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Incontro tecnico organizzato da Emerson Process Management e SAFE – Sostenibilità ambientale fonti
energetiche
Impianti a biomasse: tra vecchio e nuovo regime di incentivazione
INCONTRO TECNICO
Energia da biomasse: prospettive tecnologiche e di business
Roma, Hotel NH Villa Carpegna – Via Pio IV, 6
Martedì, 30 Ottobre 2012
Dott. Fabrizio Rossi
Agriconsulting S.p.A., Agribusiness Division – Responsabile Bioenergy Unit
1. Il quadro di riferimento normativo vigente
2. I numeri della bioenergia in Italia
3. Il quadro di riferimento normativo dal 1 Gennaio 2013
4. La potenza incentivabile nel prossimo triennio
5. I nuovi criteri di incentivazione per la bioenergia
6. Elementi qualificanti il nuovo sistema di incentivazione
7. Conclusioni
Indice della presentazione
Incontro tecnico organizzato da Emerson Process Management e SAFE – Sostenibilità ambientale fonti
energetiche
Con la Legge Finanziaria 2008 (Legge 244/07) e con il suo collegato (Legge 222/2007), il nostro
Paese ha deciso di promuovere un regime differenziato di incentivazione dell’energia da biomassa in
funzione dell’origine degli approvvigionamenti.
Sono stati pertanto introdotti i criteri della filiera corta (70 km) e quello della regolazione dei mercati
agroalimentari (legge 102/2005) attraverso gli strumenti del “Contratto Quadro” e delle “Intese di
Filiera” per poter permettere agli operatori elettrici di accedere al coefficiente moltiplicativo
maggiorato dei Certificati Verdi (1,8).
Queste norme, valide per gli impianti entrati in esercizio dal 1 gennaio 2008, hanno visto la loro
concreta applicazione solo di recente.
Con il Decreto Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MIPAAF) del 2 marzo 2010 si
è avuta la possibilità di confrontarsi con delle regole di principio, mentre con la recente circolare
MIPAAF n. 18047 del 19 novembre 2010 sono state rese disponibili le procedure per le richieste degli
incentivi da filiera corta (almeno per quanto di competenza MIPAAF).
1 Il quadro di riferimento normativo vigente (1)
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energetiche
• Durata: 15 anni; Taglia: 1 MWh
Coefficienti moltiplicativi del numero dei certificati verdi per gli impianti di potenza > 1 MWe
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1 Il quadro di riferimento normativo vigente (2)
• Durata 15 anni; Taglia 1 MWh; Possibilità di cumulo con incentivi a fondo perduto fino al 40%
• Gli oli vegetali indicati alla riga 6 devono derivare da coltivazioni e processi di trasformazione condotti internamente al
territorio dell’Unione Europea. “Circolare esplicativa del sistema di tracciabilità degli oli vegetali puri per la produzione
di energia elettrica al fine dell’erogazione della tariffa onnicomprensiva di 0,28 euro a kWh prevista dalla Legge
99/2009” Prot. Ex SACO 5520 del 31/03/2010
Coefficienti moltiplicativi del numero dei certificati verdi per gli impianti di potenza < 1 MWe
Incontro tecnico organizzato da Emerson Process Management e SAFE – Sostenibilità ambientale fonti
energetiche
1 Il quadro di riferimento normativo vigente (3)
Tra il 2000 e il 2011 la numerosità degli impianti
è aumentata secondo un tasso medio annuo pari al
19%, mentre per la potenza si è registrato un
aumento medio del 14%.
Il tasso di crescita è stato sostanzialmente
equilibrato: il settore della bioenergia, grazie
alla complessità progettuale ed alla difficoltà di
approvvigionamento della biomassa, richiede
un approccio industriale e male si presta ad
operazioni esclusivamente finanziarie! .
Il parco degli impianti alimentati con bioenergie è
stato caratterizzato da una crescita continua e
sostenuta durante tutto il periodo. Particolarmente
interessanti gli ultimi tre anni: il 2009 per lo
straordinario incremento di potenza (circa 500
MW aggiuntivi); il 2010 per la consistenza che è
aumentata di oltre 260 impianti; il 2011 per il
forte incremento sia nel numero (+544 impianti)
che nella potenza degli impianti (+474 MW). Fonte: GSE – Rapporto Statistico 2011 – Impianti a fonti rinnovabili
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2 I numeri della bioenergia in Italia (1)
Fonte: GSE – Rapporto Statistico 2011 – Impianti a fonti rinnovabili
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energetiche
2 I numeri della bioenergia in Italia (2)
• Direttiva 2009/28/CE (23 Aprile 2009)
Direttiva sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva
abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE
• Il Piano di Azione Nazionale sulle fonti rinnovabili (PAN) (Luglio 2010)
• D.Lgs. 3 marzo 2011, n.28 (28 Marzo 2011)
Attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili,
recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE
• D.M. 6 luglio 2012 (6 Luglio 2012)
Attuazione dell’art. 24 del decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28, recante incentivazione della
produzione di energia elettrica da impianti a fonti rinnovabili diversi dai fotovoltaici
• Procedure applicative (24 Agosto 2012)
Contenenti i regolamenti operativi per le procedure d’asta e per le procedure di iscrizione ai registri
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3 Il quadro di riferimento normativo dal 1 Gennaio 2013 (1)
Gli impianti a biomassa possono essere incentivati attraverso 4 meccanismi:
• Accesso diretto (piccoli impianti e riconversione zuccherifici);
• Iscrizione al registro per i nuovi impianti;
• Iscrizione al registro per i rifacimenti;
• Accesso tramite le Aste.
Facendo riferimento ai contingenti riservati alle biomasse nelle tre casistiche previste (escluso l’accesso diretto), per il
2013 è ipotizzata una potenza installabile di 355 MWe per le tipologie esclusa la c e di 450 MWe per la tipologia c per
un totale installabile di 805 MWe.
Nel biennio 2014 e 2015 è prevista una potenza installabile annuale di 225 MWe per le tipologie esclusa la c e di 70
MWe per la tipologia c per un totale installabile di 295 Mwe.
A questo potenziale dovrà aggiungersi quello degli impianti in accesso diretto.
Si rammenta che gli anni in cui si è avuto il maggiore accrescimento della bioenergia sono stati il 2009 con + 500 MWe
ed il 2011 con + 474 MWe. Gli obiettivi del nuovo Decreto permettono, in linea di principio, una crescita coerente del
settore rispetto ai tassi di crescita registrati negli anni precedenti.
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3 Il quadro di riferimento normativo dal 1 Gennaio 2013 (2) 3.1 La potenza incentivabile nel prossimo triennio
Sono questi obiettivi coerenti con il sistema di incentivazione? I dubbi sul nuovo decreto non sono riferiti alla
“capienza” ma all’efficacia delle regole (tariffe e soprattutto procedure!).
I nuovi criteri di incentivazione per la bioenergia:
• applicazione tecnologica;
• prodotto, sottoprodotto, rifiuto;
• taglia dell’impianto;
• premi addizionali.
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4 I nuovi criteri di incentivazione per la bioenergia
Considerazioni riferite alla bancabilità degli investimenti
• La riduzione delle tariffe è stata in parte “compensata” con il prolungamento della durata degli
incentivi. Gli incentivi di riferimento non sono inflazionabili così come è prevista, di anno in anno, la
riduzione del 2% annuo della tariffa incentivante (comma 1) di riferimento per le nuove iniziative.
Queste due condizioni penalizzano fortemente il settore delle biomasse, unico tra le fonti rinnovabili a
presentare costi significativi di approvvigionamento della materia prima.
In queste condizioni, il contributo “finanziario” del prolungamento dell’incentivo (da 15 a 20 anni)
impatta marginalmente sulla redditività dell’investimento.
• L’iter procedurale di sviluppo dell’iniziativa si complica del passaggio dell’iscrizione al registro: la
bancabilità dei progetti non è legata all’ottenimento dell’autorizzazione ma all’avvenuta iscrizione al
registro con prolungamento dei tempi di sviluppo dell’iniziativa.
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5 Il “nuovo” decreto incentivi (1)
Considerazioni riferite alla bancabilità degli investimenti
L’iter procedurale di sviluppo dell’iniziativa si complica con il passaggio dell’iscrizione al registro
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5 Il “nuovo” decreto incentivi (2)
Questioni aperte di natura tecnica
Per gli impianti di taglia inferiore ad 1 MWe è previsto il calcolo degli autoconsumi attraverso valori
forfettari. La tabella si riferisce a tecnologie tradizionali. I valori sono penalizzanti per le tecnologie di
carattere innovativo (es. gassificazione).
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5 Il “nuovo” decreto incentivi (3)
Questioni aperte di natura tecnica
Le procedure per l’assegnazione dei premi addizionali: presenza di procedure ma struttura del premio
adeguata?
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5 Il “nuovo” decreto incentivi (4)
Questioni aperte di natura tecnica
Le procedure per l’assegnazione dei premi addizionali: il premio è congruo rispetto al costo di verifica?
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5 Il “nuovo” decreto incentivi (5)
Questioni aperte riferite all’approvvigionamento
• Definizione di prodotto, sottoprodotto e rifiuto non sempre netta e trasparente.
• Rischio di distorsione del mercato delle biomasse. La struttura degli incentivi tende a valorizzare di
più le biomasse residuali che, in base al criterio del costo di produzione, dovrebbero essere invece
quelle a minor valore.
Dopo lo “scontro” tra Operatori Elettrici ed Operatori della Filiera tradizionale del legno
(Federlegno/Assopannelli) assisteremo allo “scontro” con i rappresentanti del mondo
agroindustriale (ricerca di matrici fermentescibili per il biogas)?
• Art. 8 comma 5. Se l’impianto è autorizzato sia a sottoprodotti che prodotti, la tariffa assegnata è
quella più bassa dei prodotti anche se questi ultimi dovessero incidere solo marginalmente. Peggio
ancora se l’autorizzazione non specifica la tipologia di alimentazione, al punto b) del comma si
afferma che verrà assegnata la tariffa incentivante di minor valore fra quelle delle possibili tipologie
di alimentazione dell’impianto (… e quindi quella più bassa dei prodotti).
• Altro aspetto che non è chiarissimo è come si classifica la biomassa forestale dal momento che non
è citata nell’elenco dei prodotti ma solo in quello dei sottoprodotti.
Ovviamente quando taglio un bosco e recupero della ramaglia quello è sicuramente un
sottoprodotto ma se destino tutto il bosco a cippato energetico è difficile poter dire che non si
ottiene un prodotto.
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5 Il “nuovo” decreto incentivi (6)
Perché non semplificare? Premio filiera, premio emissioni, sistema di tracciabilità, incentivi riferiti alla tipologia di bioamssa: perché
non assegnare gli incentivi in base all’input termico della biomassa in ingresso come attualmente già in
essere?
Sistema di tracciabilità e procedure di rendicontazione ormai affidabili e collaudate.
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5 Il “nuovo” decreto incentivi (7)
• L’attuale sistema di incentivazione, in vigore dal 1 Gennaio 2008, ha permesso un sostanziale
incremento del tasso di sviluppo della bioenergia.
• Il nuovo Decreto Incentivi prevede una “capienza” di potenza installabile coerente con il trend di
crescita del settore degli ultimi anni
• La reale possibilità di realizzazione della capacità installabile è condizionata dal livello delle tariffe
ma soprattutto dalle procedure, alcune delle quali, ancora da definire nelle loro modalità operative.
• Il legislatore ha inteso favorire la diffusione della bioenergia sugli estremi: la micro e mini
generazione e la possibilità di realizzazione di nuova potenza industriale ma su grandi tagli.
• La micro e mini generazione potrà essere realizzata attraverso il biogas ma partendo da matrici
residuali (reflui zootecnici) ed attraverso l’innovazione tecnologica nel settore della combustione
(gassificazione?)
• Il meccanismo delle aste presuppone invece il raggiungimento delle efficienze elettriche e quindi le
logiche di economie di scala
• Meno probabili le possibilità di sviluppo di impianti di media taglia: nella fascia tra 5 e 13-14 Mwe
potrebbe non essere conveniente fare impianti dal momento che le migliori tariffe potrebbero essere
offerte solo con iniziative a ridosso almeno dei 50 MWt.
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6 Conclusioni
Grazie per l’attenzione!
Impianti a biomasse: tra vecchio e nuovo regime di incentivazione
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Fabrizio Rossi - 0633088221 – f.rossi@agriconsulting.it
Agriconsulting S.p.A., Agribusiness Division – Responsabile Bioenergy Unit
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