italiana primo e provinciale secondo 23 luglio 2010 di …
Post on 31-May-2022
1 Views
Preview:
TRANSCRIPT
In questo ultimo numero della stagione 2009/2010 di Primo e Secondo, ho finalmente il piacere di in-contrare Raffaele Sassone, Fiduciario Arbitri Regionale del Veneto. Un‟occasione unica, in quanto Raffaele, oltre a parlarci del gruppo arbitri del Vene-to e a fare un bilancio dalla stagione agonistica appena conclusa, raccon-ta anche di sé. Soddisfacendo – e di ciò non ho dubbi – le molte curiosi-tà dei “suoi” arbitri. Ma chi è Raffaele Sassone? «Ho 48 anni, e sono nato ad Orta di Atella, un paesino in provincia di Caserta, e risiedo ad Istrana (TV). Nella vita svolgo la professione di controllore di volo presso le aeroba-si di Istrana e Treviso S. Angelo. Sono sposato da 24 anni con Giusi, che ho conosciuto 30 anni fa, appe-na arrivato in Veneto. Insieme ab-biamo 2 figli: Tommaso di 17 anni e Samuele di 15». In quale modo la pallavolo è entrata nella tua vita? «Non ho mai giocato a pallavolo. Anzi per me, prima che arrivassi in Vene-to, il volley era uno sport pressoché sconosciuto. Infatti da piccolo ho giocato a calcio, prevalente-mente come passatempo e divertimento fra amici, con alcune sporadiche parentesi agonistiche: la
costanza all‟epoca non era il mio forte! Ricordo che passavo interi pomeriggi a scalciare palloni, lottare e litigare con i compagni. Per un periodo ho anche praticato atletica Leggera (400 e 800 metri). Ho fatto alcune gare a livello provinciale. Ma anche in
quel caso, la cosa richiedeva troppi sacrifici e dopo poco ho smesso di correre». E la carriera da arbitro? «Si può dire che ho iniziato la carriera arbi-trale per caso. Tutta colpa di mia moglie, all‟epoca assidua e talentuosa giocatrice di pallavolo con la società GSG Pallavolo Istrana, con la quale ha disputato più di qualche campio-nato di serie D. In società cercavano forze dirigenziali fresche, e mi propo-sero di fare dapprima il dirigente accompagnatore e poi il dirigente arbitro di società. Da lì è iniziata la mia carriera arbitrale, nella “lontanissima” stagione agonistica 1983/84. Ho iniziato ad appassio-
narmi, e a cimentarmi in gare sempre più impegna-tive. Dopo un anno e mezzo che fischiavo a livello provinciale mi proposero il passaggio a livello regio-nale.
(Zampieri e Sassone - continua a pagina 4)
Raffaele Sassone: questa è la mia storia
PRIMO E SECONDO
Gruppo Arbitri e Osservatori Venezia Anno 3
Numero 5
23 luglio
2010
Giornalino degli Arbitri
COMITATO
PROVINCIALE
DI VENEZIA
Raffaele racconta della politica arbitrale regionale, ma anche di sé stesso
Il Fiduciario Arbitri Regionale del Veneto risponde alle domande di Primo e Secondo
Sommario:
XIII Trofeo Gabriele Gamba 2
Osserviamo… gli Osserva-
tori: Maurizio Perolin 3
XXXI Arbitriadi 3
Continuazione intervista a
Raffaele Sassone 4
Promozioni ai Ruoli B2 e
Regionale, Premio Gamba 5
Intervista a Paolo Mercan-
zin e Corso docenti reg. 5
Intervista a Cosimo Esposi-
to e scambio arbitri VE-BO 6
Intervista a Giuseppe Blotti
(resp. CDGP BO) 7
Rubrica Conosciamoci! 8
Pagina tecnica: invasione
sopra la rete e quesiti 9
Redazione, numeri utili,
foto del Trofeo Gamba 10
NOVITÀ
FEDERAZIONE
ITALIANA
PALLAVOLO
Bibione 30 aprile - 2 maggio 2010. «È vero,
quest‟anno al trofeo in memoria di Gabriele Gam-
ba sono stati battuti tutti i record: 16 squadre
partecipanti, 6 campi di gioco, oltre 50 torte fatte
a mano dagli arbitri
di Venezia (o loro
familiari), 285 per-
sone a pranzo, 114
alla grigliata di
sabato sera, 170 che
hanno pernottato al
C a m p i n g
“Capalonga”». È
con evidente entu-
siasmo che il nostro
FAP Alvise Rizzo ci
parla della 13ª edi-
zione del Trofeo
Gabriele Gamba,
svoltasi nella splendida cornice del Camping
“Capalonga” di Bibione domenica 2 maggio (ma
per molti iniziata fin dal precedente venerdì),
edizione che ha visto la vittoria della compagine
di Verona. «Certo i record fanno piacere ma sono
solo numeri! Quello che conta e che ha sempre
contato è lo spirito del torneo. È importante il
perché ogni anno più di 200 arbitri accompagnati
da loro familiari e provenienti da tutto il Nord
Italia si ritrovano
insieme per una
giornata. Il Torneo
Gamba è una festa
per tutti, perché
questo è il modo con
cui vogliamo ricor-
dare Gabriele, la sua
simpatia, la sua
esuberanza e la sua
immensa vitalità:
con l‟allegria, la
spensieratezza e il
divertimento di una
vera festa. Peccato
per il tempo, bellissimo al venerdì e al sabato, ma
non altrettanto alla domenica che è risultata deci-
samente ventosa e nel pomeriggio anche un po‟
uggiosa.
(Zampieri - continua a pagina 2)
Il Trofeo Gabriele Gamba: una festa per tutti! Quasi 300 partecipanti per tre giorni all’insegna dell’amicizia. Il titolo alla squadra di Verona
Dal 30 aprile al 2 maggio si è svolta a Bibione la XIII edizione del Trofeo Gabriele Gamba
«News della
settimana»
Raffaele Sassone
Foto FIPAV - C.R. Veneto
Un’azione di gioco al Trofeo Gamba 2010
Foto FIPAV - C.P. Venezia
DALL‟UFFICIO COMUNICAZIONE DEL
COMITATO PROVINCIALE DI VENEZIA
L‟Ufficio Comunicazione del Comitato Provinciale FIPAV di Venezia pubblica settimanalmente il foglio informativo News della Settimana, contenente varie notizie e curiosità del mondo pallavolistico veneziano. La seconda uscita, reperibile sul sito www.fipavvenezia.it è interamente dedicata al Settore Arbitrale del no-stro Comitato Provinciale. Invitiamo tutti i colleghi a scaricarla.
Pagina 2 PRIMO E SECONDO
Trofeo “Gamba”
Il Trofeo Gabriele Gamba: una festa per tutti
Continua dalla prima pagina l’articolo sul XIII Torneo Gamba
A questo riguardo non posso fare a meno di
ringraziare tutti i partecipanti che hanno
voluto essere presenti malgrado le condizioni
atmosferiche non fossero ottimali e in parti-
colare voglio approfittare dell‟occasione per
ringraziare la CAP di Bologna che è stata pre-
sente fin dal venerdì con oltre 35 partecipanti
(gruppo più numeroso),
la CAP di Treviso che ha
partecipato con tre
squadre al torneo e che
è potuta arrivare solo
alla domenica mattina
perché molti loro arbitri
risultavano impegnati
in gare del sabato anche
in sedi molto distanti da
Bibione, la CAP di Pavia
per la loro prima volta
al Gamba, Massimo
Buongiovanni (CAP di
Siracusa) per aver confermato la propria
partecipazione anche quest‟anno» conclude
Alvise.
Vero è che, in ogni caso, anche quest‟anno
non è certo mancato l‟agonismo tra le 16
squadre partecipanti, che si sono scontrate in
ogni condizione atmosferica per conquistare
la vittoria finale!
Rimarrà certo negli annali la finale giocata
sotto la pioggia tra Verona e la squadra di
Treviso 3.
E sotto la pioggia si sono svolte anche le tra-
dizionali premiazioni, alla presenza di Fede-
rico Gamba – fratello di Gabriele – e del
presidente del Comitato Provinciale di Vene-
zia, Gianfranco Formentin, il quale non è
voluto mancare a questo appuntamento.
«Grazie a tutti per la passione con la quale
partecipate a questa manifestazione, per
ricordare Gabriele – commenta Gianfranco –
e soprattutto ad Alvise e Marisa, per il loro
impegno constante nella realizzazione e cre-
scita di questo ritrovo».
Da notare che gli arbitri di Venezia e Treviso
che hanno partecipato
con una squadra alle
Arbitriadi 2009 con il
nome di “Amici di Ga-
briele Gamba” hanno
voluto consegnare,
tramite Federico Gam-
ba, alla mamma di
Gabriele la targa ricor-
do conquistata in Sar-
degna.
Un pensiero particola-
re, infine va a tutti i
bambini che hanno
partecipato alla manifestazione. Mai come
quest‟anno gli arbitri hanno voluto arrivare a
Bibione insieme alle proprie famiglie, com-
plice senz‟altro la bellezza dei luoghi e la
comodità degli alloggi. E, a questo proposito,
come non ricordare Mia Rassetti (figlia di
Alessandra Mander)? Con i suoi 7 mesi Mia è
ad oggi la più giovane partecipante del torneo
Gabriele Gamba.
Un ultimo pensiero e ringraziamento perso-
nale va a Marisa Orlandini, che rimane, insie-
me ad Alvise, una colonna portante di questa
manifestazione.
Grazie a tutti i partecipanti – e a coloro che
avrebbero voluto ma non hanno potuto esse-
re presenti – e arrivederci all‟anno prossimo.
Donatella Zampieri (Oss. Reg.)
La classifica
L’albo d’oro
ANNO VINCITORI
2010 Verona
2009 Trieste
2008 Trieste
2007 Venezia
2006 Treviso
2005 Padova
2004 Padova
2003 Verona
2002 Sospeso per pioggia
2001 Rimini
2000 Venezia
1999 Verona
1998 Treviso
POSTO SQUADRA
1º Verona
2º Treviso 3
3º Vicenza
4º Venezia 1
5º Treviso 1
6º Rovigo
7º Bologna 2
8º Bologna 1
9º Venezia 4
10º Ferrara
11º Padova
12º Pavia
13º Treviso 2
14º Venezia 2
15º Venezia 3
16º Piacenza
La squadra di Verona, 1ª classificata
Altre foto a pagina 10!
Foto FIPAV - C.P. Venezia
Foto del Trofeo Gamba 2010
Anno 3 Numero 5 Pagina 3
Mondo arbitrale
Per il nostro consueto appuntamento con Osser-viamo… gli osservatori, incontriamo in questo numero Maurizio Perolin (CP di Vicenza), che molti di voi già conoscono in quanto da oltre 20 anni gira le palestre e i comitati provinciali di tutto il Veneto – ma non solo – nel suo ruolo di osservatore e docente regionale. Vent‟anni di carriera e non sentirli, si potrebbe dire, soprattutto alla luce dell‟entusiasmo con cui Maurizio racconta di sé e della sua passione per la pallavolo a 360°. «Infatti, quest‟anno ho ricominciato a giocare a pallavolo a livello amatoriale… e devo dire che mi sto divertendo un mondo». Ci racconti un po’ di te? «Ho 49 anni, vivo a Vicenza, celibe, nella vita svol-go la professione di manutentore meccanico. E oltre alla pallavolo ho la grande passione del volo. Tant‟è che attualmente insegno presso l‟Aereo Club di Vicenza le materie teoriche per ottenere il brevetto di pilota». La pallavolo: come è entrata a far parte della tua vita? «Ho giocato a pallavolo dal 1974 al 1981, diventando poi dirigente di una società: a quel tempo ogni società doveva “dare” un proprio dirigente per fare il corso arbitri federale. La socie-tà ha pensato a me. Ho fatto il corso… mi è piaciuto e si può dire che non ho più smesso. Al tempo, stiamo parlando degli anni ‟90, volare era anche il mio lavoro – come pilota per una compagnia priva-ta – e gli orari non mi permettevano di conciliare le partite del sabato. Da lì la decisione di “cambiare ruolo” e di diventare osservatore. Ho pensato: è meno grave se salto una gara come osservatore». La tua carriera nel mondo del volley? «Sono diventato osservatore regionale nel 1990, con una parentesi anche a livello nazionale. Sono anche docente regionale, e nell‟àmbito del mio comitato provinciale sono membro del CQP-STAO, segretario del gruppo arbitri e responsabile dei Corsi Arbitri Federali. Sono attivo anche nel settore beach: oltre che il referente per il Comitato di Vicenza, ho otte-nuto da poco la qualifica di supervisore».
Per essere osservatore, secondo te, è neces-sario aver arbitrato? «Sì. Solo in questo modo un osservatore si rende conto di cosa vuol dire gestire una partita. Non è necessario aver arbitrato
ad alti livelli, ma sicuramente essere stato in regio-ne o in provincia con tanti anni di esperienza è fondamentale. Un esempio: quando un osservatore va a vedere una coppia arbitrale, è utile aver prova-to sul campo le difficoltà di essere secondo. Teoria e pratica rimangono due cose distinte». Un consiglio che ti senti di dare agli arbitri? «Ricordatevi che l‟osservatore non è lì per “segarvi”. Accettate il confronto, ma non abbiate paura ad esporre il vostro punto di vista. Anche gli osservatori non sono infallibili…». E agli osservatori? «Di mettersi sempre al posto dell‟arbitro che vi trovate davanti: sicuramente in quella situazione, magari un po‟ complicata, ci siete passati anche voi». Sei osservatore da oltre 20 anni: ti va di fare un bilancio? «Le soddisfazioni per me sono state tante, anche se non nascondo che avrei alcune domande da fare a qualcuno e a cui mi piacerebbe avere una risposta. Questa stagione, nel mio ruolo
di osservatore, è stata forse la più gratificante, avendo avuto la possibilità e la fiducia del Comitato Regionale di visionare 8 coppie su 10 tra quelle che lottavano per la promozione. Ma sono molto con-
tento anche per il mio ruolo nell‟àmbito del Comitato Provinciale di Vicenza. Gli arbitri provinciali mi chiamano, anche durante le partite. Si fidano di me. E di ciò non posso che essere orgoglioso. Penso, infatti, che per la crescita dei più giovani – non intesi come età anagrafica, ma come esperienza – ci debba essere massima disponibilità da parte dei più “esperti”. Anzi, mi arrabbio con i colleghi provinciali che si tengono dentro i propri dubbi, magari timorosi del confronto con i colleghi che hanno raggiunto la Regione o la Nazione. Tant‟è che a Vicenza, quest‟anno, abbiamo dedicato due riunioni tecniche per il ruolo provinciale, in modo che gli arbitri meno esperti potessero confrontarsi tra loro. E poi sono orgoglioso di quando vedo che ci sono colleghi che hanno iniziato con me la
loro esperienza arbitrale, e stanno piano piano avanzando nella loro carriera. Un nome per tutti: Valentina Tassini». Sei anche tra coloro che partecipano da anni al nostro Memorial Trofeo Gabriele Gamba. «Non manco mai. Per me è un appunta-mento atteso, del quale non posso non complimen-tarmi con il vostro comitato. È un modo per stare insieme ad altri colleghi, ma soprattutto per ricor-dare Gabriele, che ho conosciuto di persona, con il quale ho arbitrato, ma che nel tempo ho anche osservato insieme al vostro fiduciario Alvise. State facendo davvero un bel lavoro!». Grazie a Maurizio per l‟incontro. Con la nostra rubrica, ci vediamo alla prossima stagione.
Donatella Zampieri (Oss. Reg.)
intervista Maurizio Perolin (Oss. Reg. CP Vicenza)
Osserviamo… gli Osservatori: Maurizio Perolin
XXXI Arbitriadi: le ragazze del Veneto sul tetto d’Italia!
Tempo di estate, di tornei e ovviamente di Arbitriadi; svoltesi a Cervia (RA). Questo anno la delegazione veneziana, costituita da cinque arbitri oltre al nostro FAP Alvise Rizzo, ha raggiunto risultati assai notevoli. La compagi-ne femminile, della quale hanno fatto parte Veronica Cardoville e Martina Viale, è confluita nella Rappresentativa Veneta che ha saputo migliorare il risultato dell‟anno scorso aggiudicandosi il gradino più alto del podio in una finale (diretta dall’inedita coppia arbitra-le dei fratelli Lorenzo e Lanfranco Dallari, NdR) svoltasi nella splendida cornice del Palacosta di Ravenna. La compagine veneta si è aggiudicata lo scudetto contro la CAP di Ro-ma con il risultato di 2-0 (25-15, 25-17). Nel maschile la squadra Venezia-Bologna, compo-sta anche dai nostri Ivan Liguori, Stefano Di Padua, Nicola Civran e dall‟allenatore Alvise Rizzo, con due vittorie (e quattro sconfitte), si è piazzata al 19º posto. Il torneo maschile ha visto salire sul gradino più alto del podio, per il secondo anno consecutivo, la CAP di Napoli, aggiudicatasi la vittoria contro la CAP di Roma. Al di là delle classifiche e dei numeri ciò che conta maggiormente è lo spiri-to con cui questa manifestazione è nata 31 anni fa: la voglia di trovarsi e ritrovarsi per condividere con i colleghi di tutta Italia una settimana di sport e relax dopo un anno di fatiche sui campi. Personalmente ho potuto ritrovare amici che non vedevo da molto, forse troppo, tempo e colleghi conosciuti l‟anno
scorso in occasione della partecipazione al Trofeo delle Regioni di Lignano. Cervia è stata una cornice suggestiva in cui muoversi e dedi-carsi al relax; non sono mancate le occasioni di divertimento così come i momenti di sana goliardia. Tra noi della CAP di Venezia c’era anche chi era alla sua prima Arbitriade e rac-conta così la propria esperienza: «La prima volta non si scorda mai e per me è stato pro-prio così! Ho iniziato ad allenarmi in palestra sin da settembre con la squadra del Laguna Volley. Gli sforzi fatti sono stati decisamente ripagati: per una come me, che ha giocato tanto ma ha vinto poco, sentirsi dire: “Campionessa d‟Italia” è davvero impagabile! Tuttavia la vittoria non è l‟aspetto più impor-tante che rimarrà nella mia memoria: porterò con me il ricordo di tutte le persone fantastiche che ho incontrato e con cui mi sono divertita più di quanto potessi immaginare e che spero di incontrare nuovamente l‟anno prossimo». Raccogliamo l‟appello di Martina Viale con la speranza di poter portare alle Arbitriadi dell‟anno prossimo un gruppo molto più folto della CAP di Venezia, per condividere con molti altri colleghi giorni magnifici, ampliare le nostre conoscenze uscendo dal nostro cantuc-cio lagunare e, perché no, riuscire a portare una squadra interamente veneziana in en-trambe le categorie. Appuntamento per tutti al prossimo anno nel Salento!
Veronica Cardoville (Naz.)
1º posto per la formazione femminile e 19º per quella maschile alle XXXI Arbitriadi, tenutesi a Cervia (RA)
Sopra: la squadra del Veneto prima della finale,
al momento dell’Inno di Mameli;
sotto: la squadra Venezia-Bologna (in blu), prima della
partita contro la squadra di Treviso-Vicenza (in azzurro)
Maurizio Perolin e, a destra, un aereo pilotato da Maurizio
Pagina 4 PRIMO E SECONDO
Mondo arbitrale
Continua dalla prima pagina l’intervista al Fiduciario Arbitri Regionale del Veneto
Raffaele Sassone: questa è la mia storia
Ho fatto 2 anni di attività regionale, e successi-vamente la proposta di passaggio a livello nazio-nale (all‟epoca esisteva la C1 e la serie B). Ho arbitrato in àmbito Nazionale fino al 1997, rag-giungendo come traguardo massimo la fascia A della B1. Ho lasciato senza rimpianti, perché l‟impegno era diventato insostenibile per la mia attività lavorativa (essendo io un turnista). Ho, comunque, tantissimi bei ricordi legati alle attività arbitrali. Ricordo la partecipazione alle Finali U14 di Boario Terme nel 1992, dove mi sono divertito veramente tanto. La Finale di Coppa Italia a Mestre nel 1991 tra la Mediola-num MI ed Il Messaggero RA dove io facevo il Giudice di linea. A detta di tanti, è stata una delle più belle partite della storia del volley ita-liano. Ricordo poi un episodio che mi ha visto protagonista. In occasione di una amichevole tra la Sisley TV e la Nazionale Militare polacca svol-tasi a Treviso: ho fischiato una doppia al palleg-giatore Kim Ho-Chul, il più bravo e famoso alzatore di quel tempo, e penso tra i più bravi di sempre. Dopo il fischio ho sentito un boato di stupore del pubblico, incredulo per ciò a cui stava assistendo. Il giocatore, mani ai fianchi, mi ha fissato per qualche secondo. In quel momen-to avrei voluto quasi chiedergli scusa, per il fischio irriverente, ma ricordo di avergli detto con una calma insolita “c‟era, c‟era…”». E la tua esperienza come FAR? Quale mo-tivazione ti ha spinto ad assumere questa carica? «Questo è il mio 6º anno di FAR del Veneto, alla guida di un gruppo semplicemente fantastico. Premetto che ho fatto il FAP di Treviso per 10 anni: quando ho visto che gli stimoli comincia-vano a scemare ed il ruolo cominciava a diventa-re pesante, ho deciso di farmi da parte e lasciare la “carega” a qualcun altro. Negli ultimi anni del mio mandato provinciale, ho conosciuto Adria-no Bilato, a quel tempo neo Presidente Regiona-le e da quasi subito c‟è stata stima reciproca. Un giorno, quando ormai ero fuori dall‟ambiente da circa un anno, arriva la telefonata di Bilato, che mi chiedeva di dargli una mano nella conduzio-ne del settore arbitrale regionale. Devo dire che la cosa mi ha fatto immensamente piacere, e non ho avuto alcuna esitazione nell‟accettare, perché avevo intravisto in Adriano la voglia e la deter-minazione di investire nel settore arbitrale, di renderlo forte e preparato. E così è stato: in 6 anni abbiamo fatto dei progressi che ci hanno portato ad essere la regione leader in ambito nazionale, la più invidiata e la più imitata. Ab-biamo pressoché raddoppiato il numero degli arbitri di A portandoli a 9 (1ª regione in Italia); abbiamo 54 arbitri del Ruolo B (2ª regione in Italia), 112 arbitri del Ruolo Regionale e circa 600 arbitri complessivi come Regione Veneto che ci attestano saldamente al 2º posto della classifica nazionale. E non dimentichiamo i 15 Osservatori Nazionali, i 19 Osservatori Regiona-li, i 4 Delegati Tecnici, i 10 Giudici di Linea, i 31 Docenti e i 28 Arbitri di beach volley». Immagino che questo ruolo ti impegni molto, e non solo in termini di tempo. Quali le tue più grandi soddisfazioni? «Qualsiasi compito, se svolto con serietà, dedi-zione e consapevolezza di fornire un servizio alla comunità, è estremamente impegnativo. Come FAR ho perseguito e messo in atto i seguenti obiettivi. Non lasciare nulla al caso, fare una programma-zione che tenga conto di tutte le figure che com-pongono questa immensa famiglia, non far sen-tire nessuno trascurato o poco importante, coin-volgere tutti nel gioco di squadra, affinché tutti possiamo raggiungere l‟obiettivo prefissato. Tenere sempre alto l‟umore del gruppo, infonde-
re stimoli agli arbitri, capire le loro difficoltà, aiutarli a risolvere eventuali problematiche, e soprattutto far capire loro l‟importanza di fare l‟arbitro. È vero, tutto questo mi impegna mol-tissimo, però è anche vero che le soddisfazioni che ricevo compensano di gran lunga questi sacrifici. Devo dire che a condividere gioie e dolori di questo impegno ci sono i miei splendidi ed insostituibili collaboratori: Giovanni (Vanz, NdR), Claudio (Belluco, NdR) e Mario (Terzi, NdR).
La più grande soddisfazione è quella di aver costruito un gruppo solido, di aver coinvolto tutte le componenti in questo grande progetto, dagli arbitri di A agli Osservatori, dai Docenti ai FAP. Non si dimentichi, infatti, che proprio i FAP in questi anni hanno avuto un ruolo fondamen-tale per la nostra crescita, collaborando attiva-mente alle nostre iniziative». E la difficoltà più grande? «La difficoltà più grande che a volte incontro è cercare di far capi-re agli addetti ai lavori di altre componenti della pallavolo che bisogna considerare l‟errore arbi-trale in quanto tale, e non usarlo per scopi giu-stificativi e/o insinuanti. L‟errore in una gara c‟è sempre stato e ci sarà sempre („errare huma-num est‟ dicevano i Romani); il nostro compito è “imparare a sbagliare meno”. La cosa che, invece, eviterei volentieri di fare è quando devo comunicare ad un collega la man-cata promozione, e/o il non avanzamento di fascia, quando devo fronteggiare situazioni dove per forza di cose devo prendere provvedimenti disciplinari nei confronti di colleghi. Tralascerei volentieri queste fasi, se potessi. Mi piacerebbe accontenterei sempre tutti, ma purtroppo sap-piamo che non è cosi, e tra i miei tanti compiti ci sono anche questi ingrati». Hai altre passioni oltre alla pallavolo? «Oltre ad essere un tifoso accanito di calcio (ma non vi dirò per quale squadra tifo…), mi piace giocare a tennis. Devo ammettere, comunque, che questa passione non stride con gli impegni pallavolistici». Un bilancio di questa stagione agonistica? «Definirei la stagione che si sta per concludere, senza ombra di dubbio, più che positiva.
Anche quest‟anno siamo riusciti, con l‟aiuto di tutti, a perseguire ed attuare il programma pre-fissato ed ad ottenere risultati più che buoni. Il CR Veneto è stato contento del nostro operato: ancora una volta abbiamo dimostrato di essere all‟altezza della situazione. I nostri arbitri nazionali si sono distinti e sono stati presenti in tutte le manifestazioni più im-portanti (finali nazionali, Play-off e Play-out). Quest‟anno abbiamo incrementato l‟interessante progetto di scambio tra Arbitri Regionali varcan-do nuovi confini quali quelli con Trentino, Emi-lia Romagna, e Friuli-Venezia Giulia. L‟impegno più grande è stato attuato con la Lombardia: dall‟inizio dell‟anno siamo riusciti a scambiare per 12 giornate di gara da 2 a 4 coppie arbitrali a giornata. In questa attività abbiamo coinvolto anche gli osservatori, che si sono prodigati per garantire la copertura delle osservazioni in tutte le gare disputate. Questo progetto ha sicuramen-te portato ad un arricchimento del bagaglio tecnico degli arbitri interessati, che si sono ci-mentati in realtà diverse, e ha contribuito a portare nuovi stimoli a quegli arbitri che di esperienza ne hanno da vendere (mi rivolgo agli arbitri di fascia N). Il progetto di scambio, infi-ne, ha fatto sì che aumentasse il rapporto di amicizia fra colleghi: il fatto di obbligare la cop-pia o le coppie a viaggiare tutti assieme ha per forza di cose fatto sì che socializzassero tra loro, e per noi questo era fondamentale. Oltre al fatto che così abbiamo risparmiato qualche soldino sulle trasferte, che sicuramente reinvestiremo il prossimo anno in altre iniziative. Quest‟anno, inoltre, per la prima volta siamo riusciti ad orga-nizzare un Corso Incentivante Nazionale riserva-to ad Arbitri del Ruolo Regionale. Il corso si è tenuto a Miane - Col S. Martino (TV) ed ha visto la partecipazione di 24 arbitri provenienti da tutta Italia. Per il futuro il nostro obiettivo è sempre lo stesso: lavorare per migliorarci e, perché no, per dimostrare di essere i più bravi, soprattutto a noi stessi. Pertanto continueremo con la stessa costanza ed intensità a lavorare sul progetto di crescita che in questi anni si è rivela-to fondamentale, modificando qualcosa che a nostro giudizio non ha funzionato alla perfezio-ne, e cercando di aggiungere qualche nuova iniziativa, che contribuisca a rendere il program-ma ancora più completo ed interessante. A pro-posito di nuove iniziative, ce ne sono un paio due alle quali sta lavorando Giovanni, che stupi-ranno parecchi di noi. Al momento top secret». E il tuo prossimo obiettivo personale? «Per quanto mi riguarda, non ho progetti perso-nali rilevanti per il futuro, mi auguro solo di continuare a lavorare in seno a questo meravi-glioso gruppo, con lo stesso entusiasmo, gli stessi stimoli e la voglia di fare che mi hanno accompagnato in questi anni. Voglio inoltre approfittare di questa occasione per manifestare tutta la mia gratitudine a tutti voi arbitri ed osservatori che vi siete prodigati attivamente sui campi, ai FAP che mi hanno dato una mano non indifferente, ai miei fidati colla-boratori Giovanni, Claudio e Mario, a Linda (Fulciniti, NdR) e a Roberto Maso, che ha svolto un compito fondamentale per noi. Ultimo ringraziamento, personale e specialissi-mo, alle tre persone più care che ho, e che mi permettono di sottrarre del tempo alla famiglia per dedicarlo alla pallavolo!». Grazie a te, per il tuo lavoro e la tua dedizione, dal gruppo arbitri del Comitato Provinciale di Venezia.
Donatella Zampieri (Oss. Reg.) intervista Raffaele Sassone (FAR del Veneto)
Il FAR, Raffaele Sassone,
al Torneo Gamba 2009
Anno 3 Numero 5 Pagina 5
Mondo arbitrale
Si è svolto nel piccolo e suggestivo bor-
go di Còredo, affacciato sui meleti e sui
vitigni della Val di Non (TN),
l‟aggiornamento per i docenti regionali
arbitri e osservatori del Veneto e delle
province autonome di Trento e Bolza-
no.
Tra i quasi quaranta docenti regionali,
il gruppo più numeroso è risultato pro-
prio quello di Venezia con cinque dei
suoi sei docenti presenti: Nicola Ci-
vran, Giuseppe Mollo, Marisa Or-
landini, Fabrizio Padoan e Alvise
Rizzo.
Durante questa “due giorni” trentina i
docenti nazionali Benito Montesi
(Responsabile CQN-STAO) ed Ezio Bar-
bieri (Segretario CQN-STAO) hanno
istruito i colleghi di ruolo regionale
sulle più efficaci e moderne tecniche di
comunicazione e insegnamento. Tra gli
argomenti trattati anche importanti
approfondimenti su regolamento, casi-
stica e tecnica arbitrale.
Grandi soddisfazione e apprezzamento
sono stati espressi da parte di tutti i
docenti, per i quali questo appunta-
mento è risultato un‟ottima occasione
di confronto e scambio delle proprie
esperienze didattiche.
Alvise Rizzo (FAP Venezia)
Tempo di… PROMOZIONI!!!
È diventata una piacevole consuetudine di fine anno fare quattro chiacchiere con Pao-lo Mercanzin, designatore del Comitato Provinciale di Venezia. E anche quest‟anno Paolo “dà i numeri”! «È con molta soddisfazione che, anche quest‟anno, possiamo affer-mare che gli arbitri di Vene-zia hanno portato a termine egregiamente il loro compito! Abbiamo coperto tutti i cam-pionati che il Comitato ci ha chiesto di coprire ad inizio stagione, con un totale di 1.051 gare, delle quali 312 con secondo arbitro». E per quanto attiene i neo arbitri? «Devo dire che è stato notevole anche l‟impegno profuso verso la formazione dei nuovi arbitri e, non da meno, per la conti-nua crescita tecnica dei colle-ghi provinciali, con ben 203 gare in cui il secondo arbitro aveva funzione di tutor. Ritengo sia stata molto costruttiva anche la collaborazione e lo scambio con i colleghi dei comitati di Bologna e Verona. Ma, al di là dei semplici numeri, credo che ciò che dà più soddisfa-zione sia la coesione sempre maggiore del gruppo arbitri di Venezia. Riconosco che arbitrare non sempre è semplice, e spesso
richiede sacrificio riuscire a conciliare gli impegni famigliari, di lavoro, studio e altro. Ma sono ragionevolmente convinto che tutti hanno dato il massimo, e di questo voglio rendere merito. Ci tengo particolarmente a congratularmi
con i nostri cinque arbitri che sono stati promossi al Ruolo regionale nonché con i ne-oimmessi, che ci hanno dato ottimi riscontri, qualcuno in particolare arbitrando anche delle finali. Colgo l‟occasione per ringra-ziare chi rinnova la fiducia in me come designatore, Ivan (Liguori, NdR) che ha colla-borato attivamente, Marisa (Orlandini) e Nicola (Civran) per i tutoraggi, Luca (Campagnaro) per la com-missione gare, e Alvise (Rizzo) per tutto il resto! Ci diamo appuntamento alla prossima stagione, con le
stesse motivazioni! Buone vacanze a tutti!».
Paolo Mercanzin (Resp. CDGP Venezia),
intervistato da Donatella Zampieri (Oss. Reg.)
Il Responsabile della Commissione designante, Paolo Mercanzin, traccia
il consueto bilancio di fine stagione dalle pagine di Primo e Secondo
1.051 grazie!! Corso docenti
regionali
Tantissimi complimenti ai colleghi che quest‟anno
hanno raggiunto la meritata promozione: Francesca
Pavan passa al Ruolo B2; sono promossi al Ruolo
Regionale Marco Baldan, Luca Costantin, Fran-
cesca Fabris, Alberto Libralesso e Andrea Mo-
mentè. Il vincitore del Premio Gabriele Gamba
2010, consegnato in occasione della Festa della FIPAV
del 17 giugno scorso, è il nostro Responsabile del CQP-
STAO, l’arbitro di Ruolo B1 Nicola Civran.
Paolo Mercanzin
Francesca Pavan
Nicola Civran
Luca Costantin e
Francesca Fabris
Andrea Momentè
Marco Baldan (sx) e
Alberto Libralesso
Pagina 6 PRIMO E SECONDO
Le pagine di Bologna: Conosciamoli!
Per la rubrica “Conosciamoli”, incontriamo in
questo numero Cosimo Esposito, arbitro di
ruolo provinciale del CP di Bologna.
Età: 30 anni.
Città di residenza e/o provenienza:
Anzola dell‟Emilia, e provenienza Lecce.
Professione: impiegato in un‟azienda ali-
mentare.
Hobby (oltre alla pallavolo): il più impor-
tante è apnea e pesca subacquea, ascolto tanta
musica e adoro il divertimento.
Stato civile: impegnato… con me stesso!
Non è facile ih ih…
Carriera arbitrale: ahahahahah! Bella
domanda: provinciale da sempre!
Ti ricordi la tua prima gara? La raccon-
ti brevemente? Ih ih! Mi viene da ridere se
ci penso. La ricordo benissimo, come fosse
ieri. Partita da secondo arbitro, arrivo col
collega molto esperto nonché anche osserva-
tore provinciale. Arrivo in palestra, sguardo
veloce intorno, terrore, non ci sono i pali ma
la rete è attaccata da muro a muro. Primo
pensiero, cosa faccio? Come farò a muovermi?
A confronto ora sono un esperto. Alla fine,
con i consigli del collega, andò tutto bene.
Qual è la più grande difficoltà che hai
trovato nel mondo dell’arbitraggio e la
cosa che invece ti ha più colpito positi-
vamente? Beh, la cosa più difficile all’inizio è
stato aver la responsabilità e la gestione delle
due squadre. Invece ciò che mi ha colpito
positivamente è stato aver trovato un bel
gruppo di colleghi pronti a darti aiuto e consi-
gli.
Un commento sul gemellaggio Bologna-
Venezia? Il gemellaggio lo reputo positivo,
come prima cosa è interessante sotto il piano
di crescita professionale confrontarsi con
colleghi di altre province; in secondo luogo
come crescita personale e umana.
Sei tra coloro che partecipano da anni
al nostro Trofeo Memorial Gamba. Ti
va di parlarci un po’ del nostro raduno?
Wow, il torneo Gamba è emozionante e pre-
zioso. Sono 7 anni che vi partecipo e ogni
anno mi regala emozioni intense. È un perio-
do dell‟anno che aspetto con ansia e trepida-
zione, conservo solo dei bei ricordi, un mo-
mento di aggregazione di gruppo, non solo
per conoscere e rivedere nuovi e vecchi amici,
ma anche per unire, amalgamare e accrescere
il nostro gruppo arbitri. Ricordo la mia prima
edizione personale, un giorno indimenticabi-
le, fui colpito sin da subito e la mia partecipa-
zione continua e continuerà per i prossimi
anni. La formula dei 3 giorni del torneo è
stato un successo, soprattutto per noi di Bolo-
gna. Il torneo Gamba non è solo gioco, ma
ricordare e commemorare una persona come
Gabriele, non conosciuto personalmente ma
come se lo fosse. Il torneo Gamba è lo spirito
di tutti noi. Ringrazio tutta l‟organizzazione
del torneo: siete fantastici.
Ma sei anche tra i colleghi che prende
parte alle Arbitriadi. Come è andata
quest’anno? Sinceramente sono rimasto
deluso, dall‟organizzazione ai vari contorni.
Spero sia stato e rimanga un episodio.
Cosimo Esposito (Prov. CP Bologna),
intervistato da Donatella Zampieri
(Oss. Reg.)
In questo numero incontriamo Cosimo Esposito, arbitro di Ruolo Provinciale di Bologna
Cosimo Esposito: «Positivo il gemellaggio»
15 maggio 2010 Partenza da Bologna: nel primo po-meriggio un po‟ tutti bagnati riuscia-mo a prendere l‟autostrada in direzio-ne Venezia! Dopo tante risate e tanta e continua pioggia, arrivati a Mestre ci accolgono i colleghi di Venezia: Luca e Mattia! Da bravi arbitri puntuali, ci siamo subito avviati verso il centro della città per gustarci degli ottimi caffè e conoscerci un po‟ prima delle gare, scoprire di esserci già visti in altre occasioni, come il raduno a Rimini nel 2009, o il fresco fresco torneo Gamba di qualche settimana prima… Tante chiacchiere dopo, ma sempre puntualissimi, Luca & Luca, Luigi & Mattia, Elena & Danila, ci troviamo ad affrontare le varie partite per le quali siamo stati designati! Ambiente nuovo, persone nuove, compagni nuo-vi per Luca e Luigi, e tanta voglia di metterci in gioco anche qui; un bel po‟ di risate nel sentire modi di dire di-versi e singolari, come il simpatico «Forza fíe»! Partite di play out di prima divisione, e play off di seconda divisione, tutte e tre ci hanno lasciato
quella curiosità di provare il nuovo in un àmbito che nuovo non risultava per nessuno di noi! Finite le partite, e un‟osservazione dopo, ci ritroviamo di nuovo tutti, pioggerellina inclusa, e decidiamo di andare a mangiare in un posto molto
carino e omonimo al solito posto di ritrovo degli arbitri bolognesi: “Alla grotta”! Qui è stato ancora più bello confron-tarci, ascoltare i racconti su incidenti
di percorso trovati lungo la strada per arrivare in palestra, raccontare di azioni molto belle e incisive delle par-tite. Dopo una buona pizza, delle foto, e tante risate ci siamo lasciati con la speranza di rivederci in qualche altra occasione, se non nel prossimo scam-bio di arbitri o raduno! È stata una giornata singolare, di soli-to arbitraggio, ma di nuovi incontri! Ci siamo confrontati sulla differente organizzazione dei comitati, elogian-do il portale personale di ogni arbitro utilizzato nella provincia di Venezia, e d‟altra parte il bel gruppo di amici arbitri della provincia di Bologna, entrambi molto apprezzati. La bella accoglienza che ci hanno riservato poi il fiduciario di Venezia, i colleghi e l‟osservatrice ci fanno sperare ancora che non si smetta di proporre queste iniziative ma si coltivino sempre!
Luigi Argirò
Luca Barattini Danila Gasperini
Elena Gnudi (CP Bologna)
Dai colleghi di Bologna venuti ad arbitrare a Venezia le impressioni di questa lunga trasferta
Scambio tra arbitri: un’esperienza da ripetere
I colleghi protagonisti dello
scambio tra arbitri
Cosimo Esposito, alle Arbitriadi
Anno 3 Numero 5 Pagina 7
Nome e cognome: Giuseppe Blotti.
Età: 31 anni.
Città di residenza e/o provenienza:
vivo a Bologna da tanto ma sono “terrone”
purosangue, precisamente di Policoro, un
paese in provincia di Matera, in Basilicata.
Professione: l‟ultima è stata fiscalista per
un CAF addetto alla compilazione dei 730,
sono l‟emblema della precarietà, tanti lavori
ancora nessuno definitivo e mi manca un
esame per laurearmi in legge.
Hobby (oltre alla pallavolo): da buon
“terrone” calcio prima di ogni cosa e sport
in generale, lettura e grande appassionato
di politica e storia.
Stato civile: single.
Carriera arbitrale e attuali ruoli rico-
perti: ho iniziato nel 1999, attualmente
sono arbitro di Ruolo B e ricopro la carica
di Designatore provinciale a Bologna.
Ti ricordi la tua prima gara? La rac-
conti brevemente? Ero con Claudio Ma-
rafioti non ricordo dove, avevo una gran fifa
e non avevo la minima idea di cosa dovessi
fare, uno dei pochi fischi che feci era per
sanzionare una doppia (sul primo tocco) da
secondo arbitro, insomma un vero disastro;
pensavo di non fare nemmeno la seconda
gara e invece eccomi ancora qui.
Qual è la più grande difficoltà che hai
trovato nel mondo dell’arbitraggio e
la cosa che invece ti ha più colpito
positivamente? Sicuramente dover pren-
dere tante decisioni in così poco tempo
senza aver la possibilità da rifletterci trop-
po. Ciò che più mi colpisce è la voglia che
abbiamo tutti noi, dall‟arbitro di serie A a
quello neo immesso, di mettersi in gioco ad
ogni gara sacrificando quasi tutti i fine set-
timana e il Gruppo che si è creato a Bolo-
gna, un vero spogliatoio che fa il suo dove-
re, si diverte e si confronta.
Un commento sul gemellaggio Bolo-
gna-Venezia? Un‟esperienza fino ad ora
positiva e stimolante; penso che abbiamo
tutti l‟occasione di crescere grazie a
quest‟avventura: ritengo però che siamo
ancora all‟inizio e i buoni risultati ottenuti
fin‟ora debbano essere di stimolo per fare
ancora di più nei prossimi anni.
Anche per te non possiamo esimerci
dal chiederti un commento sul
“nostro” Trofeo Memorial Gamba.
Quest‟anno ho dovuto dare forfait
all‟ultimo per alcuni problemi personali, ma
conto di partecipare alle prossime edizioni.
Mi è stato raccontato da chi vi ha partecipa-
to come un avvenimento eccezionale e ciò
ha aumentato il mio rammarico per non
esserci stato. Iniziative, queste, che dovreb-
bero essere prese ad esempio da molti co-
mitati, ricordare in questo modo un amico
scomparso è mirabile.
E per quanto attiene le Arbitriadi?
Manifestazione unica nel suo genere, mi
colpisce che siano interamente organizzate
dagli arbitri e per gli arbitri.
Sei il designatore del CP di Bologna.
Ci parli del tuo ruolo? Gli arbitri e gli
altri colleghi della CAP sanno che definisco
spesso il mio ruolo di Designatore come il
più “sfigato” tra tutti (abbiamo circa 100
gare da coprire ogni settimana, di cui 60-70
al sabato), ma è sicuramente il più motivan-
te, anche se la sensazione più emozionante
in questa mia avventura è di lavorare in
“squadra”, far parte di un gioco di squadra
tutto volto a fare il massimo per gli arbitri.
Per questo mi fa piacere ricordare il resto di
questa squadra: Gianfranco, Daniele, Mar-
ta, Fabrizio e Giancarlo; ogni buon risultato
che si ottiene è dato dal lavoro e dalla colla-
borazione di tutti, e penso, senza falsa mo-
destia, che negli ultimi anni abbiamo otte-
nuto risultati accettabili.
Non ho dimenticato nella squadra il mio
socio, sia sui campi di gioco che nella desi-
gnante, Michele Laterza, l‟ho lasciato per
ultimo perché merita una menzione
d‟onore: è lui quello che copre i vari SOS e fa
il lavoro più “sporco” e più scocciante; lo fa
però con una pazienza e una umiltà che
ammiro e che è fondamentale per la Desi-
gnante. Inoltre Michele ha il grandissimo
pregio di riuscire a sopportarmi, e credete-
mi… chi mi conosce solo un po‟ lo sa: non è
una cosa facile! Perciò mi perdoneranno gli
altri se gli dedico un saluto particolare.
E, a questo proposito, come vengono
organizzare le designazione in ambi-
to provinciale? Le designazioni arrivano
all‟arbitro in genere il lunedì mattina e co-
prono l‟arco di 6 giorni cioè dal sabato al
venerdì successivo. Le indisponibilità vanno
inviate orientativamente 12 giorni prima
della stessa con la possibilità di mandarle
anche un po‟ più tardi, purché prima che
vengano fatte le designazioni. Ormai gli
arbitri conoscono i miei tempi e sanno co-
me non farmi arrabbiare.
L‟invio e l‟accettazione avvengono per e-
mail, e devo dire che sono quasi tutti abba-
stanza celeri nel confermare le gare.
Nelle ultime due stagioni confesso con mol-
to piacere che c‟è stata una sostanziale ridu-
zione delle rinunce, la maggior parte avven-
gono per problemi di salute e di lavoro non
preventivabili prima. Per farla breve ormai
abbiamo poche gare rinunciate perché qual-
cuno si è dimenticato compleanni, anniver-
sari, ecc… ammetto perciò di essere abba-
stanza soddisfatto di questo risultato.
Colgo l‟occasione per ringraziare tutti gli
arbitri, perché senza il loro apporto e la loro
disponibilità svolgerei il mio compito con
molte più difficoltà.
Giuseppe Blotti (Resp. CDGP Bologna),
intervistato da Donatella Zampieri
(Oss. Reg.)
Chi designa a Bologna? Giuseppe Blotti, responsabile della CDGP di Bologna, ci racconta di sé e del suo ruolo di designatore
Le pagine di Bologna: Conosciamoli!
Giuseppe Blotti
Un ringraziamento alla ditta
MAP s.a.s.
e a Maurizio Ponzo
per l‟amichevole e concreto
sostegno per la realizzazione
delle magliette del
Trofeo Gamba 2010.
Pagina 8 PRIMO E SECONDO
Conosciamoci!
Ospitiamo nella nostra rubrica Conosciamoci! il
collega Claudio Callegari, ex FAP di Treviso, che
spesso dà una mano al nostro Comitato per il tuto-
raggio di alcuni neo arbitri veneziani.
Anni: 51.
Città di residenza: Paese (TV).
Professione: insegnante.
Hobby? Lettura.
Arbitro dal: Provinciale dal 1982/83 e dal 2001 a
tutt‟oggi; Regionale dal 1985 al 1988; Nazionale dal 1988 al
2000; arbitro di beach volley di 3º Livello dal 1997 al 2008;
Giudice di Linea dal 2000 a tutt‟oggi; Responsabile CDGR
Veneto dal 1994 al 2001; Responsabile CDGP Treviso dal
2001 al 2004; FAP di Treviso dal 2004 al 2008; Docente
regionale dal 1996.
Ti ricordi la tua prima gara? La racconti brevemente?
La mia prima gara FIPAV è del dicembre 1982, a 23 anni:
provenendo dalle fila del CSI TV (come giocatore, allenatore
e… arbitro) sinceramente non ho provato tensione partico-
lare; emozione sì, perché avevo
come tutor Andrea Renucci, collega nazionale (ora allena-
tore in regione), giovane promessa (due anni più di me) e
ancora oggi buon amico.
Qual è la più grande difficoltà che hai trovato nel
mondo dell’arbitraggio e la cosa che invece ti ha più
colpito positivamente?
Ho sempre arbitrato per divertimento e, quindi, sempre
con fare rilassato e distaccato, ma con serietà, meticolosi-
tà, professionalità e, soprattutto, imparzialità. Non mi ha
mai toccato la pretesa della promozione: tutto quello che
arrivava, era benvenuto. Questo mi ha aiutato nella vita
personale, oltre che in tutti gli altri ruoli FIPAV assunti
successivamente: la migliore soddisfazione era rimanere
nell‟anonimato: «non ci sono state lamentele, anzi plauso
per il lavoro svolto! Ma chi era l‟arbitro? Chi è la desi-
gnante? Il FAP?». Meno si parla dell’arbitro, meglio è
andata la gara. Da dicembre 2009 collaboro, prevalente-
mente come tutor, con la CAP VE; se i giovani vorranno
apprendere, per il loro futuro di arbitri, qualcosa dalla
mia esperienza, sarà anche mia la soddisfazione!
Anni: 49.
Città di residenza: Quarto d‟Altino.
Professione: Impiegato bancario.
Hobby? Enigmistica e tutti gli sport in generale.
Arbitro dal: 2008.
Ti ricordi la tua prima gara? La racconti brevemente?
È stata una partita di under 18 femminile a Venezia. Ero 1º
arbitro con 2º/tutor il buon Stefano Bridda. Avevo già
arbitrato diverse partite in qualità di dirigente, per cui dopo
un inizio titubante, dovuto forse alla divisa, forse
all‟ufficialità della gara, non ci sono state particolari proble-
matiche, grazie anche ai consigli di Stefano. Tutto è filato
liscio ed oggi ricordo una partita tranquilla e senza conte-
stazioni.
Qual è la più grande difficoltà che hai trovato nel
mondo dell’arbitraggio e la cosa che invece ti ha più
colpito positivamente?
Nessuna difficoltà in particolare,
forse qualche problema nei falli di formazione e con la
disciplina. Conosco il mondo della pallavolo da anni (mio
figlio fa anche lui l‟arbitro e mia figlia gioca in 2ª divisione)
e a questi livelli è un ambiente in cui prevalgono ancora i
più sani princípi sportivi: giocare bene, con una giusta dose
agonistica, e l‟arbitro è uno dei partecipanti, con atleti e
pubblico per un sano divertimento.
MATTIA CARPIN Anni: 18.
Città di residenza: Gardigiano di Scorzè (VE).
Professione: Studente (promosso quest’anno all’esame di
maturità con 100/100 e lode! NdR).
Hobby? Oltre all‟arbitraggio? Sono scout.
Arbitro dal: Sono arbitro provinciale da marzo dell’anno
scorso.
Ti ricordi la tua prima gara? La racconti brevemente?
Si trattava di una terza divisione femminile a Sambruson di
Dolo. Il problema più grande è stato arrivarci in scooter! La
gara era molto tranquilla, sono stati tre set molto rapidi.
Ricordo anche che il mio tutor, l’arbitro Marco Galeazzo:
mi insegnò a fare correttamente la segnalazione di “tempo
di riposo” e di cambio, che facevo completamente storta!
Qual è la più grande difficoltà che hai trovato nel
mondo dell’arbitraggio e la cosa che invece ti ha più
colpito positivamente?
Dal punto di vista della tecnica arbitrale credo che tuttora la
difficoltà maggiore risieda nella valu-
tazione del tocco di palla, soprattutto
nelle categorie più basse. Dal punto di vista della gestione
della gara nel suo complesso, elemento di fondamentale
importanza, non credo che sia sempre facile applicare
quanto dice il regolamento, in certe occasioni preferirei fare
a modo mio, anche se so che questo è sbagliato.
Quello che mi ha colpito della pallavolo (ed è stato quello
che mi ha convinto ad “entrarci”) è che si sviluppa in un
ambiente forte e sano, robusto e di grande collaborazione,
nonché di vera amicizia. Con il settore arbitrale ho avuto
modo di lavorare molto bene, di conoscere persone nuove
che come me condividono la stessa passione, nonché di
confrontarmi in un clima sempre sereno. Spero che questa
esperienza possa continuare anche con l‟impegno universi-
tario perché, anche dal punto di vista del carattere, è co-
struttiva e formativa.
CLAUDIO FRANZIN
CLAUDIO CALLEGARI
Intervallo di tempo per inviare le risposte:
dalle ore 17:00 del 1º/8 alla stessa ora del 30/9,
all‟indirizzo nicola.civran@libero.it
Anno 3 Numero 5 Pagina 9
Quesiti… per ripassare le Regole
Quesito del numero precedente:
In che modo il segnapunti comunica al 2º arbitro che una sostituzio-
ne è regolare?
Soluzione del quesito precedente:
Semplicemente cominciando la trascrizione della stessa sul referto.
Hanno risposto correttamente:
1. Stefano di Padua (Prov.) - 2 buoni pizza;
2. Silvano Consolaro (Arbitro CP Vicenza) - premio per risposte da fuori provincia;
3. Jacopo Pajaro (Prov.) - 1 buono pizza.
N.B.: i buoni pizza vinti in questo numero potranno essere utilizzati nella Stagione
sportiva 2010/2011.
Nuovo quesito:
Cosa rappresentano i valori 1,202, 1,414, 1,667 e 2,236?
Vista l’eccezionale difficoltà del quesito è stato aumentato l’intervallo di tempo per
inviare le risposte. È possibile che venga deciso anche di aumentare il montepremi.
Premi:
I primi due colleghi del Comitato Provinciale di Venezia che risponderanno corretta-
mente verranno premiati rispettivamente con 2 e 1 buoni pizza (da utilizzare nelle
future gare che arbitreranno). Sono previsti premi anche per le prime risposte esatte
giunte da fuori provincia.
Rubrica a cura di Nicola Civran (Resp. CQP-STAO Venezia)
La pagina tecnica
86. Sostituzione eccezionale di riserva che ha pre-
cedentemente sostituito regolarmente un titolare
infortunatosi o ammalatosi.
Un atleta titolare si infortuna e viene sostituito regolar-
mente da una riserva. Successivamente tale riserva si in-
fortuna a sua volta, ma il titolare già infortunato non può
effettuare la sostituzione regolamentare per il perdurare
dell‟infortunio.
Vista la impossibilità del titolare di effettuare la sostitu-
zione regolamentare, si autorizza quella eccezionale con
uno degli atleti in quel momento in panchina ad eccezione
del Libero o dell‟atleta da lui sostituito. Va da sé che que-
sta sostituzione eccezionale interessa la riserva ed il titola-
re (entrambi infortunati): entrambi non potranno prende-
re parte al prosieguo della gara ed il fatto è trascritto nello
spazio “Osservazioni” del referto di gara.
(Notiziario Tecnico anno 7, numero 1, del 28/11/2008).
dal Centro di Qualificazione Nazionale - Settore
Tecnico Arbitri ed Osservatori (CQN-STAO)
Quesito tecnico
La stagione agonistica è ormai giunta al ter-mine (almeno quella indoor) e molti di voi staranno già pensando a cosa fare durante le prossime ferie estive. Altri, però, invece di attendere l‟abbraccio di Morfeo fantasticando su spiagge incontaminate baciate dal sole dei tropici, o su fresche radure circondate da abeti secolari, o sul morbido lettino del sola-rium della palestra in centro, la notte non chiudono occhio arrovellandosi su quesiti del tipo: «Ma dopo il 3º tocco il muro invadente è considerato un attacco?».
Orbene, in questa occasione proverò a fornire qualche delucidazione in merito ai tocchi sopra la rete, sperando che ciò possa almeno evitare, a chi ha la (s)ventura di condividere lo stesso tetto dei nostri insonni colleghi, la poco piacevole esperienza di un arbitro che si alza nel cuore della notte, va a pescare il regola-mento dentro la borsa, lo porta sotto la lam-pada della scrivania e, dopo averlo sfogliato freneticamente per mezz‟ora, esclama contra-riato: «Eppure son sicuro di averlo letto da qualche parte!».
Cominciamo col chiarire alcuni concetti di base, come ad esempio cosa distingue un attacco da un muro. La differenza più ovvia è che il primo è un‟azione offensiva, che invia la palla nel campo avverso, e il secondo è un‟azione difensiva, che intercetta la palla proveniente dal campo avverso. Un altro a-spetto da considerare è che l‟attacco, general-mente, sa dove indirizzerà la palla, il muro no.
Inoltre, mentre un attacco può essere effet-tuato da qualunque punto del terreno di gio-co, un muro, per essere considerato tale, deve avvenire nei pressi della rete.
Stando al Regolamento, poi, nel proprio spa-zio di gioco qualunque giocatore è libero di toccare la palla quando vuole, se la sua squa-dra ha ancora almeno un tocco a disposizione. Nello spazio avverso, invece, solo il mu-ro è autorizzato a toccare la palla, e solo dopo l’ultimo colpo d’attacco av-versario (Regola 11.1). La prima di queste due limitazioni non lascia adito ad interpreta-zioni: non si può mai compiere un attacco toccando la palla nello spazio avverso. La seconda, invece, fa sorgere una domanda: quale colpo d‟attacco è l‟ultimo? Sicuramente, lo è quello effettuato con il 3º tocco, dato che a quel punto la squadra non può più toccare la palla senza commettere fallo; ma può essere anche il 2º tocco di squadra (o il 1º) se la palla si sta dirigendo verso l‟altro campo e lungo la sua traiettoria non vi sono altri giocatori che possano toccarla prima che passi completa-mente il piano verticale della rete, diventando (come abbiamo stabilito appena sopra) non più attaccabile.
Di conseguenza, l‟azione di un giocatore che, dopo il 3º tocco della squadra avversaria, oltrepassa il bordo superiore della rete per toccare la palla nello spazio avverso, ha sicu-ramente tutti i crismi per essere considerato un muro, quindi è regolare, anche se la palla
così toccata aveva una traiettoria parallela alla rete (Casistica 14.3). Tuttavia, se il giocatore non si limita ad intercettare la palla, ma la indirizza in un punto preciso del campo, l’arbitro ha facoltà di considerare tale azione come un attacco, e in questo caso deve sanzionarla come “invasione dello spazio avverso sopra la rete”. Se l‟azione di muro invadente avviene, invece, prima del 3º tocco avversario, può essere considerata regolare solamente se intercetta una palla che sta effet-tivamente dirigendosi nel campo opposto e nessuno degli avversari del muro manifesta l‟intenzione di toccarla ulteriormente. Per concludere, mi permetto di dare un sug-gerimento ai colleghi più giovani: se avete un dubbio sull‟interpretazione di una regola, evitate di chiedere lumi ad un vostro compa-gno di corso. Quasi certamente, infatti, l‟esito di una tale operazione farà aumentare di un‟unità o il numero di arbitri con quel dub-bio, oppure il numero di arbitri che appliche-ranno quella regola in modo sbagliato (legge di Murphy sulla propagazione degli errori). Chiedete invece ad un docente: non tanto perché il titolo di docente conferisca l‟infallibilità, quanto perché i docenti sono le persone istruite a tale scopo dal Settore Arbi-trale. Se poi il vostro compagno di corso è un docente, allora forse non siete così giovani come volete far credere…
Nicola Civran (Resp. CQP-STAO Venezia)
Ripassiamo quando è permesso toccare la palla al di là della rete
Alcune situazioni di gioco sopra la rete non sempre sono interpretate in modo corretto
Muro invadente o attacco irregolare?
Redazione: Coordinatrice della redazione
Donatella Zampieri tellabella@libero.it
Impaginazione
Enrico Zuccon enrico.zuccon@gmail.com
Björn Francescato roratonet@gmail.com
Mario Franzin franzinmario@libero.it
Responsabile Area Tecnica
Nicola Civran nicola.civran@libero.it
Collaboratori
Thomas Michael Boscaro thomas@thomasmichael.eu
Veronica Cardoville codaditopo84@libero.it
Ivan Liguori solidago3@hotmail.it
Marisa Orlandini tullio.toso@tin.it
Grazie per aver collaborato alla realizzazione di questo numero a: Luigi Argirò, Luca Barattini, Danila Gasperini, Elena Gnudi (CP Bologna); Giuseppe Blotti (Resp. CDGP Bologna); Claudio Callegari (Prov. CP Treviso); Mattia Carpin (Prov.); Cosimo Esposito (Prov. CP Bologna); Claudio Franzin (Prov.); Paolo Mercanzin (Resp. CDGP Venezia); Maurizio Perolin (Oss. Reg. CP Vicenza); Alvise Rizzo (FAP Vene-zia); Raffaele Sassone (FAR Veneto); Martina Viale (Reg.); FIPAV - CR Veneto - Ufficio Stampa e Comunicazione.
NUMERI UTILI Fiduciario (FAP) 349/5607337
alvise337@hotmail.com
Centro Qual. Prov. 339/5609636
cqp.stao.fipav.ve@gmail.com
Comm. Designante 329/4857590
SOS 329/7096861
cdgp.fipav.ve@gmail.com
Comm. Arbitri beach volley
arbitri.bv.fipav.ve@gmail.com
Com. Provinciale 041/970213
venezia@federvolley.it
Portale FIPAV 335/7313093*
www.portalefipav.net * solo SMS al numero di telefono, secondo le strin-
ghe riportate nel Vademecum e nel Manuale.
FIPAV - C.P. Venezia
Gruppo Arbitri e Osservatori
Circolare interna di informazione e ag-
giornamento del Gruppo Arbitri di Venezia.
Foto del XIII Memorial Gabriele Gamba
Arrivederci a tutti al prossimo anno!
top related