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L’integrazione socio formativa di allievi migranti
nei corsi di formazione professionale dell’obbligo di istruzione e formazione
e diritto/dovere
FormezProvincia di Torino
Torino, 27 maggio 2009
Progetto Nuove PISTE
Politiche per l’Inclusione Sociale:
Tirocini ed Esperienze
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Un’indagine sugli adolescenti migranti nella formazione professionale:
percorsi e prassi
Una collaborazione tra Provincia e Università di Torino
Mariagrazia Santagati
Università di Torino – Dipartimento di Scienze Sociali
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Indice Domanda e offerta di formazione nel sistema della formazione professionale della Provincia di Torino
Oggetto, obiettivi e percorso metodologico dell’indagineI risultati della ricerca Caratteristiche degli allievi stranieri nei corsi per l’assolvimento
dell’obbligo di istruzione e formazione Tra normalità e specificità
Le prassi delle agenzie formative della Provincia di Torino nei confronti di allievi stranieri
Problematiche Orientamento in ingresso e avvio dei corsi Operatori
Una valutazione complessiva del sistema della FP Punti di forza e di debolezza, potenzialità e sfide
Riflessioni conclusive: dall’accoglienza formativa all’integrazione sociale
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Trend studenti con cittadinanza non italiana iscritti ai corsi per l’assolvimento dell’obbligo formativo e nelle scuole secondarie di II grado
A.S.A.S.A.F.A.F.
Formazione professionaleFormazione professionale Istruzione secondaria di II gradoIstruzione secondaria di II grado
N° allievi stranieri
N° totale allievi
Incidenza %
N° allievi stranieri
N° totale allievi
Incidenza %
2004/052004/05 916916 7.0637.063 10,710,7 3.4993.499 83.53183.531 4,04,02005/062005/06 977977 8.0438.043 12,112,1 4.5944.594 84.92484.924 5,45,4
2006/072006/07 975 7.223 13,413,4 5.5945.594 81.08781.087 6,96,9
2007/082007/08 955955 6.3026.302 15,115,1 6.4996.499 85.91985.919 7,57,5
La domanda di formazioneLa domanda di formazione
- Il 6,8% dei 14-18enni è inserito nella FP
- Il 12,8% degli stranieri frequenta la FP
- L’incidenza % degli stranieri nella FP è doppia rispetto alle scuole secondarie di II grado
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Scuole sec II grado Incid % CSF Incid %
IPC Boselli (TO)IPC Boselli (TO) 30,230,2 Casa di carità - Citta dei ragazzi (TO) 76IPIA Plana (TO)IPIA Plana (TO) 26,926,9 CNOS - Agnelli (TO) 53,0
IPIA Birago (TO)IPIA Birago (TO) 26,4 IAL - Gheddo (TO) 50,0
IPIA Zerboni (TO)IPIA Zerboni (TO) 24,824,8 CSEA - Mario Enrico (TO) 46,2
IPC Giulio (TO)IPC Giulio (TO) 24,324,3 IAL - San Luca (TO) 27,9
ITC Arduino (TO)ITC Arduino (TO) 23,223,2 San Carlo - Capello (TO) 26,6
ITC Sommeiller (TO)ITC Sommeiller (TO) 21,021,0 CSEA - Giulio Pastore (TO) 23,38
ITI Avogadro (TO)ITI Avogadro (TO) 20,720,7 Immaginazione e lavoro - Fontanesi (TO) 23,36
ITI P. Levi (TO)ITI P. Levi (TO) 20,020,0 CIAC - Cinotto (Valperga) 22,8
ITC Luxemburg (TO)ITC Luxemburg (TO) 19,219,2 CIOFS - Agnelli (TO) 22,3
Incidenza % degli allievi Incidenza % degli allievi stranieristranieri
IISS: 850 studenti in media / N° più alto di stranieri in un unico istituto: 529 CSF: 140 studenti in media / N° più alto di stranieri in un unico centro: 69
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L’offerta di formazione Istruzione secondaria di II grado 50 istituti a Torino e 46 in provincia Il 72,3% degli stranieri frequenta scuole della città capoluogo
Centri di formazione professionale 18 CFP a Torino e 26 in provincia Il 62,3% degli stranieri frequenta centri della città capoluogo
Sistema in continua trasformazione diritto/dovere all’istruzione e alla formazione (l. 53/2003) , obbligo di
istruzione (l. 296/2006 e linee guida 2007): obbligo per almeno 10 anni fino al compimento del 16° anno d’età
La questione della scelta scelta tra orientamento generalistico e professionale istituti professionali dal 1969 offrono accesso all’università
Carenze del sistema N° anni scuola frequentati, livello di competenze acquisite Rilevanza delle risorse familiari, clima di classe e atteggiamento dei
docenti
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Alcuni nodi problematici Gli adolescenti stranieri: universo complesso ed eterogeneo nei percorsi
Costante aumento nei sistemi di istruzione e formazione Prevalenza della prima generazione
Orientamento e scelte obbligate: canalizzazione Accesso e concentrazione in alcuni istituti Rischi di conflittualità Problemi linguistici di allievi e famiglie Bisogni speciali dei minori non accompagnati Scarso aiuto e risorse per lo studio
Elevati tassi di dispersione scolastica e carriere irregolariDiffusa incertezza sul futuro formativo e professionaleGenerazione a rischio
Integrazione subalterna e segregazione professionale, mobilità sociale bloccata, integrazione frammentata, rivendicazioni violente
Studi sulla scuola / scarso interesse per la FP
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Oggetto e obiettivi d’indagine
2006 – 2008 Primo focus: ricostruire i percorsi di vita degli adolescenti stranieri
inseriti nella FP della Provincia di Torino e il sistema delle opportunità
Obiettivo: individuare le caratteristiche e le chances degli allievi stranieri, la possibilità di acquisire ciò a cui attribuiscono un valore positivo, in relazione ai fattori economici, culturali, sociali che possono influire e orientare i loro processi di scelta
2008 ad oggi Secondo focus: ricostruire le pratiche di integrazione messe in
campo dalle agenzie formative della Provincia di Torino, a favore degli allievi migranti inseriti nei corsi per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione e formazione
Obiettivo: identificare tipologie e prassi di intervento delle agenzie formative, rivolgendo un’attenzione specifica alle pratiche di accoglienza e di primo inserimento degli allievi stranieri (modalità di iscrizione e azioni di tipo conoscitivo, amministrativo, relazionale, didattico, organizzativo)
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Percorso metodologico della ricerca 2006 – 2008
Metodologia di tipo qualitativo 36 interviste con testimoni privilegiati e adulti significativi (responsabili agenzie
e CSF, professori, genitori) 64 interviste a adolescenti stranieri residenti nella provincia di Torino
frequentanti corsi di FP Temi di indagine
Passato (percorso migratorio, familiare, scolastico e formativo) Presente (esperienza e valutazione del corso di formazione a livello di
contenuti e relazioni) Futuro (significati del lavoro e progetti)
2008 ad oggi Metodologia di tipo quantitativo
Questionari strutturati somministrati a 44 centri di formazione professionale di Torino e provincia
Sezioni del questionario Dati su ente di formazione e centro Caratteristiche allievi stranieri presenti nei corsi dell’obbligo Prassi specifiche rivolte ad allievi stranieri Approfondimento sulle prassi di accoglienza (orientamento in
ingresso e avvio dei corsi) Operatori
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Presenza degli allievi nei corsiPresenza degli allievi nei corsi L’incidenza della popolazione straniera nei corsi per l’assolvimento dell’obbligo formativo si attesta sul 15,1%: il 78% delle classi dell’obbligo sono frequentate anche da allievi stranieri
Non emergono situazioni di notevole concentrazione: l’84,3% dei corsi è caratterizzato da classi composte in prevalenza di italiani
I corsi in cui sono maggiormente presenti sono: operatore elettrico, operatore meccanico, operatore servizi all’impresa, operatore trattamenti estetici, operatore servizi ristorativi
Gli allievi stranieri sono distribuiti, in maniera omogenea, nei corsi triennali, biennali, annuali
Gli stranieri non si distinguono dagli allievi italiani, né per i ritiri, né per la scarsa frequenza ai corsi
La probabilità di ottenere la qualifica e di entrare nel mondo del lavoro viene considerata indipendente dalla nazionalità
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Caratteristiche degli Caratteristiche degli allievi stranieriallievi stranieri
Rispetto al genere, i ¾ degli allievi sono maschi
Le nazionalità presenti sono molteplici. Il 77% proviene dall’Est Europa (46,9%) e dal Nord Africa (30,1%). Tra le nazionalità più numerose: Romania, Marocco, Perù, Albania, Cina
Gli allievi nati in Italia da genitori stranieri rappresentano il 9,5%
Oltre la metà degli allievi vive in una famiglia nucleare (57,9%), il 28,4% in famiglie monoparentali, il 13,7% è rappresentato da minori stranieri non accompagnati
Provenienza scolastica: la metà degli allievi arriva dalla scuola media, il 16,8% dalla scuola superiore, il 26% è costituito da neo arrivati
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Adolescenti tra normalità…Fattori di debolezza e rischi di esclusione: simili a quelli dell’utenza italiana, aggravati dall’esperienza e dalla condizione migratoria
Esperienza recente di migrazione: arrivi tra la pre adolescenza e l’adolescenza
Fragilità economica e necessità di un rapido inserimento lavorativo (famiglie monoreddito o monoparentali)
Scarso capitale culturale e scolastico della famiglia: limitate competenze linguistiche in italiano e difficoltà di utilizzo dell’esperienza scolastica dei genitori con funzione orientativa
Capitale sociale debole (reti etniche): sistema di relazioni che non veicola informazioni sul sistema scolastico e formativo del paese d’accoglienza
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… e specificità
StranieriStranieri ItalianiItalianiAlta motivazione e fiduciaAlta motivazione e fiducia Scarse motivazioniScarse motivazioni
Avvio percorso formativo in ItaliaAvvio percorso formativo in Italia Ultima chanceUltima chance
Recupero ritardo inizialeRecupero ritardo iniziale Conseguenza Conseguenza ritardo accumulatoritardo accumulato
Rendimento buonoRendimento buono Scarso rendimentoScarso rendimento
Benessere relazionaleBenessere relazionale Problemi relazionaliProblemi relazionali
Aspettative positive verso il futuroAspettative positive verso il futuro Un futuro a rischioUn futuro a rischio
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Tratti distintiviForte investimento e fiducia nel percorso di formazione professionale, utile per l’inserimento sociale e lavorativoFP come punto di partenza e non ultima spiaggia, scelta, e non ripiegoOrientamento alla FP dato dalla scarsa conoscenza della lingua che preclude altre strade, dai vincoli socio-economici familiari, dalle limitate informazioni sul sistema, dall’orientamento dei prof delle medie, dalle pratiche differenziate di accoglienza delle scuole e dei CSFOpportunità di recupero del ritardo dell’inserimento, di riallineamento, nonostante la situazione di transizione e i rallentamenti legati alla migrazione, senza rinunciare alla formazioneFP offre la possibilità di coniugare l’apprendimento dell’italiano con un percorso di formazione qualificante: interesse per la professionalizzazioneFP permette di superare le difficoltà linguistiche e valorizza di intelligenze multiple degli allieviBuon rendimento e orientamento al successo, etica familiare del miglioramento, dell’impegno e del meritoElevata fiducia nelle relazioni con i docenti e soddisfazione verso la formazioneAspettative di un buon lavoro e anche di continuare gli studi, all’interno di un progetto personale e familiare di radicamento in Italia
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Problematiche rispetto agli allievi stranieriProblematiche considerate “molto e abbastanza rilevanti” Problemi linguistici con allievi stranieri e famiglie (31,8%) Gestione di classi differenziate per provenienza e livelli (20,4%) Procedure di iscrizione (16,3%) Relazioni con famiglie straniere, formazione classi, transizione al lavoro
(intorno al 10%)
Problematiche “mediamente rilevanti” Problemi comunicativi con allievi e famiglie straniere (40,9%) Conflitti tra allievi italiani e stranieri (39,5%) Formazione classi multiculturali, procedure di iscrizione, relazioni con
famiglie (23-25%)
Aspetti “poco o per nulla rilevanti” Relazioni tra insegnanti e allievi stranieri (97,7%) Abbandono e insuccesso formativo degli allievi stranieri (90,7%) Collocazione in stage e transizione al lavoro degli allievi stranieri (77,3%)
Il punto di vista delle agenzie formative
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I CSF sostengono di sviluppare prassi specifiche per adolescenti stranieri (60,5%)Le prassi riguardano molteplici ambiti di intervento Oltre i ¾ dei centri realizza interventi relativi a: sostegno all’apprendimento,
insegnamento dell’italiano, interventi su discriminazioni e pregiudizi, stage e accompagnamento al lavoro, accoglienza, didattica interculturale, relazioni con le famiglie straniere
Si tratta nel 90,5% dei casi di prassi adottate anche per gli allievi italiani
Tra gli ambiti considerati innovativi Relazione con famiglie straniere, lavoro educativo su discriminazioni e pregiudizi
(16,7%) Sostegno allo studio, didattica interculturale (11,9%) Si riconosce in queste aree una specificità degli allievi stranieri
Tra gli ambiti considerati da potenziare Didattica interculturale (38,1%) Insegnamento dell’italiano, relazioni in classe tra pari (14,3%) Si necessita rispetto a questi temi l’acquisizione di metodologie didattiche
specifiche
Prassi specifiche della FP per allievi stranieri
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Medesime prassi per allievi italiani e stranieri Presentazione corsi presso scuole medie, colloqui con genitori e allievi Nel 30% dei centri si utilizzano dispositivi ad hoc (mediatori interculturali, materiali
informativi plurilingui, ecc.)Procedure poco formalizzate e condivise da docenti e formatori Scarsamente diffuso l’utilizzo di test di accertamento dei livelli di competenze in
ingresso (linguistiche e non) per gli allievi stranieriIl criterio di orientamento maggiormente usato riguarda attitudini, propensioni e interessi dello studente Le attività di orientamento sono affidate agli orientatori
Nella fase di accoglienza, emerge un’attenzione ai bisogni linguistici e di apprendimento degli allievi stranieri (88,6%), cui si risponde con percorsi personalizzati Mediante sostegni linguistici e recupero degli apprendimenti disciplinari Centrale è il ruolo del tutor nell’accompagnamento e nel monitoraggio delle relazioni
durante l’inserimento in classe
Le procedure di accoglienza all’avvio dei corsi sono valutate come migliori rispetto all’orientamento in ingressoStrategico in queste fasi iniziali un lavoro di rete tra centri ed altri enti e soggetti dei territori Centrale la collaborazione con scuole medie, servizi sociali, CTP, enti locali, genitori
Le prassi di orientamento e accoglienza all’avvio dei corsi
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Una percentuale significativa di Centri ha figure professionali che si occupano di differenti ambiti di intervento relativi agli allievi stranieri
Il 40,5% degli operatori ha una lunga esperienza con gli allievi stranieri, il 40,5% si occupa di stranieri da qualche tempo, mentre il 19% si è avvicinato di recente al lavoro con questa utenzaI CSF si dividono equamente tra centri con un unico referente per gli stranieri e centri con un gruppo di formatori esperti
I dati rilevano una motivazione, un impegno e una sensibilità diffusa tra gli operatori rispetto agli allievi stranieri Il 51,2% degli operatori viene considerato molto impegnato e attento nei
confronti degli allievi stranieri Il 48,8% abbastanza impegnato e attento
Molteplici le iniziative di formazione organizzate dai CSF e dalle agenzie formative (74 persone) oppure da altri enti del territorio (113 partecipanti) Formazione interna: accoglienza, gestione classi multiculturali, mediazione
dei conflitti, insegnamento dell’italiano, analisi socio-politica dell’immigrazione, educazione alla cittadinanza, intercultura
Formazione esterna: educazione alla cittadinanza, insegnamento dell’italiano L2
Gli operatori
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Punti di forza e Punti di forza e di debolezza della FPdi debolezza della FP
Centri di Formazione Professionale di qualità e imprenditoria sensibile alla formazione
Normalizzazione nella presenza di adolescenti stranieri e mobilitazione silenziosa del sistema come strategia vincente
Elevata personalizzazione dell’offerta formativa e capacità di rispondere a bisogni specifici
Accoglienza universalistica Finalità: prima formazione linguistica e professionale dei figli adolescenti
degli immigrati in risposta alla necessità di apprendere la lingua italiana e una professione in tempi brevi
Facilità di accesso per gli stranieri le scarse competenze linguistiche in italiano in ingresso paiono avere
minor impatto sugli esiti formativi
Prassi di lavoro con soggetti con bisogni di sostegno e accompagnamento Esistenza di dispositivi specifici tipici della FP
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Le potenzialità della FPLe potenzialità della FP Buona relazione tra docenti e allievi stranieri Apprezzamento di docenti per motivazioni e impegno Allievi motivati, seri, disciplinati: etica dell’impegno e del sacrificio Stranieri come risorsa motivazionale per tutti
Benessere relazionale tra pari Dai conflitti tra gruppi alla collaborazione/ cooperazione attraverso il fare e un
tempo lungo di convivenza
Incremento di capitale sociale Accompagnamento degli adulti nelle transizioni (accesso al centro, successo
formativo, stage, ricerca del lavoro) Docenti e tutor che mediano e si assumono anche la responsabilità dell’insuccesso Al centro a tempo pieno (senza il vuoto dell’extrascolastico)
Incremento capitale culturale Tempi e ritmi diversi di apprendimento Passaggio dal saper fare al sapere al saper essere (incremento fiducia e autostima) Rinforzo della motivazione allo studio Dalla dimensione del fare a impegno, responsabilità, iniziativa, progetto
Formazione per il lavoro e per la cittadinanza Opportunità di inserimento, formazione come tutela Inclusione e integrazione Senso di responsabilità ed esperienza di cittadinanza (diritti e doveri) Dall’assistenza di persone con disagio alla promozione di percorsi di cittadinanza
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Alcune sfideAlcune sfide Dal contatto involontario tra diversità al dialogo interculturale
- Quale prospettiva? Diventare come noi, stare per conto loro, avere scambi e contatti?- contatto casuale/involontario tra FP e allievi stranieri- necessità di sviluppo di competenze interculturali negli operatori- promozione di dialogo interculturale come prospettiva educativa e formativa- diffusione di consapevolezza e riflessività- sistematizzazione degli interventi in ambiti specifici
Formazione dei docenti e formatori - aggiornamento sulle dinamiche migratorie- acquisizione capacità di accertare livelli di partenza e esperienze pregresse degli
studenti- accompagnamento nelle transizioni tra formazione e lavoro
Affrontare la canalizzazione formativa e professionale degli allievi stranieri
- Contrastare la discriminazione e la segregazione formativa e professionale- Sviluppare le relazioni e valorizzare il capitale culturale, sapendo che l’impegno e la
motivazione infividuale possono non bastare- Saper reggere e gestire i conflitti
FP traduce in pratica l’obbligo e il diritto/dovere per stranieri: accompagna verso il successo formativo e offre opportunità di inclusione / professionalizzazione / cittadinanza
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Dall’accoglienza formativa … all’integrazione sociale
Sostegno nell’apprendimento e nella riuscita formativa (prevenzione della dispersione e dell’abbandono)Sostegno nelle scelte scolastiche e professionali (evitare la segregazione formativa)Sviluppo delle relazioni (capitale sociale), attraverso un coinvolgimento delle famiglie e delle realtà localiSviluppo di forme di accompagnamento nella transizione dalla formazione agli sbocchi occupazionali (evitare la segregazione lavorativa)Contrasto alla discriminazione, alle forme stereotipate nelle relazioni nell’ambito formativo e lavorativo (combattere la discriminazione)
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