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PEI ON LINE
FEDERICA ROSSI
CENTRO STUDI ERICKSON FORMAZIONE
ISTITUTO MILLER - GENOVACentro Clinico per l’Età Evolutiva
PROGRAMMA DELLA GIORNATACOSTRUIRE E INTERPRETARE ADEGUATAMENTE UNA DIAGNOSIFUNZIONALE SECONDO IL MODELLO ICF CY
CAPIRE I REALI BISOGNI DELL’ALUNNO IN DIFFICOLTÀ
DEFINIRE GLI OBIETTIVI PIÙ ADEGUATI ALL’INTERNO DELPROFILO DINAMICO FUNZIONALE
INDIVIDUARE ATTIVITÀ ED INTERVENTI VICINI AI BISOGNIEDUCATIVI SPECIALI DEGLI ALUNNI
REALIZZARE UN PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATOSECONDO IL MODELLO ICF CAPACE DI RAGGIUNGERECONCRETI OBIETTIVI EDUCATIVO-DIDATTICI E DI VITAQUOTIDIANA
CONDIZIONI FISICHE (input biologico)
Capacità
Attività personale
Performance
Corpo
Funz.corporeeStrutt.corporee
Ruoli sociali
Partecipazione sociale
Fattori contestuali (input contestuale)
Ambientali Personali
LA SITUAZIONE GLOBALE DI UNA PERSONA (IL SUO FUNZIONAMENTO)SECONDO IL MODELLO ICF-CY
BIO PSICO SOCIALE
LE AREE FONDAMENTALI DELLA NUOVA DIAGNOSI FUNZIONALE SECONDO L'ICF
BIO PSICO SOCIALE
BARRIERE E FACILITATORI
Diagnosi funzionale educativa
Profilo dinamico funzionale
Attività, materiali, metodi
Verifica e valutazione
PIANO EDUCATIVOINDIVIDUALIZZATO
Federica Rossi Ist Miller Genova
Diagnosi funzionale educativa
Momento conoscitivo dei punti di forza/debolezzae bisogni educativi speciali
Federica Rossi Ist Miller Genova
FASI OPERATIVE DEL PEI Pdv
I PARTE: DIAGNOSI FUNZIONALE
conoscere il bambino
Sintetizzare i risultati della Diagnosi Funzionale
- punti di forza: capacità e performance
-deficit: carenze, incapacità
- relazione tra gli ambiti di funzionamento
Federica Rossi Ist Miller Genova
ANALIZZANDO LE AREE DI FUNZIONAMENTO E LE CAPACITA’
SI INDIVIDUANO
LE BARRIERE CHE OSTACOLANO
I FACILITATORI CHE FAVORISCONO LA PERFORMANCE
NB i FACILITATORI sono UNO dei mezzi che aiutano ilraggiungimento dell’obiettivo, ma NON L’UNICO
Federica Rossi Ist Miller Genova
Profilo dinamico funzionale
Momento di definizione di obiettivi e scelte progettuali
Federica Rossi Ist Miller Genova
Fase 1: definire gli obiettivi a lungo termineObiettivi teoricamente adeguatiDa raggiungere nell’arco di 1-3 anniProgetto di Vita
Fase 2: definire gli obiettivi a medio termineObiettivi effettivi su cui si inizia a lavorareDa raggiungere nell’arco di alcuni mesi/anno scolastico
Fase 3: definire gli obiettivi a breve termine e lesequenze di sotto-obiettiviRidurre le difficoltà dell’obiettivo
- semplificando le richieste di corretta esecuzione- attraverso l’uso di aiuti necessari e sufficienti- attraverso l’analisi del compito (task analysis)
FASI OPERATIVE DEL PEI PdvII PARTE: IL PROFILO DINAMICO FUNZIONALE
Federica Rossi Ist Miller Genova
Attività, materiali, metodi di lavoro
Momento di definizione di tecniche erisorse per l’insegnamento-apprendimento
Federica Rossi Ist Miller Genova
FASI OPERATIVE DEL PEI PdvIII PARTE: ATTIVITA’ MATERIALI E METODI DI LAVORO
Elaborazione di soluzioni operative finalizzateall’insegnamento-apprendimanto per raggiungere gliobiettivi definiti.
�STABILIRE IL PERCORSO DI INTERVENTO�ALLEANZA PSICOEDUCATIVA�ELENCO CONDIVISO (da parte della rete educativa)
DEGLI OBIETTIVI �INDIVIDUAZIONE DELLE PRIORITA’
- criterio del danno- criterio dell’ostacolo- criterio dello stigma sociale
Federica Rossi Ist Miller Genova
DEFINIZIONE
DI
PER REALIZZARE ATTIVITÀ
DIDATTICHE, EDUCATIVE DISTIMOLAZIONE
METODI di lavoroSTRATEGIESTRUMENTITEMPISPAZIPERSONE coinvolteMATERIALIRISORSE
Federica Rossi Ist Miller Genova
CAMBIAMENTI
MENO POSSIBILE
PIU’ ‘NATURALI’ POSSIBILE
ALTERARE AL MINIMO
LA SITUAZIONE IN CUI AGLISCE L’ALUNNO
ADATTAMENTO DEGLI OBIETTIVI CURRICOLARI E DEI MATERIALI
Federica Rossi Ist Miller Genova
Sequenza di risorse per l’individualizzazione
• Organizzazione scolastica (tempi, routine..)• Gestione degli spazi e aspetti architettonici• Partnership e alleanze extrascolastiche• Formazione e aggiornamento specifico su competenze
importanti per quel bisogno• Documentazione, scambio esperienze con altre scuole con
esperienze analoghe• Modifiche di modalità didattiche ordinarie• Modifiche di materiale didattico ordinario• Didattica individuale• Materiale didattico individuale specifico
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3 LIVELLI DI ADATTAMENTO DEL TESTO
1. FACILITAZIONE ED EVIDENZIAZIONE DELTESTO speciale lente di ingrandimento
2. SEMPLIFICAZIONE SCHEMATIZZAZIONE ERISTRUTTURAZIONE DEL TESTO eliminandoparti non essenziali e fornendo l’idea principale
3. SEMPLIFICAZIONE E RIDUZIONE DEL TESTO inbrevi periodi e concetti fondamentali
4. Affiancamento di immagini dei concetti chiave
Federica Rossi Ist Miller Genova
Assunto di baseOGNI COMPORTAMENTO HA UN SENSO E UNA FUNZIONE
SERVE ALL’INDIVIDUO È UNA STRATEGIA ADATTIVA
LA MIGLIORE SCELTA CHE IN QUEL MOMENTO
L’INDIVIDUO È STATO IN GRADO DI EFFETTUARE
ANALISI FUNZIONALE
L’ANALISI FUNZIONALE DEL COMPORTAMENTO
CERCA DI IDENTIFICARE LA FUNZIONE, IL SENSO
CHE IL COMPORTAMENTO HA PER LA PERSONA
ABCs (O’Leary e Wilson, 1975)
legge dell’apprendimento operante o dell’effetto
ogni comportamento è influenzatoda ciò che immediatamente lo precedeantecedentee da ciò che immediatamente lo segueconseguenza
ANALISI FUNZIONALE
A B C
Federica Rossi Istituto Miller Centro Clinico per l’Età Evolutiva Genova
Federica Rossi Ist Miller Genova
Assunto di baseOGNI COMPORTAMENTO HA UN SENSO E UNA FUNZIONE
SERVE ALL’INDIVIDUO È UNA STRATEGIA ADATTIVA
LA MIGLIORE SCELTA CHE IN QUEL MOMENTO
L’INDIVIDUO È STATO IN GRADO DI EFFETTUARE
ANALISI FUNZIONALE
L’ANALISI FUNZIONALE DEL COMPORTAMENTO
CERCA DI IDENTIFICARE LA FUNZIONE, IL SENSO
CHE IL COMPORTAMENTO HA PER LA PERSONA
ABCs (O’Leary e Wilson, 1975)
legge dell’apprendimento operante o dell’effetto
ogni comportamento è influenzatoda ciò che immediatamente lo precedeantecedentee da ciò che immediatamente lo segueconseguenza
LIVELLO III ANALISI FUNZIONALE
A B C
Federica Rossi Istituto Miller Centro Clinico per l’Età Evolutiva Genova
Federica Rossi Ist Miller Genova
ANTECEDENTIinterniesterni prossimiesterni remoti
COMPORTAMENTOrisposte verbalirisposte motorierisposte fisiologiche
CONSEGUENZErinforzo positivorinforzo negativopunizione
A B C
S R C
LIVELLO III ANALISI FUNZIONALE
Federica Rossi Istituto Miller Centro Clinico per l’Età Evolutiva Genova
Federica Rossi Ist Miller Genova
QUALI EFFETTI (CONSEGUENZE, RISULTATI, OBIETTIVI)
IL SOGGETTO RAGGIUNGE SISTEMATICAMENTE CON IL SUO
COMPORTAMENTO
ANALISI FUNZIONALE
?Si descrivono operazionalmente antecedenti,comportamento e conseguenze
Vengono ricercati, nelle relazioni interpersonali delsoggetto, i fattori di cui il comportamento-problema èfunzione.
Federica Rossi Istituto Miller Centro Clinico per l’Età Evolutiva Genova
Federica Rossi Ist Miller Genova
SENZA LA COMPRENSIONE DELLE VARIABILI AMBIENTALI CHE MANTENGONO
IL COMPORTAMENTO E LE FUNZIONI CHE IL COMPORTAMENTO
ASSOLVE PER L’INDIVIDUO NON È POSSIBILE PROGETTARE
UN DISEGNO DI TRATTAMENTO CHE SIA EFFICACE ED ESAUSTIVO
Perché Camilla non parla?Perché Francesco si alza?
Federica Rossi Istituto Miller Centro Clinico per l’Età Evolutiva Genova
Federica Rossi Ist Miller Genova
INTERVENTO SUGLI ANTECEDENTI
A
Federica Rossi Ist Miller Genova
ROUTINE
DIFFICOLTÀ DI AUTOREGOLAZIONE DI IMPULSI,
EMOZIONI, ATTIVITÀ MOTORIA E VERBALE
PER FACILITARE:-la comprensione del rapporto tra azione e conseguenza- la capacità di pianificare le proprie attività nel futuro- la possibilità di prevedere le situazioni
INTERVENTO SUGLI ANTECEDENTI
CREARE UN AMBIENTE PREVEDIBILE
Federica Rossi Ist Miller Genova
REGOLE
CREARE UN AMBIENTE PREVEDIBILE
Le REGOLE diventano binari all’interno dei quali gestire ilproprio modo di agire
INTERVENTO SUGLI ANTECEDENTI
Federica Rossi Ist Miller Genova
PER EVITARE LA CADUTA DELL’ATTENZIONE
�Diminuire e dividere la lunghezza del compito�Rendere i compiti più interessanti
(pear education, tutoting)�Contatto oculare�Istruzioni semplici e brevi�Organizzare gli spazi
DISATTENZIONEIN COMPITI LUNGHI NOIOSI E RIPETITIVI
INTERVENTO SUGLI ANTECEDENTI
Federica Rossi Ist Miller Genova
IL COINVOLGIMENTO DELLA CLASSE
Tutoraggio (tutoring): assegnazione a una coppia di bambini dei
due ruoli di tutee (l’allievo che riceve l’insegnamento) e di tutor
(il bambino che prende il ruolo attivo di insegnante).
Apprendimento cooperativo: prevede di unire gli alunni in
piccoli gruppi, che si propone di massimizzare il loro
apprendimento e le loro abilità sociali.
Il bambino DDAI fa lezione in classe.
INTERVENTO SUGLI ANTECEDENTI
PER EVITARE LA CADUTA DELL’ATTENZIONE
Federica Rossi Ist Miller Genova
DARE UN’ATTIVITÀ DA COMPIERE DURANTE L’ATTESA
L’IMPULSIVITÀ SI MANIFESTA IN SITUAZIONI IN CUI IL BAMBINO NON RIESCE A GESTIRE L’ATTESA
INTERVENTO SUGLI ANTECEDENTI
Federica Rossi Ist Miller Genova
INTERVENTO SULLE CONSEGUENZE
C
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VALORIZZARE LE CARATTERISTICHE POSITIVE
INFLUENZA SULL’AUTOEFFICACIAINFLUENZA SULL’AUTOSTIMA
Perchè il bambino possa cambiare il concetto di sè, l’adulto deve cambiare modo di vedere il bambino
Federica Rossi Ist Miller Genova
L’USO DEI RINFORZIGRATIFICARE PER RINFORZARE AZIONI DESIDERABILI
IGNORARE COMPORTAMENTI LIEVEMENTE NEGATIVIPonendosi come modello positivo mostrare comportamentiappropriati in modo che il bambino impari.
PUNIRE I COMPORTAMENTI GRAVEMENTE NEGATIVI
LE PUNIZIONI SONO INSIDIOSEPossono stimolare comportamenti aggressiviAssunzione di valenza negativa da parte di chi punisceSopprime comportamenti ma non ne favorisce di nuoviPuò stimolare l’imitazionePuò generare circolo vizioso di punizioni sempre più pesanti
Federica Rossi Ist Miller Genova
GESTIONE DELLE EMOZIONI
OSSERVARE OSSERVARE I SEGNI AFFETTIVI
ALLEARSI COL VISSUTO AFFETTIVO DARE ASCOLTO
EMPATICO
DARE UN NOME AI VISSUTI EMOTIVI
ELABORARE STRATEGIE DI AZIONE E DI ESPRESSIONE
MIGLIORE
Federica Rossi Ist Miller Genova
DOVE LA SENTI?
RICONOSCIMENTO DELLE EMOZIONI
Federica Rossi Ist Miller Genova
IL TERMOMETRO DELLE EMOZIONI
Una stessa emozione si può provare con intensità diversa.
Per esempio si può essere un po’ tristi oppure molto tristi; si può avere un po’ di paura oppure essere terrorizzati; contenti o felicissimi.
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Federica Rossi Ist Miller Genova
AL CINEMA
Riconosci chi è triste, chi ha paura, chi si annoia, chi èstupito, chi nervoso…
Federica Rossi Ist Miller Genova
Questo gioco è un utile allenamento a esprimere i propri sentimentie le proprie sensazioni.Si svolge nel seguente modo:1.Scegli un amico con cui ti piacerebbe provare questo gioco.2.Sedetevi uno di fronte all’altro.3.Parlate a turno cominciando ogni frase con le parole “Quando…misento…”4.Dopo qualche minuto comunicatevi reciprocamente che effetto viha fatto raccontare qualcosa sui vostri sentimenti.5.Che sensazione avete provato? Ciascuno di voi ha imparatoqualcosa sull’altro? Avete scoperto qualcosa di nuovo su voi stessi?
Il gioco del “così mi sento”
L’abitudine a comunicare isentimenti aiuta ad avere unrapporto positivo con le personeche ci stanno a cuore e a starebene con loro.
Federica Rossi Ist Miller Genova
Solo la fantasia e la motivazione dell’educatore possono porre dei limiti
alla varietà delle proposte
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Verifica e valutazione
Momento di revisione della Diagnosi,del Profilo dinamico e delle Attività e materiali
Federica Rossi Ist Miller Genova
APPROPRIATEZZAVALIDITÀSENSATEZZA
FASI OPERATIVE DEL PEI PdvIV PARTE: VERIFICHE
Verifica degli obiettiviIn itinere e finaleGrado di generalizzazione delle abilitàSviluppo delle reali competenzeMantenimento nel tempoCompetenza
DEGLI OBIETTIVI rispetto al Pdv
Federica Rossi Ist Miller Genova
Bibliografia• Ianes D., Cramerotti S., Il piano educativo individualizzato, Progetto di
vita, ed. Erickson, Trento 2009
• Meier C., Oltre la diagnosi verso il cambiamento, in Pagliaro e Cesa-Bianchi, Nuove prospettive in psicoterapia e modelli intreattivo-cognitivi, Angeli, Milano 1995
• Canevaro A., Ianes D., Buone prassi di integrazione scolastica, Erickson, Trento 2002
• Ianes, D., La diagnosi funzionale secondo l’ICF, Erickson, Trento 2004
• McKenzie W., Intelligenze multiple e tecnologie dell’istruzione, Erickson, Trento 2005
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