estate 2013 – il viaggio di pdr e rdr nelle repubbliche ... · camping 123 è eccellente, immerso...
Post on 12-Oct-2020
0 Views
Preview:
TRANSCRIPT
1
Estate 2013 – il viaggio di PDR e RDR nelle Repubbliche Baltiche
4.8 Albinia - Gemona del Friuli / Km 570 Anche quest’anno si parte dal mitico “Campeggio Acapulco” dopo circa cinque settimane di
stanzialismo estivo; a turno ci siamo stati tutti, noi quattro e qualche aggiunta “spot” durante i w/e.
Si parte di buon’ora com’è mio costume ma mai come quest’anno ho bisogno di recuperare energie
e più di raggiugere il tranquillo approdo del “Camping ai Pioppi” non riesco a fare; mi spiace per gli
amici veneti, che avrei incontrato con piacere, ma sarebbe stato duro aggiungere altri 100 Km circa
alla tappa di domani; non mancherà occasione, Guido, e i taralli che porterò saranno certamente
migliori di quelli che ho preso e che sgranocchieremo io e Renato strada facendo...
5.8 Gemona del Friuli - Katowice (PL) / Km 812 Collezioniamo vignette con questa tappa; quella settimanale austriaca (che bisseremo al ritorno) e
quella mensile della Rep. Ceca (per motivi meramente economici visto che siamo certi che la
useremo anche al ritorno); l’attraversamento della Cechia e della Polonia sono un’esperienza
devastante, la peggiore in 35 anni di guida.
Le strade della Cechia sono tenute malissimo: l’autostrada dopo Brno è un susseguirsi di giunti
autostradali assai maltenuti e di toppe di asfalto, le statali in ingresso in Polonia da incubo: i solchi
longitudinali lasciati dai TIR, nei pressi di Chestokowa, sono delle vere e proprie trappole, come
documenta la foto fatta dal navigatore che mi siede accanto; per non parlare dell’indisciplina dei
guidatori polacchi che ci porteremo fino al confine con la
Lituania; sembra di stare in un altro continente!
La sosta notturna è invece una esperienza positivissima; il
Camping 123 è eccellente, immerso nel verde seppure in
mezzo ai palazzoni ella periferia di Katowice,
ottimamente tenuto, con prezzi assai modici; in due
abbiamo speso 50,85 Zlt, meno di 12 euro.
6.8 Katowice - Seirijai (LT) / Km 632 Avrei voluto raggiungere a capitale Lituana ma non è
possibile; la strada (anche la carissima autostrada Ceca
dopo Brno) è in pessime condizioni, il traffico intensissimo e caotico intorno a Varsavia e l’ora in
più di fuso orario mi fanno desistere; me ne rendo conto già in tarda mattinata ed è anche per questo
che prolunghiamo la sosta pranzo concedendoci un piatto cucinato in uno dei tanti punti ristoro
presenti sulla strada: ottimo e abbondante. L’avvicinarsi della frontiera dell’ex stato sovietico mi
angustia non poco al pensiero di controlli approfonditi e chissà cos’altro; invece è una delusione
totale; il posto di frontiera è deserto, le strutture, oramai fatiscenti, in preda a rovi e sterpaglie:
meglio così, un tot di burocrazia in meno; verso sera cerchiamo un camping lungo la direttrice di
Vilnus e con un po’ di fatica lo troviamo: le piazzole caravan sono nel bosco, lontane dai servizi e
completamente isolate: un contesto bellissimo ed affascinante quanto poco utile nell’uso pratico.
Unico compagno di approdo un motociclista solitario in tenda in sella ad una Moto Guzzi California
1000 customizzata: buon viaggio amico mio!
Il prezzo non è dei più popolari, 15 euro, ma dobbiamo adeguarci.
7.8 Seirijai - Vilnius / Km 144 Sono dovuti venire ad aprire il cancello per farci uscire poco dopo le 8.00, abbiamo fretta. La strada
corre liscia (si fa per dire ☺) sotto le ruote, i camion che ci tampinano da vicino ci invitano spesso a
tenere un buon passo; Vilnius ci attende.
Il City Camp è un pratone in periferia vicino la torre delle telecomunicazioni; i servizi igienici,
puliti e razionali, sono allocati in alcuni container gialli, la sorveglianza affidata ad un ragazzo che
fa da custode oltre che receptionist, unico roulottista oltre noi nella struttura (a sera arriveranno due
Manto stradale
2
Centro dell'Europa
Castello Trakai
Solifer danesi); sistemiamo il campo e ci fiondiamo in città; bella è bella, solo un gran contrasto fra
il desiderio d’Europa, proprio dei grandi centri e la estrema povertà e degrado delle campagne e
periferia cittadina.
Scivoliamo stancamente (perché siamo disfatti dal lungo
viaggio di trasferimento) lungo Didzioji Gatve fino a
raggiungere da un lato la Porta dell’Aurora, dall’altro la
immensa piazza della Cattedrale la quale merita molto più
per l’impatto che dona all’esterno che non per la bellezza
del proprio interno.
Prendiamo
confidenza con i
prezzi dei prodotti
alimentari e dei
ristoranti (per il gasolio, lasciata l’Austria, ci siamo
attestati intorno ai 1.30 €/litro) e decidiamo che, per
quanto la spesa sia a buon mercato (anzi ottimo),
pranzeremo sempre fuori alternando ai ristoranti i pub
visto che con meno di 20 € si pranza in due con
abbondanza, bibite comprese.
Passeggiata di rito al Museo dell’Ambra (nella
esposizione
storica, meno
battuta dai
turisti, i prezzi
sono alla nostra
portata e gli
oggetti
veramente di
ottima fattura
ed eleganza) e
poi su al Castello da dove si gode di una bellissima vista
della città (ma per salire e scendere dalla collina prenderemo la funicolare…), rientro in
campeggio, soddisfatti della giornata.
8.8 Trakai Kaunas – Km 386 Dopo la tappa al Nord dell’Europa due estati fa e il passaggio al Circolo Polare Artico, non poteva
certamente mancare la sosta nel punto che, geograficamente parlando, segna secondo le ultime
misurazioni, il
Centro
dell’Europa:
situato poco
fuori Vilnius,
nel villaggio di
Purnuškės,
corrispondente
alle coordinate
54°54′N
25°19′E; il
centro informazioni è chiuso e quindi dopo una rapida ricognizione verso l’obelisco che in tempi
recenti gli Estoni hanno eretto per simboleggiare l’evento, decidiamo di andar subito a Trakai.
Porta dell'Aurora
Cattedrale
Castello
3
Notebook ante litteram
Vilniaus Gatve
Beata vergine
Palazzo Reale
Il Castello si rivela una piacevole sorpresa: è una località abbastanza costruita a misura di
turista/visitatore, pertanto risulta accogliente e ordinata;
problemi di parcheggio non ce ne sono: i residenti offrono
la propria aia ai veicoli dei turisti per una somma ridicola
(7 ltl al giorno) e noi siamo ben contenti di contribuire a
far girare l’economia locale (più che altro non mi va di
stare con l’ansia del parchimetro a tempo prepagato).
Restaurato in tempi recenti con tecniche e materiali
dell’epoca, è molto ben tenuto e suggestivo; l’atmosfera è
resa ancor più interessante dalla presenza, nelle acque
circostanti il maniero, dei campionati mondiali giovanili
di canottaggio; facciamo uno spuntino con dei rustici
imbottiti di carne di maiale hand made da una contadina e decidiamo di saltare il pranzo; faremo
merenda a Kaunas.
Lasciamo l’auto nel multipiano del centro commerciale sul lungofiume, di fronte al palazzetto dello
Sport che ospita la locale squadra di basket dello Zalgiris; Renato vuole comprare una divisa al
fratello nello store ufficiale della squadra che è ancora chiuso; pranziamo in una ottima tavola calda
per aspettare l’orario di riapertura pomeridiano.
Dopo lo shopping ci spostiamo a piedi nella città vecchia;
su Laisves Aleja notiamo i curiosi cestini gettacarte posti
ai due lati del viale a livello del terreno, di modo che non
si vedano antiestetici raccoglitori a guastare il grazioso
contesto; la città comincerà ad animarsi solo al tramonto
e noi ci adeguiamo, aspettando il calare del sole
spaparanzati nelle poltroncine in vimini di uno dei tanti
caffè di Vilniaus Gatve per poi riprendere la strada del
ritorno.
9.8 Vilnius – Km 15 Stanotte non abbiamo chiuso occhio e ci è andata di lusso: per una mezz’ora, dalle 2.50 alle 3.15
una violenta tempesta di acqua e grandine ci ha fatto temere il peggio; il caravanstore ben montato e
la robustezza della caravan hanno risposto all’occorrenza.
Ci alziamo con calma, Renato ha evidente bisogno di riposare, e ci rituffiamo in centro nella zona
della chiesa di Sant’Anna; ci concediamo una passeggiata
su per i bastioni in compagnia di un gruppo di americani
della east coast e visitiamo in rispettoso raccoglimento la
Cappella della Beata Vergine; il Palazzo Reale è stato
restaurato e riaperto da poco e scopriamo che la storia,
quella con la S
maiuscola,
riunisce i
destini delle
nazioni a tutte
le latitudini:
Borboni, Sforza, Vasa (svedesi), è tutto un intrecciarsi di
matrimoni e accordi interessati per estendere il proprio
predominio su terre lontane; quello che anche colpisce è
che tutta la struttura è ottimamente usufruibile anche da
parte dei diversamente abili.
4
Cicogna
Camping Kure - Tartu
Fontana degli innamorati
Simboli sovietici
Pranzo in uno dei migliori ristoranti (Sue’s Indian Raja - indiano) della città, più caro del solito (35
ero in due); la città nuova non è nulla di che: simpatico il lungomare dove si tengono i campionati
europei di beach volley under 20.
Cena italiana (pasta e insalata) e smontiamo; domattina presto si parte per la regione dei 7 laghi,
clima permettendo.
10.8 Vilnius Tartu (LV) – Km 638 Appunto, clima permettendo: il previsto giro ai sette laghi è rimandato per sempre; durante la notte,
ma anche ora, in partenza, diluvia di brutto; andremo a Tartu, in Lettonia, per la strada più veloce,
via Riga: sono sempre circa 550 Km da macinare per strade che non sono il massimo.
Com’è mia consuetudine mi guardo in giro e ci fermiamo a fotografare un nido di cicogna su di un
palo della luce; siamo fortunati, c’è la padrona di casa; ne vedremo infatti molti altri, ma sempre
senza ospiti.
Passiamo comunque per Sangaste dove compriamo
dell’ottimo pane di segale, ma il paese non offre altro e
decidiamo comunque di tirare fino a Tartu; deviamo per
Cesis, troviamo uno stallo sufficiente da parcheggiare il
trenino e decidiamo di fare un giro in centro: ci va di
lusso perché nel castello è in corso una simpatica
ricostruzione di una giornata medievale; la cittadina, a
dispetto delle descrizioni della LP, non è granché; c’è
ancora molto da fare per restaurare come si deve le
facciate delle vecchie abitazioni.
Il camping di Tartu (Kure Turismitalu) non è semplice da trovare, fuori paese sulla strada verso
Tallin (il nostro affidabile ma vetusto Garmin SP510DL non è più aggiornabile e non ha la
cartografia dettagliata della zona), è un agriturismo con
piazzole in brecciolino o campo in erba non delimitato ed
ottimamente tenuto (sceglieremo questa soluzione);
prezzo fuori da ogni logica, considerando il contesto
locale, (52 euro in due per due pernottamenti - 3 euro
cadauno per usufruire della sala doccia!) e servizi più belli
che funzionali; ma sappiamo adattarci, alla fine siamo
campeggiatori/viaggiatori, non semplici turisti.
11.8 Tartu Viljandi (LV) – Km 177 Per quanto la tiriamo per le lunghe alle 9.30 siamo in paese: deserto è dire poco; due passi in centro,
in piazza del Municipio, dominata dalla Fontana degli
Innamorati, e visita alla onnipresente chiesa ortodossa; i
simboli dell’
ingombrante
presenza dell’ex
regime di oltre
cortina è ben
presente sulle
facciate dei
palazzi che
affacciano sulla
piazza.
Il cortile dell’Università (la più antica della Lettonia) è
5
Ingresso al mercato - Tartu
Torre dell'acqua - Viljiandi
Lago Peipsi
Check point - Narva
Castello - Narva
aperto e facciamo un giro per pura curiosità: il confronto con gli spazi della romana Sapienza è
impietoso, ma la cura messa affinché possa essere una istituzione funzionale e fruibile dagli studenti
è percepibile da mille particolari; infatti pullula di giovani.
Il mercato
coperto è aperto
e facciamo un
po’ di spesa,
acquistando
anche
dell’improbabile formaggio molle che si rivelerà alla
prova del palato ottimo; due passi sul lungofiume,
sistemazione della spesa nel frigo della caravan e poi via
verso Viljandi dove bighelloniamo un po’ fra i banchi del
mercato ortofrutticolo in chiusura; pranziamo in un tipico
pub estone (due ore per mangiare, ma veramente bene,
peccato non aver tenuto lo scontrino e pagato cash, non ne
ricordo il nome) e andiamo al castello con ponte sospeso,
la principale attrazione della zona (ma parzialmente
chiuso al pubblico a causa dell’allestimento di una
rappresentazione teatrale programmata per la sera) assieme alla Torre dell’Acqua; meritevole di
attenzione invece lo spazio attività in riva al fiume, molto tranquillo e gradevole.
12.8 Tartu Johvi Narva (EST) - Km 310 L’itinerario lo sta sempre disegnando Renato, vuole vedere il confine russo; seguiamo la 242
circumnavigando il Lago Peipsi a ovest; ci fermiamo lungo la sponda sabbiosa per fare due passi sul
bagnasciuga: è immenso, non si vede la sponda orientale
in territorio russo, più simile al mare che ad uno specchio
d’acqua chiuso.
Ci fermeremo sulla costa settentrionale estone; scelta
azzeccatissima perché troviamo un bellissimo campeggio
nei pressi di un
parco alberato
che si stende fin
sulla costa, alle
spalle del Toila
SPA Hotel ben
segnalato sulla
statale che porta verso il confine russo; molliamo la
caravan e andiamo a Narva che segnerà la località più a
nord est del viaggio (N 57°22’31”, E 28°11’51”);
parcheggiamo nei pressi del lungo serpentone di auto in
attesa del check-point di frontiera e andiamo al castello,
nemmeno menzionato sulla guida; bello e ben tenuto,
peccato non sia descritto in inglese, ma solo in estone e
russo; sul suo gemello al di là del fiume sventola la
bandiera dell’ex stato sovietico.
6
Costa - Johvi
Jumida
Il telefono rosso
Rientriamo in campeggio e facciamo due passi sulla
costa, con la promessa di ritornare in spiaggia al
tramonto, sempre molto affascinante a queste longitudini.
Ceniamo in roulotte; domani ci attende l’avvicinamento a
Tallin; per quanto vicina decidiamo di fermarci
nuovamente sulla costa, nel parco di Lahemaa.
13.8 Johvi Vosu - Km 254 Lepisdea è l’ultimo campeggio attrezzato per caravan e
motorizzati prima di accedere da est alle penisole del
parco di Lahemaa nel quale è consentita la sosta notturna,
negli appositi spazi, ai soli tendisti/saccopelisti; a soli 100 metri sulle rive del Baltico, riparato da un
fitto bosco, con ampi spazi a disposizione a 13 euro per notte.
Percorriamo la costiera alternando l’auto a passeggiate a
piedi lungo i punti caratteristici della costa (il faro e il
memoriale di Jumida, la Baia di Hara) facendo sosta
pranzo (panini al seguito, vista la penuria di punti sosta
attrezzati lungo il percorso) in una baita nel bosco nei
pressi di Leesi; sono questi i paesaggi più “scandivavi”
fino ad ora osservati, ma nulla a che vedere con gli scorci
offerti dagli itinerari percorsi nelle estati passate verso il
grande nord.
Il tempo è stato clemente e inizia a piovere solo ora;
rientriamo in campeggio per tirare un po’ il fiato: ne
abbiamo bisogno.
14.8 Vosu Tallin - Km 122 Sappiamo già dalle info di prima mano forniteci da Giovanni (Gcanfora) che ci ha preceduto
nell’itinerario che il campeggio cittadino (ma anche quello posto sulla costa verso la spiaggia ad
ovest del porto che andremo a visionare giusto per dovere di cronaca, come l’altro su asfalto e più
simile ad un’area di sosta) non è granché; sosteremo in un paese vicino, a Juri, al Kivi Tali che è un
centro turistico attrezzato con, anche, possibilità di sosta per 5/6 veicoli ricreazionali e qualche
tenda; anche qui segnaliamo l’assenza di punti di scarico specifici e servizi in comune con
l’agriturismo che ci ospita; però scendi dal mezzo, sei di fronte al lago dove alcuni giovanissimi
temerari fanno tuffi nonostante il freddo pungente e metti i piedi sull’erba, vuoi mettere?
Tallin è a circa 15 Km e i parcheggi sono ovviamente sempre più cari man mano che ti avvicini al
centro (anche 2.5 €/h); decidiamo per una sorta di compromesso e utilizzeremo il multipiano
dell’Hotel Viru, il primo albergo costruito in città da
maestranze finlandesi alla fine degli anni sessanta e
ospitante il museo del KGB (visita guidata in inglese
caldamente raccomandata, da prenotare con congruo
anticipo, anche via e-mail dalla hall stessa dell’albergo)
15.8 - 16.8 – Tallin Km 110 Il modo migliore per vedere Tallin è bighellonare senza
meta fra le stradine di ciottoli in stile medievale e perdersi
fra vicoli e viuzze che regalano scorci incantevoli;
bisogna, certamente, avere la fortuna di non incappare,
come ci è capitato nella prima mattinata del giorno di ferragosto, nelle orde di turisti che sciamano
in libera uscita (o anche no in serpentoni ordinati marcati “Costa Crociere”) occupando tutto
l’occupabile.
7
Municipio
La piazza vista da Balthasar
Portico della Cattedrale
Tallin dal belvedere di Khotu
Le mura
Maarjamäe
La piazza del Municipio è spettacolare, dominata dal
palazzo del comune da un lato e da una miriade di locali
dall’altro; proprio di fronte al
Municipio c’è uno dei
migliori ristoranti della città,
da Balthasar, cui si accede
dal portico sinistro della
vecchia farmacia; per un
break si può approfittare
della pasticceria poco
distante; dolci eccellenti e
piccoli assaggi da far godere il palato.
Balthasar è famoso per i suoi menù all’aglio (ovviamente possibili
anche altre scelte nel ricco e variegato menù) e se si è fortunati com’è
capitato a noi accomodandosi al primo piano nei tavoli situati in
prossimità delle finestre, si gode di una vista eccezionale sulla piazza
illuminata.
L’edificio di culto che più abbiamo apprezzato è la chiesa ortodossa di Alexander Nevsky nel
quartiere di Toompea mentre la passeggiata più bella, al
di là del
“perdersi fra i
vicoli del centro
storico” è stata
certamente
quella che,
attraversando il
parco di
Kadriorg, ci ha
portato dal
Kumu (il modernissimo edificio ospitante il museo
dell’arte) fin sul lungomare.
Scorci incantevoli della città si godono dal belvedere di Khotu, piuttosto che dalla sommità della
torre della Chiesa di Sant’Olaf che regalano viste suggestive sui tetti color mattone della città
medievale fino al porto turistico.
Le mura che circondano la città medievale sono in alcuni punti
percorribili ed accolgono al proprio
interno caratteristici locali; ma oltre alla
“vista dai tetti” è interessante vedere
anche la parte sotterranea della città
(visita guidata su prenotazione) che in
epoche diverse ha conosciuto differenti
destinazioni d’uso: rifugio antiaereo
durante la guerra, ospitalità per i meno
abbienti, spesso giovani e ragazzi orfani
dei genitori, durante i lunghi mesi
invernali (ci si riscalda con il tepore
degli impianti sotto traccia e, perché no,
degli scarichi fognari).
Il mare la fa da padrone a Maarjamäe; il quartiere unisce la zona
portuale alle spiagge ad est della città dislocate lungo Pirita Tee ed è
noto per la presenza del castello omonimo che ospita il Museo di
8
Stazione meteorologica
Parnu - il centro
Cratere - Kaali
Storia Estone con l’esposizione permanente “La volontà di essere liberi” che ripercorre le tappe
della resistenza all’ingombrante vicino d’oltre cortina; degna di essere menzionata la facciata del
Monastero di Santa Brigida, il cui culto parte da lontano, dalle coste partenopee alle falde del
Vesuvio.
Siamo stati veramente bene a Tallin, una città giovane a misura di giovani, moderna ma allo stesso
tempo “antica”, certamente la più bella delle tre capitali visitate (lo scopriremo in seguito facendo il
confronto con la più sovietica Riga); ne conserveremo, l’indomani, un malinconico ricordo visto
che partire da Tallin significa intraprendere la strada del rientro a casa.
17.8 Tallin Parnu - Km 141 Fa freddo (8.9° la minima stanotte - sarà la temperatura più bassa registrata durante tutto il tour); i
nostri vicini nel VW Multivan attrezzato alla meno peggio secondo me hanno patito abbastanza.
Arriviamo a Parnu verso le 10.30 e con qualche difficoltà troviamo il Konse Caravan Camping; una
parte è adibita ad area di sosta con stalli su asfalto, il resto ha piazzole
in erba, anche in riva al canale, (stupidamente non le preferirò,
temendo chissà cosa, invece al tramonto regalano agli occupanti scorci
bellissimi, con tanto di stazione meteo dell’VIII secolo…); corrente
max 6A, la tariffa non l’ho chiesta, chissà che sorpresa avremo
(saranno 20€ a notte scontate del 5% CCI).
Strana città, Parnu: è una rinomata località di villeggiatura per
Finlandesi e Russi abbastanza ben tenuta, con case in legno variopinte;
a me piace molto, a Renato per nulla.
Al mercato delle pulci,
vicino al Luna Park e in
prossimità del ponte sul
porto-canale, Renato
acquista reliquie dell’ex
Unione Sovietica e DDR da
regalare ad alcuni suoi amici appassionati del genere;
pranziamo lì: fra i banchi alcune donne hanno
improvvisato punti di ristoro invoglianti alla vista (ed al
palato).
All’efficiente Ufficio Turistico ci informano che in primo pomeriggio è prevista una visita guidata
in inglese, ne approfitteremo; ma prima aggiorneremo l’orario di arrivo sul disco orario applicato al
parabrezza ☺.
L’anziana guida Estone fa del suo meglio ma la sua pronuncia e descrizione dei luoghi/avvenimenti
sono abbastanza approssimativi; da lodare comunque l’intento di tenere vive le tradizioni della città.
Noleggiamo le bici e andiamo al mare, paradiso dei kite-surf, tantissimi in spiaggia e in acqua.
Cena alla neozelandese (noodles con verdure, la spesa l’ha fatta tutta il cuoco) e via a nanna;
domani ci attende l’intensa giornata al l’isola di Saaremaa.
18.8 Saaremaa – Km 520 Vista la mia idiosincrasia agli imbarchi in caravan ci
eravamo ben documentati in merito agli orari delle
partenze, peraltro frequentissime; imbarchiamo
praticamente al volo e ci fiondiamo verso Kuressaare
passando per Kaali, località nota per la presenza di un
cratere creatosi dopo la caduta di un meteorite; il
capoluogo si rivela una (intera) delusione, complice
certamente il pessimo trattamento riservatoci dai gestori
dell’unico ristorante aperto in piazza; ci riscattiamo con
9
Faro di Saare
Cascata - Kuldiga
Registratore di cassa
un ottimo caffè in un locale affacciato sul fossato, e facciamo due passi in spiaggia fino al
minuscolo porto turistico situato nella baia ad ovest del
castello. Poi ci dirigiamo in auto verso la punta
meridionale dell’isola, al Faro di Saare molto bello, a
picco sulla costa (finalmente una scogliera degna di
questo nome); ripercorriamo la costa settentrionale fino a
Leisi per poi dirigerci verso l’interno alla collina dei
mulini di Angla, ben tenuti e con indicazioni multilingue
del loro funzionamento, essendo visitabili anche al loro
interno.
Rientro tardissimo e dopo un rapidissimo “vermicelli
aglio e olio” via a nanna.
19.8 Parnu – Riga (LV) Km 534 Riga è vicina ed arriveremo abbastanza presto; ma
l’agguato è dietro l’angolo, rappresentato com’è da un
controllo trappola della Polizia locale: mi fanno cenno di
accostare ed al primo slargo eseguo “l’invito” dando
modo al poliziotto di raggiungermi in auto; in un inglese
stentato ma comprensibile mi intima di rimanere in auto e
di consegnargli i documenti; dopo una minuziosa verifica
dei libretti di circolazione e di entrambe le carte verdi
(santo Rischio Statico, non oso pensare cosa sarebbe accaduto senza averlo fatto) mi eleva un
verbale di 40 Lts per eccesso di velocità unitamente alle istruzioni di pagamento; benché
rasserenato di essere rientrato in possesso dei documenti, personali e di circolazione, si fa strada
dentro di me la convinzione che sia una specie di balzello istituzionalizzato e chiedo di poter avere
la foto, prova tangibile del “misfatto”; improvvisamente l’agente con un sorriso sornione mi
confessa di non capire una parola di inglese, mi saluta, si gira e se ne va, lasciandomi in compagnia
della mia legittima perplessità.
Il sig. Garmin per arrivare al City Camp mi fa fare una bellissima passeggiata per il centro; devono
essere abituati però, mi fanno gentilmente largo tutti; arriviamo prima di pranzo e la impressione
non è granché: il solito piazzale asfaltato, le solite piazzole su erba, i soliti container per i servizi
“minimi” e un capannone distaccato a circa 400 metri per le docce ed i lavabi; siamo poco convinti
e ce ne andiamo; nei pressi, a meno di 10 Km sulla strada dell’aeroporto, c’è un altro camping,
valuteremo anche quello.
Come non detto ☺; l’ABC Camping ha si bungalow e spazio tende ma due sole piazzole su asfalto
e in pendenza; il paragone con l’altro non regge: si torna indietro; rapida sistemazione del campo e
via a Kuldiga
per ammirare
la cascata più
larga d’Europa
e fare un salto
in una ottima
pasticceria
situata sul
corso (dotata
dei più
moderni
registratori di cassa fin qui incontrati ☺ ); del castello invece nessuna traccia; hanno lasciato la sola
porta di accesso a futura memoria; sopra ci hanno costruito un bel parco pubblico.
10
Palazzo Reale - Rundale
Art Neveau
Ventspils - il porto
Ventspils - il pub
E’ ancora giorno e decidiamo, sulla strada del ritorno, di deviare verso Sabiles dov’è ubicato il
vigneto più alto d’Europa; sarà certamente vero ma il rammarico di non poter assaggiare il nettare
locale è tanta: non ci sono bottiglie da asporto (le cantine sono già chiuse e non è prevista la
distribuzione nei supermercati) e degustare in un bar non è possibile: devo guidare, qui le regole
sono abbastanza restrittive; decidiamo di fare scorta di birra, giusto per poter continuare la
tradizione dell’aperitivo serale in caravan.
20.8 Riga – Rundale Km 188
La leva del cambio fa i capricci: ho idea che il pulsante di sblocco stia uscendo dalla sua sede e
potrebbe lasciare l’auto piantata in retromarcia; lo fisso con una fascetta da elettricista e vado in
Volvo (mi ero segnato prima di partire i punti di assistenza in loco); non hanno il pezzo, non
assicurano tempi certi per il reperimento in casa madre ma mi assicurano che la riparazione di
emergenza fatta mi consentirà di tornare a casa, sia pure con un utilizzo accorto della leva, libera
com’è di passare da marcia avanti a retromarcia senza opposizione alcuna.
Proseguiamo con un cambiamento di programma rispetto al giro immaginato prima della partenza;
visita al Palazzo Reale e Giardini di Rundale (il tempo ci grazia nuovamente, inizia a piovere
quando iniziamo la visita all’interno), una location
davvero inaspettata e che avevo ritenuto di non visitare;
giusto la insistenza del cuoco/navigatore mi ha fatto
cambiare idea; tempus fugit, siamo costretti a rientrare in
quanto in tardo pomeriggio arriva la “comparsa” dalla
Capitale; starà con noi fino al 24 mattina; per fortuna il
tempo sarà splendido nei prossimi giorni.
Renato ha organizzato una
visita guidata per la madre
“Riga by night”
assolutamente
rimarchevole; visitiamo tutta la zona dei palazzi in stile Art Neveau
che ci verranno illustrati con dovizia di particolari.
Durante il giro “per puro caso” transitiamo davanti al ristorante
Vincents; madre e figlio entrano, scrutano, escono con un sorriso a
32 denti (cadauno) stampato sulla faccia; capisco che non ho scampo
e dovrò capitolare: dopodomani saremo a cena lì.
21.8 Ventspils Jūrmala – Km 429 Rita vuol vedere il mare; è incuriosita dalle descrizioni che ne
abbiamo fatto, con il fitto bosco fin sopra la costa ed organizziamo
un tour che si snoderà, dopo aver toccato Ventspils, lungo la
litoranea da Capo Kolka a Jormala, la località di mare più vicina
alla capitale.
Ventspils è il più grande terminal
per la lavorazione dell’olio
combustibile a livello
continentale; ti immagini una
città devastata dall’inquinamento
e dalle “bruttezze” che un simile
insediamento industriale può
indurre ed invece ti ritrovi con
una città a misura di turista con il
castello (sede di expo temporanee
11
Casa delle Teste Nere
Chiesa di San Pietro
Panorama dall'alto
Monumento alla Libertà
da una parte e dall’altra adibita a museo che spiega il come eravamo) e le prigioni di un vecchio
campo di concentramento riadattate ad un utilizzo alternativo dei locali: un graziosissimo pub
irlandese dove si mangia in maniera ottima e si gode dal canale una vista tutto sommato inconsueta.
Capo Kolka è lo spartiacque dei due mari afferenti al baltico ed al golfo di Riga, una sorta di
Skagen in miniatura (ma avendo visto l’originale non possiamo che rimanere almeno perplessi da
tanta pubblicità), la litoranea che conduce verso est è assai ampia in alcuni tratti (i russi la usavano a
mo’ di aeroporto per non farsi identificare dagli alleati); la spiaggia, nascosta dalla fitta vegetazione,
è ben fruibile; sono numerosi i varchi che dalla strada costiera tagliano trasversalmente verso il
mare; sempre dotati di ampi parcheggi e spesso anche di servizi per i bagnanti (a dispetto della
gelida temperatura dell’acqua ogni tanto si scorge qualche temerario); ci imbattiamo in qualche
camperista solitario che usa queste opportunità come area di sosta; un po’ troppo defilate, a dire il
vero.
Jūrmala è la città di villeggiatura preferita dagli abitanti della capitale e per limitare l’afflusso ed il
traffico è stato introdotto un city pass utilizzabile anche per la sosta; ma è tardi e ne siamo esentati: i
varchi sono ormai aperti ed i parcheggi tariffati ad utilizzo libero. Per cena ci terremo leggeri: un
mangia e bevi in uno dei numerosi locali che si affacciano sul corso; poi via a nanna.
22.8 Riga Oggi e domani giornate dedicate alla capitale ed al suo centro storico; decidiamo di prendere
l’autobus, anche se solo per attraversare il ponte sul Daugava, il
Vansu Bridge; arriviamo con l’auto fino al parcheggio del centro
commerciale e litighiamo con la macchinetta emettitrice di biglietti
per i mezzi pubblici che accetta solo alcuni tagli di monetine (in
pratica quelle che da di resto non sono utilizzabili nella macchinetta
stessa, un vero genio il progettista!); scendiamo praticamente in
centro, il Monumento alla Libertà si scorge in lontananza, richiamo
per turisti e residenti che lo utilizzano come meeting point.
Nonostante rispetto a Tallin e Vilnius appaia come una metropoli,
Riga si gira benissimo a piedi anche se l’isola pedonale della città
vecchia potrebbe essere più ampia; il
parco che sorge sulle sponde del canale
abbraccia in gran parte la città vecchia
rende le passeggiate piacevoli e
rilassanti.
Decidiamo di concederci una vista dall’alto della città salendo sulla
Guglia di San Pietro; effettivamente il
panorama che si osserva, complice
anche la giornata tersa e priva di nebbia,
è assai suggestivo; per pura
combinazione arriviamo prima di una
“falange” di crocieristi: meno male
visto che l’ascensore che porta in alto è
di capienza limitata ed ha una frequenza
ogni 10 minuti.
Facciamo quattro passi nei Giardini Vērmanes sfiorando la Cattedrale
Ortodossa, bellissima; peccato le cupole dorate siano
oggetto di restauro e quindi protette dalle impalcature
degli operai.
Il centro è vivissimo, le botteghe di artigianato ed ambra
(onnipresente) richiamano i turisti peggio di una calamita
sulla polvere di ferro; ma per quanto riguarda souvenir
12
Mercato del pesce
Pilsētas kanāls
Gelato “iceberg”
Il Castello visto dalla Daugava
abbiamo già dato facendo scorta di ambra a Vilnius (anche se Rita non lo sa ancora, sarà una
sorpresa per stasera a cena).
Gli orologi, rigorosamente meccanici a carica automatica, sono la mia passione e sono attirato dalla
vetrina di una gioielleria piena zeppa di orologi fatti da queste parti, non le solite patacche russe da
bancarella; entro un po’ perplesso ma ne uscirò gioioso come un bambino con al polso un
subacqueo automatico con fondello a vite trasparente ed in edizione limitata; scoprirò essere anche
abbastanza preciso: prende meno di due minuti alla settimana.
23.8 Riga – Km 45 Stamattina esplorazione nei pressi del camping, nel quartiere di Kipsala, proposto per entrare a fare
parte del patrimonio dell’Umanità dell’Unesco: il tentativo di riqualificazione delle vecchie case di
legno è evidente, ma è altrettanto evidente che c’è
tantissima
strada ancora
da fare.
Faremo un giro
in barca sul
Daugava e sui
canali interni
(Pilsētas
kanāls) su
battelli elettrici, a minimo impatto ambientale; c’è da dire
che quando ci si trova in mezzo al canale navigabile,
proprio sotto Vansu Bridge, che fa da porto di attracco ai bestioni da crociera, fa un certo effetto
sentirsi sballottolati dalle onde e dal vento; il capitano sa il fatto suo, però.
Dalla barca ci incuriosisce la zona del vecchio porto
merci con i quattro padiglioni di cemento adibiti a
mercato alimentare coperto e la zona circostante a
mercato florovivaistico. Suggerimento: arrivate verso ora
di pranzo, sarà più facile cedere alle tentazioni dei banchi
di gastronomia che invadono uno dei quattro capannoni,
suddivisi per tipologia di merce esposta: macelleria,
formaggi e derivati del latte, le verdure/ortaggi, la
panetteria/dolci/gastronomia, il pesce; i banchi del pesce
affumicato offrono scenografie mai viste alle nostre
latitudini.
Staremo sul leggero e pranzeremo a base di pesce, concedendoci anche una ottima insalata russa (la
preparano in enne modi differenti) spendendo in tre meno di 7 euro, togliendoci lo sfizio di
acquistare anche del caviale che porteremo a casa.
Rientriamo in campeggio e smontiamo l’accampamento in modo da essere operativi l’indomani di
buon mattino; ci vestiamo per benino (sarà la prima ed unica volta che metterò i pantaloni lunghi,
sebbene siano jeans) e ci rechiamo in centro per andare a cena dal mitico Vincents. Devo
onestamente ammettere che è stata la migliore cena della
mia vita; il locale, l’accoglienza, la qualità dei cibi e la
loro presentazione, tutto ha contribuito a creare
un’atmosfera unica che mi rimarrà impressa nella mente
credo molto a lungo; conto adeguato al contesto descritto
(circa 250 € in tre, dall’antipasto al dolce, vino
compreso), che può essere alla portata di chi, come noi, è
abituato all’euro, un po’ meno per che è abituato a
maneggiare valuta locale.
13
Meridiana
La duna
Nida - banderuola
24.8 Riga – Klaipeda (LT) Km 335 Accompagno Rita in aeroporto; al rientro sveglio il navigatore, che aveva evidentemente bisogno di
ricaricare le sue batterie e con un giorno di anticipo sulla tabella di marcia originaria arriviamo a
Klaipeda, ultima tappa baltica, in terra lituana; il camping Pajürio è situato poco a nord del paese, in
località Giruliai, sulla litoranea; carico e scarico in piazzola (anche delle nere…), cucina a
disposizione degli ospiti e ferrovia vicina che non disturba troppo, nonostante i transiti dei
lunghissimi treni merci diretti a Ventspils; facciamo una passeggiata
in centro ed andiamo a visitare il Museo dell’Orologio, più per
curiosità che per altro; ben tenuto, con tutte le categorie di orologi
possibili ed immaginabili che l’ingegno umano possa aver concepito.
25.8 Penisola Curlandese - Km 120 Klaipeda, situata com’è nella parte settentrionale della penisola di
Curlandia, è base strategica per visite ed escursioni sulla stessa; il
Parco Nazionale di Neringa è meta gettonatissima per escursionisti,
in auto, a piedi, in bici (tantissimi); in rapporto alla durata della
traversata (15 minuti scarsi) il traghetto verso Smiltyne costa uno
sproposito (42,90 Lvl); solo al rientro scopriremo che la tratta di
ritorno è gratuita.
Noleggiamo le bici a Pervalka: Renato è desideroso di vedere la zona
delle dune e la ciclabile
passa proprio accanto ad un
mare protetto, alla vista, dalla interminabile successione di
dune sabbiose che costituisce, di fatto la penisola;
ripercorreremo (sia pure con due “passi” diversi) la strada
verso nord, accontentandoci di una puntata in auto verso
Nida, la località più meridionale della penisola visitabile
senza visto, posizionata com’è al confine nord della
enclave russa di Kalinigrad; la ricchezza ostentata dai
ricchi russi che affollano la zona di rientro verso casa
(abbigliamento, auto) stride con la povertà tangibile tipica
di queste zone.
E’ forse la giornata più bella di questo viaggio,
certamente la più faticosa; una trentina di Km in bici per
chi è completamente a digiuno della materia, sia pure sul
strade alquanto pianeggianti, non è cosa di poco conto,
almeno per il sottoscritto.
Approfittiamo delle bancarelle situate sul lungomare per
fare un po’ di shopping e spendere gli ultimi spiccioli di
valuta locale; Renato prende dei piccoli gioielli in ambra
da regalare alle amiche, una volta a casa; io più
prosaicamente acquisterò del salmone affumicato per
comporre una mega insalata coloratissima e gustosissima
e che costituirà il nostro ultimo pasto in terra lituana.
26.8 Klaipeda - Czestochowa (PL) - Km 872 Ci salva il fuso orario (guadagniamo un’ora rientrando verso ovest), altrimenti non saremmo mai
riusciti ad arrivare sotto la cattedrale in un orario decente; il programma della giornata non
prevedeva affatto una tappa così lunga; saremmo dovuti approdare al Camping Borki, circa 80 Km
più a nord, ma sono almeno tre anni che è in disuso; aggiungiamo pure che Mr Garmin ci indirizza
14
Il portale dedicato a Papa Wojtyla
Santuario
su strade “equestri” e che un ciclista ubriaco si pianta proprio davanti al nostro trenino e
completiamo (quasi) il quadro di una giornata da incubo; la ciliegina sulla torta è il camping
Olenka, che definire pietoso è un eufemismo, con servizi igienici al limite del praticabile, e con
rumorosissimi vicini di casa che decideranno di sbaraccare alle tre di notte per tornarsene a casa,
però….
… Però la vista che ci viene regalata dal Santuario illuminato è qualcosa di impagabile; il caso ci ha
portato qua e decido che una visita, l’indomani, è un atto dovuto.
27.8 Czestochowa Gratz (A) - Km 678 A Renato tutto ciò che è mistico e sa di pellegrinaggio provoca alquanto fastidio; invece io non
riesco a non commuovermi davanti all’alone di mistero, fede, tradizione religiosa che ammanta il
luogo; ci tratteniamo circa un paio d’ore, non senza salire
sulla sommità del campanile (le mie gambe sembrano di
legno, sento tutta la fatica della biciclettata di due giorni
fa).
Compatibilmente con le condizioni del manto stradale ci
muoviamo velocemente verso sud; passiamo la capitale
Varsavia
utilizzando la
nuova
tangenziale e,
dopo aver
chiesto lumi ad Ezio che ci è stato di recente, decidiamo di
sostare a Graz, al camping Central; non riusciamo a fare di
più, la tappa di ieri ci ha fiaccato.
A dispetto del nome il campeggio è abbastanza vicino
all’autostrada ed è dotato di un bellissimo parco acquatico
che non frequenteremo per motivi di tempo e climatici
(sulla zona si abbatterà un nubifragio con fulmini anche nei pressi del campeggio); si vede che
siamo nei pressi di casa: il prezzo del soggiorno lievita a 30 euro, per uno stop&go non proprio a
buon mercato.
28.8 Gratz – Firenze (I) - Km 660 Tappa tecnica; ho deciso già dalla settimana scorsa che avrei fatto sostituire la leva del cambio, in
Volvo a Firenze; Roberto (Robyy&Silvia) ha fatto da tramite verso i colleghi della filale fiorentina
ordinando i pezzi a seguito della mia richiesta di aiuto del 20 scorso.
Sono tentato di andare al Michelangelo ma poi decido per il periferico Campeggio dell’Impruneta,
in modo da non fare tanta strada con la caravan agganciata; veloce sistemazione, tuffo in piscina e
siamo pronti per la cena.
29.8 Firenze Arezzo - Km 96 Ci aspettano; molliamo l’auto in officina e ci rechiamo in centro in autobus con una guida
d’eccezione: Renato che è quasi di casa qua visto che viene spesso a trovare i suoi amici del
campeggio di Albinia.
Facciamo merenda in una norcineria in Via dei Neri ma il mio obiettivo è il panino con il
Lampredotto; peccato che “Nerbone”, al mercato coperto, consigliatomi dall’amico Simone, sia
chiuso per ferie; dovrò accontentarmi del banchetto fuori del mercato: ottimo ma mi manca il
termine di paragone: l’appuntamento con l’originale è solo rimandato!
Ci avvisano per sms che la macchina è pronta; il meccanico mi confessa che il mio è stato un
eccesso di prudenza, la leva avrebbe potuto fare ancora ennemila chilometri senza problemi; va
15
bene lo stesso: ho sostituito la cuffia in pelle parecchio rovinata e mi ritrovo un ricambio efficiente
da portarmi dietro nelle prossime scorribande europee.
Ripartiamo alla voltai Arezzo e sostiamo al solito Camping Le Ginestre; anche questa è una sosta
tecnica: il rivenditore dove ho prenotato il venerdì prima di partire la mia nuova compagna di
viaggio su due ruote (BMW 650 GS Twin, del 2009 usata di 4 anni con solo 437 Km sul groppone)
è a 5 Km da qui; domani mi attende per il saldo.
Ceniamo con Valter ed andiamo a nanna; domani il concessionario ci aspetta alle 8.30.
30.8 Arezzo Roma - Km 235 La moto è come nuova (è nuova mi disse Valter che avevo mandato in avanscoperta e
invogliandomi all’acquisto); saldo e rientro in campeggio.
Riaggancio subito, altro che bagno in piscina: siamo stanchi ed abbiamo voglia di casa e chiudiamo
così con due giorni di anticipo sulla tabella di marcia questa nostra nuova avventura in terra
dell’Est.
Attori protagonisti: Paolo, 53 anni e Renato, 17 anni
Comparsa ☺☺☺☺: Rita
I compagni di viaggio: Volvo XC 90 D5 AWD Optima automatica MY 05 acquistata usata nel 2011, con poco più di
145.000 Km all’attivo alla partenza del viaggio
Fendt Saphir 450QB MY 08 acquistata nuova nel 2008 con batteria di servizio e Truma Mover SE
con 41.000 Km sulle ruote
I numeri: 9.025 i Km percorsi
1.228 €uro la spesa per il gasolio
922 i litri Gasolio consumati
190 €uro la spesa per i traghetti e pedaggi
660 €uro la spesa per il campeggio
0,5 i litri di olio motore rabboccati
Statistiche personali: I peggiori guidatori:
• i polacchi
Le auto più diffuse:
• Monovolume: Sharan prima serie con le sue cugine Ford/Seat
• Berline: Audi 80/100 e successive evoluzioni A4/A6
• SW: Passat dalla II serie in poi
• SUV: Subaru in tutte le salse
• Furgoni piccoli: Movano e i suoi gemelli
• Furgoni grandi: Sprinter
• Marchio extra UE più diffuso: Toyota, coreani in rapidissimo sviluppo
• Marchio UE meno diffuso: Fiat praticamente non pervenuta (solo una decina di esemplari in
tutto)
16
Considerazioni Finali: Un ringraziamento particolare a mio figlio Renato, oltre che affidabile compagno di viaggio e
navigatore scoperto anche come ottimo cuoco.
Un viaggio un po’ particolare, certamente più avventuroso di quello intrapreso due anni fa a Nord
Kapp non fosse altro per la lingua davvero incomprensibile (l’inglese è davvero poco diffuso) e la
limitata offerta in termini di spazi sosta davvero adatti ai Veicoli Ricreazionali; fuori delle grandi
città, a parte le risorse naturali, c’è ben poco; ospitalità sempre garantita ed estrema disponibilità
verso il turista, ben accetti gli Euro, proprio come il vecchio dollaro, valuta occidentale pesante.
top related