giornalino scolastico n. 9 maggio 2015
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Ann
o X
N.
9
Dirigente Scolastico Bartolomeo Perna
Docente Referente Anna dAl
Maggio 2015
Festa
della
Liberazione
Il 25 aprile ricorre la
Festa della Liberazione,
giorno in cui si ricorda quando, nel 1945, i partigiani, che erano per-
sone con varie idee politiche antifasciste, con l aiuto degli alleati ame-
ricani e inglesi , hanno rischiato la vita per liberare l Italia dal nazi-
fascismo. Da questa lotta chiamata Resistenza sono nate la Repubblica e la Costituzione italiana,
cio le leggi dello Stato che ci permettono di vivere in maniera dignitosa, rispettandoci a vicenda. Se-
condo me la libert un valore che dobbiamo difendere sempre, perch tante persone si sono sacrificate
e sono morte per ottenerla. Ancora oggi, in altri Paesi ci sono guerre, sempre perch c chi vuole pre-
valere sull altro conquistando il potere. Tutto ci porta solo sofferenza per le persone innocenti, so-
prattutto i bambini, che muoiono o ri-
mangono orfani. Io vorrei che non ci fossero pi guerre, che vivessimo tutti in
pace. Ecco perch penso che la Festa
della Liberazione sia importantissima:
ci fa riflettere su ci che possediamo e
che non dobbiamo assolutamente perde-
re. La libert meravigliosa.
W la libert! Antonia Magri 3a C
Clara
Sez. A Collodi Davide
Sez. A Collodi
Fe s t a d e l l a Mamm a
Alessia Del Gaudio 3a C
Alessio Sez. A Cantico
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2
U n a b e l l a g i o r n a t a Con la mia scuola sono andato ad Avella, in provincia di
Avellino. Abbiamo visitato i siti archeologici: i mausolei, il
museo e lanfiteatro. Cera una guida di nome Nicola che ci
ha raccontato tante cose. Nel primo posto che abbiamo visi-
tato, il signor Nicola ci ha spiegato che cerano dei mausolei
e delle fornaci che servivano a cremare i corpi delle persone
morte. Dopo cremate venivano messe in contenitori e depo-
sti nei mausolei. Siamo andati anche al museo e ci hanno
fatto vedere anfore e vasi di bucchero. Dopo siamo andati
allAnfiteatro romano e Nicola ci ha spiegato che prima di ogni combattimento i gla-
diatori pregavano Hercules. I gladiatori combattevano con uomini o animali. Prima
di andare al ristorante ci siamo rotolati sullerba perch lanfiteatro sorge in una
vasta pianura verde. Poi siamo andati al ristorante dove abbiamo mangiato maccheroni al sugo, cotoletta con
patate e per dolce il panettone. Subito dopo mangiato siamo andati sulle giostre: altalena, dondolo, ping pong e
bigliardino. Per me stata una bella gita e ci siamo divertiti tanto. Antonio Chioccarelli 5a A
Durante il mese di aprile sono andata con la mia scuola ad Avella, che si trova in provincia di Avellino, a visitare
lAnfiteatro. Il pullman arrivato alle nove. Arrivati sul posto cera un signore che ci ha fatto da guida che si
chiama Nicola; ci ha raccontato storie antiche su Avella: ci ha detto che ad Avella cera un fiume chiamato Clanio
perch era lacqua delle trib e per loro era vita. Si dice che chi buttasse le cose in quel fiume diventasse di pietra.
Poi ha detto che, quando moriva il capofamiglia, se era patrizio veniva messo nel suo mausoleo; se invece era un
plebeo veniva messo insieme agli altri capifamiglia. Nicola ci ha fatto visitare anche le fornaci, cio dei forni in cui
venivano cremate le persone. Le ceneri venivano messe in unurna, una brocchetta. Ci ha raccontato anche che
cerano le piangenti, cio delle donne che venivano pagate in base alla quantit di lacrime che versavano ad un
funerale. Abbiamo visitato un museo in cui cerano delle brocche che usavano gli antichi Romani: cerano delle
brocche con dei disegni che rappresentavano le gare sportive o le attivit quotidiane; queste brocche erano nere
con fondo rosso e linverso e cerano dei vasi fatti di bucchero. Infine siamo
andati allAnfiteatro e il signor Nicola ci ha raccontato come venivano svol-
te le lotte tra i gladiatori: potevano combattere uomini contro uomini op-
pure uomini contro belve. Gli schiavi venivano legati ad un palo al centro e
poi venivano mangiati dai leoni, ma se volevano essere liberati, il lanista,
cio quello che comandava, diceva allo schiavo: Se vuoi essere liberato suo-
na la lira e se lo spettacolo piaceva agli spettatori veniva liberato. Poi sia-
mo andati a mangiare al ristorante, molto carino, anzi era di pi: un agritu-
rismo che aveva le giostre. Abbiamo mangiato i maccheroni al sugo, le coto-
lette con le patatine e infine il panettone e poi abbiamo bevuto lacqua. Que-
sta gita stata molto bella e anche molto interessante perch ci siamo rotolati anche nellerba. E stata una gior-
nata al cento per cento PERFETTA!
Francisca Dolores Bottone 5a A
Ad aprile siamo andati in gita ad Avella e la nostra guida, il signor Nicola, ci ha fatto vedere i mausolei. Dopo
aver visto i mausolei siamo andati al museo e abbiamo visto dei vasi
dargilla. Dopo siamo andati allAnfiteatro e ci hanno detto che si legava-
no gli schiavi a un palo e se non volevano essere mangiati dai leoni dove-
vano suonare la lira. Poi siamo andati al ristorante e abbiamo mangiato
le penne con la salsa e io e Antonio abbiamo fatto il bis; per secondo ci
arrivata la cotoletta con le patatine e abbiamo fatto quattro bis e poi ab-
biamo fatto il bis anche del panettone e dopo siamo andati sulle giostre.
Nel pomeriggio siamo partiti per casa e abbiamo fatto gli scherzi con i
telefonini. Mi sono divertito tanto. Antimo Capuano 5a A
Salvatore Sez. B Collodi
2a D Ciari
Angelo
Sez. G
Luigi Cipolletti 1a A
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3
CU O QU?
Conosci la trib
degli indiani Cu Cu?
C lindiano
CUORE
che raccoglie le more,
C lindiano CUOCO
che accende il fuoco.
C
CUOIO,
un indianone
Che fa lo stregone.
C SCUOLA, lindiana
Che fila e tesse la
lana.
Conosci la trib
Degli indiani Cu Cu?
Se li scrivi con la Q
Ride tutta la trib.
Disegni di Francesca Pia Piccirillo 1a B
Cinque anni insieme
Tutto cominciato dalla mia entrata nella scuola elementare.
Ho imparato a scrivere, leggere ed altre cose e ho imparato
anche a rispettare le regole, ad amare di pi tutti. Ma la cosa
pi importante la mia maestra, che si chiama MARIAGRA-
ZIA. E un nome importante, con undici lettere. Lei la pi
brava, meravigliosa. E poi i miei compagni... dai maschi che
facevano impazzire la maestra! E noi femmine che non le da-
vamo nessun fastidio. Mi ricordo quelle recite che facevamo,
erano bellissime. Ne ricordo alcune, quelle sui Vatussi, Il
gigante egoista ed altre che non ricordo tanto bene. In que-
ste poche righe voglio dire che in questi cinque anni mi sono
divertita molto, anche nei momenti pi difficili io, i miei ami-
ci e la mia maestra ce labbiamo sempre fatta! Mi dispiace che
ora dobbiamo andare alle medie. Penso che verr sempre a
trovare la maestra, quando potr.
Adelaide Barone 5a C
Rif le ss ioni sul la fede
Ges molto importante nella mia vita, ho
bi sogno del la sua presenza perch mi a iuta
a v ivere megl io. Senza di lui non so cosa
farei . Prego Ges per scusarmi di tutti i
p eccat i che ho commesso. I l mio futuro
nel le sue mani. Ormai fa parte di me, lui
che mi guida su come far andare le mie
giornate. Ges non ha intenzione di ab-
bandonarmi, nei momenti in cui sono in
di f ficol t o in cui s to male, sono arrabbia-
ta con gli a lt ri o con me st es sa, mi sta vic i-
no. E i l mio eroe, i l mio salvatore ! Ges mi
ha chiamata per vi vere con lui nel la sere-
nit e nel l amore, i l mio angelo custode
che mi p rotegge sempre. Aggett iv i per de-
sc river lo? Semplice, sp lendido, amorevole,
p er fet to, divino. Io e lui s iamo una cosa so-
la! Michela Vi tale 5a C
Luca Sez. A Cantico
Michele Fabozzi 5a E
Alfredo Palmiero 1a C Mariachiara Carofilo 1a C
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Miti e leggende dalla nostra fantasia
Il drago a quattro teste
Molto tempo fa cera un drago a quattro teste che disturbava sempre il popolo del re Zeus.
Questo popolo non conosceva il fuoco. Il re si era stancato del drago, quindi mand il suo
amico Ulisse ad ucciderlo. Il re disse: Ulisse, vai al castello del re Bellerofonte e ruba la
spada dorata, cos possiamo uccidere il drago a quattro teste. Ulisse and e disse: Adesso
come la prendo questa spada? Decise di gettare acqua su tutto il pavimento del castello
del re Bellerofonte, si fece vedere dai guardiani e cos i guardiani scivolarono sullacqua.
La caverna del drago a quattro teste era a fianco al castello del re Bellerofonte. Il drago
sent il caos nel castello, si svegli e attacc il castello a colpi di coda. Il castello cadde e
Ulisse disse: Che cosa succede? I guardiani risposero: E il drago che ci sta attac-
cando. Scappiamo! disse Ulisse. Quel drago fece crollare tutto il castello, il re Bel-
lerofonte mor e la spada dorata rimase incastrata nella sua testa. Ulisse prese la
spada dalla testa del re e se ne and al suo castello. Una volta arrivati, Ulisse disse al
re Zeus: Il re Bellerofonte morto, lha ucciso il drago, per ti ho portato la spada
dorata. Zeus rispose: Grazie, Ulisse, cos possiamo uccidere il drago! Il re Zeus
and a uccidere il drago. Il drago colp il re con la sua coda. Zeus si rialz e gli tagli
tre teste in un colpo. Il drago era quasi morto, allora us lultima mossa che il re non
conosceva: sput fuoco su Zeus, ma Zeus schiv il suo colpo e lo uccise. Alla fine,
dopo aver ucciso il drago, raccont al suo popolo come aveva scoperto il fuoco.
Mario Bottone 4a A Negri
Un dio, Ade, difendeva il suo popolo. Poco distante viveva un drago a quattro teste e tutti
sapevano dove si trovava la sua caverna. Ade, saputo di questo drago, si allen per ucciderlo;
si allen duramente e si fece dare una mano dal popolo. Ade, per, aveva unarma segreta, le
lame di Zen e aveva trovato anche le fruste di un altro guerriero, morto mentre cercava di
uccidere il drago. Cos pens: Ora posso distruggere il drago. Cos and dal drago, gli tagli
le teste e torn dal suo popolo, che lo festeggi per un giorno e una notte.
Emanuele Di Martino 4a B Negri
Giulio Sbordone 4a D
Ilaria Sez. G Cantico
Alessia Acatullo 4a D
Alessio Sez. A Cantico
Giovanni
Sez. C Cantico Nancy Sez. G Cantico
Maria
Carmen Falco 1a B
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