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Chieti - IC IV prof.ssa Daniela Ermandi Navarrini - 4 settembre 2015

progetto di rete gli ambienti di apprendimento inclusiviuna esperienza di ricerca-azione nella scuola secondaria di primo grado

il progetto di scuola

✤ scuola secondaria di primo grado “G. Mezzanotte”!

✤ classe prima !

✤ 26 alunni !

✤ 1 alunno con certificazione DSA !

✤ 1 alunno con certificazione di disabilità ADHD

il progetto di classe

il progetto di classe

✤ titolo: “tracce colorate di scuola”!

✤ un percorso “creativo” di documentazione e approfondimento !

✤ di attività scolastiche “significative” svolte nel primo quadrimestre della prima media

le attività scolastiche ...

✤ ... "significative" ...!

✤ “puliamo il mondo” con legambiente!

✤ “da teate a chieti” con il museo della civitella!

✤ “laboratorio scientifico in classe” con università

perché la ricerca-azione?

✤ lo scopo della ricerca-azione è “il cambiamento” delle persone, delle relazioni, del contesto ( verso l’inclusione)

perché la ricerca-azione?

✤ si basa sulla creazione di un “circolo virtuoso”: “riflettere - ipotizzare - progettare - agire” (coinvolgimento globale della persona)

perché la ricerca-azione?

✤ utilizza percorsi “euristici di ricerca” le soluzioni ai problemi reali richiedono percorsi con “logiche aperte” e “reticolari” (trasferibilità in molteplici contesti e bisogni)

cosa vorrei cambiare? ...

✤ arredi: lo spazio aula è “freddo e impersonale”

!

Ma ... come cambiare lo spazio aula? ...

✤ spazio aula: trasformazione da spazio freddo e impersonale a “spazio personalizzato e accogliente”

cosa vorrei cambiare? ...

✤ relazioni tra gli alunni: mancanza di esperienze di “relazioni cooperative”

!

... come cambiare le relazioni tra alunni? ...

✤ relazioni tra alunni: “esperienza di attività didattica collaborativa in piccolo e grande gruppo”

!

cosa vorrei cambiare? ...

✤ metodologie didattiche: prevalenza di metodi trasmissivi in tutte le discipline

!

... come cambiare le metodologie?

✤ metodologie didattiche: esperienze di metodi attivi come “la ricerca-azione” con tecniche attive di “produzione cooperativa” in gruppo di scopo e allargato

ecco i prodotti finiti ...

!

attuazione progettuale

✤ condivisione del progetto con il consiglio di classe e con i genitori!

FORMALE /SOSTANZIALE

!

attuazione progettuale

✤ attività organizzative e decisionali a gruppo classe !

CORRESPONSABILITÀ / DELEGA

!

attuazione progettuale

✤ attività di gruppo (organizzative - ideative - operative - valutative)!

CONDIVISIONE /CONFLITTUALITÀ!

PARTECIPAZIONE / ISOLAMENTO

!

attuazione progettuale

✤ allestimento dei cartelloni!

COLLABORAZIONE /INDIVIDUALISMO

!

documentazione e diffusione

✤ utilizzo di diversi strumenti e mezzi di documentazione in itinere:!

✤ fotografie, filmati e appunti "durante" lo svolgimento delle attività didattiche;!

✤ verbali e diari degli incontri di progettazione;!

✤ relazioni e sintesi dei contenuti da valorizzare.

!

documentazione e diffusione

✤ elaborazione di un “prodotto multimediale” per “raccontare” ai genitori e agli insegnanti l'esperienza fatta e i contenuti appresi e soprattutto per ...!

lasciare "traccia" del percorso fatto insieme

valutazione dei cambiamenti

✤ lo spazio aula è stato modificato in modo significativo e i ragazzi si “prendono cura” della conservazione dei loro prodotti finali

valutazione dei cambiamenti✤ l’esperienza del lavoro in gruppo ha modificato le relazioni tra portandoli ad una

maggiore “conoscenza reciproca” e alla consapevolezza delle difficoltà di gestione delle “dinamiche relazionali.

valutazione dei cambiamenti

✤ l’esperienza della ricerca-azione ha coinvolto tutto il gruppo classe in momenti significativi nei quali i ragazzi sono stati “protagonisti” del loro vissuto scolastico

considerazioni

✤ La lezione, nelle sue diverse accezioni, è certamente il modo di insegnare più frequentato nella scuola secondaria di primo e secondo grado: ciò non significa che sia il metodo più efficace per ogni disciplina e per ogni apprendimento.

✤ Al contrario, in tutte le discipline (anche in quelle più teoriche) si dovrebbero attivare metodi diversi :

✤ per sviluppare processi di apprendimento diversi e più autonomi (non solo quello per ricezione, ma anche per scoperta, per azione, per problemi, ecc.)

✤ per garantire un’offerta formativa personalizzabile (l’allievo che non impara con un metodo, può imparare con un altro)

✤ per promuovere e/o consolidare l’interesse e la motivazione degli studenti (se un metodo è troppo ripetitivo annoia, soprattutto un ragazzo pre adolescente).

(F. Tessaro

docente di pedagogia Università “Cà Foscari” di Venezia)

considerazioni

!✤ (…) la scuola cambia ma la didattica ordinaria rimane la stessa, se non addirittura sembra arretrare.

✤ è preoccupante che il fenomeno, in significativo aumento, riguardi anche gli insegnanti delle scuole primarie, come dimostrano i risultati dell’ultima indagine (e soprattutto il confronto con quella di dieci anni prima) di Cavalli e Argentin (2010), secondo la quale la professione insegnante sembra mostrare segni di stanchezza che si esprimono nel minore impegno verso forme di didattica attiva (Treellle, Caritas e Fondazione G. Agnelli, 2011, p. 148) quantificato in circa il 25% nella scuola secondaria di primo grado e nel 18% nella secondaria di secondo grado.

considerazioni

✤ sembra che le metodologie didattiche più utilizzate siano ancora quelle tradizionali, trasmissive, standardizzate, centrate prevalentemente sull’insegnante, uguali per tutti gli alunni, basate sul libro di testo, individualistiche, costruite su spiegazione-studio-verifica, ecc. (Castoldi 2009, ecc.)

✤ questi dati hanno trovato conferma nelle ricerche di Ianes, Canevaro … del 2011 che evidenziano la stretta relazione tra le metodologie didattiche e la presenza parziale dell’alunno alle attività della classe (…)

✤ indubbiamente una didattica ordinaria e standardizzata è molto poco inclusiva e risulta pertanto essere la principale causa “dell’uscire dalla classe” dell’alunno disabile con il docente di sostegno in quanto:

✤“le metodologie usate in aula non permettono un’adeguata individualizzazione” 26,2%

✤“la frequente necessità di anticipare e/o rielaborare il lavoro che viene fatto in classe” 23%

✤fino ad arrivare agli alunni che restano sempre fuori dall’aula (il 5,7% del totale degli alunni con disabilità) 44,2%

(Dario Ianes - “L’evoluzione dell’insegnante di sostegno - verso una didattica inclusiva” Ericsson 2014)

essere protagonisti... e divertirsi insieme!

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