dirigente - maggio 2016
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N. 5 MAGGIO 2016
LA RIVISTA DI MANAGERITALIA
MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL TERZIARIO Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - Decreto Legge 353/03 (convertito in Legge 27/2/04, n. 46) art.1, comma 1 - DCB/MI - 2,20 (abbonamento annuo 16,50)
RETRIBUZIONI
Quanto guadagniamo?
INDAGINE
Leadership civicheper le citt di domani
It@ lia 1986-2016
da 30 anni online
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MAGGIO 20152
-
GENNAIO/FEBBRAIO 2015 3
Editorialea cura del presidente Manageritalia
3MAGGIO 2016
EVOLUZIONI IN CORSO
Con lAssemblea del 10-11 giugno si conclude un ciclo di lavoro che, per Manageritalia, stato tanto ricco di soddisfazioni quanto foriero di sfide
inedite. Tra i capisaldi che hanno guidato le nostre
attivit c stato il Piano operativo 2012-2016: un pro-
getto organico e dinamico grazie al quale ci siamo
potuti orientare in un contesto sempre pi mutevole,
abbiamo migliorato lefficienza delle attivit seguite e
aggiornato le forme di assistenza e i servizi, gettando
le basi per consolidarci ed essere sempre pi reattivi.
Oggi siamo parte fondamentale di una grande e auto-
revole confederazione tornata unitaria, la Cida, e ci
facciamo promotori di un disegno di cambiamento
sociale e culturale attraverso #Prioritalia.
Ci adoperiamo nel disegnare nuove politiche econo-
miche e produttive incentrate sulla qualit, mettendo
in circolazione le preziose competenze manageriali di
cui lItalia ricca e di cui siamo custodi. Il tesoro di
Manageritalia sono infatti gli oltre 35mila associati:
persone che, anche durante gli anni duri della crisi,
hanno continuato a far parte del nostro sistema. Ci
significa che il nostro welfare contrattuale e di rappre-
sentanza si dimostrano validi, articolati, in grado di
reggere limpatto congiunturale della crisi e di in-
dividuare soluzioni coraggiose per risponde-
re alle mutazioni del lavoro.
Ma non tutti i colleghi sono riusciti a difen-
dere il proprio posto di lavoro. Per loro ci
siamo attivati su diversi fronti, da ultimo
citiamo il progetto Riattiva: il contributo
chiesto ai colleghi in servizio con la quota
associativa a inizio anno ci ha permesso di
costituire un fondo di solidariet che stiamo
utilizzando per progetti di outplace-
ment e speriamo presto di trovare
altre soluzioni con la firma del ccnl.
Tra le priorit di questo periodo ri-
mane quella di rafforzare i deboli
segnali positivi delleconomia italiana per renderli
strutturali. Per cambiare davvero passo, spingiamo
affinch lItalia punti seriamente sul binomio impresa/
occupazione, varando un progetto di ampio respiro per
sostenere la creazione, il potenziamento e la crescita
delle imprese attraverso interventi di innovazione tec-
nologica, organizzativa e finanziaria e, naturalmente,
valorizzando la managerialit.
La riforma del lavoro potrebbe andare in questo senso
ma ancora a met: finch non si passer definitiva-
mente dalle politiche passive incentrate sul sostegno
alla ricollocazione alla realizzazione di politiche atti-
ve, non vedremo impatti significativi sulloccupazione.
La riforma del lavoro, naturalmente, dovr essere ac-
compagnata da quella sulla previdenza, di cui si parla
tanto e quasi sempre a sproposito, quando invece bi-
sognerebbe programmare con competenza il futuro,
come testimonia la solidit del secondo pilastro che
abbiamo costruito ormai da sessantanni. Per questo
crediamo che per intervenire sulle pensioni si debba
innanzitutto puntare sulla previdenza complementa-
re, oggi non opportunamente incentivata.
Anche sul fronte interno alla nostra Organizzazione c
grande fermento: si sono appena svolte le assemblee
elettive delle associazioni territoriali. Le nuove squa-
dre hanno la responsabilit di attuare operativamente
le dieci priorit contenute nel Piano operativo appro-
vato dal Congresso dello scorso novembre che, proiet-
tandosi fino al 2020, d profondit e continuit al no-
stro agire. un progetto ambizioso e in divenire, che
riguarda tutte le dimensioni dellattivit di Manageri-
talia, da quella dei servizi a quella associativa, da quel-
la istituzionale a quella di movimento: invito tutti i
colleghi a seguirne gli sviluppi, contribuendo a miglio-
rarlo e ad attuarlo.
Guido Carella
(guido.carella@manageritalia.it)
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MAGGIO 20164
Le statistiche uf ciali sulle vacanze in Italia provengono di varie fonti informative, prime delle quali le rilevazioni Istat. I dati relativi al periodo di vacanze estive 2015 ha evidenziato una netta preferenza per le localit marine rispetto alle altre. Mentre si mantengono stabili le presenze turistiche nelle isole e al centro-nord, si rilevato un incremento in quelle del Sud, in particolare sulla costa tirrenica. Tra i motivi della scelta, oltre alla dolcezza del clima e al limitato affollamento, risulta essere stato il conveniente rapporto qualit-prezzo. In base alle risposte date dagli intervistati appartenenti alle classi sociali pi alte, tra le localit marine preferite la novit dellanno risultata essere Tropea, detta La perla della Calabria per la bellezza delle spiagge, il clima e la suggestione del paesaggio marino con lo Stromboli e le isole Eolie.
Un delizioso resortMolti dirigenti con famiglia hanno citato un villaggio veramente particolare, accanto a Tropea, immerso in un giardino botanico lussureggiante.
Si chiama La Pizzuta (www.lapizzuta.it) e offre quanto di meglio si pu chiedere a una vacanza di mare: confortevole soggiorno, panorama stupendo, spiaggia privata, ristorazione eccellente, animazione diurna e serale, grande piscina e, in ne, molto importante, lascensore per la discesa in spiaggia.
Larea centrale del resort contiene terrazza-ritrovo, ristorante, bar, spazio teatro, area sport (bocce, volley, ping-pong e calcetto) e sala riservata per giocare a carte.
Rapporto qualit-prezzoSoprattutto in questi tempi di attenzione ai costi, spicca lottimo livello delle quotazioni: da soli. 490,00 per una settimana di soggiorno e trattamento speciale di pensione completa, il che ne fa un resort ideale per famiglie.
Il villaggio rimane aperto da ne maggio agli inizi di ottobre.Per info e prenotazioni attiva la Segreteria di Milano, in Corso Venezia 8 - Tel. 02 798493 Mail: info@lapizzuta.it
Al resort La Pizzuta si pu giungere in aereo (Lamezia Terme), in treno (Tropea) o in auto (uscita
Autosole di Pizzo Calabro).
Vacanze dincanto sul mare di Tropea
Senza titolo-1 1 26/02/16 10.44
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Sommario
Fondo di previdenza Mario Negri
Associazione Antonio Pastore
CFMT Centro di formazionemanagement del terziario
Fondo assistenza sanitaria dirigenti aziende commerciali
MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DI MANAGERITALIA Federazione nazionale dei dirigenti, quadri e professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato
5MAGGIO 2016
Formazione46 Quando il Roi non solo
economico
RUBRICHE
22 Osservatorio legislativo
40 Lavoro manageriale
50 Di buon grado
51 Arte
52 Libri
53 Letture per manager
54 Lettere
MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DI MANAGERITALIA Federazione nazionale dei dirigenti, quadri e professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato
N. 5 MAGGIO 2016
LA RIVISTA DI MANAGERITALIA
MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL TERZIARIO Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - Decreto Legge 353/03 (convertito in Legge 27/2/04, n. 46) art.1, comma 1 - DCB/MI - 2,20 (abbonamento annuo 16,50)
RETRIBUZIONI
Quanto guadagniamo?
INDAGINE
Leadership civicheper le citt di domani
It@ lia 1986-2016
da 30 anni online
57
Copertina 6 Auguri Internet
Intervista a Layla Pavone e Eugenio Contatore
Indagine16 Leadership civiche
per le citt di domani
Risorse umane24 Diversity management:
a che punto siamo
Attualit28 Mondo forno
Retribuzioni32 Quanto guadagniamo?
Pensioni44 Il part-time agevolato
InfoMANAGER
Manageritalia 67 Quadri Retribuzioni e percorsi
di carriera
69 Executive Professional Certifichiamo
le tue esperienze
Fondo Mario Negri70 Bilancio: i risultati del 2015
72 Borse di studio
Assidir75 Perdita dellautosuffi-
cienza: un rischio poco percepito
Fasdac78 Pratiche indirette:
cosa cambia dal 2016 online suScarica lAPP dal tuo dispositivo. Ogni mese potrai leggere, commentare e con-dividere gli articoli che pi ti interessano.
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Copertina
MAGGIO 20166
AUGURI
1986-2016: sono passati trentanni dallavvento di Internet in Italia. Il web ha cambiato radicalmente il nostro modo di vivere, lavorare e interagire con gli altri. Ripercorriamo le tappe pi importanti di questa avventura con uno sguardo agli scenari futuri, attraverso i racconti di Layla Pavone, che fece parte della squadra che cre nel
19861993 1994
1995 19961999
2000
2001Internet ap-proda in Italia.Nascono i Bbs (Bullettin board system) primi esempi di community virtuale.
Nasce crs4.it, il primo sito web italiano del Centro di ricerca, svi-luppo e studi superiori in Sardegna.
Nascono Video Online, primo internet servi-ce provider, e C6 multichat, il primo mes-senger italiano che permette di chattare con amici (netfriend).Va online Unione Sarda, primo quotidiano in Europa.
Nascono Ama-zon.com, la prima libreria online, e Iol.it, il servizio di posta elettro-nica di Italia Online.
Nasce il primo motore di ri-cerca italiano, Arianna.
Viene pubbli-cato Napster, il primo sistema di file sharing di massa.
Arriva la fibra ottica di Fastweb.Dopo 6 anni dalla sua fon-dazione, sbar-ca in Italia eBay.
Viene lanciata Wikipedia in lingua italiana.
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7MAGGIO 2016
INTERNET
1994 Video Online, il primo internet service provider, e Eugenio Con-tatore, pap di Arianna e fondatore nel 1998 di Digiland, la prima community in Italia. Insomma, due pionieri del digitale che hanno vissuto e partecipato a questa grande rivoluzione, dalle prime bbs e lentissimi modem dial-up a Internet come lo conosciamo oggi.
2001 20022003 2004
2005 200620162013
Viene lanciata Wikipedia in lingua italiana.
Nasce Facebook.Esplode in italia nel 2007.
Viene lanciato il primo set di licenze creati-ve commons, che rivoluzio-ner il diritto dautore sul web.
Apple lancia iTunes Music Store: 200.000 brani a 99 cen-tesimi con un milione di canzoni ven-dute nella pri-ma settimana.
Va in linea YouTube.
Nasce Twitter.Arriva Spotify, il servizio di streaming musicale in abbonamento che ha rivolu-zionato lindu-stria discogra-fica.
Sono 2.934.311 siti con suffis-so .it (al 21 aprile 2016).32 milioni di italiani usano internet una o pi volte a set-timana (dati Istat).
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Copertina
MAGGIO 20168
LAYLA PAVONE,pioniera della pubblicit digitale
Il 30 aprile 1986 si ricorda quei
tempi?
S, me li ricordo. Mi aveva affa-
scinato molto la notizia del primo
collegamento a Internet, ma non
ero ancora entrata nel magico
mondo della rete. Nel 1986 stavo
finendo luniversit, Scienze Poli-
tiche, e preparando la tesi dal tito-
lo La diffamazione a mezzo
stampa nel diritto anglosassone.
Poi nel 1988 ebbi la fortuna di es-
sere selezionata per partecipare al
primo master in Comunicazione
dimpresa e nuove tecnologie che
mi apr un mondo. Per la prima
volta si contaminavano due disci-
pline come la comunicazione e
linformatica. Erano gli albori di
internet, usavamo le prime bbs
(Bullettin board system) che ci
consentivano di collegarci con Si-
licon Valley via internet. Non po-
tete immaginare lemozione, per-
ch ero consapevole di partecipa-
re a una rivoluzione, quella del
mondo dellinformazione che og-
gi per molti scontata.
Cosa volevate fare?
stato un periodo incredibile. Era
ormai il 1994. Dal 1992 lavoravo
con Nichi Grauso in Polonia, era
proprietario ed editore del primo
quotidiano di informazione polac-
co, Zycie Warszawy, cartaceo natu-
ralmente, e aveva creato una syn-
dication televisiva, Polonia 1. Ave-
vamo fondato la prima concessio-
naria di pubblicit commerciale,
perch allora sui quotidiani polac-
chi cera soltanto la pubblicit clas-
sificata, i piccoli annunci testuali
dei privati. Ma alla fine del 1994
Nichi mi parl del fatto che voleva
vendere le aziende polacche e tor-
nare in Italia per fondare il primo
internet service provider, che poi
chiamammo Video Online. Mi
chiese di far parte della squadra
della startup, perch era a tutti gli
effetti una startup.
Si comprendeva la portata del fe-
nomeno?
Pochi ne erano consapevoli. Noi
stavamo costruendo da zero lof-
ferta di accesso alla rete ai privati,
la connessione i primi modem
dial-up erano lentissimi, 14.400
bit/s, non cera lAdsl e tanto meno
Amministratore delegato Industry Innovation Digital Magics .Nel 2007 la manager ha ricevuto il Premio Eccellenza Lido Vanni.
Copyrighted, https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=724882
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11MAGGIO 2016
la banda larga lo spazio web e
alcuni altri servizi alle aziende, per
poi, dopo solo qualche mese, ini-
ziare a pensare che anche la pubbli-
cit poteva essere un asset del mo-
dello di business di Video Online.
I primi banner avevano misure
oggi ridicole, 30x60 pixel, e vende-
vamo i contatti, le impression a 30
lire. Fu molto bello quel periodo,
ma anche molto difficile perch
eravamo sicuri che stavamo co-
struendo qualcosa di una portata
gigantesca, ma dal punto di vista
del business erano poche le perso-
ne e le aziende che sperimentavano
e i conti del business plan non tor-
navano.
Eravate troppo avanti?
S, questa la verit. Infatti nel
1996 si fece avanti Telecom Italia e
rilev il ramo dazienda Video
Online. Compr le nostre compe-
tenze, la nostra esperienza, e la
integr nel progetto Telecom
Online, dandone una forte accele-
razione. Dal punto di vista perso-
nale e professionale per io feci un
salto quantico. Ero una delle po-
chissime persone che conosceva
Internet, capendone le implicazio-
ni che da l a qualche anno avrebbe
avuto sulle aziende e fui chiamata
per collaborare nel business della
rete. Cos andai in Publikompass,
la concessionaria di pubblicit del
Gruppo Itedi-Fiat, nel 1997, e creai
la prima business-unit completa-
mente dedicata alla vendita degli
spazi web.
clienti, fidelizzandoli e acquisen-
done di nuovi. Infine, oggi, lulti-
ma frontiera della pubblicit onli-
ne il Programmatic buying, cio
la possibilit di gestire le campa-
gne di pubblicit multimediali:
testo, foto, video, audio, via web
e via mobile, attraverso piattafor-
me tecnologiche che consentono
di negoziare in maniera efficiente
domanda e offerta con la logica
del miglior offerente in tempo re-
ale ed efficace.
Oggi che era stiamo attraversando?
Siamo senzaltro nellera dei big
data, abbiamo miliardi di infor-
mazioni sugli utenti. Se usate be-
ne dal punto di vista commerciale
potrebbero abbattere quella so-
glia di fastidio che gli utenti tal-
volta provano nei confronti della
pubblicit online che pu risulta-
re invasiva o non desiderata. Oggi
lindustria della comunicazione
online deve fare i conti con le tec-
nologie di adblocking, ovvero
quei sistemi che impediscono le-
rogazione e la visualizzazione
della pubblicit sui siti. Questo
fenomeno sta crescendo moltissi-
mo e rischia di fare danni al busi-
ness della pubblicit. Bloccare la
pubblicit attraverso i software di
adblocking significa ammazzare
il mercato dellinformazione, ol-
Lei la pioniera
della pubblicit
digitale
La pubblicit,
dal 1996 ad oggi,
stata oggetto di continue metamor-
fosi grazie allavvento di nuovi
player e allo sviluppo continuo
della tecnologia. In principio erano
i banner, poi nel 2005 arriv Goo-
gle e la possibilit di farsi conosce-
re attraverso lutilizzo delle parole
chiave, il Search engine marketing.
Poi nel 2005-2006 si cominci a par-
lare di web 2.0 e cio della possibi-
lit da parte degli utenti di diven-
tare protagonisti della rete.
Lavvento dei social network.
S, arriv Facebook e cominci
lera dei social media a livello glo-
bale pensate che oggi gli utenti
di Facebook sono circa 1,7 miliar-
di e parallelamente una modali-
t di fare comunicazione per le
aziende totalmente innovativa.
Le aziende a quel punto si sono
ritrovate nude; il sesto potere,
quello degli utenti online, le ha
messe nelle condizioni di dover
rendere conto di tutto ci che fa-
cevano e di doverlo raccontare,
spiegare e condividere trasparen-
temente e onestamente, pena la
gogna mediatica digitale. Nacque
quindi una nuova disciplina lega-
ta alla reputazione online delle
aziende, che grazie al word of
mouth, ovvero le tecniche di viral
marketing, poteva costruire una
relazione diretta con i propri
Di Paul Clarke - Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=37435469
1991Timothy John Berners-Lee, invento-re insieme a Robert Caillau del Word Wide Web, pubblica il primo sito web al Cern di Ginevra. Dopo i primi anni in cui era stato usato solo dalla comunit scientifica, il Cern decise di mettere il www a disposizione del pubblico, rinunciando a ogni diritto dautore.
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Copertina
MAGGIO 201612
tre che dei social media. Ora, la
soluzione la cosiddetta native
advertising, cio la pubblicit
nativa che assume laspetto dei
contenuti editoriali nel quale
ospitata, cercando di generare lo
stesso interesse da parte degli
utenti.
Quale futuro?
Siamo ormai una societ total-
mente interconnessa, circondata
da tecnologie e da device, quasi
tutti con la possibilit di interagi-
re fra di loro. Oggi si parla di Iot,
Internet of things, la possibilit di
integrare e connettere qualunque
oggetto alla rete, dallabbiglia-
mento agli elettrodomestici,
dallauto agli strumenti legati al-
la salute delle persone. Anche in
questo caso sar una questione di
contenuti e di capacit di sfrutta-
re la tecnologia a nostro favore,
anche quando si tratta di pubbli-
cit, se possiamo definirla ancora
cos. Pensate ad esempio alla pos-
sibilit di connettere il frigorifero
a un sito di ricette, a sua volta
connesso con un e-commerce dal
quale si pu ordinare tutto ci che
serve per la cena e te lo consegna
a casa, pronto per essere cucinato.
E tutto gestito da unapp sul no-
stro smartphone. Pensate a tutto
lambito della salute di noi citta-
dini, la possibilit di essere assi-
stiti a casa evitando visite e de-
genze in ospedale ad esempio.
Alla tecnologia della realt im-
mersiva e alla possibilit di vive-
re esperienze originali e coinvol-
genti stando seduti sul divano. Io
vedo uno straordinario futuro
che gi presente grazie allinno-
vazione, vedo anche nuove op-
portunit di impiego, di lavoro,
nuove opportunit per le startup
che hanno la possibilit di inven-
tare nuovi prodotti, strumenti e
servizi.
Il 30 aprile 1986 lItalia si collega
per la prima volta a Internet, allo-
ra Arpanet. Si ricorda quei tempi?
Mi ero laureato da poco, a Pisa, in
Scienze dellInformazione. Cono-
scevo molto bene il Cnuce (Centro
nazionale universitario di calcolo
elettronico), ci andavo a far girare
qualche programma. Gi in quegli
anni, oltre ai temi della rete, si par-
lava, e non solo, di sintesi vocale,
linguistica computazionale, intelli-
genza artificiale, biomedica e tanto
altro ancora. Pisa pullulava di cen-
EUGENIO CONTATORE,una carriera tutta digitale
Ict executive con esperienza trentennale nella conduzione di reparti tecnologici di aziende leader internazionali. VP delle operation di ITnet e dello sviluppo di infrastrutture e soluzioni applicative per il mercato Ist e Msp.
tri di ricerca e noi giovani studenti
respiravamo quellaria magica I
temi relativi alla rete, tuttavia, li
avrei ritrovati pi in l, senza sa-
perlo. Il 30 aprile del 1986 ero infat-
ti a Ivrea, in Olivetti, a occuparmi
dei nuovissimi sistemi di video-
scrittura.
Da l in poi come ricorda i primi
anni di Internet, come impatto sul
business e sul lavoro?
Pur avendo fatto esperienza dei
primi servizi sulla rete verso la
-
13MAGGIO 2016
cominciai a lavorare in Italiaonli-
ne, il primo provider di accesso a
internet in Italia. Non cera molto:
laccesso a Internet, la posta, i
newsgroup e un sito di notizie che
si sviluppava secondo le logiche
televisive, per canali tematici.
Da l il passo per costruire nuovi
servizi fu veramente breve. Il pri-
mo ad arrivare fu Arianna, nel
96, un vero motore di ricerca,
non un catalogo, spe-
cializzato per la lingua
italiana. I numeri di
allora fanno sorridere:
le nostre connessioni
sulla rete erano di
10Mbps in Italia e
8Mbps allestero; 80
GB di disco sulle mac-
chine erano sufficienti
per indicizzare i siti
web locali Era chiaro
che il motore era una
guida indispensabile, non un ni-
ce to have, e in Italia non cera
nulla; presto Arianna super Al-
tavista in prestazioni e precisioni.
Con Arianna nacque il primo ser-
ver di pubblicit online, fatto in
casa, da noi a Pisa. Il potenziale
era enorme, ma il mercato non era
pronto. Nello stesso anno nacque
Iol Club, che aggregava servizi di
comunicazione, dalla chat ai siti
personali. Tanti altri bambini,
ricordo, fra cui il primo vero por-
tale italiano, Libero, con la stessa
dignit dei grandi Yahoo e Aol:
era il 99 Potrei parlare ancora
per ore di Cupido, di Libero Mail,
fine degli anni 80, lInternet che co-
nosciamo oggi lho incrociata in
Olivetti un po pi tardi. Lentusia-
smo, le capacit e la creativit non
ci avevano di certo abbandonati
nelle mille sperimentazioni dei no-
stri laboratori di ricerca di Pisa e di
Pozzuoli, dove sono nati tanti pro-
dotti innovativi. Ricordo la grande
novit del world wide web nel 93,
i primi motori di ricerca, Mosaic,
Netscape e pochi altri brand del
settore. Venivamo dalla grande no-
vit dei pc multimediali e dalla
comunicazione multimediale su
rete Isdn. I nostri centri di ricerca
erano tutti connessi e il lavoro
distribuito aveva acquistato moltis-
simo in produttivit. Lo stesso mer-
cato si era aperto, gi a partire dai
primi anni 90, a soluzioni nuove
come lOlivetti Pcc (Personal com-
munication computer), sviluppato
da noi a Pisa, primo precursore dei
moderni sistemi di desktop confe-
rencing, con tanto di audio, video,
lavagna e condivisione applicazio-
ni. Lo vendevamo a banche e istitu-
ti assicurativi per favorire quello
che oggi chiameremmo smart
working. Ma il www andava oltre
e il 93 fu di grande stimolo per
tuffarci nella rete a cercare soluzio-
ni nuove.
Lei uno dei pionieri di Internet
con il primo motore di ricerca ita-
liano (Arianna) e una community
(Iol Club), nuovi modi di fare busi-
ness. Cosa volevate fare?
Ricordo bene il 95, anno in cui
di Mall (sito di e-commerce), di
News2000 e pi tardi di Libero
Video.
A cosa puntavate?
A dare valore alla rete in termini
di servizi e, al contempo, costrui-
re un nuovo modello economico:
linterattivit built-in abilitava,
in modo naturale, levoluzione
del mondo del branding e dellad-
1998Nasce la community di Digiland, un social network dove registrandosi gratuitamente viene data la possibi-lit di pubblicare articoli html e po-ter chattare con altre persone con-nesse al portale.
-
Copertina
MAGGIO 201614
vertising verso unofferta mirata
e profilata. Abbiamo creato au-
dience e loyalty. Chi non co-
nosce Iol e Libero? Gran parte
della navigazione italiana passa
ancora da l, offerta inclusa. Il ve-
ro mercato, in Italia, arrivato
pi tardi, a partire dal 2007-2009,
direi, ma le idee erano quelle giu-
ste sin dal 1997. di persone e di realizzazioni so-
ciali, come DigiLife il primo
giornale editoriale fatto dalle per-
sone, molto prima che si parlasse
di blog. Dicevo prima di Cupido,
il servizio specializzato di Digi-
land per facilitare gli incontri in
rete. Anche questo ha contribuito
al fenomeno sociale: non era pro-
prio un sito di incontri o di
(speed-)dating, come si suol
dire, ma pi un gioco che ha di-
vertito tantissimi. Digiland di-
vent fenomeno di studi di evo-
luzione del sociale in rete. Cream-
mo anche il trova-amici e gli
spazi in rete, un lontano (nel sen-
so del tempo) prototipo di Face-
book. Poi ci fermammo perch
occorreva monetizzare; i costi
di gestione diventavano sempre
pi importanti. Nel mio ricordo,
questa stata la battaglia pi du-
ra. Credo che Facebook stia co-
minciando a vincerla adesso, do-
po molti anni di distanza dal
ritorno commerciale.
Quale futuro vede per Internet per
chi fa business e per i cittadini,
lavoratori e consumatori?
Mi viene in mente la definizione
di The Matrix, che un po come la
forza di Star Wars intorno a te.
Internet ormai pervasiva: nelle
cose che stanno intorno a noi ed
in noi, nelle cose che indossia-
mo e parlano Internet. Ha tra-
sformato leconomia, questo
certo: il mondo dellenter-
tainment, dalla musica ai giochi,
al cinema, si spostato sullonli-
ne; i servizi si sono spostati sul
cloud, non solo posta ma servizi
sociali, medici, di travelling, fi-
nance ecc. e in mobilit. Sempre di
pi Internet of things, insieme al-
la grande disponibilit di banda,
micro sensori e dispositivi par-
lanti, grandi fabbriche di ser-
ver, dati e tecnologie ci porteran-
no a percepire e vivere meglio la
realt intorno a noi.
Rifaresti tutto quello che hai fatto
con Internet?
Sono orgoglioso di quello che ho
fatto e delle persone che ho incon-
trato nel mio percorso. Da un certo
momento in poi, in Italia, tuttavia,
mancata la volont e il coraggio
di innovare, portandoci inevitabil-
mente a inseguire quando avrem-
mo potuto dire la nostra.
2009 Nasce WhatsApp, applicazione ba-sata sulla messaggistica istantanea multipiattaforma per smartphone. Oltre allo scambio di messaggi te-stuali possibile inviare immagini, video, audio, documenti, la propria posizione geografica e fare chiama-te VoIP con chiunque abbia uno smartphone dotato di connessione a Internet e abbia installato lappli-cazione.
2012Esce il primo tweet di Papa Benedetto XVI dallaccountPontifex.La comunicazione prosegue con Papa Francesco sui principali social network.
UN SORRISO SANO UN GIOIELLODA INDOSSAREOGNI GIORNO.
Villa Moroni, via Piazzolo 1, 24040 Stezzano (BG) - tel. 035.4541218 | Piazza Castello 5, 20121 Milano - tel. 02.877065centroimplantologico@tramonte.com | www.tramonte.com | cerca Centro Implantologico Tramonte su Facebook!
CENTRO IMPLANTOLOGICO TRAMONTE. LA CURA E IL BENESSERE DEL SORRISO.
Il Centro ImplantologicoTramonte propone servizi di alta qualit nei campi dellimplantologia, dellodontoiatria e della prevenzione. Il direttore sanitariodel Centro il dott. Silvano U. Tramonte, implantologo certicato con oltre40 anni di esperienza implantologica e fondatore della Bioimplantologia.
CONVENZIONE DIRETTA CON FASDAC.
Senza titolo-1 1 23/01/15 12.06
Ha fondato e gestito Digiland (evo-
luzione di Iol Club), la prima com-
munity in Italia. Come erano, a
quei tempi le community? Cosa
cambiato?
Nel 98 lanciammo Digiland, il
primo geocities italiano. Digi-
land divent in brevissimo il rife-
rimento delle community inter-
net italiane: se esiste, su Digi-
land, si diceva e non si parlava
solo di siti personali e di chat, ma
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15MAGGIO 2016
UN SORRISO SANO UN GIOIELLODA INDOSSAREOGNI GIORNO.
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MAGGIO 201616
Indagine
Legalit, sicurezza e innovazione per le citt di domani: un evento di #Prioritalia mette a disposizione le competenze dei manager per generare sviluppo
Eliana Sambrotta
LEADERSHIP CIVICHE PER LE
CITT DI DOMANI
E LEZIONI ammini-strative in vista nelle maggiori citt italia-ne e #Prioritalia, fe-dele alla sua mission, non sta a
guardare. E probabilmente lo far
ancor meno tra pochi mesi, quan-
do nuovi sindaci e relative giunte
si saranno insediati, visto che il
78% dei cittadini convinto che il
contributo attivo dei manager
nella governance cittadina sia
importante.
questo il dato che emerge
-
17MAGGIO 2016
dallindagine di G&G Associa-
ted effettuata per #Prioritalia a
mille italiani abitanti nelle 15
principali citt coinvolte a breve
nelle elezioni amministrative,
mentre legalit, sicurezza, inno-
vazione e forte spinta etica sono
le parole chiave che meglio defi-
niscono lidea delle citt di do-
mani.
La ricerca stata presentata il 26
aprile a Roma, durante levento
Leadership civiche per le citt
di domani: le competenze dei
manager per generare sviluppo
che si svolto allAra Pacis, alla
presenza anche del ministro per
le Riforme costituzionali e i rap-
porti con il parlamento Maria
Lindagine di G&G Associated stata effet-tuata per #Prioritalia con metodo cati a mille italiani abitanti nelle 15 principali citt coinvolte a breve nelle elezioni ammi-nistrative, campione rappresentativo di di-verse realt territoriali del Paese: 8 grandi centri (Torino, Milano, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari e Palermo) e 7 centri medi (Varese, Novara, Ravenna, Chioggia, Grosseto, Salerno e Cagliari).
Vedi il video sulleventohttp://bit.ly/1SY0IsM
La ricerca
Firenze Bari
5,86,0
5,9
Roma
Milano6,0
BolognaTorino
4,1
Napoli5,0
Palermo4,4
5,3Valori da
1 "pessima" a 10 "eccellente"
5,4
Media italiana
La qualit della vita nelle citt italiane
Fonte: G&G Associated
Elena Boschi. In tempi di forte
cambiamento e innovazione si
sente il bisogno di nuove moda-
lit di partecipazione alla costru-
zione del futuro delle citt e
quindi della loro vivibilit ha
commentato il ministro. Lim-
pegno dei manager verso linno-
vazione sociale e il supporto alla
governance delle citt esem-
plare, perch i manager sono co-
loro che devono far accadere le
cose. Per questo la politica non
pu che trarne beneficio.
-
Indagine
MAGGIO 201618
LindagineQuel che affiora inoltre dalla ri-
cerca sono le emergenze e i desi-
derata dei cittadini per le proprie
citt: la lotta alla corruzione
lintervento ritenuto pi urgente,
mentre il desiderio auspicato da
tutti in maniera trasversale
quello di maggiore sicurezza.
Gli intervistati inoltre esprimono
grave malessere urbano e profon-
do bisogno di legalit e sicurezza.
La qualit della vita mediamen-
te insufficiente (5,4 punti, giudi-
cata con una votazione da 1 pes-
sima a 10 eccellente). La citt che
mostra il disagio pi accentuato
Roma (4,1), subito seguita dalle
grandi citt del Sud (Palermo 4,4,
Napoli 5 e Bari 5,3).
La lotta alla corruzione ritenuta
la priorit assoluta ovunque (vo-
to medio 8,2), ma su tutti prevale
in negativo Roma (voto 9). La de-
nuncia, generalizzata e nota,
emerge per per la prima volta
cos netta a livello locale e tra i
giovani. poi palese e conse-
guente che gli effetti della man-
canza di legalit si riflettono su
tutti gli ambiti della vita di una
citt: dai servizi essenziali alla
mobilit, dal decoro urbano alla
riqualificazione delle periferie.
Tra i desideri espressi dai cittadini
primeggia la necessit di interven-
ti concreti e urgenti. Innanzitutto
in termini di sicurezza, voluta dal
41% del totale, ma pi che mai a
Napoli (59%), Bari (57%) e Bolo-
gna (56%). Poi si desiderano pi
opportunit di lavoro, in partico-
lare a Napoli (41%), Torino (39%)
e Palermo (31%), segno comunque
che, almeno per quanto riguarda
le citt del Sud, se da un lato la
mancanza di lavoro una ferita
sempre aperta, dallaltro non ci si
rassegna. Altre aspirazioni emer-
se per una citt migliore riguarda-
no lambiente e la sostenibilit; in
particolare la riduzione dellin-
quinamento richiesta soprattut-
to a Milano, Torino e Roma.
Infine ci si aspetta soprattutto un
migliore decoro urbano (56% del
campione), una migliore viabilit
(50%) e un potenziamento della
rete di trasporti pubblici (36%).
Da non trascurare, inoltre, la ri-
chiesta di riqualificazione e di
sviluppo delle periferie (23%),
ribadita dai cittadini di Napoli
(38%) e Milano (33%) pi di tutti.
Il contributo dei manager in questo quadro non troppo ro-
seo e in un clima di generale sfidu-
cia nella classe politica che i citta-
dini intervistati si sono mostrati
favorevoli a un ruolo dei manager
a sostegno della gestione operati-
va delle amministrazioni locali.
piLa TOP 10 degli interventi urgenti voluti nelle 15 citt analizzate
(voto da 1 a 10)
7,2
7,5
7,9
7,5
8,0
8,2
7,3
7,3
7,5
1. Corruzione e legalit2. Strade3. Trasporto pubblico4. Traffico5. Inquinamento6. Gestione degli appalti7. Riqualificazione delle periferie8. Sostegno alle nuove imprese9. Efficientamento degli uffici comunali
10. Verde pubblico
7,7
Fonte: G&G Associated
-
Indagine
MAGGIO 201620
Un contributo non solo diretto, ma
anche in termini di impegno civile
e disinteressato. Il 78% degli inter-
vistati, infatti, convinto che il
contributo attivo dei manager sia
importante per individuare e otti-
mizzare le risorse (92%), lavorare
per obiettivi e motivare le persone
(91%), gestire bene i conti (90%),
avere strategie a lungo termine
(89%), appassionarsi al proprio la-
voro (86%). Ma prima delle com-
petenze professionali, le aspettati-
ve dei cittadini verso una gover-
nance dei manager investono so-
prattutto il fronte etico: onest,
trasparenza, realismo.
Non vogliamo sostituirci alla po-
litica spiega Marcella Mallen, pre-
sidente di #Prioritalia e neppure
stiamo parlando di manager che
diventano sindaci o city manager.
Siamo nati quattro anni fa, proprio
per facilitare un coinvolgimento
dei manager nella societ, fuori e
oltre il loro ruolo professionale,
perch in questo paese in difficolt
Mirare bene gli investimenti
realmente utili per la collettivit
Le competenzedei manager
ritenute utili dai cittadini
Fonte: G&G Associated
58%
59%
59%
57%
61% 60%
Gestire bene i conti economici
coinvolgimento di supporto alla
governance delle citt.
Questa indagine, insieme al ri-
sultato di tre tavoli di lavoro ef-
fettuati con stakeholder su tema-
tiche precise (Imprenditorialit e
reti digitali, Innovazione sociale
e rigenerazione urbana, Econo-
mia circolare e sostenibilit dello
sviluppo) tenutisi sempre il 26
aprile poco prima dellevento in
plenaria, saranno alla base
dellimpegno di #Prioritalia nei
confronti dei prossimi sindaci e
giunte. In questo modo i mana-
ger potranno coinvolgere tutti i
cittadini a fare davvero innova-
zione sociale e supportare le am-
ministrazioni.
ciascuno deve sentirsi impegnato e
fare la sua parte per un rilancio
complessivo e competitivo. Ci fa
piacere sapere che i cittadini siano
favorevoli a un nostro maggiore
-
21MAGGIO 2016
22.INSERTO.BIALAS 13 03 2015 10:51 Pagina 67
-
a cura di Manageritalia
MAGGIO 201622
osse
rvator
ioOSSERVATORIO LEGISLATIVO
OPERATIVO IL PRESTITO IPOTECARIO VITALIZIO
T ra le novit fiscali del 2016 segnaliamo loperativit del Prestito ipotecario vitalizio (Piv) in vigore dal 2 marzo 2016, che costituisce unalternativa alla vendita in nuda
propriet di un immobile con cui monetizzare il valore
della casa, incassando subito i soldi. Cos il proprietario pu
convertire parte del valore dellabitazione in contanti per
soddisfare le proprie esigenze senza essere costretto a la-
sciare limmobile. Saranno poi gli eredi che dovranno sce-
gliere se riscattare la casa oppure venderla per saldare il
prestito (incassando leventuale differenza). Per accedervi
occorre avere almeno 60 anni. prevista la possibilit di
rimborsare il prestito in qualunque momento e si potranno
abbattere gli interessi con pagamenti rateali. Rispetto alla
legge varata nel 2005, oggi le regole dovrebbero offrire pi
tutele e trasparenza: resta in mano al soggetto finanziato
la piena titolarit e propriet della casa e, se gli eredi scel-
gono di vendere limmobile, questa operazione verr fatta
al valore di mercato.
Tra le novit pi rilevanti della nuova normativa rientrano le
opzioni per lestinzione del finanziamento: oltre al decesso
del richiedente, sar possibile estinguere il finanziamento
anche in caso di trasferimento completo o parziale dei reali
diritti di godimento sullabitazione posta in garanzia. In
pratica, in qualsiasi momento il proprietario potr estingue-
re anticipatamente il prestito vendendo o trasferendo diritti
reali sullimmobile a terzi.
Inoltre, gli interessi potranno essere rimborsati interamente
a scadenze prestabilite.
Altro aspetto rilevante riguarda il valore del debito da resti-
tuire, che non pu mai essere superiore al valore dellimmo-
bile venduto, cos gli eredi non dovranno rimborsare un
importo superiore a quello ricavabile dalla vendita della casa
ipotecata. E sotto il profilo fiscale viene confermata lappli-
cazione dellimposta sostitutiva agevolata dello 0,25%.
Il legislatore ha anche previsto che se chi chiede il finanzia-
mento coniugato o convivente more uxorio da almeno
cinque anni e risiedano nella casa, il contratto deve essere
sottoscritto da entrambi, anche se lappartamento di pro-
priet di uno solo di essi. Unica condizione indispensabile
che la coppia abbia compiuto 60 anni prima di firmare il
contratto: in questo modo il credito si estingue solo dopo la
morte di entrambi.
Per alcuni c il timore che i pensionati possano incassare un
prestito basso rispetto al valore della casa, lasciando agli
eredi un debito o la necessit di vendere limmobile. Per altri
si tratta di una forma di finanziamento alternativa ai canali
tradizionali che potr aiutare tanti cittadini a soddisfare le
esigenze di liquidit senza dover lasciare casa.
Resta da vedere adesso come gli istituti bancari daranno
attuazione alla nuova normativa, ufficializzando le loro of-
ferte commerciali.
http://bit.ly/dir5-1-16
CANONE RAI IN BOLLETTA: VIA LIBERA DAL CONSIGLIO DI STATO
arrivato il 27 aprile scorso dal consi-glio di Stato il via libera al decreto attuativo sulladdebito del canone Rai in
bolletta.
Il ministero dello Sviluppo economico
(nota 9668 del 20 aprile) ha precisato
che per apparecchio televisivo si inten-
de uno in grado di ricevere, decodifica-
re e visualizzare il segnale digitale terre-
stre o satellitare, direttamente o trami-
te decoder o sintonizzatore esterno.
stato quindi escluso che pc, tablet e
smartphone possano essere considerati
apparecchi televisivi.
LAgenzia delle entrate, nel frattempo,
ha emanato alcuni documenti applicati-
vi delle nuove norme. In particolare, con
il provvedimento del 24 marzo 2016, ha
definito le modalit per evitare laddebi-
to del canone tv in bolletta se in nessuna
delle abitazioni dove attivata lutenza
elettrica presente un apparecchio tv
proprio o di un componente della fami-
glia anagrafica. A tal fine occorre presen-
-
23MAGGIO 2016
Il ministro Padoan, nel corso di una recente audizione, ha espresso una cauta apertura alla possibilit di rendere pi flessibile il nostro sistema previdenziale.
Nellambito dellapprovazione del Def, nella risoluzione appro-
vata, per mettere un ulteriore punto fermo sul tema la
maggioranza parlamentare ha chiesto al governo di adottare ogni iniziativa utile a promuovere, nel rispetto degli obiettivi
di finanza pubblica, interventi in materia previdenziale volti a introdurre elementi di flessibilit per la pensione, anche con
la previsione di ragionevoli penalizzazioni, nonch interventi, anche selettivi, in particolare nei casi di disoccupazione invo-
lontaria e di lavori usuranti. Lipotesi al momento pi accreditata sembra quella del prestito pensionistico, considerandone
un minor impatto sulla finanza pubblica, con meccanismo differenziato in ragione dello status del percettore. Nelle in-
tenzioni del governo, dovrebbe poi assumere maggiore rilevanza la previdenza complementare. La linea di azione sembra
essere quella di coniugare la sostenibilit finanziaria del nostro sistema pensionistico con ladeguatezza delle prestazioni,
intendendosi per tale la combinazione di previdenza di base e previdenza complementare.
Il tema pensioni torna prepotentemente al centro del dibattito politico e televisivo. Speriamo invece che entri, soprattutto,
nellAgenda del governo. Siamo stanchi dei soliti annunci.
DEF E RIFORMA DELLE PENSIONI: VERSO LA FLESSIBILIT
tare unapposita dichiarazione sostituti-
va (valida per lanno di riferimento) tra-
mite il modello disponibile sul sito dellA-
genzia delle entrate:
http://bit.ly/dir5-3-16.Il modello di autocertificazione pu es-
sere utilizzato anche per segnalare che il
canone dovuto in relazione allutenza
elettrica intestata a un altro componente
della stessa famiglia anagrafica del qua-
le deve essere indicato il codice fiscale,
per comunicare la non detenzione di un
apparecchio tv da parte dellerede per le
abitazioni in cui lutenza ancora tem-
poraneamente intestata a un soggetto
deceduto, per comunicare la modifica
delle condizioni, ad esempio in caso di
acquisto di un televisore nel corso
dellanno, avvenuta successivamente al-
la presentazione di una precedente di-
chiarazione sostitutiva.
La dichiarazione si pu presentare in via
telematica o tramite posta con plico rac-
comandato senza busta indirizzandola
allufficio di Torino 1 (S.A.T. - Sportello
abbonamenti tv - CP 22 - 10121 Torino),
con allegata una fotocopia del proprio
documento didentit. La dichiarazione
si considera presentata nella data di spe-
dizione risultante dal timbro postale.
Inoltre, stato specificato che:
la dichiarazione presentata dal 17
maggio ed entro il 30 giugno 2016 ha
effetto per il canone dovuto per il se-
condo semestre solare del 2016;
la dichiarazione presentata dal 1 lu-
glio 2016 ed entro il 31 gennaio 2017
ha effetto per lintero canone dovuto
per lanno 2017;
in via transitoria per lanno 2016, per
le nuove utenze elettriche attivate nei
mesi di gennaio, febbraio e marzo
2016, la dichiarazione sostitutiva pre-
sentata entro il 16 maggio 2016 ha
effetto a decorrere dalla data di atti-
vazione della fornitura stessa.
Dal 2017 i termini di efficacia delle di-
chiarazioni di non detenzione saranno i
seguenti:
dichiarazione presentata dal 1 feb-
braio al 30 giugno: esonera dallobbli-
go di pagamento per il secondo seme-
stre dello stesso anno;
dichiarazione presentata dal 1 luglio
al 31 gennaio dellanno successivo:
esonera dallobbligo del pagamento
per lintero anno successivo.
Oltre a ci, per rendere quanto pi traspa-
rente e chiaro ladempimento, sul sito
dellAgenzia delle entrate sono state pub-
blicate una serie di faq che affrontano
alcuni aspetti particolari della disciplina:
http://bit.ly/dir5-3-16
-
Risorse umane
MAGGIO 201624
Una ricerca condotta dal Diversity management Lab della Sda Bocconi: in Italia solo il 21% delle imprese adotta politiche per la diversit, spesso relegate alla gestione delle donne e dei senior
Marco Lucarelli
I L DIVERSITY manage-ment, ossia la gestione e valorizzazione delle diver-sit negli ambienti di lavo-ro, ha ormai trentanni. Nato ne-
gli Stati Uniti e poi diffusosi nel
mondo grazie anche alla presen-
za locale delle multinazionali, ha
raggiunto in Europa tassi di ado-
zione importanti. Gi nel 2005 il
48% delle imprese dichiarava di
applicare politiche a tutela di de-
terminate fasce di collaboratori.
Percentuali in ulteriore crescita
anche grazie alle direttive dellU-
nione europea (Ue) a tutela della
parit di trattamento sul luogo di
lavoro.
La recente tavola rotonda tenuta-
si in Bocconi dal titolo Il meglio
della diversit: pratiche e perfor-
mance stata loccasione per
fare il punto sullo stato di ado-
zione del diversity management
in Italia. Durante lincontro sono
stati presentati i dati della ricerca
condotta dal Diversity manage-
ment Lab, centro di competenza
di Sda Bocconi che dal 1999 stu-
dia il tema della gestione della
diversit allinterno delle orga-
nizzazioni italiane. Il quadro che
ne emerge indica come ci sia an-
cora molto lavoro da fare: solo il
21% delle imprese intervistate
dichiara di adottare politiche per
la diversit, spesso relegate alla
gestione delle donne e dei lavo-
ratori anziani.
Partiamo dalle definizioni, cosa
avrebbero dovuto sapere le
aziende intervistate quando si
parla di gestione della diversit?
Per diversity management si
intende linsieme di politiche,
pratiche e azioni che hanno lo-
biettivo di valorizzare le diver-
sit degli individui nelle orga-
DIVERSITY A CHE PUNTO
-
25MAGGIO 2016
nizzazioni/luoghi di lavoro.
Dove per diversit si intende il
genere (essere uomo/donna),
let (le generazioni, essere gio-
vane/anziano), lorientamento
sessuale (essere omosessuale o
eterosessuale), letnia (avere ori-
gini differenti rispetto allItalia),
la disabilit (fisica o psichica), i
carichi familiari (avere/non
avere figli) ecc..
Come hanno risposto le aziende
intervistate? Il campione era
composto da direttori del perso-
nale di 150 aziende italiane con
pi di 250 dipendenti. Il questio-
nario stato somministrato con
metodo Cati nel mese di dicem-
bre 2014. I risultati, come antici-
pato, non sono confortanti. Il
76% degli intervistati risponde in
modo generico senza descrivere
casi concreti di applicazione nel-
le loro organizzazioni, cosa che
invece fa il 19%, in grado di spe-
cificare azioni, politiche e proget-
ti in corso per la gestione della
diversit in azienda. Il 5% non
in grado di dare nessuna defini-
zione.
A coloro che hanno risposto in
modo affermativo stato quindi
Per diversity management si intende linsieme di politiche e azioni
che hanno lobiettivo di valorizzare le diversit
degli individui nelle organizzazioni e nei
luoghi di lavoro
chiesto di specificare quali cate-
gorie si intendono incluse nella
definizione. Anche qui le rispo-
ste sono indicative delle azioni
da intraprendere per coprire il
gap informativo. Il concetto di
diversity management delle im-
prese italiane si concentra infatti
sul gender management, in par-
ticolare sulle donne (le tematiche
di genere sono coperte dall84%
delle imprese adottanti). A volte
tiene conto dellet e delle gene-
razioni (le tematiche legate alle-
t sono coperte dal 58% delle
imprese adottanti; il dato a livel-
lo internazionale pari all84%),
poche sono le imprese che si oc-
cupano di differenze etnico-cul-
turali.
MANAGEMENT:SIAMO
-
Risorse umane
MAGGIO 201626
La sintesi dei dati della ricercaI risultati della ricerca parlano
chiaro, in tema di politiche della
diversit, circa un terzo delle im-
prese ha dichiarato di non esse-
re assolutamente interessata ad
adottarle. Il tasso di adozione
da parte delle imprese intervista-
te del 21%. Il restante, il 79% che
non ha adottato, si divide tra un
51% che dichiara di essere inte-
ressato e/o sta valutando lado-
zione; un 29% che non ha adotta-
to e non interessato a far partire
nessuna attivit in tal senso.
Tra coloro invece che hanno ri-
sposto affermativamente, il di-
versity management una leva
per gestire il benessere dei lavo-
ratori, anche se solo il 23% ha
introdotto una figura responsa-
bile di queste iniziative e il 16%
ha creato ununit organizzativa
ad hoc.
Quali sono le effettive azioni im-
plementate dalle imprese che
hanno risposto affermativamen-
te allintervista? 80% di queste
dichiarano di utilizzare prati-
che e strategie per garantire che
il processo di selezione e carriera
siano equi, poche altre utilizza-
no pratiche pi specifiche come
programmi di formazione per
supportare il dipendente in alcu-
ne fasi della vita, come la mater-
nit o la malattia. Il grosso del
peso si sposta sul tema flessibili-
t, anche qui concentrato sul
mondo femminile. Il 100% del
campione mette a disposizione i
congedi facoltativi per materni-
t, il 67% per la paternit. Ancora
poco diffusi invece i servizi di
supporto alla gestione del tempo
familiare per entrambi i generi.
Tra etica e profittoI risultati migliorano se guardia-
mo alle aziende con pi di 1.000
addetti, dove il tasso di adozione
pi alto soprattutto nel settore
bancario, assicurativo e dei ser-
vizi, spesso multinazionali. Si
tratta di aziende che hanno com-
preso per prime che adottare
queste politiche conviene?
Aziende di consulenza come
McKinsey individuano una cor-
relazione tra adozione di queste
politiche e ritorno sul business.
Correlazione che per non emer-
ge dai dati raccolti dal Diversity
management Lab di Sda Bocconi
School of management che ha
analizzato 50 studi accademici
sul tema pubblicati dopo il 2000.
Analisi dalle quali non possibi-
le associare in modo diretto mi-
glioramenti della performance
aziendale con ladozione della
diversit in azienda. Le indica-
zioni del Diversity management
Lab suggeriscono di non guarda-
re ai soli risultati economici di
breve. Le politiche di gestione
della diversit rafforzano il lega-
me tra lazienda e il contesto so-
ciale in cui opera, oltre a costru-
ire ambienti di lavoro dove tutti
possono dare il meglio di s.
Questo il vero vantaggio per le
organizzazioni che vogliono de-
finirsi responsabili senza ca-
dere nella sola retorica.
+
+
Approccio etico giusto farlo,
una questione di diritti civili
Approccio retorico di facciata, solo per assecondare
le pressioni esterne. Manca un vero
interesse
Approccio responsabile giusto equilibrio tra diritti e orientamento al profitto,tutela gli interessi di tutti
gli attori, interni ed esterni allazienda
Approccio strumentale
opportunit per conquistare
nuovi segmenti di mercati
I 4 A P P R O C C I A LD I V E R S I T Y M A N A G E M E N T
-
CM
Y
CM
MY
CY
CMY
K
PaginaCARGEAS_195x275esec.pdf 1 21/05/15 15:41
-
Attualit
MAGGIO 201628
Emergenza clima: il global warming oltre i luoghi comuni e le controversie. Uno sguardo ai dati a nostra disposizione
Rolando Polli e Chiara Rejna
O RMAI noto a tutti: il 2015 stato lanno pi caldo di sempre, con una tempera-
tura media che ha supera-
to di 0,16C quella del
2014, record precedente, e
di ben 0,9C la media del
secolo scorso.
Da quando si effettuano re-
gistrazioni sistematiche, nel
1880, le temperature hanno
avuto diverse oscillazioni, ma dal
1960 le medie decennali hanno con-
tinuato a crescere, fino al picco dello
scorso anno (vedi grafico).
Dov la novit? Il global warming, bench
alcuni personaggi, uno su tutti il candidato
repubblicano Donald Trump, ritengano che rap-
presenti una grande e sopravvalutata bufala, ormai
un fatto assodato.
I ghiacci artici e i ghiacciai in ritirata, linnalzamento del
livello del mare, laumento dei danni provocati dagli eventi
climatici estremi come siccit e alluvioni, solo per citare
alcuni esempi, sono conseguenze gi oggi molto visibili.
Linverno estremo degli Stati Uniti e di New York stato
sotto gli occhi di tutti: dagli oltre 20C a Natale si passati
alla super tempesta di neve Jonas di fine gennaio, per arri-
vare al San Valentino record di questanno, con temperature
crollate fino a -18C.
MONDO FORNO
-
29MAGGIO 2016
MEDIA DECENNALE DELLA DIFFERENZA TRA LA TEMPERATURA MEDIAGLOBALE TERRESTRE E OCEANICA E LA MEDIA DEL XX SECOLO (=14C), 1880-2015
0,6
0,8
0,4
0,2
0,0
0,2
0,4
1880
-89
1890
-99
1900
-09
1910
-19
1920
-29
1930
-39
1940
-49
1950
-59
1960
-69
1970
-79
1980
-89
1990
-99
2000
-09
2010
-15
Fonte: IG Partners su dati NOAA
-
Attualit
MAGGIO 201630
Il problema della misurazione dei datiIn realt negli ultimi anni abbiamo
assistito a una controversia in me-
rito a un presunto rallentamento
della crescita delle temperature,
mostrato anche dallIpcc (Intergo-
vernmental panel on climate
change, un ente scientifico delle
Nazioni Unite focalizzato sui
cambiamenti climatici e insignito
del Nobel per la Pace nel 2007) in
pi fasi del suo assessment report
tra il 2013 e il 2014. Secondo lIpcc
laumento delle temperature nel
1998-2012 (+0,05C) sarebbe stato
inferiore a quello del 1951-2012
(+0,12C), segno che il global war-
ming stava diminuendo.
Tale rallentamento stato attri-
buito a numerosi fenomeni geolo-
gici e astronomici: la debolezza
dellultimo ciclo di attivit solare;
laumento dellattivit vulcanica
con relativo aumento di aerosol
nellatmosfera che riflette parte
della radiazione solare; lelevato
assorbimento di calore nelle acque
profonde degli Oceani Atlantico e
Pacifico. Tutto vero. Ma, come nei
migliori gialli, il colpevole molto
pi banale e in vista: in questo
caso la tecnica di raccolta e analisi
dei dati, come mostrato da un rap-
porto del Noaa del giugno 2015.
Il Noaa (National oceanic and at-
mospheric administration), la-
genzia americana dedicata allo
studio delle condizioni degli oce-
ani e dellatmosfera, rappresenta
oggi il punto di riferimento mon-
diale per la misurazione delle
temperature. Lo studio citato ha di
fatto mostrato che il presunto ral-
lentamento nella crescita delle
temperature era illusorio, frutto di
due distorsioni nella misura dei
dati solo recentemente superate
con alcuni accorgimenti metodo-
logici inseriti dal Noaa: lallinea-
mento dei dati rilevati con le navi,
usate in particolare prima degli
anni 70, con quelli pi recenti e
accurati rilevati con le boe, siste-
maticamente pi bassi; la redistri-
buzione delle stazioni di misura-
zione sparse sul pianeta, per ga-
rantire una copertura spaziale
omogenea e accurata.
La prova del nove data dallinse-
rimento nelle serie storiche dei
dati relativi agli ultimi tre anni,
che sembrano confermare che il
riscaldamento in continua e co-
stante crescita, in barba a chi si
ostina a sostenere il contrario.
Interventi urgenti per prevenire il disastroComunque la si voglia pensare og-
gi, il mondo caldo, molto pi
caldo di quanto non sia stato (al-
meno) dal 1880, anno in cui si sono
cominciate a misurare metodica-
mente le temperature del globo,
con una forte accelerazione dal
1970. Lo scorso anno sono state
circa 1C superiori al 1880. E non
solo colpa di El Nio, il fenomeno
climatico che (circa) ogni cinque
anni interessa latmosfera e riscal-
da le acque dellOceano Pacifico,
causando inondazioni soprattutto
lungo le coste dellAmerica meri-
dionale e centrale e forte siccit in
Australia e nel sud-est asiatico. Il
vero grande indiziato continua a
essere lelevata concentrazione di
CO2, il grande effetto collaterale
dello sviluppo che il mondo intero
cerca di contrastare e ridurre con
lefficienza energetica, le rinnova-
bili, le carbon tax, i sistemi di pol-
lution control.
Qualcuno potrebbe obiettare che
un aumento della temperatura di
1C non sia un granch. Niente di
pi sbagliato: solo a inizio dicem-
bre 2015 il mondo radunato nella
conferenza sul clima COP 21 a Pa-
rigi ha faticosamente trovato un
accordo per limitare laumento
della temperatura rispetto ai livelli
pre-industriali a 2C, soglia oltre la
quale gli scienziati ritengono che le
conseguenze sul pianeta indotte
dal riscaldamento sarebbero disa-
strose. Met dellincremento con-
sentito ce lo siamo gi giocato.
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Retribuzioni
MAGGIO 201632
La crisi economica ha livellato i brillanti progressi precedenti al 2007. Vediamo alcuni approfondimenti tratti da unanalisi sulle retribuzioni dellOsservatorio JobPricing
Mario Vavassori
QUANTOGUADAGNIAMO?
I L MERCATO DEGLI STIPENDI dei mana-ger, come noto, determinato dal rapporto tra domanda e offerta e, nellultimo decen-nio, gli elementi strutturali hanno subito tra-sformazioni profonde.
In particolare, fattori prima importanti come il
territorio della sede di lavoro, la industry e la dimen-
sione dellazienda passano in secondo piano rispet-
to alla domanda di lavoro, contratta in misura signi-
GNIAMO?
-
33MAGGIO 2016
QUANTOGUADAGNIAMO?
ageing, reso ancora pi significati-
vo a causa delle nuove regole di
permanenza nello status di occu-
pato ai fini pensionistici.
Per comprendere meglio le dina-
miche attuali partiamo dalla com-
posizione degli occupati e dai va-
lori nazionali medi nella retribu-
zione. I manager compongono
poco pi del 5% della forza lavoro,
con una retribuzione annua lorda
(ral) pari a 53.217 euro per i quadri
e a 104.266 euro per i dirigenti, a
fronte di un valore medio genera-
le che ammonta a 28.693 euro (ve-
di grafico).
Il 2007 ha dato il via a uninversio-
Composizione occupati Istat
Job Pricing ral media
Dirigenti
104.266
1,3%
Quadri
53.217
4,3%
Impiegati
30.624
35,5%
Operai
23.93758,9%
RAL MEDIA 2015 (VALORI IN EURO) VS OCCUPATI DIPENDENTI 2014-2015 (% SUL TOTALE OCCUPATI)
ficativa, e allofferta di lavoro,
aumentata non solo per lallegge-
rimento avvenuto di figure di co-
ordinamento e di direzione, ma
anche per effetto di una contem-
poranea crescita dellet media
delle persone in servizio. Un ulte-
riore fattore in gioco rappresen-
tato dal fenomeno dellactive
ne di rotta rispetto al periodo pre-
cedente, che ricordiamo brillante
e positivo. Il confronto tra i valori
medi del 2002 e quelli attuali de-
scrive ancora meglio la situazione;
siamo semplicemente passati da
La domanda di lavoro si contratta in misura
significativa, mentre lofferta aumentata anche per
lalleggerimento di figure di coordinamento
e di direzione
GNIAMO?
-
Retribuzioni
MAGGIO 201634
spetto allanno precedente, ma gli
stipendi dei dirigenti mostrano
uninversione di tendenza, con un
calo dell1,8% sul 2014, mentre ri-
mangono pressoch invariati
quelli dei quadri, a rafforzamento
Compensation mixI dati del 2015 mostrano un incre-
mento considerevole della quota di
retribuzione variabile nel compen-
sation mix: i dirigenti vedono un
aumento medio pari a 1.350 euro
(+12,9%), i quadri di 550 euro circa
(+23,2%).
Va tuttavia sottolineato come lin-
cremento delle retribuzioni sia stato
in particolare determinato dalla cre-
scita della quota variabile nel com-
pensation mix; crescita determinata
da un numero maggiore di lavora-
Nel 2015 le retribuzioni rimangono mediamente stabili rispetto al 2014, ma gli stipendi dei dirigenti mostrano un calo dell1,8%, mentre quelli dei quadri rimangono pressoch invariati
53,4%
26,2%
SETTORE DIRIGENTI QUADRI
90.996AGRICOLTURA
109.787SERVIZI FINANZIARI
104.266
50.688
112.722INDUSTRIA DI PROCESSO
104.293INDUSTRIA MANIFATTURIERA
55.552
55.113
99.084EDILIZIA 55.453
104.306UTILITIES 55.679
54.928
99.226SERVIZI 50.849
53.217
Tabella 3 - RAL MEDIA 2015 PER SETTORE E INQUADRAMENTO
INQUADRAMENTO
19.14116,6%
5.5369,9%
Tabella 1 - IL PESO DELLA RETRIBUZIONE VARIABILE
QUOTA VARIABILE NEL
COMPENSATION MIX
RETRIBUZIONE VARIABILE
ANNUA LORDA
QUADRI
DIRIGENTI
2.1776,9%
1.4716,0%OPERAI
IMPIEGATI
DIFFERENZAINQUADRAMENTO
42,4%
+21,2%
+24,4%
Tabella 2 - TREND 2014-2015 PERCETTORI VARIABILE
2014 2015
QUADRI
DIRIGENTI
30,3%
+22,9%
+36,7%
76,4%
66,8%
59,1%
67,0%OPERAI
IMPIEGATI
MEDIA NAZIONALE
106.339COMMERCIO 51.158
53,4%
26,2%
SETTORE DIRIGENTI QUADRI
90.996AGRICOLTURA
109.787SERVIZI FINANZIARI
104.266
50.688
112.722INDUSTRIA DI PROCESSO
104.293INDUSTRIA MANIFATTURIERA
55.552
55.113
99.084EDILIZIA 55.453
104.306UTILITIES 55.679
54.928
99.226SERVIZI 50.849
53.217
Tabella 3 - RAL MEDIA 2015 PER SETTORE E INQUADRAMENTO
INQUADRAMENTO
19.14116,6%
5.5369,9%
Tabella 1 - IL PESO DELLA RETRIBUZIONE VARIABILE
QUOTA VARIABILE NEL
COMPENSATION MIX
RETRIBUZIONE VARIABILE
ANNUA LORDA
QUADRI
DIRIGENTI
2.1776,9%
1.4716,0%OPERAI
IMPIEGATI
DIFFERENZAINQUADRAMENTO
42,4%
+21,2%
+24,4%
Tabella 2 - TREND 2014-2015 PERCETTORI VARIABILE
2014 2015
QUADRI
DIRIGENTI
30,3%
+22,9%
+36,7%
76,4%
66,8%
59,1%
67,0%OPERAI
IMPIEGATI
MEDIA NAZIONALE
106.339COMMERCIO 51.158
53,4%
26,2%
SETTORE DIRIGENTI QUADRI
90.996AGRICOLTURA
109.787SERVIZI FINANZIARI
104.266
50.688
112.722INDUSTRIA DI PROCESSO
104.293INDUSTRIA MANIFATTURIERA
55.552
55.113
99.084EDILIZIA 55.453
104.306UTILITIES 55.679
54.928
99.226SERVIZI 50.849
53.217
Tabella 3 - RAL MEDIA 2015 PER SETTORE E INQUADRAMENTO
INQUADRAMENTO
19.14116,6%
5.5369,9%
Tabella 1 - IL PESO DELLA RETRIBUZIONE VARIABILE
QUOTA VARIABILE NEL
COMPENSATION MIX
RETRIBUZIONE VARIABILE
ANNUA LORDA
QUADRI
DIRIGENTI
2.1776,9%
1.4716,0%OPERAI
IMPIEGATI
DIFFERENZAINQUADRAMENTO
42,4%
+21,2%
+24,4%
Tabella 2 - TREND 2014-2015 PERCETTORI VARIABILE
2014 2015
QUADRI
DIRIGENTI
30,3%
+22,9%
+36,7%
76,4%
66,8%
59,1%
67,0%OPERAI
IMPIEGATI
MEDIA NAZIONALE
106.339COMMERCIO 51.158
un valore medio per i dirigenti di
circa 90mila euro del 2002 agli at-
tuali 104mila euro e dai 40mila
euro di un quadro agli attuali
53mila euro.
Trend 2015-2014Nel 2015 le retribuzioni rimango-
no mediamente stabili, con un
trend positivo pari allo 0,1% ri-
delle dinamiche occupazionali
che abbiamo messo in luce sopra.
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37MAGGIO 2016
SETTORE
93.627 99.574 116.193INDUSTRIA DI PROCESSO
98.149 91.181 103.821INDUSTRIA MANIFATTURIERA
113.224 122.157
104.345 119.022
QUADRI
53.905 53.217 55.550INDUSTRIA DI PROCESSO
48.368 54.111 57.324INDUSTRIA MANIFATTURIERA
46.164 50.094 54.909
56.950 58.097
55.313 53.463
57.024 55.067COMMERCIO
91.96389.234 114.206 98.202 124.056COMMERCIO
Tabella 5 - RAL MEDIA DI DIRIGENTI E QUADRI PER SETTORE E DIMENSIONE AZIENDALE*
DIRIGENTI
RAL RALDIRIGENTI
136.996DIRETTORE GENERALE
122.570DIRETTORE AMMINISTRAZIONE,FINANZA E CONTROLLO
119.218DIRETTORE RISORSE UMANE
QUADRI
NATIONAL KEY ACCOUNT MANAGER
RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE E SVILUPPO
113.726DIRETTORE MARKETING
113.486DIRETTORE R&S
RESPONSABILE ACQUISTI
RESPONSABILE COMUNICAZIONE E RELAZIONI ESTERNE
Tabella 6 - RAL MEDIA PER POSIZIONI MANAGERIALI
61.241
57.211
52.807
56.617
57.656
109.631DIRETTORE ICT/SISTEMI INFORMATIVI
108.231DIRETTORE LOGISTICA E SUPPLY CHAIN
104.423DIRETTORE VENDITE ITALIA
RESPONSABILE CONTROLLO QUALIT DI PRODOTTO
RESPONSABILE LEGALE
PROJECT MANAGER / PROJECT LEADER
98.886DIRETTORE QUALIT
98.180DIRETTORE PRODUZIONE
RESPONSABILE COMMESSA
RESPONSABILE CONTABILIT CLIENTI
56.876
56.577
53.656
55.552
51.510
52.446 54.921 54.833 54.341
QUADRI
96.107
49.319
94.623 107.626 107.159 116.076
DIRIGENTI
Micro Piccola Media Medio-grande Grande
Tabella 4 - RAL MEDIA 2015 PER INQUADRAMENTO E DIMENSIONE AZIENDALE*
Micro Piccola Media Medio-grande Grande
RESPONSABILE SOFTWARE E APPLICAZIONI
SETTORE
93.627 99.574 116.193INDUSTRIA DI PROCESSO
98.149 91.181 103.821INDUSTRIA MANIFATTURIERA
113.224 122.157
104.345 119.022
QUADRI
53.905 53.217 55.550INDUSTRIA DI PROCESSO
48.368 54.111 57.324INDUSTRIA MANIFATTURIERA
46.164 50.094 54.909
56.950 58.097
55.313 53.463
57.024 55.067COMMERCIO
91.96389.234 114.206 98.202 124.056COMMERCIO
Tabella 5 - RAL MEDIA DI DIRIGENTI E QUADRI PER SETTORE E DIMENSIONE AZIENDALE*
DIRIGENTI
RAL RALDIRIGENTI
136.996DIRETTORE GENERALE
122.570DIRETTORE AMMINISTRAZIONE,FINANZA E CONTROLLO
119.218DIRETTORE RISORSE UMANE
QUADRI
NATIONAL KEY ACCOUNT MANAGER
RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE E SVILUPPO
113.726DIRETTORE MARKETING
113.486DIRETTORE R&S
RESPONSABILE ACQUISTI
RESPONSABILE COMUNICAZIONE E RELAZIONI ESTERNE
Tabella 6 - RAL MEDIA PER POSIZIONI MANAGERIALI
61.241
57.211
52.807
56.617
57.656
109.631DIRETTORE ICT/SISTEMI INFORMATIVI
108.231DIRETTORE LOGISTICA E SUPPLY CHAIN
104.423DIRETTORE VENDITE ITALIA
RESPONSABILE CONTROLLO QUALIT DI PRODOTTO
RESPONSABILE LEGALE
PROJECT MANAGER / PROJECT LEADER
98.886DIRETTORE QUALIT
98.180DIRETTORE PRODUZIONE
RESPONSABILE COMMESSA
RESPONSABILE CONTABILIT CLIENTI
56.876
56.577
53.656
55.552
51.510
52.446 54.921 54.833 54.341
QUADRI
96.107
49.319
94.623 107.626 107.159 116.076
DIRIGENTI
Micro Piccola Media Medio-grande Grande
Tabella 4 - RAL MEDIA 2015 PER INQUADRAMENTO E DIMENSIONE AZIENDALE*
Micro Piccola Media Medio-grande Grande
RESPONSABILE SOFTWARE E APPLICAZIONI
tori che ha percepito una retribuzio-
ne variabile. Tale dinamica pone in
essere una delle principali logiche
su cui le aziende dovrebbero con-
centrarsi nella definizione delle po-
licy retributive, ossia legare la retri-
buzione ai risultati raggiunti attra-
verso sistemi di incentivazione for-
malizzati.
Tradotto in numeri, rispetto al
2014, nel 2015 i dirigenti con una
quota variabile nel pacchetto retri-
butivo sono quasi il 75% e i quadri
quasi il 77%, con un aumento per-
centuale che varia dal 20 al 25%
(tabella 2).
Dirigenti: industria vs commercioAnalizzando i livelli retributivi
dei manager nei tre principali set-
tori (industria, commercio e ser-
vizi) quello dei servizi conferma,
come nel 2014, una ral media in-
feriore rispetto a industria e com-
mercio. Nel confronto fra questi
due ultimi settori, invece, i diri-
genti vengono in media retribuiti
meglio nellindustria di processo,
poi nel commercio e infine nellin-
dustria manifatturiera, mentre
lindustria garantisce in ogni caso
retribuzioni superiori per i qua-
dri. Questo potrebbe essere anche
in parte dovuto a una struttura di
governo differente nei due settori
(tabella 3).
Guardando al dettaglio delle in-
dustry, la ral media pi elevata
* Per azienda micro si intende fino a 10 dipendenti, per piccola da 11 a 50, per media da 51 a 250, per me-dio-grande da 251 a 1.000, per gran-de oltre 1.000
dipendenti.
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Retribuzioni
MAGGIO 201638
SETTORE
93.627 99.574 116.193INDUSTRIA DI PROCESSO
98.149 91.181 103.821INDUSTRIA MANIFATTURIERA
113.224 122.157
104.345 119.022
QUADRI
53.905 53.217 55.550INDUSTRIA DI PROCESSO
48.368 54.111 57.324INDUSTRIA MANIFATTURIERA
46.164 50.094 54.909
56.950 58.097
55.313 53.463
57.024 55.067COMMERCIO
91.96389.234 114.206 98.202 124.056COMMERCIO
Tabella 5 - RAL MEDIA DI DIRIGENTI E QUADRI PER SETTORE E DIMENSIONE AZIENDALE*
DIRIGENTI
RAL RALDIRIGENTI
136.996DIRETTORE GENERALE
122.570DIRETTORE AMMINISTRAZIONE,FINANZA E CONTROLLO
119.218DIRETTORE RISORSE UMANE
QUADRI
NATIONAL KEY ACCOUNT MANAGER
RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE E SVILUPPO
113.726DIRETTORE MARKETING
113.486DIRETTORE R&S
RESPONSABILE ACQUISTI
RESPONSABILE COMUNICAZIONE E RELAZIONI ESTERNE
Tabella 6 - RAL MEDIA PER POSIZIONI MANAGERIALI
61.241
57.211
52.807
56.617
57.656
109.631DIRETTORE ICT/SISTEMI INFORMATIVI
108.231DIRETTORE LOGISTICA E SUPPLY CHAIN
104.423DIRETTORE VENDITE ITALIA
RESPONSABILE CONTROLLO QUALIT DI PRODOTTO
RESPONSABILE LEGALE
PROJECT MANAGER / PROJECT LEADER
98.886DIRETTORE QUALIT
98.180DIRETTORE PRODUZIONE
RESPONSABILE COMMESSA
RESPONSABILE CONTABILIT CLIENTI
56.876
56.577
53.656
55.552
51.510
52.446 54.921 54.833 54.341
QUADRI
96.107
49.319
94.623 107.626 107.159 116.076
DIRIGENTI
Micro Piccola Media Medio-grande Grande
Tabella 4 - RAL MEDIA 2015 PER INQUADRAMENTO E DIMENSIONE AZIENDALE*
Micro Piccola Media Medio-grande Grande
RESPONSABILE SOFTWARE E APPLICAZIONI
per i quadri nellalimentare, se-
guito da assicurazioni e macchine
utensili, impianti industriali e
prodotti in metallo; in fondo alla
classifica le ral di turismo, archi-
tettura e servizi alla persona. La
ral media pi elevata per i diri-
genti si registra invece nel settore
assicurativo e della moda e lusso,
che staccano telecomunicazioni e
automotive, mentre il fanalino di
coda include industry come ser-
vizi alla persona e lagricolo.
Pi in generale, a livello di dina-
miche 2014-2015, chimica, metal-
lurgia e alimentare sono le tre in-
dustry che vedono il maggior
trend positivo nelle ral dei diri-
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-
39MAGGIO 2016
genti, con una crescita dal 3,7% al
4,5%, mentre energia e utilities e
trasporti e logistica sono i due
comparti maggiormente penaliz-
zanti, con un abbassamento me-
dio delle ral dal -4,1% al -4,9%.
Passando ai quadri, le retribuzio-
ni pi in crescita sono nelle indu-
stry delle agenzie per il lavoro e
dellenergia, mentre il calo mag-
giore stato rilevato nella grande
distribuzione e commercio al det-
taglio e nella metallurgia.
Il peso della dimensione aziendaleLo scarto della retribuzione media
in base alla dimensione aziendale
significativo. La tendenza gene-
rale, confermata anche allinterno
delle qualifiche manageriali,
quella che le retribuzioni crescano
allaumentare della dimensione
aziendale, sebbene spicchi leleva-
ta competitivit delle medie im-
prese, dove il livello retributivo
dei manager simile anzi, leg-
germente superiore a quello del-
le aziende medio-grandi e resta
superiore per i quadri anche ri-
spetto alle aziende con pi di mil-
le dipendenti, dove i dirigenti re-
gistrano invece la pi alta retribu-
zione media.
A livello di industria, le retribuzioni
sono decisamente superiori alla me-
dia nelle micro e nelle piccole azien-
de, mentre nel commercio pre-
miante, soprattutto per i dirigenti,
la dimensione sopra i 250 dipen-
denti.
I ruoli organizzativiIn ultimo, diamo uno sguardo alla
retribuzione media annua lorda di
alcune delle principali posizioni
per dirigenti e quadri. Nel primo
caso prevalgono come naturale
quelle di general management,
amministrazione & finanza e ri-
sorse umane. Nel secondo caso
quelle di carattere commerciale e
vendite seguite da hr e di coordi-
namento (tabella 6).
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Direttore Sanitario Dott. S. PaDuano - Via Gaslini, 1 - 20900 - Monza - Tel 039 20.22.489 - 347.22.98.071La struttura odontoiatrica aperta ai pazienti nei seguenti giorni e orari: Lun - Mar - Mer - Giov - Ven dalle 9,00 alle 12,00 e dalle 14,30 alle 19,30www.sorrisoesalute.it AMPIO PARCHEGGIO
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Mondo del lavoroLavoro manageriale
MAGGIO 201640
patto generazionale, il trasferimento
delle competenze, lobsolescenza dei
saperi nelle imprese. Ma necessario
capovolgere la prospettiva di analisi:
linvecchiamento un problema e un
costo solo se lo si subisce. necessario
possedere una visione dinamica nella
gestione delle risorse umane. Per Uma-
na lage management linsieme coe-
rente di risposte che le aziende e le
organizzazioni possono dare per mi-
gliorare il contributo professionale dei
singoli a tutte le et e in particolare di
quelli pi maturi. Per gli analisti e gli
operatori del settore la questione non
si esaurisce nella gestione delle et nel-
le aziende, ma in quella delle persone
nelle diverse fasi della loro vita lavora-
tiva, da quando entrano a quando sono
prossimi alluscita dallazienda, siano
questi giovani o anziani. Pi che parla-
re di et, insomma, si dovrebbe parlare
di persone e della loro capacit di con-
tribuire alla crescita dellazienda in cui
operano.
assodato che gran parte delle aziende
italiane non ha cognizione della propria
struttura demografica e della sua evo-
luzione. perci necessario partire
dallanalisi dei bisogni dellazienda per
approntare azioni mirate efficienti della
forza lavoro. Sia individualmente, dan-
do pi chance ai singoli di migliorarsi e
di integrarsi meglio, sia a livello aggre-
gato, riconoscendo quando questa for-
za non pi congrua con gli obiettivi
dellazienda.
Valorizzare lesperienzaLobiettivo ottimizzare le risorse per la
crescita e la massimizzazione dei profit-
ti dellazienda, considerando vincoli e
obiettivi. Ma anche migliorare il benes-
C ostante invecchiamento genera-le della popolazione, allunga-mento dellaspettativa di vita, aumento dellet dei lavoratori nelle
aziende: tre fattori interrelati che, se non
adeguatamente gestiti, rischiano di met-
tere in crisi lorganizzazione delle risorse
umane nelle imprese italiane. Umana,
agenzia per il lavoro di Venezia, ha con-
centrato il lavoro di una squadra compo-
sta da demografi, sociologi, economisti
sul tema dellage management, sul go-
verno delle et nelle imprese. Un anno
di studi che ha portato a organizzare nel
giugno dellanno scorso, in collaborazio-
ne con Il Sole 24 Ore, un convegno a
Milano che ha suscitato un ottimo con-
senso in termini di analisi e strategia di
approccio al fenomeno, oltre che a
uneccellente adesione di pubblico qua-
lificato.
Uno dei casi di studio evidenziati da
Umana rileva come nel 1980 ogni 10
uscite dal lavoro erano sostituite da 17
nuovi inserimenti, mentre si prevede che
nel prossimo decennio questa propor-
zione si riduca a sette ogni dieci lavora-
tori in quiescenza.
Anticipare i mutamenti demograficiStiamo assistendo a una profonda tra-
sformazione della societ e del mondo
del lavoro e cos come per i cambia-
menti tecnologici e quelli di mercato,
anche i mutamenti demografici richie-
dono alle imprese capacit di anticipa-
zione.
Affrontare il tema con una strategia
mirata dunque oggi prioritario: solo
affrontando la questione dellet nelle
aziende possiamo realizzare fin da su-
bito quegli strumenti per gestire lim-
La questione generazionale in azienda: una visione dinamica delle risorse umaneMaria Raffaella Caprioglio
L ET NON UN PROBLEMA
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41MAGGIO 2016
sere dei lavoratori perch strettamen-
te legato alla produttivit valorizzan-
do le competenze, le potenzialit e la
compatibilit con le loro preferenze.
Significa considerare linvecchiamento
individuale non come un problema, ma
come levoluzione della persona, nelle
diverse fasi della vita, ciascuna con spe-
cificit da valorizzare e potenziali rischi
da gestire. Un processo che mira a far
crescere una cultura aziendale capace
di diffondere i valori che i senior posso-
no offrire in termini di esperienze e
competenze.
necessario aiutare le persone a diven-
tare attori della propria vita professio-
nale. Aiutare i lavoratori a compiere la
transizione verso una piena assunzione
di responsabilit sulla propria vita pro-
fessionale. Incentivare il processo di
self empowerment: ovvero avere con-
sapevolezza delle proprie potenzialit
in et matura e generare la propensio-
ne a rimettersi in gioco, dentro
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