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SOCIETA' ITALIANA DI CHIRURGIA CARDIACA onlusITALIAN SOCIETY FOR CARDIAC SURGERY
RAPPORTO PRELIMINARE GENERALE IN
OCCASIONE DEL XXII CONGRESSO DELLA
SOCIETÀ ITALIANA DI CHIRURGIA
Indagine sulle strutture cardiochirurgiche italiane
2003
Con la collaborazione di: Società Italiana di Chirurgia Cardiaca
Regioni e Agenzie Regionali di Sanità
Istituto Superiore di Sanità
C.F. 97219030588 - P.I. 06506721007 - Sede Legale: c/o Con.Or. - Via Firenze, 32 - 00184 Roma - Tel 06.47825898 - Fax 06.485504 - e.mail conor@conor.it Presidente: Osp. Santa Maria dei Battuti – Piazza Ospedale, 1 – Loc Ca’ Foncello - 31100 Treviso - Tel 0422322633 - e-mail presidente@cardiochirurgiaitalia.it
Segretario Organizzativo: Casa di Cura "Hesperia Hospital" - Via Arquà 80 - 4110 Modena - Tel 059449334 - e-mail segretarioorganizzativo@cardiochirurgiaitalia.it Segretario Amministrativo: Via Suvereto, 10 - 00100 Roma - e-mail segretarioamministrativo@cardiochirurgiaitalia.it
Segretario Scientifico: Ospedale Civile "San Bortolo" - Viale F. Rodolfi 37 - 36100 Vicenza - Tel 0444993986 - e-mail segretarioscientifico@cardiochirurgiaitalia.it Siti WEB: www.cardiochirurgiaitalia.it - www.sicch.org
Presidente:
Carlo Valfrè Vice Presidente:
Gianfederico Possati Segretario Organizzativo:
Bruno Turinetto Segretario Amministrativo:
Enrico Massa Segretario Scientifico:
Alessandro Fabbri Consiglieri:
Ottavio Alfieri
Roberto Di Bartolomeo
Mattia Glauber
Alessandro Mazzucco
Dante Medici
Massimo Villani Revisori dei Conti:
Eugenio Quaini
Giancarlo Passerone
Ettore Vitali
A cura di: Alessandro Fabbri, Irene Bolgan, Paolo Magagna, Zeno Dal Sacco
4
Indagine sulle strutture cardiochirurgiche italiane 2003
Contenuti
Introduzione 5
Ringraziamento 6
Centri arruolati nella ricerca 7
La struttura cardiochirurgica 12
Dotazioni e attività chirurgica ed interventistica dell’ospedale 14
Attività assistenziali erogate dalla UO Cardiochirurgica 16
Personale ed organizzazione gestionale 20 Sale operatorie (SO) .................................................................. 20 Reparto di degenza ................................................................... 22 Cure Intensive post-cardiochirurgiche (CICCH) e semi-intensiva .... 26
Personale medico del centro cardiochirurgico 31 Cardiochirurghi (CCH), cardiologi e anestesisti ............................. 31 Indicatori di attività ................................................................... 34
Personale dedicato all’attività cardiochirurgica 40
Dotazioni dell’UO 41 Reparto di degenza ................................................................... 41 Cure Intensive post-cardiochirurgiche ......................................... 41 Sala operatoria.......................................................................... 42 Sistemi informatici ..................................................................... 45 Ecocardiografia ......................................................................... 48
Allegati
1. Questionario strutture
5
Introduzione
La conoscenza dell’esistente è condizione indispensabile per qualunque processo
di controllo di qualità e di programmazione.
Vent’anni dopo la pubblicazione del rapporto curato dal Centro Studi del
Ministero della Sanità, la “Commissione Stefanini” dal titolo “Relazione della
Commissione di studio per l’approfondimento dei problemi di ordine preventivo,
curativo e riabilitativo nel settore delle malattie cardiovascolari e della
organizzazione dell’assistenza cardiologica e cardiochirurgica del paese”, con la
collaborazione della Società Italiana di Chirurgia Cardiaca (SICCH), dell’Istituto
Superiore di Sanità, delle Regioni e delle Agenzie Regionali di Sanità, viene
pubblicata questa preliminare sintesi fotografica della cardiochirurgia italiana.
Il volume di dati raccolti nel 2003 è stato enorme (si veda la scheda di raccolta
dati in appendice) grazie alla encomiabile disponibilità del 99% dei responsabili
delle UO di cardiochirurgie italiane. Un completo sviluppo analitico permetterà al
Ministero della Salute, alle Amm.ni Regionali ed alle Aziende ULSS di avvalersi
di uno strumento di alto valore per la pianificazione cardiochirurgica nazionale.
I dati di questo studio affiancati ai risultati degli studi di outcome in corso di
svolgimento saranno il miglior sistema di validazione di quanto realizzato.
Il Presidente Carlo Valfrè
Il Segretario Scientifico Alessandro Fabbri
6
Ringraziamento
Un doveroso ringraziamento ai colleghi Direttori delle Unità Operative di
cardiochirurgia di tutta Italia per la disponibilità dimostrata in questo lavoro che
testimonia l’interesse all’evidenza ed alla trasparenza nell’arte medica. A futura
memoria ci gratifica imprimere i nomi dei colleghi che nel 2003 si assumevano la
responsabilità, l’onere e speriamo la gratificazione delle cardiochirurgie italiane.
Mauro Abbate, Pietro Angelo Abruzzese, Ottavio Alfieri, Carlo Antona, Paolo Arciprete, Vincenzo Arena, Guglielmo Barboso, Alessandro Bartoloni, Paolo Biglioli, Uberto Bortolotti, Antonio Maria Calafiore, Sergio Maria Caparrotti, Riccardo Casabona, Mauro Cassese, Luigi Chiariello, Mario Chiavarelli, Roberto Coppola, Maurizio Cotrufo, Elvio Covino, Carmine Antonio Curcio, Luigi De Luca Tupputi Schinosa, Fabrizio De Vivo, Roberto Di Bartolomeo, Giuseppe Di Benedetto, Germano Di Credico, Roberto Di Donato, Giuseppe Di Eusanio, Gabriele Di Giammarco, Francesco Donatelli, Giampiero Esposito, Alessandro Fabbri, Mario Fabbrocini, Paolo Ferrara, Mario Ferrari, Paolo Ferrazzi, Fabrizio Follis, Alessandro Frigiola, Roberto Gallotti, Gino Gerosa, Tiziano Gherli, Italo Ghidoni, Alessandro Giacomin, Mattia Glauber, Angelo Carlo Graffigna, Jean G. Grandjean, Maurizio Grassi, Claudio Grossi, Roberto Lino, Ugolino Livi, Lorenzo Lodi, Alberto Lomeo, Tommaso Lo Nobile, Vincenzo Lucchetti, Stefano Mantegna, Carlo Marcelletti, Benedetto Marino, Valentino Martelli, Luigi Martinelli, Valerio Mazzei, Alessandro Mazzola, Alessandro Mazzucco, Dante Medici, Lorenzo Menicanti, Ezio Micalizzi, Carmine Minale, Gaetano Minzioni, Claudio Muneretto, Francesco Musumeci, Paolo Panisi, Giovanni Paolini, Alessandro Pardini, Roberto Parravicini, Giancarlo Passerone, Piero Maria Pensa, Luigi Piazza, Georges Popoff, Gian Federico Possati, Peppino Pugliese, Eugenio Quaini, Temistocle Ragni, Attilio Renzulli, Michele Federico Resler, Giovanni Ruvolo, Andrea Sala, Guido Sani, Salvatore Spagnolo, Mario Staibano, Giovanni Stellin, Ugo Tesler, Michele Toscano, Carlo Valfrè, Mario Viganò, Massimo Villani, Ettore Vitali, Carlo Vosa, Lucio Zannini, Bartolo Zingone, Mario Zogno, Claudio Zussa.
7
Centri arruolati nella ricerca
All’inizio del 2003 erano 99 i centri di chirurgia cardiaca censiti in Italia di cui 8
di pertinenza pediatrica.
Il lavoro fin qui sviluppato fa riferimento alla sola cardiochirurgia per adulti, ci
riserviamo di produrre uno studio in collaborazione con i cardiochirurghi
pediatrici ristretto alla loro parte di specialità.
Il dataset dei parametri raccolti è riportato in appendice con il questionario
utilizzato (in tutto 215 parametri); le definitions ove necessarie erano quelle del
Database SICCH derivato da quello internazionale STS-EACTS
(http://www.sts.org/doc/8428 per STS).
Abbiamo inviato a tutti i centri i questionari che, una volta restituiti, sono stati
tabulati; i parametri memorizzati sono stati reinviati ai centri per una validazione e
correzione degli stessi.
Un solo centro non ha fornito risposte in tempo utile.
Possiamo dire che l’analisi seguente rispecchia ampiamente la realtà
cardiochirurgica italiana con l’arruolamento nell’indagine di più di 55 mila
procedure cardiochirurgiche maggiori (di cui 1.700 quelle eseguite in istituti
pediatrici). Alcuni limiti interpretativi sono legati all’autoreferenzialità dello
studio.
Di seguiti l’elenco delle strutture rispondenti suddivise per regione. Abruzzo: Chieti – Università G. D’Annunzio di Chieti Osp. San Camillo de Lellis; Teramo - Osp. Giuseppe Mazzini. Basilicata: Potenza - Osp. San Carlo. Calabria: Catanzaro – Università Magna Graecia Policlinico Mater Domini; Catanzaro – Sant’Anna Hospital. Campania: Avellino - Az. Osp. SG Moscati; Mercogliano (AV) - Casa di Cura Montevergine; Caserta - Az. Osp. San Sebastiano; Maddaloni (CE) - Casa di Cura San Michele; Napoli - Clinica Mediterranea; Napoli - Az. Osp. Monaldi (cardiochirurgia pediatrica); Napoli - Az. Osp. Monaldi; San Giuseppe Vesuviano (NA) - Casa di Cura Santa Lucia; Salerno - Az. Osp. Giovanni di Dio e Ruggi D'aragona. Emilia Romagna: Bologna - Casa di Cura Villa Torri; Bologna - Università Alma Mater di Bologna Policlinico Sant’Orsola; Bologna - Osp. Sant’Orsola Malpighi (cardiochirurgia pediatrica e dell'età evolutiva); Modena - Casa di Cura Hesperia Hospital; Parma - Università degli Studi di Parma Osp. Maggiore; Cotignola (RA) - Villa Maria Cecilia Hospital; Reggio Emilia – Salus Hospital. Friuli Venezia Giulia: Trieste - Ospedali Riuniti; Udine - Az. Osp. Santa Maria della Misericordia. Lazio: Roma - Università La Sapienza Policlinico Umberto I (II cattedra di cardiochirurgia); Roma - Università Cattolica del Sacro Cuore Policlinico A. Gemelli; Roma - Università Tor Vergata European Hospital; Roma - Az. Osp. San Camillo Forlanini; Roma -
8
Università La Sapienza Osp. Sant’Andrea; Roma - Osp. Pediatrico Bambino Gesù; Roma – Az. Osp. San Filippo Neri; Roma - Università Campus BioMedico. Liguria: Genova - Osp. San Martino; Genova - Osp. San Martino (cattedra di cardiochirurgia); Genova - IRRCS Giannina Gaslini; Rapallo (GE) - Villa Azzurra Hospital. Lombardia: Bergamo - Ospedali Riuniti; Bergamo - Casa di Cura Cliniche Gavazzeni Spa.; Brescia - Casa di Cura Poliambulanza; Brescia - Università degli Studi di Brescia Az. Osp. Spedali Civili; Brescia - Az. Osp. Spedali Civili; Ome (BS) - Clinica San Rocco di Franciacorta; Legnano - Osp. Civile; Milano – Az. Osp. L. Sacco; Milano - Az. Osp. Niguarda Ca' Granda (Dipartimento Angelo de Gasperis); Milano - Istituto Clinico Sant'Ambrogio; Milano - Università degli Studi di Milano Centro Cardiologico Monzino; Milano - Osp. San Raffaele; Monza - Università degli Studi di Milano Bicocca Az. Osp. San Gerardo; Monza - Policlinico; Rozzano (MI) - Istituto Clinico Humanitas; San Donato Milanese (MI) - Istituto Policlinico San Donato Centro E. Malan; Sesto San Giovanni (MI) - Università degli Studi di Milano Policlinico Multimedica; Mantova – Az. Osp. Carlo Poma; Pavia - Università degli Studi di Pavia Policlinico San Matteo (centro Charles Dubost); Varese - Osp. di Circolo e Fondazione Macchi. Marche: Ancona - Istituto Cardiologico GM Lancisi. Piemonte: Alessandria - Nuova Casa di Cura Città di Alessandria; Alessandria - Osp. Civile Sant’Antonio e Biagio; Cuneo - Az. Osp. Santi Croce e Carle; Novara - Az. Osp. Maggiore della Carità; Novara - Casa di Cura San Gaudenzio; Torino - Villa Maria Pia Hospital; Torino - Osp. Mauriziano Umberto I; Torino - Az. Osp. OI.R.M. Sant’Anna Osp. Infantile Regina Margherita; Torino - Osp. San Giovanni Battista Molinette. Puglia: Bari - Casa di Cura Villa Bianca; Bari - Casa di Cura Santa Maria; Bari - Osp. Pediatrico Giovanni XXIII; Bari - Policlinico Consorziale Istituto di Cardiochirurgia; Bari - Casa di Cura Anthea Hospital; Lecce - Casa di Cura Città di Lecce; Lecce - Az. Osp. Vito Fazzi. Sardegna: Cagliari - Az. Osp. G. Brotzu; Sassari - Osp. Civile SS. Annunziata. Sicilia: Catania - Università degli Studi di Catania Az. Osp. Vittorio Emanuele Ferrarotto S. Bambino; Catania - Osp. Cannizzaro; Pedara (CT) - Casa di Cura Centro Cuore Morgagni; Messina - Az. Osp. Papardo; Palermo - Osp. Civico Benefratelli; Palermo - Osp. Civico Benefratelli (divisione di cardiochirurgia pediatrica); Palermo - Villa Maria Eleonora; Palermo – Università degli Studi di Palermo Policlinico P. Giaccone. Toscana: Firenze – Az. Osp. Careggi; Firenze - Villa Maria Beatrice Hospital; Massa - Osp. G. Pasquinucci Creas IFC-CNR; Pisa – Ospedale civile; Siena – Università degli Studi di Siena Policlinico le Scotte. Trentino Alto Adige: Trento - Osp. Santa Chiara. Umbria: Perugia - Osp. R. Silvestrini; Terni - Az. Osp. Santa Maria. Veneto: Padova - Università degli Studi di Padova Policlinico (UO autonoma cardiochirurgia pediatrica); Padova - Università degli Studi di Padova Policlinico Istituto V. Gallucci; Treviso - Osp. Santa Maria dei Battuti; Mirano (VE) - Osp. Civile; Mestre (VE) - Osp. Umberto I; Vicenza - Osp. San Bortolo; Verona – Università degli Studi di Verona Osp. Civile Maggiore.
9
Tabella I – UO autonome di Cardiochirurgia italiane (l’ultima colonna segna se l’UO ha risposto al questionario)
Num. Regione Città – Nome dell’istituzione Risp
1 Abruzzo Chieti – Università G. D’Annunzio di Chieti Osp. San Camillo de Lellis 2 Teramo - Osp. Giuseppe Mazzini 3 Basilicata Potenza - Osp. San Carlo 4 Calabria Catanzaro – Università Magna Graecia Policlinico Mater Domini 5 Catanzaro – Sant’Anna Hospital 6 Campania Avellino - Az. Osp. SG Moscati 7 Mercogliano (AV) - Casa di Cura Montevergine 8 Caserta - Az. Osp. San Sebastiano 9 Maddaloni (CE) - Casa di Cura San Michele
10 Napoli - Clinica Mediterranea 11 Napoli - Az. Osp. Monaldi (cardiochirurgia pediatrica) 12 Napoli - Az. Osp. Monaldi 13 San Giuseppe Vesuviano (NA) - Casa di Cura Santa Lucia 14 Salerno - Az. Osp. Giovanni di Dio e Ruggi D'aragona 15 Bologna - Casa di Cura Villa Torri 16
Emilia Romagna Bologna - Università Alma Mater di Bologna Policlinico Sant’Orsola
17 Bologna - Osp. Sant’Orsola Malpighi (cardiochirurgia pediatrica e dell'età evolutiva)
18 Modena - Casa di Cura Hesperia Hospital 19 Parma - Università degli Studi di Parma Osp. Maggiore 20 Cotignola (RA) - Villa Maria Cecilia Hospital 21 Reggio Emilia – Salus Hospital 22 Trieste - Ospedali Riuniti
23
Friuli Venezia Giulia Udine - Az. Osp. Santa Maria della Misericordia
24 Lazio Roma - Università La Sapienza Policlinico Umberto I (II cattedra di cardiochirurgia)
25 Roma - Università Cattolica del Sacro Cuore Policlinico A. Gemelli 26 Roma - Università Tor Vergata European Hospital 27 Roma - Az. Osp. San Camillo Forlanini 28 Roma - Università La Sapienza Osp. Sant’Andrea 29 Roma - Osp. Pediatrico Bambino Gesù 30 Roma - Az. Osp. San Filippo Neri 31 Roma - Università Campus BioMedico 32 Roma - Casa di Cura Quisisana 33 Liguria Genova - Osp. San Martino 34 Genova - Osp. San Martino (cattedra di cardiochirurgia) 35 Genova - IRRCS Giannina Gaslini 36 Rapallo (GE) - Villa Azzurra Hospital 37 Lombardia Bergamo - Ospedali Riuniti 38 Bergamo - Casa di Cura Cliniche Gavazzeni Spa. 39 Brescia - Casa di Cura Poliambulanza 40 Brescia - Università degli Studi di Brescia Az. Osp. Spedali Civili 41 Brescia - Az. Osp. Spedali Civili 42 Ome (BS) - Clinica San Rocco di Franciacorta 43 Legnano - Osp. Civile
10
Num. Regione Città – Nome dell’istituzione Risp
44 Lombardia Milano – Az. Osp. L. Sacco
45 Milano - Az. Osp. Niguarda Ca' Granda (Dipartimento Angelo de Gasperis)
46 Milano - Istituto Clinico Sant'Ambrogio 47 Milano - Università degli Studi di Milano Centro Cardiologico Monzino 48 Milano - Osp. San Raffaele 49 Monza - Università degli Studi di Milano Bicocca Az. Osp. San Gerardo 50 Monza - Policlinico 51 Rozzano (MI) - Istituto Clinico Humanitas
52 San Donato Milanese (MI) - Istituto Policlinico San Donato Centro E. Malan (UO cardiochirurgia I)
53 San Donato Milanese (MI) - Istituto Policlinico San Donato Centro E. Malan (UO cardiochirurgia II)
54 Sesto San Giovanni (MI) - Università degli Studi di Milano Policlinico Multimedica
55 Mantova – Az. Osp. Carlo Poma
56 Pavia - Università degli Studi di Pavia Policlinico San Matteo (centro Charles Dubost)
57 Varese - Osp. di Circolo e Fondazione Macch 58 Marche Ancona - Istituto Cardiologico GM Lancisi 59 Piemonte Alessandria - Nuova Casa di Cura Città di Alessandria 60 Alessandria - Osp. Civile Sant’Antonio e Biagio 61 Cuneo - Az. Osp. Santi Croce e Carle 62 Novara - Az. Osp. Maggiore della Carità 63 Novara - Casa di Cura San Gaudenzio 64 Torino - Villa Maria Pia Hospital 65 Torino - Osp. Mauriziano Umberto I 66 Torino - Az. Osp. OI.R.M. Sant’Anna Osp. Infantile Regina Margherita 67 Torino - Osp. San Giovanni Battista Molinette 68 Puglia Bari - Casa di Cura Villa Bianca 69 Bari - Casa di Cura Santa Maria 70 Bari - Osp. Pediatrico Giovanni XXIII 71 Bari - Policlinico Consorziale Istituto di Cardiochirurgia 72 Bari - Casa di Cura Anthea Hospital 73 Lecce - Casa di Cura Città di Lecce 74 Lecce - Az. Osp. Vito Fazzi 75 Sardegna Cagliari - Az. Osp. G. Brotzu 76 Sassari - Osp. Civile SS. Annunziata
77 Sicilia Catania - Università degli Studi di Catania Az. Osp. Vittorio Emanuele Ferrarotto S. Bambino
78 Catania - Osp. Cannizzaro 79 Pedara (CT) - Casa di Cura Centro Cuore Morgagni 80 Messina - Az. Osp. Papardo 81 Palermo - Osp. Civico Benefratelli
82 Palermo - Osp. Civico Benefratelli (divisione di cardiochirurgia pediatrica)
83 Palermo - Villa Maria Eleonora 84 Palermo – Università degli Studi di Palermo Policlinico P. Giaccone 85 Toscana Firenze – Az. Osp. Careggi
11
Num. Regione Città – Nome dell’istituzione Risp
86 Toscana Firenze - Villa Maria Beatrice Hospital 87 Massa - Osp. G. Pasquinucci Creas IFC-CNR 88 Pisa – Ospedale civile - Università degli Studi 89 Siena – Università degli Studi di Siena Policlinico le Scotte
90 Trentino Alto Adige Trento - Osp. Santa Chiara
91 Umbria Perugia - Osp. R. Silvestrini 92 Terni - Az. Osp. Santa Maria
93 Veneto Padova - Università degli Studi di Padova Policlinico (UO autonoma cardiochirurgia pediatrica)
94 Padova - Università degli Studi di Padova Policlinico Istituto V. Gallucci 95 Treviso - Osp. Santa Maria dei Battuti 96 Mirano (VE) - Osp. Civile 97 Mestre (VE) - Osp. Umberto I 98 Vicenza - Osp. San Bortolo 99 Verona – Università degli Studi di Verona Osp. Civile Maggiore
12
La struttura cardiochirurgica La prima sezione del questionario voleva indagare sul tipo di struttura nella quale opera l’unità di cardiochirurgia. Per questo motivo oltre ai dati identificativi del centro sono state rilevate alcune informazioni relative all’inquadramento gestionale del centro:
tipo di struttura (universitaria, ospedaliera, universitaria ed ospedaliera, accreditata, convenzionata)
inserimento dell’UO in Dipartimento (universitario, ospedaliero-strutturale, ospedaliero-non strutturale),
dimensione del bacino di utenza (stimato dal responsabile del centro). Possiamo osservare una netta prevalenza delle strutture ospedaliere (40%), seguite da quelle universitarie (33% tra quelle puramente universitarie e quelle miste universitarie ed ospedaliere) e infine da quelle private (28%).
Figura 1 – Tipo di struttura
ConvenzionataUniversitaria
AccreditataUniv. ed osp.
Ospedaliera
Perc
entu
ale
50
40
30
20
10
0 5
9
2324
40
Per le sole strutture, rispettivamente universitarie ed ospedaliere, è stata calcolata la percentuale delle UO cardiochirurgiche inserite all’interno di un dipartimento: 55% per i centri universitari e 83% per quelli ospedalieri (vedi figura 2).
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Figura 2 – Inserimento della struttura in un dipartimento
Strutture Universitarie
Dipartimento universitario
SìNo
Perc
entu
ale
100
80
60
40
20
0
5545
Strutture Ospedaliere
Dipartimento ospedaliero
Non strutturaleStrutturale
Perc
entu
ale
100
80
60
40
20
014
69
Per quanto riguarda invece il bacino di utenza, possiamo notare come i responsabili delle strutture universitarie si ritengano di riferimento ad una popolazione più vasta (in media 1,7 milioni di abitanti), mentre per quelle ospedaliere si valutano in media a meno della metà (0,8 milioni di abitanti).
Tabella II - Bacino di utenza per tipo di struttura, in milioni di abitanti (autovalutazione)
Mediana Media± Dev. st.
Accreditata 1,0 1,5±1,4
Ospedaliera 0,7 0,8±0,4
Universitaria 1,0 1,7±1,6
Totale 1,0 1,3±1,3
Figura 3 – Bacino di utenza per tipo di struttura, in milioni di abitanti (autovalutazione)
UniversitariaOspedaliera
Accreditata
Mili
oni d
i abi
tant
i
5
4
3
2
1
0
14
Dotazioni e attività chirurgica ed interventistica dell’ospedale La seconda sezione del questionario era dedicata alla raccolta di informazioni relative alle strutture diagnostico-curative presenti nell’ospedale che possono determinare la particolare casistica di pazienti “transitabili” nell’UO cardiochirurgica:
presenza di determinati Servizi/UO (Pronto Soccorso, Rianimazione Generale, Dialisi, Neuro Radiologia, Medicina Nucleare, UTIC, Emodinamica diurna e nelle 24h),
presenza di chirurgia toracica, vascolare, cardiaca dell’adulto, cardiaca pediatrica, trapianti di cuore, altri trapianti,
presenza di interventistica cardiologica, radiologica, vascolare centrale, vascolare periferica.
È da notare come nella quasi totalità dei centri considerati sia presente l’emodinamica disponibile nelle 24 h (94%) e l’Unità di Terapia Intensiva Cardiologica (86%). Nella quasi totalità dei centri è presente la chirurgica vascolare (93%) e la cardiologia interventistica (99%).
Figura 4 – UO/Servizi presenti nell’ospedale
Emodinamica diurna
Emodinamica 24 h
UTIC
RianimazioneGenerale
Pronto Soccorso
Dialisi
Neuroradiologia
Medicina nucleare
Percentuale
100806040200
59
68
74
74
83
85
94
98
15
Figura 5 – Attività chirurgica dell’ospedale
CCH dell'adulto
Chirurgia vascolare
Chirurgia toracica
Altri trapianti
CCH pediatrica
Trapianti di cuore
Percentuale
100806040200
18
23
35
68
93
100
Figura 6 – Interventistica “vascolare” presente nell’ospedale
Cardiologica
Vascolare periferica
Vascolare centrale
Radiologica
Percentuale
100806040200
75
90
93
100
16
Attività assistenziali erogate dalla UO Cardiochirurgica La terza sezione del questionario era rivolta alla descrizione dell’attività assistenziale erogata dall’UO di chirurgia cardiaca:
gestione di reparto di degenza, cure intensive (CICCH), ambulatorio, day hospital (DH), riabilitazione cardiologica,
volume di procedure effettuate distinte per procedure maggiori in CEC, maggiori non in CEC e procedure accessorie,
iter di arruolamento del paziente quindi frequenza degli interventi in elezione (pazienti che seguono il normale iter di arruolamento), urgenza (pazienti convocati rapidamente omettendo il normale iter), emergenza (pazienti operati appena possibile senza rispettare le programmazioni quotidiane),
tipo procedure cardiochirurgiche effettuate, proporzioni indicative di chirurgia coronarica, valvolare, dei grossi vasi, dell’arco aortico, dell’aorta toraco-addominale, pediatrica e di trapianti di cuore.
Per quanto riguarda l’attività assistenziale erogata dall’equipe cardiochirurgica possiamo vedere come l’ambulatorio e il reparto di degenza vengano gestiti direttamente in circa l’85% dei centri, le cure intensive nel 66% e con percentuali di molto inferiori abbiamo il day-hospital (22%) e la riabilitazione cardiologica (18%).
Figura 7 – Attività assistenziali erogate dall’equipe CCH nel 2003
Ambulatorio
Reparto di degenza
Cure intensive
DH
Riabilitazione CCH
Percentuali
100806040200
18
22
66
85
88
Per quanto riguarda invece il numero di procedure maggiori effettuate in ciascun centro possiamo osservare l’istogramma che ci descrive una realtà cardiochirurgica italiana nella quale il 66% dei centri ha un volume di attività annuale compreso tra 300 e 750 procedure maggiori per anno. Con un minimo di 51 interventi fino ad un massimo di 2.091 per un centro con due unità operative collegate.
17
Figura 8 – Istogramma volume interventi
n° proc. maggiori/anno
1500 - 1650
1200 - 1350
900 - 1050
600 - 750
300 - 450
0 - 150
n° c
entri
25
20
15
10
5
0
Figura 9 - Istogramma volume interventi per tipo di struttura
150300
450600
750900
10501200
13501500
0%
10%
20%
30%
Perc
entu
ale
Accreditata Ospedaliera Universitaria
150300
450600
750900
10501200
13501500
150300
450600
750900
10501200
13501500
Considerando la tipologia delle procedure in termini di elezione, urgenza od emergenza possiamo notare come prevalgano le elezioni (75%), ma varino l’incidenza tra il 71 e l’83% a seconda che la struttura di riferimento sia ospedaliera od accreditata. Osserviamo una diminuzione sensibile dell’incidenza di urgenze ed emergenze nelle strutture accreditate (dati in tabella III).
Tabella III – Percentuale del criterio di esecuzione degli interventi
Struttura cardiochirurgica Elezioni Urgenze Emergenze
Accreditata 83,47 ± 13,24 14,00 ± 12,07 2,53 ± 2,41
Ospedaliera 71,27 ± 13,53 22,52 ± 11,24 6,21 ± 4,18
Universitaria 78,63 ± 14,62 16,41 ± 12,74 4,97 ± 3,85
Totale 76,80 ± 14,55 18,32 ± 12,37 4,87 ± 3,94
18
Questo dato è sicuramente inficiato per difetto per le procedure d’urgenza in quanto le stesse non sono considerate tali nelle UO con scarsa o nulla lista di attesa. Le UO che dichiarano una lista di attesa superiore ai 50-60 gg vedono le “urgenze-emergenze” presenti in circa il 50% dell’attività.
Figura 10 – Percentuale di attività in elezione (barre) e in urgenza-emergenza (colore pieno)
nei centri stratificata per volume di attività (n° procedure maggiori/anno)
<300
UniversitariaOspedaliera
Accreditata
Perc
entu
ale
med
ia d
i atti
vità
100
80
60
40
20
0
300-750
UniversitariaOspedaliera
Accreditata
100
80
60
40
20
0
>750
UniversitariaOspedaliera
Accreditata
100
80
60
40
20
0
Volendo analizzare le proporzioni indicative del tipo di chirurgia cardiaca effettuata nei vari centri possiamo notare una netta prevalenza della chirurgia coronarica, che incide in media per il 58% nell’attività cardiochirurgica (range 26-82%), seguita dalla chirurgia valvolare con 29% di media (range 6,5-51%).
Tabella IV – Percentuali dell’attività chirurgica erogata nel 2003
Attività chirurgica Media ± Dev. St Mediana Range
Coronarica 57,66 ± 11,84 58,50 26 - 82
Valvolare 29,28 ± 8,53 30,00 6,5 - 51
Grossi vasi 7,16 ± 6,13 6,00 0 - 40
Arco-aortico 3,09 ± 8,58 1,00 0 - 77
Aorta toraco-addominale 0,53 ± 1,17 0,00 0 - 5
Pediatrica 2,15 ± 6,43 0,00 0 - 32
Trapianti di cuore 0,51 ± 1,54 0,00 0 - 10
Si sono analizzate alcune correlazioni tra il volume di interventi dei centri (intese come procedure cardiochirurgiche maggiori effettuate in un anno) ed alcune caratteristiche della struttura, in particolare possiamo rilevare che i complessi universitari hanno in media centri di cardiochirurgia più grandi (anche se si può notare una certa variabilità di quest’ultimi). Mentre per quanto riguarda il tipo di attività chirurgica effettuata nell’ospedale possiamo osservare che i centri che svolgono solo cardiochirurgia dell’adulto sono caratterizzati da un volume di interventi più basso (mediana = 519) rispetto ai centri che effettuano anche cardiochirurgia pediatrica (mediana = 633), infine i centri nei quali si effettuano oltre alla cardiochirurgia per adulti e a quella pediatrica anche i trapianti hanno un volume di interventi che è ancora maggiore (mediana = 884).
19
Figura 11 – N° procedure maggiori/anno stratificate per tipo di struttura e per attività del centro
Anche trapiantiAnche pediatrica
Solo CCH per adulti
n° p
roc.
mag
gior
i/ann
o
1.500
1.000
500
0
Qui di seguito (figura 12) riportiamo anche il totale di procedure cardiochirurgiche maggiori eseguite nel 2003 suddivise per la tipologia della struttura. Si nota come le strutture ospedaliere producano il volume di interventi più cospicuo con 21.590 procedure maggiori (40,3%), seguono le strutture universitarie con 19.205 interventi (35,8%), inferiore il numero di procedure eseguite nelle strutture accreditate, in numero assoluto sono 12.802 che rappresentano il 23,9% della produzione cardiochirurgica nazionale.
Figura 12 – n° procedure maggiori/anno totali per tipo di struttura
Struttura cardiochirurgica
UniversitariaOspedaliera
Accreditatan° p
roc.
mag
gior
i/ann
o (m
iglia
ia)
25
20
15
10
5
0
19205
21590
12802
UniversitariaOspedaliera
Accreditata
n° p
roc.
mag
gior
i/ann
o
1.500
1.000
500
0
20
Personale ed organizzazione gestionale La quarta sezione del questionario prevedeva l’analisi strutturale ed organizzativa delle sale operatorie, del reparto di degenza, delle cure intensive e semi-intensive post-cardiochirurgiche in termini di gestione autonoma o condivisa e di personale infermieristico dedicato rapportato all’attività svolta.
SALE OPERATORIE (SO)
Per quanto riguarda le SO veniva preliminarmente definito: se fossero site in un gruppo operatorio generale o in un gruppo operatorio dedicato alla
cardiochirurgia, il numero di SO dedicate alla specialità e la presenza di capisala di SO dedicati, il numero del personale infermieristico dedicato (strumentisti, nurse di anestesia, tecnici
di fisiopatologia cardiocircolatoria, personale infermieristico generico, operatori tecnici). La maggioranza dei centri (77,3%) dichiara che le SO sono site in gruppi operatori specifici dedicati alla cardiochirurgia. Dalla figura 13 si nota come all’aumentare del volume di attività aumenta la percentuale di centri che hanno le SO in gruppi operatori dedicati.
Figura 13 – Presenza di SO cardiochirurgiche in gruppo operatorio generale o dedicato stratificata rispetto al volume dell’attività e al tipo di struttura
Volume attività
>750300-750
<300
Perc
entu
ale
100
80
60
40
20
0
Generale
Dedicato
Dagli istogrammi qui di seguito (figura 14) si può notare che la maggioranza dei centri ha a disposizione 2 SO dedicate alla cardiochirurgia (il range va da 2 centri con 0 SO dedicate a 5 con 4 SO), vedi tabella IX a fine capitolo. Relativamente invece al numero dei caposala delle SO possiamo vedere che la maggioranza dei
Struttura cardiochirurgica
UniversitariaOspedaliera
Accreditata
Perc
entu
ale
100
80
60
40
20
0
Generale
Dedicato
21
centri ha un caposala dedicato alla SO (70%) con un range che contempla 10 centri privi del C.S. ed uno con ben 3 C.S..
Figura 14 – Istogramma n° caposala di SO e n° SO di uso esclusivo CCH
Caposala SO CCH
3210
n° c
entri
80
60
40
20
0
SO di esclusivo uso CCH
43210
80
60
40
20
0
Figura 15 – Media n° caposala di SO e n° SO di uso esclusivo CCH
stratificata rispetto al volume dell’attività e al tipo di struttura
Volume attività
>750300-750
<300
Med
ia
3,0
2,5
2,0
1,5
1,0
,5
0,0
Struttura cardiochirurgica
UniversitariaOspedaliera
Accreditata
3,0
2,5
2,0
1,5
1,0
,5
0,0
SO
Caposala
Il personale non medico delle SO è composto in media da 20 persone (mediana = 17), la composizione completa è mostrata in tabella V dalla quale si può vedere come siano gli strumentisti le figure professionali che vanno ad incidere per la metà nell’organico del personale di SO.
22
Tabella V – Dotazione di personale non medico in SO
Media ± Dev. St Mediana Range Caposala 0,98 ± 0,43 1 0 - 3 Strumentisti 10,22 ± 6,95 9 2 - 47 Nurse di anestesia 2,67 ± 3,28 2 0 - 14 Tecnici di fisiopatologia 3,58 ± 1,85 3 0 - 9 Infermieri generici 1,2 ± 2,28 0 0 - 9 Operatori tecnici 1,86 ± 2,83 0 0 - 12
In figura 16 si è calcolato il rapporto IP/SO (cioè quanti strumentisti, nurse di anestesia e caposala per SO), si nota come il rapporto vari a seconda dell’attività chirurgica prodotta dal centro: come atteso più sono gli interventi effettuati maggiore è l’organico previsto (il dato proporzionale va diversamente analizzato). Figura 16 – n° personale attribuito alle SO/n° SO stratificato rispetto al volume dell’attività e al tipo di struttura
Struttura cardiochirurgica
UniversitariaOspedaliera
Accreditata
12
10
8
6
4
2
0
REPARTO DI DEGENZA
Per quanto riguarda il reparto di degenza veniva definito: se fosse autonomo, integrato con le degenze cardiologiche o con degenze condivise fra
più unità cardiochirurgiche, la figura medica incaricata del turno di guardia (cardiochirurgo specialista o
specializzando, cardiologo specialista o specializzando o diverse figure in rotazione),
Volume attività
>750300-750
<300
Rap
porto
IP/S
O
12
10
8
6
4
2
0
23
il numero dei caposala, il numero del personale infermieristico dedicato: Infermieri Professionali (IP) in
organico - IP presenti in turno mattina, in turno pomeriggio e in turno notturno-, personale infermieristico generico in organico, OTA, OSA, ed operatori tecnici in organico,
il numero di stanze e di posti letto (PL), presenza di sala d’attesa, di sala da pranzo, di sala colloqui e di sala riunioni.
Come per le SO anche per le degenze la percentuale di autonomia della cardiochirurgia è di oltre il 70%, indice di una realtà strutturalmente indipendente dalla cardiologia. Altro segno di questa autosufficienza è l’indicazione che l’84% dei centri ha il reparto di degenza coperto da guardia medica cardiochirurgica (specialisti il 64%, specializzandi il 20%).
Figura 17 – Autonomia del reparto di degenza, analisi stratificata rispetto al volume dell’attività e al tipo di struttura
Volume attività
>750300-750
<300
Perc
entu
ale
100
80
60
40
20
0
Struttura cardiochirurgica
UniversitariaOspedaliera
Accreditata
100
80
60
40
20
0
Autonomo
Fra più UO CCH
IntegratoCardiologia
24
Figura 18 – Figura medica incaricata del turno di guardia nelle degenze, analisi stratificata rispetto al volume dell’attività e al tipo di struttura
Volume attività
>750300-750
<300
Perc
entu
ale
100
80
60
40
20
0
Struttura cardiochirurgica
UniversitariaOspedaliera
Accreditata
100
80
60
40
20
0
Cardiochirurghi
Rotazione
Cardiologi
Analizzato dal lato opposto risulta che non esiste struttura cardiochirurgica di degenza non governata dai cardiochirurghi. Varie realtà locali vedono diverse forme di collaborazione. Appare utile sottolineare anche la differenza di organizzazione rispetto alla tipologia della struttura che vede le strutture private meno autonome di quelle ospedaliere o universitarie, analogo discorso vale anche per i centri più piccoli (con meno di 300 procedure maggiori/anno). Ogni centro cardiochirurgico risulta avere in media un caposala per ogni area di degenza (range da 0 C.S., per due centri, a 2 C.S. per sette). Il personale infermieristico del reparto di degenza è composto in media da 17 persone (mediana = 18), la composizione completa è mostrata nella tabella VI dalla quale si può vedere come siano gli IP (in media 16) le figure professionali che vanno ad incidere per più di ¾ nell’organico degli infermieri di reparto.
Tabella VI - Dotazione di personale non medico nel reparto di degenza
Media ± Dev. St Mediana Range Caposala 1,07 ± 0,34 1 0 - 2 IP 15,7 ± 7,14 14,5 0 - 53 IP in turno mattina 3,64 ± 1,4 3 2 - 10 IP in turno pomeriggio 2,94 ± 1,2 3 1 - 9 IP in turno notturno 2,4 ± 1,01 2 1 - 7 Infermieri generici 0,78 ± 1,65 0 0 - 10 OTA, OSA, OT 3,63 ± 3,17 3 0 - 18
Per quanto riguarda il numero di stanze e di PL disponibili risulta che in media ogni centro ha a disposizione 24 PL (mediana = 23), distribuiti in 11 stanze (mediana = 10), vedi tabella IX a fine capitolo.
25
A questo punto in figura 19 si riporta il rapporto IP/PL (cioè quanto personale non medico per PL di degenza), si nota come il rapporto vari notevolmente a seconda dell’attività chirurgica prodotta dal centro: meno sono gli interventi effettuati maggiore è il rapporto IP per PL.
Figura 19 – Rapporto IP/PL nelle degenze stratificato rispetto al volume dell’attività e al tipo di struttura
Volume attività
>750300-750
<300
Rap
porto
IP/P
L de
genz
e
4
3
2
1
0
Struttura cardiochirurgica
UniversitariaOspedaliera
Accreditata
4
3
2
1
0
L’analisi della dotazione di sale utilizzate da pazienti e congiunti invece fa vedere che il 15% dei centri non ha a disposizione nessuna di quelle considerate, il 74% è fornito di sala d’attesa, il 60% di sala riunioni, il 52% di sala colloqui e l’8% di sala da pranzo.
Figura 20 – Disponibilità sale per pazienti e congiunti
Sala d'attesa
Sala riunioni
Sala colloqui
Sala da pranzo
Percentuale
806040200
52
60
74
26
CURE INTENSIVE POST-CARDIOCHIRURGICHE (CICCH) E SEMI-INTENSIVA
Infine per quanto riguarda le CICCH si andava ad identificare: se fossero autonome, integrate con la cardiochirurgia o con la rianimazione generale, se la gestione fosse cardiochirurgica o anestesiologica chi fosse il medico di guardia (cardiochirurgo specialista o specializzando, anestesista
specialista o specializzando o diverse figure in rotazione), il numero dei caposala, il numero di box e di PL, il numero del personale infermieristico dedicato: IP in organico – rapporto IP/PL teorico
e reale-, personale infermieristico generico in organico, OTA e OSA in organico. La cura intensiva del paziente cardiologico operato è strettamente legata alla pratica cardiochirurgica: le strutture dedicate o integrate con l’UO cardiochirurgica raggiungono altissimi valori percentuali (94%); il 40% dei centri autonomizza anche strutturalmente le CICCH. Minima (6%), tendente allo zero con l’aumento del volume di lavoro, è la commistione Terapie Intensive generali con quelle specialistiche cardiochirurgiche. La gestione del cardio-operato solo da parte del cardiochirurgo è contenuta al 28% dei centri, forme integrate sono variamente descritte (il totale delle percentuali supera il 100% per il sovrapporsi e l’associarsi delle varie presenze). Con il crescere delle dimensioni del centro, mediamente dopo i 350-400 interventi/anno, aumentano le strutture di CICCH che si configurano come unità a professionalità integrate. Da tale evoluzione deriva l’aumento percentuale dei centri che vedono via via affidare ad intensivisti-rianimatori (integrati nell’UO cardiochirurgica) il paziente cardio-operato. Questo non influisce però sulla presenza della figura del cardiochirurgo di guardia che è presente nell’ospedale nel 70% dei centri (sporadiche eccezioni nei centri convenzionati o con volume di attività ridotta). Il trend dei dati presenta una inequivocabile tendenza verso la formazione di equipe cardiochirurgiche-anestesiologiche miste dedicate in modo “super-specialistico” all’assistenza del cardiopatico operato. La presenza e l’operatività “intensivista” dell’anestesista specializzato aumenta in aree comunque integrate strutturalmente alla chirurgia cardiaca.
Figura 21 – Indipendenza strutturale delle CICCH, analisi stratificata rispetto al volume dell’attività e al tipo di struttura
Volume attività
>750300-750
<300
Perc
entu
ale
100
80
60
40
20
0
Struttura cardiochirurgica
UniversitariaOspedaliera
Accreditata
Perc
entu
ale
100
80
60
40
20
0
Integrata alla CCH
Autonoma
Integrata alla TI
27
Figura 22 –Gestione anestesiologica o cardiochirurgica delle CICCH, analisi stratificata
rispetto al volume dell’attività e al tipo di struttura
Volume attività
>750300-750
<300
Perc
entu
ale
100
80
60
40
20
0
Struttura cardiochirurgica
UniversitariaOspedaliera
Accreditata
100
80
60
40
20
0
TI
CCH
Figura 23 – Medico di guardia nelle CICCH, analisi stratificata rispetto al volume dell’attività e al tipo di struttura
Volume attività
>750300-750
<300
Perc
entu
ale
100
80
60
40
20
0
Struttura cardiochirurgica
UniversitariaOspedaliera
Accreditata
Perc
entu
ale
100
80
60
40
20
0
Cardiochirurghi
Rotazione
Anestesisti
28
Ogni centro, risulta avere in media un caposala per unità di CICCH (range: da 0, per due centri, a 2 per tre). Il personale infermieristico delle CICCH è composto in media da 23 persone (mediana = 21), la composizione completa è mostrata in tabella VII dalla quale si può vedere come siano gli IP (in media 20) le figure professionali che vanno ad incidere per più di 4/5 nell’organico degli infermieri delle Cure Intensive.
Tabella VII – Dotazione di personale non medico nelle CICCH
Media ± Dev. St Mediana Range
Caposala 1 ± 0,3 1 0 - 2 IP 19,84 ± 9,45 18 0 - 52 Infermieri generici 0,18 ± 0,69 0 0 - 4 OTA/OSA 3,68 ± 5,16 3 0 - 42
In figura 24 si osserva come la dotazione di personale varia notevolmente a seconda del volume di attività del centro e quindi dei posti letto disponibili nelle CICCH, è inoltre interessante notare come nei centri con più alto volume di attività (più di 750 procedure maggiori/anno) le strutture accreditate non aumentino la loro dotazione di personale in maniera analoga alle altre strutture.
Figura 24 – Personale non medico in organico nelle CICCH stratificato per il tipo di struttura
Volume attività
>750300-750
<300
Pers
onal
e no
n m
edic
o in
org
anic
o
60
40
20
0
Accreditata
Ospedaliera
Universitaria
Per quanto riguarda il numero di box e di PL disponibili risulta che in media ogni centro ha a disposizione 7 PL (mediana = 7) e 2 box (mediana = 1), vedi tabella IX a fine capitolo. Analizzando piuttosto il rapporto IP/PL teorico e reale possiamo vedere che mediamente sono programmati (livello teorico) nelle Cure Intensive 1,06 IP per 2 PL mentre sono presenti (livello reale) 0,98 IP per 2 PL, la mediana dei due rapporti invece coincide ed è pari a 1 IP ogni 2 PL.
29
Per le unità semi-intensive post-cardiochirurgiche invece si voleva sapere: se fossero aggregate alla CICCH o al reparto di degenza, il numero di IP in organico e il rapporto IP/PL per turno, il numero PL.
Il 46,6% dei centri prevede nella propria organizzazione strutturale la presenza di terapia semi-intensiva post-chirurgica, la quale nel 78% dei casi è aggregata al reparto di degenza, nel 44% è aggregata alle CICCH (9 centri hanno dichiarato che la semi-intensiva è aggregata ad entrambi). La maggiore complessità degli interventi e dei pazienti trattati sembra spostare l’organizzazione delle aree sub-intensive a cavallo fra degenza e CICCH, con maggiori competenze di queste ultime.
Figura 25 – Inquadramento strutturale delle Cure semi-intensive post-cardiochirurgiche: aggregate alle CICCH o al reparto
Al repartoAlla CICCH
Perc
entu
ale
100
80
60
40
20
0
78
44
Figura 26 – Inquadramento strutturale delle Cure semi-intensive post-cardiochirurgiche: aggregate alle CICCH o al reparto, analisi stratificata rispetto al volume dell’attività e al tipo di struttura
Volume attività
>750300-750
<300
Perc
entu
ale
100
80
60
40
20
0
8073
100
30
50
40
Struttura cardiochirurgica
UniversitariaOspedaliera
Accreditata
100
80
60
40
20
0
Alla CICCH
Al reparto
87
7175
33
5050
30
Tabella VIII –Dotazione di personale non medico dell’unità semi-intensiva post-cardiochirurgica
Media± Dev. St Mediana Range
IP 7,24 ± 6,93 8 0 - 24 In tabella IX abbiamo infine riportato la sintesi della situazione delle strutture cardiochirurgiche analizzate in termini di SO dedicate, PL, stanze di degenza e Box.
Tabella IX – Riassunto della dotazione di strutture (n° SO, PL, stanze di degenza e box di CI)
Parametri di struttura
Media ± Dev. St Mediana Range
SO
Esclusivo uso CCH 2,07 ± 0,77 2 0 - 4
Reparto di degenza
Stanze 10,68 ± 5,55 10 2 - 30
PL 23,82 ± 10,74 23 4 - 60
CICCH
PL 7,32 ± 3,11 7 2 - 20
Box 1,73 ± 1,72 1 0 - 8
Semi-intensiva
PL 4,12 ± 3,69 4 0 - 14
31
Personale medico del centro cardiochirurgico La quinta sezione del questionario conteneva la rilevazione dell’equipe cardiochirurgica - sia come entità numerica che come attività clinica svolta - ed un insieme di indicatori di attività cliniche.
CARDIOCHIRURGHI (CCH), CARDIOLOGI E ANESTESISTI
Per quanto riguarda i medici si andava a rilevare: il numero di CCH suddivisi per n° di apicali, di CCH di ruolo e non di ruolo, n° di CCH
volontari, collaboratori continuativi, specializzandi e il n° di cardiologi e anestesisti strutturati nell’UO cardiochirurgica,
il n° di CCH con più di 5 e più di 10 anni di attività specialistica, il n° di CCH completamente autonomi chirurgicamente, il n° di CCH che svolgono
autonomamente meno di 50, tra 50 e 100, tra 100 e 200, più di 200 procedure cardiochirurgiche maggiori per anno,
il n° di procedure maggiori eseguite dagli apicali per anno. Questa parte ci permette, oltre a ricostruire la composizione dell’equipe cardiochirurgica, di avere una misura del numero di cardiochirurghi operanti in Italia ed una descrizione sommaria dell’attività da loro svolta. Dalle figure 27 e 28 possiamo vedere come in ogni centro in media siano presenti 14 cardiochirurghi (mediana = 12, range = 3-32). La somma totale dei cardiochirurghi è di 1.204. Per quanto riguarda cardiologi ed anestesisti inseriti nell’organico sono rispettivamente in media 1 e 3 (stessa mediana uguale a zero, stesso range, 0-12). La somma totale dei cardiologi inseriti nell’organico cardiochirurgico è di 117 mentre per quanto riguarda gli anestesisti è di 241.
Figura 27 –n° di cardiochirurghi per centro, analisi stratificata rispetto al volume dell’attività e al tipo di struttura
Struttura cardiochirurgica
UniversitariaOspedaliera
Accreditata
40
30
20
10
0
Volume attività
>750300-750
<300
n° c
ardi
ochi
rurg
hi p
er c
entro
40
30
20
10
0
32
Figura 28 - n° di cardiochirurghi in Italia, analisi stratificata rispetto al volume dell’attività e al tipo di struttura
Volume attività
>750300-750
<300
n° c
ardi
ochi
rurg
hi in
Ital
ia (c
entin
aia) 8
6
4
2
0
394
693
117
Struttura cardiochirurgica
UniversitariaOspedaliera
Accreditata
8
6
4
2
0
544456
204
È interessante notare come l’organico di ruolo confermi una differenza di dimensione tra le strutture private e pubbliche, nel senso che quelle private svolgono il loro lavoro con la metà di cardiochirurghi in organico rispetto a quelle ospedaliere ed universitarie pur non avendo una produzione di attività cardiochirurgica in termini di procedure maggiori/anno inferiore (vedi figura 11).
Figura 29 –n° di cardiochirurghi di ruolo per centro, analisi stratificata rispetto al volume dell’attività e al tipo di struttura
Volume attività
>750300-750
<300
n° c
ardi
ochi
rurg
hi d
i ruo
lo p
er c
entro 20
15
10
5
0
Struttura cardiochirurgica
UniversitariaOspedaliera
Accreditata
20
15
10
5
0
33
Andando ad analizzare i cardiochirurghi di ruolo si rileva come questa categoria, che rappresenta la metà dei cardiochirurghi italiani, sia composta per il 58% da cardiochirurghi con più di 10 anni di esperienza, per il 29% da cardiochirurghi con 5-10 anni di attività specialistica e per il 13% da cardiochirurghi con meno di 5 anni di attività specialistica. Composizione relativamente giovane come la storia di questa specialità.
Oltre all’inquadramento contrattuale è stata determinata più analiticamente l’attività chirurgica maggiore prodotta da ciascun chirurgo. È interessante notare come risulti che ogni centro ha a sua disposizione in mediana 3 chirurghi attivi completamente autonomi: 2 chirurghi che eseguono meno di 50 procedure CCH maggiori per anno, 1 che ne esegue tra 50-100, 1 tra 100-200 e 0 più di 200.
Figura 30 – n° cardiochirurghi autonomi e volume di attività annua,
descrizione del n° per centro e del totale nazionale
>200100-200
50-100< 50
Autonomi
n° c
ardi
ochi
rurg
hi p
er c
entro
10
8
6
4
2
0
>200100-200
50-100< 50
Autonomi
n° c
ardi
ochi
rurg
hi in
Ital
ia
400
300
200
100
060
122148
177
343
Nella figura 30 di destra la somma dei cardiochirurghi suddivisi per attività chirurgica (<50, 50-100, 100-200 e >200 procedure maggiori/anno) differisce dall’ammontare dei chirurghi autonomi perché sono presenti nel conteggio dell’attività anche cardiochirurghi non totalmente autonomi.
Figura 31 – n° cardiochirurghi autonomi per centro e volume di attività annua, analisi stratificata rispetto al tipo di struttura
Accreditata
>200100-200
50-100< 50
Autonomi
8
6
4
2
0
Universitaria
>200100-200
50-100< 50
Autonomi
8
6
4
2
0
Ospedaliera
>200100-200
50-100< 50
Autonomi
8
6
4
2
0
34
Figura 32 – n° cardiochirurghi autonomi per centro e volume di attività annua, analisi stratificata rispetto al volume dell’attività
Infine, per quanto riguarda il numero di procedure maggiori eseguite dagli apicali per anno, possiamo vedere nell’istogramma qui sotto che queste variano tra le 18 e le 700 e che in media ogni apicale ne esegue 254 l’anno (mediana = 227).
Figura 33 – Istogramma del n° delle procedure eseguite dagli apicali per anno
600 - 700
500 - 600
400 - 500
300 - 400
200 - 300
100 - 200
0 - 100
n° c
entri
20
15
10
5
0
INDICATORI DI ATTIVITÀ
Relativamente alle attività mediche sono stati individuati alcuni indicatori di performance, tra i quali:
n° medio di ore annuali dedicate alla formazione del personale, n° di ore settimanali dedicate all’attività ambulatoriale, n° di CCH reperibili, oltre alla guardia attiva, per 24 h,
<300
>200100-200
50-100< 50
Autonomi
8
6
4
2
0
300-750
>200100-200
50-100< 50
Autonomi
8
6
4
2
0
>750
>200100-200
50-100< 50
Autonomi
8
6
4
2
0
35
presenza di guardia attiva nelle 24h di cardiochirurgo, anestesista o cardioanestesista, ricorrenza del meeting cardiochirurgico e cardiologico-cardiochirurgico
(programmazione quotidiana, settimanale, mensile, annuale o non prevista). Analizzando i dati otteniamo una media di 127 ore annuali di formazione per centro (mediana = 100, range = 10-770), una media di 19 ore settimanali di ambulatorio (mediana = 10, range = 1-82).
Figura 34 – Ore annuali dedicate alla formazione del personale, analisi stratificata rispetto al volume dell’attività e al tipo di struttura
Volume attività
>750300-750
<300
Ore
ann
uali
form
azio
ne
400
300
200
100
0
Struttura cardiochirurgica
UniversitariaOspedaliera
Accreditata
400
300
200
100
0
Figura 35 – Ore settimanali dedicate all’attività ambulatoriale, analisi stratificata rispetto al volume dell’attività e al tipo di struttura
Volume attività
>750300-750
<300
Ore
set
timan
ali a
mbu
lato
rio
60
50
40
30
20
10
0
Struttura cardiochirurgica
UniversitariaOspedaliera
Accreditata
60
50
40
30
20
10
0
36
Relativamente alla reperibilità e alla guardia attiva abbiamo ottenuto una media di 2 cardiochirurghi reperibili oltre la guardia attiva (mediana = 2, range = 0-5) per centro, mentre per quanto riguarda gli anestesisti l’80% dei centri ha la reperibilità di specifici cardioanestesisti. La guardia attiva del cardiochirurgo si ha nel 69% dei centri, nel 77% dei centri il servizio è prestato anche da anestesisti.
Figura 36 – Descrizione di chi è designato a prestare la guardia attiva 24h e presenza di reperibilità del
cardioanestesista, analisi stratificata rispetto al volume dell’attività e al tipo di struttura
Volume attività
>750300-750
<300
Perc
entu
ale
100
80
60
40
20
0
Struttura cardiochirurgica
UniversitariaOspedaliera
Accreditata
100
80
60
40
20
0
CCH
Anestesista
Reperibilità
cardioanestesista
Altra informazione interessante si può ricavare dalle domande relative alla ricorrenza del meeting cardiochirurgico e cardiologico-cardiochirurgico, la maggioranza dei centri (86%) prevede un meeting cardiochirurgico quotidiano o al massimo settimanale; mentre per quanto riguarda il rapporto con i colleghi cardiologi nel 69% dei centri abbiamo un confronto quotidiano o settimanale programmato, nel 10% dei centri il meeting è mensile, infine nel 16% non è prevista nessuna programmazione di meeting, la consulenza è solo ad hoc per i singoli casi.
37
Riportiamo di seguito le VALUTAZIONI DEI DIRETTORI DELLE UO su come ritengono la dotazione di personale:
LEGENDA
Accreditata Ospedaliera Universitaria
Figura 38 - Frequenza percentuale della valutazione della dotazione di personale IP e tecnico in SO,
stratificata per volume dell’attività
<300 300-750 >750
Figura 37 – Frequenza percentuale della valutazione della dotazione di personale IP e tecnico in SO, stratificata per tipo di struttura
CarenteGravemente carenteSoddisfacente
Dotazione personale
38
Figura 39 - Frequenza percentuale della valutazione della dotazione di personale IP nel reparto di degenza, stratificata per tipo di struttura
Accreditata Ospedaliera Universitaria
Figura 40 - Frequenza percentuale della valutazione della dotazione di personale IP nel reparto di degenza, stratificata per volume dell’attività
<300 300-750 >750
Figura 41 - Frequenza percentuale della valutazione della dotazione di personale IP nelle CICCH, stratificata per tipo di struttura
Accreditata Ospedaliera Universitaria
39
Figura 42 - Frequenza percentuale della valutazione della dotazione di personale IP nelle CICCH, stratificata per volume dell’attività
<300 300-750 >750
Figura 43 - Frequenza percentuale della valutazione della dotazione di personale medico, stratificata per tipo di struttura
Accreditata Ospedaliera Universitaria
Figura 44 - Frequenza percentuale della valutazione della dotazione di personale medico, stratificata per volume di attività
<300 300-750 >750
40
Personale dedicato all’attività cardiochirurgica La sesta sezione del questionario prevedeva la definizione di tutte le altre possibile figure mediche e non, inseribili nell’organizzazione della struttura cardiochirurgica, quindi:
n° di anestesisti dedicati esclusivamente ed in rotazione con le altre attività, n° di cardiologi dedicati esclusivamente o consulenti al bisogno, personale di segreteria (suddivisi tra laureati e non), altre figure professionali (ingegneri, biologi, fisici, statistici, informatici, biotecnologi).
Nella tabella X possiamo vedere un prospetto riassuntivo della dotazione di medici e di altro personale dedicato all’attività cardiochirurgica: si può notare che in media ogni centro dispone di 6 anestesisti dedicati (mediana = 6) e di 2 cardiologi dedicati (mediana = 1). Per quanto riguarda le altre figure professionali ogni centro dispone di 1 segretario non laureato, mentre le altre figure sono prevalentemente marginali.
Tabella X - Sintesi della dotazione di personale medico/altre figure professionali
Media ± Dev. St Mediana Range Totale
Cardiochirurghi Apicali 1,3 ± 0,85 1 1 - 7 114 Di ruolo 7,07 ± 3,64 7 0 - 16 622 Incaricati non di ruolo 1,07 ± 1,92 0 0 - 10 94 Collaboratori continuativi 1,08 ± 2,29 0 0 - 13 95 Borsisti 0,26 ± 0,58 0 0 - 2 23 Volontari 0,22 ± 0,51 0 0 - 2 19 Specializzandi 2,69 ± 3,86 1 0 - 15 237
Totale cardiochirurghi 13,68 ± 6,9 12 3 - 32 1.204 Cardiologi in organico 1,33 ± 2,26 0 0 - 12 117 Anestesisti in organico 2,74 ± 3,4 0 0 - 12 241 Anestesisti
Anestesisti dedicati 6,42 ± 4,26 6 0 - 20 533 Anestesisti in rotazione 3,17 ± 5,53 0 0 - 30 200
Cardiologi Cardiologi dedicati 1,82 ± 2,23 1 0 - 10 135 Cardiologi consulenti 2,55 ± 3,28 1 0 - 13 143
Personale di segreteria Segretari laureati 0,25 ± 0,47 0 0 - 2 15 Segretari non laureati 1,65 ± 1,38 1 0 - 7 139
Altre figure professionali Ingegneri 0,15 ± 0,36 0 0 - 1 8 Biologi 0,36 ± 0,87 0 0 - 3 20 Fisici 0,04 ± 0,19 0 0 - 1 2 Statistici 0,11 ± 0,32 0 0 - 1 6 Informatici 0,32 ± 0,71 0 0 - 3 18 Biotecnologi 0,04 ± 0,20 0 0 - 1 2
41
Dotazioni dell’UO La settima ed ultima sezione del questionario aveva lo scopo di definire le dotazioni dell’UO, in maniera specifica per reparto di degenza, cure intensive e SO. Si è voluto indagare inoltre sull’informatizzazione dell’UO e sull’attività ecocardiografica in chirurgia cardiaca.
REPARTO DI DEGENZA
Per quanto riguarda il reparto di degenza si voleva rilevare: se fosse previsto l’utilizzo della telemetria, il numero di computer presenti in reparto, il numero di monitor non invasivi, il numero di holter propri o dedicati.
Come possiamo vedere in figura 45, la telemetria è utilizzata dal 68% dei centri, mentre per quanto riguarda la dotazione tecnologica il 38% dei centri può disporre di almeno un holter proprio o dedicato, ogni centro ha in media 4 computer (mediana = 3) e 5 monitor non invasivi (mediana = 4).
Figura 45 – Dotazioni tecnologica del reparto di degenza
Holter propri-dedicati
Telemetria
Perc
entu
ale
100
80
60
40
20
0
38
68
Monitor non invasiviPC
12
8
4
0
CURE INTENSIVE POST-CARDIOCHIRURGICHE
Analogamente, per le cure intensive, si andava a definire: il numero di PL, potenziali e completamente attrezzati ed attivati, il numero di emogasanalizzatori, di amplificatori d’immagini, di monitor, di computers,
di IABP e di ventilatori disponibili nelle CICCH.
42
Dall’analisi dei dati è emerso che ogni centro ha a disposizione 8 PL potenziali (mediana = 8) e 8 PL completamente attrezzati ed attivati (mediana = 7). È interessante notare come si sia rilevata sui dati aggregati una differenza di disponibilità di PL (differenza di un posto letto in mediana). Per quanto riguarda invece la dotazione tecnologica possiamo osservare che ogni centro in media possiede 1 emogasanalizzatore, 0 amplificatori d’immagine (molto probabilmente saranno attribuiti alla radiologia), 9 monitor, 2 computer, 2 IABP e 8 ventilatori.
Figura 46 - Dotazioni PL e tecnologica delle CICCH (numero per centro), analisi stratificata rispetto al tipo di struttura
Struttura cardiochirurgica
UniversitariaOspedaliera
Accreditata
20
15
10
5
0
PL potenziali
PL attivati
Struttura cardiochirurgica
UniversitariaOspedaliera
Accreditata
20
15
10
5
0
Monitor
PC
IABP
Ventilatori
SALA OPERATORIA
Relativamente alla dotazione della SO si è descritta la dotazione numerica di: macchine CEC, ventilatori, emogasanalizzatori, computers, videocamere,
apparecchiature fotografiche, monitor, amplificatori di immagini digitalizzate e St., tavoli operatori radiotrasparenti e non radiotrasparenti, tromboelastografi, flussimetri per il controllo del flusso CABG, miscelatori di piastrine, VAD, IABP, ablatori per aritmie, scaldasangue, emoteche.
La SO è la struttura in cui è più importante e complessa la dotazione tecnologica; nelle figure seguenti è spiegata la percentuale di presenza di ciascun macchinario: abbiamo alcune dotazioni “necessarie” con presenza nel 100% dei centri come la macchina CEC e il ventilatore, altre comunque molto diffuse come monitor, emogas e contropulsatore (più del 90%). Più rarefatti invece sono altri tipi di macchinari quali il VAD, il flussimetro per il controllo del flusso CABG, gli amplificatori per immagini standard e digitalizzate, i miscelatori di piastrine e i tromboelastografi (tra il 20 e il 40% dei centri).
43
Figura 47 – Dotazione tecnologica SO (presenza in percentuale)
Macchine CECVentilatori
MonitorEmogas
IABPPC
EmotecaScaldasangue
Ablatori per aritmie App. Fotografiche
Tavoli OP radiotrasparentiVideocamere
Tavoli OP non radiotrasp. VAD
Flussimetri CABG Rx Amplificatori digit.
Miscelatori piastrin Tromboelastografi
Rx Amplificatori stand.
Percentuale
100 80 60 40 20 0
2223
2727
3342
5052
6365
748081
85 93
97 98 100 100
Figura 48 - Dotazione tecnologica SO (presenza in percentuale) stratificata per tipo di struttura
Accreditata
Macchine CEC Ventilatori
Monitor Emogas
IABP PC
Scaldasangue Emoteca
Ablatori per aritmie App. Fotografiche
Tavoli OP radiotrasparenti Videocamere
Tavoli OP non radiotrasp. VAD
Flussimetri CABG Rx Amplificatori stand.
Miscelatori piastrin Tromboelastografi
Rx Amplificatori digit. 10080 60 40 20 0
Ospedaliera
G
Percentuale
100806040200
Universitaria
100806040200
44
Figura 49 - Dotazione tecnologica SO (presenza in percentuale) stratificata per volume interventi
<300 Macchine CEC
Ventilatori Monitor Emogas
IABP PC
Scaldasangue Emoteca
Ablatori per aritmie App. Fotografiche
Tavoli OP radiotrasparenti Videocamere
Tavoli OP non radiotrasp. VAD
Flussimetri CABG Rx Amplificatori stand.
Miscelatori piastrine Tromboelastografi
Rx Amplificatori digit. 10080 60 40 20 0
300-750
Cir
PCeaeeie.
DG.
ni.
Percentuale
100806040200
>750
ir
i
G
i
100806040200
Figura 50 – N° delle dotazioni “primarie” per centro stratificate per volume di attività
Volume attività
>750300-750
<300
n° p
er c
entro
6
5
4
3
2
1
0
Macchine CEC
Ventilatori
Monitor
Emogas
IABP
45
Tabella XI – Sintesi delle dotazioni tecnologiche delle UO cardiochirurgiche
Media ± Dev. St Mediana Range Totale
Reparto di degenza Computer 3,68 ± 2,92 3 0 - 18 313 Monitor non invasivi 5,41 ± 5,34 4 0 - 35 427
CICCH PL potenziali 8,08 ± 4,03 8 0 - 29 679 PL attrezzati 7,59 ± 3,8 7 0 - 29 653 Emogas 1,44 ± 0,7 1 0 - 5 122 Amplificatori d'immagini 0,51 ± 0,58 0 0 - 2 38 Monitor 8,58 ± 4,07 8 2 - 31 729 Computer 2,44 ± 1,79 2 0 - 8 205 IABP 1,83 ± 1,23 2 0 - 8 152 Ventilatori 8,3 ± 4,29 8 1 - 30 697
SO Macchine CEC 2,55 ± 1,04 2 1 - 6 224 Ventilatori 2,78 ± 1,37 3 1 - 10 245 Emogas 1,24 ± 0,82 1 0 - 7 109 Computer 2,01 ± 1,73 2 0 - 8 171 Videocamere 0,89 ± 0,99 1 0 - 4 68 Apparecchiature fotografiche 0,82 ± 0,59 1 0 - 2 65 Monitor 3,34 ± 1,64 3 1 - 8 287 Amplificatori immagini digitalizzate 0,43 ± 0,7 0 0 - 3 32 Amplificatori immagini standard 0,39 ± 0,89 0 0 - 6 27 Tavoli operatori radiotrasparenti 1,51 ± 1,33 2 0 - 5 119 Tavoli operatori non radiotrasparenti 1,19 ± 1,27 1 0 - 5 95 Tromboelastografi 0,32 ± 0,58 0 0 - 3 23 Flussimetri per controllo flusso CABG 0,45 ± 0,6 0 0 - 2 33 Miscelatori piastrine 0,5 ± 1,37 0 0 - 11 35 VAD 0,89 ± 1,13 0 0 - 4 67 IABP 1,94 ± 0,98 2 0 - 5 161 Ablatori per aritmie 0,99 ± 0,72 1 0 - 3 82 Scaldasangue 1,44 ± 1,06 1 0 - 4 122 Emoteca 0,95 ± 0,79 1 0 - 7 80
SISTEMI INFORMATICI
Dell’informatizzazione dell’UO era di interesse conoscere quale fosse: il sistema operativo adoperato (Windows, Linux, Unix o Macintosh), il tipo di rete - se ve ne fosse una - disponibile nell’UO (rete interna, ospedaliera, rete
integrata UO ed ospedaliera, altra), il database clinico utilizzato (cartella clinica informatizzata, database SICCH, proprio
Database, possibilità di importazione/esportazione dei dati nel programma SICCH), la dotazione informatica (numero di computer isolati e in rete, numero di stampanti
isolate e in rete, numero di fax e numero di fotocopiatrici). Per quanto riguarda la descrizione dei sistemi informativi disponibili è curioso scoprire che due UO
46
non hanno a disposizione nemmeno un computer, che otto centri non dispongono di nessuna rete informatica e 13 non hanno avviato nessun tipo di database clinico di monitoraggio della propria attività. La descrizione degli impianti adoperati invece, fa emergere che l’utilizzo del sistema operativo Microsoft Windows è preponderante, molto diffuso è anche l’uso della rete informatica. Per quanto riguarda invece l’utilizzo di database clinici si può notare la prevalenza di sistemi gestionali propri: 65% (pensati ad hoc per la singola realtà cardiochirurgica); confortante tuttavia è la percentuale del 42% dei centri che utilizzano il Database della Società Italiana di Chirurgia Cardiaca che rende perciò confrontabile l’attività dei centri a livello nazionale ed internazionale. Da valutare come quasi il 50% di Database propri possa essere oggetto di import/export con i sistemi nazionali ed internazionali di raccolta dati.
Figura 51 – Informatizzazione UO, presenza in percentuale
WindowsLinuxUnix
MachintoshRete interna
Altra reteRete ospedaliera
Rete integrataCart. clinica informUtilizzo DBSICCHUtilizzo proprio DBPossibilità imp/exp
Percentuale
100806040200
Sistemaoperativo
Presenza reteinformatica
Databaseclinico
WindowsLinuxUnix
MachintoshRete interna
Altra reteRete ospedaliera
Rete integrataCart. clinica informUtilizzo DBSICCHUtilizzo proprio DBPossibilità imp/exp
Percentuale
100806040200
Sistemaoperativo
Presenza reteinformatica
Databaseclinico
47
Figura 52 – Presenza di rete informatica nell’UO
Volume attività
>750300-750
<300
Perc
entu
ale
di u
tiliz
zo100
80
60
40
20
0
Struttura cardiochirurgica
UniversitariaOspedaliera
Accreditata
100
80
60
40
20
0
Rete interna
Altra rete
Rete ospedaliera
Rete integrata
Figura 53 – Utilizzo di database clinico nell’UO
Volume attività
>750300-750
<300
Perc
entu
ale
di u
tiliz
zo
100
80
60
40
20
0
Struttura cardiochirurgica
UniversitariaOspedaliera
Accreditata
100
80
60
40
20
0
Cart. clinica inform
Utilizzo DBSICCH
Utilizzo proprio DB
Possibilità imp/exp
Relativamente alla dotazione informatica possiamo inoltre osservare che in media ogni centro dispone di 4 PC isolati e 10 in rete, 3 stampanti isolate e 5 in rete, 2 fax e 2 fotocopiatrici.
Tabella XII – Descrizione dei sistemi informatici a disposizione dell’UO
Media ± Dev. St Mediana
PC isolati 4 ± 7,69 2PC in rete 9,72 ± 10,69 6Stampanti isolate 3,37 ± 3,62 2,5Stampanti in rete 4,83 ± 7,57 3Fax 2,04 ± 1,43 2Fotocopiatrici 1,73 ± 1,02 1
ECOCARDIOGRAFIA
Infine per quanto riguarda l’attività ecocardiografica abbiamo analizzato quanto fosse il suo sviluppo all’interno delle UO cardiochirurgiche, in particolare:
se fosse integrata nell’attività cardiochirurgica o se fosse svolta in consulenza dai cardiologi,
se l’attività eco transtoracica (TTE) e/o transesofagea (TEE) fosse svolta da cardiologi, cardioanestesisti o cardiochirurghi,
se fosse possibile ottenere un eco TTE e/o TEE 24 h/die, il numero di ecocardiografi e il numero di sonde per eco TEE dedicate alla
cardiochirurgia, numero di ecocardiografie TEE eseguite in SO, nelle CICCH e nel reparto di
degenza cardiochirurgica. Il 72% dei centri ha dichiarato che l’attività ecocardiografica è integrata nell’attività cardiochirurgica, ed il 23% ottiene solo consulenze dalla struttura cardiologica. In ogni caso nella metà dei centri cardiochirurgici “autonomi” dal punto di vista ECO esiste una buona integrazione nell’organizzazione ecocardiografica fra cardiologia e cardiochirurgia.
49
Figura 54 – Svolgimento dell’attività ecocardiografica (integrata nell’attività CCH o svolta in consulenza)
ConsulenzaCardiologiIntegrata
Perc
entu
ale
100
80
60
40
20
0
23
72
Esiste una rilevante differenza di esecuzione tra l’attività eco TTE e TEE: entrambe vengono svolte prevalentemente (in più del 90% dei casi) dai cardiologi, e in maniera molto ridotta dai cardiochirurghi, ma la differenza in particolare sta nell’effettuazione degli eco da parte dei cardioanestesisti che effettuano nel 72% dei casi l’eco TEE e nel 39% quelli TTE.
Figura 55 - Svolgimento dell’attività ecocardiografica (da cardiologi, cardio-anestesisti o
cardiochirurghi)
Cardiologi
Cardio-anestesisti
Cardiochriurghi
Cardiologi
Cardio-anestesisti
Cardiochirurghi
Percentuale
100806040200
ECO TTE
ECO TEE
Cardiologi
Cardio-anestesisti
Cardiochriurghi
Cardiologi
Cardio-anestesisti
Cardiochirurghi
Percentuale
100806040200
ECO TTE
ECO TEE
50
Nel 92% dei centri è possibile ottenere un eco TTE 24 h/die, mentre l’eco TEE è disponibile 24 ore al giorno solo nell’80% dei centri. Per quanto riguarda il numero di ecocardiografi e di sonde dedicati è emerso che ogni centro ne ha a disposizione 2, in media (per entrambi mediana = 1 e range = 0-4). Infine analizzando il numero di eco TEE eseguite vediamo che quelle effettuate in SO rappresentano l’attività più rilevante (in media per il 37% degli interventi viene eseguito un eco TEE in SO, mediana = 31%), mentre l’attività nelle CICCH e in reparto è sicuramente più limitata (rispettivamente mediana di 10 e 5% degli interventi).
INDAGINE SULLE STRUTTURE CARDIOCHIRURGICHE ITALIANENome della struttura
Citta
STRUTTURA CARDIOCHIRURGICAUniversitaria Ospedaliera Universitaria ed Ospedaliera Accreditata Convenzionata
DIPARTIMENTO UNIVERSITARIO Sì No
A) DIPARTIMENTO OSPEDALIERO STRUTTURALE Sì No
B) DIPARTIMENTO OSPEDALIERO NON STRUTTURALE Sì NoElenco reparti afferenti
A)................................................................................................................................................................................
B)................................................................................................................................................................................
C)................................................................................................................................................................................
Ospedale dotato di Unità Operative/ServiziPronto soccorso
Rianimazione Generale
Dialisi
NeuroRadiologia
Medicina Nucleare
UTIC
Emodinamica Diurna
Emodinamica 24 h
QUESTIONARIO SICCH, ISS, ASSR - DATI 2003 -
riempire i "bollini" per risposta affermativaove opportuno usare definitions del DataBase SICCH scaricabiledal sito : www.cardiochirurgiaitalia.it
Provincia
E-mail Direttore dell'UO
Bacino di Utenza Abitanti
. .
NOTE
Attività chirurgica dell'ospedaleCardiochirurgia dell'AdultoCardiochirurgia PediatricaTrapianti di cuoreAltri trapianti ( rene, fegato,......)Chirurgia ToracicaChirurgia Vascolare
Interventistica
Cardiologica
Radiologica
Vascolare centrale
Vascolare periferica
Attività assistenziali erogate dall'equipe cardiochirurgica nel 2003
Reparto di degenza Cure Intensive (CICCH) Ambulatorio DH Riabilitazione CCH
N° procedure elettive
N° procedure d'urgenza
N° procedure d'emergenza
N° procedure CCH maggiori IN CEC
N° procedure CCH maggiori NON CEC
N° procedure ACCESSORIE
ProporzioniIndicative
% chirurgia coronarica
% chirurgia valvolare
% chirurgia grossi vasi
% chirurgia pediatrica
% trapianti di cuore
% chirurgia arco aortico
% chirurgia aorta toraco-addominale
000Elenco Istituti afferenti
14368
Site in gruppo operatorio dedicato alla CCH
Site in gruppo operatorio generale
N° sale operatorie di esclusivo uso CCH
N° sale operatorie del gruppo operatorio generale
N° Capo Sala SO (cardiochirurgia / gruppo operatorio generale) N° personale infermieristico professionale (strumentisti - nurse di anestesia)
N° tecnici di fisiopatologia cardiocircolatoria
N° personale infermieristico generico
N° operatori tecnici
Sì No
Sì No
SALE OPERATORIE CARDIOCHIRURGICHE
Reparto integrato con le degenze cardiologicheReparto autonomo
REPARTO DI DEGENZA CARDIOCHIRURGIA
-/
N° IP presenti turno mattina
N° IP presenti turno notturnoN° personale infermieristico generico in organico
N° OTA, OSA, Operatori Tecnici, in organico
N° StanzeN° posti letto (PL)
personale medico dedicato in via esclusiva(cardiologo, cardiochirurgo, anestesista)specificare:
N° PL
Struttura Integrata alla CCH Sì No
Struttura integrata alla rianimazione generale Sì No
Gestione cardiochirurgica Sì No
Gestione anestesiologica Sì No
N° PL
Rapporto PL/IP per turno /
Degenze condivise con più Unitàcardiochirurgiche
Sala colloqui Sì No
Sì NoSì No
Sì No
sala d'attesa Sì No
Altre figure professionali
N° Box
Aggregata alla CICCH Sì No
Aggregata al reparto di degenza Sì No
Il direttore dell'UO come ritiene la dotazione di personale IP, TecnicoSoddisfacente Carente Gravemente carente
Medico di guardia reparto degenza 12 h - 24 h
Cardiochirurgo specialista
Cardiochirurgo specializzando
Cardiologo specialista
Cardiologo specializzando
Diverse figure in rotazione
N° Infermieri Professionali (IP) in organicoN° Capo Sala
TERAPIA SEMI-INTENSIVA POST-CARDIOCHIRURGICA
Rapporto IP/PL Teorico /N° Infermieri generici in organico
N° OTA/OSA in organico
N° IP in organicoN° Capo Sala
Servizio/ Unità Operativa autonoma Sì No
TERAPIA INTENSIVA POST-CARDIOCHIRURGICA (CICCH)
Medico di guardia della CICCH
Cardiochirurgo specialista
Cardiochirurgo specializzando
Anestesista specialista
Anestesista specializzando
Diverse figure in rotazione
Il direttore dell'UO come ritiene la dotazione di personale IPSoddisfacente Carente Gravemente carente
sala da pranzo Sì No Sala riunioni Sì No
N° IP presenti turno pomeriggio
Rapporto IP/PL Reale /
Il direttore dell'UO come ritiene la dotazione di personale IPSoddisfacente Carente Gravemente carente
N° IP in organico /
pag 2
14368
N° ore settimanali attività ambulatoriali
N° cardiochirurghi reperibili, oltre alla guardia attiva, per 24 h
N° di chirurghi che eseguono > 200 procedure cch maggiori per annoN° di chirurghi che eseguono > 100 < 200 procedure cch maggiori per anno
N° di chirurghi che eseguono > 50 < 100 procedure cch maggiori per annoN° di chirurghi che eseguono <=50 procedure cch maggiori per anno
N° chirurghi attivi completamente autonomi chirurgicamente
N° specializzandiN° cardiochirurghi volontari
N° cardiochirurghi borsistiN° cardiochirurghi collaboratori continuativi
N° apicali N° cardiochirurghi di ruolo con > 10 anni di attività specialisticaN° cardiochirurghi di ruolo con > 5 anni di attività specialistica
N° cardiochirurghi incaricati non di ruolo
Guardia attiva CCH 24 h Sì No
Guardia attiva anestesista 24 h Sì No
N° Ingenieri
PERSONALE MEDICO
Indicatori di attività mediche
Personale dedicato all'attività cardiochirurgica
Cardiochirurghi
Reperibilità cardioanestestista 24 h Sì No
Anestesisti
Cardiologi
Personale di segreteria Altre figure professionaliN° dedicati esclusivamente alla CCH
N° In rotazione con le altre attività
N° dedicati esclusivamente alla CCHN° Consulenti
N° LaureatiN° Non Laureati N° Biologi
N° FisiciN° Statistici
N° InformaticiN° BiotecnologiAltri
DOTAZIONI DELL' UNITA' OPERATIVA DI CARDIOCHIRURGIA
Telemetria Sì No
N° computers
N° monitor non invasivi
Reparto di degenza Terapia intensiva post-cardiochirurgia
N° posti letto potenziali
N° amplificatori d'immagini
N° emogasanalizzatori
N° ventilatori
N° computers
N° monitor
N° IABP
N° Cardiologi nell'organico dell UO cch
Altre figure professionali arruolate all'inteno dellUO
N° Anestesisti nell'organico dell'UO
N° di procedure cch maggiori eseguite dal /dagli apicali per anno
Il direttore dell'UO come ritiene la dotazione di personale medicoSoddisfacente Carente Gravemente carente
N°medio ore annuali dedicate alla formazione del personale
Ricorrenza meeting cardiochirurgico Quotidiano Settimanale Mensile Annuale Mai
Ricorrenza meeting Cardiologico-Cardiochirurgico Quotidiano Settimanale Mensile Annuale MaiSolo consulenze ad hoc
N° posti letto completamente attrezzati ed attivati
N°Holter propri o dedicati
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N° cardiochirurghi di ruolo
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Windows Sì No
N°computers isolati
N° macchine CEC
N° monitor
N° ventilatoriN° emogasanalizzatori
N° computers
N° amplificatori di immagini digitalizzateN° amplificatori di immagini standard
N° tavoli operatori radiotrasparentiN° IABP
N° videocamere
N° VAD
N° apparecchiature fotografiche
N° ablatori per aritmie
N° tromboelastografi
N° miscelatori piastrine
N° emotecaN° scaldasangueN° tavoli operatori non radiotrasparenti
N° flussimetri per controllo flusso CABG
Sala Operatoria (SO)
Informatizzazione, sistemi informatici e di comunicazione dell'Unità Operativa
Linux Sì No
Unix Sì No
Machintosh Sì No
Altra Sì No
Presenza di rete interna Sì No
Presenza di rete ospedaliera Sì No
Rete integrata UO e rete ospedaliera Sì No
Cartella clinica informatizzata Sì No
Utilizzo Database SICCH Sì No
Utilizzo di un proprio Database Sì No
Possibilità importazione / esportazione dei dati nel programma SICCH (DBSICCH) Sì No
N°computers in rete
N° stampanti isolateN° stampanti in rete
N° faxN° fotocopiatrici
Quante Ecocardiografie TE vengono eseguite in SO?
N° ecocardiografi dedicati alla CCH N° sonde per Eco TE dedicate alla CCH
N° Sale Operatorie dedicate alla Cardiochirurgia
Attività ecocardiografica integrata nell'attività CCH Sì No
Attività ecocardiografica svolta in consulenza dai cardiologici Sì No
Attività eco TT svolta dai cardiologi Sì NoAttività eco TT svolta dai cardio-anestesisti Sì No
Attività eco TT svolta dai cardiochirurghi Sì No
Attività eco TE svolta dai cardiologi Sì NoAttività eco TE svolta dai cardio-anestesisti Sì No
Attività eco TE svolta dai cardiochirurghi Sì No
E' possibile ottenere un Eco TT 24 h/die ? Sì No E' possibile ottenere un Eco TE 24 h/die ? Sì No
Quante Ecocardiografie TE vengono eseguite in CICCH?Quante Ecocardiografie TE vengono eseguite presso il reperto degenze CCH?
Ecocardiografia
eco TT= ecocardiografia transtoracicaeco TE= ecocardiografi transesofagea
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Firma del Direttore dell' Unità Operativa
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