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IL DECUBITO VALUTARE e GESTIRE
Dr. Primo Lui - Mantova
La struttura della cute modifica in relazione a vari fattori che intervengono in modo differente da soggetto a soggetto: l’età – l’esposizione al sole – la disidratazione di superficie – l’ipomobilità (più il paziente è ipomobile, più mancano gli stimoli trofici sulla cute e quindi si accentuano le modifiche; l’età ed il sole diventano fattori che concorrono ad accentuare queste modificazioni). Nel percorso di oggi, il fattore più importante è l’ipomobilità. In presenza di ipomobilità, l’età del paziente non è rilevante e pertanto si deve prestare la stessa attenzione ed adottare gli stessi accorgimenti sia che il paziente abbia 18 oppure 60 anni.
MODIFICAZIONI DELLA CUTE connesse con età e ipomobilità
-LA CUTE è PIU’ SOTTILE RIDUZIONE STRATI EPIDERMICI RIDUZIONE DEL DERMA -LE PAPILLE DERMO- MAGGIORE FACILITA’ ALLO SCOLLAMENTO EPIDERMICHE SONO MINORE STRATO BASALE RIDOTTE ED APPIATTITE MINOR TURNOVER CELLULARE MAGGIORE DIFFICOLTA’ ALLA RIPARAZIONE -RIDUZIONE RIDUZIONE GHIANDOLE SEBACEE DELLA PELURIA CUTE PIU’ SECCA -RIDUZIONE DEL DERMA MINORE CIRCOLAZIONE CUTE PIU’ FREDDA E SECCA RIDUZIONE FIBRE SENSITIVE MINORE SENSIBILITA’ AL DOLORE e STAZIONAMENTO -MINORE RISPOSTA PIU’ FACILITA’ AGLI STATI IMMUNITARIA FLOGISTICI ED IRRITATIVI
GESTIONE GIORNALIERA Paziente ipomobile
(valutazione dermatologica)
A) DETERSIONE B) Scelta di un EMOLLIENTE C) Gestione delle POLVERI D) Valutazione PIEGHE con gestione delle PASTE E) Valutazione e Gestione del PIEDE F) Gestione del LETTO e degli AUSILI
QUALE E’ IL TRAGUARDO ????
MANTENERE IL FILM IDROLIPIDICO
IL FILM IDROLIPIDICO
E’ un mantello che riveste la cute con funzioni idratanti, protettive e antimicrobiche.
E’ costituito dalle secrezioni sebacee, sudorali e dall’acqua che viene liberata dalle cellule di superficie. E’ a pH molto acido vicino al 3.4, è semifluido e costituito principalmente da acidi grassi liberi, trigliceridi, esteri del colesterolo, paraffine, steroli, squalene.
Questa composizione varia come quantità, ma non come qualità a seconda delle zone della cute e si combina con le sostanze prodotte dal metabolismo dei batteri residenti.
PREVENZIONE e TRATTAMENTO LESIONI DA DECUBITO
Linee Guida AHRQ
Tradotto da A.I.S.Le.C. - 2003
LINEE GUIDA : PUNTO 2
LA CUTE DOVREBBE ESSERE PULITA NON APPENA SI SPORCA E AD
INTERVALLI REGOLARI.
LA FREQUENZA DELLA PULIZIA CUTANEA DOVREBBE ESSERE PERSONALIZZATA SECONDO LE NECESSITA’ E\O I DESIDERI DEL PAZIENTE.
EVITARE DI UTILIZZARE ACQUA TROPPO CALDA ED USARE UN DETERGENTE DELICATO CHE RIDUCA AL MINIMO L’IRRITAZIONE E LA SECCHEZZA DELLA PELLE.
DURANTE LA PULIZIA, PRESTARE ESTREMA ATTENZIONE PER RIDURRE LA FORZA E LA FRIZIONE APPLICATE ALLA CUTE (EVIDENZA = C)
DETERSIONE
A BASSO COSTO
BUONA ATTIVITA’ DETERGENTE
PH ALCALINO (8-10)
DISCRETO POTERE SCHIUMOGENO
OTTENUTI CON IL PRINCIPIO DELLA SAPONIFICAZIONE
SYNDET o
DETERGENTI
SINTETICI
OTTENUTI CHIMICAMENTE PER SOLFATAZIONE MOLECOLA
ALCOL GRASSO A CATENA LUNGA
PH COMPRESO FRA 3,5 e 7
SIA SOLIDI CHE LIQUIDI
SCHIUMOGENI
OTTIMI DETERGENTI
BAGNO
SCHIUMA
TENSIOATTIVI SINTETICI DI VARI GRUPPI
ALTA CONCENTRAZIONE
MOLTO PROFUMATI
MOLTO SCHIUMOGENI
BASSO POTERE DETERGENTE
DETERSIONE PER ASSORBIMENTO
AZIONE LENITIVA – EMOLLIENTE
NON ALTERANO IL PH CUTANEO - POCO SCHIUMOGENI
FILM PROTETTIVO MOLTO VALIDO DI DERIVAZIONE
SIA MINERALE CHE VEGETALE
SAPONI
OLI DA
BAGNO
CARATTERISTICHE OTTIMALI
A) POCO SCHIUMOGENO
B) FACILE DA RISCIACQUARE
C) PREFERIBILMENTE NON PROFUMATO
D) COSTO CONTENUTO
E) DOPO 2 ORE DAL LAVAGGIO CUTE NELLA NORMA
F) DEVE RISPETTARE LA MANO DELL’OPERATORE
PREVENZIONE e TRATTAMENTO LESIONI DA DECUBITO Linee Guida AHRQ
Tradotto da A.I.S.Le.C. - 2003
LINEE GUIDA : PUNTO 3
RIDURRE AL MINIMO I FATTORI AMBIENTALI CHE POSSONO CAUSARE LA DISIDRATAZIONE DELLA PELLE, OSSIA SCARSA UMIDITA’ (MENO DEL 40%) ED ESPOSIZIONE AL FREDDO.
LA PELLE SECCA DOVREBBE ESSERE TRATTATA CON PRODOTTI IDRATANTI
( EVIDENZA = C )
EMOLLIENTI
STUDI DEL 1978 ( KLIGMAN ) e del 1982 ( KANTOR-BALLINGER-SAVIN )
DICHIARANO CHE
« L’APPLICAZIONE DI VARI TIPI DI AGENTI IDRATANTI MIGLIORA L’IDRATAZIONE DELLO STRATO CORNEO ANCHE SE NON E’ STATA
DIMOSTRATA L’EFFICACIA DI UN AGENTE IDRATANTE RISPETTO AD UN ALTRO»
NO, IMPORTANTE E’ UTILIZZARLI
N.B.: SEMPRE DUE DA ALTERNARE PER EVITARE ASSUEFAZIONE
ESISTE DIFFERENZA FRA GLI AGENTI EMOLLIENTI ??
POLVERI
ATTENZIONE
E’ CALDAMENTE SCONSIGLIATO L’USO DI - BOROTALCO ED ALTRE POLVERI ASPERSORIE - TALCO MENTOLATO - PRODOTTI A BASE ALCOLICA
Questi prodotti disidratano la cute ed
innescano o aumentano
il problema del prurito
Le rughe di età e da fotoinvecchiamento hanno la caratteristica di non avere un ordine. Vanno in direzioni diverse e si intersecano senza una regola. La disidratazione crea, invece, delle rughe / pieghe molto fini, sottili, tutte orientate in un senso e tutte più o meno poste alla stessa distanza tra loro. Soltanto quando la disidratazione diviene estrema, appaiono delle pieghe e dei rilievi più importanti, la regolarità non è più sempre rispettata e possono comparire ragadi dello strato corneo che danno una immagine definita «eczema craquelè».
Apprezzare la regolarità e l’orientamento delle rughe
Eczema craquelè
Gli arti manifestano la disidratazione, in modo a volte diverso. Compare inizialmente una immagine disegnata con aspetto geometrico, poi compaiono piccole squame di pelle secca che, progressivamente, diventano sempre più grandi , significative fino al quadro della ipercheratosi a larghe squame.
Le squame frequenti non grattare o strappare
Utilizzo vaselina salicilica si , ma rigorosamente al 5%
GESTIONE DELLA PIEGA DETERSIONE - MACERAZIONE - SECCHEZZA
PASTE - PANNOLONE
LA DETERSIONE
Scelgo quello che voglio, anche il detergente
per il corpo
Scelgo il prodotto con le stesse modalità dei
lavanti.
Non è vero che serve un prodotto specifico
indicato per la piega
AFFERMAZIONE
ASCIUGARE attentamente senza strofinare
OSSERVARE sempre attentamente la piega ,
iniziando da lontano e procedendo verso la piega
COGLIERE la presenza eventuale di macerazione e
inizio delle dermatosi
Per macerazione si intende il rigonfiamento e il rammollimento del tessuto corneo e della ipercheratosi in seguito ad un
prolungato contatto con sostanze liquide.
(Dizionario medico Dompè)
E’ causata dalla traspirazione del paziente, dal sudore, urina, feci e dagli essudati.
Riveste un ruolo importante nel favorire la formazioni di lesioni. Infatti, a parità di rischio di insorgenza di lesioni da decubito, la presenza di UMIDITA’ e MACERAZIONE
cutanea, aumenta di circa sei volte la comparsa di lesioni.
Macerazione
Secchezza estrema con squame; in corso di incontinenza, si arriva alla macerazione
Prevenzione
A) Pulizia cutanea giornaliera utilizzando detergenti a pH acido moderato, senza strofinare
B) Evitare il contatto prolungato con feci e urine
C) Utilizzare nei pazienti incontinenti adeguati sistemi preventivi
RIFLESSIONE
Sotto il PANNOLONE utilizzare una quantità di
pasta molto ridotta in quanto la quantità in
eccesso riduce la capacità di assorbimento
degli essudati e favorisce il permanere
dell’ umidità.
Si sconsiglia l’uso di paste grasse
Più valide le creme barriera evanescenti
GESTIONE DEL PIEDE - DETERSIONE - GESTIONE della CUTE
- GESTIONE degli SPAZI PLANTARI - GESTIONE delle UNGHIE
- GESTIONE di SCARPE e CALZE
SCEGLIERE un detergente qualsiasi anche un
prodotto per il corpo
Non è vero che serve un prodotto specifico
indicato per il piede
UTILIZZARE sempre emollienti
ASCIUGARE attentamente lo spazio interdigitale
VERIFICARE la presenza di eventuali dermatosi
VERIFICARE la presenza di ipercheratosi e calli
VERIFICARE la postura
VERIFICARE le scarpe (altezza del tacco
e cuciture) e le calze
GESTIONE BASE
Ipercheratosi del tallone e mal gestione della cute
Intertrigine
Decubito da alterazione della postura con eritema delle
dita da compressione
LA SCARPA
• comoda
• morbida
• di pelle
• pianta e punta larga
• tacco (3cm)
• senza cuciture
• suola di cuoio
e LA CALZA ? …
GESTIONE DEL LETTO E DEGLI AUSILI
E’ necessario ricordare : - Le lenzuola non devono avere cuciture, devono essere
cambiate appena sporche, devono essere distese bene sul materasso in modo da evitare le pieghe
- Sarebbe ottimale evitare le tele cerate - Accertarsi, come ultimo atto, che non siano presenti nel
letto oggetti estranei (tappi di deflussori o altri materiali, briciole di pane o granelli di zucchero, ecc.) in quanto è riconosciuto il loro ruolo di creare danno alla cute
PREVENZIONE e TRATTAMENTO LESIONI da DECUBITO
LINEE GUIDA AHRQ
Tradotte da A.I.S.Le.C. - 2003
LINEE GUIDA : CARICI MECCANICI e SISTEMI DI SUPPORTO
… SI SCONSIGLIA VIVAMENTE L’USO DI AUSILI A CIAMBELLA
(EVIDENZA = C)
Verificare spesso la pressione del materasso antidecubito. Ricordare che frequentemente la manopola della pressione non ha gli scatti e quindi è facile starare il materasso.
Tipico decubito da materasso troppo gonfio. Notare la distribuzione dell’eritema a fasce.
Decubito da errore nella altezza del reggipiedi della carrozzina
Decubito da catetere
Definizione lesione da decubito Danno tissutale localizzato, ad evoluzione necrotica, conseguente
alla compressione dei tessuti fra una prominenza ossea ed una superficie esterna con realizzazione di uno stato di ipossia
superiore alla capacità di resistenza del tessuto stesso.
Il tutto è associato a fattori locali quali forze di taglio o di stiramento, attriti, temperatura, umidità, macerazione fattori generali connessi con la situazione clinica della persona ( tipo malattie debilitanti, anemia, infezioni, incontinenza).
A IPOSSIA CATABOLITI
SMALTIMENTO CATABOLITI
PERMEABILITA’ CAPILLARE CON EDEMA
AUMENTO
B NECROSI CELL.DOTTO GH.SUDORIPARA
E CELL.TES. ADIPOSO
LIBERAZIONE
ISTAMINA ERITEMA ATTIVO
C ROTTURA CAPILLARI CON STRAVASO GLOBULI ROSSI
PIGMENTAZIONE CUTANEA
D NECROSI CELL.
GHIAND.SEBACEE LIBERAZIONE NEFA
ERITEMA PASSIVO
E NECROSI CELL. MUSCOLARE DECUBITO
Tabella ricostruita analizzando studi fatti nel 1980
Decubito acuto sacrale. Si deve notare l’importanza dell’eritema
e l’assenza di pigmentazione
Decubito sacrale cronico cavitario. Notare la pigmentazione importante
e l’assenza dell’eritema
STADIAZIONE sec. EPUAP ( European Pressure Ulcer Advisory Panel )
Scala di valutazione che prende in considerazione
l’aspetto anatomofisiologico della lesione
Clinicamente sono stati stabiliti
quattro gradi
I GRADO
(eritema)
Eritema della cute integra, non reversibile alla digito - compressione.
La discromia della cute, il calore, l’edema, l’indurimento possono essere usati come indicatori, soprattutto nei soggetti
di pelle scura
II GRADO
(erosione superficiale con o senza vescicola o bolla)
Perdita di sostanza a spessore parziale che
coinvolge l’epidermide e/o il derma
III GRADO
( ulcera superficiale )
Perdita di sostanza a tutto spessore che coinvolge epidermide - derma e tessuto sottocutaneo
fino alla fascia senza attraversarla
IV GRADO
( ulcera profonda )
Perdita di sostanza a tutto spessore con distruzione dei tessuti, compresi muscoli, ossa e strutture di
supporto e, a volte, con possibile risparmio della cute
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