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INFLUENZA
Malattia respiratoria acuta causata dall’infezione da virus
influenzali (famiglia Orthomyxoviridae); la malattia interessa
le alte o basse vie respiratorie ed è spesso accompagnata da
segni o sintomi quali febbre, cefalea, mialgie e astenia.
Epidemie influenzali di varia estensione e gravità si
verificano quasi ogni inverno.
Tali epidemie presentano un elevata morbosità nella
popolazione generale e di letalità in alcuni pazienti ad alto
rischio, in rapporto soprattutto alle complicanze polmonari.
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Fin dall’antichità erano presenti nella popolazione umana (Ippocrate 412 dC;Medioevo): il nome deriva da latino influentia, poiché la credenza popolare diceva cheera associata a influenze astrali o di natura maligna
1500-1800 raccolta di numerosi dati che indicano la presenza di infezioni di questotipo (Webster):
1. Epidemie ricorrenti ad intervalli regolari
2. Differente severità della malattia soprattutto nei soggetti anziani
3. Passaggio da epidemia in Asia ad epidemia in Russia ed oltre (1781-1820)
Nel 1918-1919 scoppio della Spagnola: 20-40 milioni di morti nel mondo(implicazioni anche nella prima guerra mondiale)
1920- Shope identifica virus influenza suina
1933- Smith, Andrews, Laidlaw, isolano da essudato filtrato il virus umano
1940- Francis, Magil identificano virus influenza B
1947-1947- Isolamento influenza C
CENNI STORICI
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Famiglia: OrthomyxoviridaeGeneri (tipi) in base alle differenze antigeniche delle proteine interne: NP, M1
influenzavirus A: sottotipi (varianti) in base HA e/o NA
influenzavirus B
influenzavirus C
A(H1N1), AH2N2, A(H3N2)
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(ogni 10-15 anni)
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INFLUENZA SUINA A/H1N1
PANDEMIA 2009
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• Influenza suina (swine flu) è il termine con cui ci si riferisce ai casi di influenza
provocati da trasmissione di Orthomyxovirus dai suini all'uomo.
• Nell’aprile 2009 l'OMS e il Centers for Disease Control and Prevention hanno lanciato
l'allarme, sostenendo come il virus dell’influenza suina H1N1 si iniziasse a trasmettere
direttamente tra uomini (senza quindi che sia necessario il contatto con l'animale infetto),
arrivando a definire possibile una pandemia influenzale.
• Nel giugno 2009 l’OMS l’influenza suina iniziata in Messico due mesi prima viene dichiarata
ufficialmente pandemia.
Una pandemia è una epidemia di influenza che si estende a tutto il globo, dovuta
a un nuovo tipo (ceppo) di virus influenzale che si diffonde facilmente da
persona a persona. È diversa dalla normale influenza stagionale perché il ceppo
è nuovo e perché la maggior parte delle persone non hanno alcuna protezione
(immunità) contro di esso. A causa della mancanza di immunità, il virus può
diffondersi ampiamente.17
Caratteristiche del virus pandemico
• Capacità di infettare l’uomo
• Capacità di dare malattia nell’uomo (patogenicità)
• Diffondere con facilità da uomo a uomo (trasmissione interumana)
• Maggior parte della popolazione suscettibile
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Fasi di allarme pandemico (OMS)
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Fase 1: Nessuna segnalazione di casi umani di virus circolanti negli animali
Fase 2: Un virus influenzale animale circolante negli animali ha causato infezione umanaed è quindi considerato come potenziale causa di pandemia
Fase 3: Un virus influenzale animale o derivato dal riassortimento uomo/animalecircolante negli animali ha causato casi sporadici o piccoli cluster umani senzatrasmissione interumana capace di sostenere epidemie a livello comunitario
Fase 4: Trasmissione interumana di virus influenzale animale o derivato dalriassortimento uomo/animale capace di sostenere epidemie a livello comunitario.
Fase 5: Diffusione interumana del virus in almeno due Paesi in una regione dell’OMS
Fase 6: Epidemie comunitarie in almeno un altro Paese in una regione OMS diversaoltre ai criteri della fase 5. In questa fase si parla di pandemia.
N.B.: IL CRITERIO PER IL PASSAGGIO ALLA FASE 6 E’ PURAMENTE GEOGRAFICO E NON HA NESSUNA
IMPLICAZIONE DI GRAVITA’ CLINICA
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Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche SocialiUFFICIO STAMPA
Influenza A/H1N1
Il punto della situazione al 6 novembre 2009
•Incidenza settimanale dell’influenza nella popolazione: 0,9 per cento
•Numero dei casi settimanali stimati in base all’incidenza: 540mila
•Percentuale di decessi in rapporto ai malati dall’inizio della pandemia :
0,0032 per cento
•Decessi dall’inizio della pandemia: 26
•Vaccinati al 1 novembre: 41 mila
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Decessi
La percentuale delle vittime correlate all’influenza A è lo
0,0032 per cento dei malati contro lo 0,2 per cento dei
decessi correlati alla normale influenza.
Al 5 novembre sono stati segnalati 26 decessi per i quali è
stata confermata la diagnosi di influenza AH1N1. Tutti i
soggetti, tranne uno, presentavano gravi patologie
pregresse.
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Strategie preventive Virus H1N1
•Lavare le mani accuratamente e più volte al giorno. In particolare dopo aver
tossito, starnutito o essersi soffiato il naso
•Quando si tossisce o si fa uno starnuto è bene tenere un fazzoletto di carta
davanti a naso e bocca
•Dopo aver usato un fazzoletto di carta gettarlo e lavarsi accuratamente le mani
•Usare mascherine igieniche in caso di malattia o assistenza di persone malate
•Mantenere pulite le superfici
•Vaccino: il Ministero suggerisce il vaccino per le principali categorie a rischio
(donne al secondo e terzo trimestre di gravidanza; persone di età compresa tra
più di 6 mesi e i 17 anni con malattie croniche; bambini tra i 6 e i 24 mesi nati
pretermine; adulti di età inferiore ai 65 anni con malattie croniche; personale
sanitario e sociosanitario)
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VACCINO
• alcune composizioni sono di vaccino intero inattivato
(iniezione intramuscolo) altre consistono in vaccini
ricombinanti a subunità, come quello distribuito in Italia.
• il vaccino è considerato sicuro dall’OMS (ha la stessa
sicurezza di un normale vaccino influenzale)
• non deve essere somministrato a persone allergiche a
componenti del vaccino, persone che hanno mostrato
reazioni avverse ad altri vaccini influenzali, persone che
hanno sviluppato la sindrome Giullan-Barrè (GBS nelle 6
settimane antecedenti alla vaccinazione, bambini con meno di
6 mesi di vita, persone non in buona salute con febbre
(devono aspettare la guarigione prima di vaccinarsi)26
VACCINOPolitiche e strategie di vaccinazione stabilite dall’OMS 30/10/2009
Considerato che globalmente
1. il 1-10% dei casi di malattia richiede l’ospedalizzazione
2. dei pazienti ospedalizzati il 10-25% necessita di ricovero in terapia intensiva, e
che di questi il 2-9% va incontro ad esiti fatali.
3. Il 7-10% dei pazienti ospedalizzati sono donne in gravidanza (che hanno una
probabilità 10 volte maggiore della popolazione generale di finire in terapia
intensiva)
Sono state indicate precise raccomandazioni:
- somministrare vaccini in dose singola
- non somministrare contemporanamente virus infuenza H1N1 e influenza
stagionale solo se entrambi sono vivi-attenuati
- Somministrare anche a donne in gravidanza
- Somministrare a operatori sanitari e pazienti a rischio
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L’Ordinanza dell’11 settembre 2009 e quella del 30 settembre 2009 stabiliscono le
categorie di persone cui sarà offerto il vaccino pandemico e l’ordine di priorità in base alle
quali saranno vaccinate:
SERVIZI ESSENZIALI: persone ritenute essenziali per il mantenimento della continuità
assistenziale e lavorativa: personale sanitario e socio-sanitario; personale delle forze di
pubblica sicurezza e della protezione civile; al personale del corpo nazionale dei vigili del
fuoco del Ministero dell’interno; personale che assicura i servizi pubblici essenziali (vedere
la legge legge 12 giugno 1990) secondo piani di continuità predisposti dai datori di lavoro
interessati; donatori di sangue periodici
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SOGGETTI VULNERABILI:
• persone a rischio, di età compresa tra 6 mesi e 65 anni• donne al secondo o al terzo trimestre di gravidanza• persone tra i 18 e 27 anni, non incluse nei precedenti punti• Sono considerate a rischio le persone con:
•malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio, inclusa asma, displasiabroncopolmonare, fibrosi cistica e BPCO
•malattie dell’apparato cardiocircolatorio, comprese le cardiopatie congenite edacquisite
•diabete mellito e altre malattie metaboliche
•gravi epatopatie e cirrosi epatica
•malattie renali con insufficienza renale
•malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie
•neoplasie
•malattie congenite ed acquisite che comportino carente produzione di anticorpi
•immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV
•malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinale
•patologie associate ad un aumentato rischio di aspirazione delle secrezionirespiratorie, ad esempio malattie neuromuscolari obesità con Indice di massacorporea (BMI) > 30 e gravi patologie concomitanti
Inoltre la vaccinazione sarà offerta alle persone che, pur non essendo a rischio, sono a strettocontatto con i bambini fino a 6 mesi d’età e con altri soggetti che pur vulnerabili non possonoricevere il vaccino 29
Diagnosi
• Clinica
• Di laboratorio• Ricerca rapida antigene
• Immunofluorescenza diretta
• Sierologia
• PCR
• Isolamento
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Clinica
Influenza!!!
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FebbreTosse
CefaleaArtromialgie
Angina vomito e diarrea
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Ricerca rapida antigene
•Test immunocromatografici eseguiti su campioni respiratori (tampone nasale, nasofaringeo)
• Individuano l’antigene nucleoproteico del virus influenzale
•Risposta in 15-30 minuti
•Alcuni test non distinguono virus A da virus B
•Nessuno distingue i sottotipi (es. H3N2 vs H1N1)
•Sensibilità in H1N1 (comparata con RT-PCR): 10-70%
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Ricerca rapida antigene: utilità
• In periodo epidemico un test positivo indica che il virus è quasi certamente presente nel campione, visto l’alta specificità (pochissimi falsi positivi)
•Vista la bassa sensibilità un risultato negativo in presenza di forte sospetto clinico non può bastare a escludere l’infezione
•Vantaggio: rapidità del test
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Immunofluorescenza diretta
• Test eseguiti su campioni respiratori (tampone nasale, nasofaringeo)
• Vale quanto detto per la ricerca rapida antigene: bassa sensibilità
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TERAPIA
FARMACI ANTIVIRALI: Oseltamivir (Tamiflu) e Zanamivir
Inibitori neuroaminidasi
FARMACI ANTIPIRETICI come paracetamolo
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In pratica
• I sintomi sono febbre, tosse, cefalea, artromialgie, coriza, angina e, talvolta, vomito e diarrea
•Nella stragrande maggioranza si tratta di forme lievi
•Ricorrere al medico se presenza di difficoltà respiratorie o se la febbre continua per più di tre giorni. Per i bambini piccoli attenzione alle convulsioni
•Particolare attenzione alle donne in gravidanza o se presenza di comorbidità
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