farao- nici
Post on 25-May-2022
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WOW numero 3 in arrivo… e siamo ancora qui!!!
Questo mese vede l’azienda e l’RSU particolarmente impegnate, tra breve inizieranno i farao-
nici lavori di ristrutturazione dei reparti, verranno infatti delineate le strategie che ci porte-ranno a produrre alla fine del 2008 ben 13,5 locomotori al mese, ...ma dove li mettiamo??
A questa domanda può semplicemente rispondere la fisica dei quanti e la teoria della relatività.
Certamente tutti sapete che in base alla teoria del caro Albert, un corpo che viaggia vicino alla
velocità della luce risulterà più corto se si sta avvicinando verso un osservatore, mentre risulte-
rà più lungo se l’oggetto si sta allontanando.
Quindi si è pensato di posizionare potenti megamagneti in forma di toroide intorno allo stabili-
mento in maniera che il ciclo produttivo avvenga in circolo e non più in linea. In questo modo i
locomotori sospinti alla velocità della luce, rispetto allo stabilimento fermo risulteranno com-
pressi e quindi occuperanno minor spazio
Si ritiene che possano subentrare alcuni lievi problemi nella fase di cambio turno e non è ancora
ben chiaro che tipo di evento a livello atomico potrà avvenire, ma siamo certi che la direzione
studierà le opportune contromisure. Comunque, da informazioni prese nei corridoi, siamo al cor-
rente che la nostra ingegneria si sta occupando di tutte le possibili anomalie che possono suben-
trare. Ci aspetta una radiosa era di sperimentazioni e, perché no, di riconoscimenti a livello pla-
netario per le innovazioni a livello di tecnica industriale
Sembra che sia prevista la visita di varie commissioni del Gruppo per capire il nostro sistema
produttivo ed estenderlo agli altri stabilimenti Bombardier in linea con la nuova politica azien-
dale definita BOS.
Alla luce di questi nuovi e straordinari fatti, immaginiamo che l’azienda ci dia una risposta per
quanto riguarda l’occupazione: ci sembra infatti che per passare da una produzione di 6 loco
mese a 13,5 loco mese, la quantità di personale necessaria non sia proprio la stessa…
A meno che l’ingegneria, in linea con le teorie atomiche, ed utilizzando il calcolo probabilistico,
non riesca a convincerci che dilatando lo spazio tempo non si riesca nello stesso istante ad ave-
re locomotori più corti e una linea temporale dilatata rispetto all’osservatore, in maniera che,
quando le loco vengono tolte dalla linea dell’acceleratore e portate alla normale velocità di linea,
le attività svolte siano più del doppio di quelle in un normale stabilimento.
Per buona pace di tutti nei prossimi mesi l’argomento scottante sarà proprio questo!
Altro argomentino mica da poco riguarda il CCNL che, come sappiamo, si basa su una piattafor-
ma che ha creato non pochi problemi di acidità di stomaco agli industriali (sono previsti tre tir
di maalox per le prossime fasi di trattativa), poi vi proponiamo un articolo che riguarda una a-
zienda della zona di Ivrea: leggetelo, è istruttivo.
Ovviamente è presente l’ormai consueto spazio di divulgazione scientifica dove si parlerà di una
colonia di Cricetini siberiani dal pelo rosso, e un articolo ci porterà in giro sulla nuova Traxx con
gli istruttori della nuova scuola di sopravvivenza e per finire la seconda parte del Blade Sinda-
cate con le avventure dei delegati replicanti
Sempre vostro Massimo Sensoli
Carissimi è con piacere che vi comunichiamo l’apertura della scuola di sopravvivenza che la
Bombardier utilizza in forma sperimentale per forgiare il carattere e il fisico dei tecnici PI addetti
all’assistenza delle nuovissime loco Traxx. Il campo prevede alzata prima dell’alba aviotrasporto
sul luogo di partenza del campo che si svolgerà tutto o quasi a bordo della palestra Traxx.
Di norma visto le difficilissime condizioni ambientali il tecnico PI seguirà le attività del corso per
non più di tre giorni consecutivi, come da normativa medica.
Le tecniche apprese sono:
• Autoipnosi
• Urla selvagge al cellulare
• Salita e discesa dal locomotore
• Trattenuta delle funzioni fisiologiche
• Sopportazione alle variazioni climatiche
• Resistenza alla fame, alla sete ed al sonno
• Autodifesa e tecniche di combattimento avanzate
con i grafitari selvaggi che popolano i depositi
• Memorizzazione dei numeri dei taxi
di almeno 20 località diverse
• Concentrazione e rilassamento
• Sbadiglio coatto
• E fuga…
In effetti sentivamo la mancanza di una formazione che aiutasse i nostri tecnici a sopravvivere
alle scorte delle Traxx. Le attività prevedono una sbalzo termico da +30° a -20° con la sola
protezione di un paio di aspirine.
Il viaggio avrà una partenza ed un arrivo definito come luogo ma non come orario, ovvero il tec-
nico potrà rimanere in attesa anche 24 ore prima che il convoglio si metta in moto, Lui non lo sa,
ma il test è già iniziato: durante il viaggio verranno di volta in volta predisposte delle trappole
atte a minare la serenità della cavia, tipo dirigenti movimento che si rifiutano di farvi entrare in
una stazione, oppure che vi vietino di attraversare un ponte.
Come è possibile intuire, sono tutti espedienti che servono all’allievo ad imparare la necessaria
tecnica di urlata al telefono: in pratica, mentre da una parte e dall’altra del telefono si urla per
far inutilmente intendere le proprie ragioni, il tecnico troverà le giuste contromisure per far
transitare il convoglio (famosa tecnica della minaccia della chiamata al superiore).
APERTE LE APERTE LE APERTE LE APERTE LE
ISCRIZIONI ISCRIZIONI ISCRIZIONI ISCRIZIONI
ALLA ALLA ALLA ALLA
PRIMA SCUOLAPRIMA SCUOLAPRIMA SCUOLAPRIMA SCUOLA
DI DI DI DI
SOPRAVVIVENZA SOPRAVVIVENZA SOPRAVVIVENZA SOPRAVVIVENZA
PER TECNICI PIPER TECNICI PIPER TECNICI PIPER TECNICI PI
Tecnico PI in una fase particolarmente
dura di addestramento
In casi particolari verranno fatti fermare su deviate esposte alle intemperie tipo sole cocente o freddo
polare dove le temperature all’interno della cabina avranno una variazione di uno o due gradi rispetto
all’esterno. Tutto ciò mentre i PI vedranno sfilare il personale del locomotore traente, ferrovieri sempre
freschi e ben rasati che si avvicendano a coppie.
Ovviamente l’allievo sarà lasciato solo a sbrigarsela in tutte queste attività. per aumentare il suo senso
di precarietà ed isolamento e stimolarlo ad arrangiarsi sempre contando solo sulle proprie sole forze.
Tecnico PI nel pieno del suo vigore
fisico ed intellettuale
in missione per conto di Bombardier
Ragazzi ecco che ci siamo sca-
vate le buche e che siano belle
profonde, non dimenticate gli
elmetti e aprite linee di fuoco
per almeno 200 m davanti al
perimetro difensivo. Lo aveva-
mo detto di tenersi pronti che l’
autunno sarebbe stato bello
caldo...!!
Incominciamo con un blando
fuoco di copertura (sciopero
dello straordinario e sciopero
della flessibilità) per continuare
con un bel tiro di mortai di me-
dio calibro (8 ore di sciopero
entro il 31 ottobre).
Che le tre compagnie
(Compagnia FIM, Compagnia
FIOM e Compagnia UILM ) del
perimetro fossero in stato di
guerra si era intuito e come
sempre il Nemico non ha atteso
ed ha deciso di provocare la
reazione colpendo il perimetro
con fuoco ad alzo 0 (tasta le
misure difensive del perimetro
e verifica come avviene il con-
trofuoco di copertura)
Certo è che se i lavoratori ri-
spondessero compatti alla
chiamata delle tre Compagnie e
ci seguissero nella difesa del
perimetro (CCNL), la difesa
delle richieste presentate in
piattaforma sarebbero più le-
gittimate per un verso e più
sostenibili dall’altro, spero non
me ne vogliate ma mi piacereb-
be vedere che oltre le onnipre-
senti tute blu (o blu collar)
scendessero in campo i riservi-
sti (white collar) anche perché
alla fine, quando il perimetro
avrà compiuto il suo dovere,
cedendo in qualche punto e
conquistando terreno in altri
punti, i benefici saranno rac-
colti da tutti, compresi quelli
che non avranno sparato nep-
pure un colpo... e lasciamo sta-
re la solita storia che noi siamo
pacifisti, e aborriamo la guerra,
è chiaro che dove sarà possibi-
le offriremo alla controparte la
possibilità di trattare ma dove
la controparte attaccherà il pe-
rimetro in maniera scorretta o
troppo pesante ci sentiremo
costretti a rispondere al fuoco,
e quando sono le tre Compa-
gnie a muoversi nella stessa
direzione sarebbe bello che
nello stesso modo ci si muo-
vesse tutti, che il perimetro
quest’anno è vasto e serve l’
aiuto di tutti: 20 metri di terric-
cio e qualche sacchetto di sab-
bia non lo si nega a nessuno...
In allegato per non tediarvi
troppo con le motivazioni dello
sciopero indetto da FIM-FIOM-
UILM vi allego i comunicati
stampa ufficiali, dategli una let-
tura e rifletteteci su.
Comunque dobbiamo dire che il campo ottiene ottimi ri-
sultati. In effetti lamentiamo solo un paio di fughe dal
luogo dell’esercitazione.
La prima viene classificata missing in action (non lo ab-
biamo mai più ritrovato) il secondo si è iscritto alla setta
degli Aricrisna e vive in un monastero su in cima ad una
montagna in Nepal.
E’ da segnalare che, alla fine del corso agli allievi verrà
consegnato un basco verde di rambiana memoria, da
sfoggiare con fierezza.I tecnici così formati verranno in
seguito utilizzati per le più difficili missioni in territorio
ostile che di volta in volta la Bombardier si inventerà.
CCNL 2007
CAMPO GIOVANI 2007 TI VEDO TI SENTO TI PARLO
By Massimo Sensoli
Carissime colleghe e carissimi colleghi...
Non ci crederete mai, ma in questo momento
sono le 4.10 di mattina di una giornata che si
preannuncia soleggiata e interessante.
Oramai il campo giovani della Fim Cisl sta
volgendo al termine e fuori quasi albeggia.
Siamo rimasti in 6 in refettorio a parlare di
“grane sindacali” a raccontarci storie miti-
che e rievocare antiche battaglie con sotto-
fondo dei Pink Floyd.
Il consuntivo di quanto abbiamo digerito di
questi giorni ovviamente avverrà dopo un
periodo di decantazione, certo è che il pros-
simo anno sarò ormai un “fuoriquota” per
partecipare a questo evento formativo, ma
ci terrò fortemente a portare qualche giova-
ne a conoscere queste realtà e fare forma-
zione; e poi con un personaggio mitico come
Sergio Crosa (responsabile macroregione
per la formazione) il campo non può che rag-
giungere i suoi obiettivi.
L’esperienza, per quanto mi riguarda, è stata
di coinvolgimento assoluto in quanto sono da
poco entrato in Segreteria Fim per occuparmi appunto di giovani, formazione e informazione,
con l’intenzione di interfacciarmi con chi, nel territorio Savonese, ha già creato dei gruppi giova-
ni e di dare una mano a creare nuovi gruppi laddove sia possibile.
Personalmente mi impegno iniziando proprio dalla mia Azienda, in maniera da riuscire a formare
giovani motivati che ci aiutino nella difficile fase sindacale che il mondo del lavoro sta attraver-
sando, forte ricambio generazionale e uso estremo di contratti atipici che abbattono la forza
del sindacato interno alle aziende vuoi per paura vuoi per mancato passaggio di consegne ai gio-
vani.
Dal Campo abbiamo sicuramente tratto una conclusione immediata : la Fim non intende abbando-
nare i giovani, anzi, la Fim ritiene i giovani LA RISORSA per il futuro e quindi ecco spiegati i 12
anni consecutivi di campi giovani organizzati con il patrocinio della struttura Fim Macroregione
del Nord Ovest che include Piemonte Liguria e Val D’Aosta.
Oltre ovviamente ad interventi di Fimmini Doc (Franco Aloia e Gianni Mandarano), il campo ha
visto la testimonianza di giovani o ex giovani partecipanti ai campi passati che, fulminati sulla via
di Damasco, al loro ritorno in fabbrica hanno usato il cervello per mettere in atto quelle iniziati-
ve che il Campo ed il cuore suggerivano!!
Altra occasione importante è il confronto con diverse realtà industriali, dalle piccole aziende
con 40 dipendenti, alla onnipresente Fiat con un partecipante del settore carrozzeria che vanta
5100 dipendenti…..wow un mondo di esperienze da scoprire.
Ed ora lascio la parola a Simone Baudin delegato Fim, dipendente della ETE SYSTEM di Ivrea,
che con estremo coraggio e senso di responsabilità ha portato avanti delle iniziative di lotta per
bloccare le scellerate azioni dei “padroni” .
ETE
SYSTEM
Guerra e
Pace By
Simone Baudin
Ciao a tutti i lavoratori
della Bombardier.
Il mio nome è Simone
Baudin, delegato FIM
(insieme a 2 colleghe Paola
Eusebietti, Giulia Tassi)
della ETE SYSTEM.
Prima di tutto voglio rin-
graziare il vostro collega,
delegato FIM Massimo
Sensoli che mi dà l'oppor-
tunità di raccontare la sto-
ria, la realtà di una piccola
impresa di elettronica indu-
striale piemontese, di Ivrea
per la precisione, dove
lavoro da quasi 10 anni
insieme a circa 60 persone,
60 famiglie.
La situazione è peggiorata
a dicembre 2006 (regalo di
Natale) quando sono ini-
ziati i ritardi nei pagamen-
ti, e siamo andati avanti
così per 8 mesi, con stipen-
di pagati in ritardo e divisi
a trance, passando anche
per un periodo di cassa
integrazione in primavera,
gestita malissimo dall'a-
zienda, che ha reso solo la
situazione più incerta per
queste 60 persone che non
hanno più avuto la certezza
dello stipendio e quindi
anche delle certezze per il
futuro.
Ma il problema più “duro”
è arrivato alla fine di lu-
glio, primi di agosto(regalo
per le ferie), quando il pa-
drone ci ha comunicato la
decisione dell'azienda di
cedere l'attività ad una
nuova azienda, però non
con un “normale” art.47
(cessione di ramo d'azien-
da) ma con una proposta
inaccettabile.
La proposta consisteva nel
licenziarsi, firmare un fo-
glio di rateizzazione del tfr
e poi firmare un foglio di
assunzione nella nuova
società. O si accettava que-
sta proposta o si doveva
chiudere.
Una proposta scandalosa,
quasi un ricatto, ma grazie
all'intervento tempestivo
del sindacato e in prima
persona del segretario del
territorio, siamo riusciti a
bloccare la COSA e porta-
re le 2 aziende ad una serie
di incontri in confindustria,
dove siamo riusciti a far
cambiare direzione
(almeno a parole visto che
stiamo ancora aspettando
dei fatti concreti a riguar-
do) alle 2 società che han-
no accettato di utilizzare
per il passaggio l'art.47,
non per fare una vera e
propria cessione, ma solo
un affitto.
La mancanza di una qual-
che garanzia sulla retribu-
zione degli stipendi arretra-
ti, che nel frattempo erano
diventati 2 stipendi pieni
(luglio agosto e una parte
di maggio), néda parte dei
“vecchi” padroni né soprat-
tutto da parte di quelli nuo-
vi ha provocato la rottura
delle trattative che ha por-
tato a 10 giorni di sciopero
per ottenere le spettanze
dovute (ci tengo a sottoli-
neare la partecipazione
quotidiana, il sostegno
totale, anche morale del
sindacato, in quei momenti
che sono stati veramente
duri e stressanti per noi
lavoratori perché si stava e
si sta lottando per il posto
di lavoro, per il pane e le
rose).
Qui la partecipazione dei
lavoratori è stata unanime
e dopo 10 giorni di sciope-
ro, all'arrivo del saldo di
una parte considerevole
delle spettanze, si è deciso,
dopo essersi confrontati tra
di noi lavoratori con il sup-
porto del sindacato, di tor-
nare a lavorare, ma solo
dopo aver ottenuto di poter
riprendere il tavolo delle
trattative e poter avere del-
le garanzie sull'ultimo sti-
pendio arretrato da saldare.
Ad oggi, grazie allo stra-
ordinario lavoro fatto da
tutti gli uomini-donne della
FIM del territorio Ivrea e
Canavese, alla partecipa-
zione e ai sacrifici di tutti i
lavoratori nei giorni dello
sciopero, siamo riusciti a
non avere più stipendi arre-
trati e adesso siamo in atte-
sa di vedere se gli IMPE-
GNI presi dalle 2 società
porteranno questa vicenda
ad un finale che potrà esse-
re per i lavoratori il miglio-
re possibile. Tutto questo è
successo in una realtà a-
ziendale dove fino a 2 anni
fa non era presente il sin-
dacato, non c'era una storia
sindacale alle spalle. Ciò
nonostante, adesso il 70%
degli operai è iscritto alla
FIM: questo vuol dire che
la FIM ha saputo cogliere
le esigenze e i bisogni dei
lavoratori.
Concludendo posso dire
che a me personalmente
tutto questo ha insegnato
che non cedere alle ingiu-
stizie dei più potenti è giu-
sto ed è doveroso e anche
che con l'impegno e la de-
terminazione di tutti si
possono ottenere delle cose
“buone”, cose che un lavo-
ratore da solo non potrebbe
ottenere. Soprattutto in
questo mondo del lavoro
sempre più precario, che
porta le persone a pensare
in modo egoista, bisogne-
rebbe sempre ricordarsi il
significato di parole come
solidarietà, impegno, par-
tecipazione.
UN SALUTO A TUT-
TI I LAVORATO-
RI…
ALLA FACCIA DI CHI SOSTIENE CHE NOI
SIAMO SOLO CHIACCHIERE E DISTINTIVO,
CHIACCHIERE E DISTINTIVO
Questa puntata studieremo le dinamiche di gruppo
che si vanno a delineare all’interno di un gruppo
(branco) di cricetini della specie siberiana dal pelo
rosso (colonia).
Il gruppo in questione è formato da un patriarca gran-
de e grosso che svolge funzioni di maschio alfa.
Poi abbiamo due giovani maschi entrambi beta e un
anzianotto cricetino gamma posato e tranquillo.
All’interno di questa colonia purtroppo non vige l’ar-
monia causa il caratteraccio che muove i due beta che,
ovviamente, per le leggi di natura aspirano a svolgere
il ruolo di maschio alfa, soprattutto vedendo che il
patriarca causa l’anzianità tende a perdere colpi. La
natura fa sempre il suo corso, per esempio è impossi-
bile dimenticarsi dell’exploit di un giovanissimo e vi-
goroso cricetino che aveva seppur momentaneamente
spodestato il leader ma che poi non era riuscito ad
emergere nella competizione tra i due beta ed era alla
fine costretto dagli eventi (calamità naturale ??) a u-
scire dalla colonia.
Ovviamente all’interno della colonia abbiamo enume-
rato solo gli individui che detengono una qualche for-
ma di potere, il potere di contrastare ed arginare le
forze della natura che di volta in volta si abbattono
sulla colonia. Ora bisogna dire che la colonia, pur es-
sendo situata in un territorio prevalentemente favore-
vole alla sopravvivenza della specie siberiana dal pelo
rosso, per qualche ragione di origine climatica, attira
su di sé innumerevoli potenziali pericoli normalmente
denominati calamità naturali quasi che un Dio dal ca-
rattere burbero e spietato mettesse continuamente
alla prova la sopravvivenza della colonia.
Voi direte ma dove è il problema ? è normale che al-
l’interno di una colonia si formino delle gerarchie in
maniera che contrastare le calamità naturali sia più
facile...
Il problema è che quando all’interno di una colonia
con un così ristretto numero di cricetini dominanti si
creano delle lotte di potere, la ricerca del consenso
spesso porta ad affrontare i problemi cercando di ri-
cavarne il maggior potere personale nello spasmodico
tentativo di prevalere sui competitori, a scapito del
gruppo.
Ora tralasciamo per un attimo la nostra colonia e ve-
diamo quali sono le caratteristiche comuni a tutte le
specie di cricetini che vivono in questo territorio
Tutte le specie di cricetini hanno una più o meno forte
propensione alla scala gerarchica ed abbiamo recen-
temente scoperto che per le singole specie esiste un
Maschio solitario che vive nel territorio di confine del-
le varie colonie che ha la funzione di esperto della
soluzione dei problemi più gravi che si abbattono sul-
le varie colonie. Di norma il “super criceto” interviene
insieme ai super criceti delle altre due specie princi-
pali.
Solitamente il super Criceto non si ferma a lungo
presso una colonia ma gironzola di colonia in colonia
a dispensare i suoi buoni consigli ai cricetini che han-
no il potere all’interno della colonia, anche se capita
che a volte, causa periodi particolarmente difficili,
come ad esempio siccità o simili, il Super Criceto si
installi quasi quotidianamente all’interno di una colo-
nia utilizzandone le risorse alimentari, bonariamente
sopportato perché comunque il potere scorre potente
nel suo sangue !!!
Dovete sapere, miei cari osservatori, che in effetti
sembra che una qualche forma di potere realmente si
generi tra i super Criceti quando sono almeno in due e
si radunano in un posto mistico, sulla vetta di una alta
montagna, e che riescano addirittura a scendere a
patti con le Forze della natura, si signori cari, avete
capito proprio bene, con le Forze della natura in per-
sona, e come ci riescano non è ancora chiaro, ma
stiamo studiando vari metodi per trovare la risposta.
Nella prossima puntata indagheremo a fondo sulle
tecniche utilizzate dai supercriceti e proveremo a
svolgere un interessante esperimento…
Cosa succede se in una colonia di criceti siberiani dal
pelo rosso vengono inseriti dei criceti di altra specie??
Spazio di divulgazione scientifica
Telecomandi,Telecomandi,Telecomandi,Telecomandi,
telecomandati telecomandati telecomandati telecomandati
e telecomandantie telecomandantie telecomandantie telecomandanti
...ovvero la democrazia a colpi di blue toothla democrazia a colpi di blue toothla democrazia a colpi di blue toothla democrazia a colpi di blue tooth (dinamiche di gruppo di una colonia di cricetini)
Blade SindacateBlade SindacateBlade SindacateBlade Sindacate I replicanti scampati fortunosamente alla destrutturazione, dopo una veloce consul-tazione, si trovarono d’accordo per maggioranza a dirigersi verso il luogo meno o-spitale e meno prevedibile dalle autorità, ovvero l’ormai macilento pianeta Terra, ori-gine di tutto e fine di tutto. Dovete sapere che la Terra, un tempo passato chiamata Gaia, ormai era ridotto ad un ammasso di macerie radioattive dove andavano spegnendosi 18 miliardi di uma-ni in lenta ed inesorabile agonia. Quale posto migliore allora, per nascondersi in solo 7 individui dalle sembianze umane ? La navicella, oltrepassata l’orbita del piccolo satellite, si inserì in una traiettoria di-scendente senza che nessuna autorità del pianeta trovasse da ridire, infatti gli unici controlli effettuati erano in uscita, dove rigorosissimi funzionari della confederazione bloccavano qualunque tentativo di fuoriuscita non autorizzato causa la deformazio-ne genetica dovuta alle radiazioni che poteva inquinare gravemente il DNA degli umani residenti sui mondi esterni. Ormai la Terra era popolata dai paria della confe-derazione. La rotta portava in una località densamente popolata in un distretto industriale fa-moso per la fabbricazione delle astrolocomotive Traxx a decollo verticale, il distretto era nominato Vada Sabatia. Sul pianeta Terra era ormai estremamente facile procurarsi documenti e falsi permes-si di lavoro: le aziende, in perenne e cronica ricerca di personale specializzato, spesso chiudevano un occhio a ‘dettagli’ quali le accuse di sterminio e terrorismo, figuria-moci che gioia trovare dei lavoratori ancora poco intaccati dalle radiazioni e nel pie-no delle forze. Uno di questi replicanti riuscì ad inserirsi all’interno dello stabilimento produttore delle famose astrolocomotive, mentre gli altri sei si dispersero nelle fabbriche dei din-torni.
(FINE PARTE SECONDA)
Astrolocomotore della traxxcompany Astrolocomotore della traxxcompany Astrolocomotore della traxxcompany Astrolocomotore della traxxcompany
In decollo verticale dalla Piattaforma di VADA SABATIAIn decollo verticale dalla Piattaforma di VADA SABATIAIn decollo verticale dalla Piattaforma di VADA SABATIAIn decollo verticale dalla Piattaforma di VADA SABATIA
ASTROLOCOMOTOREASTROLOCOMOTOREASTROLOCOMOTOREASTROLOCOMOTOREASTROLOCOMOTOREASTROLOCOMOTOREASTROLOCOMOTOREASTROLOCOMOTORE TRAXXCOMPANYTRAXXCOMPANYTRAXXCOMPANYTRAXXCOMPANYTRAXXCOMPANYTRAXXCOMPANYTRAXXCOMPANYTRAXXCOMPANY
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