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D. Lgs. 81/2008 - Testo Unico Sicurezza Ing. Maria Rosaria Merolla
AIM2001 - Tecnico della ripresa e del Montaggio di immagini per la realizzazione
di programmi televisivi, documentari e
riprese cinematografiche per la produzione di film 1
D. Lgs. 81/2008
Testo Unico Sicurezza
Tecnico della Ripresa e del Montaggio di immagini per la realizzazione di
programmi televisivi , documentari e riprese cinematografiche per la
produzione di film Ing. Maria Rosaria MerollaIng. Maria Rosaria MerollaIng. Maria Rosaria MerollaIng. Maria Rosaria Merolla1
2
D. Lgs. 81/2008 - Testo Unico Sicurezza Ing. Maria Rosaria Merolla
AIM2001 - Tecnico della ripresa e del Montaggio di immagini per la realizzazione
di programmi televisivi, documentari e
riprese cinematografiche per la produzione di film 2
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D. Lgs. 81/2008 - Testo Unico Sicurezza Ing. Maria Rosaria Merolla
AIM2001 - Tecnico della ripresa e del Montaggio di immagini per la realizzazione
di programmi televisivi, documentari e
riprese cinematografiche per la produzione di film 3
5
Panoramica delle norme
vigenti in Italia in materia di
sicurezza e salute nei luoghi
di lavoro
6
D. Lgs. 81/2008 - Testo Unico Sicurezza Ing. Maria Rosaria Merolla
AIM2001 - Tecnico della ripresa e del Montaggio di immagini per la realizzazione
di programmi televisivi, documentari e
riprese cinematografiche per la produzione di film 4
Elenco non
esaustivo delle
norme vigenti in
Italia
Codice Civile (16 marzo 1942) - Art. 2087 *
"Tutela condizioni di lavoro“
D.P.R. 27 aprile 1955 n. 547 *
"Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro“
D.P.R. 19 marzo 1956 n. 303 *
"Norme generali per l’igiene del lavoro"
D.P.R. 7 gennaio 1956 n. 164
"Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro
nelle costruzioni“
D.P.R. 20 marzo 1956 n. 320
"Norme per la prevenzione degli infortuni e l’igiene del lavoro
in sotterraneo"
D.M. 12 settembre 1958, 10 agosto 1984
"Registro infortuni“
D.M. 28 luglio 1958, 12 marzo 1959, 22 aprile 1963
"Presidi medico-chirurgici e farmaceutici aziendali“7
D.M. 12 settembre 1959, 13 luglio 1965 e D.M. 519/93
"Verifiche e controlli infrastrutture“
Legge 5 marzo 1963 n. 292, Legge 20 marzo 1968 n. 419
"Vaccinazione antitetanica obbligatoria“
Legge 19 marzo 1970 n. 300 *"Statuto dei diritti dei lavoratori“
D.P.R. 1124/65, D.M. 18/4/1973, D.P.R. 336/94"Assicurazione obbligatoria contro infortuni e
malattie professionali“
Legge 5 marzo 1990 n. 46"Norme per la sicurezza degli impianti“
D.P.R. 6 dicembre 1991 n. 417"Regolamento di attuazione della legge n. 46 del 5/3/1990, in materia di sicurezza degli impianti“
Elenco non
esaustivo delle
norme vigenti in
Italia
8
D. Lgs. 81/2008 - Testo Unico Sicurezza Ing. Maria Rosaria Merolla
AIM2001 - Tecnico della ripresa e del Montaggio di immagini per la realizzazione
di programmi televisivi, documentari e
riprese cinematografiche per la produzione di film 5
D.Lgs. 15 agosto 1991 n. 277*
"Attuazioni delle direttive n. 80/1107/CEE, n.
86/188/CEE, in materia di protezione dei lavoratori
contro i rischi derivanti da esposizione ad agenti
chimici, fisici e biologici durante il lavoro, a norma
dell’art. 7 della legge 30 luglio 1990, n. 212“
Direttiva 493/94 e 92/58/CEE del 24 giugno 1992
"Segnaletica di sicurezza sul posto di lavoro“
Legge 5 febbraio 1992 n. 104
"Legge quadro per l’assistenza, l’integrazione
sociale e i diritti per le persone handicappate“
D.Lgs. 19 settembre 1994 n. 626 *"Attuazione delle direttive 89/391/CEE, 89/654/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE,
90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE e 90/679/CEE, riguardanti il miglioramento della
sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro“
Elenco non
esaustivo delle
norme vigenti in
Italia
9
D.Lgs. 19 dicembre 1994 n. 758
"Modificazioni alla disciplina sanzionatoria in materia
di lavoro“
Circolare 7 agosto 1995 n. 102/95 Ministero del
Lavoro e della Previdenza Sociale
"Prime direttive per l’applicazione del D.Lgs.626/94“
Circolare 29 agosto 1995 n. P1564/4146 Ministero
Interno
"Chiarimenti sugli adempimenti di prevenzione e
protezione antincendi D.Lgs. 626/94
D.Lgs. 19 marzo 1996 n. 242 *
"Modifiche ed integrazioni al D.Lgs. 626/94“
D.P.R. 24 luglio 1996 n. 459
"Regolamento di attuazione della"Direttiva macchine"
89/392/CEE"
Elenco non
esaustivo delle
norme vigenti in
Italia
10
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D.Lgs. 14 agosto 1996 n. 493
"Attuazione della direttiva 92/58/CEE, concernente le
prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e/o
di salute nel luogo di lavoro“
D.Lgs. 25 novembre 1996 n. 645
D.Lgs. 2 gennaio 1997 n. 10
"Attuazione delle direttive 93/68/CEE, 93/95/CEE e
96/58/CEE relativa ai dispositivi di protezione
individuale"
D.M. 17 gennaio 1997
"Elenco delle norme armonizzate concernente
l’attuazione della Direttiva 89/686/CEE, relativa ai
dispositivi di protezione individuale“
D.Lgs. 3 febbraio 1997 n. 52
"Attuazione della direttiva 92/52/CEE, concernente la
classificazione,imballaggio ed etichettatura delle
sostanze pericolose“
Elenco non
esaustivo delle
norme vigenti in
Italia
11
D.M. (Ministero Interno) 19 marzo 1997
D.M. (Ministero Interno) 10 marzo 1998 *
“Criteri generali di sicurezza antincendio e per la
gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro”Elenco
non esaustivo
dellenorme
vigenti in Italia
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riprese cinematografiche per la produzione di film 7
Schema riassuntivo dei Titoli della 81/2008
13
Il D.Lgs. 81/08 – Titolo I
Titolo Sintesi
I Principi comuni
Capo I - Disposizioni generali
Capo II - Sistema istituzionale
Capo III - Gestione della prevenzione nei luoghi di lavoro
Capo IV - Disposizioni penali
È il titolo fondamentale per la definizione di compiti e attribuzioni
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Il D.Lgs. 81/08 – Titolo II
Titolo Sintesi
IILuoghi di lavoro
Capo I - Disposizioni generali
Capo II - Sanzioni
È un titolo molto analitico che rimanda a un puntuale elenco delle caratteristiche dei luoghi di lavoro
Allegato IV che ricalca l’ex DPR 303/56
15
Il D.Lgs. 81/08 – Titolo III
Titolo Sintesi
IIIUso delle
attrezzature di lavoro e dei dispositivi diProtezione individuale
Capo I - Uso delle attrezzature di lavoro
Capo II - Uso dei dispositivi di protezione individuale
Capo III - Impianti e apparecchiature elettriche
È il titolo in cui sono state inserite fondamentali novità sulla gestione delle macchine
Decreti su verifiche e formazione
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Il D.Lgs. 81/08 – Titolo IV
Titolo Sintesi
Titolo IV - Cantieri temporanei o mobili
Capo I - Misure per la salute e sicurezza nei cantieri temporanei o mobili
Capo II - Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle costruzioni e nei
lavori in quota
Capo III - Sanzioni
È il titolo che ha unito le normative precedenti sui cantieri. Il Capo II si applica anche fuori dei cantieri
Allegati X-XXIII su piani di sicurezza, apprestamenti ecc.
17
Il D.Lgs. 81/08 – Titolo V
Titolo Sintesi
VSegnaletica di salute
e sicurezza sul lavoro
Capo I - Disposizioni generali
Capo II – Sanzioni
È il titolo che definisce la comunicazione visuale e gestuale
Allegati XXIV-XXXII sulla segnaletica visiva e gestuale.
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Il D.Lgs. 81/08 – Titolo VI
Titolo Sintesi
VIMovimentazione
manuale dei carichi
Capo I - Disposizioni generali
Capo II – Sanzioni
È uno dei pochi titoli che citano una norma internazionale
Allegato XXXIII con indicazioni per VDR e prevenzione
19
Il D.Lgs. 81/08 – Titolo VII
Titolo Sintesi
VIIAttrezzature munite
di videoterminali
Capo I - Disposizioni generali
Capo II - Obblighi del datore di lavoro, dei dirigenti e dei preposti
Capo III – Sanzioni
È un titolo che va integrato con un decreto che non è stato inserito nel D.Lgs. 81/08
Allegato XXXIV sulle caratteristiche della postazioni di lavoro.
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Il D.Lgs. 81/08 – Titolo VIII
Titolo Sintesi
VIIIAgenti fisici
Capo I - Disposizioni generali
Capo II - Protezione dei lavoratori contro i rischi di esposizione al rumore durante il lavoro
Capo III - Protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a vibrazioni
Capo IV - Protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a campi elettromagnetici
Capo V - Protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a radiazioni ottiche artificiali
Capo VI - Sanzioni
Titolo molto articolato su più fattori di rischio 21
Il D.Lgs. 81/08 – Titolo IXTitolo Sintesi
IXSostanze pericolose
Capo I - Protezione da agenti chimici
Capo II - Protezione da agenti cancerogeni e mutageni
Capo III - Protezione dai rischi connessi all’esposizione all’amianto
Capo IV – Sanzioni
Titolo che ha allineato precedenti decreti e norme tecniche
Allegati XXXVIII-XLIII su limiti di esposizione e norme tecniche.
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Il D.Lgs. 81/08 – Titolo X
Titolo Sintesi
X – Esposizione ad agenti biologici
Capo I - Disposizioni generali
Capo II - Obblighi del datore di lavoro
Prevede specifiche misure di controllo per tipi di agenti e riguarda anche gli AB non intenzionalmente immessi nel ciclo produttivo
Allegati XLIV-XLVIII sulla classificazione degli agenti e le relative misure di contenimento / prevenzione.
23
Il D.Lgs. 81/08 – Titolo XI
Titolo Sintesi
XIProtezione da
atmosfere esplosive
Capo I - Disposizioni generali
Capo II - Obblighi del datore di lavoro
Capo III - Sanzioni
È un titolo che richiama in allegato le norme per la classificazione delle aree
Allegati XLIX-LI sulla classificazione delle aree.
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Il D.Lgs. 81/08 – Titolo XII - Poteri direttivi
Titolo XII: Disposizioni in materia penale e di procedura penale
Il ruolo di DL, dirigente e preposto si assumono anche in funzione dei poteri e delle attività attuate nel concreto
Contiene il fondamentale principio dell’esercizio di fatto dei poteri direttivi:
• Le posizioni di garanzia relative ai soggetti di cui all’articolo 2, comma
1, lettere b), d) ed e), gravano altresì su colui il quale, pur sprovvisto di
regolare investitura, eserciti in concreto i poteri giuridici riferiti a
ciascuno dei soggetti ivi definiti.
25
Il D.Lgs. 81/08 – Titolo XIII
Titolo XIII: Norme transitorie e finali
Prevede l’abrogazione di tutte le norme precedenti inserite
all’interno del testo e delle indicazioni specifiche sull’entrata in
vigore di adempimenti particolari.
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Art. 2Definizioni
LAVORATORE: persona che, indipendentemente dalla
tipologia contrattuale, svolge un’attività lavorativa nell’ambito
dell’organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato,
con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un
mestiere, un’arte o una professione
DATORE DI LAVORO: soggetto titolare del rapporto di
lavoro con il lavoratore, che ha la responsabilità
dell’organizzazione stessa. Esercita potere decisionale e di
spesa
AZIENDA: complesso della struttura organizzata dal
datore di lavoro, pubblico o privato 27
DIRIGENTE: persona che, in ragione delle competenze
professionali e di poteri gerarchici e funzioni adeguati alla
natura dell’incarico conferitogli, attua le direttive del datore di
lavoro organizzando l’attività lavorativa e vigilando su di essa
PREPOSTO: persona che, in ragione delle competenze
professionali e di poteri gerarchici e funzioni adeguati alla
natura dell’incarico conferitogli, sovrintende all’attività
lavorativa e garantisce l’attuazione delle direttive ricevute,
controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori
ed esercitando un funzionale potere di iniziativa
RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONEE PROTEZIONE: persona in possesso delle capacità e dei
requisiti professionali, designata dal datore di lavoro a cui
risponde, per coordinare il servizio di prevenzione e protezione
dai rischi28
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ADDETTO AL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE: persona in possesso delle capacità e dei
requisiti richiesti
MEDICO COMPETENTE: medico in possesso dei titoli
richiesti (specializzazione in medicina del lavoro, medicina
preventiva, tossicologia industriale, etc.) che collabora con il
datore di lavoro ai fini della valutazione dei rischi, nominato
dallo stesso per effettuare sorveglianza sanitaria (attraverso
protocolli sanitari definiti in f.ne dei rischi previsti)
RAPPRESENTANTE LAVORATORI PER LA SICUREZZA: persona eletta o designata per rappresentare
i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e della
sicurezza durante il lavoro:
1 se i lavoratori sono <= 200
3 se 201 <= lavoratori<= 1000
6 se i lavoratori >= 100129
SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE DAIRISCHI: insieme delle persone, sistemi e mezzi esterni o
interni all’azienda, finalizzati all’attività di prevenzione e
protezione dai rischi professionali per i lavoratori
SORVEGLIANZA SANITARIA: insieme degli atti medici
finalizzati alla tutela dello stato di salute e sicurezza dei
lavoratori in relazione all’ambiente di lavoro, ai fattori di rischio
professionali e alle modalità di svolgimento dell’attività
lavorativa
PREVENZIONE: complesso delle disposizioni o misure
necessarie anche secondo la particolarità del lavoro,
l’esperienza tecnica, per evitare o diminuire i rischi
professionali, nel rispetto della salute della popolazione e
dell’integrità dell’ambiente esterno
SALUTE: stato di completo benessere fisico, mentale e
sociale non consistente solo in un’assenza di malattia o
infermità30
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SISTEMA DI PROMOZIONE DELLA SALUTE ESICUREZZA: complesso dei soggetti istituzionali che
concorrono, con la partecipazione delle parti sociali, alla
realizzazione dei programmi di intervento finalizzati a
migliorare le condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori
VALUTAZIONE DEI RISCHI: valutazione globale e
documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei
lavoratori presenti nell’ambito dell’organizzazione in cui essi
prestano la propria attività, finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad
elaborare il programma delle misure atte a garantire il
miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza
PERICOLO: proprietà o qualità intrinseca di un determinato
fattore avente il potenziale di causare danni31
RISCHIO: probabilità, di raggiungimento del livello
potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di
esposizione ad un determinato fattore o agente oppure alla
loro combinazione
FORMAZIONE: processo educativo attraverso il quale
trasferire ai lavoratori ed agli altri soggetti del sistema di
prevenzione e protezione aziendale conoscenze e procedure
utili alla acquisizione di competenze per lo svolgimento in
sicurezza dei rispettivi compiti in azienda e alla
identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi
INFORMAZIONE: complesso delle attività, dirette a fornire
conoscenze utili alla identificazione, alla riduzione e alla
gestione dei rischi in ambiente di lavoro32
D. Lgs. 81/2008 - Testo Unico Sicurezza Ing. Maria Rosaria Merolla
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INFORTUNIOUn evento si definisce infortunio se si verificano
congiuntamente 4 condizioni:
� NON VOLUTO
� AD ACCADIMENTO IMPROVVISO
� DELL’ORGANISMO UMANO
� IN OCCASIONE DI LAVORO
RISCHIO
RISCHIO = PROBABILITA’ evento + CONSEGUENZE dei danni
33
Esempio di metodologia per la VDR
• RISCHIO = PROBABILITA’ X GRAVITA’– 1 = IMPROBABILE = L' evento dannoso è improbabile. La sua
manifestazione è legata al contemporaneo verificarsi di più eventi sfavorevoli indipendenti e poco probabili.
– 2 = POSSIBILE = L'evento dannoso è poco probabile ma possibile. La sua manifestazione è legata al contemporaneo verificarsi di più' eventi sfavorevoli e di probabilità non trascurabile.
– 3 = PROBABILE = L'evento dannoso è probabile. La sua manifestazione è legata al verificarsi di eventi sfavorevoli che si sono già verificati.
– 4 = FREQUENTE = L'evento dannoso è molto probabile. La sua manifestazione è legata al verificarsi di eventi sfavorevoli frequenti che si sono già verificati in altri casi.
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Esempio di metodologia per la VDR
• RISCHIO = PROBABILITA’ X GRAVITA’– 1 = LIEVISSIMO = Il danno ( lesione o patologia ) è rapidamente
reversibile e di scarsa entità che non comporta l'abbandono del posto di lavoro.
– 2 = LIEVE = Il danno comporta una parziale limitazione funzionale reversibile in pochi giorni con completo ripristino della capacità lavorativa.
– 3 = GRAVE = Il danno è di media entità e comporta una limitazione funzionale temporanea reversibile solo dopo un certo periodo di prognosi.
– 4= GRAVISSIMO = Il danno è irreversibile e comporta una riduzione parziale ma permanente della capacità lavorativa o l'inabilità totale o la morte.
35
P
4 4 8 12 16
3 3 6 9 12
2 2 4 6 8
1 1 2 3 4
1 2 3 4 G
Elevato = 12-16
Notevole = 8-9
Accettabile = 3-6
Basso 1-2
Esempio di metodologia per la VDR
Il rischio risulta calcolato come prodotto P x G = R con una rappresentazione a matrice
36
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INFORTUNIO SUL LAVOROAlterazione dell’organismo da cause violente
in occasione di lavoro da cui sia derivata la
morteoppure
una inabilità permanente al lavoro
(assoluta o parziale)
oppure
una inabilità temporanea assoluta che porti
all’astensione dal lavoro per più di 3 giorni37
Schema Organizzazione
Aziendale
DIRIGENTIPREPOSTI
ADDETTI ANTINCENDIO
ADDETTI PRIMO
SOCCORSOMEDICO
COMPETENTE
RLS
LAVORATORI
ASPP
RSPP
DL
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Schema Organigramma Generale
DL
Dirigente Dirigente Dirigente
Preposto Preposto Preposto Preposto Preposto Preposto
Lavoratori Lavoratori Lavoratori Lavoratori Lavoratori Lavoratori
RSPPMC
RLS
39
Datore di lavoroTitolare del rapporto di lavoro
Responsabile dell’impresa o dell’unità produttiva
Valutare i rischi
EVITARE I RISCHI 40
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Datore di lavoro
41
Obblighi del Datore di lavoro(art. 18 D. Lgs. 81/2008)
� Evitare i rischi
� Valutare i rischi che non possono essere evitati
� Per quanto possibile, ridurre i rischi alla fonte
� Adeguare il lavoro all’uomo opportuno ambiente
di lavoro,attrezzature
e metodi di produzione
� Aggiornare le misure di sicurezza (evoluzione tecnica)
� Sostituire ciò che è pericoloso con quello che non lo è o
lo è meno
� Dare priorità alle misure di protezione collettiva
� INFORMARE I LAVORATORI
� FORMARE I LAVORATORI 42
D. Lgs. 81/2008 - Testo Unico Sicurezza Ing. Maria Rosaria Merolla
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Servizio di Prevenzione e ProtezioneArt. 33 D.Lgs. 81/2008
Il Servizio di Prevenzione e Protezione dai rischi provvede a :
• individuazione dei fattori di rischio, valutazione dei rischi, individuazione delle misure di sicurezza e salubrità negli ambienti di lavoro
• elaborare, per quanto di competenza, le misure preventive e protettive e i sistemi di controllo di suddette misure
• elaborare procedure di sicurezza per le varie attività aziendali• proporre i vari programmi di formazione e informazione per i
lavoratori• partecipare alle consultazioni in materia di tutela della salute e
sicurezza sul lavoro, nonché alla riunione periodica• fornire ai lavoratori le informazioni 43
RSPP - Responsabilità
Il RSPP• non è destinatario di sanzioni dal D.Lgs. 81/08;• non risponde per i reati imputabili al datore di
lavoro, al dirigente o al preposto;• può essere comunque coinvolto nelle indagini
(e, nel caso, anche condannato) laddove si ipotizzi che l’infortunio in esame sia scaturito da una omissione o valutazione colposamente errata.
44
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di programmi televisivi, documentari e
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ASPP
Addetti al servizio Prevenzione e
Protezione:
• Persona in possesso delle capacità e dei
requisiti professionali, facente parte del
servizio di prevenzione e protezione;
• L’ASPP coadiuva il RSPP nell’espletare i
compiti del SPP.
45
SPP obbligatorio interno
Nelle seguenti realtà è obbligatoria l’individuazione del servizio all’interno dell’azienda:
• aziende industriali con più di 200 dipendenti• aziende classificate a rischio alto• centrali termoelettriche• laboratori o impianti nucleari• azienda di esplosivi o munizioni• industrie estrattive con oltre 50 dipendenti• nelle strutture di ricovero e ospedaliere 46
D. Lgs. 81/2008 - Testo Unico Sicurezza Ing. Maria Rosaria Merolla
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Responsabile del Servizio diPrevenzione e ProtezioneViene designato dal Datore di lavoro
per svolgere tale compito
Deve essere in possesso di attitudini
e capacità adeguate
In alcuni casi può essere il Datore di lavoro stesso47
Obblighi del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione
� Individuare i fattori di rischio potenziale;�Proporre misure di prevenzione e
programmi di informazione e formazione;�Elaborare processi e procedure di
sicurezza;�Vigilare sull’applicazione delle misure
adottate e sul puntuale aggiornamento dei documenti aziendali sulla sicurezza ed emergenza. 48
D. Lgs. 81/2008 - Testo Unico Sicurezza Ing. Maria Rosaria Merolla
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Formazione ASPP-RSPPAccordo Stato-Regioni 26/01/2006
Il corso è suddiviso in tre moduli: A, B e C, e un modulo D (diaggiornamento).
Modulo A:• Modulo Base, di durata pari a 28 ore, obbligatorio per chi non
ha mai esercitato l’attività di RSPP (prima nomina) e per gli ASPP.
Modulo B:• Modulo specialistico, della durata variabile da 12 a 68 ore,
relativo allo studio dei fattori di rischio caratteristici degli ambienti di lavoro. Comune ad RSPP e ASPP.
Modulo C (solo per RSPP):• Modulo obbligatorio, della durata di almeno 24 ore, che
attiene alla conoscenza dei sistemi di gestione della sicurezza, delle tecniche di comunicazione, delle relazioni sindacali e delle tecniche di formazione ed informazione. 49
Modulo D (per RSPP)
Modulo formativo obbligatorio che deve ripetersi periodicamente ogni cinque anni, contiene sessioni di formazione sull’evoluzione della tecnologia della sicurezza e della normativa. La durata varia a seconda del settore economico di appartenenza :
Modulo D1 : 40 ore per RSPP dei macrosettori 1, 2, 6, 8 e 9 :1: Agricoltura2: Pesca6: Commercio, Trasporti8: P.A., Istruzione9: Uffici e Servizi
Modulo D2 : 60 ore per RSPP dei macrosettori 3, 4, 5 e 7:3: Costruzioni4: Manifatturiero5: Chimico7: Sanità, Sociale
Per gli ASPP: aggiornamento quinquennale di 28 ore per tutti i macrosettori
Aggiornamento ASPP-RSPPAccordo Stato-Regioni 26/01/2006
50
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Macrosettori ATECO (Classificazione Attività ECOnomiche)
51
52
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Svolgimento diretto da parte del Datore di lavoro dei compiti di Prevenzione e
Protezione dei rischiAllegato II D.Lgs. 81/2008
Il datore di lavoro può svolgere anche i compiti di Prevenzione e Protezione dei rischi in questi casi:
• Aziende artigiane e industriali fino a 30 lavoratori • Aziende agricole e zootecniche fino a 30 lavoratori • Aziende ittiche fino a 20 lavoratori • Altre Aziende fino a 200 lavoratori
Nei casi superiori ai suddetti è necessario ricorrere alla nomina di un RSPP esterno. 53
Formazione del Datore di Lavoro che svolge anche le mansioni del SPP
Accordo Stato/Regioni 21 Dicembre 2011
In relazione alla suddivisione delle macrocategorie di rischio individuate da ATECO, vengono individuati tre percorsi formativi:
1. RISCHIO BASSO: 16 ore2. RISCHIO MEDIO: 32 ore3. RISCHIO ALTO: 48 ore
con aggiornamento quinquennale pari a:a. RISCHIO BASSO: 6 oreb. RISCHIO MEDIO: 10 orec. RISCHIO ALTO: 14 ore
i soggetti che hanno frequentato i corsi regolati dal D.M. 16/01/1997 hanno l’obbligo di frequenza dei soli aggiornamenti entro 24 mesi dalla data dell’Accordo suddetto
54
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Dirigente
• Il dirigente è il soggetto che dirige le attività
produttive pur senza i poteri tipici del DL;
• Il dirigente organizza il lavoro, controlla la
conformità, segnala le anomalie e interviene
a correggerle laddove il suo potere di spesa
lo permette;
• In un sistema bene organizzato esistono
deleghe e attribuzioni che delineano bene il
campo di attività e i poteri dei vari dirigenti.55
Dirigente – definizione di legge
• art. 2, c. 1 lett. d: Definizione di Dirigente
Persona che, in ragione delle competenze professionali e di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’incarico conferitogli, attua le direttive del datore di lavoro organizzando l’attività lavorativa e vigilando su di essa.
56
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Dirigente
57
Dirigente – limiti incarico• Il Dirigente risponde solo nei limiti dell’incarico
conferitogli e nella misura dei mezzi di cui è dotato
Articolo 18 - Obblighi del datore di lavoro e del
dirigente
1. Il datore di lavoro, che esercita le attività di cui
all’articolo 3, e i dirigenti, che organizzano e dirigono le
stesse attività secondo le attribuzioni e competenze
ad essi conferite, devono: […]
Incarichi e competenze formalizzate58
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Dirigenti, preposti ed effettivitàPer l’individuazione
di preposti, dirigenti
e DL vale Principio di Effettività secondo il quale ai
fini dell’attribuzione
delle responsabilità
valgono i poteri
effettivamente
svolti..
Il ruolo concreto prevale su quello formale
DL
DirigentePreposto
59
Dirigente “effettivo”
• Per l’individuazione del Dirigente vale il Principio di
Effettività
• Elemento qualificante: “l’assunzione di una funzione
organizzativa dell’attività”
• La prima dimostrazione del ruolo di dirigente sta nel
fatto che un ramo di attività è organizzato dal soggetto
interessato.
.Deve esistere una funzione organizzativa sulle attività (formale o di fatto)
60
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Una “delega” da dirigente?
Il ruolo di dirigente è assegnato “in automatico”
ma:
• Una formalizzazione del ruolo concorre a
una corretta gestione;
• La formalizzazione aiuta a definire ruoli e
responsabilità..
61
La formazione dei dirigenti (Accordo Stato Regioni n. 223 del 21/12/2011)
16 ore/ 4 MODULI:
1) GIURIDICO – NORMATIVO2) GESTIONE ED ORGANIZZAZIONE DELLA SICUREZZA3) INDIVIDUAZIONE E VALUTAZIONE DEI RISCHI4) COMUNICAZIONE, FORMAZIONE E CONSULTAZIONE
Può essere svolto in e-learning
Aggiornamento: 6 ore quinquennali
Importanza strategica dell'informazione, della formazione e dell'addestramento
62
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Preposto• I preposti sono le interfacce tra DL/dirigenti
e i lavoratori
• I preposti hanno obblighi di vigilanza e
controllo
• Se il preposto viene a conoscenza di
situazioni che possono mettere a rischio i
lavoratori ha l’obbligo di intervenire,
segnalare o interrompere le lavorazioni a
seconda dei casi
Nell’art. 19 sono dettati i compiti dei preposti 63
Preposto – definizione del D.Lgs. 81/08
• art. 2, c. 1 lett. e: Definizione di Preposto
– Persona che, in ragione delle competenze professionali
e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla
natura dell’incarico conferitogli, sovrintende alla attività
lavorativa e garantisce l’attuazione delle direttive
ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte
dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di
iniziativa
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Preposto
65
Preposto di fatto vs Preposto di nomina
66
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Preposto - obblighi
• Il preposto:
– verifica che i lavoratori adottino adeguatamente le
misure di sicurezza,
– verifica la conformità di macchinari e attrezzature e
impedisce gli usi pericolosi,
– istruisce adeguatamente i lavoratori per lo svolgimento
in sicurezza dei loro compiti,
– sorveglia i lavoratori affinché non adottino
comportamenti a rischio,
– segnala ai superiori (DL o dirigente) le anomalie
arrivando a impedire le lavorazioni nei casi più gravi.
67
La formazione del preposto(Accordo Stato-Regioni n. 221 del 21/12/2011)
La formazione del preposto, così come definito dall’articolo 2, comma 1, lettera e), del D.Lgs. n. 81/2008, deve comprendere quella per i lavoratori, così come prevista ai punti precedenti e deve essere integrata da una formazione particolare, in relazione ai compiti da lui esercitati in materia di salute e sicurezza sul lavoro;
La durata minima del modulo per preposti è di 8 ore;
Possibile e-learning su argomenti dei punti da 1 a 5 (normativa, individuazione dei rischi, organizzazione della sicurezza, aspetti comunicativi);
L’aggiornamento, di 6 ore, è quinquennale per tutti i macrosettori di rischio.
Importanza strategica dell'informazione, della formazione e dell'addestramento
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Preposto – articolo 19 e sanzioni
Lettera Sintesi Sanzione
A Sovrintendere arresto fino a 2 mesi o ammenda da 400 a 1.200 €
B Controllo competenze arresto fino a un mese o ammenda da 200 a 800 €
C Pericoli gravi e immediati
arresto fino a 2 mesi o ammenda da 400 a 1.200 €
D Condizioni di pericolo arresto fino a un mese o ammenda da 200 a 800 €
E Segnalazione anomalie
arresto fino a 2 mesi o ammenda da 400 a 1.200 €
F Corsi di formazione arresto fino a 2 mesi o ammenda da 400 a 1.200 €
69
Datore di lavoro
Preposto
Dirigenti
Dispone, sorveglia, delega
Organizza, sorveglia, pianifica
Opera, controlla, segnala
70
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Lavoratore e soggetti equiparati
71
Obblighi dei lavoratori�Osservare le disposizioni impartite dall’azienda ai fini
della protezione collettiva ed individuale;
�Utilizzare correttamente apparecchiature, mezzi di
trasporto, strumenti, dispositivi di sicurezza e protezione;
�Segnalare immediatamente eventuali condizioni di
pericolo cui viene a conoscenza;
�Non rimuovere o modificare dispositivi di protezione, di
segnalazione e di controllo;
�Non compiere operazioni o manovre che possano
compromettere la propria o altrui sicurezza;
�Sottoporsi agli accertamenti sanitari richiesti dall’azienda;
�Contribuire, insieme al datore di lavoro, all’adempimento
di tutti gli obblighi di legge.72
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Diritti dei lavoratori
• Verificare l’effettiva applicazione delle
misure di prevenzione (tramite il
Rappresentante per la sicurezza)
• Prendere iniziative per evitare un pericolo
grave
• Ricevere adeguata formazione
• Ottenere adeguate informazioni sugli
accertamenti sanitari73
Doveri dei lavoratori
• Utilizzare correttamente macchine, attrezzature
e materiali
• Servirsi correttamente dei mezzi di protezione
individuali
•Non manomettere i dispositivi di sicurezza
• Segnalare pericoli gravi e anomalie
• Collaborare col Datore di lavoro74
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Formazione lavoratoriAccordo Stato/Regioni 21 Dicembre 2011
In relazione alla suddivisione delle macrocategorie di rischio individuate da ATECO, vengono individuati tre percorsi formativi:
1. RISCHIO BASSO: 8 ore (4 ore di Formazione Generale + 4 ore di Formazione Specifica)
2. RISCHIO MEDIO: 12 ore (4 ore di Formazione Generale + 8 ore di Formazione Specifica)
3. RISCHIO ALTO: 16 ore (4 ore di Formazione Generale + 12 ore di Formazione Specifica)
è previsto un aggiornamento quinquennale di durata minima di 6 ore per tutti e tre i livelli di rischio individuati.
I soggetti che hanno frequentato i corsi precedentemente a questo Accordo, fermo restando la comprovata frequentazione da parte del Datore di lavoro, hanno l’obbligo di frequenza dei soli aggiornamenti entro 12 mesi dalla data dell’Accordo suddetto 75
Lavoratori stagionali
Lavoratori impiegati per non più dicinquanta giornate lavorative in unanno, anche presso diversi datoridi lavoro.
76
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Medico competenteArtt. 38-42 D.Lgs. 81/2008
Nominato dal Datore di lavoro per svolgere attività sanitaria
nei confronti dei lavoratori esposti a rischi nei casi previsti
dalla legge
Per svolgere le funzioni di medico competente è necessario possedere i seguenti titoli o requisiti:
a. specializzazione in medicina del lavoro o medicina preventiva dei lavoratori e psicotecnica
b. docenza in medicina del lavoro o medicina preventiva dei lavoratori e psicotecnica o in tossicologia industriale o in igiene industriale o in fisiologia e igiene del lavoro o in clinica del lavoro
c. specializzazione in igiene e medicina preventiva o in medicina legale
77
Obblighi del medico competenteArt. 25 D.Lgs. 81/2008
� Collabora con il SPP e con il Datore di Lavoro sulla scelta delle misure sanitarie per la tutela della salute dei lavoratori;
� Programma ed effettua accertamenti sanitari;� Istituisce, aggiorna e custodisce, sotto la propria
responsabilità, una cartella sanitaria e di rischio per ogni lavoratore sottoposto a sorveglianza sanitaria;
� Consegna al lavoratore, alla cessazione del rapporto di lavoro, copia della cartella sanitaria e di rischio (l’originale va conservata a cura del Datore di lavoro per 10 anni dalla cessazione del rapporto di lavoro);
� Informa ogni lavoratore interessato dei risultati della sorveglianza sanitaria
� Visita periodicamente i luoghi di lavoro;� Partecipa alle riunioni del SPP previste dalla legge. In esse
comunica, per iscritto, al Datore di lavoro, al RSPP, al RLS i risultati anonimi collettivi della sorveglianza sanitaria
� Collabora all’attività di formazione e informazione.78
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La sorveglianza sanitariaArt. 41 D.Lgs. 81/2008
La sorveglianza sanitaria viene effettuata dal MC:a) nei casi previsti dalla normativa vigenteb) qualora il lavoratore ne faccia richiesta e la stessa
sia ritenuta dal MC correlata ai rischi lavorativi
La sorveglianza sanitaria comprende:1. visita medica preventiva2. visita medica periodica3. visita medica su richiesta del lavoratore4. visita medica in occasione del cambio di mansione5. visita medica alla cessazione del rapporto di
lavoro 79
Esiti delle visite medicheArt. 41 D.Lgs. 81/2008
Il MC, sulla base dei risultati delle visite mediche effettuate esprime uno dei seguenti giudizi relativi alla mansione specifica:
a) idoneitàb) idoneità parziale, temporanea o permanente, con
prescrizioni o limitazionic) inidoneità temporanead) inidoneità permanente
in questi quattro casi il MC esprime il proprio giudizio per iscritto dando copia del giudizio medesimo al lavoratore e al Datore di lavoro
80
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Esempio Cartella
Sanitaria e di rischio
Allegato 3A D.Lgs. 81/2008
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EsempioVisita medica
Preventiva
Allegato 3A D.Lgs. 81/2008
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EsempioVisita medica
Preventiva
Allegato 3A D.Lgs. 81/2008
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EsempioVisita medica
Preventiva
Allegato 3A D.Lgs. 81/2008
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Rappresentante dei Lavoratoriper la Sicurezza
Lavoratore scelto dai colleghi con il compito di occuparsi dei problemi di salute e sicurezza.Il numero di RLS varia con il numero dei lavoratori:
• per Aziende fino a 15 lavoratori: 1 RLS• per Aziende da 16 a 200 lavoratori: 1 RLS• per Aziende da 201 a 1000 lavoratori : 3 RLS• per aziende con + di 1000 lavoratori : 6 RLS
La durata del mandato è di 3 anni
85
Attribuzioni del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (art. 50 D.Lgs. 81/08)
� Promuove l’elaborazione e l’attuazione delle misure di prevenzione idonee a tutelare la salute e l’integrità fisica dei lavoratori;
� Accede ai luoghi di lavoro� Riceve una formazione adeguata� Partecipa alla riunione periodica di prevenzione� Non può subire pregiudizio alcuno a causa dello svolgimento
della propria attività� Riceve schede di sicurezza dei prodotti e tutto il materiale
inerente la sicurezza (es. registro infortuni)� Controlla l'applicazione delle leggi in materia di sicurezza� Partecipa alla riunione annuale per la programmazione dei
piani di sicurezza� Si confronta costantemente con il SPP� Segnala al SPPi fattori di rischio riscontrati nell'azienda� Può ricorrere all'organo di vigilanza� Propone soluzioni di bonifica
86
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Formazione RLSArt. 37 D.Lgs. 81/2008
Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza ha diritto ad una formazione particolare in materia di salute e sicurezza concernente i rischi specifici esistenti negli ambiti in cui esercita la propria rappresentanza, tale da assicurargli adeguate competenze sulle principali tecniche di controllo e prevenzione dei rischi stessi.
La durata minima dei corsi è di 32 ore.Aggiornamento periodico previsto:• imprese 15-50 lavoratori: 4 ore annue• imprese con + di 50 lavoratori: 8 ore annue
87
Addetti compiti speciali
• Addetti alla lotta antincendio– lavoratori con compiti e attribuzioni specifiche per la
gestione delle emergenze (incendi ecc.)
• Addetti al primo soccorso– lavoratori con compiti e attribuzioni specifiche per la
gestione del primo soccorso
• Sono designati, ricevono una formazione specifica e sono
addestrati all’uso necessari dei presidi.
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Addetti compiti speciali
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Addetto al Primo Soccorso
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Formazione Primo SoccorsoD.M. n. 388 del 15 luglio 2003
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Classificazione attività Rischio Incendio (1/2)
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Classificazione attività Rischio Incendio (2/2)
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Formazione Addetto AntincendioD.M. 10/03/1998
Lett. Circ. n. 770/6104 del 12/03/1997
Lett. Circ. n. 5987 del 23/02/2011
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Controllo e Vigilanza
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Controllo Interno
Gli Organismi Interni all’Azienda per la verifica e il controllo dell’applicazione delle norme sulla sicurezza sono:
� Datore di lavoro� Responsabile del Servizio di Prevenzione e
Protezione� Rappresentante dei lavoratori per la Sicurezza� Medico Competente
97
La vigilanza
Soggetti titolati a effettuare vigilanza sulle norme di SSL
ASL - Aziende Sanitarie LocaliDPL - Dipartimenti Provinciali del
Lavoro
Agenzie Regionali Protezione
Ambiente (Non tutte)
ISPRA - Istituto Superiore per la
Protezione e la Ricerca Ambientale
(radioprotezione)
Regioni (settore estrattivo)Forze armate e polizia di Stato (si
controllano da soli)
VVF (antincendio) INAIL (rapporto assicurativo)
NIL (nucleo di igiene del lavoro dei
carabinieri)
VISAG (organismo per il controllo di
SSL nell’amministrazione giudiziaria)
Autorità portuali e aeroporti Sanità Marittima98
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Documento di Valutazione dei Rischiartt. 17-18 D.Lgs. 81/2008
• Documento obbligatorio
• Garantisce l’avvenuta “Valutazione rischi” per la tutela della salute dei lavoratori
• Deve essere tenuto in Azienda
• Delinea tutti gli interventi che devono essere attuati al fine di eliminare, ridurre o controllare rischi e pericoli presenti all’interno dei luoghi di lavoro
• Indicazione nominativi dei Soggetti della Sicurezza99
Per la redazione del DVR (obbligo non delegabile del Datore di lavoro):
• analisi dei luoghi di lavoro con relativa documentazione• verifica dei documenti attinenti la sicurezza• verifica e ricostruzione dei cicli produttivi• individuazione dei rischi• individuazione delle misure di prevenzione e protezione• predisposizione del documento con indicate le misure
di prevenzione e protezione
Documento di Valutazione dei Rischiartt. 17-18 D.Lgs. 81/2008
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Documento Unico di Valutazione dei Rischi Interferenti
art. 26 D.Lgs. 81/2008
Il Datore di lavoro Committente (colui che affidaattività lavorative a ditte esterne) ha l’obbligo dipromuovere la cooperazione e il coordinamentodelle attività svolte da soggetti terzi, elaborandoun unico documento di valutazione dei rischiinterferenti (DUVRI) per attuare le relative misuredi prevenzione e protezione garantendo così lasicurezza dei lavoratori 101
Documento Unico di Valutazione dei Rischi Interferenti
art. 26 D.Lgs. 81/2008
Per la redazione del DUVRI:
• Ubicazione• Dettagli di coordinamento-indicazione soggetti
responsabili• Verifica requisiti tecnico/professionali• Norme comportamentali• Obblighi contenimento inquinamento ambientale,
rimozione rifiuti, utilizzo macchine, impianti eattrezzature
• Norme comportamentali in caso di emergenza 102
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103
Commissione Interpelli del 02/05/2013 – Interpello 6/2013
L’Associazione Produttori Televisivi (APT) chiede allaCommissione Interpelli chiarimenti in merito all’applicazione delD. Lgs. 81/2008 al Settore specifico.
Il 2 Maggio 2013 la Commissione risponde soprattutto sui criteriorganizzativi:
• Il Datore di Lavoro dell’Azienda di Produzione dovrà individuare le modalità migliori di adempimento degli obblighi
• Individuazione dei Capi – Reparto: Preposti• Valutazione delle idoneità tecnico-professionali delle
imprese specializzate e dei lavoratori autonomi• Redazione del DUVRI
104
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Il D. Lgs. 81/2008 e s.m.i. e il Settore della Musica e
dell’Intrattenimento
art. 198 D.Lgs. 81/2008
Linee Guida approvate dalla Commissione Consultiva
Permanente per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro nella
seduta del 07/03/2012
105
Rischio da rumoreTitolo VIII, Capo II, D.Lgs. 81/2008
SUONO : Perturbazione fisica di compressione/espansione meccanica che
� si propaga in un mezzo fisico solido,liquido o gassoso
� di entità tale da essere rilevata dall’orecchioumano (20 Hz – 20 kHz)
106
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RUMORE
Dal punto di vista fisico il rumore può essere definito una oscillazione sonora aperiodica di grandeirregolarità
Dal punto di vista fisiologico e psicologico il rumorepuò essere definito come un suono indesiderabile cheinterferisce con le attività di gruppo e individuali
107
Danni organici provocati dal rumore
Hanno un aspetto molto subdolo perché l’ipoacusiaprofessionale si manifesta solo a distanza di tempo(intorno ai 20 anni di esposizione) coincidendo conla comparsa dell’ipoacusia senile
I danni economici provocati dall’ipoacusia sono moltorilevanti sia per gli interventi medici diretti e le giornate di lavoro perdute, sia per gli incidenti direttamente e indirettamente collegabili al rumore
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Definizioni
a) Pressione acustica di picco (ppeak): valore massimo della pressione acustica istantanea
b) Livello di esposizione giornaliera al rumore (LEX,8h): valore medio, ponderato in funzione del tempo, dei livelli di esposizione al rumore per una giornata lavorativa nominale di 8 ore, definito dalla Norma Internazionale ISO 1999:1990. Si riferisce a tutti i rumori sul lavoro, incluso il rumore impulsivo
c) Livello di esposizione settimanale al rumore (LEX,w): valore medio, ponderato in funzione del tempo, dei livelli di esposizione giornaliera al rumore per una settimana nominale di 5 giornate lavorative di 8 ore definito dalla Norma Internazionale ISO 1999:1990 109
110
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Perdita dell’udito
I danni al sistema uditivo umano possono essere:
DANNI TEMPORANEI : possono comparire con
l’esposizione per alcune ore dell’organo uditivo a livelli
sonori alti.
Possono causare nausea, perdita dell’equilibrio, labirintite
DANNI PERMANENTI : si verificano generalmente per
esposizione prolungata negli anni, a suono di livello medio
alto, come spesso avviene in certi ambienti di lavoro111
Principi generali di prevenzione
D. Lgs. n. 277/1991 :
“ il datore di lavoro deve ridurre al minimo, in
relazione alle conoscenze acquisite in base al
progresso tecnico, i rischi derivanti dall’esposizione
al rumore mediante misure tecniche, organizzative e
procedurali, concretamente attuabili, privilegiando
gli interventi alla fonte…”
112
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Valori limite di esposizioneArt. 186 D.Lgs. 81/2008
1) Valore limite di esposizione giornaliera al rumore e alla pressione acustica di picco rispettivamente LEX 87 dB e ppeak = 200 Pa
2) Valore limite di esposizione giornaliera al rumore e alla pressione acustica di picco rispettivamente LEX 85 dB e ppeak = 140 Pa
3) Valore limite di esposizione giornaliera al rumore e alla pressione acustica di picco rispettivamente LEX 80 dB e ppeak = 112 Pa
113
Esempi di misurazioni di suoni/rumori
114
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117
Chi sono i soggetti a rischio?
1) CONDIZIONE OCCASIONALE: comporta esposizioni superiori ai valori inferiori di azione per meno di 3 settimane l’anno e/o per meno di 12 giornate l’anno.
2) CONDIZIONE NON OCCASIONALE: esposizione in modo diretto o indiretto per tempi superiori alla Condizione Occasionale
118
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LIMITAZIONE DELL’ESPOSIZIONE
120
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MISURE ORGANIZZATIVE, PROTETTIVE E INFORMATIVE
121
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DIMINUZIONE EFFETTO LARSEN FEEDBACK ACUSTICO
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DPI PER ARTISTI(attenuazione 9-25 dB)
124
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SCHERMI ACUSTICI
125
SCHERMI HEARWIG
126
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Ergonomia VTRTitolo VII D.Lgs. 81/2008
Cos’è un videoterminalista?
Il lavoratore che utilizza un'attrezzaturamunita di videoterminale (anche portatile), inmodo sistematico o abituale, per quattro oreconsecutive o per venti ore settimanali.
127
I posti di lavoro al videoterminale
sono caratterizzati da :
� Schermo
� Tastiera
� Mouse
� Tavolo
� Sedia
� Illuminazione
� Rumore128
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Il piano di lavoro (scrivania) deve:
� avere una superficie sufficientemente ampia per disporre i
materiali necessari e le attrezzature (video,tastiera, ecc.) nonché
consentire un appoggio per gli avambracci dell’operatore davanti
alla tastiera, nel corso della digitazione;
� avere una profondità tale da assicurare una corretta distanza
visiva dallo schermo, tenendo presente che schermi di grandi
dimensioni richiedono tavoli di maggiore profondità;
� avere il colore della superficie chiaro, possibilmente diverso
dal bianco ed in ogni caso non riflettente;
� essere stabile e di altezza, fissa o regolabile,
indicativamente fra 70 e 80 cm.;
� avere uno spazio idoneo per il comodo alloggiamen-
to e il movimento degli arti inferiori e per infilarvi il sedile.129
Il sedile deve:
�essere di tipo girevole, saldo contro slittamento e rovesciamento, dotato di basamento stabile o a cinque punti di appoggio;
�disporre del piano e dello schienale regolabili in maniera indipendente così da assicurare un buon appoggio dei piedi ed il sostegno della zona lombare;
�avere i bordi del piano smussati, in materiale non troppo cedevole, permeabile al vapore acqueo o pulibile;essere facilmente spostabile anche in rapporto al tipo di pavimento;
�qualora fosse necessario, essere dotato di un poggiapiedi separato, per far assumere una postura adeguata agli arti inferiori dell’operatore.
130
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Lo schermo deve:
� essere orientabile ed inclinabile in modo da potersi
adeguare alle esigenze dell’utilizzatore;
� avere un’immagine stabile, esente da sfarfallamento
o da altre forme d’instabilità;
� garantire una buona definizione dei caratteri, una
regolazione del contrasto tra i caratteri e lo sfondo dello
schermo.
131
La tastiera deve:
� essere inclinabile, dissociata dallo schermo e posizionata davanti allo stesso con uno spazio sufficiente per consentire l’appoggio delle mani e degli avambracci dell’utilizzatore;
� avere una superficie opaca onde evitare i riflessi;
� avere i simboli dei tasti sufficientemente contrastati ed essere leggibili dalla normale posizione di lavoro.
132
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Il posto di lavoro al videoterminale
133
Condizioni di benessere di un operatore al VTR
Comfort visivo Mancanza di affaticamento
a carico dell’apparato visivo
Postura
Posizione che il corpo assume
rispetto allo schermo, al tavolo
e a tutti gli elementi che
compongono il posto di lavoro134
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Principali adempimenti
• Valutazione dei rischi (art. 52) per:
- la vista e gli occhi,
- problemi legati alla postura e all’affaticamento fisico o mentale,
- condizioni ergonomiche e di origine ambientale.
• organizzazione del lavoro per ridurre l’esposizione a VDT;
• diritto alle interruzioni da parte dei lavoratori che usano il VDT per 4 ore consecutive (pause minime di 15 minuti ogni 2 ore di lavoro) (art. 54);
• sorveglianza sanitaria (art. 55);
• informazione e formazione dei lavoratori (art. 56);
• consultazione dei loro rappresentanti (art. 57);
• adeguamento dei posti di lavoro (art. 58; conformi alle prescrizioni dell’allegato VII).
135
Il posto di lavoro al VDT integrato
nell’ambiente
Un ambiente è adeguato per il lavoro al VDT quando:
� gli schermi sono posti a 90°rispetto alla finestra (finestra sul fianco);
� le finestre sono schermate con “veneziane”;
� le postazioni VDT distano almeno 1 m. dalle finestre;
� l’illuminazione generale è sufficiente ma contenuta;
� le luci artificiali sono schermate, in buono stato di manutenzione, adeguatamente collocate, modulari;
� le pareti sono tinteggiate in colore chiaro non bianco e non riflettente;
� il rumore è contenuto e non disturba l’attenzione e la conversazione;
� la temperatura e l’umidità dell’aria sono confortevoli. 136
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Prevenire le patologie legate
all’utilizzo del videoterminale
Numerosi studi hanno evidenziato che i principali problemi legati all’uso del VDT possono essere la fatica visiva, i disturbi muscolo-scheletrici, lo stress.
Essi possono essere prevenuti non solo con l’applicazione di principi ergonomici, ma anche con comportamenti adeguati da parte degli utilizzatori. 137
Sistema operatore, sedia, tavolo, VTR
� asse della visione inclinato di 15-20°rispetto all’orizzontale� busto con inclinazione compresa fra 90°e 110°� angolazione fra braccio e avanbraccio di circa 90°� ginocchia con angolazione minima di 90°� distanza di lettura (occhio-schermo) non superiore ai 70 cm
� distanza fra piano di seduta e piano di appoggio delle
braccia compresa fra i 22 e i 28 cm
� illuminazione naturale integrata all’artificiale
� evitare presenza contemporanea di più di 6 colori
� inadatti i colori estremi (rosso-viola) e i complementari
(giallo e viola, rosso e verde, blu e arancio)
� fascettatura dei cavi138
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Possibili effetti dell’uso del VTR sulla salute
• sovraccarico degli occhi – fatica visiva
• sovraccarico muscolo-scheletrico da errata postura
• sovraffaticamento (stress)
• annebbiamento della vista
• visione sfuocata
• cefalea
• contratture muscolari
• irritabilità
• insonnia
• problemi digestivi 139
I disturbi oculo-visivi
�bruciore;
�lacrimazione;
�secchezza;
�senso di corpo estraneo;
�ammiccamento frequente;
�fastidio alla luce;
�pesantezza;
�visione annebbiata;
�visione sdoppiata;
�stanchezza alla lettura.
quali sono come prevenirli
�socchiudere le palpebre
per 1 o 2 minuti in modo
da escludere gli occhi
dall’impatto con la luce;
�seguire con lo sguardo il
perimetro del soffitto;
�distogliere lo sguardo dagli
oggetti vicini e rivolgerlo
verso oggetti lontani,
guardando per esempio
fuori dalla finestra.
140
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I disturbi muscolo-scheletrici
Senso di peso, senso di fastidio, intorpidimento, rigidità a:
quali sono come prevenirli
Con semplici esercizi che possono essere fatti, oltre che a casa, anche nelle
pause di lavoro.�collo
�schiena
�spalle
�braccia
�mani
141
Lo stressLo stress lavorativo si determina quando le capacità di una persona non sono adeguate rispetto al tipo e al livello delle richieste lavorative.
I disturbi che si manifestano sono di tipo psicologico e psicosomatico:�mal di testa;�tensione nervosa;�irritabilità;�stanchezza eccessiva;�insonnia;�digestione difficile;�ansia;�depressione. 142
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Controllo sanitario
Lavoratori videoterminalisti devono sottoporsi a controllo sanitario
• tali controlli sanitari sono eseguiti a seguito dellarichiesta da parte del Datore di lavoro;
• qualora il Medico competente nota la necessità, ildipendente deve sottoporsi a visita specialistica
• a seguito del controllo sanitario, il Medicocompetente redige un giudizio sull’idoneità del dipendente alla mansione (idoneo con o senza prescrizioni oppure non idoneo) 143
Periodicità controllo sanitario
�biennale per i lavoratori classificati come idonei con prescrizioni e per i lavoratori che abbiano compiuto il cinquantesimo anno d’età;
�quinquennale negli altri casi;
�secondo prescrizione del Medicocompetente
144
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D.Lgs 81/2008 - TITOLO VI - art. 167-171
La movimentazione manuale
dei carichi
145
Con questo termine si intendono
Operazioni di trasporto o sostegno di un carico da parte di uno o più lavoratori
146
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... comprese le azioni del
sollevare
deporre spingere
tirareportare spostare ... un carico ...
147
operazioni che
• per caratteristiche
• per condizioni sfavorevoli
rischi di
lesioni
dorso-lombari
148
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Cosa si intende per“... lesioni dorso-lombari ...”?
Si intendono lesioni a carico di:
... a livello dorso-lombare149
Cosa prevede il Decreto
Legislativo n.81 del 2008?
150
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Campo di applicazione(art. 167 d. lgs. 81)
1. Le norme del presente titolo si applicano alle attività lavorative di movimentazione manuale dei carichi che comportato per il lavoratori rischi di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari;
2. Ai fini del presente titolo, si intendono :
a) movimentazione dei carichi: le operazioni (…) che comportano rischi di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari;
b) patologie da sovraccarico biomeccanico: patologie delle strutture osteoarticolari, muscolotendinee e nervovascolari. 151
Obblighi del datore di
lavoro(art. 168)
� evitare per i lavoratori la movimentazione manuale dei carichi ricorrendo ad attrezzature meccaniche
� sottoporre a sorveglianza sanitaria i lavoratori addetti a tale movimentazione
� informare e formare i lavoratori 152
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Obblighi del datore di
lavoro
• Prevenzione primaria
• Prevenzione secondaria
153
�meccanizzare i processi di lavoro per eliminare il rischio
�ausiliare i processi di lavoro per il massimo contenimento del rischio
�organizzare i posti di lavoro per rendere la movimentazione sana
Prevenzione primaria
154
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Prevenzione secondaria
�sorveglianza sanitaria dei lavoratori addetti alla mmc
�informazione e formazione degli stessi lavoratori
155
DA RICORDARE!!!
Di tutti gli aspetti da considerare nella valutazione dei rischi connessi alla movimentazione dei carichi particolare importanza riveste
Il peso massimo movimentabile manualmente
da un solo lavoratore indicato in
25 Kg per gli uomini adulti e
15 Kg per le donne
applicazione ISO 11228: applicazione metodo NIOSH adattato all’italiana156
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