dpi in odontoiatria

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I dispositivi di protezione individuale: norme, caratteristiche, uso

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Dispositivi di Protezione Dispositivi di Protezione IndividualeIndividuale

D. D. LvoLvo 475/92475/92

D.LvoD.Lvo 81/0881/08Titolo IIITitolo III

D.LvoD.Lvo 19/1419/14

Riferimenti normativi

Dispositivo di Protezione IndividualeDispositivo di Protezione IndividualeCapo II art. 74 D. Capo II art. 74 D. LvoLvo 81/0881/08

““Attrezzatura destinata ad essere indossata e Attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo

contro uno o picontro uno o piùù rischi suscettibili di rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il minacciarne la sicurezza o la salute durante il

lavoro, nonchlavoro, nonchéé ogni complemento o accessorio ogni complemento o accessorio destinato a tale scopodestinato a tale scopo””

DEFINIZIONE

Non costituiscono DPI ( Art. 74 comma 2 D.LvoD.Lvo 81/08)81/08)

Gli indumenti da lavoro ordinari e le uniformi non specificatamente destinati a proteggere la sicurezza e la salute del lavoratore.

Le attrezzature dei servizi di soccorso e di salvataggio. Le attrezzature di protezione individuale delle forze armate, delle

forze di polizia e del personale del servizio per il mantenimento dell’ordine pubblico.

Le attrezzature di protezione individuale proprie dei mezzi di trasporto stradali.

I materiali sportivi quando utilizzati a fini specificatamente sportivi e non per attività lavorative.

I materiali per l’autodifesa o per la dissuasione. Gli apparecchi portatili per individuare o segnalare rischi

specifici.

OBBLIGO DI USOOBBLIGO DI USOArt. 75 Art. 75 D.LvoD.Lvo 81/0881/08

I DPI devono essere impiegati quando:I DPI devono essere impiegati quando:i rischi non possono essere evitati o i rischi non possono essere evitati o

sufficientemente ridottisufficientemente ridottida misure tecniche di prevenzione,da misure tecniche di prevenzione,da mezzi di protezione collettiva,da mezzi di protezione collettiva,

da misure, metodi o procedimenti di da misure, metodi o procedimenti di riorganizzazioneriorganizzazione

Hanno la funzione di salvaguardareHanno la funzione di salvaguardarela persona che li indossala persona che li indossa

da rischi per la saluteda rischi per la salutee la sicurezzae la sicurezza

(Art. 1 c. 2 (Art. 1 c. 2 D.LgsD.Lgs 475/92)475/92)

A COSA SERVONO?

Requisiti dei DPIRequisiti dei DPIart. 76 art. 76 D.LvoD.Lvo 81/0881/08

Devono essere conformi alle norme del Devono essere conformi alle norme del D.LvoD.Lvo 475/92475/92 Essere adeguati ai rischi da prevenireEssere adeguati ai rischi da prevenire Essere adeguati alle condizioni esistenti sul luogo di Essere adeguati alle condizioni esistenti sul luogo di

lavorolavoro Tenere conto delle esigenze ergonomiche o di salute del Tenere conto delle esigenze ergonomiche o di salute del

lavoratorelavoratore Poter essere adattati allPoter essere adattati all’’utilizzatore secondo le sue utilizzatore secondo le sue

necessitnecessitàà

Caratteristiche generali dei DPI COMFORT: dovrebbero essere leggeri, adattabili, tali da

assicurare comfort termico, traspirabilità, dimensioni limitate ECONOMICI: il costo unitario non deve essere troppo

elevato. Devono essere di alta durata ed efficienti REQUISITI INFORMATIVI: devono esserci indicazioni su

limiti d’uso, tempo utile prima della scadenza, istruzioni per l’uso, corretta manutenzione ed immagazzinamento

REQUISITI DI SICUREZZA: deve esserci assenza di rischi aggiuntivi, innocuità, solidità, efficienza protettiva, adeguata durata della potenziale protezione, e data di scadenza utile

REQUISITI PRESTAZIONALI: ridotto disagio nell’indossarli, funzionalità pratica, compatibilità con altre protezioni

Obblighi del datore di lavoro(art. 77 D.Lvo 81/08)

Analizza e la valuta i rischi. Individua i DPI che hanno le caratteristiche necessarie per

proteggere i lavoratori dai rischi a cui è esposto, scegliendo fra i disponibili sul mercato quelli che meglio rispondono alle esigenze di protezione del lavoratore.

Fornisce DPI idonei, assicura il loro mantenimento in efficienza e le condizioni d’igiene anche mediante la manutenzione, la riparazione e la sostituzione.

Provvede a fornire istruzioni comprensibili, informa preliminarmente i lavoratori dei rischi dai quali il DPI lo protegge, assicura un’adeguata formazione del personale sull’impiego dei DPI e se necessario organizza uno specifico addestramento circa l’uso corretto e l’utilizzo pratico dei DPI, classificati di IIIa categoria dal decreto legislativo 475/92 e per tutti i dispositivi di protezione dell’udito.

Obblighi dei lavoratori(art. 78 D.Lvo 81/08)

Partecipazione ai programmi di formazione e addestramento.

Provvedere alla cura dei DPI messi a loro disposizione.

Non apportare modifiche di propria iniziativa. Al termine dell’utilizzo seguono le procedure

aziendali in materia di riconsegna dei DPI. Segnalare immediatamente al datore di lavoro o

al dirigente o al preposto qualsiasi difetto e/o inconveniente rilevato nei DPI messi a loro disposizione.

COSTRUZIONE DEI DPICOSTRUZIONE DEI DPI

Il Il D.LvoD.Lvo 475/92 modificato dal 475/92 modificato dal D.LvoD.Lvo 10/0910/09 individua i individua i requisiti essenziali di sicurezza e salute dei DPI indispensabilrequisiti essenziali di sicurezza e salute dei DPI indispensabili per i per la loro produzione, la commercializzazione e la classificazione:la loro produzione, la commercializzazione e la classificazione:

Marcatura CEMarcatura CE visibile, leggibile, indelebilevisibile, leggibile, indelebile (qualora(qualoraciò non sia possibile deve essere posta sullciò non sia possibile deve essere posta sull’’imballaggio)imballaggio)

Procedure di certificazioneProcedure di certificazione Nota informativa (UNI 10913)Nota informativa (UNI 10913) Classificazione I, II, III CATEGORIAClassificazione I, II, III CATEGORIA

Le caratteristiche specifiche dei DPI sono riportate nelle nLe caratteristiche specifiche dei DPI sono riportate nelle norme orme tecniche armonizzate.tecniche armonizzate.

DPI di 1° categoria

Rientrano esclusivamente nella prima categoria i DPI che hanno la funzione di salvaguardare da:

a) azioni lesive con effetti superficiali prodotte da strumenti meccanici; b) azioni lesive di lieve entità e facilmente reversibili causate da prodotti per la

pulizia; c) rischi derivanti dal contatto o da urti con oggetti caldi, che non espongano

ad una temperatura superiore a 50° C; d) ordinari fenomeni atmosferici nel corso di attività professionali; e) urti lievi e vibrazioni inidonei a raggiungere organi vitali ed a provocare

lesioni a carattere permanente; f) azione lesiva dei raggi solari.

CATEGORIE DEI DPICATEGORIE DEI DPI

DPI di 2° categoria

Appartengono alla seconda categoria i DPI che non rientrano nelle altre due categorie.

CATEGORIE DEI DPICATEGORIE DEI DPI

DPI di 3° categoria

Appartengono alla terza categoria i DPI di progettazione complessa destinati a salvaguardare da rischi di morte o di lesioni gravi e di carattere permanente. Nel progetto deve presupporsi che la persona che usa il DPI non abbia la possibilità di percepire tempestivamente la verificazione istantanea di effetti lesivi. Rientrano esclusivamente nella terza categoria:

a) gli apparecchi di protezione respiratoria filtranti contro gli aerosol solidi, liquidi o contro i gas irritanti, pericolosi, tossici o radiotossici;

b) gli apparecchi di protezione isolanti, ivi compresi quelli destinati all'immersione subacquea;

c) i DPI che assicurano una protezione limitata nel tempo contro le aggressioni chimiche e contro le radiazioni ionizzanti;

d) i DPI per attività in ambienti con condizioni equivalenti ad una temperatura d'aria non inferiore a 100° C, con o senza radiazioni infrarosse, fiamme o materiali in fusione;

e) i DPI per attività in ambienti con condizioni equivalenti ad una temperatura d'aria non superiore a -50° C;

f) i DPI destinati a salvaguardare dalle cadute dall'alto; g) i DPI destinati a salvaguardare dai rischi connessi ad attività che espongano a

tensioni elettriche pericolose o utilizzati come isolanti per alte tensioni elettriche; h) i caschi e le visiere per motociclisti.

CATEGORIE DEI DPICATEGORIE DEI DPI

Categoria di DPICategoria di DPI Obblighi collegatiObblighi collegati-- DPI di DPI di IaIa categoriacategoria: : La cui efficacia La cui efficacia èè valutabile dal soggetto: valutabile dal soggetto: prevengono danni di lieve entitprevengono danni di lieve entitàà(Es. alcuni tipi di guanti da lavoro)(Es. alcuni tipi di guanti da lavoro)

Dichiarazione di conformitDichiarazione di conformitàà CE da parte CE da parte del costruttoredel costruttoreApposizione del marchio CE sul DPI e sul Apposizione del marchio CE sul DPI e sul relativo imballaggiorelativo imballaggio

-- DPI di DPI di IIaIIa categoriacategoria::Quelli che non entrano nelle altre due Quelli che non entrano nelle altre due categoriecategorie

Dichiarazione di conformitDichiarazione di conformitàà CE da parte CE da parte del costruttoredel costruttoreRilascio di attestato di certificazione CE Rilascio di attestato di certificazione CE da parte di un organo di controlloda parte di un organo di controlloApposizione del marchio CE sul DPI e sul Apposizione del marchio CE sul DPI e sul relativo imballaggiorelativo imballaggio

-- DPI di DPI di IIIaIIIa categoriacategoria::Proteggono da rischi poco controllabili dal Proteggono da rischi poco controllabili dal soggetto che li utilizza; prevengono danni soggetto che li utilizza; prevengono danni gravi e lesioni permanenti. gravi e lesioni permanenti. (Es. dispositivi di protezione delle vie (Es. dispositivi di protezione delle vie respiratorie) respiratorie)

Come i DPI di II categoria + controllo di Come i DPI di II categoria + controllo di qualitqualitàà da parte del costruttoreda parte del costruttore

D.Lvo 4.12.1992 n. 475Tavola riassuntiva

DPIDPIProtezione maniProtezione maniguanti guanti

Protezione occhi da gocce e spruzziProtezione occhi da gocce e spruzziocchiali a mascherina o visiereocchiali a mascherina o visiere

Protezione visoProtezione visocalotta e visiera in policarbonato, cuffia calotta e visiera in policarbonato, cuffia monouso in TNTmonouso in TNT

Protezione corpoProtezione corpogrembiule impermeabile, tuta, camicegrembiule impermeabile, tuta, camicemonouso, soprascarpe, monouso, soprascarpe, copricapo.copricapo.Protezione vie respiratorie Protezione vie respiratorie facciale filtrante (di diversafacciale filtrante (di diversa

tipologia a seconda della lavorazione datipologia a seconda della lavorazione daeffettuare)effettuare)

Protezione delle mani

Tipologia di guantiTipologia di guanti

IN BASE AL MATERIALE in LATTICE con polvere o

powder-free in VINILE con polvere o

powder-free In NITRILE In POLIETILENE o PVC In MAGLIA di Acciaio In TEFLON

TIPI DI GUANTI

GUANTI CONSIGLIATIGUANTI CONSIGLIATIATTIVITA'ATTIVITA' GUANTI ALTERNATIVIGUANTI ALTERNATIVI

Guanti chirurgici sterili in LATTICE Guanti chirurgici sterili in LATTICE con talcocon talco

Operazioni chirurgiche svariate Operazioni chirurgiche svariate StrumentistiStrumentisti

Guanti sterili in neoprene o Guanti sterili in neoprene o durapreneduraprene

Guanti chirurgici sterili in lattice non Guanti chirurgici sterili in lattice non talcatitalcati

Guanti sterili in VINILEGuanti sterili in VINILE Medicazioni Medicazioni Indagini "strumentali"Indagini "strumentali"

Guanti per visita non sterili in Guanti per visita non sterili in LATTICELATTICE

Medicazioni "sporche" Medicazioni "sporche" Contatto con materiale biologicoContatto con materiale biologicoManipolazione rifiuti ospedalieriManipolazione rifiuti ospedalieriCure igienicheCure igieniche

Guanti per visita non sterili in vinile Guanti per visita non sterili in vinile (da preferirsi a quelli in lattice)(da preferirsi a quelli in lattice)

Guanti in POLIETILENE O PVCGuanti in POLIETILENE O PVC Cure igienicheCure igieniche

Guanti in MAGLIA DI ACCIAIOGuanti in MAGLIA DI ACCIAIO

GUANTI IN TEFLONGUANTI IN TEFLON

ATTIVITAATTIVITA’’ SALA SETTORIA, SALA SETTORIA, PROCEDURE VETERINARIEPROCEDURE VETERINARIE

LAVAGGIO STRUMENTARIO LAVAGGIO STRUMENTARIO CHIRURGICOCHIRURGICO

Guanti da cucina personalizzatiGuanti da cucina personalizzati AttivitAttivitàà domesticodomestico--alberghiere: alberghiere: pulizie ambientipulizie ambientilavaggio stoviglie lavaggio stoviglie lavaggio strumentilavaggio strumenti

(*) a seconda del tipo e della gravità della patologia presente, da dare al personale affetto da patologie cutanee e/o respiratorie e all’intera equipe.

I GUANTI VANNO INDOSSATIQUANDO...

Vi Vi éé la possibilitla possibilitàà di venire a contatto con materiale biologico (sangue, di venire a contatto con materiale biologico (sangue, secreti ed escreti)secreti ed escreti)

Si eseguono manovre invasive (interventi chirurgici, indagini diSi eseguono manovre invasive (interventi chirurgici, indagini diagnostiche, agnostiche, esplorazioni, etc.)esplorazioni, etc.)

Si manipolano recipienti contenenti liquidi o prodotti biologiciSi manipolano recipienti contenenti liquidi o prodotti biologici Si manipolano prodotti chimici (disinfettanti, acidi solventi, fSi manipolano prodotti chimici (disinfettanti, acidi solventi, farmaci)armaci) Si procede al lavaggio di materiale e strumenti chirurgiciSi procede al lavaggio di materiale e strumenti chirurgici Si manipolano rifiuti contenenti materiale biologicoSi manipolano rifiuti contenenti materiale biologico La cute delle mani dellLa cute delle mani dell’’operatore presenta delle lesioni cutaneeoperatore presenta delle lesioni cutanee

N.B. INDOSSARE PLURIUSO SPESSI E/O GUANTI ANTITAGLIO QUANDO SI MANIPOLANO FERRI CHIRURGICI O DA MEDICAZIONE O ALTRI PRESIDI TAGLIENTI

Indicazioni generali per l’uso di guanti medicali

Avere le mani pulite -per prevenire la trasmissione di infezioni: i guanti non rappresentano una barrieraassoluta; in caso di rottura o microforatura la flora cutanea (residente e transitoria)presente sulle mani potrebbe contaminare il paziente o gli oggetti(ferri, sonde, cateteri,...) che si stanno manipolando- per non contaminare il contenitore da cui i guanti sono prelevati

Tenere le unghie corte - per evitare sollecitazioni eccessive sulla punta delle dita dei guanti e conseguenti lesioni

Non indossare anelli e braccialetti in quanto non consentono una buona igiene dellemani e potrebbero lesionare i guantiEvitare che le maniche della divisa vengano a contatto con i guanti. Se necessaria unaprotezione per braccia e corpo, usare camici monouso (o riutilizzabili con capacitàdi barriera) a manica lungaEvitare l'applicazione di creme prima di indossare i guanti in quanto alcune cremepossono interferire con la permeabilità del guanto e la calzata del guantopuò risultare ostacolata

Sostituire i guanti se lesionatiSostituire i guanti se lesionati Sostituire sempre i guanti tra un paziente e lSostituire sempre i guanti tra un paziente e l’’altro, nelle altro, nelle

cure igieniche e nel cambio di sistemi di raccolta diuresi, cure igieniche e nel cambio di sistemi di raccolta diuresi, drenaggi, etc.drenaggi, etc.

Non riutilizzare i guanti monousoNon riutilizzare i guanti monouso Il guanto pluriuso deve essere personale, lavato dopo lIl guanto pluriuso deve essere personale, lavato dopo l’’uso uso

e, dopo contatto con materiale biologico, disinfettato e e, dopo contatto con materiale biologico, disinfettato e riutilizzato asciutto.riutilizzato asciutto.

NOTE

1) Lavare e asciugare le mani prima di indossare qualsiasi tipo di guanto

2) Indossare i guanti immediatamente prima di eseguire le procedure a rischio e rimuoverli al termine

3) Lavare sempre le mani dopo la rimozione dei guanti

4) Sostituire i guanti durante le diverse attività espletate sullo stesso paziente

5) Evitare il più possibile l’utilizzo continuativo dello stesso paio di guanti

6) Indossare il guanto della giusta misura

COME USARLI

Procedura di utilizzoIndossare i guanti: evitandone l'eccessivo stiramento tirandoli alla base delle dita per calzarli verificando che non siano troppo stretti o eccessivamente larghi sui polpastrelli o sul

palmo della mano

Sostituire i guanti: tra diversi tipi di procedure sul paziente se rimangono a lungo a contatto con sangue o

altri liquidi organici in caso di contatto con sostanze chimiche in grado di danneggiarli con cadenza regolare in caso di intervento chirurgico prolungato (verificare il tempo di

permeazione con il fornitore) se occorre una pausa durante le manovre asettiche se c'è un prolungato contatto con sudore o altri liquidi organici tra un paziente e l'altro quando presentano lacerazioni, fori, danneggiamenti dopo ogni procedura in cui può aver avuto luogo una contaminazione

Corretta sequenza di rimozione guantiCorretta sequenza di rimozione guanti

1. Sfilare il primo guanto rovesciandolo, partendo dal polso fino alla punta delle dita

2. Raccoglierlo nell’altra mano ancora protetta dal guanto

3. Sfilare il secondo guanto allo stesso modo, introducendo la mano scoperta tra pelle ed interno del guanto

4. Racchiudere il primo guanto dentro il secondo, smaltirli nel contenitore per rifiuti infetti

Lavaggio delle manie cura della cute integra

Lavare le mani:- dopo essere entrati in contatto con sangue, fluidi

corporei, secrezioni, escrezioni e quando è possibile la contaminazione;

- immediatamente dopo la rimozione dei guanti;- quando è possibile il passaggio di microrganismi dalla

persona alle apparecchiature;- tra compiti e procedure di una stessa persona per

prevenire le contaminazioni crociate di altre parti del corpo

RESISTENZA ALLAPERMEAZIONE DI SOSTANZE CHIMICHE

Definizione di permeazioneLa permeazione è un processo tramite il quale una sostanza chimica può passare attraverso una barriera protettiva (ad es. un guanto) priva di aperture visibili, come pori. Le molecole della sostanza penetrano la barriera "facendosi strada" attraverso le molecole che costituiscono il composto del guanto. In molti casi il materiale permeato può apparire inalterato all'occhio umano.

Permeazione

I livelli di prestazione relativi alla permeazione vengono valutati misurando il tempo impiegato da una sostanza per attraversare ilmateriale di cui è costituito il guanto. Alcuni campioni, ritagliati dai palmi dei guanti, vengono posti in una cella di permeazione che consente alla sostanza chimica di entrare a contatto con la superficie esterna del guanto. I laboratori di controllo sono equipaggiati con vari strumenti di misura in grado di individuare qualsiasi sostanza chimica (ad es. solventi, acidi, alcali e sali) che possa penetrare la superficie interna del campione di guanto. Inbase allo standard EN374-PT3, i test relativi ai tempi di penetrazione vengono condotti su intervalli di tempo che possono durare fino a otto ore.

EN374:2003 - Protezione chimica. Questo grafico viene usato per guanti impermeabili che assicurano un tempo di penetrazione superiore ai 30 minuti per almeno 3 delle sostanze comprese nell'elenco seguente (le lettere EJL rappresentano il codice relativo a 3 sostanze per le quali il guanto ha fatto registrare un tempo di penetrazione superiore ai 30 minuti).

A Metanolo E Bisolfuro di carbonio I Acetato di etile B Acetone F Toluene J n-eptano C Acetonitrile G Dietilammina K Idrossido di sodio 40% D Diclorometano H Tetraidrofurano L Acido solforico 96%

Permeazione

Livello di prestazione relativo alla permeazione e tempo di penetrazione

livello O livello 1 livello 2 livello 3 livello 4 livello 5 livello 6 <10 mins >10 mins >30 mins >60 mins >120 mins >240 mins >480 mins x = nessun test

Permeazione

LINEE GUIDA PER LE SOSTANZE CHIMICHE I guanti di nitrile sono ideali per l'utilizzo con sostanze chimiche a

base oleosa, come solventi, oli e grassi. Vi sono però numerose eccezioni: gli idrocarburi alogenati (la cui denominazione contenga le parole cloro, fluoro, bromo e iodio) e quelli aromatici (fenolo, xilene, toluene, benzene e derivati) ne sono gli esempi principali. Se esposti a queste sostanze, i guanti di nitrile hanno tempi di utilizzo bassi, spesso inferiori ai 30 minuti. I guanti in lattice di gomma naturale e nitrile possono essere usati con soluzioni chimiche a base acquosa (soluzioni acquose). Il loro tempo di utilizzo è generalmente lungo (fino alle 8 ore) con alcune eccezioni. Ciò è dovuto generalmente al basso tasso di degradazione con le soluzioni. Acidi e alcali rientrano in questa categoria, anche se occorre fare attenzione nel consigliare guanti per acidi concentrati, in quanto questi rientrano nelle eccezioni sopra citate. I guanti esposti a soluzioni saline (cloruro di sodio, ecc.) avranno tempi utili generalmente prolungati

Permeazione

Tipi di lavaggio

1. Lavaggio socialeCon detergente per almeno 15-30 secondi con

sfregamento2. Lavaggio antisetticoCon clorexidina al 4% o con iodopovidone 7,5% per

almeno 1-2 minuti e non meno di 30 secondi3. Lavaggio chirurgicoCome lavaggio antisettico + uso spazzolini monouso

sterili per almeno 3-4 minuti

Protezione degli occhiProtezione degli occhi

Occhiali e Maschere

VANNO INDOSSATIDURANTE LE PROCEDURE ASSISTENZIALICHE POSSONO DETERMINARECONTAMINAZIONE DEGLI OCCHI DOVUTE A :EMISSIONE DI SPRUZZI O GOCCIOLINE DISANGUE O ALTRI LIQUIDI BIOLOGICI

Visiere

viene utilizzata nei casi in cuisi prevede contatto tra lamucosa oculare e gli spruzzi o goccioline di sangue o altri liquidi biologici

NOTE

Non toccare gli occhiali, maschere o visiere con i guanti contaminati

Non lasciare i DPI dopo l’uso, sul vassoio o sui ripiani.

Lavare e disinfettare i DPI dopo l’uso, dopo ogni paziente.

Le mascherine

Sono indicate per prevenire l’inalazione e la trasmissione di droplets (goccioline), che generalmente si diffondono a breve distanza (inferiore a un metro) e di nuclei di goccioline e nuclei evaporati, che invece restano sospesi nell’aria e possono percorrere distanze maggiori. Le mascherine contribuiscono inoltre a scoraggiare chi le indossa a toccarsi naso e bocca.

Tipo di protezione ed impiego delle mascherine

Mascherine in TNT a 3 strati Manovre invasive, paziente in isolamento da droplet

Mascherine in TNT a 4 strati Intervento chirurgico, manovre odontoiatriche

Filtrante FFP2 Assistenza a pazienti con infezione trasmessa per via aerea Assistenza a pazienti con SARS

Filtrante FFP3 Assistenza a pazienti con infezione trasmessa per via aerea, durante esecuzione di

broncoscopie, induzione dell'espettorazione, manipolazione intenzionale di agenti biologici di gruppo 3 e 4 in laboratorio.

Facciale filtrante

- Protegge da agenti biologici a trasmissione aerea tramite un’azione filtrante di tipo fisico ed adsorbente.

- Non protegge dalle sostanze gassose tossiche.

Facciali filtranti

Classe FFP1 efficienza > al 78% Classe FFP2 efficienza > al 92% Classe FFP3 efficienza > al 98%

Vengono suddivisi e contrassegnati, in base alla loro efficienzafiltrante nelle seguenti classi:

Costituisce una barriera traoperatore – paziente

e tra paziente – operatore

Mascherina chirurgica

Protezione del corpoProtezione del corpo

CAMICE, TUTA, GREMBIULE

VANNO INDOSSATI:DURANTE LE PROCEDURE CHE POSSONO DETERMINARESCHIZZI DI SANGUE O ALTRI LIQUIDI BIOLOGICI

Camice monouso- Prima di indossare camice e guanti, indossare, se necessario,

nell'ordine: copricapo, maschera (o filtrante facciale) e visiera o occhiali.

- Nei pochi casi in cui è richiesto l'uso dei calzari, indossarli prima del camice e prima di lavarsi le mani per evitarne la contaminazione

- Prelevare il camice dalla confezione, dispiegarlo tenendolo per il girocollo senza farlo toccare terra per prevenirne la contaminazione

- Tenendo il camice a livello della spalla destra , infilare il braccio omolaterale e viceversa per il sinistro; adattare bene i polsini e chiudereil camice all'altezza della nuca e sul retro, sovrapponendo i due lembi dell'apertura. Questo garantisce una copertura completa del corpo e degli indumenti indossati.

- Indossare il camice avendo cura di allacciarlo correttamente.- Smaltire immediatamente dopo l’uso nell’apposito contenitore per

rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo.

COPRICAPO

EVITA LA CONTAMINAZIONE DELLA CAPIGLIATURA DA PARTE DI

MICRORGANISMI PROVENIENTI DAL PAZIENTE

DISPOSITIVI DI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE COLLETTIVA PROTEZIONE COLLETTIVA

DPCDPC

Per DPC si intendono, generalmente, quei Per DPC si intendono, generalmente, quei sistemi che intervengono direttamente sulla sistemi che intervengono direttamente sulla fonte inquinante prima che sia coinvolto il fonte inquinante prima che sia coinvolto il

singolo lavoratore oppure che tende a ridurre singolo lavoratore oppure che tende a ridurre ll’’impatto delle sostanze pericolose sui lavoratori impatto delle sostanze pericolose sui lavoratori

presenti in quellpresenti in quell’’ambiente.ambiente.

DPCDispositivi di protezione collettiva

Un dispositivo medico per la prevenzione della puntura accidentale (comunemente detto anche

NPD, Needlestick Prevention Device) è un dispositivo che incorpora un meccanismo di

protezione grazie al quale è possibile prevenire la puntura accidentale durante e dopo l’uso,

durante e dopo l’eliminazione del dispositivo stesso.

DPCDPC

E’ importante sottolineare, inoltre che, a differenza dei dispositividi protezione individuale, un NPD è assimilabile ad una

“misura di protezione collettiva”, in quanto i benefici ottenutidall’utilizzo di tali dispositivi sono goduti da tutti gli operatori

che potenzialmente potrebbero venire a contatto con ildispositivo utilizzato.

Una nuova generazione di presidiprotettivi di sicurezza

Sono presenti in letteratura ormai diversi dati relativi all’efficacia diquesti dispositivi nel ridurre il tasso di incidenti da dispositivo tagliente.In realtà, già nel 1991 l’OSHA* affermava che “... il 75% delle esposizioniaccidentali è causato da siringhe monouso e potrebbero essere evitate usando siringhecon scudi di protezione o meccanismi di retrazione dell’ago”.

*Occupational Safety and Health Administration

Approfondimenti allegati

- D. L.vo 475-92 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE- DECRETO LEGISLATIVO 9 APRILE 2008, N. 81 - Obblighi del datore di lavoro e del dirigente- DECRETO LEGISLATIVO 9 APRILE 2008, N. 81 - Obblighi del lavoratore- DECRETO LEGISLATIVO 9 APRILE 2008, N. 81 - Obblighi del preposto- DECRETO LEGISLATIVO 9 APRILE 2008, N. 81 - Servizio di prevenzione e protezione

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