della regione siciliana · 2012-08-24 · calendario venatorio 2012/2013 - esercizio dell’attivi-...
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REPUBBLICA ITALIANAAnno 66° - Numero 36
GAZZET TA UFFICIALEDELLA REGIONE SICILIANA
DIREZIONE, REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE: VIA CALTANISSETTA 2-E, 90141 PALERMOINFORMAZIONI TEL. 091/7074930-928-804 - ABBONAMENTI TEL. 091/7074925-931-932 - INSERZIONI TEL. 091/7074936-940 - FAX 091/7074927
POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA (PEC) gazzetta.ufficiale@certmail.regione.sicilia.it
SI PUBBLICA DI REGOLA IL VENERDI’PARTE PRIMA Palermo - Venerdì, 24 agosto 2012 Sped. in a.p., comma 20/c, art. 2,
l. n. 662/96 - Filiale di Palermo
S O M M A R I O
La Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana (Parte prima per intero e i contenuti più rilevanti degli altri due fascicoli per estratto)è consultabile presso il sito Internet: http://gurs.regione.sicilia.it accessibile anche dal sito ufficiale della Regione www.regione.sicilia.it
LEGGI E DECRETI PRESIDENZIALI
DECRETO PRESIDENZIALE 9 luglio 2012.
Approvazione del 2° aggiornamento “parziale” delPiano stralcio di bacino per l’assetto idrogeologico delbacino idrografico del fiume Naro relativamente ai terri-tori comunali di Camastra, Canicattì, Castrofilippo,Favara e Naro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3
DECRETO PRESIDENZIALE 31 luglio 2012.
Nomina del vice commissario straordinario presso laProvincia regionale di Ragusa . . . . . . . . . pag. 4
DECRETI ASSESSORIALI
Assessorato dell’economia
DECRETO 19 luglio 2012.
Variazioni al bilancio della Regione per l’eserciziofinanziario 2012 . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 5
DECRETO 23 luglio 2012.
Variazioni al bilancio della Regione per l’eserciziofinanziario 2012 . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 6
DECRETO 23 luglio 2012.
Modifica del decreto 31 maggio 2012, concernentevariazioni al bilancio della Regione per l’esercizio finan-ziario 2012 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 7
DECRETO 23 luglio 2012.
Variazioni al bilancio della Regione per l’eserciziofinanziario 2012 . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 8
DECRETO 23 luglio 2012.
Variazioni al bilancio della Regione per l’eserciziofinanziario 2012 . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 10
DECRETO 25 luglio 2012.
Variazioni al bilancio della Regione per l’eserciziofinanziario 2012 . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 12
Assessorato dell’energiae dei servizi di pubblica utilità
DECRETO 30 luglio 2012.
Intesa della Regione sul progetto, proposto dallasocietà ENEMALTA Corporation, per l’intervento deno-minato “Collegamento in corrente alternata a 220kVItalia-Malta” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 13
Assessorato della famiglia,delle politiche sociali e del lavoro
DECRETO 3 agosto 2012.
Criteri per la concessione dei sussidi straordinari adistituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza erette inenti morali - anno 2012 . . . . . . . . . . . . . pag. 14
Assessoratodelle risorse agricole e alimentari
DECRETO 16 maggio 2012.
Approvazione della graduatoria regionale definitivadelle domande di aiuto ammissibili, non ricevibili e nonammissibili, presentate in adesione al bando rep. 765 del16 settembre 2009, terza sottofase - misura 221 “Primoimboschimento di terreni agricoli” PSR Sicilia2007/2013, fondo F.E.A.S.R. . . . . . . . . . . pag. 15
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DECRETO 5 giugno 2012.
Rideterminazione della spesa ammissibile relativa adun progetto di cui alla graduatoria approvata con decre-to 9 giugno 2010 - Misura 3.3 “Porti, luoghi di sbarco eripari di pesca” del FEP 2007/2013 . . . . . . pag. 24
DECRETO 27 luglio 2012.
Campagna vendemmiale 2012/2013 . . . . pag. 24
DECRETO 8 agosto 2012.
Calendario venatorio 2012/2013 . . . . . . pag. 26
DECRETO 10 agosto 2012.
Calendario venatorio 2012/2013 - Esercizio dell’attivi-tà venatoria nei siti della Rete Natura 2000 . pag. 41
Assessorato della salute
DECRETO 3 luglio 2012.
Impegno di somma per il pagamento dei contributi afavore di associazioni di volontariato di talassemici ope-ranti nella Regione siciliana . . . . . . . . . . pag. 44
DECRETO 18 luglio 2012.
Rete per l’assistenza al politraumatizzato . . pag. 45
DECRETO 19 luglio 2012.
Riconoscimento in sanatoria al comune diMascalucia della titolarità della 4ª sede farmaceuticaurbana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 60
DECRETO 26 luglio 2012.
Estensione dell’erogazione da parte delle aziendesanitarie provinciali, aziende ospedaliere universitarie eistituti pubblici di ricovero e cura a carattere scientifico,del primo ciclo di terapia, già in vigore per il periodoimmediatamente successivo alle dimissioni da ricoveroospedaliero, anche al periodo immediatamente successi-vo alla visita specialistica ambulatoriale . . . pag. 60
DECRETO 26 luglio 2012.
Recepimento dell’accordo concernente “Presa incarico globale delle persone con malattie neuromuscola-ri o malattie analoghe dal punto di vista assistenziale”
pag. 61
Assessorato del territorio e dell’ambiente
DECRETO 17 luglio 2012.
Approvazione di variante al piano regolatore genera-le del comune di Pantelleria . . . . . . . . . . pag. 61
DECRETO 23 luglio 2012.
Apposizione del vincolo biennale nell’area “Pantanidi Gelsari e di Lentini”, ricadente nei territori dei comu-ni di Carlentini, Augusta e Catania . . . . . . pag. 63
DECRETO 23 luglio 2012.
Approvazione di variante allo strumento urbanisticodel comune di Motta Sant’Anastasia . . . . . pag. 66
DISPOSIZIONI E COMUNICATI
Presidenza:
Nomina del presidente dell’Ente Parco delle Madoniepag. 68
Comunicato relativo alla graduatoria dei contributi per leemittenti televisive locali per l’anno 2011 . . . . pag. 68
Assessorato delle autonomie locali e della funzione pub-blica:
Aggiornamento del ruolo unico della dirigenza dellaRegione siciliana . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 71
Assessorato dei beni culturali e dell’identità siciliana:
Espropriazione definitiva ed occupazione permanente edefinitiva in favore del demanio della Regione siciliana dialcuni immobili ubicati nella zona archeologica di Castello S.Pietro, nel comune di Palermo . . . . . . . . . . pag. 71
Assessorato dell’economia:
Provvedimenti concernenti autorizzazione a tabaccai perla riscossione delle tasse automobilistiche nella Regione sici-liana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 71
Provvedimenti concernenti revoca di autorizzazioni atabaccai per la riscossione delle tasse automobilistiche nellaRegione siciliana . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 71
Assessorato dell’energia e dei servizi di pubblica utilità:
Rinnovo alla ditta Pecorella Vincenzo Oli s.a.s. del decre-to 6 luglio 2007, concernente il rinnovo della concessionerelativa all’impianto di raccolta di oli minerali esausti, sito inMarsala . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 71
Approvazione dell’avviso pubblico per l’attuazione dellalinea di intervento 2.1.1.1. del P.O. FESR Sicilia 2007-2013
pag. 72
Proroga del termine di presentazione delle istanze relati-ve all’avviso pubblico per la concessione di contributi perinterventi di metanizzazione . . . . . . . . . . . pag. 72
Assessorato delle infrastrutture e della mobilità:
Presa d’atto della perizia di variante e suppletiva relativaai lavori di infrastruttura a servizio del diporto nautico allaCala e connesse opere di riqualificazione, nel comune diPalermo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 72
Differimento dei termini di presentazione della domandaper l’iscrizione all’albo degli esperti, ai fini della costituzionedelle commissioni per l’aggiudicazione delle gare col metododell’offerta economicamente più vantaggiosa . . pag. 72
Assessorato dell’istruzione e della formazione professio-nale:
Approvazione degli esiti della verifica di ammissibilità avalutazione dei piani formativi presentati ai sensi dell’avvisopubblico n. 9 del 20 maggio 2011 e s.m.i. “Interventi di for-mazione continua per la promozione di piani formativi azien-dali, interaziendali, settoriali e territoriali” . . . pag. 72
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Assessorato delle risorse agricole e alimentari:Assessorato del territorio e dell’ambiente:
Protocollo d’intesa tra l’Assessorato regionale delle risor-se agricole e alimentari, dipartimento regionale degli inter-venti strutturali per l’agricoltura e l’Assessorato regionale delterritorio e dell’ambiente, dipartimento regionale dell’am-biente, per la semplificazione delle procedure per il rilasciodelle autorizzazioni ai sensi della valutazione di incidenza dicui all’art. 5 del D.P.R. n. 357/97 e successive modifiche edintegrazioni e del D.A. 30 marzo 2007 dell’Assessorato regio-nale del territorio e dell’ambiente sugli interventi finanziaticol Programma di sviluppo rurale Sicilia 2007-2013 in attua-zione del regolamento CE n. 1698/2005 . . . . . pag. 72
Assessorato della salute:
Accreditamento istituzionale della comunità terapeuticaassistita Villa Isabella, con sede in Gela . . . . . pag. 81
Provvedimenti concernenti trasferimento del rapporto diaccreditamento istituzionale di alcune strutture sanitariedella Regione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 81
Revoca dell’accreditamento istituzionale della Florilabs.r.l., con sede in Floridia . . . . . . . . . . . . . pag. 81
Provvedimenti concernenti riconoscimenti di idoneità invia definitiva a stabilimenti di lavorazione di alimenti di ori-gine animale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 81
Conferma del rapporto di accreditamento istituzionale dal-la ditta dott. Erminio Vincenzo Amato alla società Studio oculi-stico dr. Amato s.r.l., con sede in San Cataldo . . . pag. 81
Assessorato del territorio e dell’ambiente:
Rinnovo dell’autorizzazione al Consorzio per l’area di svi-luppo industriale della provincia di Caltanissetta per lo scari-co di reflui industriali provenienti dall’impianto di de-purazione a servizio dell’agglomerato industriale San CataldoScalo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 81
Assessorato del territorio e dell’ambiente:Assessorato dell’economia:
Esclusione dal demanio marittimo di un’area demania-le marittima sita nel comune di Porto Empedocle ed inclu-sione della stessa nel patrimonio disponibile della Regione
pag. 81
Assessorato del turismo, dello sport e dello spettacolo:
Provvedimenti concernenti iscrizioni di guide subacqueal relativo albo regionale . . . . . . . . . . . . . pag. 81
Iscrizione del Centro di immersione Blu Smile Divers,con sede in Catania, nell’elenco dei centri di immersione eaddestramento subacqueo . . . . . . . . . . . . pag. 82
CIRCOLARI
Assessorato delle autonomie localie della funzione pubblica
CIRCOLARE 8 agosto 2012, n. 11.
Contributo ai comuni per interventi a tutela deinuclei ad elevato quoziente familiare. Legge regionale 20luglio 2011, n. 16, art. 1, comma 3 . . . . . . . pag. 82
LEGGI E DECRETI PRESIDENZIALI
DECRETO PRESIDENZIALE 9 luglio 2012.
Approvazione del 2° aggiornamento “parziale” del Pianostralcio di bacino per l’assetto idrogeologico del bacino idro-grafico del fiume Naro relativamente ai territori comunali diCamastra, Canicattì, Castrofilippo, Favara e Naro.
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE
Visto lo Statuto della Regione;Viste le leggi regionali 29 dicembre 1962, n. 28 e 10
aprile 1978, n. 2;Vista la legge 18 maggio 1989, n. 183 e successive
modifiche ed integrazioni;Visto il D.L. 11 giugno 1998, n. 180, convertito con
modifiche in legge 3 agosto 1998, n. 267;Visto il D.L. 13 maggio 1999, n. 132, convertito con
modifiche in legge 13 luglio 1999, n. 226;Visto il D.A. 4 luglio 2000, n. 298/41 e successivi
aggiornamenti, con il quale è stato adottato il Pianostraordinario per l’assetto idrogeologico;
Visto il D.L. 12 ottobre 2000, n. 279 recante interventiurgenti per le aree a rischio idrogeologico molto elevato,
convertito con modifiche dalla legge 11 dicembre 2000,n. 365;
Vista la legge regionale 3 maggio 2001 n. 6, ed in parti-colare l’art. 130 “Piano stralcio di bacino” comma 2, il qua-le prevede che “Il piano di bacino è adottato, su propostadell’assessorato regionale per il territorio e l’ambiente, condecreto del Presidente della Regione previa delibera dellaGiunta regionale che si esprime sulla proposta tenuto con-to del parere espresso dalla Conferenza programmatica”;
Visto il D.P. n. 532 del 20 settembre 2006 relativo al“PAI del bacino Idrografico del fiume Naro”, previa delibe-razione n. 301 del 3 agosto 2006 della Giunta regionale;
Vista la deliberazione n. 205 del 21 giugno 2012 dellaGiunta regionale con la quale su proposta dell’Assessoratoregionale del territorio e dell’ambiente di cui alla notan. 35093 del 14 giugno 2012, è stato approvato, il “2°aggiornamento ‘parziale’ del Piano stralcio di bacino perl’assetto idrogeologico (PAI) del bacino idrografico delfiume Naro relativamente ai territori comunali di Cama-stra, Canicattì, Castrofilippo, Favara e Naro - provincia diAgrigento”, a condizione che siano posti vincoli più
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restrittivi e un maggiore riconoscimento dell’elevazionedel rischio ai fini della salvaguardia e tutela del territorio;
Ritenuto di dover procedere, in conformità, all’adozio-ne del prescritto provvedimento presidenziale;
Decreta:Art. 1
Per le motivazioni di cui in premessa, è approvato aisensi dell’art. 130, comma 2, della legge regionale 3 mag-gio 2001, n. 6, il 2° aggiornamento “parziale” del Pianostralcio di bacino per l’assetto idrogeologico (PAI) delbacino idrografico del fiume Naro relativamente ai terri-tori comunali di Camastra, Canicattì, Castrofilippo, Fava-ra e Naro - provincia di Agrigento, di cui alla deliberazionedella Giunta regionale n. 205 del 21 giugno 2012.
Fanno parte integrante del piano:– Relazione PAI;– carte tematiche in scala 1:10.000 che sostituiscono
le corrispondenti carte tematiche del piano stralciodi bacino per l’assetto idrogeologico (PAI) del baci-no idrografico del fiume Naro allegate al D.P. n. 532del 20 settembre 2006, ovvero:- n. 3 carte dei dissesti (tav. 1, 4 e 10);- n. 3 carte della pericolosità e del rischio geomor-
fologico (tav. n. 1, 4 e 10);- n. 2 carte della pericolosità idraulica per fenome-
ni di esondazione (tav. n. 3 e 7);- n. 1 carta del rischio idraulico per fenomeni di
esondazione (tav. n. 3);– verbale della riunione del 18 gennaio 2012.
Art. 2
Il piano di cui al precedente articolo 1, unitamente aipropri allegati, viene trasmesso all’Assessorato regionaledel territorio e dell’ambiente - dipartimento regionale del-l’ambiente - servizio 3, il quale ne curerà l’attuazione ed èostensibile presso lo stesso.
Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Uffi-ciale della Regione siciliana.
Palermo, 9 luglio 2012.
LOMBARDO
N.B. - Si può prendere visione della cartografia allegata al decreto pressol’Assessorato regionale del territorio e dell’ambiente - servizio 3, gli uffici del geniocivile di Agrigento, della provincia regionale di Agrigento ed i comuni diCamastra, Canicattì, Castrofilippo, Favara e Naro.
(2012.31.2303)105
DECRETO PRESIDENZIALE 31 luglio 2012.
Nomina del vice commissario straordinario presso laProvincia regionale di Ragusa.
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE
Visto lo Statuto della Regione;Visto il vigente ordinamento amministrativo degli enti
locali approvato con legge regionale 15 marzo 1963, n. 16;Vista la legge regionale 11 dicembre 1991, n. 48 e suc-
cessive modifiche ed integrazioni;Vista la legge regionale 23 dicembre 2000, n. 30 e suc-
cessive modifiche ed integrazioni;Vista la legge regionale 16 dicembre 2008, n. 22 e suc-
cessive modifiche ed integrazioni;Vista la legge regionale 15 settembre 1997, n. 35 e suc-
cessive modifiche ed integrazioni;
Vista la legge regionale 8 marzo 2012, n. 14;Considerato che con la deliberazione della Giunta
regionale n. 58 del 23 febbraio 2012 era stata fissata ladata del 6 maggio 2012 per lo svolgimento del primo turnodi elezioni amministrative e la data del 20 maggio 2012per lo svolgimento del turno di ballottaggio, stabilendo,altresì, di tenere in debito conto di eventuali ulteriorisituazioni giuridiche nel frattempo maturate, per cui conil D.A. n. 13/Serv. 5 elettorale del 6 marzo 2012, era statafissata l’elezione, anche, del presidente della Provinciaregionale e del Consiglio provinciale di Ragusa, elencatinell’allegato “A” al decreto medesimo;
Considerato che, successivamente, l’art. 1, comma 3,della legge regionale 8 marzo 2012, n. 14, ha prescritto cheagli organi provinciali che vanno rinnovati entro il 31dicembre 2012, fatta eccezione per quelli in carica la cuiscadenza naturale è prevista in data successiva, si applica,fino al 31 marzo 2013, l’art. 145 dell’ordinamento ammi-nistrativo degli enti locali, approvato con legge regionale15 marzo 1963, n. 16 e s.m.i. e che decorso tale termine siprocederà all’elezione dei nuovi organi provinciali, per cuicon il D.A. n. 17/Serv. 5 elettorale del 19 marzo 2012 èstata revocata l’indizione dei comizi elettorali per l’ele-zione del presidente della Provincia regionale e del Con-siglio provinciale di Ragusa;
Tenuto conto che i suddetti organi sono stati elettinella tornata elettorale del 13 e 14 maggio 2007, stabilitacon il D.A. n. 592 del 13 marzo 2007, per cui la scadenzanaturale era prevista per il 6/7 maggio 2012, data fissatadal richiamato D.A. n. 13/2012 per il rinnovo degli organicomunali e provinciali, quindi entro il termine del 31dicembre 2012 previsto dall’art. 1, comma 3, della leggeregionale n. 14/2012, per l’applicazione, fino al 31 marzo2013, dell’art. 145 dell’ordinamento amministrativo deglienti locali, approvato con legge regionale 15 marzo 1963,n. 16 e successive modifiche e integrazioni;
Visto il D.P. n. 196 del 18 maggio 2012, con il qualel’avv. Giovanni Scarso è stato nominato commissariostraordinario, ai sensi del richiamato art. 145 del-l’O.R.EE.LL., con le competenze degli organi provinciali,il quale rimarrà in carica fino alla data di effettuazione delrinnovo congiunto del presidente della Provincia regio-nale e del Consiglio provinciale di Ragusa, con l’elezioneda tenersi nel primo turno elettorale utile successivo altermine del 31 marzo 2013;
Vista la nota prot. n. 37185 del 30 luglio 2012, acquisi-ta in pari data al prot. n. 14734, con la quale il suddettocommissario straordinario, nella considerazione che rico-pre le funzioni di tutti gli organi dell’ente e data l’onerosi-tà dell’impegno, chiede di valutare l’opportunità di nomi-nare un vice commissario;
Considerato che il comma 5 dell’art 145 della legge re-gionale 15 marzo 1963, n. 16, come sostituito dall’art. 14 del-la legge regionale 23 dicembre 2000, n. 30, ed integrato dal-l’art. 28 della legge regionale 3 dicembre 2003, n. 20, nonchédall’art. 13 della legge regionale 16 dicembre 2008, n. 22,prevede che, con specifica motivazione, può essere nomina-to un vice commissario straordinario, anche per l’eserciziodi funzioni delegate dal commissario straordinario;
Tenuto conto delle dimensioni della Provincia regio-nale di Ragusa, sia sotto il profilo territoriale che sotto ilprofilo della classe demografica di popolazione, nonchédella complessità delle problematiche e delle competenzein testa agli organi della Provincia regionale;
Rilevata la conseguente necessità di dovere provve-dere alla nomina di un vice commissario straordinario
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presso la Provincia regionale di Ragusa, anche per l’eser-cizio di funzioni delegate dal commissario straordinario;
Visto il D.P. n. 138/Serv. dell’8 maggio 2009, pubblicatonella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 23 del 22maggio 2009, con il quale vengono fissate le nuove inden-nità di funzione mensile spettanti ai commissari straordi-nari e regionali degli enti locali, in rapporto alla popola-zione rilevata nell’ultimo censimento 2001 (D.P.C.M. 2aprile 2003 in Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana -supplemento ordinario - n. 81 del 7 aprile 2003);
Su proposta dell’Assessore regionale per le autonomielocali e la funzione pubblica;
Decreta:
Art. 1
Per i motivi in premessa specificati, nominare il sig.Giovanni Puglisi con qualifica di dirigente, vice commis-
sario straordinario presso la Provincia regionale diRagusa, anche per l’esercizio di funzioni delegate dal com-missario straordinario, fino alla prima tornata elettoraleutile, da tenersi, ai sensi dell’art. 3, comma 2, della leggeregionale n. 25/2000 contestualmente all’elezione del Con-siglio provinciale.
Art. 2
Con successivo provvedimento sarà determinato ilcompenso mensile dovuto al vice commissario straordina-rio, oltre il trattamento di missione, a decorrere dalla datadi insediamento nella carica.
Palermo, 31 luglio 2012.
LOMBARDO
(2012.31.2337)023
DECRETI ASSESSORIALI
ASSESSORATO DELL’ECONOMIADECRETO 19 luglio 2012.
Variazioni al bilancio della Regione per l’esercizio finanziario 2012.
IL RAGIONIERE GENERALEDELLA RAGIONERIA GENERALE DELLA REGIONE
Visto lo Statuto della Regione;Visto il D.P.Reg. 28 febbraio 1979, n. 70, che approva il testo unico delle leggi sull’ordinamento del governo e del-
l’amministrazione della Regione siciliana;Vista la legge regionale 8 luglio 1977, n. 47 e successive modifiche ed integrazioni, ed in particolare l’articolo 8;Visto la legge regionale 17 marzo 2000, n. 8 e successive modifiche ed integrazioni ed in particolare il comma 1,
lett. a), dell’articolo 36, che autorizza il ragioniere generale della Regione ad effettuare variazioni di bilancio per l’at-tuazione di leggi della Regione nonché di leggi ed altri provvedimenti dello Stato, dell’Unione europea e di altri orga-nismi che dispongono interventi in favore della Regione;
Vista la legge regionale 9 maggio 2012, n. 27 “Bilancio di previsione della Regione siciliana per l’anno finanzia-rio 2012 e bilancio pluriennale per il triennio 2012-2014”;
Visto il decreto dell’Assessore regionale per l’economia n. 856 dell’11 maggio 2012, e successive modificheed integrazioni, con il quale, ai fini della gestione e rendicontazione, le unità previsionali di base sono riparti-te in capitoli;
Vista la legge 23 dicembre 1978, n. 833, istitutiva del servizio sanitario nazionale;Visto il decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modifiche ed integrazioni, concernente il rior-
dino della disciplina in materia sanitaria;Vista la nota n. 48979 del 18 giugno 2012 dell’Assessore per la salute, trasmessa dalla ragioneria centrale compe-
tente con nota n. 40637 del 3 luglio 2012, con la quale si chiede l’impinguamento di euro 100.000,00 del capitolo dispesa 412522 del bilancio della Regione per il corrente esercizio finanziario per il pagamento degli oneri derivanti dalcontratto annuale stipulato con l’Istituto poligrafico e zecca dello Stato per l’approvvigionamento dei ricettari standar-dizzati per l’anno 2012 mediante storno compensativo di uguale importo dal capitolo 413301;
Considerato che si tratta di capitoli finanziati con le risorse indistinte del Fondo sanitario regionale per i quali èpossibile effettuare variazioni compensative ai sensi del sopracitato art. 36, comma 1, lett. a), della legge regionale 17marzo 2000, n. 8 e successive modifiche ed integrazioni;
Ravvisata, pertanto, la necessità di iscrivere al capitolo 412522 la somma di euro 100.000,00 con la contempora-nea riduzione, per il medesimo importo, del capitolo 413301;
Ritenuto di apportare al bilancio della Regione per l’esercizio finanziario 2012 ed alla relativa ripartizione incapitoli, di cui al citato decreto dell’Assessore regionale per l’economia n. 856 dell’11 maggio 2012 e successive modi-fiche e integrazioni, le necessarie variazioni per quanto in premessa specificato;
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Decreta:
Art. 1
Nello stato di previsione della spesa del bilancio della Regione siciliana per l’esercizio finanziario 2012 e alla rela-tiva ripartizione in capitoli, di cui al citato decreto dell’Assessore regionale per l’economia n. 856 dell’11 maggio 2012,sono introdotte le seguenti variazioni in euro in termini di competenza:
ASSESSORATO REGIONALE DELLA SALUTE
RUBRICA 2 - Dipartimento regionale per la pianificazione strategicaTITOLO 1 - Spese correntiAGGREGATOECONOMICO 3 - Spese per interventi di parte corrente
U.P.B. 11.2.1.3.1 - Fondo sanitario regionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .di cui ai capitoli
413301 Finanziamento delle spese correnti delle aziende del settore sanitario, nonché delle spese rela-tive alle prestazioni sanitarie erogate dalle cliniche universitarie, dagli istituti di ricovero ecura riconosciuti a carattere scientifico e dagli altri istituti ed enti di cui all’art. 1 della legge 12 febbraio 1968, n. 132. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . – 100.000,00
412522 Spese generali connesse con la gestione del Fondo sanitario regionale, spese relative alla tenutadei ruoli degli assistibili non iscritti ai soppressi enti o casse mutue ed al funzionamento di commissioni, spese relative al fabbisogno di ricettari medici standardizzati (ex cap. 42701) . + 100.000,00
Art. 2
Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Palermo, 19 luglio 2012.Per il ragioniere generale: Giglio
(2012.31.2296)017
DECRETO 23 luglio 2012.
Variazioni al bilancio della Regione per l’esercizio finanziario 2012.
IL RAGIONIERE GENERALEDELLA RAGIONERIA GENERALE DELLA REGIONE
Visto lo Statuto della Regione;Visto il D.P.Reg. 28 febbraio 1979, n. 70, che approva il testo unico delle leggi sull’ordinamento del governo e del-
l’amministrazione della Regione siciliana;Vista la legge regionale 8 luglio 1977, n. 47 e successive modifiche ed integrazioni;Visto l’art. 66 della legge regionale 27 aprile 1999, n. 10;Visto il D.P.Reg. 5 ottobre 1999, n. 563;Visto la circolare dell’Assessorato regionale bilancio e finanze - dip. bilancio e tesoro - n. 6 del 14 febbraio 2003;Vista la legge regionale 9 maggio 2012, n. 27 “Bilancio di previsione della Regione siciliana per l’anno finanzia-
rio 2012 e bilancio pluriennale per il triennio 2012-2014”;Visto il decreto dell’Assessore regionale per l’economia n. 856 dell’11 maggio 2012 con il quale, ai fini della gestio-
ne e rendicontazione, le unità previsionali di base sono ripartite in capitoli e, ove necessario, in articoli;Vista la circolare n. 4 del 13 febbraio 2011 del dipartimento bilancio e tesoro - ragioneria generale della Regione
con la quale, fra l’altro, vengono indicati i tetti di spesa annui autorizzati, sia in termini di competenza che in terminidi cassa, per ciascun centro di responsabilità, nelle more che venga raggiunta l’intesa tra la Regione ed il Ministerodell’economia e delle finanze sugli obiettivi ed i vincoli del contenimento della dinamica della spesa regionale per l’an-no 2012 prevista dall’art. 32 della legge 12 novembre 2011, n. 183 “Legge di stabilità per il 2012”;
Vista la nota n. 51978 del 30 maggio 2012 con cui l’Assessorato regionale delle infrastrutture e mobilità - dipar-timento regionale infrastrutture, mobilità e trasporti, Area 5 - chiede, per l’esercizio finanziario 2012, l’incremento delcapitolo 672014 per la somma di euro 24.576,00 occorrente per la regolarizzazione dello speciale ordine di pagamen-to in conto sospeso n. 8001 del 22 giugno 2012, emesso a favore di Salvatore Castaldo a seguito decreto ingiuntivo n.504/2012 del 26 gennaio 2012 Tribunale di Palermo sez. civile;
Vista la nota n. 38537 del 22 giugno 2012 con cui la ragioneria centrale competente trasmette la suindicata notaed esprime parere favorevole alla richiesta del dipartimento;
Ravvisata, per quanto precede, la necessità di iscrivere, la somma complessiva di euro 24.576,00 in aumentodella dotazione di competenza del capitolo 672014 con la contemporanea riduzione di pari importo dal capitolo215701;
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Ritenuto di apportare al bilancio della Regione siciliana per l’esercizio finanziario 2012 e alla relativa ripartizio-ne in capitoli di cui al decreto dell’Assessore regionale per l’economia n. 856 dell’11 maggio 2012 e successive modifi-che ed integrazioni, per quanto in premessa specificato;
Decreta:
Articolo unico
Nello stato di previsione della spesa del bilancio della Regione siciliana per l’esercizio finanziario 2012 e nellarelativa ripartizione in capitoli di cui al citato decreto dell’Assessore per l’economia n. 856 dell’11 maggio 2012 e suc-cessive modifiche ed integrazioni, sono introdotte le seguenti variazioni, il cui utilizzo sia in termini di impegni che dipagamenti dovrà tenere conto delle disposizioni, in materia di patto di stabilità, contenute nella circolare n. 4 del 13febbraio 2012 citata in premessa:
ASSESSORATO REGIONALE DELL’ECONOMIA
RUBRICA 2 - Dipartimento regionale del bilancio e del tesoro - ragioneria generale della RegioneTITOLO 1 - Spese correntiAGGREGATOECONOMICO 5 - Oneri comuni relativi a spese di parte corrente
U.P.B. 4.2.1.5.1 - Fondi di riserva . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . – 24.576,00di cui al capitolo
215701 Fondo di riserva per le spese obbigatorie e d’ordine, ecc. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . – 24.576,00
ASSESSORATO REGIONALE DELLE INFRASTRUTTURE E DELLA MOBILITÀ
RUBRICA 2 - Dipartimento regionale delle infrastrutture, della mobilità e dei trasportiTITOLO 2 - Spese in conto capitaleAGGREGATOECONOMICO 6 - Spese per investimenti
U.P.B. 8.2.2.6.5 - Protezione e assistenza sociale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . + 24.576,00di cui al capitolo
(Nuova istituzione)672014 Spese per studi, per la programmazione e per il collaudo delle opere, nonché per indagini geolo-
giche e geotecniche preordinate alla progettazione ed alla esecuzione di opere pubbliche. (include anche ex cap. 676002) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . + 24.576,00Codici 210105 040800 L.R. n. 28/62
Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Palermo, 23 luglio 2012.
Per il ragioniere generale: Giglio
(2012.31.2288)017
DECRETO 23 luglio 2012.
Modifica del decreto 31 maggio 2012, concernente variazioni al bilancio della Regione per l’esercizio finanziario 2012.
IL RAGIONIERE GENERALEDELLA RAGIONERIA GENERALE DELLA REGIONE
Visto lo Statuto della Regione;Vista la legge regionale 8 luglio 1977, n. 47 e successive modifiche ed integrazioni;Visto il D.P.Reg. 28 febbraio 1979, n.70 che approva il testo unico delle leggi sull’ordinamento del governo e del-
l’amministrazione della Regione siciliana;Visto l’art. 55 della legge regionale 3 maggio 2001, n. 6 e successive modifiche ed integrazioni;Vista la legge regionale 9 maggio 2012, n. 27 recante “Bilancio di previsione della Regione per l’anno finanziario
2012 e bilancio pluriennale per il triennio 2012/2014”;Visto il decreto dell’Assessore regionale per l’economia n. 856 dell’11 maggio 2012 con cui, ai fini della gestione e
rendcontazione, le unità previsionali di base sono ripartite in capitoli:Vista la circolare n. 4 del 13 febbraio 2012 del dipartimento bilancio e tesoro - ragioneria generale della Regione
con la quale vengono assegnati provvisoriamente i tetti di spesa annui autorizzati, sia in termini di competenza che intermini di cassa, per ciascun centro di responsabilità, nelle more che venga raggiunta l’intesa tra la Regione ed ilMinistero dell’economia e delle finanze sugli obiettivi ed i vincoli del contenimento della dinamica della spesa regio-nale per l’anno 2012 prevista dall’art. 32 della legge 12 novembre 2011, n. 183;
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Visto il comma 1 dell’articolo 4 della legge regionale 6 febbraio 2008, n. 2 e successive modifiche ed integrazioni;Vista la legge regionale 16 dicembre 2008, n. 19 ed, in particolare, l’articolo 2, comma 5;Visto il contratto collettivo regionale di lavoro del personale con qualifica dirigenziale della Regione siciliana e
degli enti di cui all’articolo 1 della legge regionale 15 maggio 2000, n. 10 per il quadriennio giuridico 2002-2005 e peri bienni economici 2002-2003 e 2004-2005, sottoscritto il 5 luglio 2007 e pubblicato nel supplemento ordinario n. 2 allaGazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 31 del 13 luglio 2007;
Visto l’articolo 60 del contratto collettivo nazionale di lavoro - area VIII dirigenza della Presidenza del Consigliodei Ministri - quadriennio normativo 2002/2005 e biennio economico 2002/2003, nonché il contratto collettivo nazio-nale integrativo relativo al personale dirigente della stessa area per il medesimo periodo, il cui articolo 13 dispone che,allo scopo di remunerare i maggiori oneri e responsabilità dei dirigenti che svolgono incarichi aggiuntivi conferiti inragione del loro ufficio, o comunque attribuiti dall’Amministrazione o su designazione della stessa, viene loro corri-sposta ai fini del trattamento accessorio, in aggiunta alla retribuzione di posizione e di risultato, una quota pari al 50%dell’importo corrisposto da terzi per l’incarico, detratti gli oneri a carico dell’Amministrazione:
Vista la circolare n. 9 del 3 giugno 2009 e la successiva n. 20 del 14 dicembre 2009, con le quali il dirigente gene-rale del dipartimento regionale del personale e dei servizi generali di quiescenza, previdenza ed assistenza del perso-nale ed il ragioniere generale del dipartimento regionale bilancio e tesoro - ragioneria generale della Regione fornisco-no le opportune direttive volte alla concreta attuazione della norma sopra citata;
Visto il decreto del ragioniere generale della Regione con il quale sono state iscritte nel bilancio regionale - capi-toli 108163 e 212019 - le somme versate in favore della Regione in riferimento agli incarichi aggiuntivi espletati dal-l’ing. Matteo Petralito e dall’ing. Antonio Leone:
Verificato che, per mero errore materiale, nelle premesse del predetto decreto n. 1134 del 31 maggio 2012 le noteprot. n. 5308 e n. 5309 dell’8 maggio 2012 dell’istituto autonomo case popolari di Catania - entrambe riferite al com-penso spettante al dott ing. Antonio Leone per l’espletamento dell’incarico di commissario straordinario presso ilmedesimo ente, rispettivamente, nel mese di febbraio 2012 e nel mese di marzo 2012 - sono state erroneamente attri-buite all’istituto autonomo case popolari di Agrigento;
Verificato, altresì, che per mero errore materiale nelle premesse del medesimo decreto n. 1134 del 31 maggio 2012,la citata nota prot. n. 5309 dell’8 maggio 2012 dell’istituto autonomo case popolari di Catania, è stata erroneamenteriferita all’ing. Matteo Petralito;
Ritenuto di dovere rettificare il proprio decreto n. 1134 del 31 maggio 2012, provvedendo alla corretta indicazio-ne delle predette note dell’istituto autonomo case popolari di Catania prot. n. 5308 e n. 5309 dell’8 maggio 2012;
Decreta:
Art. 1
Per quanto indicato in premessa, al decreto del ragioniere generale n. 1134 del 31 maggio 2012 sono apportate leseguenti modifiche:
le parole:“Acquisite dall’Istituto autonomo case popolari di Agrigento le note prot. n. 5308 e 5309 dell’8 maggio 2012 con le
quali lo stesso ha comunicare l’avvenuto versamento delle somme relative all’incarico di commissario straordinarioespletato dai dirigenti della Regione ing. Antonio Leone (mese di febbraio 2012) ed ing. Matteo Petralito (mese dimarzo 2012), entrambi in servizio presso l’Assessorato regionale delle infrastrutture;”
sono sostituite dalle seguenti.“Acquisite dall’Istituto autonomo case popolari di Catania le note prot. n. 5308 e 5309 dell’8 maggio 2012, con le
quali lo stesso ha comunicato l’avvenuto versamento delle somme relative all’incarico di commissario straordinarioespletato dal dirigente della Regione ing. Antonio Leone, rispettivamente, nei mesi di febbraio 2012 e di marzo 2012».
Art. 2
Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Palermo, 23 luglio 2012.
Per il ragioniere generale: Giglio
(2012.30.2242)017
DECRETO 23 luglio 2012.
Variazioni al bilancio della Regione per l’esercizio finanziario 2012.
IL RAGIONIERE GENERALEDELLA RAGIONERIA GENERALE DELLA REGIONE
Visto lo Statuto della Regione;Vista la legge regionale 8 luglio 1977, n. 47 e successive modifiche ed integrazioni;Visto il D.P.Reg. 28 febbraio 1979, n. 70 che approva il testo unico delle leggi sull’ordinamento del governo e del-
l’amministrazione della Regione siciliana;Visto l’art. 55 della legge regionale 3 maggio 2001, n. 6 e successive modifiche ed integrazioni;
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Vista la legge regionale 9 maggio 2012, n. 27 recante “Bilancio di previsione della Regione per l’anno finanziario2012 e bilancio pluriennale per il triennio 2012/2014”;
Visto il decreto dell’Assessore regionale per l’economia n. 856 dell’11 maggio 2012 con cui, ai fini della gestionee rendicontazione, le unità previsionali di base sono ripartite in capitoli;
Vista la circolare n. 4 del 13 febbraio 2012 del dipartimento bilancio e tesoro - ragioneria generale della Regionecon la quale vengono assegnati provvisoriamente i tetti di spesa annui autorizzati, sia in termini di competenza che intermini di cassa, per ciascun centro di responsabilità, nelle more che venga raggiunta l’intesa tra la Regione ed ilMinistero dell’economia e delle finanze sugli obiettivi ed i vincoli del contenimento della dinamica della spesa regio-nale per l’anno 2012 prevista dall’art. 32 della legge 12 novembre 2011, n. 183;
Visto il comma 1 dell’articolo 4 della legge regionale 6 febbraio 2008, n. 2 e successive modifiche ed integrazioni;Vista la legge regionale 16 dicembre 2008, n. 19 ed, in particolare, l’articolo 2, comma 5;Visto il contratto collettivo regionale di lavoro del personale con qualifica dirigenziale della Regione siciliana e
degli enti di cui all’articolo 1 della legge regionale 15 maggio 2000, n. 10 per il quadriennio giuridico 2002-2005 e peri bienni economici 2002-2003 e 2004-2005, sottoscritto il 5 luglio 2007 e pubblicato nel supplemento ordinario n. 2 allaGazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 31 del 13 luglio 2007;
Visto l’articolo 60 del contratto collettivo nazionale di lavoro – area VIII dirigenza della Presidenza del Consigliodei Ministri – quadriennio normativo 2002/2005 e biennio economico 2002/2003, nonché il contratto collettivo nazio-nale integrativo relativo al personale dirigente della stessa area per il medesimo periodo, il cui articolo 13 dispone che,allo scopo di remunerare i maggiori oneri e responsabilità dei dirigenti che svolgono incarichi aggiuntivi conferiti inragione del loro ufficio, o comunque attribuiti dall’Amministrazione o su designazione della stessa, viene loro corri-sposta ai fini del trattamento accessorio, in aggiunta alla retribuzione di posizione e di risultato, una quota pari al 50%dell’importo corrisposto da terzi per l’incarico, detratti gli oneri a carico dell’Amministrazione;
Vista la circolare n. 9 del 3 giugno 2009 e la successiva n. 20 del 14 dicembre 2009, con le quali il dirigente gene-rale del dipartimento regionale del personale e dei servizi generali di quiescenza, previdenza ed assistenza del perso-nale ed il ragioniere generale del dipartimento regionale bilancio e tesoro - ragioneria generale della Regione fornisco-no le opportune direttive volte alla concreta attuazione della norma sopra citata;
Acquisita dall’I.A.C.P. di Enna la nota prot. n. 2074 del 12 giugno 2012 con la quale la dott.ssa Scaduto Angelanella qualità di sindaco revisore ha sollecitato il pagamento del compenso spettantele comunicando l’avvenuto versa-mento della somma relativa all’incarico di sindaco revisore espletato dal dirigente della Regione dott.ssa AngelaScaduto (dall’1 ottobre 2011 al 31 marzo 2012), in servizio presso l’Assessorato regionale dell’economia;
Verificato, che sul capitolo di entrata 4264 del bilancio della Regione siciliana nell’esercizio finanziario 2012, inrelazione al predetto versamento, dal tesoriere regionale - provincia di Enna - è stata impugnata la quietanza n. 4971del 3 maggio 2012 dell’importo di € 2.193,72;
Ritenuto, al fine di consentire la corresponsione della quota di compenso spettante al dirigente d.ssa Angela Sca-duto per l’incarico sopra richiamato, di procedere all’iscrizione in bilancio, capitolo 108163, opportunamente articolatoper amministrazione di competenza, della somma di euro 1.096,86 provvedendo, altresì, ad incrementare il capitolo re-lativo al trattamento accessorio della dirigenza della somma di euro 1.096,86 pari al 50% delle somme introitate ed og-getto del presente decreto, con la contemporanea iscrizione al capitolo 4264, per l’importo complessivo di € 2.193,72;
Ritenuto di apportare al bilancio della Regione siciliana per l’esercizio finanziario 2012 e alla relativa ripartizio-ne in capitoli di cui al decreto dell’Assessore regionale per l’economia n. 856 dell’11 maggio 2012, e successive modi-fiche ed integrazioni, le necessarie variazioni, per quanto in premessa specificato;
Decreta:
Art. 1
Nello stato di previsione dell’entrata e della spesa del bilancio della Regione siciliana per l’esercizio finanziario2012 e nella relativa ripartizione in capitoli di cui al citato decreto dell’Assessore regionale per l’economia n. 856dell’11 maggio 2012 e successive modifiche ed integrazioni, sono introdotte le seguenti variazioni, il cui utilizzo siain termini di impegni che di pagamenti dovrà tenere conto delle disposizioni, in materia di Patto di stabilità, conte-nute nella circolare n. 4 del 13 febbraio 2012 citata in premessa:
ENTRATA
ASSESSORATO REGIONALE DELLE AUTONOMIE LOCALI E DELLA FUNZIONE PUBBLICA
RUBRICA 2 - Dipartimento regionale della funzione pubblica e del personaleTITOLO 1 - Entrate correntiAGGREGATOECONOMICO 4 - Entrate proprie extratributarie
U.P.B. 7.2.1.4.2 - Restituzioni, recuperi, rimborsi e partite che si compensano nella spesa . . . . . . . . . . . . . + 2.193,72
di cui al capitolo4264 Somme corrisposte da terzi per compensi dovuti ai dirigenti dell’Amministrazione regionale
per qualsiasi incarico conferito agli stessi dalla Regione o su designazione della medesimada destinare al trattamento economico accessorio della dirigenza . . . . . . . . . . . . . . + 2.193,72
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SPESA
ASSESSORATO REGIONALE DELLE AUTONOMIE LOCALI E DELLA FUNZIONE PUBBLICA
RUBRICA 2 - Dipartimento regionale della funzione pubblica e del personaleTITOLO 1 - Spese correntiAGGREGATOECONOMICO 1 - Spese di funzionamento
U.P.B. 7.2.1.1.1 - Personale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . + 2.193,72
di cui ai capitoli108163 Compensi da corrispondere al personale con qualifica dirigenziale in servizio presso gli uffici
dell’amministrazione regionale in relazione all’espletamento di incarichi aggiuntivi con-feriti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . + 1.096,86Articolo4. Assessorato regionale dell’economia . . . . . . . . . . . . . . . . . . + 1.096,86
212019 Fondo per il trattamento di posizione e di risultato del personale con qualifica dirigenziale . + 1.096,86Articolo104. Somme derivanti dal versamento dei compensi aggiuntivi . . . . . + 1.096,86
Art. 2
Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Palermo, 23 luglio 2012.
Per il ragioniere generale: Giglio
(2012.30.2262)017
DECRETO 23 luglio 2012.
Variazioni al bilancio della Regione per l’esercizio finanziario 2012.
IL RAGIONIERE GENERALEDELLA RAGIONERIA GENERALE DELLA REGIONE
Visto lo Statuto della Regione;Vista la legge regionale 8 luglio 1977, n. 47 e successive modifiche ed integrazioni;Visto il D.P.Reg. 28 febbraio 1979, n. 70, che approva il testo unico delle leggi sull’ordinamento del governo e del-
l’amministrazione della Regione siciliana;Visto l’art. 55 della legge regionale 3 maggio 2001, n. 6 e successive modifiche ed integrazioni;Vista la legge regionale 9 maggio 2012, n. 27 recante “Bilancio di previsione della Regione per l’anno finanziario
e bilancio pluriennale per il triennio 2012/2014”;Visto il decreto dell’Assessore regionale per l’economia n. 856 dell’11 maggio 2012 con cui, ai fini della gestione
e rendicontazione, le unità previsionali di base sono ripartite in capitoli;Vista la circolare n. 4 del 13 febbraio 2011 del dipartimento bilancio e tesoro - ragioneria generale della Regione
con la quale, vengono assegnati provvisoriamente i tetti di spesa annui autorizzati, sia in termini di competenza chein termini di cassa, per ciascun centro di responsabilità, nelle more che venga raggiunta l’intesa tra la Regione ed ilMinistero dell’economia e delle finanze sugli obiettivi ed i vincoli del contenimento della dinamica della spesa regio-nale per l’anno 2012 prevista dall’art. 32 della legge 12 novembre 2011, n. 183;
Visto il comma 1 dell’articolo 4 della legge regionale 6 febbraio 2008, n. 2 e successive modifiche ed integrazioni;Vista la legge regionale 16 dicembre 2008, n. 19 ed, in particolare, l’articolo 2, comma 5;Visto il contratto collettivo regionale di lavoro del personale con qualifica dirigenziale della Regione siciliana e
degli enti di cui all’articolo 1 della legge regionale 15 maggio 2000, n. 10 per il quadriennio giuridico 2002-2005 e peri bienni economici 2002-2003 e 2004-2005, sottoscritto il 5 luglio 2007 e pubblicato nel supplemento ordinario n. 2 allaGazzetta Ufficiale della Regione siciliana, n. 31 del 13 luglio 2007;
Visto l’articolo 60 del contratto collettivo nazionale di lavoro - area VIII dirigenza della Presidenza del Consigliodei Ministri - quadriennio normativo 2002/2005 e biennio economico 2002/2003, nonché il contratto collettivo nazio-nale integrativo relativo al personale dirigente della stessa area per il medesimo periodo, il cui articolo 13 dispone che,allo scopo di remunerare i maggiori oneri e responsabilità dei dirigenti che svolgono incarichi aggiuntivi conferiti inragione del loro ufficio, o comunque attribuiti dall’Amministrazione o su designazione della stessa, viene loro corri-sposta ai fini del trattamento accessorio, in aggiunta alla retribuzione di posizione e di risultato, una quota pari al 50%dell’importo corrisposto da terzi per l’incarico, detratti gli oneri a carico dell’Amministrazione;
Vista la circolare n. 9 del 3 giugno 2009 e la successiva n. 20 del 14 dicembre 2009, con le quali il dirigente gene-rale del dipartimento regionale del personale e dei servizi generali di quiescenza, previdenza ed assistenza del perso-
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nale ed il ragioniere generale del dipartimento regionale bilancio e tesoro - ragioneria generale della Regione fornisco-no le opportune direttive volte alla concreta attuazione della norma sopra citata;
Acquisita dall’Ente Parco fluviale dell’Alcantara la nota prot. n. 1946 del 14 giugno 2012 con la quale la dott.ssaFrancesca Chinnici nella qualità di commissario straordinario ha sollecitato il pagamento del compenso spettanteglicomunicando l’avvenuto versamento della somma relativa all’incarico di commissario straordinario espletato dal diri-gente della Regione dott.ssa Francesca Chinnici (dall’1 marzo 2012 al 31 marzo 2012), in servizio presso l’Assessoratoregionale del territorio e dell’ambiente;
Verificato, che sul capitolo di entrata 4264 del bilancio della Regione siciliana nell’esercizio finanziario 2012, inrelazione al predetto versamento, dal tesoriere regionale - provincia di Messina - è stata imputata la quietanza n. 12285del 15 maggio 2012 dell’importo di € 2.182,03;
Ritenuto, al fine di consentire la corresponsione della quota di compenso spettante al dirigente d.ssa FrancescaChinnici per l’incarico sopra richiamato, di procedere all’iscrizione in bilancio, capitolo 108163, opportunamente artico-lato per amministrazione di competenza, della somma di euro 1.091,02 provvedendo, altresì, ad incrementare il capito-lo relativo al trattamento accessorio della dirigenza della somma di euro 1.091,01 pari al 50% delle somme introitate edoggetto del presente decreto, con la contemporanea iscrizione al capitolo 4264, per l’importo complessivo di € 2.182,03;
Ritenuto di apportare al bilancio della Regione siciliana per l’esercizio finanziario 2012 e alla relativa riparti-zione in capitoli di cui al decreto dell’Assessore regionale per l’economia n. 856 dell’11 maggio 2012, e successive modi-fiche ed integrazioni, le necessarie variazioni per quanto in premessa specificato;
Decreta:
Art. 1
Nello stato di previsione dell’entrata e della spesa del bilancio della Regione siciliana per l’esercizio finanziario2012 e nella relativa ripartizione in capitoli di cui al citato decreto dell’Assessore regionale per l’economia n. 856 dell’11maggio 2012 e successive modifiche ed integrazioni, sono introdotte le seguenti variazioni, il cui utilizzo sia in termi-ni di impegni che di pagamenti dovrà tenere conto delle disposizioni, in materia di patto di stabilità, contenute nellacircolare n. 4 del 13 febbraio 2012 citata in premessa:
ENTRATA
ASSESSORATO REGIONALE DELLE AUTONOMIE LOCALI E DELLA FUNZIONE PUBBLICA
RUBRICA 2 - Dipartimento regionale della funzione pubblica e del personaleTITOLO 1 - Entrate correntiAGGREGATOECONOMICO 4 - Entrate proprie extratributarie
U.P.B. 7.2.1.4.2 - Restituzioni, recuperi, rimborsi e partite che si compensano nella spesa . . . . . . . . . . . . . + 2.182,03di cui al capitolo
4264 Somme corrisposte da terzi per compensi dovuti ai dirigenti dell’Amministrazione regionale perqualsiasi incarico conferito agli stessi dalla Regione o su designazione della medesima da destinare al trattamento economico accessorio della dirigenza. . . . . . . . . . . . . . . . . + 2.182,03
SPESA
ASSESSORATO REGIONALE DELLE AUTONOMIE LOCALI E DELLA FUNZIONE PUBBLICA
RUBRICA 2 - Dipartimento regionale della funzione pubblica e del personaleTITOLO 1 - Spese correntiAGGREGATOECONOMICO 1 - Spese di funzionamento
U.P.B. 7.2.1.1.1 - Personale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . + 2.182,03di cui al capitolo
108163 Compensi da corrispondere al personale con qualifica dirigenziale in servizio presso gli uffici dell’amministrazione regionale in relazione all’espletamento di incarichi aggiuntivi conferiti. + 1.091,02
Articoli:12. Assessorato regionale del territorio e dell’ambiente . . . . . . . . . . . . . . . . + 1.091,02
212019 Fondo per il trattamento di posizione e di risultato del personale con qualifica dirigenziale. . + 1.091,01Articolo:104. Somme derivanti dal versamento dei compensi aggiuntivi . . . . . . . . . + 1.091,01
Art. 2
Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Palermo, 23 luglio 2012.
Per il ragioniere generale: Giglio
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DECRETO 25 luglio 2012.Variazioni al bilancio della Regione per l’esercizio finanziario 2012.
IL RAGIONIERE GENERALE DELLA RAGIONERIA GENERALE DELLA REGIONE
Visto lo Statuto della Regione;Visto il D.P.Reg. 28 febbraio 1979, n. 70, che approva il testo unico delle leggi sull’ordinamento del governo e del-
l’amministrazione della Regione siciliana;Vista la legge regionale 8 luglio 1977, n. 47 e successive modifiche ed integrazioni, ed in particolare l’articolo 8;Visto la legge regionale 17 marzo 2000, n. 8 e successive modifiche ed integrazioni ed in particolare il comma 1,
lett. a) dell’articolo 36, che autorizza il ragioniere generale della Regione ad effettuare variazioni di bilancio per l’at-tuazione di leggi della Regione nonché di leggi ed altri provvedimenti dello Stato, dell’Unione europea e di altri orga-nismi che dispongono interventi in favore della Regione;
Vista la legge regionale 9 maggio 2012, n. 27 “Bilancio di previsione della Regione siciliana per l’anno finanzia-rio 2012 e bilancio pluriennale per il triennio 2012-2014”;
Visto il decreto dell’Assessore regionale per l’economia n. 856 dell’11 maggio 2012, e successive modifiche edintegrazioni, con il quale, ai fini della gestione e rendicontazione, le unità previsionali di base sono ripartite in capito-li e, ove necessario, in articoli;
Vista la circolare n. 4 del 13 febbraio 2011 del dipartimento bilancio e tesoro - ragioneria generale della Regionecon la quale, fra l’altro, vengono indicati i tetti di spesa annui autorizzati, sia in termini di competenza che in terminidi cassa, per ciascun centro di responsabilità, nelle more che venga raggiunta l’intesa tra la Regione ed il Ministerodell’economia e delle finanze sugli obiettivi ed i vincoli del contenimento della dinamica della spesa regionale per l’an-no 2012 prevista dall’art. 32 della legge 12 novembre 2011, n. 183 “Legge di stabilità per il 2012;
Visto il regolamento CE n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 del Consiglio recante disposizioni generali sul Fondoeuropeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione;
Visto il regolamento CE n. 1828/2006 dell’8 dicembre 2006 della Commissione che stabilisce le modalità di appli-cazione del suddetto regolamento CE n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 del Consiglio;
Visto il Programma operativo regionale della Sicilia per il Fondo sociale europeo 2007-2013 approvato dallaCommissione europea con Decisione n. C/2007/6722 del 18 dicembre 2007;
Visto il decreto del Ministro dell’economia di concerco con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali e ilMinistro per la coesione territoriale del 24 maggio 2012, che prevede la concessione di un credito di imposta per lacreazione di nuovo lavoro stabile nel mezzogiorno, le cui risorse finanziarie per la Sicilia, pari ad euro 65 milioni, sonoposte a carico del P.O.R. FSE Sicilia 2007-2013;
Vista la nota n. 57029 del 28 giugno 2012, con la quale il dipartimento regionale istruzione e formazione profes-sionale ha reso disponibili, per gli interventi previsti dal predetto decreto interministeriale 24 maggio 2012, le econo-mie realizzate sul capitolo 717307 per 65 milioni di euro;
Vista la nota n. 23970 del 12 luglio 2012, con la quale il dipartimento regionale lavoro ha richiesto l’iscrizionedell’importo di euro 65.000,000,00 in apposito capitolo di spesa relativo al credito di imposta per la creazione di nuovolavoro stabile nel Mezzogiorno, utilizzando le economie realizzate sul capitolo 717307 - Obiettivo specifico II E delP.O. FSE 2007-2013;
Vista la nota n. 45358 del 23 luglio 2012 con la quale la ragioneria centrale istruzione e formazione trasmette leprecedenti note dipartimentali;
Ravvisata la necessità di iscrivere, sul capitolo di nuova istituzione 712810 “Contributi in favore delle impresesotto forma di credito d’imposta per la creazione di nuovo lavoro stabile nel Mezzogiorno”, l’importo di euro65.000.000,00 con la contemporanea riduzione di pari importo del capitolo 613905, corrispondente alle economie rea-lizzate alla chiusura dell’esercizio finanziario 2011 sul capitolo 717307;
Ritenuto di apportare al bilancio della Regione siciliana per l’esercizio finanziario 2012 e alla relativa ripartizio-ne in capitoli di cui al decreto dell’Assessore regionale per l’economia n. 856 dell’11 maggio 2012 e successive modifi-che ed integrazioni, per quanto in premessa specificato;
Decreta:
Art. 1
Nello stato di previsione della spesa del bilancio della Regione siciliana per l’esercizio finanziario 2012 e nellarelativa ripartizione in capitoli di cui al citato decreto dell’Assessore per l’economia n. 856 dell’11 maggio 2012 e suc-cessive modifiche ed integrazioni, sono introdotte le seguenti variazioni, il cui utilizzo sia in termini di impegni che dipagamenti dovrà tenere conto delle disposizioni, in materia di patto di stabilità, contenute nella circolare n. 4 del 13febbraio 2012 citata in premessa:
ASSESSORATO REGIONALE DELL’ECONOMIA
RUBRICA 2 - Dipartimento regionale del bilancio e del tesoro - ragioneria generale della RegioneTITOLO 2 - Spese in conto capitaleAGGREGATOECONOMICO 8 - Oneri comuni relativi a spese di parte corrente
U.P.B. 4.2.2.8.1 - Fondi di riserva . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . – 65.000.000,00
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di cui al capitolo613905 Fondo per la riassegnazione dei residui passivi delle spese in conto capitale, eliminati negli
esercizi precedenti per perenzione amministrativa, e per la utilizzazione delle economie dispesa derivanti da stanziamenti con vincolo di specifica destinazione, nonché per l’utilizza-zione delle maggiori entrate accertate su capitoli in conto capitale concernenti assegnazio-ni dello Stato, dell’Unione europea e di altri Enti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . – 65.000.000,00
ASSESSORATO REGIONALE DELLA FAMIGLIA, DELLE POLITICHE SOCIALI E DEL LAVORO
RUBRICA 3 - Dipartimento regionale del lavoroTITOLO 2 - Spese in conto capitaleAGGREGATOECONOMICO 6 - Spese per investimenti
U.P.B. 6.3.2.6.2 - Sostegno all’occupazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . + 65.000.000,00di cui al capitolo
(Nuova istituzione)712810 Contributi in favore delle imprese sotto forma di credito d’imposta per la creazione di nuovo
lavoro stabile nel Mezzogiorno. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . + 65.000.000,00Codici 23.01.01 - 04.01.02 - VL. n. 183/87; R. CEE 1083/2006; R. CEE 1828/2006; D.M. 24 maggio 2012;
Art. 2
Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Palermo, 25 luglio 2012.
Per il ragioniere generale: Giglio
(2012.31.2289)017
VariazioniDENOMINAZIONE (euro)
ASSESSORATO DELL’ENERGIAE DEI SERVIZI DI PUBBLICA UTILITÀ
DECRETO 30 luglio 2012.
Intesa della Regione sul progetto, proposto dalla societàENEMALTA Corporation, per l’intervento denominato“Collegamento in corrente alternata a 220kV Italia-Malta”.
L’ASSESSOREPER L’ENERGIA E I SERVIZI DI PUBBLICA UTILITÀ
Visto lo Statuto della Regione;Viste le leggi regionali 29 dicembre 1962, n. 28 e 10
aprile 1978, n. 2;Visto il D.P.R. 28 febbraio 1979, n. 70 che approva il
testo unico delle leggi sull’ordinamento del governo e del-l’amministrazione della Regione siciliana;
Considerato che l’art. 1, comma 26, della legge 23 ago-sto 2004 n. 239 stabilisce che la costruzione e l’eserciziodegli elettrodotti facenti parte della rete nazionale del-l’energia elettrica sono attività di preminente interesse sta-tale e sono soggetti ad autorizzazione unica, rilasciata dalMinistero dello sviluppo economico di concerto con ilMinistero dell’ambiente e della tutela del territorio e pre-via intesa con la Regione interessata;
Considerato che la società ENEMALTA Corporation,con nota prot. n. H079/11/01 dell’1 settembre 2011, ha pre-sentato istanza concernente l’autorizzazione alla costru-zione ed esercizio, ai sensi dell’articolo 1-sexies del decre-to legge 29 agosto 2003, n. 239, convertito, con modifica-zioni, dalla legge 27 ottobre 2003, n. 290 e modificato dal-l’art. 1, comma 26, della Legge 23 agosto 2004 n. 239, del-l’intervento denominato “collegamento in corrente alter-nata a 220 kV Italia-Malta”;
Considerato che il Ministero dello sviluppo economicoha comunicato l’avvio delle procedure per l’autorizzazioneunica (posizione EL-262), con nota prot. n. 18693 del 19settembre 2011, ai sensi della legge n. 241/1990 e succes-sive modificazioni e del D.P.R. 8 giugno 2001, n. 327, inte-grato dal decreto legislativo 27 dicembre 2004, n. 330;
Considerato che l’Assessorato dell’energia e dei servizidi pubblica utilità, con nota prot. n. 34621 dell’8 maggio2012, ha indetto per il giorno 5 giugno 2012, ai fini del-l’espressione dell’intesa per gli effetti dell’art. 1, comma26, della citata legge n. 239/04, la prima conferenza di ser-vizi per l’acquisizione dei pareri degli enti e degli ufficiregionali competenti ad esprimersi sull’opera;
Considerato che l’Assessorato dell’energia e dei servizidi pubblica utilità, con nota n. 44194 del 26 giugno 2012,ha indetto per il giorno 27 giugno 2012, ai fini dell’espres-sione dell’intesa per gli effetti dell’art. 1, comma 26, dellacitata legge n. 239/04, la seconda conferenza di servizi perl’acquisizione dei pareri degli enti e degli uffici regionalicompetenti ad esprimersi sull’opera;
Visti i provvedimenti di seguito elencati, facenti parteintegrante del presente decreto:
– nota prot. n. 51572 del 16 dicembre 2011 con laquale il Comando del Corpo forestale - servizioispettorato forestale di Ragusa - rilascia il proprionulla osta con prescrizioni;
– nota prot. n. 9327 del 29 dicembre 2011 con la qualeil dipartimento regionale dell’energia - distrettominerario di Catania - esprime parere positivo allarealizzazione del progetto;
– nota prot. n. 14868 dell’8 marzo 2012 con la quale ildipartimento regionale dell’ambiente - servizio 3 -assetto del territorio e difesa del suolo - esprime
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parere subordinato all’acquisizione di integrazioniprogettuali atte alla realizzazione di opportuneopere di mitigazione dei livelli di rischio atteso epericolosità esistenti;
– nota prot. n. 1746 del 31 maggio 2012 con la qualela soprintendenza BB.CC.AA. di Ragusa rappresentache l’area è gravata da vincoli paesaggistici e cultu-rali e che, pur tuttavia, visto e considerato l’altointeresse nazionale dell’opera se ne autorizza la rea-lizzazione con prescrizioni;
– nota prot. n. 204083 del 31 maggio 2012 con laquale il servizio ufficio del Genio civile di Ragusaesprime parere tecnico di massima favorevole;
– verbale della conferenza di servizi del 5 giugno 2012indetta dall’Assessorato regionale dell’energia e deiservizi di pubblica utilità;
– nota prot. n. 44411 del 27 giugno 2012 con la qualeil dipartimento regionale dell’energia - servizio 8° -URIG - esprime parere vincolato a prescrizioni;
– nota prot. n. 37833 del 27 giugno 2012 con la qualeil dipartimento regionale dell’ambiente - servizio 7°- pianificazione e governance acque e rifiuti - con laquale si comunica di non avere alcuna competenzain materia di demanio idrico fluviale;
– nota prot. n. 10177 del 27 giugno 2012 con la qualeil dipartimento regionale azienda foreste demaniali- servizio 4 - sistemi informativi ed ampliamenti deldemanio forestale regionale - comunica di nondover rilasciare, per quanto di competenza, alcunaconcessione;
– verbale della conferenza di servizi del 27 giugno2012 indetta dall’Assessorato regionale dell’energiae dei servizi di pubblica utilità;
– nota prot. n. 640 del 29 giugno 2012 con la quale laSoprintendenza beni culturali e ambientali del mareesprime parere favorevole alla realizzazione del pro-getto con prescrizioni;
– nota prot. n. 16260 del 27 luglio 2012 con la quale ildipartimento regionale dell’urbanistica esprimeavviso favorevole, subordinato al rilascio del pareredel comune di Ragusa.
Ritenuto di poter procedere, ai sensi dell’art. 1, com-ma 26, della legge 23 agosto 2004, n 239, alla formalizza-zione dell’intesa della Regione siciliana sul progetto pro-posto dalla Società ENEMALTA Corporation, per la realiz-zazione dell’intervento denominato “collegamento in cor-rente alternata a 220 kV Italia-Malta” costituito daiseguenti interventi:
a) n. 2 terne di cavi a 220 kV in corrente alternata rea-lizzati parte in cavo terrestre e parte in cavo mari-no, ciascuna delle quali risulta così costituita:a1) un tratto in cavo terrestre in XLPE di circa
19,1 km che congiunge la stazione di Ragusaad una cameretta di giunzione tra cavi terrestrie cavi marini (giunti terra-mare) posizionata apochi metri dall’approdo nei pressi del depura-tore lungo il litorale di Marina di Ragusa;
a2) un tratto in cavo sottomarino in XLPE di circa26,5 km nelle acque territoriali italiane (con unosviluppo complessivo di 97,5 km) che, partendodai giunti di cui sopra, collega la costa italiana aquella maltese, in località Maghtab, dove verran-no posizionati analoghi giunti terra-mare;
b) interventi inerenti la nuova stazione elettrica diRagusa funzionali al nuovo collegamento:b1) reattori di compensazione, interruttori di pro-
tezione, apparecchiature di misura e relativi
alloggi; n. 1 edificio servizi ausiliari; n. 1 edifi-cio consegna MT;
b2) n. 2 nuovi stalli a 220 kV con relative apparec-chiature di misura e protezione; n. 2 nuovistalli a 150 kV; n. 2 terne di cavi a 150 kV erelativi terminali per una lunghezza pari acirca 350 m interni alla stazione;
c) strada di accesso all’area della stazione elettrica diRagusa della lunghezza di circa 160 m che si svi-lupperà lungo il perimetro della stazione stessa;
Decreta:Art. 1
Per i motivi in premessa citati, ai sensi dell’art. 1,comma 26, della legge 23 agosto 2004, n. 239, ai fini del-l’autorizzazione alla costruzione e all’esercizio delle opere,si esprime l’intesa della Regione siciliana sul progetto,proposto dalla Società ENEMALTA Corporation, per l’in-tervento denominato “collegamento in corrente alternataa 220 kV Italia-Malta”.
Art. 2L’intesa è subordinata alla pronuncia di compatibilità
ambientale da parte dei competenti ministeri ed è vincola-ta al rispetto delle prescrizioni e condizioni espresse daisoggetti competenti al rilascio dei diversi pareri, autoriz-zazioni o nulla-osta, comunque denominati, facenti parteintegrante del presente decreto, nonché ai pareri rilasciatidalle altre Amministrazioni interessate nell’ambito delprocedimento unico.
Art. 3È fatto salvo l’obbligo, da parte della Società ENE-
MALTA Corporation, di acquisire ogni altro parere o auto-rizzazione necessaria per la realizzazione dell’opera,osservando tutte le altre disposizioni di legge vigenti inmateria di linee di trasmissione di energia elettrica.
L’intesa così formulata sarà trasmessa al Ministerodello sviluppo economico, per la formalizzazione degli attidi competenza di autorizzazione unica alla costruzionedelle opere e all’esercizio degli impianti come descritti inpremessa.
Il presente decreto sarà trasmesso alla Gazzetta Uffi-ciale della Regione siciliana per la pubblicazione.
Palermo, 30 luglio 2012.
L’Assessore per l’energia e per i servizi di pubblica utilità ad interimPresidente della Regione: LOMBARDO
(2012.31.2348)087
ASSESSORATO DELLA FAMIGLIA,DELLE POLITICHE SOCIALI E DEL LAVORO
DECRETO 3 agosto 2012.
Criteri per la concessione dei sussidi straordinari ad isti-tuzioni pubbliche di assistenza e beneficenza erette in entimorali - anno 2012.
L’ASSESSORE PER LA FAMIGLIA,LE POLITICHE SOCIALI E IL LAVORO
Visto lo Statuto della Regione;Viste le leggi regionali 22 dicembre 1962, n. 28 e 10
aprile 1978, n. 2;Vista la legge n. 19/09;Vista la legge regionale 14 dicembre 1953, n. 65;
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Vista la legge regionale 30 aprile 1991, n. 10;Visto l’art. 39 della legge 27 dicembre 1997 n. 449;Visti il decreto assessoriale n. 3 del 15 gennaio 1999,
che, in applicazione dell’art. 10 della legge regionalen. 10/91, fissava i criteri e le modalità per l’erogazione deisussidi straordinari alle istituzioni pubbliche di assistenzae beneficenza erette in enti morali, modificato dal decretoassessoriale del 5 giugno 2003 e dal successivo 517/S1 del25 marzo 2009;
Vista la legge regionale n. 27/2012, con la quale è statoapprovato il bilancio della Regione Sicilia, esercizio finan-ziario 2012;
Vista la disponibilità, per l’esercizio in corso, del capi-tolo di bilancio 183306 “Sussidi straordinari ad istituzionipubbliche di assistenza e beneficenza erette in enti mora-li” (legge regionale n. 65/53) di € 315.000,00.
Vista la situazione debitoria degli enti, in rapporto alladisponibilità finanziaria del capitolo, che non consente unarazionale e proficua distribuzione di somme, perchè qualo-ra assegnate proporzionalmente sarebbero di poche mi-gliaia di euro, del tutto irrisorie rispetto ai debiti di ognuno;
Ritenuto di garantire enti che già svolgono attivitàsocio-assistenziale che presentano progetti di messa insicurezza degli immobili esclusivamente utilizzati per iservizi alla persona (es. lavori di adeguamento impianti,piccole manutenzioni per adeguamento agli standars e perpiccoli lavori di somma urgenza);
Accertato che nella graduatoria delle necessità puòsempre individuarsi una priorità rispetto ad un’altra:motivi contigibili ed urgenti che possono comportare lachiusura dell’ente o interventi di somma urgenza e di pic-cole manutenzione;
Ritenuto di individuare nel servizio 7 il soggetto chevaluterà le istanze pervenute o certificate d’ufficio per lefinalità indicate tenuto conto che l’entità massima del con-tributo concedibile è di € 15.000,00 e che le istanze corre-date dalla relativa documentazione dovranno pervenireentro il 30 settembre 2012;
Decreta:Art. 1
In applicazione a quanto disposto dall’art. 13 della leg-ge regionale n. 10/91, per il corrente anno, lo stanziamentoprevisto nel capitolo 183306: “Sussidi straordinari ad istitu-zioni pubbliche di assistenza e beneficenza erette in entimorali” (legge regionale n. 65/53) di € 315.000,00 viene de-stinato esclusivamente alle IPAB che già svolgono attivitàsocio-assistenziali per progetti di messa in sicurezza degliimmobili e per piccoli lavori di manutenzione per adegua-mento standars di immobili utilizzati esclusivamente perservizi alla persona come individuati in premessa.
Art. 2Il presente decreto è trasmesso alla ragioneria centra-
le presso l’Assessorato regionale della famiglia, delle poli-tiche sociali e del lavoro.
Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Uffi-ciale della Regione siciliana e nel sito internet www.regio-ne.sicilia.it/famiglia.
Palermo, 3 agosto 2012.
SPAMPINATO
Vistato dalla ragioneria centrale per l’Assessorato della famiglia, dellepolitiche sociali e del lavoro in data 8 agosto 2012 al n. 504.
(2012.23.2467)012
ASSESSORATODELLE RISORSE AGRICOLE E ALIMENTARI
DECRETO 16 maggio 2012.
Approvazione della graduatoria regionale definitiva delledomande di aiuto ammissibili, non ricevibili e non ammissibi-li, presentate in adesione al bando rep. 765 del 16 settembre2009, terza sottofase - misura 221 “Primo imboschimento diterreni agricoli” PSR Sicilia 2007/2013, fondo F.E.A.S.R.
IL DIRIGENTE GENERALEDEL DIPARTIMENTO AZIENDA REGIONALE
FORESTE DEMANIALI
Visto lo Statuto della Regione;Visto il D.P.Reg. 28 febbraio 1979, n. 70, che approva
il testo unico delle leggi sull’ordinamento del governo edell’amministrazione della Regione siciliana;
Vista la legge regionale n. 10 del 15 maggio 2000 e suc-cessive modifiche ed integrazioni;
Vista la legge di bilancio per l’anno 2012 n. 27 del 9maggio 2012;
Visto il decreto dell’Assessore regionale per l’economian. 13 del 13 gennaio 2012 con il quale, ai fini della gestio-ne e rendicontazione, le unità previsionali di base sonoripartite in capitoli e, ove necessario, in articoli;
Vista la legge regionale n. 19 del 16 dicembre 2008recante “Norme per la riorganizzazione dei Dipartimentiregionali Organizzazione del governo e dell’Amministra-zione della Regione”;
Visto il regolamento CE n. 1290/2005 del Consiglio,del 21 giugno 2005, relativo al finanziamento della politicaagricola comune;
Visto il regolamento CE n. 1698/2005 del Consiglio,del 20 settembre 2005, sul sostegno allo sviluppo rurale daparte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale(FEASR) e successive modifiche ed integrazioni;
Visto il regolamento CE n. 1320/2006 della Commis-sione del 5 settembre 2006 recante disposizioni per latransizione al regime di sostegno allo sviluppo rurale isti-tuito dal regolamento CE n. 1698/2005 del Consiglio;
Visto il regolamento CE n. 1944/2006 del Consiglio del19 dicembre 2006 che modifica il regolamento CEn. 1698/2005 sul sostegno allo sviluppo rurale istituito dalregolamento CE n.1698/2005 del Consiglio;
Visto il regolamento CE n. 1974/2006 della Commis-sione del 15 dicembre 2006 recante disposizioni di appli-cazione del regolamento CE n. 1698/2005 del Consiglio sulsostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeoagricolo per lo sviluppo rurale (FEASR);
Visto il regolamento CE n. 1975/2006 della Commis-sione del 7 dicembre 2006 che stabilisce modalità di appli-cazione del regolamento CE n. 1698/2005 del Consiglioper quanto riguarda l’attuazione delle procedure di con-trollo e della condizionalità per le misure di sostegno dellosviluppo rurale e successive modifiche ed integrazioni;
Visto il regolamento CE n. 796/2004 della Commissionedel 21 aprile 2004 recante modalità di applicazione dellacondizionalità, della modulazione e del sistema integrato digestione e controllo di cui al regolamento CE n. 1782/2003che stabilisce norme comuni relative ai regimi di sostegnodiretto nell’ambito della politica agricola comune ed istitui-sce tal uni regimi di sostegno a favore degli agricoltori;
Visto il regolamento CE n. 883/2006 della Commis-sione del 21 giugno 2006 recante modalità di applicazionedel regolamento CE n. 1290/2005 del Consiglio, inerentealla tenuta dei conti degli organismi pagatori, le dichiara-zioni delle spese e delle entrate e le condizioni di rimbor-so delle spese nell’ambito del FEAGA e del FEASR;
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Visto il regolamento CE n. 885/2006 della Commis-sione del 21 giugno 2006 recante modalità di applicazionedel regolamento CE n. 1290/2005 del Consiglio, per quan-to riguarda le condizioni per la delega delle funzioni daparte dell’organismo pagatore;
Visto il regolamento CE n. 1848/2006 della Commis-sione del 14 dicembre 2006 relativo alle irregolarità e alrecupero delle somme indebitamente pagate nell’ambitodel finanziamento della PAC nonché all’instaurazione diun sistema di informazione in questo settore e che abrogail regolamento n. 595/91 del Consiglio;
Visto il D.P.R. n. 503 dell’1 dicembre 1999 recantenorme per l’istituzione della Carta dell’agricoltore e delpescatore e dell’anagrafe delle aziende agricole, in attua-zione dell’articolo 14, comma 3, del decreto legislativo 30aprile 1998, n. 173;
Visto il regolamento CE n. 363/2009 della Commis-sione, del 4 maggio 2009 che modifica il regolamento CEn. 1974/2006 della Commissione recante disposizioni diapplicazione del regolamento CE n. 1698/2005 del Con-siglio sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondoeuropeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR);
Vista la decisione C (2008) 735 del 18 febbraio 2008con la quale la Commissione europea ha approvato ilProgramma di sviluppo rurale (PSR) della Sicilia per ilperiodo 2007/2013;
Vista la decisione C (2009) 10542 del 18 dicembre2009 con la quale la Commissione europea ha approvatola revisione del Programma di sviluppo rurale dellaRegione Sicilia per il periodo di programmazione2007/2013 e modifica la decisione della CE C 20089 735del 18 febbraio 2008 recante approvazione del Program-ma di sviluppo rurale;
Vista la legge 16 gennaio 2003 n. 3 recante “Dispo-sizioni ordinamentali in materia di Pubblica Amministra-zione” ed in particolare l’art. 11 della medesima relativo al“Codice unico di progetto”;
Vista la delibera CIPE n. 143 del 27 dicembre 2002 chedisciplina le modalità e le procedure per l’avvio a regimedel sistema CUP in attuazione dell’art. 11 della legge 16gennaio 2003 n. 3;
Considerato che è attribuita al dirigente generale deldipartimento interventi strutturali la qualifica di autoritàdi gestione del programma medesimo;
Preso atto che, in ottemperanza al trasferimento dellecompetenze dal dipartimento foreste al dipartimento regio-nale azienda foreste demaniali, così come previsto e regola-mentato dal precitato D.P.Reg., in data 9 giugno 2010 è av-venuta la consegna della documentazione relativa alle mi-sure 122-123-221-222-223-226 e 227 del PSR 2007/2013;
Visto l’ordine di servizio del dirigente generale deldipartimento regionale azienda foreste demaniali n. 2 del17 giugno 2010;
Vista la nota prot. n. 10773 del 5 agosto 2010 del dirigen-te generale del dipartimento regionale azienda foreste dema-niali con la quale si conferisce l’incarico dirigenziale al servi-zio 6 gestione fondi comunitari alla dott. Marinella Pedalà;
Visto il D.D.G. n. 534 del 19 agosto 2010 di preposi-zione agli incarichi dirigenziali del dipartimento regionaleazienda foreste demaniali;
Visto il D.D.G. n. 659 del 14 ottobre 2010 che decretal’aggiornamento della struttura del dipartimento regiona-le azienda foreste demaniali;
Visti i decreti legislativi 27 maggio 1999, n. 165 e 15giugno 2000, n. 188 che attribuiscono all’Agenzia per leerogazioni in agricoltura (AGEA), con sede in Roma, laqualifica di organismo pagatore delle disposizioni comu-nitarie a carico del FEAGA e del FEASR;
Visto l’art. 60 della legge regionale 14 aprile 2006,n. 14 che istituisce l’Agenzia della Regione siciliana per leerogazioni in agricoltura - ARSEA;
Considerato che, nelle more della costituzione e rico-noscimento dell’ARSEA quale organismo pagatore, inconformità alle norme citate, le relative funzioni sonosvolte dall’AGEA;
Tenuto conto che l’AGEA, nel rispetto dei regolamenticomunitari, assicura attraverso il portale SIAN la gestionedelle misure del PSR e la raccolta delle informazioni rela-tive agli aiuti erogati ai singoli beneficiari con il FEASR;
Visto il D.M. 22 dicembre 2009 n. 30125 recante “Dispo-sizioni del regime di condizionalità ai sensi del regolamentoCE n. 73/2009 e delle riduzioni ed esclusioni per inadempien-ze dei beneficiari dei pagamenti diretti e dei Programmi disviluppo rurale” che abroga il D.M. 20 marzo 2008 n. 1205;
Visto il Protocollo d’intesa stipulato in Palermo, indata 13 novembre 2008 tra l’Assessorato agricoltura eforeste e AGEA (Agenzia per le erogazioni in agricoltura)avente ad oggetto la delega da parte di AGEA alla Regionesiciliana per l’esecuzione di alcune fasi delle proprie fun-zioni di autorizzazione dei pagamenti nell’ambito del PSRdella Sicilia per il periodo 2007/2013;
Visto il decreto n. 9 del 9 gennaio 2009 del dirigentegenerale del dipartimento interventi strutturali che appro-va il Protocollo d’intesa stipulato in Palermo, in data 13novembre 2008 tra l’Assessorato agricoltura e foreste eAGEA (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) avente adoggetto la delega da parte di AGEA alla Regione sicilianaper l’esecuzione di alcune fasi delle proprie funzioni diautorizzazione dei pagamenti nell’ambito del PSR dellaSicilia per il periodo 2007/2013;
Visto il decreto del dirigente generale del dipartimentointerventi strutturali n. 880 del 27 maggio 2009 registratoalla Corte dei conti l’11 giugno 2009, reg. 1, fg. 268 e pub-blicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 28del 19 giugno 2009 S.O. n. 24, con il quale sono stateapprovate le “Disposizioni attuative e procedurali generalimisure di investimento - parte generale” contenti lo sche-ma procedurale di riferimento per la presentazione, il trat-tamento e la gestione delle domande relative all’attuazio-ne alle misure previste dal Programma di sviluppo rurale(PSR) della Sicilia per il periodo 2007/2013;
Visto il decreto del dirigente generale del dipartimentointerventi strutturali n. 2763 del 16 dicembre 2008 diapprovazione del “Manuale delle procedure per la deter-minazione delle riduzioni, delle esclusioni e delle san-zioni” per le iniziative previste dal Programma di svilupporurale (PSR) della Sicilia per il periodo 2007/2013;
Visto il decreto del dirigente generale del dipartimentointerventi strutturali n. 977 del 5 giugno 2009 registratoalla Corte dei conti il 25 giugno 2009, reg. 1, fg. 357 e pub-blicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 28del 19 giugno 2009 S.O. n. 24, con il quale sono stateapprovate le “Disposizioni attuative e procedurali generalimisure di investimento - parte generale” contenenti loschema procedurale di riferimento per la presentazione, iltrattamento e la gestione delle domande relative all’attua-zione alle misure previste dal Programma di svilupporurale (PSR) della Sicilia per il periodo 2007/2013;
Visto il decreto n. 705 dell’11 agosto 2009 registratoalla Corte dei conti il 9 settembre 2009, reg. n. 2, flg. 110del dirigente generale del dipartimento regionale delleforeste con il quale sono state approvate le “Disposizioniattuativi specifiche della misura 221 - Primo imboschi-mento di terreni agricoli” del PSR Sicilia 2007/2013 per ilfinanziamento delle iniziative presentate nell’ambito dellapredetta misura;
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Visto il D.D.G. n. 964 del 13 novembre 2009 che modi-fica le disposizioni attuative specifiche delle misure 221 e223;
Visto il decreto n. 353 del 5 ottobre 2009 registrato allaCorte dei conti il 10 giugno 2010, reg. 1, fgl. 47 del diri-gente generale del dipartimento interventi strutturali perl’agricoltura con il quale sono state approvate “Le grigliedi elaborazione relative alla misura 223”;
Preso atto che la misura 221 “Primo imboschimentodi terreni agricoli” prevista dal Programma di svilupporurale (PSR) della Sicilia per il periodo 2007/2013, rientranel raggruppamento omogeneo di cui al titolo II del rego-lamento n. 1975/2006, definito “Misure a investimento”;
Visto il bando pubblico rep. n. 765 del 16 settembre2009 e le Disposizioni attuative inerenti la misura 221“Primo imboschimento di terreni agricoli” del PSR Sicilia2007/2013;
Visti il D.D.G. n. 964 del 13 novembre 2009, il D.D.G.n. 1013/2009 la nota prot. 4748 del 17 marzo 2010 ed ilD.D.G. n. 255 del 12 maggio 2010 che hanno prorogato lascadenza del bando pubblico di cui sopra rispettivamenteal 30 novembre 2009, 14 dicembre 2009, 15 aprile 2010, 30giugno 2010 relativamente alla prima sottofase;
Visto il D.D.G. n. 670 del 19 novembre 2011 registratoil 19 settembre 2011, reg. 6, foglio 76 dalla Corte dei conti,con il quale il dirigente generale del dipartimento regiona-le azienda foreste demaniali pro-tempore ha approvato lagraduatoria definitiva delle domande di aiuto ammissibili,non ricevibili e non ammissibili (allegato A) inerente ilbando del 16 settembre 2009 seconda sottofase della misu-ra “221 Primo imboschimento di terreni agricoli” del PSRSicilia 2007/2013;
Visto il D.D.G. n. 946 del 20 ottobre 2011, con il qualeil dirigente generale del dipartimento regionale aziendaforeste demaniali pro-tempore ha approvato l’elenco prov-visorio delle domande di aiuto ammissibili, non ricevibilie non ammissibili (allegato 1) inerente il bando del 16 set-tembre 2009 terza sottofase della misura 221 “Primoimboschimento di terreni agricoli” del PSR Sicilia2007/2013;
Considerato che avverso al predetto elenco provvisoriodelle domande di aiuto ammissibili, non ricevibili e nonammissibili (allegato 1), di cui al D.D.G. n. 946 del 20 otto-bre 2010, gli interessati hanno presentato, presso il dipar-timento regionale azienda foreste demaniali, richieste diriesame di non ammissibilità e non ricevibilità;
Viste le richieste di riesame presentate dagli interes-sati;
Visto il promemoria al dirigente generale del diparti-mento regionale azienda foreste demaniali, n. 6776 del24 aprile 2012 presentato dal servizio VI gestione fondicomunitari;
Esaminate da parte del dipartimento regionale azien-da foreste demaniali, le richieste di riesame e delledomande escluse dall’elenco provvisorio di cui al D.D.G.n. 946 del 20 ottobre 2011, sia per le istanze non ammes-se, per quelle non ricevibili e per le integrate di cui al pro-memoria al dirigente generale del dipartimento regionaleazienda foreste demaniali, prot. n. 6776 del 24 aprile 2012del servizio VI gestione fondi comunitari;
Visto il D.P.Reg. n. 9 del 5 gennaio 2012, con il quale,in esecuzione della deliberazione della Giunta regionalen. 399 del 27 dicembre 2011, viene conferito l’incarico didirigente generale ad interim del dipartimento regionaleazienda regionale foreste demaniali dell’Assessorato regio-nale delle risorse agricole e alimentari all’arch. PietroTolomeo, dirigente di III fascia dell’Amministrazioneregionale, con efficacia dall’1 gennaio 2012;
Visto il decreto del dirigente dell’area 1 del dipartimentointerventi strutturali per l’agricoltura n. 287 del 7 febbraio2012 con il quale è stata impegnata la somma di€ 273.349.609,02 sul capitolo 543902 del bilancio della Regio-ne siciliana per la realizzazione del PSR Sicilia 2007-2013;
Ritenuto di potere condividere le motivazioni espressenel suddetto promemoria che hanno portato all’elabora-zione della graduatoria definitiva di cui all’allegato 1 con-cernente le domande di aiuto ammissibili e non ricevibilie non ammissibili, presentate in adesione al bando 2009terza sottofase misura 221 azione A/B “Primo imboschi-mento di terreni agricoli” del PSR Sicilia 2007/2013;
Ritenuto di dovere approvare la graduatoria regionaledefinitiva delle domande di aiuto ammissibili con il rela-tivo punteggio, non ricevibili e non ammissibili (alle-gato 1);
Decreta:
Art. 1Per le finalità citate in premessa, è approvata la gra-
duatoria regionale definitiva delle domande di aiutoammissibili con il relativo punteggio, non ricevibili e nonammissibili, (allegato 1) inerente il bando rep. n. 765 del16 settembre 2009 terza sottofase, della misura 221“Primo imboschimento di terreni agricoli” prevista dalProgramma di sviluppo rurale (PSR) della Sicilia per ilperiodo 2007/2013.
Art. 2Il presente provvedimento e la graduatoria di cui
all’art. 1, saranno affissi all’albo dell’Assessorato regionaledelle risorse agricole e alimentari, agli albi degli Ufficiprovinciali dell’agricoltura pubblicati nel sito istituzionalePSR Sicilia 2007/2013 e nel sito istituzionale del diparti-mento azienda foreste demaniali.
Art. 3La pubblicazione della graduatoria regionale defini-
tiva nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana assolveall’obbligo della comunicazione ai soggetti richiedenti delpunteggio attribuito, nonché dell’avvio del procedimentodi esclusione sia per le domande di aiuto non ricevibili.
Art. 4Al finanziamento delle domande di aiuto collocate
utilmente nella graduatoria regionale definitiva, di cuiall’allegato 1, ritenute ammissibili al finanziamento, sifarà fronte utilizzando le risorse finanziarie in dotazionealla misura 221 del PSR Sicilia 2007/2013 a carico delF.EAS.R. secondo quanto indicato nel bando rep. n. 765del 16 settembre 2009.
Art. 5Per quanto non previsto nel presente decreto, si farà
riferimento alle disposizioni generali del PSR Sicilia2007/2013 e le specifiche di misura citate in premessa.
Il presente decreto sarà trasmesso alla Corte dei contiper il prescritto controllo preventivo di legittimità per iltramite della Ragioneria centrale dell’Assessorato regio-nale delle risorse agricole e alimentari.
Palermo, 16 maggio 2012.TOLOMEO
Registrato alla Corte dei conti, sezione controllo per la Regione sicilia-na, addì 12 luglio 2012, reg. n. 6, Assessorato delle risorse agricole e ali-mentari, fg. n. 204.
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24 24-8-2012 - GAZZETTA UFFICIALE DELLA REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 36
DECRETO 5 giugno 2012.
Rideterminazione della spesa ammissibile relativa ad unprogetto di cui alla graduatoria approvata con decreto 9 giu-gno 2010 - Misura 3.3 “Porti, luoghi di sbarco e ripari dipesca” del FEP 2007/2013.
IL DIRIGENTE GENERALEDEL DIPARTIMENTO REGIONALE
DEGLI INTERVENTI PER LA PESCA
Visto lo Statuto della Regione;Vista la legge regionale 15 maggio 2000, n. 10;Vista la legge regionale 9 maggio 2012, n. 27, concer-
nente il “Bilancio di previsione della Regione siciliana perl’anno finanziario 2012 e il bilancio pluriennale per iltriennio 2012-2014;
Visto il regolamento CE n. 1198/2006 del Consiglio del27 luglio 2006, recante disposizioni generali sul Fondoeuropeo per la pesca;
Visto il regolamento CE n. 498/2007 della Commis-sione del 26 marzo 2007 che stabilisce le modalità diapplicazione del regolamento CE n. 1198/2006;
Visto il Piano strategico nazionale elaborato dal MIPA-AF - Direzione generale della pesca e dell’acquacoltura - aisensi dell’art. 15 del reg. CE n. 1198/2006;
Visto il Programma operativo elaborato dal MIPAAF –Direzione generale della pesca e dell’acquacoltura – aisensi degli artt. 17 - 18 - 19 e 20 del reg. CE n. 1198/2006approvato con decisione della Commissione europeaC(2007) n. 6792 del 19 dicembre 2007;
Vista la delibera della Giunta n. 244 adottata nellesedute del 7 e 8 ottobre 2008 “presa d’atto della Pro-grammazione 2007/2013 relativa al Fondo europeo per lapesca e dei documenti approvati in sede di ConferenzaStato-Regione”;
Vista la convenzione stipulata in data 26 febbraio 2010tra l’autorità di gestione del MIPAAF ed il referente del-l’autorità di gestione dell’organismo intermedio dellaRegione siciliana ai sensi dell’art. 38 reg. CE n. 498/2007;
Vista la delibera n. 103 del 15 aprile 2010 con la qualesi approva, per presa d’atto, la predetta convenzione;
Visto il D.D.G. n. 132/pesca del 18 maggio 2009, con ilquale è stato approvato il bando relativo a “Porti, luoghi disbarco e ripari di pesca” - Misura 3.3 - per l’attuazione del pro-gramma operativo FEP 2007/2013, pubblicato nella GazzettaUfficiale della Regione siciliana n. 25 del 29 maggio 2009;
Visto il D.D.G. n. 164/pesca del 9 giugno 2010, regi-strato alla Corte dei conti il 12 agosto 2010, reg. n. 1, fg.n. 112, con il quale è stata approvata la graduatoria gene-rale dei progetti ammessi a finanziamento, pervenuti aisensi del bando approvato con D.D.G. n. 132/pesca del 18maggio 2009 “Porti, luoghi di sbarco e ripari da pesca” -Misura 3.3 del FEP 2007/2013 a seguito di valutazioneeffettuata dalla Commissione;
Visto il D.D.G. n. 539 del 16 giugno 2010 registratoalla Corte dei conti il 6 dicembre 2010, reg. n. 2, fg. n. 221,con il quale è stata modificata la graduatoria generale deiprogetti ammessi ai benefici di cui al D.D.G. n. 164/pescadel 9 giugno 2010 a seguito delle valutazioni da parte dellacompetente Commissione;
Vista la nota prot. n. 5821VI/6423 del 25 ottobre 2011,con la quale il comune di Porto Empedocle trasmetteva ilprogetto esecutivo dei lavori opportunamente variato, aseguito delle indicazioni della Capitaneria di Porto diPorto Empedocle;
Visto il promemoria per il dirigente generale prot. n.1222 del 28 novembre 2011, con il quale si è ritenuto, vista
la complessità della superiore variante, di acquisire unnuovo parere del nucleo di valutazione opportunamentecondiviso dal dirigente generale;
Visto il verbale della commissione di valutazione dellamisura 3.3 del FEP che, in data 11 maggio 2012 ha riesa-minato il progetto sopra citato, riducendo la spesa ritenu-ta ammissibile ad € 423.189,27;
Ritenuto necessario, pertanto, procedere alla modificadella graduatoria dei progetti ammessi a finanziamentoapprovata, con D.D.G. n. 164 del 9 giugno 2010 e succes-sivamente modificata con D.D.G. n. 539 del 16 novembre2010;
Decreta:
Articolo unico
Per le motivazioni di cui in premessa, la spesa ritenu-ta ammissibile relativa al progetto identificato dal codice05/PP/09 del comune di Porto Empedocle di cui alla gra-duatoria approvata con D.D.G. n. 164 del 9 giugno 2010 emodificata con D.D.G. n. 539 del 16 novembre 2010 è ride-terminata in € 423.189,27 anzicchè € 441.084,87.
È ammesso ricorso contro il presente decreto entro enon oltre 60 giorni dalla data di pubblicazione, al Tribu-nale amministrativo regionale, oppure, entro 120 giorni,ricorso straordinario al Presidente della Regione.
Il presente decreto verrà inviato per la registrazionealla Corte dei conti e, successivamente pubblicato nellaGazzetta Ufficiale della Regione siciliana e reso disponibi-le nel sito internet del dipartimento regionale degli inter-venti per la pesca.
Palermo, 5 giugno 2012.
BARRESI
Registrato alla Corte dei conti, sezione controllo per la Regione sici-liana, addì 12 luglio 2012, reg. n. 6, Assessorato delle risorse agricole ealimentari, fg. n. 210.
(2012.31.2328)126
DECRETO 27 luglio 2012.
Campagna vendemmiale 2012/2013.
IL DIRIGENTE GENERALEDEL DIPARTIMENTO REGIONALE
DEGLI INTERVENTI STRUTTURALIPER L’AGRICOLTURA
Visto lo Statuto della Regione;Visto il decreto legislativo 7 maggio 1948, n. 789, mo-
dificato con D.P.R. 24 marzo 1981, n. 218 – esercizio nellaRegione siciliana delle attribuzioni del Ministero dell’agri-coltura e delle foreste;
Visto il D.P. n. 10 del 5 gennaio 2012 con il quale èstato conferito alla d.ssa Rosaria Barresi l’incarico di diri-gente generale del dipartimento regionale degli interventistrutturali dell’Assessorato regionale delle risorse agricolee alimentari;
Vista la legge 29 dicembre 1990, n. 428, recante dispo-sizioni per l’adempimento di obblighi derivanti dall’appar-tenenza dell’Italia alla Comunità europea;
Visto il regolamento CE n. 491/2009 del Consiglio del 25maggio 2009, che modifica il regolamento CE n. 1234/2007recante organizzazione comune dei mercati agricoli edisposizioni specifiche per taluni prodotti agricoli (regola-mento unico OCM);
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Visto il regolamento CE n. 555/2008 della Commissio-ne del 27 giugno 2008, che reca modalità di applicazionerelative all’organizzazione comune del mercato vitivinico-lo e che prevede, tra l’altro, disposizioni riguardo all’elimi-nazione dei sottoprodotti (art. 22 e 23);
Visto il regolamento CE n. 606/2009 della Commissio-ne del 10 luglio 2009, che reca alcune modalità di applica-zione del regolamento CE n. 479/2008 del Consiglio perquanto riguarda le categorie di prodotti vitivinicoli, le pra-tiche enologiche e le relative restrizioni;
Vista la legge 20 febbraio 2006 n. 82 “Disposizioni diattuazione della normativa comunitaria concernente l’or-ganizzazione comune di mercato (OCM) del vino”;
Visti in particolare gli articoli 9 e 14 della citata leggen. 82 del 20 febbraio 2006 che pone in capo alle regioni ilcompito di stabilire annualmente con proprio provvedi-mento il periodo entro il quale le fermentazioni e le rifer-mentazioni sono consentite nonché la determinazione delperiodo vendemmiale ai fini della detenzione delle vinac-ce negli stabilimenti enologici;
Atteso che il periodo entro il quale le fermentazioni ele rifermentazioni sono consentite non può superare ladata del 31 dicembre 2012, fatta eccezione di quanto pre-visto dal comma 4 dell’articolo 9 della medesima legge,relativamente ai vini tradizionali rientranti nella tipologiadi cui all’articolo 1, lettera a); per i quali il periodo dellefermentazioni e delle rifermentazioni può avvenire ancheal di fuori del termine suddetto;
Ritenuto che tra le tipologie di vino tradizionali rien-trino quelle ricomprese nell’art. 1, comma I, lettera a),della legge n. 82/2006 per le quali il periodo delle fermen-tazioni e rifermentazioni si differisce nel tempo e che per-tanto per tale tipologia di vini prodotti nella regione il ter-mine può essere consentito fino al 31 marzo 2013;
Visto il decreto ministeriale del 9 dicembre 2000, circale modalità di applicazione del divieto di vinificazionedelle uve da tavola;
Visto il decreto ministeriale 31 luglio 2006, pubblicatonella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 185 del10 agosto 2006, con il quale sono state dettate le disposi-zioni di attuazione della normativa comunitaria concer-nente l’OCM vitivinicola ai sensi dell’articolo 10, commi 1e 2, dell’articolo 11 e dell’articolo 14, commi 5, 8 e 24 dellalegge 20 febbraio 2006, n. 82;
Vista la nota del Mipaf n. 9935 del 29 novembre 2010;Visto il disciplinare di produzione della denominazio-
ne d’origine del “Moscato di Pantelleria”, “Passito di Pan-telleria” e “Pantelleria”;
Visto il decreto ministeriale n. 5396 del 27 novembre2008, recante le disposizioni di attuazione dei regolamentiCE n. 479/2008 del Consiglio e CE n. 555/2008 della Com-missione per quanto riguarda l’applicazione della misuradella distillazione dei sottoprodotti della vinificazione;
Visto il decreto ministeriale n. 7407 del 4 agosto 2010,che modifica l’art. 5 del decreto ministeriale n. 5396,recante ulteriori disposizioni applicative dell’utilizzo deisottoprodotti derivanti dai processi di vinificazione;
Visto il D.D.G. n. 772 del 26 settembre 2010 sull’usoalternativo agronomico dei sottoprodotti;
Visto il D.D.G. n. 2532 del 25 luglio 2012 con il qualevengono confermate le modalità per il ritiro dei sottopro-dotti della vinificazione previste dal DDG n. 772 del 26 set-tembre 2010, anche per la presente campagna;
Considerato che occorre determinare per la campagnavitivinicola 2012/2013, il periodo vendemmiale e il perio-do delle fermentazioni e delle rifermentazioni, nonché il
termine per la detenzione delle vinacce negli stabilimentienologici, nel rispetto della normativa comunitaria e na-zionale sopra specificata;
Per quanto specificato in premessa;
Decreta:Art. 1
Periodo vendemmiale
1) Per la campagna vendemmiale 2012/2013 il perio-do entro cui possono avere luogo le operazioni di raccoltadelle uve destinate alla vinificazione ha inizio il 27 luglioe termina il 10 novembre 2012.
2) Tale periodo è prorogato al 10 dicembre 2012esclusivamente per le uve da tavola destinate alla trasfor-mazione in mosto per la produzione di succhi d’uva, neglistabilimenti a ciò appositamente destinati, che hanno pre-sentato dichiarazione d’inizio attività, ai sensi dell’art. 5del decreto ministeriale 19 dicembre 2000.
Art. 2Periodo fermentazioni
1) Per la campagna vendemmiale 2012/2013, il periodoentro cui possono avere luogo le fermentazioni e le rifer-mentazioni inizia il 27 luglio e termina il 30 novembre 2012.
2) Le fermentazioni spontanee che avvengono al difuori del periodo stabilito, devono essere immediatamentecomunicate, a mezzo telegramma, telefax o sistemi equi-pollenti riconosciuti, al competente ufficio periferico del-l’Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei pro-dotti agroalimentari.
3) È vietata qualsiasi fermentazione o rifermentazio-ne al di fuori del periodo stabilito, fatta eccezione perquelle effettuate in bottiglia o in autoclave per la prepara-zione dei vini spumanti, dei vini frizzanti e dei mosti par-zialmente fermentati frizzanti, nonché per quelle che siverificano spontaneamente nei vini imbottigliati.
4) Sono consentite le fermentazioni sino al 31 marzo2013, per la preparazione dei vini “Moscato di Pantelleria”e “Passito di Pantelleria” per i quali è consentita l’eventua-le aggiunta, anche dopo il 30 novembre di ogni anno, diuva appassita al sole, come da disciplinare di produzione.
Art. 3Detenzione delle vinacce
1) La detenzione delle vinacce negli stabilimenti eno-logici è vietata a decorrere dal 30° giorno dalla fine delperiodo vendemmiale, così come determinato al prece-dente articolo 1 del presente provvedimento.
2) Fanno eccezione le vinacce ottenute da uve appas-site al sole, utilizzate per la produzione dei vini “Moscatodi Pantelleria” e “Passito di Pantelleria” la cui detenzionenegli stabilimenti è vietata a decorrere dal 30° giorno dalloro ottenimento. Per dette vinacce si applicano le normesul “ritiro sotto controllo” di cui all’art. 5 del decreton. 5396 del 27 novembre 2008 del Ministro delle politicheagricole alimentari e forestali, come sostituito dal D.M.n. 7407 del 4 agosto 2010.
Gli organi preposti alla vigilanza per la repressione del-le frodi sono incaricati dell’esecuzione del presente decreto.
Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Uffi-ciale della Regione siciliana.
Palermo, 27 luglio 2012.
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DECRETO 8 agosto 2012.
Calendario venatorio 2012/2013.
L’ASSESSOREPER LE RISORSE AGRICOLE E ALIMENTARI
Visto lo Statuto della Regione;Vista la legge regionale 15 maggio 2000, n. 10;Vista la legge 11 febbraio 1992, n. 157, recante “Norme
per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per ilprelievo venatorio” e successive modifiche ed integrazioni;
Vista la legge regionale 1 settembre 1997, n. 33, recan-te “Norme per la protezione, la tutela e l’incremento dellafauna selvatica e per la regolamentazione del prelievovenatorio. Disposizioni per il settore agricolo e forestale”e successive modifiche ed integrazioni;
Visto il D.P.C.M. 7 maggio 2003, con il quale è statainserita, limitatamente alla popolazione di Sicilia, laLepre italica (Lepus corsicanus) nell’elenco delle speciecacciabili di cui all’art. 18, comma 1, della leggen. 157/1992;
Visto il rinvio all’art. 18, legge n. 157/1992 previsto dal-l’art. 2, comma 5, legge regionale n. 33/1997 e dall’art. 10della legge regionale n. 7/2001;
Visto l’art. 20, commi 7-9, legge regionale n. 19/2005“Misure finanziarie urgenti e variazioni al bilancio della Re-gione per l’esercizio finanziario 2005. Disposizioni varie.”;
Vista la proposta di Piano regionale faunistico2011/2016 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dellaRegione siciliana n. 24 del 3 giugno 2011, nonché la modi-fica di proposta di detto piano pubblicata nella GazzettaUfficiale della Regione siciliana n. 11 del 16 marzo 2012resasi necessaria a seguito dell’intervento dell’art. 1, leggeregionale n. 19/2011;
Sentito ai sensi dell’art. 18, comma 1, legge regionalen. 33/1997 il Comitato regionale faunistico venatorio chenella seduta del 7 agosto 2012 ha espresso favorevolmenteil proprio parere;
Visto il decreto assessoriale n. 1391 del 9 maggio 2012che ha determinato la superficie agro-silvo-pastorale(S.A.S.P.) siciliana in ettari 2.416.475, e quella destinata aprotezione in ettari 661.331,20;
Considerato che per effetto dei dati censuari di cui alpunto precedente la percentuale di S.A.S.P. regionaledestinata a protezione è risultata pari al 27,3% di quellatotale, dunque superiore al limite minimo del 20% previ-sto dall’art. 14, comma 3, legge regionale n. 33/1997 comemodificato dall’art. 1, legge regionale n. 19/2011;
Considerato che per mero errore non è stata inclusanel calcolo della S.A.S.P. destinata a protezione quellacompresa nel raggio di 100 metri da immobili, fabbricatie stabili adibiti ad abitazione o a posto di lavoro ex art. 21,comma 1, lett. e), legge n. 157/1992 (Cfr. Corte cost., sent.n. 448/1997; C.d.S. sent. n. 2789/2010);
Vista la relazione tecnica redatta dall’ing. GianlucaSpilotri per conto delle Associazioni liberi cacciatori sici-liani e Federazione italiana della caccia dalla quale risultache la S.A.S.P. destinata a protezione di cui al punto pre-cedente è pari, per la provincia di Catania, al 3,46% dellaS.A.S.P. della stessa provincia;
Ritenuto che il livello di antropizzazione della campa-gna siciliana può assumersi, ai fini del presente decreto,pressoché omogeneo in tutte le provincie siciliane; che,pertanto, la S.A.S.P. destinata a protezione risulta essere:27,3% + 3,46% = 30,76% del totale della S.A.S.P. regionale,cioè Ha. 743.308;
Visto che ai sensi dell’art. 14, comma 6, legge regio-nale n. 33/1997 il 15% della S.A.S.P. di ogni provinciaregionale è destinato alla gestione privata della caccia; chetale superficie, pertanto, è pari a Ha. 362.471;
Visto il decreto assessoriale n. 1445 del 16 maggio2012 con il quale, in via di ricognizione, sono stati elencatigli Ambiti territoriali di caccia già costituiti in forza delprimo Piano faunistico-venatorio 1998-2003;
Preso atto che la superficie destinata agli AA.TT.CC. èin via residuale data dalla S.A.S.P. regionale al netto diquella già occupata da istituti di protezione, da aree ove ècomunque vietato l’esercizio venatorio, da aree destinatealla gestione privata della caccia ex art. 14, comma 6,legge regionale n. 33/1997; che, pertanto, detta superficietotale è di Ha. 1.310.696;
Visto il D.D.S. n. 1392 del 9 maggio 2012 con il qualeè stato definito l’indice medio regionale di densità venato-ria, nonché il D.A. n. 1621 del 24 maggio 2012 con il qualeè stato fissato per la stagione venatoria 2012/13 l’indicemassimo di densità venatoria;
Preso atto che, in adempimento agli obblighi interna-zionali e comunitari, ed in esecuzione dei precedenti Pianifaunistici-venatori, sono state istituite lungo le rotte dimigrazione 79 riserve naturali e 16 oasi di protezione indi-viduate nell’allegato B al presente decreto; che tale adem-pimento è stato accertato dal T.A.R. Palermo con sent.n. 548/2011; che la totalità delle zone umide regionali dimaggior interesse per lo svernamento ed il transito di spe-cie di avifauna acquatica insiste all’interno di aree inter-dette in via assoluta all’attività venatoria; che su quasi tuttii rimanenti laghi artificiali siciliani gestiti dai Consorzi dibonifica o da altri Enti pubblici l’esercizio venatorio è pre-cluso ai sensi dell’art. 24, comma 5, legge regionalen. 33/1997 (fondi chiusi); che, infine, su alcuni invasi deipochi restanti vige il regime giuridico previsto per S.I.C. oZ.S.C. e Z.P.S.;
Preso atto che ad oggi nessun ente portatore di inte-ressi collettivi in materia ambientale ha messo in moral’Amministrazione perché provveda a sottoporre a prote-zione eventuali ulteriori habitat ritenuti, sulla base di vali-de evidenze scientifiche meritevoli di tutela ambientale aisensi della “direttiva Uccelli”;
Preso atto, pertanto, che in tutto il territorio sicilianola fauna acquatica gode di un livello di protezione per ciòche riguarda l’attività venatoria quasi assoluto;
Preso atto, che salvo pochissime eccezione ininfluentisotto il complessivo grado protezionistico assicurato allafauna selvatica, è stato attuato il Piano regionale dei par-chi e delle Riserve naturali riguardante la costituzione di87 riserve naturali alle quali si aggiungono i Parchi del-l’Etna, delle Madonie, dei Nebrodi, dell’Alcantara, di Flo-ristella e l’istituendo Parco dei Monti Sicani;
Preso atto che in Sicilia, in esecuzione dei precedentiPiani faunistici-venatori sono state istituite, nei limiti ter-ritoriali dettati dall’art. 14, comma 6, legge regionalen. 33/1997, Aziende faunistico-venatorie e Aziende agro-venatorie, oltre che allevamenti di fauna selvatica a scopodi ripopolamento di cui all’allegato B al presente decreto;
Preso atto che sotto l’aspetto sostanziale la S.A.S.P. sici-liana risulta, quindi, già differenziata per effetto della ese-cuzione del primo Piano faunistico-venatorio 1998/2003,essendo stata in parte destinata agli AA.TT.CC., in parte de-stinata alla gestione privata della caccia attraverso l’istitu-zione di Aziende faunistico-venatorie, Aziende agro-vena-torie, ecc., in parte destinata a protezione attraverso le isti-tuite riserve naturali, oasi di protezione, zone di ripopola-
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mento e cattura, oltre che attraverso i Parchi regionali; chetale differenziazione, ovviamente, non viene meno per l’es-sere venuti a termine i precedenti Piani faunistici-venatori;
Vista la sentenza n. 510/2012 del C.G.A. per la Regionesiciliana che ha dichiarato irricevibili le censure dedotteda Legambiente e altri avverso il Piano faunistico-venato-rio 2006/11;
Visto che il termine di durata quinquennale del Pianofaunistico-venatorio di cui all’art. 15, comma 1, leggeregionale n. 33/1997 - da interpretarsi alla luce dell’art. 14,comma 7, legge n. 157/1992 - è ordinatorio;
Visto che il legislatore regionale non è intervenuto,come precedentemente fatto con la disposizione transito-ria di cui all’art. 3, legge regionale n. 19/2011, per ridareforza di legge alla proposta di Piano faunistico-venatorio2011/16 e alla sua modifica;
Ritenuto, pertanto, che sino alla pubblicazione delPiano faunistico-venatorio 2011/16 (il cui complesso pro-cedimento di V.A.S. si avvia a conclusione) vige la destina-zione differenziata del territorio da applicarsi secondo lepercentuali di cui all’art. 1, comma 1, legge regionalen. 19/2011. Ciò, sia secondo l’aspetto sostanziale di cui alpunto 19, sia in ragione meramente formale a seguito diquanto esposto ai punti 19.1, 19.2, 19.3;
Preso atto, dunque, che l’Amministrazione, in esecu-zione del primo Piano faunistico-venatorio 1998/2003 hagià assolto attraverso la destinazione differenziata del ter-ritorio all’obbligo di pianificazione dello stesso nei modidettati dall’art. 10, commi 1-2-3-4-5-6, legge n. 157/1992;
Preso atto che attraverso l’originaria istituzione degliAA.TT.CC., la determinazione degli indici di densità vena-toria, la redazione - ai sensi degli artt. 18, comma 4, leggen. 157/1992 e 18, comma 1, legge regionale n. 33/1997 - delpiano di abbattimento annuale conformato, per quanto inappresso, al parere dell’ISPRA, l’Amministrazione haanche assolto all’obbligo di programmazione dell’attivitàvenatoria nei modi definiti dall’art. 14 stessa leggen. 157/1992; che, pertanto, sono stati rispettati i principicardine di pianificazione e programmazione del prelievoex legge quadro n. 157/1992;
Considerato che ai sensi dell’ultimo periodo dell’art.14, comma 7, legge n. 157/1992 l’elaborazione del redigen-do Piano faunistico-venatorio 2011/16 si sostanzierà inuna verifica circa la realizzazione del precedente Piano,nell’eventuale perseguimento degli obiettivi non raggiunti,nella eventuale modifica di tali obiettivi, e nella eventualeindividuazione di nuovi obiettivi. Si sostanzierà, in altreparole, in una revisione del precedente Piano;
Considerato che in Sicilia con decreto n. 46/GAB del21 febbraio 2005 dell’Assessorato regionale per il territorioe l’ambiente (ARTA) sono stati istituiti n. 204 Siti diImportanza Comunitaria (SIC), n. 15 Zone di protezionespeciale (ZPS) e n. 14 aree contestualmente SIC e ZPS, perun totale di 233 aree e che successivamente il Ministerodell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, condecreto del 2 agosto 2010 (supplemento ordinario n. 205alla Gazzetta Ufficiale n. 197 del 24 agosto 2010), ha ripor-tato per la Sicilia 217 SIC dei 218 SIC precedentementeidentificati con il decreto ARTA del 21/02/2005 n. 46 e del5 maggio 2006, escludendo il SIC ITA090025 “Invaso diLentini”;
Considerato che la superficie totale occupata dai sitidella Rete natura 2000 esterna alle aree protette è di etta-ri 145.027,5 (v. proposta di modifica al Piano faunistico-venatorio 2011/16) pari al 6% della S.A.S.P. regionale e al12% della S.A.S.P. destinata agli AA.TT.CC.;
Considerato che, salvo più stringenti misure di conser-vazione della fauna selvatica previste nei rispettivi piani digestione, in ogni sito della Rete natura 2000 sono apposte,comunque, le ulteriori limitazioni all’esercizio dell’attivitàvenatoria di cui al decreto del Ministero dell’ambiente edella tutela del territorio 17 ottobre 2007, n. 28223 -Gazzetta Ufficiale 6 novembre 2007, n. 258;
Ritenuto che, ai fini di una corretta valutazione delcomplessivo grado di protezione assicurato alla fauna sel-vatica, occorre tenere in considerazione che alla quota del30,76% della S.A.S.P. già assoggettata ad un regime di pro-tezione assoluto, si accosta una quota del 12% di S.A.S.P.destinata agli AA.TT.CC. occupata dai siti della Rete natu-ra 2000 in cui vige un regime di protezione relativo postoattraverso i rispettivi piani di gestione dei singoli siti, non-ché attraverso il sopracitato decreto del Ministero del-l’ambiente e della tutela del territorio e del mare;
Considerando che l’art. 2 della Convenzione di Parigidel 18 ottobre 1959, resa esecutiva in Italia con legge n.812 del 24 novembre 1978, protegge tutti gli uccelli duran-te il periodo di riproduzione, e gli uccelli migratori anchedurante il percorso di ritorno nei luoghi di nidificazione;
Considerato che la Convenzione di Berna del 19 set-tembre 1979, resa esecutiva in Italia con legge 5 agosto1981 n. 503, la direttiva n. 2009/147/CE, così come in pre-cedenza la direttiva n. 79/409/CEE, non indicano date pre-cise in merito all’inizio ed alla fine della stagione di cacciama, lasciando agli Stati membri dell’Unione la definizionedei calendari venatori, si limitano a stabilire che gli uccel-li selvatici non possano essere cacciati durante la stagioneriproduttiva e di dipendenza dei giovani dai genitori e,limitatamente agli uccelli migratori, durante il ritorno ailuoghi di nidificazione (migrazione prenuziale);
Considerato che l’art. 7 della direttiva n. 2009/147/CE,secondo cui «In funzione del loro livello di popolazione,della distribuzione geografica e del tasso di riproduzione,in tutta la Comunità le specie elencate nell’allegato II posso-no essere oggetto di atti di caccia nel quadro della legisla-zione nazionale» ha trovato, per pacifico insegnamento del-la Corte costituzionale, attuazione tramite l’art. 18 della leg-ge n. 157 del 1992 che contempla appositi elenchi nei qualisono previste le specie cacciabili, i relativi periodi in cui neè autorizzato il prelievo venatorio, nonché i procedimentidiretti a consentire eventuali modifiche a tali previsioni. Neconsegue che lo stesso art. 18 garantisce, nel rispetto degliobblighi comunitari e internazionali, standard minimi euniformi di tutela della fauna sull’intero territorio naziona-le (cfr., ex plurimis, Corte costituzionale sentenza n.536/2001; sentenza n. 227/2003; sentenza n. 233/2010);
Considerato che l’art. 42, legge n. 96/2010 (leggecomunitaria 2009) introducendo, tra l’altro, il comma1/bis all’art. 18, legge n. 157/1992 non ha modificato i ter-mini di apertura e chiusura del prelievo venatorio fissatiprecedentemente dal legislatore, statuendo semplice-mente dei principi che il legislatore stesso ha evidente-mente ritenuto essere già ossequiati dall’art. 18, comma 1,stessa legge n. 157/1992 (cfr. T.A.R. Piemonte ord.n. 691/2010; T.A.R. Veneto, sez. I, ord. n. 780/2010);
Considerato, quindi, che l’art. 18, comma 1/bis, leggen. 157/1992 deve essere inteso come posto a baluardo disuccessive possibili integrazioni al calendario venatoriostatale di specie cacciabili, il cui periodo di attività vena-toria dovrà rispettare i principi dettati dal diritto comuni-tario e internazionale;
Considerato che, ai fini della salvaguardia del patri-monio faunistico e salva la procedura di cui all’art. 18,
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comma 4, legge regionale n. 33/1997 i motivi, importantie di carattere eccezionale, che in Sicilia possono compor-tare, in via temporanea, l’imposizione di particolari divie-ti di caccia o riduzione dei relativi periodi di prelievo sonoquelli connessi alla diminuzione della consistenza fauni-stica di determinate popolazioni, alla sopravvenienza diparticolari condizioni ambientali, stagionali o climatiche,a malattie o altre calamità di cui allo stesso art. 18,comma 4, legge regionale n. 33/1997;
Considerato che, salvo il procedimento particolareprevisto nelle ipotesi citate al punto precedente, ogni ulte-riore intervento che modifica definitivamente il calenda-rio venatorio legale, di cui all’art. 18, comma 1, leggen. 157/1992, può attuarsi esclusivamente attraverso il pro-cedimento generale di revisione di cui all’art. 18, comma3, stessa legge appositamente previsto anche per questio-ni riguardanti la consistenza delle singole specie;
Considerato che, in assenza delle condizioni previstenei punti precedenti, le date di apertura e chiusura dellacaccia restano fissate dall’art. 18, comma 1, leggen. 157/1992, non potendosi riconoscere altrimenti poterediscrezionale all’Amministrazione di modificare le datedel calendario venatorio legale;
Considerato di non potere attribuire valore giuridico aclassificazioni unilaterali BirdLifeInternational circa lostatus delle popolazioni aviatiche: classificazioni non rico-nosciute da organi istituzionali. Considerato, altresì, dinon potere attribuire valore giuridico a studi, linee guida,documenti redatti dal c.d. Comitato Ornis, e qualsiasialtro contributo scientifico riguardante la gestione dellesingole specie tendenti a contrarre o ampliare i periodi diattività venatoria fissati dalla legge. Ciò, anche per duediverse ragioni: perché non sempre detti contributi scien-tifici provenienti da più fonti sono sovrapponibili; perchéavendo essi carattere generale non tengono conto dellespecifiche realtà regionali (cfr. T.A.R. Piemonte, sez. II,ord. 691/2010). Su quest’ultimo aspetto si osserva che leunità operative decentrate dell’ex Istituto nazionale dellafauna selvatica, oggi ISPRA, previste dall’art. 7, comma 2,legge n. 157/1992 in funzione della osservazione e dellostudio delle diverse realtà ambientali regionali, non sonostate, ad oggi, istituite.
Considerato che, fermo restando l’assenza di pre-gnanza giuridica nei contributi scientifici di cui al punto31, con nota di riscontro prot. n. 29844T-A 11 del 13 set-tembre 2010, avente ad oggetto “Interpretazione del docu-mento “Guida per la stesura dei calendari venatori ai sensidella legge n. 157/92, così come modificata dalla leggecomunitaria 2009, art. 42”, l’ISPRA ha comunicato allaFederazione italiana della caccia che: “rientra nelle facol-tà delle Regioni l’eventuale utilizzo della sovrapposizionedi una decade (tra attività venatoria e migrazione pre-nuziale o termine del periodo riproduttivo) nella definizio-ne delle date di apertura e chiusura della caccia rispetto aquanto stabilito dal documento Key Concepts of article7(4) of Directive n. 79/409/EEC on Period of Reproductionand prenuptial Migration of huntable bird Species in theEU”; che anche questa possibilità è prevista dalla “Guidaalla disciplina della caccia nell’ambito della direttivan. 79/409/CEE sulla conservazione degli uccelli selvatici”;
Considerato che ai sensi degli art. 14, comma 5, leggen. 157/1992 e 22, comma 5, lett. a), legge regionalen. 33/1997 la posizione giuridica del cacciatore di esercita-re l’attività venatoria nell’ambito territoriale di caccia diresidenza è di diritto soggettivo, e che tale diritto non puòessere svuotato sottraendogli, di fatto, i territori idonei
all’attività venatoria, o consentendogli di esercitare la cac-cia in periodi in cui i flussi migratori post-nuziali si sonoesauriti (cfr. T.A.R. Bari, sez. I, sentenza n. 496/1997);
Considerato che il diritto di caccia di cui al punto pre-cedente ha nell’ordinamento italiano pregnanza tale daincidere attraverso l’art. 842 c.c. persino sul diritto di pro-prietà, e che tale incidenza trova copertura costituzionalenell’art. 42, comma 2, della Carta;
Considerato che, nell’ipotesi in cui si voglia osservarela posizione giuridica del cacciatore da un’ottica diversada quella data dall’art. 842 c.c., occorre pur sempre valu-tare che, in forza del carattere pubblico della pianifica-zione faunistica-venatoria, tale posizione giuridica,comunque la si voglia configurare, ha forza tale all’inter-no dell’ordinamento da determinare, attraverso l’art. 15,comma 11, legge n. 157/1992, un vincolo venatorio cui èassoggettato il proprietario terriero (v. Innocenzo Gorlani,La caccia programmata, Greentime, seconda edizione,pag. 91);
Considerato che l’attività venatoria si sostanzia in unamanifestazione di natura sociale la quale, per quantosopra, può persino determinare la deroga a conclusioninegative delle valutazioni d’incidenza, ferma restandol’adozione di misure compensative necessarie a garantirela coerenza globale della Rete natura 2000 (v. art. 5,comma 9, D.P.R. n. 357/1997);
Ritenuto che l’Istituto superiore di protezione ambien-tale (ISPRA) esprime tre diverse tipologie di pareri: obbli-gatorio e non vincolante quello ex art. 18, comma 2, leggen. 157/1992 con riferimento alla preapertura dell’attivitàvenatoria; meramente interlocutorio, non obbligatorio enon vincolante quello ex art. 18, comma 4, leggen. 157/1992, con riferimento alle date legali di apertura echiusura dell’attività venatoria di cui all’art. 18, comma 1,legge n. 157/1992; obbligatorio e vincolante quello di cuiall’art. 18, comma 2, penultimo periodo, legge n. 157/1992come introdotto dall’art. 42, comma 2, legge n. 96/2010(legge comunitaria 2009) relativo alla posticipazione nonoltre la prima decade di febbraio dell’attività venatoria;
Sentite ai sensi dell’art. 8, comma 3, legge regionalen. 33/1997 le notizie e le proposte utili alla formulazionedel Calendario venatorio 2012/2013 fornite dalle Unitàoperative periferiche del Servizio 7°, Ripartizioni fauni-stico-venatorie ed ambientali, a seguito di acquisizione delparere dei rappresentanti delle associazioni agricole,venatorie ed ambientaliste presenti nella provincia dicompetenza;
Viste le indicazioni inoltrate dalle Ripartizioni fauni-stico-venatorie, ai sensi dell’art. 8, lettera p) della sopracitata legge regionale n. 33/1997 circa i territori comunalinei quali consentire l’uso del furetto munito di idonea edefficiente museruola;
Considerato che, ai sensi dell’art. 19, comma 1 bis,della legge regionale n. 33/1997, i limiti temporali di aper-tura del prelievo venatorio di ciascuna specie cacciabilepossono essere modificati in relazione a situazioniambientali, biologiche, climatiche e meteorologiche dellediverse realtà territoriali (preapertura), e che detti limitidevono essere comunque contenuti tra l’1 settembre ed il31 gennaio dell’anno successivo nel rispetto dell’arco tem-porale massimo indicato al comma 1 dell’articolo 18 dellalegge 11 febbraio 1992, n. 157; che tale potere discreziona-le attribuito alla P.A. non può essere riletto nel senso cherisponda ad esigenze di tutela e protezione della fauna sel-vatica, bensì nel senso che qualora a seguito di situazioniambientali, biologiche, climatiche e meteorologiche la
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fauna selvatica abbia acquistato uno stato di maturità taleda potere essere assoggettata a prelievo, oppure che i flus-si migratori risulterebbero probabilmente anticipatirispetto alla terza domenica di settembre, sussistendone lealtre condizioni di natura protezionistica quali quelle rife-rite alla consistenza delle popolazioni, il prelievo può esse-re anticipato. Ciò per le seguenti ragioni: perché le normespecificatamente poste a tutela della fauna selvatica alverificarsi delle situazioni di cui sopra non sono, né l’art.19, comma 1/bis, legge regionale n. 33/1997, né l’art. 18,comma 2, legge n. 157/92, bensì gli artt. 19, comma 1,legge n. 157/1992 e 18, comma 4, legge regionalen. 33/1997; perché altrimenti non si comprenderebbe ladifferenza di significato tra i due diversi gruppi di norme;perché sarebbe irragionevole imporre come data di aper-tura della stagione venatoria quella in cui i flussi migratoripost-nuziali (in tempo di preapertura quelli della Tortora)si sono esauriti; perché, se ogni possibile anticipazione oposticipazione delle date fissate nel Calendario venatoriolegale fosse letta in chiave esclusivamente protezionistica,non si spiegherebbe il senso da attribuire all’art. 14,comma 4, legge n. 157/1992 secondo il quale la pressionevenatoria può essere incrementata qualora si siano avutemodifiche positive della popolazione faunistica, oppureall’art. 18, comma 6, legge n. 157/1992 secondo il quale nelperiodo intercorrente tra il l’1 di ottobre e il 30 novembre,cioè il periodo in cui si svolge la gran parte delle migrazio-ni post-nuziali, la pressione venatoria può essere aumen-tata sino a cinque giorni per settimana per cacciatore; per-ché il prolungamento del periodo di caccia al 10 febbraioex art. 18, comma 2, penultima parte, come introdotto dal-l’articolo 42, comma 2, della legge 4 giugno 2010, n. 96(legge comunitaria 2009), non può essere certo intesocome posto a tutela della fauna (non a caso, infatti, il pare-re dell’ISPRA è, per la prima volta, vincolante); perché illimite posto alla preapertura della stagione venatoria, nonprima del primo di settembre, rappresenta l’equilibrio tradiritti e/o interessi dei cacciatori ad esercitare l’attivitàvenatoria e interessi protezionistici delle associazioniambientaliste: equilibrio, o compromesso che dir si voglia,che il legislatore statale e regionale hanno, evidentemente,ritenuto giusto;
Ritenuto che la formula “diverse realtà territoriali”, dicui all’art. 19, comma 1/bis, legge regionale n. 33/1997,ricalca pedissequamente la formula utilizzata dal legisla-tore statale posta nell’art. 18, comma 2, legge n. 157/1992la quale, però, va intesa anche con riferimento a Regioniposte a latitudini talmente distanti da comportare, permotivi fondamentalmente climatici, sostanziali anticipa-zioni della fine dei periodi riproduttivi di diverse specie, dital che la preapertura della caccia, come avallato dal-l’ISPRA, risulta giustificabile; che le realtà territoriali deidiversi AA.TT.CC. siciliani possono considerarsi, per ciòche riguarda le tre specie prelevabili in regime di preaper-tura, pressoché omogenee; che là dove l’osservazione dellediverse realtà territoriali siciliane ha consigliato necessa-rie differenziazioni del prelievo sostenibile, l’Amministra-zione ne ha tenuto minuziosamente conto (v.di limitazionitemporali e territoriali al prelievo di acquatici, Lepre ita-lica, Combattente, Moretta, di cui al punto 44, lett. a), f),g), h); v.di limitazioni territoriali e temporali all’uso delfuretto nella caccia al coniglio selvatico ex punto 7dell’allegato A al presente Calendario venatorio);
Osservato che, nel corso della trascorsa stagione vena-toria, quasi tutte le Regioni italiane hanno autorizzato lacaccia in regime di pre-apertura (1/15 settembre 2012);
che in tutte le Regioni le quali hanno, ad oggi, pubblicatoil Calendario venatorio 2012/13 e cioè Puglia, Umbria,Calabria, Piemonte, Toscana, Sardegna, Veneto, Abruzzo,Friuli, è stato autorizzato l’esercizio dell’attività venatoriain regime di pre-apertura;
Visto il parere espresso ai sensi dell’art. 18, comma 2,legge n. 157/1992 dall’ISPRA riguardante la proposta dipre-apertura della caccia il primo di settembre c.a. allatortora, al colombaccio, al coniglio selvatico, alla quaglia;che l’Istituto in parola ha espresso parere favorevole perl’anticipazione della caccia al coniglio selvatico, parerefavorevole per l’anticipazione, limitatamente a tre giorna-te, della caccia alla tortora; parere non favorevole per l’an-ticipazione della caccia a quaglia e colombaccio;
Ritenuto, per quanto detto al punto 34, che il parereriguardante la pre-apertura della stagione venatoria, sep-pur obbligatorio, non è, salva motivazione, vincolante perl’ente che lo ha chiesto (cfr. T.A.R. Veneto, sez. I, ord.n. 780/2010; T.A.R. Piemonte, sez. II, ord. n. 691/2010;T.A.R. Marche, sez. I, ord. n. 624/2010; T.A.R. Veneto, sen-tenza n. 1508/2011, T.A.R. Palermo, sez. I, sentenzan. 1633/2009; T.A.R. Brescia, sez. II, sent. n. 1827/2009;T.A.R. Lazio, sentenza n. 2443/2011, T.A.R. Emilia-Roma-gna, sez. II, ord. n. 436/2012, ecc.);
Considerato che la pre-apertura della stagione venato-ria non necessita di una particolare e diffusa motivazioneo istruttoria, dal momento che l’art. 18 comma 2, leggen. 157/1992 consente alle regioni di modificare le dated’inizio e termine dell’esercizio venatorio, purché conte-nute tra l’1 settembre ed il 31 gennaio dell’anno successivoe nel rispetto dell’arco temporale massimo indicato alcomma 1 dello stesso articolo (cfr. T.A.R. Marche, Ancona,sentenza n. 365/2002);
Ritenuto che i motivi delle scelte effettuate dall’Ammi-nistrazione in tema di preapertura della caccia sono ascri-vibili a quella sfera di discrezionalità tecnica propria diogni P.A. (cfr. T.A.R. Marche, Ancona, sent. n. 365 del9 maggio 2002; T.A.R. Piemonte, ord. n. 691/2010; C.d.S.,sez. V, sentenza n. 1640 del 22 marzo 2012; Consiglio diStato, sez. V, 11 maggio 2012 n. 2732; Consiglio di Stato,sez. V, 3 maggio 2012 n. 2552; Consiglio di Stato, sez. V,3 maggio 2012, n. 2536);
Ritenuto, tuttavia, di esporre dettagliatamente leragioni per le quali alcune parti di detto parere riguardan-te la pre-apertura della stagione venatoria non sono con-divisibili:
a) con riferimento alla caccia al coniglio selvaticoper tutto il periodo di pre-apertura proposto dall’Ammi-nistrazione si registra il parere favorevole dell’ISPRA e,pertanto, si conferma quanto proposto;
b) con riferimento alla limitazione a tre giornate dipre-apertura della caccia alla tortora si osserva: che lasituazione demografica della popolazione nidificante inSicilia è giudicata stabile (AA.VV., 2008); che la popolazio-ne nidificante in Italia è giudicata in incremento da unrecente studio del 2011 da parte del MIPAAF, 2011; che lepopolazioni migratrici provenienti dai paesi balcanicisono giudicate stabili (BirdLifeInternational 2004); che idati di prelievo provenienti dai tesserini venatori elaboratida questo Assessorato dimostrano nelle 6 stagioni di stu-dio dal 2003-04 al 2008-09 una stabilità dell’indice deri-vante dal totale dei capi dichiarati abbattuti in Sicilia sud-diviso per le giornate di caccia usufruite, confermandocosì i dati di stabilità delle popolazioni oggetto di caccianella Regione. Da altra angolatura si osserva, altresì, chedetta specie già ai primi temporali di settembre abban-
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dona l’isola per migrare, con l’effetto che nel corso di tuttol’anno risulta pressoché cacciabile solo durante il periododi pre-apertura. Pertanto, l’Amministrazione si conformaparzialmente al parere dell’ISPRA nel senso che sonoautorizzati quattro giorni di caccia in regime di pre-aper-tura alla specie rispetto agli undici proposti;
c) con riferimento alla data anticipata di chiusuradella caccia alla tortora si ritiene, in via precauzionale,che ai sensi dell’art. 18, comma 4, legge regionalen. 33/1997 si possa recepire il parere dell’ISPRA e, per-tanto, l’Amministrazione si conforma in tal senso;
d) con riferimento al parere dell’ISPRA di posticipa-re la data di apertura della caccia al colombaccio al primodi ottobre si osserva: che trattasi di una specie la cui popo-lazione nidificante in Sicilia viene considerata sedentaria;che l’areale siciliano di questa popolazione ha avuto, nel-l’arco di un trentennio, una notevolissima espansione pas-sando da una copertura del 43,1% nel periodo 1979-1983(Massa, 1985) al 52,5% nel periodo 1984-1992 (Lo Valvo etal., 1993) al 91,2% nel periodo 1993-2006 (AA.VV., 2008),colonizzando anche alcune isole minori; che a livello ita-liano un recente studio del Ministero politiche agricole eforestali dimostra che dal 2000 al 2010 la specie è in forteincremento come popolazione nidificante (MIPAAF 2011);che a livello europeo attualmente la specie è consideratain incremento (EBCC website); che a livello globale la spe-cie non è ritenuta minacciata (IUCN, 2011); che la specieè stata sempre soggetta ad una intensa attività di caccia inSicilia durante la pre-apertura, e ciò non ha influito nega-tivamente sulla popolazione che è in continuo incremen-to, come confermato da tutte le fonti sopra descritte; che,a parte le risultanze scientifiche, è di comune esperienza ilfatto che la specie in questione ha colonizzato non soltan-to i borghi sparsi nella campagna siciliana ma, addirittu-ra, i centri e le periferie delle grandi città dell’isola; che,infine, la specie è talmente diffusa da essere inclusa anchenell’allegato III/A della direttiva n. 2009/147/CE.
Per quanto detto, il parere dell’ISPRA di posticipazio-ne dell’apertura della caccia a questa specie il primo diottobre non è condivisibile. Si conferma, quindi, la pre-apertura alla specie limitatamente a quattro giornate dicaccia. Diversamente da quanto previsto nella proposta dicalendario venatorio, la prima chiusura della caccia alcolombaccio è anticipata al 31 dicembre 2012;
e) con riferimento al periodo 1 febbraio/10 febbraiodi caccia al colombaccio si registra il parere favorevolecondizionato dell’ISPRA e, pertanto, si conferma quantoproposto dall’Amministrazione, la quale recepisce le con-dizioni;
f ) con riferimento alla proposta di pre-aperturadella caccia alla quaglia si prende atto del parere non favo-revole espresso dall’ISPRA e, pertanto, l’Amministrazionesi adegua in tal senso. Per ciò che riguarda la data di aper-tura alla specie è da dire: che il documento europeoORNIS Key Concepts stabilisce che per la quaglia in Italiail periodo riproduttivo termina nella seconda decade disettembre; che la Guida interpretativa della direttivan. 147/2009/CE stabilisce che è ammissibile utilizzare unadecade di sovrapposizione fra la fine della stagione ripro-duttiva e l’inizio della stagione venatoria, ovvero è possibi-le aprire la caccia ad una data specie nella stessa decadein cui è stabilita la fine della stagione riproduttiva: ciò inquanto la sovrapposizione è considerata potenziale o teo-rica; che l’ISPRA, con parere prot. 29844 T- A11 del 13 set-tembre 2010, reso alla Federazione italiana della caccia,ha esplicitamente ammesso che è facoltà delle regioni
applicare la decade di sovrapposizione nella fissazionedelle stagioni di caccia; che il periodo di riproduzionedella specie in Sicilia è considerato finito alla metà diluglio (Lo Valvo et al., 1993); che in base a quanto sopraesposto alla data del 16 settembre sono presenti in Siciliasoggetti che hanno terminato il periodo riproduttivo e sog-getti migratori provenienti da aree di nidificazione più set-tentrionali; che i dati sulla popolazione nidificante inSicilia dimostrano una situazione demografica favorevole(AA.VV., 2008); che la popolazione nidificante in Italia ègiudicata in incremento da uno studio recente (MIPAAF,2011); che la situazione demografica della maggior partedei Paesi da cui originano le popolazioni migratrici cheinteressano la Sicilia è favorevole (BirdLifeInternational,2004); che a livello internazionale la specie non è ritenutaminacciata (IUCN website); che i dati di prelievo censitidai tesserini venatori elaborati da questo Assessoratodimostrano nelle 6 stagioni di studio dal 2003-2004 al2008-2009 una stabilità dell’indice dato dal totale dei capidichiarati abbattuti in Sicilia suddiviso per le giornate dicaccia usufruite, confermando così i dati di stabilità dellepopolazioni oggetto di caccia nella Regione.
Pertanto, il parere espresso dall’ISPRA di posticiparela data di apertura della caccia alla quaglia il primo diottobre non è condivisibile, e per l’effetto tale data è fissatail 16 settembre 2012. In assenza di pre-apertura, la chiu-sura della caccia a detta specie è spostata, rispetto allaproposta di calendario venatorio, al 31 dicembre 2012;
Sentito l’ISPRA che, ai sensi dell’art. 18, comma 4,legge n. 157/1992, ha espresso in alcuni punti della propo-sta di calendario venatorio 2012-13 il proprio parere nonfavorevole di apertura e chiusura della caccia nei terminifissati dal Calendario venatorio legale proposto;
Ritenuto, per quanto espresso al punto 34, meramen-te interlocutorio, non obbligatorio, e non vincolante ilparere che precede (cfr. Corte cost., sentenza n. 332/2006);
Ritenuto, tuttavia, di dare conto, non solo sotto il pro-filo giuridico ma anche sotto quello biologico, delle ragio-ni per le quali il parere dell’ISPRA non è, in parte, condi-visibile, nonostante il calendario venatorio, al di la’ dellapossibile pre-apertura della caccia e della determinazionedei carnieri giornalieri e stagionali, ha fondamentalmentenatura normativa ed è sottratto ad ogni onere motivazio-nale ai sensi dell’art. 3, comma 2, legge n. 240/1991 (cfr.T.A.R. Piemonte, sez. II, ord. 691/2010). Ciò, fermo restan-do e senza nulla togliere a quanto detto al punto 31;
a) con riferimento al parere di posticipazione dal 16settembre al primo di ottobre della data di apertura legaledella caccia ad alzavola, canapiglia, fischione, germanoreale, mestolone, codone, moriglione, pavoncella, beccac-cino, folaga, gallinella d’acqua, porciglione, allodola,merlo, tordo bottaccio, tordo sassello e cesena, in via pre-cauzionale, si ritiene che ai sensi dell’art. 18, comma 4,legge regionale n. 33/1997 si possa recepire detto pareredell’ISPRA e, pertanto, l’Amministrazione si conforma intal senso;
b) con riferimento al parere di anticipazione dal 31gennaio 2013 al 10 gennaio 2013 della data di chiusuralegale della caccia al tordo bottaccio si osserva: che laGuida interpretativa della direttiva n. 147/2009/CE stabili-sce al paragrafo 2.7.10 che le Regioni degli Stati membripossono discostarsi nel fissare le date di chiusura dellacaccia individuate nel documento ORNIS Key Conceptsqualora dispongano di dati regionali propri che attestinodifferenze nei tempi d’inizio della migrazione pre-nuziale;che dall’andamento delle ricatture in Italia meridionale,
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inclusa la Sicilia, di soggetti inanellati all’estero si rilevache l’incremento costante delle ricatture stesse si verificaa partire dalla prima decade di febbraio: periodo, questo,da assumere, quindi, come reale inizio della migrazionepre nuziale (Andreotti et al., 1999). Tanto premesso, nonessendo giustificabile un ulteriore restringimento delperiodo di caccia, non si condivide il parere di anticipareanche la chiusura della caccia alla specie, e per l’effetto siapplica, come previsto nella proposta di calendario vena-torio, la data legale di chiusura del 31 gennaio 2013;
c) con riferimento al parere di anticipazione dal 31gennaio al 10 gennaio della data di chiusura legale dellacaccia al tordo sassello si osserva: che la migrazione prenuziale della specie comincia, secondo il documentoORNIS Key Concepts, nella terza decade di gennaio; chela Guida interpretativa della direttiva n. 147/2009/CE, aiparagrafi 2.7.2 e 2.7.9 stabilisce che, nella predisposizionedelle stagioni di caccia da parte degli Stati Membri, è con-sentita una certa flessibilità, esplicitando che è ammissibi-le utilizzare una decade di sovrapposizione fra l’iniziodella migrazione pre nuziale e la chiusura della stagione,ovvero è possibile chiudere la caccia ad una data specienella stessa decade in cui è stabilito l’inizio della migrazio-ne pre-nuziale, in quanto la sovrapposizione è considera-ta potenziale o teorica; che l’ISPRA, con parere prot.29844 T- A11 del 13 settembre 2010 reso alla Federazioneitaliana della caccia, ha esplicitamente ammesso che èfacoltà delle Regioni applicare la decade di sovrapposi-zione nella fissazione delle stagioni di caccia. Tanto pre-messo, non essendo giustificabile un ulteriore restringi-mento del periodo di caccia, non si condivide il parere dianticipare anche la chiusura legale della caccia alla speciee per l’effetto si conferma la data legale di chiusura al 31gennaio 2013 di cui alla proposta di calendario venatorio;
d) con riferimento al parere di anticipazione dellachiusura della caccia alla beccaccia dal 31 gennaio 2013 al31 dicembre 2012 si osserva: che sono stati pubblicati duetesti scientifici in cui la popolazione eurasiatica occiden-tale di beccaccia è giudicata stabile (Wetlands Interna-tional, 2006, Delany et al. 2009); che l’ente BirdLifeInter-national nell’aggiornamento 2011 riguardante lo statusdelle popolazioni di uccelli, sul proprio sito internet defi-nisce “globalmente stabile” la tendenza demografica dellabeccaccia in Eurasia occidentale; che l’andamento del pre-lievo venatorio di beccacce in Sicilia, protratto sino al 31gennaio, e rilevato da questo Assessorato suddividendo iltotale di beccacce dichiarate abbattute nella Regione peril totale delle giornate di caccia fruite nel corso delle 6 sta-gioni che vanno dal 2003-2004 al 2008-2009, fa registrareun incremento dal 2003-2004 al 2005-2006 e successiva-mente una stabilità sui livelli del 2005-2006. Ciò dimostrauna situazione favorevole delle presenze pluriennali dellaspecie in Sicilia; che a ogni buon conto il prelievo di bec-cacce avverrà secondo quando stabilito dal Piano digestione internazionale della beccaccia di cui all’allegato Aper ciò che concerne il protocollo emergenza freddo.Pertanto, non è giustificabile l’anticipazione della datalegale di chiusura della caccia a detta specie e per l’effettosi conferma la data legale di chiusura al 31 gennaio 2013prevista nella proposta di calendario venatorio;
e) con riferimento al parere di anticipazione dal 31gennaio 2013 al 20 gennaio 2013 della data di chiusuralegale della caccia ad alzavola, canapiglia, fischione, ger-mano reale, mestolone, codone, moriglione, pavoncella,beccaccino, folaga, gallinella d’acqua, porciglione si osser-va quanto in appresso: che per le specie fischione, mesto-
lone, moriglione, pavoncella, beccaccino, gallinella d’ac-qua e porciglione il periodo della migrazione pre-nuzialecomincia, come da documento ORNIS Key Concepts2007, testo di riferimento per l’Unione europea, successi-vamente alla data del 31 gennaio e quindi non si verificanemmeno una decade di sovrapposizione fra stagionevenatoria e migrazione pre-nuziale, ottemperando, perciò,ai principi della direttiva n. 147/2009/CE e della legge n.157/92; che per le specie alzavola, canapiglia, codone efolaga il periodo della migrazione prenuziale comincia,secondo il documento ORNIS Key Concepts 2007, nellaterza decade di gennaio, e la Guida Interpretativa delladirettiva n. 147/2009/CE, ai paragrafi 2.7.2 e 2.7.9 stabili-sce che nella predisposizione delle stagioni di caccia daparte degli Stati membri è consentita una certa flessibili-tà, esplicitando che è ammissibile utilizzare una decade disovrapposizione fra l’inizio della migrazione pre-nuziale ela chiusura della stagione, ovvero è possibile chiudere lacaccia ad una data specie nella stessa decade in cui è stabi-lito l’inizio della migrazione prenuziale: ciò in quanto lasovrapposizione di una decade è considerata potenziale oteorica; che l’ISPRA, con parere prot. 29844 T- A11 del 13settembre 2010 reso alla Federazione italiana della cacciaha esplicitamente ammesso che è facoltà delle Regioniapplicare la decade di sovrapposizione nella fissazionedelle stagioni di caccia; che per la specie germano reale laGuida interpretativa della direttiva n. 147/2009/CE alparagrafo 2.7.12 stabilisce che, in funzione della partico-lare situazione della specie in molti Stati membri, là dovele popolazioni residenti sono caratterizzate da periodiriproduttivi particolarmente lunghi, è preferibile unifor-mare la chiusura della caccia al germano reale a quelladella altre specie al fine di alleggerire la pressione venato-ria su queste ultime meno comuni del germano reale stes-so; che le specie sopra citate, per quanto riportato in pre-cedenza, godono su quasi tutte le superfici umide regiona-li di un grado di protezione pressoché assoluto. Tanto pre-messo, non essendo giustificabile un ulteriore restringi-mento del periodo di caccia, non si condivide il pareredell’ISPRA di anticipare anche la chiusura della stagionevenatoria alle sopra richiamate specie e per l’effetto siapplica, come previsto nella proposta di calendario vena-torio, la data legale di chiusura della caccia al 31 gennaio2013;
f ) con riferimento al parere di escludere dal pre-lievo la lepre italica, si osserva che la popolazione sicilianarisulta in uno status di conservazione soddisfacente (LoValvo, 2007); che nelle province di Palermo (Lo Valvo etal., 2010a) e Messina (Bruno et al., 2010) le densità hannomostrato valori compatibili con un prelievo limitato; chenella provincia di Siracusa è stato avviato un allevamentosperimentale in cattività con finalità scientifica di cono-scenza della biologia riproduttiva della specie (Lo Valvo etal., 2010b) avviando quindi, come suggerito dall’ISPRA,una prassi gestionale fondata su elementi di conoscenzaoggettivi. Pertanto, se ne consente il prelievo nel corso delperiodo 21 ottobre/21 novembre 2012 incluso, nei ristret-tissimi limiti fissati nel piano di abbattimento di cui all’all.A al presente decreto;
g) con riferimento al parere dell’ISPRA di escluderein toto dall’elenco delle specie cacciabili il combattente ela moretta, si ritiene da un lato eccessiva tale assolutalimitazione - oltretutto l’Istituto non ha né documentato,né citato riferimenti di letteratura scientifica a riguardo -dall’altro lato sorgono forti dubbi circa la sussistenza dilegittimazione dell’Amministrazione regionale ad esclu-
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dere definitivamente due specie dall’elenco legale dellespecie cacciabili, stante che il procedimento di revisioneex art. 18, comma 3, legge n. 157/1992 non prevede alcu-na competenza in ambito regionale. Si osserva poi chetrattasi di specie non endemiche la cui gestione travalica iconfini regionali e che, per quanto detto in precedenza,tutte le specie acquatiche godono in Sicilia di un grado diprotezione quasi assoluto. Inoltre, per quanto riguarda laconfusione tra la moretta ed esemplari di moretta tabac-cata, si rileva che quest’ultima è valutata in incrementocon riferimento alla popolazione nidificante in Sicilia(AA.VV., 2008), che è valutata in incremento in Italia siacome popolazione svernante che nidificante (Melega,2003, Melega, 2007). Anche a livello internazionale i datidei censimenti invernali del programma di studioWetlands International valutano la specie in incremento(Delany et al., 2008), e i dati dei censimenti in Africa equa-toriale dimostrano una situazione soddisfacente (Trollietet al., 2007, ONCFS 2008). Si aggiunga che la moretta ègià sottoposta a divieto totale di caccia nelle Zone di pro-tezione speciale (Z.P.S.) per effetto del decreto delMinistero dell’ambiente e della tutela del territorio 17ottobre 2007, n. 28223. Inoltre, la Guida interpretativadella direttiva n. 147/2009/UE stabilisce, ai paragrafi2.6.10 e 2.6.13, che il problema della confusione fra speciedeve essere affrontato non con l’apposizione di generaliz-zati divieti di caccia, ma attraverso l’istruzione dei caccia-tori. A questo proposito si fa presente che tutti i cacciatoriabilitati all’esercizio venatorio hanno compiuto un esamedi riconoscimento delle specie selvatiche oggetto e non dicaccia, e che nell’attuale legislazione venatoria deve assu-mersi sussistere una presunzione legale, seppur relativa,di conoscenza delle diverse specie per i neo-cacciatori abi-litati. Tanto premesso, in via precauzionale, si dispone chel’apertura della caccia alla specie moretta è ulteriormenteposticipata di 31 giorni rispetto alla già posticipata data diapertura della caccia agli anatidi, sì da collocare il prelievodella specie al momento in cui le morette tabaccate nidifi-canti nell’isola abbiano ormai abbandonato per migra-zione il territorio. Per effetto di ciò la specie è assoggetta-bile a prelievo a decorrere dal primo novembre 2012 neilimiti di due capi giornalieri e 8 stagionali.
Per la specie combattente si rileva che un recente arti-colo scientifico uscito nel 2011, cioè successivamente aidati del 2004 citati dall’ISPRA, dimostra che il declinodelle popolazioni nidificanti in Europa occidentale è com-pensato da incrementi nella popolazione nidificante inEurasia orientale, ovvero che non è in atto un decrementodella popolazione complessiva, ma uno spostamento dellearee riproduttive dovuto alle modifiche degli habitat(Rakhimberdiev, 2011). Inoltre, ulteriori dati pubblicatisuccessivamente al 2004 evidenziano che i censimentiinvernali rilevati dal 1980 al 2008 in Africa equatoriale,luogo di svernamento delle popolazioni in transito inItalia, dimostrano una stabilità delle popolazioni (Trollietet. al., 2007, ONCFS 2008, Trolliet & Girard 2008), e che icensimenti della popolazione svernante in Europa dimo-strano, addirittura, un incremento delle popolazioni intutte le regioni biogeografiche del Paleartico occidentale,inclusa la regione che comprende l’Italia (Delany et al.,2008). La specie combattente è, infine, anch’essa sottopo-sta a divieto assoluto di caccia nelle Zone di protezionespeciale. Per di più, sulla cacciabilità di detta specie si ègià espresso il T.A.R. Veneto con sent. n. 1508/2011,dichiarandola ammissibile a prelievo. Per quanto sopra, il
combattente può essere cacciato dall’1 di ottobre al 30 diottobre nei limiti di due capi giornalieri e otto stagionali.
h) con riferimento alla necessità di tutelare mag-giormente l’anatra marmorizzata, si condivide il pareredell’ISPRA di posticipare ulteriormente al primo dinovembre l’apertura della caccia agli anatidi negliAA.TT.CC. TR2, SR2, RG2; si condivide il parere di preclu-dere l’attività venatoria nel lago Trinità presso Castel-vetrano e nei Pantani di contrada Pozzillo nel comune diSalemi; non si condivide l’apposizione di un generaledivieto di caccia all’alzavola per due ordini di ragione: per-ché l’abilitazione all’esercizio dell’attività venatoria, posse-duta da ogni cacciatore a seguito di superamento di unapposito esame, configura una presunzione legale, seppurrelativa, di conoscenza e capacità di differenziazione dellesingole specie da parte degli abilitati; perché anche laGuida interpretativa della direttiva n. 147/2009/UE stabili-sce ai paragrafi 2.6.10 e 2.6.13 che il problema della confu-sione fra specie deve essere affrontato non già apponendogenerali divieti di caccia, bensì attraverso l’istruzione deicacciatori. Per quanto riguarda i Pantani della Sicilia sud-orientale si rileva che sugli stessi grava il divieto assolutodi caccia derivante dall’istituzione di Riserva naturale;
Osservato che nelle Regioni che ad oggi hanno pubbli-cato il Calendario venatorio 2012/2013 e cioè Umbria,Calabria, Piemonte, Toscana, Sardegna, Veneto, Abruzzo,Friuli, la caccia a pressoché tutte le specie di cui all’all’art.4, lett. n) dell’allegato A al presente Calendario venatoriosi chiude a fine gennaio;
Ritenuto che, se pur in assenza di tassative previsioninormative, si possa comunque limitare il prelievo venato-rio non solo attraverso la ragionevole predeterminazionedei capi abbattibili per giornata di caccia, come previstodell’art. 18, comma 4, legge n. 157/1992 e dell’art. 18,comma 1, legge regionale n. 33/1997, ma anche attraversoil numero massimo di capi abbattibili nel corso dell’interastagione venatoria;
Visto che il Piano di abbattimento, di cui all’art. 8 del-l’allegato “A” al presente Calendario venatorio propostodall’Amministrazione all’ISPRA, in ragione di specie èstato riformulato dall’Amministrazione stessa conforman-dolo ai limiti indicati da detto Istituto a seguito delle pro-prie valutazioni;
Visto l’art. 18, comma 2, della legge regionalen. 33/1997, che assoggetta alle disposizioni del Calendariovenatorio le Aziende faunistico-venatorie e le Aziendeagro-venatorie;
Ritenuto che, in linea generale, il preventivo pareredell’ISPRA nella formulazione del Calendario venatorionon è certo previsto con riferimento alla parte tassativa diesso avente natura ricognitiva e divulgativa, bensì a quel-la discrezionale di carattere innovativo; che, quindi, dettoparere è riferito al piano di abbattimento di cui all’allegato“A” al presente decreto, alla regolamentazione della prea-pertura della stagione venatoria, agli ulteriori limiti al pre-lievo da apporre ai sensi degli artt. 19, comma 1, leggen. 157/1992 e 18, comma 4, legge regionale n. 33/1997; chel’ISPRA, ai sensi dell’art. 7, legge n. 157/1992 è deputato asvolgere, in rapporto di specialità con altre norme dicarattere generale, tali funzioni;
Considerato che il Calendario venatorio deve essereadottato ai sensi dell’art. 18, comma 1, legge regionalen. 33/1997, onde evitare il venir meno degli ulteriori limi-ti in esso previsti rispetto al calendario venatorio statale,che entrerebbe automaticamente e sostitutivamente invigenza anche in forza, per quanto sopra detto, del diritto
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riconosciuto ad ogni cacciatore italiano di potere esercita-re l’attività venatoria almeno in un ambito territoriale dicaccia (cfr. Cassazione civile, sez. I, 18 settembre 1992,n. 10685; Cass penale, 18 dicembre 1988, n. 1665; Cass.penale, sez. III, 12 febbraio 2003, n. 12365);
Considerato che, a prescindere dai pochi parzialidiscostamenti dal parere dell’ISPRA, nessun danno puòderivare alle popolazioni di fauna selvatica, stante chel’Amministrazione, ad ogni buon conto, ha conformato lapropria proposta di piano di abbattimento di cui all’allega-to “A” al presente decreto alle indicazioni dell’ISPRA;
Decreta:
Art. 1
Le premesse fanno parte integrante del presentedecreto.
Art. 2
L’esercizio della caccia per l’annata venatoria2012/2013 è regolamentato secondo le disposizioni conte-nute nell’allegato “A” facente parte integrante del presentedecreto.
Art. 3
Le zone del territorio agro-silvo-pastorale dove l’eser-cizio venatorio non è consentito, quelle riservate allagestione privata della caccia e le zone dove l’attività vena-toria è consentita in forma programmata (AA.TT.CC.),sono indicate nell’allegato “B”, facente parte integrante delpresente decreto.
Art. 4
Anche in adesione ai suggerimenti dell’ISPRA di limi-tare la mobilità dei cacciatori, l’esercizio della caccia nelperiodo di preapertura che va dall’1 al 15 settembre 2012è autorizzato esclusivamente ai cacciatori residenti inSicilia.
Art. 5
In adesione ai suggerimenti dell’ISPRA, in tutto il ter-ritorio siciliano è vietato immettere fagiani e utilizzaremunizioni con pallini di piombo in prossimità di laghi,stagni, paludi, acquitrini, lanche, lagune, nonché a distan-za inferiore di 150 metri dalle rispettive rive.
Art. 6
La caccia alla tortora e al colombaccio in regime dipreapertura è esercitabile per non più di quattro giornatecomplessive.
Art. 7
Ai sensi dell’art. 31, comma 8, legge regionalen. 33/1997, si rammenta che le giornate prescelte devonoessere segnate in maniera indelebile nell’apposito tesse-rino venatorio prima di iniziare l’attività venatoria. I tra-sgressori saranno severamente sanzionati.
Art. 8
Conformemente a quanto suggerito dal Piano digestione europeo della beccaccia, la caccia a questa speciedovrà essere sospesa attraverso apposito provvedimentoqualora si dovessero verificare eventi climatici sfavorevolialla sua salvaguardia quali:
— bruschi cali delle temperature minime (< 10 °C in24 ore);
— verificarsi di un’ondata di gelo di durata stimabilein 6 – 7 giorni o più;
— verificarsi di forti nevicate e coperture nevose pro-tratte nel tempo.
La sospensione della caccia alla beccaccia avverràall’occorrenza di una sola delle condizioni su enunciate.
Art. 9
L’esercizio dell’attività venatoria all’interno dei sitidella Rete natura 2000 è disciplinato dalla parte II delCalendario venatorio.
Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Uffi-ciale della Regione siciliana e nel suo sito web.
Avverso il presente decreto è ammesso ricorso giuri-sdizionale innanzi al Tribunale amministrativo regionaledi Palermo nel termine di sessanta giorni dalla pubblica-zione.
Palermo, 8 agosto 2012.AIELLO
Allegati
Opere citate:
Andreotti A., Bendini L., Piacentini D. & Spina F., 1999 - The role ofItaly within the Song Thrush Turdus philomelos migratorysystem analysed on the basis of ringing-recovery data.Vogelwarte, 40: 28-51.
Autori vari, 2008. Atlante della Biodiversità della Sicilia: VertebratiTerrestri. Studi e Ricerche, 6, ARPA Sicilia, Palermo.
BirdLife International (2004) Birds in Europe: population estimates,trends and conservation status. Cambridge.UK: BirdLifeInternational. (BirdLife Conservation Series no 12).
Delany S., Dodman T., Scott D., Butchart S., Martakis G. & HelminkT., 2008 - Report On The Conservation Status Of MigratoryWaterbirds In The Agreement Area, 4th Edition. WetlandsInternational 2008. AEWA African Eurasian WaterfowlAgreement. www.wetlands.org.
Delany, Scott. D., Dodman, T. & Stroud, D. (eds) 2009. An Atlas ofWader Population in Africa and Western Eurasia. WetlandsInternational. Wageningen. The Netherlands.
European Bird Census Council website: http://www.ebcc.info/index.php?ID=457.
“Guida alla disciplina della caccia nell’ambito della direttivan. 79/409/CEE (oggi 147/2009CE) sulla conservazione degliuccelli selvatici” Commissione Ambiente Unione Europea. 2008.
International Union for Conservation of Nature website: www.iucn.org.
Lo Valvo M., Massa B. & Sarà M., 1993 - Uccelli e paesaggio in Siciliaalle soglie del terzo millennio - Naturalista sicil., 17 (Suppl.): 1-373.
Lo Valvo M., (Red) 2011. Proposta di Piano faunistico-venatorio dellaRegione Sicilia 2011-2016. Assessorato regionale per le risorseagricole ed alimentari, pp. 351.
Melega L., 2003. Recente incremento della Moretta tabaccata (Aythyanyroca) in Italia. Avocetta n. 27. 2003.
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la del territorio e del mare, Istituto superiore per la protezione ela ricerca ambientale (ISPRA). Tipografia CSR-Roma. 800 pp.
Trolliet B., Girard O., Benmergui M., Schricke V., Boutin J.-M.,Fouquet M., Triplet P., 2008. Oiseaux d’eau en Afrique sub-saha-rienne. Bilans des dénombrements de janvier 2007. Faune.Sauvage, n. 279. ONCFS.
Wetlands International. 2006. Waterbird Population Estimates-Fourth Edition. Wetlands International Wageningen. TheNetherlands.
Allegato A
CALENDARIO VENATORIO 2012/2013
Art. 1Luoghi di caccia
Il cacciatore residente in Sicilia è autorizzato ad esercitare l’atti-vità venatoria nell’ambito territoriale di caccia di residenza e negliambiti territoriali nei quali è stato ammesso.
Il cacciatore regionale, inoltre, può esercitare la caccia alla solaselvaggina migratoria in un massimo di n. 4 AA.TT.CC. della Regione,a sua scelta, con esclusione degli A.T.C. ME3 (Isole Eolie), PA3(Ustica), TP3 (Isole Egadi), TP4 (Pantelleria) e AG3 (Isole Pelagie).
I cacciatori provenienti da altre regioni italiane in cui vieneattuato il principio di reciprocità, possono esercitare l’attività venato-ria, ad eccezione del periodo di preapertura, soltanto nell’ambito ter-ritoriale di caccia in cui vengono ammessi (art. 22, comma 5, lettera“d” della legge regionale n. 33/97).
Art. 2Documenti
Il cacciatore per l’esercizio dell’attività venatoria deve esseremunito di:
1) libretto personale di porto di fucile e di licenza di caccia; 2) polizza assicurativa per responsabilità civile verso terzi; 3) polizza assicurativa per infortuni correlata alla caccia, con i
massimali previsti dall’art. 17, commi 7 e 8, della legge regionalen. 33/97 e successive modifiche ed integrazioni. Con riferimento aipunti 2 e 3 si rappresenta che, ai sensi dell’art. 33 comma 1 dellalegge regionale n. 1/2008, il pagamento del premio assicurativo deveessere eseguito su polizze prepagate autorizzate dalle agenzie assicu-rative che garantiscano il versamento del premio effettuato, oppureprepagato tramite banca, ufficio postale o rete telematica sui modulipredisposti dalle agenzie assicurative;
4) tesserino venatorio rilasciato gratuitamente dalla Regioneper il tramite del comune di residenza.
La validità del tesserino rilasciato dalle altre regioni, ai fini del-l’attività venatoria nella Regione siciliana è subordinato al rispettodella vigente legislazione e del presente calendario venatorio ed inparticolare al numero delle giornate settimanalmente consentite,cumulabili ai fini del conteggio con le giornate di caccia usufruite inaltre regioni.
Ogni cacciatore deve annotare in modo indelebile, negli appositispazi del tesserino, il giorno di caccia scelto all’inizio dell’attivitàvenatoria giornaliera. La settimana venatoria ha inizio il lunedì e siconclude la domenica. Il cacciatore, a sua libera scelta, può scegliereun massimo di 3 giornate di caccia settimanali, escludendo i giornidi martedì e venerdì, nei quali l’esercizio dell’attività venatoria è vie-tato. Il cacciatore deve registrare sul tesserino venatorio tutti i capiabbattuti. I capi di selvaggina stanziale dovranno essere registratisubito dopo l’abbattimento, i capi di selvaggina migratoria alla finedella battuta di caccia. In particolare il numero di capi di selvagginamigratoria abbattuti dovrà essere registrato nell’apposito spazio deltesserino entro le ore 13,00 del giorno di caccia scelto. Nel caso diprosecuzione dell’attività venatoria oltre le ore 13,00, il numero deicapi ulteriormente abbattuti nel pomeriggio dovrà essere registratoalla fine della battuta di caccia.
L’attività venatoria deve essere praticata in via esclusiva nelleforme previste dalla legge regionale n. 33/97 e successive modificheed integrazioni, mediante l’impiego dei mezzi consentiti dall’art. 13della legge n. 157/1992.
Art. 3Orari
La caccia è consentita da un’ora prima del sorgere del sole finoal tramonto.
Le Ripartizioni faunistico-venatorie ed ambientali provvederan-no alla divulgazione degli orari ufficiali nel territorio di propria com-petenza.
Art. 4Calendario
Negli ambiti territoriali di caccia siciliani, già istituiti ed elencatinel D.A. n. 1445 del 16 maggio 2012, l’attività venatoria è consentita,nei giorni di lunedì, mercoledì, giovedì, sabato e domenica, ad esclu-sione del martedì e del venerdì, nei quali l’esercizio dell’attività vena-toria è in ogni caso vietato e, comunque, per non più di 3 giornatesettimanali a libera scelta del cacciatore, per i seguenti periodi e perle specie sotto elencate:
Preapertura (1 settembre 2012 - 15 settembre 2012)
a) dall’1 settembre al 15 settembre 2012 incluso:— mammiferi: coniglio selvatico (oryctolagus cuniculus);
b) dall’1 settembre al 15 settembre 2012 incluso:— uccelli: tortora (streptopelia turtur);
c) dall’1 settembre al 15 settembre incluso:— uccelli: colombaccio (columba palumbus).La caccia in regime di preapertura alla tortora e colombaccio
può essere esercitata limitatamente a quattro giornate complessive alibera scelta del cacciatore.
Ai sensi dell’art. 31, comma 8, legge regionale n. 33/1997, si ram-menta che le giornate prescelte devono essere segnate in manieraindelebile nell’apposito tesserino venatorio prima di iniziare l’attivitàvenatoria. I trasgressori saranno severamente sanzionati.
Apertura
d) dal 16 settembre al 16 dicembre 2012 incluso:— mammiferi: coniglio selvatico (oryctolagus cuniculus);
e) dal 16 settembre 2012 al 31 gennaio 2013:— mammiferi: volpe (vulpes vulpes);
f) dal 21 ottobre 2012 al 21 novembre 2012 incluso:— mammiferi: lepre italica (lepus corsicanus).Limitatamente agli A.T.C. PA1, PA2.Nell’A.T.C ME1 la caccia a questa specie è consentita solamente
nei comuni di Pettineo, Tusa, Motta D’Affermo, Mistretta, Castel diLucio.
Nell’A.T.C. SR1 è consentita soltanto nei comuni di Buccheri,Buscemi, Cassaro, Ferla, Melilli, Palazzolo Acreide e Sortino.
Nell’A.T.C. SR2 è consentita soltanto nei comuni di CanicattiniBagni, Noto e Rosolini.
g) dal 3 novembre 2012 al 31 gennaio 2013 incluso:— mammiferi: cinghiale (sus scrofa);
h) dal 16 settembre 2012 al 31 ottobre 2012 incluso:— uccelli: tortora (streptopelia turtur);
i) dal 16 settembre 2012 al 31 dicembre 2012 incluso e dall’1febbraio al 10 febbraio incluso:
— uccelli: colombaccio (columba palumbus).Nel corso della prima decade di febbraio, gli appostamenti per la
caccia a questa specie devono essere collocati a distanza superiore di500 metri da zone umide e pareti rocciose.
l) dal 16 settembre 2012 al 31 dicembre 2012 incluso— uccelli: quaglia (coturnix coturnix);
m) dall’1 ottobre 2012 al 31 dicembre 2012 incluso:— uccelli: merlo (turdus merula), allodola ( alauda arvensis).
n) dall’1 ottobre 2012 al 31 gennaio 2013 incluso:— uccelli: cesena (turdus pilaris), tordo bottaccio (turdus philo-
melos), tordo sassello (turdus iliacus), alzavola (anas crecca), beccac-cino (gallinago gallinago), canapiglia (anas strepera), codone (anasacuta), fischione (anas penelope), folaga (fulica atra), gallinella d’ac-qua (gallinula chloropus), germano reale (anas platyrhyncos), mesto-lone (anas clypeata), moriglione (aythya ferina), pavoncella (vanellusvanellus), porciglione (rallus acquaticus), beccaccia (scolopax rusti-cola);
n1) conformemente a quanto suggerito dal Piano di gestioneeuropeo della beccaccia, la caccia a questa specie dovrà essere sospe-sa attraverso apposito provvedimento qualora si dovessero verificareeventi climatici sfavorevoli alla sua salvaguardia quali:
— bruschi cali delle temperature minime (< 10 °C in 24 ore);— verificarsi di un’ondata di gelo di durata stimabile in 6-7 gior-
ni o più;— verificarsi di forti nevicate e coperture nevose protratte nel
tempo.La sospensione della caccia alla beccaccia avverrà all’occorrenza
di una sola delle condizioni su enunciate;n2) negli AA.TT.CC. SR2, RG2, TP2 l’attività venatoria all’avi-
fauna acquatica ha inizio l’1 novembre 2012.o) dal 16 settembre 2012 al 31 gennaio 2013 incluso:
— uccelli: gazza (pica pica), ghiandaia (garrulus glandarius);
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p) dall’1 ottobre 2012 al 30 ottobre 2012 incluso:— uccelli: combattente (philomachus pugnax);
q) dall’1 novembre 2012 al 31 gennaio 2013 incluso:— uccelli: moretta (aythya fuligula).
Art. 5Prescrizioni inerenti la caccia al cinghiale
Nella caccia al cinghiale devono essere osservate le seguenti pre-scrizioni:
— dal 2 al 31 gennaio 2013 la caccia è consentita esclusiva-mente in battuta e solo con l’ausilio di cani da seguita e/o relativimeticci, nonché con cani da traccia per il recupero dei capi feriti;
— la caccia in battuta è consentita esclusivamente un giorno lasettimana a scelta tra lunedì, mercoledì o giovedì, previa autorizza-zione della Ripartizione faunistico-venatoria competente per territo-rio;
— la caccia in battuta, ove consentita, viene regolata con prov-vedimento da emanarsi, entro l’1 ottobre 2012, nel rispetto deiseguenti indirizzi:
— possono essere autorizzate non più di cinque squadre a bat-tuta per ambito territoriale di caccia contraddistinte con un numero,in cui i cacciatori ammessi devono iscriversi;
— per il solo ATC ME 2 della provincia di Messina possono esse-re autorizzate non più di 10 squadre, a battuta, per ambito territoria-le di caccia, contraddistinte con un numero, in cui i cacciatoriammessi devono iscriversi;
— le singole squadre per la caccia al cinghiale in battuta sonoformate da un minimo di sei fino ad un massimo di trentacinque cac-ciatori, fra i quali devono essere previsti:
a) il caposquadra, il quale iscrive la squadra presso laRipartizione faunistico-venatoria, organizza e dirige la battuta, con-trolla il numero e l’elenco dei partecipanti alla battuta, cura l’apposi-zione dei cartelli segnalatori nella zona individuata per effettuare labattuta, controlla ed assegna le poste prima della battuta, controlla ilnumero dei capi abbattuti;
b) i cacciatori in squadra che non devono abbandonare laposta assegnatagli dal caposquadra fino al segnale di fine battuta;
c) i conduttori di cani da traccia che sono autorizzati al recu-pero dei capi feriti;
— la caccia in battuta può avere inizio previa delimitazionedella zona individuata con cartelli apposti un’ora prima dell’alba;l’inizio ed il termine della battuta deve essere segnalato da appositoavviso acustico udibile in tutta la zona interessata;
— tutti i cacciatori partecipanti alla battuta devono indossareun gilet di colore arancione che li renda facilmente visibili sul terri-torio al fine di aumentare la sicurezza, portare ben visibile il distinti-vo della squadra e raggiungere le poste con l’arma scarica;
— i conduttori dei cani possono caricare l’arma solo al mo-mento in cui la muta viene sciolta. Tutte le armi devono essere scari-cate al segnale di fine battuta.
Art. 6Ulteriori divieti e prescrizioni
Non è consentita la posta alla beccaccia e la caccia da apposta-mento al beccaccino
Il prelievo venatorio alla selvaggina migratoria negli AA.TT.CC.prescelti per la migratoria è possibile per un numero massimo com-plessivo di 28 giornate suddivise secondo i seguenti limiti: 16 gior-nate dall’1 settembre al 15 novembre; 12 giornate dal 16 novembre al10 febbraio. Le giornate non usufruite nel corso del primo periodonon possono essere usufruite nel secondo.
L’ambito o gli ambiti territoriali di caccia scelti per la migratoriadevono essere indicati nel tesserino venatorio al momento del suorilascio dal funzionario comunale incaricato, previa esibizione dellaricevuta di versamento di € 5,16 ad ambito. Il versamento, che puòessere cumulativo per i quattro ambiti, va effettuato su c/cn. 10575900 intestato al Banco di Sicilia, cassiere della Regione sici-liana, recante la causale “Tassa per caccia alla selvaggina migratorianello o negli AA.TT.CC. scelti”. La sezione del bollettino di c/c posta-le relativa all’attestazione di versamento deve essere consegnataall’uffici del comune all’atto del rilascio del tesserino.
Aderendo ai suggerimenti dell’ISPRA, in tutto il territorio sicilia-no è vietato: immettere fagiani; utilizzare munizioni con pallini dipiombo in prossimità di laghi, stagni, paludi, acquitrini, lanche, lagu-ne, nonché a distanza inferiore di 150 metri dalle rispettive rive.
Dal 2 al 31 gennaio 2013 la caccia alla volpe con l’ausilio dei canida seguita è consentita previa autorizzazione della Ripartizione fau-nistico-venatoria competente per territorio. Se in battuta è regolatacon provvedimento a cura della stessa Ripartizione da emanarsientro l’1 novembre 2012.
Art. 7Mobilità
In adesione ai suggerimenti dell’ISPRA di limitare la mobilitàdei cacciatori, l’esercizio della caccia nel periodo di preapertura cheva dall’1 al 15 settembre 2012 è autorizzato esclusivamente ai caccia-tori residenti in Sicilia.
Fermo restando il diritto di ogni cacciatore siciliano ad esercita-re l’attività venatoria nell’A.T.C. di residenza, l’ammissione degli stes-si in altri AA.TT.CC. siciliani per l’esercizio dell’attività venatoria allaselvaggina stanziale, è consentito tenuto conto dei limiti derivantidall’applicazione degli indici di densità venatoria.
Art. 8Piano di abbattimento
Il cacciatore può abbattere, per ogni giornata di caccia, non piùdi 15 capi di fauna selvatica. Per le seguenti specie il cacciatore deve,inoltre, rispettare le limitazioni sotto riportate:
| Limite | Limite| massimo | massimo| giornaliero | stagionale
Quaglia . . . . . . . . . . . . . . . . . . | 5 | 25Beccaccia . . . . . . . . . . . . . . . . . | 3 | 20Tortora. . . . . . . . . . . . . . . . . . . | 5 | 25Allodola, . . . . . . . . . . . . . . . . . . | 10 | 50 Fischione, Germano reale, Alzavola, Gal- | |
linella d’acqua, Folaga, Moriglione, | |Beccaccino, Mestolone, Porciglione. . | 10 | 50
Codone, Pavoncella, Canapiglia . . . . . | 5 | 25Moretta . . . . . . . . . . . . . . . . . . | 2 | 8Coniglio selvatico . . . . . . . . . . . . . | 3 |Lepre italica . . . . . . . . . . . . . . . . | 1 | 1Colombaccio . . . . . . . . . . . . . . . | 10 |Colombaccio periodo 1-10/2/2013 . . . . | 5 |Combattente . . . . . . . . . . . . . . . | 2 | 8
Il numero totale di capi abbattuti giornalmente fra coniglio sel-vatico e lepre italica non può essere superiore a 3, fermi restando ilimiti giornalieri per singola specie.
Gli abbattimenti di lepre italica, ove consentiti, devono esseresegnalati entro 48 ore dell’abbattimento mediante apposita schedaalle ripartizioni faunistico-venatorie territorialmente competenti.
Nelle isole di Pantelleria (TP4), di Ustica (PA3), di Lampedusa eLinosa (AG3), di Vulcano (ATC ME 3) e Salina (ATC ME 3) il caccia-tore può abbattere, nel rispetto dei periodi consentiti, fino ad un mas-simo di 10 conigli selvatici per ogni giornata di caccia.
Art. 9Allenamento e addestramento dei cani
A partire dal 15 agosto l’attività di allenamento e di addestra-mento dei cani può essere svolta esclusivamente nei luoghi utiliall’esercizio venatorio, senza possibilità di sparo, con esclusione deidue giorni precedenti la preapertura.
Art. 10Regolamentazione e divieti inerenti il furetto
L’uso del furetto per la caccia al coniglio selvatico è così regola-mentato:
— negli ambiti territoriali di caccia della provincia di Agrigentoè consentito dall’1 settembre al 30 novembre 2012 incluso, ad ecce-zione del territorio del comune di Cianciana e di Cattolica Eraclea.Per quest’ultimo comune, in via eccezionale, l’uso del furetto è con-sentito nella località denominata “Ardicola”. L’uso del furetto è, altre-sì, vietato nelle contrade Pezza Petra e Costa Cavolo del comune diLicata. Nel comune di Lampedusa, Isole di Lampedusa e Linosa, èconsentito fino alla data di chiusura del prelievo venatorio alla spe-cie;
— negli ambiti territoriali di caccia della provincia di Caltanis-setta è consentito in tutto il territorio dall’1 settembre al 31 ottobre2012 incluso;
— negli ambiti territoriali di caccia della provincia di Catania èconsentito dall’1 settembre al 29 novembre 2012 incluso in tutto ilterritorio degli ATC CT1 e CT2, ad esclusione dei comuni di Mineo(CT1) e Mazzarrone (CT2). Dall’1 al 16 dicembre 2012 l’uso del furet-to è consentito esclusivamente negli anfratti lavici etnei.
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— negli ambiti territoriali di caccia della provincia di Palermo èconsentito esclusivamente nei comuni di Caccamo, Ciminna eCorleone dall’1 settembre al 29 novembre 2012 incluso, mentre nelcomune di Ustica è consentito dalla data di apertura fino al 16 dicem-bre;
— negli ambiti territoriali di caccia della provincia di Trapani èconsentito dall’1 settembre al 5 novembre 2012 incluso, ad eccezionedel comune di Vita dove l’uso del furetto è vietato. L’uso del furetto è,altresì, vietato nel comune di Marsala limitatamente alla fascia com-presa tra la battigia del mare e le strade provinciali Marsala-Trapanie Marsala-Petrosino. Nel comune di Pantelleria l’uso del furetto èconsentito fino alla data di chiusura del prelievo venatorio.
— negli ambiti territoriali di caccia della provincia di Messinal’uso del furetto è consentito esclusivamente nell’ ATC ME3 - Isola diVulcano - fino alla data di chiusura del prelievo venatorio. Negli altriATC di Messina non è consentito;
— negli ambiti territoriali di caccia della provincia di Ragusal’uso del furetto è consentito dall’1 settembre 2012 al 28 ottobre 2012esclusivamente nel territorio sotto specificato ricadente nell’ A.T.C.RG1 e precisamente nei comuni di Acate, Chiaramonte Gulfi eVittoria. I confini di tale territorio sono:
Est: incrocio S.P. 3 con la S.S. 514 direzione Catania, fino al con-fine con la provincia di Catania;
Sud: in direzione di Acate S.P. 3 - S.P. 1 d ex S.P. 87 fino all’in-crocio con la S.P. 31;
Ovest: dall’incrocio della ex S.P. 87 con la S.P. 31 fino al confinedi provincia;
Nord: con i confini naturali delle province di Caltanissetta eCatania: dall’incrocio della S.P. 31 con il confine della provincia diCaltanissetta fino all’incrocio della S.S. 514 con il confine della pro-vincia di Catania.
L’uso del furetto è vietato in tutti gli ambiti territoriali di cacciadelle province di Enna e Siracusa.
Durante l’uso venatorio è obbligatorio munire il furetto di ido-nea ed efficiente museruola.
È vietato portare e/o utilizzare il furetto nelle aree in cui l’usonon è consentito.
Art. 11Ulteriori limitazioni dei luoghi di caccia
Dal 2 al 31 gennaio 2013 incluso, l’esercizio venatorio può esse-re praticato nei boschi, nei seminativi arborati, negli uliveti privi difrutto pendente, negli acquitrini, nelle aree prative allagate, nei corsid’acqua, nei laghi o bacini naturali e artificiali. Dal primo al dieci feb-braio la caccia al colombaccio (columba palumbus) può essere eser-citata esclusivamente da appostamento nei boschi e nei seminativiarborati a distanza maggiore di 500 metri da zone umide o pareti roc-ciose.
Il cacciatore deve raggiungere la località di caccia con l’arma incustodia, scarica o smontata.
Art. 12 Caccia col falco
La caccia con il falco è vietata in tutte le isole minori e a distan-za inferiore di 500 metri dalle aree protette e dai siti della Rete natu-ra 2000.
Art. 13 Valichi montani
È vietata, altresì, nel raggio di 1.000 metri dai seguenti valichimontani:
Valico | Elevazione | Coordinate geografiche| m. s.l.m. |1. Portella Colla (Isnello - PA) | 1.425 | 37° 52’ 04’’ N-14° 00’ 18’’ E2. Portella di Mandarini | |
(Petralia Soprana - PA) . . | 1.208 | 37° 51’ 34’’ N-14° 05’ 59’’ E3. Portella Colle Basso (Cesa- | |
rò - ME) . . . . . . . . . . | 1.335 | 37° 53’ 21’’ N-14° 35’ 27’’ E4. Portella Biviere (Cesarò - | |
ME) . . . . . . . . . . . . | 1.281 | 37° 57’ 18’’ N-14° 42’ 35’’ E5. Portella della Busica (Tor- | |
torici - ME) . . . . . . . . | 1.228 | 37° 58’ 31’’ N-14° 17’ 51’’ E6. Portella Zilla (Roccella Val- | |
demone - ME) . . . . . . . | 1.165 | 37° 58’ 59’’ N-14° 59’ 54’’ E7. Contrada Cardone (Antillo | |
- ME) . . . . . . . . . . . . | 811 | 37° 59’ 34’’ N-15° 12’ 14’’ E
Art. 14Aziende faunistico venatorie e agro venatorie
Le norme del presente calendario venatorio si applicano anchenelle aziende faunistico- venatorie, entro i limiti dei rispettivi piani diabbattimento. Nelle aziende agro-venatorie l’abbattimento dellafauna di allevamento immessa è consentito soltanto durante la sta-gione venatoria.
Art. 15Siti Natura 2000
Nei siti della Rete natura 2000, ove non sussistono ulterioridivieti di caccia, l’esercizio dell’attività venatoria è consentito nelrispetto dei limiti fissati dalla legge n. 157/92, dalla legge regionalen. 33/1997, dal decreto del Ministero dell’ambiente n. 28223 del 17ottobre 2007 che detta i criteri minimi uniformi per la definizione dimisure di conservazione relative a Zone speciali di conservazione(ZSC) e a Zone di protezione speciale (ZPS) pubblicato nella GazzettaUfficiale 6 novembre 2007, n. 258, nonché nel rispetto degli eventua-li ulteriori limiti fissati nei rispettivi piani di gestione ex art. 4,comma 2, D.P.R. 8 settembre 1997 n. 357 come modificato dall’art. 4del D.P.R. 12 marzo 2003, n. 120.
Art. 16Aree di divieto di caccia
La caccia è vietata nelle zone di cui all’allegato “B” del presentedecreto.
Art. 17Norma di chiusura
Per quanto non previsto nel presente decreto si applicano le ulte-riori disposizioni vigenti in materia.
Allegato B
CALENDARIO VENATORIO 2012/2013
Provincia regionale di Agrigento
Territorio precluso all’esercizio venatorio:a) Riserve naturali:
1) “Foce del Fiume Platani”(AG1);2) “Monti di Palazzo Adriano e Valle del Sosio” (AG1);3) “Monte Genuardo e Santa Maria del Bosco” (AG1);4) “Monte San Calogero (Kronio)” (AG1);5) “Torre Salsa” (AG1);6) “Maccalube di Aragona”(AG2);7) “Monte Cammarata” (AG2)8) “Grotta di Sant’Angelo Muxaro” (AG2);9) “Isola di Lampedusa” (AG3);
10) “Isola di Linosa e Lampione” (AG3).b) Oasi di protezione e rifugio della fauna selvatica:
1) “Torre Salsa”, ricadente nel territorio dei comuni diSiculiana e Montallegro (AG1);
2) “Lago Gorgo”, ricadente nel territorio del comune diMontallegro (AG1).
c) Zone cinologiche di tipo “B”:1) ricadente nel territorio del comune di Agrigento (AG1),
all’interno dell’azienda agro-venatoria “Monte Mele”;2) ricadente nel territorio del comune di Campobello di
Licata (AG2), contrada Ficuzza;3) ricadente nel territorio del comune di Racalmuto (AG2),
contrade Abate, Fico, Amara e Giarrizzo;4) ricadente nel territorio del comune di Alessandria della
Rocca (AG2), contrada Ciniè Carratello;5) ricadente nel territorio del comune di Racalmuto (AG2),
contrada Villanova;6) ricadente nel territorio del comune di Cammarata (AG2),
all’interno dell’azienda agro-venatoria “Giardinello”;7) zona cinologica “B”, ricadente nel territorio del comune
di Canicattì (AG2), contrada Cazzola.d) Zone del Demanio Forestale. e) Fondi chiusi.f) Centri di allevamento di selvaggina a scopo di ripopolamento:
1) “Schembri Santa”, ricadente nel territorio del comune diRealmonte (AG1), contrade Vallon Forte e Gianpaolo;
2) “Morreale Andrea”, ricadente nel territorio del comune diRacalmuto (AG2), contrada Arena.
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Il sottoindicato territorio è riservato a gestione privata della cac-cia, nel rispetto delle condizioni e dei criteri di cui agli artt. 25 e 26della legge regionale n. 33/97 e dell’art. 12 dell’allegato “A” al presentedecreto:
Aziende agro-venatorie:1) A.A.V. “Montemele”, ricadente nel territorio dei comuni di
Agrigento e Realmonte (AG1); 2) A.A.V. “Giardinello”, ricadente nel territorio del comune
di Cammarata (AG2).Il rimanente territorio agro-silvo-pastorale costituisce gli ambiti
territoriali di caccia della provincia di Agrigento dove l’attività vena-toria viene esercitata nel rispetto delle prescrizioni e divieti recatidalla legge regionale n. 33/97 e successive modifiche ed integrazionie dagli articoli, da 1 a 13, dell’allegato “A” al presente decreto.
Provincia regionale di Caltanissetta
Territorio precluso all’esercizio venatorio:a) Riserve naturali:
1) “Monte Conca” (CL1);2) “Lago Sfondato” (CL1);3) “Riserva Naturale Geologica di contrada Scaleri” (CL1);4) “Monte Capodarso e Valle dell’Imera Meridionale” parte
ricadente nel territorio comunale di Caltanissetta (CL1);5) “Lago Soprano” (CL1);6) “Sughereta di Niscemi” (CL2);7) “Biviere di Gela” (CL2).
b) Oasi di protezione e rifugio della fauna selvatica:1) “Oasi Scala”, ricadente nel territorio del comune di Mus-
someli (CL1).c) Zone cinologiche di tipo “B”:
1) Mandra di Mezzo. Ricadente nel territorio del comune diSan Cataldo (CL1).
d) Zone cinologiche di tipo “A”:1) Avvento, Bucceri, Persico, ricadente nel territorio del
comune di Caltanissetta (CL1).e) Zone del Demanio Forestale.f ) Fondi chiusi ai sensi dell’art. 24 della legge regionale 33/97.
1) Azienda agricola “Conte Tasca D’Almerita S.p.A.”, partericadente nel territorio del comune di Vallelunga Pratameno (CL1).
g) Centri ed allevamenti di selvaggina a scopo di ripopolamento:1) “Mistretta Salvatore”, ricadente nel territorio del comune
di Villalba (CL1), contrada Mattarello;2) “Morelli Pietro”, ricadente nel territorio del comune di
Gela (CL2), contrada Olivo.Il sottoindicato territorio è riservato a gestione privata della cac-
cia, nel rispetto delle condizioni e dei criteri di cui agli artt. 25 e 26della legge regionale n. 33/97 e dell’art. 12 dell’allegato “A” al presentedecreto:
Aziende faunistico-venatorie:1) A.F.V. “Mandra di Piano”, ricadente nel territorio del
comune di Mussomeli (CL1);2) A.F.V. “Cardinale”, ricadente nel territorio del comune di
Mussomeli (CL1);3) A.F.V. Poggio Diana per la parte ricadente nel territorio
del comune di Niscemi.Aziende agro-venatorie:
1) A.A.V. “San Martino Cicuta”, ricadente nel territorio delcomune di Caltanissetta (CL1);
2) A.A.V. “Cisterna Barboraso Manca”, ricadente nel territo-rio del comune di San Cataldo (CL1).
Per la stagione venatoria 2012/2013 l’esercizio della caccia è,altresì, vietato, ai sensi dell’art. 18, comma 4, legge regionalen. 33/1997 nella seguente zona:
— area dismessa a seguito della riperimetrazione dell’A.F.V.“Mandra di Piano” confinante a nord-ovest con l’A.F.V. Mandra diPiano, ed a sud-ovest con l’Oasi di protezione “Scala”.
Il rimanente territorio agro-silvo-pastorale costituisce gli ambititerritoriali di caccia della provincia di Caltanissetta dove l’attivitàvenatoria viene esercitata nel rispetto delle prescrizioni e divieti reca-ti dalla legge regionale n. 33/97 e successive modifiche ed integra-zioni e dagli articoli, da 1 a 13, dell’allegato “A” al presente decreto.
Provincia regionale di Catania
Territorio precluso all’esercizio venatorio:a) Parchi:
1) “Parco dell’Etna” (CT1);
2) “Parco dei Nebrodi” (CT1);3) “Parco fluviale dell’Alcantara” (CT1).
b) Riserve naturali:1) “Oasi del Simeto” (CT1);2) “Fiume Fiumefreddo” (CT1);3) “Isola Lachea e Faraglioni dei Ciclopi” (CT1);4) “Complesso Immacolatella e Micio Conti” (CT1);5) “La Timpa”(CT1).
c) Oasi di protezione e rifugio della fauna selvatica:1) “Invaso Diga Don Sturzo”, ricadente nel territorio dei
comuni di Ramacca (CT1) e Raddusa (CT1);2) “Ponte Barca”, ricadente nel territorio del comune di
Paternò (CT1). d) Zone cinologiche di tipo “B”:
1) Ricadente nel territorio del comune di Caltagirone (CT2),all’interno dell’azienda agro-venatoria “Poggio Racineci”;
2) Ricadente nel territorio del comune di Licodia Eubea(CT2), contrada Alia;
3) Ricadente nel territorio del comune di Catania (CT1),contrada Juncetto;
4) Ricadente nel territorio del comune di Randazzo (CT1),contrada Torrazza;
5) Ricadente nel territorio del comune di Ramacca (CT1),contrada Cafaro.
e) Zone del Demanio Forestale.f ) Fondi chiusi.g) Centri ed allevamenti di selvaggina a scopo di ripopolamento:
1) “CAFAR Società Agricola s.s., ricadente nel territorio delcomune di Ramacca (CT1), contrada Giunta Giummarra;
2) “Motta Maria”, ricadente nel territorio del comune diMineo (CT1), contrada Monaci.
Il sottoindicato territorio è riservato a gestione privata della cac-cia, nel rispetto delle condizioni e dei criteri di cui agli artt. 25 e 26della legge regionale n. 33/97 e dell’art. 12 dell’allegato “A” al presentedecreto:
Aziende faunistico-venatorie:1) A.F.V. “Acquavena Giardinelli Macchiafava”, ricadente nel
territorio del comune di Bronte (CT1);2) A.F.V. “Malaterra”, ricadente nel territorio del comune di
Bronte (CT1);3) A.F.V. “Poggio Diana”, ricadente nel territorio del comune
di Caltagirone (CT2);4) A.F.V. “Insolio”, ricadente nel territorio del comune di
Granieri (CT2).Aziende agro-venatorie:
1) A.A.V. “El Condor”, ricadente nel territorio del comune diBronte (CT1);
2) A.A.V. “Lavina”, ricadente nel territorio del comune diCastel di Judica (CT1);
3) A.A.V. “Poggio Racineci”, ricadente nel territorio delcomune di Caltagirone (CT2);
4) A.A.V. “D’Angelo Adele”, ricadente nel territorio dei comu-ni di Vizzini e Licodia Eubea (CT2);
5) A.A.V. “Stella di Racineci”, ricadente nel territorio delcomune di Caltagirone (CT2);
6) A.A.V. “Russa”, ricadente nel territorio del comune diCaltagirone (CT2).
7) A.A.A. “Vassallo” ricadente in agro di Castel di Judica (CT1).Per la stagione venatoria 2012/2013 l’esercizio della caccia è
altresì vietato nelle seguenti zone:1) Area comunale “Parco Monte Po”, ricadente nel territorio
del comune di Catania (CT1);2) Parco naturalistico sub-urbano “Gurna”, ricadente nel
territorio del comune di Mascali (CT1);3) Parco naturalistico sub-urbano “Monte Serra”, ricadente
nel territorio del comune di Viagrande (CT1).Il rimanente territorio agro-silvo-pastorale costituisce gli ambiti
territoriali di caccia della provincia di Catania dove l’attività venato-ria viene esercitata nel rispetto delle prescrizioni e divieti recati dallalegge regionale n. 33/97 e successive modifiche ed integrazioni e dagliarticoli, da 1 a 13, dell’allegato “A” al presente decreto.
Provincia regionale di Enna
Territorio precluso all’esercizio venatorio:a) Parchi:
1) “Parco dei Nebrodi” territorio dei comuni di Cerami eNicosia ATC (EN1);
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2) “Parco Minerario Floristella” territorio comunale di EnnaATC (EN2).
b) Riserve naturali:1) “Monte Altesina” territorio dei comuni di Leonforte e
Nicosia (EN1);2) “Sambuchetti - Campanito” territorio dei comuni di
Nicosia e Cerami (EN1);3) “Vallone di Piano della Corte” ricadente nel territorio del
comune di Agira (EN1);4) “Lago di Pergusa” ricadente nel territorio del comune di
Enna (EN2); 5) “Monte Capodarso e Valle dell’Imera Meridionale” rica-
dente nel territorio dei comuni di Enna e Pietraperzia, (EN2);6) “Rossomanno - Grottascura - Bellia” ricadente nel territo-
rio del comune di Enna (EN2).c) Oasi di protezione e rifugio della fauna selvatica:
1) “Invaso Diga Don Sturzo”, parte ricadente nel territoriodel comune di Aidone (EN2).
d) Zone cinologiche di tipo “B”:1) Ricadente nel territorio del comune di Calascibetta
(EN2), contrada Peraniera;2) Ricadente nel territorio del comune di Nicosia (EN1),
contrada Graffagna.e) Zone cinologiche di tipo “A”:— Ricadente nel territorio del comune di Troina (EN1), all’in-
terno dell’Azienda faunistico venatoria “Scippa”.f ) Zone del Demanio Forestale.g) Fondi chiusi.Il sottoindicato territorio è riservato a gestione privata della cac-
cia, nel rispetto delle condizioni e dei criteri di cui agli artt. 25 e 26della legge regionale n. 33/97 e dell’art. 12 dell’allegato “A” al presentedecreto:
Aziende faunistico-venatorie:1) A.F.V. “Buscemi”, ricadente nel territorio dei comuni di
Troina (EN1) e Regalbuto (EN1);2) A.F.V. “Scarvi San Francesco”, ricadente nel territorio del
comune di Troina (EN1);3) A.F.V. “S. Silvestro Intronata”, ricadente nel territorio del
comune di Sperlinga (EN1);4) A.F.V. “Sciara Gurghi Giumenta” parte ricadente nel terri-
torio del comune di Sperlinga (EN1);5) A.F.V. “Cicera” (parte), ricadente nel territorio del comu-
ne di Sperlinga (EN1);6) A.F.V. “La Sughereta”, ricadente nel territorio del comune
di Troina (EN1) e Regalbuto (EN1)7) A.F.V. “Monaco”, ricadente nel territorio del comune di
Nicosia (EN1);8) A.F.V. “Bontà di Sicilia”, ricadente nel territorio del comu-
ne di Cerami (EN1);9) A.F.V. “Tremurli”, ricadente nel territorio del comune di
Enna (EN2).Aziende agro-venatorie:
1) A.A.V. “Cannella”, ricadente nel territorio del comune diNicosia (EN1);
2) A.A.V. ““Crisaffe”, ricadente nel territorio del comune diTroina (EN1);
3) A.A.V. “Carangiaro-Scioltabino”, ricadente nel territoriodel comune di Enna (EN2);
4) A.A.V. “Capitone”, ricadente nel territorio del comune diEnna (EN2);
5) A.A.V. “Carangiaro”, ricadente nel territorio del comunedi Enna (EN2);
6) A.A.V. “Montagna Gebbia Robbiato”, ricadente nel territo-rio del comune di Piazza Armerina (EN 2);
7) A.A.V. “Ficilino Polizzello”, parte ricadente nel territoriodel comune di Nicosia (EN1);
8) A.A.V. Drago ricadente;9) A.A.V. Feudo Ventura nel territorio del comune di Piazza
Armerina ATC EN2;10) A.A.V. Costantina Franchiscè ricadente nel territorio del
comune di Centuripe ATC EN1.Aree industriali:
1) Cosorzio A.S.I. ATC EN2;2) Miniera Pasquasia ATC EN2.
Parchi storici e Parchi archeologici con decreto di vincolodell’Assessorato dei BB.CC.AA e P.I. ATC EN1 ed ATC EN2.
Il rimanente territorio agro-silvo-pastorale costituisce gli ambititerritoriali di caccia della provincia di Enna dove l’attività venatoria
viene esercitata nel rispetto delle prescrizioni e divieti recati dallalegge regionale n. 33/97 e successive modifiche ed integrazioni e dagliarticoli, da 1 a 13, dell’allegato “A” al presente decreto.
Provincia regionale di Messina
Territorio precluso all’esercizio venatorio:a) Parchi:
1) “Parco dei Nebrodi” (ME1 - ME2);2) “Parco fluviale dell’Alcantara” (ME2).
b) Riserve naturali:1) “Vallone Calagna sopra Tortorici” (ME1);2) “Bosco di Malabotta” (ME2);3) “Fiumedinisi e Montescuderi” (ME2);4) “Isola Bella” (ME2);5) “Laghetti di Tindari” (ME2);6) “Laguna di Capo Peloro” (ME2); 7) “Isola di Alicudi” (ME3);8) “Isola di Filicudi e Scogli Canna e Montenassari” (ME3);9) “Isola di Panarea e Scogli viciniori” (ME3);
10) “Isola di Stromboli e Strombolicchio” (ME3);11) “Monte Fossa delle Felci e dei Porri” (ME3).
c) Oasi di protezione e rifugio della fauna selvatica:1) “Serrafalco - Costi - Cuppitta”, ricadente nel territorio del
comune di Castelmola (ME2);2) “San Cono - Casale - Cardusa”, ricadente nel territorio del
comune di Tripi (ME2);3) “Loco - Mandali - Santa Venera”, ricadente nel territorio
del comune di Castroreale (ME2);4) “Rocca Salvatesta”, ricadente nel territorio dei comuni di
Francavilla di Sicilia (ME2) e Novara di Sicilia (ME2);5) “Mandrazzi”, ricadente nel territorio dei comuni di
Francavilla di Sicilia (ME2) e Novara di Sicilia (ME2).d) Zone Cinologiche di tipo “B”:
1) Ricadente nel territorio del comune di Novara di Sicilia(ME2), contrade Montagna Serro dell’Olmo, Tavoliere e Pirato;
2) Ricadente nel territorio del comune di Santa Lucia delMela (ME2), contrada Piano del Campo;
3) Ricadente nel territorio del comune di San Piero Patti(ME2), contrada Canalotto.
4) Ricadente nel comune di Ficarra contrada S. Rosalia ATCME 2.
e) Zone del Demanio Forestale. f ) Fondi chiusi.Il sottoindicato territorio è riservato a gestione privata della cac-
cia, nel rispetto delle condizioni e dei criteri di cui agli artt. 25 e 26della legge regionale n.33/97 e dell’art. 12 dell’allegato “A” al presen-te decreto:
Aziende faunistico-venatorie:1) A.F.V. “Ruggirà Comunelli”, ricadente nel territorio del
comune di Cesarò (ME1);2) A.F.V. “Casazza”, ricadente nel territorio del comune di
Cesarò (ME1);3) A.F.V. “Cirrito” parte ricadente nel territorio del comune
di Pettineo (ME1).La caccia, inoltre, è vietata nei seguenti entro il raggio di 1.000
metri dai seguenti valichi montani:
Valico | Elevazione | Coordinate geografiche| m. s.l.m. |1. Portella Colle Basso (Cesa- | |
rò - ME) . . . . . . . . . . | 1.335 | 37° 53’ 21’’ N-14° 35’ 27’’ E2. Portella Biviere (Cesarò - | |
ME) . . . . . . . . . . . . | 1.281 | 37° 57’ 18’’ N-14° 42’ 35’’ E3. Portella della Busica (Tor- | |
torici - ME) . . . . . . . . | 1.228 | 37° 58’ 31’’ N-14° 17’ 51’’ E4. Portella Zilla (Roccella Val- | |
demone - ME) . . . . . . . | 1.165 | 37° 58’ 59’’ N-14° 59’ 54’’ E5. Contrada Cardone (Antillo | |
- ME) . . . . . . . . . . . . | 811 | 37° 59’ 34’’ N-15° 12’ 14’’ E
Il rimanente territorio agro-silvo-pastorale costituisce gli ambititerritoriali di caccia della provincia di Messina dove l’attività venato-ria viene esercitata nel rispetto delle prescrizioni e divieti recati dallalegge regionale n.33/97 e successive modifiche ed integrazioni e dagliarticoli, da 1 a 12, dell’allegato “A” al presente decreto. La caccia è
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vietata nei seguenti valichi montani, per una distanza di mille metridagli stessi.
Provincia regionale di Palermo
Territorio precluso all’esercizio venatorio:a) “Parco delle Madonie” (PA2).b) Riserve naturali:
1) “Bagni di Cefalà Diana e Chiarastella” (PA1);2) “Bosco della Ficuzza, Rocca Busambra, Bosco del Cappel-
liere e Gorgo del Drago” (PA1);3) “Capo Gallo” (PA1);4) “Capo Rama” (PA1);5) “Grotta di Carburangeli” (PA1);6) “Grotta di Entella” (PA1);7) “Grotta Conza” (PA1);8) “Grotta dei Puntali” (PA1);9) “Isola delle Femmine” (PA1);
10) “Monte Carcaci” (PA1);11) “Monte Genuardo e Santa Maria del Bosco” (PA1);12) “Monti di Palazzo Adriano e Valle del Sosio” (PA1);13) “Serre della Pizzuta” (PA1);14) “Montepellegrino” (PA1);15) “Bosco della Favara e Bosco Granza” (PA2);16) “Monte S. Calogero” (PA2);17) “Pizzo Cane, Pizzo Trigna e Grotta Mazzamuto” (PA2);18) “Serre di Ciminna” (PA2);19) “Isola di Ustica” (PA3).20) “Grotta della Molara”.
c) Oasi di protezione e rifugio della fauna selvatica:1) “Invaso Poma”, ricadente nel territorio dei comuni di Par-
tinico (PA1), Monreale (PA1) e San Giuseppe Jato (PA1);2) “Oasi Lago Piana degli Albanesi e Santa Cristina Gela”,
ricadente nel territorio dei comuni di Piana degli Albanesi (PA1) e diSanta Cristina Gela (PA1).
d) Zone cinologiche di tipo “B”:1) Ricadente nel territorio del comune di Altofonte (PA1),
contrada Rebuttone;2) Ricadente nel territorio del comune di Corleone (PA1),
contrada Spinuso;3) Ricadente nel territorio del comune di Lercara Friddi
(PA1), contrada Todaro;4) Ricadente nel territorio del comune di Godrano (PA1)
contrada Marosa;5) Ricadente nel territorio del comune Baucina ( PA2) con-
trada Suvarita;6) Ricadente nel territorio del comune di Vicari (PA1), con-
trada Rocche di Ferro;7) Ricadente nel territorio del comune di Alimena (PA2),
contrada Bulfara;8) Ricadente nel territorio del comune di Castellana Sicula
(PA2), contrada Tudia, all’interno dell’azienda agro-venatoria “DiDato Francesca”;
9) Ricadente nel territorio del comune di Caccamo (PA2), S.Leonardo;
10) Ricadente nel territorio del comune di Cerda (PA2), con-trada Malluta;
11) Ricadente nel territorio del comune di Gangi (PA2), con-trada Camporotondo;
12) Ricadente nel territorio del comune di San Mauro Castel-verde (PA2), all’interno dell’azienda faunistico-venatoria “Cirrito”;
13) Ricadente nel territorio del comune di Godrano (PA1)contrada Giardinello, all’interno dell’azienda agro-venatoria omo-nima;
14) Ricadente nel territorio del comune di Valledolmo (PA2)contrada Mandranuova;
15) Ricadente nel territorio del comune di MontemaggioreBelsito (PA2) contrada Ladro.
e) Zone cinologiche di tipo “A”:1) Ricadente nel territorio del comune di Cerda (PA2), con-
trada Burgitabus;2) Ricadente nel territorio del comune di Resuttano (PA2),
contrada Sparaino.f ) Zone del Demanio Forestale.g) Fondi chiusi.h) Fondi chiusi ai sensi dell’art. 24 della legge regionale n. 33/97:
1) Azienda agricola “Conte Tasca D’Almerita S.p.A.”, partericadente nel territorio del comune di Sclafani Bagni (PA2).
i) Centri ed allevamenti di Selvaggina a scopo di ripopolamento:
1) “Barna Gianpiero”, ricadente nel territorio del comune diGodrano (PA1), contrada Marosa;
2) “Randazzo Giovanni”, ricadente nel territorio del comunedi Partinico (PA1), contrada Ramo;
3) “Emma Benedetto”, ricadente nel territorio del comune diMonreale (PA1), contrada Billiemi;
4) “Napoli Calogero”, ricadente nel territorio del comune diValledolmo (PA2), contrada Mandra Nuova.
Il sottoindicato territorio è riservato a gestione privata della cac-cia, nel rispetto delle condizioni e dei criteri di cui agli artt. 25 e 26della legge regionale n. 33/97 e dell’art. 12 dell’allegato “A” al presen-te decreto:
Aziende faunistico-venatorie:1) A.F.V. “Marosa”, ricadente nel territorio del comune di
Godrano (PA1);2) A.F.V. “Corvo Rajnò Pintorna”, ricadente nel territorio del
comune di Geraci Siculo (PA2);3) A.F.V. “Casalgiordano”, ricadente nel territorio del comu-
ne di Blufi (PA2);4) A.F.V. “Cirrito” (parte), ricadente nel territorio del comu-
ne di San Mauro Castelverde (PA2);5) A.F.V. “Sciara, Gurghi Giumenta” parte ricadente nel ter-
ritorio del comune di Gangi (PA2);6) A.F.V. “Cicera” (parte), ricadente nel territorio del comu-
ne di Gangi (PA2);7) A.F.V. “Pecorone”, ricadente nel territorio del comune di
Ciminna (PA2);8) A.F.V. “Maganoce” ricadente nel territorio del comune di
Piana degli Albanesi (PA1);Aziende agro-venatorie:
1) A.A.V. “Giardinello”, ricadente nel territorio del comunedi Godrano (PA1);
2) A.A.V. “Francesca Di Dato”, ricadente nel territorio delcomune di Castellana Sicula (PA2);
3) A.A.V. “Società Agricola La Cannavera”, ricadente nel ter-ritorio del comune di Monreale (PA1);
4) A.A.V. “Cannella” (parte), ricadente nel territorio delcomune di Gangi (PA2);
5) A.A.V. “Mandranuova”, ricadente nel territorio del comu-ne di Valledolmo (PA2).
6) A.A.V. “Ficilino-Polizzello” parte ricadente nel territoriodel comune di Gangi (PA2).
La caccia, inoltre, è vietata nei entro il raggio di 1.000 metri daiseguenti valichi montani:
Valico | Elevazione | Coordinate geografiche| m. s.l.m. |1. Portella Colla (Isnello - PA) | 1.425 | 37° 52’ 04’’ N-14° 00’ 18’’ E2. Portella di Mandarini | |
(Petralia Soprana - PA) . . | 1.208 | 37° 51’ 34’’ N-14° 05’ 59’’ E
Per la stagione venatoria 2012/2013 l’esercizio della caccia è,altresì, vietato, ai sensi dell’art. 18 comma 4, legge regionalen. 33/1997, nelle seguenti zone:
1) comune di Montemaggiore Belsito Area estesa Ha.281,00,00. Contrade Valle di Maio, Battaglia, Piano Forgia, CozzoRoccellito;
2) comune di Montemaggiore Belsito Area estesa Ha.1.200.00.00 circa. Contrade Vacco, Vaccotto, e Contessa;
3) comune di San Mauro Castelverde, area estesa Ha. 1500nelle contrade Torretta, Pirato, Canalicchio, Colombo, Gallina, Por-tella Ciambra.
Il rimanente territorio agro-silvo-pastorale costituisce gli ambititerritoriali di caccia della provincia di Palermo dove l’attività venato-ria viene esercitata nel rispetto delle prescrizioni e divieti recati dallalegge regionale n. 33/97 e successive modifiche ed integrazioni e dagliarticoli, da 1 a 13, dell’allegato “A” al presente decreto.
Provincia regionale di Ragusa
Territorio precluso all’esercizio venatorio:a) Riserve naturali:
1) “Pino d’Aleppo” (RG1); 2) “Macchia foresta del fiume Irminio” (RG1 - RG2).3) Pantani della Sicilia Sud-orientale (RG2).
b) Zone cinologiche di tipo “B”:1) Ricadente nel territorio del comune di Ragusa (RG1),
all’interno dell’azienda agro-venatoria “Montesano”;
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2) Ricadente nel territorio del comune di Ragusa (RG1),contrada Pontemaggio Aramonda;
3) Ricadente nel territorio del comune di Modica (RG2),contrada Sbrizza.
c) Zone del Demanio Forestale.d) Fondi chiusi.e) Centri ed allevamenti di Selvaggina a scopo di ripopola-
mento:1) “Azzaro Giuseppa”, ricadente nel territorio del comune di
Giarratana (RG1), contrada Donna Scala.Il sottoindicato territorio è riservato a gestione privata della cac-
cia, nel rispetto delle condizioni e dei criteri di cui agli artt. 25 e 26della legge regionale n. 33/97 e dell’art. 12 dell’allegato “A” al presentedecreto:
Aziende faunistico-venatorie:1) A.F.V. “Maestro”, ricadente nel territorio dei comuni di
Ragusa (RG1) e Scicli (RG2);2) A.F.V. “Pulce”, ricadente nel territorio del comune di
Ragusa (RG1);Aziende agro-venatorie:
1) A.A.V. “Montesano”, ricadente nel territorio dei comuni diModica (RG2) e Ragusa (RG1).
Il rimanente territorio agro-silvo-pastorale costituisce gli ambititerritoriali di caccia della provincia di Ragusa dove l’attività venato-ria viene esercitata nel rispetto delle prescrizioni e divieti recati dallalegge regionale n. 33/97 e successive modifiche ed integrazioni e dagliarticoli, da 1 a 13, dell’allegato “A” al presente decreto.
Provincia regionale di Siracusa
Territorio precluso all’esercizio venatorio:a) Riserve naturali:
1) “Pantalica, Valle dell’Anapo e T. Cavagrande” (SR1);2) “Complesso speleologico Villasmundo - S. Alfio” (SR1);3) “Grotta Palombara” (SR1);4) “Saline di Priolo” (SR1);5) “Riserva Naturale Orientata di Vendicari” (SR2);6) “Cavagrande del Cassibile” (SR2);7) “Fiume Ciane e Saline di Siracusa” (SR2);8) “Grotta Monello” (SR2);9) “Pantani della Sicilia sud orientale (SR2).
b) Oasi di protezione e rifugio della fauna selvatica:1) “Lago di Lentini”, ricadente nel territorio del comune di
Lentini (SR1);2) “Oasi faunistica di Vendicari”, ricadente nel territorio del
comune di Noto (SR2).c) Zone cinologiche di tipo “B”:
1) ricadente nel territorio del comune di Noto (SR2), contra-da Baronazzo;
2) ricadente nel territorio del comune di Avola (SR2), con-trada Montagna di Avola;
3) ricadente nel territorio del comune di Avola (SR2), con-trada Spineta.
d) Zone del Demanio Forestale.e) Fondi chiusi.f ) Centri ed allevamenti di Selvaggina a scopo di ripopola-
mento:1) “Circoli riuniti cacciatori di Avola e Noto”, ricadente nel
territorio del comune di Avola (SR2), contrada Sfinita.Il sottoindicato territorio è riservato a gestione privata della cac-
cia, nel rispetto delle condizioni e dei criteri di cui agli artt. 25 e 26della legge regionale n. 33/97 e dell’art. 12 dell’allegato “A” al presentedecreto:
Aziende faunistico-venatorie:1) A.F.V. “Casale”, ricadente nel territorio del comune di
Buscemi (SR1);2) A.F.V. “Bufalefi” ricadente nel territorio del comune di
Noto (SR 2);3) A.F.V. “Sant’Elia Meti”, ricadente nel territorio dei comu-
ni di Avola e Noto (SR2);4) A.F.V. “Val di Noto Porcari Spineta”, ricadente nel territo-
rio del comune di Noto (SR2).Aziende agro-venatorie:
1) A.A.V. “Azienda agricola Baronazzo”, ricadente nel terri-torio del comune di Noto (SR2);
2) A.A.V. “Montagna di Avola”, ricadente nel territorio delcomune di Noto (SR2);
3) A.A.V. “Busulmone” ricadente nel territorio del comune diNoto (SR2).
g) Parchi storici ed archeologici.Il rimanente territorio agro-silvo-pastorale costituisce gli ambiti
territoriali di caccia della provincia di Siracusa dove l’attività venato-ria viene esercitata nel rispetto delle prescrizioni e divieti recati dallalegge regionale n. 33/97 e successive modifiche ed integrazioni e dagliarticoli, da 1 a 12, dell’allegato “A” al presente decreto.
Provincia regionale di Trapani
Territorio precluso all’esercizio venatorio:a) Riserve naturali:
1) “Bosco di Alcamo” (TP1); 2) “Zingaro” (TP1);3) “Saline di Trapani” (TP1);4) “Monte Cofano” (TP1);5) “Foce del fiume Belice e dune limitrofe” (TP2); 6) “Isole dello stagnone di Marsala” (TP2);7) “Grotta Santa Ninfa” (TP2);8) “Lago Preola e Gorghi Tondi” (TP2);9) “Isola di Pantelleria” (TP4).
b) Oasi di protezione e rifugio della fauna selvatica:1) “Capofeto”, ricadente nel territorio del comune di Mazara
del Vallo (TP2).c) Zone Cinologiche di tipo “B”:
1) Ricadente nel territorio del comune di Salemi (TP2), con-trada San Giorgio;
2) Ricadente nel territorio del comune di Partanna (TP2),contrada Magaggiari;
3) Ricadente nel territorio del comune di Petrosino (TP2),contrada Ferla;
4) Ricadente nel territorio del comune di Castelvetrano(TP2), contrada SS. Trinità, all’interno dell’azienda agro-venatoria;
5) Ricadente nel territorio del comune di Marsala (TP2),contrada Volpara Bartolotta;
6) Ricadente nel territorio del comune di Trapani (TP1),contrada Casal Monaco.
d) Zone del Demanio Forestale.e) Fondi chiusi.Il sottoindicato territorio è riservato a gestione privata della cac-
cia, nel rispetto delle condizioni e dei criteri di cui agli artt. 25 e 26della legge regionale n. 33/97 e dell’art. 12 dell’allegato “A” al presentedecreto:
Aziende agro-venatorie:1) A.A.V. “SS. Trinità”, ricadente nel territorio del comune di
Castelvetrano (TP2);2) A.A.V. “Casal Monaco”, ricadente nel territorio del comu-
ne di Trapani (TP1).
Per la stagione venatoria 2012/2013 l’esercizio della caccia èaltresì vietato nelle seguenti zone:
1) Lago Trinità di Castelvetrano;2) Pantani contrada Pozzillo in territorio del comune di
Salemi;Il rimanente territorio agro-silvo-pastorale costituisce gli ambiti
territoriali di caccia della provincia di Trapani dove l’attività venato-ria viene esercitata nel rispetto delle prescrizioni e divieti recati dallalegge regionale n. 33/97 e successive modifiche ed integrazioni e dagliarticoli, da 1 a 13, dell’allegato “A” al presente decreto.
Disposizioni generaliSi rappresenta che ai sensi del comma 1, art. 10, della legge
n. 353/2000 è vietato per dieci anni l’esercizio venatorio nei sopras-suoli delle zone boscate percorse dal fuoco. Il catasto incendi, con lacartografia dettagliata delle aree percorse da fuoco, è consultabilepresso tutti i comuni siciliani.
Si ricorda che ai sensi del comma 3, art. 21, della legge regionale1 settembre 1997 n. 33 “tutte le zone comunque sottratte all’eserciziovenatorio devono essere delimitate da apposite tabellazioni, da instal-lare a cura delle Ripartizioni faunistico-venatorie, dei soggetti indica-ti negli artt. 24, 25 e 38, degli enti pubblici e privati che sono prepo-sti alla vigilanza delle zone sottratte all’esercizio venatorio”.
Per la cartografia delle aree naturali protette istituite dall’Asses-sorato regionale territorio e ambiente è consultabile nel sito:
— www.regione.sicilia.it/territorio/index.htm.Le Ripartizioni faunistico-venatorie sono incaricate di dare
ampia pubblicità ai divieti di caccia riguardanti le aree ricadenti nelterritorio provinciale di rispettiva competenza.
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Alla diffusione delle presenti disposizioni, divieti e/o prescrizioniterritoriali in materia di prelievo venatorio provvederà l’Assessoratodelle risorse agricole e alimentari della Regione siciliana anche per iltramite delle Ripartizioni faunistico-venatorie, Unità operative delservizio VII del dipartimento interventi strutturali per l’agricoltura.
(2012.33.2468)020
DECRETO 10 agosto 2012.
Calendario venatorio 2012/2013 - Esercizio dell’attivitàvenatoria nei siti della Rete Natura 2000.
L’ASSESSOREPER LE RISORSE AGRICOLE E ALIMENTARI
Visto lo Statuto della Regione;Vista la legge regionale 15 maggio 2000, n. 10;Vista la legge 11 febbraio 1992, n. 157, recante “Norme
per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per ilprelievo venatorio” e successive modifiche ed integrazioni;
Vista la legge regionale 1 settembre 1997, n. 33, recan-te: “Norme per la protezione, la tutela e l’incremento dellafauna selvatica e per la regolamentazione del prelievovenatorio. Disposizioni per il settore agricolo e forestale”e successive modifiche ed integrazioni;
Vista la direttiva n. 147/2009/CE del Parlamento euro-peo e del Consiglio del 30 novembre 2009 concernente laconservazione degli uccelli selvatici;
Vista la direttiva n. 92/43/CEE del Consiglio del 21maggio 1992 relativa alla conservazione degli habitatnaturali e seminaturali , o della flora e fauna selvatiche;
Visto il D.P.R. 8 settembre 1997, n. 357. Regolamentorecante attuazione della direttiva n. 92/43/CEE relativaalla conservazione degli habitat naturali e seminaturali,nonché della flora e della fauna selvatiche;
Vista la direttiva n. 1/42/CE del Parlamento europeo edel Consiglio concernente la valutazione degli effetti dideterminati piani e programmi sull’ambiente;
Visto il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152“Norme in materia ambientale” (Codice dell’ambiente);
Considerato che a seguito dell’emanazione delle diret-tive n. 147/2009/CE - “Uccelli” e n. 92/43/CEE - “Habitat”è stata istituita la Rete natura 2000 costituita da areedestinate alla conservazione della biodiversità, denomina-te Zone di protezione speciale (ZPS) e Siti d’importanzacomunitaria (SIC) o Zone speciali di conservazione (ZSC)con l’obiettivo di garantire il mantenimento ed il ripristi-no di habitat, e la conservazione di specie particolarmen-te minacciate mediante specifiche misure di conservazio-ne stabilite dagli Stati membri;
Considerato che in Sicilia, con decreto n. 46/GAB del21 febbraio 2005 dell’Assessorato regionale per il territorioe l’ambiente (ARTA) sono stati istituiti n. 204 Siti di impor-tanza comunitaria (SIC), n. 15 Zone di protezione specia-le (ZPS) e n. 14 aree contestualmente SIC e ZPS, per untotale di 233 aree, e che successivamente il Ministero del-l’ambiente e della tutela del territorio e del mare condecreto del 2 agosto 2010 (supplemento ordinario n. 205alla Gazzetta Ufficiale n. 197 del 24 agosto 2010) ha ripor-tato per la Sicilia 217 SIC dei 218 SIC precedentementeidentificati con il decreto ARTA del 21/02/2005 n. 46 e del5 maggio 2006, escludendo il SIC ITA090025 “Invaso diLentini”;
Visto il decreto del Ministero dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare del 17 ottobre 2007 e suc-cessive modifiche ed integrazioni, che ha stabilito i criteriminimi uniformi per la definizione di misure di conserva-
zione relative a Zone speciali di conservazione e a Zone diprotezione speciale (ZPS);
Considerato che le funzioni, ulteriori rispetto alla dif-ferenziazione della destinazione del territorio, assegnateal piano faunistico-venatorio avente validità pluriennalesono:
— individuare l’allocazione di oasi di protezione (art.10, comma 8, lett. a, legge n. 157/1992), di zone di ripopo-lamento e cattura (art. 10, comma 8, lett. b, leggen. 157/1992), di centri pubblici e privati di riproduzionedella fauna selvatica (art. 10, comma 8, lett. c-d, leggen. 157/1992), di zone per l’addestramento e le gare percani da caccia (art. 10, comma 8, lett. e, leggen. 157/1992);
— determinare i criteri di risarcimento dei dannicagionati dalla fauna selvatica alla produzione agricola(art. 10, comma 8, lett. f, legge n. 157/1992), oltre che i cri-teri per la corresponsione di incentivi a proprietari e con-duttori di fondi rustici che si impegnano a tutelare glihabitat e a incrementare la fauna selvatica;
— individuare le zone dove sono collocabili gli appo-stamenti fissi (art. 10, comma 8, lett. h, legge n. 157/1992).
— individuare i territori ove costituire aziende fauni-stico venatorie, agro-venatorie e centri privati di riprodu-zione di fauna selvatica (art. 10, comma 12, leggen. 157/1992).
Inoltre, ai sensi dell’art. 15, comma 1, legge regionalen. 33/1997 il piano può prevedere divieti, ovviamente dicarattere diverso rispetto a quelli ex artt. 21, leggen. 157/1992 e 21, legge regionale n. 33/1997, quali, adesempio, il divieto di rovescio del terreno agrario in deter-minati periodi dell’anno, di tranciatura dei foraggi neiperiodi di riproduzione delle specie selvatiche terricole, diincenerimento delle stoppie, di uso di diserbanti letali perla fauna selvatica, ecc.
Infine, ai sensi dell’art. 15, comma 4, lett. a) della stes-sa legge regionale n. 33/1997 il piano può determinare icriteri e gli interventi per il ripopolamento della fauna sel-vatica la cui presenza in Sicilia si sia rarefatta;
Ritenuto, pertanto, che il piano faunistico-venatorionon pianifica l’attività venatoria la quale, invece, attra-verso il calendario venatorio è disciplinata: in via tassa-tiva, dagli artt. 12, 13, 18, 21, 30, 31, 32, legge n. 157/1992per ciò che riguarda le concessioni, le autorizzazioni, leforme, i mezzi, gli ausiliari, i periodi, i giorni, le ore, lespecie, i modi, i luoghi, i divieti, le sanzioni (sotto questoaspetto il calendario venatorio svolge mere funzioni divul-gative/informative dei vari precetti legali); in via discrezio-nale dagli artt. 19, comma 1/bis, e 18, comma 1, leggeregionale n. 33/1997 per ciò che riguarda la preapertura eil piano di abbattimento di cui all’allegato “A” al presentedecreto; in via eccezionale dall’art. 19, comma 1, leggen. 157/1992 e dall’art. 18, comma 4, legge regionalen. 33/1997;
Ritenuto che, se eventuali divieti inerenti l’attivitàvenatoria (come ad esempio il divieto di caccia in prossi-mità dei valichi montani) sono stati posti all’interno di unpiano faunistico, ciò è da ritenersi causato da un meroerrore sistematico di collocazione del divieto medesimo,essendo i divieti che possono trovare allocazione all’in-terno di un piano di altra natura e precisamente quelli dicui al precedente punto 13 penultimo periodo.
Questo, anche perché i divieti all’attività venatoriaulteriori rispetto a quelli legali trovano collocazione siste-matica nei specifici piani di gestione degli AA.TT.CC. dicui all’art. 23, comma 4, lett. a), legge regionale n. 33/1997
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(sul punto vedasi gli allegati A e B che fungono anche dapiani di gestione là dove per ogni A.T.C. sono elencate learee dove è possibile utilizzare il furetto, gli AA.TT.CC.dove l’uso del furetto è assolutamente vietato, gliAA.TT.CC. dove è vietato l’uso del falco, gli AA.TT.CC. incui è vietato cacciare determinate specie di uccelli, ecc.ecc.);
Ritenuto, dunque, che il piano faunistico-venatorioindividua azioni, misure e criteri gestionali di cui al punto13 i quali, unitamente agli interventi ex art. 14, comma 11,legge n. 157/1992, tendono a migliorare le condizioniambientali necessarie al rifugio, alla sosta, alla riprodu-zione della fauna selvatica (v. sul punto “Documentoorientativo sui criteri di omogeneità e congruenza per lapianificazione faunistico venatoria” a suo tempo redattodall’allora Istituto nazionale per la fauna selvatica ai sensidell’art. 10, comma 11, legge n. 157/1992); che tali azioni,misure, criteri e interventi come sopra finalizzati possonoavere incidenza significativa su componenti ambientalidiversi dalla fauna selvatica e che, pertanto, devono esse-re assoggettati a valutazione d’incidenza;
Ritenuto, per quanto detto, che le procedure valutati-ve ai sensi dell’art. 5, D.P.R. n. 357/1997 riguardano azio-ni, misure, criteri e interventi a contenuto pianifica-torio/gestionale estranei alle funzioni assegnate al calen-dario venatorio sopra riportate (cfr. T.A.R. Piemonte, sez.II, ord. n. 691/2010; T.A.R. Marche, sez. I, ord. n. 624/2010;T.A.R. Emilia-Romagna, sez. II, ord. n. 436/2012);
Osservato fra l’altro, a titolo d’esempio, come si è pro-ceduto nella regione Lazio dove la Direzione agricolturaha inviato alla Direzione regionale ambiente una nota for-male prot. n. 321271/DA/10/22 del 19 luglio 2011 avente adoggetto: “Valutazione di incidenza calendario venatorioregionale stagione venatoria 2011-2012” al fine di cono-scere l’orientamento della struttura tecnica competente.La Direzione regionale ambiente con nota prot. n. 343712del 4 agosto 2011 così si esprimeva: “Visto che l’ISPRA…non esprime parere ma chiede una valutazione di oppor-tunità circa la necessità di sottoporre a valutazione di inci-denza il calendario venatorio, questa Direzione non loritiene opportuno ai sensi della normativa comunitaria enazionale vigente”;
Ritenuto, pertanto, di non dovere sottoporre il calen-dario venatorio a valutazione d’incidenza, la quale si tra-durrebbe in un aggravamento del procedimento ammini-strativo vietato dall’art. 1, comma 2, legge n. 241/1990.Ciò, nonostante non sia stata effettuata la valutazioned’incidenza del precedente piano faunistico-venatorio, nésia stata completata la procedura V.A.S. relativa al pianofaunistico-venatorio 2011/2016. I due provvedimenti,infatti, non sono immediatamente connessi tra loro, svol-gono funzioni diverse e hanno diversa natura (il calen-dario venatorio ha origine dal regime della c.d. caccia con-trollata ex legge n. 968/1977 e precedenti, mentre il pianofaunistico-venatorio ha origine dal regime della c.d. cacciaprogrammata ex legge n. 157/1992). In altre parole, ilpiano faunistico-venatorio non costituisce necessaria-mente il presupposto giuridico del calendario venatorio, eil suo venir meno comporta solo il venir meno della diffe-renziazione della destinazione del territorio e di quelleprescrizioni e azioni utili alla gestione faunistica che inesso sono previste, con la conseguenziale retrogressionedell’attività venatoria al regime della c.d. caccia controlla-ta. Illuminante sul punto è C.d.S., sez. VI, sentenza 10maggio 2011 n. 2755, punto 17, là dove è dato leggere “oveil Collegio annullasse ex tunc ovvero anche ex nunc il
piano in ragione della mancata attivazione della V.A.S.sarebbero travolte tutte le [sue] prescrizioni, con la gravis-sima e paradossale conseguenza di privare il territoriopugliese di qualsiasi regolamentazione e di tutte le pre-scrizioni [leggesi destinazione differenziata del territorio,divieti di natura gestionale quali lo sfalcio in determinatiperiodi dell’anno, l’uso di pesticidi, la bruciatura dellestoppie, ecc.] di tutela sostanziali contenute nel piano giàapprovato”. Si comprende bene, quindi, che non venendomeno a seguito dell’annullamento del piano il diritto dicaccia, al fine di evitare la retrogressione di regime giuri-dico, il C.d.S. ha dovuto innovare profondamente la giuri-sprudenza amministrativa circa gli effetti temporali del-l’annullamento medesimo. Infatti, se l’annullamento extunc avesse soddisfatto gli interessi delle associazioniambientaliste a seguito del venir meno a cascata o perconnessione del calendario venatorio, tale innovazionenon sarebbe stata necessaria. Non solo, ma se per assurdosi volesse ritenere che al venir meno di un piano faunisticovenga meno per connessione anche il calendario venato-rio, per quanto detto al punto 48 della parte I gli effettisarebbero ancora più devastanti sotto il profilo protezioni-stico stante che entrerebbe a regime il calendario venato-rio statale il quale non contiene i limiti specifici posti nelcalendario venatorio locale;
Considerato che gli enti gestori dei siti della Rete natu-ra 2000 hanno adottato per ciascun sito, in conformità allelinee guida di cui all’art. 7, comma 1, D.P.R. n. 357/1997,il relativo piano di gestione; che il piano di gestione sipone come strumento operativo di regolamentazione del-l’uso del territorio individuato dall’art. 4, comma 2, D.P.R.n. 357/1997 per la migliore conservazione del sito in quan-to tiene conto delle prevedibili azioni umane, compresa,dunque, la caccia, che all’interno del sito potrebbero,anche solo potenzialmente, minacciare le specie e/o glihabitat per la cui protezione il sito stesso è stato elabo-rato; che là dove ritenuto necessario il piano di gestioneha previsto stringenti e specifiche misure di conservazio-ne ex art. 10, comma 2, D.P.R. n. 357/1997 ulteriori rispet-to a quelle generali previste nel calendario venatorio e neldecreto del Ministero dell’ambiente e della tutela del terri-torio e del mare del 17 ottobre 2007 e successive modifi-che ed integrazioni; che tali misure, al fine di rendere ilprelievo nell’ambiente naturale di esemplari di fauna sel-vatica compatibile con il mantenimento delle diverse spe-cie in uno stato di conservazione soddisfacente, hannoportato persino al divieto di caccia ad ogni specie, ad ecce-zione del coniglio selvatico (v. piano di gestione bosco diSanto Pietro, ITA 070005);
Preso atto che i piani di gestione predisposti e propo-sti dagli enti gestori dei siti della Rete natura 2000 sonostati già approvati dall’ARTA unitamente alle misure diconservazione particolari in essi previste (piani ed elabo-rati sono disponibili presso l’Ente gestore del sito, nonchépresso il servizio 6, protezione patrimonio naturale deldipartimento regionale territorio e ambiente dell’ARTA);
Considerato che nell’ipotesi in cui l’ente gestore delsito non abbia ritenuto necessario predisporre uno speci-fico piano di abbattimento all’interno del piano di gestio-ne, il prelievo di fauna selvatica nel sito è comunqueassoggettato ai limiti generali di capi giornalieri e stagio-nali abbattibili di cui all’allegato A della parte I del presen-te calendario venatorio: limiti generali uniformati al pare-re dell’ISPRA;
Considerato che sino ad oggi, avuti come parametro ipiani di gestione dei siti Natura 2000, non è stato prodotto
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da alcun ente gestore dei siti stessi un rapporto che met-tesse in evidenza l’incidenza significativa derivante dalleazioni, misure, criteri fissati nei precedenti piani fauni-stici la cui esecuzione ha portato alla costituzione di oasidi protezione, di zone di ripopolamento e cattura, di zonecinologiche, di aziende faunistico-venatorie, di aziendeagro-venatorie, di operazioni di ripopolamento, di con-trolli di fauna, ecc; che, comunque, la presenza di dettiistituti faunistici sparsi sul territorio dovrà, in seno al pro-cedimento V.A.S. relativo al redigendo piano faunistico-venatorio 2011/2016, essere presa in considerazione avutea mente le esigenze di conservazione dei siti della Retenatura 2000 rappresentate nei rispettivi piani di gestione;
Considerato che in base all’elenco di cui all’allegato IIdella direttiva habitat n. 92/43/CEE, ad eccezione di alcu-ne specie di chirotteri (specie notturne), nessuna delle spe-cie animali d’interesse comunitario la cui conservazionerichiede la designazione di zone speciali di conservazione(Z.S.C.) è presente in Sicilia; che, pertanto, la istituzionedei S.I.C. o Z.S.C. in Sicilia si è resa necessaria fondamen-talmente per la conservazione degli habitat naturali eseminaturali, della flora, dei rettili, degli anfibi, dei pesci,degli invertebrati;
Considerato che le azioni, le misure, i criteri tipici pre-visti nel piano faunistico-venatorio 2011/2016 il cui proce-dimento di attuazione è in fase di completamento, deb-bono essere sottoposti a valutazione d’incidenza, stanteche la eventuale costituzione di nuove oasi di protezione,di zone di ripoplamento e cattura, di zone cinologiche, onuove immissioni, reimmissioni e ripopolamenti di faunaselvatica possono avere incidenza significativa, soprattut-to nei confronti di determinati habitat, piante, fiori, pre-senti nei S.I.C. o Z.S.C.;
Ritenuto che alcune azioni tipiche previste nel Pianofaunistico-venatorio di cui sopra, come, ad esempio, lacostituzione di nuove zone cinologiche con o senza sparo,di aziende agro-venatorie, ecc., possono avere incidenzasignificativa nei confronti delle popolazioni di uccelli pre-senti nelle Z.P.S.;
Ritenuto che l’apposizione di un generale divieto asso-luto di caccia all’interno dei siti della Rete natura 2000non si rende necessario e non è giustificabile anche allaluce della percentuale di S.A.S.P. regionale già destinata aprotezione;
Considerato che i siti della Rete natura 2000 non rien-trano nella nozione giuridica di aree protette (cfr. C.d.S.,sent. n. 2885/2012);
Ritenuto che l’apposizione di un divieto assoluto dicaccia, unitamente alle misure già in atto di conserva-zione, protezione, gestione del sito, configurerebbero, difatto, la costituzione di un’area protetta ex artt. 1, comma4, legge n. 394/1991 e 10, comma 4, legge n. 157/1992 elu-dendo, però, i procedimenti di costituzione di tali aree,soprattutto con riferimento alle procedure di partecipa-zione pubblica ex artt. 16, commi 1-2-3 legge regionalen. 33/1997 e 28, legge regionale n. 98/1981;
Considerato che l’apposizione del divieto assoluto dicaccia all’interno dei siti della Rete natura 2000, non pre-visto nei rispettivi piani di gestione definiti dagli entigestori e già approvati dall’ARTA, potrebbe cagionare, acausa dell’incontrollato aumento delle popolazioni difauna selvatica che ne deriverebbe, soprattutto conigli esuidi, danni agli ulteriori componenti ambientali per laquale conservazione il sito è stato individuato o istituito(v., ad es., piano di gestione Santo Pietro, ITA 070005 oveè previsto un divieto assoluto di caccia, ad eccezione del
coniglio selvatico il consequenziale aumento della cuipopolazione, si legge nell’apposito piano di gestione, cau-serebbe danni alla vegetazione protetta del luogo);
Considerato che le procedure valutative ancora incorso riguardano le azioni di cui all’art. 10, comma 8 e ss.legge n. 157/1992 previste nel piano faunistico-venatorio2011/2016 non potendosi, ovviamente, sottoporre a valu-tazione d’incidenza il piano di gestione ed eventualmentequello di abbattimento specificatamente definiti dall’entegestore in funzione delle caratteristiche ambientali e fau-nistiche del sito e già approvati dall’ARTA;
Considerato che le valutazioni ambientali di cuiall’allegato G al D.P.R. n. 357/1997, per quanto qui ci occu-pa, riguardano l’impatto che le azioni, le misure, i criterifissati nel piano faunistico venatorio possono determinaresulle risorse naturali, nonché la produzione di rifiuti e diinquinamento derivanti dall’attività venatoria;
Considerato che ogni azione, misura e criterio di costi-tuzione di istituti faunistici previsti nel piano faunistico-venatorio 2006/2011, per quanto disposto successiva-mente, è sospesa sino al completamento della proceduraV.A.S. relativa al piano 2011/2016; che il possibile inquina-mento dell’ambiente naturale deriverebbe, stando al temache qui ci occupa, dal piombo delle cartucce da caccia uti-lizzate in prossimità di aree umide; che la produzione dirifiuti riguarda i bossoli delle cartucce da caccia;
Considerato che, nell’ipotesi in cui i piani di gestionedei singoli siti non avessero previsto il divieto rivolto aicacciatori di utilizzo di munizione di piombo in prossimi-tà di superfici umide, tuttavia, ad evitare fenomeni disaturnismo, tale divieto all’interno dei siti è stato appostoin via generale attraverso il decreto del Ministero del-l’ambiente e della tutela del territorio e del mare del 17ottobre 2007 e successive modifiche ed integrazioni; chenell’ipotesi in cui i piani di gestione dei singoli siti nonavessero previsto l’obbligo rivolto ai cacciatori di raccoltadei bossoli vuoti, tuttavia, ai sensi dell’art. 13, comma 3,legge n. 157/1992, gli stessi devono essere recuperati e nonlasciati sul luogo di caccia;
Ritenuto, in definitiva, che l’attività venatoria all’inter-no dei siti Natura 2000, qualora non sussistano ulterioridivieti di caccia, può essere autorizzata stante che ognimisura e/o azione tipica prevista nel piano faunistico-venatorio non interessa la pura attività predatoria del cac-ciatore la quale è disciplinata da norme racchiuse nelcalendario venatorio e soprattutto nel piano di gestionedel singolo sito; che l’istituzione di ogni nuovo istituto fau-nistico, nonché le azioni, misure e criteri tipici del pianofaunistico-venatorio, i quali possono avere incidenzasignificativa, per quanto in appresso, sono sospesi sino alcompletamento della procedura V.A.S.; che gli specificipiani di gestione dei singoli siti sono stati approvati; che aparte alcune specie di chirotteri nessuna delle specie ani-mali, di cui all’allegato II alla direttiva habitat n.43/92/CEE, è presente nell’isola; che la maggior parte delleZ.P.S. riguardano l’avifauna acquatica e giacciono in areeassolutamente protette; che, pertanto, nessun danno puòessere arrecato né agli ecosistemi, né alla fauna aviaticadall’attività venatoria;
Decreta:
Art. 1
Le premesse fanno parte integrante del presentedecreto.
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Art. 2
Salvo ulteriori divieti previsti nei rispettivi piani digestione, nei S.I.C. o Z.S.C., è comunque vietato utilizzaremunizionamento a pallini di piombo all’interno delle zoneumide quali laghi, stagni, paludi, acquitrini, lanche e lagu-ne d’acqua dolce, salata, salmastra, nonché nel raggio di150 metri dalle rive più esterne di queste.
Art. 3
Salvo ulteriori divieti previsti nei rispettivi piani digestione, nelle Z.P.S. è comunque vietato:
— effettuare la preapertura dell’attività venatoria, conl’eccezione della caccia di selezione agli ungulati;
— l’esercizio dell’attività venatoria nel mese di genna-io, con l’eccezione della caccia da appostamento fisso etemporaneo e in forma vagante il mercoledì e la dome-nica, nonché con l’eccezione della caccia agli ungulati;
— l’esercizio dell’attività venatoria in deroga qualoradisciplinata;
— utilizzare munizionamento a pallini di piomboall’interno delle zone umide quali laghi, stagni, paludi,acquitrini, lanche e lagune d’acqua dolce, salata, salma-stra, nonché nel raggio di 150 metri dalle rive più esterne;
— attuare la pratica dello sparo al nido nello svolgi-mento dell’attività di controllo demografico della popola-zione di corvidi. Tale controllo è comunque vietato nellearee di presenza del lanario (falco biarmicus);
— abbattere il combattente (philomacus pugnax) e lamoretta (aythya fuligula);
— svolgere attività di addestramento dei cani da cac-cia prima dell’1 settembre e dopo la chiusura della sta-gione venatoria.
Ai sensi dell’art. 1, comma 5/bis, legge n. 157/1992 idivieti di cui sopra si applicano sino ad una distanza di100 metri dal perimetro delle Z.P.S.
Art. 4
Nelle more di completamento della complessa proce-dura di Valutazione ambientale strategica (V.A.S.) ex artt.11 e ss., decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 riguardantele azioni, misure, criteri ex art. 10, commi 8 e ss., legge n.157/92 previsti nella proposta di piano faunistico-venatorio2011/2016 e nella sua modifica, per motivi precauzionaliconnessi al loro possibile impatto negativo sulla fauna avia-tica e su componenti dell’ambiente naturale, è sospesa ogniattività prevista nel piano faunistico-venatorio 2006/2011di immissione, reimmissione, ripopolamento di fauna sel-vatica, di nuove istituzioni di oasi di protezione, di zone diripopolamento e cattura, di aziende faunistico-venatorie eagro-venatorie, di centri pubblici e privati di produzione diselvaggina, di campi cinologici. Per le stesse ragioni, sino alcompletamento della procedura V.A.S., è sospeso il rilasciodelle concessioni di appostamenti fissi di caccia a distanzainferiore di 1.000 metri da zone di protezione e siti delle Re-ti Natura 2000. Infine, sino al completamento della proce-dura di V.A.S. è, altresì, sospeso ogni programma e inter-vento di miglioramento ambientale a fini faunistici.
Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Uffi-ciale della Regione siciliana e nel suo sito web.
Avverso il presente decreto è ammesso ricorso giurisdi-zionale innanzi al Tribunale amministrativo regionale diPalermo nel termine di sessanta giorni dalla pubblicazione.
Palermo, 10 agosto 2012.AIELLO
(2012.33.2468)020
ASSESSORATO DELLA SALUTEDECRETO 3 luglio 2012.
Impegno di somma per il pagamento dei contributi afavore di associazioni di volontariato di talassemici operantinella Regione siciliana.
IL DIRIGENTEDEL SERVIZIO ECONOMICO-FINANZIARIO
DEL DIPARTIMENTO REGIONALEPER LA PIANIFICAZIONE STRATEGICA
Visto lo Statuto della Regione;Vista la legge regionale 1 agosto 1990, n. 20;Vista la legge regionale 15 maggio 2000, n. 10;Vista la legge regionale 14 aprile 2009, n. 5, art. 4;Visto l’art. 128 della legge regionale 12 maggio 2010,
n. 11;Vista la legge regionale 9 maggio 2012, n. 26 concer-
nente “Disposizioni programmatiche e correttive per l’an-no 2012;
Vista la legge regionale 9 maggio 2012, n. 27 con laquale è stato approvato il bilancio della Regione sicilianaper l’esercizio finanziario 2012;
Visto il decreto n. 856 dell’11 maggio 2012 dell’As-sessore per l’economia con il quale, ai fini della gestione erendicontazione, le unità previsionali di base dello stato diprevisione dell’entrata e della spesa di cui alla legge regio-nale 9 maggio 2012, n. 27 sono ripartite, per l’anno finan-ziario 2012, in capitoli, secondo il documento di“Ripartizione in capitoli delle U.P.B. relative al bilancio diprevisione della Regione per l’anno finanziario 2012” cheè parte integrante del suddetto decreto;
Vista la legge regionale 1 giugno 2012, n. 33 art. 4comma 1 e l’allegato 1;
Considerato che, per il capitolo di spesa 413704 delbilancio della Regione siciliana, rubrica salute - esercizio2012 - è stata stanziata la somma di € 92.000,00;
Visto il D.A. n. 807 dell’8 maggio 2012 con il quale, aparziale modifica del precedente D.A. n. 232/11, è statonominato componente/segretario della commissioneregionale per la talassemia, di cui all’art. 4 della leggeregionale n. 20/90 la d.ssa M. Concetta Ansaldi in sostitu-zione del sig. Sergio Di Fiore, in quiescenza a far datadall’1 aprile 2012;
Viste le istanze, agli atti di questo servizio, presentatedai legali rappresentanti delle associazioni di volontariatodi talassemici e/o di genitori o parenti di talassemici, aven-ti sede ed operanti nel territorio della Regione siciliana,con le quali si chiede la concessione dei contributi previ-sti dagli artt. 1 e 2 della legge regionale n. 20/90;
Visto il verbale n. 1 del 14 giugno 2012 relativo allariunione della commissione regionale per la talassemiache ha esaminato la documentazione presentata da n. 19associazioni di volontariato di talassemici e ha ammesso econtestualmente assegnato per l’anno 2012 i contributi dicui agli artt. 1 e 2 della legge regionale n. 20/90 secondo laripartizione di cui all’allegato B al suddetto verbale;
Ritenuto, pertanto, di dovere impegnare sul capitolo413704 del bilancio della Regione siciliana, rubrica salute- esercizio finanziario 2012 - la somma di € 91.998,67affinché si possa procedere al pagamento dei contributi, dicui alla legge regionale n. 20/90, in favore delle n. 19 asso-ciazioni di seguito elencate, per le quali la commissioneregionale per la talassemia si è espressa favorevolmente:1) THA Associazione Talassemici
Villa Sofia (PA) € 4.198,182) Ass.ne Talassemici Emoglobinopatici
Siciliani, Onlus (PA) € 4.847,18
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3) Associazione ThalassemiciOsp. dei Bambini, Onlus (PA) € 7.743,98
4) Associazione Pro Thalassemici (RG) € 5.914,985) Associazione per gli Emopatici
“L. Sturzo” (Caltagirone) € 5.171,686) ATEF Ass.ne Talassemici Ematologia
Ferrarotto, Onlus (CT) € 4.026,987) Associazione Pro Emopatico
Sciacca (Castelvetrano) € 4.169,188) Associazione Microcitemici ed
Emopatici Siracusa (Floridia) € 5.083,099) Associazione Fanciulli
Microcitemici (ME) € 3.228,3110) Associazione Thalassemia
Osp. Garibaldi, Onlus (CT) € 8.092,1811) Associazione Bambino Emopatico,
Onlus (CT) € 6.894,3112) Libera associazione contro
la thalassemia (CT) € 2.368,9913) Associazione Bambino Emopatico,
Onlus (CL) € 5.625,8114) Ass.ne Thalassemici - Associazione
di volontariato (AG) € 4.941,4815) Associazione microcitemie ed
emopatie (Carlentini) € 4.209,8116) Gruppo Ricerca e Studio
Emoglobinop., Onlus (CT) € 4.557,9817) A.T.E.G. Ass.ne Talassemici
Emopatici Gelesi, Onlus (Gela) € 4.528,4818) Associazione Talassemici
Prov. di Trapani (TP) € 2.870,5919) L.A.T.E. - Libera Ass.ne Talas.
Emop. M. Nicosia, Onlus (Gela) € 3.525,48
€ 91.998,67
Decreta:
Art. 1
Per quanto in premessa indicato, per le finalità previ-ste dagli artt. 1 e 2 e nei limiti stabiliti dall’art. 3 della leggeregionale 1 agosto 1990, n. 20, è impegnata la somma di€ 91.998,67 capitolo 413704 del bilancio della Regionesiciliana - rubrica salute - esercizio finanziario 2012.
Art. 2
Il presente decreto sarà inviato alla ragioneria centralesalute per il visto e la registrazione ed alla Gazzetta Uffi-ciale della Regione siciliana per la relativa pubblicazione.
Palermo, 3 luglio 2012.
SAMMARTANO
Vistato dalla ragioneria centrale per l’Assessorato della salute in data 6luglio 2012.
(2012.30.2263)134
DECRETO 18 luglio 2012.
Rete per l’assistenza al politraumatizzato.
L’ASSESSORE PER LA SALUTE
Visto lo Statuto della Regione;Vista la legge 23 dicembre 1978 n. 833;Visto il decreto legislativo n. 502/92 come modificato
dal decreto legislativo n. 517/93 e, successivamente, ulte-
riormente modificato ed integrato dal decreto legislativon. 229/99;
Vista la legge regionale 15 maggio 2000, n. 10;Vista la legge regionale 14 aprile 2009, n. 5 “Norme per
il riordino del servizio sanitario regionale” ed in particola-re l’articolo 24 rubricato “Rete dell’emergenza-urgenzasanitaria”;
Viste le nuove linee guida sul funzionamento del servi-zio di urgenza-emergenza sanitaria regionale S.U.E.S 118,approvate con D.A. n. 481 del 25 marzo 2009;
Considerato che da un’analisi di contesto riferita allapopolazione siciliana si rileva che i traumi rappresentanola prima causa di morte per la fascia d’età sotto i 40 anni;
Considerato che il trauma maggiore, inteso come qua-dro clinico caratterizzato da lesioni mono o polidistrettua-li tali da rappresentare un rischio immediato o potenzialeper le funzioni vitali, rappresenta una patologia ad altacomplessità, i cui esiti in termini di mortalità e disabilitàdipendono fortemente dal fattore tempo e dalla qualitàdegli interventi assistenziali, dal territorio all’ospedale,fino alle strutture di riabilitazione;
Rilevato che un approccio multidisciplinare per lapresa in carico globale del paziente con la risoluzione con-divisa di problematiche complesse e lo sviluppo di sistemiintegrati di assistenza al trauma hanno consentito indiverse aree geografiche il raggiungimento di risultatisignificativi sia in termini di salvabilità delle vittime sia intermini di riduzione delle disabilità residue;
Considerato che, al fine di garantire un trattamentoefficace sul territorio regionale dei pazienti con politrau-ma, è necessario ricondurre le varie fasi del percorso dia-gnostico terapeutico al setting più appropriato, aumen-tando nel contempo l’efficienza del sistema;
Visto il piano sanitario regionale 2011-2013 che iden-tifica il modello delle “reti assistenziali” come ambitoprioritario di intervento per la Regione siciliana poichésupera la frammentarietà dell’assistenza garantendo atutti i cittadini maggiori garanzie di equità e di salute e inparticolare nel modello del Trauma Center la modalità piùconsona al trattamento della patologia politraumatolo-gica;
Considerate le evidenze scientifiche della letteratura,così come anche riportate nella bibliografia del docu-mento tecnico di cui al presente decreto;
Rilevato che la patologia politraumatologica necessi-ta, nella fase pre-ospedaliera, di una appropriata gestionevolta ad assicurare, nel tempo più precoce possibile, lamigliore terapia a ciascun paziente, di un modello diammissione ospedaliera secondo la modalità organizza-tiva dell’Emergency Room-Care e della centralizzazionedei traumi maggiori presso il Trauma Center (organizza-zione regionale del Trauma system o SIAT);
Ritenuto quindi di dover provvedere alla revisionedelle attuali modalità di gestione delle emergenze poli-traumatologiche secondo il modello di rete inter-ospeda-liera e territoriale integrata “HUB e SPOKE”, introducen-do lo schema del Sistema Integrato di Assistenza alTrauma (SIAT) o Trauma System;
Visto il contenuto del piano sanitario regionale“Piano della salute 2011-2013” relativo all’area dell’assi-stenza al politrauma elaborato dal gruppo di lavoro appo-sitamente costituito, che prevede il modello organizzativodi Rete Hub e Spoke e il Trauma System;
Ritenuto di dover dare applicazione ai contenuti delpiano sanitario regionale “ Piano della salute 2011-2013”
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in materia di rete per l’assistenza al paziente politrauma-tizzato;
Considerato che la Regione siciliana deve realizzare larete per l’assistenza al paziente politraumatizzato qualemigliore risposta organizzativa, strutturale e culturale allenecessità di assistenza;
Considerato che il documento allegato al presentedecreto “Rete per l’assistenza al politraumatizzato”, elabo-rato dal gruppo tecnico di lavoro appositamente costitui-to per la stesura del piano sanitario regionale, risulta inpiena coerenza con quanto prescritto dalle società scienti-fiche all’uopo rappresentate all’interno del gruppo di lavo-ro stesso;
Considerato che lo stesso documento allegato al pre-sente decreto è stato validato dall’AGeNaS e condivisodalla consulta regionale della salute che ha espresso pare-re positivo in data 5 luglio 2012;
Ritenuto dunque di approvare il documento “Rete perl’assistenza al politraumatizzato”;
Decreta:
Art. 1
Per le motivazioni esposte, è approvato il documentoistitutivo della “Rete per l’assistenza al paziente poli-traumatizzato” di seguito denominato Rete Trauma (alle-gato 1) con il quale si definiscono:
— le finalità generali;— gli obiettivi specifici regionali;— le strategie diagnostico-terapeutiche;— il modello organizzativo;— le caratteristiche e le funzioni dei servizi coinvolti;— le risorse utili;— gli indicatori;— le modalità di raccolta e di integrazione dei dati dei
diversi database necessari;— Organigramma delle commissioni;— Compiti del Comitato tecnico-scientifico regionale;— Compiti delle commissioni regionali di SIAT.
Art. 2
È istituito il Comitato tecnico-scientifico regionaledella rete del politrauma che risulta così composto:
— consulenti scientifici che hanno curato la reda-zione del documento scientifico di cui al superiore artico-lo e hanno il compito della revisione continua dello stesso:
– prof. Franco Servadei, Presidente della Societàitaliana di neurochirurgia;
– dr Francesco Enrichens, consulente AGENAS;– dr. Bernardo Alagna, direttore sanitario SEUS;– dr. Antonino Picone, dirigente radiologia, Azienda
O. R. Villa Sofia Cervello, componente della Nucleo HTAregionale;
– dr. Francesco Franchina, dirigente neurochirur-gia, Azienda O.R. Villa Sofia-Cervello;
— componenti interni dell’Assessorato, con il com-pito di coordinare, verificare e curare le attività della rete:
– dr.ssa Maria Grazia Furnari, responsabile regio-nale Area interdipartimentale 2 - “Ufficio del Piano dirientro e del Piano sanitario” DPS;
– dr.ssa Rosalia Murè, dirigente “Servizio program-mazione ospedaliera e Servizio emergenza-urgenza” DPS;
– dr. Giovanni De Luca, dirigente U.O Qualità egoverno clinico DASOE;
– dr.ssa Damiana Pepe, coll. ass. sociale espertoArea int. 2 DPS;
– dr.ssa Anna Abbate, funzionario direttivo dell’Areaint. 2 DPS, con il compito del coordinamento della segre-teria.
Art. 3
Sono istituite le commisssioni regionali di SIAT, divi-se per bacino di utenza, corrispondenti ai bacini del 118,come di seguito riportato:
— SIAT Palermo Trapani - Trauma Center Ospedaliriuniti Villa Sofia-Cervello di Palermo:
– direttore Centrale operativa 118 - dott. GaetanoMarchese;
– anestesia e rianimazione di Trauma Center - dr.Antonio Iacono;
– neurochirurgia: dr. Francesco Franchina;– chirurgia d’urgenza: dr. Carlo Szokoll;– Radiodiagnostica: dr. Antonino Picone;– medicina riabilitativa: dr. Girolamo Inserillo;– direttore sanitario: dr. Salvatore Mannino.
— SIAT Agrigento Caltanissetta Enna - Trauma Cen-ter Ospedale S. Elia di Caltanissetta:
– direttore centrale operativa: dr. Elio Barnabà;– anestesia e rianimazione di Trauma Center: dr.
Giancarlo Foresta;– neurochirurgia: dr. Raffaele Alessandrello;– chirurgia d’urgenza: dr. Michele Cammarata;– radiodiagnostica: dr. Alessandro Falzone;– medicina riabilitativa: dr. Enzo Seidita;– direttore sanitario: dr. Giacomo Sampieri.
— SIAT Catania Siracusa Ragusa - Trauma CenterOspedale Cannizzaro di Catania:
– direttore centrale Operativa: Dr.ssa Monea;– rianimazione di Trauma Center: dr. Carmelo
Denaro;– neurochirurgia: dr. Pietro Seminara;– chirurgia d’urgenza: dr. Gaetano La Greca;– radiodiagnostica: dr. Domenico Patanè;– medicina riabilitativa: dr.ssa Maria G. Onesta; – direttore sanitario dr. Salvatore Giuffrida.
— SIAT Messina - Trauma Center Ospedale PapardoPiemonte di Messina:
– direttore centrale operativa: dr. Tanino Sutera;– anestesia e rianimazione di Trauma Center: dr.
Tindari Ceraolo;– neurochirurgia: dr. Domenico Matalone;– chirurgia d’urgenza: dr. Fabio Parducci;– radiodiagnostica: dr. Antongiulio Luciani;– medicina riabilitativa: dr. Matteo Pennisi;– direttore sanitario: dr. Eugenio Ceratti.
Art. 4
Le commissioni di SIAT devono integrarsi funzional-mente e operativamente, con i policlinici universitari e leaziende ARNAS per la realizzazione degli obiettivi di salu-te descritti nel documento tecnico allegato al presentedecreto.
Art. 5
Le commissioni di SIAT dovranno entro tre mesi dalpresente decreto individuare i referenti degli Spoke, ecomunicarli all’area interdipartimentale 2 dell’Assessoratoper il completamento della rete.
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Art. 6
Le azioni di coordinamento e verifica per lo sviluppodella Rete saranno svolte dalla dr.ssa Maria GraziaFurnari, dirigente dell’area I.2, preposta all’attuazione delpiano sanitario regionale.
Art. 7
Il presente decreto sarà trasmesso per la pubblica-zione alla Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Palermo, 18 luglio 2012.RUSSO
Allegato
LA RETE DEL POLITRAUMALINEE PROGRAMMATICHE ED ORGANIZZATIVE
PER L’ISTITUZIONE DELLA RETEDEL POLITRAUMA IN SICILIA
Introduzione
Perché costruire una rete assistenziale per il trauma
Il trauma nei Paesi occidentali è la terza causa di morte dopo lemalattie cardiovascolari ed i tumori e la prima causa nella popolazio-ne al di sotto dei 45 anni.
Il trauma maggiore, inteso come quadro clinico caratterizzatoda lesioni mono o polidistrettuale tali da rappresentare un rischioimmediato o potenziale per le funzioni vitali, rappresenta una pato-logia ad alta complessità, i cui esiti in termini di mortalità e di disa-bilità dipendono fortemente dal fattore tempo e dalla qualità degliinerventi assistenziali, dal territorio all’ospedale fino alle strutture diriabilitazione.
Appare quindi evidente l’importanza di conoscere ed applicare lecorrette modalità di gestione del paziente traumatizzato che giungealle porte del pronto soccorso, sulla base delle nozioni ormai patri-monio comune e delle più recenti acquisizioni scientifiche.
In tal senso, lo sviluppo di sistemi integrati di assistenza per que-sta patologia ha consentito il raggiungimento di risultati significativisia in termini di salvabilità delle vittime sia in termini di riduzionedelle disabilità residue.
La valutazione ed il trattamento terapeutico di un traumatizzatocominciano, spesso in condizioni di difficoltà, al momento del primosoccorso sul territorio, continuano durante il trasporto protetto, eproseguono all’interno dei pronto soccorso dove la possibilità dicompletare l’iter diagnostico-terapeutico con esami strumentali con-sente al medico di identificare meglio sede ed entità delle lesioni.
La mortalità dovuta ad un evento traumatico riconosce tre pic-chi di massima incidenza:
1) nella immediatezza del trauma come conseguenza di lesioninon compatibili con la sopravvivenza;
2) nell’arco di 2-4 ore dall’evento quale conseguenza di compli-canze emorragiche, cardio-respiratorie e neurologiche;
3) a distanza di giorni o settimane dal trauma per complicanze,prevalentemente settiche, verificatesi durante la degenza.
Nel primo caso gli eventi che conducono a morte non consen-tono alcuna possibilità di intervento sanitario e possono essere evitatisolamente mediante programmi di comprovata efficacia per la pre-venzione degli incidenti stradali (Piano di prevenzione regionale inci-denti).
Nel secondo caso il picco di mortalità è rappresentato dallemorti evitabili, quelle in cui il riconoscimento ed il trattamento tem-pestivo favorito da un’efficiente organizzazione per l’emergenza puòfavorire la sopravvivenza dei pazienti e ridurre una quota significa-tiva di decessi.
Nel terzo caso tali morti possono essere evitate soltanto dall’affi-namento delle moderne tecniche di rianimazione e terapia intensiva.
Nel secondo caso la prima valutazione effettuata nel luogo deltrauma permette in genere il riconoscimento del traumatizzato gravecon conseguente “centralizzazione” del paziente verso ospedali dota-ti di reparti specialistici attrezzati per la gestione delle emergenzetraumatologiche (chirurgia toracica, neurochirurgia).
Inoltre pazienti che alla prima valutazione presentano traumi dimoderata gravità, con assenza di criteri di instabilità emodinamica edi evidenti lesioni degli organi vitali, possono andare incontro ad unrapido ed a volte drammatico peggioramento a causa di lesioni inter-
ne potenzialmente fatali che possono manifestarsi solo a distanza diore dall’evento traumatico. È stato dimostrato che una buona orga-nizzazione del sistema sanitario per l’assistenza al traumatizzato, siasul territorio che all’interno della struttura ospedaliera, comportauna significativa riduzione della mortalità, di conseguenza, sia l’evo-lutività di molte lesioni che la dinamica del trauma devono indurre ilmedico ad una prudente permanenza del paziente dentro l’ospedale.L’osservazione temporanea, che permette di garantire la stretta osser-vazione del paziente per un breve intervallo di tempo, si pone comepossibile valida alternativa ad un eventuale ricovero che in assenza dilesioni risulterebbe inappropriato.
La Sezione I del Consiglio superiore di sanità su indicazione delMinistro della salute ha esaminato in un documento del luglio 2004la problematica dell’assistenza al trauma maggiore, individuando leseguenti condizioni al fine di garantire un’assistenza adeguata duran-te tutte le fasi del soccorso:
1) La necessità di un primo inquadramento generale dell’infor-tunato sul campo con riconoscimento preliminare delle lesioni edelle priorità terapeutiche;
2) La capacità di istituire sul campo e durante il trasporto leeventuali manovre di supporto di base ed avanzato della funzionerespiratoria e circolatoria;
3) L’avvio del paziente alla struttura ospedaliera più adeguata,in grado di offrire un trattamento efficace e definitivo delle lesioni(che non è necessariamente quella più vicina al luogo dell’incidente);
4) La connessione operativa dei servizi per la gestione in faseacuta con le strutture riabilitative allo scopo di assicurare, secondoun principio di continuità terapeutica, la presa in carico precoce delpaziente da parte dei sanitari deputati alla riabilitazione.
Questi aspetti sono già stati affrontati nell’ambito dell’accordoStato-Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano del 4 aprile2002 sulle “linee guida per l’organizzazione di un sistema integrato diassistenza ai pazienti traumatizzati da mielolesioni e/o cerebrole-sioni”, che ha individuato la necessità di sistemi integrati extra-intraospedalieri di assistenza ai soggetti colpiti da traumatismo (dettiSistemi integrati per l’assistenza al trauma maggiore, SIAT) imper-niati su strutture ospedaliere specificamente competenti nella curadel trauma definite “Centri Trauma” o “Trauma Centers” e sui centridi riabilitazione.
EpidemiologiaOgni anno circa 12.000 soggetti per milione di abitanti (quindi
oltre 600.000 sul territorio nazionale) accedono alle strutture diPronto soccorso a seguito di un trauma, il 5-7% di tali eventi sonoclassificabili come traumi severi (o maggiori).
Nell’anno 2009 in Italia sono stati registrati 215.405 incidentistradali con danni alle persone, con 307.258 feriti e 4.237 morti,3.311 maschi e 926 femmine di cui 1.858 con età inferiore ai 45 anni(dati ISTAT). Tale dato è sottostimato in quanto non tiene conto deidecessi avvenuti dopo una settimana dall’evento. Il numero annualedi morti conseguenti a traumi della strada è da stimarsi intorno agli8.000 casi.
In Sicilia nel 2009 su 14.044 incidenti stradali con danni alle per-sone si registrano 21.742 feriti ed un numero di morti pari a 325, 261maschi e 64 femmine di cui 166 con età inferiore ai 45 anni. All’in-fortunistica stradale vanno aggiunti gli incidenti domestici, quelli sullavoro, quelli conseguenti ad attività sportive e del tempo libero ed aviolenza (in totale più di 4.500.000 eventi all’anno, con un tasso dimortalità ISTAT per 100.000 abitanti per incidenti non stradali uomi-ni 22,8, donne 24,8).
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Si calcola, inoltre, che per ogni decesso per trauma vi siano duecasi di invalidità permanente grave. Poiché il trauma interessa preva-lentemente le fasce di popolazione più attiva, ne derivano gravi riper-cussioni sul piano umano ed economico per il paziente ed il suonucleo famigliare, con enormi costi sociali.
La rete del PolitraumaL’istituzione della Rete regionale per l’assistenza al Politrauma
ha la finalità di garantire su tutto il territorio siciliano: Assistenza diqualità, ridotti tempi di intervento, ottimizzazione delle risorse esi-stenti sul territorio, rilevamento ed accessibilità dei dati attraversol’adeguamento regionale al flusso EMUR nazionale del Ministerodella salute, creazione di un sistema integrato di riabilitazione ospe-dale-territorio.
Nella fase extraospedaliera del soccorso l’identificazione deltrauma maggiore consente il trasporto nella sede di cura definitivanel minore tempo possibile, eliminando i passaggi intermedi che pro-lungano inutilmente i tempi di intervento.
A tal fine è indispensabile avviare una programmazione mirataall’adeguamento qualitativo delle figure professionali mediche, infer-mieristiche e tecniche operanti nei servizi di Pronto soccorso, medi-
cina d’urgenza, emergenza territoriale 118, anche attraverso l’attiva-zione di percorsi formativi.
In sintonia con la riqualificazione del personale è altrettantoimportante, al fine di un razionale utilizzo, l’ammodernamento tec-nologico ed il potenziamento strutturale delle risorse esistenti sul ter-ritorio.
L’adeguamento al flusso EMUR è lo strumento indispensabileper il monitoraggio e sviluppo delle attività inerenti il politraumaattraverso l’individuazione di indicatori di criticità. Tali indicatorisono indispensabili per intervenire anche attraverso azioni di Audit edi analisi delle casistiche e revisione dei modelli operativi.
Poiché infatti nella maggior parte dei casi persistono gravisequele neurologiche, si rendono anche necessari trattamenti dicarattere sanitario e sociale a lungo termine (fase degli esiti) chehanno il compito di affrontare tutte le menomazioni e le disabilitàpersistenti, al fine di permettere il migliore reinserimento familiare,sociale, scolastico e lavorativo.
I concetti di centralizzazione e di inclusività sono strettamentecorrelati alla possibilità di:
a) attivare un rapporto di collaborazione, tra le strutture, perl’assistenza al paziente critico al fine di intervenire tempestivamenteed efficacemente evitando la congestione solo dei centri ad elevataintensità di cure;
b) uso della telemedicina che consente la rapidità di trasferi-mento delle immagini tra strutture per formulare la diagnosi precisae decidere il percorso assistenziale migliore;
c) implementazione sul sistema 118 della gestione dei tra-sporti secondari urgenti;
d) introduzione sistematica dell’Audit clinico quale mezzo perimplementare le linee guida e per verificare l’attività svolta tra i pro-fessionisti dei diversi centri (propedeutico all’istituzione del Traumaregistry regionale in accordo con i flussi informativi ministerialiEMUR).
Il principio operativo di centralizzazione permette non solo diottenere la concentrazione della patologia maggiore in poche sediove vengono predisposte le risorse specifiche (con quindi evidentecontenimento dei costi del sistema), ma anche di consentire un adde-stramento adeguato e continuativo delle équipe di sanitari.
Il CTS (Centro traumi ad alta specializzazione) funge da ospeda-le di riferimento per i traumi della sua area di competenza e deveessere in grado di accogliere pazienti provenienti dal resto del SIATcon problematiche polidistrettuali o che necessitino di alte speciali-tà, qualora non presenti presso gli altri ospedali della rete: CTZ(Centro traumi di zona) PST (Presidi di pronto soccorso per traumi).Il CTS, rappresentato dal Trauma Center, in collegamento funzionalecon altri presidi specialistici, per il suo ruolo specialistico, deve sem-pre avere a disposizione letti in area critica per accettare i pazientiprovenienti da tutto il SIAT, che richiedano le sue attrezzature e com-petenze. È quindi indispensabile che vengano predisposti protocolliconcordati di trasferimento in uscita dalle terapie intensive del CTSverso terapie intensive-subintensive di altri CTZ della rete, proponi-bili per pazienti che hanno superato la fase acuta e che necessitanodi trattamenti erogabili anche in sedi diverse dal CTS. Bisogna tenerpresente che la gestione efficace del trauma maggiore prevede unriconoscimento rapido e tempestivo a partire dal momento stessodell’evento della causa che lo ha provocato. Pertanto è necessario chegli operatori sanitari che operano in emergenza sul territorio utilizzi-no la definizione di trauma maggiore su indicata.
Obiettivi della rete
Generali
1) Avvio dei sistemi integrati di assistenza al trauma (SIAT)secondo un modello, Hub e Spoke, di rete integrata al fine di ottimiz-zare i percorsi diagnostico-terapeutici dei pazienti traumatizzati,anche attraverso un processo di razionalizzazione delle risorse neces-sarie.
2) Avvio di un sistema a rete integrata di riabilitazione (ospedaleterritorio) al fine di garantire interventi riabilitativi e continuativisecondo il principio dell’equità nelle condizioni di accesso e frui-zione.
3) Attuazione di un piano di prevenzione primaria attraversoiniziative di educazione sanitaria rivolte alla popolazione (campagnedi sensibilizzazione all’uso di presidi di sicurezza, strategie compor-tamentali di astensione all’assunzione di alcool e sostanze stupefa-centi, educazione al rispetto delle norme di sicurezza stradale).
4) Contenimento del numero delle morti evitabili e controllodell’evoluzione del danno da trauma (riduzione della disabilità)anche attraverso la cura della didattica e dell’addestramento del per-sonale medico infermieristico.
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Specifici
1) Applicazione delle procedure di identificazione e trattamentodel trauma grave da parte di ogni unità operativa coinvolta nel trat-tamento secondo quanto previsto nei protocolli contenuti nel pre-sente documento.
2) Sviluppo di una metodologia di lavoro trasversale mediantel’identificazione degli operatori responsabili del trattamento multi-specialistico del trauma grave, favorendo un lavoro di team al di làdella loro appartenenza alle singole unità operative.
3) Definizione dei programmi di formazione specifica per tuttigli operatori coinvolti, rivolto sia alla formazione di base sia allo svi-luppo di competenze, in grado di garantire l’eccellenza delle presta-zioni.
4) Adeguamento ai flussi EMUR Ministeriali della modulisticadi Centrale operativa 118 e dei DEA.
Modello organizzativoIl presente documento tecnico “Documento regionale per l’istitu-
zione della rete del politrauma in Sicilia" è stato elaborato in attua-zione delle linee di indirizzo del Piano sanitario regionale “Pianodella salute 2011-2013”.
Tale documento ha lo scopo di attivare in Sicilia una Rete per ilpolitrauma, ovverossia un complesso modello integrato di interventoche prevede la interazione tra il Servizio di emergenza territoriale118 e la rete ospedaliera della emergenza composta dai Dipartimentidi emergenza-urgenza ospedalieri (Hub e Spoke) con i relativi pron-to soccorso, attraverso il coivolgimento organizzato e razionale didiverse U.O. specialistiche (neurochirurgia, chirurgia generale, orto-pedia, radiologia, etc.), al fine di ottimizzare i percorsi diagnostico-terapeutici dei pazienti traumatizzati per migliorare la prognosi erazionalizzare, al tempo stesso, l’impiego delle risorse necessarie.
Criteri organizzativi
In base alle caratteristiche epidemiologiche e al decorso clinicodei traumi (distribuzione territoriale disomogenea legata al traffico,agli insediamenti produttivi, alla presenza di zone turistiche, etc.)oltre che ai requisiti di qualità (efficacia ed efficienza) che devonoessere posseduti da tutti i servizi sanitari al fine di fornire adeguaterisposte assistenziali, il Piano sanitario regionale, in linea con quan-to già sviluppato in altre regioni italiane, prefigura l’organizzazionedei Sistemi integrati di assistenza ai pazienti traumatizzati (SIAT) eper tutta la Regione ne identifica 4, facenti capo alle quattro macroa-ree del 118, comprendenti quattro Trauma Center come di seguitoriportato: Palermo-Trapani, Messina, Catania-Ragusa-Siracusa,Agrigento-Caltanissetta-Enna.
Inoltre i SIAT collegati funzionalmente con alcuni Centri regio-nali di Palermo, Catania e Messina, che, sulla base di peculiarità spe-cialistiche organizzative e tecnico-strutturali vengono definiti Centriregionali specialistici, costituiscono i CTS.
La programmazione regionale in tal modo privilegia un modellodi assistenza territoriale di tipo inclusivo, caratterizzato dall’attiva-zione di un sistema di risposta che vede la partecipazione di tutte lestrutture già operanti su un determinato territorio e in possesso deirequisiti necessari per assicurare interventi tempestivi, continui edappropriati nelle diverse fasi assistenziali (emergenza-urgenza, riabi-litazione intensiva ed estensiva).
Tutti i centri ospedalieri, identificati all’interno dell’area territo-riale di riferimento, metteranno a disposizione tutte le competenzemediche e chirurgiche necessarie per il trattamento del pazientetraumatizzato al fine di attuare il modello proposto.
Per ciascun SIAT pertanto si prevede un centro guida (Hub-Trauma Center/CTS) in rete con altri presidi ospedalieri collegati fun-zionalmente e integrati nel sistema stesso (SPOKE CTZ centri trau-ma di zona).
Individuazione di centri Hub e Spoke
La Commissione regionale traumi sulla base delle indicazionidella letteratura e delle società scientifiche ha stabilito i requisiti deinodi (HUB e SPOKE) e della rete (relazione tra i nodi) di ciscun SIAT.
Requisiti degli Hub-Trauma Center
La prima causa di morte dei pazienti che accedono in seguito adun trauma all’area di emergenza di un ospedale è l’emorragia internao esterna, a cui non si riesce a mettere rimedio o per la gravità dellelesioni o per l’incapacità del sistema; la seconda causa di morte sonole lesioni cerebrali primarie o secondarie a seguito di trauma cranico.
Il Centro traumi deve essere organizzato secondo il modello diun’unità funzionale ed interdisciplinare all’interno di un Diparti-mento di emergenza accettazione (DEA) di un Ospedale (trauma
team o trauma service), con funzioni di coordinamento delle variecompetenze specialistiche che, pur mantenendo l’appartenenza allesingole unità operative, quando necessario, convergono e vengonofinalizzate alla gestione del traumatizzato secondo protocolli presta-biliti e condivisi.
Pertanto, la struttura che riceve tali pazienti , per ottenere risul-tati adeguati, deve poter fornire:
• Una squadra di operatori sanitari, governati da un Team“leader” adeguatamente addestrato ed organizzato, che provveda adun trattamento rianimatorio e ad un inquadramento diagnosticoaggressivo, rapido e organizzato secondo sequenze prestabilite elivelli di priorità, che miri all’accertamento e stabilizzazione defini-tiva di tutte le lesioni ad alta mortalità e morbilità.
Gli interventi degli specialisti delle varie lesioni da trattare devo-no essere sequenziali secondo rigide priorità e previsti da algoritmidecisionali protocollati;
• Gli specialisti devono essere presenti 24 ore su 24 per lelesioni da inquadrare o da trattare che non consentano un’attesa dioltre un’ ora dall’evidenza del problema, oppure in regime di prontadisponibilità per i traumi che consentono una attesa più lunga.
• Una struttura logistica, per la gestione del paziente, il piùpossibile imperniata sul paziente stesso, limitando quindi al mas-simo gli spostamenti per diagnostiche e chirurgia e comunque for-nendo anche in itinere lo stesso e continuo livello di trattamento emonitoraggio delle funzioni vitali.
Di conseguenza gli ospedali sede di Hub-Trauma Center in colle-gamento funzionale con i Centri regionali specializzati costituisconoi CTS e devono prevedere i seguenti standard:
Volumi di attività adeguati.Presenza di:— Sala di emergenza con possibilità in loco di stabilizzazione
ed esami radiologici ed ecografici;— T.A.C. e RMN;— angiografia interventistica nelle immediate adiacenze;— sale operatorie disponibili sulle 24 ore;— attivazione della Damage control surgery 24 ore su 24;— chirurgia plastica e fisiatria;— chirurgia generale e d’urgenza;— medicina di urgenza e PS;— anestesia-rianimazione;— ortopedia con chirurgia ortopedica traumatologica.
Neurochirurgia RadiologiaFunzioni di:— urologia e chirurgia urologica;— neurologia ed elettrofisiologia;— chirurgia vascolare;— chirurgia maxillo-facciale;— chirurgia della mano;— radiologia interventistica (anche mediante accordi intera-
ziendali con reperibilità sovrazonali);— endoscopia digestiva e broncoscopia;— cardiologia;— nefrologia e dialisi;— servizi di laboratorio e di medicina immunotrasfusionale.
Nell’ambito del Polo sud sono disponibili con attivazione direperibilità multi presidio o anche telematicamente raggiungibilialtre specialità mediche e chirurgiche di più rara attivazione (qualichirurgia toracica, oculistica, otorino ma anche ematologia, endocri-nologia, ginecologia e ostetricia)
Elisuperficie h24Per tutte le funzioni di alta specialità ma a bassi volumi di atti-
vità quali:— unità spinale unipolare;— centro grandi ustionati;— microchirurgia con reimpianto;— neurourologia;— chirurgia vertebrale *;— chirurgia pediatrica;— rianimazione pediatrica;— cardiochirurgia.
* (i traumatizzati vertebrali che giungono precocemente all’Hub di riferi-mento e che necessitano di intervento chirurgico urgente e non differibile sonosinergicamente trattati da ortopedici e neurochirurghi; e comunque da unteam unico, al fine di garantire adeguati volumi di attività).
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Gli Ospedali Hub per la gestione del trauma pediatrico devonoessere gli stessi C.T.S. di riferimento per l’adulto con l’utilizzo dellestesse risorse umane e strumentali integrate da valenze specifiche.
Questi Ospedali sono già dotati di un team dedicato del Diparti-mento di emergenza per la gestione del trauma maggiore (traumateam o trauma service), diretto dalla figura professionale di maggiorcompetenza specifica, che coordini le risorse necessarie ad identifi-care e trattare 24 ore su 24 in modo definitivo qualsiasi tipo di lesio-ne mono o poli-distrettuale. Il C.T.S., infatti prevede: una sala diemergenza con possibilità in loco di stabilizzazione ed esami radio-logici ed ecografici di base; T.A.C. ed angiografia interventistica nelleimmediate adiacenze; sale operatorie disponibili sulle 24 ore. IlC.T.S. a valenza pediatrica , si avvale delle stesse risorse dedicateall’adulto: devono essere quindi disponibili anche per il livello pedia-trico in stretta sinergia con quelle operanti per la elezione pressol’ospedale pediatrico, le strutture ed il personale del C.T.S. in guardiaattiva per adulti di chirurgia generale e d’urgenza, anestesia-rianima-zione, ortopedia, medicina per D.E.A., neurochirurgia, radiologia,servizi di laboratorio e di medicina immunotrasfusionale e Banca deitessuti da espletarsi nell’ambito delle omologhe reti regionali. Indisponibilità devono essere presenti le funzioni di altre specialità,quali: chirurgia vascolare, chirurgia toracica, cardiologia, cardiochi-rurgia, chirurgia plastica e grandi ustionati, chirurgia maxillo faccia-le, chirurgia della mano e dei reimpianti, radiologia interventistica(presenti nel polo anche mediante accordi interaziendali con reperi-bilità sovrazonali o attraverso la gestione multidisciplinaredipartimentale). Il team multidisciplinare, che si attiva all’arrivo deltrauma severo nell’ambito del trauma team, è costituito da mediciappartenenti alle diverse strutture operative. Il C.T.S. è sede di riferi-mento per il trattamento dei grandi ustionati. Per rendere ottimale lagestione del bambino traumatizzato è necessaria la condivisione dipercorsi diagnostico-assistenziali che dal territorio all’ospedalepediatrico ai centri di riabilitazione, indichino con chiarezza comegestire questi pazienti.
Requisiti degli SPOKE (CTZ)
Il presidio periferico (spoke) nell’ambito del Dipartimento diemergenze-urgenze (DEU) deve disporre di:
• unità operative di medicina d’urgenza e pronto soccorso,anestesia e rianimazione, chirurgia generale e radiologia;
• presenza di un tecnico di laboratorio ed una reperibilitàmedica nel servizio di patologia clinica;
• possibilità di attivazione rapida di un servizio di immunoe-matologia trasfusionale;
• competenze in rete;• di chirurgia ortopedica;• neurologia.
Per quanto concerne i traumi minori, ogni Spoke potrà servirsi,per la propria area di competenza, di altre strutture ospedaliere diriferimento. In questo caso lo spoke delle patologie traumatiche mag-giori diventerà Hub delle patologie traumatiche minori.
I traumi minori, che non soddisfano i criteri di gravità indicatiper la “centralizzazione primaria”, possono afferire all’ospedale piùvicino dotato di pronto soccorso, indipendentemente dalla sua inclu-sione nella rete e dal livello in essa occupati.
I SIAT della rete
La Commissione, dopo avere effettuato una ricognizione deirequisiti strutturali ed operativi in atto presenti nei vari presidi ospe-dalieri distribuiti sul territorio della Regione Sicilia, ha identificato i4 SIAT.
La Rete è composta dai seguenti organi:• Il Comitato tecnico- scientifico regionale traumi• I 4 SIAT coincidenti con i bacini del 118 comprendenti gli
Hub-Trauma Center e i centri Spoke divisi in Spoke A e Spoke B.Hub -Trauma Center e Spoke si integrano nel SIAT avendo pro-
tocolli comuni e condivisi e sono funzionalmente collegati con iCentri regionali specializzati per la gestione di casi riferiti a specificiambiti di competenza.
Si specifica inoltre quanto segue:1) Le professionalità cliniche presenti nei centri dei vari livelli
assistenziali devono possedere expertise adeguato sul trauma; men-tre in condizioni di necessità, nello spirito della condivisione, dellospostamento delle risorse e del contenimento della spesa , si prevedela possibilità di utilizzare e comporre equipe formate da professioni-sti di diverse Aziende ospedaliere, sempreché le risposte operative eil timing (tempo d’intervento) all’approccio al paziente traumatizzatolo permettano. Tale condizione presuppone l’ampia diffusione e larealizzazione di un processo di formazione permanente su tutti glioperatori sanitari al fine di aumentare la capacità di addestramentoal lavoro anche in ambienti diversi da quelli abituali. Tali spostamen-
ti dei sanitari, all’interno del SIAT, possono avvenire sia dagli spokeverso gli hub che viceversa.
2) Il Comitato tecnico-scientifico regionale traumi è un organi-smo permanente competente nel settore, con il ruolo costante di veri-fica e monitoraggio del funzionamento della Rete.
Il Comitato tecnico-scientifico regionale traumi riveste i seguen-ti ruoli:
• verificare e monitorare le attività e il funzionamento dellarete;
• garantire l’aggiornamento scientifico periodico del docu-mento istituito per la Rete del politrauma e implementare la diffusio-ne e attuazione di linee guida in collaborazione con le società scien-tifiche;
• analisi delle criticità evidenziate dalle Commissioni regio-nali dei SIAT e successivo sviluppo condiviso delle soluzioni;
• monitorare i dati dell’attività della rete e l’elaborazione direport semestrali attraverso lo studio dei dati del flusso EMUR;
• rimodulare la rete del SIAT a seguito di verifiche periodichein caso di emerse criticità e/o mancata applicazione dei requisitistrutturali, tecnici e organizzativi richiesti dal presente documento,anche in funzione della analisi dei volumi di attività e degli esiti.
3) All’interno di ogni SIAT si devono creare degli accordi intera-ziendali che costituiscono la base della rete di area. Saranno costitui-te delle Commissioni regionali dei SIAT, Commissioni interaziendali(con capacità operative) tra tutte le Aziende ospedaliere della rete,coordinate dal Centro HUB, al fine di gestire e controllare (medianteprotocolli e linee guida condivisi e omogenei su base regionale) tuttii rapporti della rete e verificare annualmente i risultati.
Tali commissioni interaziendali, Commissioni regionali deiSIAT, avranno il compito di:
• creare accordi interaziendali, secondo le indicazioni datenel presente documento, con i Centri specialistici e tra tutti i nodi delSIAT;
• stipulare accordi con gli spoke del SIAT al fine della imple-mentazione e attivazione di tutti i requisiti necessari per la costitu-zione della rete;
• verificare che gli spoke attivino tutte le procedure necessa-rie per l’adeguamento degli stessi agli standard operativi richiesti dalpresente documento;
• definire, in collaborazione con il Comitato tecnico-scientifi-co regionale traumi, linee guida diagnostico-terapeutiche di tratta-mento dei pazienti politraumatizzati e assicurare la loro diffusioneed implementazione all’interno del SIAT e su tutto il territorio regio-nale;
• definire i percorsi diagnostico-terapeutici specifici per learee identificate (Trauma Center e Spoke), sulla base delle specificheesigenze logistiche e dotazioni strumentali, assegnando percorsi tera-peutici ben definiti sulla base della distribuzione dei nodi del SIATsul territorio;
• coordinare i nodi della rete;• verificare periodicamente i requisiti dei nodi della rete
(spoke);• partecipare alla raccolta dati necessari per la compilazione
e l’aggiornamento periodico dei report;• identificare le criticità del SIAT di riferimento e proporre
soluzioni al Comitato tecnico-scientifico regionale traumi.
Relazioni e criteri di riferimento
Quanto sino ad ora indicato delinea i principali requisiti struttu-rali ed organizzativi richiesti per definire sia gli Hub-Trauma Centere che gli spoke A e B dei SIAT.
Nessun trauma maggiore dovrebbe essere trattato al di fuori diquesto sistema nel territorio di competenza e pertanto si è stabilito diattenersi per i trasferimenti dei pazienti alla scala AIS.
Tutti i pazienti con politraumatismi complessi con scala AIS ≥ 3e/o ISS > 15 poiché richiedono un intervento plurispecialistico devo-no essere trasferiti presso un centro HUB - Trauma Center.
Invece, per quanto riguarda i traumi minori, ogni spoke potràservirsi, per la propria area di competenza di altre strutture ospeda-liere di riferimento (in tal modo lo spoke delle patologie traumatichemaggiori diventa un hub per i traumi minori).
Per alcuni centri spoke dotati di risorse specialistiche specifiche(ad es. neurochirurgia, chirurgia toracica, etc.), con consolidata atti-vità su alcune tipologie di traumi maggiori, si ritiene che l’attivitàsuddetta debba continuare ad essere svolta presso gli stessi, facendocapo all’ospedale guida (Hub) del SIAT nel caso di pazienti partico-larmente complessi e peculiari, secondo le indicazioni esplicite neicriteri di trasferimento.
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Sistema integrato per l’assistenza ai traumi della Regione sicilia-na
Strutture della rete ospedaliera sul territorio: attuazione del sistema
La Rete regionale, sulla base dei criteri precedentemente descrit-ti, comprenderà dunque gli Hub-Trauma center e gli Spoke di tipo Ae B distinti per livelli assistenziali.
Pertanto in relazione ai requisiti strutturali, tecnologici ed orga-nizzativi attualmente in possesso delle strutture ospedaliere del terri-torio siciliano, come dalle risultanze di una analisi effettuatadall’Assessorato nel dicembre 2011, la Rete per il trattamento delpaziente politraumatizzato comprenderà:
• Hub-Trauma Center SIAT PA-TP A.O. Ospedali Riuniti VillaSofia-Cervello-PA;
• Hub-Trauma Center SIAT CT-SR-RG A.O. Cannizzaro di CT;• Hub-Trauma Center SIAT CL-AG-EN A.O. Sant’ Elia CL;• Hub-Trauma Center SIAT ME A.O. Papardo-ME;• Spoke di tipo A (come di seguito riportati);• Spoke di tipo B (come di seguito riportati).
Questi Hub costituiscono i CTS regionali collegandosi con altriCentri Regionali Specializzati come di seguito indicato:
• HUB SIAT PA-TP in collegamento funzionale con ARNASCivico/ISMETT di Palermo e Policlinico Universitario di Palermo
• HUB SIAT CT-SR-RG in collegamento funzionale conARNAS Garibaldi di Catania e Policlinico Universitario di Catania
• HUB SIAT CL-AG-EN in collegamento funzionale con iCentri regionali specializzati di Catania o di Palermo (la scelta dipen-derà dal fattore tempo- distanza)
• HUB SIAT ME in collegamento funzionale con il PoliclinicoUniversitario di Messina e con i Centri regionali specializzati diCatania o di Palermo (la scelta dipenderà dal fattore tempo-distan-za).
Gli spoke di tipo B, rappresentati dai PS “Semplici” con livellobase di operatività, possono svolgere non solo interventi di primosoccorso ma anche di stabilizzazione delle funzioni vitali del pazien-te e, ove necessario, di attivazione di trasporto presso l’ospedale piùidoneo
Una organizzazione di questo tipo dovrebbe consentire a cia-scun Hub-Trauma Center di gestire circa 250 traumi maggiori/annopermettendo, mediante la concentrazione delle risorse, il manteni-mento dei più elevati livelli possibili di qualità assistenziale e di adde-stramento/formazione del personale sanitario.
Identificazione dei bacini di utenza dei SIAT
La rete del trauma è organizzata in 4 SIAT corrispondente ai 4bacini del 118. Nel contesto del SIAT la risposta assistenziale al poli-traumatizzato si articola in due fasi sequenziali: territoriale ed ospe-daliero
Identificazione territoriale del soccorso affidata al Servizio ter-ritoriale per l’emergenza 118:
Macroarea 118 di Palermo - Trapani
Kmq: 7.451 pari a 29% della superficie.Abitanti 1.675.676 pari al 34% della popolazione.Densità: 225 abitanti x Kmq.
Macroarea 118 di Caltanissetta - Enna - Agrigento
Kmq: 7.728 pari a 30% della superficie.Abitanti 903.912 pari al 18% della popolazione.Densità: 117 abitanti x Kmq.
Macroarea di Messina
Kmq: 3.247 pari a 13% della superficie.Abitanti 657.785 pari al 13% della popolazione.Densità: 203 abitanti x Kmq.
Macroarea 118 di Catania - Siracusa - Ragusa
Kmq: 7.276 pari a 28% della superficie.Abitanti 1.783.253 pari al 35% della popolazione.Densità: 245 abitanti x Kmq.
Identificazione ospedaliera del soccorso affidata ai SIAT
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� Centri regionali specializzati• ARNAS “Civico/ISMETT” di Palermo • ARNAS Garibaldi di Catania• Policlinico universitario di Palermo• Policlinico universitario di Catania • Policlinico universitario di Messina
a) SIAT macroarea Palermo-Trapani � Hub-Trauma Center:
A.O. “Ospedali Riuniti Villa Sofia-Cervello” di Palermo
• Spoke di tipo A:— Ospedale “Ingrassia” di Palermo— Ospedale Buccheri La Ferla Fatebenefratelli di Palermo— Ospedale “Sant’Antonio Abate” di Trapani— Ospedale “Civico” di Partinico— Ospedale “Paolo Borsellino” di Marsala— Ospedale “Cimino” di Termini Imerese— Ospedale “ Fondazione S. Raffaele” di Cefalù
� Spoke di tipo B:— Ospedale “Abele Aiello” di Mazara del Vallo— Ospedale “Vittorio Emanuele II” di Castelvetrano— Ospedale di Pantelleria— Ospedale dei Bianchi di Corleone— Ospedale di Alcamo
b) SIAT macroarea Caltanissetta-Enna-Agrigento� Hub-Trauma Center
A.O. “Sant’Elia” di Caltanissetta
• Spoke di tipo A:— Ospedale di Sciacca— Ospedale di Agrigento— Ospedale di Gela— Ospedale di Enna
� Spoke di tipo B:— Ospedale di Licata— Ospedale di Canicattì — Ospedale di Mussomeli— Ospedale di Nicosia
c) SIAT macroarea Messina� Hub-Trauma Center
A.O. “Papardo” di Messina
• Spoke di tipo A:— Ospedale Piemonte Messina — Ospedale di Taormina — Ospedale di Milazzo — Ospedale di Patti — Ospedale di Sant’Agata di Militello
� Spoke di tipo B:— Ospedale di Lipari — Ospedale di Barcellona— Ospedale di Mistretta
d) SIAT macroarea Catania-Siracusa-Ragusa� Hub-Trauma Center
A.O. Cannizzaro di Catania
• Spoke di tipo A:— Ospedale “Garibaldi Nesima” di Catania— Ospedale di Ragusa— Ospedale di Siracusa
� Spoke di tipo B:— Ospedale di Vittoria— Ospedale di Modica— Ospedale di Lentini
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Nelle città di Palermo, Catania e Messina inoltre sono presentil’ARNAS Civico/ISMETT, l’ARNAS Garibaldi e i Policlinici Universi-tari che per la presenza al loro interno di una o più delle seguenti atti-vità specialistiche: chirurgia pediatrica, terapia intesiva pediatrica,chirurgia del reimpianto di arti, centro grandi ustioni, cardiochirur-gia, si configurano come Centri regionali specializzati per l’assisten-za al politraumatizzato.
Tali strutture ad alta specialità, se non presenti all’interno delTrauma Center, rivestiranno un ruolo fondamentale all’interno deiSIAT e opereranno in stretta connessione con i Trauma Center di rife-rimento.
Tutte le strutture della Rete identificate, saranno collegate conl’HUB Trauma Center di riferimento, mediante una rete informaticadi Telemedicina al fine di garantire una più celere gestione deipazienti con neurotrauma.
Registro traumi regionale (RRT)Il registro regionale dei traumi (RRT) gravi è un flusso informa-
tivo nel quale confluiscono dati sui pazienti traumatizzati, sui per-corsi assistenziali attivati e sugli esiti delle cure.
Esso scaturisce direttamente ed è costituito dai dati provenientidal Flusso EMUR nazionale.
Tale registro unico per metodologia di raccolta dati verrà gestitodal Comitato tecnico-scientifico regionale traumi quale avrà il com-pito di mantenerlo aggiornato al fine di valutare con periodiche revi-sioni eventuali interventi correttivi.
L’istituzione del registro è essenziale per la rilevazione e il con-trollo degli esiti delle funzioni sanitarie organizzate secondo ilmodello delle reti integrate. Raccogliere, organizzare e condividere leinformazioni ha lo scopo di monitorare e valutare il funzionamentodel sistema regionale integrato di assistenza ai traumi ( SIAT).
Attraverso il registro regionale (che è in link con i flussi EMURdel 118 e del DEA e con la banca dati delle schede di dimissione ospe-daliera) è possibile ricostruire l’intero percorso di cura del paziente,anche se ripartito in più centri.
La disponibilità di un database sempre aggiornato permette il“benchmarking”, ovverosia la possibilità di mettere gli operatori nellacondizione di imparare dall’esperienza propria e dal confronto conquella di altri centri e, in collaborazione con Agenas, di altre regioniconfrontandosi anche con i dati nazionali per volumi, qualità ed esiti.
Pertanto si può dire che scopi del registro traumi sono:• l’epidemiologia e la sorveglianza;• la ricerca;• la qualità (verifica e miglioramento).
All’interno dello stesso registro verranno individuati inoltre gliindicatori di esito:
• mortalità nelle prime ore;• disabilità (GOS, EQ5D) a 6 mesi;• degenza.
Per tali motivi il registro è da considerarsi strumento che produ-ce conoscenze utili al fine di governare la rete e per orientare investi-menti economici verso innovazioni e potenziamenti tecnologici edorganizzativi, così come assume valenza di economia sanitaria al finedi analizzare i costi derivanti dall’attività dei Trauma Center dellaregione Sicilia.
Tale più approfondita analisi economica dei Trauma Center e ditutto il sistema SIAT si fonda sull’utilizzo di parametri (es.: numeroreale di pazienti con grave trauma, cartelle cliniche, percorsi assi-
stenziali, farmaci utilizzati, etc.) che permetteranno la valutazione ei risultati nei costi di gestione.
Realizzando, per ogni singola macroarea, un tracciato recordomogeneo e comune (dataset) dopo avere definito un data dictiona-ry per la raccolta standardizzata delle informazioni, si realizza undatabase a cui aderiscono i sistemi SIAT con i loro Hub e spoke.
Ogni centro di raccolta dati (che farà riferimento ad ogni singoloTrauma Center) identificherà un referente di registro che, con caden-za trimestrale, invierà i dati relativi a tutti i pazienti dimessi o dece-duti nel periodo di riferimento al Comitato tecnico-scientifico regio-nale traumi.
Il Comitato tecnico-scientifico regionale elaborerà i dati resti-tuendoli alle Aziende sanitarie attraverso report di qualità trimestra-li e/o in report di attività annuale.
Il report annuale sarà accessibile a tutti gli operatori sanitariattraverso un link dedicato (Trauma Link Sicilia).
Nel database verranno arruolati tutti i pazienti con almeno unadelle seguenti caratteristiche:
• injury severity score > 15;• ricovero in terapia intensiva;• decesso in pronto soccorso.
L’elaborazione dei dati permetterà di valutare le caratteristichedemografiche e cliniche dei pazienti con trauma grave, la tempestivi-tà e l’efficacia degli interventi (diagnostici/terapeutici), gli esiti clini-ci dei pazienti e la qualità del registro (completezza di compilazione,validità dei dati sulla base del dizionario delle variabili elaborato).
Parteciperanno al registro della regione Sicilia sia gli HUB dialta specialità che i Trauma Center di zona con i relativi spoke di rife-rimento.
I referenti di registro identificati all’interno dei Traumi Centertrasmetteranno trimestralmente al Comitato tecnico-scientificoregionale traumi il report di raccolta dati.
Il Comitato tecnico-scientifico traumi avrà il compito di mante-nerlo aggiornato al fine di valutare con periodiche revisioni eventualiinterventi da effettuare su tutti i nodi del SIAT (Hub e Spoke).
Audit clinicoAll’interno del SIAT, inteso come organizzazione sanitaria, è
necessario sviluppare sistemi di audit clinici volti a migliorare la qua-lità e per verificare la buona qualità della pratica corrente attuata neiSIAT rispetto agli standard definiti.
Si realizzeranno audit clinici interni svolti dai Trauma Center edagli spoke al fine di revisionare, sulla base di criteri espliciti traccia-ti da questo documento, le attività svolte dagli operatori interni all’or-ganizzazione, allo scopo di esaminare e valutare l’appropriatezza,l’efficacia, l’efficienza nonché la sicurezza delle prestazioni erogate.
Saranno inoltre strutturati audit clinici esterni proposti dallostesso Comitato tecnico-scientifico regionale traumi; tali audit ester-ni avranno la funzione di verifica, anche sulla base di criteri esplicitiindividuati annualmente e in relazione ai report prodotti dagli auditinterni.
Tali audit clinici avranno pertanto il compito di sviluppare unprocesso di miglioramento della qualità secondo i seguenti benefici:
— migliorare la pratica (mediante reali benefici nella cura deipazienti e nella fornitura di servizi);
— sviluppare l’apertura al cambiamento;— fornire garanzie sulla qualità dell’assistenza mediante appli-
cazione delle migliori pratiche evidence-based; — comprendere i pazienti, comprende e rispondere alle loro
aspettative;— sviluppare linee guida e protocolli locali; — ridurre al minimo errore o danni ai pazienti;— ridurre i reclami/risarcimenti.
Educazione al traumaIl Comitato tecnico-scientifico regionale traumi svilupperà dei
percorsi di formazione sul trauma con il coinvolgimento attivo e inte-grato dei Policlinici universitari e delle strutture ospedaliere delleAziende sanitarie. Inoltre, in collaborazione con i SIAT, proporràpiani di prevenzione primaria attraverso iniziative di educazionesanitaria rivolte alla popolazione, da integrare anche con tutti gli altriindirizzi strategici regionali in tema di prevenzione degli infortuni.
Intervento psicologico in emergenzaNell’ambito della rete è necessario creare un percorso struttura-
to per la tutela psicologica e socio assistenziale dei pazienti politrau-matizzati e delle loro famiglie che si articola dal momento del ricove-ro sino alle dimissioni e che deve estendersi non solo presso i centridi riabilitazione ma anche al domicilio.
L’obiettivo è quello di implementare le competenze psicologiche,relazionali e comunicative dei soggetti coinvolti (traumatizzati, fami-liari e operatori) attraverso interventi psicologici di consulenza, sup-
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porto e formazione. Tale obiettivo ha lo scopo di evitare che i sinto-mi di risposta allo stress possano cristallizzarsi in problematiche psi-cologiche croniche, con forti ricadute sul benessere quotidiano, masoprattutto sulla qualità della vita dei soggetti coinvolti.
Gli interventi psicologici preventivi e di supporto permettonoquindi:
— il riconoscimento precoce dei fattori di rischio;— la prevenzione della cronicizzazione dello stress post trauma;— l’incremento delle strategie di coping e/o dei fattori di resi-
lienza;— la riattivazione di un funzionamento adattivo;— una prima elaborazione dell’esperienza in spazi e tempi dedi-
cati.
Rete informatica del SIAT (Teleconsulto)
Teleconsulto e SIATIl teleconsulto può essere definito come la pratica medica in cui
uno specialista formula una diagnosi basata sulle informazioni tra-smesse del paziente.
In un modello organizzativo che centralizza il trattamento deltrauma (SIAT), il teleconsulto è necessario per creare un progetto digestione delle immagini (specialmente quelle di interesse neurochi-rurgico) che arrivano agli Hub dai centri Spoke.
L’introduzione nella pratica clinica delle linee guida per il tratta-mento dei traumi cranici ha standardizzato sul territorio nazionale ilmanagement del trattamento dei pazienti con neurotrauma, sia cheessi vengano accolti in ospedali periferici che in ospedali forniti diunità operative di neurochirurgia.
Pertanto oggi si ritiene che la telemedicina con trasmissione delleimmagini e dei dati e la diffusione delle linee guida anche negli ospeda-li periferici sprovvisti di NCH sia il metodo più efficace per il tratta-mento dei pazienti neurotraumatizzati (Servadei et al, British Journalof Neurosurgery 2002; F.B. Rogers, Journal of Trauma, 2001).
Di fondamentale importanza è il lavoro di integrazione tra Hub,Spoke, PS, ed il Sistema di emergenza territoriale 118 che devonogarantire un costante presidio medico unitamente alla corretta stabi-lizzazione e trasporto dei malati con codici rossi e gialli afferenti allereti delle patologie complesse nell’ottica di precisi percorsi diagno-stico-terapeutici.
Analoga collaborazione dovrà essere instaurata con i Distrettidelle Cure primarie per i codici a bassa gravità.
L’ulteriore razionalizzazione della rete delle postazioni di ambu-lanza dovrà avvenire in concomitanza con la riorganizzazione dellarete 118, per un utilizzo più razionale dei mezzi per i trasporti secon-dari urgenti. È necessaria una revisione e un potenziamento dellarete dei trasporti secondari, con adeguamento delle risorse da partedelle Centrali 118, dal momento che è prevedibile un notevole incre-mento dei trasporti da strutture a bassa intensità di cure verso strut-ture ad elevata complessità specialistica in concomitanza con unsempre più intenso e corretto utilizzo della trasmissione di dati eimmagini.
La gestione tempestiva dei trasporti inter-ospedalieri organiz-zata e gestita dal 118 in relazione alle necessità dei ps e ppi e in accor-do con i centri HUB e SPOKE riceventi, deve comunque ottimizzareil percorso del paziente sulla base di protocolli condivisi.
È altresì necessaria la definizione di precisi protocolli, che con-sentano, dopo il trattamento della fase acuta nel centro ad elevata spe-cializzazione, il ritorno in continuità assistenziale del paziente alla se-de di provenienza, al fine di garantire la recettività dei CTZ e del CTS.
I PST, i PS, i PPI e l’interazione, attraverso il 118, con la retedella continuità assistenziale sono i centri ideali per il trattamentodei codici traumatici bianchi e verdi.
Va comunque nettamente separata la funzione di urgenza daquella di continuità assistenziale, al fine di evitare pericolose ambi-guità per il cittadino che dovrà sempre poter individuare con preci-sione i presidi dedicati all’urgenza (118 e rete HUB, SPOKE, PS dibase, ospedale di zona disagiata, che pur dialogando tra loro in unatotale integrazione tecnologica e protocollare svolgono funzionitotalmente distinte.
Oggetto di particolare attenzione è la formazione degli operato-ri, attualmente non ancora completamente uniforme e di cui deveessere mantenuta rigorosamente in capo all’ente Regione la certifica-zione. Tale formazione ed aggiornamento del personale va pianifica-ta in accordo alle linee guida sulla gestione del trauma ospedaliero epreospedaliero tra tutte le componenti del sistema (CTS e CTZ).
I traumi cosiddetti minori, che cioè non soddisfano i criteri pre-ospedalieri di severità, possono afferire all’ospedale più vicino dotatodi un Pronto soccorso, indipendentemente dalla sua appartenenza edal suo livello nell’ambito del SIAT. Se a seguito della valutazionemedica tali pazienti vengono considerati affetti da lesioni potenzial-mente a rischio per la sopravvivenza, deve essere possibile attivare untrasferimento presso i centri trauma del SIAT (trasporti secondariurgenti a carico del 118).
Si identifica quindi un modello di rete ospedaliera che si dota,tra le altre funzioni, di un’organizzazione specifica per la cura deltrauma maggiore con la partecipazione degli altri ospedali non com-presi nella rete ma deputati alla cura dei traumi minori. Secondo ilmodello SIAT tutti i traumi con criteri di triage indicativi di traumamaggiore devono essere trasportati al centro trauma in relazione allatipologia delle lesioni e alla necessità di eventuali alte specialità alfine di rispettare il più possibile il principio di centralizzazione pri-maria, cioè del trasporto immediato al luogo di cura definitiva.
In caso di impossibilità al controllo e al trattamento in sedeextraospedaliera dell’instabilità respiratoria o circolatoria da partedel personale sanitario, il paziente deve essere trasportato, indipen-dentemente dal tipo di lesioni, al più vicino centro trauma per la sta-bilizzazione iniziale per poi essere trasferito, se necessario, alla strut-tura di livello superiore, una volta ottenuto il controllo della funzionecardio-respiratoria (Centralizzazione secondaria utilizzando laCentrale operativa 118 di competenza che dovrà essere adeguata-mente dotata delle risorse per la gestione diretta dei trasporti secon-dari urgenti, così come anche previsto per altre reti - STEMI e STRO-KE - avvalendosi della rete per la trasmissione di immagini e dati).
Procedure organizzative per lo sviluppo di un sistema di teleconsulto Per organizzare il sistema di teleconsulto all’interno del SIAT è
necessario:— verificare i protocolli clinici e organizzativi utilizzati nei vari
ospedali e controllare il grado di integrazione degli stessi in un unicosistema organizzativo e tecnologico (perlomeno dialogante);
— verificare la possibilità che i sistemi utilizzati possano tra-smettere contemporaneamente immagini e notizie cliniche;
— consentire che la competenza degli specialisti, mediante ilsuperamento della limitazione geografica, si estenda e venga divulga-ta sul territorio;
— controllare che il sistema telematico abbia adeguata tecnolo-gia (velocità nella trasmissione delle immagini e qualità della stessa),possegga sicurezza (garantire la privacy) e un’adeguata procedura diutilizzo (formulazione corretta del quesito clinico).
Attuate queste prime fasi, è necessario individuare all’interno delSIAT un’azienda capofila (con ruolo di Hub) che abbia il compito disviluppare il progetto di telemedicina, e selezionare consulenti ester-ni (tecnici informatici, ingegneri, etc.) che possano dare il loro con-tributo organizzativo.
L’azienda capofila assieme ai consulenti esterni traccia la reteprocedendo con la ricognizione:
— censimento dei punti di consulenza;— verifica dell’integrabilità della rete esistente con la nuova
struttura;— individuazione dei punti di risposta di consulenza.Con questa metodologia, il primo Hub che inizia come azienda
capofila diventa anche “sistema di controllo” di tutta la rete di tele-medicina, nel senso che periodicamente controlla le procedure attua-te nel sistema di teleconsulto e ne verifica la capacità; contestualmen-te tutti gli Hub e gli Spoke che posseggono un punto di teleconsultodevono costituire, all’interno dell’organizzazione, un gruppo di refe-renti che abbiano competenze specifiche tecniche, informatiche esanitarie.
Le prospettive future sono quelle di ampliare l’offerta del tele-consulto a molte patologie, attualmente esso riveste grande impor-tanza nei sistemi SIAT che trattano pazienti neurochirurgici, tant’èche i protocolli operativi sono stati già definiti per i neurotraumatiz-zati.
Attualmente in Sicilia il teleconsulto per i pazienti con traumacranico è attivo in alcune aree.
Aziende capofila sono le neurochirurgie dell’A.O. “Civico” e del-l’A.O. “Ospedali riuniti Villa Sofia-Cervello” che rivestono ruolo diHUB eroganti rispetto gli Ospedali di Termini Imerese, Partinico,Sciacca, S. Giovanni di Dio di Agrigento, S. Antonio Abate di Trapani,O. Giglio di Cefalù.
Nella provincia di Messina strutture eroganti sono le neurochi-rurgie dell’A.O. “Papardo Piemonte” e dell’A.O. Universitaria Poli-clinico, mentre le strutture richiedenti sono gli Ospedali di Lipari,Milazzo, Barcellona, Patti, S.Agata, Mistretta e Taormina.
Il sistema di teleconsulto integrato nella rete informatica per-mette, ai fini statistici, epidemiologici e di qualità, la gestione delRegistro Traumi all’interno del SIAT.
Centralizzazione del politraumaIl processo di centralizzazione avviene nella fase extraospeda-
liera del soccorso ed ha lo scopo di portare il paziente con traumamaggiore al “closet appropriate facility”, che trasforma il concetto di“portare il paziente all’ospedale più vicino” con quello di “portare ilpaziente all’ospedale più vicino in grado di trattare tutte le lesioni arischio di vita”. Ciò significa che in fase preospedaliera deve essereidentificato il trauma maggiore affinché la centralizzazione converganella sede di cura definitiva nel più breve tempo possibile, elimi-
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nando pertanto passaggi intermedi che prolungano inutilmente itempi di intervento e trattamento.
Poiché un trauma maggiore è una condizione caratterizzata dalesioni singole o multiple di entità tale da costituire grave pericoloper la vita del paziente, esso viene definito mediante un trauma scoreISS> 15 (l’Iniury Severity Score è un punteggio di gravità basato sul-l’entità anatomica delle lesioni riportate utilizzando il punteggio otte-nuto mediante la scala AIS) e, poiché sul luogo dell’evento non è pos-sibile calcolare l’ISS, l’identificazione del livello di gravità nelle primefasi del soccorso si deve basare su criteri di triage che possano esse-re utilizzati universalmente e facilmente.
Essi sono:
I criteri fisiologici valutano i segni vitali e il livello di coscienza.Con la condizione di stato mentale “alterato” s’intende uno stato dicoscienza che può andare dalla completa incoscienza alla capacità dirispondere solo agli stimoli dolorosi e/o alla capacità di dare unarisposta motoria anormale o una risposta verbale confusa. Il termine“e/o” indica che ognuna delle condizioni presenti nella lista può ren-dere necessario l’attivazione di un trauma center.
Tali criteri tengono in conto la valutazione anatomica del trau-ma; la presenza di una di queste specifiche lesioni anatomiche richie-de l’attivazione del trauma center di riferimento, anche se il livello dicoscienza è mantenuto e i segni vitali sono nella norma.
Criteri dinamici e di rischioCriteri dinamici Eiezione dal veicolo
Un deceduto nello stesso abitacoloIntrusione dell’abitacolo > 30 cmElevata velocità d’impatto del veicolo(vel > 65 Km/h)Pedone eiettato e/o arrotato a velocità> 10 Km/hPrecipitazione da altezza > 4 mtDurata estrinsecazione dal veicolo > 20 minMotociclista sbalzato dal mezzoCappottamento del mezzo
Criteri di rischio Età < 10 a o > 70GravidanzaSevere malattie cardiache e respiratorieInsufficienza renale cronicaGrandi obesiCoagulopatie o trattamento farmacianticoagulantiCirrosiDiabete in trattamento con insulina
Criteri anatomiciPenetranti Testa/collo, torace, addome, pelvi, ascella,
inguineAmputazioni Sopra il polso e la cavigliaUstione > 20% sc o vie aeree o visoTrauma toracico Lembo costaleLesione neurologica Paralisi di un artoFratture degli arti 2 o più fratture di ossa prossimaliFrattura bacino Sospetta frattura instabileFratture craniche Frattura cranica affondata
Criteri fisiologiciAdulti Bambini
Pressione arteriosa sistolica < 90 mmHg < 90Cap > 2 sec
e/oDispnea o frequenza respiratoria < 10/min o < 15/min o
> 29/min > 40/mine/oStato di coscienza (GCS) ≤ 13 alteratoScore RTS < 13 PTS < 9
Criteri clinici per la centralizzazione
Trauma cranico
• GCS < 9.• Deterioramento del GCS di 2 o più punti.• Segni neurologici focali.• Ferite penetranti o ferite aperte con o senza fistola liquorale o
perdita di materia cerebrale.• Fratture affondate.• TAC positiva per ematoma epidurale, sub-durale, contusione
emorragica intra-parenchimale edema cerebrale, pneumocefalo,emorragia sub-aracnoidea post-traumatiuca, shift della linea media-na, segni di danno assonale diffuso.
Trauma vertebro-midollare
• Fratture/lussazioni instabili o potenzialmente instabili docu-mentate.
• Pazienti con sintomatologia da lesione spinale.
Trauma maggiore nel paziente pediatrico
Trauma toracico
• Ferite penetranti in cavità.• Lesioni toraciche complesse con contusione multilobare ed
ipossia severa (Pa02/Fi02 < 200).• Volet costale se associato a necessità chirurgica.• Emotorace che, dopo un’evacuazione iniziale di 1.000 ml o
più, alimenta una perdita di sangue dell’ordine di 200-300 ml/h perpiù 2-3 ore.
• Fistola bronco-pleurica ad alta portata.• Lacerazione traumatica dell’esofago.• Rottura traumatica della trachea.
Trauma cardiaco
• Rottura traumatica dell’aorta toracica.• Rottura di cuore.• Dissecazione dell’aorta toracica o dei tronchi sovra-aortici.• Emopericardio.
Trauma vascolare
Trauma maxillo-facciale e ORL
• Lesioni con alterazioni del visus da compressione della viaottica riparabili chirurgicamente.
• Sanguinamento non altrimenti controllabile in sede di frat-ture.
• Alterazioni della respirazione (per es. caduta della lingua perfrattura bi- o multifocale della mandibola, fratture complesse dellaregione naso-etmoido-mascellare, ecc...).
Traumi ortopedici
• Fratture multiple delle ossa lunghe.• Amputazioni o sub-amputazioni.• Fratture complesse del bacino.
Pazienti ustionati, sia in ventilazione meccanica che in respiro spon-taneo
• Ustioni di 1° e 2° che interessano più del 10% della superficiecorporea totale in pz. con meno di 10 o più di 50 anni.
• Ustioni di 1° e 2° e che interessano più del 20% della superfi-cie corporea totale nelle altre fasce d i età.
• Ustioni a spessore parziale e totale che interessano volto,occhi, orecchie, mani, piedi, genitali o perineo oppure la cute chericopre le articolazioni maggiori.
• Ustioni di 3° grado che interessano più del 5% della superficiecorporea totale in qualunque gruppo di età.
• Ustioni da elettricità, comprese le ustioni da fulmine.• Ustioni chimiche.• Ustioni con lesioni da inalazione.• Ustioni in pazienti con patologie preesistenti che possono
complicare il trattamento, prolungare il ricovero o influire sulla mor-talità.
• Ustioni con lesioni traumatiche concomitanti in cui l’ustionerappresenta la lesione più importante ai fini della sopravvivenza.
Secondo i criteri di triage, la centralizzazione può essere prima-ria (dal territorio ai centri Hub) o secondaria (dalle sedi ospedaliereperiferiche o spoke verso i centri Hub).
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Aspetti organizzativi per il trasferimento al Centro traumi delSIAT
Allertamento del Trauma Center (HUB)
Nell’organizzazione del SIAT il Trauma Center ha il compito digarantire sempre un’adeguata assistenza al trauma maggiore afferen-te dal territorio di competenza. Da un punto di vista organizzativo,quando un ospedale Spoke ricovera un paziente traumatizzato chepotrebbe richiedere il trasferimento presso il TC, lo Spoke contatteràil TC, informandolo sull’eventualità di un trasferimento. La comuni-cazione deve avvenire il più presto possibile dall’arrivo del pazientenell’ospedale di primo ricovero.
Deve essere istituita una rete telefonica regionale dedicataall’emergenza utilizzando la piattaforma tecnologica condivisa del118 ed essa dovrà essere utilizzata per le comunicazioni tra hub espoke nell’ambito della procedura di assistenza al politraumatizzato.
Deve essere implementato il sistema di trasmissione delle imma-gini (telemedicina) anche in rete con il 118 ed allocando le postazionialmeno in tutti i DEA attivata su protocolli specifici clinico-organiz-zativi per patologia (trauma cranico, ustioni, chirurgia della mano,maxillo faciale, vascolare etc.) utilizzando anche la consulenza spe-cialistica a distanza.
A Palermo i terminali dedicati alla ricezione delle immagini sonosituati presso l’U.O. di neurochirurgia dell’Ospedale Villa Sofia-Cer-vello e presso l’U.O. di neurochirurgia dell’Ospedale Civico. Attual-mente queste due unità operative di neurochirurgia ricevono imma-gini dagli ospedali dall’A.S.P. di Palermo (P.O. di Termini Imerese eP.O. di Partinico), A.S.P. di Agrigento (P.O. di Sciacca e P.O. S. Gio-vanni di Dio), A.S.P. di Trapani (P.O. S. Antonio Abate), FondazioneS. Raffaele Giglio di Cefalù.
A Messina i terminali dedicati alla ricezione delle immagini sonosituati presso le U.O. di neurochirurgia dell’A.O. Papardo/Piemonte edell’A.O.U.P di Messina. Attualmente ricevono immagini dai P.O. diLipari, Milazzo, Barcellona Pozzo di Gotto, Patti, Sant’Agata diMilitello, Mistretta e Taormina.
Trasporto del paziente
L’intervento del Servizio di emergenza territoriale 118 nella gestione deitrasporti secondari protetti
Per trasporto secondario protetto si intende il trasferimento assi-stito di un paziente critico da un ospedale ad un altro per ricovero oesecuzione di accertamenti diagnostici e/o trattamenti terapeuticiurgenti che non possono essere effettuati nell’ospedale richiedente.
A seguito sono descritte le modalità operative per la risposta daparte del Servizio di emergenza territoriale 118 a richieste di gestio-ne dei trasporti secondari protetti in regime di emergenza/urgenzariguardanti i pazienti che accedono ai DEA dei presidi ospedalieririchiedenti.
Le richieste di trasporto secondario che vengono inoltrate allaC.O. 118 da parte dei Presidi ospedalieri possono comprendere casidi emergenza/urgenza dovuti a:
1) mancanza di posto letto in rianimazione/unità coronarica/terapia intensiva specialistica/terapia intensiva neonatale;
2) assenza di reparto di rianimazione/unità coronarica/terapiaintensiva specialistica/terapia intensiva neonatale;
3) indagine specialistica/diagnostica urgente;4) intervento specialistico urgente;5) logistica: intendendosi la necessità di liberare un posto letto
per acuti in rianimazione/unità coronarica/terapia intensiva speciali-stica/terapia intensiva neonatale, avendo in Pronto soccorso unnuovo paziente critico per il quale non si possa attuare il trasferimen-to.
Timing del trasporto• A) Trasporti d’urgenza/emergenza: da effettuarsi nel minor
tempo possibile. Il trasporto secondario d’urgenza/emergenza,riguarda pazienti acuti in immediato pericolo di vita o con quadripatologici la cui prognosi è legata al tempo di instaurazione di unaterapia specifica (tempo limite indicativo di 30’ per l’attivazione).
• B) Trasporti d’urgenza/differibili: da effettuarsi con tempisti-che programmabili. Il trasporto secondario differibile riguardapazienti gravi che non necessitano di trattamento specifico a brevetermine. Tale trasporto riveste caratteristiche di programmabilità edovrà essere espletato dall’azienda con i propri criteri organizzativi.
Trasporto secondario urgente classi Ehrenwerth III - IV - V
Soluzioni operative:• 1° scelta = Mezzo di soccorso ed equipe dell’ospedale richie-
dente. • 2° scelta = Mezzo di soccorso fornito dal sistema 118 ed
equipe dell’ospedale richiedente.
• 3° scelta = Mezzo di soccorso avanzato di base fornito dalsistema 118 e medico della struttura richiedente.
• 4° scelta = Mezzo di soccorso avanzato fornito dal sistema118.
Da parte della Centrale operativa all’atto della richiesta:• verificare se esiste una convenzione con associazione o ente
privato per il mezzo di soccorso: in caso negativo, o se il mezzo è giàimpegnato o attivabile in tempi superiori ai 30’, passare alla solu-zione 2;
• le soluzioni operative 3° e 4° sono eccezionali e prevedonola mancanza di equipe completa o parziale nella struttura richiedenteper impegno contemporaneo.
Classificazione dei pazienti per il trasportoIl 118 della Regione Sicilia ritiene utile adottare una versione
revisionata della classificazione di Ehrenwerth, come riportato diseguito:
— Classe I Il paziente:
• non richiede il monitoraggio dei parametri vitali;• non necessita di somministrazione per infusione continua
di liquidi e o farmaci;• non richiede somministrazione continua di ossigeno;• non viene trasferito in reparto di cure intensive.
Non è richiesta la presenza di personale sanitario durante il tra-sporto. L’assistenza al paziente viene fornita dal personale volontarioformato secondo gli standard regionali.
— Classe IIIl paziente:
• richiede il monitoraggio dei segni vitali;• può necessitare di somministrazione per infusione continua
di liquidi; • può richiedere somministrazione continua di ossigeno;• non viene trasferito in reparto di cure intensive.
È richiesta la presenza di un infermiere durante il trasporto.— Classe IIIIl paziente:
• richiede il monitoraggio continuo dei parametri vitali;• necessita di somministrazione per infusione continua di
liquidi e o farmaci; • non è necessario monitoraggio invasivo;• può presentare lieve compromissione dello stato di coscien-
za (GCS > 9);• può presentare lieve o modesto distress respiratorio;• richiede la somministrazione continua di ossigeno e o sup-
porti ventilatori non invasivi;• è trasferito in reparto di cure intensive.
È richiesta la presenza di un medico e di un infermiere.— Classe IVIl paziente:
• può essere presente distress respiratorio grave;• può richiedere un supporto ventilatorio invasivo;• può richiedere ventilazione meccanica;• necessita di somministrazione per infusione continua di
liquidi e o farmaci anche attraverso catetere venoso centrale;• può essere presente compromissione dello stato di coscien-
za (GCS < 9);• può richiedere la somministrazione controllata di farmaci;• è trasferito in reparti di cure intensive.
È richiesta la presenza di un medico e di un infermiere.— Classe VIl paziente:
• non può essere completamente stabilizzato;• richiede monitoraggio e supporto vitale invasivo;• richiede terapia salvavita durante il trasporto;• è trasferito in reparti di cure intensive.
È richiesta la presenza di un medico e di un infermiere.
1) Trasporto con elisoccorsoPer quanto riguarda le emergenze che necessitano del trasporto
con eliambulanza risulta ad oggi che solo alcuni centri Hub ex D.G.R.n. 420/07 dispongano di un’elisuperficie H24. La normativa vigente(D.G.R. n. 1729/02) specifica che il trasporto in elicottero con ade-guato personale ed equipaggiamento per trasferire un paziente criti-co tra ospedali possa essere preferibile a trasferimenti via terra perdistanze superiori a 40 km. Peraltro, nell’ambito della rete del-l’emergenza, la D.G.R. n. 4238/97 specifica che il Servizio 118 può, incasi eccezionali, in coincidenza di calamità, massiccio afflusso dipazienti o di altri eventi straordinari, disporre il trasferimento del
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paziente in ospedali Hub o Spoke diversi da quello competente perarea territoriale, e tale concetto è estensibile anche alle reti di altaspecialità. Pertanto per l’elisoccorso gli atti di ridefinizione della retedovranno prevedere, per le aree afferenti a centri Hub non dotati dielisuperfice, l’identificazione di centri alternativi allorquando la con-formazione geografica del territorio, la presenza o meno di mezzi disoccorso su gomma medicalizzati del Servizio 118 e il livello di com-plessità delle strutture afferenti la rendessero preferibile al fine diminimizzare i tempi di accesso ai centri di specialità.
Nell’attesa dell’arrivo dei mezzi di trasporto il paziente deveessere tenuto costantemente sotto controllo da parte del personalemedico e di assistenza del reparto dell’ospedale dove è ricoverato, perescludere la presenza di lesioni che possano creare rischi per la vitadurante il trasporto stesso e che richiedono un intervento immediato.
Prima del trasporto deve essere conseguita la pervietà della viaaerea, tutte le emorragie significative devono essere controllate edeve essere assicurata un’adeguata stabilità delle funzioni respirato-ria e circolatoria.
Documentazione
Deve essere consegnata al TC tutta la documentazione clinica eradiologica riguardante l’assistenza prestata nell’ospedale spoke.
In particolare devono essere fornite le seguenti informazioni,unitamente a tutte quelle previste dall’EMUR:
— fase preospedaliera: tipologia del trauma, parametri fisio-logici all’arrivo del mezzo di soccorso, terapia effettuata sul campo;
— fase intraospedaliera di prima ammissione: parametrifisiologici all’arrivo e al trasferimento, terapia effettuata.
Trattamento preospedalieroIl trattamento preospedaliero viene gestito dal 118 secondo la
competenza delle macroaree regionali (macroarea Palermo-Trapani;macroarea Catania-Siracusa-Ragusa; macroarea Messina e macroa-rea Caltanissetta-Enna-Agrigento).
La richiesta di soccorso giunge direttamente all’operatore 118della centrale operativa di competenza, il quale, dopo intervista tele-fonica, assegna una codifica di gravità secondo i codici di triage.
• codice giallo o verde: mezzo di soccorso con equipaggioMSB (mezzo di soccorso di base)
• codice rosso: mezzo di soccorso MSA (mezzo di soccorsoavanzato) in presenza di notizie sanitarie o grave dinamica.
Il mezzo di soccorso che giunge sul luogo dopo avere valutato ladinamica dell’evento compie il triage rapido (Fasi ABC rapide: pervie-tà vie aeree, funzione respiratoria, valutazione del circolo, stato dicoscienza).
1) Se non si è in presenza di un trauma maggiore, secondo i cri-teri anatomici e fisiologici già indicati, si procede alla fase di tratta-mento primario e immobilizzazione (fase E) e si trasporta il trauma-tizzato allo Spoke più vicino. In presenza di più traumatizzati essi sismistano in diversi spoke o allo stesso secondo direttive centrale ope-rativa 118.
2) In presenza di un trauma grave per dinamica dell’evento concriteri anatomo fisiologici nella norma, dopo immobilizzazione delrachide, somministrazione di O2 (eventuale terapia analgesica) si tra-sporta il paziente allo spoke più vicino.
3) In presenza di un trauma grave per criteri anatomici e/o fisio-logici ed in presenza di un mezzo di soccorso MSA, correttamenteinviato dalla centrale operativa del 118, dopo avere applicato il pro-tocollo di trattamento e stabilizzazione direttamente sul posto, siprocede ad una centralizzazione primaria secondo le modalità indi-cate presso l’Hub trauma center del SIAT.
Protocolli di stabilizzazione e trattamento (A, B, C, D, E)
1) Fase A (Airways): valutazione della pervietà delle vie aereecon immobilizzazione manuale del rachide cervicale, rimozione dimateriale estraneo (se necessario posizionamento cannula di Mayo)e posizionamento di collare cervicale.
2) Fase B (Breathing): valutazione della funzione respiratoriacon osservazione dell’espansione toracica, palpazione e auscultazio-ne. Valutazione della frequenza respiratoria e della SAO2 perifericamediante saturi metro:
a) se frequenza respiratoria (FR) < 10 o > 29 o in presenza diSAO2 < 95% si somministra O2 (con resorvoir) e si valuta eventualePNX iperteso per eventuale drenaggio;
b) se viene escluso PNX iperteso e frequenza respiratoria (FR)< 10 o > 30 o in presenza di SAO2 < 90% si procede a intubazioneoro-tracheale (IOT) e ventilazione invasiva.
3) Fase C (Circulation): valutazione del circolo con valutazionedella frequenza cardiaca (FC) e della pressione arteriosa sistolica(PAS):
a) se vi sono emorragie visibili si procede al tamponamento;
b) se la PAS è < 90 mmhg si incannulano grosse vene e siinfondono 2000 cc di liquidi (expanders) riscaldati con rivalutazionedelle condizioni di circolo.
4) Fase D (Disability): valutazione dello stato di coscienzamediante scala GCS: in presenza di GCS ≤ 8 si procede ad IOT; sivalutano anche diametro pupille e deficit sensitivo/motori.
5) Fase E (Exposure/enviroment): terminata la valutazione neu-rologica, si rivaluta il paziente testa-piedi (per identificare megliolesioni quali fratture, lussazioni, ferite) e si passa alla fase finale diprimo trattamento e immobilizzazione. Immobilizzato il rachide suasse spinale, valutata l’intensità del dolore con scala VRS, si procedeal trasporto mediante ambulanza presso SPOKE o HUB dopo rapidarivalutazione di:
• parametri vitali;• dinamica dell’evento;• attribuzione di codice di gravità;• compilazione scheda paziente;• comunicazione centrale operativa 118.
Trattamento ospedalieroLa gestione del trauma maggiore è un processo di estrema com-
plessità.Il paziente con funzioni vitali critiche deve essere “inquadrato”
dal punto di vista diagnostico e deve essere trattato in tempi brevi;ciò richiede un approccio multidisciplinare contemporaneo, coordi-nato da un team leader, al fine di ridurre i tempi ed ottimizzare lacondotta terapeutica.
Pertanto, ogni Trauma Center deve fornirsi e prevedere protocol-li operativi validati e condivisi dalle diverse figure professionali cheintervengono nella gestione del politrauma.
Tali protocolli necessitano di periodiche review e aggiornamenti. La “gestione” intraospedaliera del politrauma si sviluppa secon-
do i seguenti passaggi:• l’accoglienza;• valutazione primaria;• stabilizzazione definitiva (valutazione secondaria) di tutti i
traumatizzati gravi.Queste diverse fasi sono sequenziali ed interdipendenti (conca-
tenate): ogni anello della catena ha uguale importanza e, se debole,può nuocere all’intero processo.
Il buon esito nella complessa gestione del politrauma non dipen-de tanto dalle qualità del singolo medico quanto dal buon funziona-mento del sistema:
• trattamento pre-ospedaliero di qualità e tempestivo, piena-mente integrato con il centro ospedaliero ricevente;
• centralizzazione del paziente, mediante adeguato “triage”sul campo, verso l’ospedale più idoneo;
• personale medico e paramedico esperto, formato specifica-mente per tale tipo d’urgenze;
• idonea situazione logistico-strumentale dell’area di primaammissione intra-ospedaliera e degli ambiti diagnostico-terapeuticinecessari all’iter del traumatizzato;
• ambito culturale che si sviluppi progressivamente affron-tando la tematica dell’emergenza, con momenti formativi e informa-tivi comuni e un continuo audit dell’attività svolta (necessita dellapiena e fattiva collaborazione di tutti i settori interessati);
• registro dei traumi per la registrazione dei dati;
Accoglienza
Pianificazione preventivaPer consentire una adeguata assistenza al politrauma è necessa-
rio che il sistema abbia adeguati requisiti strutturali, di personale edi presidi.
Struttura:— ambiente sufficientemente spazioso con caratteristiche ade-
guate al tipo di trattamento (es. possibilità di regolare la tempera-tura).
Personale:— tutti i medici ed infermieri che sono routinariamente coin-
volti nella gestione del politrauma devono seguire percorsi formativispecifici ed omogenei. Per i medici è fondamentale la frequentazionedel corso ATLS con i periodici retraining oltre all’esperienza direttaottenibile frequentando per un periodo congruo centri che ricovera-no almeno 400-500 traumi maggiori l’anno. Per gli infermieri: prove-nienza da “area critica” più iter formativo secondo le linee guida del-l’ATLS; dovranno inoltre lavorare costantemente e non saltuaria-mente con il personale medico dei traumi.
Per ottenere i risultati migliori:a) il personale deve essere adeguato per numero e preparazio-
ne (“tutti devono parlare la stessa lingua”);
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b) l’assegnazione dei compiti deve essere chiara per tuttal’equipe (medici, infermieri, tecnici, ausiliari, ecc.): evitare la presen-za di persone che vagano in sala urgenza solo per curiosità;
c) discussione dei casi clinici per identificare eventuali cri-ticità;
d) verifica periodica del sistema.
Apparecchiature e presidi:— In sala urgenza deve essere presente e facilmente indivi-
duabile: • monitor multiparametrico (ECG, PA, Sa02, ETC02);• attrezzatura completa per la gestione delle vie aeree (com-
preso il set per l’intubazione difficile);• attrezzatura per la gestione del circolo (cateteri venosi peri-
ferici e centrali di vario calibro, spremisacche, riscaldatore di liquidi,ecc.);
• farmaci di più comune utilizzo;• attrezzatura per posizionare sondino gastrico, catetere
vescicale, ed eseguire paracentesi, toracentesi, posizionamento didrenaggi toracici, ecc.; attrezzatura completa per la gestione delpaziente pediatrico (da quella necessaria per il controllo delle vieaeree a quella degli accessi venosi, ecc.); ventilatore ad alte prestazio-ni;
• ecografo portatile di buona risoluzione;• apparecchio radiologico portatile;• orologio con timer.
Allertamento
La Centrale operativa 118, ricevute le informazioni dal persona-le soccorritore, allerta il medico di P.S. (individuato nella figura delmedico in turno con maggiore esperienza nel trattamento del traumagrave) fornendo notizie sulle condizioni del paziente e sulla dinamica
del trauma, utilizzando uno schema di trasmissione delle informa-zioni chiaro, sintetico ed esaustivo.
Il medico del P.S., allerta immediatamente il team medico di cuiavrà bisogno in considerazione delle notizie ricevute; in genere lefigure professionali di cui ha immediatamente bisogno sono:
• l’infermiere di P.S. che provvede a preparare la sala urgenze;• il rianimatore;• il tecnico di radiologia ed il radiologo;• ed in base alle informazioni ricevute anche: neurochirurgo,
chirurgo generale, ortopedico, pediatra, otorinolaringoiatra, neurolo-go ecc.
I medici consulenti che verranno coinvolti saranno quelli di guar-dia in quel momento perché sono quelli più facilmente reperibili.
È necessaria la presenza del medico radiologo: egli se non dispo-nibile 24h/24h, dovrà essere presente in regime di reperibilità.
Arrivo paziente in sala urgenze (Shock Room)Presso la shock room, all’arrivo del paziente, sarà presente esclu-
sivamente il personale dedicato e allertato precedentemente. Tutte lefigure professionali non direttamente coinvolte dal medico di P.S.non dovranno essere presenti per evitare confusione ed ingerenze.
All’arrivo del paziente il medico di P.S. acquisirà direttamentedal personale soccorritore/trasportatore tutte le informazioni neces-sarie che riguardano:dinamica dell’incidente, condizioni del pazientee trattamento praticato fino a quel momento (anche tali informazionidovranno essere fornite in modo chiaro e mediante una scheda esau-stiva).
Il team multidisciplinare avrà una precisa attribuzione di ruoli,secondo protocolli riconosciuti, al fine di fornire un approccio dia-gnostico/terapeutico simultaneo e coordinato, evitando sovrapposi-zione di funzioni. Nello schema seguente, un esempio di organizza-zione multidisciplinare:
Controllo pervietà vie aeree
Controllo rachide cervicale Emostasi, valutazione del circolo Preparazione materiale
Preparazione ventilatore Invio prelievi
Drenaggio toracico Preparazione materiale
Rivalutazione Preparazione materiale
Log Roll Svestizione del malatoLog Roll
Sonda gastricaECOFAST se competenza
Vestizione del malatoLog Roll
Preparazione cateterismo vesci-cale
Visita generaleEsame testa-piedi
Prelievi ematici + EGAPosizionamento catetere per an-
gio (se necessario)
Ventilazione OPACS; verifica esetting ventilatore
Verifica accessi venosiPreparazione prelieviAllestimento infusore rapido
2 vie venose periferiche (14-16G)e/o femorale/centrale
Preparazione materialeAmbu con resorvoir
Intubazione IOT e verifica intu-bazione
Collare cervicale e immobilizza-zione manuale durante intuba-zione
Spostamento paziente su letto-barella traumi
Spostamento paziente su letto-barella traumi
Spostamento paziente su letto-barella traumi
Spostamento paziente su letto-barella traumi: coordina latesta
Rilevamento parametri vitali(spO2, PA, ecg,etco2)
Consegne da medico eli/ambu-lanza (devono essere ascoltateda tutti !!)
Guedel, bronco-aspirazione e O2terapia
Medico 1 I infermiere Medico 2 II infermiere
Mancanza di posti letto presso il Trauma Center di zona
Linee guida
L’efficienza di un Trauma Center non può prescindere dalla pos-sibilità di accettare sempre e incondizionatamente tutti i pazientitraumatizzati maggiori del proprio bacino di utenza, al fine di giun-gere rapidamente alla stabilizzazione definitiva delle lesioni a rischiodi vita e/o potenzialmente invalidanti.
L’ammissione di questo tipo di pazienti passa attraverso duecondizioni:
1) la possibilità di diagnosi e terapia immediata per più pazien-ti contemporaneamente in termini di risorse umane, strumentali estrutturali (sale operatorie, sale diagnostiche, etc.);
2) la possibilità di ricovero dei pazienti in reparti di terapiaintensiva o in reparti specialistici del Trauma Center, per un periodosufficiente a trattare le lesioni conseguenti al danno primario e/osecondario a questi, sino al conseguimento di un livello di stabilitàadeguato al trasferimento in un’altra terapia intensiva, in reparti
subintensivi a valenza più o meno riabilitativa oppure in reparti didegenza normale dello stesso presidio ospedaliero o di altri presididella rete.
Il primo punto risulta conseguibile, con relativa facilità, ade-guando le strutture secondo i requisiti già specificati.
Il secondo punto presenta invece delle difficoltà maggiori nellasua applicabilità per 24 ore per ogni giorno dell’anno.
Esaminando le seguenti considerazioni:— non è ragionevole sottrarre il paziente alla diretta osservazio-
ne delle equipe chirurgiche che hanno trattato il paziente; talepaziente per un congruo periodo di tempo successivo all’ammissionesino a quando non si abbia una discreta sicurezza di essere al riparoda insorgenza di possibili complicanze trattabili solo presso ilTrauma Center;
— non è altrettanto ragionevole sottrarre precocemente ilpaziente alle cure intensive dell’Hub quando vi siano esigenze di trat-tamenti e monitoraggi avanzati (tipo monitoraggio PIC). Le terapieintensive degli Hub sono polivalenti e non hanno allo stato attuale
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posti letto dedicati ai pazienti con traumi, anche se è auspicabile sele-zionare terapie intensive che operano esclusivamente nell’ambito deltrauma;
— si ritiene peraltro che non sia economicamente proponibile evantaggioso aumentare a dismisura il numero posti-letto intensivinegli Hub.
Ne consegue che il punto importante e più facilmente affronta-bile, allo stato attuale, sia quello dei trasferimenti dell’Hub deipazienti stabilizzati e che non necessitano di terapia intensiva specia-listica.
Alcuni degli aspetti su cui lavorare per definire tale modalitàd’intervento e di trasferimento possono essere i seguenti:
— ritrasferimento immediato, quando necessario, all’ospedaledi provenienza in terapia intensiva o in reparto di degenza (secondonecessità), senza possibilità di rifiuto da parte dello spoke, delpaziente stabilizzato come se questi fosse ammesso attraverso ilpronto soccorso. Sarà cura dello spoke trovare il modo di ricoverareil paziente (collaborazione degli ospedali della rete);
— in caso di emergenza ed in assenza di alternative e se soprat-tutto possibile, l’ospedale proponente il paziente acuto dovrà esseredisponibile a ricoverare un altro paziente stabilizzato dell’hub per ilperiodo necessario al trattamento del paziente più acuto (scambio dipazienti).
Questa procedura richiede l’applicazione di un protocollo dicomunicazione, approvato e ratificato anche dalle dirigenze sanitariedella Regione e aziendali, verso i parenti e i pazienti ricoverati negliHub in merito alla possibilità di trasferimento repentino in un altroospedale per esigenze di ricovero di un altro paziente in condizioni digravità che richiedono cure non differibili.
Le procedure di by-pass verso altri Hub della Regione si attuanoquando è possibile e sempre in conformità con i criteri chirurgici ditrasferimento (ved.criteri chirurgici).
Pertanto i presupposti necessari per tutti i pazienti provenientidall’area dell’Hub, è necessario:
1) la creazione di posti letto dedicati di terapia subintensiva adalta valenza riabilitativa come tappa intermedia necessaria per poterdimettere anticipatamente i pazienti dalla terapia intensiva quando siverificano le seguenti condizioni:
• cessata ventilazione artificiale;• stabilità emodinamica;• assenza di febbre con compromissione emodinamica;• assenza di necessità di monitoraggio PIC.
Non controindicano il trasferimento:• O2 terapia = <40% e/o supporto non invasivo discontinuo;• cannula tracheostomica in sede;• presenza di infezione in atto senza compromissione dello
stato generale;• alimentazione artificiale.
2) la creazione di reparti per subacuti che possono accettare, aloro volta, i pazienti delle aree intensive e subintensive senza effettua-re fenomeni di blocco di trasferimento con ripercussioni “paradosse”sulle capacità di accettazione della terapia intensiva.
Linee guida per i pazienti in trasferimentoResponsabilità del medico che trasferisce:1) identificare il paziente che necessita di trasferimento;2) iniziare il processo di trasferimento attraverso un contatto
diretto con il medico ricevente;3) provvedere alla massima stabilizzazione in base alle disponi-
bilità dell’ospedale;4) determinare il modo appropriato di trasferimento;5) assicurarsi che il livello di assistenza non si deteriori;6) trasferire tutti i documenti, i risultati e le radiografie all’ospe-
dale ricevente.Responsabilità del medico che riceve:1) assicurarsi delle risorse disponibili dell’ospedale che riceve;2) fornire consigli/consultazioni riguardanti le cause specifiche
del trasferimento o valutazione/manovre rianimatorie prioritarie altrasferimento.
Trattamento durante il trasporto:1) devono essere disponibili personale ed equipaggiamento per
prevenire le eventualità che possono insorgere durante il trasporto;2) materiale sufficiente deve accompagnare il paziente durante
il trasporto, come fluidi endovenosi, sangue, farmaci appropriati;3) capacità di frequente monitorizzazione.
Rete della riabilitazioneÈ auspicabile la creazione di un sistema a rete integrata di servi-
zi che consenta, con l’obiettivo di garantire, nel territorio regionale,interventi riabilitativi adeguati per tutti i pazienti traumatizzati, laloro presa in carico, con la garanzia di adeguati livelli di cura e con-
tinuità degli stessi, seguendo il principio dell’equità nelle condizionidi accesso e di fruizione.
È necessario quindi individuare modalità organizzative chegarantiscano continuità ed integrazione delle diverse fasi del per-corso di cura, in quanto tale percorso riabilitativo non può esaurirsisolo in strutture ospedaliere riabilitative specializzate, prevalente-mente orientate agli interventi in fase post-acuta, subito dopo la fasedei trattamenti chirurgici e rianimatori.
È necessario garantire la continuità attraverso appropriati livel-li di cura, non solo per assistere i pazienti ma anche le loro famiglie,sino al raggiungimento del migliore reinserimento sociale. Tale con-tinuità è possibile mediante la rete delle strutture di servizi riabilita-tivi pubblici e privati, i cui interventi devono integrarsi con quelli infase acuta, post-acuta e durante il reinserimento sociale, con le lineeguida che saranno emanate con separato provvedimento.
Per tale modalità di erogazione di tale prestazione sanitaria èauspicabile la creazione di una rete di servizi basati sul modello“Hub and Spoke” che prevede la interdipendenza ed integrazionefra centri ad elevata specializzazione (Hub), che verosimilmentepotrebbero essere integrati all’interno del sistema SIAT, ed una retedi centri periferici (spoke), in cui dovrebbe essere prevista la pos-sibilità di inviare i pazienti al livello di cura più appropriato sianell’ambito della rete sia per ogni fase del processo clinico di cura,al fine di utilizzare le competenze specialistiche in modo distribui-to nei diversi punti della rete.
Lo sviluppo di tale rete consentirebbe di utilizzare in modoappropriato ed efficiente le risorse delle diverse strutture riabilitativeregionali, favorendo il trasferimento di conoscenze e collaborazionifra il centro Hub e tutte le strutture periferiche (spoke).
Riferimenti bibliografici1) Piano sanitario regionale - Piano della salute 2011-2013 della
Regione siciliana.2) Documento intersocietario per la creazione dei Centri per il trau-
ma (CT) in Italia, 2004.3) Linee guida nazionali, D.P.R. n. 1/96.4) Dati statistici incidenti stradali in Italia anno 2010 (fonte ACI-
ISTAT), novembre 2011.5) “Il piano di riorganizzazione dell’assistenza sanitaria delle regio-
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20) Servizio sanitario Emilia-Romagna: “Il Politrauma” AziendaUnità sanitaria locale di Piacenza, dicembre 2005 www.trauma-link.it.
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23) Committee on Trauma. American College of Surgeons (ACS):“Regional trauma System: optimal elements, integration andassessment” 2008, www.facs.org.
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29) TARN - Trauma Audit and Researche Network https://www.tarn.ac.uk.
30) NTDB - National Trauma Data Bank of American Colleges ofSurgeons http://www.facs.org/trauma/ntdb/index.html.
31) Servizio sanitario regionale Emilia-Romagna: “Registro regio-nale traumi gravi RRTG: report. 2009” Trauma Link.
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DECRETO 19 luglio 2012.
Riconoscimento in sanatoria al comune di Mascaluciadella titolarità della 4ª sede farmaceutica urbana.
IL DIRIGENTE GENERALE DEL DIPARTIMENTOREGIONALE PER LA PIANIFICAZIONE STRATEGICA
Visto lo Statuto della Regione;Vista la normativa vigente in materia;Visto il TUSSLL approvato con RD n. 1265/34;Vista la legge 2 aprile 1968, n. 475;Visto il DPR 21 agosto 1971, n. 1275;Vista la legge 8 novembre 1991, n. 362;Vista la legge regionale 30 aprile 1991, n. 10;Viste le leggi regionali nn. 30/93, 33/94 e relativi decre-
ti attuativi;Visto il D.A. n. 26993 del 9 novembre 1998 di revisio-
ne della pianta organica delle farmacie dei comuni dellaprovincia di Catania;
Vista la nota assessoriale del 12 novembre 1998, prot.n. 1N13/04162, con cui è stata offerta in prelazione al sin-daco di Mascalucia la 4ª sede farmaceutica urbana dinuova istituzione;
Considerato che il comune ha accettato la gestionedella suddetta farmacia giusta delibera del C.C. n. 6 del 7gennaio 1999;
Vista la nota del servizio 10 inviata all’Azienda U.S.L.n. 3 il 4 novembre 2002, prot. n. 3037, con cui vengono tra-smessi gli atti per porre in essere i conseguenziali provve-dimenti di competenza dell’Azienda medesima;
Vista la delibera n. 1935 dell’11 settembre 2006 dellaAzienda USL 3 con cui è stata autorizzata l’apertura dellafarmacia denominata “Farmacia Comunale Roma s.r.l.”nei locali siti in via Roma nn. 150/152 del comune diMascalucia (CT), ricadenti nell’ambito della 4ª sede farma-ceutica sotto la direzione responsabile del dott. GiuseppePappalardo, nato a Catania l’11 maggio 1976, codice fisca-le PPPGPP76E11C351O, iscritto all’ordine provinciale deifarmacisti della provincia di Catania ininterrottamentedall’1 marzo 2005 al n. 3030;
Considerato che, a seguito della accettazione dellaprelazione, avvenuta il 7 gennaio 1999, non è stato forma-lizzato il provvedimento dovuto di riconoscimento di tito-larità della 4ª sede farmaceutica urbana di nuova istituzio-ne al comune di Mascalucia;
Visto il successivo D.D.G. n. 829 del 5 maggio 2009 direvisione della pianta organica delle farmacie del comunedi Mascalucia dove viene identificata e confermata la 4ªsede farmaceutica comunale denominata “FarmaciaComunale Roma s.r.l.”;
Ritenuto, quindi, col presente provvedimento, di pren-dere atto della titolarità del comune della 4ª sede farma-ceutica urbana del comune di Mascalucia e di procederein sanatoria al riconoscimento di detta titolarità;
Visti gli atti d’ufficio;
Decreta:
Articolo unico
Per le motivazioni espresse in premessa è riconosciu-ta in sanatoria la titolarità al comune di Mascalucia della4ª sede farmaceutica urbana denominata “FarmaciaComunale Roma s.r.l.” sita in via Roma nn. 150/152.
Il presente decreto sarà notificato al sindaco diMascalucia, all’Azienda sanitaria provinciale di Catania,agli ordini provinciali dei farmacisti della Regione sicilia-na, al Ministero della salute, alla FOFI ed alla GazzettaUfficiale della Regione siciliana per la pubblicazione peresteso.
Palermo, 19 luglio 2012.
SAMMARTANO
(2012.30.2264)028
DECRETO 26 luglio 2012.
Estensione dell’erogazione da parte delle aziende sanita-rie provinciali, aziende ospedaliere universitarie e istitutipubblici di ricovero e cura a carattere scientifico, del primociclo di terapia, già in vigore per il periodo immediatamentesuccessivo alle dimissioni da ricovero ospedaliero, anche alperiodo immediatamente successivo alla visita specialisticaambulatoriale.
L’ASSESSORE PER LA SALUTE
Visto lo Statuto della Regione;Viata la legge n. 833/78;Vista la legge regionale n. 6/81;
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Visto il D.Lvo n. 502/92 riguardante il riordino delladisciplina della materia sanitaria a norma dell’art. 1 dellalegge 23 ottobre 1992 n. 421 e successive modificazioni;
Visto il D.A. n. 150 del 12 febbraio 2008, con il quale èstata disposta l’erogazione dei farmaci necessari al com-pletamento del primo ciclo terapeutico ai pazienti all’attodella dimissione dal ricovero ordinario o diurno;
Vista la legge regionale 14 aprile 2009, n. 5 di riordinodel Servizio sanitario regionale;
Visto il patto per la salute 2010/2012 di cui all’IntesaStato-Regioni del 3 dicembre 2009;
Visto il D.L. 31 maggio 2012, convertito in legge 30luglio 2010, n. 122, recante “Misure urgenti in maniera distabilizzazione finanziaria e di competitività economica”;
Visto il D.A. n. 3254 del 30 dicembre 2010, con il qualeè stata resa esecutiva la delibera di Giunta n. 497 del 30dicembre 2010 di approvazione del “Programma operati-vo 2010-2012 per la prosecuzione del piano di conteni-mento e riqualificazione del sistema sanitario regionale2007-2009, richiesta ai sensi dell’art. 11 del D.L. 31 mag-gio 2010, n. 78 convertito dalla legge 30 luglio 2010, n.122”;
Visto il D.L. del 6 luglio 2011, convertito con modifica-zioni con legge 15 luglio 2011, n. 111;
Ritenuto con il presente decreto di dover modificare ladurata massima del primo ciclo terapeutico e di estende-re, altresì, tale forma di assistenza anche al periodo imme-diatamente successivo alla visita specialistica ambulato-riale;
Decreta:
Art. 1
Per le motivazioni di cui in premessa che qui si inten-dono confermate, al fine di assicurare la continuità tera-peutica, le aziende sanitarie provinciali, le aziende ospe-daliere, le aziende ospedaliere universitarie e gli istitutipubblici di ricovero e cura a carattere scientifico estendo-no l’erogazione del primo ciclo di terapia, già in vigore peril periodo immediatamente successivo alle dimissioni daricovero ospedaliero, anche al periodo immediatamentesuccessivo alla visita specialistica ambulatoriale.
Art. 2
La durata massima del primo ciclo terapeutico imme-diatamente successivo alle dimissioni dal ricovero o allavisita specialistica ambulatoriale deve corrispondere aquella assicurata da una confezione integra del farmaco odei farmaci prescritti o da multipli di essa nel caso di con-fezioni monodose e comunque per una durata massima diterapia non superiore a trenta giorni.
Art. 3
Resta fermo quant’altro previsto nel precedente D.A.n. 150/08.
Il presente decreto sarà trasmesso alla GazzettaUfficiale della Regione siciliana per la pubblicazione edentrerà in vigore dalla data di pubblicazione nella GazzettaUfficiale.
Palermo, 26 luglio 2012.
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(2012.31.2317)102
DECRETO 26 luglio 2012.
Recepimento dell’accordo concernente “Presa in caricoglobale delle persone con malattie neuromuscolari o malat-tie analoghe dal punto di vista assistenziale”.
L’ASSESSORE PER LA SALUTE
Visto lo Statuto della Regione;Visto il decreto legislativo n. 502/92 e successive modi-
fiche ed integrazioni;Visto il D.P.C.M. 29 novembre 2001 e successive modi-
fiche ed integrazioni;Vista la legge regionale n. 5 del 14 aprile 2009, recan-
te “Norme per il riordino del servizio sanitario regionale”;Visto l’accordo n. 56/cu del 25 maggio 2011 tra il
Governo, le Regioni, le Province autonome di Trento eBolzano e le autonomie locali concernente “Presa in cari-co globale delle persone con malattie neuromuscolari omalattie analoghe dal punto di vista assistenziale”;
Ritenuto di dover recepire nella Regione siciliana ilpredetto accordo n. 56/cu del 25 maggio 2011;
Decreta:
Art. 1
È recepito nella Regione siciliana l’accordo n. 56/cudel 25 maggio 2011 tra il Governo, le Regioni, le Provinceautonome di Trento e Bolzano e le autonomie locali con-cernente “Presa in carico globale delle persone con malat-tie neuromuscolari o malattie analoghe dal punto di vistaassistenziale”.
Art. 2
Il presente decreto sarà pubblicato nella GazzettaUfficiale della Regione siciliana.
Palermo, 26 luglio 2012.
RUSSO
(2012.31.2318)102
ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELL’AMBIENTE
DECRETO 17 luglio 2012.
Approvazione di variante al piano regolatore generaledel comune di Pantelleria.
IL DIRIGENTE GENERALE DEL DIPARTIMENTO REGIONALE URBANISTICA
Visto lo Statuto della Regione;Vista la legge 17 agosto 1942, n. 1150 e successive
modifiche ed integrazioni;Vista la legge 27 dicembre 1978, n. 71 e successive
modifiche ed integrazioni;Visto il t.u. delle disposizioni legislative e regolamen-
tari in materia di espropriazioni per pubblica utilitàapprovato con il D.P.R. n. 327/01, modificato dal decretolegislativo n. 302/02, reso applicabile con l’art. 36 dellalegge regionale n. 7 del 2 agosto 2002, come integrato dal-l’art. 24 della legge regionale n. 7 del 19 maggio 2003;
Visto il D.D.G. n. 936 del 20 dicembre 2011 con cui èstato approvato il progetto definitivo dei lavori di valoriz-zazione degli antichi dammusi dell’isola di Pantelleria, aifini della creazione di un itinerario etno-antropologico,adottato con delibera consiliare n. 19 del 24 marzo 2011;
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Viste le note prot. n. 6132 del 23 marzo 2012 e n.10330 del 23 maggio 2012 con le quali il comune diPantelleria ha richiesto il riesame del provvedimentosopracitato, ai fini dell’inserimento dell’intervento proget-tuale relativo alla contrada Cimillia, escluso dall’approva-zione da parte di questo dipartimento secondo le prescri-zioni e condizioni contenute nella nota n. 2349 del 3dicembre 2010 della soprintendenza ai BB.CC.AA. diTrapani;
Vista la nota prot. n. 10071 dell’8 maggio 2012 con cuiquesto ufficio ha precisato che, cos+ come specificato nelparere della soprintendenza, l’autorizzazione dei lavori incontrada Cimillia, “rimane subordinata alle risultanze deisaggi archeologici preventivi da eseguirsi nella zona del-l’ampliamento del fabbricato e in corrispondenza degliimpianti previsti nel sottosuolo” e pertanto ai fini del rie-same del provvedimento emesso sarebbe stata necessarial’autorizzazione al progetto da parte della soprintendenzaai BB.CC.AA.;
Vista la nota prot. n. 3937 del 9 maggio 2012, assuntaal prot. di questo Assessorato al n. 10741 del 14 maggio2012, con cui la soprintendenza ai BB.CC.AA. di Trapaniha fornito chiarimenti in merito al parere reso con notaprot. n. 2349 del 3 dicembre 2010, specificando che siautorizzano i lavori relativi al progetto in contradaCimillia, “a condizione che eventuali operazioni di scavo,che dovessero rendersi necessarie nel corso di tali attività,siano effettuate sotto il controllo e la sorveglianza del per-sonale tecnico dell’U.O. VIII” per i beni archeologici;
Vista la delibera consiliare n. 19 del 24 marzo 2011;Visto il P.R.G. vigente nel comune di Pantelleria,
approvato con D.D.G. n. 384 del 17 maggio 2005;Visti gli elaborati di progetto, relativi al dammuso
Cimillia;Visto il parere n. 11 del 10 luglio 2012
dell’U.O.2.4/Servizio 2/D.R.U. che si riporta:
«...Omissis....“Il progetto in argomento prevede il recupero ed il
ripristino di alcuni antichi dammusi al fine di garantirnel’accessibilità e la fruibilità ai visitatori, grazie alla crea-zione di un itinerario etno-antropologico, utilizzandoesclusivamente sentieri esistenti già aperti e percorribili.
Per quanto riguarda i dammusi siti in localitàCimillia, ubicati al foglio di mappa 18, partt. 16-17-333-334-336-338-342-347, gli stessi ricadono in area di rispet-to archeologico (zona H6) e all’interno di aree S.I.C. oZ.P.S.
Gli interventi previsti dal progetto in questione riguar-dano, oltre al ripristino ed al recupero degli edifici, ancheil recupero ed il ripristino degli elementi di pertinenza deimedesimi edifici e cioè: gli spazi esterni, le cisterne, i ter-razzini, i forni ecc.; sono inclusi anche gli interventi dimiglioramento delle condizioni degli accessi, di sicurezzadei muretti in pietra di confine, di pulizia dei sentieri, dicollocazione delle recinzioni in legno e della segnaletica.
In particolare per i dammusi in località Cimillia sonoprevisti interventi di demolizione parziale di alcuni ele-menti e la loro ricostruzione, data la situazione statica for-temente precaria.
Di seguito si riportano i dati della superficie coperta edi quella accessoria riguardanti il sito interessato dagliinterventi previsti dal progetto:
dammusi Cimillia:– superficie coperta part. 16: mq. 33,90– superficie coperta part. 17: mq. 33,26
– superficie coperta cisterna: mq. 14,00– superfici accessorie: mq. 75,00.
Procedura amministrativa
Il progetto di variante di che trattasi risulta corredatodegli atti di pubblicità, dui ci all’art. 3 della legge regiona-le n. 71/78, ed è munito delle autorizzazioni e dei nullaosta rilasciati dalla soprintendenza ai beni culturali edambientali dall’Azienda sanitaria provinciale, dal diparti-mento azienda foreste demaniali, dall’ispettorato riparti-mentale delle foreste di Trapani e dal servizio 2 V.A.S.-V.I.A. di questo assessorato.
Fanno parte della documentazione pervenuta le copiedegli avvisi di avvio del procedimento nei confronti delleditte interessate dalla procedura di espropriazione, aisensi del D.P.R. n. 327/01 e successive modifiche ed inte-grazioni.
Avverso il progetto in questione non risulta siano statepresentate osservazioni e/od opposizioni, come attestatodal segretario comunale nel certificato di avvenuta pubbli-cazione allegato alla nota n. 18822 del 15 settembre 2011.
Risulta che la soprintendenza ai beni culturali edambientali di Trapani, con nota n. 2349 del 3 dicembre2010, ha autorizzato, ai sensi del decreto legislativo 22gennaio 2004 n. 42 e successive modifiche ed integrazioni,la realizzazione del progetto di che trattasi, con esclusio-ne dei lavori previsti nei dammusi in contrada Cimillia;successivamente con nota prot. n. 3937 del 9 maggio 2012,ha specificato che si autorizzano i lavori relativi al proget-to in contrada Cimillia, “a condizione che eventuali opera-zioni di scavo, che dovessero rendersi necessario nel corsodi tali attività, siano effettuate sotto il controllo e la sorve-glianza del personale tecnico dell’U.O. VIII” per i beniarcheologici.
Il dipartimento azienda foreste demaniali, con notaprot. n. 10080 del 23 luglio 2010, ha rilasciato il nulla ostadi competenza, previa visione della nota n. 24602 del 7aprile 2010 con cui il Servizio 2 V.A.S.-V.I.A. dell’A.R.T.A.ha rilasciato il proprio nulla osta, ai sensi dell’art. 5 delD.P.R. n. 357/97 e successive modifiche ed integrazioni.
Si specifica, inoltre, che il medesimo dipartimento,con successiva nota n. 11887 del 22 giugno 2011, su richie-sta avanzata da parte dell’Amministrazione comunale diPantelleria, ha prorogato fino alla data del 23 luglio 2013la scadenza del proprio nulla osta.
Si rappresenta, infine, che l’ispettorato ripartimentaledelle foreste di Trapani, con nota n. 2351 del 31 marzo2010 ha rilascito il proprio nulla osta condizionato, ai finidel vincolo idrogeologico, e che l’azienda sanitaria provin-ciale di Trapani-unità operativa igiene e sanità diPantelleria, con nota n. 27 del 25 febbraio 2010 ha espres-so il proprio parere favorevole, riguardo il profilo igienico-sanitario.
Elenco atti
Nota prot. n. 6132 del 23 marzo 2012 del comune diPantelleria;
Nota n. 10330 del 23 maggio 2012 del comune diPantelleria;
Nota prot. n. 3937 del 9 maggio 2012 della soprinten-denza ai BB.CC.AA. di Trapani.
Elenco elaborati
1) Dammusi Cimillia-tavole nn. 4.4.1, 4.4.2, 4.4.3,4.4.4, 4.4.5, 4.4.6, 4.4.7, 4.4.8, 4.4.9, 4.4.10.
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Considerazioni
Alla luce della documentazione esaminata, considera-to che la soprintendenza ai BB.CC.AA. di Trapani ha chia-rito quanto riportato nel parere prot. n. 2349/10, modifi-cando di fatto la prescrizione n. 1 contenuta nel citatoparere in merito ai lavori previsti in località Cimillia, lascrivente unità operativa esprime il parere che, ad integra-zione del D.D.G. n. 936/11, il progetto definitivo dell’inter-vento dei lavori di valorizzazione degli antichi dammusidell’isola di Pantelleria, ai fini della creazione di un itine-rario etno-antropologico, adottato con delibera consiliaren. 19 del 24 marzo 2011, ai sensi dell’art. 19 del D.P.R. n.327/01, in variante al P.R.G. vigente, relativamente a dam-musi siti in località Cimillia, sia meritevole di approvazio-ne, con le prescrizioni e le condizioni contenute nei pare-ri rilasciati dalla soprintendenza ai BB.CC.AA. di Trapani,con nota n. 2349 del 3 dicembre 2010 e con nota n. 3937del 9 maggio 2012, dal dipartimento azienda forestedemaniali, con note n. 10080 del 23 luglio 2010 e n. 11887del 22 giugno 2011, dall’ispettorato ripartimentale alleforeste di Trapani, con nota n. 2351 del 31 marzo 2010 edal Servizio 2 V.A.S.-V.I.A. dell’A.R.T.A., con nota n. 24062del 7 aprile 2010.”;
Ritenuto di condividere il suddetto parere n. 11 del 10luglio 2012 dell’U.O.2.4./Servizio 2/D.R.U.;
Decreta:
Art. 1
Ai sensi e per gli effetti dell’art. 19, comma 4, delD.P.R. n. 327/01, così come modificato dal decreto legisla-tivo n. 320/02, è approvato, ad integrazione del D.D.G. n.936/11, il progetto definitivo dei lavori di valorizzazionedegli antichi dammusi dell’isola di Pantelleria, ai fini dellacreazione di un itinerario etno-antropologico, adottatocon delibera consiliare n. 19 del 24 marzo 2011, ad inte-grazione del D.D.G. n. 936/11 e relativamente ai dammusisiti in località Cimillia, in conformità al parere n. 11 del 10luglio 2012 dell’unità operativa 2.4/Serv. 2/D.R.U. e con leprescrizioni e condizioni contenute nelle note n. 2349 del3 dicembre 2010 e n. 3937 del 9 maggio 2012 della soprin-tendenza ai BB.CC.AA. di Trapani, nelle note n. 10080 del23 luglio 2010 e n. 11887 del 22 giugno 2011 del diparti-mento azienda foreste demaniali, nella nota n. 2351 del-l’ispettorato ripartimentale delle foreste di Trapani e nellanota n. 24062 del 7 aprile 2010 del servizio 2 V.A.S.-V.I.A.dell’A.R.T.A.
Art. 2
Ai sensi del comma 2, art. 10 del D.P.R. n. 327/01 esuccessive modifiche ed integrazioni si dà espressamenteatto del vincolo preordinato all’esproprio disposto conl’approvazione della presente variante al piano regolatoregenerale vigente nel comune di Pantelleria.
Art. 3
Fanno parte integrante del presente decreto e ne costi-tuiscono allegati i seguenti atti ed elaborati:
1) parere n. 11 del 10 luglio 2012, dell’U.O. 2.4/Serv.2/DRU;
2) nota prot. n. 3937 del 9 maggio 2012 della soprin-tendenza ai BB.CC.AA. di Trapani.
Elaborati grafici dammusi Cimillia:3) tavola n. 4.4.1; 4) tavola n. 4.4.2;
5) tavola n. 4.4.3;6) tavola n. 4.4.4;7) tavola n. 4.4.5;8) tavola n. 4.4.6;9) tavola n. 4.4.7;
10) tavola n. 4.4.8;11) tavola n. 4.4.9;12) tavola n. 4.4.10.
Art. 4
Il comune di Pantelleria dovrà richiedere prima del-l’inizio dei lavori ogni altra autorizzazione o concessionenecessaria per l’esecuzione delle opere di che trattasi.
Art. 5
Il comune di Pantelleria è onerato degli adempimenticonseguenziali al presente decreto che viene pubblicatointegralmente nella Gazzetta Ufficiale della Regione sicilia-na, con esclusione degli allegati.
Palermo, 17 luglio 2012.
GELARDI
(2012.30.2232)114
DECRETO 23 luglio 2012.
Apposizione del vincolo biennale nell’area “Pantani diGelsari e di Lentini”, ricadente nei territori dei comuni diCarlentini, Augusta e Catania.
IL DIRIGENTE GENERALEDEL DIPARTIMENTO REGIONALE DELL’AMBIENTE
Visto lo Statuto della Regione;Vista la legge regionale n. 10 del 15 maggio 2000;Viste le leggi regionali del 6 maggio 1981, n. 98 e del
9 agosto 1988, n. 14 e successive modifiche ed integra-zioni, recanti disposizioni per l’istituzione in Sicilia diriserve naturali;
Visto il D.A. n. 970/91, con il quale è stato approvato,ai sensi dell’art. 3 della legge regionale n. 14/88, il pianoregionale dei parchi e delle riserve naturali;
Visto l’art. 6 della legge regionale n. 98/81, sostituitodall’art. 4 della legge regionale n. 14/88;
Vista la proposta di istituzione della riserva naturale“Pantani di Gelsari e di Lentini”, ricadente nel territoriodei comuni di Carlentini (SR), Augusta (SR) e Catania(CT), trasmessa dall’Associazione Legambiente - CircoloCittà Ambiente di Catania - con la nota prot. n. 21/11dell’11 maggio 2011;
Considerato che la superiore riserva naturale nonrisulta inserita nel Piano regionale dei parchi e delle riser-ve naturali di cui al D.A. n. 970/91;
Considerato che l’area dei “Pantani di Gelsari e diLentini”, che fa parte del bacino idrografico del fiume S.Leonardo, presenta ampie zone depresse che in passatorimanevano quasi perennemente coperte da acqua dolce eche, oggetto di bonifica da parte del consorzio di bonifica“Siracusa 10” ai fini della messa a coltura dei terreni conspecie agricole erbacee, in anni recenti, diminuita per varimotivi l’attività, è avvenuto il ripristino del sistema idrau-lico acquitrinoso preesistente. Su queste aree, di partico-lare interesse e bellezza, risultano presenti flora, vegeta-zione e fauna tipiche che meritano di essere tutelate evalorizzate. Fra le specie vegetali vanno menzionatel’endemico Leontodon muelleri, Ranunculus peltatus
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subsp. baudotii, Trifolium pannonicum, Potamogetonpectinatus, Sarcocornia alpini e Typha dominigensis. Frale specie animali di maggior rilievo, indicate nell’allegatoI della Direttiva Uccelli, si segnalano Moretta tabaccata,Mignattaio, Sgarza ciuffetto, Airone rosso, Piro piroboschereccio, Spatola, Falco cuculo e Combattente; tra glisvernanti Airone bianco maggiore, Garzetta, Albanellareale e Falco di palude; tra le specie nidificanti Cicognabianca, Occhione e Cavaliere d’Italia.
Valutato pertanto che l’area dei “Pantani di Gelsari e diLentini” presenta caratteristiche scientifiche per essere tu-telata e valorizzata con l’istituzione di una riserva naturale;
Valutato, altresì, che l’area dei “Pantani di Gelsari e diLentini” è particolarmente vulnerabile per azioni di natu-ra antropica quali il drenaggio artificiale dell’acqua el’espansione edilizia;
Vista l’istruttoria dell’ufficio U.O. 4.1, prot. n. 894 del9 giugno 2011, in merito alla proposta di istituzione dellariserva naturale “Pantani di Gelsari e di Lentini” tra-smessa al C.R.P.P.N. per il prescritto parere;
Visto il parere favorevole espresso dal Consiglio regio-nale per la protezione del patrimonio naturale (C.R.P.P.N.)nella seduta del 9 giugno 2011 con il quale “nel condivi-dere pienamente il contenuto dell’istruttoria, invita gliUffici a porre in essere tutte le attività necessarie all’appo-sizione del vincolo biennale ai sensi dell’art. 4 della leggeregionale n. 14/88 e successive modifiche ed integrazioni,e integrare successivamente per la fattispecie il pianoregionale dei parchi e delle riserve naturali per una futuraistituzione della riserva”;
Ritenuto di condividere il superiore parere delC.R.P.P.N.;
Ritenuto, pertanto, necessario avviare le procedureper la modifica del piano regionale dei parchi e delle riser-ve naturali al fine di istituire la riserva naturale “Pantanidi Gelsari e di Lentini” e contestualmente avviare le proce-dure necessarie per la predisposizione del provvedimentodi vincolo biennale ex art. 6 della legge regionale n. 98/81e successive modifiche ed integrazioni;
Ritenuto conseguentemente necessario nelle moredella modifica e dell’approvazione del Piano regionale deiparchi e delle riserve naturali vincolare, per un periodonon superiore a due anni, prorogabile una sola volta peraltri due anni, l’area da destinare a riserva naturale, cosìcome disposto dall’art. 6 della legge regionale n. 98/81 esuccessive modifiche ed integrazioni, di “Pantani diGelsari e di Lentini” di cui all’allegata cartografia, aventeuna estensione di Ha 1.084,00 e ricadente nei comuni diCarlentini (SR), Augusta (SR) e Catania (CT);
Considerato che, ai sensi dell’art. 23 e dell’art. 4 dellalegge regionale n. 14/88, nell’area delimitata entrano invigore le norme di salvaguardia;
Rilevata la regolarità della procedura seguita;
Decreta:
Art. 1
Le premesse e gli allegati formano parte integrante esostanziale del presente decreto.
Art. 2
Al fine di procedere alla modifica e all’approvazionedel Piano regionale dei parchi e delle riserve naturali cheincluda la riserva naturale “Pantani di Gelsari e diLentini”, è vincolata, per un periodo di due anni dalla datadel presente decreto, prorogabile una sola volta per altridue anni, l’area dei “Pantani di Gelsari e di Lentini”, aven-te una estensione di Ha 1.084,00 e ricadente nei comuni diCarlentini (SR), Augusta (SR) e Catania (CT).
Art. 3
I confini dell’area vincolata sono quelli compresiall’interno della linea di delimitazione segnate sulla cartatopografica C.T.R., in scala 1:10.000, tav. 614010, 641050,641050, 641060, di cui all’allegato n. 1, che forma parteintegrante del presente decreto.
Art. 4
Nel territorio dei “Pantani di Gelsari e di Lentini”,individuato e delimitato dai confini riportati nell’allegato1, è posto il vincolo di due anni dalla data del presentedecreto, prorogabile una sola volta per altri due anni, aisensi dell’art. 6 della legge regionale n. 98/81 e successivemodifiche ed integrazioni.
Art. 5
Nell’area predetta, per la durata del vincolo, vigono lenorme di salvaguardia di cui all’art. 23 e all’art. 4 dellalegge regionale n. 14 del 9 agosto 1988.
Art. 6
I comuni di Carlentini (SR), Augusta (SR) e Catania(CT), ai quali verrà data notifica del presente decreto,sono onerati degli adempimenti conseguenziali all’emis-sione dello stesso decreto.
Art. 7
Per la durata del vincolo biennale nell’area dei “Pan-tani di Gelsari e di Lentini” nelle more della istituzionedella riserva, questo dipartimento regionale dell’ambiented’intesa con il dipartimento regionale interventi infra-strutturali per l’agricoltura e il Consorzio di bonifica“Siracusa 10” individuerà le forme per la difesa, conserva-zione, valorizzazione e tutela del suolo e delle acque e sal-vaguardia dell’ambiente designando le aree umide nellequali dovrà essere garantito un livello minimo delle acquetale da consentire la presenza della fauna stanziale emigratoria.
Art. 8
Il presente decreto con il relativo allegato sarà tra-smesso alla Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana per lapubblicazione.
Palermo, 23 luglio 2012.
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DECRETO 23 luglio 2012.
Approvazione di variante allo strumento urbanistico delcomune di Motta Sant’Anastasia.
IL DIRIGENTE GENERALE DEL DIPARTIMENTOREGIONALE DELL’URBANISTICA
Visto lo Statuto della Regione;Vista la legge 17 agosto 1942 n. 1150 e successive
modifiche ed integrazioni;Visti i DD.II. 1 aprile 1968, n. 1404 e 2 aprile 1968 n.
1444;Vista la legge regionale 27 dicembre 1978, n. 71 e suc-
cessive modifiche ed integrazioni;Visto l’art. 68 della legge regionale n. 10/99;Visto il T.U. delle disposizioni legislative e regolamen-
tari in materia di espropriazioni per pubblica utilità,approvato con il D.P.R. n. 327/01 e modificato dal D.L.von. 302/02, reso applicabile con l’art. 36 della legge regiona-le n. 7 del 2 agosto 2002 come integrato dall’art. 24 dellalegge regionale n. 7 del 19 maggio 2003;
Visto il D.lgs. n. 152/2006 come modificato ed integra-to dal D.lgs. n. 4 del 16 aprile 2008;
Visti i commi 1 e 2 dell’art. 59 della legge regionale n.6 del 14 maggio 2009, recante “Disposizioni in materia divalutazione ambientale strategica”, nonché la deliberazio-ne n. 200 del 10 giugno 2009 con la quale la Giunta regio-nale ha approvato il “modello metodologico” di cui alcomma 1 della medesima norma;
Visto il foglio prot. n. 18663 del 6 ottobre 2011 perve-nuto l’11 ottobre 2011 ed acquisito al protocollo di questoAssessorato in data 13 ottobre 2011 al n. 64629, con ilquale il comune di Motta Sant’Anastasia ha trasmesso attied elaborati relativi al progetto per la realizzazione deilavori del cimitero, in variante allo strumento urbanisticovigente, ai sensi dell’art. 19 del D.P.R. n. 327/01 ess.mm.ii.;
Vista l’ulteriore corrispondenza ed in ultimo il foglioprot. n. 387/AT. del 30 gennaio 2012 quest’ultimo pervenu-to il 31 gennaio 2012 ed assunto al protocollo generale diquesto Assessorato l’1 febbraio 2012 al n. 2593, con ilquale il comune di Motta Sant’Anastasia ha riscontrato larichiesta di integrazione atti formulata da questoAssessorato con la nota prot. n. 76115 del 12 dicembre2011;
Vista la delibera del Consiglio comunale di MottaSant’Anastasia n. 110 del 21 dicembre 2010 avente adoggetto: «Approvazione progetto preliminare propostodalla TI.FI Costruzione nell’ambito della procedura diaggiudicazione project financing, ai sensi dell’art. 19D.P.R. n. 327/2001 e s.m.i.»;
Visti gli atti di pubblicazione, ai sensi dell’art. 3 dellalegge regionale n. 71/78;
Vista la certificazione datata 19 luglio 2011, a firmadel segretario generale del comune di MottaSant’Anastasia, in ordine alla regolarità delle procedure didposito e pubblicazione attestante l’assenza di osservazio-ni e/o opposizioni avverso la variante in argomento;
Vista la nota prot. n. 5421 del 23 novembre 2011 afirma del segretario generale del comune di MottaSant’Anastasia, con la quale si attesta che sono state pre-sentate prima del deposito avvenuto ai sensi dell’art. 3della legge regionale n. 71/78 due opposizioni e precisa-mente un ricorso ed una osservazione;
Viste le note del registro delle pubblicazioni con lequali in data 8 ottobre 2009 il responsabile del procedi-mento ha notificato alle ditte interessate la comunicazio-
ne, ai sensi dell’art. 11 del D.P.R. n. 327/01, dell’avvio delprocedimento di esproprio delle aree oggetto dell’interven-to;
Vista la nota, prot. n. 11632 conformizzata dal comu-ne di Motta Sant’Anastasia in data aprile 2009, con laquale l’ufficio del Genio civile di Catania, ai sensi dell’art.13 della legge n. 64/74 ha espresso parere favorevole sulprogetto in argomento;
Vista la nota prot. n. 3913 del 15 febbraio 2012 con laquale l’U.O. 4.1/DRU di questo Assessorato ha trasmessoal Consiglio regionale dell’urbanistica, unitamente alladocumentazione relativa alla variante in argomento, laproposta di parere n. 4 del 15 febbraio 2012, che di segui-to parzialmente si trascrive:
«... Omissis...Rilevato, dal complesso della documentazione in atti,
quanto segue.a. Con delibera di C.C. n. 110 del 21 dicembre 2010, è
stato approvato il progetto preliminare dei lavori amplia-mento del cimitero comunale in variante allo strumentourbanistico vigente ai sensi dell’art. 19 del D.P.R. n.327/2001.
b. Il progetto prevede la realizzazione mediante proce-dura di project financing (aggiudicata in data 1 aprile2008 alla società TI.FI. Costruzione S.p.A.) di nuove infra-strutture cimiteriali, meglio illustrate negli elaborati tecni-ci, su un area di mq 9.986.56 adiacente al confinenordovest del cimitero esistente.
c. L’intervento proposto prevede anche la traslazionedella fascia di rispetto cimiteriale di m. 200 che, nellanuova configurazione, risulta interferente con aree delcentro abitato (zona B2 di completamento e DT turistico-alberghiera). Tale previsione ha generato il contenziosoavviato presso il giudice amministrativo della societàCO.E.T. s.r.l.
d. L’osservazione della ditta Scuderi G. evidenzia (insintesi) che l’area d’intervento ricade in prossimità del tor-rehte Finaita, il cui alveo sarebbe oggetto di tutela paesag-gistica, e che la fascia di rispetto cimiteriale – per cometraslata – investe un esistente fabbricato e terreni di pro-prietà. Si richiede quindi la riduzione della suddettafascia. Secondo quanto dichiarato dall’U.T.C. nella nota inatti le motivazioni dell’osservazione sarebbero, in ognicaso “superate”.
Considerato che:– Il comune di Motta S. Anastasia è attualmente prov-
visto di un P.R.G. approvato con D.D.G. n.1010/DRU/2006.
– Il comune non evidenzia nel carteggio la sussistenzadi vincoli ambientali che potrebbero condizionare la rea-lizzazione dell’intervento fermo restando che risulta ese-guito l’adempimento prescritto dall’art. 13 della legge n.64/1974 ai fini dell’accertamento della compatibilità dellavariante con le condizioni geomorfologiche del territorio.Circa l’eventuale presenza del vincolo paesistico paventa-ta nell’osservazione della ditta Scuderi, il rilascio preven-tivo del parere della competente Soprintendenza non èobbligatorio (consultazione acquisibile in sede di C.R.U.,ai sensi dell’art. 58, c. 2, legge regionale n. 71/1978);
– risulta in atti che l’avviso dell’avvio del procedimen-to di esproprio ex art. 11 D.P.R. n. 327/2001 è stato invia-to ai proprietari interessati;
– l’intervento appare compatibile con il generale asset-to territoriale ed urbanistico ad eccezione della traslazio-ne della fascia di rispetto cimiteriale, comportante in edi-ficabilità su aree del centro abitato.
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Infatti, a mente dell’art. 338 del T.U. delle leggi sanita-rie R.D. n. 1265/1934, come modificato dall’art. 28,comma 1, lett. b) della legge n. 166/002 “Il consiglio comu-nale può apportare, previo parere favorevole della compe-tente azienda sanitaria locale, la costruzione di nuovicimiteri o l’ampliamento di quelli esistenti ad una distan-za inferiore a 200 metri dal centro abitato, purché nonoltre il limite di 50 metri...”; non risultanoosservazioni/opposizioni avverso la delibera di consigliocomunale di approvazione dell’opera pubblica né all’avvi-so del procedimento di esproprio. Quanto detto ad ecce-zione della nota a firma Scuderi presentata prima dellaformale pubblicazione. Al contrario, l’atto della CO.E.T.s.r.l. non può considerarsi “opposizione” trattandosi di unricorso (di cui, peraltro, non si conoscono gli sviluppi) perl’annullamento previa sospensiva, della D.C.C. n.110/2010.
Ritenuto che il progetto in esame, date le specifiche eparticolari modalità realizzative della traslazione dellafascia di rispetto cimiteriale, restando confermata quellaindicata nell’attuale P.R.G. in quanto l’ampliamento delcimitero rispetta quanto stabilito dal sopracitato art. 28,comma 1, lett.b) della legge n. 166/2002. Per le considera-zioni di cui sopra l’osservazione della ditta Scuderi G.risulta superata.
Per tutto quanto sopra si è del parere che il progettopreliminare dei lavori di ampliamento del cimitero comu-nale in variante allo strumento urbanistico ai sensi del-l’art. 19 del D.P.R. n. 327/2001 approvato dal comune diMolta S. Anastasia con delibera consiliare n. 110 del 21dicembre 2010 sia meritevole di approvazione nei terminisopracitati.»;
VISTO il parere del Consiglio regionale dell’urbanisti-ca espresso con il voto n. 40 del 28 marzo 2012 che diseguito parzialmente si trascrive:
«Omissis...Rilevato che:1. la variante adottata dal comune di Motta
Sant’Anastasia riguarda l’approvazione del progetto preli-minare proposto dalla TI.FI. Costruzioni s.r.l., nell’ambitodella procedura di aggiudicazione project-financing, aisensi dell’art. 19 del D.P.R. n. 327/2001;
2. dalla relazione tecnica di progetto risulta che vieneprevisto l’ampliamento dell’attuale cimitero su un’areaconfinante sul lato ovest, avente forma pressocchè rettan-golare con il lato maggiore, coincidente con il confine, dicirca m. 175, ed il lato minore di circa m. 57. La superfi-cie dell’area interessata dall’ampliamento è di mq.9886,56;
3. per come disposto dall’art. 338 del testo unico delleleggi sanitarie di cui al R.D. n. 1265 del 24 luglio 1934come modificato ed integrato dall’art. 57 del D.P.R. n.285/90 e ss. mm.ii., il progetto è stato sottoposto alla com-petente ASP, che con il verbale n. 62 del 3 novembre 2010ha espresso il proprio parere favorevole con la precisazio-ne che “la fascia di rispetto è individuata conseguente-mente in metri 200 dal nuovo perimetro cimiteriale aisensi dell’art. 338 del TU.LL.SS”;
4. il consiglio comunale di Motta Sant’Anastasia condeliberazione n. 110 del 21 dicembre 2010 ha approvato ilprogetto preliminare dell’ampliamento, ai sensi dell’art.19 del D.P.R. n. 327/2001, che costituisce adozione divariante urbanistica che contempla anche l’individuazionedella nuova fascia di rispetto di 200 mt;
5. per effetto della modifica dell’ampiezza della fasciadi rispetto cimiteriale, viene impresso il vincolo di inedifi-
cabilità su talune aree che l’attuale P.R.G. classifica qualezona “DT” Insediamenti turistico-alberghieri”;
6. avverso la delibera consiliare n. 110/2010 è statopresentato in data 14 febbraio 2011 un ricorso al T.A.R.,tuttora pendente, che con nota prot. 5421 del 23 novembre2011 il omune ha trasmesso a questo dipartimento.
Considerato che:• la variante proposta riguarda la realizzazione di
un’opera di rilevante interesse pubblico;• occorre, tuttavia, tenere in debito conto i rilievi for-
mulati con il ricorso sopra richiamato dalla ditta proprie-taria dei terreni classificati DT, che ha presentato un pro-getto per la realizzazione una struttura turistico-alber-ghiera su cui la C.E.C. In data 1 luglio 2010 ha espressoparere favorevole;
il consiglio è del parere che il progetto proposto dalcomune di Motta Sant’Anastasia per l’ampliamento delcimitero di cui alla deliberazione n. 110 del 21 dicembre2010 sia meritevole di approvazione con la condizionesospensiva che il comune dovrà attivare le procedure dilegge per la riduzione della fascia di rispetto cimiteriale inmodo che non interferisca con la zona “DT” oggetto delricorso sopra specificato.
Nelle more potrà essere attuata quella parte dell’am-pliamento del cimitero la cui fascia di rispetto di 200 mtnon incide sulla medesima zona “DT”.»;
Vista la propria nota prot. n. 9293 del 24 aprile 2012con la quale, ai sensi del 6° comma dell’art. 4 della leggeregionale n. 71 del 27 dicembre 1978, è stato richiesto almune di Motta Sant’Anastasia di adottare le controdedu-zioni alle determinazioni assessoriali di cui al condiviso,voto del consiglio regionale dell’urbanistica n. 40 del 28marzo 2012;
Vista la nota prot. n. 14874 del 9 luglio 2012 con laquale il serv. 4/DRU, nel rappresentare l’assenza degliadempimenti di cui al 6° comma dell’art. 4 della leggeregionale n. 71/78, ha trasmesso la documentazione rela-tiva alla variante in argomento ai fini dell’emissione delprovvedimento di approvazione nei termini previsti dalcomma 8° dell’art. 4 della legge regionale n. 71/78;
Ritenuto di dovere procedere, ai sensi dell’8° commadell’art. 4 della legge regionale n. 71/78, all’approvazionedella variante allo strumento urbanistico in argomentosecondo quanto espresso dal Consiglio regionale dell’urba-nistica con il voto n. 40 del 28 marzo 2012, assunto conriferimento alla proposta dell’U.Op. 4.1/D.R.U. n. 4 del 15febbraio 2012;
Rilevata la regolarità della procedura seguita;
Decreta:
Art. 1
Ai sensi del 4° comma dell’art. 19 del D.P.R. n. 327/01così come modificato dal D.Lgs. n. 320/02, in conformitàa quanto espresso nel parere del Consiglio regionale del-l’urbanistica reso con il voto n. 40 del 28 marzo 2012, èapprovata la variante allo strumento urbanistico vigentedel comune di Motta Sant’Anastasia, finalizzata alla rea-lizzazione del progetto per l’ampliamento del cimitero,adottata con delibera consiliare n. 110 del 21 dicembre2010.
Art. 2
Ai sensi del comma 2° dell’art. 10 del citato D.P.R. n.327/01 e s.m.i., si dà atto espressamente del vincolo preor-dinato all’esproprio disposto con l’approvazione della pre-
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sente variante semplificata al vigente piano regolatoregenerale di detto comune.
Art. 3
Fanno parte integrante del presente decreto e ne costi-tuiscono allegati i seguenti atti ed elaborati che vengonovistati e timbrati da questo Assessorato:
1. proposta di parere n. 4 del 15 febbraio 2012 resadall’U.O. 4.1/D.R.U. di questo Assessorato;
2. parere del Consiglio reg.le dell’urbanistica reso conil voto n. 40 del 28 marzo 2012;
3. delibera C.C. n. 110 del 21 febbraio 2010;4. all. a relazione tecnico illustrativa;5. all 3C studio inquadramento territoriale ed ambien-
tale;6. tav. 1 aerofotogrammetria di P.R.G.;7. tav. 2 planimetria dell’ampliamento;8. tav. 3 sezioni;9. tav. 4 corpo loculi a tre elevazioni;10. tav. 5 corpo loculi a due elevazioni11. tav. 6 cappelle per la liturgia;12. tav. 7 cappelle otto e quattro posti;
13. tav. 8 cappelle sedici posti;14. tav. 9 ipogei illuminazione;15. relazione geologica;16. integrazione relazione geologica;17. tav urb - 1 identificazione vincolo cimiteriale.
Art. 4
Il comune di Motta Sant’Anastasia dovrà richiedere,prima dell’inizio dei lavori, ogni altra autorizzazione oconcessione necessaria per l’esecuzione delle opere di chetrattasi.
Art. 5
Il comune di Motta Sant’Anastasia resta onerato degliadempimenti consequenziali al presente decreto che, conesclusione degli atti ed elaborati, sarà pubblicato per este-so nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Palermo, 23 luglio 2012.
GELARDI
(2012.30.2276)112
DISPOSIZIONI E COMUNICATI
PRESIDENZANomina del presidente dell’Ente Parco delle Madonie.
Con decreto presidenziale n. 362/Serv 1/SG del 26 luglio 2012, inesecuzione della deliberazione della Giunta regionale n. 232 del 13luglio 2012 il dott. Pizzuto Angelo è stato nominato, ai sensi dell’art.9 bis, della legge regionale 6 maggio 1981, n. 98, n. 9, presidentedell’Ente Parco delle Madonie.
(2012.31.2293)007
Comunicato relativo alla graduatoria dei contributi perle emittenti televisive locali per l’anno 2011.
Si rende noto che, con delibera n. 8 dell’1 agosto 2012 delComitato regionale per le comunicazioni, è stata approvata la gra-duatoria concernente i contributi per le emittenti televisive locali perl’anno 2011, ai sensi della legge n. 448/98 e del D.M. 17 giugno 2011e viene reso pubblico l’allegato A della citata delibera.
Il suddetto provvedimento è pubblicato anche nel sito: ww.regio-ne.sicilia.it sezione “La nuova struttura regionale”, quindi, nell’areadipartimenti della Presidenza, cliccare “Segreteria generale” e poi“Co.re.com.”, nonché nel sito: www.corecom.ars.sicilia.it.
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24-8-2012 - GAZZETTA UFFICIALE DELLA REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 36 71
ASSESSORATO DELLE AUTONOMIE LOCALIE DELLA FUNZIONE PUBBLICA
Aggiornamento del ruolo unico della dirigenza dellaRegione siciliana.
Si dà avviso che nel sito internet della Regione siciliana è statopubblicato il decreto del dirigente del dipartimento della funzionepubblica e del personale n. 5415 dell’1 agosto 2012 concernente l’ag-giornamento del ruolo unico della dirigenza della Regione siciliana.
(2012.32.2423)098
ASSESSORATO DEI BENI CULTURALIE DELL’IDENTITÀ SICILIANA
Espropriazione definitiva ed occupazione permanente edefinitiva in favore del demanio della Regione siciliana dialcuni immobili ubicati nella zona archeologica di CastelloS. Pietro, nel comune di Palermo.
Con decreto n. 1688 del 5 luglio 2012 il dirigente generale deldipartimento regionale dei beni culturali e dell’identità siciliana hapronunziato l’espropriazione definitiva degli immobili ubicati nellazona archeologica di Castello S. Pietro in Palermo di proprietà delleditte inserite nell’allegato elenco del decreto.
(2012.30.2252)078
ASSESSORATO DELL’ECONOMIAProvvedimenti concernenti autorizzazione a tabaccai
per la riscossione delle tasse automobilistiche nella Regionesiciliana.
Con decreti nn. 476, 477 e 478 del 18 luglio 2012 del dirigente delservizio 2F del dipartimento regionale delle finanze e del credito, itabaccai di seguito specificati sono stati autorizzati alla riscossionedelle tasse automobilistiche nella Regione siciliana:
DDS n. 476
DDS 477
DDS 478
(2012.30.2225)083
Con il decreto n. 481 del 20 luglio 2012 del dirigente del servizio2F del dipartimento regionale delle finanze e del credito, i tabaccai diseguito specificati sono stati autorizzati alla riscossione delle tasseautomobilistiche nella Regione siciliana:
(2012.30.2254)083
Cod.Lottomatica
N.Ric.
N.Riv.
Ragione sociale Indirizzo Comune Prov.
PA1947 1952 41 Giunta Giuseppe Claudio Via S. Andrea, 65 Barcellona P.G. ME
PA4207 4212 29 Pulvirenti Giovanni Via Alfieri, 100 Giarre CT
Cod.Lottomatica
Riv.N.
Ric.N.
Nuovi titolari Comune
PA2965 2970 9 Mazzurco Maria Nicosia (EN) - Via Umberto I, 10/bis
Cod.Lottomatica
N.Ric.
N.Riv.
Ragione sociale Indirizzo Comune Prov.
PA2999 3004 303 D’Alessandro Maria Via Saline, 43/A Palermo PA
PA4216 4221 1 Polizzotto Mauro Via Ortolano, 30 Pollina PA
PA3378 3383 15 Teresa Pietro Via Palermo, 109 Trapani TP
Cod.Lottomatica
Riv.N.
Ric.N.
Nuovi titolari Comune
PA0085 4 201 Camarata Nunzio Randazzo (CT) - via Umberto I, 198
PA1126 19 1131 Gallo Sonia Mazara del Vallo (TP) - via Volturno, 31/B
PA1641 5 1646 Carletta Alfonsina Laura Caltanissetta - via S. Domenico, 3
Provvedimenti concernenti revoca di autorizzazioni atabaccai per la riscossione delle tasse automobilistiche nellaRegione siciliana.
Con i decreti nn. 482, 483 e 484 del 20 luglio 2012 del dirigente ge-nerale del dipartimento regionale delle finanze e del credito, è stata re-vocata l’autorizzazione alla riscossione delle tasse automobilistiche,nella Regione siciliana, ai seguenti tabaccai di seguito specificati:
DDG n. 482
DDG n. 483
DDG n. 484
(2012.30.2255)083
Con i decreti nn. 485 e 486 del 20 luglio 2012 del dirigente gene-rale del dipartimento regionale delle finanze e del credito, è statarevocata l’autorizzazione alla riscossione delle tasse automobilisti-che, nella Regione siciliana, ai tabaccai di seguito specificati:
DDG n. 485
DDG n. 486
(2012.30.2256)083
ASSESSORATO DELL’ENERGIAE DEI SERVIZI DI PUBBLICA UTILITÀ
Rinnovo alla ditta Pecorella Vincenzo Oli s.a.s. del decre-to 6 luglio 2007, concernente il rinnovo della concessionerelativa all’impianto di raccolta di oli minerali esausti, sitoin Marsala.
Con decreto n. 1203 del 19 luglio 2012, del dirigente genera-le del dipartimento regionale dell’acqua e dei rifiuti, rilasciato aisensi dell’art. 208 del decreto legislativo n. 152/06 alla societàVincenzo Pecorella Oli s.a.s. con sede legale in Palermo via SidneySonnino, n. 9 ed impianto sito in Marsala (TP), contrada Ciancio- zona industriale, è stato disposto il rinnovo del decreto dell’Agenziaregionale per i rifiuti e le acque, D.D.S. n. 42/SRB del 6 luglio2007 relativo all’attività di stoccaggio di rifiuti oleosi di cui ai puntiD15 e R13 degli allegati B e C alla Parte IV del decreto legislati-vo n. 152/06 presso l’impianto di stoccaggio sito in contrada Cianciodel comune di Marsala (TP).
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Cod.Lottomatica
N.Ric.
Ragione sociale cl. Comune IndirizzoProv.
PA0005 Sclafani Enza Maria Immacolata 0009 AG Sciacca Corso V. Emanuele, 62
Cod.Lottomatica
N.Ric.
Ragione sociale cl. Comune IndirizzoProv.
PA1719 Cucinotta Concetta 1724 ME Messina Via Boccetta, 18/19
Cod.Lottomatica
N.Ric.
Ragione sociale cl. Comune IndirizzoProv.
PA3942 Tripoli Giacomo 3938 PA Santa Flavia Via Croce, 79
Cod.Lottomatica
N.Ric.
Ragione sociale cl. Comune IndirizzoProv.
PA3394 Barone Francesca 3399 TP Valderice Via Oberdan, 135
Cod.Lottomatica
N.Ric.
Ragione sociale cl. Comune IndirizzoProv.
PA0096 Berretto Giovanni 212 CT Vizzini Via V. Emanuele, 41
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72 24-8-2012 - GAZZETTA UFFICIALE DELLA REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 36
Approvazione dell’avviso pubblico per l’attuazione dellalinea di intervento 2.1.1.1. del P.O. FESR Sicilia 2007-2013.
Con decreto del dirigente generale del dipartimento regionale del-l’energia n. 302 dell’1 agosto 2012 è stato approvato l’avviso pubblicoper la concessione di agevolazioni finanziarie, attraverso la sottoscri-zione di Contratti di programma regionali settoriali per lo sviluppodelle attività industriali, in attuazione del P.O. FESR Sicilia 2007-2013,linea di intervento 2.1.1.1 “Intervento per la costituzione di filiere pro-duttive di ambito regionale nel campo delle fonti rinnovabili...”.
Il superiore provvedimento, unitamente all’allegato avviso pub-blico, è scaricabile in versione integrale dal sito ufficiale del diparti-mento regionale dell’energia e dal sito www.euroinfosicilia.it.
Responsabile del procedimento è l’ing. Pietro Valenti,pietro.valenti@regione.sicilia.it, dirigente del Servizio IV “GestionePOR e finanziamenti” del dipartimento regionale dell’energia.
(2012.34.2506)131
Proroga del termine di presentazione delle istanze rela-tive all’avviso pubblico per la concessione di contributi perinterventi di metanizzazione.
Il decreto n. 157 del 16 aprile 2012, che ha approvato l’avvisopubblico denominato “Modalità d’attuazione dell’obiettivo 2.1.3 -Linea d’intervento 2.1.3.1 del P.O. FESR Sicilia 2007/2013. Proceduraper la concessione dei contributi regionali per il completamento dellereti di distribuzione metanifere nell’ambito delle aree industriali e deicentri urbani minori e marginali” è stato modificato con decreto deldirigente generale del dipartimento regionale dell’energia n. 358 del10 agosto 2012, che ha prorogato di 30 giorni il termine di presenta-zione delle istanze ed approvato lo schema di fidejussione richiestadall’avviso. Il superiore provvedimento, unitamente all’allegato sche-ma di fidejussione, è scaricabile in versione integrale dal sito ufficia-le del dipartimento regionale dell’energia e dal sito www.euroinfosi-cilia.it.
(2012.33.2494)131
ASSESSORATO DELLE INFRASTRUTTURE E DELLA MOBILITÀ
Presa d’atto della perizia di variante e suppletiva relati-va ai lavori di infrastruttura a servizio del diporto nauticoalla Cala e connesse opere di riqualificazione, nel comune diPalermo.
Con decreto n. 1410 del 14 maggio 2012, registrato alla Corte deiconti in data 27 giugno 2012, foglio n. 50 (reg. 1), il dirigente del ser-vizio 8 infrastrutture marittime e portuali del dipartimento delleinfrastrutture, della mobilità e dei trasporti, ha provveduto a prende-re atto del quadro economico della P.V.S. ottobre 2011 relativa ailavori “Infrastruttura a servizio del diporto nautico alla Cala e con-nesse opere di riqualificazione” nel comune di Palermo.
(2012.30.2236)090
Differimento dei termini di presentazione della doman-da per l’iscrizione all’albo degli esperti, ai fini della costitu-zione delle commissioni per l’aggiudicazione delle gare colmetodo dell’offerta economicamente più vantaggiosa.
Il termine ultimo di presentazione delle istanze, previsto dall’avvi-so pubblico, approvato con DDG n. 2032 del 13 luglio 2012, pubblicatonella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana del 3 agosto 2012 n. 31 -parte prima - relativo alla istituzione all’albo degli esperti, ai fini dellacostituzione delle commissioni per l’aggiudicazione delle gare col me-todo dell’offerta economicamente più vantaggiosa (art. 8, comma 7,della legge regionale 12 luglio 2011, n. 12), è differito di giorni 15 ed èda intendersi quale scadenza utile in sede di prima applicazione.
Il presente comunicato sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficialedella Regione siciliana, e contemporaneamente nel sito web del dipar-timento delle infrastrutture, della mobilità e dei trasporti: http://pti.re-gione.sicilia.it/portal/page/portal/PIR_PORTALE/PIR_LastrutturaRe-gionale/PIR_AssInfrastruttureMobilita, nonché nel sito Web dell’URE-GA centrale: http://urega.llpp.regione.sicilia.it/web/guest/urega.
(2012.34.2510)090
ASSESSORATO DELL’ISTRUZIONEE DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALEApprovazione degli esiti della verifica di ammissibilità a
valutazione dei piani formativi presentati ai sensi dell’avvisopubblico n. 9 del 20 maggio 2011 e s.m.i. “Interventi di for-mazione continua per la promozione di piani formativiaziendali, interaziendali, settoriali e territoriali”.
Con decreto n. 2641 del 2 luglio 2012 del dirigente generale deldipartimento regionale dell’istruzione e della formazione professio-nale, sono stati approvati gli esiti della fase di verifica di ammissibi-lità dei piani formativi pervenuti a valere dell’avviso pubblico n. 9 del20 maggio 2011, riportati negli allegati 1 e 2.
Il testo integrale del decreto e i relativi allegati 1 e 2 sonoconsultabili nel sito ufficiale del FSE www.sicilia-fse.it e nel sitoufficiale del dipartimento istruzione e formazione professionalewww.regione.sicilia.it.
(2012.33.2477)091
ASSESSORATO DELLE RISORSE AGRICOLE E ALIMENTARI
ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELL’AMBIENTE
Protocollo d’intesa tra l’Assessorato regionale dellerisorse agricole e alimentari, dipartimento regionale degliinterventi strutturali per l’agricoltura e l’Assessorato regio-nale del territorio e dell’ambiente, dipartimento regionaledell’ambiente, per la semplificazione delle procedure per ilrilascio delle autorizzazioni ai sensi della valutazione di inci-denza di cui all’art. 5 del D.P.R. n. 357/97 e successive modi-fiche ed integrazioni e del D.A. 30 marzo 2007 dell’Asses-sorato regionale del territorio e dell’ambiente sugli inter-venti finanziati col Programma di sviluppo rurale Sicilia2007-2013 in attuazione del regolamento CE N. 1698/2005.
PremessoChe l’obiettivo dell’asse 2 del PSR Sicilia 2007/2013, di compe-
tenza dell’Assessorato regionale delle risorse agricole ed alimentari, èvalorizzare l’ambiente e lo spazio rurale, sostenendo la gestione delterritorio attraverso interventi volti a promuovere la conservazionedella biodiversità e la tutela e diffusione di sistemi ad alto valorenaturalistico, attraverso l’attuazione di specifiche misure; e che talimisure specifiche dell’asse 2 sono attuate sulla base del Programmadi sviluppo rurale della Regione Sicilia - PSR Sicilia 2007/2013 - dicui ai regolamenti comunitari n. 1698/2005, n. 1974/2006, n. 65/2011e successive modifiche e integrazioni, approvato dalla Commissioneeuropea con decisione CE (2008) 735 del 18 febbraio 2008 e adottatodalla Giunta regionale con delibera n. 48 del 19 febbraio 2008, modi-ficato con decisione C (2009) 10542 del 18 dicembre 2009, ed ulte-riormente modificato con decisione CCI 2007 IT 06 RPO 021 del 18luglio 2012;
— che l’Assessorato regionale del territorio e dell’ambiente, aisensi dell’art. 1 comma 4 del D.P.R. 357/97, nella figura del diparti-mento regionale dell’ambiente, ed in particolare del servizio 1 VAS-VIA, ha competenza in materia di valutazione di incidenza come spe-cificato nel D.D.G. 18 agosto 2004, n. 895, e nell’art. 1 del D.A. 30marzo 2007;
— che ai sensi dell’art. 1 comma 1 della legge regionale n. 13/07,gli enti competenti all’espletamento della procedura di valutazione diincidenza ambientale (VINCA), oltre all’Assessorato regionale del ter-ritorio e dell’ambiente, come sopra specificato, sono anche comunied Enti Parco, come poi integrato dalle disposizioni dell’art. 60 dellalegge regionale n. 6/2009;
— che gli interventi finanziati dalle misure del PSR Sicilia 2007-2013, asse 2 ed asse 3, ricadono anche in aree appartenenti alla ReteNatura 2000, per i quali vanno verificate le eventuali interferenze chela loro realizzazione potrebbe comportare sui suddetti siti;
– che sussiste l’esigenza di accelerare i tempi di attuazione degliinterventi finanziati a carico delle misure del Programma di svilupporurale 2007/2013
Considerato— che l’articolo 3 del D.A. 30 marzo 2007 dell’Assessorato regio-
nale del territorio e dell’ambiente, recante “Prime disposizioni d’ur-genza relative alle modalità di svolgimento della valutazione di inci-
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denza ai sensi dell’art. 5, comma 5 del D.P.R. 8 settembre 1997, n. 357e successive modifiche ed integrazioni”, prevede l’esclusione dellaprocedura di valutazione di incidenza per alcune fattispecie di attivi-tà che sono relative all’applicazione delle misure del PSR Sicilia2007-2013, asse 2 ed asse 3, ovvero:
a) l’esercizio delle pratiche agronomiche ordinarie su ordina-menti colturali esistenti, a meno che lo stesso non comporti muta-menti o realizzazione di nuove strutture per colture protette;
b) l’esercizio di attività zootecniche esistenti non condotte suscala industriale;
c) interventi silvocolturali ordinari, compresi i tagli di utilizza-zione ed esclusi i tagli di conversione;
d) la posa di cavi e/o altri manufatti e/o impianti comunqueinterrati lungo la viabilità esistente;
f) gli interventi che contengono solo previsioni di opere inter-ne, manutenzione ordinaria e straordinaria (di cui alle previsioni del-l’art. 20, legge regionale n. 71/78, lett. a e b) ovvero interventi di qual-sivoglia natura che non comportino ampliamenti dell’esistente,aumento di volumetria e/o superficie e/o modifiche di sagoma e/ocambio di destinazione d’uso, variazioni tipologiche, forma e/o pla-noaltimetriche, a condizione che il soggetto proponente e il tecnicoincaricato dichiarino con responsabilità solidale che gli stessi inter-venti proposti e le relative attività di cantiere non abbiano, né singo-larmente né congiuntamente ad altri interventi, incidenze significati-ve sui siti;
g) gli interventi di ordinaria manutenzione delle sedi stradalie delle reti di servizi esistenti;
h) azioni di manutenzione e di ripristino dei muretti a seccoesistenti;
i) le azioni volte alla conservazione del sottobosco.— che con reg. n. 74/2009 la Commissione ha considerato prio-
ritari, a livello comunitario, gli interventi per la tutela e l’incrementodella biodiversità e dei valori paesaggistici, stabilendo l’obbligo d’in-serimento degli stessi nelle azioni contemplate dai Piani di svilupporurale degli Stati membri;
— che il PSR SICILIA 2007-2013 prevede diverse tipologie d’in-vestimenti finalizzati esclusivamente al miglioramento dell’ambientee dello spazio rurale, tra l’altro anche diretti al miglioramento delpaesaggio agrario e alla tutela della biodiversità;
— che tale obiettivo coincide con le esigenze della salvaguardiadella Rete Natura 2000 di cui alle previsioni della direttiva n. 92/43CEE e della direttiva n. 79/409/CEE, come modificato dalla direttiva n.147/2009/CEE;
— che le disposizioni attuative del PSR Sicilia 2007/2013 (partegenerale - misure a investimento), prevedono, pena l’esclusione delladomanda di contributo, l’obbligo di presentazione di progetti imme-diatamente cantierabili e, quindi, provvisti di tutte le autorizzazioninecessarie per l’inizio dei lavori;
— che l’art. 16 della legge regionale 30 aprile 1991 prevede lapossibilità di concludere accordi tra le pubbliche amministrazioni,per “disciplinare lo svolgimento coordinato di attività di interessecomune”;
— che, al fine di accelerare i tempi di rilascio della valutazionedi incidenza, è opportuno predeterminare le tipologie di interventoche ricadono nelle previsioni dell’art. 5 del D.P.R. n. 357/97 e di cuiagli artt. 2, 3 e 4 del D.A. 30 marzo 2007 dell’ARTA, anziché attende-re la determinazione di volta in volta resa dall’ente competente sullafattispecie concretamente sottoposta al suo esame.
SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE
Art. 1
Il presente protocollo è stipulato in applicazione dell’art. 16 dellalegge regionale 30 aprile 1991, al fine di accelerare i tempi di attua-zione degli interventi finanziati a carico delle misure del PSR Sicilia2007/2013, per quanto attiene alla valutazione afferente le proceduredi VINCA ai sensi dell’art. 5 del DPR 357/97 e degli artt. 2, 3 e 4 delD.A. 30 marzo 2007 dell’ARTA.
Art. 2
Gli interventi, riportati nell’allegato A al presente protocollo chesono esclusivamente oggetto di finanziamento da parte dell’Assesso-rato regionale delle risorse agricole e alimentari con i fondi del Pianodi sviluppo rurale Sicilia 2007/2013, sono oggetto delle procedure divalutazione di incidenza secondo le previsioni di cui agli articoli 2, 3e 4 del D.A. 30 marzo 2007 dell’Assessorato regionale del territorio edell’ambiente, come riportato negli allegati A e B al presente proto-collo, purché realizzati con le modalità esecutive previste per ognisingola tipologia d’intervento.
Art. 3
I sottoscrittori e gli enti competenti all’espletamento della proce-dura di valutazione di incidenza, ai sensi dell’art. 1 comma 1 dellalegge regionale n. 13/07, ovvero comuni ed Enti Parco, dovrannoseguire il criterio della massima diligenza, per superare eventualiimprevisti e difficoltà sopraggiunti anche nelle attività propedeutichealla fase esecutiva. In particolare, nello svolgimento delle attività dipropria competenza, gli stessi assumono l’impegno a: procedereperiodicamente alla verifica del protocollo d’intesa e, se opportuno,concordarne i necessari adattamenti ed aggiornamenti; rimuovereogni ostacolo amministrativo e procedurale nelle diverse fasi proce-dimentali; utilizzare, nei procedimenti di rispettiva competenza, tuttigli strumenti di semplificazione e di snellimento dell’attività ammini-strativa previsti dalla vigente normativa.
Art. 4
Il presente protocollo d’intesa ha durata per tutto il periodo divalidità del PSR Sicilia 2007/2013 con possibilità di proroga per unulteriore biennio; inoltre qualora fosse necessario potrà essere inte-grato o modificato.
Il presente protocollo verrà pubblicato nella Gazzetta Ufficialedella Regione siciliana, a cura del dipartimento regionale interventistrutturali per l’agricoltura, nonché nei siti web istituzionali delleamministrazioni firmatarie.
Palermo, 7 agosto 2012.
Il dirigente generale del dipartimento degli interventi strutturaliper l’agricoltura autorità di gestione PSR Sicilia 2007/2013:
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Il dirigente generale del dipartimento dell’ambiente:ARNONE
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3 Necessita lo screening (verifica) di valutazio-ne di incidenza ai sensi dell’art. 4 del D.A. 30marzo 2007.
Sono consentiti nei casi in cui il versante si presenti ripidoed instabile, utilizzando pietrame locale, palificate di legnoe pietra o gabbionate. L’uso di opere miste in legname, pie-trame e talee (palificate), può essere indicato per il consoli-damento di frane superficiali e di argini.
Muri ed opere di sostegnodella viabilità e della sen-tieristica
Qualora gli interventi interessano siti dellaRete Natura 2000 (SIC-ZPS), gli stessi nonnecessitano di valutazione d’incidenza aisensi dell’art. 5 D.P.R. n. 357/97 successivemodifiche ed integrazioni e dell’art. 2 delD.A. 30 marzo 2007 a condizione che:– trattasi di percorsi già esistenti e fruibiliesclusivamente a piedi;– non vengano interessati habitat di cui alladirettiva n. 92/43/CEE;– gli interventi siano conformi alle indicazio-ni dei Piani di gestione dei Siti Natura 2000.– Sia vietato l’utilizzo di qualsiasi tipo dimalta cementizia o materiale che rendaimpermeabile la sede stradale.– Se previsto, siano utilizzate esclusiva-mente, a qualsiasi scopo, specie vegetaliafferenti alla vegetazione naturale poten-ziale dei siti di intervento.– Non siano previsti tagli di radici di esem-plari arborei o arbustivi autoctoni.– Sia mantenuta l’attuale planoaltimetria.Nei casi di cui sopra si procede con l’appli-cazione dell’art. 3 del decreto dell’Assessoreper il territorio e l’ambiente 30 marzo 2007inviando tutta la documentazione al comuneo all’Ente Parco interessato (legge regionalen. 13/07).Resta inteso che, qualora non si verifichinole condizioni di cui sopra, occorre procedereall’attivazione della procedura di valuta-zione d’incidenza ai sensi dell’art. 5 D.P.R.n. 357/97 successive modifiche ed integra-zioni e dell’art. 2 del D.A. 30 marzo 2007.
Il ripristino va effettuato su tracciati esistenti, per una lar-ghezza massima di ml. 1,20; e consiste in opere ripuliturada infestanti, adattamento del percorso con colmatura dieventuali buche o avvallamenti, la realizzazione di cordona-te (con una serie di pietre contigue che delimitano il traccia-to avendo cura che i massi siano ammorsati nel terreno),ricarica della pista con materiale inerte, opere per lo sgron-do delle acque piovane (canalette laterali in pietra o altromateriale tipico della zona) tagliate trasversali (in pietra olegno), e l’adeguamento alla conformazione del terrenoanche con realizzazioni di alzate pedonabili in legno, ripri-stino del sottofondo con ghiaia, rifacimento pavimentazio-ne naturale in terra stabilizzata, piccole opere per il soste-gno laterale o trasversale. Per l’attraversamento di pratiumidi o piccoli corsi d’acqua potrà essere consentitoapprontare un guado con materiale ad alto coefficiente difiltrazione, in modo da mantenere il piano di calpestio piùasciutto possibile, in alternativa si possono approntare deipassaggi su tondelli e/o tavole di legno.
Ripristino di sentieri, pisteciclabili, percorsi naturali-stici
Qualora gli interventi interessano siti dellaRete Natura 2000 (SIC-ZPS), gli stessi nonnecessitano di valutazione d’incidenza aisensi dell’art. 5 D.P.R. n. 357/97 successivemodifiche ed integrazioni e dell’art. 2 delD.A. 30 marzo 2007 a condizione che:• Gli interventi siano conformi alle indica-zioni dei Piani di gestione dei Siti Natura2000.• Non vengano interessati habitat di cui alladirettiva n. 92/43/CEE;• Gli interventi interessino viabilità già per-corribile con mezzi ed inoltre deve esserevietato l’utilizzo di qualsiasi tipo di maltacementizia o materiale che renda impermea-bile la sede stradale.• Sia mantenuta l’attuale planoaltimetria.• Nel caso di strade che intercettano implu-vi con luce superiore a 2 m occorre vietarel’uso di tubi armico ed intervenire con spal-lette e soletta.• Nei casi di cui sopra si procede con l’ap-plicazione dell’art. 3 del decreto dell’Asses-sore per il territorio e l’ambiente 30 marzo2007 inviando tutto al comune o all’EnteParco interessato (legge regionale n.13/07).• Resta inteso che, qualora non si verifichi-no le condizioni di cui sopra, occorre proce-dere all’attivazione della procedura di valu-tazione d’incidenza ai sensi dell’art. 5 D.P.R.n. 357/97 successive modifiche ed integra-zioni e dell’art. 2 del D.A. 30 marzo 2007.
Consiste in interventi di manutenzione della viabilità sultracciato plano-altimetrico esistente, degradata dall’abban-dono, dal passaggio di mezzi agricoli o erosa dalle acquepiovane. L’intervento, che deve essere limitato alla larghezza del trac-ciato esistente, può riguardare la pulitura dalle erbe infe-stanti, eliminazione di buche e/o dossi, la realizzazione dicordonate (con una serie di pietre contigue che delimitanoil tracciato avendo cura che i massi siano ammorsati nel ter-reno), ricarica della pista con materiale inerte, rullatura e/ocostipamento, opere per lo sgrondo delle acque piovane(canalette laterali in pietra o altro materiale tipico dellazona) tagliate trasversali (in pietra o legno), ripristino delsottofondo con ghiaia, rifacimento pavimentazione natura-le in terra stabilizzata o selciatura con pietrame reperibilein loco, piccole opere per il sostegno laterale o trasversale.
Ripristino della viabilità
N. Opere ammissibili Modalità esecutiva riportate nelle disposizioni attuative specifiche Procedure ambientali da espletare
Allegato AINTERVENTI, REALIZZATI DA SOGGETTI PUBBLICI E PRIVATI, IN ADESIONE DEL PSR SICILIA 2007/2013
(TESTO UNIFORMATO PER TIPOLOGIE DI OPERE DI CUI AL PROTOCOLLO D’INTESA CON L’ASSESSORATO REGIONALE DEL TERRITORIO E DELL’AMBIENTE - DIPARTIMENTO REGIONALE DELL’AMBIENTE)
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7 Qualora gli interventi interessano sitidella Rete Natura 2000 (SIC-ZPS), glistessi non necessitano di valutazione d’in-cidenza ai sensi dell’art. 5 D.P.R. n. 357/97successive modifiche ed integrazioni edell’art. 2 del D.A. 30 marzo 2007 a condi-zione che:– Gli interventi non interessano habitat dicui alla direttiva n. 92/43/CEE– I camminamenti seguano la stessa tipolo-gia dei sentieri;– I punti di osservazione siano mascheraticon materiale vegetale (schermi in legno, in-cannucciati o comunque materiale vegetale). – Se previsto, dovranno essere utilizzateesclusivamente, specie vegetali afferenti allavegetazione naturale potenziale dei siti diintervento.Nei casi di cui sopra si procede con l’appli-cazione dell’art. 3 del decreto dell’Assessoreper il territorio e l’ambiente 30 marzo 2007inviando tutta la documentazione al comuneo all’Ente Parco interessato (legge regionalen. 13/07).Resta inteso che, qualora non si verifichino lecondizioni di cui sopra, occorre procedere al-l’attivazione della procedura di valutazioned’incidenza ai sensi dell’art. 5 D.P.R. n. 357/97e successive modifiche ed integrazioni e del-l’art. 2 del D.A. 30 marzo 2007.
I camminamenti, anche in legno, dovranno essere opportu-namente schermati e i punti di osservazione dell’avifaunadovranno essere posizionati, in modo da recare il minoredisturbo possibile; quest’ultimi dovranno essere realizzatiutilizzando opportuni mascheramenti in legno e/o materia-le vegetale, comunque non ancorati al terreno.
Punti di osservazione perbird watching
Qualora gli interventi interessano sitidella Rete Natura 2000 (SIC-ZPS), glistessi non necessitano di valutazione d’in-cidenza ai sensi dell’art. 5 D.P.R. n. 357/97e successive modifiche ed integrazioni edell’art. 2 del D.A. 30 marzo 2007 a condi-zione che:– gli interventi non interessano habitat dicui alla direttiva n. 92/43/CEE– la condotta di adduzione idrica sia collo-cata all’interno di strade e/o percorsi esisten-ti e che la stessa non superi la lunghezza dikm. 10.Nei casi di cui sopra si procede con l’appli-cazione dell’art. 3 del decreto dell’Assessoreper il territorio e l’ambiente 30 marzo 2007inviando tutta la documentazione al comuneo all’Ente Parco interessato (legge regionalen. 13/07).In caso contrario occorre attivare la proce-dura di screening (verifica) di valutazione diincidenza ai sensi dell’art. 4 del D.A. 30marzo 2007.
I punti approvvigionamento d’acqua dovranno essere realiz-zati assemblando materiali del luogo, con esclusione dimanufatti prefabbricati, e con l’adozione di tecniche di ero-gazione atte ad evitare la dispersione idrica.
Creazione di punti diapprovvigionamento d’ac-qua
Gli interventi non necessitano di valutazionedi incidenza ai sensi dell’art. 5 D.P.R. n.357/97 e successive modifiche ed integrazio-ni e dell’art. 2 del D.A. 30 marzo 2007.
Rientrano in tale tipologia i parapetti e/o staccionate (inlegno), le funi corrimano (in corda), da realizzarsi neiluoghi esposti e in prossimità di passaggi particolarmen-te frequentati. La loro messa in opera é finalizzata aopere di salvaguardia e sicurezza dei fruitori e dovràessere realizzata con tecniche costruttive di basso impat-to ambientale.
Opere di salvaguardia esicurezza dei fruitori
Gli interventi non necessitano di valutazionedi incidenza ai sensi dell’art. 5 D.P.R. n.357/97 e successive modifiche ed integra-zioni e dell’art. 2 del D.A. 30 marzo 2007.
Lungo la viabilità, i sentieri, le piste ciclabili e i percor-si naturalistici è obbligatoria la realizzazione di un’ade-guata segnaletica. La cartellonistica va eseguita inmaniera sobria, utilizzando il legno come materiale pri-mario, e può consistere in tabellone o pannello d’insieme(max 140x110), tabella segnavia (55x15), tabella infor-mativa (25x15). La segnaletica va posta nei punti critici(inizio percorsi, bivi, ecc.) e nel raggio visuale di chi per-corre il tracciato, in modo da non rendere visibili duesegnali successivi contemporaneamente. Le tabelle devo-no rimanere a lato del sentiero e non sporgere con lapunta verso la sede dello stesso, non vanno fissate supiante o su muri di edifici tradizionali, né in prossimitàdi capitelli, crocifissi, edicole o altri elementi architetto-nico-culturali, dai quali vanno tenuti ad adeguatadistanza.
Cartellonistica
N. Opere ammissibili Modalità esecutiva riportate nelle disposizioni attuative specifiche Procedure ambientali da espletare
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13 Gli interventi non necessitano di valutazione diincidenza. Qualora gli interventi interessanositi della Rete Natura 2000 (SIC-ZPS) si dovràprocedere con l’applicazione dell’art. 3 del de-creto dell’Assessore per il territorio e l’ambien-te 30 marzo 2007 inviando tutta la documenta-zione al comune o all’Ente Parco interessato(legge regionale n. 13/07), a condizione che sia-no conformi alle indicazioni dei Piani di gestio-ne dei Siti Natura 2000 e che si utilizzino esclu-sivamente specie vegetali afferenti alla vegeta-zione naturale potenziale dei siti di intervento.Resta inteso che, qualora non si verifichinole condizioni di cui sopra, occorre procedereall’attivazione della procedura di valutazio-ne d’incidenza ai sensi dell’art. 5 D.P.R. n.357/97 e successive modifiche ed integra-zioni e dell’art. 2 del D.A. 30 marzo 2007.
Possono essere effettuati investimenti per la realizzazione dielementi idonei alla riproduzione, al rifugio e alla protezio-ne della fauna selvatica, con la possibilità di impiantare orecuperate essenze vegetali perenni, con lo scopo di miglio-rare le disponibilità alimentari, e incrementare le aree dirifugio, di protezione e riproduzione delle specie selvatiche.
Investimenti finalizzatialla sosta della fauna stan-ziale e migratoria
Gli interventi necessitano di valutazione diincidenza ai sensi dell’art. 5 del D.P.R. n.357/97 e successive modifiche ed integra-zioni e dell’art. 2 del D.A. 30 marzo 2007;pertanto occorre attivare la procedura previ-sta dalla suddetta normativa di settore.Gli interventi devono essere conformi alleindicazioni dei Piani di Gestione dei SitiNatura 2000 e non devono interessare habi-tat di cui alla direttiva n. 92/43/CEE.
La tutela può comprendere opere di protezione di aree di parti-colare interesse conservazionistico, al fine d’impedire l’accessoincontrollato sia con recinzioni (paletti di castagno e rete a ma-glia larga), staccionate (in legno dal semplice disegno geometri-co) o siepi arbustive. Per quanto riguarda gli ambienti riparialie lungo i corsi d’acqua, possono essere realizzati effettuati la ri-naturazione delle sponde, con interventi di protezione al piededelle sponde dissestate od in frana, con strutture spontanea-mente rinaturabili; il restauro dell’ecosistema ripariale, com-presa la piantumazione di essenze autoctone, con esclusioned’interventi sulla vegetazione già esistente; la costituzione di fa-sce vegetali polispecifiche, mediante l’utilizzo di specie autocto-ne provenienti da materiale di moltiplicazione regionale, conesclusione d’interventi sulla vegetazione perenne già esistente.
Recupero, tutela, creazio-ne e ripristino di biotopi,habitat naturali e naturali-stici terrestri, acquatici eripariali
Gli interventi necessitano di valutazione diincidenza ai sensi dell’art. 5 del D.P.R. n.357/97 e successive modifiche ed integra-zioni e dell’art. 2 del D.A. 30 marzo 2007;pertanto occorre attivare la procedura previ-sta dalla suddetta normativa di settore.Gli interventi devono essere conformi alleindicazioni dei Piani di gestione dei SitiNatura 2000 e non devono interessare habi-tat di cui alla direttiva n. 92/43/CEE.
Possono essere predisposti lungo i sentieri, le piste ciclabili,i percorsi naturalistici, in zone pianeggianti dotate sia dispazi aperti, che di zone ombreggiate, ed essere dotati dielementi essenziali, quali panche, tavoli, cestini per rifiuti,punti d’ombra, punti approvvigionamento d’acqua e puntifuoco, realizzati assemblando materiali del luogo rispon-dendo ai principi di sobrietà progettuale e di rispetto del-l’ambiente, con esclusione di manufatti prefabbricati.Nota. Non sono contemplate le tettoie in quanto le stessenecessitano di valutazione d’incidenza.
Luoghi di sosta
Qualora gli interventi interessano siti dellaRete Natura 2000 (SIC-ZPS) occorre attivarela procedura di screening (verifica) di valu-tazione di incidenza ai sensi dell’art. 4 delD.A. 30 marzo 2007. Gli interventi non devo-no interessare habitat di cui alla direttivan. 92/43/CEE.
Sono ammissibili interventi per la realizzazione o il ripristi-no di giardini botanici, con essenze tipiche ed autoctone odi strutture all’aperto, per fini didattici e divulgativi, finaliz-zate, anche, alla conoscenza degli elementi tradizionalilegati alle lavorazioni in campagna e nei boschi o agli anti-chi mestieri connessi alle attività agricole.
Realizzazione o ripristinodi giardini botanici e spaziaperti
Qualora gli interventi interessano siti dellaRete Natura 2000 (SIC-ZPS) occorre attivarela procedura di screening (verifica) di valu-tazione di incidenza ai sensi dell’art. 4 delD.A. 30 marzo 2007.Gli interventi non devono interessare habitat dicui alla direttiva n. 92/43/CEE e non prevede-re la realizzazione di basi o fondamenta in c.a.
Possono essere realizzati casotti in legno, anche prefabbri-cati, all’ingresso del bosco o all’inizio dei percorsi, preve-dendo la distribuzione di materiale stampato (guide, carti-ne, percorsi, etc.) utile per la fruizione del sito.
Realizzazione di puntid’informazione
Qualora gli interventi interessano siti della Re-te Natura 2000 (SIC-ZPS), gli stessi non neces-sitano di valutazione d’incidenza ai sensi del-l’art. 5 D.P.R. n. 357/97 e successive modificheed integrazioni e dell’art. 2 del D.A. 30 marzo2007 a condizione che non interessano habitatdi cui alla direttiva n. 92/43/CEE. Nei casi dicui sopra si procede con l’applicazione del-l’art. 3 del decreto dell’Assessore per il territo-rio e l’ambiente 30 marzo 2007 inviando tuttala documentazione al comune o all’Ente Parcointeressato (legge regionale n. 13/07).Resta inteso che, qualora non si verifichinole condizioni di cui sopra, occorre procedereall’attivazione della procedura di valutazio-ne d’incidenza ai sensi dell’art. 5 D.P.R. n.357/97 e successive modifiche ed integra-zioni e dell’art. 2 del D.A. 30 marzo 2007.
Possono essere ammessi, previa autorizzazione degli enticompetenti la ricostruzione e/o il ripristino di tipologie tra-dizionali del paesaggio agroforestale, utilizzate come rico-veri di persone e/o animali o per l’esecuzione di lavorazioniin campagna e nel bosco quali pagliai, marcati, niviere, for-naci, ecc., da utilizzare per scopi divulgativi o didattici.
Ricostruzione di tipologietradizionali
N. Opere ammissibili Modalità esecutiva riportate nelle disposizioni attuative specifiche Procedure ambientali da espletare
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17 Gli interventi necessitano di valutazione diincidenza ai sensi dell’art. 5 del D.P.R. n.357/97 e successive modifiche ed integra-zioni e dell’art. 2 del D.A. 30 marzo 2007;pertanto occorre attivare la procedura previ-sta dalla suddetta normativa di settore.Gli interventi devono essere conformi alleindicazioni dei Piani di gestione dei SitiNatura 2000 e non devono interessare habi-tat di cui alla direttiva n. 92/43/CEE.Dovranno essere utilizzate esclusivamente,specie vegetali afferenti alla vegetazionenaturale potenziale dei siti di intervento.
Le fasce di vegetazione, aventi funzione ambientale e non pro-duttiva, dovranno essere realizzate rispettando l’andamentodelle curve di livello, in prossimità di fossati, laghetti, torren-ti, valloni, calanchi, al fine di consentire la costituzione di spe-cifiche nicchie ecologiche per la sosta, la riproduzione e il rifu-gio della fauna e dell’avifauna stanziale e migratoria.Le fasce di vegetazione dovranno avere una larghezza alme-no di 3 metri; il rapporto tra specie arboree ed arbustivedovrà assicurare un’incidenza non superiore al 30% di spe-cie arboree, con una densità minima di 25 piante ogni 100metri quadrati.Dovranno essere adottati sistemi e tecniche d’impianto ido-nei ed opportuni accorgimenti per favorire l’attecchimentoe la buona riuscita dell’impianto. A tal fine è opportuna lacostituzione di una striscia non coltivata, al fine di preve-nire i danni da incendio e consentire le lavorazioni annualicontro il diffondersi delle erbe infestanti. È consentitaanche la realizzazione di recinzioni fisse di protezione aconfine delle aree a pascolo, preferibilmente mediante l’uti-lizzo di staccionate in legno o, in alternativa, di paletti inlegno e reti a maglie larghe, di altezza fuori terra massimadi m. 1,50, escludendo l’utilizzo del filo spinato.
Impianto di fasce di vege-tazione non produttive,comprese le siepi, costitui-te da essenze autoctone ostoricamente presenti neiterritori interessati. Sonoesclusi i fruttiferi, gli euca-lipti e i pioppi ibridi euroa-mericani
Gli interventi necessitano di valutazione diincidenza ai sensi dell’art. 5 del D.P.R. n.357/97 e successive modifiche ed integra-zioni e dell’art. 2 del D.A. 30 marzo 2007;pertanto occorre attivare la procedura previ-sta dalla suddetta normativa di settore.Gli interventi devono essere conformi alleindicazioni dei Piani di gestione dei SitiNatura 2000 e non devono interessare habi-tat di cui alla direttiva n. 92/43/CEE.Dovranno essere utilizzate esclusivamente,specie vegetali afferenti alla vegetazionenaturale potenziale dei siti di intervento enon è ammesso il decespugliamento.
Al fine di favorire la biodiversità, sono consentiti il ripristi-no o la realizzazione di formazioni vegetali ripariali e dimacchia mediterranea, nonchè il ripristino e la creazione diboschetti con relativo sottobosco, costituiti da appezzamen-ti con vegetazione arborea e/o arbustiva tipiche della mac-chia mediterranea, di superficie inferiore a 0,50 ettari.Le formazioni dovranno essere realizzate rispettando l’anda-mento delle curve di livello, in prossimità di fossati, laghetti,torrenti, valloni, calanchi, al fine di consentire la costituzionedi specifiche nicchie ecologiche per la sosta, la riproduzione eil rifugio della fauna e dell’avifauna stanziale e migratoria.Gli interventi ammissibili sono: ripulitura del terreno, ripri-stino fallanze, estirpazione e sostituzione di essenze nonvitali, riceppatura e/o tramarrature di ceppaie deperienti,diradamento e sfollo dei polloni soprannumerari e/o depe-rienti, risanamento fitosanitario, potature straordinarie,slupatura, acquisto e messa a dimora di specie arboree edarbustive autoctone.Si precisa che le nuove realizzazioni delle suddette tipologievegetazionali, devono essere previste avendo riguardo allatutela di habitat e biotopi di pregio già esistenti.
Creazione e ripristino diboschetti, macchia medi-terranea, nonché di forma-zioni vegetali non produt-tive
Gli interventi non necessitano di valutazionedi incidenza.Gli interventi non devono interessare habitatdi cui alla direttiva n. 92/43/CEE.
Al fine di favorire la biodiversità, sono consentiti la realizza-zione e/o il ripristino di muretti a secco o la posa di pietramedi adeguata dimensione, per il sostegno di scarpate e terraz-zamenti già esistenti, per il contenimento dell’erosione e perla delimitazione dei fondi, mediante l’impiego di pietramelocale o assimilabile secondo le tipologie e le regole co-struttive tradizionali. Il pietrame, prima della messa in opera,deve essere ripulito dal terriccio e dall’humus, inoltre l’inter-vento dovrà tenere conto dei requisiti di stabilità, sia neldimensionamento della base di appoggio, anch’essa in pietra-me, che dello spessore ed altezza del muro. È raccomandatala realizzazione di accorgimenti, per consentire il transitodella fauna di piccola taglia. Sono esclusi gli interventi cherichiedono l’utilizzo di leganti di qualsiasi genere (es. maltecementizie). Sono, altresì, esclusi gli interventi in cui l’utiliz-zo del pietrame abbia funzione soltanto di rivestimento.
Realizzazione e ripristinodi muretti a secco
Gli interventi necessitano di valutazione diincidenza ai sensi dell’art. 5 del D.P.R. n.357/97 e successive modifiche ed integra-zioni e dell’art. 2 del D.A. 30 marzo 2007.Gli interventi devono essere conformi alleindicazioni dei Piani di gestione dei SitiNatura 2000 e non devono interessare habi-tat di cui alla direttiva n. 92/43/CEE.Resta inteso che, qualora non si verifichinole condizioni di cui sopra, occorre procedereall’attivazione della procedura di valuta-zione d’incidenza ai sensi dell’art. 5 D.P.R.n. 357/97 e successive modifiche ed integra-zioni e dell’art. 2 del D.A. 30 marzo 2007.N.B. Tutti gli interventi destinati ad incideresul regime delle acque devono essere assog-gettati, inoltre, alla procedura di verifica diimpatto ambientale ai sensi dell’art. 20 deldecreto legislativo n. 152/06 e successivemodifiche ed integrazioni.
Gli interventi ammessi sono i seguenti:– ripristino di gradonate, cordonate, graticciate, fascinate,viminate;– recupero e consolidamento di palificate semplici o doppie;– recupero e consolidamento o realizzazione ex-novo dimuretti in pietra;– recupero e consolidamento di brigliette, soglie o di altre pic-cole opere di difesa trasversale lungo gli impluvi naturali;– recupero e consolidamento di drenaggi, fossi di guardia ecanalette di dimensione ed estensione limitata;– recupero e consolidamento o realizzazione ex-novo di operedi consolidamento spondale eseguite con legno, pietrame,piantagioni e/o inerbimenti lungo gli impluvi naturali.Gli interventi di recupero e consolidamento o di realizzazio-ne ex-novo di tali opere sono finalizzati a garantirne e pre-servarne l’efficienza e controllare il deflusso delle acquesuperficiali e la stabilizzazione dei terreni, onde evitare l’in-staurarsi di fenomeni erosivi localizzati. Sono altresì finaliz-zati a creare microambienti utili alla fauna selvatica. Èescluso l’utilizzo di calcestruzzo.
Realizzazione o ripristinodi piccole opere di siste-mazione idraulico forestalicome drenaggi, brigliettein pietra e in legno, fasci-nate morte, etc. ed altriopportuni interventi diingegneria naturalisticaall’interno dei rimboschi-menti esistenti o neiboschi di neoformazione,su scarpate e piccole areeacclivi in erosione
N. Opere ammissibili Modalità esecutiva riportate nelle disposizioni attuative specifiche Procedure ambientali da espletare
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20 Gli interventi non necessitano di valutazionedi incidenza esclusivamente in aziende atti-ve con soprassuolo coltivato e si dovrà pro-cedere con l’applicazione dell’art. 3 deldecreto dell’Assessore per il territorio e l’am-biente 30 marzo 2007 inviando tutta la docu-mentazione al comune o all’Ente Parco inte-ressato (legge regionale n. 13/07).In caso diverso gli interventi necessitano divalutazione di incidenza ai sensi dell’art. 5del D.P.R. n. 357/97 e successive modificheed integrazioni e dell’art. 2 del D.A. 30marzo 2007; pertanto occorre attivare laprocedura prevista dalla suddetta normativadi settore.
N.B. Qualora l’intervento si prefiguri comeiniziale forestazione superiore ai 20 Ha (10Ha in caso di ZPS, parchi e riserve) deveessere assoggettato anche alla procedura diverifica di impatto ambientale ai sensi del-l’art. 20 del decreto legislativo n. 152/06 esuccessive modifiche ed integrazioni.
La densità di impianto, per le specie arbustive e/o arboree,complessivamente deve essere non inferiore a 400 piante/hae non superiore a 1.600 piante/ha. Tra gli investimenti ammissibili rientrano:• La viabilità per accedere ai “campi”, esterna alla superfi-cie coltivata, ma all’interno dell’azienda, che può anchecosteggiare il perimetro del campo o collegare due campilimitrofi o separare un campo in due parti. La larghezzamassima ammissibile è di ml. 3,00 comprese opere di sgron-do delle acque piovane e cordonature laterali in fase di rea-lizzazione dovranno essere adottate tecniche a basso impat-to ambientale.• I percorsi, in terra battuta, all’interno della superficie col-tivata saranno utilizzati sia per l’accesso dei mezzi per lenormali pratiche agricole, che per l’accesso dei soggetti acui sono destinate attività illustrative e didattiche. Avrannouna larghezza massima di m. 1,50.• La chiudenda a protezione dei “campi”, va realizzata conpaletti in castagno o di altra essenza forte o in ferro e rete ditipo zootecnico a maglie larghe , compresi cancelli di acces-so realizzati con lo stesso materiale.L’apertura manuale di viali parafuoco, qualora necessaria,dovra avere una larghezza di ml. 3,00.• La formazione di drenaggio, a monte dei campi o all’in-terno degli stessi, dovrà garantire una bonifica in caso diterreni con ristagno d’acqua.• I lavori straordinari di preparazione del terreno atti acreare la struttura idonea all’attecchimento delle piante,quindi eseguiti una sola volta e non ripetuti in anni succes-sivi, consistono in scasso, dissodamento spietramento, fran-gizollatura, spietramento, sistemazione superficiale e conci-mazione di fondo.• La realizzazione dell’impianto vegetale, consistentenella messa a dimora, su terreno già preparato, di portain-nesti, per il successivo innesto di marze e/o gemme, (que-st’ultime prelevate durante campagne di individuazione eraccolta del materiale vegetale e/o fornite da centri di con-servazione germoplasma). Le opere ammissibili consi-stono nell’apertura delle buche, acquisto portainnesti emessa a dimora, paletti tutore e opere di protezione dellepiantine, innesti con materiale vegetale proveniente dacampagne di raccolta o da centri di conservazione del ger-moplasma, concimazione.• La realizzazione di cartellonistica, obbligatoria nei campicollezione e campi di piante madri, dovrà comprendere un ta-bellone generale con la planimetria del campo, indicando i va-ri settori in cui esso è suddiviso, inoltre, lungo i percorsi inter-ni, appositi cartellini dovranno indicare le essenze presenti.
Produzione di piante madridi specie autoctone anchesoggette a rischio di erosio-ne genetica, per la successi-va propagazione sul territo-rio (per un’estensione colti-vata compresa tra mq. 2.000e mq. 10.000).Campi collezione
Gli interventi necessitano di valutazione diincidenza ai sensi dell’art. 5 del D.P.R. n.357/97 e successive modifiche ed integrazio-ni e dell’art. 2 del D.A. 30 marzo 2007; per-tanto occorre attivare la procedura previstadalla suddetta normativa di settore.Gli interventi devono essere conformi alleindicazioni dei Piani di gestione dei SitiNatura 2000 e non devono interessare habi-tat di cui alla direttiva n. 92/43/CEE.
Nelle aree degradate, localizzate all’interno dell’aziendaagricola, è consentita la parziale o totale rinaturalizzazione,tenendo conto di specifici studi vegetazionali e floristici,non per un semplice “ripristino a verde”, ma per la realizza-zione delle condizioni ecologiche necessarie per l’innesco diprocessi, tendenti verso ecosistemi evoluti ed elevata biodi-versità. Gli interventi consistono nella eliminazione dei fenomenidi degrado presenti nell’area, la bonifica del sito, realizza-zione di opere di consolidamento e d’ingegneria naturali-stica, il ripristino del suolo agrario, la sistemazione delterreno e il successivo insediamento della vegetazionenaturale. È obbligatorio, in tale intervento, il ripristino della vegeta-zione arborea e arbustiva autoctona, qualora presistente; ariguardo dovranno essere seguiti i criteri previsti per le for-mazioni vegetali.
Rinaturalizzazione di areedegradate
Gli interventi non necessitano di valutazionedi incidenza se le specie arboree ed arbusti-ve per la sostituzione delle essenze deperitesiano autoctone e provengano da germopla-sma locale.In caso diverso gli interventi necessitano divalutazione di incidenza ai sensi dell’art. 5del D.P.R. n. 357/97 e successive modificheed integrazioni e dell’art. 2 del D.A. 30marzo 2007.Non è ammesso il decespugliamento del ter-reno.
Gli interventi ammissibili sono: ripulitura del terreno, ripri-stino fallanze, estirpazione e sostituzione di essenze nonvitali, riceppatura e/o tramarrature di ceppaie deperienti,diradamento e sfollo dei polloni soprannumerari e/o depe-rienti, risanamento fitosanitario, potature straordinarie,slupatura, acquisto e messa a dimora di specie arboree edarbustive per la sostituzione dell’essenze deperite.
Conservazione di alberiisolati o in filare
N. Opere ammissibili Modalità esecutiva riportate nelle disposizioni attuative specifiche Procedure ambientali da espletare
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26 Gli interventi non necessitano di valutazionedi incidenza esclusivamente in aziende atti-ve con soprassuolo coltivato e si dovrà pro-cedere con l’applicazione dell’art. 3 deldecreto dell’Assessore per il territorio e l’am-biente 30 marzo 2007, inviando tutta ladocumentazione al comune o all’Ente Parcointeressato (legge regionale n. 13/07) almomento dell’immissione delle domandenegli elenchi provinciali provvisori.
Per i muretti a secco, le misure previste dai PdG si traduco-no nell’obbligo di effettuare la manutenzione ordinaria, checonsiste nella sostituzione delle parti cadute o non più per-fettamente funzionali, mantenendo così il muretto in perfet-ta efficienza. Tale operazione dovrà essere effettuata nelrispetto delle pratiche e consuetudini tradizionali locali.Per le siepi le misure previste dai PdG si traducono nell’ob-bligo di effettuare, almeno una volta l’anno, le operazionicolturali di scerbatura e potatura. Le operazioni sarannoeffettuate con tempistica e modalità rispettose dell’ambien-te e cioè senza causare disturbo durante il periodo di ripro-duzione e di allevamento della prole della fauna selvatica.
Obbligo di mantenere lecaratteristiche del paesag-gio rurale, come per esem-pio i muretti a secco e lesiepi.
(Obblighi, limitazioni, esclusioni econdizioni specifiche di accesso pergli agricoltori alla misura 213)
Gli interventi non necessitano di valutazionedi incidenza esclusivamente in aziende atti-ve con soprassuolo coltivato.
Divieto della pratica dello spietramento nei seminativi e neipascoli.
Divieto di asportare o danneg-giare rocce, minerali, fossili ereperti di qualsiasi natura*
(Obblighi, limitazioni, esclusioni econdizioni specifiche di accesso pergli agricoltori alla misura 213)
Gli interventi non necessitano di valutazionedi incidenza esclusivamente in aziende atti-ve con soprassuolo coltivato.
Il carico massimo di bestiame per ettaro di superficie pasco-lata non deve superare gli 1,4 UBA/Ha e, in ogni caso, dovràessere garantito il rispetto di eventuali prescrizioni piùrestrittive, mentre il carico minimo non può essere inferio-re a 0,2 UBA/Ha anno.
Carico massimo di bestia-me per ettaro di superficiepascolata*
(Obblighi, limitazioni, esclusioni econdizioni specifiche di accesso pergli agricoltori alla misura 213)
Gli interventi non necessitano di valutazionedi incidenza esclusivamente in aziende atti-ve con soprassuolo coltivato e si dovrà pro-cedere con l’applicazione dell’art. 3 deldecreto dell’Assessore per il territorio e l’am-biente 30 marzo 2007 inviando tutta la docu-mentazione al comune o all’Ente Parco inte-ressato (legge regionale n. 13/07).In caso diverso gli interventi necessitano divalutazione di incidenza ai sensi dell’art. 5del D.P.R. n. 357/97 e successive modificheed integrazioni e dell’art. 2 del D.A. 30 mar-zo 2007; pertanto occorre attivare la proce-dura prevista dalla suddetta normativa disettore.
Interventi di piantumazione a fini non produttivi di aree vuotedei terrazzamenti o ciglionamenti (a seguito di incendi o estirpa-zione di piante morte) con utilizzo misto di specie tipiche localiprevalentemente in pericolo di estinzione, o impianto di specieautoctone arbustive per contrastare i fenomeni di erosione edesertificazione e nel contempo salvaguardare la biodiversità e ilpaesaggio agrario. Le essenze vegetali in pericolo di estinzioneda impiantare potranno essere individuate nell’elenco di cui alrepertorio delle cultivar/accessioni autoctone siciliane delle prin-cipali specie arboree da frutto - allegato al D.A. n. 11 del 18 gen-naio 2011 del dipartimento interventi infrastrutturali; le specieautoctone arbustive, dovranno invece essere scelte tra quelleriportate nell’elenco delle “specie autoctone della Sicilia” allega-to D al bando della misura 214 (pubblicato nella GazzettaUfficiale della Regione siciliana n. 55 del 4 dicembre 2009).
Interventi di piantumazio-ne a fini non produttivi
Gli interventi non necessitano di valutazionedi incidenza esclusivamente in aziende atti-ve con soprassuolo coltivato e si dovrà pro-cedere con l’applicazione dell’art. 3 deldecreto dell’Assessore per il territorio e l’am-biente 30 marzo 2007 inviando tutta la docu-mentazione al comune o all’Ente Parco inte-ressato (legge regionale n. 13/07).In caso diverso gli interventi necessitano divalutazione di incidenza ai sensi dell’art. 5 delD.P.R. n. 357/97 e successive modifiche edintegrazioni e dell’art. 2 del D.A. 30 marzo2007; pertanto occorre attivare la proceduraprevista dalla suddetta normativa di settore.
Interventi volti alla riduzione della propagazione degliincendi e conseguentemente al contrasto dei fenomeni dierosione e desertificazione, consistenti quindi in un inter-vento di risanamento delle ceppaie (taglio delle piante) afini non produttivi, eliminazione dei rovi, delle piante mortee delle branche secche.
Interventi sui noccioleti
Qualora gli interventi interessano siti dellaRete Natura 2000 (SIC-ZPS), gli stessi nonnecessitano di valutazione d’incidenza ai sensidell’art. 5 D.P.R. n. 357/97 e successive modifi-che ed integrazioni e dell’art. 2 del D.A. 30marzo 2007 a condizione che non interessanohabitat di cui alla direttiva n. 92/43/CEE, e chesi tratti di aziende agricole con superfici inte-ressate da colture in atto di noccioli, viti, ulivi,agrumi e fruttiferi, e che gli investimenti sonoammissibili solo su ordinamenti colturali esi-stenti e non comportano mutamenti o realiz-zazione di nuove strutture per colture protette. Nei casi di cui sopra si procede con l’applica-zione dell’art. 3 del decreto dell’Assessore per ilterritorio e l’ambiente 30 marzo 2007 inviandotutta la documentazione al comune o all’EnteParco interessato (legge regionale n. 13/07).Resta inteso che, qualora non si verifichinole condizioni di cui sopra, occorre procedereall’attivazione della procedura di valutazio-ne d’incidenza ai sensi dell’art. 5 D.P.R. n.357/97 e successive modifiche ed integrazio-ni e dell’art. 2 del D.A. 30 marzo 2007.
Tali interventi sono volti al recupero del paesaggio agrariotradizionale e sulla mitigazione dei fenomeni di dissestoidrogeologico dei Nebrodi e dei Peloritani attraverso l’ado-zione di tecniche a basso impatto ambientale finalizzate alrecupero del paesaggio agrario ed al contrasto del dissestoidrogeologico. Tali tecniche consistono in:• mantenimento dell’inerbimento spontaneo per tutto l’an-no, che dovrà essere controllato esclusivamente con scerba-tura meccanica o manuale con almeno 4 interventi l’anno; • interventi di contenimento della vegetazione arborea,trinciatura e distribuzione dei residui in loco o, per proble-mi fitosanitari, rimozione e trasporto;• divieto dell’uso di diserbanti chimici;• inerbimento spontaneo dei ciglioni per tutto l’anno. Alfine della prevenzione degli incendi dovrà essere effettuatouno sfalcio meccanico o manuale entro il 31 maggio di cia-scun anno.Dei quattro interventi annui di scerbatura di cui al primopunto, almeno uno è da effettuarsi nella tarda prima-vera/inizio estate, a seconda dell’altimetria dell’area oggettodi intervento, e comunque nella fase di levata delle infestan-ti, in modo da contenere la massa vegetale per prevenire gliincendi.
Interventi straordinari dimanutenzione consistentinel recupero dei terrazza-menti in stato di degradocon ripristino dei ciglionie/o dei muretti a secco eripristino del reticolo idri-co delle acque superficiali
N. Opere ammissibili Modalità esecutiva riportate nelle disposizioni attuative specifiche Procedure ambientali da espletare
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Ai sensi dei commi 2 e 3 dell’art. 4 deldecreto 30 marzo 2007 dell’ARTA, lastruttura competente, sulla base delladocumentazione trasmessa e delle carat-teristiche del sito, comunica al propo-nente se il piano progetto intervento è daassoggettare alla successiva procedura divalutazione di incidenza entro il termineperentorio di 60 giorni dalla presentazio-ne dell’istanza corredata di tutta la docu-mentazione richiesta. Decorso tale termi-ne senza che la struttura competente sipronunci in merito, il soggetto propo-nente ha la facoltà di non attivare la pro-cedura di valutazione di incidenza e darecorso, sotto la propria personale respon-sabilità, ai lavori e/o opere con le proce-dure per la dichiarazione di inizio attivi-tà prevista dalla vigente legislazioneurbanistica, producendo apposita periziagiurata del professionista abilitato.
Art. 4 comma 1 del decreto30 marzo 2007 ARTA
Comune o Ente Parco nel cuiterritorio ricadono le opere
Progetti, interventi o piani ritenutiprivi di incidenza su pSIC, SIC,ZSCe ZPS e per i quali si presenti appo-sita istanza di verifica (screening)corredata della documentazioneprescritta.Si precisa che per tale proceduravalgono le stesse regole specificatenel caso di procedura di valutazionedi incidenza ex art. 5 D.P.R. n. 357/97e art. 2 del D.A. 30 marzo 2007,ovvero si devono ripetere tutti ipunti indicati sopra senza la parterelativa alla “via sostitutiva”
Art. 2 decreto 22 ottobre2007
Progetti e interventi presentati dallostesso ente deputato al rilascio dellavalutazione d’incidenza
Art. 3 decreto 22 ottobre2007
Progetti e interventi, che interessinopSIC, SIC, ZSC e ZPS , non ricaden-ti neppure parzialmente in un areanaturale protetta, presentati da piùcomuni
Art. 1 decreto 18 dicembre2007 ARTA (modifica deldecreto 22 ottobre 2007)
Progetti e interventi o piani attuati-vi che riguardano l’intera pianifica-zione comunale, provinciale e terri-toriale, ivi compresi i piani agricolie faunistico venatori non ancoraapprovati
Art. 6 legge n. 349/86, D.P.R.12 aprile 1996, art. 9 leggeregionale n. 6/2001, art. 5 delD.P.R. n. 357/97 comma 4 esuccessive modifiche ed inte-grazioni
Progetti e interventi o piani attuati-vi che sono assoggettati alle proce-dure di VIA e VAS
Art. 60 legge regionale n.6/2009
Piani attuativi che vanno in varian-te agli strumenti pianificatori
D.A. 245/gab. del 22 ottobre2007
Assessorato regionale territo-rio e ambiente (ARTA)
Progetti e interventi il cui propo-nente è il comune o l’Ente Parco nelcui territorio ricadono le opere
Art. 1, comma 1, legge regio-nale n. 13/2007
Ente parco nel cui territorioricadono le opere
Progetti e interventi o piani attuati-vi che non vanno in variante aglistrumenti pianificatori e che insi-stono su siti SIC e ZPS ricadentiall’interno di parchi naturali
Ai sensi dell’ art. 4 del decreto 22 ottobre2007 dell’ARTA, nel caso in cui il Comuneo l’Ente Parco non provveda ad esitare ilprovvedimento finale (valutazione d’inci-denza) entro il termine perentorio di 60giorni, esso dovrà trasmettere tutta ladocumentazione relativa al progetto nonesitato all’ARTA. Ai sensi dell’art. 5 del suc-citato decreto, considerata la perentorietàdel termine di 60 giorni previsto dalcomma 3 dell’art. 1 della legge regionale n.13/2007, per l’adozione delle determina-zioni sulle valutazioni di incidenza rila-sciate dall’ARTA in via sostitutiva, qualoratale periodo trascorra senza che quest’ulti-mo Ente competente si esprima, si intendeformato il “silenzio-rifiuto”.
Art. 1, comma 1 legge regio-nale n. 13/2007
Comune nel cui territorioricadono le opere
Progetti e interventi o piani attuati-vi che non vanno in variante aglistrumenti pianificatori e che insi-stono su siti SIC e ZPS ricadentiall’interno di un Comune
PSR 2007/2013 . Schema Riepilogativo normativa valutazioni di incidenza.
Tipologia Ente competente al rilascio Norma Notevalutazione d’incidenza
Allegato BINTERVENTI, REALIZZATI DA SOGGETTI PUBBLICI E PRIVATI, IN ADESIONE DEL PSR SICILIA 2007/2013
(TESTO UNIFORMATO PER TIPOLOGIE DI OPERE DI CUI AL PROTOCOLLO D’INTESA CON L’ASSESSORATO REGIONALE DEL TERRITORIO E DELL’AMBIENTE - DIPARTIMENTO REGIONALE DELL’AMBIENTE)
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ASSESSORATO DELLA SALUTEAccreditamento istituzionale della comunità terapeutica
assistita Villa Isabella, con sede in Gela.
Con decreto n. 1508 del 25 luglio 2012 del dirigente generale deldipartimento per le attività sanitarie e osservatorio epidemiologico èstato autorizzato, anche ai fini dell’accreditamento istituzionale, illegale rappresentante della Medi.Gest. s.r.l. (con sede legale in viaFrancesco Riso n. 42 - Catania) alla gestione ed all’esercizio dellaC.T.A. Villa Isabella, sita in Gela (CL) via S. Zuppardo n. 1/3, per unmodulo da 20 posti letto destinati a soggetti affetti da patologie psi-chiatriche.
Il provvedimento è stato pubblicato integralmente nel sito webdel dipartimento per le attività sanitarie e osservatorio epidemiologi-co.
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Provvedimenti concernenti trasferimento del rapportodi accreditamento istituzionale di alcune strutture sanitariedella Regione.
Con decreto del dirigente dell’area interdipartimentale 5Accreditamento istituzionale del dipartimento regionale per le attivi-tà sanitarie e osservatorio epidemiologico n. 1477 del 23 luglio 2012,è stata approvata la voltura del rapporto di accreditamento istituzio-nale per la branca radiologia da “dott. Malfa Giuseppe & C. s.a.s.” allasocietà denominata “Studio di radiologia e terapia fisica del dott.Giuseppe Malfa & C. s.r.l.” con sede in via Bovio n. 2 - Noto (SR).
(2012.31.2315)102
Con decreto del dirigente dell’area interdipartimentale 5Accreditamento istituzionale del dipartimento regionale per le attivi-tà sanitarie e osservatorio epidemiologico n. 1479 del 23 luglio 2012,è stato trasferito il rapporto di accreditamento istituzionale per lebranche radiologia e medicina nucleare dallo “Studio radiologico dr.Simone s.n.c.” alla società denominata “Diagnostica integrata dott. F.Russo s.r.l.”, con sede in Alcamo (TP) in via Aldo Moro n. 7.
(2012.31.2313)102
Revoca dell’accreditamento istituzionale della Florilabs.r.l., con sede in Floridia.
Con decreto del dirigente dell’area interdipartimentale 5Accreditamento istituzionale del dipartimento regionale per le atti-vità sanitarie e osservatorio epidemiologico n. 1478 del 23 luglio2012, a seguito dell’iter avviato dall’azienda sanitaria provinciale diSiracusa, è stato revocato, con conseguente cancellazione dal rela-tivo elenco, il rapporto d’accreditamento istituzionale gestito dallaFlorilab s.r.l. con sede in corso Vittorio emanuele n. 281 - Floridia(SR).
(2012.31.2314)102
Provvedimenti concernenti riconoscimenti di idoneità invia definitiva a stabilimenti di lavorazione di alimenti di ori-gine animale.
Con decreto del dirigente del servizio 4 del dipartimento regio-nale per le attività sanitarie e osservatorio epidemiologico n. 1483/12del 23 luglio 2012 lo stabilimento della ditta La Piazza di PerroneAngelo con sede in Messina nella via Calabrella n. 15 villaggioCastanea è stato riconosciuto idoneo in via definitiva ai fini dell’eser-cizio della attività di fabbricazione di prodotti a base di carne nellatipologia di prodotti di gastronomia e rosticceria anche surgelati.
Lo stabilimento mantiene ai sensi dell’articolo 4 del regolamen-to CE n. 853 del 29 aprile 2004, il numero di riconoscimento Y7E9Me con tale identificativo resta registrato nel sistema nazionale deglistabilimenti.
(2012.31.2324)118
Con decreto del dirigente del servizio 4 del dipartimento regio-nale per le attività sanitarie e osservatorio epidemiologico n. 1484/12del 23 luglio 2012, lo stabilimento della ditta Etna Formaggi s.r.l. consede in Aci Sant’Antonio (CT) nella via Antonio Ferrara, n. 157/B èstato riconosciuto idoneo, in via definitiva, ai fini dell’esercizio dellaattività di fabbricazione di prodotti lattiero caseari.
Lo stabilimento mantiene in via definitiva, ai sensi dell’articolo4 del regolamento CE n. 853 del 29 aprile 2004, il numero di ricono-scimento F7494 e con tale identificativo resta registrato nel sistemanazionale degli stabilimenti.
(2012.31.2320)118
Conferma del rapporto di accreditamento istituzionaledalla ditta dott. Erminio Vincenzo Amato alla società Studiooculistico dr. Amato s.r.l., con sede in San Cataldo.
Con decreto n. 1509 del 25 luglio 2012 del dirigente generale deldipartimento regionale per le attività sanitarie e osservatorio epide-miologico è stato confermato il rapporto di accreditamento, già gesti-to in forma individuale dalla ditta dott. Erminio Vincenzo Amato econcesso per attività di studio medico oculistico, in seguito trasfor-mata in attività di ambulatorio oculistico, al nuovo soggetto societa-rio Studio oculistico dr. Amato s.r.l., la cui sede si è trasferita dai loca-li siti nel comune di San Cataldo (CL) in via IV Novembre, 8, a queisiti in via Babbaurra, 40, sempre nel medesimo comune.
(2012.31.2319)102
ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELL’AMBIENTE
Rinnovo dell’autorizzazione al Consorzio per l’area disviluppo industriale della provincia di Caltanissetta per loscarico di reflui industriali provenienti dall’impianto di de-purazione a servizio dell’agglomerato industriale San Catal-do Scalo.
Con decreto n. 361 del 25 giugno 2012 del dirigente generale deldipartimento regionale dell’ambiente, è stato concesso al Consorzioper l’area di sviluppo industriale della provincia di Caltanissetta ilrinnovo dell’autorizzazione allo scarico nel torrente Niscima, per unquantitativo massimo di 1200 mc/g, dei reflui industriali provenientidall’impianto di depurazione a servizio dell’agglomerato industrialeSan Cataldo Scalo dello stesso Consorzio.
(2012.30.2284)006
ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELL’AMBIENTE
ASSESSORATO DELL’ECONOMIAEsclusione dal demanio marittimo di un’area demaniale
marittima sita nel comune di Porto Empedocle ed inclusio-ne della stessa nel patrimonio disponibile della Regione.
Con decreto n. 351 del 20 giugno 2012 dirigente generale del di-partimento regionale dell’ambiente, di concerto con il dirigente gene-rale del dipartimento regionale del bilancio e del tesoro, l’area dema-niale marittima di mq. 688 sita in località Marinella del comune di Por-to Empedocle, coincidente con la particella n. 566 del foglio di mappan. 20 dello stesso comune è stata esclusa dal demanio marittimo e vie-ne a far parte del patrimonio disponibile della Regione.
(2012.30.2279)047
ASSESSORATO DEL TURISMO,DELLO SPORT E DELLO SPETTACOLO
Provvedimenti concernenti iscrizioni di guide subacqueal relativo albo regionale.
Ai sensi della legge regionale n. 8/2004, con decreto n. 1644/S.9del 19 luglio 2012, il dirigente del servizio 9 - professioni turistiche eagenzie di viaggio del dipartimento regionale del turismo, dello sporte dello spettacolo ha iscritto il sig. Chillemi Nicola Maria, nato a
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Catania il 17 ottobre 1964 e ivi residente in via A. Gioeni n. 29, all’al-bo regionale delle guide subacquee.
(2012.30.2268)111
Ai sensi della legge regionale n. 8/2004, con decreto n. 1647/S.9del 19 luglio 2012, il dirigente del servizio 9 - professioni turistiche eagenzie di viaggio del dipartimento regionale del turismo, dello sporte dello spettacolo ha iscritto il sig. Maniscalco Kirlian, nato aPalermo il 24 marzo 1974 e residente a Custonaci (TP), via Zara,s.n.c., all’albo regionale delle guide subacquee.
(2012.30.2269)111
Iscrizione del Centro di immersione Blu Smile Divers,con sede in Catania, nell’elenco dei centri di immersione eaddestramento subacqueo.
Ai sensi della legge regionale n. 8/2004, con decreto n. 1646/S.9del 19 luglio 2012 il dirigente del servizio 9 - Professioni turisti-che e agenzie di viaggio del dipartimento regionale del turismo,dello sport e dello spettacolo ha iscritto nell’elenco dei centri diimmersione e addestramento subacqueo il Blu Smile Divers, consede a Catania.
(2012.30.2274)111
CIRCOLARI
ASSESSORATO DELLE AUTONOMIE LOCALIE DELLA FUNZIONE PUBBLICA
CIRCOLARE 8 agosto 2012, n. 11.
Contributo ai comuni per interventi a tutela dei nucleiad elevato quoziente familiare. Legge regionale 20 luglio2011, n. 16, art. 1, comma 3.
AI SINDACI DEI COMUNI DELLA SICILIA
Il comma 4 bis dell’art. 3 della legge regionale 11 mag-gio 2011, n. 7, aggiunto con il comma 3 dell’art. 1 dellalegge regionale 20 luglio 2011, n. 16, recante “norme inmateria di riserve in favore degli enti locali”, ha dispostoun contributo in favore dei comuni per interventi a tuteladei nuclei ad elevato quoziente familiare.
In particolare, la lettera “s” del predetto comma 4 bisha previsto l’intervento economico in favore delle suddet-te famiglie, tenuto conto di particolari situazioni di biso-gno quali la non autosufficienza economica, la disabilità ela monogenitorialità.
La finalità dell’intervento regionale risponde all’esi-genza di sostenere quelle famiglie numerose che versanoin situazioni di disagio economico e sociale e al cui inter-no si trovano soggetti svantaggiati, diversamente abili,bisognosi di tutela e particolare assistenza, al fine di age-volarne il mantenimento in seno al medesimo nucleofamiliare.
La riserva stabilita dalla legge per tale finalità ammon-ta ad € 2.000.000. Dette risorse saranno assegnate aicomuni della Sicilia ripartendole sulla base della spesa giàsostenuta da ciascun ente nell’anno 2011 in favore dellefamiglie rientranti nella previsione normativa, secondo leprecisazioni della presente circolare.
Per nuclei ad elevato quoziente familiare devonointendersi le famiglie con reddito ISEE non superiore ad€ 7.500,00 e con quattro o più figli minori di anni 18 alladata del 31 dicembre 2011; tra questi vanno ricompresiquelli naturali, riconosciuti, i figli adottivi nonché i figliaffidati e affiliati conviventi e fiscalmente a carico.
Si considerano, altresì, nuclei ad elevato quozientefamiliare le famiglie con almeno tre figli minori di anni 18alla data del 31 dicembre 2011, qualora nel nucleo fami-liare vi siano soggetti disabili o vi sia un solo genitore.
Anche in questo caso si terrà conto del medesimo limite direddito ISEE, pari ad € 7.500,00.
Familiari fiscalmente a carico sono quelli che nondispongono di un reddito proprio superiore a € 2.840,51,al lordo degli oneri deducibili, secondo quanto dispostodall’art 12, comma 2, della legge 27 dicembre 2006, n. 296.
Per soggetto disabile si intende colui il quale è affet-to da minorazione fisica, psichica o sensoriale, secondoquanto previsto dall’art. 3 della legge n. 104/92, per laquale il soggetto necessita di un intervento assistenzia-le permanente, globale e continuativo. Lo stato di meno-mazione deve essere documentato da certificazione medi-ca.
Al fine di dare esecuzione al disposto legislativo, i sin-daci dei comuni interessati sono invitati a far pervenireall’Assessorato regionale delle autonomie locali e dellafunzione pubblica – dipartimento autonomie locali – ser-vizio 4 finanza locale – apposita istanza, a firma del sinda-co e del responsabile del servizio competente.
L’istanza dovrà riportare le spese sostenute nell’anno2011 dai comuni per il sostegno dei nuclei ad elevato quo-ziente familiare, come definiti nella presente circolare.All’istanza dovranno essere allegati:
– copia conforme del provvedimento con il quale ilcomune ha individuato i beneficiari;
– l’elenco dei beneficiari, che indichi per ciascuno diessi i contributi erogati e il rispettivo indicatoreISEE familiare, nonché il numero dei figli fiscal-mente a carico, la presenza di eventuali situazioni didisabilità e/o monogenitorialità; detto elenco deveessere debitamente firmato dal responsabile del ser-vizio competente.
La richiesta dovrà essere trasmessa a questoAssessorato, a pena di esclusione, entro e non oltre iltermine di 60 giorni dalla data di pubblicazione dellapresente circolare nella Gazzetta Ufficiale della Regionesiciliana.
In presenza di richiesta di chiarimenti da parte degliuffici, i riscontri dei comuni dovranno pervenire, a pena diesclusione, entro e non oltre il termine di giorni 15 dallaricezione della richiesta.
Definita l’istruttoria, qualora le spese sostenute daicomuni e ritenute ammissibili, secondo la normativavigente e le presenti direttive, superino l’ammontare della
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riserva stabilita dalla legge (pari ad € 2.000.000), i contri-buti saranno assegnati ripartendo la riserva in proporzio-ne alle spese valutate ammissibili per ciascun comune.
Nella nota di riscontro alla presente circolare dovran-no essere indicati:
a) il funzionario referente, con indicazione del recapi-to telefonico; e l’indirizzo di posta elettronica e ilnumero di fax.
b) il numero di fax e l’indirizzo di posta elettronica aiquali il servizio 4 – finanza locale del dipartimentoregionale delle autonomie locali, ritenendoloopportuno o necessario, potrà inviare eventualicomunicazioni.
La presente circolare sarà pubblicata nella GazzettaUfficiale della Regione siciliana quale regolare notifica aidestinatari e resa disponibile nel sito internet di questoAssessorato.
Responsabili del procedimento: - funzionario direttivo, dr. Mario Teresi - Tel. 0917074237
E-mail: mario.teresi@regione.sicilia.it- istruttore direttivo, dr. Massimo Enea - Tel. 0917074728
E-mail: m.enea@regione.sicilia.it - fax 0917074191-746
L’Assessore: VERNUCCIO
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VITTORIO MARINO, direttore responsabile MELANIA LA COGNATA, redattore
SERISTAMPA di Armango Margherita - VIA SAMPOLO, 220 - PALERMO
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P R E Z Z I E C O N D I Z I O N I D I A B B O N A M E N T O - A N N O 2 0 1 2
PARTE PRIMAI)I Abbonamento ai soli fascicoli ordinari, incluso l’indice annuale
— annuale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 81,00— semestrale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 46,00
II)IAbbonamento ai fascicoli ordinari, incluso i supplementi ordinari e l’indice annuale:— soltanto annuale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 208,00
Prezzo di vendita di un fascicolo ordinario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 1,15Prezzo di vendita di un supplemento ordinario o straordinario, per ogni sedici pagine o frazione . . . . . . . . . . . . . . € 1,15
SERIE SPECIALE CONCORSIAbbonamento soltanto annuale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 23,00Prezzo di vendita di un fascicolo ordinario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 1,70Prezzo di vendita di un supplemento ordinario o straordinario, per ogni sedici pagine o frazione . . . . . . . . . . . . . . € 1,15
PARTI SECONDA E TERZAAbbonamento annuale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 202,00Abbonamento semestrale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 110,00Prezzo di vendita di un fascicolo ordinario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 4,00Prezzo di vendita di un supplemento ordinario o straordinario, per ogni sedici pagine o frazione . . . . . . . . . . . . . . € 1,15
Fascicoli e abbonamenti annuali di annate arretrate: il doppio dei prezzi suddetti.
Fotocopia di fascicoli esauriti, per ogni facciata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 0,18
Per l’estero, i prezzi di abbonamento e vendita sono raddoppiati.L’importo dell’abbonamento, corredato dell’indicazione della partita IVA o, in mancanza, del codice fiscale del richiedente, deve essere versato a mezzo
bollettino postale sul c/c postale n. 00304907 intestato alla “Regione siciliana - Gazzetta Ufficiale - Abbonamenti”, ovvero direttamente presso l’Istituto di credito chesvolge il servizio di cassa per la Regione (Banco di Sicilia), indicando nella causale del versamento per quale parte della Gazzetta (“prima” o “serie speciale concorsi” o“seconda e terza”) e per quale periodo (anno o semestre) si chiede l’abbonamento.
L’Amministrazione non risponde dei ritardi causati dalla omissione di tali indicazioni.In applicazione della circolare del Ministero delle Finanze - Direzione Generale Tasse - n. 18/360068 del 22 maggio 1976, il rilascio delle fatture per abbonanenti
od acquisti di copie o fotocopie della Gazzetta deve essere esclusivamente richiesto, dattiloscritto, nella causale del certificato di accreditamento postale, o nel retro delpostagiro o nella quietanza rilascita dall’Istituto di credito che svolge il servizio di cassa per la Regione, unitamente all’indicazione delle generalità, dell’indirizzo com-pleto di C.A.P., della partita I.V.A. o, in mancanza, del codice fiscale del versante, oltre che dall’esatta indicazione della causale del versamento.
Gli abbonamenti annuali hanno decorrenza dal 1° gennaio al 31 dicembre, mentre i semestrali dal 1° gennaio al 30 giugno e dal 1° luglio al 31 dicembre.I versamenti relativi agli abbonamenti devono pervenire improrogabilmente, pena la perdita del diritto di ricevere i fascicoli già pubblicati o la non accettazione,
entro il 31 gennaio se concernenti l’intero anno o il 1° semestre ed entro il 31 luglio se relativi al 2° semestre.I fascicoli inviati agli abbonati vengono recapitati con il sistema di spedizione in abbonamento postale a cura delle Poste Italiane S.p.A. oppure possono essere
ritirati, a seguito di dichiarazione scritta, presso i locali dell’Amministrazione della Gazzetta.L’invio o la consegna, a titolo gratuito, dei fascicoli non pervenuti o non ritirati, da richiedersi all’Amministrazione della Gazzetta entro 30 giorni dalla data di
pubblicazione, è subordinato alla trasmissione o alla presentazione della targhetta del relativo abbonamento.Le spese di spedizione relative alla richiesta di invio per corrispondenza di singoli fascicoli o fotocopie sono a carico del richiedente e vengono stabilite, di volta
in volta, in base alle tariffe postali vigenti.
AVVISO Gli uffici della Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 ed ilmercoledì dalle ore 16,15 alle ore 17,45.
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ALCAMO - Arusio Maria Caterina - via Vittorio Veneto, 238; “Di Leo Business” s.r.l. - corsoVI Aprile, 181; Libreria Pipitone Lorenzo - viale Europa, 61.
BAGHERIA - Carto - Aliotta di Aliotta Franc. Paolo - via Diego D’Amico, 30; Rivendita giornaliLeone Salvatore - via Papa Giovanni XXIII (ang. via Consolare).
BARCELLONA POZZO DI GOTTO - Maimone Concetta - via Garibaldi, 307; Edicola “Scilipoti” diStroscio Agostino - via Catania, 13.
BOLOGNA - Libr. giur. Edinform s.r.l. - via Irnerio, 12/5.BORGETTO - Cartolibreria Brusca di Di Marco Teresa - via S. Agostino, 1.CALTANISSETTA - Libreria Sciascia Salvatore s.a.s. - corso Umberto, 111.CAPO D’ORLANDO - “L’Italiano” di Lo Presti Eva & C. s.a.s. - via Vittorio Veneto, 25.CASTELVETRANO - Cartolibreria - Edicola Marotta & Calia s.n.c. - via Q. Sella, 106/108.
CATANIA - Essegici s.a.s. - via Francesco Riso, 56/60; Libreria La Paglia - via Etnea, 393/395; Cefat- piazza Roma, 18/15; Cartolibreria Giuridica-Professionale di Cavallaro Andrea - via RuggeroSettimo, 1.
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GELA - Cartolibreria Eschilo di Rocco Trainito - corso Vittorio Emanuele, 421.GIARRE - Libreria La Senorita di Giuseppa Emmi - via Trieste, 39.LICATA - Edicola Santamaria Rosa - via Palma (ang. via Bramante).MAZARA DEL VALLO - “F.lli Tudisco & C.” s.a.s. di Tudisco Fabio e Vito Massimiliano - corso
Vittorio Veneto, 150.MENFI - Ditta Mistretta Vincenzo - via Inico, 188.MESSINA - Rag. Colosi Nicolò di Restuccia & C. s.a.s. - via Centonze, 227, isolato 66.MISILMERI - Ingrassia Maria Concetta - corso Vittorio Emanuele, 528.
MODICA - Baglieri Carmelo - corso Umberto I, 460; “Calysa” di Castorina G.na & C. - viaResistenza Partigiana, 180/E.
NARO - “Carpediem” di Celauro Gaetano - viale Europa, 3.
PALERMO - Edicola Romano Maurizio - via Empedocle Restivo, 107; “La Libreria del Tri-bunale” s.r.l. - piazza V. E. Orlando, 44/45; Edicola Badalamenti Rosa - piazza Castel-forte, s.n.c. (Partanna Mondello); “La Bottega della Carta” di Scannella Domenico -via Caltanissetta, 11; Libreria “Campolo” di Gargano Domenico - via Campolo, 86/90;Libreria “Forense” di Valenti Renato - via Maqueda, 185; Di Stefano Claudio - viaAutonomia Siciliana, 114; Libreria “Ausonia” di Argento Sergio - via Ausonia, 70/74;Grafill s.r.l. - via Principe di Palagonia, 87/91.
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PIAZZA ARMERINA - Cartolibreria Armanna Michelangelo - via Remigio Roccella, 5.
PORTO EMPEDOCLE - MR di Matrona Giacinto & Matrona Maria s.n.c. - via Gen. Giar-dino, 6.
RAFFADALI - “Striscia la Notizia” di Randisi Giuseppina - via Rosario, 6.
SAN FILIPPO DEL MELA - “Di tutto un pò” di Furnari Maria Teresa - via Borgo G. Verga-Cattafi, 19.
SAN MAURO CASTELVERDE - Garofalo Maria - corso Umberto I, 56.
SANT’AGATA DI MILITELLO - Edicola Ricca Benedetto - via Cosenz, 61.
SANTO STEFANO CAMASTRA - Lando Benedetta - corso Vittorio Emanuele, 21.
SCIACCA - Edicola Coco Vincenzo - via Cappuccini, 124/a.
SIRACUSA - Cartolibreria Zimmitti Catia - via Necropoli Grotticelle, 25/O.
TERRASINI - Serra Antonietta - corso Vittorio Emanuele, 336.
Le norme per le inserzioni nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana, parti II e III e serie speciale concorsi, sono contenute nell’ultima pagina dei relativi fascicoli.
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