il montaggio di protezioni a perdere ed il fissaggio delle
mostrine se le operazioni murarie di finitura (tinteggiature, rivestimenti, etc.) verranno
eseguite successivamente al completamento dell’impianto elettrico.
Caratteristiche costruttive dei cavi
Tutti i cavi impiegati nella realizzazione degli impianti descritti nelle presenti specifiche
dovranno essere rispondenti all'unificazione UNEL ed alle Norme costruttive stabilite dal
Comitato Elettrotecnico Italiano.
Le tipologie e le caratteristiche tecniche dei cavi da utilizzare sono descritte,
rispettivamente, nei capitoli relativi alla descrizione degli impianti e nelle specifiche tecniche
dei materiali.
Tutti i cavi elettrici nel MONTANTI e nelle DORSALI DELLA SCUOLA dovranno essere a
norma CEI 64-8 (2017) ed essere marcati CE per il CPR Cca - s1b, d1, a1 del tipo :
AFUMEXplus-1000 -FG16OM16 0,6/1 kV , nei canali - passerelle e nei controsoffitti per le
alimentazione delle armature luce.
AFUMEXplus -90 - FG17-450/750V, per le derivazioni dai canali- passerelle se protetti in
tubi IRLHF 3343 o PVC.RK15 / ICTA 3422 o FK 15 .
I cavi saranno contrassegnati in modo da individuare prontamente il servizio a cui
appartengono.
Tutti gli attraversamenti di transito di cavi attraverso la struttura di canali portacavi,
cassette di derivazione etc., dovranno essere sempre realizzati con l'ausilio di pressacavi del
tipo con bullone a stringere.
Non verranno ammessi giunti sui cavi tranne che per tratti di lunghezza maggiori delle
pezzature standard in commercio.
La marcatura CE deve essere apposta obbligatoriamente per tutti i cavi incorporati
permanentemente in edifici e opere di ingegneria civile (qualunque sia il livello delle
prestazioni dichiarato).
Nel caso in cui non fosse fisicamente possibile per mancanza di spazio rispettare
direttamente sul prodotto quanto sopra esposto, la marcatura CE dovrà essere riportata
sull’etichetta (fissata su bobine, matasse o altri tipi di confezionamento) in maniera visibile,
leggibile e indelebile. Per i cavi energia di bassa tensione e tutti i cavi per comunicazione, la
marcatura CE garantisce il rispetto delle seguenti Leggi/ Regolamenti europei: 1.
Regolamento CPR (per le prestazioni del fuoco) 2. Direttiva LVD (per caratteristiche
elettriche e meccaniche).
Posa cavi in cunicolo o interrati
Nei cunicoli i cavi saranno posati su staffe oppure su canaline metalliche fissate alle pareti
dei cunicoli stessi con interdistanza minima di 30 cm.
Nei punti di passaggio dei cunicoli da un locale all'altro dovranno essere previsti diaframmi
tagliafuoco.
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I cavi direttamente interrati saranno posati su un letto di sabbia alto 10 cm ricoperto da
coppone prefabbricato, ricoperto a sua volta da uno strato di sabbia di 10 cm.
Ove prescritto nei tratti interrati si farà impiego di tubo pvc underground – serie
pesante, con posa in letto di sabbia a una profondità dal piano di calpestio non inferiore a
quanto previsto all’Art. 2.3.11 della Norma CEI 11-17. Si preveda una profondità a 0,5m,.
Si consiglia peraltro comunque una profondità minima pari a 0,8m, con larghezza minima
dello scavo pari a 0,4m per singola linea, aumentata di 0,2m per ogni linea aggiuntiva.
In caso di parallelismi e incroci tra vari cavi, essi possono essere posati alla medesima
profondità ma utilizzando tubazioni distinte. I cavi di energia devono essere di regola situati
inferiormente al cavo di telecomunicazioni, con distanza minima di 0,3m.
Posa cavi su passerelle o canali
Ogni servizio ed ogni impianto usufruirà di una via cavi indipendente ottenuta montando
sulle passarelle in acciaio opportuni setti separatori tale da garantire la separazione fisica
tra i conduttori dedicati alla distribuzione dell’energia - ed i conduttori degli impianti speciali
(correnti deboli), cui verrà destinata una partizione di passerella appositamente dedicata,
dotata di proprie cassette di derivazione. I cavi dovranno essere posati affiancati ordinatamente su un semplice strato, facendo uso
delle passerelle esistenti: laddove indicato sulle planimetrie di piano allegate tali vie cavi
dovranno essere opportunamente modificate. I cavi dovranno essere contrassegnati ogni 20 m con targhetta in pvc fissata con collare
plastico, indicante il tipo di impianto o di servizio.
Nei tratti verticali ed inclinati i cavi dovranno essere fissati alle canaline mediante legatura.
Nei tratti verticali, ove prescritto, potrà essere fatto uso di ancoraggio tramite morsetti tipo
Zennaro su guaina posta con interdistanza massima di 1 m. I morsetti di serraggio saranno
completi di sella di appoggio alle parti metalliche.
Come per i cunicoli, nel passaggio da un locale all'altro, dovranno essere previsti diaframmi
tagliafuoco come descritti ai punti successivi.
Posa cavi in tubazioni
Ogni servizio ed ogni impianto, anche se a pari tensione, usufruirà di una rete di tubazioni
completamente indipendente e con proprie cassette di derivazione.
Le curve saranno eseguite in modo tale da rispettare il raggio di curvatura minimo previsto
dal costruttore.
Tubi protettivi di contenimento
Caratteristiche costruttive delle tubazioni
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Tutti i tubi impiegati nella realizzazione degli impianti descritti nelle presenti specifiche
dovranno essere rispondenti all'unificazione UNEL ed alle Norme costruttive stabilite dal
Comitato Elettrotecnico Italiano.
Le tipologie e le caratteristiche tecniche delle tubazioni da utilizzare sono descritte,
rispettivamente, nei capitoli relativi alla descrizione degli impianti e nelle specifiche tecniche
dei materiali.
I tubi e le condizioni di utilizzo degli stessi, impiegati per il contenimento delle linee
dovranno essere i seguenti:
tubo isolante rigido serie pesante per installazione a vista sulle strutture;
tubo isolante flessibile serie leggera o pesante per installazione ad incasso a pavimento o
entro traccia su pareti e tavolati;
tubo acciaio zincato leggero per l'installazione all’esterno o nelle centrali tecnologiche;
guaina flessibile in acciaio rivestito per l'installazione a regola d'arte all’esterno o nelle
centrali tecnologiche;
guaina flessibile in pvc per l'installazione a regola d'arte sotto i pavimenti galleggianti.
Posa delle tubazioni
Non è ammesso, in nessun caso, l'impiego di curve stampate o prefabbricate e l'impiego di
derivazioni a "T". Tutte le curve dovranno essere eseguite con largo raggio, in relazione
anche alla flessibilità dei cavi contenuti, mediante l'impiego di apposite macchine piegatubi.
Le derivazioni potranno essere eseguite solamente mediante l'impiego di cassette di
derivazione.
I diametri dei tubi da impiegare saranno tali da rispettare i coefficienti di stipamento
massimo previsti in altra parte del presente documento. Inoltre dovrà essere assicurata in
ogni caso un'agevole sfilabilità dei conduttori. I tubi dovranno seguire un andamento parallelo agli assi delle strutture evitando percorsi
diagonali.
Nei tratti incassati nelle pareti e nei sottofondi dei pavimenti dovranno essere posati con
percorso regolare e senza accavallamenti.
Nei tratti in vista i tubi saranno fissati con appositi sostegni in materiale plastico o metallico
tramite tasselli ad espansione con interdistanza massima di 150 cm.
In corrispondenza dei giunti di dilatazione delle costruzioni dovranno essere usati particolari
accorgimenti come tubi flessibili o doppi manicotti.
I tubi metallici devono essere fissati mantenendo un distanziamento dalle strutture in modo
che possano essere effettuate agevolmente le operazioni di riverniciatura per manutenzione
e consentita la libera circolazione di aria.
E' fatto divieto di transitare con tubazioni in prossimità di condutture di fluidi ad elevata
temperatura o di distribuzione del gas, e di ammarrarsi a tubazioni, canali o comunque altre
installazioni impiantistiche meccaniche.
I tubi previsti vuoti dovranno comunque essere infilati con opportuni fili pilota in materiale
non soggetto a ruggine.
In tutti i casi in cui sono impiegati tubi metallici, sia con posa a vista che con posa
incassata, deve essere assicurata con mezzi opportuni la continuità metallica di ogni tratto
di tubo da cassetta a cassetta. Nel caso in cui si impieghino cassette di derivazione
metalliche dovrà essere assicurata la continuità metallica fra i tubi ed il corpo della cassetta.
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Nel caso si impieghino cassette in materiale isolante dovrà essere assicurata la continuità
elettrica fra tubi e morsetto di terra disposto all'interno della cassetta.
Scatole e cassette di derivazione
Tutte le giunzioni o le derivazioni devono essere realizzate esclusivamente tramite l'impiego
di scatole o cassette di derivazione. Le derivazioni sui morsetti delle apparecchiature sono
ammesse solo se predisposti a questo uso (Art 526.3 CEI 64-8/5 Commenti).
Di norma le scatole o cassette verranno altresì impiegate ad ogni brusca deviazione del
percorso delle tubazioni, ogni due curve, ogni 15 m nei tratti rettilinei, all'ingresso di ogni
locale alimentato, in corrispondenza di ogni corpo illuminante.
Non è ammesso far transitare nella stessa cassetta conduttori appartenenti ad impianti o
servizi diversi.
Le tubazioni devono essere posate a filo delle cassette con la cura di smussare gli spigoli
onde evitare il danneggiamento delle guaine dei conduttori nelle operazioni di infilaggio e
sfilaggio.
Nel caso di impianto a vista i raccordi con le tubazioni devono essere esclusivamente
eseguiti tramite imbocchi pressatubo filettati in pressofusione o plastici, secondo quanto
prescritto. I morsetti saranno di tipo volante in pvc, con isolante non rimovibile e saranno adeguati alla
sezione dei conduttori derivati. I conduttori saranno disposti ordinatamente nelle cassette
con un minimo di ricchezza.
Le cassette saranno fissate alle canalette portacavi o alle strutture murarie tramite viti e
bulloni o tasselli a espansione.
Nel caso di impianti incassati le cassette saranno montate a filo del rivestimento esterno e
saranno munite di coperchio "a perdere". I coperchi definitivi saranno montati ad
ultimazione degli interventi murari di finitura.
Tutte le scatole saranno contrassegnate sul coperchio in modo che possa essere individuato
il tipo di servizio di appartenenza.
Tutte le scatole o cassette di qualsiasi materiale saranno provviste di morsetto di terra;
quelle in materiale metallico avranno il morsetto di messa a terra del corpo scatola.
Le scatole impiegate saranno:
in lega di alluminio, dove previsto l'impiego di tubi in acciaio zincato e/o guaine
tipo anaconda;
in materiale plastico dove previsto l'impiego di tubi in pvc.
Barriere per prevenire la propagazione degli incendi
Sui percorsi principali dei cavi, raggruppati in passerelle, canaline aperte e cunicoli non
riempiti, saranno adottati i seguenti provvedimenti per prevenire la propagazione degli
incendi in senso longitudinale:
saranno poste barriere tagliafiamma in tutti i passaggi di pareti tagliafuoco,
solette e compartimenti antincendio comunque delimitati
saranno poste barriere tagliafiamma all'entrata di fasci di cavi nei quadri e nelle
apparecchiature
saranno poste barriere tagliafiamma quando nei fasci di cavi la quantità di
materiale non metallico ecceda i quantitativi previsti dalle norme per le prove di
non propagazione della fiamma (Norme CEI 11-17)
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Le barriere utilizzate dovranno essere del tipo ripristinabile a secco che permetta cioè il
successivo infilaggio di conduttori senza il danneggiamento delle stesse. Tutte dovranno
comunque essere corredate di certificato di omologazione CESI o equivalenti.
Dimensionamento dei conduttori
Ai fini della determinazione delle correnti d’impiego si farà riferimento ai seguenti fattori di
contemporaneità ed utilizzazione dei carichi:
100% per i circuiti di illuminazione
90% per i circuiti di forza motrice
Le condutture elettriche dovranno avere una portata, ricavata dalle tabelle CEI-UNEL vigenti
ed applicando i coefficienti di riduzione relativi alle condizioni di posa ed alle temperature
ambiente, maggiorata di almeno il 20% rispetto alle correnti d’impiego.
Disposizione per locali destinati a lavorazione merci alimentari
Trattandosi di locali per la cui pulizia è previsto l'uso di getti d'acqua il grado di protezione
dei componenti dell'impianto elettrico deve essere almeno IPX5.
In particolare, la classificazione delle zone di cui all’art. 701.32 dovrà essere applicata anche
a partire dai lavandini. Pertanto il posizionamento dei dispositivi di protezione, sezionamento e di comando dovrà
essere effettuata con riferimento all’art. 701.53.
Devono altresì essere realizzati i collegamenti equipotenziali supplementari delle masse
estranee (rif. CEI 64-8 Art. 701.413.1.6).
Impianti elettrici all’esterno
Le apparecchiature elettriche e gli apparecchi utilizzatori relativi ad impianti elettrici
all'esterno devono avere grado di protezione adeguato alle condizioni di posa e comunque
mai inferiore a IPX4.
Ove necessario in relazione al rischio di danneggiamento devono essere impiegati
esclusivamente cavi adeguatamente protetti contro i danneggiamenti meccanici.
Un impianto si deve considerare all'esterno qualora non sia contenuto in locali che lo
riparino dagli agenti atmosferici: porticati, loggiati, intercapedini grigliate e simili ambienti
semiaperti implicano che il relativo impianto sia considerato all'esterno. Sarà realizzato l’impianto di illuminazione esterna con installazione di idonei corpi illuminanti
fissati a parete con installazione di punti luce in derivazione dalla canalina in copertura come
indicato nelle planimetrie di progetto e nel computo metrico allegato.
Modalità di esecuzione degli impianti
Vengono indicate di seguito le modalità di esecuzione degli impianti generalmente richieste
in relazione alla tipologia dei locali di installazione. Non si esclude tuttavia che per motivi specifici si possano adottare differenti modalità di
esecuzione, tenendo sempre conto delle prescrizioni delle norme CEI relative agli ambienti
di installazione.
Aree interne – tecnologiche e deposito
E’ prevista l’installazione a vista.
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Per questo tipo di installazione possono essere impiegati :
cavi elettrici nel MONTANTI e nelle DORSALI DELLA SCUOLA dovranno essere a norma CEI
64-8 (2017) ed essere marcati CE per il CPR Cca - s1b, d1, a1 del tipo :
AFUMEXplus-1000 -FG16OM16 0,6/1 kV , nei canali - passerelle e nei controsoffitti per le
alimentazione delle armature luce.
AFUMEXplus -90 - FG17-450/750V, per le derivazioni dai canali- passerelle se protetti in
tubi IRLHF 3343 o PVC.RK15 / ICTA 3422 o FK 15 .
Locali impianti tecnologici
E’ prevista l’installazione a vista.
Per questo tipo di installazione possono essere impiegati :
AFUMEXplus-1000 -FG16OM16 0,6/1 kV , nei canali - passerelle e nei controsoffitti per le
alimentazione delle armature luce.
AFUMEXplus -90 - FG17-450/750V, per le derivazioni dai canali- passerelle se protetti in
tubi IRLHF 3343 o PVC.RK15 / ICTA 3422 o FK 15 .
Impianti eseguiti in canale portacavi
Ogni servizio od ogni impianto (energia, sicurezza, telefonico, diffusione sonora, citofoni,
trasmissione dati, ecc.), anche se a pari tensione, usufruirà di ranghi di canalette
completamente indipendenti.
Per i cavi di trasmissione dati si curerà la distanza di rispetto in caso di parallelismo con cavi
di energia.
I cavi dovranno essere posati affiancati ordinatamente su un massimo di due strati;
altrimenti si farà ricorso a più piani di canalette con interdistanza minima di 20 cm.
I cavi dovranno essere contrassegnati opportunamente con targhetta in PVC, fissata con
collare plastico, indicante il tipo di impianto o di servizio.
Nei tratti verticali ed inclinati i cavi dovranno essere fissati alle canaline mediante legatura.
Le canalette dovranno essere sovradimensionate di almeno il 20%.
Le canalette portacavi saranno di tipo zincato con procedimento SENDZIMIR con zincatura a
caldo negli ambienti interni ed esterni. I canali avranno larghezza massima di 300 mm.
Laddove ritenuto necessario si potrà fare uso di canale asolato.
Le giunzioni , le derivazioni ed i cambi di direzione, dovranno essere eseguite con pezzi
speciali e in modo tale da evitare la possibilità di abrasione della guaina dei cavi durante la
posa.
Le canalette dovranno essere fissate alle strutture a mezzo di mensole di sostegno.
L'interasse di dette mensole sarà determinata in funzione del carico massimo presumibile
(somma del carico uniformemente distribuito dovuto al peso dei cavi e di un carico
concentrato verticale di 80 kg) ed in modo tale che in nessun punto del canale venga
superato il 60% del limite di snervamento dello stesso.
Impianti eseguiti in tubazione
Ogni servizio od ogni impianto (energia, telefonico, citofoni, trasmissione dati, ecc.), anche
se a pari tensione, usufruirà di una rete di tubazioni completamente indipendente e con
proprie cassette di derivazione.
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Non sono altresì ammessi conduttori del medesimo circuito infilati in tubi diversi, nè
giunzioni di conduttori all'interno dei tubi.
Nell'esecuzione di impianti di illuminazione non è ammesso in nessun caso il transito delle
linee di alimentazione attraverso il corpo illuminante: ciascun apparecchio deve avere la
propria derivazione.
Il diametro interno dei tubi, mai inferiore a 16 mm., sarà scelto in modo che il coefficiente
di riempimento sia sempre minore di 0,5 (fattore di riempimento = rapporto tra sezione
complessiva dei cavi e sezione interna del tubo); il diametro comunque sarà sempre
maggiore o uguale a 1,4 volte il diametro del cerchio circoscritto dei cavi contenuti.
I tubi dovranno seguire un andamento parallelo agli assi delle strutture evitando percorsi
diagonali ed accavallamenti.
Tutte le curve saranno eseguite a largo raggio; non sono ammesse le curve stampate e le
derivazioni a T.
In ogni caso dovrà essere garantito un'agevole sfilabilità dei conduttori.
Nei tratti in vista i tubi saranno fissati con appositi sostegni in materiale plastico o metallico
tramite tasselli ad espansione con una interdistanza massima di 80 cm.
In corrispondenza dei giunti di dilatazione delle costruzioni dovranno essere usati particolari
accorgimenti come tubi flessibili o doppi manicotti.
E' fatto divieto di transitare con tubazioni in prossimità di condutture di fluidi ad elevata
temperatura o di distribuzione dei gas, e di ammararsi a tubazioni, canali o comunque altre
installazioni impiantistiche meccaniche.
I tubi previsti vuoti dovranno comunque essere infilati con opportuni fili piloti.
I tubi per impianti in vista devono essere infilati negli imbocchi delle relative cassette,
scatole ed apparecchiature con pressatubi, in modo da garantire una tenuta con grado di
protezione non inferiore a IP 4X per posa all'interno, e comunque idoneo in funzione
dell’ambiente di installazione, utilizzando adatti raccordi diritti in resina. Si dovrà
esclusivamente fare uso di cassette con pareti lisce da forare per l’inserimento dei
pressatubi, pressacavi, pressaguina.
1.3 Classificazione delle aree e dei locali.
Classificazione ai sensi delle Norme CEI 64-8 sez. 7)
Locali a Maggior Rischio in Caso d’Incendio.
Tutti i locali degli edifici oggetto degli interventi di manutenzione straordinaria si
classificano in generale come luoghi a Maggior Rischio in Caso di Incendio
(MA.R.C.I.) di tipo A (CEI 64-8/7 art. 751.03.01).
Centrali Termiche
Le Centrali termiche che sono dotate di dispositivi marcati CE (quindi conformi a
quanto stabilito dal DPR 661/96) sono escluse dal campo di applicazione del Dlgs
233/03 (direttiva ATEX 99/92/CE) e pertanto non si classificano come locale con
pericolo di esplosione, ma come luogo ordinario.
Le Centrali non dotate di dispositivi marcati CE saranno invece classificate come
luogo con pericolo di esplosione.
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1.4 Requisiti minimi degli impianti elettrici e speciali.
Dispositivo generale di emergenza (D.M. 26/08/92, art. 7,0)
Gli impianti elettrici del complesso scolastico devono essere realizzati in conformità ai
disposti di cui alla legge 1° marzo 1968, n. 186. Ogni scuola deve essere munita di
interruttore generale, posto in posizione segnalata, che permetta di togliere tensione
all'impianto elettrico dell'attività; tale interruttore deve essere munito di comando di sgancio
a distanza, posto nelle vicinanze dell'ingresso o in posizione presidiata.
Dispositivo di emergenza per impianto elettrico di centrale termica
Gli impianti elettrici delle centrali termiche saranno muniti di un dispositivo posto in
posizione esterna e segnalata, che permetta di togliere tensione all'impianto elettrico del
locale.
Tale dispositivo potrà essere realizzato secondo le seguenti modalità:
interruttore sezionatore che intercetta la linea di potenza che alimenta il quadro
elettrico di centrale termica
pulsante con spia di integrità circuito per il comando della bobina di apertura
installata sul dispositivo generale del quadro elettrico di centrale termica.
Impianto elettrico di sicurezza (D.M. 26/08/92, art. 7,1)
Le scuole devono essere dotate di un impianto di sicurezza alimentato da apposita sorgente,
distinta da quella ordinaria. L'impianto elettrico di sicurezza deve alimentare le seguenti
utilizzazioni, strettamente connesse con la sicurezza delle persone:
a) illuminazione di sicurezza, compresa quella indicante i passaggi, le uscite ed i
percorsi delle vie di esodo che garantisca un livello di illuminazione con illuminamento medio
Em non inferiore a 5 lux. Importante: l'impianto di illuminazione di sicurezza deve essere
installato in tutti gli ambienti, comprese le aule, anche qualora l'impiego serale delle aule sia
limitato.
b) impianto di diffusione sonora e/o impianto di allarme.
Nessun'altra apparecchiatura può essere collegata all'impianto elettrico di sicurezza.
L’alimentazione dell'impianto di sicurezza deve potersi inserire anche con comando a mano
posto in posizione conosciuta dal personale.
L'autonomia della sorgente di sicurezza non deve essere inferiore ai 30'. Sono ammesse
singole lampade o gruppi di lampade con alimentazione autonoma. Il dispositivo di carica
degli accumulatori, qualora impiegati, deve essere di tipo automatico e tale da consentire la
ricarica completa entro 12 ore.
Illuminazione di sicurezza
L’illuminazione di sicurezza sarà realizzata esclusivamente con corpi illuminanti del tipo
autoalimentato, con intervento automatico al mancare della tensione di rete entro 0.5s,
autonomia minima di 1 ora e tempo di ricarica entro 12 ore asserviti a inibitore di
emergenza.
USARE LAPADE AUTONOME durata minima 1h, max tempo ricarica 12h, e di TIPO "RM" per
collegamento a dispositivi di inibizione Questo vale anche per gli INVERTER da inserire nelle
Armature Luce normali per dotarli di EMERGENZA.
Tenere presente che per ogni dispositivo "INIBIT" possono essere collegate MAX 100
LAMPADE se No.2 linee (50+50) lunghe al MAX ciascuna 500mt con cavo serzione1,5mmq.
I dispositivi "INIBIT" devono essere previsti per la scuola Media (almeno No. 2 verificando
che ci siano al max 200 armature luce di emergenza), e No. 1 per la scuola Materna.
I dispositivi "INIBIT" per la scuola Media è consigliabile inserirli o nel Quadro Generale o in
un quadretto dedicato sempre vicino al Quadro Generale.
Per la scuola Materna idem.
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I corpi illuminanti dovranno essere installati nelle seguenti aree/locali, secondo le seguenti
modalità di funzionamento
a) sopra le uscite di sicurezza (tipo “Sempre acceso”, con pittogramma CEE)
b) presso gli svincoli e i cambi di direzione delle vie di esodo (tipo “Sempre acceso”, con
pittogramma CEE)
c) lungo le vie di esodo per illuminare il percorso (tipo “Solo Emergenza”, senza
pittogramma)
d) all’interno di ogni aula (tipo “Solo Emergenza”, senza pittogramma)
e) all’interno dei locali con presenza di persone quali uffici, biblioteche, ecc (tipo “Solo
Emergenza”, senza pittogramma)
f) presso i dispositivi o presidi antincendio (tipo “Solo Emergenza”, senza pittogramma)
g) presso gli idranti (tipo “Solo Emergenza”, senza pittogramma)
Tabella 3
Destinazione d’uso del
locale o dell’area
interessata dalla
sostituzione dei corpi
illuminanti
Em minimo a
0,2m da
pavimento
Lampada Autonomia Accessori Grado di
protezione
minimo
Atri e corridoi 5 LED 1 ora Pittogrammi IP40
Aule 5 LED 1 ora Pittogrammi IP40
Biblioteca 5 LED 1 ora Pittogrammi IP40
Mensa/Cucina 5 LED 1 ora Pittogrammi IP65
Palestra 5 LED 1 ora Pittogrammi IP65
Ufficio 5 LED 1 ora Pittogrammi IP40
Esterno 5 LED 1 ora IP65
Al fine di garantire un’idonea ed omogenea efficienza dell’impianto di illuminazione, tutti i
corpi illuminanti autoalimentati esistenti negli edifici scolastici saranno sostituiti ed integrati
con corpi illuminanti nuovi. Tali plafoniere saranno quindi alimentati da nuove linee
elettriche afferenti al quadro elettrico di zona. Esse si attiveranno in caso di mancanza rete
sull’interno impianto o anche solo in caso di mancanza rete sul quadro elettrico di
pertinenza.
Le linee elettriche di alimentazione di tali plafoniere non sono considerate linee di sicurezza
e pertanto saranno di tipo ordinario, saranno comunque realizzate in cavo tipo AFUMEXplus-
1000 -FG16OM16 0,6/1 kV , nei canali - passerelle e nei controsoffitti per le alimentazione
delle armature luce e AFUMEXplus -90 - FG17-450/750V, per le derivazioni dai canali-
passerelle se protetti in tubi IRLHF 3343 o PVC.RK15 / ICTA 3422 o FK 15 .
Illuminazione ordinaria.
Nelle aree e nei locali dove si rendono necessari interventi manutentivi di tipo edile che
interessino solai o controsoffiti dotati di corpi illuminanti esistenti, questi saranno
smantellati e sostituiti da nuovi corpi illuminanti idonei al fissaggio sotto controsoffitto.
Tale idoneità, infatti, non e’ garantita a priori per i corpi illuminanti esistenti, che potrebbero
presentare obsolescenze e/o rotture all’atto del loro smontaggio tali da non consentirne il
rimontaggio a regola d’arte.
I nuovi corpi illuminanti saranno scelti secondo le prescrizioni di tabella 2.
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Tabella 2: livelli di illuminamento UNI 10840 (Criteri generali per l’illuminazione generale e naturale nei locali scolastici) in condizioni ordinarie.
Destinazione d’uso del locale o
dell’area interessata dalla
sostituzione dei corpi illuminanti
Lux minimi
ordinari a 0,8
m dal suolo
Lampada Indice di resa
cromatica Ra
Ingresso 200 Fluorescente lineare 2A
Corridoio 100 Fluorescente lineare 2A
Servizi WC 100 Fluorescente lineare 2A
Aula ordinaria 300 Fluorescente lineare 1B
Aula laboratorio 500 Fluorescente lineare 1B
Biblioteca 500 Fluorescente lineare 1B
Mensa/Cucina 200 Fluorescente lineare 1B
Refettorio 200 Fluorescente lineare 1B
Palestra 300 Fluorescente lineare 2A
Ufficio 300 Fluorescente lineare 1B
Locale tecnico/Deposito 100 Fluorescente lineare 2A
I corpi illuminanti dovranno sempre essere dotati di schemi anticaduta e comunque avere
grado di protezione non inferiore a IP40 e dovranno essere dotati di reattore a starter.
L’indice di resa cromatica dovrà essere sempre compreso tra 80 e 90. La temperatura di
colore dovrà essere del tipo bianco caldo inferiore a 3300°K.
Le lampade installate nei locali dotati di controsoffitto dovranno essere del tipo per posa a
vista, ed installate al di sotto del controsoffitto per non interferire con il grado REI del
controsoffitto.
Nuove linee elettriche
Le nuove linee elettriche, ove previste, saranno realizzate come segue:
AFUMEXplus-1000 -FG16OM16 0,6/1 kV , nei canali - passerelle e nei controsoffitti
per le alimentazione delle armature luce.
AFUMEXplus -90 - FG17-450/750V, per le derivazioni dai canali- passerelle se
protetti in tubi IRLHF 3343 o PVC.RK15 / ICTA 3422 o FK 15 .
Tutte le nuove linee elettriche di dorsale dovranno essere posate in canalizzazioni nuove,
del tipo a vista, in quanto le condutture di dorsale esistenti incassate non garantiscono gli
spazi e la sfilabilità per le nuove condutture.
Le condutture di contenimento saranno realizzate mediante tubazioni in PVC (locali tecnici,
depositi, servizi, palestre, mense, cucine) o canali portacavi in PVC, con coperchio
asportabile mediante attrezzo, di colore bianco (aule, corridoi, uffici, biblioteche locali con
presenza di persone).
Nuovi quadri elettrici
Sostituzione di quadri elettrici esistenti con nuovi quadri elettrici
a) carpenteria: sarà utilizzata sempre una carpenteria nuova, di tipo isolante o
metallico, per posa a vista, dotata di portella in vetro chiudibile a chiave, grado di
protezione minimo IP41.
b) Corrente nominale: la corrente nominale del nuovo quadro non sarà inferiore a quella
del dispositivo generale del quadro precedente
c) Interruttore generale: sarà previsto un interruttore generale automatico
magnetotermico di taglia pari alla corrente nominale del quadro. Su Avanquadro e
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Quadro Generale è prevista l' installazione di Gruppo di misura Voltamperometrico
a valle dell' Interruttore Generale e spie di presenza tensione.
d) Dispositivi di protezione linee in partenza: ogni linea in partenza dal quadro esistente
demolito dovrà essere protetta singolarmente da proprio dispositivo di protezione, realizzato
esclusivamente mediante interruttore magnetotermico differenziale, avente le seguenti
caratteristiche:
Tipologia modulare per montaggio su barra DIN, con levetta accessibile a fronte
quadro, con alveoli morsettiera protetti.
Del tipo a singolo polo protetto (1+N) per i dispositivi monofase
Con potere di cortocircuito nominale (Ics) non superiore a quello misurato nel
punto di installazione.
curva di intervento magnetico tipo C
corrente nominale “In” tale per cui risulti soddisfatta la disequazione Ib<In<Iz
(dove Ib e’ la corrente di impiego della linea protetta e Iz la porta della linea
protetta) e la disequazione dell’energia passante.
corrente differenziale non superiore a 30 mA, con intervento istantaneo.
a) Dorsale di alimentazione del nuovo quadro: la dorsale sarà dimensionata in base ad
una corrente di impiego non inferiore alla corrente nominale del dispositivo generale di tale
quadro. A monte di tale linea dovrà essere installato un interruttore magnetotermico idoneo
alla protezione della linea e del sezionatore generale del quadro alimentato.
b) Dispositivi di comando: saranno previste le stesse tipologie dei dispositivi di comando
(selettori, spie, teleruttori) esistenti sul quadro demolito, utilizzando dispositivi nuovi,
modulari per posa su barra DIN e coordinati con le protezioni installate. Per le accensioni
centralizzate afferenti ai vari quadri sono previsti teleruttori modulari.
Quadri nuovi con linee elettriche secondarie nuove, ovunque ubicati.
c) carpenteria: sarà utilizzata una carpenteria di tipo isolante o metallico, per posa a
vista, dotata di portella in vetro chiudibile a chiave, grado di protezione minimo IP41
d) Corrente nominale: la corrente nominale del quadro sarà dimensionata in base alla
potenza elettrica stimata necessaria per i servizi elettrici dell’area di pertinenza del quadro,
aumentata del 20% per futuri ampliamenti.
e) Interruttore generale: sarà previsto un interruttore generale automatico
magnetotermico di taglia parti alla corrente nominale del quadro.
f) Dispositivi di protezione linee in partenza: ogni linea in partenza dal quadro dovrà
essere protetta singolarmente da proprio dispositivo di protezione, realizzato
esclusivamente mediante interruttore magnetotermico differenziale, avente le seguenti
caratteristiche:
Tipologia modulare per montaggio su barra DIN, con levetta accessibile a fronte
quadro, con alveoli morsettiera protetti.
Del tipo a singolo polo protetto (1+N) per i dispositivi monofase
Con potere di cortocircuito nominale (Ics) non superiore a quello misurato nel
punto di installazione.
curva di intervento magnetico tipo C
corrente nominale “In” tale per cui risulti soddisfatta la disequazione Ib<In<Iz
(dove Ib e’ la corrente di impiego della linea protetta e Iz la porta della linea
protetta) e la disequazione dell’energia passante.
corrente differenziale non superiore a 30 mA, con intervento istantaneo.
Nel caso in cui la linea protetta alimenti, a valle, quadri elettrici contenenti altri
dispositivi differenziali, il dispositivo a monte dovrà essere selettivo con quelli a
valle, almeno cronometricamente.
a) Dorsale di alimentazione del nuovo quadro: la dorsale sarà realizzata dimensionata in
base ad una corrente di impiego non inferiore alla corrente nominale del dispositivo
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generale di tale quadro. A monte di tale linea dovrà essere installato un interruttore
magnetotermico idoneo alla protezione della linea e del sezionatore generale del quadro
alimentato.
b) Dispositivi di comando: saranno previsti dispositivi di comando (selettori, spie,
teleruttori) modulari per posa su barra DIN e coordinati con le protezioni installate. . Per le
accensioni centralizzate afferenti ai vari quadri sono previsti teleruttori modulari.
In Centrale termica i quadri di gestione e telegestione dovranno solo essere alimentati dalla
nuova linea proveniente dal locale contatori.
Nuovi impianti di forza motrice
Laddove previsto, saranno realizzati nuovi impianti di forza motrice consistenti nelle
seguenti categoria:
rifacimento prese di forza motrice
rifacimento degli allacciamenti diretti di utenze elettriche esistenti
In entrambi i casi l’impianto sarà sempre sotto traccia negli ambienti della scuola in
murature non portanti.
Le alimentazioni dirette o tramite prese Cee delle varie componenti delle cucine saranno
rialimentate da nuove linee mantenendo i gruppi prese esistenti.
Impianti di terra e di protezione dalle scariche atmosferiche
Protezione dalle scariche atmosferiche
la struttura NON RISULTA AUTOPROTETTA. Come protezione è stato scelto di inserire
SCARICATORI SPD sulle linee elettriche e telefoniche.
Per quanto riquarda le Linee elettriche sugli schemi elettrici è evidenziato dove e che tipi di
SPD installare.
Per le linee telefoniche segnalare su relazione tecnica di inserire una protezione SDP adatta
sulla linea entrante presso il centralino telefonico.
Impianti di terra
Sarà realizzato un nuovo impianto di terra da coordinare con le protezioni dai contatti
indiretti dell’impianto elettrico. Saranno inoltre sempre garantiti i collegamenti delle masse
estranee afferenti all’edificio, quali le tubazioni dell’acqua e del gas.
Impianti fissi di rilevazione degli incendi (D.M. 26/08/92, art. 9,3)
Il sistema dovrà essere in grado di assolvere in via prioritaria i seguenti compiti,
strettamente legati alla prevenzione e sicurezza antincendio richiesta dalle Normative
vigenti:
Rilevare la presenza di fumo o gas in tutti gli ambienti e apparati sorvegliati.
Fornire una tempestiva ed affidabile segnalazione di allarme di incendio al presidio
centrale
Attivare i dispositivi di segnalazione ottico-acustica o altri mezzi di avviso alle
persone presenti nel complesso o in parte di esso.
Attivare i sistemi di trasmissione remota degli allarmi attraverso combinatore
telefonico o altro mezzo multimediale alle squadre di intervento preposte, pubbliche o
private.
Attuare lo sgancio dei magneti fermaporte (ove e se presenti) al fine di garantire la
corretta chiusura delle porte tagliafuoco di compartimentazione normalmente aperte.
Comandare i dispositivi di evacuazione dove presenti
Disattivare gli impianti di ventilazione, ove presenti, delle aree interessate
dall’allarme.
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Gli impianti in oggetto dovranno essere conformi a tutte le prescrizioni delle norme CEI e/o
guide UNI applicabili. In particolare gli impianti saranno conformi alla UNI 9795.
Per consentire il massimo livello di controllo ed affidabilità, sarà realizzato un impianto unico
per ogni edificio scolastico, con centrali di tipo analogico, rete cavi a loop chiuso e dispositivi
di campo di tipo indirizzato.
In tal modo ogni singolo dispositivo in campo sarà identificabilie e sarà possibile assegnare
procedure di emergenza e segnalazione a tutto il complesso o a parti di esso.
Le principali componenti dell’impianto saranno:
Alimentazione del sistema e distribuzione cavi di potenza
Centrale di rivelazione incendio e distribuzione cavi di segnale
Alimentatore con gruppo batteria, ove necessario
Dispositivi di campo per l’acquisizione di un evento
Dispositivi di campo per l’attuazione di un comando o segnale
La gestione degli allarmi dovrà essere la seguente:
la rottura di un pulsante genera l’allarme incendio immediato
l’attivazione di un sensore di incendio genera un pre-allarme incendio
l’attivazione di due sensori di incendio genera un allarme incendio
I dispositivi del sistema saranno posizionati in ogni caso almeno con i criteri sottostanti
Rilevatori ottici di fumo ogni 60mq nei locali biblioteca e archivio e nei locali nei quali
è richiesto nella documentazione specifica di parere del Comando dei Vigili del Fuoco;
Pulsanti manuali di allarme incendio e segnalatori ottico acustici autoalimentati lungo
i percorsi di esodo in numero:
Sufficiente per essere accessibili entro 40m di percorso di esodo;
Almeno pari a uno per compartimento
Magneti fermaporta; per le porte posta lungo le vie di esodo e dove richiesto dalla
documentazione specifica di parere del Comando dei Vigili del Fuoco;
Dispositivi di campo per l’acquisizione di un evento
I dispositivi di campo che avranno il compito di acquisire un determinato evento
riconducibile alla presenza di incendi o allarmi equivalenti nella propria area sorvegliata
saranno apparati di tipo:
automatico analogico (sensori incendio e gas, sonde, ecc..)
automatico a ingressi logici (trasponders)
manuale (pulsanti)
Sensori, sonde, trasponders e pulsanti saranno del tipo indirizzato, cioe’ in grado di
essere singolarmente identificati dalla centrale e di poterle trasmettere sia gli eventi di
incendio che gli eventi di guasto dei medesimi.
I sensori di incendio saranno di tipo puntiforme, a rilevazione di fumo o di calore, come
descritto nel seguito per le varie tipologie.
La distribuzione dei sensori di incendio puntiformi sarà determinata, in accordo alla tabella
per la superficie protetta della Norma UNI 9795, in base al tipo di copertura, all’altezza del
locale e alla superficie da proteggere.
Sensori puntiformi di fumo di tipo ottico: ad effetto ottico basati sul principio di
rivelazione ed assorbimento di luce causato dalla presenza di fumo nella camera di
rivelazione. La distribuzione di detti rivelatori avverrà anche entro controsoffitto (dove
presenti) e sotto i pavimenti galleggianti (dove presenti) per le sole porzioni interessate da
impianti elettrici e nelle condotte di ventilazione (dove presenti). I rivelatori non
direttamente visibili avranno un led di ripetizione dello stato in posizione visibile. Tali
dispositivi saranno in grado di comunicare direttamente con la centrale via circuito loop.
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Sensori puntiformi di calore di tipo Termovelocimetrico: negli ambienti con normale
presenza di nebbie o vapori (centrali termiche, cucine) che potrebbero falsificare la
rivelazione ottica del fumo verranno impiegati detti sensori termovelocimetrici, basati sul
principio di rivelazione della repentina variazione di temperatura nel locale in cui ha inizio
l’incendio. Tali dispositivi saranno in grado di comunicare direttamente con la centrale via
circuito loop.
Trasponders a ingressi logici: per acquisire eventi da dispositivi che non sono in grado,
per costruzione o natura, di comunicare direttamente via loop con la centrale saranno
utilizzate apposite interfacce (trasponders) in grado di acquisire lo stato logico di un
contatto esterno (chiuso o aperto) e di trasmetterlo alla centrale via loop. Tali trasponders
saranno pertanto utilizzati per acquisire stati logici (vero o falso) da sistemi terzi (stati logici
di contatti liberi da potenziali), che rappresentino e identifichino eventi equivalenti al
pericolo d’incendio (ad es. contatti di eventuali serrande tagliafuoco, fusibili termini, sensori
di gas di terzi, ecc).
A tali stati logici la centrale attribuirà un indirizzo ed un significato in base alla
programmazione impostata.
Pulsanti manuali: per consentire la segnalazione manuale dell’evento incendio da parte
delle persone presenti, saranno installati pulsanti con vetro frangibile, riportante la
vetrofania “Allarme Incendio” e un ulteriore cartello esterno con sfondo rosso e scritta
bianca “allarme Incendio” posato in posizione visibile ad identificazione di detto pulsante.
Questi pulsanti saranno installati presso tutte le uscite di sicurezza e comunque in posizioni
raggiungibili da chiunque in un raggio non superiore a 40m. Tali dispositivi saranno in grado
di comunicare direttamente con la centrale via circuito loop.
Dispositivi di campo per l’attuazione di un comando o segnale
I dispositivi di campo che avranno il compito di attuare un comando o trasmettere una
segnalazione disposta dalla centrale saranno apparati di tipo indirizzato, cioe’ in grado di
essere singolarmente identificati e comandati dalla centrale.
Si distinguono due dispositivi di attuazione:
Targhe ottico acustiche (segnalazione)
Trasponders a rele’ (comando e attuazione)
Targhe ottico acustiche: per avvisare i presenti dell’allarme incendio in corso saranno
utilizzate, nelle scuole di tipo 0-1-2, targhe ottico acustiche autoalimentate con la scritta in
italiano “Allarme Incendio” comandate dalla centrale (in automatico o tramite rottura
pulsanti per avvisi manuali), in funzione della programmazione impostata per le procedure
di allarme ed evacuazione. Dette targhe saranno ubicate presso tutte le uscite di sicurezza e
in corrispondenza dei pulsanti manuali di segnalazione. Le dimensioni delle targhe saranno
definite in accordo a quanto specificato dal DL. 14 Agosto 1996 N° 493.
Trasponders a rele’: per comandare dispositivi o attuazioni che non sono in grado, per
costruzione o natura, di ricevere tale comando direttamente via loop dalla centrale saranno
utilizzate apposite interfacce (trasponders) in grado di ricevere il comando dalla centrale e di
metterlo in atto utilizzando un rele’ montato sul trasponder medesimo.
Tali trasponders saranno pertanto utilizzati per comandare:
lo sblocco dei magneti fermaporte ove presenti
lo sgancio dei dispositivi per l’arresto degli impianti di ventilazione, ove presenti
l’attuazione di dispositivi di evacuazione fumo ove presenti
l’attuazione delle serrande tagliafuoco ove presenti
la trasmissione a sistemi di terzi di stati logici (contatti rele’ aperti o chiusi) inerenti
alle procedure di evacuazione e/o emergenza antincendio.
Ad ogni rele’ di un trasponder la centrale attribuirà un indirizzo ed una procedura di
comando in base alla programmazione impostata. Il comando di detti rele’ e l’elettronica di
bordo del trasponder necessiteranno di una alimentazione a 24Vdc che sarà distribuita
dall’alimentatore centralizzato di area o edificio tramite cavo resistente al fuoco.
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Sistemi di allarme (D.M. 26/08/92, art. 8,0 e 8,1)
Le scuole devono essere munite di un sistema di allarme in grado di avvertire gli alunni ed il
personale presenti in caso di pericolo. Il sistema di allarme deve avere caratteristiche atte a
segnalare il pericolo a tutti gli occupanti il complesso scolastico ed il suo comando deve
essere posto in locale costantemente presidiato durante il funzionamento della scuola.
Il sistema di allarme può essere costituito, per le scuole di tipo 0-1-2, dallo stesso impianto
a campanelli usato normalmente per la scuola, purché venga convenuto un particolare
suono.
Sistema di allarme per le scuole di tipo 0-1-2
Nelle sole scuole di tipo 0-1-2, in cui le condutture dell’impianto a campanelli sono posate in
promiscuità con le condutture degli impianti elettrici ordinari e senza particolari sorgenti di
sicurezza, l’impianto a campanelli rimarrà ad esclusivo uso del personale per la segnalazione
di fine ora e non sarà utilizzato come sistema di allarme in quanto la posa e la tipologia dei
suoi conduttori non garantisce i requisiti della Norma CEI 64-8 in materia di impianti di
sicurezza.
A tale scopo saranno invece installati nuovi dispositivi acustici del tipo autoalimentato (la
sorgente di sicurezza sarà pertanto locale) e comandati da condutture di sicurezza separate
dalle condutture ordinarie ed aventi idonee caratteristiche di resistenza al fuoco quando
transitanti in compartimenti antincendio diversi da quello in cui si realizza la segnalazione
acustica di allarme.
Negli edifici scolastici dove gli interventi manutentivi prevedono l’installazione di un impianto
di rivelazione automatico di incendio, saranno impiegate a tale scopo le targhe ottico
acustiche autoalimentate (del tipo da interni, con autonomia non inferiore a 30 minuti),
collegate mediante cavo di segnale alla centrale di gestione dell’allarme incendio.
Tali dispositivi saranno quindi attivati automaticamente dalla centrale di rivelazione incendio
o, manualmente, mediante pulsanti di allarme incendio sottovetro frangibile ubicati
all’interno della struttura scolastica.
Ulteriori precisazioni sono riportate nel paragrafo riguardante il sistema automatico di
rivelazione incendio.
Rete di distribuzione
I cavi saranno del tipo a due fili, posati in canalizzazioni indipendenti e separate dai cavi di
ogni altro impianto, preferibilmente a vista, opportunamente etichettate ed identificate in
ogni punto di ispezione.
Le tratte di cavo che attraversano compartimenti antincendio diversi da quelli in cui sono
ubicati gli altoparlanti di pertinenza dovranno essere realizzate in AFUMEXplus-1000 -
FG16OM16 0,6/1 kV , nei canali - passerelledel tipo resistente al fuoco.
Per i percorsi interni al compartimento antincendio di pertinenza degli altoparlanti serviti
saranno impiegati cavi di sezione non inferiore a 1.5mmq.
Pulsanti emergenza
Tutti i pulsanti saranno del tipo con SPIA LUMINOSA PRESENZA LINEA.
1) emergenza generale. (POSIZIONATI IN DIVERSE POSIZIONI SCUOLA.)
Quando premuti agiscono su BOBINE SGANCIO GENERALE AVANQUADRI SCUOLA e tolgono
alimentazione a tutto l' edificio
Saranno quindi collegati in parallelo alle diverse Bobine di Sgancio sui Relativi
Avanquadri.
2) emergenza centrale termica. (POSIZIONATO ALL' ESTERNO DELLA PORTA INGRESSO
CENTRALE TERMICA)
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Quando premuto toglie alimentazione al locale Centrale Termica e UTA agendo sulla relativa
bobina di sgancio dell' Interruttore linea alimentazione Centrale Termica su Avanquadro.
1.5 Caratteristiche intervento
Classificazioni rilevanti ai fini della prevenzione incendi per gli impianti elettrici
Si espongono le seguenti classificazioni ai sensi delle Leggi e Norme applicabili, con
rilevanza sugli impianti elettrici ai fini della prevenzione incendi:
Classificazione DM. 26/08/92, art. 1.2: Scuola di tipo 3
Classificazione CEI 64-8 / 7: luogo a maggior rischio in caso di incendio.
Classificazione CEI 64-8 / 7: locale ambulatorio di gruppo zero.
Classificazione attività DM 16/02/1982: attività 85 (scuole con oltre 100 presenti) e
Attività 91 (centrale termica).
La centrale termica ha già ottenuto parere di conformità favorevole dal Comando dei Vigili
del Fuoco competente, dispone della certificazione ai sensi della legge 46/90 e gli impianti
elettrici sono rispondenti alla normativa, pertanto, non sarà oggetto di intervento se non per
la sostituzione e/o rinnovo degli apparecchi illuminanti normali e di sicurezza, in seguito ad
opere di protezione al fuoco delle strutture.
Non sono presenti aree soggette a normazione elettrica specifica quali auditori, aule magne,
locali per rappresentazioni, autorimesse, luoghi con pericolo di esplosione o incendio.
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