il tempo pieno verso una nuova scuola · nel progetto di tempo pieno gli insegnanti stanno...
Post on 18-Jul-2020
1 Views
Preview:
TRANSCRIPT
1
ANNO SCOLASTICO 2016–2017
IL TEMPO PIENO
VERSO UNA NUOVA SCUOLA
2° I.C. “G.MODUGNO-G.GALILEI”
SCUOLA PRIMARIA
PLESSO: “G. MODUGNO”
“CLASSE SECONDA E”
DOCENTI:
AMODIO MARIA
LEOCI COSIMO
2
Indice
Introduzione
4
POSTAZIONE DOCENTI 5
SEDIE TUTOR 5
LA SCUOLA IN UNA SACCA 6
STRUMENTI DI LAVORO
Materiale condiviso
Segnale acustico
Bottiglietta dolcezza/amore
Strumenti di logica
Segnali parlanti
Agenda attività settimanali
Strumenti tecnologici
6
6
7
7
7
8
8
9
RAPPRESENTANTI DEGLI ALUNNI 9
METODOLOGIE DI LAVORO
Isole di lavoro
Cooperative learning
Circle time
Cartelloni murali di sintesi
Banchi individuali
11
11
12
13
16
17
ANGOLI STRUTTURATI
Angolo lettura
La panca dei chiarimenti
Il giardino verticale
Angolo dei sussidi didattici
Angolo delle decisioni importanti
18
19
20
20
21
21
PUNTI FORZA DELL’ESPERIENZA 22
MOMENTI SIGNIFICATIVI 23
A LEZIONI FUORI DALL’AULA 27
ESPERIENZE CONDIVISE CON LA 33
3
CLASSE PRIMA “E”
AULA COME CANTIERE SEMPRE
APERTO
35
RISULTATI QUESTIONARIO DI
GRADIMENTO
37
INCONTRO DI VERIFICA FINALE 37
CONCLUSIONI 37
RINGRAZIAMENTI 38
4
Introduzione
I docenti della classe, Amodio Maria e Leoci Cosimo, nell’a.s. 2016-
2017hanno continuato a implementare l’organizzazione scolastica di tipo
sperimentale, realizzando metodologie e didattiche innovative in relazione a
valori quali: l’impegno, la responsabilità, l’accoglienza, l’inclusione,
l’ospitalità,l’autonomia, il rispetto per l’altro, il senso della comunità, come
sfondo della dialettica apprendimento-insegnamento nei vari ambiti
disciplinari e interdisciplinari.
Nel progetto di Tempo Pieno gli insegnanti stanno perseguendo
l’obiettivo di “rinnovare” il modello pedagogico tradizionale, per dare nuovi
input al modo di pensare collettivo inerente alla Scuola, convinti di assicurare
all’alunno opportunità di apprendimento e di crescita più rispondenti alle
richieste della società del XXI secolo.
Il concetto di Autonomia è stato sempre al centro del Progetto, nella
consapevolezza che qualsiasi apprendimento si basi innanzitutto
“sull’imparare a fare le cose da soli”, con il tutoraggio dei pari e degli adulti di
riferimento. I docenti, convinti che un modo diverso di fare scuola necessiti di
cambiamenti visibili, perfino della sostituzione di “oggetti-arredi” tradizionali
quali la cattedra, il banco individuale e lo zaino. A partire dallo scorso anno
hanno sostituito i banchi individuali con isole composte da 4 banchi, che
facilitano un’interazione più egualitaria; la cattedra, già simbolo di un
apprendimento-insegnamento cattedratico e trasmissivo, con una postazione
mobile che rappresenta così, anche fisicamente, il nuovo ruolo del docente
quale guida, tutor,agente educativo il cui ruolo si concretizza in una
cooperazione dialogica con i componenti della classe.
In questo nuovo anno scolastico è stato sostituito anche il terzo oggetto
tradizionale:lo zaino, sostituito con una sacca leggera per contenere
l’occorrente per i pochi compiti da svolgere a casa; indispensabile si è
rivelata la collaborazione della rappresentante dei genitori di classe, che ha
accolto con entusiasmo la proposta e si è immediatamente attivata con
successo a trovare degli sponsor sensibili alle problematiche della scuola.
Gratificante è stata la risposta di alcuni “sponsor familiari” che hanno
offerto una collaborazione “quasi paterna” e interessata alla riuscita
dell’esperienza scolastica del loro minore coinvolto e di tutta la scolaresca.
Certamente dal prossimo anno scolastico gli alunni lasceranno gli
strumenti di lavoro a scuola, ben custoditi, e useranno una sacca più leggera
e comoda per portare l’indispensabile a casa. Questo sarà un modo per dare
5
anche una risposta concreta alle richieste provenienti dai genitori e pediatri di
alleggerire la schiena dei piccoli studenti per prevenire le deformazioni delle
colonna vertebrale.
POSTAZIONE DOCENTI
Nella nuova realtà di tempo pieno la cattedra è un banco mobile avente la
funzione di tavolo per consentire ai docenti di appoggiare gli strumenti di
lavoro; la sedia è uno sgabello mobile girevole che aiuta a potenziare la
funzione “tutoriale del docente”.
SEDIE DEI TUTOR
A ogni isola di lavoro è affiancata un’ulteriore sedia a disposizione degli
alunni tutor e dei docenti, perché, anche quando non è occupata,
“simboleggi” l’esistenza di una presenza umana sia essa dell’alunno o
dell’insegnante a supporto di tutti e di ciascuno.
6
LA SCUOLA IN UNA SACCA
La sacca vuole essere il simbolo della scuola “senza il carico tradizionale di
compiti a casa”, perché viene assicurato all’alunno l’apprendimento-
insegnamento in aula durante le ore programmate, con possibilità di rivedere,
rileggere, riflettere, gustare a casa quanto appreso, attraverso i pochi
quaderni e il libro, di volta in volta, trasportati attraverso la sacca, rievocanti il
lavoro in classe.
STRUMENTI DI LAVORO
L’itinerario metodologico attuato ha trovato sempre il suo fondamento nello
studio, nell’analisi, nella condivisione delle metodologie più acclarate dalla
psicologia e della pedagogia della società complessa e soprattutto, per certi
aspetti, ha accolto le indicazioni pedagogiche di Maria Montessori, dottoressa
in neuropsichiatria, specializzata “in problemi di infanzia-fanciullezza”,
convinta assertrice che gli oggetti a scuola non sono neutrali, ma portatori di
un messaggio.
Materiale condiviso
All’ interno di ogni isola ci sono
strumenti di lavoro comuni: dizionario
della lingua italiana, bruco delle lettere
nei diversi caratteri, ruote del tempo,
agendina del responsabile del silenzio,
colori, riproduzione di misure di valore,
7
forme solide scomponibili, due fogli plastificati con la funzione di lavagne
“magiche” per giochi didattici.
Segnale acustico
Il tamburello ha la funzione di segnalare che il tempo
messo a disposizione per svolgere una attività è
terminato, pertanto gli alunni mettono in ordine il
materiale e si preparano per l’attività successiva.
Bottiglietta della dolcezza/amore
La bottiglietta della dolcezza/amore
è uno strumento ispirato “al
barattolo della calma” del metodo
Montessori. Nella speciale
bottiglietta si agitano: acqua
colorata e diversificata per isole,
porporina, cuoricini paiettati; “il
didattico miscuglio” aiuta,
comunque, i bambini nelle situazioni di stress, di stanchezza, di momentanea
svogliatezza, attraverso la visione dei colori, delle forme, del movimento
volutamente provocato e provocante la sinergia dei sensi, a ritrovare nuovo
equilibrio interiore,predisposizione all’ascolto, volontà rinnovata di impegno e
interesse per il sapere.
Strumenti di logica
Ciascun bambino,attraverso le
diverse“calcolatrici”,costruite con
materiali da riciclo e facilmente
disponibili in attività laboratoriali, è
facilitato nell’acquisizione, in maniera
quasi naturale, dei concetti cardini
dell’aritmetica. Attraverso l’attenzione
8
guidata sulle figure geometriche presenti nei diversi ambienti , scolastici e
non,è stata avviata la prima idea di geometria solida e piana: tavolo,
armadio, palla, scatole di vario genere, cono di gelato, righello, cerchi, ecc…
Segnali parlanti
A sostituzione della classica richiesta
di permesso per andare in bagno,
sono stati pensati dagli adulti, ma
condivisi e costruiti dagli alunni
segnali di uscita dall’aula. I cartelli
vengono autonomamente utilizzati
dagli alunni ma sempre sotto la guida
attenta dell’ adulto, per educare
l’unità psico-fisica della persona
attraverso la soddisfazione
dell’immediatezza dei bisogni, la cura del senso di responsabilità,
l’affinamento della capacità di autonomia.
Agenda attività settimanali
I docenti nelle ore di programmazione
settimanale, registrano su una grande
agenda, messa poi in aula, su uno
sgabello, a disposizione di tutti, le
attività previste durante la settimana.
Programmare le attività da effettuare e
la sequenza delle stesse, aiuta ad
anticipare e prevedere i vari compiti
che i bambini dovranno effettuare
La mattina, prima di iniziare la
giornata, dopo aver scritto la data, un alunno, a turno, legge dall’agenda le
attività da svolgere nella giornata.
Tale modalità di approccio allo svolgimento delle attività ha la doppia
funzione di dare all’alunno il quadro globale della successione delle singole
attività inserite nella unitarietà interdisciplinare degli ambiti previsti e di
stimolare interesse, aspettative e motivazione.
9
Al termine dell’elenco sono registrate attività molto gradite ai bambini perchè
più laboratoriali.
.
Strumenti tecnologici
All’ interno dell’aula sono presenti due computer (LIM e PC da tavolo) usati
regolarmente dagli alunni in modo interattivo.
Anche i tablet hanno offerto, soprattutto alla fine dell’anno scolastico, agli
alunni un valido strumento di studio e di apprendimento interattivo.
UN PRIMO PASSO VERSO LA CITTADINANZA ATTIVA:
RAPPRESENTANTI DEGLI ALUNNI
Per una maggiore partecipazione attiva degli alunni alla vita della classe, in
questo anno scolastico sono stati eletti due loro rappresentanti.
Gli insegnanti hanno prima ritenuto doveroso e opportuno illustrare a tutta la
classe i compiti peculiari al rappresentante degli alunni; alcuni, curiosi ed
10
entusiasti, si sono messi in gioco, hanno esposto ai compagni il perché della
loro candidatura e della loro possibile elezione; sono stati scelti con votazione
segreta due rappresentanti: un alunno e un’ alunna, per rispetto dell’identità
di genere.
Ad elezione avvenuta, è stato convocato un Consiglio di Classe composto
dagli alunni eletti, dai docenti, dalla rappresentante dei genitori per discutere
dell’organizzazione dell’aula, del carico dei compiti da assegnare alla fine di
ogni settimana e soprattutto per ascoltare le proposte provenienti dalla voce
silenziosa degli alunni di cui i rappresentanti si sono fatti portavoce.
11
METODOLOGIE DI LAVORO
Durante le attività, la disposizione dei banchi e delle sedie è stata pensata
sempre flessibile e rispondente alle diverse metodologie applicate.
L’organizzazione degli ambienti di apprendimento si ispira in parte alla
filosofia montessoriana, in parte al progetto “Senza zaino”, in parte al
costruttivismo sociale, al metodo dialogico, ma anche alle innovative “scuole
3.0”.
ISOLE DI LAVORO
I tavoli da lavoro sono ordinariamente organizzati in piccoli gruppi composti
da quattro banchi per favorire anzitutto la consapevolezza della presenza
dell’altro e la collaborazione nell’apprendimento come momento di crescita
personale in un gruppo interagente e rispettoso dei ritmi individuali. Le isole,
sono distinte da un diverso colore: isola rossa, isola verde, isola blu, isola
gialla; ogni componente del gruppo assolve a compiti specifici: all’alunno
tutor il compito di aiutare e/o incoraggiare i compagni del gruppo durante lo
svolgimento delle attività, soprattutto in caso di difficoltà, o richiedenti tempi
più lunghi di lavoro; all’alunno responsabile del silenzio il compito di
mediare il volume delle voci all’interno della propria isola, consapevole che la
gestione dei toni incide sulla riuscita del lavoro; all’alunno responsabile
dell’ordine dell’isola il compito di mantenere l’ordine del materiale e degli
strumenti di lavoro comuni all’isola; all’alunno responsabile dell’ordine
dell’aula di curare l’aspetto estetico degli spazi, di mantenere ordinati i
diversi angoli, di assicurarsi che tutti i compagni abbiano a disposizione gli
strumenti necessari. I diversi impegni sono assegnati in base alla
“disponibilità volontaria”di ciascun alunno, sono pensati interscambiabili e via
via interscambiati, “previ accordi interni”, in base alle capacità personali di
assumerli nel modo più efficace.
12
COOPERATIVE LEARNING
Come rinforzo o potenziamento delle abilità acquisite,i docenti,alla fine di ogni
unità di lavoro, propongono giochi a gara tra isole inerenti agli ambiti
disciplinari e trasversali alle unità didattiche (Nomi, Città, Cose, Luoghi
geografici, Disfaproblemi, ecc…).
Gli alunni hanno gradualmente maturato la consapevolezza che la vittoria di
una gara è un bene culturale e pertanto comune: sono esclusi a-priori oggetti
che possono diventare proprietà personale o distrattori della finalità intrinseca
all’attività stessa; alla fine dell’attività viene premiata l’isola vincitrice con la
riproduzione dell’immagine di una coppa che ogni alunno del gruppo incolla
compiaciuto sul diario personale; alla scelta dell’ “immagine- coppa”, come
premio,è riservata solo la funzione di gratificare la squadra vincitrice e di
incoraggiare le altre.
Convinti che il Cooperative Learning ha il suo punto di forza anche nel
“dopo-gioco”, appositamente programmato per riflettere, insegnanti e alunni
insieme analizzano gli atteggiamenti assunti dalle diverse squadre,
considerano gli impegni e gli sforzi comuni attuati per raggiungere l’obiettivo
desiderato, sottolineano la necessità del rispetto delle regole per la
realizzazione corretta del gioco-gara, sollecitano l’importanza di sentirsi uniti
per ottenere il risultato sognato, marcano la consapevolezza di aver dato
anche la spinta personale giusta alla conquista del premio, ridefiniscono la
necessità di riconoscere i ruoli di ognuno, senza forme di diseducativo
narcisismo culturale. Gli alunni diventano, così, protagonisti attivi del proprio
apprendimento in una situazione di interdipendenza (di obiettivo, di materiali,
di valutazione, di ricompensa, di compito e di ruoli) che coinvolge tutti i
partecipanti. Attraverso l’apprendimento cooperativo, inoltre, i docenti hanno
sviluppato in modo efficiente alcune Competenze chiave europee, come:
imparare ad imparare, competenze sociali e civiche, spirito di iniziativa e
consapevolezza culturale.
Volendo fare acquisire il metodo di lavoro tipico del Cooperative Learning a
tutti i bambini i docenti hanno organizzato delle attività prevalentemente di
gioco utili a far apprendere in modo piacevole il metodo, pertanto
l’acquisizione di questo nuovo metodo ha offerto l’occasione di “osservarsi”
mentre svolgevano i compito assegnato.
Il prossimo anno questo metodo di lavoro sarà utilizzato per attività più
impegnative.
13
“CIRCLE TIME”
La metodologia del “Circle Time” è stata utilizzata soprattutto per la
realizzazione di precise unità didattiche relative alle “stagioni”.
Gli alunni seduti in cerchio con il docente, che faceva parte del cerchio e che
aveva il ruolo di coordinatore, venivano invitati a discutere, a proporre, a
dialogare sugli argomenti proposti.
Nell’attuare il Circle Time come metodo di lavoro, i docenti hanno cercato
gradualmente di creare le condizioni perchè la figura del docente
coordinatore venisse percepita come guida e moderatore della discussione e
per evitare che si creassero asimmetrie di ruoli tra gli alunni. Tutti hanno
vissuto momenti di parità, anche i più timidi hanno partecipato al dialogo ed
hanno espresso le proprie opinioni ed emozioni liberamente. Il Circle Time ha
facilitato molto la comunicazione, l’ascolto e la conoscenza reciproca, ha
migliorato i processi di valorizzazione delle conoscenze, delle esperienze e
delle competenze dei singoli e del gruppo, ha stimolato lo spirito critico.
14
Negli anni successivi i docenti faranno in modo di raggiungere importanti
obiettivi: rendere l’alunno-coordinatore del cerchio, fino a considerare la
figura dell’insegnante sempre più periferica anche se presente.
Per la riuscita del lavoro sono stati rispettati alcuni principi basici alla
metodologia come di seguito specificato:
ciascun componente del cerchio contribuisce a trovare gli aspetti da
analizzare relativi al cambiamento stagionale;
il docente appunta su un foglio gli aspetti ritenuti significativi dal gruppo
senza mai assumere un atteggiamento giudicante;
gli elementi significativi sono scritti da tutti e suddivisi in base alla
disciplina oggetto di studio;
costriuire un cartellone di sintesi e di verifica (compito di realtà di tipo
collettivo) per illustrare ai genitori l’intero percorso di apprendimento
multidisciplinare sulle quattro stagioni.
Attraverso l’approccio del “Circle Time” gli alunni hanno dovuto richiamare
alla memoria, e riflettere sulle conoscenze acquisite attraverso le diverse
attività sui vari compiti, scegliere quelli più significativi ed appropriate, ideare
la struttura visiva del cartellone. Tutto questo lavorando in gruppo e
pensando a soluzioni talvolta anche originali per rendere completo e fruibile il
lavoro. L’esposizione dei cartelloni murali, ha avuto sull’alunno forte ricaduta
di apprendimento durante lo svolgimento. Questo diventa anche per il futuro,
ottimo strumento per il raccordo interdisciplinare, attraverso un ripasso
personale e la sollecitazione a un confronto interattivo; la presenza
programmata e/o spontanea dei genitori a scuola è motivo di gratificazione
per il lavoro “ in mostra” e anche forte spinta motivazionale per l’alunno a fare
del proprio ruolo occasione di insegnamento/spiegazione per i propri genitori,
sia al termine dell’anno scolastico quando bastava un semplice sguardo al
cartellone per rievocare il percorso svolto e le conoscenze acquisite.
15
Elenco degli aspetti emersi, da analizzare.
L’individuazione degli argomenti oggetto di studio/analisi ha dato la possibilità
di approcciarsi alle diverse tipologie di testo (iconico, poetico, descrittivo,
narrativo) e di costruire strumenti di sintesi di studio, quali le mappe mentali.
16
CARTELLONI MURALI DI SINTESI:
COMPITI DI REALTÁ DI TIPO COLLETTIVO
17
BANCHI INDIVIDUALI
Lo studio individuale e/o in coppia trova il suo tempo e il suo spazio, spesso
quotidiano e, comunque, sempre settimanale; convinti che lo spazio è di aiuto
a riflettere o a distrarsi, grande importanza è data alla posizione dei banchi
nell’aula; posizione scelta dall’alunno in maniera personale e più rispondente
ai suoi bisogni di concentrazione, riflessione,introiezione, senza seguire uno
schema ben preciso o l’ordine classico dei banchi in fila: conversazioni
interattive dell’insegnante con l’alunno, brainstorming,memorizzazione di
poesie, filastrocche, tabelline ed esercitazioni varie trovano il loro tempo e il
loro spazio su banchi appositamente posizionati dietro l’ordine metaforico
dell’insegnante : “Ora ognuno studia a casa sua”!
Nelle ore di compresenza garantite al team dei docenti e verbalizzate nelle
Riunioni Collegiali si svolgono attività utili a rispondere alle esigenze della
organizzazione “Tempo Pieno”. Una delle attività svolte durante la
compresenza è l’avvio allo studio individuale: agli alunni veniva consentito di
occupare “ambienti di apprendimento” diversi, in base alle capacità di
mantenere la concentrazione. Tutto ciò era funzionale a facilitare lo studio
individuale anche ad alta voce e/o di essere di aiuto al compagno bisognoso
di supporto.
La posizione dei banchi individuali è decisa dai docenti solo nei periodi di
somministrazione delle prove di verifica, sia di classe,sia di prove strutturate
comuni all’interclasse, sia durante le Prove Invalsi.
18
ANGOLI STRUTTURATI
Gli alunni collaborano creativi e propositivi nella suddivisione dello spazio-
aulae nella costruzione di angoli di lavoro: angolo-lettura, angolo-giardino,
angolo del confronto e delle decisioni importanti, angolo dei sussidi-giochi
didattici e panca dei chiarimenti. Nell’organizzazione dello spazio si è cercato
di caratterizzare ogni angolo con uno o due elementi significativi in modo da
focalizzare l’attenzione degli alunni sulla funzioni rilevanti di ogni spazio
attrezzato e risultanti facilmente identificabili.
I vari angoli presenti in aula non sono mai fine a se stessi, nè organizzati su
decisione esclusiva dei docenti, ma diventano occasione di partecipazione
attiva e coinvolgimento diretto degli alunni dopo una fase in cui prevale il
problem posing seguito dal problem solving.
L’uso e la gestione condivisa degli spazi contribuiscono a rafforzare negli
alunni autonomia, responsabilità e acquisizione di regole di comportamento
utili alla vita scolastica attrezzata.
19
ANGOLO LETTURA
“L’angolo lettura” è costituito da un caminetto finto e una poltrona: quando un alunno finisce prima l’attività o durante la ricreazione può spontaneamente accomodarsi a leggere un libro, scelto tra quelli che loro stessi regalano via via alla classe con il consenso compiaciuto dei genitori. L’angolo lettura-caminetto, è motivo di raggiungere due obiettivi intersecantesi: il piacere della lettura al caldo del caminetto, il senso del ben-essere ristoratore della mente e del corpo.
LA PANCA DEI CHIARIMENTI
Convinti che il dialogo è alla base dei rapporti umani, i docenti ripropongono
con spontaneo e vivace accoglimento,anche in quest’anno scolastico,“La
panca dei chiarimenti”,pensata e ideata dalla docente Amodio Maria e
realizzata dal docente Leoci Cosimo: essere seduti insieme nella stessa
posizione, con gli stessi intenti, con uguali aspettative aiuta gli alunni a
superare i conflitti,le incomprensioni, i dissapori con la conseguente grande
ricaduta sulle capacità relazionali. La scelta di rifugiarsi sulla “panca dei
chiarimenti” spinge a mettersi in gioco, sollecita il desiderio di superare i
fastidi interiori nati dal dissidio, educa al senso del rispetto dei ritmi dell’altro,
spesso non pronto alla riconciliazione, rende consapevoli del pensiero
divergente ascoltato e riflettuto, avvia alla capacità di imparare a negoziare e
soprattutto fa scoprire, come dicono gli studiosi, la possibilità di
costruire“fraintendimenti creativi” per tornare a essere amici e fare dei
fraintendimenti, costruttivi stili di vita.
20
IL GIARDINO VERTICALE
Il “giardino verticale”, costruito con pallet e bottiglie di plastica, risulta un
angolo affascinante perché, già nel lessico “giardino” si nascondono verdi
presenze viventi in:carota, radicchio rosso, spinacio, prezzemolo che
intrigano l’animo degli alunni e rimandano a spazi orizzontali, se poi a
giardino viene aggiunto l’aggettivo “verticale” primeggia la curiosità.
Ogni fascia orizzontale che si sussegue in verticale in colori diversi
rappresenta i colori di ciascuna isola di lavoro; ogni fascia è espressione della
cura attenta del gruppo affidatario. L’esperienza del “giardino verticale”
registra positivi risultati perché l’alunno continua a rendersi conto del “legame
intrinseco che intercorre tra la natura e l’uomo”: le festività con conseguente
chiusura della scuola, la mancanza di acqua per incuria o per impossibilità
logistiche impediscono la naturale crescita e fioritura; ogni esperienza “sul
campo” diviene così legittima occasione di spunto per osservazioni dirette,
esplicitazione di domande, formulazioni di ipotesi, sintesi conclusive: momenti
essenziali e consequenziali del metodo scientifico.
21
ANGOLO DEI SUSSIDI DIDATTICI
Nell’angolo sono sistemati i diversi sussidi e i giochi didattici che genitori e
docenti hanno messo e continuano a mettere a disposizione della classe,
aggiornandoli all’età che cresce, alle diverse unità didattiche, ai bisogni
apprenditivi e ludici degli alunni; il momento della ricreazione o il termine delle
attività programmate sono i punti forti in cui gli alunni si rifugiano per utilizzarli
liberamente; partendo dal principio che niente diventa inutile zavorra o scarto
didattico, i sussidi e i giochi, ormai superati nella loro funzione, passano via
via alla classe precedente in un riciclo di economia didattica e di disponibilità
a rispondere ai bisogni dei più piccoli.
ANGOLO DELLE DECISIONI IMPORTANTI
L’ angolo “delle decisioni importanti”, realizzato con il contributo dei genitori
che hanno fornito la stoffa e con la competenza di una nonna-sarta che ha
foderato i cuscini, è la novità didattica dell’anno scolastico in corso.
L’angolo è “spazio vissuto” dai rappresentanti di classe degli alunni, dagli
alunni tutor, dai piccoli gruppi di alunni per continuare a confrontare idee,
suggerire proposte di modalità di analisi e di studio inerenti agli argomenti
programmati e/o alla scelta di giochi. Le varie proposte, divenute decisioni
ben definite e realizzate, socializzate alla scolaresca, registrano un’ottima
ricaduta nello sviluppo metacognitivo individuale e danno vita a ulteriori
ipotesi di lavoro con obiettivi più affinati, in un crescendo di carica
22
motivazionale nell’acquisizione delle conoscenze necessarie e nella crescita
umana e culturale.
PUNTI FORZA DELL’ESPERIENZA METODOLOGICA
INNOVATIVA
I punti forza di questa sperimentazione sono:
per i docenti: l’impronta del lavoro svolto in forte sinergia ricercata e
costruita tra gli insegnanti di classe, convinti che il successo del lavoro
scolastico sia fondato sulla collaborazione e sulla cooperazione
implementate oltre i compiti affidati a ciascuno e al tempo-scuola
previsto;sull’adozione di una comunicazione interna circolare rispettosa
della pari dignità professionale;sulla ricerca-azione metodologica,
attraverso studi di autoaggiornamento e approfondimento, sulla
frequenza di corsi di formazione organizzati dalla Scuola di
appartenenza e da altri Enti preposti;
per gli alunni: la creazione di un clima di grande serenità ed
accoglienza, gli alunni stanno volentieri a scuola e non accusano
stanchezza o noia; la possibilità di accrescere la propria autostima e
motivazione all’apprendere; l’implementazione dell’autonomia, e della
capacità di lavorare in gruppo e dell’autodisciplina; pieno rispetto dei
ritmi di apprendimento di ognuno, valorizzazione delle diversità e
23
inclusione, possibilità di scegliere ed autogestire alcune attività,
sviluppo del senso di appartenenza e di comunità.
MOMENTI SIGNIFICATIVI
Primo giorno di scuola
Progetto accoglienza
Primo giorno di refezione scolastica
L’avvio della refezione scolastica festeggiato con la presenza delle animatrici
“Happy Centro”con giochi, balli e palloncini.
Festa dei nonni Maestri speciali: i nostri amati nonni!
24
25
Giornata dell’alimentazione
Il giorno 14 ottobre 2016, Giornata Internazionale dell’Alimentazione, vede a
pranzo tutti i genitori degli alunni frequentanti il Tempo Pieno.
Il momento conviviale del pranzo dà spazio in maniera di passaggio quasi
naturale a diversi laboratori afferenti all’importanza del “mangiar sano”!
L’esperienza, ripresa dagli studi televisivi di Canale 7, registra con successo
l’approvazione di genitori, docenti e
alunni .
26
Natale
Visita alle“icone mariane” presenti nel Centro storico di Monopoli.
Partecipazione alla “Notte bianca della poesia”con la realizzazione in classe
di manufatti venduti al mercatino della solidarietà organizzata dall’
I.C.”G.Modugno-G.Galilei”.
Open day
Partecipazione alle giornate di Open day con l’attuazione di un laboratorio per
la realizzazione di cappellini di lana da “appendere” ai rami dell’albero
rappresentato sul cartellone murale dell’ Inverno.
27
Carnevale
Partecipazione al Progetto Ecocarnevale con la realizzazione di una borsa
porta-coriandoli con materiali da riciclo.
Partecipazione al Progetto Danza con esibizione in piazza V. Emanuele II
Frutta nelle scuole Adesione e partecipazione al Progetto Europeo con il consumo di frutta e
verdura a scuola per la promozione di corretti stili di vita.
28
Esibizione nel giardino della scuola con il canto “Papaveri e papere” alla presenza dei genitori.
A LEZIONE FUORI DALL’AULA:”Pronti?...Si parte!”
Uscita didattica a “Lido Morelli”
Uscita collegata al Progetto d’Istituto: “Il Mediterraneo, un mare d’incontri,
bellezza, libertà”.
29
Visita alla “Fattoria didattica Perrini”
Uscita alla Fattoria didattica finanziata dal Progetto europeo “Frutta e verdura
nelle scuole”.
30
SPORTINFESTA
Partecipazione alla giornata dedicata allo sport
Music…Andando 2017
Partecipazione al saggio di “Musica…Andando 2017” degli alunni Plantamura
Veronica e Sfregola Massimo alle percussioni, conduzione della serata
affidata all’ins. Maria Amodio.
Uscita al plesso “G.Paolo II”
Visita al plesso “G. Paolo II” e saluto di fine anno scolastico da parte di tutti gli
alunni di classe seconda e dai relativi rappresentanti di classe dei genitori
all’insegna “Più Paesi …più culture!”: condivisione di una mattinata
scolastica nel plesso rurale con l’esecuzione di canti, balli , convivialità di
merenda e giochi, visita a grotte rupestri site nell’agro.
Al termine della mattinata docenti, rappresentanti dei genitori e alunni di ogni
classe hanno fatto volare un aquilone come segno di saluto all’anno
scolastico appena terminato.
31
Ultimo giorno di scuola
Costruzione di un piccolo aquilone individuale e consegna dei palloncini.
32
ESPERIENZE CONDIVISE CON LA CLASSE PRIMA “E”
Festeggiamenti per il primo giorno di refezione scolastica
Festa dei nonni
Invito a scuola di due nonne del Centro Anziani
Progetto AIRC
Adesione al Progetto per sensibilizzare l’importanza della cura della propria
salute dal punto di vista alimentare e motorio; promozione di atteggiamenti di
solidarietà nei confronti di chi vive situazioni di bisogno.
33
Avvio angolo lettura classe prima
Ascolto di una storia animata come momento condiviso per l’avvio
dell’angolo-lettura nella classe prima.
La pasta di sale
Realizzazione della pasta di sale per modellare frutti autunnali.
Progetto Natale
Drammatizzazione “Le avventure di Triglietto” in collegamento con il Progetto
d’Istituto “Il Mediterraneo,un mare d’incontri, bellezza, libertà”.
34
Progetto “A scuola di robotica”
Attività di apprendimento/insegnamento significativo mediante l’uso del
robottino Blue-bot.
Pranzo a sacco
Pranzo a sacco nella piazzetta di Cala Cozze a Monopoli e condivisione di
momenti ludici individuali, di piccoli gruppi e di squadra.
AULA COME CANTIERE SEMPRE APERTO:
“Penso…progetto…realizzo!”
35
36
QUESTIONARIO DI GRADIMENTO
L’anno scolastico avviato alla conclusione registra la somministrazione
ai genitori, in forma assolutamente anonima, di un questionario
appositamente preparato dall’insegnante Maria Amodio, in quanto referente
dell’organizzazione a Tempo Pieno sfrangiata via via nei vari progetti di
istruzione-formazione.
Dalla tabulazione dei dati restituiti, si evince, da parte dei genitori, un
riscontro molto positivo in riferimento a:
l’attenzione alle risposte garantite dalla sicurezza dell’anonimato;
l’accettazione dell’iniziativa nelle sue finalità di fondo, nei suoi obiettivi
in itinere, nella scelta delle metodologie;
la consapevolezza di spazi di autonomia raggiunti dagli alunni nel
“saper apprendere, nel saper fare, nel saper relazionarsi”;
l’entusiasmo nel condividere con gli alunni-figli e gli insegnanti il senso
del ben-essere vissuto a scuola e in continuità con la famiglia in un
gioco di squadra mirante agli stessi risultati.
INCONTRO DI VERIFICA FINALE
La convocazione finale dei genitori delle classi a Tempo Pieno su invito
della Dirigente Scolastica, dott.ssa Annastasia Narracci, alla presenza di tutti
i docenti coinvolti, rimane un punto di forza chiarificator ee propulsore di
nuove idee. Nell’incontro, particolare attenzione è stata rivolta a:
nuovo modello di scuola a tempo pieno;
l’analisi e l’approfondimento delle metodologie applicate;
la socializzazione dei risultati del questionario;
la sollecitazione ai genitori a farsi parte attiva e consapevole della vita
scolastica in una modalità non di sostituzione, ma di condivisione e
collaborazione nel sentire e vivere il mondo della scuola attraverso il
dialogo e il confronto sui valori educativi e sul percorso formativo.
CONCLUSIONI
Il percorso della “Scuola a Tempo Pieno” così organizzato può risultare
complesso, ma non è complicato; importante è pensare anzitutto all’alunno
come persona che necessita di istruzione edi educazione: sotto il bianco del
grembiule e del fiocco colorato c’è l’esplosione continua di una umanità alla
37
ricerca, anche inconsapevole, del meglio di sé; a questo il nuovo modello di
Scuola è chiamata a dare risposte significative per assicurare:
il rispetto dei tempi e dei ritmi apprenditivi di ogni alunno;
la valorizzazione delle potenzialità di ciascuno;
la gratificazione per recuperare eventuali lacune di entusiasmo;
l’incoraggiamento continuo spalmato in pensiero positivo;
la spinta all’entusiasmo per il lavoro fatto o da fare;
il senso di appartenenza al gruppo e alla comunità;
il piacere di sentirsi sempre “attore-protagonista” in cerca di nuove
esperienze da vivere con il successo scolastico.
RINGRAZIAMENTI
L’esperienza vissuta e da continuare è il risultato di un lavoro “a rete”
con ruoli diversi che sollecita naturali ringraziamenti.
Un ringraziamento sentito allaDirigente Scolastica, dott.ssa Annastasia
Narracci, per il “bisogno” esplicitato di costruire una “Scuola” pensata al
passo con i tempi, innovativa nelle metodologie, nell’uso degli spazi, degli
arredi, dei sussidi / strumenti, rispettosa dei tempi e dei ritmi di
apprendimento e di crescita dei bambini e delle bambine; “bisogno” divenuto
via via entusiasmo di vivere ogni giorno in prima persona i percorsi iniziali, in
itinere, finali sino al raggiungimento dei risultati previsti; “bisogno” incarnato
nella fiducia riposta nella competenza dei docenti ritenuti capaci di sentirsi “a
proprio agio” nel gestire l’organizzazione scolastica nascente. Significativa
resta la presenza attenta della Dirigente a mensa con gli alunni e i docenti,
con il tacito intento di vivere in prima persona i momenti concreti di
convivialità, per dare sicurezza, a se stessa e agli altri, della sana
alimentazione, per aiutare a introiettare via via modalità comportamentali
necessari per stare insieme a tavola, per abituare e, quindi, educare ad
accettare anche il “possibile nutrimento” che non rientri nei parametri del
gradimento personale, per sollecitare il rispetto dei tempi del proprio turno:
garanzia di futura cittadinanza globale.
Un ringraziamento caloroso a tutti i genitori per il sostegno e la fiducia
accordati alla nuova esperienza scolastica da costruire, passo dopo passo,
38
insieme, attraverso incontri informativi, formali e informali e vissuta in
modalità collaborativa con prontezza di disponibilità attraverso il
coinvolgimento diretto in alcune attività come quella di pag. 26 che hanno
visto i genitori,insieme ai loro figli, protagonisti di importanti esperienze
formative, con l’entusiasmo del “nuovo modo di fare scuola” rispondente alle
aspettative annunciate nei vari incontri istituzionali.
Un ringraziamento particolare alla rappresentante di classe, dott.ssa
D’Elia Lucia, per l’assidua collaborazione, nella realizzazione di attività
programmate. Partecipazione assicurata sempre nel pieno rispetto dei ruoli e
con spirito di positiva disponibilità.
Un ringraziamento doveroso, con espressioni di vera gratitudine, alle
collaboratrici scolastiche per la maggiore cura richiesta dall’igiene degli spazi
usati non in maniera tradizionale.
Il ringraziamento più grande a tutti gli alunni, veri protagonisti “della
nuova modalità di essere a Scuola”, entusiasti delle proposte metodologiche
e didattiche quotidiane, anche se con tratti di sforzo personale e di impegno
di volontà per raggiungere gli obiettivi previsti e comunque, sempre curiosi di
apprendere “l’ancora sconosciuto”, gratificati nell’utilizzare le prime
competenze anche fuori dall’ambiente Scuola e avviati a imparare la gestione
della relazione con i coetanei e con gli adulti di riferimento.
Monopoli, 30 giugno 2017 I docenti:
Maria Amodio
Cosimo Leoci
Con gli occhi dei bambini…. Con gli occhi dei genitori…
top related