la centrale idroelettrica · la centrale idroelettrica utilizza come fonte energetica da...
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LA CENTRALE IDROELETTRICA Gen062012
Lo scopo di una centrale idroelettrica è quello di sfruttare l’energia idraulica contenuta dall’acqua per
ottenere energia elettrica. Questo passaggio non avviene direttamente, ma richiede una serie di
trasformazioni prima che l’energia contenuta potenzialmente dall’acqua possa divenire elettricità.
Quale forma di ENERGIA sfruttiamo in una centrale idroelettrica?
La costruzione di un bacino artificiale o la presenza di uno naturale, consente di accumulare l’acqua.
L’energia contenuta dall’acqua prende il nome di Energia Potenziale. In una centrale idroelettrica,
l’acqua viene convogliata in una condotta, detta forzata, in modo che per la pressione e per la forza di
gravità, l’acqua inizi a muoversi verso il basso sempre più velocemente. L’energia potenziale dell’acqua
diventa così Energia Cinetica. L’acqua cadendo impatta contro una gigantesca turbina facendola
ruotare. L’Energia Cinetica cambia il suo stato diventando Energia Meccanica. La turbina è collegata a
un generatore elettrico, l’Alternatore che, trasforma l’Energia Meccanica della turbina in Energia
Elettrica, completando il ciclo.
Com’è fatta una CENTRALE IDROELETTRICA ?
Per realizzare il processo sopra descritto, una centrale idroelettrica deve essere realizzata con alcuni
elementi fondamentali. L’immagine qui sopra ci aiuta a capirne meglio il funzionamento. Gli elementi
costituenti per una centrale idroelettrica sono:
1. bacino o serbatoio;
2. diga;
3. condotta forzata;
4. turbina;
5. generatore;
6. trasformatore;
7. opere di restituzione.
BACINO – è un invaso d’acqua ottenuto mediante lo sbarramento del corso di un fiume. Può essere
naturale (lago) o artificiale e la sua forma è determinata dalle caratteristiche geologiche della zona in
cui insiste. Altre caratteristiche da tener presenti nella formazione di un bacino idrografico sono la
densità dei corsi d’acqua minori, le precipitazioni annuali e stagionali, il tipo di terreno e di vegetazione,
oltre che le opere umane.
DIGA – è l’opera di sbarramento di un corso d’acqua e consente di formare il bacino o serbatoio. E’
dotata di opere di imbocco, di gallerie, di opere di sfioro dell’acqua in eccesso e di opere di scarico. Le
dighe si possono dividere in due grandi categorie:
diga a gravità;
dighe ad arco.
Le prime sono strutture massicce a geometria semplice con asse
rettilineo e sezione di forma triangolare. La resistenza alla spinta
dell’acqua è dovuta essenzialmente al peso della costruzione stessa.
Diga a Gravità
Le seconde resistono alla spinta idrostatica delle acque d’invaso,
trasferendola sulle pareti laterali della struttura. In questo caso
hanno forma convessa e possono essere costruite solo per sbarrare
valli non molto larghe con fianchi rocciosi a cui la diga è ancorata.
Diga ad Arco
CONDOTTA FORZATA – è costituita essenzialmente da tubazioni che possono essere realizzate in
metallo o calcestruzzo armato. Queste, generalmente, sono costruite all’interno della montagna (in
galleria) o possono scorrere anche all’esterno sul crinale della stessa. All’imbocco, sono munite
di organi di chiusura e di sicurezza che servono a regolare la portata dell’acqua, e alla base le paratoie
di intercettazione delle acque che hanno garantiscono il funzionamento delle turbine filtrando o
rallentando la spinta dell’acqua. Ancora più in basso sono posti appositi organi di regolazione, connessi
direttamente con le turbine che, hanno lo scopo di regolare la portata dell’acqua.
In una centrale idroelettrica, gli organi di chiusura utilizzati possono essere di tre tipi: valvole a
farfalla, valvole a rotativa e valvole a fuso.
Valvola a Rotativa
Valvola a Fuso
Valvola a Farfalla
TURBINA – è la macchina che converte l’energia cinetica e/o potenziale di un fluido, ad esempio acqua
o vapore acqueo, in energia meccanica. Può essere utilizzata direttamente come ad esempio in un
classico mulino ad acqua che fa funzionare una macina, oppure nel caso delle vecchie filande per far
funzionare le macchine tessili. E’ costituita da un complesso detto generalmente stadio, formato da una
parte fissa chiamata distributore e una parte mobile detta girante o rotore. Il fluido in movimento entra
nella turbina, regolato mediante il distributore e agisce sulle pale del rotore mettendolo in movimento. Il
movimento rotatorio del girante viene trasferito mediante un asse detto albero a un alternatore che
produce energia elettrica.
Dal punto di vista costruttivo, la turbina è l’elemento più importante della centrale. Per realizzare il
massimo rendimento possibile vengono costruiti differenti tipi di turbine idrauliche. I parametri
considerati nella loro costruzione sono due: l’altezza e la portata (quantità di fluido che attraversa una
sezione di area A nell’unità di tempo). Si realizzano quindi 3 tipi di turbine idrauliche:
Turbina Pelton
Utilizzata di solito con alti salti (50-1300 metri) e piccole portate. Sono costituite da un distributore a uno
o più ugelli da dove viene iniettata l’acqua (max 6) in relazione alla portata da inviare alla girante e da
una ruota. Ogni ugello crea un getto, la cui portata è regolata da una valvola a spillo.
Schema Turbina Pelton Turbina Pelton Dettaglio della Girante
Turbina Francis
Utilizzata di solito con medi o bassi salti (da 10 a 250 metri) e con portate medie. In queste
turbine l’acqua raggiunge la girante tramite un condotto a chiocciola, poi un distributore, ovvero
dei palettamenti sulla parte fissa, indirizzano il flusso per investire le pale della girante.
Turbina Francis Palette settate per minima portata Palette di portata
Turbina Kaplan
Utilizzata di solito con grandi portate e bassi salti (da 5 a 30 metri). Le pale della ruota nella Kaplan
sono sempre regolabili, mentre quelle del distributore possono essere fisse o regolabili. Quando sia le
pale della turbina sia quelle del distributore sono regolabili, la turbina è una vera Kaplan (o a doppia
regolazione); se sono regolabili solo le pale della ruota, la turbina è una semi-Kaplan.
Schema turbina Kaplan Dettaglio della girante
GENERATORE – L’alternatore e’ un generatore di corrente elettrica. È costituito da due parti
fondamentali, una fissa e l’altra rotante, dette rispettivamente statore e rotore, su cui sono disposti
avvolgimenti di rame isolati. Normalmente l’alternatore lo ritroviamo in tutti i tipi di centrali per la
produzione di energia elettrica perché riesce a trasformare l’energia meccanica di una turbina
(idraulica, eolica, a vapore, ecc.) in energia elettrica.
Alternatore
TRASFORMATORE – è una macchina elettrica che serve a trasferire, energia elettrica a corrente
alternata da un circuito ad un altro modificandone le caratteristiche. E’ formato da un nucleo di ferro a
cui sono avvolte spire di rame in due diversi avvolgimenti, dei quali uno riceve energia dalla linea di
alimentazione, mentre l’altro è collegato ai circuiti di utilizzazione.
Trasformatore (foto) Trasformatore (schema)
OPERE DI RESTITUZIONE – sono costituite da un canale o galleria, che attraverso uno sbocco,
restituiscono le portate utilizzate al corso d’acqua.
PRO e CONTRO di una Centrale Idroelettrica
La centrale idroelettrica utilizza come fonte energetica da trasformare, l’acqua. Per cui utilizza una
fonte inesauribile, gratuita e non inquinante.
Comunque nel processo di trasformazione, anche una centrale idroelettrica genera inquinamento.
Infatti, la realizzazione di tutte le strutture che compongono una centrale, trasformano profondamente
l’ambiente generando una forma di inquinamento che prende il nome di Impatto Ambientale.
APPUNTI RIVISTI DA: http://educazionetecnica.dantect.it/2012/01/06/la-centrale-idroelettrica/
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