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Edizioni regionali Cure palliative . Faraone: "Situazione critica in numerose aree del Paeseper le cure domiciliari" 13 GEN - "A fronte di uno sviluppo abbastanza soddisfacente dell'assistenza residenziale (Hospice), si
deve rilevare una situazione ancora critica in numerose aree del Paese per quanto riguarda le cure
domiciliari. I pazienti assistiti e le giornate di assistenza in questo regime, pur se in aumento, sono ancora
al di sotto del fabbisogno programmato, sia per quanto riguarda le cure domiciliari 'di base' sia per quanto
riguarda le cure domiciliari 'specialistiche' effettuate sotto la responsabilit clinica del medico esperto in
cure palliative". Cos il sottosegretario alla Salute, Davide Faraone, ha risposto ieri in commissione Affari
sociali ad un in'interrogazione a prima firma Donata Lenzi (Pd) sullo stato di realizzazione della rete delle
cure palliative. "Quasi tutte le Regioni hanno formalmente istituito, con propria delibera, la Rete Regionale
delle Cure Palliative, ma solo recentemente alcune Regioni stanno provvedendo alla definizione dei
requisiti di accreditamento della Rete, vale a dire alla definizione dei rapporti organizzativi tra i diversi nodi
della Rete (ambulatorio, reparto ospedaliero, domicilio, Hospice) e degli strumenti e delle procedure che
regolano il passaggio da un nodo all'altro - ha spiegato il sottosegretario -. Le criticit messe in rilievo dai
flussi informativi sono state segnalate alle Regioni in occasione della verifica sull'effettiva erogazione dei
Livelli Essenziali di Assistenza per il 2015, ed il Ministero della salute ha inteso dare una forte sollecitazione
a rispettare gli standard nazionali. Dalla risposta delle Regioni, infatti - conclude - dipende la valutazione del
Tavolo degli adempimenti Lea ai fini dell'accertamento delle 'adempienze' o 'inadempienze'".
13/01/2017Sito Web QS - QuotidianoSanita.it
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TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 16/01/2017 59
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Edizioni regionali Mandelli (FI): "Finalmente, ma non vorrei che restino l'ennesimo libro deisogni" 13 GEN - La notizia della firma del presidente del Consiglio sul Dpcm che contiene i nuovi Lea e i nuovi
nomenclatori per la specialistica e le protesi indubbiamente una buona cosa. Se non altro per il fatto che
dopo quindici anni il Ssn ha un suo 'paniere' aggiornato che tiene in debito conto dei nuovi bisogni di salute
di una popolazione sempre pi anziana e sempre pi affetta da malattie croniche spesso multiple. Tutto
bene, quindi? Non del tutto. Il problema resta la copertura finanziaria del provvedimento sulla quale
giustamente le Regioni hanno sollevato forti dubbi, del resto avvalorati anche dal dossier elaborato in
occasione dell'esame parlamentare da parte del Servizio Bilancio del Senato. Dubbi che, vale la pena
sottolineare, riguardano molti aspetti del provvedimento: dai costi del nuovo piano vaccini all'erogazione di
dispositivi medici monouso, dall'assistenza specialistica ambulatoriale a quella protesica, fino all'assistenza
ospedaliera e alle cure palliative domiciliari. Il servizio Bilancio del Senato sottolinea poi come la relazione
tecnica al provvedimento individui risparmi senza esplicitare il procedimento e gli elementi sottostanti la
relativa stima, indicando soltanto i parametri qualitativi utilizzati. In altre parole, il rischio palese quei
risparmi restino solo sulla carta.
13/01/2017Sito Web QS - QuotidianoSanita.it
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TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 16/01/2017 60
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La " travagliata " area sanitaria nel territorio dei Nebrodi Anche a Sant ' Agata Militello autorizzata la terapia del dolore Con un trattamento farmacologico graduale previsto in ambulatorio Documento congiunto dei sindacatisulla bozza della nuova rete ospedaliera Mario Romeo SANT ' AGATA MILITELLO Nella " travagliata " area sanitaria nel territorio dei Nebrodi,
stato costituito un nuovo servizio per gli utenti che fanno capo agli ospedali di Patti e Sant ' Agata Militello.
stato pubblicato nella Gurs di ieri venerd, il decreto a firma dell ' assessore regionale alla salute
Gucciardi con il quale viene costituita in Sicilia la rete regionale per la terapia del dolore del paziente adulto
e pediatrico. Nei due principali nosocomi dell ' area nebroidea vengono autorizzati altrettanti Spoke a Patti
quello ospedaliero e a Sant ' Agata Militello quello ambulatoriale. La terapia del dolore somministrabile nei
presidi riguarda il trattamento farmacologicodeldolorenocicettivoe neuropaticopi rivalutazionee
indicazionediprocedure in regime di day service. E sulla proposta di riorganizzazione della rete ospedaliera
siciliana presentata qualche giorno addietro, i sindacati della Fp Cgil Cisl Fpl e della Uil Fpl , in un
documento congiunto a firma di Croc, Catalioto, Emanuele, De Luca, Calapai e Magr nel prendere atto
della nuova rete ospedaliera giudicandola " complessivamente migliorativa " rispetto alla bozza del mese di
novembre scorso, puntano il dito, in particolare sulla sanit nell ' area dei Nebrodi e affermano: Riteniamo
inopportuna l ' idea che si possa riunire su Barcellona-Milazzo il Dea di I Livello, unico in tutta la zona
nebroidea, territorio pressoch montano e geograficamente vasto. Il presidio ospedaliero " Barone Romeo "
di Patti, secondo la " lettura " della proposta Gucciardi, viene smantellato e declassato a mero Presidio
Ospedaliero di Base, come pure il P.O. di Sant ' Agata di Militello, facendo venir meno sia la rete dell '
Infarto che la Rete delle Nascite con serio rischio della popolazione dei Comuni Montani e disagiati 3
Cosa perdiamo l Di fatto - questa la conclusione dei sindacalisti - la nostra provincia perde il puntonascita di Patti con relativa Utin e il punto nascita di Sant ' Agata Militello, come il Presidio Ospedaliero di
Patti perder i posti di rianimazione mandando all ' aria i lavori di adeguamento delle sale operatorie, ivi
compresa la sala di emodinamica che sarebbe dovuta servire da supporto all ' emodinamica per la rete Ima
(gi presenti i locali con un vecchio Angiografo digitale).
Foto: L ' ospedale di Sant ' Agata Militello. La nostra provincia perde il punto nascita di Patti e il punto
nascita di Sant ' Agata
14/01/2017Pag. 36 Ed. Messina
diffusione:24337tiratura:38227
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TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 16/01/2017 27
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E SUCCESSO A ME... Serve il cortisone per la FIBROMIALGIA? C. R. Soffro di fibromialgia e volevo sapere se ci sono novit nelle cure e se il cortisone pu essere una valida
soluzione per ridurre il forte dolore. Pasquina - Prov. Savona La fibromialgia una malattia ancora oggi di
difficile gestione. caratterizzata infatti da sintomi che non corrispondono ad alterazioni identificabili con le
indagini cliniche e di laboratorio oggi a disposizione. Di fatto, dunque, non ci sono esami che possano
confermare la presenza della malattia. Essa viene definita da un quadro tipico che prevede un insieme di
sintomi, ma si giunge alla diagnosi anche escludendo tutte le altre malattie reumatiche che possono
assomigliare alla fibromialgia. Sintomi caratteristici sono il dolore diffuso accompagnato da stanchezza. Si
aggiungono un'alterazione della sensazione di caldo e freddo, disturbi del sonno, tachicardia, sensazione di
qualcosa che si ferma in gola o all'inizio dell'esofago, colon irritabile (alternanza di stipsi e diarrea). DEL
TUTTO CONTROINDICATO In Italia non esistono farmaci che abbiano indicazione specifica per la
fibromialgia, quindi vengono utilizzati alcuni farmaci che possono alleviarne i sintomi. Il primo gruppo
quello dei medicinali che potenziano l'attivit della serotonina, che agiscono sulla componente psichica e
innalzano la soglia del dolore, cos che venga percepito meno. In alcuni casi si hanno benefici con gli
antidolorifici miorilassanti, che per hanno controindicazioni a un uso prolungato. Il cortisone non viene mai
utilizzato, perch un forte ed efficace antinfiammatorio, ma nella fibromialgia manca la componente
infiammatoria. Inoltre gli effetti collaterali non lo rendono un farmaco da assumere senza indicazione
specifica. Neppure gli oppiacei tolgono il dolore e sono mal tollerati. Vengono utilizzati anche gli
antiepilettici, ma i risultati sono scarsi e gli effetti collaterali frequenti. S AL MOVIMENTO A oggi la terapia
migliore sembra essere quella comportamentale: prima di tutto va eliminato un eventuale sovrappeso, poi
va fatta quotidianamente attivit fisica. Praticata ogni giorno per almeno mezz'ora, in grado di stimolare la
produzione di endorfine, gli ormoni responsabili del benessere. Queste sostanze sono in grado di
contrastare i sintomi dolorosi associati alla fibromialgia. Molto utili quindi passeggiate, ginnastica dolce e
tecniche orientali come il tai-chi e lo yoga. Infine, anche le cure termali sembrano avere un effetto positivo.
p ASIA ARGENTO RISPONDE IL REUMATOLOGO II professor Rkcardo Meliconi responsabile della
Struttura semplice dipartimentale di Reumatologia dell'lstia t u t o Ortopedico Rizzoli di Bologna e _ . |
professore di Reumatologia all'Universit degli studi di
LA MINDFULNESS Anche la meditazione, con la tecnica della mindfulness, in grado di stimolare laproduzione di endorfine ed quindi utile nel trattamento della malattia. La mindfulness una forma di
meditazione che genera uno stato di consapevolezza in grado di attivare risposte biochimiche che
influenzano lo stato fisico e psichico. Non una meditazione mistica, ma permette di avere lucidit e
chiarezza di pensiero. Ha dimostrato di essere utile in associazione ai farmaci anche nel trattamento di
ansia, depressione, ipertensione, disturbi digestivi, patologie cardiovascolari, colon irritabile e cefalee.
Foto: 41 anni, un paio di anni fa ha confessato di soffrire di fibromialgia.
14/01/2017Pag. 11 N.2 - febbraio 2017
diffusione:11650tiratura:23760
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TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 16/01/2017 43
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PER PROFESSIONISTI Prepariamo cannabis da due anni A Cesena abbiamo gi 10 pazienti La farmacia Santini stata tra le prime in Italia a venderla PER PROFESSIONISTI Il primo cliente stato ilreparto di terapia del dolore dell'ospedale di Pisa di SOFIA NARDI CAPELLI rasta, camicie variopinte e musica reggae. Quando si parla di cannabis queste
sono le prime immagini che vengono in mente. Immagini ben lontane dai camici immacolati e dai
macchinari sterilizzati del laboratorio di una farmacia. Eppure proprio qui, nei laboratori al primo piano della
farmacia Santini di via Finali, dal 2015 si prepara la cannabis per uso terapeutico. IN ITALIA i farmacisti
possono prepararla gi dal 2013 - spiega il titolare Luigi Santini -, ma ancora erano fumose le modalit di
utilizzo, che sono state chiarite solo con un decreto ministeriale del 2015. Sono ancora rarissime, per, le
farmacie che in Italia la preparano e la distribuiscono: Il nostro primo cliente stato il primario del reparto
di terapia del dolore dell'ospedale di Pisa. Ci ha commissionato il farmaco e noi l'abbiamo preparato. E'
stato cos che abbiamo cominciato, ormai due anni fa. OGGI , per, c' un elemento di novit: la
possibilit di coltivare e distribuire la cannabis anche in Italia. Fino all'arrivo della nuova legge eravamo
costretti ad acquistare la cannabis in Olanda - prosegue Santini -. I prodotti arrivavano a singhiozzo e in
scarsa quantit: un vero problema, visto che, per quanto riguarda le patologie trattate con la cannabis,
molto importante mantenere la continuit. LA CANNABIS , di fatto, utilizzata per la cura del dolore
cronico e intenso, anche in caso di malattie di tipo terminale, oppure per alleviare i sintomi di malattie
degenerative quale la sclerosi multipla. Modalit di assunzione? Semplice: per via orale, per inalazione
tramite un aerosol, oppure per infusione, come una banale tisana. Tra gli impieghi c' anche la cura
dell'emicrania intensa: Ma non si pensi che ci sia un'apertura ad un utilizzo indiscriminato - precisa Santini
-. Il medico sta sempre molto attento prima di prescrivere la cannabis e in pi, trattandosi di un farmaco
relativamente nuovo, compila insieme al paziente precise tabelle per individuare eventuali effetti
collaterali. Effetti collaterali che spesso si riassumono in una eccessiva sedazione. A CESENA ne fanno
gi uso una decina di pazienti - racconta Luigi Santini -, senza contare gli ospedali che la ordinano anche
da fuori regione, visto che siamo tra le poche farmacie che trattano il farmaco. La legge che consente la
coltivazione in Italia per noi e per i pazienti rappresenta un vero sollievo: finalmente sar pi facile reperire
la materia prima e i prezzi diventeranno pi accessibili: oggi un grammo costa dai 10 euro fino a cinque
volte tanto, a seconda dei diversi tipi di estratto. TITOLARE Luigi Santini COLTURE Il laboratorio della
farmacia
I passaggiIn Italia i farmacisti possono prepararla gi dal 2013, ma ancora erano fumose le modalit di utilizzo, che
sono state chiarite solo con un decreto ministeriale del 2015. L'ultima novit riguarda la coltivazione e la
distribuzione in Italia, finora vietata
Per cosa si usaLa cannabis, di fatto, utilizzata per la cura del dolore cronico e intenso, anche in caso di malattie di tipo
terminale, oppure per alleviare i sintomi di malattie degenerative quale la sclerosi multipla. Tra gli impieghi
c' anche la cura dell'emicrania intensa
Prezzi pi bassiLa considerazione del farmacista Luigi Santini: La legge che consente la coltivazione in Italia per noi e per
i pazienti rappresenta un vero sollievo: finalmente sar pi facile reperire la materia prima e i prezzi
diventeranno pi accessibili
15/01/2017Pag. 3 Ed. Cesena
diffusione:100036tiratura:134560
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TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 16/01/2017 11
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Per cosa si usa La cannabis, di fatto, utilizzata per la cura del dolore cronico e intenso, anche in caso di malattie di tipo
terminale, oppure per alleviare i sintomi di malattie degenerative quale la sclerosi multipla. Tra gli impieghi
c' anche la cura dell'emicrania intensa
15/01/2017Pag. 3 Ed. Cesena
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TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 16/01/2017 12
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Cure palliative all' hospice Cima Verde
Ha 12 posti letto, terza struttura in Trentino. Nel 2015 seguiti mille pazienti oncologici
Erica Ferro TRENTO Non solo per i pazienti oncologici e nemmeno solamente nel fine vita. Le cure palliative possono
servire ad alleviare i sintomi di diverse malattie non curabili. Fondamentale che la continuit assistenziale,
fra professionisti e contesti di cura, sia garantita. L'attivit strutturata di cure palliative esiste in Trentino da
oltre quindici anni e si arricchita, ieri, di una nuova struttura, l'hospice Cima verde di Madonna Bianca,
che con i suoi 12 posti letto, ai quali si aggiungono i 9 di Mori e i 7 di Villa Igea, completa l'offerta
provinciale di 28 posti letto. Fino allo scorso giugno, i pazienti in carico erano poco meno di 300: 230
oncologici, 40 affetti da altre patologie, 7 bambini (a oggi 17).
L'arrivo nel 2010 della legge 38 a tutela del diritto delle persone che ne hanno la necessit, a prescindere
dall'et e dalla patologia, di ricevere adeguata terapia del dolore e di essere assistite nelle fasi avanzate
della malattia, ha cambiato le prospettive delle cure palliative in Italia e ha dato impulso a nuovi progetti di
sviluppo. In Trentino l'attivit stata organizzata con un sistema di rete articolata in diversi contesti di cura
(ospedale, hospice, rsa, domicilio) e partecipata dai professionisti interessati (circa 200 infermieri, operatori
socio sanitari, medici di medicina generale, ma anche psicologi e fisioterapisti) ai quali si aggiungono i
numerosi e indispensabili volontari (70 solamente quelli affiliati alla Fondazione Hospice Trentino onlus, che
gestir la struttura di Madonna Bianca).
L'hospice non solamente un luogo di accompagnamento all'ultima fase della vita - spiega Federica
Bresciani, coordinatrice infermieristica dell'unit operativa di cure primarie, servizio di cure palliative
domiciliari e hospice dell'ambito centro nord - ma pu anche consentire ai pazienti di riorganizzare il
domicilio oppure offrire sollievo alle famiglie di pazienti con patologie di pi lunga degenza, come la Sla.
Quando una persona pu scegliere, tuttavia, decide nella maggior parte dei casi di morire a casa: secondo i
dati del direttore generale dell'Azienda sanitaria Paolo Bordon, quasi il 60% dei pazienti oncologici presi in
carico dalla rete sceglie di farlo, una percentuale praticamente invariata dal 2011 a oggi. Dei 1001 pazienti
oncologici seguiti dalla rete nel 2015, il 58% ha ricevuto le cure a casa, il 25,5% in un hospice, il 12,4% in
ospedale, il 3,2% in rsa. Quando l'assistenza a domicilio non possibile, il malato pu continuare a vivere
la sua vita nonostante la malattia all'interno di un hospice: in quello di Madonna Bianca, inaugurato ieri
mattina a due anni di distanza dalla posa della prima pietra, pu essere assistito da 11 infermieri, 6 oss, 2
fisioterapisti e una psicologa, un medico palliativista e un coordinatore infermieristico, oltre che dai suoi
familiari e anche, nel caso, dai propri animali. All'hospice Cima verde infatti, cos ribattezzato per la vista
che da l si gode sulla cima del Bondone, tutto cerca il pi possibile di riprodurre l'atmosfera di casa: dagli
spazi a misura di famiglia con angolo morbido e cucina alle stanze con il divano letto e grandi vetrate
aperte su terrazze e spazi verdi. Fino all'anta dell'armadio che nasconde un piccolo frigo con tanto di mini-
piastra a induzione e moka per svegliarsi ogni mattina con l'aroma del caff, proprio come a casa
sottolinea il direttore Stefano Bertoldi.
Non si tratta solo di una struttura sanitaria - secondo l'assessore Luca Zeni - ma di un luogo che
rappresenta la volont della sanit di accompagnare pazienti e famiglie in un momento delicato con
dignit. Perch esiste la qualit della vita, ma non pu mancare quella della morte, anzi sono legate
rileva il sindaco Alessandro Andreatta.
A Madonna Bianca i primi pazienti arriveranno entro la fine del mese. L'hospice dell'azienda sanitaria a Villa
Igea, invece, nel 2015 ha preso in carico 153 utenti, fra i quali dieci non oncologici (soprattutto persone
affette da Sla per periodi di tregua e sollievo alla famiglia, anche ripetuti nell'anno). Ai tre hospice,
compreso quello di Mori, sar comune la lista d'attesa, anche se pazienti e famiglie possono optare per la
15/01/2017Pag. 3 Ed. Trento
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TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 16/01/2017 21
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struttura che preferiscono. Da parte loro non prevista alcuna forma di compartecipazione.
15/01/2017Pag. 3 Ed. Trento
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TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 16/01/2017 22
PROMOZIONE PER L ' HOSPICE DELL ' OSPEDALE VITTORIO EMANUELE Un centro spoke per 300 mila abitanti La rete regionale del dolore porta la data del 25 febbraio, ma il decreto assessoriale emesso il 27 dicembre
stato pubblicato nella gazzetta ufficiale di venerd. Con questo documento di organizzazione regionale, di
fatto, il centro del dolore presente all'Hospice viene promosso come centro spoke, ossia centro di
riferimento della provincia nissena. Un unico punto sanitario per 300mila residenti. Situazione ben diversa
all'ospedale Raimondi di San Cataldo dove, pur essendo presente la Terapia del dolore, non c' stata
alcuna promozione. Il riconoscimento ufficiale del nuovo centro il risultato di un lavoro di equipe tra
medici, infermieri e semplici operatori che lavorano presso lo Hospice dell'ospedale gelese diretto dal dott.
Giampaolo Alario. Il centro spoke all'interno del presidio ospedaliero assume le potenzialit di trattamento
diagnostico terapeutico garantite da un approccio ospedaliero multidisciplinare avanzato. Nelle ultime
settimane su questro fronte si mobilitata anche l'Asp nissena che ha nominato le equipe che saranno
impegnate per gli accessi venosi per gli opedali di Gela, Caltanissetta e Mussomeli. Ora c' quest'altro
tassello che si aggiunge alla rete regionale del dolore con la "promozione" a pieni voti della struttura
presente all'ospedale "Vittorio Emanuele" che diventa punto di riferimento in vista della nuova
riorganizzazione ospedaliera.Questo riconoscimento va a tutta l'equipe - ha detto il dirigente Giampaolo
Alario - ed al lavoro che stato condotto. Nel 2015 abbiamo effettuato ben 1.200 prestazioni, lo scorso
anno 1.400>. Una struttura in crescita che - sulla carta - dovr prendersi cura di circa 300mila pazienti
L.M.
Foto: ALCUNI OPERATORI DELL ' HOSPICE
15/01/2017Pag. 34 Ed. Caltanissetta
diffusione:20102tiratura:32759
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TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 16/01/2017 42
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Infermieri di famiglia: non bastano E il pronto soccorso va potenziato di MARTINA VACCA VA BENE investire sul territorio, ma non basta per risolvere il problema della
congestione degli ospedali e soprattutto attenzione a depotenziare il pronto soccorso: quando gli operatori
lavorano con ritmi massacranti, il rischio di errore aumenta. Il segretario provinciale della Fimmg
(Federaziome dei medici di famiglia), Massimo Niccolai fa una diagnosi precisa della patologia che affligge
stagionalmente l'ospedale San Jacopo e spiega a cosa, secondo la sua previsione, andremo incontro in
futuro. Il direttore della Societ della Salute Daniele Mannelli ha recentemente parlato di alcuni importanti
progetti in cantiere per potenziare i servizi sul territorio. Tra questi anche quello degli infermieri territoriali di
famiglia. Che cosa ne pensa? Esiste un servizio importante e prezioso ed quello degli infermieri
domiciliari, un servizio che dovrebbe essere incrementato. Quanto al progetto degli infermieri di famiglia,
con competenze territoriali, non credo possa aiutare n soprattutto sostituire il lavoro del medico di famiglia,
specie se assumeranno per questo incarico giovanissimi. Il nostro un lavoro fatto di esperienza e di
conoscenza dei nostri assistiti. Un altro servizio da migliorare, soprattutto nella tempistica di intervento,
quello delle cure palliative. Si parla di portare medici specialisti sul territorio per abbattere le liste d'attesa
e fornire servizi de-localizzati. I medici di famiglia conoscono benissimo il problema dei tempi d'attesa.
Quello di cui avremmo pi bisogno sarebbe poter accedere agli esami diagnostici in urgenza senza doverci
'appellare' all'amico ospedaliero di turno. Le risorse ci sono ma sono utilizzate male. In che senso? I
posti letto dell'ospedale, per esempio. Non basta dire che sono aumentati (di 30 unit), bisogna che i tempi
delle degenze non si accorcino. Spesso a noi medici di famiglia tocca curare persone che sono state
dimesse troppo rapidamente e, diciamo, a lavoro non ultimato. Potenziando il pronto soccorso non pensa
che possa crescere anche l'uso improprio del servizio? Forse, ma col tempo la situazione si
normalizzerebbe. La soluzione nella realizzazione delle Case della Salute? Questo vero solo in
misura parziale. Infatti, le Case della Salute sono come una medicina di gruppo allargata, certo pu servire
se ospiteranno qualche servizio specialistico, ma non basta. Parliamo dei Lea, i famosi livelli essenziali di
assistenza, che introdurranno una serie di esenzioni per patologie croniche e non. Quale potrebbe essere il
vantaggio immediato per i pistoiesi? Penso alla popolazione toscana in generale. Per fare un esempio, ci
sono i vaccini per la meningite, che saranno resi gratuiti per tutte le fasce d'et. Questa la risposta
adeguata a un problema che ha colpito soprattutto la nostra regione. Anche perch la vaccinazione a
tappeto l'unica risposta efficace. Da parte nostra, quello che posso dire che i medici di famiglia saranno
pronti a cogliere questa opportunit, anche calendarizzando le sedute dedicate. SCHEDAServizio civile Calendari e nomi sui siti Asl FINO al 20 gennaio, su i siti delle ex Asl di Empoli, Firenze, Pistoia e Prato dell'Ausl Toscana Centro sono
pubblicati i nominativi dei candidati per i colloqui, con il calendario indicante giorno, luogo ed orario delle
selezioni per il servizio civile. Portare documentazione allegata alla domanda.
Donazioni e trapianti La Toscana resta la regione pi generosa ANCHE il 2016 ha il segno pi in Toscana per quanto riguarda donazioni e trapianti. E la Toscana si
conferma la regione pi generosa. Lo dicono i dati del Centro Nazionale Trapianti presentati stamani a
Roma. In Toscana nel 2016 i donatori di organi sono stati 53,3 per milione di abitanti (PMP), doppi rispetto
a una media nazionale del 24,3.
Canile sanitario e rifugio La gestione a Enpa e La Spiga di Grano DAL PRIMO gennaio e per cinque anni, l'Enpa Pistoia e e la cooperativa sociale La Spiga di Grano
gestiranno insieme il canile sanitario e il rifugio, le colonie feline, il soccorso e le cure, nel tentativo di creare
un servizio moderno ed efficiente. Le due realt si sono unite e hanno vinto l'appalto del Comune.
17/01/2017Pag. 7 Ed. Pistoia Montecatini
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TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 17/01/2017 9
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Anestesia, il prof Marinangeli spiega le tecniche innovative sanit Anestesia, il prof Marinangeli spiega le tecniche innovative L'AQUILA L'ospedale dell'Aquila, il 5 gennaio scorso, stato la "voce narrante" dell'anestesia italiana
tramite la testata nazionale di sanit Starbene, che per un'ora ha aperto il telefono per parlare ai suoi lettori
della disciplina in modo semplice e diretto, sfatando molti tab. Il professore Franco Marinangeli, direttore
del reparto di Anestesia e rianimazione, nonch responsabile del servizio cure palliative e terapia del dolore
dell'Asl 1, stato infatti scelto dalla rivista per rispondere alle domande dei lettori, scandite da dubbi,
angosce spesso ingiustificate e curiosit sui trattamenti adottati in sala operatoria per "addormentare" il
paziente. Dalle varie regioni sono giunte diverse telefonate al professore, che ha illustrato l'abc delle
diverse tecniche seguite nella narcosi in sala operatoria, dalla pi "leggera" a quella pi impegnativa e gli
aspetti legati alla sicurezza del paziente, dissipando molti timori infondati. Marinangeli, fa sapere l'Asl,
responsabile scientifico nazionale del centro di formazione "Simulearn Italia", centro di simulazione delle
tecniche anestesiologiche del sindacato degli anestesisti e rianimatori Aaroiemac, a cui afferiscono circa
11.000 professionisti da tutta Italia. Si tratta di una struttura didattica , con sede a Bologna, con cui, tramite
robot, vengono insegnate le tecniche con dimostrazioni pratiche, utilizzando veri lettini di sala operatoria. La
competenza degli anestesisti-rianimatori aquilani stata recentemente riconosciuta, a livello nazionale, per
alcune tecniche anestesiologiche locoregionali utilizzate nell'ospedale del capoluogo regionale. Esperienza
e innovazione che hanno portato di recente a pubblicare un manuale-guida (unico nel suo genere in Italia)
che porta la firma dello stesso Marinangeli e del dottor Pierfrancesco Fusco.
17/01/2017Pag. 19 Ed. L'Aquila
diffusione:13886tiratura:19706
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TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 17/01/2017 14
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Salute Dossier Schiena RITROVA IL BENESSERE SENZA PRENDERE FARMACI SCARSO MOVIMENTO, POSTURE SBAGLIATE E STRESS SONO I SUOI PEGGIORI NEMICI. SCOPRICOME PROTEGGERLA CON LE TERAPIE DOLCI E GLI ESERCIZI SUGGERITI DAI NOSTRI ESPERTI Ida Macchi i pieghi di scatto, porti borse della spesa un po' troppo pesanti, ti alzi dal letto in modo brusco. Ed ecco che
il mal di schiena ti stringe in una morsa dolorosa. Un copione comune a molti italiani: secondo gli ultimi dati
del Ministero della salute, 8 persone su 10 soffrono almeno una volta nella vita di lombalgia acuta, la forma
pi diffusa di questo malessere. E non solo: negli ultimi 10 anni i casi cronici sono addirittura raddoppiati,
passando dal 10 al 20%. Molto comuni anche le cervicalgie, che bloccano il collo e la parte pi alta della
schiena: secondo l'International Association for the Study of Pain, affliggono ogni anno il 30-50% della
popolazione mondiale. E a soffrirne sono soprattutto le donne, che incorrono in questo disturbo una volta e
mezzo pi degli uomini. Il prinpale imputato: la sedentariet -a a cosa dovuto il mal di schiena? Nella
stragrande maggioranza dei casi nasce dalla sedentariet e dalle posture scorrette assunte quando si resta
per ore davanti al computer, oppure sprofondati su una poltrona a chattare con lo smartphone, o ancora in
auto, imbottigliati nel traffico a macinare stress, spiega la dottoressa Laura Bertel, specialista in terapia
fisica e riabilitazione motoria, psicologa e autrice di Dipende dalla schiena , in uscita a fine gennaio. Nel
92-93% dei casi il mal di schiena non ha una vera e propria causa e non nasconde malattie. solo la
conseguenza di un uso "cattivo" della colonna, chiarisce l'esperta. Un esempio? Se quando ti siedi tieni il
dorso incurvato in avanti invece di appoggiarlo allo schienale, come dovresti, il tratto lombare sopporta un
carico di ben 250 kg, rispetto ai 25 o ai 70 kg che premono sulle vertebre rispettivamente quando stai
sdraiata o cammini, spiega la dottoressa Lara Castagnetti, specialista in medicina fisica e riabilitativa e
osteopata all'Istituto clinico Humanitas di Milano. I rischi sono simili, soprattutto per il tratto cervicale,
quando utilizzi il cellulare: le 2-4 ore giornaliere trascorse da molti a fissare lo schermo del telefonino
costringono le prime vertebre a sostenere un carico che pu arrivare fino a 27 kg di pressione. Con effetti
che non tardano a manifestarsi: Provocano un accorciamento dei muscoli dorsali, che si trasformano in
veri e propri elastici capaci di tirare e schiacciare la colonna, danneggiandola, chiarisce la dottoressa
Bertel. Vertebre e legamenti vanno pi facilmente incontro a piccole lesioni come distorsioni o stiramenti,
mentre i dischi intervertebrali si appiattiscono e perdono la loro funzione di ammortizzatori, invecchiano
prima e diventano un'ulteriore fonte di dolore. In agguato, nel tempo, artrosi, sofferenze o protrusioni dei
dischi e maggiori probabilit di incorrere in traumi che trasformano il mal di schiena in un disturbo cronico
che pu durare per tre mesi e oltre. T ecarterapia e agopuntura aeviano il dolore acuto -ontrastare il mal di
schiena per possibile, grazie a cure mirate, capaci di ridare alla colonna nuova elasticit. Tra le pi
efficaci contro il dolore acuto c' la Tecar, terapia fisica che utilizza due placche da posizionare sulle aree
della schiena che fanno male, spiega la dottoressa Lara Castagnetti. Emettono una corrente elettrica non
percepibile che genera calore in modo da scaldare i tessuti in profondit. Migliora la circolazione, facilita la
riduzione dell'infiammazione, rilassa i muscoli contratti e, alla lunga, aiuta l'organismo a riparare i piccoli
danni subiti dalla colonna, chiarisce l'esperta. Il trattamento, per, non a carico del Servizio sanitario
nazionale e ogni seduta costa fra i 40 e i 60 . Via libera anche all'agopuntura, riconosciuta come
"antidolorifico naturale" dai ricercatori dei National Institutes of Health (Stati Uniti) in uno studio pubblicato
su Mayo Clinic Proceedings . E oggi sta prendendo piede anche una nuova tecnica, il dry-needling:
prevede l'inserzione degli aghi non sui meridiani, come per l'agopuntura tradizionale, ma dove ci sono le
contratture muscolari, a livello dei cosiddetti "trigger" point. Ma pure in questo caso le sedute non sono a
carico del Servizio sanitario nazionale e variano, a seconda dell'entit del dolore, da 1 a 10, con un costo di
circa 50 l'una. La riabilazione reuisce elait -nche le terapie riabilitative sono efficaci per rimetterti in
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TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 17/01/2017 22
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sesto: L'osteopatia, per esempio, un trattamento fisioterapico che, attraverso manipolazioni molto dolci,
punta a favorire l'allungamento dei muscoli contratti agendo come una sorta di stretching guidato,
suggerisce la dottoressa Castagnetti. Le sedute, che in genere durano 30-40 minuti con frequenza
settimanale, quindicinale o mensile, sono in numero variabile, a seconda dell'entit del problema. Non
rientrano tra le prestazioni offerte dal Sistema sanitario nazionale e costano ognuna 60-90 (per trovare
l'osteopata pi vicino a casa tua fai clic su registroosteopati-italia.com ). Sono utili anche gli esercizi di
tonificazione muscolare detti di "core stability", che migliorano la stabilit del bacino e del tratto lombare
della colonna, riducendo cos il lavoro dei muscoli dorsali. Le sedute necessarie variano da 4 a 10, costano
circa 40-60 l'una e vanno effettuate tassativamente sotto la supervisione di un fisioterapista, che propone
esercizi mirati a tonificare la muscolatura trasversa profonda dell'addome. Niente a che vedere con le
flessioni in avanti come i crunch o i classici addominali che vengono eseguiti in palestra, controproducenti e
addirittura rischiosi, puntualizza Lara Castagnetti. La ginnaica pourale previene nuovi attacchi -Per tornare
ad avere una schiena in forma fondamentale la rieducazione posturale, sottolinea la dottoressa Laura
Bertel. Permette di ritornare in sintonia con il proprio corpo e imparare quali sono le posizioni corrette che
allungano i muscoli dorsali, ridando mobilit alla colonna, chiarisce la specialista. In genere sono previste
10 sedute da 45 minuti, con un fisioterapista (ognuna costa circa 70 ). Tra i metodi pi diffusi ci sono il
Mzires ( mezieres.it ), che aiuta a usare in modo simmetrico e armonico sia la parte destra sia quella
sinistra del dorso; la Rieducazione posturale globale ( airpg. it ), basata su posizioni di stiramento
progressivo e attivo dei muscoli antigravitazionali, che hanno la funzione di mantenerti eretta e di
contrastare la forza di gravit; il Bertel ( metodobertele.it ), che favorisce l'allungamento muscolare
agendo anche sulle emozioni, insospettabilmente coinvolte nel mal di schiena: Quando si sopporta un
peso emozionale si contraggono le stesse fasce muscolari che permettono di sostenerne uno reale e si
porta sulla schiena un vero fardello che comprime i nervi, frena le articolazioni e incurva la schiena. Inoltre,
lo stress emotivo prolungato altera il pH del sangue, rendendolo acido, fattore che mette a rischio la salute
di tendini e muscoli, oltre che pericoloso per il sistema cardiocircolatorio, puntualizza la dottoressa Bertel.
La soluzione? Offrire quotidianamente dei momenti di relax a schiena e mente, a scopo preventivo,
suggerisce la dottoressa Sonia Manfredi, fisioterapista a Monza. Per riuscirci concediti un bagno oppure
una doccia calda, che facilitano il rilassamento delle contratture muscolari, seguiti da questo esercizio:
sdraiata a terra sulla schiena, con le braccia allargate e piegate in modo che formino un angolo di 90 e le
caviglie legate con una sciarpa, respira a bocca aperta, nel modo pi naturale possibile, cercando di
abbandonarti al sostegno del terreno, per 15-20 minuti. Se, mentre sei distesa, senti il tuo mento salire,
metti un libro sottile sotto la nuca. In questa posizione di totale relax i muscoli tendono a rilassarsi, la
schiena ritrova il suo allineamento naturale e anche lo stress emotivo allenta la presa, illustra Manfredi. Gli
sport per mantenere sana la colonna -'attivit fisica un ottimo strumento per mantenere in salute la
colonna, ma occorre scegliere la disciplina giusta. Lo sport ideale? Camminare, suggerisce la dottoressa
Manfredi, ma con le dovute accortezze. Indossa sempre un paio di scarpe da walking e appoggia i piedi al
terreno "a tampone": prima il tallone (in modo deciso), poi la pianta e, infine, la punta. Le braccia devono
oscillare con movimenti ampi e coordinati con quelli delle gambe, mentre busto e testa vanno tenuti eretti,
ma non rigidi, e lo sguardo puntato in avanti. Anche il tai chi, antica arte marziale cinese, un'ottima
soluzione: grazie ai suoi movimenti lenti, fluidi e ritmati, aumenta la flessibilit della colonna e tonifica senza
stress addome e muscoli dorsali, utili per sostenere la schiena. I dolori non passano? Controa denti e via -
volte, all'origine di un mal di schiena cronico, che non passa con le strategie appena illustrate, c' un
problema di malocclusione dentale o un difetto visivo. Se le due arcate dentali non battono alla perfezione,
uno dei muscoli che regolano i movimenti del- la mandibola (i masseteri) diventa "dominante" e, a causa di
un effetto a catena, pu fare indurire un solo lato della muscolatura cervicale o, addirittura, provocare uno
spostamento laterale delle prime vertebre del collo, mette in guardia Bertel. Ma non solo: Il mal di
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TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 17/01/2017 23
schiena in agguato anche se hai un difetto visivo che non viene compensato perfettamente dagli occhiali.
Cos, ti ritrovi a sporgere la testa in avanti per vedere meglio, ti pieghi per decifrare ci che stai leggendo,
ruoti il capo o addirittura tutto il corpo in modo da mettere perfettamente a fuoco, mandando in trazione
muscoli cervicali e dorsali che, troppo tesi, schiacciano la colonna. Per questo, se soffri di mal di schiena
cronico, vale la pena che ti rivolga a uno gnatologo esperto di postura. Se invece porti gli occhiali
consigliabile effettuare una visita oculistica almeno ogni due anni e verificare che la correzione delle lenti
sia perfetta, suggerisce Bertel. Da non sottovalutare, infine, il fatto che il mal di schiena possa dipendere
dal vizio del fumo, come dimostrato da un recente studio pubblicato su The Spine Journal . Anche la
colonna risente dei veleni delle sigarette, responsabili di un danno vascolare a livello di articolazioni e dischi
intervertebrali che ne facilitano la degenerazione, aprendo la strada a lombalgie e cervicalgie croniche,
conferma Castagnetti. Danni che sono 10 volte maggiori se si inizia a fumare da adolescenti perch lo
scheletro a quell'et non ha ancora raggiunto una maturit completa. CREDITO FOTOGRAIFCO LOREM
IPSUM DEINDE AGENZIA ISTOCK DISEGNI ALESSANDRA SCANDELLA
Scelte strategiche in camera da letto In passato gli esperti suggerivano materassi duri per la prevenzionedel mal di schiena, ma di recente le indicazioni sono cambiate: Meglio scegliere modelli di media durezza,
che si adattano alla forma della colonna, come quelli in memory foam, conferma la dottoressa Sonia
Manfredi, fisioterapista. Per quanto riguarda i cuscini, evita i guanciali sagomati per la cervicale: servono a
poco perch ognuno di noi ha una personale conformazione del collo. S, invece, a quelli in memory foam e
ai rubber pillow (modelli forati), con una forma a saponetta che
si adatta alla pressione della testa. Una volta a letto, cerca di dormire su un fianco o supina, perch
riposare a pancia in gi pu accorciare i muscoli dorsali e mettere in torsione quelli cervicali, aumentando la
pressione sui dischi intervertebrali. Se non riesci a dormire prona, comincia ad abituarti a stare su un fianco
appoggiando la gamba che non aderisce al materasso su un cuscino. Ultima raccomandazione: al mattino
alzati dal letto con lentezza e senza scatti. Durante la notte i dischi intervertebrali si nutrono impregnandosi
di liquidi e poi si svuotano lentamente, quando ti metti in piedi. Per questo, subito dopo esserti svegliata, la
colonna in grande tensione e corre maggiori rischi di traumi.
FISSI PER ORE LO SCHERMO DEL CELLULARE? CURVARE IL COLLO IN AVANTI CAUSA UNAPRESSIONE DI CIRCA 27 KG SULLE VERTEBRE CERVICALI.Il mal di schiena cronico nel 20% dei casiConsulta gratis il noro esperto DOTT. LAURA BERTEL specialista in terapia fisica e riabilitazionemotoria e psicologa
Tel. 02-70300159 20 gennaio, ore 10-11 Dipende dalla schiena il nuovo manuale della nostra consulente
(Mondadori, 17 )
DossierLa pozione giuaSE VUOI EVITARE LE CONTRATTURE, NO ALLE BORSE EXTRALARGE A TRACOLLA. PER LUI:
VIETATO TENERE IL PORTAFOGLI INFILATO NELLA TASCA POSTERIORE DEI PANTALONI
(DISALLINEA LA COLONNA E COMPRIME IL NERVO SCIATICO).QUANDO STAI SEDUTA...
I piedi devono essere ben appoggiati a terra e i glutei aderire alla seduta (tanto da percepire le ossa, le
tuberosit ischiatiche). Le gambe sono piegate a 90, con l'incavo dietro alle ginocchia che non tocca il
sedile; il dorso attaccato allo schienale e, se lavori al computer, braccia e gomiti vanno appoggiati alla
scrivania.
Non accomodarti sul bordo della sedia, oppure con l'osso sacro sulla seduta e la sola zona dorsale
appoggiata allo schienale. Se ti siedi sul divano non "sprofondare", con le ginocchia pi alte delle anche.
L'aiuto in pi Posiziona un cuscinetto a cuneo sotto i glutei: spinge in avanti il bacino, consentendoti diassumere automaticamente una postura che riporta in asse la schiena. anche utile utilizzare un leggio
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sulla scrivania con un'inclinazione di 15 dove appoggiare il tablet, il libro o il foglio su cui scrivi: ti d una
mano a non incurvarti.QUANDO SEI IN PIEDI...
Tieni le ginocchia leggermente flesse con le piante dei piedi ben appoggiate a terra. Ogni tanto, sposta il
peso del corpo prima su una gamba e poi sull'altra, oppure su talloni e punte.
Evita di tenere le ginocchia tese, con la pancia che spinge in avanti o il peso appoggiato su una gamba
sola.
L'aiuto in piDi tanto in tanto, riallinea la tua colonna immaginando di avere un filo attaccato al centro della testa che ti
tira verso l'alto e di lasciarti sollevare dalla sua forza: la nuca sale e la tua zona cervicale si decomprime,
mentre la colonna vertebrale riacquista la sua naturale curvatura.PER SOLLEVARE UN PESO DA
TERRA...
Piega le ginocchia come se dovessi eseguire uno squat (immagina di accomodarti su una sedia) , afferra il
peso e avvicinalo il pi possibile al corpo. Quindi, mettiti in piedi.
Non piegare la schiena per raccogliere e sollevare il peso.
L'aiuto in pi Se possibile, suddividi il peso in carichi pi piccoli, da sollevare in due volte. Inoltre, guardatiattorno e valuta se nei dintorni c' un appoggio da usare come supporto fra partenza e arrivo, in modo da
poter fare una pausa.
DAI LA COLPA DEL TUO MAL DI SCHIENA AL TEMPO? SBAGLI STRADA: UN POOL DI RICERCATORI
AUSTRALIANI HA SCOPERTO CHE NON C' RELAZIONE TRA ATTACCHI ACUTI E UMIDIT,
TEMPERATURA, PIOGGIA E DIREZIONE DEL VENTO.
T ecniche anti-doloreQuando hai mal di schiena, se possibile, evita il riposo assoluto e prolungato a letto. Uno studio pubblicato
sul New England Journal of Medicine ha dimostrato che non offre vantaggi e, anzi, indebolisce muscoli e
ossa, rendendo pi lento il recupero. Se durante la giornata senti proprio il bisogno di riposare, stenditi per
mezz'ora sul letto e usa un cuscino basso, in modo da non stressare la colonna, suggerisce la dottoressa
Sonia Manfredi, fisioterapista. Evita di sprofondarti in poltrona e non stare semisdraiata sul divano:
metteresti in tensione il dorso, peggiorando i disturbi. Via libera, invece, a una doccia calda, eseguita
indirizzando il getto dell'acqua sulla zona dolente. Inoltre, in caso di cervicalgia, puoi usare un cuscino
caldo (come quelli con i noccioli di ciliegia) da mettere sul collo, specifica Manfredi. Per ridurre il dolore
durante la notte, invece, dormi su un fianco, con le gambe piegate verso il petto e un cuscino tra le
ginocchia: allenterai la tensione dei muscoli dorsali. Quindi al mattino, ancora prima di alzarti, fai questo
esercizio dall'effetto antidolorifico: Distesa sulla schiena, piega prima una gamba e poi l'altra verso il petto,
afferrandole lateralmente al ginocchio, e mantieni la posizione per 10 secondi, con la nuca ben aderente al
piano d'appoggio, senza raggiungere la soglia del dolore, spiega Manfredi.
Ascolta il podcast sulla schiena su starbene.it/podcast/ in collaborazione con MyVoxes
17/01/2017Pag. 54 N.5 - 17 gennaio 2017
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Edizioni regionali Oppiacei . Nelle farmacie piemontesi arriva una guida al corretto uso peri pazienti La guida, curata dal gruppo EuroPain Laboratory, coordinato da Rossella Marzi, responsabile della retealgologica piemontese, mira a informare i cittadini, attraverso un linguaggio semplice e divulgativo, sulcorretto l'impiego dei farmaci oppiacei e sulla loro importanza per la gestione del dolore . Per Saitta unainiziativa "indubbiamente utile". 18 GEN - Sar disponibile dal 23 gennaio, nelle farmacie del Piemonte, la "Guida informativa all'utilizzo
degli oppiacei", a cura di EuroPain Laboratory, un gruppo di professionisti con un'esperienza
ultraventennale in algologia, coordinato dalla dottoressa Rossella Marzi, responsabile della rete algologica
piemontese. Ad annunciarlo una nota dell'assessorato regionale alla Sanit. L'obiettivo "spiegare ai
cittadini, attraverso un linguaggio semplice e divulgativo, l'importanza dell'impiego dei farmaci oppiacei per
una corretta gestione del dolore, fornendo risposte a dubbi e perplessit che continuano a sussistere circa
questa categoria di analgesici". L'iniziativa, resa possibile grazie alla collaborazione con la Regione
Piemonte, intende "superare l'oppiofobia ancora presente nella popolazione, a vantaggio di una migliore
appropriatezza terapeutica nel controllo della sofferenza". Per l'assessore alla Sanit della Regione
Piemonte, Antonio Saitta, "l'iniziativa indubbiamente utile per informare in modo corretto i cittadini sull'uso
appropriato dei farmaci oppiacei per il trattamento del dolore. La brochure realizzata va proprio in questa
direzione: uno strumento informativo di semplice consultazione, che cerca di fare chiarezza su alcune false
convinzioni sugli oppioidi - erroneamente ritenuti analgesici che danno dipendenza psicologica o indicati
solo per malati oncologici - fornendo, invece, consigli per un corretto utilizzo di medicinali sicuri e di
comprovata efficacia terapeutica".
18/01/2017Sito Web QS - QuotidianoSanita.it
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TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 19/01/2017 18
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NOVITA IN FARMACIA CANNABIS ABUSI E TERAPIE La marijuana a scopo terapeutico ora prodotta in Italia ed possibile acquistarla., con ricetta medica aprezzi molto ridotti rispetto a prima. Ma attenti: non deve diventare un farmaco 'ricreativo" Luiqi Nocenti Firenze, gennaio / chiamata "cannabis di Stato", e dai giorni scorsi ha iniziato a essere venduta nelle
farmacie italiane. Ma al bando i fraintendimenti: nulla a che vedere con la legalizzazione della marijuana. La
novit che la cannabis a scopo terapeutico (il cui uso gi regolarizzato nel nostro Paese dal 2012), sar
prodotta anche in Italia dallo stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze. FM2 il nome della
sostanza made in Italy che sar utilizzato per i prodotti a base di cannabis, e che andr progressivamente,
anche se non totalmente, a sostituire la marijuana importata dall'Olanda. Per capire cosa comporter per i
pazienti italiani questa novit, Visto ha incontrato in esclusiva Paolo Poli, presidente di Sirca, la Societ
italiana ricerca sulla cannabis (www.sirca-terapiacannabis .it) formata da medici, farmacisti e biologi che
lavorano e studiano le propriet di questa pianta come farmaco. Che cosa comporter la sostituzione della
marijuana olandese con la cannabis prodotta in Italia? Premetto che ci vorranno da uno a due anni prima
che la produzione italiana possa progressivamente sostituire la marijuana importata dall'Olanda. Il prodotto
italiano creato dalla Cra di Rovigo e dallo stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, oltre a
essere eccellente, consentir un risparmio non indifferente: in via orientativa, oggi un mese di terapia con
prodotti a base di cannabis pu costare intorno agli 80 euro. Con i prodotti farmaceutici di cannabis italiana,
il costo dovrebbe ridursi di circa un terzo. Nel concreto, i pazienti potranno recarsi in farmacia e acquistare
la cannabis legalmente? No, attenzione: prima di tutto, come prescritto dalla legge italiana, qualsiasi
farmacista si approvvigioni di cannabis terapeutica, in nessun caso pu consegnarla al paziente a
piacimento, ma solo dopo averla preparata e ripartita nelle dosi indicate dal medico. In secondo luogo,
affinch un paziente possa richiedere in farmacia un prodotto a base di cannabis terapeutica, necessaria
la ricetta del medico. Qual la differenza tra la cannabis venduta in strada dagli spacciatori e quella
venduta in farmacia? La prima differenza che, della cannabis che utilizziamo per preparare i farmaci,
conosciamo perfettamente origine, preparazione e soprattutto dosaggio, per cui sappiamo cosa ci
possiamo aspettare a livello di benefici ed effetti collaterali. Basti pensare che la cannabis a scopo
terapeutico rigorosamente coltivata in ambiente sterile e deriva da piante selezionate e geneticamente
modificate. In questi farmaci, inoltre, vengono utilizzati dosaggi conosciuti di principio attivo: si va dai 30
milligrammi fino a un massimo di 200 milligrammi al giorno di infiorescenza. Per quanto riguarda invece la
cannabis che viene acquistata per strada, non sappiamo nulla, nemmeno con cosa viene tagliata:
esistono molti diversi tipi di cannabis, che possono avere una concentrazione di principio attivo variabile,
con conseguenti diversi effetti collaterali. vero che inizialmente era contrario all'uso della cannabis nei
prodotti farmaceutici? S, vero. Ho un'esperienza medica di 40 anni e da oltre 30 mi occupo di terapia
del dolore. Per cui, quando all'inizio la cannabis fu proposta come analgesico, non ne ravvisavo particolari
propriet terapeutiche sapendo che il suo effetto non paragonabile ad alcuni oppiacei che utilizziamo in
medicina, come la morfina, l'ossicodone e il fentanile. Perch ha cambiato idea? stata la clinica a farmi
ricredere: studiando la cannabis mi sono reso conto che questa pianta poteva avere uno spazio importante
nella medicina, non tanto come antidolorifico ma per altre patologie, in particolare del sistema nervoso
centrale, nei casi di spasticit, crisi convulsive e malattie reumatiche. E non solo: anche nel caso dei
pazienti oncologici, ad esempio, risulta molto efficace per diminuire il senso di nausea provocato dai
chemioterapici o ridurre l'inappetenza causata dalle terapie antitumorali. Non c' il rischio che questi
prodotti farmaceutici a base di cannabis possano dare dipendenza? No: la somministrazione di questi
farmaci pu essere interrotta senza alcuna crisi di astyjenz; da parte del paziente. Esistono effetti
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TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 19/01/2017 16
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collaterali? Qualche paziente al massimo ci ha riferito la sensazione di sentire la testa tra le nuvole o di
leggera confusione. pericoloso guidare dopo aver assunto prodotti farmaceutici a base di cannabis"!
Non direi: il principio attivo contenuto cos basso che non inibisce la capacit di concentrazione, anche
se le direttive di legge che fanno riferimento all'uso della cannabis a scopo ludico lo sconsigliano. Basti
pensare a quanti pazienti in Italia conducono una vita normale pur assumendo ansiolitici o psicofarmaci
che, alla guida, hanno le stesse controindicazioni della cannabis. Non bisogna creare allarmismi: i prodotti
a base di cannabinoidi hanno il solo scopo di migliorare la qualit della vita dei pazienti cui vengono
somministrati, tutto qui. vero che questi prodotti a base di cannabis vengono prescritti anche a pazienti
bambini? Certamente e si rivelano molto utili nei casi di epilessia e convulsioni resistenti alle terapie
tradizionali: con l'uso della cannabis si riducono in modo significativo. Perch allora la marijuana viene
considerata pericolosa quando usata dagli adolescenti? Ci sono degli studi che hanno mostrato una
correlazione tra l'uso della cannabis durante la pubert e le malattie psichiatriche, ma a oggi non sappiamo
quale sia la causa e quale l'effetto. Inoltre, vale la pena ribadire molto bene che la cannabis usata dagli
adolescenti a scopo cosiddetto ludico quella venduta in strada, con tutti i rischi gi accennati sulla
provenienza e sulla concehtraziene di prin.. -,eipi attivi non in re1 y MILEY CYRUS
Tra di effetti collaterali, un senso di confusioneSi pu inalare o prendere in gocce Sono due le farmacie che hanno iniziato a vendere nei giorni scorsiprodotti a base di cannabis italiana: la prima stata la farmacia del Madonnone di Firenze, che ha ritirato la
canapa italiana direttamente dallo stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze. A distanza di pochi
giorni, anche la farmacia di Vicenza del dottor Luca Guizzon, titolare della rivendita Campedello, ha
cominciato a offrire prodotti a base cannabis italiana. Dottor Guizzon, quali sono le modalit di
somministrazione della cannabis? Sono diverse: il farmacista pu fornire al paziente vari prodotti che
possono poi essere utilizzate in decotti, tisane e vaporizzazioni. Esiste anche l'estratto in olio di oliva, che il
paziente pu usare in gocce, oppure l'estratto per le sigarette elettroniche. Cosa cambia nelle varie
modalit di somministrazione? Se un paziente inala un prodotto a base di cannabis, il principio attivo entra
subito in circolazione con effetto immediato, se invece lo assume attraverso un decotto, l'effetto sar pi
lento e durer pi a lungo. A ogni modalit di somministrazione corrisponde quindi uno scopo terapeutico
variabile: nel caso il prodotto sia prescritto per una persona che soffre di spasmi, probabile che vengano
date delle gocce per garantire una copertura costante; se invece questo tipo di farmaco usato per alcuni
casi di cefalea, meglio l'inalazione da parte del paziente, in modo che il principio attivo entri subito in
circolo nell'organismo. Avete gi molte richieste? S, molti ci chiedono informazioni per capire se il
farmaco a base di cannabis possa sostituire pi efficacemente altri prodotti farmaceutici. Grazie alla
cannabis prodotta in Italia, il prezzo delle terapie diminuir, per cui la domanda aumenter ancora di pi.
Vicenza. Luca Guizzon, 28 anni, titolare della farmacia Campedello.
Foto: leyCy. Ostenti terdam da). Mil is, 24 ani a uno spii palco. Ne( jina a sjnis sopra, Pier Luigi farmacista
dil Firenze, con una collaboratrice, mostra i primi prodotti a base di cannabis italiana; sotto, il dottor Paolo
Poli, presidente della Societ italiana ricerca cannabi*
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