corso di preparazione esami di stato...2019/06/08  · corso di preparazione esami di stato 8 giugno...

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CORSO DI PREPARAZIONE ESAMI DI STATO

8 giugno 2019

Collegio Universitario Marianum, Padova

Nicola MartinelliConsigliere Ordine Assistenti Sociali Veneto

1

L’unico modo per fare un buon lavoro è amare quello che fai.

Steve Jobs2Nicola Martinelli

Nicola Martinelli 3

L'amor che move il sole e l'altrestelle (Paradiso, XXXIII, v. 145) è l'ultimo verso del Paradiso e della Divina Commedia di Dante Alighieri

l'amore è il meccanismo del mondo e di tutta la vita.

Nicola Martinelli 4

5

Parleremo di:

1. Lavoro sociale: definizione e sue declinazioni

2. Metodologia per la pianificazione ed erogazione dell’assistenza

3. Analisi di un caso complesso e costruzione del relativo progetto di cura

Nicola Martinelli

Nicola Martinelli 6

ASSISTENTE SOCIALECHI SEI???????

Legge 23 marzo 1993, n.84 ORDINAMENTO DELLA PROFESSIONE DI ASSISTENTE SOCIALE E ISTITUZIONE DELL'ALBO PROFESSIONALE

L'assistente sociale opera con autonomia tecnico-professionale e di giudizio in tutte le fasi dell'intervento

per la prevenzione,

il sostegno

e il recupero di persone, famiglie, gruppi e comunità in situazioni di bisogno e di disagio …………

7Nicola Martinelli

Decreto 2 agosto 2013 n. 106, parametri per la liquidazione da parte di un organo giurisdizionale dei compensi per le professioni regolamentate vigilate dal Ministero della Giustizia, ai sensi dell'articolo 9 del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27.

Cinque aree di intervento secondo la specificazione riportate nella tabella A :

1. Area Relazionale

2. Area Gruppi e Comunità

3. Area Didattico-Formativa

4. Area Studio e Ricerca

5. Area Progettuale Programmatoria e di amministrazione dei servizi.

8Nicola Martinelli

Il lavoro sociale e sanitario è, per definizione, lavoro nella complessità, e dunque irriducibile “a un unico criterio di indagine conoscitiva o di intervento pratico (dato che) l’esplorazione di un sistema complesso chiama in causa e mobilita la comprensione di una pluralità di punti di vista, di prospettive esplicative, ciascuna adatta a rendere conto di aspetti particolari, i quali possono assumere un qualche significato entro una logica relazionale di carattere sistemico."

1. Lavoro sociale: definizione e suedeclinazioni

9Nicola Martinelli

1. ogni sistema è INTERATTIVOgli individui che lo compongono assumono gradualmente caratteristiche di interdipendenza.

2. ogni relazione è CIRCOLARE: questo significa che le relazioni non possono essere considerate lineari, di causa – effetto. Ad ogni informazione ricevuta, infatti, i soggetti coinvolti risponderanno in modo diverso, secondo la loro storia ed il loro stato d’animo: questi feedback potranno sia stabilizzare, sia sconvolgere il sistema di relazioni

3. CONTESTO, definito come situazione sociale in cui ha luogo una relazione e che influenza il comportamento delle persone coinvolte in essa

Nicola Martinelli 10

Il lavoro sociale è

lo sviluppo di attività orientate al

benessere del SINGOLO che, per

definizione,

è un ESSERE IN RELAZIONE

il cui benessere come singolo può darsi

unicamente nel benessere del sistema di

relazioni che lo definiscono.

11Nicola Martinelli

Ogni persona esiste come “NODO” diuna rete di relazioni e la sua identità èdefinita dalle CONNESSIONI (linee) chela pongono in quella particolaresituazione relazionale

12Nicola Martinelli

Quello che connota il lavoro sociale e quello sanitario e lo distingue da altri “lavori” è la finalità che, non è la produzione di beni di consumo, bensì quella di erogazione di un “servizio”.

IL “SERVIZIO” va inteso e letto come un RAPPORTO tra chi lo eroga e quindi fornisce delle prestazioni e chi ne fruisce e in altre parole, le riceve. Rispetto al bene di consumo si caratterizza diversamente.

13Nicola Martinelli

La connessione tra “fare materiale” e

“saper stare in relazione”

è peculiarità del lavoro sociale e sanitario

è elemento-base di “qualità percepita”;

è essenziale per i professionisti;

14Nicola Martinelli

Perché “essere”, oltre a “fare”?

Perché “stare in relazione” è un bisogno basilare nelle azioni di cura;

Perché “stare in relazione” è ANCHE un bisogno del professionista;

Perché “la persona assistita” e “professionista” si confrontano sul comune “sistema di senso”;

Perché … l’utente/paziente resta una persona, oltre al suo corpo

15Nicola Martinelli

RELAZIONE

Costituisce un canale che favorisce lo sviluppo della persona

La persona ha già esperienza di relazioni (storie di vita)

La vita è intessuta di relazioni e attraverso esse cresciam,ci sviluppiamo, facciamo fronte a compiti e responsabilità

16Nicola Martinelli

Competenze professionali tra “fare” ed “essere”

17Nicola Martinelli

Il ruolo delle professioni d’aiuto

Le professioni d’aiuto hanno il compito di predisporre programmi e progetti di intervento per fronteggiare criticità e per promuovere la qualità della vita

Le competenze professionali dei professionisti dell’aiuto si collocano tra l’essere e l’agire.

L’etica di Tommaso d’Aquino era fondata sul principio: “AGERE SEQUITUR ESSE,” ossia l’agire è la manifestazione e sviluppo dell’essere. Si agisce in base a ciò che si è.

L’essere chiama in causa i valori, i principi che nel lavoro di cura non possono essere un optional.

Nicola Martinelli 18

“La salute”:

è uno stato di

completo benessere

fisico, mentale e

sociale e non soltanto

l'assenza di malattia

o di infermità.

(O.M.S.)

Nicola Martinelli 19

Le dimensioni del concetto di salute

fisica psichica

sociale spirituale

Nicola Martinelli 20

2. Metodologia per la pianificazione ed erogazione dell’assistenza

Senso etimologico:

Riflessione, ragionamento, discorso sul metodo.

METODO

Non sembra esistere una definizione condivisa.

Strada, percorso attraverso cui raggiungo un obiettivo/risultato atteso

Nicola Martinelli 21

Metodo Insieme organico di regole e principi in

base al quale si svolge un’attività teorica o pratica, modo di procedere razionale per raggiungere degli obiettivi

Strada, percorso, procedimento logico, ordinato e sequenziale di attività orientate ad un risultato

Identifica e definisce le procedure, il COME si opera.

Nicola Martinelli 22

Operare con METODO:

No spazio ad improvvisazione

Procedere scientificamente rendendo riproducibili, socializzabili le procedure

Permette verifiche e valutazione

Accresce conoscenza e costruzione teoria-prassi

Operare per progetti e non solo per prestazioni, nel rispetto delle teorie, degli obiettivi, nella gestione della complessità

Nicola Martinelli 23

L’azione professionale dell’AS

È basata su un metodo:Percorso logico e razionale che guida

l’azione Fasi/tappe coerentemente e

logicamente collegate tra loro Verificabili Orientate all’aiuto

PROCEDIMENTO METODOLOGICO d’aiutoNicola Martinelli

24

PROCEDIMENTO METODOLOGICO

Modo coerente e logico di procedere basandosi su un metodo

Forma mentis che l’AS dovrà utilizzare sempre e dovunque intervenga

E’ un’azione teoricamente fondata e metodologicamente ordinata attraverso cui gli AS rispondono ai bisogni dei singoli e della comunità attivando sia le risorse presenti sul territorio, sia le proprie competenze professionali

Nicola Martinelli 25

PER PROMUOVERE LA QUALITA’ DELLA VITA

PER FRONTEGGIARE SITUAZIONI DI DIFFICOLTA’ E DISAGIO

Come persone

Come professionisti

Progettare

Nicola Martinelli 26

Ma cos’è un progetto?

Nicola Martinelli 27

Opera complessa, rivolta a produrre un risultatospecifico attraverso attività correlate checomportano un impiego di risorse definite e chedeve essere realizzata entro certi limiti di tempo

- non è un’ attività ripetitiva (routine)- è un’attività finalizzata al raggiungimento di un obiettivo o risultato- si svolge in un periodo di tempo definito- richiede una sinergia di più persone, di diverse professionalità, durante il ciclo di vita del progetto- ha dedicato un pool di risorse (budget, risorse umane, beni materiali e immateriali …)

Nicola Martinelli 28

PROGETTO

RISORSE

OBIETTIVO

TEMPO

Quindi deve generare un cambiamento positivo con tempi e budget definiti

Nicola Martinelli 29

La fase di pianificazione prevede la strutturazione di un piano di attività/azioni con l’individuazione di obiettivi da perseguire con una tempistica ben definita.

Nicola Martinelli 30

Chiari

Pertinenti

Raggiungibili

Misurabili

Possono essere definiti obiettivi a breve, medio, lungo termine

Tutte quelle operazioni finalizzate al raggiungimento degli obiettivi

Rappresentano la meta da raggiungere mediante un programma di lavoro ben definito, i risultati attesi, i benefici duraturi.

Comprende l’insieme delle azioni tese al raggiungimento degli obiettivi

Nicola Martinelli 31

Indicatore è l’espressione empirica (ovvero concreta) di un fenomeno. L’indicatore ha lo scopo di:

1. accertare un problema

2. monitorare e valutare

- il raggiungimento di un obiettivo - il consumo di risorse - l’impatto del cambiamento

Di solito l’indicatore ha principalmente lo scopo di evidenziare empiricamente, ovvero verificare il raggiungimento di un obiettivoEsempio di due indicatori sulla variabile: “gradimento del cibo da parte dei pazienti ricoverati”

indicatori: - percentuale di piatti vuoti dopo il pasto - giudizio espresso dai pazienti nel questionario di ricovero

Nicola Martinelli32

Valore di soglia massimo o minimo di un determinato indicatore In pratica il valore standard sta ad indicare l’intervallo entro il quale posso dire che ho raggiunto o meno l’indicatore riferito a un obiettivo o una variabile empirica di un evento

Esempio:

Indicatore: n. minimo di piatti vuoti dopo il pasto

Standard: n. 30 (su 50 pazienti)

Indicatori e standard sono importanti per la verifica se il mio lavoro (o un determinato progetto di miglioramento) è effettivamente efficace e utile o meno.

Un progetto senza gli indicatori di verifica degli obiettivi e delle strategie con i relativi standard non e un buon progetto di qualità in ambito socio sanitario

Nicola Martinelli 33

Se questo è vero si può dire che il principale sforzo è quello d’identificare gli obiettivi

coerenti con le risorse e i tempi a disposizione e pianificare il lavoro da

intraprendere

Nicola Martinelli 34

Valutazione dei risultati

Continua verifica (controllo validità e adeguatezza del progetto in termini operativi e temporali) e valutazione (efficacia intervento, qualità risultati) trasversali al Pda

Momento specifico per ripercorrere tutto il piano di lavoro e confronto tra obiettivi e risultati.

Si considera dimensione: QUALITATIVA QUANTITATIVA EFFICIENZA EFFICACIA

Nicola Martinelli 35

Valutazione dei risultati

Scegliere e definire a monte: adeguati strumenti (indicatori di valutazione) Tempi metodologici Coinvolgimento consapevole dei soggetti

implicati

BASE CONOSCITIVAper riformulazione ipotesi o avvio conclusione

interventi

Nicola Martinelli 36

• VALUTAZIONE DI EFFICACIA: grado di

raggiungimento degli obiettivi - rapporto risultati/obiettivi

• VALUTAZIONE DI EFFICIENZA: grado di

assorbimento delle risorse - rapporto risultati/risorse

• VALUTAZIONE DI QUALITÀ: grado di soddisfazione

- di tutte le parti interessate

- o di un solo target

(consumatori, clienti, utenti, etc.)

• VALUTAZIONE DI PROCESSO: valutare i singoli

momenti e la loro concatenazione in un processo

organizzativo

ciò comporta: - la costruzione degli indicatori di processo

che riguardano efficienza, efficacia e qualità

Alcune definizioni

inerenti la

valutazione

37Nicola Martinelli

• VALUTAZIONE DI RISULTATO, che può riguardare:

- gli obiettivi (efficacia)

- le risorse (efficienza)

- le relazioni (qualità)

• Il risultato può essere considerato come output: risultato

immediato, generalmente rappresentato da dati

quantitativi

ad es. n° utenti, prestazioni, accessi …

• Oppure risultato come outcome: effetto dell’azione

verificato nel tempo. Ad es. inclusione sociale, benessere,

salute

Alcune definizioni

inerenti la

valutazione

38Nicola Martinelli

1. Per capire se il servizio

(l’organizzazione) raggiunge i

risultati attesi (obiettivi)

2. Per capire che tipo di risultati si

raggiungono

3. Per verificare se le azioni producono

cambiamenti

4. Per rendere conto (rendicontare)

5. Per convincere a spostare risorse (a

favore del sociale)

6. Per riflettere sulle pratiche

professionali (valutazione come

pratica autoriflessiva)

PERCHÉ SI VALUTA

39Nicola Martinelli

3. Analisi di un caso complesso e costruzione del relativo progetto di cura

Suggerimenti ed indicazioni

a. Collocarlo all’interno di un preciso quadrometodologico e normativo di riferimento.

b. Ipotizzare un piano di intervento lasciandosiguidare dai principi contenuti nel codicedeontologico e procedere come segue:

Nicola Martinelli 40

- raccolta dati

- analisi della situazione

- individuazione dei vincoli (le problematiche, anche quelle non rappresentate dalla persona) e delle risorse e definizione delle priorità;

- pianificazione (strutturazione di un piano di azioni/attività con la definizione di obiettivi da perseguire, risultati attesi, tempistica...)

- attuazione: programma degli interventi

- valutazione dei risultati: verifica in itinere e di esitoNicola Martinelli 41

CASO DI STUDIO: LA SIG.RA LUCIA

La signora Lucia, di anni 75, con diagnosi a prognosi infausta, dopo8 ricoveri impropri in ospedale, è accolta in hospice su invio daparte dell’ospedale stesso.

Il caso non è conosciuto dal servizio sociale di base.

Al momento dell’ingresso nella struttura l’assistente sociale è inferie. Il primo colloquio viene effettuato dall’infermieracoordinatrice.

La signora Lucia ha 3 figli di cui uno sposato e due conviventi conlei nello stesso alloggio.

Dopo circa una settimana dall’ingresso il figlio convivente chiedeun colloquio all’assistente sociale dell’hospice.

Richiede di essere supportato ai fini dell’inserimento in unacomunità, causa un’importante dipendenza da alcool.

Nicola Martinelli42

Sua sorella visita saltuariamente la mamma. Dopo pochi giornidall’inserimento in hospice, si presenta in struttura psichicamentealterata.

Ad un certo punto comincia ad inveire contro gli operatoriaccusandoli di far morire la mamma.

Nulla, di tale complessità, era emerso nel primo colloquio.

Quali gli obiettivi di cura?

Quali le falle nella valutazione?

Quali sono le azioni che può mettere in campo l’assistente sociale?

Nicola Martinelli 43

Bibliografia

Fargion S., Il metodo del servizio sociale, Carocci, 2013.

Ferrario F., Le dimensioni dell'intervento sociale. Un modello unitariocentrato sul compito, Carocci, 2004.

Franzoni F., Anconcelli M., La rete dei servizi alla persona. Dallanormativa all'organizzazione, Carocci, 2003.

Campanini A., Nuovo Dizionario di servizio Sociale, Carocci, 2013.

Nicola Martinelli 44

Grazie

nicolamartinelli@hotmail.com

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