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Pedalare insie
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edalare insieme
Desde los pobres a todos
…”guardare gli avvenimenti dall’angolo prospettico degli ultimi mettendosi
e in
sieme P
e prospettico degli ultimi mettendosi, come dicono in Argentina,
in corpo l’occhio del povero”
Da “Con Cristo sulle strade del mondo” di Don Tonino Bello
Liantonio Editrice Srl – 2008
Pedalare
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
1
L’ADELFIA SOCIETA’ COOPERATIVA SOCIALE
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
2
Dedicato a Don Donato,
pastore di Zo è;
a tutti i sacerdoti
che come
lui
quanto lui
sanno essere artefici
e protagonisti
di solidarietà vera,
autenticamente vissuta
interamente praticata
e per esemplarità
diffusa.
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
3
Questo volume raccoglie e propone a giudizio
gli esiti dell’impegno dei lavoratori della Cooperativa Sociale L’Adelfia
nell’anno 2013.
E’ un rendiconto dovuto agli stakeholder interni,
ma soprattutto agli esterni
perché partecipino e condividano percorsi di lavoro improntati ai
principi di
eguaglianza, imparzialità, continuità, diritto di scelta, partecipazione,
trasparenza, efficienza ed efficacia.
A favore delle persone malate e delle fasce deboli,
non discriminate per disagio, per ceto, per sesso, per nazionalità.
Maria Mazzone presidente
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
4
Il presente Bilancio Sociale Consuntivo 2013 – Preventivo 2014 è stato elaborato e stampato in proprio. Hanno collaborato:
Presidente dott.ssa Maria Mazzone;
R.R.U. Ass.Soc. Fiorella Di Lollo; Dott.ssa Rosa Ferraro; S.G.I. dott.ssa Sandra Leo; Dott. Antonio Rigliaco; Dott. Gianluigi Stefanelli; Ufficio di Ragioneria:
Rag. Daniela Amoroso; Rag. Francesca Bello; Sig. Lucia Lazzari Volontaria; Rag. Erika Marzo; Rag. Simona Sabella.
Consulenti Esterni:
Dott. Raffaele Giordano; Dott. Paolo Schina;
Ing. Ermes D’Ambrosio; Dott. Francesco Malinconico; Arch.Donato Rizzo; Dott. Antonio Calsolaro.
Qualora riscontraste inesattezze metodologiche o aveste suggerimenti per migliorare questo nostro lavoro,
saremmo lieti di essere contattati e di accogliere le vostre segnalazioni adelfialessano@libero.it
Interamente stampato su carta riciclata al 100%
Realizzazione Grafica: Simona Sabella
Stampa:
Franco Maisto
Finito di stampare ad aprile 2014
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
5
1 Identità
Da Pag. 19
4 S.G.I.: Qualità Da Pag. 69
6 Dati Economici
ed utilità sociale
Da Pag. 149
7 Report focus
group
Da Pag. 169
3 S.G.I. Sicurezza
Sociale
Da Pag. 38
2 Il Valore
Aggiunto
Da Pag. 31
5 S.G.I.:
Ambiente
Da pag. 138
8 Appendice Da Pag. 180
SOMMARIO
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
6
“Dieci regole sicure per uccidere un'associazione
1. Non intervenire alle riunioni.
2. Giungere tardi quando si interviene.
3. Criticare il lavoro dei dirigenti e degli altri soci.
4. Non accettare mai incarichi poiché è più facile criticare che realizzare.
5. Offendersi se non si è membri della dirigenza, e, se si è parte della stessa, non intervenire
alle riunioni oppure astenersi dal dare suggerimenti.
6. Se la dirigenza chiede un parere su un argomento, rispondere che non si ha nulla da dire.
Dopo le riunioni dire a tutti che non si è sentito nulla di nuovo oppure esporre cosa si sarebbe
dovuto fare.
7. Fare solo lo stretto indispensabile, ma quando gli altri soci si rimboccano le maniche ed
offrono il loro tempo, senza secondi fini, lamentarsi che l'associazione è diretta da una cricca.
8. Rimandare il pagamento della propria quota il più a lungo possibile.
9. Non darsi la pena di reclutare nuovi soci.
10. Lamentarsi che non si pubblica quasi niente sull'oggetto della propria attività, ma non
offrirsi mai per scrivere un articolo, dare un consiglio o presentare un oratore.”
Anonimo
CONSUNTIVO 2013
PREVENTIVO 2014
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
7
Anagrafica Aziendale
www.ladelfia.org
Ragione Sociale L’Adelfia Società Cooperativa Sociale
Iscrizione Albo Albo Regionale delle Cooperative Sociali, n°47 sez. A – ONLUS (organizzazione non
lucrativa di utilità sociale)
Sede Sociale Via Stazione, snc
73031 - Alessano (LE) Tel. 0833.781116 – 783079
Amministrazione Via S. Sangiovanni, 115
73031 – Alessano Tel. 0833.781952
e-mail: adelfialessano@libero.it
Partita Iva 00950700757
Codici ATECO 87.2 - 87.9 - 86.90.2 - 87.3
Rappresentante Legale Mazzone Dott.ssa Maria Via D. Latomo Massa, 3
73031- Alessano (LE)
A.S.L. di competenza Dipartimento di Prevenzione ASL LE Settore Igiene e Sicurezza del Lavoro Via Don Minzoni, 2 – 73100 - Lecce
Servizio Revisione Cooperative
Legacoop Sociale Via Capruzzi
70124 Bari
Certificazioni del Sistema di Gestione
Integrato
Ente: RINA
UNI EN ISO 9001: 2008 Sistemi di gestione per la Qualità, requisiti.
BS OHSAS 18001: 2007 Sistemi di gestione della sicurezza e della salute sul luogo di
lavoro.
UNI EN ISO 14001: 2004 Sistemi di Gestione Ambientale, requisiti e guida per l’uso.
SA 8000: 2008, Social Accountability,
Responsabilità Sociale.
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
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Relazione del Presidente all’Assemblea dei Soci del 16/12/2013 Bilancio Consuntivo e Preventivo 2013/2014
Premessa: Partire dal futuro perché un’azienda solidale sia una solida azienda.
“C’è nella storia, una continuità secondo ragione, che è il futurum.
È la continuità di ciò che si incastra armonicamente,secondo la logica del prima e del dopo.
Secondo le categorie di causa ed effetto. Secondo gli schemi dei bilanci, in cui, alle voci in
uscita, si cercano i riscontri corrispondenti nelle voci in entrata: finchè tutto non quadra.”
Spesso le uscite non si incastrano con le entrate ed il bilancio non quadra.
Così nel lavoro, come nella vita privata di ognuno di noi.
In momenti lunghi di crisi, confusamente estese, intricate, imprevedibili, non incasellabili
aritmeticamente, la logica unica d’accesso è quella di credere nelle possibilità di generare
capacità di governo su un futuro totalmente nuovo che sopravviene pieno di variabili.
Questa premessa ho ritenuto necessaria per condividere con tutti voi, con vigore e rigore,
strategie aziendali indispensabili per fronteggiare le variabili prevedibili in un mercato
governato da una politica nazionale e regionale di Welfare incerta; e per ipotizzare azioni
cautelative per fronteggiare gli accadimenti solo ipotizzabili.
Esporrò, dunque, brevemente, la politica aziendale dell’anno in corso assumendo come base di
riscontro gli esiti dell’ultimo triennio in relazione alle azioni intraprese; dirò poi sulle previsioni
politico – amministrative per il 2014.
Politica del Sistema di Gestione Integrato: nel 2013 sono stati previsti ed utilizzati stanziamenti
per realizzare lo scopo sociale attraverso gli obiettivi che la Cooperativa si è posta.
Gli impegni realizzati:
‐ aggiornamento e redazione della Carta dei Servizi per pubblicizzare i miglioramenti delle
prestazioni rispetto agli standard di qualità previsti;
Da “Partire dal futuro” Promuovere l’avvento + Don Tonino Bello
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
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‐ adeguamento dei requisiti contenuti nella norma ISO 9001 edizione 2008 per la riconferma
della certificazione;
‐ sviluppo di un ambiente di lavoro socialmente responsabile con investimenti notevoli per la
crescita professionale di tutti i dipendenti conservando, a verifica, la certificazione di
conformità alla normativa SA 8000:2008.
A tale scopo molto più approfondita è stata la valutazione della soddisfazione dei dipendenti
condotta, quest’anno, in maniera assolutamente anonima a garanzia di ogni diritto
riconosciuto alla persona in ambito nazionale e sovranazionale.
‐ incremento del calendario per la formazione dedicata, ad operatori ad ospiti e a visitatori per
la prevenzione dei rischi derivanti dall’attività. La verifica effettuata dall’ente di certificazione
RINA ha confermato la certificazione BS OH SAS 18001:2007 per “la progettazione e il
mantenimento di alti requisiti strutturali operativi ed organizzativi dei luoghi di lavoro nonché
per la pregnanza dei contenuti del Codice Etico della Cooperativa. Apprezzamenti per l’operato
del Comitato Etico di Vigilanza.(Ex D.Lgs. 231/2001)”.
‐ monitoraggio ambientale periodico, mirato a prevenire gli impatti ambientali di ogni attività
per la salvaguardia da ogni forma di inquinamento. (Riconferma della Certificazione ISO
14001:2004)
Il risultato d’impresa: la valutazione riguarda il triennio 2010/2012 e lascia emergere un
andamento a carattere negativo che ha imposto un massiccio intervento di riorganizzazione e
di investimenti dedicati al consolidamento e alla salvaguardia dei posti di lavoro.
Per la fase di consolidamento tuttora in corso il C.d.A. ha deliberato ed ottenuto un mutuo col
fondo di garanzia statale per € 1.700.000 (unmilionesettecentomila), rateizzato in versamenti
mensili di € 17.000 circa estinguibili nel 2021; inoltre, per decisione assembleare, è stato
aumentato il capitale sociale da € 48.900 ad € 470.000 circa ed è stato contestualmente aperto
un fido con Banca Etica, filiale di Bari, pari ad € 700.000 su cessione del fatturato
extraprovinciale; infine, nella previsione della implementazione nell’Area della Riabilitazione
Psichiatrica del nuovo assetto previsto dal “Piano Regionale per la Psichiatria” allo studio della
Commissione interdisciplinare, il C.d.A. ha investito nella realizzazione delle “Strutture leggere”
previste dal Piano Regionale, realizzando una Casa per la Vita denominata “Liria” sita in
Galatina (LE), un Centro Diurno Socio Riabilitativo dedicato all’autismo infantile denominato
“Enosh”, sito in Tricase ed una Comunità Socio Riabilitativa dedicata denominata “Zigulì” sita in
Castiglione d’Otranto frazione di Andrano.
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
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Questi investimenti, alla luce delle “Linee Guida per l’autismo dell’infanzia, dell’adolescenza ed
adulto”emanate dalla Regione Puglia il 02/08/2013 in recepimento dell’accordo Stato Regioni
del 2011, danno senso a quella che poteva apparire un’azione a rischio perché, nelle previsioni
sufficientemente attendibili in quanto riscontrate, tutte le predette unità di costo saranno
produttive nel 2014: la Regione Puglia, per decisone del TAR, definirà in € 95,00/100,00 le
tariffe per le Casa per la Vita a Media Intensità Assistenziale con una compartecipazione del
70% a carico della ASL (attualmente le tariffe ammontano ad € 69,30 con una percentuale del
solo 30% a carico della ASL); i Centri Diurni Socio Riabilitativi, attualmente regolamentati con
retta di € 62,24 compartecipata col 50% a carico della ASL e della famiglia/Comune, avranno il
reale concorso delle famiglie che, in base al PO FESR 2007/2013 Regione Puglia Asse III Linea
3.3 Azione 3.3.1. potranno fruire a decorrere da gennaio 2014 di un “buono di conciliazione”
che consentirà loro di onorare gli impegni economici sottoscritti, finora rimasti inevasi.
Le strutture dedicate per minori ed adulti autistici, potranno fruire di accreditamenti regionali
così come i Centri Terapeutici Residenziali e Semiresidenziali dedicati per Minori; anche il
C.D.S.R. “Enosh” potrà prevedere in entrata il contributo integrativo delle famiglie che
potranno avvalersi del bonus per i figlioli che fruiscono del trattamento ABA (L.R. n°45/08
art.9).
Le previste revisioni tariffarie per la psichiatria, in applicazione del R.R. 8 luglio 2008 n°11, sono
state rimodulate con delibera della Giunta Regionale ATP del 2013 con un aumento medio di
circa 9€ die pro capite per struttura con un incremento più consistente per le cosiddette
strutture pesanti (CRAP). Questa revisione tariffaria per la psichiatria, che decorre dal primo
gennaio 2013, aumenta le entrate che, sommate alla riscossione crediti per sentenza positiva
sulla vertenza avverso la ASL di Lecce, consentirà la chiusura in attivo del Bilancio e porrà la
Cooperativa nelle condizioni di onorare ogni adempimento nei confronti dell’Erario.
Nell’anno 2013, infine, la Cooperativa ha ottenuto diversi finanziamenti per la gestione di
progetti ancora in corso e che, dalle verifiche coincidenti con le rendicontazioni periodiche,
esitano in risultati encomiabili. Il progetto “Dal Grande Equivoco al Grande Enigma” finanziato
dal Ministero delle Pari Opportunità e che si concluderà a Giugno 2014, ha coinvolto 42 ospiti
ed intere platee entusiastiche di cittadini, Associazioni ed autorità civili e religiose di Andrano,
Castiglione d’Otranto, Diso, Alessano e Galatina.
L’Educativa Domiciliare che come soggetto attuatore la Cooperativa L’Adelfia gestisce a Lecce
insieme al gruppo designato dal Dipartimento di Salute Mentale della ASL ed al team degli
Assistenti Sociali dell’Ambito dei Comuni, Ente promotore, realizza infine la risposta più
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
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naturale alla persona d’essere assistita nel proprio contesto sociale e familiare, lì dove
possibile.
La Regione Puglia ha riconfermato L’Adelfia come Ente accreditato per il Servizio Civile con il
Progetto “Percorsi Solidali” così come la Provincia ha affidato alla Cooperativa la gestione di un
lavoratore per la formazione professionale, progetto esitato con l’assunzione della persona
adeguatamente formata.
Altro percorso importante giunto a conclusione è stata l’iscrizione al Catalogo Regionale per i
Servizi di Conciliazione: le famiglie con un determinato reddito accederanno al bonus mensile a
favore del figlio disabile oggetto di prestazioni sanitarie.
Tutto quanto realizzato ha comportato investimenti per la formazione professionale che ci vede
in Puglia ai primi posti per l’erogazione di servizi d’eccellenza come emerso e confermato dal
Convegno Nazionale tenuto a Lecce all’Hilton Hotel il 19 e 20 Ottobre.
Questa azione di consolidamento, che rientra nella accorta ed oculata gestione del C.d.A. al
quale rivolgo il mio sincero apprezzamento, è frutto anche della capacità di tutti voi soci
d’essere imprenditori solidali ed illuminati, capaci di slanci, di sacrifici e di fede nelle
competenze arricchite dalla formazione e dall’esperienza, ricchi di valori che generano cultura
oltre i confini, riconosciuta, mutuata o, purtroppo, anche fatta oggetto di invidia e di tentativi
di ritorsioni che sono rimasti tali perché lo spirito è forte ed incorruttibile.
E questo paga perché, in questo diffuso permissivismo che sfora l’onestà ad ogni livello è
sbagliato generalizzare: c’è l’uomo di lettura che forse premierà tutti noi col grande
riconoscimento d’un dono, che onora me che vi rappresento, ma anche ognuno tra voi che,
avendo condiviso, ha dato per tutti al di sopra di ogni umano egoismo.
Grazie.
Maria Mazzone presidente
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
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Procedure per l’elaborazione del Bilancio Sociale 2013/2014
Premessa
La direttiva ministeriale n°63 del 16 marzo 2006, classifica il bilancio sociale come “un documento volontario da realizzare con cadenza periodica per riferire a tutti gli interlocutori interni ed esterni, privati e pubblici, le scelte operate, le attività svolte e i servizi resi dando conto delle risorse utilizzate e descrivendo i processi decisionali ed operativi, i percorsi attraverso i quali si è prodotta utilità sociale”.
Quest’anno pubblichiamo il dodicesimo Bilancio Sociale Consuntivo e, per la terza volta, lo mettiamo in confronto diretto con il Bilancio Sociale Preventivo, per valutare ciò che è fattibile concretamente alla luce di quanto è stato realizzato.
Entrambi i documenti, Consuntivo 2013 e Preventivo 2014, sono suddivisi in 7 sezioni relative agli ambiti certificati: Identità, Valore Aggiunto, Sicurezza, Qualità, Ambiente, Dati Economici e di Utilità Sociale, Allegati.
Procedura
Anche in questa dodicesima edizione del bilancio, è stato dato ampio spazio all’ascolto dei soci e degli interlocutori esterni: il Consiglio di Amministrazione e l’Assemblea dei Soci hanno preso visione e riapprovato la struttura ed i contenuti del presente Bilancio Sociale, elaborato secondo lo schema di pag.14.
I gruppi di lavoro si sono riuniti da Novembre 2013 a Febbraio 2014, così composti:
Familiari – Psicologi – Psichiatri – Coordinatori di Struttura – Associazioni ;
Componenti Comitato Etico, Rappresentanti Aziendali, Rappresentante della SA 8000, Rappresentanti per la Sicurezza, Medico di Medicina del Lavoro, Responsabile Risorse Umane, Responsabile della Gestione del Sistema Integrato, Rappresentante Interno Ente Certificatore RINA;
Stakeholder esterni: fornitori, rappresentanti del sindacato CGIL e sindaci.
I partecipanti ai focus‐group hanno confermato l’assetto informativo di base del bilancio sociale, ossia i nuclei di informazione, gli indicatori e gli altri parametri ritenuti fondamentali e, per rendere più agevole la consultazione del documento hanno suggerito di raccogliere i lavori di analisi nelle 4 voci corrispondenti al S.G.I. che le certifica: ‐ Sicurezza BSI 18001:2007 ‐ Qualità UNI EN ISO 9001:2008 ‐ Responsabilità Sociale SA 8000:2008, Social Accountability 8000 ‐ Ambiente UNI EN ISO 14001:2004 Precedono i 4 capitoli la relazione del presidente, i cenni storici e l’identità della Cooperativa e, a conclusione, il capitolo sui dati economici ed utilità sociale e l’appendice che contiene anche le relazioni redatte dai componenti del Comitato Etico, da un fornitore, dal presidente dell’Associazione 3giriditè, e sintesi degli interventi dei partecipanti.
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
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Il Comitato Etico ha ritenuto che l’argomento informativo “crisi economica e tenuta del cooperativismo” dovesse costituire oggetto prevalente di approfondimento, di riflessioni, di pubblicizzazioni per cui ha relazionato in merito. Il Comitato Etico, inoltre, ha espresso apprezzamenti particolari sui seguenti argomenti illustrati: ‐ strumenti e strategie di vicinanza e di supporto alle famiglie; ‐ centralità, in ogni situazione, della persona malata; ‐ ricerca e diffusione degli esiti della riabilitazione/assistenza; ‐ piano formativo per gli operatori; ‐ investimenti per la riabilitazione: inserimenti lavorativi, corsi di formazione per il lavoro, progetti per la interculturalità; ‐ iniziative culturali che generano sviluppo sociale. Infine, il Comitato Etico, esprime soddisfazione per la implementazione della politica di genere e per la qualità del sistema lavorativo garantito ai soci, nonché per la riconferma della certificazione Best 4.
Nel 2012 è stata condotta una ricerca con i partners francesi ed olandesi in tema di intervento
precoce sui disturbi pervasivi dello sviluppo.
Nel 2013 è stato avviato il C.D.S.E.R. “Enosh” che accoglie solo bambini affetti da disturbi dello
spettro autistico di età 4/10 anni, garantendo, così, la presa in carico precoce.
Nello stesso anno è stato definito l’ambito di intervento del C.D.S.E.R. “LA Casa di Igor” per
l’accoglienza di minori con disturbi del comportamento e con problemi di apprendimento, di
età 10/18 anni distinti per gruppi di 5/6 ragazzi.
È stata avviata anche, in maniera strutturata, l’attività dell’appartamento residenziale
dedicato “Zigulì” che accoglie 6 minori di 15/18 anni con problemi di comportamento ed
apprendimento.
Queste iniziative sono state rappresentate all’Assessore Elena Gentile che ha formalmente
assunto l’impegno di discuterne nei tavoli di lavoro dove procede l’elaborazione delle Linee
Guida sull’Autismo, riferendole come “interventi pilota”.
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
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La metodologia di lavoro, anche in questa edizione, riprende quella adottata nella precedente. “Metodologia per la elaborazione del Bilancio Sociale”.
METO
DOLO
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BORAZIO
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CIALE
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
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CENNI STORICI
“…si deve parlare dopo aver servito
altrimenti la gente non crederà alle parole”
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
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“La differenza è l’inizio della sinergia”
Stephen R. Covev
CENNI STORICI
“L’ADELFIA” ha un’origine ricca di senso, muove verso la realtà organizzativa che è oggi,
partendo dalla motivazione al cambiamento e al servizio senza condizioni, dalla riflessione non
casuale tra me e don Tonino, che sarebbe poi divenuto il Vescovo della ‘Chiesa del grembiule’, il
don Tonino Bello presidente di Pax Christi.
Fine estate del 1978: in piazza ad Alessano, io e il sacerdote, che ha vissuto dal di dentro e con
profonda consapevolezza la stagione conciliare del Vaticano II, riflettiamo sulla sconvolgente
violenza del divario tra chi detiene ricchezza e potere, i pochi, e chi è sempre più sospinto ai
margini, una sconsolante moltitudine.
Alla necessità che si debba ‘pensare’, ‘fare’ qualcosa, severamente sostenuta da don Tonino,
contribuisco realizzando il progetto di partecipazione attiva e di condivisione esistenziale con i
diversi, i sofferenti, i ‘senza diritti’, elaborato con un gruppo numeroso di volontari.
Tutti noi del gruppo crediamo negli stessi valori per cui ci risulta naturale e gradevole, mettere a
disposizione gli uni degli altri competenze, capacità e voglia di fare, in una dimensione concreta
nella quale c’è la convivenza con il diverso, la comprensione dell’emarginazione vissuta
direttamente, la prova d’efficacia della solidarietà dell’impegno diffuso. Una vera rigenerazione
culturale, nella società dell’efficienza consumistica e della competizione esasperata.
Don Tonino incoraggia, sollecita, segue con intensità, comunque e dovunque si trovi, la
crescita del gruppo, le fatiche delle persone che non si arrendono: “Bisogna andare
all’essenziale, mordere la polpa della vita, amare i poveri, fare scelte audaci, battersi per la
pace, compiere sforzi di liberazione…tenere il capo levato e muoversi facendo qualcosa perché
il mondo sta già cambiando se si continuerà ad essere profeti della primavera…”
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
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Nel 1982, il gruppo dei volontari si costituisce nella Cooperativa Sociale L’ADELFIA e ottiene
dall’Amministrazione Comunale di Alessano un rapporto di convenzione nonché degli ambienti
nel centro del paese, che accolgono i primi ospiti.
Nell’estate dello stesso anno, per fare fronte alle numerose richieste, la Cooperativa si trasferisce
in una vecchia masseria in contrada “Macurano”, dove volontari e ospiti si impegnano nella
ristrutturazione dei locali. Si allestiscono i primi laboratori e si dà vita ad una intensa attività di
animazione culturale che caratterizzerà anche in seguito la vita della Cooperativa come tentativo
di “portare alla comunità” il significato innovativo di una singolare esperienza. Macurano diviene
un punto di riferimento anche per tossicodipendenti, portatori di handicap fisico e psichico e
poveri. Spettacoli e sagre costituiscono fonte di autofinanziamento, mentre la comunità
territoriale ben più ampia e non solo Alessano risponde alle iniziative, favorendo socializzazione
e integrazione.
Le prima barriere dell’esclusione e del rifiuto cedono all’impatto con L’ADELFIA; acquista un
senso non la tolleranza bensì la solidarietà.
L’ADELFIA sceglie come scopo sociale del proprio intervento la riabilitazione del malato di mente:
la legge 180, meglio conosciuta dal nome del suo ispiratore Franco Basaglia, fa cadere
rumorosamente le mura e i cancelli dei manicomi e, altrettanto rumorosamente, la “follia”
invade la cosiddetta società civile.
La Cooperativa si dota delle competenze professionali adeguate e nel 1985 si trasferisce nella
tenuta “Armino”: una vecchia casa padronale nel cuore delle campagne tra Alessano e Specchia.
È la fase decisiva, caratterizzata dalla progressiva trasformazione dell’iniziale esperienza del
volontariato in impresa sociale. Nel 1986 la Cooperativa si convenziona con l’ASL territoriale: è il
primo atto formale di riconoscimento del valore sociale e della qualità del Servizio prestato.
La tenuta “Armino” si struttura in tre case alloggio per i portatori delle patologie più gravi ed è
sede del reparto di psicologia, dei laboratori, della redazione della rivista Chora, periodico della
cultura della convivialità delle differenze edito da L’ADELFIA. Vi si effettua anche la prima
osservazione e il trasferimento dei pazienti meno gravi in altre case famiglia che sorgono nel
cuore del tessuto urbano di Alessano e di altri comuni del distretto di Tricase.
Le Case Alloggio, inserite nei quartieri, sono il banco di prova degli ospiti de L’ADELFIA, del loro
confronto con la libertà e con i contraccolpi inevitabili della persistente cultura dell’esclusione,
dell’incomprensione e del rifiuto.
Nel ’93, lo sfratto dalla “Tenuta Armino” si trasforma in nuova spinta. L’Amministrazione
Comunale di Alessano concede alla Cooperativa l’uso del vecchio Carcere Mandamentale e del
Mattatoio.
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
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L’opera di ristrutturazione sembra immane ma proprio lì, con i soli proventi della solidarietà, si
compie la costruzione della struttura CHORA, attuale Comunità Riabilitativa Psichiatrica, sede
Sociale della Cooperativa e Centro Studi Ricerca e Formazione.
Sorge così la “casa dove cantano le pietre, dove si respira la libertà dalle catene del mal di
vivere”. L’ADELFIA vince la scommessa di fare di due luoghi di repressione e di pratica cruenta
la metafora dell’uomo ritrovato e liberato. L’utopia, il sogno concreto che animò don Tonino,
del riconoscimento dell’ultimo che diviene testata d’angolo, sono divenuti così realtà.
Un’organizzazione come L’ADELFIA non poteva non occuparsi, poi e con grande rispetto, della
sofferenza dei bambini e degli adolescenti, della loro interiorità spesso violata, di un futuro senza
cittadinanza matura e responsabile.
La Cooperativa si è sempre proposta, in contesti delicatissimi, di generare utilità per i minorenni
e le loro famiglie e per tutti gli attori sociali e istituzionali che intervengono nel percorso.
Attraverso la sua offerta, riflette altresì sulla propria collocazione rispetto agli altri servizi con i
quali è chiamata ad interagire responsabilmente e contribuisce ad adeguare sempre più l’offerta
complessiva di sostegno per la possibile piena reintegrazione sociale del minorenne.
A trent’anni dalla sua costituzione, L’ADELFIA può affermare di aver contribuito, con
consapevolezza e con umiltà, a diffondere la pratica della condivisione e della responsabilità
civile e istituzionale per un’attiva e sempre più compiuta cultura della salute, ottenendone il
riconoscimento anche dagli amministratori Regionali che si sono succeduti dal 1993.
Il presente documento dà la rappresentazione di quello che è oggi L’ADELFIA, Società
Cooperativa senza scopo di lucro – ONLUS –, dei servizi che garantisce nell’ambito sanitario e
riabilitativo, socio sanitario e socio assistenziale.
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
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IDENTITA’
Storia di una lumaca che scoprì l’importanza
della lentezza
U.Guanda Ed. Parma
1
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
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La scelta della forma cooperativistica è quella che più efficacemente risponde ai bisogni di partecipazione, di solidarietà e di corresponsabilità. L’Assemblea dei Soci determina le Linee Politiche generali della Cooperativa, alla cui realizzazione è delegato il Presidente che ha il potere di rappresentanza e di gestione sulla base di piani esecutivi elaborati insieme al Consiglio di Amministrazione e controllati dal Collegio Sindacale, dal Revisore Contabile e dal Comitato Etico. Un Comitato Tecnico – Scientifico, presieduto dal Presidente e composto dagli specialisti medici e psicologi interni e dai consulenti esterni, supervisiona le scelte e le strategie per il M.C.Q.
L’Adelfia è Cooperativa Sociale di tipo A dal 1987; realizza Servizi Sanitari, Socio Sanitari e Assistenziali. È iscritta all’Albo regionale delle Cooperative Sociali al n°47 Sez.A ed è ONLUS (Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale). L’Adelfia opera prevalentemente nella provincia di Lecce perché ritiene che è suo compito dare il proprio contributo ai bisogni che emergono nel territorio su cui è nata e si è sviluppata nel corso del tempo. Per lo sviluppo di progetti extra territoriali attiva relazione di partnership con le realtà cooperative locali per promuovere la cultura del cooperativismo. Per lo stesso motivo ha promosso progetti internazionali con la Grecia, la Francia e l’Olanda.
L’Adelfia aderisce a Legacoopsociale con sede in Bari ed è socia del Consorzio Elpendù che ha sede legale a Mola di Bari.
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1. ORGANIGRAMMA FUNZIONALE
LIVELLO SOCIETARIO
Collegio Sindacale
Revisore dei Conti
Assemblea Generale dei Soci
Consiglio di Amministrazione
Presidente – Rapp.della Direzione
LIVELLO TECNICO GESTIONALE
Resp.Sistema di Gestione
Medico Competente
Servizio Prevenzione e Protezione - Resp.Servizio Prevenzione (RSPP) - Addetto Servizio Prevenzione e
Protezione (ASPP)
Rappr. dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS)
Rappr. dei Lavoratori per la SA 8000 (RLSA 8000)
LIVELLO TECNICO OPERATIVO
Responsabile Risorse Umane Comitato Tecnico Scientifico (CTS)
Responsabile Acquisti (RA)
Psicologo del Lavoro
Responsabile Sanitario (RS) Psicologo (PS)
Coordinatore (CO) - Preposto
Operatori Socio Sanitari Tecnici di Laboratorio Collaboratori Professionali Sanitari
Squadra Primo Soccorso (SS) Squadra Antincendio (SA)
Comitato Etico
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1.2 MAPPA DEI NOSTRI PORTATORI DI INTERESSE
La mappa degli stakeholder rappresenta tutti i soggetti coinvolti nella fase di formazione del Valore Aggiunto e/o di distribuzione. Quindi identifica tutte quelle realtà in cui l’attività della Cooperativa si ripercuote con effetto positivo.
L’ADELFIA SOCIETA’
COOPERATIVA SOCIALE
ONLUS
Gestione Servizi alla
Persona
RISORSE UMANE
SOCI E DIPENDENTI
SISTEMA IMPRESA
FORNITORI
FINANZIATORI
PUBBLICA
AMMINISTRAZIONE
CLIENTI
COLLETTIVITA’
SOCI SOVVENTORI
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2.POLTICHE DEL LAVORO
Coerentemente con la voce della mission che ci impegna a “garantire ai soci continuità di occupazione, condizioni economiche, sociali e professionali, percorsi formativi qualificanti”, l’Adelfia orienta l’impostazione delle proprie politiche del lavoro secondo alcune linee guida:
A. l’applicazione delle norme contrattuali e la progettazione dei servizi con un’ottica che valorizzi le competenze del lavoratore;
B. la realizzazione della formazione continua;
C. la progettazione di nuove forme di gestione dei servizi. 2.1 Il lavoro e le regole L’Adelfia applica i seguenti contratti :
il C.C.N.L. delle Cooperative Sociali;
il C.C.N.L. della Sanità Privata non medica. 2.2 Formazione e aggiornamento La Cooperativa:
assicura ai lavoratori che ne hanno diritto il conseguimento sul lavoro delle qualifiche richieste;
aggiorna, con la formazione continua, gli operatori, organizzando momenti formativi anche su richieste specifiche degli interessati;
investe in aggiornamenti con consulenti esterni attraverso giornate di studio e stages presso le strutture che sperimentano strategie riabilitative nuove in coerenza con le patologie emergenti;
realizza formazione d’eccellenza.
2.3 Gestione dei servizi: L’Adelfia è impegnata nel mantenimento costante della Qualità; nella ricerca di nuove proposte nell’ambito dei tre settori in cui opera per:
ridurre il tempo di permanenza dei malati nelle strutture residenziali;
potenziare la semiresidenzialità;
potenziare l’assistenza a domicilio;
fare prevenzione attraverso il proprio Gruppo Scientifico;
creare lavoro per gli utenti in uscita dal circuito psichiatrico privi di altre alternative;
potenziare il rapporto di sinergia col pubblico;
verificare e realizzare strumenti per la creazione del Sistema;
diffondere la cultura del Cooperativismo;
potenziare la relazione con Legacoopsociale, col Consorzio Elpendù, con la Sirp Puglia, con le Università di Lecce e Bari e con le altre convenzionate;
intensificare le relazioni con i referenti internazionali.
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3.ASSETTO SOCIETARIO
3.1 ASSEMBLEA DEI SOCI
Ne fanno parte tutti i Soci della Cooperativa; hanno diritto di voto gli iscritti nel libro dei Soci da almeno tre mesi. L’Assemblea dei Soci elegge il Consiglio di Amministrazione, il Collegio Sindacale, il Revisore Contabile, il Rappresentante Sindacale Aziendale, il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, il Rappresentante dei Lavoratori per la SA 8000, il Comitato Etico. Convocazioni di Assemblea dei Soci effettuate negli anni 2011 – 2012 – 2013:
ANNO TOTALE 2011 3 2012 4 2013 7
3.2 CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
E’ eletto dall’Assemblea dei Soci, è composto da sette membri, nomina al proprio interno il Presidente ed il Vicepresidente della Cooperativa.
E’ composto da:
Dott.ssa Maria Mazzone
Ass.Soc. Fiorella Di Lollo
Dott.ssa Sandra Leo
Ed. Profess. Letizia Rizzo
Ed. Profess. Luca Quaranta
Dott.ssa Rosa Ferraro
Educat. Ippazio Martella.
Convocazioni di C.d.A. effettuate negli anni 2011‐2012‐2013.
ANNO TOTALE 2011 19 2012 17 2013 23
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3.3 IL COLLEGIO SINDACALE
È composto da cinque membri: 3 effettivi e 2 supplenti ed è eletto dalla Assemblea dei soci.
È composto da: Dott. Paolo Schina – Presidente Sindaco effettivo; Avv. Umberto Muci – Sindaco effettivo; Avv. Marinella Spiga – Sindaco effettivo; Dott. Raffaele Giordano – Sindaco supplente; Dott. Giorgio Buffo– Sindaco supplente.
3.4 REVISORE CONTABILE
E’ eletto dall’Assemblea dei Soci col compito della corretta amministrazione della Cooperativa. Attualmente, per riconferma, ricopre il ruolo di Revisore Contabile il Dott. Emanuele Causo.
Supervisioni del Revisore Contabile
Sono stati confermati dall’Assemblea Generale dei Soci, su proposta dei Sindacati, il R.S.A. Ippazio Martella e, di nuova nomina, la socia Pietrina Marzano, e il Responsabile per la SA 8000 Michele Monsellato.
3.5. COMITATO ETICO E’ eletto dall’Assemblea dei Soci ed è composto da: Prof. Cosimo Rizzo, presidente Dott. Giancarlo Piccinni, dott. Antonio Bisanti.
3.6 INCONTRI SINDACALI
3.7 INCONTRI CON I LAVORATORI PER LA SA 8000
ANNO TOTALE 2011 12 2012 13 2013 13
ANNO TOTALE 2012 2 2013 5
ANNO TOTALE 2012 8 2013 19
ANNO TOTALE 2011 4 2012 5 2013 5
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Le attività che investono il socio lavoratore come “referente decisorio” sono quelle che lo impegnano nel: ‐Coordinamento Tecnico Scientifico (C.T.S.); ‐Collegio degli Educatori (C.E.); ‐informazione diffusa degli argomenti del C.d.A.; ‐assemblee ordinarie e straordinarie; ‐partecipazione alla rilevazione della qualità percepita dagli utenti, dai servizi e dai loro familiari e dai servizi invianti; ‐partecipazione alla rilevazione della soddisfazione come lavoratore; ‐partecipazione alla elaborazione dell’attività di studio, ricerca e formazione; ‐gestione diretta della conformità dei processi produttivi e delle procedure organizzative; ‐partecipazione diretta al monitoraggio degli esiti; ‐artefici della gestione e del monitoraggio del M.C.Q.; ‐rilevazione autogestita della funzionalità delle relazioni operatori‐ospiti, operatori tra loro.
PREVISIONI PER IL 2014 Compatibilmente con le possibilità economiche, il C.d.A. prevede la nomina di un docente “supervisore esterno” per la conduzione di gruppi‐ascolto degli operatori e dei genitori, nelle strutture più complesse (CRAP). I gruppi‐ascolto ospiti, sono già gestiti dagli psicologi di struttura; comunque, in passato, secondo quanto programmato e calendarizzato dal Supervisore, erano previste plenarie durante le quali il gruppo dei genitori si allargava alla partecipazione dei figli.
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QUANTIFICAZIONE DELLA PARTECIPAZIONE ALLA VITA DEMOCRATICA
L’efficacia e l’efficienza organizzativa vengono visualizzate con i grafici che quantificano gli incontri per la formazione obbligatoria per gli operatori (es. HACCP; preposti; SdG; …). Tale piano rappresenta anche, indirettamente, uno degli esiti tangibili della politica di Gestione e Sviluppo delle risorse umane. I numeri concernenti gli eventi formativi erogati (formazione obbligatoria), gli incontri di Comitato Tecnico Scientifico (punto cardine per la gestione e la programmazione delle diverse attività), di Collegio degli Educatori (che forniscono puntualmente preziose informazioni sull’andamento delle attività programmate), che rappresentano, oltre alla pregnante e sentita realtà cooperativistica, cicli di input/output sul social commitment, ovvero, sull’impegno e sulla efficacia collettiva che contraddistinguono la Cooperativa.
Coordinamento Tecnico Scientifico
Convocazioni di Comitato Tecnico
ANNO TOTALE
2011 9
2012 11
2013 39
Alle riunioni di C.T.S. partecipano le persone interessate all’Ordine del Giorno. Spesso sono presenti i Coordinatori di Struttura, gli Operatori di affidamento o i componenti della UOB (Unità Operativa di Base), i familiari, l’ospite.
ATTIVITÀ LAVORATIVE NON FRONTALE
Si tratta delle ore di lavoro che i lavoratori non svolgono a diretto contatto con gli utenti. È l’attività del collettivo di servizio (Collegio degli Educatori), che è una riunione programmata con cadenza regolare nella quale i componenti del gruppo di lavoro impostano, fissano degli obiettivi, verificano l’intervento sull’ospite, scambiano le esperienze e dirimono le eventuali tensioni. Questi incontri fanno parte, a pieno titolo, dell’impegno lavorativo di ogni operatore e sono quindi debitamente retribuiti. Sono gestiti dal Coordinatore di Struttura che verbalizza; talvolta partecipano lo Psichiatra di Struttura, lo Psicologo, il R.R.U., il Presidente o il R.S.I. a seconda degli argomenti. I verbali, redatti dal conduttore, sono tutti sottoscritti dal Presidente e, se richiesto dagli argomenti, portati alla valutazione del C.d.A..
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COLLEGIO DEGLI EDUCATORI (C.E.)
Convocazioni di Collegio Educatori effettuate nel 2011‐2012‐2013:
L’incremento del numero dei Collegi degli Educatori è il risultato degli interventi per implementare il sistema di democraticità diffusa e di gestione diretta delle responsabilità di ruolo. E’ il Collegio degli Educatori che decide in merito a: ‐valutazione fornitori: compilazione schede; ‐proposte di tirocini formativi per gli utenti; ‐proposte di percorsi formativi per gli operatori; ‐proposte per premi di incentivazione; ‐proposte di acquisto sussidi; ‐proposte di sperimentazione di percorsi riabilitativi alternativi; ‐gestione registri inventari; ‐gestione registro acquisti; ‐proposte per l’ottimizzazione dei costi; ‐valutazione budget di struttura; ‐proposte al C.T.S. di trasferimento/dimissione dell’ospite; ‐progetti per l’inclusione sociale e/o lavorativa dell’ospite.
ANNO TOTALE
Collegio Educatori 2011
126
Collegio Educatori 2012
129
Collegio Educatori 2013
149
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STRUMENTI DI MANAGEMENT PER LA PARTECIPAZIONE DEI SOCI ALLA VITA DELLA COOPERATIVA Le politiche di riferimento puntano a realizzare l’equità interna ed esterna; i principi di giustizia; l’attaccamento al lavoro, affettivo e morale; la fluidità delle informazioni; la coesione. Questi argomenti sono affrontati, semestralmente, dai gruppi degli operatori delle varie Comunità durante i gruppo‐ascolto. In maniera standardizzata, sono invece rilevate le eventuali situazioni conflittuali (clima lavorativo) e il lavoro da stress correlato, con l’utilizzo di questionari di autosomministrazione e gestiti dallo specialista psicologo del lavoro (da pag. 98 a pag. 117 ) Durante i focus group tenutisi successivamente alla compilazione dei questionari, sono emersi bisogni di revisione organizzativa relativamente a:
implementazione di sistemi informatizzati per lo sveltimento di procedure;
revisione del sistema organizzativo degli Uffici Amministrativi per ottimizzare le procedure burocratiche;
responsabilizzazione dei Coordinatori di Struttura nella gestione di bilancio della propria Unità di
Costo. La formazione in ambito amministrativo dei Coordinatori, iniziata nel 2011 si è conclusa a marzo del 2013;
responsabilizzare gli operatori del turno di notte a partecipare agli incontri di Collegio degli Educatori, di Programmazione e di Verifica;
richiesta di adottare i provvedimenti disciplinari previsti dal C.C.N.L. per i soci che, per motivi non giustificati, non partecipano alle assemblee per tre volte consecutive;
necessità di incrementare gli incontri col Comitato Etico anche per dirimere situazioni relazionali critiche tra operatori e/o incomprensione con i Coordinatori;
necessità di prevedere la presenza nelle strutture pesanti di un docente per la supervisione esterna.
Sono anche emersi elementi che evidenziano la grande motivazione a partecipare alla vita della Cooperativa con assunzioni personali di responsabilità da parte di una percentuale molto alta di lavoratori che sottolineano la soddisfazione esprimendola come di seguito: ‐ partecipazione diffusa alle attività assembleari; ‐ partecipazione propositiva nei Collegi degli Educatori; ‐ partecipazione attiva ai Comitati Tecnico Scientifici; ‐ partecipazione alla formazione sulla sostenibilità ambientale nei servizi; ‐ formazione di gruppi di lavoro che hanno gestito numerosi progetti di impegno nel sociale (vedi dopo);
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‐ partecipazione alle attività per la formazione anche all’estero; ‐ iniziative autonome a favore di cittadini extra comunitari; ‐ iniziative autonome per eventi culturali in interscambio con le etnie albanesi e rumene; ‐ iniziative autonome per la creazione di una libreria gestita dagli alunni della scuola elementare; ‐ iniziativa autonoma per la pubblicazione dei fogli di informazione “Cantieri”; ‐ rinnovo della Convenzione con l’Associazione culturale Galatina 2000 de “La nostra Voce in Web”; ‐ partecipazione motivata a convegni organizzati dalla Cooperativa; ‐ partecipazione, con report ai colleghi di Comunità, a corsi di formazione organizzati dagli Enti pubblici e dalle Associazioni SIRP, SIP, ENEP; consorzio Elpendù; Legacoopsociali.
Con l’obiettivo della lotta allo stigma e ad ogni forma in genere di discriminazione, con forte convincimento e competenza culturale, tutti i soci, organizzati in gruppi di lavoro, hanno prodotto le seguenti iniziative: ‐ 7 febbraio 2013 FESTA IN MASCHERA – C.S.R. “ZO E’” CON MUSICA AFRO.
‐ 12 gennaio 2013 “E’ A TEATRO CHE SI PARLA DI DIFFERENZIATA” ‐ C.R.A.P. “CHORA”
‐ 7 marzo SPETTACOLO CON SORRISO SPONTANEO ‐ C.S.R. “ZO E’”
‐ 26 marzo PRECETTO PASQUALE ‐ C.S.R. “ZO E’”
‐ 4 luglio SPETTACOLO “PAOLO E FRANCESCA”
‐ 5 luglio “QUELLO CHE I RAGAZZI NON DICONO “‐ ANDRANO
‐ 31 luglio SPETTACOLO TEATRALE “DIRITTO ALLA FOLLIA” – P.zza DON TONINO BELLO
Alessano (documento distribuito al pubblico, in allegato).
‐ 5 agosto “DANZ’ARTE” – CENTRO DIURNO ALESSANO
‐ 26 agosto LUNA PARK CON GLI ZUCCARELLI – C.D. “LA CASA DI IGOR” ALESSANO
‐ 19 – 20 ottobre I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO
‐ DAL 12 dicembre AL 6 gennaio 2014 “LA FABBRICA DEL COLORE”
‐ 17 dicembre SPETTACOLO PER BAMBINI “CHRISTMAS MAGIC” ‐ C.D. “La Casa di Igor”
‐ 20 dicembre SPETTACOLO “UN INCANTO GOSPEL TYNA MARIA” ‐ C.R.A.P. “CHORA”
‐ 22 dicembre FANTASIE DI CANTI “SCINTILLE DI NEVE”
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
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IL VALORE AGGIUNTO
“…dammi un piccolo verso al giorno, mio Dio,
e se non potrò sempre scriverlo perché non ci sarà più carta
o perché mancherà la luce,
allora lo dirò piano, alla sera, al tuo gran cielo.
Ma dammi un piccolo verso di tanto in tanto” Da “Il Diario”, di Etty Hillesum
.
2
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
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Abbiamo molto apprezzato questa foto, donataci dall’Associazione 3giriditè, a ricordo dei bimbi saharawi che l’Associazione segue con encomiabile attenzione nelle loro necessità mediche. L’impegno dell’Associazione è anche culturale: dal popolo saharawi, presente nel nostro paese attraverso alcuni suoi rappresentanti, apprendiamo gli strumenti per rivalutarci in un passato diverso ma tanto simile nei forti legami familiari e di vicinato.
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VALORE AGGIUNTO
Il valore aggiunto prodotto è impegnato per il 90,88% in costo del lavoro, testimoniando l’impegno costante e prioritario della Cooperativa verso i propri soci lavoratori. Anche nella crisi difficile che stiamo attraversando, evidenziamo non solo una migliore tenuta della realtà Cooperativa (autofinanziamento, aumento del capitale sociale, capitalizzazione del debito), ma una concreta politica per la salvaguardia dei livelli occupazionali. Proseguendo nel solco di una scelta ormai consolidata, il Rapporto Sociale non farà riferimento all’attività della Cooperativa in quanto tale, ma rappresenterà lo strumento per mettere in luce l’attenzione ai temi della responsabilità sociale d’impresa nell’insieme del Sistema Cooperativistico e Mutualistico realizzatosi. In tal modo si intende rendicontare, con gli strumenti classici della “social accountability” , il ruolo e l’apporto dell’attività imprenditoriale svolta e nel contempo il valore della specificità Cooperativa, del socio lavoratore, della mutualità interna ed esterna, dell’intergenerazionalità. 1. Le previsioni relative al Settore Sanitario sono legate alle seguenti variabili:
‐ applicazione degli Accordi Contrattuali da parte delle AA.SS.LL. R.R. 11/08 art. 9;
‐ potenziamento del M.C.Q. per la conservazione degli Accordi Contrattuali.
2. La previsione, in perdita, del Settore Socio Assistenziale – Sanitario – CSR Zo è, è determinata
dal sistema di compartecipazione previsto dal nuovo Sistema del Welfare e dalla tariffa
giornaliera insufficiente a garantire la prosecuzione delle attuali qualità delle prestazioni.
Una variabile positiva potrebbe essere rappresentata dalla definizione della retta per la Casa per
la Vita a Media Intensità assistenziale.
In questa ipotesi, la CSR Zo è potrebbe effettuare un progetto di riconversione, anche nel
rispetto delle patologie degli attuali ospiti.
3.Il Settore Minori, per una previsione positiva, ha bisogno del riconoscimento delle reali
prestazioni erogate, di carattere prevalentemente sanitario e non esclusivamente socio –
assistenziali. La previsione è attendibile se alle strutture viene riconosciuto l’art.1 della L.R. n°9
del 10/02/2010.
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Il Valore Aggiunto rappresenta la ricchezza economica misurabile prodotta in un anno dalla Cooperativa. L’analisi del Valore Aggiunto consente di ottenere una valutazione oggettiva dell’impatto sociale dell’impresa, in altre parole misura la ricchezza creata a vantaggio dell’intera collettività. La distribuzione del Valore Aggiunto è un indicatore qualitativo e quantitativo dell’impatto sociale dell’impresa, oltre che una verifica della reale portata della responsabilità sociale assunta.
Il Valore Aggiunto prodotto dalla Cooperativa nel 2013 è stato di Euro 5.610.923. Il conto Economico ne evidenzia la formazione.
Il prospetto di determinazione del Valore Aggiunto e quello della sua ripartizione hanno lo scopo, rispettivamente, di misurare la capacità della Cooperativa di generare “ricchezza” e di individuare le modalità attraverso cui tale ricchezza viene ripartita tra i diversi interlocutori significativi. In particolare, osservando il modo in cui il Valore Aggiunto viene distribuito si ha un’idea sintetica dei rapporti economici tra l’impresa e i suoi principali referenti.
Dall’analisi dei risultati del 2013 si può constatare che:
Il 90,88% del Valore Aggiunto è destinato alle Risorse Umane, ossia al personale dipendente ed ai collaboratori che a qualunque titolo garantiscono il funzionamento della Cooperativa.
Il 2,21% del Valore Aggiunto costituisce la risorsa destinata ai finanziatori terzi (banche ed istituti di credito).
Lo 0,79% è costituito dalle imposte dirette e indirette corrisposte alla Pubblica Amministrazione.
Lo 0,11% è la parte destinata al movimento cooperativo, ad elargizioni liberali a soci e alla mutualità interna ed esterna. Tali risorse sono state indirizzate a iniziative di solidarietà sociale, a programmi e progetti in campo sociale, sportivo, ad attività di carattere culturale, ad attività promosse per l’integrazione sociale e lavorativa del disabile.
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PROSPETTO DI DETERMINAZIONE DEL VALORE AGGIUNTO
Il parametro del valore aggiunto misura la ricchezza prodotta dall'azienda nell'esercizio, con riferimento agli
interlocutori (stakeholder) che partecipano alla sua distribuzione.
Il processo di calcolo riclassifica i dati del conto economico in modo da evidenziare la produzione e la
successiva distribuzione del valore aggiunto agli stakeholder di riferimento.
Nel processo di distribuzione si tiene conto anche dell'effettiva attribuzione del risultato d'esercizio.
€ %
A Valore della produzione 7.168.360,00 100%
Ricavi della gestione caratteristica 7.168.360,00
B Costi intermedi di produzione 1.798.356,00 25,09%
6 Consumi di materie prime 624.609,00
sussidiarie e di consumo
7 Costi per servizi 694.751,00
8 Costi per godimento beni di terzi 361.293,00
9 Accantonamento per rischi su crediti 26.308,00
10 Altri accantonamenti ‐
11 Oneri diversi di gestione 91.395,00
Valore aggiunto caratteristico Lordo V.A.C. 5.370.004,00 74,91%
C Componenti accessori e straordinari 240.919,00
12 Saldo Gestione Accessoria 219.426,00
Ricavi accessori 197.933,00
Gestione Finanziaria 21.493,00
‐Proventi per eccedenze di liquidità a breve termine
da Istituti di Credito 21.493,00
da Consorzi Cooperativi
da Titoli
diversi
‐Proventi per eccedenze di liquidità a lungo termine
da Istituti di Credito
da Consorzi Cooperativi
diversi
‐Proventi per dividendi da partecipazioni
da Istituti di Credito
da Consorzi Cooperativi
da società collegate
‐Svalutazioni di partecipazioni
13 Saldo Componenti straordinari
Valore aggiunto globale lordo V.A.G. 5.610.923,00 78,27%
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PROSPETTO DI RIPARTO DEL VALORE AGGIUNTO
Distribuzione del valore aggiunto € % Valore Aggiunto % Valore Produzione
A Remunerazione del personale 5.099.108,00 90,88% 71,13%
Personale dipendente socio 4.524.900,00 80,64% 63,12%
retribuzioni 3.385.288,00
T.F.R. 253.385,00
contributi previdenziali e assicurativi 886.227,00
Personale dipendente non socio
retribuzioni
T.F.R.
contributi previdenziali
Personale non dipendente non socio 574.208,00 10,23% 8,01%
remunerazioni per i Lavoratori Autonomi 548.817,00
remunerazioni dirette (per i CO.CO.PRO.) 24.391,00
altri costi del personale 1.000,00
B Remunerazione della Pubblica Amministrazione 44.065,00 0,79% 0,61%
Stato Regione, comuni
Imposte dirette: ritenute ‐
Imposte indirette:
bolli 1.176,00
tasse proprietà autoveicoli 3.369,00
tarsu 25.825,00
diritti camerali 3.825,00
altre imposte e tasse 9.870,00
C Remunerazione del Capitale di Credito 124.246,00 2,21% 1,73%
Oneri per finanziamenti a breve termine
a soci
a Istituti di Credito 69.064,00
fornitori ‐
Oneri per finanziamenti a lungo termine
a soci
a Istituti di Credito 55.182,00
D Remunerazione del Capitale di Rischio
Dividendi (distribuiti dalla Cooperativa)
Remunerazione
Rivalutazione
E Remunerazione dell'Azienda 342.156,00 6,10% 4,77%
Ammortamenti e svalutazioni 332.604,00
Riserva straordinaria 9.552,00
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Distribuzione del valore aggiunto € % Valore Aggiunto % Valore Produzione
F Liberalità esterne 6.286,00 0,11% 0,09%
Fondo Mutualistico 3% 295,00
Contributi Associativi Legacoop 5.191,00
Elargizioni 800,00
Valore aggiunto globale lordo V.A.G. 5.610.923,00 100% 78,34%
Valore della Produzione 7.366.293,00
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S.G.I.‐SICUREZZA SOCIALE SA 8000
“Partendo dal rispetto della normativa cogente di settore e fatti propri
i principi espressi dalla norma la Cooperativa
ha implementato in maniera sempre più efficace, all’interno ed all’esterno,
le procedure, tutte, contenute nell’opuscolo SA 8000.
A garanzia dei lavoratori, degli ospiti, dei familiari, del territorio”.
3
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
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Mission: Garantire ai soci:
Continuità di occupazione, le migliori condizioni economiche, sociali e professionali, percorsi
formativi qualificanti.
1.OCCUPAZIONE
I lavoratori sono stati coinvolti nell’intero processo seguito dalla cooperativa per il raggiungimento della certificazione SA8000 mediante la partecipazione per l’elaborazione dell’opuscolo sulla Responsabilità Sociale che è stato poi distribuito ai nuovi assunti per formarli sugli argomenti inerenti la responsabilità sociale, la consapevolezza delle garanzie che la norma offre, con particolare attenzione al diritto di esporre reclami, segnalazioni e suggerimenti ed alle relative modalità di inoltro.
1.1 INDICATORE: NUMERO GLOBALE DEI SOCI
1.2 INDICATORE: BASE SOCIALE
Il grafico è relativo al numero dei soci nel 2013 distinti per categoria.
SOCI COOPERATORI
SOCI CAT.SPECIALE
SOCI VOLONTARI
SOCI SOVVENTORI
NON SOCIO
TOTALE
166 4 5 2 14 191
Indicatore: numero globale dei soci Previsione 2014 Risultato 2013
191 ‐2% +5%
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
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Dal testo della Dichiarazione del 25 luglio della Commissione Bilancio
del Senato:
“E’ sempre più necessario operare attraverso politiche di liberalizzazioni con un criterio di
sussidiarietà per ridurre le spese dello stato e per rendere più efficiente la gestione del patrimonio pubblico.
Laddove pubblico non significa unicamente statale o comunale.
È pubblico tutto ciò a cui hanno accesso i cittadini nella Gestione di Servizi con finalità pubblica”.
Grafico 1.2.1
1.3 INDICATORE: SOCI PER GENERE
La cooperativa non effettua alcun tipo di discriminazione. Non sono ammessi in azienda comportamenti sessualmente coercitivi, minacciosi, offensivi o volti allo sfruttamento. Non sono ammesse interferenze nella sfera personale di ciascun lavoratore. (dalla SA 8000) Su un totale di 177 unità, il 55% delle risorse umane impiegate sono di genere femminile.
M F TOT.
79 98 177
Grafico 1.3.1
*Nel grafico non sono inclusi n°14 non soci di cui 7 lavoratori dipendenti, 4 Convenzioni, 3 Co.Co.Pro.
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
41
1.4 INDICATORE: ANDAMENTO STORICO DEI SOCI
* Nel grafico non sono inclusi n°14 non soci di cui 7 lavoratori dipendenti, 4 Convenzioni, 3 Co.Co.Pro.
1.5 INDICATORE: SOCI RECEDUTI DISTINIT PER QUALIFICA
Animatore 1
Assistente di base 2
Educatore Professionale 3
Infermiere Prof.le 1
Tecnico di laboratorio teatrale 1
TOTALE 8
Grafico 1.5.1
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42
1.6 INDICATORE: ASSUNZIONI
Particolare attenzione è rivolta ai nuovi assunti ai quali viene consegnato materiale esplicativo
sulla certificazione SA 8000 e sui suoi contenuti.
ANNO 2013 M F Nr.
Tempo determinato p.time 2 5 7
Tempo determinato f.time 4 0 4
Tempo indeterminato f.time 1 0 1
TOTALE 7 5 12
Grafico 1.6.1
Grafico 1.6.2
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
43
1.7 INDICATORE: ASSUNZIONI PER QUALIFICA
Educatore Professionale 3
Neuropsicomotricista 1
Ausiliario 2
OSS 4
Tecnico di laboratorio 2
TOTALE 12
Realizzazione previsione 2012
Nel 2012 è stato incrementato, nonostante la crisi economica, il numero dei soci lavoratori. Per realizzare il servizio di intervento precoce sulle patologie pervasive dello sviluppo, è stato messo a regime il Centro Diurno Socio Educativo e Riabilitativo “Enosh”, annesso, come da normativa regionale, alla Comunità Educativa “Il Grillo”. Il C.D.S.E.R. “Enosh” è struttura altamente qualificata: interviene sui minori già dai 3 anni con progetti individualizzati secondo il metodo ABA, riconosciuto dall’OMS e dal nostro Ministero della Salute. Il Centro, già attivo, opera secondo una funzionalità organizzativa a rete costituita dai servizi territoriali, dalla scuola, e, soprattutto, dalle famiglie. Il team degli operatori è composto da personale assunto nel 2012: Tecnico della Riabilitazione Psichiatrica; Educatrice ABA, Fisioterapista, Logopedista, Terapista Occupazionale, Psicologo Specialista ABA, Supervisione della Formatrice BCBA, responsabile di Scuolaba Brescia .
CRITICITA’ La Regione Puglia non ha ancora emanato il Regolamento per il trattamento delle patologie dell’Infanzia e dell’Adolescenza nell’ambito della riorganizzazione della neuropsichiatria infantile. La Comunità Educativa “Il Grillo” risponde ai requisiti strutturali ed organizzativi previsti dall’emanando R.R. sulle Comunità Residenziali Terapeutiche Dedicate. È attivo anche il Centro Semiresidenziale Terapeutico Dedicato che risponde alle emergenze territoriali ed è, anch’esso, in attesa di accreditamento.
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44
1.8 INDICATORE: SOCI PER FASCE D’ETA’
La Cooperativa esclude l’utilizzo di lavoro infantile e di quello minorile; inoltre il lavoro prestato da tutte le persone impiegate è assolutamente volontario, nessuno è vittima di minaccia o altre pressioni che lo costringono in qualsiasi modo a prestare la propria attività. A nessun lavoratore viene chiesto né ha mai lasciato alcun tipo di deposito in denaro o documenti di identità in originale. Le uniche somme che i lavoratori versano alla Cooperativa sono quelle relative alle quote associative secondo e come regolamento dello statuto approvato dall’Assemblea dei Soci.(dalla SA 8000)
Il grafico illustra schematicamente la distribuzione per fasce d’età. E’ interessante notare come la maggioranza delle risorse umane (42%) appartenga alla fascia d’età 31‐40 anni.
M F Nr.
18‐30 8 17 25
31‐40 30 43 73
41‐50 30 23 53
OVER 51 10 14 24
TOTALE 78 97 175 *nella tabella non sono inclusi i 14 non soci e 2 soci sovventori
Grafico 1.8.1
* Nel grafico non sono inclusi n°14 non soci di cui 7 lavoratori dipendenti, 4 Convenzioni, 3 Co.Co.Pro. e n°2 soci
sovventori
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
45
1.9 INDICATORE: SOCI PER ANZIANITA' DI SERVIZIO
Significativa la rappresentazione dell’anzianità di servizio degli operatori della Cooperativa che è segnale concreto di motivazione, spirito di appartenenza, capacità imprenditoriale e propostività anche nei periodi di crisi. La propositività dei soci è ampiamente quantificata dalla loro capacità culturale di coniugare il sacrificio personale (operazioni di autofinanziamento) con la costanza del livello di qualità.
M F Nr.
MENO DI 1 ANNO 4 7 11
1‐10 ANNI 42 57 99
11‐20 ANNI 24 26 50
21‐30 ANNI 8 6 14
OLTRE 30 ANNI 0 1 1
TOTALE 78 97 175 *Nella tabella non sono inclusi i 14 non soci e 2 soci sovventori
Grafico 1.9.1
* Nel grafico non sono inclusi n°14 non soci di cui 7 lavoratori dipendenti, 4 Convenzioni, 3 Co.Co.Pro. e n°2 soci sovventori
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
46
1.10 INDICATORE: SCOLARIZZAZIONE
La formazione e l’aggiornamento professionale vengono garantiti a tutti, senza alcun tipo di discriminazione. In tal senso, si rispetta una coerenza con il profilo professionale e le relative mansione (cfr.piano formativo).
M F Nr.
Media Inferiore/Qualifica OSS OSA 23 9 32
Maturità Scuola Superiore 38 34 72
Laurea 18 53 71 * Nella tabella non sono inclusi n°14 non soci di cui 7 lavoratori dipendenti, 4 Convenzioni, 3 Co.Co.Pro. e n°2 soci sovventori
Grafico 1.10.1
* Nel grafico non sono inclusi n°14 non soci di cui 7 lavoratori dipendenti, 4 Convenzioni, 3 Co.Co.Pro. e n°2 soci sovventori
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47
1.11 INDICATORE: SOCI E NON SOCI PER QUALIFICA La distribuzione seguente dei soci e non soci mostra l’assetto organizzativo globale della Cooperativa. Unificando le qualifiche: Coll. Prof.le Ass.Sociale – Coll.Prof.le Sanit.Coord. – Educat.Prof.le – Educatore – Inferm.Prof.le – Tecn.Lab., il numero delle persone professionalizzate per la riabilitazione psico‐sociale è di 143. A questo significativo numero che qualifica la Mission
della Cooperativa, si aggiungono 11 Psicologi, 2 Psichiatri, per un totale di personale socio sanitario pari a 156 unità. P.5) Nel 2013 è stata conseguita la riqualificazione di tutti gli OSA con l’acquisizione del titolo di OSS.
M F Nr.
Ausiliario 8 2 10
Educatore 12 12 24
Educatore Professionale/Assistente Sociale/Tecnico Riabilitazione Psichiatrica 10 43 53
Fisioterapista 0 1 1
Neuropsicomotricista 0 1 1
Terapista occupazionale 0 1 1
Logopedista 0 1 1
Infermiere professionale 6 1 7
OSA 7 5 12
OSS 32 22 54
Psicologo 4 7 11
Ragioniera 0 5 5
Tecnico di laboratorio 5 2 7
Psichiatri 1 1 2
TOTALE 85 104 189
*Nella tabella non sono inclusi i n°2 soci sovventori
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48
Grafico 1.11.1
*Nel grafico non sono inclusi n°2 soci sovventori
1.12 INDICATORE: SOCI PER COMUNE DI RESIDENZA
Interessante la rappresentazione riguardante la provenienza dei soci. Si mostra, in tal senso, una chiara apertura nei confronti dell’intero territorio salentino.
* Nel grafico non sono inclusi n°14 non soci di cui 7 lavoratori dipendenti, 4 Convenzioni, 3 Co.Co.Pro.
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49
1.13 INDICATORE: SOCI PER CATEGORIA C.C.N.L. SANITA’ PRIVATA NON MEDICA
Categoria M F Nr.
B 0 1 1
B2 15 12 27
B3 4 6 10
C 5 6 11
C1 0 1 1
D 3 14 17
DS 0 5 5
DS2 0 2 2
DS3 0 1 1
E 3 3 6
E1 1 1 2
TOTALE 31 52 83
*Nella tabella non sono inclusi n°3 co.co.pro., n°10 convenzioni, n°5 soci volontari, n°11 non soci, n°2 soci sovventori
Grafico 1.13.1 SOCI PER CATEGORIA C.C.N.L. SANITA’ PRIVATA NON MEDICA
*Nel grafico non sono inclusi n°3 co.co.pro., n°10 convenzioni, n°5 soci volontari, n°11 non soci, n°2 soci sovventori
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50
1.14 INDICATORE: SOCI PER CATEGORIA C.C.N.L. COOPERATIVE SOCIALI
Categoria M F Nr.
A1 3 0 3
B1 3 0 3
C1 7 5 12
C2 15 7 22
D1 8 10 18
D2 3 13 16
D3 1 1 2
E 0 1 1
TOTALE 40 37 77 *Nella tabella non sono inclusi n°3 co.co.pro., n°10 convenzioni, n°5 soci volontari, n°11 non soci, n°2 soci sovventori
Grafico 1.14.1 SOCI PER CATEGORIA C.C.N.L. COOPERATIVE SOCIALI
*Nella tabella non sono inclusi n°3 co.co.pro., n°10 convenzioni, n°5 soci volontari, n°11 non soci, n°2 soci sovventori
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
51
1.15 INDICATORE: ANDAMENTO STORICO (SOCI DISTINTI PER ANNO DI ASSUNZIONE)
Anno di assunzione M F Nr.
1982 0 1 1
1988 2 1 3
1989 1 2 3
1991 5 2 7
1992 0 1 1
1993 6 1 7
1994 0 1 1
1995 2 1 3
1996 2 3 5
1998 2 2 4
1999 2 4 6
2000 5 8 13
2001 1 3 4
2002 4 3 7
2003 2 3 5
2004 1 0 1
2005 6 7 13
2006 7 9 16
2007 3 14 17
2008 5 5 10
2009 3 3 6
2010 2 5 7
2011 1 3 4
2012 12 8 20
2013 4 7 11
TOTALE 78 97 175 *Nella tabella non sono inclusi n°14 non soci di cui 7 lavoratori dipendenti, 4 Convenzioni, 3 Co.Co.Pro. e n°2 soci sovventori
1.16 INDICATORE: TIPOLOGIA RAPPORTO DI LAVORO
M F Nr.
Tempo Indeterminato full time 58 77 135
Tempo Indeterminato part time 3 6 9
Tempo determinato full time 6 2 8
Tempo determinato part time 1 1 2
Contratto di Inserimento full time 0 3 3
Soci Partita IVA 6 4 10
Apprendistato 3 0 3
Soci Volontari 1 4 5
Soci Sovventori 1 1 2
Non Soci 3 4 7
Non Soci Partita IVA 3 1 4
Non Soci Co.Co.Pro. 1 2 3
Mettersi insieme è un inizio,
rimanere insieme è un progresso,
lavorare insieme un successo.
Henry Ford
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
52
Grafico 1.16.1
1.17 INDICATORE PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI
È stata definita ed applicata apposita procedura per la presentazione e gestione dei reclami interni, attraverso la predisposizione di apposite cassette dei reclami, da presentarsi anche in forma anonima. L’apertura della cassetta avviene di norma una volta al mese in presenza del rappresentante dei lavoratori per la SA 8000. La direzione procede prontamente a dare risposta al reclamo pervenuto. (dalla SA 8000)
L’impostazione dei provvedimenti disciplinari non segue una logica “punitiva” ma bensì “correttiva”. Tale approccio è in armonia con i principi fondamentali del Sistema Integrato.
ANNO M F NUMERO
2009
3 2 1
2010
4 6 10
2011
8 1 9
2012
10 8 18
2013 di cui:
4 5 9
Ammonimento verbale 1 4 5
Ammonimento scritto 2 1 3
Censura
1 0 1
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
53
Grafico 1.17.1
1.18 INDICATORE ASSENZE
Le assenze per malattie sono monitorate costantemente, al fine anche di individuarne le possibili cause ed eventualmente porre in essere gli opportuni rimedi. In particolare è da rilevare, rispetto al 2012, una diminuzione delle assenze per malattia pari a circa il 20%: nel 2013 si registrano 6.443 per malattia a fronte delle 6.466 del 2012.
MALATTIA (ore) MATERNITA' (ore) PERMESSI (ore) TOT.ORE
RETRIBUITE
6.443 7.151 2.786 16.648
Grafico 1.18.1
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
54
1.19 INDICATORE: LAVORATORI ISCRITTI AL SINDACATO La cooperativa rispetta il diritto dei lavoratori di aderire ai sindacati di loro scelta, e il diritto alla contrattazione collettiva, nel pieno rispetto delle norme e degli accordi nazionali. Tutti i rappresentanti sindacali sono assolutamente liberi di comunicare con i propri iscritti. Ogni Unità Locale, inoltre, ha riservato uno spazio in bacheca per le comunicazioni sindacali.
L’azienda annovera nr. 46 iscritti ai sindacati contro i 38 del 2012. I sindacati sono stati coinvolti in tutto il percorso della elaborazione della SA 8000.
Tabella n°1.19.1
ANNO Nr. iscritti
2010 46
2011 43
2012 38
2013 46 (32 CGIL e 14 UIL)
1.21 SISTEMA DI INCENTIVAZIONE
Sono state attuate le previsioni pianificate nel
2012: è stato realizzato un sistema di
incentivazione con un investimento pari a €
12.000. I soci hanno diritto ad uno sconto del
20% se utilizzano le prestazioni della
Cooperativa di Tipo B Arc’è; hanno diritto ad uno
sconto del 5% se utilizzano le forniture per
compleanni, onomastici della Pizzeria “Magna
Magna” della Cooperativa di tipo B Harka, così
come per i prodotti della pasticceria e dell’orto
biologico; hanno diritto ad uno sconto del 20%
se utilizzano l’impresa di pulizia e di pitturazione
ambienti della Cooperativa di Tipo B Arc’è.
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
55
PREVISIONI PER IL 2014
Sono state rispettate le previsioni del 2012 in quanto il costo per le incentivazioni è aumentato. Per il prossimo anno si procederà verso un approfondimento del sistema di incentivazione con lo scopo di valorizzare le politiche di gestione delle risorse umane in armonia con il Sistema di Gestione Integrato. Il sistema di incentivazione tenderà a valorizzare e sviluppare il personale, favorendone anche una crescita ed un graduale empowerment. Il sistema riguarderà qualsiasi posizione lavorativa e, ovviamente, poggerà su una chiara definizione del ruolo e delle mansioni. Tale sistema è rilevante poiché implementa la probabilità che l’operatore ricerchi e ripeta comportamenti finalizzati al raggiungimento degli obiettivi organizzativi coerenti con la mission della Cooperativa. L’incentivazione assolve anche ad una funzione motivazionale e competitiva e serve a diffondere maggiormente un clima meritocratico. Il sistema prevede una valutazione analitica di alcuni fattori e la relativa attribuzione del punteggio. Per le specifiche cfr. Manuale di Valutazione delle Prestazioni e Sistemi di Incentivazione. Il manuale è stato discusso dai singoli Collegi degli Educatori di Struttura.
56 L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
RISORSE UMANE SELEZIONATE NEL 2013
Nell’anno 2013, in Adelfia sono stati selezionati 26 candidati, di cui 12 sono risultati idonei.
Come dimostrato in tabella, le figure assunte nell’anno di riferimento sono pari ad un totale di
12 unità, suddivise per categorie : laureati, OSS e ausiliari.
L’incremento del personale qualificato è giustificato dalle prestazioni erogate di carattere
prevalentemente sanitario ai sensi dell’art. 1 della L.R. n.9 del 10/02/2010, relativo al settore
minori, e al ricovero c/o la C.S.R. Zoè di pazienti con gravi problematiche comportamentali.
PERSONALE SELEZIONATO DISTINTO PER QUALIFICA
LAUREATI OSS AUSILIARI
6 4 2
GESTIONE AFFIANCAMENTO IN SERVIZIO DEI NEO ASSUNTI L’iter di formazione dei neo assunti nell’anno 2013, ha seguito, come negli anni precedenti, le
procedure previste nel S.G.I..
I candidati che hanno superato la selezione sono stati assunti dalla cooperativa e
successivamente orientati verso un periodo di affiancamento o periodo di prova.
Il periodo di affiancamento dura da uno a due mesi e generalmente coincide con il periodo di
prova previsto dal CCNL.
La formazione nel 2013 si è enucleata come di seguito:
‐chiara descrizione delle mansioni che il neoassunto andrà a svolgere in una realtà complessa ed
articolata;
‐indicazione sulle procedure aziendali, sulla normativa di settore e sui regolamenti interni
(MISdG 02‐03);
‐formazione sull’utilizzazione del VADO, o di altri strumenti di valutazione dei bisogni dell’ospite
per l’elaborazione del PTI‐PAI‐PEI (MISdG 02‐03);
‐addestramento che consente ai lavoratori di raggiungere i requisiti richiesti con affidamento al
tutor (MISdG 02‐04).
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
57
Durante il periodo di prova il Responsabile Risorse Umane ha esercitato il ruolo di supervisione
della correttezza procedurale e valutativa.
Il tutor, coordinatore di struttura o operatore con uguale mansione dell’apprendista, ne ha
offerto il feedback su diversi aspetti del ruolo, in relazione sia ai punti di forza che alle aree da
migliorare. La valutazione, alla fine del periodo di affiancamento, è avvenuta attraverso la
compilazione dei questionari di “Valutazione Performance Operatore in Fase di Inserimento
(MISdG 02‐06) ” da parte del tutor designato.
Le aree che il questionario ha valutato sono:
Aspetti generali: Puntualità; Decoro; Cortesia e disponibilità
Competenze Generali: Rispetto del programma delle attività; Flessibilità nella gestione delle attività; Equilibrio rispetto a situazioni critiche; Rispetto del programma delle attività
Competenze relazionali: Chiarezza del proprio ruolo; Correttezza nel modulare le distanze relazionali; Qualità del rapporto con l’utenza; Qualità del rapporto con i colleghi
Quadro motivazionale: Informazione sugli aspetti specifici delle utenze; Informazione sull’erogazione del servizio; Livello di autonomia; Interesse per il lavoro cooperativistico.
Le criticità hanno determinato un programma di approfondimento delle competenze e delle capacità relazionali con un progetto di formazione gestito dal R.R.U., dal R.S.I. e dal presidente della Cooperativa.
58 L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
UNA “COOPERATIVA SICURA” SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO (D. Lgs. 81/08 e ss.mm.ii. – BS OHSAS 18001) E SICUREZZA ALIMENTARE (REG. 852/2004/CE)
La tutela della salute e della sicurezza sul lavoro rappresenta una assoluta priorità per la Cooperativa che attua ed assicura il puntuale rispetto del D.Lgs. 81/08 (Testo Unico sulla Sicurezza nei luoghi di lavoro). Affrontare tale tema, andando oltre il semplice aspetto formale degli adempimenti, ha avuto per l’anno 2013 delle implicazioni rilevanti: ha significato garantire condizioni di sicurezza per gli ospiti ed il personale, e nel contempo è stato trainante sul versante educativo / riabilitativo al fine di promuovere sensibilità, competenze e comportamenti consapevoli e sicuri. La Cooperativa, anche per l’anno 2013 ha mantenuto operativo il sistema di gestione della sicurezza sul lavoro secondo la norma BS OHSAS 18001:2007. Nel perseguire la propria missione di “Impresa Sicura”, la Cooperativa ha continuato ad impegnarsi per realizzare le migliori condizioni lavorative coniugando le buone prassi alle proprie procedure interne di salute sicurezza sul lavoro.
Gli obiettivi specifici delineati dalla direzione sono stati:
Ridurre ed eliminare eventuali infortuni e malattie professionali;
Migliorare la gestione e la valutazione dei rischi;
Garantire costantemente un adeguato grado di formazione, informazione ed addestramento;
Ridurre le potenziali e reali cause d’infortunio tramite azioni correttive e preventive;
Verificare in modo tempestivo il rispetto degli adempimenti di legge;
Rendere continua ed efficace la comunicazione con i lavoratori tramite incontri periodici;
Migliorare il monitoraggio del livello di controllo del rischio al fine di
minimizzarlo tramite azioni di miglioramento continuo.
La Presidenza si è impegnata a:
Mettere a disposizione tutte le risorse umane, materiali, finanziarie e strumentali necessarie.
Richiamare tutti i soci della Cooperativa circa l’importanza del rispetto dei requisiti di sicurezza e salute, dei requisiti legali e dei regolamenti.
Fare sì che i soci siano sensibilizzati e formati per svolgere il loro compito in sicurezza e per assumersi le proprie responsabilità in materia di sicurezza e salute sul lavoro.
Coinvolgere e consultare i lavoratori attraverso i loro rappresentanti.
La Cooperativa inoltre ha tutelato la sicurezza dei prodotti alimentari preparati e somministrati agli ospiti, attraverso il rispetto dei Regolamenti Comunitari di igiene (Reg. 852/2004/CE). Gli operatori hanno garantito nelle singole strutture alimenti il più possibile sicuri in tutte le fasi di produzione, trasformazione e distribuzione al fine di prevenire i pericoli di contaminazione alimentare. La Cooperativa ha applicato un Sistema di autocontrollo, basato sul metodo HACCP, al fine di garantire e mantenere specifici standard di igiene e salubrità dei propri prodotti in tutte le fasi in cui si articola l’attività.
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
59
SELEZIONE E VALUTAZIONE DEI FORNITORI
L’obiettivo della valutazione è quello di assicurare che ciascun fornitore dimostri la propria capacità di fornire prodotti e/o servizi che soddisfino tutti i requisiti richiesti nella documentazione di acquisto (ordine di acquisto e contratto) e riguarda i seguenti aspetti:
qualità del prodotto/servizio;
capacità organizzativa (Attrezzature, macchinari, etc.)
tempi di consegna/intervento
disponibilità prodotto;
localizzazione del fornitore;
capacità di gestire l’ordine;
condizioni economiche (prezzo e modalità di pagamento);
aspetti ambientali relativi alla loro attività, e possesso delle autorizzazioni e attestazioni di qualifica quando applicabile, in particolare:
La valutazione del fornitore selezionato in fase di ricerca o indicato espressamente dal cliente
avviene seguendo le seguenti metodologie:
‐ certificazione del sistema di qualità aziendale; ‐ visita ispettiva presso la sede del fornitore; ‐ invio questionario valutazione; ‐ esperienze storiche.
I Fornitori selezionati nel 2013 sono stati 9.
In fase di selezione al fornitore viene somministrato un questionario di autovalutazione
rispetto a:
1. dati società 2. attività 3. certificazioni 4. tutela dei lavoratori 5. sicurezza sul posto di lavoro 6. rapporti con “l’Adelfia”
60 L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO (D. Lgs. 81/08 e ss.mm.ii. – BS OHSAS 18001)
VALUTAZIONE DEI RISCHI PROFESSIONALI
Anche per l’anno 2013, le misure di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori hanno avuto il fine di migliorare le condizioni di lavoro, ridurre la possibilità di infortuni e malattie professionali ai dipendenti, agli ospiti, ai collaboratori esterni e a quanti si sono trovati, anche occasionalmente, all'interno delle strutture gestite dalla Cooperativa. Il Presidente, in collaborazione con il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione ed il Medico Competente, previa consultazione dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, ha effettuato la valutazione dei rischi elaborando o aggiornando i Documenti di Valutazione dei Rischi ed i Piani di Gestione delle Emergenze delle singole unità locali.
ANDAMENTO INFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALI
In merito all’andamento degli infortuni per l’anno 2013 si sono verificati n. 4 infortuni mentre non sono state denunciate malattie professionali.
NUMERO INFORTUNI
INFORTUNI (gravi) 2010 2011 2012 2013 Gravi = più di 7 giorni di assenza dal lavoro
0 1 1 1
INFORTUNI (lievi) 2010 2011 2012 2013 Lievi = meno di 7 giorni di assenza dal lavoro
1 1 0 3
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
61
I dati relativi agli infortuni del personale vanno letti rispetto al contesto ed alla complessità delle attività lavorative svolte. Considerando che presso le strutture della Cooperativa le tipologie e le entità di rischio sono rilevanti per quanto concerne l’aggressione fisica da parte degli ospiti (3 infortuni su 4 per l’anno 2013), il dato infortunistico può essere considerato sostanzialmente trascurabile.
A tali situazioni infortunistiche, la Cooperativa ha dato risposta attraverso una forte azione di informazione e formazione per tutto il personale, e con l’incremento delle unità produttive oltre agli standard previsti, con l’obiettivo di arrivare nel medio periodo ad una sostanziale riduzione del numero di eventi accidentali, che peraltro presentano modalità di accadimento del tutto imprevedibili.
INDICE DI FREQUENZA: fornisce il numero di infortuni avvenuti ogni milione di ore lavorate
INDICE DI FREQUENZA
2011 2012 2013
9.42 4.29 15.9
62 L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
INDICE DI GRAVITA’: rappresenta il numero di giornate mediamente perdute da ogni addetto a causa degli infortuni.
INDICE DI GRAVITA’
2011 2012 2013
10.7 0.66 5.75
DURATA MEDIA INFORTUNI IN ASSENZA DI INVALIDITÀ: rappresenta la media aritmetica tra il numero dei giorni persi a seguito di un infortunio e il numero degli infortuni accaduti riferito al periodo di interesse.
MEDIA GG. DI ASSENZA PER INFORTUNIO
2010 2011 2012 2013 7 19 26 6
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
63
INDICE DI INCIDENZA INFORTUNI PER DIPENDENTE: rappresenta quanti infortuni si sono verificati in un anno, in base al numero dei lavoratori.
INDICE DI INCIDENZA
2010 2011 2012 2013 6.32 13.15 6.06 23.5
64 L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
GESTIONE DELLE EMERGENZE La Cooperativa ha definito le misure di emergenza di primo soccorso, lotta antincendio, evacuazione dei lavoratori e degli ospiti in caso di pericolo grave ed immediato. Ogni struttura ha al suo interno:
‐ Una squadra di primo soccorso e salvataggio; ‐ Una squadra per la lotta antincendio e gestione delle emergenze; ‐ Idonei mezzi di estinzione; ‐ I numeri utili, i nominativi dei lavoratori preposti alla gestione delle emergenze; ‐ Le planimetrie che descrivono le principali uscite di emergenza ed i percorsi da seguire; ‐ Idonee attrezzature di primo soccorso; ‐ Idonea segnaletica di avvertimento e di sicurezza.
Inoltre sono stati informati e formati tutti i lavoratori e gli ospiti circa le misure predisposte e i comportamenti da adottare in caso di emergenza. Per ogni struttura sono state effettuate le prove annuali di evacuazione durante le quali sono state testate le procedure previste nel piano di gestione delle emergenze.
NUMERO DI EMERGENZE
2010 2011 2012 2013 Emergenze incendio, sanitarie, alluvioni, terremoti ecc.
0 0 0 0
MONITORAGGIO TEMPO DI RISPOSTA ALLE EMERGENZE
2010 2011 2012 2013 T= durata delle prove di esodo dalla struttura in minuti
T≤ 7 minuti (90% delle strutture)
T≤ 6 minuti (90% delle strutture)
T≤ 5 minuti (90% delle strutture)
T≤ 5 minuti (90% delle strutture)
Risultati prove di evacuazione: dai verbali delle prove di evacuazione, effettuate in tutte le strutture nell’anno 2013, è emerso un risultato positivo in quanto sono stati rispettati i tempi previsti e il personale ha eseguito correttamente le procedure di emergenza.
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
65
ESITO VALUTAZIONE COMPLESSIVA PROVA DI ESODO
2010 2011 2012 2013 70% di prove
con risultato positivo
80% di prove con risultato positivo
90% di prove con risultato positivo
90% di prove con risultato positivo
SORVEGLIANZA SANITARIA
La Cooperativa ha provveduto ad effettuare la sorveglianza sanitaria per tutti gli esposti a fattori di rischio professionali. Il Medico competente ha sottoposto a visita per l’anno 2013 n. 176 dipendenti seguendo le indicazioni contenute nel protocollo sanitario. A seguito di tale indagine, non è stata riscontrata nessuna patologia o disturbo o alterazione correlata al lavoro.
NUMERO LAVORATORI SOTTOPOSTI A VISITA MEDICA
2010 2011 2012 2013 140 146 140 176
MANUTENZIONE DELLE OPERE CIVILI E IMPIANTISTICHE
La Cooperativa ha garantito durante l’anno la regolare manutenzione di ambienti, attrezzature e impianti, con particolare riguardo ai dispositivi di sicurezza in conformità alla normativa vigente. Ditte specializzate e professionisti hanno garantito l’ordinaria e straordinaria manutenzione degli impianti delle singole unità locali riportando gli esiti dei controlli nel registro delle opere civili e impiantistiche di struttura.
FORMAZIONE SULLA SALUTE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO
La formazione e l’aggiornamento delle risorse umane della Cooperativa costituiscono attività centrali a supporto della crescita professionale di tutti i soci lavoratori. Oltre all’organizzazione di corsi di formazione di base, trasversali e specialistici, il Servizio di Prevenzione e Protezione ha svolto attività di monitoraggio della qualità della formazione erogata e di analisi dei fabbisogni formativi del personale. Alla formazione base sulla sicurezza, si aggiungono i corsi di formazione specifici relativi alle squadre di emergenza antincendio e primo soccorso. Con riferimento alla formazione, nell’anno 2013, conformemente a quanto previsto dal Decreto Legislativo n. 81/2008 in materia di informazione e formazione dei lavoratori, sono stati organizzati e svolti corsi di formazione e aggiornamento del personale finalizzati ad assicurare il rispetto delle normative in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro (si veda il dettaglio nella tabella seguente).
66 L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
FORMAZIONE SULLA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO Anno 2013
TIPOLOGIA DI CORSO Numero di Corsi
Numero di Partecipanti
Ore di formazione
Corso formazione Generale lavoratori neoassunti ex art. 37 D.Lgs. 81/08 e Accordo Stato Regione del 21/12/2011 2
1 35 4
Corso formazione Specifica lavoratori neoassunti ex art. 37 D.Lgs. 81/08 e Accordo Stato Regione del 21/12/2011 2
1 35 12
Corso di aggiornamento RLS 1 6 8 Corso di aggiornamento formazione Preposti 1 20 2 Corso di aggiornamento in occasione delle prove di evacuazione con gli Addetti alle Squadre Antincendio e Primo Soccorso
20 160 20
Attività di informazione nei riguardi degli ospiti
20 110 20
Corso di formazione e/o aggiornamento SdG (qualità‐sicurezza‐responsabilità sociale‐ambiente)
1 10 4
Corso Aggiornamento Addetti Primo Soccorso DM 15/07/2003, n.388
1 35 4
TOTALE
48 411 74
Nell’anno 2013 la Cooperativa ha provveduto alla progettazione e alla realizzazione di una serie di attività calibrate sulle esigenze conoscitive delle differenti mansioni. La formazione erogata ai nuovi assunti ha ricompreso una sezione di carattere generalistico ed una sezione specialistica che ha posto l'accento sui singoli e specifici rischi presenti nelle strutture (rischio chimico, biologico, strutturale, aggressione fisica etc.).
Si è provveduto inoltre a coinvolgere l’equipe medica e gli operatori di struttura, tramite apposita procedura, per fornire ai singoli ospiti le informazioni sulle procedure da adottare in caso di incendio o di grave pericolo, oltre che alle misure di prevenzione atte a ridurre la probabilità del rischio di incendio causato dalla propensione al fumo e all’uso di fonti di ignizione.
0
5
10
15
20
n. o
re di form
azione
Formazione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
67
SICUREZZA ALIMENTARE (REG. 852/2004/CE)
Con riferimento all’aspetto alberghiero e della ristorazione, le misure attuate dalla Cooperativa per garantire la sicurezza e la salubrità dei prodotti alimentari sono state:
L’implementazione di un sistema H.A.C.C.P. (hazard analysis and critical control points ‐ analisi dei rischi e controllo dei punti critici);
L’implementazione di un piano di autocontrollo, che rappresenta la garanzia che la Cooperativa offre all’ospite/consumatore;
Il manuale di corretta prassi igienica ed il registro dei controlli che rappresentano la documentazione e le registrazioni del sistema HACCP; che determinano l’individuazione da parte della Cooperativa di ogni fase che potrebbe rivelarsi critica per la sicurezza degli alimenti e la garanzia che siano applicate, mantenute ed aggiornate le adeguate procedure di sicurezza;
La gestione della raccolta,il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti speciali e non;
I controlli micorbiologici sulle superfici di preparazione, sui prodotti alimentari e sull’acqua di processo.
MANUALE HACCP E PROCEDURE OPERATIVE NELLA RISTORAZIONE
Il manuale HACCP descrive ogni struttura con le sue attrezzature, i suoi ambienti ed i relativi
processi di produzione mediante il cosiddetto lay out di processo. Il manuale, oltre a descrivere
la singola struttura, contiene indicazioni per prevenire e risolvere i rischi alimentari per ogni fase
del processo produttivo. Il manuale di autocontrollo prevede procedure, istruzioni e schede per
monitorare i vari punti in cui il pericolo per la salubrità degli alimenti può divenire concreto. I
punti più importanti che la Cooperativa tiene sotto controllo riguardano il monitoraggio delle
temperature di conservazione, di cottura, ricevimento merci, ecc. Ogni singola unità locale ha
delle caratteristiche strutturali e produttive differenti dalle altre; pertanto ogni manuale è stato
realizzato "su misura" al fine della sua reale utilità e garanzia della sicurezza alimentare.
MODALITA’ DI APPROVIGIONAMENTO
Per garantire qualità ed efficienza dei servizi offerti, la Cooperativa pone grande attenzione nella
scelta degli approvvigionamenti e dei fornitori, puntando alla condivisione della mission
aziendale e realizzando per ogni ospite la soluzione migliore e più adatta alle sue esigenze.
Grande cura viene prestata alla selezione dei fornitori che offrono prodotti e prestazioni con
ricaduta diretta sulla vita degli ospiti, dei servizi gestiti, in particolare sotto il profilo qualitativo,
etico ed ambientale. La valutazione, se ritenuta positiva, porta all’inserimento del fornitore in un
elenco, costantemente monitorato e aggiornato, che lo qualifica come in linea con le politiche
applicate dalla Cooperativa attraverso i suoi Sistemi di Gestione.
68 L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
FORMAZIONE SULLA SICUREZZA ALIMENTARE
Da sempre la Cooperativa pone grande attenzione alle esigenze formative dei propri soci lavoratori, avendo la ferma convinzione che conoscenze tecniche, relazionali, organizzative e gestionali costantemente aggiornate siano la base per una sempre migliore qualità del lavoro e, conseguentemente, dei servizi erogati ai propri ospiti. La formazione e l’aggiornamento, in riferimento alla sicurezza alimentare, hanno costituito, anche per l’anno 2013, attività centrali a supporto della crescita professionale. Proprio in quest’ottica di continuo miglioramento dei processi aziendali, si è deciso di catalogare i diversi corsi realizzati all’interno della Cooperativa in macroaree, per una capitalizzazione del lavoro e un miglioramento dell’offerta formativa, facilitando una più corretta pianificazione ed erogazione. I corsi attivati sono stati:
‐ Un corso di formazione sull’Igiene e sicurezza degli alimenti HACCP ai sensi del R.R. n.05 del 15 Maggio 2008 per il personale alimentarista addetto alla cucina;
‐ Un corso di formazione sull’Igiene e sicurezza degli alimenti HACCP ai sensi del R.R. n.05 del 15 Maggio 2008 per gli ospiti addetti alla cucina;
‐ Un corso di aggiornamento sull’Igiene e sicurezza degli alimenti HACCP ai sensi del R.R. n.05 del 15 Maggio 2008 per il personale alimentarista addetto alla cucina;
‐ Un corso di aggiornamento sulle procedure del Manuale autocontrollo HACCP.
FORMAZIONE SULLA SICUREZZA ALIMENTARE Anno 2013
TIPOLOGIA DI CORSO Numero di Corsi
Numero di Partecipanti
Ore di formazione
Corso di formazione sull’Igiene e sicurezza degli alimenti HACCP ai sensi del R.R. n.05 del 15 Maggio 2008 per il personale alimentarista addetto alla cucina
1 35 4
Corso di formazione sull’Igiene e sicurezza degli alimenti HACCP ai sensi del R.R. n.05 del 15 Maggio 2008 per gli ospiti addetti alla cucina
1 35 4
Corso di aggiornamento sull’Igiene e sicurezza degli alimenti HACCP ai sensi del R.R. n.05 del 15 Maggio 2008 per il personale alimentarista addetto alla cucina
1 35 4
Corso di aggiornamento sulle procedure del Manuale autocontrollo HACCP
1 35 4
TOTALE 4 140 16
01234
Corso Add. cucina
Agg. Add. Cucina
Ospiti Agg. Procedure
n. o
re di form
azione
Formazione sulla sicurezza alimentare
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
69
S.G.I.-QUALITA’
“Garantire la soddisfazione del cliente inteso come ospite,
familiare, dipendente, fornitore, committente,
sul rispetto di tutto la normativa cogente di settore.
A tal scopo sono stati analizzati tutti i processi definiti critici
per l’organizzazione in quanto capaci di avere un impatto significativo
sul servizio erogato e sono stati individuati
gli obiettivi correlati”.
4
70 L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
I SERVIZI EROGATI
Ciò che questo capitolo presenta non è solo la puntuale elencazione di prestazioni e interventi attuati, bensì uno stile di intervento che mira a realizzare una sempre più dignitosa “qualità di vita” di ogni persona, nel pieno rispetto dei principi affermati nella Carta dei diritti della persona disabile. La condizione dei disabili in Italia è, oggi, a un punto di svolta, per la grave situazione sociale, politica ed economica, ma d’altra parte anche in ragione di una rinnovata diffusa coscienza dei deficit nell’esercizio dei diritti di cittadinanza, che non possono essere monetizzabili. Ciò che renderà più accettabile la transizione e capace di produrre responsabilità sociale sarà la qualità dei percorsi assistenziali, riabilitativi e sanitari e dei sistemi istituzionali e interpersonali messi in campo. Ne deriva la necessità di un rinnovato impegno progettuale per organismi come L’ADELFIA, espressione di un terzo settore protagonista nella costruzione del nuovo welfare, cui deve seguire con costanza, intelligenza ed apertura, l’organizzazione e la conduzione quotidiana dell’accoglienza e del sostegno. Centralità della persona, promozione della vita, costruzione di relazioni significative, accompagnamento della persona disabile: sono le polarità entro cui si svolge un rapporto intenso e giustamente articolato, capace di dare serenità e fiducia a soggetti spesso soli ed in difficoltà. L’ADELFIA con i suoi Servizi alla persona vuole essere opportunità di verifica che la sussidiarietà orizzontale e verticale è il parametro inequivocabile dell’efficacia degli interventi socio‐sanitari e riabilitativi. L’ineludibile pratica della corresponsabilità, nella specificità dei compiti degli enti istituzionali e dei soggetti sociali riconosciuti come fondamentali pilastri di una nuova stagione del welfare di comunità, rappresenta la condizione ineludibile perché si sviluppi un’idea di libertà sia come attributo individuale sia come “impegno sociale”, un’idea di eguaglianza come eguaglianza delle “capacità” fondamentali, un’idea di solidarietà non come carità ma come responsabilità di tutti gli uomini e le donne gli uni per gli altri e verso la società. “Il ruolo delle politiche pubbliche, in tale contesto, è essenziale nel disegnare le regole, nel rispettarle e farle rispettare e governare l’allocazione delle risorse in modo da sostenere lo sviluppo dell’insieme di Servizi e prestazioni di welfare che assicurano uguaglianza delle opportunità e promuovono le capacità, e dunque le libertà dei cittadini. L’interazione positiva tra politiche pubbliche e iniziative che sorgono dalla società civile ‐ relazioni di comunità, terzo settore ‐ è parimenti essenziale per valorizzare le energie presenti nel tessuto sociale e moltiplicare le forme in cui i cittadini realizzano i propri piani di vita nel quadro di responsabilità collettivamente condivise. Ed è infine essenziale la capacità delle politiche pubbliche di sostenere e regolare lo sviluppo di mercati dei Servizi di qualità sociale che sfruttino nell’interesse dei cittadini l’apporto di capacità imprenditoriali diffuse, a cominciare dal terzo settore”. (dal Manifesto per il nuovo welfare, 2011). Maria Mazzone presidente
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
71
1. MAPPA DEI SERVIZI
L’Adelfia, oggi opera nelle seguenti aree:
Settore Sanitario: Riabilitazione
Psicosociale:
- Servizio Residenziale
- Servizio Semiresidenziale
- Servizio Domiciliare
- Servizio Prevenzione
Settore Minori:
- Servizi Residenziali
- Servizi Semiresidenziali
- Servizio Domiciliare
- Servizio Prevenzione: Scuola, Famiglie.
Settore Disabili:
- Servizi Residenziali
- Servizi Semiresidenziali
- Servizio Domiciliari
- Servizio Prevenzione
72 L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
1.2 I NOSTRI SERVIZI IN ATTIVITÀ NEL 2013
I nostri servizi in attività nel 2013
Servizio
Residenziale
Tipologia Denominazione Indirizzo Posti letto autorizzati
Posti occupati
Lista d’attesa
SETTORE SANITARIO RIABILITAZIONE PSICO ‐ SOCIALE
H 24
Comunità Riabilitativa Psichiatrica
Chora Accreditamento
Istituzionale n°360 del 05.11.2007
Alessano
Via Stazione s.n.c. Tel. 0833/781116
17
17
Si No
Comunità Riabilitativa Psichiatrica
Archi Accreditamento
Istituzionale n°166 23.06.2008
Tricase
Via Lecce, 22 Tel. 0833/544658
14 17
Si No
Comunità Riabilitativa Psichiatrica
Le Zagare Accreditamento Istituzionale n°40 del 15.02.2011
Galatina
Via Gallipoli, 2
Tel. 0836/563071
14 14
Si No
SETTORE SANITARIO RIABILITAZIONE PSICO ‐ SOCIALE
H 12
Comunità Alloggio
Villa Fiorile Accreditamento
Istituzionale n°257 del 31.07.2007
Depressa di Tricase
Via Salvemini
Tel. 0833/771213
8 8
Si No
Comunità Alloggio
Portanova Accreditamento
Istituzionale n°101 del 18.04.2011
Tricase
Via Varolio Tel. 0833/543461
8 8
Si No
Comunità Alloggio
San FrancescoAccreditamento
Istituzionale n°102 del 18.04.2011
Tutino di Tricase
Via Degli Armaioli Tel. 0833/543996
8 8
Si No
SETTORE SANITARIO RIABILITAZIONE PSICO ‐ SOCIALE
Ass. per fasce orarie
Modulo di due Gruppi
Appartamento
La Dimora Accreditamento
Istituzionale n°103 del 18.04.2011
Alessano
Via Fosso Muraglia, 63
Tel. 0833/781973
3 3 Si No
Modulo di due Gruppi
Appartamento
La Dimora 2 Accreditamento
Istituzionale n°100 del 18.04.2011
Alessano
Via Portanova Tel. 0833/522052
3 3 Si No
Modulo di due Gruppi
Appartamento
La Casa di Piero
Autorizzazione all’Esercizio n°71 del 27.03.2008
Galatina
Via Marche Ang. Via Campania, s.n. Tel. 0836/569779
3 3 Si No
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
73
SETTORE SANITARIO RIABILITAZIONE PSICO ‐ SOCIALE
Ass. per fasce orarie
Modulo di due Gruppi
Appartamento
La Casa di Piero 2
Autorizzazione all’Esercizio n°71 del 27.03.2008
Galatina
Via Marche Ang. Via Campania, s.n. Tel. 0836/569779
3 3 Si No
AREA MINORI
H.24
Comunità Educativa
Art. 48 R.R. 4/07
Villa Ardena
Iscrizione Reg.Reg. n°201 del 26.05.2005
Tricase
Via Saitta Tel. 0833/542154
10+2 10+2 Si No
Comunità Educativa
Art. 48 R.R. 4/07
Tirammolla
Iscrizione Reg.Reg. n°372 del 10.06.2009
Alessano
Via Roma, 15 Tel. 0833/522984
10 10 Si No
Comunità Educativa
Art. 48 R.R. 4/07
Il Grillo
Iscrizione Reg.Reg. n°926 del 30.09.2011
Tricase
Via Liborio Romano, 20
Tel. 393/9736310
10+2 10+2 Si No
AREA
SOCIO SANITARIA ASSISTENZIALE
H. 24
Comunità Socio Riabilitativa
Art. 57 R.R. 4/07
Zo é Iscrizione Reg.Reg.
n°544 del 20.07.2010
Castiglione d’Otranto
Via Fratelli Cervi Tel. 0836/926637
20 + 2 20+2
Si No
Comunità Socio Riabilitativa
Art. 57 R.R. 4/07
Zigulì
Iscrizione Reg.Reg. n°1123 del 23.10.2012
Castiglione d’Otranto
Via Turati, snc
Tel. 0836/926637
6 6
Si No
Casa per la Vita
Art. 70 R.R. 4/07
La Casa di Holden
Iscrizione Reg.Reg.
n°13 del 21.01.2011
Specchia
Via Pasubio,12 12
Si No
Casa per la Vita
Art. 70 R.R. 4/07
Liria
Iscrizione Reg.Reg. n°0252 del 22.03.2013
Galatina
Via Gallipoli,235 16
Si No
74 L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
Servizio Semiresidenziale Tipologia Denominazione Indirizzi Posti letto
autorizzati Posti
occupati Lista
d’attesa
SETTORE SANITARIO RIABILITAZIONE PSICO ‐ SOCIALE
H.8
Centro Diurno
Don Tonino Bello
Accreditamento Istituzionale n°256 del 31.07.2007
Andrano
Via Pigafetta Tel. 0836/929233
20 17
Si No
SETTORE SANITARIO RIABILITAZIONE PSICO ‐ SOCIALE
Assistenza Domiciliare Integrata
Adi L’Adelfia Centro Culturale L’Adelfia
Lecce Via Duca degli
Abruzzi 40
Si No
SETTORE SOCIO SANITARIO ASSISTENZIALE
H.8
Centro Socio Educativo e riabilitativo
Art. 60 R.R. 4/07
La Casa di Igor Iscrizione Reg.Reg.
n°108 del 05.03.2010
Alessano
Piazza Don Tonino Bello
15 6 Si
No
SETTORE SOCIO SANITARIO ASSISTENZIALE
H.8
Centro Socio Educativo e riabilitativo
Art. 60 R.R. 4/07
Enosh
Iscrizione Reg. Reg.953 del 16/10/2013
Codice Cat. Reg.
EV10QC3
Tricase
Via Liborio Romano, 20
15 4 Si
No
ABITAZIONE SUPPORTATA
Gestione Privata
Andrano Via Duca degli
Abruzzi
3
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
75
“Storicamente una “fase” di vita ed esperienza è passata,
è necessario cominciare a costruire e percorrere una “fase nuova”
seguendo la prospettiva della curabilità della malattia mentale
e del benessere individuale e sociale dei soggetti/cittadini
affetti da malattia mentale e per fare questo è necessario
andare oltre all’episteme e al costrutto di cronicità
come espressione fenomenica di un sotteso processo degenerativo pre-determinato
da un “destino” iscritto nei “geni” e nella nostra storia individuale
e sociale-antropologica.
Anche in questa proposizione vi è nel mio dire un ulteriore tentativo
di creare le basi mentali per andare oltre il mito di Sisifo”.
Marcello Nardini
Professore Ordinario di Psichiatria
Università degli Studi “A.Moro” di Bari
76 L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
IL SERVIZIO ALLA PERSONA
La Società Cooperativa L’Adelfia eroga servizi sanitari, socio sanitari ed assistenziali in regime di residenzialità e semiresidenzialità con grado di assistenza elevato e medio per il trattamento e la cura delle disabilità mentali, delle disabilità organiche e del disagio minorile. Il processo riabilitativo ha come elementi costitutivi il riconoscimento della centralità della persona disabile e la piena eguaglianza con gli attori del processo stesso e del tessuto sociale esterno. La progettazione è individualizzata ed è basata sui bisogni e sulle aspettative di ogni singola persona e sulla valutazione del suo funzionamento in termini di risorse e disabilità. La modularità del progetto e la sua articolazione è basata su obiettivi finalizzati al cambiamento e, laddove possibile, al reinserimento nel contesto sociale e lavorativo territoriale. Il modello è orientato al processo di recovery che costituisce il fondamento stesso della riabilitazione psico‐sociale per come viene intesa all’interno della Cooperativa e rappresenta il risultato a cui continuamente tendere. L’approccio è integrato alla persona e aperto alle componenti sociali e familiari del paziente stesso e ad un modello culturale incentrato sulla convivenza e solidarietà. Ricreare contesti sociali prossimi a quelli reali in cui si realizzano interventi specializzati in un clima coinvolgente di motivazione e aspettativa di guarigione, rappresenta l’impegno alla base del concetto di riabilitazione a cui si fa riferimento. Tutte le strutture sono a forte connotazione familiare; gli ambienti non sono medicalizzati e un’attenzione particolare viene posta al comfort e alla scelta degli arredi. L’Adelfia opera in forte interdipendenza con i Servizi Territoriali, con il mondo del lavoro e con il tessuto sociale. La mission è
Evitare la cronicizzazione e l’incapacità sociale del paziente;
Favorire l’espletamento di un ruolo valido nell’ambiente scelto con successo, soddisfazione e con minor supporti possibile (compensazione e stabilizzazione clinica, implementazione delle abilità di performance funzionali e di base);
Contrastare l’emarginazione della persona malata con un modello di intervento territoriale fondato sull’integrazione e l’inserimento sociale e lavorativo, ispirandosi ad un modello culturale incentrato sulla convivenza e la solidarietà (abilità di performance di ruolo sociale, abitativo e occupazionale).
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
77
L’ORGANIZZAZIONE IL COORDINAMENTO TECNICO SCIENTIFICO
Coordinamento Tecnico Scientifico per i Servizi Sanitari ‐ Dott.ssa Daniela Mezzano – Psichiatra ‐ Dott. Alessandro Antonucci – Psicologo Psicoterapeuta ‐ Dott.ssa Gaia Carata – Psicologo Psicoterapeuta ‐ Dott.ssa Rosa Ferraro – Psicologo Psicoterapeuta ‐ Dott. Gianrico Rollo – Psicologo ‐ Dott.ssa Giovanna Sergi – Psicologo Psicoterapeuta ‐ Dott. Antonio Rigliaco ‐ Psicologo Psicoterapeuta ‐ Dott.ssa Maria Mazzone ‐ Ass.Soc. Fiorella Di Lollo ‐ Dott.ssa Sandra Leo ‐ Coordinatori di struttura ‐ Operatori di Affidamento
Coordinamento Tecnico Scientifico per i servizi integrati alla persona
‐ Psichiatra: pubblico ‐ Dott. Ruggiero De Vitis Psichiatra ‐ Dott.ssa Maria De Lorenzis Psicologa ‐ Dott. Pasquale Panico Psicologo ‐ Dott.ssa Tiziana Orlanducci Psicologo Psicoterapeuta ‐ Dott.ssa Chiara Pellegrino Psicologa esperta ABA ‐ Dott.ssa Chiara Saracino Tecnico Riabilitazione Psichiatrica ‐ Salvatore Surano Educatore ‐ Rosario Surano Educatore ‐ Marilena Coi Fisioterapista ‐ Gabriele Martella Educatore Professionale
Dott.ssa Maria Mazzone
Ass.Soc. Fiorella Di Lollo Dott.ssa Sandra Leo Coordinatori di struttura Operatori di Affidamento
78 L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
Il Coordinamento Tecnico Scientifico per i servizi per i Minori ‐ Psichiatra: dott. Ruggero De Vitis ‐ Psicologo ‐ Psicoterapeuta : dott. Antonio Rigliaco ‐ Psicologa esperta nei disturbi dell’apprendimento in età prescolare e scolare; esperta ABA : dott.ssa
Chiara Pellegrino ‐ Tecnico Riabilitazione Psichiatrica esperta ABA: dott.ssa Chiara Saracino ‐ Logopedista: dott.ssa Barbara Plescia ‐ Neuropsicomotricista: dott.ssa Clara Esposito ‐ Terapista occupazionale: dott.ssa Paola Piscopiello ‐ Ass. Soc. Rosita Ciullo ‐ Ass.Soc. Federica Bello ‐ Ass. Soc. Domenico Martella
Dott.ssa Maria Mazzone Presidente
Ass.Soc. Fiorella Di Lollo R.R.U. Dott.ssa Sandra Leo S.G.I. Coordinatori di struttura Operatori di Affidamento
Competenze del Comitato Tecnico Scientifico
Il Comitato Tecnico Scientifico (C.T.S.) è l’organismo che presiede alla unitarietà e continuità dell’intervento riabilitativo, di risocializzazione , di valutazione degli esiti e di accettazione, trasferimenti, dimissioni, elaborazione di progetti speciali degli utenti che prende in carica. A tal fine il C.T.S., collegialmente, elabora e propone, per la formale adozione da parte del C.d.A., procedure e linee‐guida in ordine alle prestazioni e alle attività rese nelle diverse aree di intervento della Cooperativa (Area Sanitaria e Socio Assistenziale) facendo, naturalmente, salve le specificità dei Settori stessi e delle strutture che vi afferiscono. È competenza del C.T.S. elaborare i monitoraggi degli esiti per ciascun Settore di intervento della Cooperativa nonché i Piani Sanitari Aziendali, consuntivi e preventivi.
Il C.T.S. è presieduto dal Presidente della Cooperativa o suo delegato e può essere composto: ‐dal Responsabile della Gestione delle Risorse Umane (R.R.U.); ‐dal Responsabile del Sistema di Gestione Integrato (S.G.I.); ‐dal/dai responsabile/i sanitario/i; ‐dal/dagli psicologo/i di struttura; ‐dal/dai coordinatore/i di struttura; ‐dagli educatori di U.O.B. (Unità Operativa di Base). Vi partecipano inoltre, se invitati per la specificità delle competenze, il Responsabile Sindacale Aziendale, il Responsabile della SA 8000, il Presidente dell’Associazione genitori “Forticonte”, il Presidente del Collegio Sindacale, l’Ingegnere per la Sicurezza, il Medico di Medicina di Lavoro, l’Architetto, lo Psicologo di Psicologia del Lavoro.
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
79
SETTORE SANITARIO
Il percorso terapeutico e la presa in carico: il Centro di Salute Mentale (CSM) individua, definisce, e dispone i ricoveri; il Dipartimento di Salute Mentale (DSM) monitora la disponibilità e autorizza il ricovero; il Centro di Salute Mentale e il Comitato Tecnico Scientifico (CTS) della Cooperativa formalizzano i progetti e i programmi, valutano ed individuano la struttura, effettuano verifiche in itinere.
L’Organizzazione delle attività della Cooperativa è improntata a criteri di efficacia, efficienza ed economicità ed è volta ad assicurare, nel rispetto degli obiettivi generali e della mission, l’erogazione delle prestazioni di tipo psico‐socio‐assistenziale e riabilitativo, lo sviluppo e l’implementazione del sistema di qualità, la miglior accessibilità e fruibilità dei servizi all’ospite, il raccordo istituzionale con gli enti locali ed i servizi territoriali, il collegamento con le altre organizzazioni di tipo sanitario e con le altre realtà (famiglie, associazioni, centri culturali, strutture, volontariato, …) territoriali. Si riportano, nelle pagine successive, i dati relativi alle diverse prestazioni effettuate dalla Cooperativa L’Adelfia attraverso un Piano Aziendale di Struttura di tipo Sanitario ed un Piano Aziendale di tipo organizzativo. Tali piani vengono predisposti e compilati analiticamente presso ciascuna struttura o Unità Locale e successivamente, elaborati dal C.T.S. e inviati alla Direzione per una lettura attenta e ragionata. Le tabelle che vengono elaborate offrono una prospettiva quantitativa circa i ricoveri, le dimissioni e i trasferimenti dell’utenza e quindi consentono il monitoraggio dei turn over.
Illustrano anche una visione qualitativa delle prestazioni effettuate e del “carico” di lavoro; in tal senso, sono significativi i valori concernenti i colloqui con i familiari, gli incontri con i servizi territoriali, gli incontri di gruppo che periodicamente vengono effettuati in ogni struttura, i colloqui individuali, l’investimento nella formazione degli utenti e gli inserimenti lavorativi degli utenti. Il “carico di lavoro” degli operatori del “servizio alla persona” obbliga la Direzione ad attivare meccanismi di tutela come la “restituzione” dell’efficacia e dell’efficienza espressa dai fruitori e i report sugli esiti più specificatamente professionali. Seguono grafici comparativi per area (socio‐assistenziale e sanitaria) e per macrovoce (Progettazione e programmazione, monitoraggio degli esiti).
80 L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
MODELLO DI INTERVENTO A RETE DI TIPO RIABILITATIVO GLOBALE E INTEGRATO PER LA CURA DELLE PERSONE CON DISABILITA’ DI PERFORMANCE FUNZIONALE E DI RUOLO CONSEGUENTI A MALATTIA MENTALE GRAVE E PERSISTENTE Tipologie di strutture Target di intervento riabilitativo
Residenzialità h.24 Comunità Riabilitative Psichiatriche Abilità di performance funzionali e di base
Compensazione e stabilizzazione clinica
Residenzialità h.12
Semi
residenzialità
Comunità Alloggio
Gruppi Appartamento
Centro Diurno
Abilità di performance di ruolo sociale
Abilità di performance di ruolo
Abilità di performance di ruolo occupazionale
Rete Riabilitativa Settore Psicosociale – Adulti
Denominazione
Posti letto
Connotazione e specializzazione di struttura
Principali modelli teorici e di intervento
Comunità Riabilitative Psichiatriche
h.24
Chora
17
La struttura ospita pazienti con psicosi schizofrenica (anche) con compromissione cognitiva e persone con misure di sicurezza o detentive che necessitano di trattamenti terapeutici e riabilitativi (DLgs 230/99).
Il modello di trattamento deriva dal modello BioPsicoSociale e da quello Cognitivo dell’elaborazione delle informazioni.
Villa Archi
14
La struttura ospita prevalentemente pazienti con Disturbi di Personalità (cluster B) correlati o no all’uso di sostanze. Trattamenti specifici sono erogati per le forme di New Addiction e le comorbilità in Asse II. L’orientamento teorico e metodologico è cognitivo-comportamentale.
Le Zagare 14
La struttura ospita pazienti con disturbi psichiatrici in fase di acuzie che non abbiano un grave discontrollo degli impulsi. Trattamenti specifici sono erogati per la cura dei Disturbi gravi dell’umore e di Ansia. L’orientamento teorico e metodologico è dinamico.
Comunità Alloggio h.12
Portanova 8 Le Comunità Alloggio ospitano pazienti in fase intermedia di progetto riabilitativo che necessitano di (ri)appropriarsi di competenze prevalentemente in ambito sociale e lavorativo. Il Trattamento, secondo il modello spivakiano, verte sul recupero di abilità di performance di ruolo abitativo, sociale e lavorativo.
Villa Fiorile, eccezionalmente, garantisce copertura notturna h.24.
San Francesco
8
Villa Fiorile 8
Centro Diurno Don Tonino Bello
20
Il trattamento è in regime di semiresidenzialità e ci accedono persone con differente grado di disabilità che mantengono un radicamento forte nei contesti di provenienza. I modelli riabilitativi si rifanno ai principi di terapia occupazionale (Ciompi) e di articolazione sociale del paziente (Spivak). Numerose e varie sono le attività laboratori ali. La terapia psicologica è ad orientamento psicodinamico.
Gruppi Appartamento
La Dimora –
La Dimora 2 3+3 Le strutture ospitano pazienti in fase di svincolo con o senza un’occupazione in
attesa di definitivo reinserimento. Secondo modelli di riabilitazione occupazionale e terapia psicologica integrata si attuano programmi di inserimento lavorativo supportato e competitivo in ambito protetto.
La Casa di Piero
La Casa di Piero 2 3+3
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
81
1. INDICATORI DI MONITORAGGIO
TIPOLOGIA DI INTERVENTI
Medico Psicoterapeutico Riabilitativo Educativo Sociale
colloqui e interventi
effettuati da psichiatri a scopo diagnostico e terapeutico
colloqui e interventi psicologici e
psicoterapeutici individuali, di gruppo o con le famiglie secondo un
dichiarato modello teorico di riferimento
interventi e attività effettuati
coerentemente agli obiettivi globali, generali e specifici del PTI così come individuati insieme alla persona in
trattamento con il coinvolgimento della sua famiglia e con la collaborazione e supervisione del
CSM
interventi su singoli e piccoli gruppi di ospiti e familiari di educazione alla conoscenza e alla
gestione dei sintomi della malattia
mentale e per la tutela dei diritti e della soddisfazione
dell'ospite
interventi di segretariato sociale per l'accesso ai servizi di assistenza
territoriale e per l'avviamento alla
formazione professionale e all'inserimento lavorativo
IND
ICA
TO
RI D
I MO
NIT
OR
AG
GIO
strumenti di assessment
iniziale
accertamenti clinico‐diagnostici
e impiego di psicofarmaci
utilizzo di scale di valutazione diagnostica
standardizzate di etero e auto‐
somministrazione
V.A.D.O.
valutazione delle aspettative e della percezione del benessere soggettivo
valutazione dei problemi e dei bisogni sociali e
lavorativi
strumenti di valutazione di
processo
monitoraggi di gestione dei farmaci e dei valori agli
accertamenti clinico‐diagnostici
andamento dei punteggi alle scale di
valutazione psicopatologiche globali e per singoli ambiti clinici di etero
e auto‐somministrazione
V.A.D.O.
misurazione del grado di
soddisfazione e del grado percepito della qualità della
vita
scala di valutazione del funzionamento
sociale e lavorativo
strumenti di valutazione di
esito
monitoraggi di gestione dei farmaci e dei valori agli
accertamenti clinico‐diagnostici
vaiazioni significative ai punteggi alle scale
di valutazione psicopatologiche
V.A.D.O.
misurazione del grado di
soddisfazione e del grado percepito della qualità della
vita
proporzione di inserimenti lavorativi e sociali
82 L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
Strutture Sanitarie
PROGETTAZIONE E PROGRAMMAZIONE
I valori sono espressi in ore.
MONITORAGGIO DEGLI ESITI
I valori sono espressi in “pazienti partecipanti”.
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
83
IPOTESI ESITO PTR ANNO 2014
Ipotesi Dimissioni/Trasferimenti per l’anno 2014
Cognome
e Nome
CSM
inviante Data di ricovero
Diagnosi
(DSM IV) Dimissioni Trasferimento
B.C. GALATINA 24.09.2009
DISTURBO DI PERSONALITA' -
DISTURBO DA ABUSO DI SOSTANZE
dalla C.R.A.P. “Le Zagare”
In Casa per la Vita
C.G. GALATINA 21.08.2012
SINDROME AFFETTIVA BIPOLARE -
EPISODIO MISTO - ABUSO DI ALCOOL EPISODICO
Dalla C.R.A.P. “Archi”
in Comunità Alloggio
C.V. POGGIARDO 10.01.2010
SCHIZOFRENIA DI TIPO PARANOIDE
Dalla C.A. “San Francesco”
In Famiglia
C.P. LECCE 02.02.2005
SCHIZZOFRENIA INDIFFERENZIATA
Dalla C.A. “Portanova”
In Casa per la Vita
C.T. GALATINA 14-mar-05
DISTURBO DEL COMPORTAMENTO
IN CEREBROPATICA
dalla C.R.A.P. “Le Zagare”
In Casa per la Vita
C.S. NAPOLI 19-apr-12
DISTURBO PSICOTICO N.A.S.
dalla C.R.A.P. “Chora”
In Gruppo Appartamento
D.M.N. LECCE 13-dic-12
SCHIZOFRENIA PARANOIDEA
dalla C.R.A.P. “Le Zagare”
In Gruppo Appartamento
D.S.A.
MARTANO 22.07.2011
DISTURBO MISTO DI
PERSONALITA' - ABUSO DI SOSTANZE
dalla C.R.A.P.”Chora”
in Comunità Alloggio
G.M.
CARMIANO 12.04.2011 DISTURBO SCHIZOAFFETTIVO dalla C.R.A.P.
“Chora” in Comunità Alloggio
G.A. BRINDISI 27.08.2011
RITARDO MENTALE LIEVE -
DISTURBI DELLA CONDOTTA CON EPILESSIA
Dalla C.R.A.P. “Archi”
In Casa per la Vita
G.M. CASARANO 01-mar-10
DISTURBO SCHIZOAFFETTIVO -
DISTURBO ANTISOCIALE DI PERSONALITA'
Dal C.D. “Don Tonino Bello”
in Comunità Alloggio
M.A. LECCE 01-ago-05
RITARDO MENTALE DI GRADO
MEDIO
dalla C.R.A.P.”Chora
In Casa per la Vita
M.M. LECCE 01.02.2006
DISTURBO SCHIZOAFFETTIVO DI
TIPO BIPOLARE
Dalla C.R.A.P. “Archi”
in Comunità Alloggio
P.V.
CARMIANO 03.12.2011 DISTURBO SCHIZOAFFETTIVO dalla C.R.A.P.
“Chora” In Casa per la Vita
P.A.
SAN CESARIO
14.04.2011 DISTURBO BIPOLARE dalla C.R.A.P.
“Chora in Comunità Alloggio
R.B.
NARDO’ 22.04.2011
DISTURBO BIPOLARE
dalla C.R.A.P. “Le Zagare”
in Comunità Alloggio
S.P. TARANTO 05-lug-12
DISTURBO DEL COMPORTAMENTO
dalla C.R.A.P. “Villa Archi”
In Famiglia
V.M.
LECCE 09-feb-04
TURBE DEL COMPORTAMENTO IN
SOGGETTO CON DEFICIT COGNITIVO DI GRADO LIEVE
dalla C.R.A.P. “Villa Archi”
In Casa per la Vita
84 L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
PIANO SANITARIO AZIENDALE ANNO 2013
Dimissioni/Trasferimenti realizzati nell'anno 2013
Cognome e
Nome
CSM
inviante
Data di
ricovero Diagnosi (DSM IV)
Data
Dimissioni o
Trasferimenti
ESITO
C.D. NAPOLI 01.03.2011 PSICOSI DEPRESSIVA IN
ALCOLISTA 01/06/2013
DIMESSO DALLA C.R.P. “LE ZAGARE”
C.A. FOGGIA 05.10.2009 SCHIZOFRENIA CRONICA 12/06/2013 TRASFERITO IN
CASA PER LA VITA "HOLDEN"
C.A. NARDO’ 17.08.2012
DISTURBI DEL COMPORTAMENTO 26/09/2013
DIMESSO DALLA C.R.P. “CHORA”
D.V.S. BARLETTA 24.05.2001
SCHIZZOFRENIA PARANOIDEA IN BORDELINE
11/06/2013 TRASFERITO IN
CASA PER LA VITA "HOLDEN"
F.A. GALLIPOLI 11.02.2013 SCHIZOFRENIA DI TIPO
PARANOIDEO 05/03/2013
DIMESSO DALLA C.A. “VILLA
FIORILE”
I.S. LECCE 06.02.2009 DISTURBO OPPOSITIVO
PROVOCATORIO 04/01/2013
DIMESSO DALLA C.A. “VILLA
FIORILE”
L.E. GALATINA 17.02.2010
DISTURBO ISTRIONICO - BORDELINE DI PERSONALITA'
28/02/2013 DIMESSO DALLA
C.R.P. “LE ZAGARE”
L.M. GALLIPOLI 01.08.2012
DISTURBO BIPOLARE I - RECENTE DISTURBO MANIACALE
01/01/2013 DIMESSO DALLA
C.R.P. “LE ZAGARE”
L.L.A. TRICASE 14.06.2010
DEPRESSIONE REATTIVA IN SOGGETTO CON DISTURBO O-C
31/03/2013 DIMESSO DALLA
C.R.P. “ARCHI”
M.L. TRICASE 01.04.2010
DISTURBO SCHIZZOFRENICO DI TIPO PARANOIDEO
09/03/2013 DIMESSO DALLA
C.R.P. “ARCHI”
M.A. MAGLIE 26.11.2012 PSICOSI SCHIZOFRENICA 03/06/013
DIMESSO DAL CENTRO DIURNO
“DON TONINO BELLO”
N.G. SQUINZANO 28.12.2011
DISTURBO BORDELINE - DISTURBO PSICHICO BREVE
26/09/2013 DIMESSO DALLA
C.R.P. “ARCHI”
N.V. NAPOLI 07.06.2012
DISTURBO SCHIZOFRENICO DI TIPO PARANOIDE
09/11/2013 DIMESSO DALLA
C.R.P. “LE ZAGARE”
P.S. TRICASE 10.03.2008 PSICOSI SCHIZOAFFETTIVA 31/03/2013 DIMESSO DALLA
C.A. “SAN FRANCESCO”
P.G. LECCE 30.01.2013
PSICOSI SCHIZOFRENICA TIPO PARANOIDE
11/10/2013 DIMESSO DALLA C.R.P. “CHORA”
P.G. SQUINZANO 02.11.2007 PSICOSI -SCHIZOFRENIA DI TIPO
RESIDUO 03/07/2013
DIMESSO DALLA C.A. “VILLA
FIORILE”
P.C. UGENTO 14.05.2012 PSICOSI SCHIZOFRENICA -
RITARDO MENTALE 08/01/2013
DIMESSO DAL CENTRO DIURNO
“DON TONINO BELLO”
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
85
R.M.C. GALATINA 01.03.2007 SCHIZOFRENIA
10/08/2013 TRASFERITO IN
CASA PER LA VITA "LIRIA"
S.R. DISTRETTO SOCIO
SANITARIO GAGLIANO DEL CAPO
07.03.2012 DISTURBO DEL COMPORTAMENTO - SINDROME DEL LOBO FRONTALE - EPILESSIA GENERALIZZATA NON COMPULSIVA CON DISPERCEZIONI
- AGGRESSIVITA' E CRISI PANTOCLASTICHE
16/11/2013 DIMESSO DALLA
C.S.R. “ZO E’”
S.S.
GAGLIANO DEL CAPO
27.09.2013 PSICOSI SCHIZOFRENICA 09/01/2013
DIMESSO DALLA C.R.P. “ARCHI”
T.D. LECCE 09.10.2013 DISTURBO BIPOLARE - DISTURBO
BORDERLINE DI PERSONALITA' 13/12/2013
DIMESSO DAL G.A. “LA CASA DI
PIERO”
T.G. LECCE 25.03.2013 PSICOSI OSSESSIVO COMPULSIVA 15/04/2013
DIMESSO DAL G.A. “LA CASA DI
PIERO”
U.M. CEGLIE MESSAPICA
18.06.1992 SCHIZOFRENIA 05/05/2013
TRASFERITO IN CASA PER LA VITA
"HOLDEN" V.A. SQUINZANO 06.01.2012
PSICOSI CRONICO SCHIZOAFFETTIVA
10/01/2013 DIMESSO DALLA
C.R.P. “ARCHI”
Totale dimessi anno 2013: 20
Totale trasferiti anno 2013: 4
86 L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
Settore Socio Assistenziale
PROGETTAZIONE E PROGRAMMAZIONE
I valori sono espressi in ore.
MONITORAGGIO DEGLI ESITI
I valori sono espressi in “numero di incontri”.
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
87
PROGETTI SPECIALI
Cognome e
Nome
CSM
inviante
Data di
ricovero
Diagnosi
(DSM IV)
Data inserimento C.D.
M.S. Poggiardo R.R. 11
01/08/2008 Schizofrenia
dal 15.02.2010 frequenta il C.D.
"Don Tonino Bello"
Q.A. Ugento R.R. 11
01/08/2008 Schizofrenia
dal 02.02.2010 frequenta il C.D.
"Don Tonino Bello"
T.R.C. Tricase R.R. 11
01/08/2008
Sindrome
dissociativa
dal 01.11.2007 frequenza il C.D.
"Don Tonino Bello"
Nuovo Progetto di vita
Persone prive di referenti familiari ed inserite in appartamento supportato.
Il gruppo, che condivide spazi, costi, attività lavorative e di tempo libero, è stato selezionato e
formato attraverso un percorso formativo di auto‐mutuo‐aiuto, ed ha anche promosso l'Associazione
"Tanti Colori".
E' garantita dalla Cooperativa assistenza per la gestione della casa e per la correttezza della
contabilità.
La suddetta assistenza è per fascia oraria, 3 ore al mattino e 3 ore al pomeriggio per tutti i giorni
della settimana compresa la domenica. L'appartamento è locato in Via Duca degli Abruzzi di
Andrano. Tutto il gruppo frequenta il Centro Diurno "Don Tonino Bello" di Andrano.
Il prosieguo del progetto prevede, per alcuni ospiti, l'autonomia totale e l'inserimento lavorativo in
Cooperativa di tipo B, lo specifico degli inserimenti lavorativi è trattato in paragrafo dedicato.
88 L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
PAZIENTI CON MISURE DI SICUREZZA
Cognome
e nome
CSM
inviante
Data di
ricovero
Diagnosi
(DSM IV)
Nuovo progetto di vita
V.A. Squinzano 06/01/2012 Psicosi schizoaffettiva
Dimesso per conclusione misura di sicurezza
N.G. Squinzano 28/12/2011 Disturbo Borderline –
Disturbo psicotico breve
Dimesso per conclusione misura di sicurezza.
B.C.D. Manduria 24/09/2009 disturbo di
personalita' ‐
disturbo da abuso
di sostanze
Non dimissibile senza consenso autorità giudiziaria
S.P. Taranto 05/07/2012 Disturbo del comportamento ‐ Ritardo mentale
Non dimissibile senza consenso autorità giudiziaria
L.P. San Cesario 19/02/2007 Schiz. Paranoidea Non dimissibile senza consenso autorità giudiziaria
C.A. Nardò 17/08/2012 Disturbo di personalità antisociale
Dimissione per obiettivi raggiunti
D.B.M. Gagliano del Capo
03/04/2013 cleptomania ‐
depressione
reattiva
Non dimissibile senza consenso autorità giudiziaria
N.C. Lecce 11/05/2011 Disturbo di attacchi di panico
in disturbo borderline di personalità
Non dimissibile senza consenso autorità giudiziaria
*C.S. Napoli 19/04/2012 Disturbo Psicotico Nas
Non dimissibile senza consenso autorità giudiziaria
*N.V. Napoli 07/06/2012 Disturbo schizofrenico di tipo paranoide
Abbandono volontario e rientro in OPG
*R.G. Tricase/Ugento
22/12/2010 Psicosi Paranoide Non dimissibile senza consenso autorità giudiziaria
*S.C. Lecce 20/09/2000 Dist.borderline di pers.e della condotta
Rit.ment.moderato
Non dimissibile senza consenso autorità giudiziaria
* Provenienti da OPG
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
89
La relazionale funzionale Premessa
Questo lavoro è stato condotto alla conclusione di una serie di incontri formativi sul tema: “condizioni che possono trasformare un gruppo di persone che si ritrova spesso per caso a lavorare insieme, in un insieme di persone capaci di arrivare a curare”. La formazione su questo argomento è iniziata nel 2007, affidata alla condizione del dott. Giovanni Braidi che durante i tre incontri di otto ore ciascuno, ha alternato la comunicazione (teoria) all’ascolto (partecipazione) per concludere, il terzo giorno, con il report (analisi, condivisioni, suggerimenti) così sintetizzabile: “non il modello clinico della cura tramite farmaci e chirurgia o il controllare‐contenere‐unire‐correggere della vecchia istituzione, ma il curare tramite la relazione competente, la riproposta di una casa, di una famiglia, di un lavoro, di una comunità…” …”accanto ai servizi pubblici, privati o di volontariato che imparano ogni giorno di più ad armonizzare amore e competenza professionale, cresce una dilagante impetuosa e spesso spericolata offerta di una specie di enciclopedia universale ed onnipotente di tutto che cura tutto che spesso i mass media e la società ci propongono…” …”molte cose cambiano tanto rapidamente che l’operatore rimane sperduto di fronte alle grandi difficoltà di questo mestiere in cui nulla è certo, codificato e traducibile in ben collaudati protocolli operativi. Tutto è continuamente ricercabile nel profondo della propria solitudine e della difficoltà che si vive nel rapporto con il paziente o nel gruppo di lavoro…” …”quando si lavora insieme ad altri il buono e il cattivo è sempre frutto del modo in cui tutti insieme si costruisce o si distrugge…” …”si lavora nel conflitto quotidiano, l’informazione non c’è o non diventa esperienza di accomunamento, l’insieme delle persone di un servizio non diventa gruppo o corpo curante e quel comune modo di pensare, sentire e realizzare il lavoro che si chiama identità di servizio non cresce. Perché ciò accada, condizione imprescindibile, è che il gruppo di lavoro venga a sua volta curato e cioè che venga messo o si metta nella condizioni di rifornirsi di quella necessaria conoscenza, alleanza, intesa e complicità che danno senso al lavoro e identità al servizio. I suggerimenti del dott. Braidi nonché di altri relatori che hanno gestito la formazione sulle “relazioni funzionali tra operatori e ospiti e operatori tra di loro”, sono stati colti da “L’Adelfia” che ha implementato un sistema “di gestione e controllo delle relazioni” finalizzato al benessere del lavoratore nel posto di lavoro. Sono organismi di ascolto e gestione del ben‐essere: il Collegio degli Educatori per la coprogettazione e le verifiche; organizzazione di Unità Operativa di Base per la costruzione di gruppi funzionali; gruppi ascolto; gruppi di sostegno; sezioni periodiche di ascolto con l’Associazione dei Familiari.
Le relazioni funzionali La ricerca per la valutazione della correttezza delle relazioni tra utenti ed operatori e operatori tra di loro, nella logica di quanto esplicitato in premessa, nella consapevolezza della parzialità dei risultati, è stata condotta con l’autosomministrazione di un questionario che ha preso in considerazione le seguenti aree: ‐ rapporti con gli utenti – 5 item; ‐ rapporti con i colleghi – 5 item; ‐ organizzazione della struttura – 3 item; ‐ competenze professionali – 5 item. Il questionario è stato compilato da 148 operatori; l’elaborazione dei dati è stata schematizzata in quattro grafici di sintesi e in 18 grafici riferiti alle singole Comunità ed ai singoli item. Giovanni Braidi, Il corpo curante, Franco Angeli ed.
90 L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
1.RAPPORTO CON GLI UTENTI
2.RAPPORTO CON I COLLEGHI
3.AREA DI OSSERVAZIONE E ORGANIZZAZIONE DELLA STRUTTURA
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
91
4.AREA DELLE COMPETENZE TECNICO‐PROFESSIONALI
1.RAPPORTO CON GLI UTENTI. GRAFICI DI DETTAGLIO
1.1 Tende a stabilire relazioni di amicizia
92 L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
1.2 Struttura rapporti sulla base di simpatie personali
1.3 Nel suo operare quotidiano emergono pregiudizi
1.4 Nel suo operare quotidiano è sempre fatto salvo il rispetto alla persona (non usa un linguaggio scurrile,un tono della voce alta atteggiamenti violenti)
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
93
1.5 Nello svolgimento del suo lavoro si attiene al segreto professionale
2.RAPPORTO CON I COLLEGHI. GRAFICI DI DETTAGLIO
2.1 È ben integrato nel gruppo di colleghi
2.2 E’ disponibile a venire incontro ad esigenze contingenti dei colleghi
94 L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
2.3 E’ disponibile a lavorare in equipe, fornendo contributi di collaborazione,facendo proposte e fornendo suggerimenti
2.4 E’ rispettoso del lavoro svolto dai colleghi
2.5 In situazioni di discussione di gruppo ha difficoltà a confrontarsi con gli altri e a riconoscere eventuali suoi errori
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
95
3. OSSERVAZIONE E ORGANIZZAZIONE DELLA STRUTTURA
3.1 Rispetta le norme organizzative della struttura attenendosi all’orario concordato con il responsabile della struttura e comunicando eventuali variazioni e/o assenze
3.2 Si è dimostrato/a attivo/a nel chiedere informazioni in merito alla organizzazione della struttura
3.3 Ha partecipato alle attività ricreative e/o educativo formative promosse dalla struttura
96 L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
4. COMPETENZE TECNICO PROFESSIONALI
4.1 Ha dimostrato responsabilità nell’esecuzione dei compiti professionali
4.2 Ha dimostrato autonomia dell’esercizio delle prestazioni
4.3 Ha dimostrato di saper mettere a frutto le nozioni teoriche acquisite
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
97
4.4 Ha dimostrato competenza e professionalità nell’applicazione del programma di intervento
4.5 Ha svolto con regolarità e precisione l’aggiornamento di cartelle schede e materiale di monitoraggio
Dalla valutazione globale si rilevano buoni rapporti con gli utenti, in genere non invischianti né compromessi da pregiudizi; buon clima organizzativo e collaborativo tra gli operatori; i casi di “scarsa propensione al dialogo” sono abbastanza contenuti come si evidenzia dalle percentuali. Le criticità sono presenti nelle comunità dove la “leadership” è disfunzionale nel sistema delle relazioni, poco credibile perché non “consapevolmente rappresentativa del ruolo”. Il team degli elaboratori ritiene che sarebbe necessaria, nelle tre Comunità complesse, la presenza di un Supervisore esterno, con sedute periodiche, riprendendo l’esperienza positiva condotta col prof. Braidi, col prof. Janes e col dott. Bruno Benfatto.
98 L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
VALUTAZIONE STRESS LAVORO CORRELATO
Introduzione
Il D.Lgs 626/94 ha introdotto importanti novità relative alla salute e sicurezza dei lavoratori. Il suddetto decreto, andando ad individuare e definire quelle che sono oggi le “ figure della prevenzione”, ha sottolineato il ruolo chiave del lavoratore stesso nella gestione della tutela della sicurezza e della salute negli ambienti di lavoro. Con le successive modifiche e con il D.Lgs n. 81/8, viene estesa la tutela a tutti i lavoratori, indipendentemente dalla tipologia contrattuale e ai volontari, ed è posta particolare attenzione alle differenze di genere, di età ed alla condizione delle lavoratrici e dei lavoratori immigrati.
Tra le novità del D. Lgs 81/8, un ruolo di primo piano assume le definizione, mutuata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, del concetto di “salute” intesa quale “ stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, non consistente solo in un’assenza di malattia o di infermità” che rappresenta la premessa per la garanzia di una tutela del lavoratori anche attraverso un’adeguata valutazione del rischio “ stress lavoro correlato”. In tale accordo, lo stress è definito “ uno stato di malessere che si manifesta con sintomi fisici, psichici e sociali, legati all’incapacità delle persone di colmare uno scarto tra i loro bisogni, le loro aspettative e la loro attività lavorativa, ma non è una malattia anche se un’esposizione prolungata allo stress può diminuire l’efficienza lavorativa e causare problemi di salute.”
L’obiettivo del presente contributo è quello di valutare gli effetti dello stress in un gruppo di dipendenti della Cooperativa Sociale Adelfia, utilizzando come strumento di misurazione il questionario OSI “Occupational Stress Indicator” ( adattamento italiano a cura di S.Sirigatti e C. Stefanile). La definizione di stress su cui si basa l’OSI, largamente accettata sia dai ricercatori sia dagli psicologi del lavoro è: “ lo stress occupazionale è una qualità percepita negativamente come risultato di un coping inadeguato alle fonti di stress e ha conseguenze negative per la salute psicologica e fisica.” Aggiungendo che questa definizione riguarda per lo stress a lungo termine, ossia quel tipo di stress che ha un effetto graduale sulla persona con conseguenze evidenti solo dopo un lungo periodo. L’OSI può essere visto come un primo passo per l’identificazione di un problema. I ruoli professionali inseriti nella ricerca stress lavoro correlato sono stati:
Ruolo Professionale Nr. Tot Partecipanti
Educatori Coordinatori OSS
59 18 62
41 14 62 8 3 2 0 3 2 1
Infermieri Professionali 8 Psicologo 10 Tecnici di laboratorio 2 Psichiatri 2 Ausiliari 3 Tecnici di Riab. Psichiat. Terapisti
6 5
TOT. 180 136
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
99
Descrizione campione di ricerca
I soggetti partecipanti alla ricerca sullo studio stress lavoro correlato sono stati 136 su un totale di 180 persone tra dipendenti e convenzionati, di cui 70 F e 66 M.
La maggioranza dei soggetti che compone il campione è costituita dagli Operatori Socio Sanitario ( OSS ), (pari al 45,59% del totale) per un totale di 62 soggetti. Seguono per numerosità gli Educatori Professionali ( pari al 30,15% del totale) per un totale di 38 soggetti e i Coordinatori ( pari al 10,29% del totale ) per un totale di 14 soggetti, mentre per i restanti si suddividono abbastanza uniformemente. Tutti i dipendenti provengono da diverse Comunità presenti all’interno della Cooperativa sociale Adelfia.
Ruolo Professionale F M
Nr. Tot %
OSS 25 37 62 45,59%EDUCATORE 24 17 41 30,15%COORDINAT. 13 1 14 10,29%INFERMIERE 2 6 8 5,88%AUTISTA 1 2 3 2,21%PSICOLOGO 2 1 3 2,21%TEC.LABORAT. 2 2 1,47%TEC. RIAB. PSC. 2 2 1,47%TERAP. 1 1 0,74%
Nr. Tot 70 66 136 100,00%
100 L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
Procedura
Per assicurarsi risposte il più sincere e accurate dai partecipanti e per far in modo che a loro
volta, non fossero preoccupati per la riservatezza, si è deciso in accordo con la presidenza, di
utilizzare il Questionario OSI assicurandosi che i dipendenti nel momento della somministrazione
non indicassero i loro nomi, ma fornissero solo informazioni relative al ruolo professionale
ricoperto all’interno della Struttura e al genere.
L’OSI è stato somministrato:
‐ a gruppi di persone convocate secondo un ordine alfabetico, questo per garantire una maggior
privacy
‐ in un ambiente tranquillo
‐ la somministrazione del test fosse eseguita usando gli stessi criteri e le stesse modalità per
ogni gruppo.
‐ è stata sottolineata la riservatezza delle informazioni fornite
‐ si ricordava che l’azienda era interessata ai risultati del gruppo e non dei singoli dipendenti.
Strumenti
L’OSI. I quattro elementi chiave su cui si fonda lo strumento sono:
1. EFFETTI DELLO STRESS: 1.1 Come giudica il suo attuale stato di salute 1.2. Che cosa pensa, come si sente nei confronti del suo lavoro 2.CARATTERISTICHE DELL’INDIVIDUO: 2.1 Come si comporta di solito 2.2 Come interpreta gli eventi che accadono intorno a lei 3. FONTI DI STRESS: 3.1 Fonti di pressione nel suo lavoro 4. STRATEGIE DI COPING: 4.1 Il suo modo di affrontare lo stress Il test è suddiviso in sei sezioni raggruppate in un unico questionario che registra le risposte del gruppo dei dipendenti all’interno delle quattro aree definite precedentemente. Successivamente i punteggi grezzi ottenuti dal campione “Adelfia” in ciascuna delle dimensioni indagate, sono stati poi convertiti in punti sten per essere così confrontati con i valori di riferimento della Popolazione Normativa*. (N=855) (*Popolazione Normativa= è un campione il più possibile rappresentativo della popolazione, rispetto alle caratteristiche ritenute salienti per la ricerca, al fine di generalizzare i risultati ottenuti all’intera popolazione di riferimento).
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
101
1. EFFETTI DELLO STRESS Gli effetti dello stress sono stati ben identificati da ricerche mediche e psicologiche secondo due prospettive: a. quella dal punto di vista della persona, dove gli effetti possono essere fisici, comportamentali o mentali. Gli effetti fisici variano da gravi malattie, come coronaropatia o ipertensione, a fastidi più lievi, come eruzioni cutanee e disturbi digestivi. Gli effetti comportamentali riguardano i cambiamenti come fumare o bere di più. Gli effetti mentali coprono una vasta gamma di sentimenti e risposte. b. dal punto di vista dell’organizzazione, dove gli effetti dello stress sono notevoli e cumulativi. Ad es. comportamenti che vengono manifestati con: aumento del turnover del personale, assenteismo, insoddisfazione lavorativa e inoltre effetti sul morale e sulla performance ecc… 1.1. Che cosa pensa, come si sente nei confronti del suo lavoro Questa sezione misura la Soddisfazione Lavorativa. Anche se la relazione con lo stress occupazionale è complessa, in quanto la soddisfazione lavorativa può essere un effetto o una causa dello stress lavorativo. Ad es. : ‐ ad Alti livelli di stress può essere più difficile ricavare soddisfazione da ciò che stiamo facendo. Generalmente coloro che provano stress hanno anche atteggiamenti negativi verso il lavoro, invece di vedere una domanda come una sfida che porterà ad una conquista, questa viene interpretata come una minaccia, che andrà a ridurre le nostre risorse già impoverite. (Lo Stress è la causa, l’effetto è l’Insoddisfazione lavorativa.) ‐ Un alto livello di insoddisfazione può determinare stress lavorativo. Ad es. possiamo non essere soddisfatti del nostro lavoro perché è aumentato rispetto a quelle che sono le nostre capacità e produrre stress o possiamo non essere soddisfatti dell’organizzazione perché mal strutturata. ( L’Insoddisfazione lavorativa è la causa, l’effetto è lo stress.) Questa sezione è suddivisa in cinque sottoscale le quali vanno a misurare differenti aspetti cruciali del lavoro: a. Soddisfazione per la carriera ( SC ). Questa sottoscala riguarda principalmente come le persone percepiscono l’avanzamento del proprio ruolo . Un punteggio al disotto della media normativa ci suggerisce che il gruppo è meno soddisfatto riguardo alle possibilità di avanzamento professionale, ma può suggerirci anche che i soggetti percepiscano la sensazione di non essere stimati dall’organizzazione, visto la connessione a questi aspetti del lavoro alla percezione di ricompense o di apprezzamenti per lo sforzo.
Valori Valori
SC Adelfia Nr. % SC Adelfia cfr POP Nr. %
Bassa Sodddisf. 19 14,18% Bassa Soddisfaz. 6 4,48%
Media 92 68,66% Media 91 67,91%
Alta Soddisfaz. 23 17,16% Alta Soddisfaz. 37 27,61%
Totale complessivo 134 100,00% Totale complessivo 134 100,00%
M=24,20 Mdn=24 Ds=4,48 M=21,62 Mdn=22 Ds=5,18
Analizzando i dati si può osservare che solo 6 soggetti (pari al 5% del campione normativo ) non è soddisfatto riguardo alla possibilità di un possibile avanzamento professionale o ci può anche suggerire, visto che questa sottoscala risulta poco correlata con la tipologia di lavoro e struttura organizzativa presente nella cooperativa adelfia, che un 5% dei soggetti che ha ottenuto un punteggio al di sotto della media rispetto al campione normativo percepiscano la sensazione di non essere stimati dall’organizzazione.
102 L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
b. Soddisfazione per il lavoro stesso ( SJ ). Questa sottoscala riguarda semplicemente la soddisfazione o l’insoddisfazione per “ il tipo di lavoro” che svolge all’interno dell’organizzazione, dove vanno ad influire: richieste specifiche che il lavoro richiede, il carico di lavoro, sicurezza sul lavoro. Un punteggio al di sotto della media rispetto al gruppo normativo suggerisce che la persona o il gruppo trae minor soddisfazione rispetto a quelle che è la loro attuale giornata di lavoro.
SJ Adelfia Nr. %
Bassa Soddisfaz. 13 9,70%
Media 99 73,88%
Alta Soddiafaz. 22 16,42%
Totale compl. 134 100,00% M=17,43 Mdn=17 Ds=2,94
Analizzando i dati della tabella Adelfia confrontata col campione normativo, possiamo osservare come 13 soggetti (pari al 9,70% del totale) non siano soddisfatti del “tipo di lavoro” che svolgono all’interno della cooperativa, 89 soggetti sono soddisfatti del lavoro che svolgono e un 32 soggetti pari al 23,88% del totale sono molto soddisfatti del tipo di lavoro che svolgono.
c. Soddisfazione per l’impostazione e la struttura organizzativa ( SS ). Questa sottoscala misura il grado di soddisfazione del gruppo di lavoro in funzione a quelle che sono le impostazioni e la struttura organizzativa. Allo stesso tempo possiamo essere soddisfatti del nostro lavoro, ma essere frustati per le caratteristiche dell’organizzazione per cui si lavora ( es. insoddisfazione per i rapporti o i metodi usati per attuare cambiamenti o risolvere conflitti, o ancora una struttura gerarchica può causare frustrazione). Quindi punteggi bassi ci indicano che il gruppo non è soddisfatto del tipo di impostazione strutturale in cui lavora.
Valori Valori
SS Adelfia Nr % SS Adelfia cfr POP Nr. %
Bassa Soddisfaz. 20 14,93% Bassa Sodisfaz. 2 1,49%
media 87 64,93% media 86 64,18%
Alta Soddisfaz. 27 20,15% Alta Soddisfaz. 46 34,33%
Totale complessivo 134 100,00% Totale complessivo 134 100,00%
M=20,42 Mdn=20 Ds=3,56 M=17,18 Mdn=17 Ds=4,32
Analizzando i dati si può osservare che solo I’1,49% del totale della tabella Adelfia cfr POP non è
soddisfatto dell’ impostazione e struttura organizzativa.
SJ Adelfia cfr POP Nr. %
Bassa Soddisfaz. 13 9,70%
Media 89 66,42%
Alta Soddisfaz. 32 23,88%
Totale compl. 134 100,00%
M=16,66 Mdn=17 Ds=2,79
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
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d. Soddisfazione per i processi organizzativi ( SP ). Questa sottoscala a differenza della precedente va a misurare i processi interni all’organizzazione. (es. Come le persone esaminate si sentono partecipi nel prendere decisioni, di disporre di adeguata flessibilità o di ricevere una adeguata supervisione). Un punteggio basso rispetto alla media del campione normativo ci indica che il gruppo non è soddisfatto dei processi interni.
Valori Valori
SP Adelfia Nr % SP Adelfia cfr POP Nr. %
Bassa soddisfaz. 20 14,93% Bassa Sodisfaz. 8 5,97%
Media 92 68,66% Media 83 61,94%
Alta Soddisfaz. 22 16,42% Alta Soddisfaz. 43 32,09%
Totale complessivo 134 100,00% Totale complessivo 134 100,00%
M=16,85 Mdn=17 Ds=3,23 M=14,95 Mdn=15 Ds=3,60
Analizzando i dati possiamo osservare che 8 soggetti ( pari al 5,97% del totale ) ottengono un punteggio al di sotto della media normativa, indicandoci che il gruppo non è soddisfatto dei processi interni all’organizzazione.
e. Soddisfazioni per le relazioni interpersonali ( SR ). Le qualità delle relazioni all’interno di un’organizzazione è una caratteristica molto importante, in quanto vanno ad influire sul “clima” di un’azienda. Un basso punteggio può esprime un’insoddisfazione per le dinamiche interpersonali sul lavoro. (Uno sguardo alla sottoscala Relazioni con le altre persone nella scala Fonte di stress può aiutare a chiarire questo aspetto, perche è una misura focalizzata su specifiche relazioni.)
Valori Valori
SR Adelfia Nr % SR Adelfia cfr POP Nr. %
Bassa Soddisfaz. 12 8,96% Bassa Soddisfaz. 5 3,73%
Media 104 77,61% Media 88 65,67%
Alta Soddisfaz. 18 13,43% Alta Soddisfaz. 41 30,60%
Totale complessivo 134 100,00% Totale complessivo 134 100,00%
M=13,26 Mdn=13 Ds=2,22 M=11,60 Mds=12 Ds=2,61
Dai dati della tabella Adelfia cfr POP possiamo osservare che i dipendenti sono soddisfatti delle relazioni interpersonali, a discapito di un solo 3,73% del totale del campione che afferma di non essere soddisfatto delle relazioni ottenendo un punteggio al di sotto della media normativa.
104 L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
f. Soddisfazione lavorativa totale ( S‐TOT ). Questa sottoscala è ottenuta sommando il punteggio grezzo delle varie sottoscale a, b, c, d, ed e.
Valori Valori
S‐Tot Adelfia Nr % S‐TOT Adelfia cfr POP Nr. %
Bassa Soddisfaz. 19 14,18% Bassa Soddisfaz. 6 4,48%
Madia 93 69,40% Media 86 64,18%
Alta Soddisfaz. 22 16,42% Alta Soddisfaz. 42 31,34%
Totale complessivo 134 100,00% Totale complessivo 134 100,00%
M=92,03 Mdn=92,5 Ds=14,31 M=82,02 Mdn=82 Ds=16,04
Osservando i dati della tabella Adelfia cfr POP, possiamo osservare che i dipendenti hanno una buona soddisfazione Lavorativa e solo il 4,48% del totale del campione normativo ( pari a 6 soggetti del tot.) non è soddisfatto del proprio lavoro.
1.2. Come giudica il suo attuale stato di salute
Questa sezione misura la salute psicologica e la Salute fisica.
E’ suddivisa in due parti, con 18 item che vanno a misurare la salute psicologica e 12 la salute fisica.
a. Come si sente o si comporta ( Salute Psicologica‐ PSYT ). Gli item misurano la salute psicologica complessiva tenendo in considerazione differenti aspetti. Il ruolo delle domande è quello di fornire un quadro generale sulla salute, non una diagnosi clinica approfondita.
Un punteggio elevato in questa sottoscala suggerisce che, rispetto al gruppo normativo le persone esaminate provano una diminuita sensazione di Benessere emozionale.
PSYT Adelfia Nr. % PSYT Adelfia cfr POP Nr %
Buona Salute 20 14,81% Buona Salute 46 34,07%
Media 94 69,63% media 85 62,96%
Cattiva Salute 21 15,56% Cattiva Salute 4 2,96%
Totale complessivo 135 100,00% Totale complessivo 135 100,00%
M=46,42 Mdn=46 Ds=11,22 M=60,15 Mdn=62 Ds=10,74
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
105
L’analisi dei dati rispetto al gruppo normativo ci suggerisce che i dipendenti provano una buona sensazione di benessere emozionale, ad eccezione di 4 soggetti (pari al 2,96% del totale) che affermano di non godere di una buona salute emozionale.
b. La sua salute fisica (Salute fisica‐ PHIT ). Tutti gli item che vanno a comporre questa sottoscala si riferiscono ai sintomi fisici dello stress. Dove punteggi elevati suggeriscono la presenza di più sintomi. le risposte date dal gruppo riflettono il grado di consapevolezza dei sintomi. ( La salute fisica è in relazione allo stile di comportamento nella scala caratteristiche dell’individuo. Vedere scala Caratteristiche dell’individuo: persone del tipo A le quali sono spesso così concentrate da perdere il contatto con i segnali fisici dello stress; pertanto un punteggio basso non necessariamente significa che la tensione fisica sia bassa.)
PHIT Adelfia Nr. % PHIT Adelfia cfr POP Nr. %
Buona Salute 16 11,85% Buona Salute 54 40,00%
Media 98 72,59% Media 71 52,59%
Cattiva Salute 21 15,56% Cattiva Salute 10 7,41%
Totale complessivo 135 100,00% Totale complessivo 135 100,00%
M=24,43 Mds=23 Ds=9,45 M=31,15 Mdn=30 Ds=10,27
Osservando i dati dal campione Adelfia cfr POP vi è un 7% del totale del campione che percepisce la presenza di più sintomi fisici, che vanno ad influire negativamente sulla propria salute fisica. Il 40% percepisce assenza di sintomi fisici, invece il resto del gruppo rientra nel livello del quadro intermedio che percepisce la presenza di sintomi fisici ma che non vanno ancora ad influire sulla propria salute fisica.
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2. CARATTERISTICHE DELL’INDIVIDUO Partendo dal presupposto che lo stress è una qualità soggettiva, influenzata da quella che è la personalità di un soggetto e siccome vi sono molti tratti di personalità, ce ne sono alcuni di ricorrente significatività nell’esame dello stress. La definizione di “ Comportamento di tipo A” è usata per descrivere un insieme di caratteristiche chiaramente identificate,spesso sono i termini con cui è descritta una personalità dinamica. Un’altra caratteristica all’individuo relativa al grado con cui le persone percepiscono un avvenimento come stressante o no è data dalla capacità di riuscire a “controllare” o no l’evento. 2.1. Come si comporta di solito Questa sezione misura la “sindrome del Tipo A” : uno stile generale di comportamento caratterizzato da eccesiva consapevolezza del tempo, impetuosità verbale e gestuale, competitività, ecc. Anche se questi comportamenti sono orientati allo stress, sono quelli che la società occidentale incentiva e, in particolare nei maschi, dipingendo lo stereotipo del manager dinamico, perché orientato al successo e tendente al conseguimento dei risultati. Il comportamento di tipo A oltre all’orientamento al successo, è caratterizzato da un nucleo di impazienza, irritabilità, ed è stato individuato come predittore significativo e indipendente di coronaropatia e di altri disturbi legati allo stress. Questa sezione è composta da quattordici item , suddivisi in tre sottoscale ( ATT, STA e AMB ) che misurano differenti aspetti cruciali della personalità di tipo A. e dalla sottoscala Comportamento del tipo A totale (A‐ Tot ). Questa si è ottenuta sommando il punteggio grezzo di ATT, STA e AMB. ( Punteggio alto: predittore di comportamento di tipo A) : a. Atteggiamento verso la vita ( ATT ). Questa sottoscala misura la componente mentale ( e cioè la prospettiva latente) delle persone verso la propria vita e il lavoro come l’orientamento al successo e l’impegno, nonché comportamenti di base come la fiducia, l’impegno, le priorità e il grado di dedizione al lavoro, ecc. Essa descrive in che modo le persone organizzano mentalmente tali aspetti. Coloro che ottengono punteggi alti, hanno un forte bisogno di successo e manifestano dedizione al lavoro. Questo è positivo se vi sono anche opportunità di rilassarsi e di rinnovare le proprie risorse, ma se tutte le energie vengono canalizzate solo nel lavoro ne può risultare un danno.
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
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b. Stile di comportamento ( STA ). Questa sottoscala misura invece la componete comportamentale, cioè cosa realmente le persone fanno. (Caratteristica di questo comportamento di tipo A sono la fretta e l’asprezza del comportamento). Un punteggio elevato suggerisce un aumento del ritmo di vita, una sensazione di urgenza di tempo, che sfocia con aggressività, irritabilità. Le ricerche suggeriscono che questo stile può aumentare la vulnerabilità allo stress. c. Ambizione ( AMB ). Questa sottoscala potrebbe anche essere inserita nelle due precedenti, ma ci da un’informazione di quanto una persona sia ambiziosa.
Analizzando la sottoscala Comportamento di tipo A tot. Possiamo osservare che:
Valori Valori
A‐TOT Adelfia Nr. % A‐TOT Adelfia cfr POP Nr. %
Basso tipo A 18 13,43% Basso tipo A 31 23,13%
Media 94 70,15% Media 97 72,39%
Alto tipo A 22 16,42% Alto tipo A 6 4,48%
Totale complessivo 134 100,00% Totale complessivo 134 100,00%
M=47,27 Mdn=48 Ds=7,13 M=50,51 Mdn=50 Ds=7,94
Solo 6 dipendenti ottengono un punteggio alto ( pari al 5% del totale) manifestando una personalità di tipo A rispetto al resto del campione normativo, aumentando così la loro probabilità di essere più soggetti a stress.
108 L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
2.2 Come interpreta gli eventi che accadono intorno a Lei
Questo aspetto misura il modo in cui le persone interpretano gli eventi intorno a loro, più specificamente, più le persone sentono di avere il controllo delle cose che le riguardano, minore sarà la percezione dello stress. ( Locus of Control ). La sensazione di avere il controllo sulla propria vita, il sentire che i risultati dipendano dalle nostre azioni e decisioni, l’avere il controllo della situazione ci porta ad essere più propensi a interpretare gli eventi come stimolanti piuttosto che minacciosi. Queste interpretazioni portano a sviluppare delle strategie di coping più adeguate.
Questa scala è formata da dodici item, organizzati nelle tre seguenti sottoscale ( LOCO, LOCG e LOCI ) che misurano differenti aspetti del controllo, e dalla sottoscala Locus of Control Totale (LOC‐ Tot ). Questa si è ottenuta sommando il punteggio grezzo di LOCO, LOCG e LOCI.
a. Forze organizzative (LOCO ). Questa sottoscala misura il grado in cui i dipendenti percepiscono l’influenza di pressioni all’interno delle organizzazioni, ovvero accerta il grado con il quale i soggetti esaminati sentono che le forze all’interno dell’organizzazione reprimono le proprie capacità di influenzare gli eventi. (L’interpretazione di queste forze è soggettiva.) Un punteggio elevato suggerisce quindi una percezione di incapacità nell’influenzare gli eventi dovuto alle forze e pressioni provenienti dal sistema organizzativo. b. Processi di gestione ( LOCG ). Questa sottoscale misura tre aspetti chiave su cui le persone generalmente esprimono un bisogno di esercitare influenza: valutazione della performance, promozioni e gestione del potere. Cioè il grado con cui gli esaminati percepiscono che il proprio sforzo e il proprio rendimento abbiano un’influenza sui risultati conseguiti. Un punteggio basso suggerisce che, in generale, sforzo e abilità siano congruenti con i risultati ottenuti.
c. Influenze individuali ( LOCI ). Questa sottoscala completa il quadro misurando la percezione del controllo a livello del singolo dipendente, misurando la percezione delle proprie capacità di influenzare gli eventi di vita e organizzativi. Punteggi elevati suggeriscono una sensazione di scarso controllo.
Analizzando la sottoscala Locus of Control Tot. osserviamo che:
Valori Valori
LOC‐ TOT Adelfia Nr. % LOC‐ TOT Adelfia cfr POP Nr. %
Contr. Interno 18 13,33% Contr. Interno 52 38,52%
Media 105 77,78% Media 80 59,26%
Contr. Estreno 12 8,89% Contr. Esterno 3 2,22%
Totale complessivo 135 100,00% Totale complessivo 135 100,00%
M=38,91 Mdn=40 Ds=6,68 M=44,55 Mdn=44 Ds=6,55
Solo un 2,22% del totale della tabella Adelfia cfr POP (pari a 3 soggetti del tot. ) sente di non disporre di un Controllo interno andando incontro ad una maggior percezione dello stress.
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
109
3. FONTI DI STRESS Raramente all’interno di un’organizzazione vi è un'unica fonte di stress. Spesso le persone affermano di vivere un momento in cui sono sottoposte ad una “tremenda pressione”. La realtà è più complessa, perché le cause che provocano stress sono molteplici: variabili lavorative, familiari e tanti altri fattori come le relazioni e la carriera. 3.1. Fonti di pressione nel suo lavoro Questa sezione prende in considerazione un’ampia gamma di possibili cause di stress occupazionale. Gli item fanno riferimento non solo ad aspetti legati al lavoro ma anche ad aspetti legati alla vita domestica, anche se è il tema occupazionale a contare. Vi sono 61 item suddivisi in sei sottoscale compatibili con le sei fonti di stress identificate nel modello OSI. Punteggi superiori alla media suggeriscono fonti di stress percepito. Le varie sottoscale verranno classificate secondo il grado con il quale le varie fonti contribuiscono a causare stress:
a. Clima e struttura Organizzativa ( FS ):in questa sottoscale vengono misurate le fonti di stress che originano dal disegno strutturale e dalle caratteristiche dei processi organizzativi. Quindi lo stress è il risultato di un sentimento di frustrazioni dovuto alle caratteristiche dell’organizzazione.
Valori Valori
FS Adelfia Nr. % FS Adelfia cfr POP Nr. %
Poco stressante 23 17,16% Poco stressante 36 26,87%
Media 92 68,66% Media 87 64,93%
Molto stressante 19 14,18% Molto stressante 11 8,21%
Totale complessivo 134 100,00% Totale complessivo 134 100,00%
M=41,73 Mdn=42 Ds=8,45 M=45,17 Mdn=45 Ds=7,62
Analizzando i dati possiamo osservare che 11 soggetti ( pari al 8,21% del tot. della tabella Adelfia cfr POP) hanno ottenuto un punteggio superiore alla media normativa, percependo i processi e il disegno strutturale organizzativo come fonte di stress.
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b. Interfaccia casa lavoro ( FI ): Si tratta di una relazione a doppio senso, con fonti di stress lavorativo che influiscono sulla vita privata e viceversa. Un punteggio elevato in questa sottoscala suggerisce che l’ambiente familiare non contribuisce all’acquisizione di nuove risorse. Questo può dipendere dalle caratteristiche dell’ambiente stesso o da un’intrusione del lavoro nella vita familiare, creando una sovrapposizione casa‐lavoro.
Valori Valori
FI Adelfia Nr. % FI Adelfia cfr POP Nr. %
poco stressante 17 12,69% Poco stressante 36 26,87%
Media 97 72,39% Media 88 65,67%
Molto stressante 20 14,93% Molto stressante 10 7,46%
Totale complessivo 134 100,00% Totale complessivo 134 100,00%
M=40,52 Mdn=42 Ds=8,04 M=43,88 Mdn=44 Ds=8,45
Osservando i risultati della tabella Adelfia cfr POP si evince che 10 soggetti (pari al 7,46% del tot del campione) percepiscono un’intrusione del lavoro nella vita familiare o viceversa, andando incontro a situazioni stressanti.
c. Ruolo Manageriale ( FM ). Questa sottoscala misura come gli individui percepiscono le aspettative degli altri nei loro confronti. Un punteggio elevato ci suggerisce che lo stress deriva dal vivere secondo le aspettative del proprio ruolo. Può essere una sensazione derivata dal fatto che la responsabilità sia sbilanciata con il grado di potere e di influenza o una sensazione generale di non essere all’altezza del ruolo.
Valori Valori FM Adelfia Nr. % FM Adelfia cfr POP Nr. %
Poco stressante 20 14,93% Poco stressante 33 24,63%
Media 96 71,64% Media 92 68,66%
Molto stressante 18 13,43% Molto stressante 9 6,72%
Totale complessivo 134 100,00% Totale complessivo 134 100,00%
M=40,94 Mdn=41 Ds=8,03 M=44,86 Mdn=45 Ds=7,42
Analizzando i dati si può osservare che 9 soggetti hanno ottenuto un punteggio sopra la media normativa ( pari al 6,72% del tot. ). Questo dato ci suggerisce in effetti che lo stress percepito deriva da una parte dal ruolo ricoperto e da quelle che sono le aspettative nei propri confronti, ma anche ci può informare che la propria responsabilità è sbilanciata con il grado di potere o di non essere all’altezza del ruolo.
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d. Relazioni con le altre persone ( FR ): questa sottoscala misura il grado di relazione con le persone dentro e fuori dall’organizzazione. Un punteggio elevato indica che viene percepito uno stress interpersonale.
Valori Valori
FR Adelfia Nr. % FR Adelfia cfr POP Nr. %
Poco stressante 12 8,96% Poco stressante 38 28,57%
Media 105 78,36% Media 87 65,41%
Molto stressante 17 12,69% Molto stressante 8 6,02%
Totale complessivo 134 100,00% Totale complessivo 133 100,00%M=34,27 Mdn=34 Ds=6,71 M=37,20 Mdn=37 Ds=6,73
Analizzando i dati dal campione Adelfia cfr POP possiamo osservare che il gruppo gode di una buona relazione interpersonale e solo il 6,02% del tot del campione normativo afferma che le relazioni interne/esterne all’organizzazione sono fonte di stress.
e. Fattori intrinseci al lavoro ( FJ ): In questa sottoscala, rientrano tutte quelle fonti di stress che hanno origine nella specifica natura del lavoro come es.: quantità e scopi delle mansioni, orari, varietà del lavoro, ecc. Punteggi elevati in questa sottoscala suggeriscono che lo stress è percepito sulla base di come il gruppo o il singolo impiegano le giornate lavorative. Dieci item della scala riguardano differenti aspetti del lavoro, cosicché un alto punteggio viene ottenuto quando diversi aspetti vengono percepiti come fattori di stress. ( Un lavoro può essere percepito come stressante ed essere tuttavia soddisfacente. Guardare la scala soddisfazione per il lavoro stesso, relativa agli Effetti dello stress, per rilevare se l’esperienza di stress riduce il livello di soddisfazione.)
Valori Valori FJ Adelfia Nr. % FJ Adelfia cfr POP Nr. %
Poco stressante 22 16,42% Poco stressante 34 25,37%
Media 90 67,16% Media 93 69,40%
Molto stressante 22 16,42% Molto stressante 7 5,22%
Totale complessivo 134 100,00% Totale complessivo 134 100,00% M=30,67 Mdn=31 Ds=6,42
M=33,36 Mdn=34 Ds=6,29
Analizzando i dati osserviamo che 7 soggetti sul tot. del campione Adelfia cfr POP (pari al 5,22% del tot.) percepiscono stress, dovuto a più fattori intrinseci al lavoro i quali vanno ad influire sulla loro tipica giornata lavorativa.
112 L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
f. Carriera e riuscita ( FC ). Il bisogno di riuscita personale e aziendale può essere un’ulteriore fonte di soddisfazione o d stress. Punteggi elevati in questa sottoscala riflettono frustrazioni collegate alla crescita professionale.
Valori Valori FC Adelfia Nr. % FC Adelfia cfr POP Nr. %
Poco stressante 14 10,45% Poco stressante 35 26,12%
Media 100 74,63% Media 92 68,66%
Molto stressante 20 14,93% Molto stressante 7 5,22%
Totale complessivo 134 100,00% Totale complessivo 134 100,00%
M=32,86 Mdn=33 Ds=6,46 M=35,41 Mdn=36 Ds=6,66
Osservando i dati della tabella Adelfia cfr POP possiamo constatare che il 5,22% del tot. del campione nutre frustrazioni dovute ad una mancata crescita professionale, andando incontro a insoddisfazione e a stress.
4. STRATEGIE DI COPING le fonti presenti all’interno dell’organizzazione sono numerose, a loro volta interagiscono in funzione a quelle che sono le caratteristiche individuali e a quelle strategie che vengono messe in atto per fronteggiare lo stress. Come le fonti di stress sono varie anche le strategie di coping saranno varie. 4.1. Il suo modo di affrontare lo stress Si tratta di una sezione contenente 28 possibili modalità per affrontare lo stress, suddivisa in sei sottoscale: a. Supporto sociale (CS ). Le ricerche suggeriscono che l’esistenza di un supporto sociale è un importante tampone contro lo stress. Questa sottoscale misura quanto le persone contano sugli altri come mezzo per fronteggiare lo stress; il supporto può essere di svariate forme e non necessariamente nella forma di dialogo. Un punteggio elevato può essere raggiunto anche se il supporto sociale non è effettivamente disponibile in quanto due item della sottoscala misurano la “ricerca” del supporto e non la “disponibilità”.
Valori Valori
CS Adelfia Nr. % CS Adelfia cfr POP Nr. %
Basso Coping 18 13,33% Basso Coping 18 13,33%
Media 100 74,07% Media 79 58,52%
Alto Coping 17 12,59% Alto Coping 38 28,15%
Totale complessivo 135 100,00% Totale complessivo 135 100,00%M=17,11 Mdn=17 Ds=3,45 M=16,53 Mdn=17 Ds=3,46
Analizzando i dati osserviamo la presenza di un buon supporto sociale all’interno dell’organizzazione, mentre solo 18 soggetti ( pari al 13,33% del tot. della tabella Adelfia cfr POP) non utilizza il supporto sociale come strategia di coping, dovuto forse ad una bassa soddisfazione nelle relazioni interpersonali. ( vedere sottoscala Relazioni con le altre persone in Fonti di stress).
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
113
b. Orientamento al compito ( CP ). Questa sottoscala misura il modo in cui le persone fronteggiano lo stress riorganizzando il proprio lavoro a livello di compiti. Manifesta spesso strette connessioni con la sottoscala Tempo.
Valori Valori
CP Adelfia Nr. % CP Adelfia cfr POP Nr. %
Basso Coping 10 7,41% Basso Coping 10 7,41%
Media 107 79,26% Media 107 79,26%
Alto Coping 18 13,33% Alto Coping 18 13,33%
Totale complessivo 135 100,00% Totale complessivo 135 100,00%
M=27,45 Mdn=28 Ds=4,54 M=27,18 Mdn=27 DS=4,32
Analizzando i dati Adelfia cfr POP osserviamo che solo un 7,41% del tot. ha ottenuto un punteggio al di sotto della media normativa, confermando di non utilizzare la strategia orientamento al compito, per fronteggiare situazioni stressanti.
c. Logica ( CL ). È una strategia che permette di fronteggiare lo stress adottando un approccio razionale e non emotivo alla situazione. Questa modalità può implicare la soppressione di ogni sentimento, ma con il risultato di essere più oggettivi e razionali, risolvendo un problema in modo logico/razionale e tralasciando i sentimenti. Ma l’uso della logica non dovrebbe però precludere il riconoscimento dei sentimenti che si stanno provando.
Valori Valori
CL Adelfia Nr. % CL Adelfia cfr POP Nr. %
Basso Coping 17 12,59% Basso Coping 17 12,59%
Media 104 77,04% Media 104 77,04%
Alto Coping 14 10,37% Alto Coping 14 10,37%
Totale complessivo 135 100,00% Totale complessivo 135 100,00%
M=13,05 Mdn=13 Ds=2,37 M=12,97 Mdn=13 Ds=2,63
Osservando i dati possiamo constatare che la strategia di Logica è molto usata dai dipendenti, ad eccezione di un 12,59% che ha ottenuto un punteggio al di sotto della media normativa.
d. Relazione casa‐lavoro (CR ). La sovrapposizione tra lavoro e vita domestica è una relazione a
doppio senso. Questa sottoscala considera il ruolo reciproco di tale relazione e lo esamina nelle
strategie di coping, andando a misurare l’uso delle risorse al di fuori del lavoro per reintegrare la
propria capacità di fronteggiare lo stress. Questa strategia può realizzarsi se la casa è un “rifugio”
o se si creano opportunità per indirizzare le energie verso qualcosa di diverso dal lavoro.
Valori Valori
CR Adelfia Nr. % CR Adelfia cfr POP Nr. %
Basso Coping 16 11,85% Basso Coping 13 9,63%
Media 105 77,78% Media 108 80,00%
Alto Coping 14 10,37% Alto Coping 14 10,37%
Totale complessivo 135 100,00% Totale complessivo 135 100,00%
M=17,93 Mdn=18 Ds=3,32 M=17,59 Mdn=18 Ds=3,63
114 L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
Analizzando i dati possiamo osservare che solo 13 soggetti hanno ottenuto un punteggio al di sotto della media normativa ( pari al 9,63% del tot. ), non utilizzando questa strategia come fonte per ridurre lo stress, sovrapponendo la vita lavorativa con quella familiare.
e. Tempo ( CT ). La capacità di negoziare, di saper gestire del tempo. “La gestione del tempo” è la strategia di controllo dello stress più diffusamente insegnata nelle aziende. Questa sottoscala è in stretta relazione con la sottoscala Stile di comportamento in Caratteristiche dell’individuo.
Un punteggio elevato in tale misura, indica la capacità di essere sufficientemente assertivi dal difendere il proprio tempo dalle richieste che provengono dagli altri.
Valori Valori
CT Adelfia Nr. % CT Adelfia cfr POP Nr. %
Basso Coping 9 6,67% Basso Coping 16 11,85%
Media 113 83,70% Media 89 65,93%
Alto Coping 13 9,63% Alto Coping 30 22,22%
Totale complessivo 135 100,00% Totale complessivo 135 100,00%
M=17,46 Mdn=18 Ds=2,68 M=16,72 Mdn=17 Ds=2,63
Analizzando i dati della tabella Adelfia cfr POP osserviamo che la strategia di coping Tempo è utilizzata dalla maggior parte dei soggetti ad eccezione di un 11,85% del tot del campione che ha ottenuto un punteggio al di sotto della media normativa, non riuscendo a difendere il proprio tempo da richieste che provengono dagli altri.
d. Coinvolgimento ( CI ). Questa sottoscala va misurare il processo di coinvolgimento o di impegno di se stessi nella situazione, cercando di venire a patti con la realtà, cercando di fare uno sforzo per cambiare quanto può essere modificato e accettando quanto non può essere cambiato.
Valori Valori
CI Adelfia Nr. % CI Adelfia cfr POP Nr. %
Basso Coping 20 14,81% Basso Coping 20 14,81%
Media 102 75,56% Media 94 69,63%
Alto Coping 13 9,63% Alto Coping 21 15,56%
Totale complessivo 135 100,00% Totale complessivo 135 100,00%
M=26,82 Mdn=27 Ds=4,34 M=26,31 Mdn=27 Ds=3,74
Osservando i dati possiamo notare come solo un 14,81% del tot del campione ha ottenuto un punteggio al di sotto della media normativa, confermando di non riuscire a venire a patti con la realtà e lasciandosi coinvolgere in modo eccessivo dalle situazioni.
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
115
I valori medi di ciascuna dimensione del campione Adelfia, sono stati confrontati successivamente con i valori medi di riferimento della Popolazione normativa, permettendo di effettuare un confronto diretto tra le varie aree. ( Tab. n. 1 )
N.B: nelle variabili (PSYT, PHIT, FS, FI, FM, FR, FJ e FC) il minor punteggio suggerisce un miglior grado di percezione di salute fisica, psicologica e di una minore fonte di stress lavorativo.
VARIABLI MEDIA
CAMPIONE ADELFIA
MEDIA CAMPIONE NORMATIVO
SC 24,2 21,62 SJ 17,43 16,66 SS 20,42 17,18 SP 16,85 14,95 SR 13,26 11,6
S‐TOT 92,03 82,02
PSYT 46,42 60,15 PHIT 24,43 31,15
A‐TOT 47,27 50,51 LOC‐TOT 38,91 44,45
FS 41,73 45,17 FI 40,52 43,88 FM 40,94 44,86 FR 34,27 37,2 FJ 30,67 33,36 FC 32,86 35,41
CS 17,11 16,53 CP 27,45 27,18 CL 13,05 12,97 CR 17,93 17,59 CT 17,46 16,72 CI 26,82 26,31
(Tab. n. 1 )
Non è emersa nessuna differenza significativa importante mettendo in confronto il Genere ( maschi vs femmine) in relazione alla dimensione del Ruolo e alla dimensione Interfaccia casa‐lavoro sezione Fonti di stress.( con significatività per α=.05)
116 L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
Considerando invece il Ruolo dei soggetti intervistati rispetto alle dimensioni: Soddisfazioni per il lavoro, Relazioni interpersonali e Interfaccia casa‐lavoro, (con significatività per α=.05) sono emerse differenze significative rispetto alle dimensioni indagate.
Analizzando la Distribuzione campionaria delle medie (dCM ) si può osservare che ad es. gli Oss sono più soddisfatti rispetto agli Educatori. ( con significatività per α=.05) .
Analizzando la Distribuzione campionaria delle medie (dCM ) si può osservare che ad es. tra gli Oss, Educatori e Psicologi vi è un’uguale soddisfazione per le Relazioni interpersonali.
Ruolo Profess. Media di SJ
TEC. RIAB. PSC. 14,5
INFERMIERE 15,625
PSICOLOGO 16
EDUCATORE 16,73170732
COORDINAT. 17,33333333
OSS 18,09677419
TEC.LABORAT. 19
TERAP. 20
AUTISTA 20
Totale complessivo 17,43283582
Ruolo Profess. Media di SR
PSICOLOGO 12
TEC.LABORAT. 12,5
TEC. RIAB. PSC. 12,5
INFERMIERE 12,75
COORDINAT. 13
EDUCATORE 13
OSS 13,5
AUTISTA 15,66666667
TERAP. 16
Totale complessivo 13,26119403
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
117
Analizzando la Distribuzione campionaria delle medie (dCM ) si può osservare che sui Coordinatori come anche sugli Oss lo stress lavorativo influisce in ugual modo sulla vita privata e viceversa.
SINTESI DEI RISULTATI OTTENUTI
Il contenuto delle sottoscale Salute psicologica (PSYT) e Salute fisica (PHIT) ha evidenziato che il gruppo in studio presenta un discreto stato di benessere psico‐fisico. Nella sezione “Soddisfazione lavorativa” (SC,SJ,SS,SP,SR) è risultato complessivamente che i soggetti sono molto soddisfatti del loro lavoro. Per quanto riguarda i risultati riferiti al comportamento di tipo A (fattore predittore di disturbi legati allo stress), nel nostro gruppo sono risultate scarsamente presenti le caratteristiche della sindrome di tipo A; anche la scala “Controllo”(LOC ‐TOT) presa in considerazione nel questionario OSI,ha dimostrato che i soggetti hanno un buon controllo sugli aspetti della loro vita lavorativa. Un’importante scala, ai fini del nostro studio, è quella definita “Fonti di stress” che prende in considerazione un’ampia gamma di possibili cause di stress lavorativo. L’analisi delle sottoscale ha evidenziato una percezione positiva del clima organizzativo da parte dei lavoratori. L’ultima scala, che riguarda le differenti modalità per affrontare lo stress (strategie di coping), ha evidenziato che i lavoratori fanno un uso adeguato dello strategie di coping . Nel presente contributo l’OSI si è dimostrato uno strumento efficace per evidenziare variabili ed effetti difficilmente misurabili, che non sono comunemente considerati nel normale corso degli eventi organizzativi aziendali. Tuttavia è importante rilevare che, benché i questionari soggettivi rappresentino strumenti sostanzialmente validi per l’analisi del rischio da stress, bisogna tenere conto di alcuni limiti che li caratterizzano e contestualizzarli adeguatamente nel complesso delle procedure di valutazione e gestione del rischio stress lavoro‐correlato.
Ruoli Profess. Media di FI
AUTISTA 36
TEC.LABORAT. 38
PSICOLOGO 38,66666667
EDUCATORE 39,65853659
INFERMIERE 39,75
OSS 40,59016393
COORDINAT. 43,76923077
TERAP. 45
TEC. RIAB. PSC. 48
Totale complessivo 40,52238806
118 L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
LA CUSTMER SATISFACTION DEGLI OSPITI E DEI LORO FAMILIARI
1. I destinatari dell’indagine All’indagine hanno partecipato 181 persone di cui 129 pazienti e 52 familiari. La tabella sottostante rappresenta le strutture interessate con il numero di pazienti e di familiari ai quali è stato sottoposto il questionario.
Il programma utilizzato è il“SPSS”(Statistical Package for Social Science) per l’elaborazione dei dati e per ottenere l’incrocio delle risposte, per l’analisi comparata dei dati dei pazienti e dei familiari, e quella dei tre settori di intervento.
Con Il suddetto questionario si effettuano le valutazioni di tenuta degli standard di qualità contenuti nella Carta dei Servizi misurando il livello di adeguatezza‐inadeguatezza‐miglioramento nelle seguenti aree:
informazione;
tempi di attesa per l’accoglienza;
permanenza in comunità;
reclami;
osservazioni e suggerimenti.
Settor
e
Tipol. di struttura Denominazione struttura Pazienti intervistati
Familiari intervistati
Sanitario
Comunità Riabilitativa
Psichiatrica
Chora 17 4
Le Zagare 12 4
Archi 13 3
Comunità Alloggio
Villa Fiorile 8
San Francesco 8 2
Portanova 8
Gruppo Appartamento
La Dimora 5 1
La Dimora2
La Casa Di Piero1 4 2
La Casa Di Piero 2
Centro Diurno Don Tonino Bello 12 9
Socio sanitario
Comunità socio riabilit. Zo’è 1 12
Casa per la vita
La casa di Holden 14
Liria 9 8
C.d.socio educ.e riabilitativo Enosh 6
Comunità educativa Tirammolla 6 1
Il Grillo 12
Totale 129 52
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
119
1.1 Dati riferiti all’età, al sesso e al titolo di studio
Età
Sesso
Titolo di studio
1.2 Dati relativi alla facilità di accesso alle informazioni e all’indice di gradimento
I pazienti sono stati raggruppati in quattro fasce di età per consentire un più comodo livello di analisi. La fascia di età maggiormente rappresentata è quella al di sotto dei 30 anni. Il dato riferisce un’età media inferiore a quella registrata lo scorso anno in quanto, l’indagine ha coinvolto anche i minori.
La percentuale maschile, del 61% , si riconferma più numerosa rispetto a quella femminile che è del 34%.
Il livello di istruzione più diffuso è quello di Scuola Media Inferiore (45% ), seguito dal diploma di Scuola Media Superiore (36%), e di licenza elementare (8%) e diploma di laurea (5%)
120 L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
L’indice di soddisfazione è positivo; la disinformazione, anche se contenuta, è ascrivibile alla necessità di aggiornamento del sito della Cooperativa a cui si sta lavorando. Nelle tabelle che seguono gli stessi quesiti valutati nei grafici precedenti, sono ripartiti nelle tre aree di interesse della Cooperativa: area psichiatrica, area socio sanitaria e area minori.
1.3 Dati relativi ai tempi di accoglienza della domanda e di ingresso
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
121
Esiste difformità di soddisfazione al quesito “tempo di ingresso in Comunità” tra l’area Socio Sanitaria e quella Sanitaria: nell’area Socio Sanitaria (disabili e minori) il 61% trova risposte immediate; nell’area Sanitaria invece (settore psichiatria e settore minori con patologia) la soddisfazione scende al 30% per l’attesa entro “un mese” e al 20% “oltre un mese”.
La discrasia rilevata può essere attribuita alla circostanza che vede le strutture di accoglienza socio sanitarie (Case per la Vita) non ancora coperte da adeguato Regolamento Regionale: attivate di recente, dunque non ancora a regime, prevedono una notevole compartecipazione ai costi di degenza da parte delle famiglie, spesso non in condizioni di provvedere ad oneri economici rilevanti, per cui non tutte le strutture sono a regime; tutte sono sollevate dalla gestione del turn over. Liste di attesa, invece, esistono nelle strutture psichiatriche che sono a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale.
Un commento a parte necessita il grafico relativo ai “tempi di accoglienza della domanda”. Dai documenti di ingresso in possesso della cooperativa non risulta discrepanza tra il primo contatto e l’accettazione della richiesta come da dichiarazione del 40% circa degli intervistati (dato ottenuto facendo una media tra i tre settori). L’alta percentuale del 40% può giustificarsi con i tempi che intercorrono tra la richiesta che la famiglia avanza alla ASL e la trasmissione della stessa alla Cooperativa.
122 L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
2. Fase della permanenza in comunità
In questa sezione il questionario ha come obiettivo la valutazione della percezione, da parte dei pazienti e dei familiari, della qualità del servizio erogato. Gli indicatori individuati per la valutazione sono :il gradimento della proposta riabilitativa/educativa; delle cure prestate; della disponibilità del personale; del rispetto della riservatezza personale e dell’aspetto alberghiero. Si è proceduto ad un’analisi dei dati prima in generale e poi confrontandoli tra i vari settori , tra i familiari e gli ospiti e infine tra le diverse tipologie di comunità.
Il grado di soddisfazione degli indicatori scelti appare uniformemente alto ( 75% ‐ 80%) sia che il confronto verta sulla soddisfazione familiare / ospite che tra le diverse comunità. L’indice di gradimento più basso, in un contesto pur positivo, si rileva quando si analizzano i dati riferiti al fattore “integrazione con gli altri ospiti”. L’abbassamento si evidenzia soprattutto nella percezione dichiarata dagli ospiti ( 64%) che esprimono la propria insoddisfazione attraverso le comprensibili espressioni “io non sono come loro”…“io non posso continuare a stare con lui/lei che è pazzo”.
Questo atteggiamento personale di difficoltà di relazione tra ospiti è marcato nelle persone che rifiutano lo stato di malattia o di malessere.
Dai grafici riferiti all’aspetto alberghiero (pulizia della comunità e qualità dei pasti) emerge una situazione di una buona soddisfazione generale.
Di seguito le tabelle riferite ai diversi indicatori .
2.1 Grado di soddisfazione delle attività proposte
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
123
2.2 Grado di soddisfazione delle cure prestate
124 L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
2.3 Come valuta la disponibilità del personale
2.4 Come valuta la riservatezza del personale
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
125
2.5 Come valuta l’integrazione con gli altri ospiti
126 L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
2.6 Come valuta la pulizia all’interno della comunità?
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
127
2.7 Grado di soddisfazione della qualità dei pasti
128 L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
3. Utilizzo cassetta dei reclami
Come si evince dal grafico , i dati riflettono quasi specularmente quelli rilevati lo scorso anno: risulta che “la cassetta dei reclami”è uno strumento che non viene utilizzato, o viene utilizzato poco: il 93‐98% degli intervistati (familiari e pazienti) “non hanno mai utilizzato lo strumento” , di questi il 53% risponde che “non c’è motivo”; permane ancora, anche se è minima, una parte (10%) che non è a conoscenza dello strumento.
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
129
3.1 Motivo del non utilizzo della cassetta dei reclami
“Osservazioni e suggerimenti”
Questa ultima parte del questionario è espressa nella forma delle risposte aperte. Il risultato è analogo a quello del 2012 dove gli intervistati o non rispondono, o ripetono quanto già espresso nei questionari precedenti a risposta unica.
Si ritiene pertanto inutile pubblicizzare i risultati dei dati elaborati: così come previsto nel 2012 questa parte verrà estrapolata dal questionario che,pertanto, per eventuali successivi usi presenterà una veste diversa.
Previsioni per il 2014
1)Continuare col Progetto: “Educazione alla salute”: uso di sostanze (alcool‐ droghe, fumo;
sana alimentazione; gestione della sessualità) affidato agli psicologi che hanno conseguito la
specializzazione attraverso la frequenza di master esterni
Previsioni realizzate nel 2013
1)Coinvolgere gli utenti, rivedendo le procedure, nelle attività di approvvigionamento dei
prodotti e di preparazione della mensa realizzato in alcune strutture
2)Potenziare la autogestione di piccoli appartamenti favorendo soprattutto la coabitazione in
appartamento supportato come quello già realizzato ad Andrano
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 130
Previsioni per il 2014
1)Fare gestire il budget agli utenti; rivedere le procedure.
Le criticità che hanno destato un maggiore interesse, non perché più importanti, ma perché rilevate per
la prima volta, sono:
la presenza di una grossa percentuale di familiari che non rispondono al questionario;
lo scarso utilizzo della “cassetta dei reclami”
Previsioni per il 2014
1)Educare alla forma di comunicazione attraverso l’uso del reclamo e/o del suggerimento i Coordinatori
di Struttura e gli Educatori; intensificare gli incontri con le Associazioni dei genitori e degli utenti
affidando loro la sensibilizzazione dei genitori e degli operatori all’uso di questi strumenti.
2) Perché ciò sia possibile, è indispensabile che l’uno e gli altri facciano proprio il concetto che nessun intento investigativo o punitivo attiene all’uso dello strumento il cui scopo afferisce al dovere di partecipare per il miglioramento costante della qualità.
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
131
1. FORMAZIONE
Un errore comune è quello di considerare la formazione come semplice implementazione delle cognizioni. La formazione è un processo complesso che se ben strutturato e organizzato è in grado di implementare l’efficacia personale e professionale degli individui. E’ un investimento essenziale al fine di migliorare le performance organizzative e in generale, il successo personale e aziendale. Nella Cooperativa la formazione è concepita come progetto e soprattutto come attività strategica, tesa a una valorizzazione continua delle risorse umane.
1.2 FORMAZIONE OBBLIGATORIA
Nel 2013 per la formazione obbligatoria la Cooperativa ha investito € 25.693,34 come da tabella. Nel 2012 i costi per la formazione sono stati di € 34.607,61.
Visite ispettive Rina
Haccp Formazione professionale
Gennaio
Febbraio € 2.160,00 € 193,60
Marzo € 1.250,00 € 100,00
Aprile € 1.296,00 € 1.513,00
Maggio € 954,00
Giugno
Luglio € 2.404,84
Agosto € 278,18
Settembre € 1.296,00
Ottobre € 1.944,00 € 6.629,18
Novembre € 1.250,00 € 4.424,54
Dicembre
TOTALE COSTI € 6.696,00 € 2.500,00 € 16.497,34
TOTALE € 25.693,34
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 132
Gli investimenti più consistenti riguardano la formazione degli operatori in tutte le tre aree di intervento della cooperativa: nel settore sanitario gli psicologi hanno acquisito competenze specifiche con corsi di formazione finanziati dalla cooperativa presso centri universitari accreditati. Gli psicologi hanno esteso la formazione acquisita, secondo criteri di specificità professionali, all’interno delle comunità nelle quali operano. Nell’area dei minori la formazione specifica ha riguardato l’ambito di competenze attinenti i disturbi dell’apprendimento in età scolare e prescolare e le problematiche connesse ai disturbi del comportamento. Anche in questo caso ogni competenza acquisita è stata oggetto di formazione interna, differenziata per qualifica. Nell’ambito della disabilità la Cooperativa ha finanziato la formazione di 3 operatori per l’acquisizione del titolo “Tecnico della T.M.A.” e la formazione di 3 operatori per il conseguimento della laurea in “Psicomotricista funzionale”. La Cooperativa diviene luogo di formazione di numerosi laureandi che chiedono di svolgere tirocinio presso una delle strutture delle tre aree di pertinenza. Le università con le quali la Cooperativa ha convenzione sono quelle di seguito schematizzate:
Area Ente Località
Psicologica
Università Degli Studi Di Chieti ‐Pescara Chieti‐Pescara
Università Degli Studi ”Carlo Bo” Urbino
Università Degli Studi Di Padova Padova
Università Del Salento Lecce
Università “La Sapienza” Roma
Conorzio Interuniversitario “Fortune” Roma
Scuola Di Specializzazione “C.O.I.R.A.G.” Bari
Università degli Studi di Bari Sede Operativa Di
Bari
Istituto Gestalt Di Puglia Arnesano
Associazione Di Psicologia Cognitiva‐Scuola
Di Formazione In Psicoterapia Cognitivo
Comportamentale
Roma
Sociale
Università Del Salento Lecce
Università Degli Studi Di Firenze
Polo Di Scienze Sociali
Firenze
Università Degli Studi “Aldo Moro” Bari
Pedagogica
Università Del Salento Lecce
Università Degli Studi Di Firenze Firenze
Libera Università Mediterranea Per
L’europa‐Università Popolare
Firenze
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
133
La Cooperativa è anche ente di formazione accreditato per il servizio civile volontario.
Quest’anno si realizza la quarta esperienza di servizio civile volontario con il progetto “Percorsi solidali”. I volontari selezionati sono stati quattro, distribuiti i nelle quattro strutture accreditate e di seguito elencate :
le due Comunità Riabilitative Psichiatriche Chora e Le Zagare;
La Comunità Alloggio”Villa Fiorile”
La Comunità Educativa “Villa Ardena” Il servizio è rivolto ai giovani non occupati, compresi tra i 18 e i 28 anni , che intendano arricchirsi, nell’arco dei dodici mesi di durata del servizio , di esperienze eventualmente da spendere nel mercato del lavoro. Il servizio inizierà il 3 febbraio 2014 e al termine dell’esperienza sarà somministrato il questionario di customer satisfaction, così come negli anni precedenti.
Investimenti Etico – Solidali Nel concetto di Cooperativa è incluso quello di “appartenenza” che si manifesta nelle forme della sussidiarietà e della solidarietà. I costi compresi nelle voci “Elargizioni”, “Spese per gli utenti” e “Spese per la Riabilitazione” rientrano nell’agire Cooperativistico: il socio, anche nei periodi di crisi economica, non rinunzia ad approvare i costi che potenziano la qualità nella riabilitazione psico‐sociale; è più che mai vicino ai soci ed alle persone in difficoltà, provvede alla cura dignitosa dell’aspetto della persona – ospite che non ha proventi personali e/o familiari.
Spese per la Riabilitazione
Elargizioni Spese ospiti
Gennaio € 1.577,00 € 500,00 € 1.505,89
Febbraio € 1.940,00 € 1.000,00 € 826,79
Marzo € 1.667,00 € 1.646,57
Aprile € 2.043,33 € 404,33
Maggio € 2.170,01 € 790,33
Giugno € 8.387,73 € 1.013,15
Luglio € 11.421,99 € 745,39
Agosto € 2.026,13 € 1.658,82
Settembre € 4.854,00 € 1.927,13
Ottobre € 1.366,67 € 1.303,70
Novembre € 666,80 € 762,97
Dicembre € 2.415,20 € 1.364,76
TOTALE COSTI € 40.535,86 € 1.500,00 € 13.949,83
TOTALE € 55.985,69
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 134
Le spese per l’utenza sono a favore delle persone prive di risorse personali e riguardano: acquisto di indumenti, di farmaci, visite ed esami specialistici, sigarette ed abbonamenti a riviste o acquisto di libri, prodotti per l’igiene personale, per la biancheria da bagno e da camera.
Nelle spese per la riabilitazione rientrano le voci: progetti di formazione per l’inserimento lavorativo, costi di formazione dedicati, progetti di interscambi culturali in Italia ed all’Estero, partecipazione ad eventi sportivi organizzati dall’ANPIS Puglia, dal CSI e dall’Associazione Sportiva‐mente, inserimenti lavorativi.
Nel 2013 per gli investimenti etico – solidali la Cooperativa ha investito € 55.985,69. Nel 2012 l’investimento è stato di € 73.712,90
TIROCINI FORMATIVI PER L’AVVIAMENTO AL LAVORO ANNO 2013
Tirocinio Formativo Riabilitativo dell’ospite D.S.A., presso la fioreria “La Dama dei Fiori” di
Alessano.
Tirocinio Formativo Riabilitativo dell’ospite P.L. presso la libreria “Idrusa” di Alessano.
Tirocinio Formativo Riabilitativo dell’ospite S.C., presso la ditta “Pellegrino s.r.l.” di Galatina.
Tirocinio Formativo Riabilitativo dell’ospite L.A., presso la ditta “Zerododici P&F s.n.c.” di Tricase.
Tirocinio Formativo Riabilitativo dell’ospite. W.T., presso la ditta “DO.F. S.r.l.” di Alessano.
Tirocinio Formativo Riabilitativo dell’ospite P.S., presso la ditta “F.lli Bennardi s.r.l.” di Alessano.
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
135
Tirocinio Formativo Riabilitativo dell’ospite R.B., presso la ditta “Elle Zeta Taglio e Confezione” di
Galatina.
Tirocinio Formativo Riabilitativo degli ospiti C.S., B.Y., N.G., presso la Pizzeria “Magna Magna” di
Alessano.
Tirocinio Formativo Riabilitativo dell’ospite F.A., presso la ditta “Termo Impianti Soc. Coop. a
R.L.” di Tricase.
Tirocinio Formativo Riabilitativo dell’ospite M.P., presso la ditta “Valmauto s.r.l.”di Tricase.
Tirocinio Formativo Riabilitativo dell’ospite C.F., presso la tipografia “Digital Print di Bello
Angelo” di Alessano.
Tirocinio Formativo Riabilitativo dell’ospite R.M.C., presso la lavanderia “MI.DA. s.n.c.” di
Alessano.
Tirocinio Formativo Riabilitativo dell’ospite G.V., presso la casa di riposo “Celestino Galluccio” di
Galatina.
Tirocinio Formativo Riabilitativo dell’ospite R.A., presso la ditta “Fratelli Bisanti Sas” di Torre Pali.
Tirocinio Formativo Riabilitativo dell’ospite P.V. presso la ditta “Protezione Civile Don Tonino
Bello” di Alessano.
Tirocinio Formativo Riabilitativo dell’ospite G.A., presso la ditta “Arkitt interni di Tricase.
Tirocinio Formativo Riabilitativo “Accompagnatore Autista” della Coop. L’Adelfia degli ospiti G.V.
e P.E.
Tirocinio Formativo Riabilitativo dell’ospite P.D. presso la ditta “GIULIANA stile e benessere” di
Tricase.
Tirocinio Formativo Riabilitativo dell’ospite P.M. presso la ditta “SALONE NUZZO BENNARDETTA”
di Alessano.
Tirocinio Formativo Riabilitativo del Sig. F.P.D. presso la “pasticceria HARHA” di Tricase.
Tirocinio Formativo Riabilitativo dell’ospite S.A., presso la ditta “La dolce arte di Pizzileo
Raffaele” di Alessano.
Tirocinio Formativo Riabilitativo dell’ospite S.C., presso la ditta “Associazione Sportiva
Dilettantistica Amici del Murgese” di Alessano.
Tirocinio Formativo Riabilitativo degli ospiti C.G., V.G., P.G., P.A., presso AGRO “Orto Fiorile” di
Depressa.
Tirocinio Formativo Riabilitativo dei Sigg.ri M.L., A.F., N.L., P.V., presso la ditta “Ceramiche
Branca Italy di Agostino Branca” di Tricase.
Tirocinio Formativo Riabilitativo presso dell’ospite D.S.A., la ditta “CAFFE Peluso s.a.s.” di Tricase.
Tirocinio Formativo Riabilitativo dell’ospite C.V., presso gli Uffici di Segreteria de “L’Adelfia
Società Coop. Sociale” di Alessano.
Tirocinio Formativo Riabilitativo dell’ospite S.G., presso la ditta “Agrifarma Piccinni s.r.l.” di
Depressa.
Tirocinio Formativo Riabilitativo dell’ospite M.P., presso la ditta “Azienda Agrituristica GLI ULIVI”
di Marina Serra.
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 136
“…i nostri pazienti spesso fanno già un lavoro terribile e faticosissimo: quello di sopravvivere
con la psicosi in un mondo incerto e minaccioso, carico di paura e di angoscia, aiutati da
farmaci che non sono proprio ricostituenti…”
“…si è sostenuto e si sostiene che il lavoro è terapeutico in quanto determina la ridefinizione
del sé, la riacquisizione del senso di spazio e tempo, la crescita dell’autostima,
l’implementazione delle capacità relazionali…ed è subito ergoterapia…”
“…si è sostenuto e si sostiene che il lavoro fa bene alla salute:…ma allora, se il lavoro fa bene
alla salute, e la salute è un diritto costituzionale esigibile, diventa legittima la prescrizione su
ricetta medica: turno alle presse/un turno pro die/per mesi tre/ripetibile. Il problema è che non
è un’indicazione terapeutica per tutti. Il lavoro nobilita l’uomo, ma è il riposo che lo rende
simile agli déi, e il modello di identificazione per i nostri pazienti è più spesso dio…”
“…si è sostenuto e si sostiene che il lavoro rende liberi; forse è l’affermazione più vicina alla
verità: il lavoro in realtà non attiene al diritto alla cura, ma al diritto di cittadinanza…”
“…non il lavoro fare, ma il lavoro identità sociale, reddito, autonomia, contrattualità che
reimmette nella sfera del diritto/dovere dei liberi cittadini, dalla quale la sofferenza psichica e
lo stigma sociale rischiano (o riescono) di espellere…”
“…allora, per essere terapeutico, il lavoro deve essere autentico, deve essere un lavoro vero,
possibilmente equo e solidale; vero: la produttività efficace ed efficiente è un valore…”
“…il valore terapeutico del lavoro sta nell’evitare il modo del “come se”: come se lavorassi,
come se abitassi, come se fossi sano…”
Ospiti inseriti nel lavoro
1.C.G. impiegata generica presso gli Uffici Amm.vi
Antonello Lanteri Direttore D.S.M. ASL TO4 ‐ Chivasso (TO)
INSERIMENTO LAVORATIVO DEGLI OSPITI
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
137
2.C.A. pasticcere presso Cooperativa B “Harka”
3.F.G. impiegato presso Ufficio Amm.vo Cooperativa B “Arc’è”
4.L.M. pasticceria “Harka”
5.G.C. custode presso il C.D. “La casa di Igor”
6.A.Q. contadino presso “Ortofiorile” de L’Adelfia
7.J.B. apprendista pizzaiolo presso pizzeria Coop. “Harka”
8.G.R. apprendista pizzaiolo presso pizzeria Coop. “Harka”
9.S.G. pizzaiolo presso pizzeria Coop. “Harka”
10.G.Q. cameriere presso pizzeria Coop. “Harka”
11.V.G. accompagnatore di pulmino
12.P.E. accompagnatore di pulmino
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 138
S.G.I.: AMBIENTE
UNI EN 14001:2004 Sistema di Gestione Ambientale
“Il fine ultimo delle prestazioni ambientali, è quello di ridurre gli impatti
ambientali nocivi generati dalla Cooperativa, oltre al rispetto di tutta la
normativa cogente di settore. A questo scopo, in seguito ad analisi
ambientali, sono stati individuati e quindi monitorati gli aspetti
significativi inerenti i consumi di risorse naturali, di energia elettrica, la
produzione di rifiuti, individuando per ogni aspetto programmi ambientali
per la riduzione e/o razionalizzazione degli stessi”.
5
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
139
Monitoraggio annuale aspetti ambientali significativi anno 2013: consumo di risorse naturali ed energia elettrica e produzione rifiuti
1 Consumo di risorse naturali ed energia elettrica
Si riporta nel seguito l’analisi relativa agli impatti ambientali riconducibili alle attività delle sedi della cooperativa, dove il consumo di energia elettrica e di risorse naturali, sono individuati come gli aspetti ambientali più significativi.
L’ADELFIA impiega per lo svolgimento delle attività risorse naturali ed energia elettrica; in particolare l’acqua viene utilizzata per i servizi igienici per l’irrigazione e per effettuare le pulizie; il gas (GPL o Metano) è utilizzato come combustibile per il riscaldamento, per l’acqua calda (per le sedi i cui impianti non sono alimentati a gasolio) e per la preparazione dei pasti; e l’energia per gli impianti elettrici e di areazione delle sedi.
È stata effettuata una analisi dei consumi su tutto il 2013, i cui risultati sono riportati nella tabella 1; in seguito si sono confrontati tali dati con i consumi relativi agli anni precedenti (2011‐2012) ed un ulteriore confronto è stato effettuato tra le sedi operative aventi caratteristiche simili sia in termini di popolazione equivalente (Peq) che dimensionali. Tale strategia ha lo scopo di introdurre una gestione maggiormente razionalizzata dei consumi e progettare, ove economicamente e tecnicamente possibile, nuove tecnologie che portino ad una riduzione dei consumi e degli impatti ambientali.
Nel 2013 si è avuta una generale riduzione dei consumi energetici in particolare presso la Struttura “Chora” dovuta al ripristino della caldaia a gasolio usata per riscaldamento e produzione di acqua calda in sostituzione dei condizionatori e degli scaldini elettrici. Per quanto riguarda i consumi di Gas e di acqua si è avuto in aumento dei consumi “in valore assoluto” ma una riduzione se rapportati con la popolazione equivalente aumentata rispetto al 2012 di 12 unità.
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 140
1.1 tabella dei consumi
SEDI/RISORSE
LUCE (kw) ACQUA (mc) GASOLIO (Lt) GAS GPL (kg) GAS METANO (mc)
2011 2012 2013 2011 2012 2013 2011 2012 2013 2011 2012 2013 2011 2012 2013
CRP CHORA 61901 25820 1680 3700 2714 1319 6750 4000 6000 390 285 360 n.a. n.a. n.a.
CRP VILLA MARIA LE ZAGARE
11960 11500 7965 1359 1287 1027 n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. 5181 6018 5710
CRP ARCHI 4818 4498 4664 700 1067 1176 n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. 6553 4972 4782
LA CASA DI PIERO 1
662 348 347 80 83 84,61 n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. 900 734 1065
LA CASA DI PIERO 2
875 603 746 397 246 163 n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. 1756 958 1530
CENTRO DIURNO
DON TONINO BELLO
20024 10174 7582 4850 3066 4375 3900 4000 5000 210 255 285 n.a. n.a. n.a.
CA VILLA FIORILE
11956 14013 8408 886 492 466 2000 n.a. n.a. 800 1025 1525 n.a. n.a. n.a.
CA SAN FRANCESC
O
11956 8889 10555 1000 333 620 2000 2000 2000 300 180 600 n.a. n.a. n.a.
CA PORTANOV
A
1375 1997 5227 491 561 472 n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. 1818 1672 1792
GA LA DIMORA
730 840 451 365 177 110 n.a. n.a. n.a. 900 1025 360 n.a. n.a. 1879
GA LA DIMORA 2
2186 3112 842 495 214 279 900 n.a. n.a. 195 210 1050 n.a. n.a. n.a.
CE MINORI IL GRILLO
+ ENOSH
2327 8811 6747 479 894 408 n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. 1294 4185 5702
CE MINORI VILLA
ARDENA
3400 5079 11310 729 951 2006 2100 2600 1866 420 360 330 n.a. n.a. n.a.
CE MINORI TIRAMMOLL
A
3380 3486 4066 500 500 500 n.a. n.a. n.a. 1440 1020 1930 n.a. n.a. n.a.
CSR ZO E’
+ ZIGULI’
16106 25281 24143 883 849 415 n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. 7416 10045
11372
Casa per la vita LA CASA DI HOLDEN
-- 11019 10566 -- 866 900 -- n.a. n.a. -- n.a. n.a. -- 2845 3983
CENTRO DIURNO LA
CASA DI IGOR
-- 4654 5498 -- 233 285 -- n.a. n.a. -- n.a. n.a. -- n.a. n.a.
LIRIA -- -- 819 -- -- 333 -- -- n.a. -- -- n.a. -- -- 1450
TOTALE strutture ADELFIA
153656 140124 109934 12549
13667
14938
17650
12600
14866
4655 4360 6440 24918
28584
39245
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
141
1.2 – suddivisione dei consumi di energia elettrica per sede
1.3 – suddivisione dei consumi di acqua per sede
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 142
1.4 – suddivisione dei consumi di gas GPL per sede
1.5 – suddivisione dei consumi di gas metano per sede
I consumi vengono poi analizzati rapportandoli alla popolazione equivalente (N° Utenti + N° dipendenti) relativa all’anno 2013: 170 collaboratori (dipendenti, convenzionati, contratti a progetto) + 214 utenti ospitati complessivamente, quindi la popolazione equivalente (Peq) è pari a 384 unità.
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
143
Indicatore: CONSUMI / Popolazione equivalente (Peq)
1.6 Energia elettrica:
Obiettivo Programma Ambientale n. 1/2012 = 666,76kW/Peq
Risultato ottenuto nel 2013: 109934 kW/384 Peq= 286,29 kW/Peq
(nel 2012= 376,67 kw/Peq, nel 2011 497,26 kW/Peq, nel 2010: 407,12 kW/Peq e nel 2009= 740,84 kW/Peq)
1.7 Consumi di Acqua:
Obiettivo Programma Ambientale n. 1/2012 = 48,56Mc/Peq
Risultato ottenuto nel 2013: 14938Mc/384Peq= 38,40Mc/PeQ
(Nel 2012= 36,73 Mc/Peq, nel 2011= 44,93Mc/PeQ, nel 2010=14.084 Mc/322 Peq= 43,74 Mc/Peq; nel
2009=53,96 Mc/Peq)
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 144
1.8 Consumi gas GPL
Obiettivo Programma Ambientale n. 1/2012 = 20,86kg/Peq
Risultato ottenuto nel 2013: 6440kg/384Peq=16,77kg/Peq
(Nel 2012= 11,72 Kg/Peq, nel 2011=15,06kg/Peq, nel 2010=6680 Kg./322 Peq= 20,74 kg/Peq; nel
2009=23,18 kg/Peq)
1.9 Consumi gas Metano
Obiettivo Programma Ambientale n. 1/2012 = 44,83 Mc/Peq
Risultato ottenuto nel 2013: 39245Mc/384Peq= 102,20 Mc/Peq
(Nel 2012= 76,83 , nel 2011= 88,65 Mcc/PeQ, nel 2010 22.914 Mc/322 Peq= 71,16 Mc/Peq; nel
2009=22,914 Mc/Peq)
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
145
1.10 Consumo Gasolio
Obiettivo Programma Ambientale n. 1/2012 = 100,56 lt/Peq
Risultato ottenuto nel 2013: 12600 lt./372 Peq=33,87 lt/Peq
(Nel 2012= 33.87 lt/Peq, nel 2011= 57,11lt/Peq, nel 2010= 18.200 lt/322 Peq=56,52 lt/Peq; nel
2009=111,74 lt/Peq)
Come si evince dai dati precedentemente esposti, vi è stata nel tempo una considerevole diminuzione del valore relativo dei consumi, rapportato alla popolazione equivalente (cioè il numero effettivo di persone che contribuiscono alla produzione degli stessi). Questo conferma il buon esito dei programmi ambientali avviati nel 2009 e riproposti con obiettivi più ambiziosi nel 2012, oltre alla spiccata sensibilità ambientale di tutto il personale. L’aumento del consumo di gas metano rappresenta un dato in linea con i programmi ambientali dell’organizzazione in quanto nelle sedi dove è logisticamente possibile si è provveduto ad effettuare l’allacciamento alla rete del gas metano, dismettendo o riutilizzando gli impianti preesistenti a gasolio.
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 146
2 PRODUZIONE RIFIUTI
A seguito di analisi ambientale la produzione di rifiuti speciali è stata individuata come aspetto ambientale significativo (classe 2 nel registro degli aspetti). Quindi è stato predisposto uno specifico programma ambientale (ottimizzazione della produzione di rifiuti) che ha prodotto considerevoli risultati e che proseguirà allo scopo di ottenere risultati sempre in linea con gli obiettivi previsti nella Politica della Cooperativa. Nella tabella n.1 e 2 sono riportati i dati relativi alla produzione di rifiuti speciali nel corso del 2013, suddivisi per tipologia e per “centro di produzione” e confrontati con gli anni precedenti.
2.1 tabella produzione rifiuti
Sede/tip. rifiuto 18 01 03 (kg) 20 03 04 (lt) 20 01 25 (lt) 08 03 18 (Kg)
Anno 2011 2012 2013 2011 2012 2013 2011 2012 2013 2011 2012 2013
La casa di piero
4,7 6 3,75 n.a. n.a. n.a. 0 0 0 0 0 0
La casa di piero 2
4,7 6 3,75 n.a. n.a. n.a. 0 0 0 0 0 0
Villa fiorile 17 21 5,5 348700 244300 271500 0 0 0 0 0 0
La dimora 2 15,5 10,5 15 n.a. n.a. n.a. 10 0 0 0 0 0
La dimora 15 14 10,5 n.a. n.a. n.a. 0 0 0 0 0 0
Le zagare 75,5 77 61 n.a. n.a. n.a. 0 0 0 0 0 0
Chora 47 32 38 n.a. n.a. n.a. 10 0 0 0 0 0
Archi 32,5 24,5 18 n.a. n.a. n.a. 10 0 0 0 0 0
San Francesco 25,5 7 1 n.a. n.a. n.a. 0 0 0 0 0 0
Portanova 19 19 17 n.a. n.a. n.a. 0 0 0 0 0 0
Zo e’ 30,5 29 22 n.a. n.a. n.a. 0 0 0 0 0 0
Don tonino bello
16,5 0 0 56000 45300 n.a. 0 0 0 0 0 0
Il grillo 25 19 15,5 n.a. n.a. n.a. 0 0 0 0 0 0
Tirammolla 19 11 16,5 70000 142900 133400 0 0 0 0 0 0
Villa ardena 16,5 9,5 2,5 n.a. n.a. n.a. 0 0 0 0 0 0
La casa di Igor 3,5 2 3 n.a. n.a. n.a. n.a. 0 0 0 0 0
La casa do Holden (Villa Maria)
14 20,5 24 n.a. n.a. n.a.
0 0 0 0 0 0
Liria -- -- 7,7 -- -- n.a. -- -- 0 -- -- 0
Segreteria n.a. n.a. n.a n.a. n.a. n.a. n.a. 0 0 13 0 0
Totale 481,4 308 264,6 474700 432500 404900 30 0 0 13 0 0
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
147
2.2 Rifiuti speciali per tipologia (confronto tra le quantità prodotte nel 2011, 2012 e 2013)
Tabella 2.2
Descrizione Codice CER Quantità
2011
Quantità
2012
Quantità
2013
Rifiuti sanitari (rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni).
18 01 03 481,4 kg. 308 kg. 264,6 kg.
Fanghi delle fosse settiche 20 03 04 474.700 lt. 432500 lt. 404900 lt.
Oli e grassi commestibili 20 01 25 30 lt. 0 0
Toner per stampa esauriti 08 03 18 13 kg. 0 0
I risultati ottenuti sono rappresentati nella figura 2.3
Figura 2.3 Fanghi da fosse settiche (espressi in Lt.)
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 148
1.4 Rifiuti “sanitari”
L’obiettivo di conseguire la riduzione di tale tipologia di rifiuto è stato conseguito, come si vede dalla figura 2, grazie ad un intervento di formazione ai dipendenti sulla conoscenza della classificazione delle tipologie di rifiuti; ciò, nonostante l’aumento del numero delle sedi operative.
Figura 2.4 Rifiuti sanitari (espressi in Kg.)
La figura che segue rappresenta la produzione di rifiuti 18 01 03 per ogni sede, è utile per individuare le principali aree di intervento iniziando dalle sedi che hanno registrato una maggiore produzione, tenuto conto della popolazione equivalente, ma anche della tipologia dei pazienti.
Figura 2.5 18 01 03 produzione per sede (anno 2011, 2012 e 2013)
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
149
DATI ECONOMICI DI UTILITA’ SOCIALE
…l’apporto dell’attività imprenditoriale e nel contempo il valore della specificità
cooperativa,del socio lavoratore,
della mutualità interna ed esterna…
6
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013150
Ricavi RICAVI CARETTERISTICI COMPLESSIVI La quota dei ricavi resi nei confronti di Enti Pubblici è pari al 93,82%
2005 3.808.152
2006 4.486.509
2007 4.893.296
2008 5.759.306
2009 6.835.178
2010 6.437.181
2011 6.472.636
2012 6.620.923
2013 7.366.293
Indicatore: ammontare ricavi (€) Risultati 2013 Risultati 2013
%
Settore Sanitario € 4.328.228 58,76%
Settore Socio Assistenziale‐Sanitario € 1.551.594 21,06%
Settore Minori € 1.285.141 17,45%
Altri € 201.330 2,73%
Complessivo € 7.366.293 100,00%
COMPOSIZIONE DEI RICAVI
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
151
Dettaglio dei ricavi per tipologia di cliente € %Aziende Sanitarie € 5.995.424 81,39%
Comuni € 714.457 9,70%
Privati € 442.688 6,01%
Altri € 213.724 2,90%
Totale € 7.366.293 100%
Ricavi per settore Settore Sanitario
2005 3.347.299
2006 3.822.601
2007 4.031.710
2008 4.810.370
2009 4.567.902
2010 4.056.289
2011 4.133.648
2012 4.096.756
2013 4.328.228
Settore Socio Assistenziale – Sanitario
2005 ‐
2006 ‐
2007 ‐
2008 87.350
2009 945.550
2010 1.153.432
2011 1.049.609
2012 1.192.841
2013 1.551.594
Settore Minori
2005 460.859
2006 663.908
2007 861.586
2008 805.428
2009 1.302.488
2010 1.209.439
2011 1.276.915
2012 1.320.000
2013 1.285.141
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013152
COSTI (commerciali, tecnici, amministrativi e del personale)
Indicatore: ammontare costi (€) Risultati 2013 Risultati 2013 %
Settore Sanitario 3.744.895 54,46%
Settore Socio Assistenziale‐Sanitario 1.816.531 26,42%
Settore Minori 1.314.747 19,12%
Complessivo 6.876.172 100,00%
MARGINE DI CONTRIBUZIONE
Indica quello che "resta"dei ricavi dopo aver sostenuto i costi diretti, cioè strettamente inerenti la
produzione.
Il Margine di Contribuzione è quindi il risultato della gestione "caratteristica"di un'azienda e indica
la sua efficienza produttiva.
Indicatore: ammontare in € e % sui ricavi Risultati 2013
Risultati 2013 %
Settore Sanitario € 583.334 7,90%
Settore Socio Assistenziale‐Sanitario ‐€ 264.937 ‐3,6%
Settore Minori ‐€ 29.606 ‐0,40%
Altro € 201.330 2,73%
Complessivo € 490.121 6,64%
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
153
SPESE GENERALI
Le spese generali sono i costi sostenuti dall'azienda per le attività non direttamente produttive.
L'ammontare è stato di € 494.093 così ripartiti:
Interessi e oneri bancari 151.164
Spese postali 4.456
Spese pubblicitarie e di rappresentanza 13.455
Spese legali 27.724
Spese formazione professionale 9.700
Spese per viaggi 12.466
Pasti e soggiorni 9.486
Spese di rappresentanza 7.707
Spese Progetti (Ministero/Ambito Lecce) 13.462
Spese per la sicurezza 30.000
Spese medicina del lavoro 5.500
Spese per rimborsi 21.970
Contributo Revisione Coop. 3.094
Consulenze commerciali 43.000
Compensi a Sindaci 5.600
Costi certificazioni 16.118
Costo psicologia del lavoro 7.777
Fitti strutture non direttamente
produttive 4.800
Quota associativa Lega Coop 5.191
Quota associativa Elpendu' 8.676
Oneri tributari indiretti 10.130
Multe e sanzioni 536
Elargizioni 800
Accantonamento per rischi su crediti 26.308
Sopravv.passive 18.359
Imposte e tasse 35.846
Ires 109
Abbonamento riviste 659
Totale 494.093
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013154
Indicatore: ammontare % sui ricavi Risultati 2013 Previsioni 2014
6,69% 6,00%
RISULTATO NETTO
O utile netto. Rappresenta quanto la Cooperativa ha "guadagnato" nell'esercizio
svolgendo la propria attività.
Si ottiene sottraendo al Margine di Contribuzione le spese generali e l'imposizione fiscale.
Il risultato netto è stato di € 9.847,00
Indicatore:ammontare % sui ricavi Risultati 2013 Previsioni 2014
‐0,05% 1,00%
Risultato netto
2004 17.095
2005 2.074.490
2006 604.715
2007 32.475
2008 4.052
2009 42.328
2010 ‐352.907
2011 ‐16.408
2012 ‐144.578
2013 9.847
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
155
1. Analisi delle componenti patrimoniali attive
ATTIVITA' FISSE 2009 2010 2011 2012 2013
Immobilizzazioni finanziarie - 56.200 77.303 77.304 77.303
Immobilizzazioni immateriali e costi differiti 320.628 491.220 467.564 515.766 394.266Meno: Ammortamenti dell'esercizio (143.363) (144.905) (146.516) (125.073) (127.049)Immobilizzazioni immateriali nette 177.265 346.315 321.048 390.693 267.217
Immobilizzazioni materiali lorde 2.938.726 3.067.344 3.176.173 3.343.177 3.450.819Meno: Fondo ammortamento (1.209.759) (1.390.856) (1.555.592) (1.726.256) (1.905.503)Immobilizzazioni materiali nette 1.728.967 1.676.488 1.620.581 1.616.921 1.545.317Totale attività fisse 1.906.232 2.079.004 2.018.932 2.084.918 1.889.837
ATTIVITA' CORRENTICassa e Banche 345.548 179.864 184.434 171.440 116.116Valori bollati - - - - -Cassa e banche 345.548 179.864 184.434 171.440 116.116
Crediti verso clienti 4.611.035 4.675.379 5.051.820 4.914.640 5.262.399Meno: fondo svalutazione crediti (23.053) (22.345) (8.765) (24.368) (26.308)Crediti verso clienti netti 4.587.982 4.653.034 5.043.055 4.890.272 5.236.091Altri crediti 27.574 471.383 524.066 334.470 252.520Ratei e risconti attivi 3.530 3.571 11.318 13.056 13.724Totale attività correnti 4.964.634 5.307.852 5.762.873 5.409.239 5.618.452
1.1. Immobilizzazioni finanziarie
Si parla di “immobilizzazioni finanziarie” per indicare delle attività finanziarie che potranno essere riscosse o smobilizzate solamente in un arco di tempo medio‐lungo, che comunque supera sempre i dodici mesi.
Rientrano tra le immobilizzazioni finanziarie i crediti che non hanno natura commerciale, i mutui attivi, ma anche titoli con scadenza medio‐lunga.
Nella situazione patrimoniale della Cooperativa alla data del 31 dicembre 2013 le immobilizzazioni finanziarie sono costituite da partecipazioni della Etica per Euro 11.100, della Banca Popolare Pugliese per Euro 8.804, da partecipazioni nella Cooperativa Sociale Harka per Euro 51.000 e da obbligazioni convertibili della Banca Popolare Pugliese per Euro 6.399.
1.2. Immobilizzazioni immateriali
Sotto la denominazione “immobilizzazioni immateriali” sono compresi sia i costi pluriennali che non hanno avuto come contropartita l’acquisto di un bene immateriale, sia i diritti immateriali.
Il criterio di iscrizione in bilancio è fondato sul costo di acquisto o di produzione: in caso di immobilizzazioni di durata limitata nel tempo, il costo dovrà essere sistematicamente ammortizzato e nel caso in cui, al termine di un esercizio, il valore dell’immobilizzazione risulti durevolmente inferiore al costo, essa dovrà essere iscritta a tale minor valore.
Si rileva che, per alcune specifiche fattispecie (spese di impianto ed ampliamento, costi di ricerca, sviluppo e pubblicità), il legislatore civilistico ha fissato in cinque anni la durata massima del periodi di ammortamento, in altri casi invece (si pensi alle spese incrementative su beni di terzi), la definizione del piano di ammortamento è lasciata al prudente apprezzamento degli amministratori.
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013156
Nella situazione patrimoniale della Cooperativa alla data del 31 dicembre 2013 le immobilizzazioni immateriali iscritte sono costituiteda spese di manutenzione su immobili di terzi per Euro 257.247, da spese di pubblicità per Euro 5.455 e da spese di formazione capitale umano pari a Euro 4.515; l’ammortamento è stato calcolato in 5 quote costanti.
1.3. Immobilizzazioni materiali
Le immobilizzazioni materiali sono beni di consumo durevole destinati a far parte dell’organizzazione permanente delle imprese.
Si tratta, più esattamente, di costi anticipati o sospesi, comuni a più esercizi, la cui ripartizione concorre alla formazione del reddito ed alla situazione patrimoniale e finanziaria di più esercizi consecutivi.
Riguardo a tali beni occorre altresì rilevare che, secondo l’attuale disciplina civilistica, sono iscrivibili in bilancio solo se fisicamente esistenti e che la loro inclusione tra le immobilizzazioni materiali è possibile solo all’atto del passaggio del titolo di proprietà: da ciò discende che sono classificabili tra le immobilizzazioni materiali solo i beni di consumo durevole sui quali l’impresa vanta un diritto di proprietà.
Per quanto riguarda i criteri di valutazione, in condizione di funzionamento, le immobilizzazioni materiali destinate ad essere mantenute nell’organizzazione permanente dell’impresa vanno valutate al costo, comprensivo delle eventuali rivalutazioni, rettificato dai relativi ammortamenti in modo tale che sia espresso il cosiddetto valore netto contabile.
Il valore netto contabile potrà essere mantenuto finché vi sia evidenza che tale valore potrà essere recuperato tramite l’uso. Quando si rilevano sintomi che facciano prevedere difficoltà di recupero del valore netto contabile, è necessario accertare se si è verificata una perdita duratura di valore.
In tal caso, va rilevata una perdita o una svalutazione e le immobilizzazioni vanno esposte al valore recuperabile tramite il loro uso, come definito per un’impresa in condizioni di funzionamento.
Si ricorda, infine, che l’ammortamento non rappresenta un procedimento di valutazione, ma un procedimento tecnico contabile di ripartizione del costo del cespite pluriennale tra gli esercizi della sua stimata vita utile. In particolare, in base all’impostazione civilistica, confermata dai principi contabili nazionali, l’ammortamento deve essere sistematico e la quota imputata a ciascun esercizio deve riferirsi alla residua possibilità di utilizzazione del bene.
La sistematicità è definita nel piano di ammortamento, che deve essere funzionale alla residua possibilità di utilizzazione dell’immobilizzazione: da intendersi riferita non alla durata fisica, bensì alla durata economica.
Nella situazione patrimoniale al 31dicembre 2013, figurano le seguenti immobilizzazioni:
Fabbricati industriali e commerciali Attrezzature generica e attrezzatura specifica Autocarri e autovetture Macchine d’ufficio elettroniche ed elettromeccaniche Mobili e arredamento
Dalle indagini condotte è possibile esprimere un giudizio di congruità in merito ai piani sistematici di ammortamento adottati: pertanto, il valore netto contabile rappresenta il valore che, in condizioni di normale funzionamento, può ancora essere recuperato tramite l’uso.
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
157
1.4. Crediti
Questa componente patrimoniale è rappresentativa del diritto ad esigere ad una data scadenza determinate somme da clienti od altri soggetti.
In base alle indicazioni fornite dalla normativa civilistica, i crediti debbono essere valutati, in condizione di funzionamento, in base al valore di presunto realizzo.
A tal fine, punto di riferimento è il valore nominale del credito che, tuttavia, deve essere rettificato al fine di tener conto di eventuali perdite per inesigibilità o per altre cause di minor realizzo: tale rettifica è attuata in forma indiretta, attraverso lo stanziamento di un idoneo fondo svalutazione crediti.
In proposito, si ricorda che può trattarsi di perdite per situazioni di inesigibilità già manifestatesi ovvero soltanto temute o latenti.
1.4.1. Crediti classificabili nell’attivo circolante
In base all’impostazione civilistica i crediti da comprendere nell’attivo circolante sono quelli sorti come di breve durata, o comunque, da rapporti di fornitura e non in funzione di investimento finanziario, pur se talora di durata ultrannuale.
Anche questi, infatti, sono allocati nell’attivo circolante, posto che vi è l’obbligo, per ciascuna voce, di indicare gli importi esigibili oltre l’esercizio successivo.
Nel bilancio della Cooperativa al 31dicembre 2013 i crediti classificabili nell’attivo circolante sono i seguenti:
Crediti verso clienti Il conto raggruppa i saldi attivi dei crediti verso clienti alla data di chiusura dell’esercizio.
Si tratta, a ben vedere, di crediti derivanti da ricavi attinenti alla gestione caratteristica a breve termine. Essi debbono essere esposti in bilancio secondo il valore di presunto realizzo. A tale scopo, punto di riferimento è il valore nominale opportunamente rettificato tenendo conto delle perdite per inesigibilità, delle rettifiche di fatturazione e di ogni altra causa di minor realizzo.
In specie, per quanto attiene le perdite di inesigibilità, il valore nominale deve essere rettificato attraverso un fondo svalutazione appositamente stanziato, determinato a seguito di un’analisi dei singoli crediti e di ogni altro elemento di fatto esistente o previsto. Scopo del fondo è quello di fronteggiare i rischi di perdite sui crediti in bilancio: difatti, tali perdite, debbono gravare non sul conto economico degli esercizi in cui esse si manifestano con certezza, bensì sugli esercizi in cui le perdite si possono ragionevolmente prevedere.
La situazione patrimoniale della Cooperativa al 31dicembre 2013 evidenzia un importo complessivo di crediti verso clienti lordi di Euro 5.261.762.
Di seguito sono state analizzate la composizione della voce Crediti verso clienti al 31 dicembre 2013 rispetto all’esercizio precedente.
Importi Percentuale Importi PercentualeASL 4.055.084 77,07% 3.924.127 80,52% 130.957 -3,45%Comune 893.179 16,97% 681.594 13,98% 211.585 2,99%Privato 279.663 5,32% 244.956 5,03% 34.707 0,29%USL 11.018 0,21% 7.621 0,16% 3.397 0,05%Regione 22.818 0,43% 15.453 0,32% 7.365 0,12%Totale 5.261.762 100,00% 4.873.751 100,00% 388.010
Var %Var.31.12.201231.12.2013
Macroclasse
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013158
Come risulta dalla tabella, i crediti nei confronti delle Aziende Sanitarie Locali rappresentano il 77,07% dei crediti complessivi (erano l’80,52% nel 2012).
La tabella successiva riporta, invece, i crediti verso clienti esistenti alla data del 31 dicembre 2013 di ammontare superiore a Euro 15 mila (per esigenze di privacy non è stato specificato il nome del privato debitore).
Categoria Descrizione 31.12.2013 31.12.2012 Delta Delta %
ASL Lecce 2.327.840 2.051.365 276.475 13,48%
ASL Lecce 2 329.718 387.372 57.654- -14,88%
ASL Brindisi 289.941 348.158 58.217- -16,72%
ASL Foggia 265.322 181.107 84.215 46,50%
ASL Bari 235.997 209.768 26.229 12,50%
ASL Taranto 169.022 149.644 19.378 12,95%
ASL Napoli 1* 157.829 260.279 102.450- -39,36%
ASL Locri 135.253 112.928 22.325 19,77%
Comune Castrignano del Capo 83.027 40.727 42.300 103,86%
Comune Scorrano 81.903 79.811 2.092 2,62%
Comune Gagliano del Capo 64.461 64.461 - 0,00%
Comune Carmiano 59.819 42.101 17.718 42,09%
ASL Napoli 3 58.068 58.068 - 0,00%
Comune Lecce 50.257 36.473 13.784 37,79%
ASL Lecce 1 48.177 48.177 - 0,00%
Comune Castro 44.303 14.424 29.878 207,14%
Comune Scanzano Jonico 39.391 - 39.391 100,00%
Comune Brindisi 38.867 3.222 35.645 1106,20%
Comune Galatina 36.345 13.943 22.401 160,66%
Privato D. R. 33.913 33.616 297 0,88%
Comune Molfetta 31.698 31.698 - 0,00%
Comune Corsano 30.587 22.660 7.927 34,98%
Privato T. L. 28.563 26.957 1.607 5,96%
ASL Matera 24.419 44.838 20.419- -45,54%
Comune Francavilla Fontana 22.979 5.719 17.260 301,81%
Regione Calabria Dipartimento 22.818 15.453 7.365 47,66%
Comune Seclì 18.620 18.620 - 0,00%
Comune Miggiano 18.620 18.303 317 1,73%
Comune Trepuzzi 18.250 21.683 3.433- -15,83%
Privato A. R. V. 17.562 17.562 - 0,00%
Privato M.A. 16.375 10.953 5.422 49,51%
Privato R. E. C. 16.350 10.900 5.450 50,00%
Subtotale 4.816.294 4.380.990 435.304 9,94%
Totale crediti verso clienti 5.261.762 4.873.751 388.011 7,96%
91,53% 89,89%
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
159
Come risulta dalla tabella, il principale debitore della Cooperativa risulta essere la ASL di Lecce. Seguono: la ASL di Brindisi e la ASL di Foggia.
Il valore dei crediti, pari ad Euro 5.261.762 rappresenta pertanto il valore che, in condizioni di normale funzionamento, sarà riscosso, quindi il valore di presumibile realizzo.
Altri crediti Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti
Questa voce accoglie i crediti vantati dalla Cooperativa nei confronti dei soci per somme sottoscritte e non ancora versate.
Questo conto è un conto di tipo sintetico. Mentre in contabilità generale ci si limita a rilevare il credito che la Cooperativa vanta complessivamente nei confronti dei soci, nelle scritture elementari si procede ad intestare una scheda ad ogni socio rilevando, per ognuno, dati anagrafici, importi sottoscritti e importi versati. Il pagamento da parte dei soci avviene trattenendo agli stessi 52 euro dallo stipendio mensile.
Crediti per anticipi e crediti diversi In contabilità risulta iscritto un credito per Euro 67.140 concessi dalla Cooperativa.
Gli importi più consistenti riguardano:crediti per prestiti solidali agli utenti e ai soci per Euro 11.000; crediti per depositi cauzionali per Euro 44.072,12.
1.5. Disponibilità liquide
Le disponibilità liquide sono destinate ad accogliere oltre alle somme giacenti in cassa, le somme disponibili presso banche in base a contratti di deposito, nonché i saldi attivi di conti correnti bancari.
Sono compresi, quindi, quelle poste che hanno la caratteristica di costituire l’equivalente del denaro in cassa in virtù della particolare natura del debitore e della immediata esigibilità.
Nel bilancio al 31 dicembre 2013 della Cooperativa le disponibilità liquide sono costituite:
— dal saldo attivo dei conti correnti bancari, pari ad Euro 111.564,00; si tratta delle disponibilità presso la Banca Popolare Pugliese aventi il requisito di essere incassabili a pronti; — dalla cassa contanti; il conto espone il valore della giacenza di moneta esistente alla data del 31 dicembre 2013 pari a Euro 3.155,03 a cui vanno a sommarsi Euro 1.397 di assegni da incassare.
1.6. Ratei e risconti attivi
I ratei e i risconti si riferiscono a quote di costi o di proventi comuni a più esercizi.
In particolare, i risconti attivi esprimono quote di costi rilevati integralmente nell’esercizio in corso e in precedenti esercizi e rappresentano la quota parte rinviata ad uno o più esercizi successivi.
Dunque, i risconti attivi rettificano i dati della contabilità, mediante storno di costi già sostenuti ma di competenza di esercizi futuri.
Nel bilancio della Cooperativa sono presenti risconti attivi per Euro 13.667,92 relativi principalmente a risconti su fitti passivi, premi assicurativi e interessi passivi su finanziamenti.
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013160
2. Analisi delle componenti patrimoniali passive
PASSIVITA' CORRENTI 2009 2010 2011 2012 2013
Debiti bancari a breve termine 1.653.664 1.698.010 1.063.237 897.681 942.569Debiti verso fornitori 282.814 451.403 241.470 187.832 237.541Debiti tributari 98.769 174.266 102.321 260.333 582.026Altri debiti 192.553 415.528 207.965 386.038 239.504
Ratei e risconti passivi 33.568 124.440 13.221 13.315 9.007Debiti rappresentati da titoli di credito 47.324 12.717 21.891 9.819 2.136Debiti v/istituti di previdenza e sicurezza sociale 166.951 185.601 157.048 197.793 209.400
247.843 322.758 192.160 220.928 220.543Totale passività correnti 2.475.642 3.061.964 1.807.153 1.952.812 2.222.183
ATTIVITA' CORRENTI NETTE 2.488.992 2.245.888 3.955.720 3.456.427 3.396.269
PASSIVITA' A MEDIO-LUNGO TERMINEDebiti bancari a medio lungo termine 579.975 467.740 2.166.116 1.886.370 1.588.952Debiti verso altri finanziatori esig oltre esercizio successivo 29.576 15.633 - 9.568 13.129Obbligazioni - - - - -Fondo trattamento di fine rapporto 748.449 734.677 738.435 722.171 702.374Altre partite (assimilabili a patrimonio netto) - - - - -Altre passività non onerose - - - - -Fondo rischi su crediti 142.000 115.137 115.137 115.137 115.137Totale passività a medio-lungo termine 1.500.000 1.333.186 3.019.688 2.733.246 2.419.592
2.1. Debiti
Questa componente patrimoniale rappresenta le obbligazioni inerenti il pagamento di determinate somme, di solito ad una data prestabilita.
Tali obbligazioni derivano, di norma, dall’acquisto di prodotti e servizi ma includono, altresì, debiti verso il personale, debiti per imposte, per l’acquisizione di finanziamenti ed altri ancora.
I debiti non vanno confusi con i fondi per rischi ed oneri per i quali, invece, alla chiusura dell’esercizio risulta indeterminato l’ammontare o la data di sopravvenienza.
Nel bilancio della Cooperativa al 31 dicembre 2013 risultano iscritte le seguenti categorie di debiti:
Debiti a medio lungo termine Sono costituiti da debiti verso la Banca Popolare Pugliese per due finanziamenti concessi alla Cooperativa: il primo per l’acquisto della struttura Villa Maria‐Le Zagare sita in Galatina (il debito residuo ammonta ad Euro 196.144) ed il secondo per un mutuo chirografario contratto in data 25 febbraio 2011 (durata decennale) di valore residuo pari a Euro 1.281.934. Inoltre, la Cooperativa ha contratto un finanziamento con Banca Etica in data 25 gennaio 2011 (durata quinquennale) di valore residuo pari a Euro 110.874.
Debiti a breve termine Si tratta di debiti tutti esigibili entro il periodo o, al massimo, entro l’esercizio successivo: si tratta dei debiti verso fornitori; debiti verso banche; debiti verso il personale; debiti tributari; debiti verso enti previdenziali nel seguito analizzati.
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
161
2.1.1. Debiti verso fornitori
Il conto raggruppa i saldi passivi dei debiti verso fornitori alla data di chiusura dell’esercizio, pari complessivamente a Euro 173.121,49.
Si tratta di debiti derivanti dall’acquisto di beni e servizi.
La seguente tabella espone i debiti verso fornitori di ammontare superiore a Euro 10.000 alla data del 31 dicembre 2013 (per esigenze di privacy non è stato specificato il nome del creditore):
T.I. di T.I. 11.627
SubtotaleTotale vocePercentuale
P. C. srl
Saldo al 31/12/201325.40514.788
10.345
Debiti verso fornitoriT. I.S.C.A.S.C.S.
172.729,97 35,99%
62.165
A questi debiti sono assimilabili quelli relativi alle cessioni di beni ed alle prestazioni di servizi ottenuti dall’impresa ma la cui fattura non è ancora pervenuta alla Cooperativa. Si tratta, ovviamente, di debiti per “fatture da ricevere”, iscritti nella situazione patrimoniale della Cooperativa per Euro 64.810,85.
2.1.2. Altri debiti
Nella situazione patrimoniale alla data del 31dicembre 2013la voce Altri debiti è costituita principalmente dal debito verso il personale dipendente per retribuzioni pari ad Euro 233.606,66; tale debito si riferisce alle retribuzioni correnti del mese di dicembre.
2.1.3. Debiti tributari
La voce debiti tributari del bilancio è destinata ad accogliere le passività per imposte certe e determinate, quali i debiti per imposte dirette ed indirette dovute in base alle dichiarazioni, a seguito di accertamenti o contenziosi definiti, per ritenute operate come sostituto d’imposta ed in genere i tributi di qualsiasi tipo iscritti a ruolo.
In dettaglio, la voce debiti tributari nel bilancio al 31 dicembre 2013della Cooperativa è composta dai seguenti conti:
— il debito relativo alle ritenute d’acconto operate ai fini I.R.Pe.F. e addizionali comunali e regionali nel mese di dicembre dalla Cooperativa in qualità di sostituto d’imposta, sui redditi di lavoro dipendente e assimilati, di importo pari ad Euro 471.715,02; — il debito relativo alle ritenute d’acconto operate nel mese di dicembre dalla Cooperativa in qualità di sostituto d’imposta sui redditi di lavoro autonomo, di importo pari ad Euro 62.197,45; più precisamente si tratta delle ritenute d’acconto relative ai compensi dei professionisti.
2.1.4. Debiti verso enti previdenziali
I debiti verso enti previdenziali iscritti nel bilancio alla data del 31 dicembre 2013 sono relativi alle retribuzioni correnti e alle retribuzioni differite del personale (ratei di tredicesima e ferie maturate).
In contabilità, tra i debiti previdenziali, risulta iscritto il debito verso Inps per Euro 209.188,55 riguardante i contributi dovuti sulle retribuzioni correnti del mese di dicembre e i contributi sui ratei di tredicesima.
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013162
2.1.5 Ratei e risconti passivi
Mentre i ratei passivi sono quote di costi di competenza dell’esercizio in chiusura, la cui manifestazione numeraria avrà luogo nel successivo periodo amministrativo, i risconti passivi sono quote di ricavi di competenza del futuro esercizio, anche se l’operazione di gestione è stata rilevata nel corso dell’esercizio 2013.
Nel caso specifico, nel bilancio della Cooperativa al 31 dicembre 2013 sono stati rilevati solo ratei passivi per Euro 9.007,30 riferibili quasi esclusivamente a interessi passivi bancari.
2.2. Fondo Trattamento di Fine Rapporto
Tale fondo, il cui pagamento è differito al momento della cessazione del rapporto, deve corrispondere alla sommatoria delle indennità maturate da ciascun dipendente alla data di chiusura dell’esercizio.
Le indennità di anzianità devono essere determinate annualmente in conformità al disposto dell’art. 2120 C.c. e dei contratti nazionali ed integrativi in vigore alla data di bilancio per le singole fattispecie e considerando ogni forma di remunerazione avente carattere continuativo.
Al riguardo, il C.c. stabilisce che il trattamento spettante in caso di risoluzione del rapporto di lavoro si calcola sommando per ciascun anno di servizio una quota pari e comunque non superiore all’importo della retribuzione dovuta per l’anno solare stesso, divisa per 13,5. Inoltre, lo stesso trattamento (con esclusione della quota maturata nell’anno) deve essere incrementato al 31 dicembre di ogni anno con l’applicazione di un tasso costituito dall’1,5% in misura fissa e dal 75% dell’aumento dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
Nella situazione patrimoniale della Cooperativa al 31 dicembre 2013 risulta iscritto un fondo trattamento di fine rapporto di Euro 702.374,32 stanziato con riferimento ai dipendenti della Cooperativa.
2.3. Fondo per rischi e oneri
Risulta esserci un contenzioso con la Regione Puglia per il riconoscimento dell’adeguamento della retta per due strutture (Portanova e S. Francesco) gestite dalla Cooperativa. A fronte di tale rischio, il Consiglio di Amministrazione ha prudenzialmente accantonato un fondo rischi su crediti pari ad Euro 115.137. Tale fondo potrà essere rivisto a seguito dell’esito del contenzioso in corso.
3. Analisi delle componenti del patrimonio netto
Di seguito si riportano le variazioni del patrimonio netto negli ultimi 5anni.
PATRIMONIO NETTO 2009 2010 2011 2012 2013Capitale sociale 8.176 498.336 478.004 475.716 524.284Riserva per sovrapprezzo emissione azioni - - - - -Riserve legale e statutaria 402.833 403.315 403.315 403.315 403.315Altre riserve 2.441.887 2.442.962 2.090.054 2.073.646 1.929.068Utile (perdita) dell'esercizio 42.328 (352.907) (16.408) (144.578) 9.847
Totale patrimonio netto 2.895.225 2.991.706 2.954.965 2.808.099 2.866.514
4. Conclusioni
In virtù dell’analisi sopra condotta diretta alla revisione critica dei valori iscritti in contabilità, il sottoscritto ritiene di poter attribuire al patrimonio netto della Cooperativa “L’Adelfia Società Cooperativa Sociale” un valore di Euro 2.866.514.
Alessano, 15 aprile 2014
Dott. Paolo Schina
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
163
Allegati
Analisi del Conto Economico Di seguito riportiamo la riclassificazione del Conto Economico dei bilanci degli ultimi 5 anni.
CONTO ECONOMICO 2009 2010 2011 2012 2013
FATTURATO 6.835.178 6.437.181 6.472.636 6.620.923 7.366.292
COSTI OPERATIVICosti per materie prime e materiale di consumo (558.141) (579.897) (573.224) (618.269) (624.609)
Costi per godimento di beni di terzi (263.770) (284.257) (322.011) (358.856) (361.293)
Costi per servizi (1.404.262) (996.023) (900.477) (1.010.944) (1.267.959)Altri servizi - - - - -Costi per servizi (1.404.262) (996.023) (900.477) (1.010.944) (1.267.959)
Salari e stipendi (2.798.946) (3.154.640) (3.074.951) (3.111.458) (3.385.288)Accantonamento al fondo TFR (217.860) (243.126) (251.063) (247.584) (253.385)Contributi sociali (698.111) (819.692) (806.593) (814.338) (886.227)Altri oneri per il personale - (3.600) (2.000) (2.600) (1.000)Costi per il personale (3.714.916) (4.221.057) (4.134.607) (4.175.980) (4.525.901)
Ammortamenti immobilizzazioni immateriali (143.363) (144.905) (146.516) (125.073) (127.049)Ammortamento immobilizzazioni materiali (253.444) (181.487) (164.736) (170.664) (179.247)Ammortamenti e accantonamenti (396.807) (326.392) (311.252) (295.737) (306.296)
Proventi diversi di gestione - - 120 205 205Accantonamento al fondo svalutazione crediti (23.053) (22.345) - (24.368) (26.308)Oneri diversi di gestione (120.980) (135.037) (110.092) (129.499) (141.451)Altri accantonamenti (142.000) (115.137) - - -Oneri diversi di gestione (286.033) (272.519) (109.972) (153.661) (167.554)
Totale costi operativi (6.623.929) (6.680.147) (6.351.543) (6.613.448) (7.253.611)
REDDITO OPERATIVO 211.249 (242.965) 121.093 7.476 112.681
Interessi attivi su conti correnti bancari 674 323 1.184 410 21.493Altri proventi finanziari - - 459 - -Proventi finanziari 674 323 1.643 410 21.493
Oneri finanziari su scoperto bancario (134.480) (92.118) (56.112) (70.277) (68.050)Oneri finanziari su prestiti a lungo termine (30.692) (17.475) (83.032) (82.122) (55.182)Altri oneri finanziari (4.423) (671) - (64) (1.014)Oneri finanziari (169.595) (110.264) (139.144) (152.464) (124.246)Proventi (oneri) finanziari netti (168.921) (109.941) (137.501) (152.054) (102.753)
Proventi (oneri) non operativi - - - - -Proventi (oneri) straordinari - - - - -Altri proventi (oneri) non operativi - - - - -
UTILE (PERDITA) DELL'ESERCIZIO 42.328 (352.907) (16.408) (144.578) 9.929
Imposte sul reddito - - - - (82)
UTILE (PERDITA) DELL'ESERCIZIO 42.328 (352.907) (16.408) (144.578) 9.847
Sulla base del risultati degli ultimi 5 esercizi è stato ricalcolato il NOPLAT (Net Operating Profit Less Adjusted Taxes ovvero il Reddito Operativo al netto delle imposte).
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013164
CALCOLO DEL REDDITO OPERATIVO 2009 2010 2011 2012 2013Fatturato 6.835.178 6.437.181 6.472.636 6.620.923 7.366.292
Costi per materie prime e materiale di consumo (558.141) (579.897) (573.224) (618.269) (624.609)Costi per godimento di beni di terzi (263.770) (284.257) (322.011) (358.856) (361.293)Costi per servizi (1.404.262) (996.023) (900.477) (1.010.944) (1.267.959)Costi per il personale (3.714.916) (4.221.057) (4.134.607) (4.175.980) (4.525.901)Oneri diversi di gestione (286.033) (272.519) (109.972) (153.661) (167.554)
608.055 83.427 432.345 303.213 418.977
Ammortamenti immobilizzazioni immateriali (143.363) (144.905) (146.516) (125.073) (127.049)Ammortamento immobilizzazioni materiali (253.444) (181.487) (164.736) (170.664) (179.247)
Costi operativi (6.623.929) (6.680.147) (6.351.543) (6.613.448) (7.253.611)
Reddito operativo (EBIT) 211.249 (242.965) 121.093 7.476 112.681
Imposte sul reddito operativo (EBIT) - - - - (82)Variazione del fondo rischi e oneri 142.000 (26.863) - - -
REDDITO OPERATIVO 353.249 (269.828) 121.093 7.476 112.599
Il Reddito Operativo è il nome con cui viene tecnicamente chiamato il risultato economico della gestione caratteristica. Come si può notare dalla tabella suindicata, il fatturato nell’ultimo anno è cresciuto dell’11,25%; parimenti si è registrata un aumento dei costi per servizi (25,42%) e del costo del personale (8,37%). Si registra, inoltre, l’aumento degli oneri diversi di gestione (9,04%). Complessivamente, i costi operativi hanno registrato un aumento complessivo pari a Euri 640.163.
Di seguito riportiamo la riconciliazione dell’utile d’esercizio per i periodi 2009‐2013.
RICONCILIAZIONE UTILE DELL'ESERCIZIO 2009 2010 2011 2012 2013
Utile (perdita) dell'esercizio 42.328 (352.907) (16.408) (144.578) 9.847Più: Aumento (diminuzione) del fondo rischi e oneri 142.000 (26.863) - - -
Utile netto rettificato 184.328 (379.770) (16.408) (144.578) 9.847
Più: Oneri finanziari al netto delle imposte 169.595 110.264 139.144 152.464 124.246
Utile totale disponibile 353.923 (269.505) 122.736 7.886 134.093
Meno: Proventi finanziari al netto delle imposte (674) (323) (1.643) (410) (21.493)Meno: Proventi (oneri) operativi al netto delle imposte - - - - -
REDDITO OPERATIVO 353.249 (269.828) 121.093 7.476 112.599
Analisi del Capitale Circolante Netto e del Capitale Investito Operativo Di seguito procediamo al calcolo del Capitale Circolante Netto detto anche Patrimonio Circolante Netto e del Capitale Investito Operativo.
Il Patrimonio Circolante Netto (CCN) è dato dalle Attività Correnti meno le Passività Correnti. Indica la differenza tra il capitale investito nelle Attività correnti che si determinano lungo il ciclo operativo dell'azienda (cassa‐acquisti‐produzione‐vendite‐crediti‐incassi) e le Passività Correnti (cioè l'indebitamento a breve) che normalmente rappresentano il "polmone" di finanziamento esterno per sostenere il ciclo operativo. Il Capitale Circolante Netto esprime la situazione di liquidità dell'azienda, ossia la sua capacità di far fronte alle obbligazioni a breve termine attraverso flussi finanziari generati dalla gestione tipica dell'impresa. Esso, in definitiva, indica quali siano le capacità dell’impresa di far fronte a necessità impreviste e contingenti.
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
165
Il Capitale Investito Operativo indica l'ammontare dell'investimento totale necessario alla Cooperativa per lo svolgimento della sua attività. Coincide con il totale dello Stato Patrimoniale (Attivo o Passivo). Nel bilancio il Passivo indica come e dove la Cooperativa reperisce i soldi necessari alla gestione mentre l’Attivo indica come questi soldi sono impiegati.
CAPITALE INVESTITO 2009 2010 2011 2012 2013
Cassa operativa 345.548 179.864 184.434 171.440 116.116Crediti verso clienti netti 4.587.982 4.653.034 5.043.055 4.890.272 5.236.091Altri crediti 27.574 471.383 524.066 334.470 252.520Ratei e risconti attivi 3.530 3.571 11.318 13.056 13.724Attività correnti operative 4.964.634 5.307.852 5.762.873 5.409.239 5.618.452
Debiti verso fornitori (282.814) (451.403) (241.470) (187.832) (237.541)Debiti tributari (98.769) (174.266) (102.321) (260.333) (582.026)Altri debiti (192.553) (415.528) (207.965) (386.038) (239.504)Passività operative (574.135) (1.041.196) (551.756) (834.203) (1.059.071)
Capitale circolante netto 4.390.499 4.266.656 5.211.117 4.575.036 4.559.381
Immobilizzazioni finanziarie - 56.200 77.303 77.303 77.303Immobilizzazioni immateriali nette 177.265 346.315 321.048 390.693 267.217Immobilizzazioni materiali nette 1.728.967 1.676.488 1.620.581 1.616.921 1.545.317
Fondo trattamento di fine rapporto (748.449) (734.677) (738.435) (722.171) (702.374)Altre passività - - - - -Altre attività operative nette (748.449) (734.677) (738.435) (722.171) (702.374)
Capitale investito operativo 5.548.282 5.610.983 6.491.615 5.937.782 5.746.844
Come risulta dalla tabella riportata, il CCN è diminuito nell’ultimo anno di Euro 15.655.
FONTI DI FINANZIAMENTO 2009 2010 2011 2012 2013
Capitale sociale 8.176 498.336 478.004 475.716 524.284Riserve legale e statutaria 402.833 403.315 403.315 403.315 403.315Altre riserve 2.441.887 2.442.962 2.090.054 2.073.646 1.929.068Utile (perdita) dell'esercizio 42.328 (352.907) (16.408) (144.578) 9.847Patrimonio netto contabile 2.895.225 2.991.706 2.954.965 2.808.099 2.866.514Altre partite (assimilabili a patrimonio netto) - - - - -Fondi rischi e oneri 142.000 115.137 115.137 115.137 115.137
Patrimonio netto rettificato 3.037.225 3.106.843 3.070.102 2.923.236 2.981.651
Debiti bancari a breve termine 1.653.664 1.698.010 1.063.237 897.681 942.569Quota corrente debiti a medio-lungo termine 33.568 124.440 13.221 13.315 9.007Debiti rappresentati da titoli di credito 47.324 12.717 21.891 9.819 2.136Debiti v/istituti di previdenza e sicurezza sociale 166.951 185.601 157.048 197.793 209.400Debiti bancari a medio lungo termine 579.975 467.740 2.166.116 1.886.370 1.588.952Debiti verso altri finanziatori esig oltre esercizio successivo 29.576 15.633 - 9.568 13.129
Debiti onerosi 2.511.057 2.504.140 3.421.513 3.014.546 2.765.193
Totale fonti di finanziamento 5.548.282 5.610.983 6.491.615 5.937.782 5.746.844
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013166
Di seguito si riporta il calcolo del Cash Flow della Cooperativa.
FREE CASH FLOW 2009 2010 2011 2012 2013
Reddito operativo (EBIT) 211.249 (242.965) 121.093 7.476 112.681Imposte sul reddito operativo (EBIT) - - - - (82)Variazione del fondo rischi e oneri 142.000 (26.863) - - -
REDDITO OPERATIVO AL NETTO DELLE IMPOSTE 353.249 (269.828) 121.093 7.476 112.599
Ammortamenti immobilizzazioni immateriali 143.363 144.905 146.516 125.073 127.049Ammortamento immobilizzazioni materiali 253.444 181.487 164.736 170.664 179.247Ammortamenti e accantonamenti 396.807 326.392 311.252 295.737 306.296
Flusso di cassa lordo 750.055 56.564 432.345 303.213 418.896
Diminuzione (aumento) del capitale circolante netto (935.057) 123.843 (944.461) 636.081 15.655Investimenti lordi in immobilizzazioni immateriali 136.220 (313.955) (121.249) (194.718) (3.573)Investimenti lordi in immobilizzazioni materiali (264.500) (129.009) (108.829) (167.004) (107.643)Investimento lordo (1.063.337) (319.121) (1.174.538) 274.359 (95.561)Altri movimenti delle riserve (127.923) 579.295 1.069.388 (1.442.093) (1.045.768)
Free cash flow (441.204) 316.738 327.195 (864.521) (722.433)
Il Cash Flow misura l’aumento o la diminuzione dell’ammontare delle risorse liquide dell’impresa. Indica l'ammontare di liquidità "prodotta" nel corso dell'esercizio. Si ottiene per differenza tra la Posizione Finanziaria Netta del Periodo (vedi sopra) e quella dell'esercizio precedente.
Se la differenza è positiva, il valore indica la liquidità generata nell'esercizio; se è negativa, come nel caso della Cooperativa, vuol dire che non è stata generata ulteriore liquidità ma, al contrario, l'impresa ha assorbito più liquidità di quanta ne abbia potuto generare. A differenza dell’Utile d’esercizio, il Cash Flow misura il “risultato di cassa”: in altre parole, indica se in un esercizio le entrate monetarie sono state superiori alle uscite o viceversa.
Il Gross cash flow è il flusso monetario lordo. Il Free cash flow è il flusso monetario netto.
Di seguito riportiamo una serie di indici di bilancio (ratios). Trattasi di rapporti tra voci diverse del Bilancio atte a favorire una prima indicazione sulle condizioni e sulle caratteristiche di gestione dell’azienda esaminata, sull’adeguatezza del capitale, sulla rischiosità e sulla liquidità.
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
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Rendimento del Capitale Investito 2009 2010 2011 2012 2013
Costi per materiali/Fatturato 8,2% 9,0% 8,9% 9,3% 8,5%Costi per godimento di beni di terzi/Fatturato 3,9% 4,4% 5,0% 5,4% 4,9%Costi per servizi/Fatturato 20,5% 15,5% 13,9% 15,3% 17,2%Costi per il personale/Fatturato 54,3% 65,6% 63,9% 63,1% 61,4%Ammortamenti immobilizzazioni immateriali/Fatturato 2,1% 2,3% 2,3% 1,9% 1,7%Ammortamenti immobilizzazioni materiali/Fatturato 3,7% 2,8% 2,5% 2,6% 2,4%Oneri diversi di gestione/Fatturato 4,2% 4,2% 1,7% 2,3% 2,3%
Oneri operativi/Fatturato 96,9% 103,8% 98,1% 99,9% 98,5%
Reddito operativo/Fatturato 3,1% -3,8% 1,9% 0,1% 1,5%
Capitale circolante netto/Fatturato 76,2% 62,4% 81,0% 70,7% 68,9%Immobilizzazioni immateriali nette/Fatturato 3,1% 5,1% 5,0% 6,0% 4,0%Immobilizzazioni materiali nette/Fatturato 30,0% 24,5% 25,2% 25,0% 23,3%Altre attività operative, nette/Fatturato -13,0% -10,7% -11,5% -11,2% -10,6%
Fatturato/Capitale investito operativo 1,40 1,16 1,15 1,02 1,24
ROIC ante imposte (Reddito Operativo/Capitale investito operativo) 4,3% -4,4% 2,2% 0,1% 1,9%Aliquota fiscale effettiva 0,0% 0,0% 100,0% 100,0% 100,0%Rendimento del Capitale Investito netto 7,2% -4,9% 2,2% 0,1% 1,9%
Rendimento del Capitale InvestitoCapitale circolante netto/Fatturato 57,4% 67,2% 73,2% 73,9% 62,0%Immobilizzazioni immateriali nette/Fatturato 4,6% 4,1% 5,2% 5,4% 4,5%Immobilizzazioni materiali nette/Fatturato 25,2% 26,5% 25,5% 24,4% 21,5%Altre attività operative, nette/Fatturato -10,9% -11,5% -11,4% -11,0% -9,7%
Fatturato/Capitale investito operativo 1,31 1,15 1,07 1,07 1,26
Rendimento del Capitale Investito ante imposte (EBIT/Capitale investito operativo) 4,0% -4,4% 2,0% 0,1% 1,9%
Rendimento del capitale investito netto 6,8% -4,8% 2,0% 0,1% 1,9%
TASSI DI CRESCITA 2009 2010 2011 2012 2013Tasso di crescita del fatturato 18,7% -5,8% 0,6% 2,3% 11,3%Tasso di crescita degli oneri operativi 17,9% 0,8% -4,9% 4,1% 9,7%Tasso di crescita del Margine Operativo Lordo 70,4% -86,3% 418,2% -29,9% 38,2%Tasso di crescita del Reddito Operativo 48,6% -215,0% -149,8% -93,8% 1407,3%Tasso di crescita del Reddito Operativo al netto del fondo rischi su crediti 148,4% -176,4% -144,9% -93,8% 1406,2%
TASSI DI INVESTIMENTO 2009 2010 2011 2012 2013Tasso di inv. in immobilizzazioni (Inv. in immobil./Gross CF) 35,3% 228,1% 25,2% 55,1% 25,7%Tasso di investim. netto (Investim. netto/Reddito Operativo al netto delle Imposte) 148,6% -285,1% 447,0% 8794,8% 370,8%Ammortamenti/Immobil. immateriali lorde 33,7% 35,7% 30,6% 25,4% 27,9%Ammortamenti/Immobil. immateriali nette 45,2% 55,4% 43,9% 35,1% 38,6%Ammortamenti/Investimenti in immobil. immateriali -105,2% 46,2% 120,8% 64,2% 3555,6%Ammortamenti/Immobil. materiali lorde 9,0% 6,0% 5,3% 5,2% 5,3%Ammortamenti/Immobil. materiali nette 14,7% 10,7% 10,0% 10,5% 11,3%Ammortamenti/Investimenti in immobil. materiali -95,8% -140,7% -151,4% -102,2% -166,5%
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013168
FINANCING 2009 2010 2011 2012 2013Coverage (Risultato Operativo Lordo/Interessi passivi) 1,25 (2,20) 0,87 0,05 0,91Debiti/Patrimonio Netto 0,83 0,81 1,11 1,03 0,93Costo medio del debito -7,5% -4,4% -4,7% -4,7% -4,3%ROE medio (indice di redditività del Capitale proprio) 1,4% -11,5% -0,5% -4,8% 0,3%
TASSI DI ROTAZIONE 2009 2010 2011 2012 2013Tasso di rotazione dei crediti commerciali 1,7 1,4 1,3 1,3 1,5Tasso di rotazione dei debiti commerciali 6,8 4,3 4,3 7,6 8,9Periodo medio di incasso dei crediti commerciali 218 258 270 270 247Periodo medio di pagamento dei debiti commerciali 53 84 85 47 40
INDICI DI STRUTTURA 2009 2010 2011 2012 2012Indice di disponibilità 8,6 5,1 10,4 6,5 5,3Indice di liquidità 8,6 5,1 10,4 6,5 5,3
Dott. Paolo Schina
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
169
REPORT FOCUS GROUP
“Non mi sembra male quest’abitudine di mangiare in gruppo” dichiarò una seconda lumaca
e tutte le altre mossero i cornini per indicare che erano d’accordo, quell’abitudine di mangiare in gruppo era fantastica
“La mia lentezza è servita ad incontrarti, a farmi dare un nome da te, a farmi mostrare il pericolo, e ora so che devo avvertire
le mie compagne”, disse la lumaca alla tartaruga
Là dove avevano lasciato la scia, in lungo e in largo fino a scomparire vicino ai primi
alberi del bosco, crescevano appetitose foglie di dente di leone.
Luis Sepulveda, Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza, Guanda Ed.
7
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013170
In questo capitolo sono raccolte le testimonianze di tutti coloro, stakeholder
interni ed esterni, che con cortesia e grande spirito di appartenenza, hanno
accettato di partecipare ai numerosi focus group che rendono più condivise e
quindi più veritiere le informazioni, le determinazioni e gli impegni che questo
volume porta a divulgazione.
Focus group del 12/02/2014 – Testimonianza
“Cooperatives are a reminder to the international community that it is possible to pursue both
economic viability and social responsibility " (Le cooperative ricordano alla comunità
internazionale che è possibile conciliare la produttività economica con la responsabilità sociale).
Rileggendo quanto affermato nel 2012 dal Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki‐Moon
in occasione dell’anno internazionale delle Cooperative, ci si chiede quale sia stata l’influenza
della crisi economica internazionale sulle cooperative e quanto queste ultime hanno contribuito
ad ammortizzare gli effetti nocivi del rallentamento dell’economia globale.
La storia recente, italiana ma non solo, ha dimostrato come anche il mondo cooperativo abbia sofferto per la crisi economica. Ma in Italia il settore dell’economia sociale ha dimostrato, nonostante le note difficoltà, una capacità di affrontare le avversità meglio dell’economia c.d. tradizionale. Poiché i bisogni della collettività sono indipendenti dall’andamento ciclico dell’economia, e semmai aumentano nelle fasi di recessione, le Cooperative tendono quasi naturalmente a mantenere inalterata o ad accrescere la produzione e quindi l’occupazione. Comprimendo, quando necessario, i margini di profitto. Al contrario le società c.d. “profit” sono più sensibili alla ciclicità del sistema economico perché devono tutelare le risorse finanziarie impegnate più che i livelli di attività, in particolare agendo sui redditi da lavoro, riducendo il numero di occupati e scaricando i costi della crisi sulla collettività attraverso gli ammortizzatori sociali. Le Cooperative, al contrario, tendono a tutelare il lavoro dei propri soci, conservandolo anche in tempo di crisi, dato il minore legame che queste realtà imprenditoriali hanno con il mercato rispetto a molte imprese private. Ma, come ben sappiamo, il settore è quale quello della Sanità e del Welfare di cui si occupa la Cooperativa l’Adelfia, strettamente dipendente dal finanziamento pubblico ed i segnali arrivati dalle Istituzioni negli ultimi anni non sono incoraggianti. La scarsa considerazione dimostrata da molti per il settore della cooperazione risulta quantomeno preoccupante se solo si pensa che in gioco non c’è solo l’erogazione sul territorio, a costi ragionevoli, di servizi spesso fondamentali per la tenuta sociale di una comunità, ma anche e soprattutto il rischio di un’emorragia occupazionale, specialmente giovanile, di risorse capaci e preparate. Un capitale umano e sociale creato negli anni con il contributo di tutti che rischia di venire intaccato e compromesso da una crisi non solo economica, ma anche di valori, con costi potenzialmente molto alti per l’intera collettività. Il problema fondamentale delle cooperative è legato ai pagamenti delle prestazioni da parte degli enti pubblici; gli operatori del settore chiedono a gran voce, da molti anni ormai, più puntualità nei pagamenti e maggiore attenzione da parte della Pubblica Amministrazione. A fronte di tali ritardi e a costo di grandi sacrifici da parte di tutti, prima fra tutto del personale dipendente, il mondo cooperativo, quello de L’Adelfia nello specifico, registra cifre positive su crescita, occupazione e contratti di lavoro sottoscritti.
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
171
Tale migliore performance non è dovuta, come molti credono, ad una legislazione di favore o ad una più bassa pressione fiscale, ma ad uno spirito ed una “linea etica” tenuta da molte cooperative. La crisi ha reso evidente che le motivazioni sottostanti all’attività imprenditoriale sono importanti e danno luogo a comportamenti che possono rilevarsi anche molto differenti. Nello specifico, le diversità delle forme proprietarie tra cooperative e società profit fanno sì che le prime tendano a mantenere inalterata, finché possibile, la propria offerta, mentre le seconde si concentrano maggiormente sul Conto Economico. A ciò va attribuita la diversa resistenza dimostrata dalle due forme di impresa. Non stupisce, dunque, che siano in molti a credere che le Cooperative possano essere la soluzione alla crisi, se non altro come modello da imitare e di ciò dovrebbero tenere maggiormente conto le autorità di politica economica nel definire le politiche per il rilancio della crescita.
Dott. Paolo Schina
Testimonianza del Prof. Cosimo Rizzo, Componente del Comitato Etico
Avendo il piacere e l’onore di far parte del Comitato Etico della Cooperativa, sento il dovere di
scrivere delle personali considerazioni su questa interessante e particolarissima impresa sociale.
Mi piace sottolineare, innanzitutto, la piena realizzazione di quei principi e di quelle garanzie che
riguardano la persona umana in generale ed i portatori di handicap in particolare:
conoscendo l’Adelfia ed il suo modo di operare e di porsi nei confronti dei propri ospiti c’è da
essere orgogliosi di tante conquiste conseguite in difesa e a protezione di persone deboli e
bisognose che all’interno di questa organizzazione ritrovano ed esplicano la propria personalità
in libertà e spontaneità, in modo veramente esemplare per chi sia ancora schiavo dello stigma.
Spesso si ascoltano persone, evidentemente poco informate e di scarsa esperienza e conoscenza
storica e sociale, esaltare la bontà dei tempi passati e la denigrazione del presente.
Sarebbe loro sufficiente una visita alla Cooperativa l’Adelfia per comprendere la falsità delle loro
considerazioni confrontando il livello di assistenza, oggi garantito a tutti con il totale abbandono
sociale e qualche volta anche famigliare di un tempo. Si rimane felicemente colpiti dalla qualità
di sostegno e umanità offerto dall’Adelfia a persone in così grande stato di bisogno, spesso con
gravi patologie, inseriti a pieno titolo nella comunità sino a divenire autentici protagonisti nella
vita sociale
Non trascurabili altri fattori che fanno dell’Adelfia un punto di orgoglio e di sviluppo sociale,
culturale ed anche economico della nostra comunità e della Provincia in generale.
La Cooperativa garantisce il lavoro a centinaia di persone qualificate con notevoli investimenti
economici e anche in presenza di una crisi economica devastante, come quella che oggi colpisce il
nostro Paese, la Cooperativa, per le sue indiscutibili qualità, ha saputo salvaguardare il lavoro di
tutti e addirittura ha incrementato le unità lavorative per realizzare progetti pilota.
Mi ha colpito, nella politica di rispetto per la persona, la distribuzione dei servizi su tutto il
territorio provinciale, per garantire il diritto alla cittadinanza di ciascuno.
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013172
Esemplare, inoltre, appare il sostegno a tanti giovani che fuggono dai territori martoriati del
Medio Oriente e che trovano nell’Adelfia accoglienza amorevole, qualificazione professionale e
lavoro con garanzie sul piano di assoluta parità di diritti e doveri, contrattuali e societari.
Da apprezzare la continua attività culturale sia contestuale pertinente alle specifiche tematiche
della cooperativa, ma anche aperta a tutte le problematiche della odierna società.
Grazie a tale impegno è concreta la possibilità per molti ospiti di poter esplicare le proprie
inclinazioni artistiche e produttive utilizzando i diversi laboratori che la cooperativa mette loro a
disposizione per l’incremento lavorativo.
Per quanto mi riguarda non mi stancherò mai di ripetere quanto sia significativo impegnarsi per il
successo dell’Adelfia e di tutte le simili strutture nazionale che operano, con la medesima qualità,
nel campo del disagio psichico, fisico e sociale e fare in modo che questi nostri fratelli sofferenti
ricevano tutta la nostra solidarietà e possano godere di una normale vita sociale alla quale ogni
uomo, in qualsiasi momento e condizione, ha diritto.
Questo è un appello che rivolgo alle Istituzioni.
Cosimo Rizzo
Un nostro fornitore ci invia questo graditissimo riconoscimento che ci piace condividere con il
lettore.
Lettera per l’Adelfia
Il mondo è fatto di persone belle o brutte, gradevoli o sgradevoli,
simpatiche o antipatiche, buone o cattive.
Tutte sono accomunate da una forte propensione a pensare a se stessi.
Si diventa buoni solo a Natale…
L’unica lettera che abbiamo scritto quest’anno,
l’abbiamo voluta dedicare ad una persona
che si dedica tutti i giorni agli altri, come fosse sempre Natale…
Auguri a lei ed a chi le sta sempre intorno in questo,
che sicuramente le vuole un modo di bene.
Staff DUE PALME ARREDAMENTI
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
173
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013174
Focus group del 03/01/2013 condotto da Sandra Leo: “il lavoro in rete: come costruirlo”
Come nasce l’idea. L’embrione si forma sempre dall’incontro di due parti poi, in silenzio cresce, si arricchisce man mano e si sviluppa giorno dopo giorno. Da un incontro di persone, che poi è sempre un incontro di pensieri, è nata l’idea di un laboratorio di arti espressive, dapprima di pittura con il maestro Luigi Latino, poi, di poesia con la scrittrice Alessandra Corsano e poi di fotografia con il fotografo –regista Dario Melissano, gli incontri sono fissati per ogni sabato e a dire il vero nessuno di noi sa che cosa aspettarsi dal sabato successivo, perché non c’è nulla di assolutamente scontato, ci siamo noi, i nostri ospiti, e ogni sabato facce nuove o già viste. Soprattutto cresce la voglia di stare insieme.
E il gruppo cresce:
sono stati gli scout di Galatone, di Galatina, gli ospiti di “Villa Fiorile”e, questo è molto bello, tanti passanti attratti da una porta spalancata dalla quale escono note, colori e voci.
Si era partiti con un maestro di laboratorio e gruppo di ospiti ora si è giunti ad un ritrovo di amici, ognuno con il suo bagaglio di esperienze, il suo fardello di vita, il suo sogno nel cassetto e tanta voglia di urlare “io sono nel mondo , io sono con il mondo”.
“Officina ApertaMENTE” lì dove l’arte di ogni genere la fa da padrona.
Io sono “luogo dell'anima” dove fermare il tempo che scorre per ricominciare a riassaporare la lentezza ed il piacere di ascoltare.
Io sono “luogo vivo” dove condividere, tra un bicchiere di thè, una lettura e un segno lasciato su una tela, piccole grandi emozioni quotidiane. Io sono “luogo aperto” che, anche se necessariamente circoscritto da quattro pareti, un pavimento e un tetto, è aperto alla città, alle associazioni che vi operano e che vogliono dare voce alle loro iniziative, a tutti coloro
che giovani, meno giovani, di qualunque orientamento politico, religioso, sessuale e razziale abbiano qualcosa da raccontare o semplicemente voglia di ascoltare e di capire. Questo spazio dell’anima ha scelto il suo logo, che è la metafora dell’ incontro dove ogni tessera trova la sua collocazione ideale ma anche l’apertura della mente pronta ad accogliere e a farsi accogliere dall’ altro; e infine la metafora del distacco del lasciarsi con la consapevolezza di non essere piu gli stessi ma di essersi arricchiti arricchendo. Ogni tessera è un individuo, un gruppo, un’ associazione e soprattutto ogni tessera rappresenta il bisogno di unirsi per significare lo step successivo che ci proponiamo è quello di far conoscere l’iniziativa alla amministrazione comunale, informare la cittadinanza attraverso inviti lasciati a disposizione nei locali pubblici, divulgazione dell’evento tramite la web radio e in fine lancio del progetto attraverso un incontro aperto al pubblico. Un’utopia? Forse, ma… L'utopia è come l'orizzonte: cammino due passi, e si allontana di due
passi. Cammino dieci passi, e si allontana di dieci passi. L'orizzonte è irraggiungibile. E allora, a
cosa serve l'utopia? A questo: serve per continuare a camminare. (Eduardo Galeano)
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
175
Focus group del 31/12/2012. Partecipano tutti i soci che hanno collaborato alla elaborazione del
Bilancio di Previsione del 2014, sulla scorta del Conto Economico Consuntivo del 2013
distribuito, prima dell’incontro, ad ogni partecipante.
Estratto dal verbale…omissis…il Presidente illustra la bozza del Bilancio Consuntivo 2013
elaborato dal C.d.A. per il periodo dal 31/12/2012 al 31/12/2013. Invita i soci ad esprimere
riflessioni e considerazioni inerenti la crisi economica generale, le ricadute sul contesto
lavorativo della Cooperativa e sull’indotto come segnalato dai clienti‐fornitori.
Numerosi gli interventi dei soci così sintetizzabili:
a) comunicare e condividere le vicende che riguardano la Cooperativa è la sola strategia che
consente di arginare il rischio frequente in molte altre realtà della degenerazione del “problema”
“in crisi”; la valutazione del “problema” se eseguita all’esordio, può ancora trovare soluzioni,
anche se dolorose. Ma ciò attiene al Cooperativismo.
b) l’Assemblea di oggi è un momento di verifica e confronto costruttivi, momento per analizzare gli
sforzi compiuti, riconoscere gli obiettivi raggiunti e, con un’indagine storica, individuare
strumenti operativi per il fronteggiamento delle difficoltà in corso; queste modalità possono
anche prevenire e fronteggiare le criticità del 2013.
…omissis…l’assemblea ritiene fondamentale pervenire all’obiettivo del recupero dei crediti
vantati nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni…omissis…
…omissis…l’assemblea unanimamente si esprime come di seguito: la ragioneria accrediterà gli
emolumenti spettanti ad ogni socio lavoratore e ad ogni lavoratore convenzionato relativamente
al mese di dicembre; con le somme riportate nel prospetto Conto Economico distribuito,
effettuerà i versamenti INPS, IRPEF, INAIL e quant’altro dovuto allo Stato relativamente al mese
di dicembre; accantonerà le somme per i versamenti INPS relativamente al mese di gennaio. I
restanti versamenti IRPEF, INAIL e quanto altro dovuto allo Stato saranno effettuati con ratei a
cadenze mensili.
Tutti i soci, individualmente espressisi, rinunciano alla tredicesima mensilità che sarà riscossa
nei tempi e con le modalità consentite dalle entrate
Focus group del 10/02/2013 al quale partecipa il Comitato Etico, i genitori della C.S.R. “Zo è” e,
i Rappresentanti della C.G.I.L. Funzione Pubblica e i lavoratori.
Simone Longo – Rappresentante C.G.I.L. Funzione Pubblica
…omissis…il pensiero comune che incoraggia verso questa politica di “attenzione” è che nessun
lavoratore ha perduto il proprio posto di lavoro anzi, nel 2012 c’è stato un incremento di nove
assunzioni per l’avvio del Progetto “Interventi precoci sui minori portatori di patologie di
pervasività dello sviluppo”; inoltre si è registrato anche un incremento del 2% degli investimenti
per la qualificazione‐riqualificazione professionale.
I sacrifici di tutti, in un clima generalizzato di profonda crisi apparentemente priva di sbocchi,
possono garantire il diritto al lavoro coniugato al miglioramento della qualità.
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013176
Silvio Cataldi ‐ C.G.I.L. Funzione Pubblica (in riferimento alla co‐gestione con la ASL LE e
Con l’ Ambito di Lecce, del servizio domiciliare)
L’incontro con il servizio pubblico, nel doveroso riconoscimento delle rispettive competenze e nella valorizzazione dei processi di empowerment del privato sociale non profit, è servito a “riconoscersi” in grado, nella logica della sussidiarietà, di cooperare per una comunità consapevole, in grado di dotarsi di strutture sostenibili, sia dal punto di vista quantitativo (strutturale, finanziario, operativo) sia da quello qualitativo (umanizzazione della cura psichiatrica, restituzione sociale della dignità personale, recupero delle possibili abilità, solidarietà e cooperazione con l’altro).
I genitori della Comunità Socio Riabilitativa “Zo è”
La Comunità Socio Riabilitativa “Zo è” rappresenta la finalità, conosciuta e avvalorata dal Servizio pubblico fin dall’idea progettuale de L’ADELFIA, di assicurare risposte funzionali adeguate alle persone con qualità di vita gravemente compromessa da handicap fisico, intellettivo e sensoriale, con assenza o compromissione della capacità, da parte della rete parentale di riferimento, di rispondere ai bisogni reali.
Alla base si è posta la questione, riconoscendo il disagio grave, di come scegliere il percorso per la costruzione dei diritti di cittadinanza; di affrontare in concreto la sostanziale drammaticità di situazioni troppo spesso oscurate dall’incapacità di dare risposte o dalla rimozione, funzionale alla routine dell’acquisto e standardizzato, delle necessità di singole persone, con il loro gravame di inabilità, di perdita di consapevolezza, di negazione della dignità. Di come accompagnare queste persone nella riedificazione, quali soggetti di conoscenza e di cambiamento.
Dott. Panico Pasquale
La concretezza degli obiettivi e la praticabilità del progetto si sono tradotti nella realtà della Comunità Socio Riabilitativa denominata “Zo è”, riconosciuta per quello che rappresenta, una risorsa non solo per la comunità del territorio, bensì un punto di riferimento significativo che si è aperta alle esperienze più avanzate, nazionali e transnazionali. Non è casuale il partenariato con organismi sociali riabilitativi, altrettanto integrati nel sistema specifico dei contesti di riferimento, operanti in Francia ed in Olanda. Così come è significativa la persistente lista di attesa per gli inserimenti, ai quali spesso non si riesce, nel rispetto delle norme regolamentari regionali, a dare risposta.
Sul versante del riconoscimento e della legittimazione a dare seguito al percorso intrapreso, costanti conferme vengono dai servizi invianti e dalla condivisone della Comunità che riconosce la C.S.R. “Zo è” come realtà “virtuosa”, in grado di prendersi cura dei bisogni estremi, senza catene e letti di contenzione, ma costruendo con professionalità, pazientemente, percorsi di recupero, di riabilitazione, di reintegrazione di ogni persona, anche la più grave, in un mondo in qualche modo riacquisito, più decente e umanamente significativo.
In questo senso, il DSM della Asl di Lecce ha investito, proponendo inserimenti e riconoscendo la necessità dell’intervento, anche in ordine al rapporto ospite/operatore, molto spesso di 1/1 data la gravità degli utenti, che comporta necessità finanziarie non riducibili a tariffe standard teoriche, calcolate sulla base di parametri puramente centrati sulla contrattazione al ribasso. Da tale premessa non si può prescindere, a meno che non si voglia porre termine all’erogazione di un servizio che risponde a incontrovertibili Livelli Essenziali di Assistenza.
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
177
Le modalità gestionali, che sintetizzano efficacemente il quadro di riferimento, sono descritte nel Progetto di Struttura, nella proposta socio‐riabilitativa e nella elencazione delle attività interne, che definiscono nella loro completezza, la specificità della C.S.R. ZO è, assolutamente non comparabile ad una unità socio‐educativa, come avviene invece nel provvedimento Codice CIFRA: PRI/DEL/2010/00041 OGGETTO: Regolamento Regionale 18 gennaio 2007, n. 4 – art. 32.
La Giunta Regionale, nel compiere l’atto doveroso della fissazione delle tariffe, ha elaborato proposte talmente inadeguate tali da rendere impraticabile l’erogazione del servizio con gli standard qualitativi e quantitativi descritti, contrastando nei fatti la misura adottata con la gestibilità della struttura e con gli istituti contrattuali da applicare, come d’altro canto la stessa normativa regionale impone.
Ci riferiamo tra l’altro alla necessità urgente di riflettere e definire i costi derivanti da:
1. rapporto reale operatori/utenti, in forza del progetto terapeutico condiviso e contrattualizzato con il Servizio inviante;
2. qualità, strutturale e gestionale, dell’ospitalità; 3. rispetto dei C.C.N.L. applicati; 4. essenziale riconoscimento di risorse per i costi di gestione, dai quali occorre scorporare le spese
di locazione che esigono, per condizioni oggettive, un ristorno a parte, equo e rapportato alla spesa reale documentata;
5. riconoscimento e legittimazione formale delle iniziative sperimentali tendenti a porre a regime gli obiettivi della L.R. 19/2006 e del Regolamento 4/2007;
6. coerenza del Regolamento nella intrinseca struttura letterale (v. art. 57).
Focus group diretto da Maria Mazzone“ e tenutosi il 20 dicembre 2013 presso lo studio del
notaio Baldassarre “I contenuti dell’Associazione genitori e pazienti “Adelfiautismo”.
…omissis…l’Associazione l’Adelfiautismo vuole offrire trattamenti educativi ed abilitativi in
regime residenziale, semiresidenziale e ambulatoriale a bambini e adulti con diagnosi di autismo
e ritardo dello sviluppo.
L’intervento è di tipo comportamentale intensivo e, laddove possibile, precoce.
La metodologia è ABA/VB – Applied Behavior Analysis / Verbal Behavior secondo le più recenti
applicazioni delle ricerche e degli studi di B.F. Skinner, J.Michael, M.Sundberg, V.Carbone,
J.Partington.
Per ogni bambino si interviene con un curriculum individualizzato attraverso lo sviluppo di
programmi volti a favorire il raggiungimento dell’autonomia nella manifestazione di
comportamenti rilevanti e socialmente significativi. Ogni programma è costruito per la
generalizzazione nei diversi contesti sociali di vita del bambino di competenze diverse e
multidisciplinari: comunicazione e linguaggio, gioco, abilità scolastiche, adattamento alle regole,
autonomia di base, abilità motorie.
Le attività di trattamento ABA/VB sono svolte in ambienti diversi secondo programmi di
insegnamento in ambiente naturale (NET), diretto (DT), per prove dirette (DTT), insegnamento
della richiesta (MANDING), insegnamento di comunicazioni alternative e aumentative (AAC). Tali
strategie si distinguono da metodologie precedenti (tipo LOVAAS di cui costituiscono una
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013178
evoluzione e differente applicazione) per una maggiore flessibilità dei programmi e per una
maggiore efficacia nell’insegnamento delle competenze comunicativo – espressive funzionali.
Il coinvolgimento dei genitori nel processo di insegnamento delle abilità è parte integrante del
programma per l’acquisizione di competenze necessarie a promuovere il loro sviluppo e
mantenimento e perché, come ampiamente dimostrato in letteratura, i bambini con autismo o
con ritardo dello sviluppo hanno prognosi migliore se i familiari acquisiscono abilità e
conoscenze utili al fine di risolvere problemi e creare appropriate condizioni di apprendimento
per i propri figli (Dunlap e Fox, 1999).
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
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L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013180
APPENDICE
8
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
181
Questionario Fornitori
1) Conoscete la Certificazione SA 8000?
Si
No 2) Conoscete la rilevanza sociale della Certificazione SA 8000?
Si
No
Un poco
3) Siete in possesso della Certificazione SA 8000?
Si
No
4) Se non siete in possesso, avete intenzione in futuro di conseguirla?
Si
No
Non so
5) Siete in possesso di altri tipi di Certificazioni?
Si
No
6) Se si, potete indicare che tipo di Certificazione avete conseguito? … 7) Quali sono le ragioni/motivazioni che Vi hanno spinto a conseguire tale/i Certificazione/i? (è possibile
segnare più di una alternativa)
Motivi legislativi
Motivazioni di politica aziendale interna
Decisioni del top management
Ragioni di mercato
Strategie di marketing
Altro (specificare) …
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013182
8) La SA 8000 rappresenta spesso un modello di Responsabilità Sociale che crea Sistema Integrato
nelle Organizzazioni, nella gestione e controllo per la prevenzione di reati (in particolare quelli previsti dal D.Lgs231/2001), nella gestione della sicurezza, nella gestione della qualità e dell’ambiente. Schematicamente, si riportano i principi fondamentali della SA 8000. Esprimere il livello di condivisione (tra parentesi, specifiche dei principi):
a) lavoro infantile (lotta al lavoro
minorile)
Non
condivido
Condivido un
poco
Condivido
abbastanza
Condivido molto
b) lavoro obbligato (assenza di costrizioni
di alcun tipo)
Non
condivido
Condivido un
poco
Condivido
abbastanza
Condivido molto
c) salute e sicurezza (rispetto normativa)
Non
condivido
Condivido un
poco
Condivido
abbastanza
Condivido molto
d) libertà associativa (concessione e libertà
adesione ai sindacato)
Non
condivido
Condivido un
poco
Condivido
abbastanza
Condivido molto
e) discriminazione (assenza assoluta di
ogni forma o modalità)
Non
condivido
Condivido un
poco
Condivido
abbastanza
Condivido molto
f) pratiche disciplinari (riduzione)
Non
condivido
Condivido un
poco
Condivido
abbastanza
Condivido molto
L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013
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g) orario di lavoro (rispetto secondo
normativa)
Non
condivido
Condivido un
poco
Condivido
abbastanza
Condivido molto
h) retribuzione (rispetto secondo
normativa)
Non
condivido
Condivido un
poco
Condivido
abbastanza
Condivido molto
9) Sapreste indicare altre ricadute derivanti dall’applicazione della SA 8000?
Controllo/monitoraggio interno no un pò abbastanza molto
Efficacia organizzativa no un pò abbastanza molto
Clima lavorativo no un pò abbastanza molto
Soddisfazione lavorativa no un pò abbastanza molto
Performances lavorative no un pò abbastanza molto
Impegno organizzativo no un pò abbastanza molto
Pubblicizzazione esterna no un pò abbastanza molto
Qualità dei servizi no un pò abbastanza molto
Responsabilità sociale no un pò abbastanza molto
Sensibilizzazione terzi no un pò abbastanza molto
Trasparenza verso l’esterno no un pò abbastanza molto
(…) no un pò abbastanza molto
Altri commenti, annotazioni sulla certificazione SA 8000 __________________________________________________________
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NOMINATIVO DEL COMPILATORE ______________________________
SCHEDA VALUTAZIONE 1) Ritiene che il Bilancio Sociale debba essere soprattutto (apporre un numero progressivo da 1 a 3
secondo il proprio parere): uno strumento di informazione;
uno strumento di partecipazione democratica e di crescita sociale;
uno strumento utile per creare e diffondere la Cultura Cooperativistica.
2) Ritiene che sia utile: a) Privilegiare l’estensione della Cooperativa nel territorio; b) Privilegiare il radicamento della Cooperativa nel territorio.
3) Ritiene che le esternalizzazioni dei servizi debbano essere: a) Ampliate; b) Ridotte; c) Evitate.
4) Ritiene che lo 0,36% circa dei ricavi investito per la formazione del personale sia: a) Una percentuale adeguata; b) Una percentuale non adeguata; c) Una percentuale da implementare.
5) Nel nostro bilancio, il 71,13% circa dei ricavi viene utilizzato per il costo del personale. Ritiene che
tale scelta aziendale sia: a) Adeguata; b) Non adeguata.
6) Nel nostro bilancio, lo 0,78% circa riguarda i costi della Riabilitazione. Ritiene che tale scelta sia: a) Adeguata; b) Non adeguata.
7) Ritiene che gli strumenti utilizzati per la Valutazione e la Valorizzazione delle Risorse Umane
siano: a) Strumenti adeguati; b) Strumenti non adeguati; c) (eventuali commenti/suggerimenti) ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
8) Ritiene che gli strumenti utilizzati per la Valutazione della Soddisfazione dell’Utente siano: a) Strumenti adeguati; b) Strumenti non adeguati; c) (eventuali commenti/suggerimenti)
______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
9) Esprimere una valutazione globale ed eventuali suggerimenti _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Data ___/___/______ Firma leggibile del compilatore __________________________
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GLOSSARIO ESSENZIALE
Bilancio sociale: documento con il quale un'organizzazione, che sia un'impresa o un ente pubblico, o un'associazione, comunica periodicamente in modo volontario, gli esiti della sua attività, non limitandosi ai soli aspetti finanziari e contabili. Il bilancio sociale nasce dalla consapevolezza che esistono diverse categorie di persone, definiti stakeholders, che hanno un diritto riconosciuto, o interesse, a conoscere quali ricadute, o effetti, l'ente produce nei propri confronti. Una conseguenza di questo aspetto, è che l'ente, per rendere conto degli effetti del proprio operato sulle diverse categorie di persone, non può esimersi dal coinvolgerli, per individuare insieme quali siano questi effetti. Attraverso il bilancio sociale l'ente rende espliciti i risultati della sua attività, confrontandoli con gli obiettivi, dichiarati, in modo da permettere a tutti, ma in primo luogo a se stessa, di verificare se tali obiettivi siano stati raggiunti, o si renda necessario piuttosto, introdurre ulteriori interventi. Una gestione corretta, e sperimentata nel tempo, del bilancio sociale, ne fa non solo uno strumento di dialogo, ma un vero e proprio strumento di consapevolezza, e quindi di gestione. Non a caso è stato definito "lo specchio magico" (Viviani, 2001).
Customer Satisfaction: tale attività che si pone come obiettivo strategico è sostenuta da alcune tendenze evolutive del mercato. Tra le cause dell’orientamento alla soddisfazione del cliente, Busacca (1994) adduce 4 tendenze strutturali del rapporto domanda e offerta: Il progressivo incremento della pressione concorrenziale, che aumenta nelle imprese il bisogno di una vicinanza psicologica nei confronti del cliente. L’affermarsi di nuove fonti di vantaggio competitivo, connesse allo sviluppo delle risorse immateriali dell'impresa legate al valore aggiunto della marca, del prodotto, ed in generale tutte le caratteristiche che avvolgono la fisicità del prodotto/servizio. L’aumento della complessità tecnologica dei prodotti/servizi. Questa
caratteristica comune alla quasi totalità degli odierni mercati, manifesta i suoi effetti anche sui processi d’acquisto. Si rende infatti problematica per il consumatore la formulazione dei criteri di scelta chiari ed espliciti. Alla luce di questa esigenza si richiede allora una più attenta e attiva politica di servizi,che permea e avvolge il prodotto stesso ridefinendo le sue componenti intangibili a misura di ospite. Una dinamica evolutiva della domanda caratterizzata più che in passato da un consumatore alla ricerca di prodotti e servizi di qualità superiore, ed in generale un consumatore che cerca nel consumo l’integrazione di più bisogni. In estrema sintesi emerge chiaramente da questi punti come, da un punto di vista psicologico, il consumo non sia più limitato, nelle aspettative del consumatore, al solo beneficio materiale. I processi di consumo risultano allora intrisi di meccanismi di definizione di sé. Attraverso l'acquisto di un prodotto si definisce anche un'identità (Fabris, 1995). Nel momento in cui la componente del servizio diviene fondamentale, avvolge e sostiene il prodotto in tutti i processi di consumo, la misura della soddisfazione del cliente diviene un caposaldo necessario per ottenere il vantaggio competitivo. Nei contesti socio‐sanitari e assistenziali la customer satisfaction si riferisce all’analisi della soddisfazione delle attività e dei servizi da parte degli utenti, dei famigliari e/o di altri attori che ruotano intorno all’organizzazione.
ISO 14000: identifica una serie di standard internazionali relativi alla gestione ambientale delle organizzazioni. La sigla «ISO 14001» identifica uno di questi standard, che fissa i requisiti di un «sistema di gestione ambientale» di una qualsiasi organizzazione. Lo standard ISO 14001 (tradotto in italiano nella UNI EN ISO 14001:2004) è uno standard certificabile, ovvero è possibile ottenere, da un organismo di certificazione accreditato che operi entro determinate regole, attestazioni di conformità ai requisiti in essa contenuti. Certificarsi secondo la
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ISO 14001 non è obbligatorio, ma è frutto della scelta volontaria dell'azienda/organizzazione che decide di stabilire/attuare/mantenere attivo/migliorare un proprio sistema di gestione ambientale. È inoltre importante notare come la certificazione ISO 14001 non attesti una particolare prestazione ambientale, né tantomeno dimostri un particolarmente basso impatto, ma piuttosto stia a dimostrare che l'organizzazione certificata ha un sistema di gestione adeguato a tenere sotto controllo gli impatti ambientali delle proprie attività, e ne ricerchi sistematicamente il miglioramento in modo coerente, efficace e soprattutto sostenibile. Utile sottolineare ancora che la ISO 14001 non è una certificazione di prodotto.
Psychological Risk Management: processo di
valutazione e di gestione concernente il rischio di
stress lavoro correlato, recentemente introdotto
dalla normativa sulla sicurezza lavorativa.
Riguarda la valutazione dei rischi soggettivi ed
oggettivi dello stress e/o di altre psicopatologie
correlate al lavoro e alle organizzazioni. Le attività
di PRM dovrebbero anche riguardare la
prevenzione dello stress (da quella primaria a
quella terziaria). L’attività va condotta all’interno
delle organizzazioni lavorative con una certa
regolarità e con strumenti validi e attendibili.
Responsabilità Sociale: negli ultimi anni si è parlato molto di responsabilità in ambito pubblico e in ambito privato. Sono state molte le aziende e le amministrazioni pubbliche che hanno avviato programmi di responsabilità sociale. Per quanto diffusa, è ancora difficile individuare una definizione unica di responsabilità sociale e “giova osservare che nonostante la fluorescenza di studi e dibattiti nel corso dell’ultimo quarto di secolo, non esiste a tutt’oggi una definizione largamente condivisa” (S. Zamagni, 2007). La definizione di responsabilità sociale più diffusa è stata pubblicata dall’Unione Europea: “Integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali e ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate” (Libro Verde della Commissione delle Comunità Europee, 2001). Tale azione volontaria nasce come risposta alle esigenze di
innovazione delle pratiche di governo dell’impresa e del territorio: “Con la Responsabilità Sociale di Impresa si intende un modello di governance allargata, in base al quale chi governa l'impresa ha responsabilità che si estendono dall'osservanza dei doveri fiduciari nei riguardi della proprietà ad analoghi doveri fiduciari nei riguardi, in generale, di tutti gli stakeholder” (L. Sacconi, 2005)
Responsabilità sociale d'impresa (o Corporate Social Responsibility, CSR) si intende l'integrazione di preoccupazioni di natura etica all'interno della visione strategica d'impresa: è una manifestazione della volontà delle grandi, piccole e medie imprese di gestire efficacemente le problematiche d'impatto sociale ed etico al loro interno e nelle zone di attività. Si tratta di un concetto innovativo e molto discusso, espresso per la prima volta nel 1984 da Robert Edward Freeman nel suo saggio "Strategic Management: a Stakeholder Approach", Pitman, London 1984. Ma già nel 1968, in "Strutture integrate nel sistema distributivo italiano", l'economista italiano Giancarlo Pallavicini afferma che l' attività d' impresa, pur mirando al profitto, deve tenere esplicitamente presenti una serie di istanze interne ed esterne all' impresa, anche di natura socio‐economica, per la misurazione delle quali viene proposto il "metodo della scomposizione dei parametri".
Sistema di Qualità: Il rilevante compito di diffusione della cultura della qualità è stato assolto dall'Organizzazione Internazionale per le Standardizzazioni ISO che, già dal 1987, aveva adottato in tema di certificazione di un sistema di qualità, le norme conosciute con il nome ISO 29000, aggiornate nel 1994 con il nome ISO 9000, fino alle recenti versioni del 2000, del 2005 e del Novembre 2008. In ogni versione l'oggetto delle norme è stato notevolmente modificato. Nelle ultime versioni, ISO 9000:2000 e ISO 9000:2005 a cui corrispondono le ISO 9001:2000 e ISO 9001:2008, l'attenzione della norma si è infine spostata sull'efficacia e sul miglioramento continuo dei processi aziendali. Si è passati da un approccio basato sull'ispezione e sul controllo finale del prodotto, ad un approccio gestionale integrato in cui il coinvolgimento di tutto il personale, la pianificazione, la documentazione
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dell'attività e l'atteggiamento volto al miglioramento continuo, diventano i cardini del nuovo modello di gestione. La qualità diventa una vera e propria strategia competitiva parte della missione aziendale, e quindi il fine di un processo produttivo e progettuale. In Italia, il concetto di qualità come miglioramento di processo (in particolare di creazione del valore aziendale) è oggetto di studio nel corso di Ingegneria Gestionale che corrisponde a quella che nel resto del mondo viene definita come "Industrial Engineering". Il concetto di qualità è un concetto generale, ma applicabile a tutte le realtà umane, ciò che cambia è il metro di misurazione, dipendendo esso da due soggetti: chi fornisce il prodotto e chi lo commissiona e/o lo utilizza.
Standard SA 8000: In relazione al concetto di responsabilità sociale si sono sviluppati modelli di gestione aziendale innovativi, legati al tema dell’etica. La Social Accountability International (SAI), organizzazione internazionale nata nel 1997, ha emanato la norma SA 8000 per assicurare nelle aziende condizioni di lavoro che rispettino la responsabilità sociale, un approvvigionamento giusto di risorse ed un processo indipendente di controllo per la tutela dei lavoratori: lo standard SA 8000 (Social Accountability ovvero Rendicontazione Sociale) è lo standard più diffuso a livello mondiale per la responsabilità sociale di un’azienda ed è applicabile ad aziende di qualsiasi settore, per valutare il rispetto da parte delle imprese ai requisiti minimi in termini di diritti umani e sociali. In particolare, lo standard prevede otto requisiti specifici collegati ai principali diritti umani ed un requisito relativo al sistema di gestione della responsabilità sociale in azienda. Gli otto requisiti vertono su tematiche fondamentali, a livello internazionale, in materia di diritto del lavoro quali lavoro infantile, lavoro forzato, salute e sicurezza, libertà di associazione e diritto alla contrattazione collettiva, discriminazione, pratiche disciplinari, orario di lavoro, remunerazione. Nella fattispecie, la conformità ai predetti requisiti si concretizza nella certificazione rilasciata da un Organismo indipendente volta a dimostrare la conformità dell’azienda ai requisiti di responsabilità sociale della norma. Lo standard SA 8000 si caratterizza,
inoltre, per la sua flessibilità. Infatti la sua versione attuale può essere applicata dovunque, dai Paesi in via di sviluppo, ai Paesi industrializzati, nelle aziende di piccole e grandi dimensioni e negli enti del settore privato e pubblico.
Stakeholder: con tale termine si individuano i soggetti "portatori di interessi" nei confronti di un'iniziativa economica, sia essa un'azienda o un progetto. Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni, come i residenti di aree limitrofe all'azienda o gruppi di interesse locali. La definizione fu elaborata nel 1963 al Research Institute dell'università di Stanford. Il primo libro sulla teoria degli stakeholder è "Strategic Management: A Stakeholder Approach" di Edward Freeman, che diede anche la prima definizione di stakeholder, come i soggetti senza il cui supporto l'impresa non è in grado di sopravvivere (traduzione letterale). Secondo questa teoria, il processo produttivo di un'azienda generica deve soddisfare delle soglie critiche di costo, servizio e qualità che sono diverse e specifiche per ogni stakeholder. Al di sotto di una prestazione minima, il cliente cambia fornitore, manager e dipendenti si dimettono, e i processi materialmente non possono continuare. Con il tempo prevale il "filone etico". Nel 1984, insieme a William M. Evan in "A stakeholder approach on modern corporation: the kantian capitalism", si definiscono stakeholder tutti i soggetti che possono influenzare oppure che sono influenzati dall'impresa. L'impresa deve tener conto anche di quanti non hanno potere diretto su processi e profitti, ma ne subiscono le conseguenze (come un impatto ambientale negativo). Il dibattito si spinge oltre, dicendo che non solo l'impresa non deve far scendere il benessere attuale delle persone, ma deve accrescere la ricchezza generale, e tener conto anche dei portatori d'interesse "passivi" che non sono in grado di condizionarla in un secondo senso: lo stakeholder è il soggetto il cui raggiungimento degli obiettivi personali dipende dall'impresa. Da Kant riprende l'idea del regno dei fini per la quale nessun uomo può essere mezzo delle azioni di altri uomini, ma soltanto
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fine; la finalità dell'essere umano è un imperativo categorico. L'impresa è intesa come luogo di mediazione fra gli interessi talora contrastanti degli stakeholder, e camera di compensazione in cui ciascuno raggiunge i propri fini. I diritti della società prevalgono sui diritti di proprietà degli azionisti. Fra i diritti degli stakeholder primeggia il diritto alla felicità, che vincola l'impresa poiché i loro obiettivi dipendono da ciò che fa l'azienda.
Nell'interpretazione di alcuni studiosi sono comprese anche le aziende concorrenti. Fino agli anni '90 l'orientamento escludeva i concorrenti perché la modellazione non entrava in dettaglio rispetto agli stakeholder; per i concorrenti gli autori della stakeholder view consigliavano un'analisi dei punti di forza e debolezza (analisi SWOT: strength weakness opportunity and threat analysis). Gli stakeholder erano pensati come un vincolo più che un obiettivo, un vincolo ai processi che devono garantire prestazioni minime
di costo, servizio e qualità di prodotto e di processo per assicurarsi il loro supporto vitale. Rispettate quelle soglie critiche, il comportamento di clienti, manager e operatori è una costante. E segmentare una costante è inutile. Nel fare strategia diviene rilevante l'ambiente esterno in generale e non un'analisi di ogni stakeholder. L'ipotesi non vale per i concorrenti, perché le loro azioni non sono attivate solo in reazione al fatto che l'impresa viene meno a standard minimi di certe prestazioni, ma anche in maniera autonoma e proattiva. Soddisfarne le esigenze e le aspettative è difficile perché: i soggetti sono di natura differente, spesso non sono chiari ai soggetti stessi gli obiettivi, spesso questi sono contrastanti, etc. A ciò si aggiunge un ulteriore argomento economico, secondo il quale un'impresa non può sopravvivere nel lungo periodo avendo l'opinione pubblica avversa, perché a lungo termine qualunque soggetto diventa influente e vitale, ossia stakeholder, specialmente se non è stato considerato nel passato.
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