dalla comunicazione del rischio alla comunicazione della prevenzione

Post on 02-May-2015

219 Views

Category:

Documents

2 Downloads

Preview:

Click to see full reader

TRANSCRIPT

1. Informazione sui rischi: diretta, da aziende, p.a.

(depliant, internet, “porte aperte”) indiretta: giornali, media

2. Informazione agli abitanti area a rischio:

mirata a “tranquillizzare”

per preparare ad un’emergenza

3. Informazione durante l’emergenza

1. Informazione sui rischi data dai media:

Informazione come “notizia” Effetto spettacolarizzazione La discriminazione tra I, II, III mondo Informazione su

aspetti non sempre

davvero importanti

3. Informazione nel vivo dell’azione

”e’ tutto sotto controllo” Messaggi contraddittori (tra parola e parola, tra

parola e altre forme di comunicazione) Gaffes colossali

percezione Messaggi contrastanti con

conoscenza

3. Informazione nel vivo

dell’azione

Curare il messaggio diretto (casa per casa)

Chiedere alle persone cose che sono in gradi di fare

sala stampa Curare i media

formare un addetto

2. Informazione mirata a formare la popolazione

Diversi elementi importanti Rapporto tra esperti e pubblico:

* arena diversa da quella

accademica

* spiegare l’incertezza

anziché negarla

Su quali elementi si deve basare la Su quali elementi si deve basare la comunicazione della prevenzione?comunicazione della prevenzione?

La natura collettiva dei rischi Il concetto di vulnerabilità La possibilità di ridurre o mitigare il danno

La natura collettiva dei rischiLa natura collettiva dei rischi Necessità di essere tutti coinvolti nella prevenzione;

Non delegare responsabilità, ma cercare ognuno di agire per ridurre la vulnerabilità

Tutto quello che puoi dirmi è :stai attento?

Il concetto di vulnerabilitàIl concetto di vulnerabilità Vulnerabilità legata al contesto territoriale

Vulnerabilità legata al luogo di lavoro/ residenza

Vulnerabilità legata alle condizioni sociali ed individuali

Tutto quello che puoi dirmi è :stai attento?

Viene prima l’ufficio legale o la commissione etica?

Come ridurre/mitigare il dannoCome ridurre/mitigare il danno Conoscere il rischio ed esserne consape- voli

Mettere in atto misure alla propria portata

“Controllare” che nel proprio ambiente di vita e lavoro sia fatto altrettanto Non puoi dire che il governo non

ci stia provando

Come ridurre/mitigare il dannoCome ridurre/mitigare il danno Prendere visione del PEE

Aver chiari i propri riferimenti istituzionali Conoscere le misure: - riparo al chiuso - modalità di evacuazione - comunicazione con parenti propri e genitori ragazzi Non solo tu, siamo tutti sulla lista

delle specie in via di estinzione

La comunicazione nelle classiLa comunicazione nelle classi Domande:

- dipende dall’età solo la forma o anche il contenuto?- possiamo stabilire un contenuto di minima?- è meglio predisporre “lezioni” ad hoc o fare riferimenti al tema in diverse lezioni (es. sia nell’ora di italiano che in quella di scienze)?

La comunicazione nelle classiLa comunicazione nelle classi Proposte:

- Si può partire “sondando” quanto già i ragazzi conoscono: potremmo avere delle sorprese

La comunicazione nelle classiLa comunicazione nelle classi Proposte:

- Sulla base di quello che già sanno, predisporre un paio di moduli “formativi” e informativi.

La comunicazione nelle classiLa comunicazione nelle classi Proposte:Le informazioni per il comportamento in emer-genza possono costituire un tramite per introdurre temi del corso di studi (ancorare il tema del rischio a temi da trattare nel programma di studi)

La comunicazione nelle classiLa comunicazione nelle classiObiettivi:

- Far capire il tema e renderlo qualcosa di “quotidiano”

- Far entrare il tema nelle famiglie

- Introdurre gli elementi base della protezione personale

top related