ilgiornale - marsilio editori · 22 idee domenica15gennaio2017ilgiornale camillolangone «n...
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Da ieri, con l'approva-zione dei decreti at-tuativi, le unioni civi-li sono legge e lo Sta-
to riconoscerà da tutti i punti divista i matrimoni indipendente-mente dal sesso dei contraenti.È di fatto l'unica riforma per cuisarà ricordato il governo Renzi,anche se l'atto finale porta la fir-ma di Gentiloni. Chissà cosa nepensa dall'oltretomba il suo avoVincenzo Ottorino che all'iniziodel secolo scorso riportò i cattoli-ci in politica attraverso il «pattoGentiloni» che segnò la definiti-va fine delle ostilità iniziate aPorta Pia tra la Chiesa e il Regnod'Italia. Corsi e ricorsi, a voltebeffardi, della storia. Dicono checosì ora siamo un Paese più mo-derno. Può essere, e sono feliceper le non tante coppie omoses-suali che aspettavano con ansiaquesto giorno. Anche se la mo-dernità non è in sé un valore as-soluto. Possiamo per esempioconsiderare «moderno» estende-re il concetto di tutela di Statoall'amore in quanto tale alla poli-gamia? Non è una provocazionema il prossimo problema eticoche ci troveremo, più presto diquanto immaginiamo, ad affron-tare.Le leggi che introduciamo, per
rendere in teoria piùmoderna lanostra comunità, si prestano in-fatti al rischio di essere usate co-me grimaldello per ottenere di-ritti che nulla hanno a che farecon la nostra cultura e la nostraorganizzazione sociale. Se è ve-ro, come è vero, che da oggi ilrequisito per ottenere il matri-monio di Stato non è più il rap-porto uomo-donnama semplice-mente l'amore, quanto pensateci metterà la comunità islamica- a oggi parliamo di oltre quattromilioni di persone - a ottenereda qualche giudice il riconosci-mento del loro amore a tre, quat-tro o cinque? Il che non porràsolo un problema etico ma ben-sì e soprattutto economico, assi-stenziale, previdenziale.L'indottrinamento all'islam
nella sua forma più integralistache oggi documentiamo non èinfatti solo una minaccia alla si-curezza, non genera solo terrori-sti o potenziali tali, ma mantie-ne ancorata al Medioevo unabuona parte di una comunitàstraniera che vive stabilmente in-sieme a noi. E non vorrei allorache un eccesso di «modernità»legislativamal interpretata sorti-sca l'effetto opposto, cioè quellodi ributtare la vita del nostro Pae-se indietro nei secoli, a quandoper esempio le donne non aveva-no diritti.
di Luigi Mascheroni
Obama e il «grande gioco» che ha destabilizzato il mondo
il Giornale40 ANNI CONTRO IL CORO
DOMENICA 15 GENNAIO 2017 Anno XLIV - Numero 12 - 1.50 euro*
RITORNO AL PASSATO
AMORE BUROCRATICO
Le unioni civilisono leggema dimenticanoi sentimenti
Luca Fazzo
In un dossier segreto dell’in-telligence le storie criminali dei
26 imam più pericolosi detenutinelle carceri del nostro Paese.
La civiltà uccisa dal grigiore del pensiero unico
L’ANM DISERTA LA CERIMONIA DELL’ANNO GIUDIZIARIO
Le toghe alla guerra dei privilegi
L'articolo della domenica
9 771124 883008
70115
Quotidiano diretto da ALESSANDRO SALLUSTI www.ilgiornale.itG
segue a pagina 12
*FATTESALVEECCEZIONITERRITORIALI(VEDIGERENZA)
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di Alessandro Sallusti
Con i decreti attuativi, leunioni civili sono entratenell’ordinamento giuridi-
co italiano ma, nella loro lungacorsa per diventare legge, essehanno perso per strada il baga-glio più importante, ciò che giu-stifica il senso stesso dell’unione:il rispetto del sentimento d’amo-re.Durante quella corsa è stato ab-
bandonato tutto ciò che potevarendere troppo simili le unioni ci-vili al matrimonio: non si discuteche la nuova legge sia una testi-monianza di civiltà, ma (...)
di Stefano Zecchi
Q uanta tenerezza mi fanno iCinque stelle, ogni voltami sembra di vedere una
replica della Corrida di Corrado.Soprattutto per come cercanogoffamente di riparare agli strafal-cioni, perfino a quelli grammati-cali. L’ultimo scivolone è di LuigiDi Maio: il poverino ha tanta vo-glia di comunicare, usa Twitter eFacebook dalla mattina alla sera,scalpita, si impegna, ma non rie-sce a scrivere un post in italiano.Primo tentativo: «Se c’è rischioche soggetti spiano massime isti-tuzioni...». Appena(...)
STRAFALCIONI A 5 STELLE
Se Di Maiosi arrendeal potere fortedel congiuntivodi Massimiliano Parente
L’ennesimo declassa-mento dell’Italia - ad operadell’agenzia Dbrs - ha ripor-tato il rating al centro dellepolemiche. Ieri Moody’s èstatamultata per 864milionidi dollari, mentre due giornifa il pmdi Trani, che da anniindaga sulla caduta del go-verno Berlusconi nel 2011,ha spiegato il «sistema».
MOODY’S PAGHERÀ 864 MILIONI PER I GIUDIZI GONFIATI
Speculazioni e multe milionarieLa vera storia delle agenzie di rating
La scuola obbligaa comprareil libro di Saviano
Compito di un buon insegnanteè, anche, consigliare ai propristudenti buoni libri da leggere, e
invogliarli con ogni iniziativa possibilead avvicinarsi agli autori. E compito diun buon dirigente scolastico (...)
POLVERIERA ITALIA
Il dossier segreto sugli imamNomi e storie dei 26 predicatori più pericolosi nelle nostre carceri
Firenze, immigrati assaltano la prefetturaGian Micalessin
alle pagine 2-3
alle pagine 6-7
I DEBITI DELLE GRANDI IMPRESE
Ecco chi ha affossato le bancheMassimo Restelli
a pagina 8
segue a pagina 12
FAVORITO Roberto Saviano hafirmato «La paranza dei bambini»
Veneziani a pagina 21
IL CASO IN UN LICEO DI FORLÌ
Anna Maria Grecoa pagina 10
di Francesco Alberoni
Trumpsi avvicineràalla Russiaper combatterel’estremismoislamico
” V enerdì 13 Panebianco sul Corriere il-lustra il pericolo che corre l’Europa a
lasciare la saggia e democratica protezio-ne americana per mettersi all’ombra del-la Russia imperiale. Ripete cioè il luogocomune ufficiale che vede il pericolo nel-la Russia. Con Trump invece sta avvenen-do un vero mutamento geopolitico per-ché finisce l’alleanza secolare dell’Inghil-terra e degli Usa con i Paesi islamici con-tro la Russia. Quello che era chiamato «ilgrande gioco» che ha perso di senso conl’emergere della potenza cinese e il risve-glio dell’islamismo antioccidentale.Durante la presidenza Obama gli Usa
hanno scatenato una vera guerra freddacontro la Russia sul piano propagandisti-co,mettendo sanzioni e accumulando ar-
mamenti in Polonia, Ucraina e Paesi balti-ci. Nello stesso tempo hanno appoggiatoi Paesi islamici sunniti, Arabia saudita, iPaesi del Golfo, il Pakistan e la Turchiache finanziavano e armavano gli integrali-sti islamici: dai talebani ad Al Qaida,all’Isis e il Califfato. Sotto sanzioni in Eu-ropa,minacciata dagli americani attraver-so la Nato e attaccata dagli integralistiislamici in Asia, la Russia è stata spinta acercarsi un alleato nella Cina. Ma la Cinaè l’unica superpotenza che nei prossimianni sfiderà il potere Usa. Una scelta dalpunto di vista americano a dir poco cata-strofica.Sembra impossibile, ma la politica di
Obama si proponeva di espellere la Rus-sia dall’Europa, di farla alleare con la Ci-
na, lasciando il Medio oriente e l’ Africadel nord nelle mani all’anarchia islami-sta.Questo quadro geopolitico cambierà
con l’avvento di Trump. Trumpnon capi-sce perché si debba odiare e combatterela Russia. Per lui pericolosi sono i cinesi egli islamisti. Con lui la Russia tornerà adavere buoni rapporti con l’Europa e cer-cherà di creare con la Turchia, i Paesi delcentro Asia, del Medio oriente ed alcuniPaesi mediterranei come l’Egitto una al-leanza islamica moderata che combattegli integralisti. In questo modo gli ameri-cani potranno affrontare la sfida della Ci-na e districarsi dal groviglio islamista incui sconsideratamente sono andati a cac-ciarsi.
segue a pagina 11
21Domenica 15 gennaio 2017 il Giornale
il settimanale de il Giornale
diMarcello Veneziani
O gni civiltà è animata e sorretta dauna visione del mondo che siesprime attraverso alcuni miti difondazione. La Weltanschauung
è una concezione della vita in relazione al
cosmo e alle cose visibili e invisibili, concre-te e spirituali. Proviene dal senso religioso,attinge dall’arte e dal pensiero, si lega aicaratteri, i costumi e le tradizioni, si ricono-sce nella storia e si esprime in una pirami-de di miti. La visione del mondo funge damodello e da idea fondativa, riferimento co-munitario e orientamento per la vita; è ilpunto di coesione di ogni civiltà, la sua koi-nè. Per la prima volta nella storia la nostrasocietà sembra connotarsi per l’assenza diuna visione del mondo, anzi per il suo rove-scio: la globalizzazione è infatti il mondocome fatto e come processo meccanico,
senza una visione d’insieme. Piccoli mondierano nutriti da grandi visioni del mondo; ilmondo globale invece sembra cieco, privodi una visione organica. Il suo principio me-tafisico è la libertà, il suo orizzonte è la tecni-ca, il suo paradigma è il mercato finanzia-rio, la sua sovranità è l’individuo, a prescin-dere dalla comunità in cui è situato. La na-tura è revocabile, la tecnica è inarrestabile.La società globale volta le spalle a Platone,respinge un’idea del mondo, che destitui-sce d’ogni fondamento, rigetta (...)
Per gentile concessione, pubblichia-mo l’anteprima del nuovo libro diMarcello Veneziani, Alla luce del mi-to (Marsilio). È il capitolo dedicato alpensiero unico «globalizzato»
ARTE - LETTERATURA - NUOVI MEDIA - TV
IL LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI
Il grigio pensiero unicoche uccide la nostra civiltàSiamo rimasti senza miti ed eroi. Per la prima volta
nella storia, non abbiamo una vera visione del mondo
segue a pagina 22
22
Domenica 15 gennaio 2017 il GiornaleIDEE
Camillo Langone
«Narrazione o sto-rytelling. Cosi ilmito è banalizza-to nell’intratteni-
mento, degradato a fiction,cartoon e fiaba, sconnesso daun’origine e trascendenza, ri-dotto a sceneggiatura». Nonso voi, io tutte le numerosevolte che negli ultimi due otre anni (suppergiù la stagio-ne renziana e tardo-obamia-na) ho letto in un articolo que-ste due paroline, narrazione estorytelling, da sole o in cop-pia, mi è preso il fastidio e hovoltato pagina. Finalmente soperché, grazie a Marcello Ve-neziani e al suo Alla luce delmito (Marsilio) da cui ho trat-to il virgolettato. Il mito è unacosa seria, il mito è una cosaimportante, «il mito è per lastoria quel che l’anima è peril corpo» e vederlo ridotto amontatura di corto raggio, afanfaluca elettorale, mette co-me minimo tristezza. Certo
non è più il tempo dei grandimiti di fondazione, dell’Enei-de e della Chanson de Roland:chissà se i supplenti, protago-nisti della scuola nuovamen-te dominata dai sindacati gra-zie alla ministra cigiellina Fe-deli, fanno studiare ai ragazzila poesia epica... Sarebbe in-coraggiante e però alquantostrano che nelle classi multi-culturali si leggessero le gestadel Cid Campeador, eroe del-la Reconquista ossia della li-berazione della Spagna dalgiogo musulmano. Peccato,perché i poemi cavallereschisono datati nella forma e pe-rò attualissimi nella sostanzacome dimostra l’Orlando Fu-rioso, ambientato al «tempoche passaro i Mori / d’Africail mare, e in Francia nocquertanto»: Ariosto allude al mas-sacro di Roncisvalle o a quel-lo del Bataclan? A Carlo Mar-tello o a Charlie Hebdo? Nonsono interrogativi assurdi per-ché il vero mito è eterno, nonha età né scadenza a differen-
za dei suoi surrogati che sonoi cosiddetti miti generaziona-li, cinematografici, musicali,mediatici: «Miti momenta-nei, come gli dei momentaneidi cui scrisse Hermann Use-ner, divinità passeggere, pre-sto superate da nuovi miti. Laloro eternità dura un cambiodi stagione, un volgere di mo-de». Qui mi è venuto in men-te George Michael, la divinitàpiù passeggera fra i tanti illu-stri defunti del 2016. Se DavidBowie e Leonard Cohen sonomorti sul piedistallo riservatoai classici, l'ex cantante degliWham! dal piedistallo era sta-to fatto scenderemolte stagio-ni fa. Era un mito scaduto elui stesso, a giudicare dall’in-quietudine e dagli abusi, do-veva esserne consapevole. Al-tro che dimensione extratem-porale: inchiodato agli anniOttanta. Con l’unica consola-zione del conto in banca per-ché almeno aveva fatto i sol-di, che non sono un passapor-to per l’eternità però meglio
IL SAGGIO DI VENEZIANI
La mela è bacataI miti col tarlo
di un’epoca votataalle divinità pop
Le industrie delle vacanze e del divertimentoproducono fenomeni mondiali ma effimeri
L’identità italiana poggia invecesu fondamenta capaci di durare nel tempo
(...) unpaterounparadigma, un asse oun canone di riferimento. Il pater puoianche confutarlo e perfino ribellarti,ma è il necessario termine di confron-to.Laglobalizzazionecrescesullademi-tizzazione radicale delmondo, pur sor-gendo da un mito e producendo a suavoltanuovimiti.Nellamobile rotonditàdella globalizzazione si perdono anchegli spigoli delleculturepolitiche, le cate-gorie di destra e di sinistra, e ogni altroconnotato di differenza cede il passoall’omologazione e alle provvisorie col-locazioni.IlPensieroUnicoè il riflessodella glo-
balizzazione sul piano delle idee e deicomportamenti. Molti criticano il Pen-sieroUnicoma cambia secondo i puntidi vista: chi lo ravvisa nel liberal-liberi-smo, chi nel tecnoscientismo, chi nelconformismo radical-progressista. Èun puzzle, composto di più elementi, ouna creatura mitologica, incrocio dipiù animali, che ha le zampe ferine delcapitalismo, le zanne del mercato glo-bale, gli artigli della tecnica e la menteimbevuta del codice bioetico politicallycorrect. È il frutto di una miscela tra ildominio assoluto del mercatismo, ilpredominio della tecnica e del suouni-versopratico-funzionale e l’assunzionedel canone ideologico radicalprogressi-sta coi suoi totem e tabù. A ben vederenonc’è pensieromaunprocesso teso auniformare ledifferenze,omologare les-sico e comportamenti, e spegnere idee,pensieri e visioni, non solo divergenti.Per altri versi imezzi sono elevati a sco-pi di vita, la tecnica come l’economiada strumento di servizio si fa regina.È ildominiodella ragione strumenta-
le, direbbe Horkheimer; la tecnica hacomeunicoscopoaccrescere la suapo-tenza, diciamo con Heidegger. La sto-riava fuori corso, il pensiero èdisattiva-to, il processo scorre in automatico.Nella società cieca, priva di visione
delmondo, la prospettiva di ciascuno ènella sua feritoia o nel suo campo d’ac-cesso alla rete; non ha più senso avereuna visione generale delle cose, in rap-porto alla nascita e alla morte, all’ani-ma e al corpo, all’essere e al divenire,alla comunità e alla tradizione, ai padrie ai figli, al ciclo cosmico e a quello bio-logico, al senso religioso e al legamepatrio. E se qualcuno si ostina a coltiva-re questa pretesa, deve renderla intro-versa, legata alla suadimensionepriva-ta, riducendo le visioni del mondo ahobby, altarini privati o intime convin-zioni. Ciascuno ha la sua collezione difigurine...Lamitologia rientra fra queste. La so-
cietà non ha più un mondo comune,eccettoquellodello scambio tecnomer-cantile.L’unicauniversalità èdegli stru-menti tecnologici, della finanza e dellemerci. Chi vuol avere visioni del mon-do, dicevaMaxWeber, vada al cinema.Solo nella dimensione della fiction odell’heroic fantasy, ai margini della vita
o nelle pieghe del privato, è possibilecoltivarevisioniprovvisorie.Mille visio-nidelmondo,private, superficiali e can-gianti, a cui votare la solitudine di spet-tatore. Il mito si fa icona effimera o ga-me sul display, la visione si riduce afilm, figurao figurina. Ilmondosono io,e il selfie lo certifica. Si perde di vistal’intero.Non importa qui stabilire se sia un
progresso o un regresso, se sia un se-gno d’emancipazione o di degrado.Questa svolta trasforma radicalmentel’umano, lo modifica geneticamente.Gli Ogm post-umani, con ridotte facol-tà critiche e intellettive, spirituali emo-rali, sostituiscono la visione del mondoconunautomatismodigitalizzato.Èco-me se si spegnessero o si staccassero inessi e i sensori che legano il corpo allamente, i sensi all’intelletto, gli uominitra loro e al mondo stesso, l’animaall’apparato biologico, gli stati d’animoalpaesaggio.Lavisionedelmondo inse-risce l’uomo in un contesto più grandedi lui. Lo induce a osservare l’intero enon perdersi nel particulare; a ricono-scere finalità superiori al puroprocede-re del tempo, dei corpi e delle macchi-ne. Lo dispone alla possibilità di tra-scendere lo stato di cose presenti, nonaccontentarsi degli assetti vigenti, macimentarsi in imprese,proiettarsi in sce-nari futuri.Dalla visionedelmondosor-ge lo spirito visionario di chi sa vedereoltre e realizzare quel che ancora nonc’è. L’utopista abolisce la realtà, oppo-ne radicalmente la città presente e lacittà futura. Il visionario, invece, si sen-te maieuta, proteso a far divenire ciòche è, non ad abolirlo. Il mito è la suabussola. Il visionario non cerca l’uomonuovo, ha uno sguardo meta-fisico, vaoltremanoncontro la realtà e l’umano,vede nell’idea il compiersi della realtà,non la sua negazione. È il fiore che dàfrutti, è l’acerbo chematura, è la poten-za che si fa atto. Ogni visione del mon-do ci collega alla vita, al passato e alfuturo. Non separa i fatti dal loro acca-dere o gli uomini dai loro impulsi mo-mentanei, ma li coglie in un contesto,dentro unmondo e una continuità. Vi-ceversa domina la barbarie dello spe-cialismo (Ortega y Gasset) che perde divista l’intero e si fissa sul settoriale.La visione del mondo è connessione
e relazione, come logos emythos, polise religio, amoreeamicizia; generaattivi-tà spirituale, suscita il pensare e l’agireche connotano la nostra umanità. È in-telligenza del reale. Dalla visione delmondo sorge la linea di confine chetracciò Dante tra i bruti e chi segue vir-tù e conoscenza. Anche la brutalitàevolve col tempo. Si può viver comebruti pur navigando in borsa emaneg-giando l’iPad. Il bruto, nota Vico, non simuove di sua iniziativa ma è mosso,soggiace a stimoli esterni, è eterodiret-to, non decide ma è determinato daisuoi impulsi o pulsanti, programmatocomeun automa.
Marcello Veneziani
Nella mobilerotondità della
globalizzazionesi perdono anche
gli spigoli delleculture politiche
IDOLI E SURROGATIA fianco, Steve Jobs
(1955-2011) davanti al simbolodella Apple, la «mitica» azienda
tecnologica che produce gliiPhone. A sinistra: i graffiti,forma d’arte effimera. Nellafascia in alto, da sinistra a
destra, tre «divi-divinità»rispettivamente della cronaca
nera, della musica e deicartoons: Charles Manson,
mandante degli omicidi Tate-LaBianca che sconvolsero la LosAngeles fine anni Sessanta; il
cantante George Michael mortoil giorno di Natale del 2016;
i Pokemon, enorme successoanche come videogame
segue da pagina 21
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