corso di formazione antincendio. 2 perché siamo qui ? d.lgs. 81/2008 obbligo del d.l. alla...
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Corso di formazione antincendio
Corso di formazione antincendio2
Perché siamo qui ?
D.Lgs. 81/2008 obbligo del D.L. alla prevenzione incendi;
D.L. elabora documento valutazione rischi specifici
il D.L. individua gli addetti alla gestione delle emergenze;
definizione di norme specifiche dell’antincendio e la gestione delle emergenze (D.M. 10/03/98).
Corso di formazione antincendio3
Norme antincendio nei luoghi di lavoro
Attività soggette ai controlli di prevenzione incendi(DM 16/02/82)
Esempi:
Attività n° 15 – Depositi di liquidi infiammabili e/o combustibili Attività n° 43 – Depositi di materiali combustibili oltre 50 q.li Attività n° 91 – Centrali termiche oltre 100.000 kcal/h Attività n° 92 – Autorimesse con oltre 9 autoveicoli
Attività non soggette ai controlli di prevenzione incendi (DM 10/03/98)
Corso di formazione antincendio 4
Sicurezza antincendio e gestione emergenze D.M. 10/03/98
VALUTAZIONE DEI RISCHI DI INCENDIO (Documento)
Basso Medio Elevato
Corso di formazione antincendio 5
Sicurezza antincendio e gestione emergenze D.M. 10/03/98
Gestione emergenza incendio
Procedure
Piano di evacuazione
Individuazione addetti antincendio
(Nomina e Lettera di incarico)
Formazione addetti antincendio
Rischio basso - 4 ore
Rischio medio - 8 ore
Rischio elevato - 16 ore
6Corso di formazione antincendio
LA COMBUSTIONELA COMBUSTIONE
Per combustione si intende una Per combustione si intende una reazionereazione
chimicachimica fra due sostanze che avviene con fra due sostanze che avviene con
un un forte sviluppo di caloreforte sviluppo di calore
Corso di formazione antincendio 7
Il triangolo del fuoco
comburente
combustibileinnesco
8Corso di formazione antincendio
Combustibili Gli incendi vengono distinti in 5 classi secondo lo stato fisico dei materiali combustibili, con la 6° classe si tiene conto di incendi di
natura elettrica
SOLIDI Carta, legna, stoffa, plastica, gomma, ecc. ALIQUIDI Alcool,benzine, oli, vernici, resine, ecc. B
GASSOSIMetano, GPL, idrogeno, acetilene, butano, ecc. C
METALLI Magnesio, titanio, sodio, alluminio ecc. DELETTRICI
Impianti ed attrezzature elettriche sotto tensione. -
OLI E GRASSI
Oli e grassi vegetali e/o animali F
Corso di formazione antincendio 9
Comburente
• Il comburente è la sostanza che permette al combustibile di bruciare; si tratta generalmente dell’ossigeno contenuto nell’aria allo stato di gas.
02
Molecola di ossigeno
• L’ossigeno è presente nell’aria nella percentuale del 21% circa.
Corso di formazione antincendio 10
Sorgenti di innescoLe sorgenti di innesco possono essere suddivise in quattro
categorie:
• Accensione diretta: quando una fiamma, una scintilla o altro materiale incandescente entra in contatto con un materiale combustibile in presenza di ossigeno;
• Accensione indiretta: quando il calore d’innesco avviene nelle forme della convezione, conduzione e irraggiamento termico;
• Attrito: quando il calore è prodotto dallo sfregamento di due materiali;
• Autocombustione o riscaldamento spontaneo: quando il calore viene prodotto dallo stesso combustibile
Corso di formazione antincendio 11
Parametri della combustione
• La combustione è caratterizzata da numerosi parametri fisici e chimici, i principali dei quali sono i seguenti:
Temp. di accensione
Limiti di infiammabilità Temp. teorica di comb.
Temp. di infiammabilità Aria teorica di comb.
Potere calorifico
Corso di formazione antincendio 12
Temperatura di infiammabilità
• E’ la temperatura minima alla quale i liquidi combustibili emettono vapori infiammabili che possano incendiarsi in caso di innesco.
SostanzeTemperatura di
infiammabilità (C°)
Gasolio 65
Acetone - 18
Benzina - 20
Alcool etilico 13
Alcool metilico 11
Toluolo 4
Olio Lubrific. 149
Corso di formazione antincendio 13
Limiti di infiammabilità
• Tali limiti individuano il campo di infiammabilità all’interno del quale si ha, in caso di innesco, l’accensione e quindi la propagazione della fiamma nella miscela.
Sostanze
Campo di infiammabilitàLimite Infer.
Limite Super.
Acetone 2,5 13
Ammoniaca 15 18
Benzina 1 6,5
Gasolio 0,6 6,5
Idrogeno 4 75,6
Metano 5 15
Corso di formazione antincendioCorso di formazione antincendio 1414
LimitiLimiti di di esplodibilitàesplodibilità: : (% in volume)(% in volume)
Sono la più bassa e la più alta concentrazione in volume di vapore della miscela al di sotto o al di sopra della quale non si ha esplosione in presenza di innesco.
Aria Pura 100%Aria Pura 100%
% Limite Inferiore di % Limite Inferiore di
esplosivitàesplosività
% Limite superiore di % Limite superiore di
esplosivitàesplosività
Combustibile Combustibile liquido liquido
o solido 100%o solido 100%
Corso di formazione antincendio 15
Temperatura di accensione
• E’ la minima temperatura alla quale la miscela combustibile-comburente inizia a bruciare sponta-neamente in modo continuo senza apporto di calore o di energia dall’esterno.
Sostanze
Temperatura di accensione (°C)
Valori indicativi
Acetone 540
Benzina 250
Gasolio 220
Carta 230
Legno 235
Metano 537
Gomma sintetica 300
Corso di formazione antincendio 16
Temperatura di combustione
• E’ il più elevato valore di temperatura che è possibile raggiungere nei prodotti di combustione di una sostanza.
Sostanze
Temperatura di combustione
(°C)
Valori teorici
Metano 2050
Idrogeno 2205
Petrolio 1800
Propano 2230
Corso di formazione antincendioCorso di formazione antincendio 1717
Aria teorica di combustioneAria teorica di combustione
E’ la quantità di aria E’ la quantità di aria necessaria per raggiungere necessaria per raggiungere la combustione completa di la combustione completa di tutti i materiali tutti i materiali combustibili.combustibili.
SostanzeSostanze
Aria teorica di Aria teorica di combustionecombustione
(Nmc/Kg)(Nmc/Kg)
LegnoLegno 55
CarboneCarbone 88
BenzinaBenzina 1212
Alcool etilicoAlcool etilico 7,57,5
PolietilenePolietilene 12,212,2
PropanoPropano 1313
IdrogenoIdrogeno 28,528,5
Corso di formazione antincendio 18
Potere calorifico
• E’ la quantità di calore prodotta dalla combustione completa dell’unità di massa o di volume di una determinata sostanza combustibile.
SostanzePotere calorifico
inferiore
(Mj/Kg)
Legno 17
Carbone 30-34
Benzina 42
Alcool etilico 25
Polietilene 35-45
Propano 48
Idrogeno 120
Corso di formazione antincendio 19
Stato di aggregazione
• Lo stato di aggregazione della materia è importante ai fini della combustione di un materiale perché:
• Un solido o un liquido non brucia mai;
• Un vapore o un gas brucia rapidamente;
Un solido o un liquido per bruciare deve essere prima
vaporizzato dal calore.
20Corso di formazione antincendio
Dinamica dell’incendioDinamica dell’incendio
21Corso di formazione antincendio
Effetti dell’incendio Effetti dell’incendio sull’uomosull’uomo
Dalla combustione si liberano generalmente :Dalla combustione si liberano generalmente :
Gas di combustione (ossido di carbonio,anidride Gas di combustione (ossido di carbonio,anidride carbonica,idrogeno solforato, anidride solforosa, ecc.);carbonica,idrogeno solforato, anidride solforosa, ecc.);
Fiamma;Fiamma; Calore;Calore; Fumo;Fumo;
I principali effetti dell’incendio sull’uomo sono:I principali effetti dell’incendio sull’uomo sono:
Anossia (a causa della riduzione del tasso di ossigeno Anossia (a causa della riduzione del tasso di ossigeno nell’aria)nell’aria)
Azione tossica dei fiumi;Azione tossica dei fiumi; Riduzione della visibilità;Riduzione della visibilità; Azione termica;Azione termica;
Corso di formazione antincendio 22
Effetti dell’incendio sull’uomo
Corso di formazione antincendio 23
Prodotti della combustione I prodotti della combustione sono suddivisi in quattro
categorie:
• Gas di combustione: prodotti della combustione che rimangono allo stato gassoso anche quando raggiungono raffreddandosi, la temperatura ambiente di riferimento (15 °C).
• Fiamme: costituite dall’emissione di luce conseguente alla combustione di gas.
• Fumi: formati da piccolissime particelle solide (aerosol), liquide (nebbie o vapori condensati). Queste particelle sono sostanze incombuste che si formano quando la combustione avviene in carenza di ossigeno.
• Calore: causa principale della propagazione degli incendi. Realizza l’aumento della temperatura di tutti i materiali e i corpi esposti, provocandone il danneggiamento fino alla distruzione.
24Corso di formazione antincendio
IL FUMOIL FUMO
Tra i prodotti della Tra i prodotti della combustione il fumo è combustione il fumo è sicuramente il più pericoloso.sicuramente il più pericoloso.
► Il fumo si produce Il fumo si produce essenzialmente perché la essenzialmente perché la combustione avviene in combustione avviene in carenza di ossigeno o perché carenza di ossigeno o perché sono presenti forti quantità di sono presenti forti quantità di umidità nel combustibile che umidità nel combustibile che brucia.brucia.
► Il fumo è la causa principale Il fumo è la causa principale dello scadimento della dello scadimento della visibilità, dell’insorgere del visibilità, dell’insorgere del panico e dello stato panico e dello stato confusionale nelle persone confusionale nelle persone coinvolte nell’incendio.coinvolte nell’incendio.
25Corso di formazione antincendio
IL FUMOIL FUMO► Il fumo occulta la segnaletica e Il fumo occulta la segnaletica e
ritarda l’uscita del personale ritarda l’uscita del personale aumentando così il rischio di asfissia.aumentando così il rischio di asfissia.
► Il fumo ostacola le operazioni di Il fumo ostacola le operazioni di salvataggio delle persone, la salvataggio delle persone, la localizzazione dei focolai, impedendo localizzazione dei focolai, impedendo di fatto l’estinzione dell’incendio.di fatto l’estinzione dell’incendio.
► Il fumo è costituito in ogni caso da Il fumo è costituito in ogni caso da gas asfissianti e tossici.gas asfissianti e tossici.
Corso di formazione antincendio 26
IL FUMO – I GAS DI COMBUSTIONE
CO2 Anidride carbonicaE’ il gas che si sviluppa maggiormente, non è tossico ma sostituendosi all’ossigeno dell’aria impedisce la normale respirazione determinando l’asfissia
CO Ossido di carbonio Deriva dalla combustione incompleta in carenza di ossigeno. E’ inodore e incolore. Sempre presente negli incendi è molto tossico.
HCN
Acido cianidrico Si forma durante la combustione incompleta di materiali organici contenenti azoto. Caratteristico odore di mandorle amare è molto tossico.
HCL Acido CloridricoSi forma negli incendi in cui vengono coinvolte sostanze clorurate contenute nelle materie plastiche, nei solventi e propellenti. Fortemente irritante, pungente e corrosivo è molto tossico
SO2 Anidride solforosaSi forma durante la combustione di sostanze contenenti zolfo. Caratteristico odore sulfureo, irritante, corrosiva è molto tossica.
Corso di formazione antincendio
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IL FUMO
Il fumo occulta la segnaletica e ritarda l’uscita del personale aumentando così il rischio di asfissia.
Il fumo ostacola le operazioni di salvataggio delle persone, la localizzazione dei focolai, impedendo di fatto l’estinzione dell’incendio.
Il fumo è costituito in ogni caso da gas asfissianti e tossici.
Corso di formazione antincendio 28
II coloricolori delladella fiammafiamma
Corso di formazione antincendio
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Misure di prevenzione incendiMisure di prevenzione incendi Cosa non fare !!!Cosa non fare !!!
• Deposito o manipolazione non idonea di sostanze infiammabili.
• Accumulo di rifiuti, carta o altro materiale combustibile che può essere facilmente incendiato (accidentalmente o deliberatamente).
• Negligenza nell’uso di fiamme libere e di apparecchi generatori di calore.
• Inadeguata pulizia delle aree di lavoro e scarsa manutenzione delle apparecchiature.
• Impianti elettrici o utilizzatori difettosi, sovraccaricati e non adeguatamente protetti.
Corso di formazione antincendio
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Misure di prevenzione incendiMisure di prevenzione incendi Cosa non fare !!!Cosa non fare !!!
• Riparazioni o modifiche di impianti elettrici effettuate da persone non qualificate.
• Apparecchiature elettriche lasciate sotto tensione anche quando non utilizzate.
• Utilizzo non corretto di impianti di riscaldamento portatili.
• Ostruire la ventilazione di apparecchi di riscaldamento, macchinari, apparecchiature elettriche varie.
• Fumare in aree ove è proibito, o non usare il posacenere.• Negligenze di appaltatori o di addetti alla manutenzione.
Corso di formazione antincendio
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Misure di prevenzione incendiMisure di prevenzione incendi Cosa fare !!!Cosa fare !!!
• Progettazione degli impianti elettrici in maniera tale da evitare innesco di incendio (Norme CEI).
• Collegamento all’impianto di messa a terra di tutte le parti metalliche di silos, serbatoi e tubazioni contenenti o convoglianti sostanze combustibili o infiammabili.
• Realizzazione di impianti di protezione contro le scariche atmosferiche (gabbie di Faraday, aste parafulmini, ecc.).
Corso di formazione antincendio
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Misure di prevenzione incendiMisure di prevenzione incendi Cosa fare !!!Cosa fare !!!
• Installazione di impianti e dispositivi di rilevazione fumi, fiamme, scintille e gas infiammabili, in grado di inviare tempestivi allarmi e comandare intercettazioni di fluidi pericolosi ed attivazioni di impianti di spegnimento automatici.
• Installazione di un adeguato numero di estintori portatili e carrellati idonei.
• Ventilazione naturale o artificiale degli ambienti dove possono accumularsi gas o vapori infiammabili.
Corso di formazione antincendio
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Misure di prevenzione incendiMisure di prevenzione incendi Cosa fare !!!Cosa fare !!!
• Installazione di impianti di spegnimento automatici, (impianti sprinkler ad acqua, impianti a CO2, idrocarburi alogenati, schiuma ad alta espansione, ecc.).
• Realizzazione se necessario di apposita rete idrica antincendio sul perimetro esterno dei fabbricati.
• Realizzazione di porte, portoni, corridoi, scale, rampe, ecc. adeguate per numero, dimensioni e distribuzione.
• Installazione di sistemi e dispositivi automatici per l’evacuazione dei fumi e del calore in caso d’incendio.
Corso di formazione antincendio
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Misure di prevenzione incendiMisure di prevenzione incendi Cosa fare !!!Cosa fare !!!
• Compartimentazione di reparti “critici” con pareti aventi grado di resistenza al fuoco adeguato.
• Formazione e addestramento degli addetti alla prevenzione antincendio.
• Utilizzazione di materiali incombustibili che, pur garantendo analoghi risultati dal punto di vista della funzionalità e del processo produttivo, presentino caratteristiche di incombustibilità.
• Adozione di pavimenti ed attrezzi antiscintilla (dove necessario).
Corso di formazione antincendio 35
Misure di prevenzione incendi
Adozione di adeguata segnaletica di sicurezza, riferita in particolare ai rischi presenti nell’ambiente di lavoro.
Corso di formazione antincendio 36
Misure di prevenzione incendi
Predisposizione di un adeguato numero di coperte ignifughe per soffocare incendi su indumenti e per essere usate come schermo protettivo tra l’operatore e le fiamme.
Corso di formazione antincendio 37
Misure di prevenzione incendi
Predisposizione di contenitori di sabbia utile per arginare l’espandersi di liquidi infiammabili.
Verifica, obbligatoria, dei mezzi di estinzione almeno una volta ogni 6 mesi.
Predisposizione di attrezzature e D.P.I. adegueti a fronteggiare l’emergenza incendio.
Corso di formazione antincendio 38
Protezione passiva e attiva
Protezione passiva
Si ottiene mediante la realizzazione di ambienti di lavoro che tengano conto delle attività lavorative e degli spazi anche ai fini di una rapida evacuazione in caso di emergenza.
Si basa sulla progettazione ed esecuzione di opere, strutture o sistemi in grado di resistere all’effetto termico generato dall’incendio.
Si determina attraverso l’organizzazione dell’attività lavorativa con la riduzione dei materiali in lavorazione e/o deposito a quantitativi strettamente necessari alle esigenze di servizio.
Corso di formazione antincendio 39
Protezione passiva e attiva
Protezione attiva
Si ottiene con la predisposizione di:
Adeguati impianti di rivelazione e spegnimento automatici.
Presidi antincendio manuali e altri impianti tecnologici atti a fronteggiare la situazione in caso d’incendio.
Illuminazione di emergenza.
Gestione delle emergenze attraverso l’organizzazione del personale per garantire gli interventi di lotta antincendio e salvataggio delle persone.
Corso di formazione antincendio 40
Progettazione degli edifici per la sicurezza antincendio
La progettazione dovrà tener conto di:
Distanze di sicurezza interne ed esterne.
Materiali da costruzione.
Sistema di vie ed uscite di emergenza.
Individuazione di idonei punti di raccolta (luogo sicuro).
41Corso di formazione antincendio
Progettazione degli edifici per la sicurezza antincendio
4242Corso di formazione antincendioCorso di formazione antincendio
Resistenza al fuoco e compartimentazioneResistenza al fuoco e compartimentazione
STABILITÀ
(Resistance)
TENUTA
(Etancheite)
ISOLAMENTO
(Isolement)
R E ICapacità di resistere al
crollo o al collassoMateriale che non
produce fiamme o gas nel tempo
Capacità di isolamento termico nel tempo
R xxx elemento costruttivo che mantiene stabilità nel tempo (XXX = minuti)
RE XXX elemento costruttivo che mantiene stabilità e tenuta nel tempo
REI XXX elemento costruttivo che mantiene stabilità, tenuta ed isolamento
nel tempo
Corso di formazione antincendio 43
Resistenza al fuoco dei materiali da costruzione
Tipo di parete Spessore minimo in cm escluso l’intonaco
LATERIZI PIENI CON INTONACO NORMALE 6 13 13 13 26 26 26
LATERIZI PIENI CON INTONACO ISOLANTE 6 6 6 13 13 26 26
LATERIZI FORATI CON INTONACO NORMALE 6 10 14 20 30 30 30
LATERIZI FORATI CON INTONACO ISOLANTE 6 6 6 10 10 14 20
CALCESTRUZZO NORMALE 8 8 10 10 10 12 16
Resistenza al fuoco in minuti 15 30 45 60 90 120 180
Corso di formazione antincendio 44
Resistenza al fuoco dei materiali da costruzione
• Laterizio: buona resistenza se si considera il mattone pieno, mentre risulta cattiva se si considera il forato; questo sotto l’effetto del calore si dimostra fragile, quello pieno tende a vetrificare nella parte esposta.
• Calcestruzzo: si sfalda lentamente fino ad esporre l’armatura in acciaio. In genere ha un REI abbastanza elevato, pertanto è largamente impiegato nelle compartimentazioni e nelle strutture portanti in genere.
Corso di formazione antincendio 45
Comportamento al fuoco del vetro
• Le lastre di vetro comune, se investite dal fuoco, possono rompersi immediatamente, ma anche resistere fino a temperature oltre 200 gradi Centigradi.
• I vetri speciali, cioè quelli temperati, retinati compositi,ecc.. Possono resistere al fuoco con comportamento RE, a temperature di oltre 700 gradi.
Corso di formazione antincendioCorso di formazione antincendio 4646
Diagramma della resistenza Diagramma della resistenza meccanicameccanica
ResistenzaResistenza
meccanicameccanica
Kgm/mqKgm/mq
LEGNOLEGNO
ACCIAIOACCIAIO
0 450 6000 450 600
TemperatureTemperature
Corso di formazione antincendio 47
Corso di formazione antincendio 48
Carico d’incendio E’ il potenziale termico della totalità dei
materiali contenuti in uno spazio compresi i rivestimenti dei muri, dei pavimenti e dei soffitti pannellati.
Il carico d’incendio si esprime convenzionalmente in Kg di legno equivalente (potere calorifico del legno 4400 KCal/Kg=18.48 MJ/Kg).
Corso di formazione antincendio 49
Riduzione del carico d’incendio
Rimozione o riduzione dei materiali facilmente combustibili.
Sostituzione dei materiali pericolosi con altri meno pericolosi.
Immagazzinamento dei materiali infiammabili in appositi locali.
Corso di formazione antincendio 50
La croce del fuocoAZIONI DI SPEGNIMENTO
Raffreddamento Rimozionetemperatura combustibile
Soffocamento inibizioneComburente catalisi
Corso di formazione antincendio 51
La croce del fuoco
Azione di spegnimento
1. Rimozione del combustibile
2. Raffreddamento dei materiali
3. Soffocamento delle fiamme
4. Inibizione della reazione chimica
Corso di formazione antincendio 52
NORMA UNI EN 3 - 7
Un estintore portatile e’ designato dal tipo di agente estinguente che contiene:
- ESTINTORI A BASE D’ ACQUA
- ESTINTORI A SCHIUMA
- ESTINTORI A POLVERE
- ESTINTORI A BIOSSIDO DI CARBONIO
- ESTINTORI A IDROCARBURI ALOGENATI
Corso di formazione antincendio 53
Estinguente acqua
L’acqua si distingue fra gli estinguenti per l’ampio campo di applicazione e per le sue qualità fisiche a contatto con il fuoco.
Ogni Kg di acqua versata nell’incendio sottrae teoricamente 2.67 MJ (640 Kcal) di energia termica per poterlo vaporizzare.
Il volume in vapore di un Kg di acqua è pari a 1600 litri circa.
Il bagnamento di una superficie interessata dal fuoco la mantiene alla temperatura massima di evaporazione dell’acqua cioè 100 gradi Centigradi.
Corso di formazione antincendio 54
Estinguente acqua:azione specifica
Raffreddamento: azione principale svolta soprattutto su incendi di materiali solidi, superfici e strutture.
Soffocamento: azione svolta grazie all’enorme volume di vapore generato.
Miscelazione: nei combustibili miscibili in acqua si raggiungono concentrazioni tali da renderli inoffensivi (alcool 7/1 v/v, acetone 30/1 v/v).
Corso di formazione antincendio 55
Estinguente acqua:azione specifica Per certi usi l’acqua può
essere addizionata da ritardanti della combustione per rallentare lo sviluppo delle fiamme sul materiale trattato.
Controindicazioni: Negli impianti elettrici in
tensione (elettrocuzione). Sui metalli e sostanze
chimiche che idrolizzano (esplosioni).
Tutti i liquidi infiammabili.
Corso di formazione antincendio 56
Norma UNI EN 671/1 COMPONENTI DEL NASPO
BOBINE: devono essere di colore rosso
TUBAZIONE: deve essere semirigida e conforme alla uni en 694
DIAMETRO: il diametro della tubazione deve essere 19-25-33 mm.
LUNGHEZZA: non superiore a 30 m.
LANCIA: a leva o a rotazione
CASSETTE: devono essere munite di portello e possono essere dotate di serratura.
Corso di formazione antincendio 57
DN 80
CON N° 2 ATTACCHI UNI 70
DN 100
CON N° 2 ATTACCHI UNI 70
+N° 1 ATTACCO UNI 100
DN 150
CON N° 2 ATTACCHI UNI 70
+N° 1 ATTACCO UNI 100
OPPURE CON N° 2 ATTACCHI UNI 100
CE DAL MAGGIO 2007
Idranti a colonna soprasuolo(norma uni 9485 - uni en 14384 - 2006)
Corso di formazione antincendio 58
Per ciascun idrantedeve essere previstaalmeno una dotazione di una manichetta……...
Cassetta a corredo degli idranti
Corso di formazione antincendio 59
Gli idranti a muro devono essere conformi alla norma uni en 671/2
Le attrezzature devono essere permanentementecollegate alla valvola di intercettazione.
Corso di formazione antincendio 60
Esempio di correttainstallazione a murodi una cassetta UNI 45 con tubazione dialimentazioneall’esterno della cassetta
Corso di formazione antincendio 61
CARATTERISTICHE TECNICHE
- prive di spigoli taglienti - verniciate iso 9227 - sigillo di sicurezza - spazio di 35 mm. ai due lati del volantino - simbolo di identificazione - istruzioni d’uso- installazione e manutenzione
Norma UNI EN 671/2cassette UNI 45
Corso di formazione antincendio 62
Esempio di correttainstallazione di unidrante uni 45 in unanicchia nel muro protetta da portello
Corso di formazione antincendio 63
Estintore idrico
I nuovi estintori idrici omologati ai sensi della norma UNI EN 3-7 possono essere utilizzati anche su apparecchiature elettriche in tensione fino a 1000 V ad una distanza di 1 metro
.
Corso di formazione antincendio 64
Estintore idrico
Corso di formazione antincendio 65
Estintore omologato in classe F
Corso di formazione antincendio 66
ESTINGUENTE A POLVERE
Corso di formazione antincendio 67
Estinguente polvere chimica La polvere antincendio è costituita
essenzialmente da un composto salino capace di decomporsi per effetto del calore.
I Sali più usati sono i bicarbonati di sodio e potassio (per incendi di classe B e C) e i solfati o fosfati d’ammonio (per incendi di classe A – B e C).
Gli additivi sono costituiti da stearati e siliconi con cariche di silice, calcio, carbonato di calcio e fosfato di calcio.
Adatte per fuochi di classe: A B C
Corso di formazione antincendio 68
Estinguente polvere:azione specifica
Soffocamento: nella decomposizione termica si formano enormi quantità di inerti (acqua e anidride carbonica).
Raffreddamento: fra i prodotti della decomposizione termica è presente molta acqua.
Catalisi negativa: i prodotti della decomposizione termica dell’estinguente esercitano un’azione d’inibizione della combustione.
Corso di formazione antincendio 69
Estinguente polvere:regole di erogazione
Dopo aver tolto la sicura cominciare ad erogare l’estinguente sul fuoco, partendo da una distanza di 4 – 5 metri dalle fiamme, riducendo tale distanza fino a quella necessaria per distribuire bene l’estinguente sul fuoco.
Corso di formazione antincendio 70
Estinguente polvere:regole di erogazione L’erogazione dell’estinguente deve essere fatta
alla base delle fiamme, partendo da sopravento, senza dirigere il getto contro persone. Per distribuire bene la polvere è necessario muovere
velocemente il polso della mano che regge la manichetta dell’estintore.
Per migliorare la distribuzione della polvere, l’operatore deve girare intorno al focolare; la sua azione deve essere progressiva e mirata ad evitare sprechi ed azioni inutili.
Corso di formazione antincendio 71
Estintori CO2
Corso di formazione antincendio 72
ESTINGUENTE CO2
anidride carbonica
Corso di formazione antincendio 73
Corso di formazione antincendio 74
Estinguente CO2
anidride carbonica
L’anidride carbonica (CO2) è un gas più pesante dell’aria con spiccata caratteristica di inerte nei confronti della combustione.
Per l’uso antincendio la CO2 viene liquefatta sotto pressione e immessa in appositi estintori dotati di erogatore ad espansione (cono di espansione).
Adatto per fuochi di classe E
Il getto provoca anche la condensazione di vapor d’acqua con
conseguente formazione di nebbia nelle adiacenze del punto
di erogazione.
Corso di formazione antincendio 75
Estinguente CO2
anidride carbonica
L’erogazione della CO2 liquefatta in atmosfera, genera due tipi di fenomeni fisici:
La CO2 erogata passa rapidamente allo stato gassoso e si raccoglie in concentrazioni notevoli (35%) in basso saturando l’ambiente.
Per passare da liquido a gas deve necessariamente assorbire calore dalla sua stessa massa pertanto si raffredda tanto rapidamente da solidificare in aria e creare una nube cosiddetta neve carbonica.
Corso di formazione antincendio 76
Estinguente CO2
azione specifica
Agisce essenzialmente per soffocamento (saturazione) sfruttando le sue caratteristiche di inerte nei confronti della combustione, ma possiede anche una notevole capacità di raffreddamento, tanto che in certi casi è controindicata per lo choc termico prodotto.
L’anidride carbonica non conduce la corrente elettrica per cui è spesso usata come presidio antincendio in cabine e centrali elettriche e non lascia tracce nell’uso perché gassificata rapidamente.
Per ottenere lo spegnimento di incendi occorre spesso arrivare a concentrazioni del 30-35% mentre l’utilizzo come inertizzante di atmosfere pericolose può richiedere anche percentuali del 70-75%.
Corso di formazione antincendio 77
Estinguente CO2
azione specifica
La CO2 erogata in ambiente chiuso può provocare asfissia per mancanza di ossigeno
E’ controindicato l’uso di CO2:
Su apparecchi sensibili a bruschi sbalzi di temperatura. Su materiali contenenti ossigeno. Su fuochi di classe D.
Corso di formazione antincendio 78
ESTINTORI A SCHIUMA
Corso di formazione antincendio 79
Estinguente schiuma
La schiuma si ottiene erogando per mezzo di una lancia apposita, una miscela di liquido schiumogeno ed acqua in concentrazione variabile dal 2 al 6%.
La lancia è costruita per incorporare nell’erogazione un quantitativo d’aria in maniera da conferire una determinata consistenza alla coltre di estinguente versato.
Corso di formazione antincendio 80
Estinguente schiuma
Il liquido schiumogeno è composto da:
A – una sostanza attiva (tensioattivo)
B – una o più sostanze sussidiarie (additivi)
C – acqua e solventi ( 50/75 %).
Corso di formazione antincendio 81
Estinguente schiuma:proprietà Concentrazione: rapporto in volume tra acqua e liquido schiumogeno. Tempo di drenaggio o di dimezzamento: rappresenta il tempo necessario
a raccogliere la metà del liquido schiumogeno usato per generarla.
Rapporto di espansione: rappresenta l’incremento di volume della miscela grazie all’incorporamento di aria.
BASSO = da 12 a 20 volte il volume della miscela. MEDIO = circa 200 volte il volume della miscela. ALTO = circa 1000 volte il volume della miscela.
Fluidità o scoprimento: rappresenta la capacità di una schiuma di
dilagare e richiudersi attorno agli ostacoli.
Corso di formazione antincendio 82
Estinguente schiuma:azione specifica
Soffocamento: azione principale svolta essenzialmente per interposizione fisica fra combustibile e comburente (aria).
Raffreddamento: azione secondaria svolta per mezzo delle grosse quantità di acqua presenti nella coltre.
83Corso di formazione antincendio
Estinguente idrocarburi Estinguente idrocarburi alogenatialogenati
azione specificaazione specifica
84Corso di formazione antincendio
Estinguente idrocarburi Estinguente idrocarburi alogenatialogenati
azione specificaazione specifica Sono composti chimici, in genere liquidi basso Sono composti chimici, in genere liquidi basso
bollenti o gas liquefatti e sostituiscono gli bollenti o gas liquefatti e sostituiscono gli Halon. Tra i più noti si citano i NAF. Gli Halon. Tra i più noti si citano i NAF. Gli idrocarburi alogenati operano tramite un idrocarburi alogenati operano tramite un meccanismo chimico chiamato anticatalisi, meccanismo chimico chiamato anticatalisi, che impedisce il protrarsi della reazione di che impedisce il protrarsi della reazione di combustione.combustione.
Efficacia:Efficacia: sono adatti particolarmente a sono adatti particolarmente a spegnere incendi di liquidi infiammabili, di spegnere incendi di liquidi infiammabili, di impianti elettrici sotto tensione, impianti elettrici sotto tensione, apparecchiature elettroniche o molto delicate.apparecchiature elettroniche o molto delicate.
85Corso di formazione antincendio
Estinguente Halon:Estinguente Halon:la legge lo vietala legge lo vieta
Gli Halon sono stati Gli Halon sono stati individuati come individuati come corresponsabili nel corresponsabili nel deterioramento della deterioramento della fascia di ozono.fascia di ozono.
Le conseguenti misure Le conseguenti misure restrittive previste in restrittive previste in sede internazionale sede internazionale hanno decretato la hanno decretato la cessazione della cessazione della produzione e dell’uso produzione e dell’uso degli Halon.degli Halon.
86Corso di formazione antincendio
D.M. 7 gennaio 2005D.M. 7 gennaio 2005
Il 3 agosto 2005 con la definitiva entrata in Il 3 agosto 2005 con la definitiva entrata in vigore del vigore del D.M. 7 gennaio 2005D.M. 7 gennaio 2005 è stato abrogato è stato abrogato il D.M. 20 dicembre 1982 che per venti anni ha il D.M. 20 dicembre 1982 che per venti anni ha regolamentato la produzione degli estintori.regolamentato la produzione degli estintori.
87Corso di formazione antincendio
D.M. 7 gennaio 2005D.M. 7 gennaio 2005 La commercializzazioneLa commercializzazione degli estintori portatili degli estintori portatili
d’incendio omologati ai sensi del nuovo decreto, d’incendio omologati ai sensi del nuovo decreto, sulla base di certificazioni non emesse in Italia, è sulla base di certificazioni non emesse in Italia, è consentita consentita dopo sei mesidopo sei mesi dall’entrata in vigore dall’entrata in vigore del Decreto stesso (03/08/2005).del Decreto stesso (03/08/2005).
La commercializzazioneLa commercializzazione degli estintori portatili degli estintori portatili d’incendio omologati ai sensi del precedente d’incendio omologati ai sensi del precedente D.M. 20 dicembre 1982 è consentita D.M. 20 dicembre 1982 è consentita fino a 18 fino a 18 mesi dopomesi dopo l’entrata in vigore del nuovo Decreto. l’entrata in vigore del nuovo Decreto.
88Corso di formazione antincendio
D.M. 7 gennaio 2005D.M. 7 gennaio 2005 Gli estintori portatili d’incendio omologati ai Gli estintori portatili d’incendio omologati ai
sensi del vecchio D.M. 20 dicembre 1982 sensi del vecchio D.M. 20 dicembre 1982 possono essere utilizzatipossono essere utilizzati per un periodo non per un periodo non superiore a superiore a 18 anni18 anni decorrenti dalla data di decorrenti dalla data di produzione punzonata su ogni estintore. produzione punzonata su ogni estintore.
Quindi nelQuindi nel 20062006 dovranno essere sostituiti glidovranno essere sostituiti gli estintori prodotti nelestintori prodotti nel 19881988
Corso di formazione antincendio 89
GUIDA ALLA SCELTA DELL’ ESTINTORE
90Corso di formazione antincendio
Indicazioni sugli estintoriIndicazioni sugli estintori
91
Definizione e designazione delle classi dei fuochi secondo la
norma uni en 2 - 2005
CLASSE A
fuochi di materiali solidi generalmente di natura organica che bruciano normalmente con produzione di braci che ardono allo stato solido
CARTA, LEGNAME, STOFFA, CARBONI, PAGLIA, CELLULOIDE, MATERIE PLASTICHE, GOMMA E DERIVATI, BITUMI GRASSI, TORBA,TUTTO QUANTO FORMA BRACE, SOLIDI COMBUSTIBILI, ECC.
Corso di formazione antincendio 92
Focolare tipo:classe di fuoco “A”• I focolari tipo per fuochi di classe A sono costituiti da una
catasta di travi di legno avente larghezza ed altezza fissa e lunghezza variabile in funzione della capacità estinguente dell’estintore da omologare.
Corso di formazione antincendio 93
FOCOLAIO 55 A
Corso di formazione antincendio 94
Definizione e designazione delle classi dei fuochi secondo la norma
uni en 2 - 2005
CLASSE B
fuochi di liquidi o di solidi
che si possono liquefare
ALCOOL, BENZINA, NAFTA, PETROLIO, OLI PESANTI,
VERNICI E SOLVENTI, GLICERINA, RESINE, FENOLI, ZOLFO,
PARAFFINE, ECC
Corso di formazione antincendio 95
Focolare tipo: classe di fuoco “B”• I focolari tipo per fuochi di classe B vengano realizzati con recipienti
cilindrici di lamiera di acciaio saldata. Questi focolari sono designati dalla lettera B preceduta dal volume del liquido, espresso in litri.
• Il simulatore è costituito da un recipiente di forma circolare all’interno del quale viene versata una miscela d’acqua e benzina, nella proporzione di 1/3 di acqua e 2/3 di benzina.
Corso di formazione antincendio 96
FOCOLAIO 233 B
Corso di formazione antincendio 97
Definizione e designazione delle classi dei fuochi secondo la norma
uni en 2 - 2005
CLASSE C
fuochi di gas
infiammabili
METANO, PROPANO, BUTANO, CLORO, IDROGENO,
GAS ILLUMINANTE, ACETILENE, CLORURO DI METILE, ECC.
Corso di formazione antincendio 98
Definizione e designazione delle classi dei fuochi secondo la norma uni en 2 -
2005CLASSE D
fuochi di metalli leggeri
ovvero di sostanze chimiche
combustibili in presenza di
aria, reattive in presenza di
acqua o schiuma.
MAGNESIO, POTASSIO, FOSFORO, SODIO,
ALLUMINIO E RELATIVI COMPOSTI ORGANICI
Corso di formazione antincendio 99
FUOCHI DI CLASSE F
La norma europea en 2 del 2005 ha portato da 4 a 5 le classi di fuoco designate in relazione alla naturadel combustibile
CLASSE F relativa ai
fuochi che interessano
mezzi di cottura
( oli e grassi vegetali o animali )
Corso di formazione antincendio 100
NORMA UNI EN 3 - 7classificazione della capacita’ estinguente, durata minima del funzionamento e cariche nominali per estintori
A POLVERE CLASSE A CLASSE B
CAPACITA’ESTINGUENTE
DURATA MINIMA
SECONDI
CARICHE NOMINALIAMMESSE KG
5A 6 1
8A 6 1. 2
13 A 9 1. 2. 3. 4
21 A 9 1 .2. 3. 4. 6.
27 A 9 1 .2. 3 .4. 6. 9
34 A 12 1.2 .3. 4. 6. 9
43 A 15 1. 2 .3. 4. 6. 9. 12
55 A 15 1. 2 .3. 4.6. 9. 12
CAPACITA’
ESTINGUENTE
DURATA
MINIMASECONDI
CARICHE NOMINALIAMMESSE KG
21B 6 1
34B 6 1 .2
55B 9 1. 2 .3
70B 9 1. 2. 3. 4
89B 9 1 .2. 3 .4
113B 12 1. 2. 3. 4. 6
144B 15 1. 2. 3 .4 .6. 9
183B 15 1 .2. 3. 4. 6. 9. 12
15 1. 2. 3. 4. 6. 9. 12233B
NOTA PER CLASSE C
Corso di formazione antincendio 101
NORMA UNI EN 3 - 7classificazione della capacita’ estinguente, durata minima di funzionamento e cariche nominali per estintori
A BASE D’ ACQUA E SCHIUMA CLASSE A CLASSE B
CAPACITA’
ESTINGUENTE
DURATA
MINIMASECONDI
CARICHE
NOMINALI
LITRI
5A 6 2 .3
8A 9 2. 3 .6
13A 9 2. 3. 6.9
21A 9 2. 3. 6. 9
27A 12 2. 3. 6. 9
34A 15 2. 3. 6 .9
43A 15 2. 3. 6. 9
55A 15 2. 3. 6. 9
CAPACITA’
ESTINGUENTE
DURATA
MINIMASECONDI
CARICHE
NOMINALI
L ITRI
34B 6 2
55B 9 2. 3
70B 9 2. 3
89B 9 2. 3
113B 12 2. 3. 6
144B 15 2. 3. 6
183B 15 2 .3. 6. 9
233B 15 2. 3. 6. 9
Corso di formazione antincendio 102
NORMA UNI EN 3 - 7classificazione della capacita’ estinguente , durata minima di funzionamento e cariche nominali per estintori
A BIOSSIDO DI CARBONIO CLASSE B
CAPACITA’
ESTINGUENTE
DURATA
MINIMA SECONDI
CARICHE
NOMINALI KG
21B 6 2
34B 6 2
55B 9 2. 5
70B 9 2. 5
89B 9 2. 5
113B 12 2. 5
144B 15 2. 5
183B 15 2. 5
2. 515233B
Corso di formazione antincendio 103
NORMA UNI EN 3 - 7classificazione della capacita’ estinguente , durata minima di funzionamento e cariche nominali per estintori
A IDROCARBURI ALOGENATI CLASSE B
CAPACITA’
ESTINGUENTE
DURATA
MINIMA SECONDI
CARICHE
NOMINALI KG
21B 6 1
34B 6 1. 2
55B 9 1. 2. 4
70B 9 1. 2. 4. 6
89B 9 1 .2. 4. 6
113B 12 1 .2. 4. 6
144B 15 1 .2. 4. 6
183B 15 1. 2. 4. 6
1. 2. 4. 615233B
Corso di formazione antincendio 104
Distribuzione dei presidi antincendio portatili
Potenza estintore
Distanza max dall’estintore Rischio lieve Rischio medio Rischio alto
8 A 20 mt 100 m2
13 A 20 mt 200 m2 100 m2
21 A 20 mt 300 m2 200 m2 300 m2
34 A 20 mt 400 m2 300 m2 200 m2
Corso di formazione antincendio 105
Focolare di tipo B e C
Potenza estintoreDistanza max dall’estintore
Tipo di rischio
89 B 15 mt Lieve
144 B 15 mt Medio
233 B15 mt
alto
106Corso di formazione antincendio
Porte e portoni nei locali di Porte e portoni nei locali di lavoro lavoro Art. 33 D.Lgs. 626/94Art. 33 D.Lgs. 626/94
Luoghi di lavoro con pericolo di esplosione e di incendio con più Luoghi di lavoro con pericolo di esplosione e di incendio con più di 5 lavoratoridi 5 lavoratori N. 1 uscita da 1,20 m ogni 5 lavoratoriN. 1 uscita da 1,20 m ogni 5 lavoratori
Luoghi di lavoro in genereLuoghi di lavoro in genere Fino a 25 lavoratori : Fino a 25 lavoratori : 1 uscita da 0,80 m 1 uscita da 0,80 m Tra 26 e 50 lavoratori : Tra 26 e 50 lavoratori : 1 uscita da 1,20 m 1 uscita da 1,20 m Tra 51 e 100 lavoratori : Tra 51 e 100 lavoratori : 1 uscita da 0,80 m 1 uscita da 0,80 m
1 uscita da 1,20 m1 uscita da 1,20 m Oltre 100 lavoratori : Oltre 100 lavoratori : 1 uscita da 0,80 m 1 uscita da 0,80 m
1 uscita da 1,20 m + 1 uscita da 1 uscita da 1,20 m + 1 uscita da 1,20 m 1,20 m
per ogni 50 lavoratori o frazione per ogni 50 lavoratori o frazione
compresa tra 10 e 50 da calcolarsi compresa tra 10 e 50 da calcolarsi
limitatamente all’eccedenza limitatamente all’eccedenza rispetto a 100.rispetto a 100.
107Corso di formazione antincendio
Capitolato tecnico uman di Capitolato tecnico uman di manutenzione delle reti manutenzione delle reti
idrantiidrantiFasi e periodicita’ della manutenzioneFasi e periodicita’ della manutenzione
SORVEGLIANZA 15/30 SORVEGLIANZA 15/30 GIORNI*GIORNI*
CONTROLLO 6 MESICONTROLLO 6 MESI COLLAUDO FUNZIONALE 1 ANNOCOLLAUDO FUNZIONALE 1 ANNO COLLAUDO TUBAZIONI DEI COLLAUDO TUBAZIONI DEI
NASPI E DEGLI IDRANTI 5 ANNINASPI E DEGLI IDRANTI 5 ANNI * * NOTA : IN FUNZIONE DEL RISCHIO DELL’ ATTIVITA’NOTA : IN FUNZIONE DEL RISCHIO DELL’ ATTIVITA’
108Corso di formazione antincendio
SORVEGLIANZA
La sorveglianza consiste La sorveglianza consiste in un esame visivo che in un esame visivo che puo essere effettuato da puo essere effettuato da personale presente sul personale presente sul luogo dopo avere ricevuto luogo dopo avere ricevuto adeguate istruzioni allo adeguate istruzioni allo scopo di accertarsi che scopo di accertarsi che ogni attrezzatura sia ogni attrezzatura sia collocata nel posto collocata nel posto designatodesignato
e segnalata.e segnalata.
109Corso di formazione antincendio
SORVEGLIANZASORVEGLIANZA occorre verificare la presenza di tutti i componenti.occorre verificare la presenza di tutti i componenti. sia accessibile senza ostacoli e visibile .sia accessibile senza ostacoli e visibile . la presenza di istruzioni di utilizzo.la presenza di istruzioni di utilizzo. senza evidenti difetti / perdite / deterioramenti senza evidenti difetti / perdite / deterioramenti la verifica della integrita’ del sigillo e’ equivalente ai la verifica della integrita’ del sigillo e’ equivalente ai predetti accertamenti. le anomalie vanno segnalate.predetti accertamenti. le anomalie vanno segnalate.
110Corso di formazione antincendio
Consiste in una misura di prevenzione atta a verificare la corretta funzionalita’ dell’impianto.
- ACCESSIBILE – senza danni e perdite
- ISTRUZIONI LEGGIBILI E CHIARE
- OPPORTUNAMENTE SEGNALATA
- CONTROLLO VISIVO DELLA TUBAZIONE e in caso di difetti va sostituita o collaudata alla massima pressione.
-LEGATURE ADEGUATE
- LE BOBINE DEI NASPI
- VALVOLA DI INTERCETTAZIONE
CONTROLLOCONTROLLO(operazione semestrale)(operazione semestrale)
111Corso di formazione antincendio
CONTROLLOCONTROLLO(operazione semestrale)(operazione semestrale)
- - PORTELLI DELLA CASSETTAPORTELLI DELLA CASSETTA
- - LANCIALANCIA tipo e manovrabilita’ tipo e manovrabilita’
- - NASPO O IDRANTE PRONTI ALL’USONASPO O IDRANTE PRONTI ALL’USO
- - RIPRISTINARE SIGILLO DI SICUREZZARIPRISTINARE SIGILLO DI SICUREZZA
- - FUNZIONALITA’ ATTACCHI AUTOPOMPAFUNZIONALITA’ ATTACCHI AUTOPOMPA
-- PER GLI ATTACCHI COLLOCATI SU LINEA DI MANDATA PER GLI ATTACCHI COLLOCATI SU LINEA DI MANDATA si si deve verificare che l’acqua esca. deve verificare che l’acqua esca.
-- PER GLI ATTACCHI SU LINEA DI DERIVAZIONE PER GLI ATTACCHI SU LINEA DI DERIVAZIONE verificare che verificare che non vi sia fuoriuscita d’acqua.non vi sia fuoriuscita d’acqua.
- - IDRANTI SOPRASUOLO E SOTTOSUOLOIDRANTI SOPRASUOLO E SOTTOSUOLO verifica della verifica della manovrabilita’ del cappuccio di protezione e dei tappimanovrabilita’ del cappuccio di protezione e dei tappi
- - VERIFICA CASSETTE A CORREDOVERIFICA CASSETTE A CORREDO
112Corso di formazione antincendio
COLLAUDO FUNZIONALECOLLAUDO FUNZIONALE((operazione semestraleoperazione semestrale))
Comprende tutte le operazioni previste nella Comprende tutte le operazioni previste nella fase di controllo e in aggiunta:fase di controllo e in aggiunta:
- Verificare che il getto dell’acqua sia costante e Verificare che il getto dell’acqua sia costante e sufficiente mediante l’uso di indicatori di flusso.sufficiente mediante l’uso di indicatori di flusso.
- Tutte le tubazioni flessibili e semirigide devono essere Tutte le tubazioni flessibili e semirigide devono essere srotolate completamente e sottoposte alla pressione srotolate completamente e sottoposte alla pressione di rete.di rete.
- Se la tubazione presenta qualsiasi difetto deve essere Se la tubazione presenta qualsiasi difetto deve essere sostituita o collaudata alla massima pressione di sostituita o collaudata alla massima pressione di esercizio.esercizio.
113Corso di formazione antincendio
flussimetro modelloflussimetro modellotaimac 45taimac 45 per il rilevamento per il rilevamento
istantaneo dei dati dellaistantaneo dei dati della
pressione e della portata pressione e della portata
con qualsiasi modellocon qualsiasi modello
di lancia uni 45di lancia uni 45
114Corso di formazione antincendio
CONTROLLO PERIODICO DELLE CONTROLLO PERIODICO DELLE TUBAZIONI DEI NASPI E DEGLI TUBAZIONI DEI NASPI E DEGLI
IDRANTI A MUROIDRANTI A MURO
ogni 5 anniogni 5 anni tutte le tutte le
tubazioni flessibili etubazioni flessibili e
semirigide devonosemirigide devono
essere sottoposteessere sottoposte
a prova idrostatica a prova idrostatica
alla pressione di 1,5 mpa alla pressione di 1,5 mpa
( per le tubazioni conformi ( per le tubazioni conformi
alle nuove norme )alle nuove norme )
115Corso di formazione antincendio
LA MANUTENZIONE
Per poter eseguire le operazioni di
manutenzione prescritte dalla norma
uni 9994 le aziende devono avere
una dotazione minima di
attrezzature
116Corso di formazione antincendio
LE FASI DELLA MANUTENZIONELE FASI DELLA MANUTENZIONE
- SORVEGLIANZA- SORVEGLIANZA
- CONTROLLO PERIODICO- CONTROLLO PERIODICO
- MANUTENZIONE - MANUTENZIONE
- MANUTENZIONE ORDINARIA - MANUTENZIONE ORDINARIA
- MANUTENZIONE STRAORDINARIA- MANUTENZIONE STRAORDINARIA
non esiste una norma europea relativa non esiste una norma europea relativa alla manutenzione sulle porte alla manutenzione sulle porte tagliafuoco. per queste operazioni tagliafuoco. per queste operazioni occorre seguire le leggi nazionali,le occorre seguire le leggi nazionali,le norme uni e le istruzioni fornite dal norme uni e le istruzioni fornite dal
produttore. produttore.
IN EUROPA E’ IN FASE DI IN EUROPA E’ IN FASE DI ELABORAZIONE LA NORMA ELABORAZIONE LA NORMA PR EN PR EN 13241/2 13241/2 RELATIVA ALLA RELATIVA ALLA COSTRUZIONE, INSTALLAZIONE E COSTRUZIONE, INSTALLAZIONE E MANUTENZIONE.MANUTENZIONE.
Corso di formazione antincendio 117
Definizione di emergenza
Che cos’è l’emergenza ? : Si può definire emergenza tutto ciò che appare come
condizione insolita e pericolosa che può presentarsi in modi e tempi non completamente prevedibili
Si può perciò dire che l’emergenza: È un fenomeno non interamente codificabile. Può evolvere con rischi a persone o cose. Richiede un intervento immediato.
Corso di formazione antincendio 118
Definizioni
Emergenza circoscritta Situazione pericolosa delimitata che può essere affrontata in maniera
rapida ed efficace con i mezzi aziendali di primo intervento.
Emergenza locale Situazione pericolosa che fin dal suo verificarsi appare di rapida
estensione e che per questo può avere ripercussioni su tutte le persone presenti nello stabilimento. Deve essere affrontata in maniera rapida con i mezzi aziendali in attesa dell’arrivo dei VV.F o di altri enti esterni coinvolti nell’emergenza.
Emergenza generale Situazione pericolosa che fin dal suo verificarsi appare di vaste
proporzioni, facendo temere conseguenze dannose su vasta scala, anche al di fuori dell’area dell’azienda, per le persone e per gli ambienti.
Corso di formazione antincendio 119
Definizioni
Squadra di primo intervento Gruppo di dipendenti. incaricato di eseguire talune azioni per fronteggiare
le emergenze di seguito indicate.
Coordinatore delle emergenze Dipendente formalmente incaricato o il datore di lavoro stesso che
promuove e dirige e le azioni di intervento nei casi di emergenza generale.
Responsabile di area per situazioni di emergenza Dipendente formalmente incaricato che promuove e dirige le azioni di
intervento nei casi di emergenza circoscritta o locale nell’area di sua
competenza..
Corso di formazione antincendio 120
Definizioni
PreallarmeSegnale acustico intermittente di breve durata. Indica che in un luogo dello stabilimento vi è una situazione pericolosa per
questo le persone che si trovano nel luogo stesso si devono allontanare immediatamente e il personale degli altri ambienti operativi si deve tenere in stato di allerta rimanendo al proprio posto di lavoro.
AllarmeSegnale acustico continuo di considerevole durata. Indica l’esistenza di una situazione pericolosa che richiede l’allontanamento di
tutte le persone dallo stabilimento. In tal evenienza il personale lascerà ordinatamente e con calma il posto di lavoro secondo il piano di evacuazione generale predisposto.
Cessato allarmeSegnale acustico intermittente ripetuto di breve durata. Indica la condizione di cessato pericolo. Il personale rimane comunque nel
luogo di raduno nell’attesa delle direttive del coordinatore delle emergenze.
Corso di formazione antincendio 121
Definizioni
POSTO DI RADUNO
I luoghi esterni alla ditta individuati dal datore di lavoro come luoghi sicuri in caso di emergenza nei quali si dovranno riunire tutte le persone presenti in caso di evacuazione.
Sono individuati da apposita segnaletica nelle aree esterne nei pressi di ciascuna unità produttiva.
Corso di formazione antincendio 122
Cause dell’emergenza
Possibili casi in cui si verifica l’emergenza nei luoghi di lavoro
L’emergenza può verificarsi in seguito ad accadimenti causati da
attività interna all’ambiente di lavoro, per esempio:
• Incendi di varia origine e natura.• Esplosioni conseguenti a gas, vapori infiammabili od altri
materiali.• Infortuni (asfissia, traumi meccanici, elettrocuzione, ustioni,
avvelenamento, ecc.)• Rilasci di componenti o prodotti tossici o radioattivi.• Malfunzionamenti tecnici di impianti generali (acqua, gas,
distribuzione di energia elettrica, ecc.).
Corso di formazione antincendio 123
Cause dell’emergenza
O causati da eventi esterni:
• Terremoti, crolli …• Frane, smottamenti …• Condizioni metereologiche estreme: tromba d’aria,
neve, allagamenti, alluvioni …• Inquinamenti ambientali …• Coinvolgimento di incendi aerei, ferroviari …• Altre catastrofi naturali o provocate: attentati,
sommosse, minaccia armata …
Corso di formazione antincendio 124
Gestione dell’emergenzaCome organizzarsi operativamente ?
Considerati i lunghi i tempi di attesa degli interventi esterni, l’evoluzione positiva dell’emergenza dipenderà in gran parte dal corretto e tempestivo intervento dell’organizzazione locale (interna o eventualmente in consorzio con altre aziende limitrofe).
• Venire a conoscenza dell’evento in maniera dettagliata ed in tempi rapidi.
• Conoscere i pericoli ed i rischi tipici dei possibili eventi e le modalità di approccio all’intervento.
• Saper decidere se attivare subito il sistema di evacuazione e salvataggio delle persone presenti.
• Attivare le modalità operative di intervento (interne e/o esterne) secondo modelli predefiniti.
Corso di formazione antincendio 125
Piano di emergenza aziendale
La stesura del piano prevede varie fasi principali: Individuazione del rischio e delle conseguenze. Obiettivi. Azioni. Collegamenti tra soccorso interno ed esterno. Procedure di allertamento – persone chiave. Procedure di intervento – coordinamento.
L’individuazione del rischio e delle conseguenze comporta:
L’ubicazione e la quantificazione dei rischi. L’esame delle conseguenze ipotizzabili per persone e cose. L’individuazione di mezzi, uomini e istruzioni per far fronte al rischio.
Corso di formazione antincendio 126
Piano di emergenza aziendale:obiettivi
Gli obiettivi del piano possono essere così definiti:
Salvataggio e protezione delle persone (salvataggio, pronto soccorso, evacuazione …).
Contenimento e rapido controllo dell’incidente.
Minimizzazione dei danni ai beni e all’ambiente.
Bonifica dell’ambiente.
Corso di formazione antincendio 127
Organizzazione delle emergenze
DATORE DI LAVORO
COORDINATORE
RESP. D’AREA RESP. D’AREA RESP. D’AREA
RESP. IMPIANTISTICO RESP. INFORMATICO
RESP. COMUNICAZIONI
ADDETTO ANTINCENDIO
ADDETTO EVACUAZIONE E PRONTO SOCCORSO
ADDETTO ANTINCENDIO
ADDETTO EVACUAZIONE E PRONTO SOCCORSO
ADDETTO ANTINCENDIO
ADDETTO EVACUAZIONE E PRONTO SOCCORSO
Corso di formazione antincendio 128
Compiti e funzioniIl coordinatore dell'emergenza
Il coordinatore dell'emergenza è la persona formalmente incaricata
che assume la direzione delle operazioni durante le emergenze.
Valuta l'opportunità di attivare il piano di emergenza locale o
generale e lo dichiara operativo quando lo ritiene necessario.
Dirige e coordina tutte le attività che si svolgono mentre
l'insediamento inteso nel suo complesso è in condizioni di
emergenza ed attiva gli altri responsabili sulla base di sue
valutazioni in seguito all'evolversi dinamico della situazione.
Dichiara la fine dello stato di emergenza.
Corso di formazione antincendio 129
Compiti e funzioni Responsabile di area per le situazioni di emergenza
È responsabile della chiamata in causa e dell’utilizzo efficiente di tutte le risorse umane disponibili, nella sua zona di competenza.
Avvisa il coordinatore in caso di emergenza locale o circoscritta.
In caso di emergenza generale coopera con il coordinatore secondo le istruzioni e le indicazioni dello stesso.
È responsabile dell’incolumità e del benessere di tutte le persone operative e evacuate.
Cura l’efficiente assistenza nei punti di raccolta.
Dirige gli incaricati della squadra di primo intervento della propria zona di competenza.
In condizioni operative normali assicura che gli impianti antincendio fissi e portatili siano mantenuti secondo i criteri della normativa vigente.
Corso di formazione antincendio 130
Compiti e funzioniResponsabile impiantistico
Seziona gli impianti dietro indicazione del coordinatore per le emergenze.
Coordina od esegue personalmente tutti gli interventi mirati a limitare i danni e ripristinare dietro istruzione precisa del coordinatore delle emergenze la funzionalità degli impianti tecnici, in particolare l'energia elettrica.
Collabora con le forze esterne, come i Vigili del Fuoco, i tecnici degli enti erogatori di acqua, elettricità e gas per gli opportuni interventi.
Si preoccupa di riattivare al più presto i servizi essenziali e l'agibilità dei luoghi colpiti dietro indicazione del coordinatore delle emergenze.
Corso di formazione antincendio 131
Compiti e funzioni Responsabile della salvaguardia del sistema Informatico
E' responsabile della tutela delle macchine e dei dati del sistema informatico, in modo da minimizzare i danni e facilitare una pronta ripresa delle attività.
Deve attivare e controllare direttamente la procedura di power down.
Deve curare il salvataggio dei dati, il loro trasferimento in un luogo sicuro ed il recupero dei dati di back up a livello di dati operativi e di programmi.
Deve proteggere la documentazione di supporto agli applicativi ed i manuali.
Corso di formazione antincendio 132
Compiti e funzioni Responsabile delle relazioni esterne
Tiene sotto controllo le comunicazioni con i mezzi di informazione e
con gli enti esterni, non direttamente coinvolti con l’emergenza.
Raccoglie, riordina e rielabora le informazioni relative all’emergenza,
per stilare comunicati stampa e pubbliche dichiarazioni dietro
disposizioni del coordinatore delle emergenze.
Funge da intermediario con le famiglie dei dipendenti e dei visitatori.
Gestisce tutte le comunicazioni telefoniche con l'esterno secondo le
istruzioni del coordinatore delle emergenze.
Corso di formazione antincendio 133
Compiti e funzioni Incaricato della lotta antincendio
E' persona formalmente incaricata e specificatamente addestrata a fronteggiare le situazioni di primo intervento antincendio.
Al suono dell'allarme si attiva mettendosi il più rapidamente possibile a disposizione del responsabile di area per le situazioni di emergenza.
In caso di necessità e dietro indicazione del responsabile di area per le situazioni di emergenza si attrezza con la dotazione antincendio (tuta, guanti, stivali, elmetto, ecc.) presente in stabilimento nei punti indicati dalla segnaletica.
Fronteggia l’insorgere dell’incendio con i mezzi antincendio presenti in
azienda secondo la formazione ricevuta senza mettere a repentaglio la propria incolumità o quella di altri.
Corso di formazione antincendio 134
Compiti e funzioniIncaricato all'evacuazione
E' la persona formalmente incaricata di curare l'esodo di tutte, o
parte (in caso di più incaricati) delle persone presenti verso il
luogo di raduno identificato nel piano di emergenza.
Appura inoltre, che tutte le persone sotto il suo controllo siano
presenti sul luogo di raduno. In caso di assenza di una o più
persone, si attiva informando il responsabile di area per le
situazioni di emergenza.
Corso di formazione antincendio 135
Compiti e funzioniIncaricato agli interventi di pronto soccorso
E' la persona formalmente incaricata e in possesso di specifica
formazione per l'assistenza di pronto soccorso.
In caso di emergenza si mette prontamente a disposizione del
responsabile di area per le situazioni di emergenza e si attiva in
base alle necessità secondo le istruzioni del responsabile stesso.
136Corso di formazione antincendio
Sistema di comunicazione dell’emergenzaSistema di comunicazione dell’emergenza
SEGNALE DI ALLARME DI PRIMO LIVELLO
(prodotto da pulsante manuale del sistema di allarme elettrico o dal sistema di
rivelazione di incendio)
Per segnalare un pericolo circoscritto
Il personale incaricato attua gli interventi di lotta antincendio.
In tale caso non è necessario abbandonare il posto di lavoro.
SUONO INTERMITTENTE
x• x• x• x• x• x• x• x• x• x• x• x• x•x•
SEGNALE DI EVACUAZIONE(prodotto manualmente dal personale
incaricato)
Per segnalare l’evacuazioneIn tale caso è necessario abbandonare
il posto di lavoro seguendo la procedura.
SUONO CONTINUO(circa 10 secondi)(circa 10 secondi)
PAUSA(circa 3 secondi)(circa 3 secondi)
4 Volte
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx••• •••
137Corso di formazione antincendio
Sistema di identificazione di percorsi ed Sistema di identificazione di percorsi ed uscite in caso di evacuazione.uscite in caso di evacuazione.
Vie di emergenza o esodoVie di emergenza o esodo Nel rispetto dei criteri e delle indicazioni della normativa vigente, devono essere Nel rispetto dei criteri e delle indicazioni della normativa vigente, devono essere
identificati, tracciati e segnalati, percorsi senza ostacoli al deflusso che consentono identificati, tracciati e segnalati, percorsi senza ostacoli al deflusso che consentono alle persone che occupano l’edificio di raggiungere un luogo sicuro in caso di alle persone che occupano l’edificio di raggiungere un luogo sicuro in caso di emergenza. Tali tracciati sono di norma segnalati tramite delle strisce parallele emergenza. Tali tracciati sono di norma segnalati tramite delle strisce parallele continue di colore continue di colore biancobianco o o giallogiallo di larghezza non inferiore a 120 centimetri. Nei di larghezza non inferiore a 120 centimetri. Nei casi dove questo non è possibile, è opportuno tracciare delle frecce colorate che casi dove questo non è possibile, è opportuno tracciare delle frecce colorate che indicano il senso dell’esodoindicano il senso dell’esodo. . Le vie e le uscite di emergenza devono essere Le vie e le uscite di emergenza devono essere mantenute sempre sgombre al fine di consentire, in caso di necessità di mantenute sempre sgombre al fine di consentire, in caso di necessità di raggiungere il più rapidamente possibile un luogo sicuro.raggiungere il più rapidamente possibile un luogo sicuro.
120 cm120 cm
138Corso di formazione antincendio
Sistema di identificazione di percorsi ed Sistema di identificazione di percorsi ed uscite in caso di evacuazione.uscite in caso di evacuazione.
Segnalazioni di percorsoSegnalazioni di percorso
Il sistema di segnalazione dei percorsi consiste in frecce colorate Il sistema di segnalazione dei percorsi consiste in frecce colorate disegnate a terra, di lunghezza non inferiore a 50 cm e larghezza disegnate a terra, di lunghezza non inferiore a 50 cm e larghezza non inferiore 20 cm, indicanti la direzione più breve per raggiungere non inferiore 20 cm, indicanti la direzione più breve per raggiungere la porta di emergenza più vicina. Tali frecce possono essere la porta di emergenza più vicina. Tali frecce possono essere disegnate all’interno dei tracciati delle vie di emergenza oppure in disegnate all’interno dei tracciati delle vie di emergenza oppure in campo aperto quando la realizzazione del tracciato non è possibile campo aperto quando la realizzazione del tracciato non è possibile o funzionale. o funzionale.
139Corso di formazione antincendio
Sistema di identificazione di percorsi ed Sistema di identificazione di percorsi ed uscite in caso di evacuazione.uscite in caso di evacuazione.
Sistema Uscite di emergenzaSistema Uscite di emergenza Quelle che in base ai criteri della vigente normativa sono state Quelle che in base ai criteri della vigente normativa sono state
individuate quali uscite di emergenza sono porte a una o due individuate quali uscite di emergenza sono porte a una o due ante apribili nel verso dell’esodo e sono apribili facilmente in ante apribili nel verso dell’esodo e sono apribili facilmente in caso di emergenza. caso di emergenza.
Le uscite di emergenza sono evidenziate da apposita Le uscite di emergenza sono evidenziate da apposita segnaletica conforme alle disposizioni vigenti e collocata in segnaletica conforme alle disposizioni vigenti e collocata in luoghi appropriati.luoghi appropriati.
140Corso di formazione antincendio
Uscite di emergenza
Corso di formazione antincendio 141
Segnaletica di sicurezza
Corso di formazione antincendio 142
Segnaletica di sicurezza
Corso di formazione antincendio 143
Corso di formazione antincendio 144
Azioni
Gli addetti alla lotta antincendio devono:
Recarsi sul luogo dell’incendio.
Spegnere prontamente l’incendio o ridurre gli effetti.
Mettersi a disposizione del responsabile d’area per le
emergenze.
Mettersi a disposizione dei soccorritori esterni per eventuale
collaborazione.
Corso di formazione antincendio 145
Azioni
Il responsabile delle relazioni esterne deve:
Attendere istruzioni precise dal coordinatore per l’eventuale intervento dei Vigili del Fuoco ai quali dovrà comunicare i seguenti dati:
1. Nome dell’azienda, indirizzo e numero di telefono.2. Nome proprio e qualifica.3. Natura dell’incendio (tipo di materiale che brucia).4. Gravità dell’incendio (piccolo – medio – grande).5. Presenza anche dubbia di persone in pericolo.6. Eventuale percorso da seguire per raggiungere agevolmente
l’azienda.
Corso di formazione antincendio 146
Azioni
Il responsabile impiantistico deve:
dietro indicazione del coordinatore si dirige sul luogo e
interrompe l’erogazione di energia elettrica e gas;
si tiene a disposizione del coordinatore;
riattiva le utenze di energia elettrica e gas dietro
indicazione del coordinatore.
Corso di formazione antincendio 147
AzioniGli addetti all’evacuazione devono:
dietro indicazione del responsabile di area per le situazioni di
emergenza si attivano agevolando le operazioni di esodo dei presenti;
dirigono le persone sotto il proprio controllo verso l’uscita più vicina
seguendo le frecce “colorate” dell’area in cui si trovano al momento
dell’attivazione dell’allarme;
mantengono atteggiamenti tranquillizzanti durante tutte le operazioni di
esodo;
si assicurano che tutte le persone presenti nell’unità locale raggiungano
rapidamente il punto di raccolta;
stilano un elenco dei presenti.
Corso di formazione antincendio
148
Procedure di intervento e coordinamentoI lavoratori devono: Mettere in sicurezza le attrezzature del proprio posto di
lavoro.
Chiudere porte e finestre.
Accertarsi che non resti qualcuno nei locali.
Non attardarsi per alcun motivo nelle stanze a recuperare effetti personali o altri oggetti.
Raggiungere, senza correre, il punto di raccolta previsto.
Verificare di esserci tutti (anche le persone antipatiche).
Se il reparto non è interessato dall’incendio, attenersi al piano di emergenza aziendale.
Corso di formazione antincendio 149
Norme di comportamento in emergenza
Nel caso si venga raggiunti dal fumo all’interno dei locali, allontanarsene camminando chini o strisciando sul pavimento avendo posto un fazzoletto (possibilmente bagnato) sulla bocca e sul naso a protezione delle vie respiratorie.
Aprite eventuali porte con estrema cautela. Prima di aprire la porta toccatela in alto per sentire se è calda. Se è calda o vi è fuoriuscita di fumo cercate un'altra via di fuga od aprite se non avete alternativa con estrema cautela.
Disponendo di indumenti di lana (cappotti, sciarpe, scialli, pullover, ecc.) si consiglia di avvolgerli sulla testa in modo da non esporre i capelli al fuoco.
Corso di formazione antincendio 150
Esercitazioni antincendio
In caso di emergenza le persone tendono istintivamente a sfollare attraverso i percorsi che normalmente utilizzano per entrare.
Con le esercitazioni antincendio, obbligatorie per legge, da effettuare almeno una volta l’anno, le persone memorizzano i percorsi d’esodo previsti nel piano di evacuazione.
Corso di formazione antincendio 151
Illuminazione di sicurezza
L’impianto di illuminazione di sicurezza deve fornire, in caso di mancata erogazione di energia elettrica e quindi di luce artificiale, un’illuminazione sufficiente a permettere di evacuare in sicurezza i locali (intensità minima di illuminazione 5 lux). Dovranno pertanto essere illuminate le indicazioni delle porte e delle uscite di sicurezza, i segnali indicanti le vie di esodo, i corridoi e tutte quelle parti che è necessario percorrere per raggiungere un’uscita verso luogo sicuro.
Corso di formazione antincendio 152
ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA
Corso di formazione antincendio 153
Rilevatori di fumo
I rilevatori di fumo sono dispositivi che rilevano la presenza di fumo anche in minima parte.
Possono essere collegati a dispositivi di segnalazione o a dispositivi automatici di spegnimento.
Corso di formazione antincendio 154
Maschere antigas
La protezione degli organi della respirazione in ambienti contamianti da gas o vapori nocivi può essere assicurata mediante l’uso di maschere antigas.
L’impiego delle maschere ha però molte limitazioni per cui è fondamentale sapere quando non usarle (insufficienza di ossigeno).
Quando non è possibile usare questi dispositivi si deve ricorrere all’uso di autorespiratori.
Corso di formazione antincendio 155
Filtri antigas
I filtri antigas servono a trattenere, per azione fisica o chimica, i gas o vapori nocivi dell’aria inalata. Essi possono agire per:
1. Assorbimento.2. Reazione chimica.3. Catalisi.
I filtri individuali antigas possono essere raggruppati nei seguenti tre tipi:
1. Monovalenti, quando proteggono da un solo gas nocivo.2. Polivalenti, quando proteggono da più gas nocivi.3. Universali, quando proteggono da qualsiasi gas nocivo.
Corso di formazione antincendio 156
Autorespiratori
Gli autorespiratori sono apparecchi di respirazione costituiti da una unità funzionale autonoma, portata dall’operatore che può quindi muoversi in completa libertà.
Essi rappresentano il mezzo protettivo più sicuro in quanto, agli effetti della respirazione, isolano completamente l’operatore dall’ambiente esterno.
Corso di formazione antincendio 157
Fine del corso !Fine del corso ! Congratulazioni. Congratulazioni.
Ora siete in gradoOra siete in grado di fronteggiaredi fronteggiare
l’emergenza incendiol’emergenza incendio
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