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La dislessia evolutiva è una disabilità specifica dell’apprendimento di origine neurobiologica. Essa è caratterizzata da difficoltà di effettuare una lettura accurata e/o fluente. …….. Conseguenze secondarie possono includere i problemi di comprensione nella lettura e una ridotta pratica della lettura che può impedire la crescita del vocabolario e delle conoscenze generali.”
International Dyslexia Association 2003
Disturbo che si manifesta nella difficoltà di apprendere a
leggere in ASSENZA DI:
• deficit intellettivi
• deficit neurologici
• deficit sensoriali
ed IN PRESENZA DI:
• Istruzione adeguata
• ambiente socioculturale favorevole
IL DISTURBO : Un disturbo è un’alterazione di uno o più processi all’interno di un sistema, da cui risulta la perdita totale o parziale di una funzione, od un suo uso inefficiente. L’alterazione deve essere abbastanza significativa per produrre una “disabilità”. LA SPECIFICITA’ L’assunzione di specificità può essere effettuata, solo ipotizzando un’architettura “modulare” del Sistema Cognitivo e una “frazionabilità” del suo funzionamento interno in componenti e processi specializzati di elaborazione. MODULI: Strutture specializzate nell’elaborazione dei vari tipi di INPUT sensoriale che arrivano dall’ambiente SISTEMA COGNITIVO CENTRALE: Sistema centrale di elaborazione di tutte le informazioni provenienti dai MODULI
PERCHE’ E’ CONIATO IL TERMINE DSA
INDICI PREDITTIVI
Discriminazione uditiva • Ripetizione di parole • Comprensione di strutture
sintattiche • Denominazione rapida • Produzione di rime • Cancellazione
della consonante iniziale • Complessità sintattica • Ripetizione di non
parole • Memoria verbale a breve termine
CARATTERISTICHE DEL BAMBINO DISLESSICO
1) Non ha automatizzato i processi di letture e scrittura (a causa di ciò si
stanca rapidamente, ….
2) Tuttavia questi bambini sono intelligenti e, di solito, vivaci e creativi.
3) Il bambino DSA appare disorganizzato nelle sue attività, ha difficoltà a
copiare dalla lavagna e a prendere nota delle istruzioni impartite
oralmente. Talvolta perde la fiducia in se stesso e può avere alterazioni
del comportamento
EVOLUZIONE NATURALE DELLA DISLESSIA
Prime fasi di acquisizione (1^ elementare)
• Difficoltà e lentezza nell’acquisizione del codice alfabetico e nella trasposizione grafema-fonema.
• Controllo limitato delle operazioni di analisi e sintesi fonemica con errori che alterano in modo grossolano la struttura fonologica delle parole lette.
• Accesso lessicale limitato o assente anche quando le parole sono lette correttamente.
• Capacità di lettura, come riconoscimento, di un numero limitato di parole
Per la scrittura
• Deficit nell’identificazione dei singoli suoni che compongono la parola (b?/d?)
• Deficit nella discriminazione di suoni affini (f/v, c/g, t/d, p/b)
• Deficit nella corrispondenza tra i suoni e le lettere che li rappresentano nella scrittura
Per la lettura
• Faticoso e impreciso riconoscimento delle lettere scritte
• Lentezza nella transcodifica segno-suono
• Difficoltà nella sintesi fonemica
Fasi successive (2^- 4^ elementare)
• Graduale acquisizione del codice alfabetico e delle trasformazioni grafema-fonema che non sono pienamente stabilizzate.
• Possono persistere difficoltà nell’ortografia.
• L’analisi e la sintesi fonemica restano operazioni laboriose e scarsamente automatizzate.
• Migliora la lettura di parole, anche se limitata a quelle più frequenti.
Fase finale (5^ elementare e medie)
• Padronanza quasi completa del codice alfabetico e
stabilizzazione della traduzione grafema-fonema.
• L’analisi, la sintesi fonemica e l’accesso lessicale
cominciano ad automatizzarsi, almeno con le parole di
uso più frequente.
• Limitato accesso al lessico ortografico.
• Scarsa integrazione dei processi di decodifica e
comprensione: la lettura resta stentata.
Cosa osservare? Gli errori più frequenti nei casi sospetti di DSA
• ( forma simile) p b d g q - a/o - e/a, m – n; c – e; f – t
• (suoni simili) t/d - r/l - d/b - v/f • Fonte – fote; fuoco – foco; tavolo – talo ……
• Salti di parole
• Inversione di sillabe
• Aggiunte e ripetizioni
• Trasformazione di parole
• Difficoltà nella memoria breve, nell'espressione anche verbale del pensiero, hanno un lessico povero e non memorizzano i termini difficili.
•Confusione di lettere che rappresentano coppie di suoni sordo/sonoro: “f / v”; “c / g”; “p / b”; “s /z”. •Rovesciamento o inversione grafica dell’ordine di lettere o di numeri: ad esempio, “6 / 9”; “21 / 12”; “il / li” ; “al / la”; etc. •Omissione sistematica di sillabe o suoni singoli. •Inserimento di sillabe o di suoni singoli non richiesti nel contesto della parola. •Trasposizioni sillabiche: ad esempio “tavolo = vatolo”. •Confusione di lettere che hanno tratti visivi simili o speculari: “e / a”; “r / e”; “m / n”; “b / d”; “p / q”. •Errori che investono le doppie. •Errori nella decodifica di digrammi come gn-, gl-, sc-, cq-. •Sistematica confusione tra le vocali, scambiando “a” con “e”, oppure “o” con “u” e così via.
Difficoltà nell’uso della punteggiatura e nella collocazione
delle lettere maiuscole.
Difficoltà nell’uso dello spazio del foglio, che riguardano il
non rispetto delle righe o dei quadretti, o la direzionalità
sinistra-destra.
Difficoltà nelle prassie di scrittura.
Frequente perdita del segno durante la lettura.
Difficoltà nella copia da modello.
Difficoltà nella memoria fonologica a breve termine.
Modifiche nell’organizzazione scolastica per i soggetti
con DSA:
1) Tempi più lunghi per prove scritte e per lo studio,
mediante una organizzazione di interrogazioni
programmate
2) Assegnazione di compiti a casa in misura ridotta
3) Possibilità d'uso di testi ridotti non per contenuto, ma
per quantità di pagine (come già avviene in vari paesi
europei tra i quali la Gran Bretagna, dove esiste lo
stesso testo ampio oppure ridotto per i soggetti con
DSA).
STRATEGIE DIDATTICHE
1) Scrivere alla lavagna (possibilmente in stampatello maiuscolo),
assicurarsi che le cose scritte alla lavagna rimangano fino a quando
tutti gli alunni hanno copiato;
2) Non rimproverare gli alunni disgrafici mettendo in rilievo la brutta
grafia; o far usare ai bambini con D.S.A. gli strumenti
compensativi per sopperire alle loro difficoltà
3) Incoraggiarli ad usare il computer (con il correttore automatico)
sia nello svolgimento dei compiti a casa e se possibile anche a scuola;
4) Permettere ai bambini di registrare le lezioni; gratificarli spesso
5) Visualizzare le spiegazioni con mappe concettuali e schemi disegnati
alla lavagna; diversificare la quantità di esercizi e il materiale di studio a
casa e a scuola;
6) Ricordare che i bambini dislessici hanno bisogno di più tempo e non
devono essere penalizzati per questo;
7) Permettere di esporre con il testo aperto (anche nelle verifiche);
8) Favorire occasioni di conversazione nelle quali sia possibile
parlare delle proprie diversità.
DEFINIZIONE DELLA DISLESSIA (OMS 1993):
1)Livello di lettura inferiore a 2 DS rispetto all’età ed alla classe
frequentata
2) QI nella norma
3) Assenza di cause neurologiche e sensoriali
4) Interferenza nella vita quotidiana e per il proseguimento degli studi •
5) Persistenza nonostante i trattamenti
FATTORI DI RISCHIO
Familiarità
Pregresso disturbo specifico del linguaggio
INDICE DI RISCHIO
Velocità di lettura inferiore a ½ sillaba/secondo in seconda Primaria
DIAGNOSI DI DISLESSIA
Velocità di lettura inferiore a 1 sillaba/secondo in terza Primaria
EVOLUZIONE DELLA DISLESSIA
La correttezza migliora nel tempo, mentre la velocità tende a rimanere
deficitaria
Compensare Dispensare
• La compensazione, nei
sui vari aspetti,
rappresenta un'azione
che mira a ridurre gli
effetti negativi del
disturbo per raggiungere
comunque prestazioni
funzionalmente adeguate.
• Le misure dispensative
rappresentano una presa
d'atto della situazione e
hanno lo scopo di evitare,
con un'adeguata azione
di tutela, che il disturbo
possa comportare un
generale insuccesso
scolastico con ricadute personali, anche gravi
•Gli strumenti compensativi sono strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta nell’abilità deficitaria.
•Tali strumenti sollevano l’alunno o lo studente con DSA da una prestazione resa difficoltosa dal disturbo, senza peraltro facilitargli il compito dal punto di vista cognitivo.
Linee Guida allegate al DM 12 luglio 2011
Fra i più noti indichiamo:
la sintesi vocale, che trasforma un compito di lettura in un compito di ascolto;
il registratore, che consente all’alunno o allo studente di non scrivere gli appunti della lezione;
i programmi di video scrittura con correttore ortografico, che permettono la produzione di testi sufficientemente corretti senza l’affaticamento della rilettura e della contestuale correzione degli errori;
la calcolatrice, che facilita le operazioni di calcolo;
altri strumenti tecnologicamente meno evoluti quali tabelle, formulari, mappe concettuali.
Linee Guida allegate al DM 12 luglio 2011
Dove trovare i programmi gratuiti:
Balabolka in italiano:
http: www.cross-plus-a.com/balabolka_it.htm
LegiXme https: www.sites.google.com/site/leggixme
FacilitOffice www.facilitoffice.org
PDF-XCHANGE Viewer: www.docu-track.com
Clip Claxon: www.sites.google.com/site/clipclaxon
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