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PARROCCHIA S. DOMENICO SAVIO MILANO
AVVISI PARROCCHIALI
via Rovigno 11/A – tel 02.2893765 - www.domenicosaviomi.it
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Giovanni Battista è il Precursore del Signore, colui che è «stato mandato avanti a lui»,
l’amico che annuncia la venuta dello Sposo ed «esulta di gioia alla sua voce». La
liturgia ci chiama a contemplare la salvezza operata da Dio: «Il Salvatore sta per
venire nello splendore della sua gloria». Teniamo dunque vivo il sentimento della
vigilanza, perché «la nostra redenzione è vicina, l’antica speranza è compiuta; appare
la liberazione promessa e spunta la luce e la gioia dei santi».
Ore 10.00 S. Messa animata dai bambini/e del 4° anno di catechesi
Ore 15.30 in CHIESA PARROCCHIALE Ingresso libero
ULTIMI GIORNI BENEDIZIONE DELLE FAMIGLIE :
Lunedì 17 Via Monte Lungo 10 - Puecher 9 sc. A - Tofane 1, 41, 45
Martedì 18 Bertelli 2 - Rovigno 4, 11, 12, 26
Mercoledì 19 Via Puecher 9 sc. B - Rovigno 14
Giovedì 20 Via Tofane 31
GIOVEDÌ 20 Ore 21 In Oratorio: Lettura della Parola di Dio
SABATO 22 Nel pomeriggio confessori a disposizione
DOMENICA 23 DOMENICA DELL’INCARNAZIONE /
DIVINA MATERNITÀ DELLA BEATA VERGINE MARIA
16 DICEMBRE 2018
QUINTA DOMENICA DI AVVENTO Il Precursore INIZIA LA NOVENA DI NATALE
LA GIOIA DI ANNUNCIARE IL MESSIA CHE VIENE LETTURA: Isaia 30,18-26; EPISTOLA: 2a Lettera ai Corinzi 4,1-6; VANGELO: Giovanni 3,23-32
Alcuni discepoli del Battista riconoscevano il Messia nel loro maestro, e non in Gesù. Nel
VANGELO, infatti, quei discepoli sono in subbuglio perché si accorgono che anche Gesù
battezza, non solo Giovanni; e “tutti accorrono a lui”. E lo vanno a riferire al Battista,
scandalizzati. Giovanni non fa giri di parole. Si erano forse dimenticati che già in passato
aveva detto di sé che non era lui il Messia, ma solo uno che preparava la strada? E tutto
ciò gli dava gioia, come ha gioia l’amico dello sposo che organizza la festa allo sposo.
Giovanni dice con chiarezza a chi bisogna volgere lo sguardo, a chi dedicare la vita: a
Gesù! Il pericolo di dare più importanza ad altro o ad altri, è sempre attuale: ad esempio,
dove certi santi o certe rivelazioni private ricevono più attenzione di Gesù e del Vangelo.
A Giovanni fa eco Paolo nella EPISTOLA ai Corinzi. “Noi infatti” scrive “non annunciamo noi
stessi, ma Cristo Gesù Signore: quanto a noi siamo i vostri servitori a causa di Gesù”.
Come dicesse: il nostro compito in mezzo a voi, la nostra missione, la nostra passione è
che voi siate intimamente convinti che la gloria di Dio risplende sul volto di Gesù.
In questa luce riprendiamo un passaggio della LETTURA di Isaia. È una promessa. Anche
per i giorni di afflizione e di tribolazione. Eccola: “Non si terrà più nascosto il tuo maestro; i
tuoi occhi vedranno il tuo maestro”. Gesù è il maestro. E ci ha messo in guardia
dall’appropriarci di questo titolo: “Ma voi non fatevi chiamare ‘rabbì’, perché uno solo è il
vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate ‘padre’ nessuno di voi sulla terra,
perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare ‘guide’, perché
uno solo è la vostra Guida, il Cristo” (Vangelo di Matteo 23,8-11). È una dimensione da
recuperare, una dimensione bellissima, quella di sentirci tutti discepoli nella Chiesa, dal
primo all’ultimo. Tutti fratelli. L’altra immagine di Isaia è quella della strada, che è bello
attribuire a Gesù: il Battista lo indica come una strada. Era scritto in Isaia: “i tuoi orecchi
sentiranno questa parola dietro di te: ‘Questa è la strada, percorretela’, caso mai andiate
a destra o a sinistra”. Perché Gesù è un maestro che cammina, un maestro per le strade,
ma soprattutto è lui una strada, è una strada con la sua vita. A differenza di coloro che
sono immobili nei loro pensieri e nel loro stile di vita. Tu ascolti Gesù, le sue parole, ed è
come se ti si aprisse una strada. Una strada da percorrere.
Gesù, il Maestro, non ha lasciato suoi scritti. Nel vangelo non si parla di Gesù che scrive,
se non in un giorno in cui scrisse – e non sappiamo che cosa – sulla sabbia (vedi Vangelo
di Giovanni 8,1-11): stava piegato a terra, e dal basso guardava con tenerezza infinita
una donna adultera, che sembrava un pulcino spaventato sotto gli occhi spietati dei suoi
implacabili accusatori. Nessuno sa che cosa scrisse. Il vento soffiò sulla sabbia e si prese
le parole, quelle scritte sulla sabbia. Ma non si prese le parole scritte nei suoi occhi, nel
suo sguardo. Maestro e strada. Maestro con i suoi occhi. Un lago di misericordia.
(Riduzione da Angelo Casati)
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