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7/17/2019 Lambdin, Introduzione All'Ebraico Biblico, Gregorian & Biblical Press
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o
all’ebraicobiblico
Edizione italiana a cura di Elzbieta M. Obara
C K K C i O R l A N & n i l I M C A r . l ' K K S S
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Th o ma s O . La mb d in
Introduzioneall’ebraico
biblicoEdizione italiana a cura di Elzbieta M. Obara
Traduzione di Giovanni Lo Giudice
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L'edizione italiana delia presente opera è corredata di flashcard elettroniche per
l’apprendimento del vocabolario ebra ico di base. Le flashcard sono disponibiligratuitamente sul sito web Quizlet.com
Cover: Serena Aureli
Layout; Usanti Srl - Roma
Pearson Education, Ine. Copyright© 1972
©2013 Pontificai Biblical Institute
Gregorian & Biblical PressPiazza della Pilotta 35, 00187 - Romawww.gbpress.net - books@biblicum.com
ISBN 978 88 7ó53 665 ó
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Pr e f a z i o n e a l l ’e d i z i o n e i t a l i a n a
Sono passati oltre quarantanni dalla pubblicazione della grammaticaebraica Introduction io Biblical Hebrew di T.O. Lambdin. L’edizione ita-liana che ho curato e ora ho il piacere di presentare risponde al bisogno di unvasto pubblico — composto soprattutto da studenti e appassionati della lin-gua ebraica — desideroso di avere un accesso più agevole a un’opera di-ventata ormai un classico per lo studio dell5ebraico biblico. Il fatto stesso cher Introduction abbia conosciuto numerose ristampe e traduzioni, e continui
ancora oggi a essere adottata come libro di testo in diverse e qualificate isti-tuzioni, ne testimonia il grande valore.Si tratta, infatti, di un manuale che presenta le strutture grammaticali in
modo chiaro e scientifico. In quanto strumento di base, non si propone di ab- bracciare ogni possibile questione, ma di offrire un solido fondamento pereventuali passi successivi. I contenuti coprono alPincirca le lezioni di uncorso di studio annuale e mirano ad abilitare gli utenti alla lettura e alla
comprensione personale dei testi narrativi della Bibbia Ebraica.L’impostazione metodologica che caratterizza l’opera è particolarmenteadatta all’apprendimento perché, sin dall’inizio, consente l’immersione nellavitalità della lingua, attraverso un procedimento lineare e progressivo. Latraslitterazione che accompagna i termini ebraici e i paradigmi delle formeflesse è di innegabile utilità per chi affronta, per la prima volta, lo studio dìuna lingua con un alfabeto diverso da quello usuale. La scelta, poi, di pre-
stare un’attenzione particolare alle forme Qal le più frequenti nella BibbiaEbraica permette di affrontare con maggiore facilità le rimanenti coniuga-zioni. Insieme agli elementi di fonetica e morfologia, il manuale offre ancheuna buona esposizione di alcuni costrutti fondamentali della sintassi ebraica.Infine, il vocabolario e gli esercizi che accompagnano ogni lezione rappre-sentano uno strumento utilissimo per il consolidamento e la verifica dellenozioni apprese. Grazie a tale organizzazione, lo studente diventa ben presto
capace di leggere e comprendere interi brani tratti dalla Bibbia, prima in unaversione leggermente semplificata e poi in tutto il loro spessore letterario.
Nel corso del mio insegnamento della lingua ebraica, ho acquisitol’abitudine di dedicare la prima lezione alla presentazione dei valori e, in-sieme, degli ostacoli insiti nell’apprendimento dell’ebraico. La difficoltà piùavvertita dai principianti è la percezione di addentrarsi in un mondo com
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6 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
pletamente diverso, che affascina ma anche distanzia. Si potrebbe parlare diun vero e proprio incontroscontro con l’alterità: l’alterità della lingua e dellacultura che una lingua veicola. Proprio per questo è opportuno ribadire che,nonostante il disorientamento iniziale, la percezione dell’alterità è indispen-
sabile per un approccio rispettoso alle Scritture. Il testo biblico, infatti, vaaffrontato in quanto “altro” rispetto al lettore: solo così si evitano grossolaneinterferenze e manipolazioni di significato; solo così il testo può dispiegare
pienamente il suo fascino e la sua fecondità e lo studio diventa passione.In questa prefazione mi permetto perciò, ancora una volta, di rivolgermi
soprattutto agli studenti e a coloro che, per un particolare interesse personale,desiderano intraprendere lo studio delPebraico: la soglia che ci si accinge a
varcare non è del tutto agevole, ma il desiderio di fare esperienza personaledell’incontro con il Primo Testamento, anche nella sua veste linguistica ori-ginale, permetterà di superare le crisi che si potrebbero presentare nel cam-mino.
A coloro, dunque, che affronteranno lo studio dell’ebraico biblico ser-vendosi di questo strumento, vorrei ricordare che la conoscenza della linguaoriginale non è certamente il fine ultimo della loro fatica, ma può rivelarsi un
mezzo insostituibile per infondere nuova vitalità a una Parola che, sebbeneconosciuta, talvolta diventa un po’ sbiadita a causa de ir abitudine, di unalettura superficiale o, ancora peggio, a motivo dell’errato convincimento chei dotti commenti siano da preferire alla nudità del Testo. Le discipline lingui-stiche insegnano che la condivisione di uno stesso codice è il primo, necessa-rio elemento per un’autentica comunicazione; ebbene, conoscere il codicelinguistico dell’ebraico biblico può costituire il primo fondamentale passo
per un incontro autentico, e favorire quello scambio comunicativo grazie alquale non solo noi leggiamo la Scrittura, ma in qualche modo anche laScrittura legge noi, postulando una risposta interpretativa e operativa in-sieme.
Concludendo, vorrei anche esprimere il mio ringraziamento alle personeverso le quali rimango, in qualche modo, debitrice. Anzitutto un graziesentito e sincero a Giovanni Lo Giudice, exalunno di uno dei corsi di
ebraico da me tenuti presso la Pontificia Università Gregoriana. La tradu-zione e l’impaginazione di questo volume sono opera della sua passione edel suo impegno. La sua instancabile dedizione, la creatività e la precisionedel suo lavoro hanno reso la collaborazione piacevole e fruttuosa.
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P r e f a z i o n e a l l ’E d i z i o n e It a l i a n a 7
Un ringraziamento particolare va alla G&B Press e al P. J.M. Àbrego DeLacy, Rettore del Pontificio Istituto Biblico e Direttore di Subsidia Biblica,che ha accettato di inserire 1*Introduzione all’ebraico biblico in questa pre-stigiosa collana.
Con grande piacere dedico questo volume al Prof. Santiago Bretón, SJ,fine conoscitore della lingua ebraica ed esegeta, che ha appena concluso ilsuo quasi trentennale (19842013) servizio di docenza di ebraico biblico
presso il Pontificio Istituto Biblico e la Pontificia Università Gregoriana, sa- pendo sempre coniugare il rigore scientifico e la finezza umana.
Roma, 15 Settembre 2013 Elzbieta M. Obara
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P r e f a z i o n e
Questo manuale è concepito per un corso universitario annuale di ebraico biblico elementare. Nelle sue scelte grammaticali e lessicali è essenzialmenteun'introduzione alla prosa, ma non al linguaggio poetico. Sebbene mia in-tenzione sia stata quella di includere solo tutto ciò che ritengo necessario peruna lettura grammaticalmente intelligente dei testi sui quali il lavoro è ba-sato, gli insegnanti esperti possono nondimeno espandere o condensare una
parte o l’altra secondo le necessità dei loro propri corsi e i problemi partico-lari dei loro studenti. Avendo tenuto la discussione grammaticale ad un li-
vello relativamente accessibile ho provato inoltre a rendere il libro il più pratico possibile per coloro che vogliono studiare la lingua ebraica senza uninsegnante.
Nonostante la presente opera cada chiaramente all*interno della categoriadelle grammatiche tradizionali, ci sono diverse caratteristiche nel modo incui si presenta che richiedono un breve commento. L’uso abbondante dellatraslitterazione si propone di servire tre propositi: rendere lo studente capacedi percepire Pebraico come una lingua e non come un esercizio di decifra-zione; rimuovere gli abituali ostacoli dell’inizio, in cui allo studente è richie-sto di gestire innumerevoli pagine di dettagli fonologici e ortografici piutto-sto astratti prima di aver imparato anche una sola frase della lingua; facilitarela memorizzazione dei paradigmi, in cui le caratteristiche essenziali sono,secondo la mia opinione» messe in maggiore rilievo rispetto ai testi conven-zionali. La morfologia del verbo è presentata in modo da sfruttare al meglio
le similarità delle varie forme, a prescindere dal tipo di radice; ciò permettel’introduzione dei verbi più comuni sufficientemente presto nel corso dellagrammatica e permette anche che la trattazione delle “coniugazioni” derivatenon venga impedita da restrizioni ad esempi tratti da radici regolari. Più spa-zio possibile è stato assegnato alla trattazione sistematica della morfologiadel sostantivo e al verbo con suffissi oggetto; la semplificazione di questiambiti che viene tentata in molte grammatiche elementari costituisce in
realtà un cattivo servizio allo studente. Infatti, quando questi comincia ad af-frontare la sua prima pagina di letture non semplificate, trova che ciò cheavrebbe dovuto imparare sistematicamente deve essere invece imparatofrettolosamente, con scarso profitto e non poca difficoltà. E infine, specialeattenzione è stata data a un’ordinata presentazione della sintassi della prosa,
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10 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
cominciando con una caratterizzazione dei vari tipi di proposizioni indivi-duali e procedendo verso le sequenze di proposizioni interrelate.
Allo stadio iniziale della preparazione di questo libro sono stato grande-mente aiutato nella selezione del vocabolario da GEORGE M. La n d e s , A Student ’s Vocabulary o f Bìbìical Hebrew (New York 1961)1, che in queltempo mi fu fornito in bozza dall’autore, al quale adesso vorrei esprimere imiei ringraziamenti. Nei quasi dieci anni trascorsi da quel periodo gli innu-merevoli suggerimenti e correzioni inviatemi dai miei studenti e dai mieicolleghi che lavoravano con varie bozze del libro sono state dì enorme aiuto
per il miglioramento della qualità del prodotto finale. Sono soprattutto grato,comunque, al Dott. Avi Hurwitz, adesso alPUniversità Ebraica, per la suagrande gentilezza e per aver dato ad una precedente bozza di questo librouna lettura critica accurata, fornendomi molte correzioni. Gli errori rimastisono dovuti ovviamente a mie personali sviste.
La disposizione del testo ebraico con la punteggiatura e con segni specialiche ne marcano gli accenti si rivela sempre un lavoro difficile, anche inquest’epoca di meraviglie tecnologiche. Vorrei ringraziare l'editore e il tipo-grafo per i loro generosi sforzi, tesi ad assicurare la maggior correttezza pos-sibile della stampa.
Cambridge, Mass. Th o m a s O, La m b d i n
Maggio 1971
1 N.d.T. Un’edizione aggiornata del volume citato dall’Autore è ora pubblicatadalla Society of Bìblica} Lìteraiure con il titolo seguente: GEORGE M. La n d e s , Building YourBiblìcalHebrew Vocabulary Atlanta 2001
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In t r o d u z i o n e
La Bibbia Ebraica (l’Antico Testamento cristiano) è una collezione di
scritti la cui composizione si estende per quasi tutto il millennio che va dal1200 a.C, al 200 a.C. circa. Poiché una lingua parlata non rimane costante
per un periodo di tempo così lungo, dobbiamo considerare l’ebraico biblicocome una forma del linguaggio parlato standardizzata in un tempo partico-lare e perpetuata in seguito come mezzo letterario fisso. Si assume general-mente che l’ebraico biblico, nella misura in cui è linguisticamente omoge-neo, sia una approssimazione vicina alla lingua del periodo monarchico che
ha preceduto l’esilio babilonese (587 a.C.), durante il quale la maggior partedella letteratura biblica fu compilata e composta. Le scarse iscrizioni del pe-riodo che va dai IX fino al VII secolo a.C. corroborano questa visione, manon ci permettono di stabilire limiti più precisi. Nel periodo postesilicol’ebraico parlato subì la forte influenza di altre lingue, specialmentel’aramaico, ma anche del persiano e, successivamente, del greco, La lingualetteraria degli scritti biblici di questo periodo rimase relativamente libera da
tale influenza, che si mostra più chiaramente nelle fonti postbibliche comel’ebraico rabbinico della Mishna e altre opere tradizionali che esulanodall’ambito di questa grammatica. È diffìcile se non impossibile determinareesattamente quando l’ebraico cessò di essere una lingua parlata, ma con tutta
probabilità la sua scomparsa fu concomitante alla devastazione della Giudea,avvenuta durante le rivolte giudaiche contro il dominio romano nei primi duesecoli d.C.
L’ebraico è membro della vasta famiglia delle lingue semitiche, le cui principali suddivisioni sono le seguenti:
1) Semitico nordorientale: babilonese e assiro (accadico);2) Semitico sudorientale: antico arabo del sud e relative lingue mo-
derne del sud dell’Arabia e dell’Etiopia;3) Semitico del sudoccidentale: arabo classico e il gran numero dei re-
lativi dialetti arabi moderni;
4) Semitico del nordoccidentale: comprendentea. l’aramaico b, il cananeo (ugaritico, fenicio, ebraico)
La nostra conoscenza dell’ebraico bìblico dipende direttamente dalla tradi-zione giudaica orale e, di conseguenza, dallo stato di quella tradizione du-
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rante e dopo le varie dispersioni degli israeliti dalla Palestina. Tale dipen-denza sorge da una peculiare incompletezza ortografica di cui soffre il testo
biblico: esso è essenzialmente senza vocali o, al più, vocalicamente ambiguo(vedi sotto, §8). L’attuale pronuncia della lingua è stata trasmessa oralmente
e quando gli israeliti lasciarono o furono espulsi dalla Palestina e formarononuove comunità in Babilonia, in Egitto e in tutto il resto del mondo civiliz-zato, la lettura tradizionale dei testi biblici cominciò gradualmente a diver-gere da qualsiasi norma potesse essere esistita prima di tale dispersione. Lostesso testo consonantico raggiunse una forma finale autorevole attorno allafine del I secolo d.C. Questo testo fu promulgato con successo tra tutte lecomunità ebraiche, così che i testi successivi a questa data non differiscono
tra loro in nessun particolare importante. Prima della fissazione del testoautorevole, comunque, la situazione era alquanto differente, e il lettore dovràfare riferimento all’Appendice E per le informazioni bibliografiche relativead alcune opere che lo possano introdurre ai complessi problemi delle ver-sioni e dei testi antichi.
Le versioni a stampa moderne della Bibbia ebraica derivano da diversefonti essenzialmente simili, che riflettono tutte l’attività grammaticale degli
studiosi ebrei (o dei Masoreti tradizionalisti) a Tiberiade, i quali durante ilIX e il X sec. d.C. perfezionarono un sistema di notazione vocalica el’aggiunsero ai testi consonantici ricevuti. Poiché il sistema vocalico di que-sto tipo di notazione non coincide esattamente con quello della tradizioneusata in altre località, dobbiamo riconoscere che la grammatica ebraica, cosìcome basata sul testo masoretico vocalizzato a Tiberiade, è né più né menoautentica di quella che sarebbe derivata da altre tradizioni: quello di Tibe-
riade è semplicemente il testo meglio preservato e ha ricevuto il sigillodell’autorità attraverso l’adozione universale. Una trattazione dell’at-testazione frammentaria dì tradizioni diverse da quella di Tiberiade esuladalle finalità di una grammatica elementare. Il testo masoretico standard èconosciuto anche come testo di Ben Asher, a causa del nome di famiglia de-gli studiosi di Tiberiade ai quali si attribuisce la sua redazione finale. La
Biblìa Hebraica (3a edizione, Stuttgart, 1937) usata dalla maggior parte degli
studenti e degli studiosi moderni è basata sulla copia di un manoscritto BenAsher ora a Leningrado e risalente al 1008/9 d.C. Molte altre Bibbie ebrai-che a stampa si basano fondamentalmente sul testo della Seconda BibbiaRabbinica (Venezia, 152425); le fonti manoscritte di quest’opera non sonostate interamente identificate, ma il suo testo non differisce sostanzialmente
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In t r o d u z io n e 13
da quello della Biblia Hebraica. Una nuova edizione della Bibbia ebraica èin corso di sviluppo in Israele; utilizzerà il Codice di Aleppo, parzialmentedistrutto, che è considerato, per ragioni molto convincenti, un manoscrittoautentico della famiglia Ben Asher.
Un numero limitato di varianti è indicato a margine nel testo Masoretico.Comunemente ci si riferisce ad esse come kdtib-q9ré> cioè una parola èscritta (kdtib) nel testo consonantico ma un’altra deve essere letta (qaré), come indicato a margine.
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F o n e t i c a
[Nota; il materiale di questa sezione viene presentato come un ’unità per fa
cilitarne la consultazione. Dopo aver studiato i §§ 1-3 il lettore dovrà cominciare la Lezione 1 (p. 35). La lettura degli altri paragrafi di questa se zione sarà indicata quando si renderà necessaria.]
1.1 suoni dell’ebraico biblico
Come affermato nell’Introduzione, non possiamo determinare in maniera as-
soluta i suoni delPebraico biblico del periodo in cui fu fissato il linguaggioletterario. La pronuncia adottata in questo libro è stata scelta per preservare il più fedelmente possibile le distinzioni consonantiche e vocaliche ricono-sciute dai Masoreti ma, allo stesso tempo, per fare il meno possibile violenzaa ciò che conosciamo della pronuncia più antica, È stato pòi adottato un si-stema uniforme di traslitterazione che tenta di rappresentare l’ortografiaebraica in modo semplice e accurato.
a. Consonanti2
Tipo
Labiale
Labiodentale
Interdentale
Traslitterazione
bPmw
bPtd
Pronuncia
[b] come in barcafp] come in pace[m] come in male[w] come nell’inglese well
[v] come in vaso[f] come in faccia[9] come nell’inglese ih in[5] come nell’inglese this
2 N.d.T. Data la relativa povertà di fonemi consonantici tipica della linguaitaliana rispetto ad altre lingue (semitiche o meno), traduciamo il paragrafo relativoallo spelling delle consonanti ebraiche con adattamenti minimi per la lingua italiana,
mantenendo per la maggior parte in questa sede i riferimenti fonologici e lessicalidel volume inglese originale.
3 Le parentesi quadre includono in questo caso i simboli fonetici usaticorrentemente. Tali simboli fonetici non vanno confusi con quelli della traslitte-razione.
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Dentale o alveolare
Prepalatale
Palatale
Velare
dsr
S
zn V s
yk
g>gk
t] come in tempod] come in dente
s] come in sale
z] comen] come
[/] comey] comek] comeg] comex] come
q]
in zonain nononell’inglese show nell’inglese yes nell’inglese king in gattonel tedesco Bach
Nella lingua italiana (così come in quella inglese), tale suono non esiste. Èun tipo di [k] che si pronuncia però con il contatto tra la lingua e la parte piùarretrata possibile del palato.
Gutturaleh
(
h
[?] pausa glottidale[h] come nell’inglese house [?] fricativa faringale sonora[h ] fricativa epiglottale sorda
La pausa glottidale [?] è utilizzata anche in inglese, ma non come una parteregolare del suo sistema di suoni. E costituita da un completo arresto del re-spiro nella gola e può essere udita in certe pronunce orientali di parole comebottle e battle, in cui la pausa glottidale sostituisce la t normale, in modo daavere [ba?l], [bae?l]. Il suono [h] è un suono h, ma accompagnato da un forte
restringimento tra la base della lingua ed il retro della gola, così da produrreuna frizione molto più aspra di una normale h. Lo [£] viene prodotto in modosimile, ma con la caratteristica addizionale della sonorità. La maggior partedei moderni lettori dell’ebraico biblico non usano questi due suoni, sosti-tuendoli rispettivamente con [x] e [?]. Coloro che operano una tale semplifi-cazione devono prestare attenzione a non confondere questi quattro suoninello spelling.
I quattro suoni che chiameremo gutturali lungo il corso di questo librosono designati più precisamente come glottidali o glottidali faringali, ma
poiché la terminologia moderna è spesso applicata in maniera incoerente nonabbiamo alcuna stringente ragione per abbandonare la designazione più tra-dizionale.
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F o n e t i c a 17
Liquida r [r] come in ramo1 [1] come in linea
Dentale modificata t [t] come in tempo§ [1s] come in marzo
La pronuncia indicata per t e s è una sostituzione moderna standard per isuoni originali, la cui vera natura può essere solo congetturata come [t] e [s]accompagnate da un restringimento nella gola (faringalizzazione o glottalizzazione), in modo da produrre un suono più teso e sordo.
b. Vocali4
Nella trattazione delle vocali ebraiche si è soliti parlare di lunghezza oltreche di qualità delle vocali. Nonostante la distinzione sia probabilmente va-lida per la pronuncia più antica, è dubbio che la quantità abbia giocato unruolo importante nel sistema masoretico originale. I segni diacritici usatinella nostra trascrizione vanno considerati come dispositivi che riflettono lospelling ebraico e non necessariamente come indicatori della lunghezza realedelle vocali.
A l — 1,1 [i] come in mach/ne ù, ù [u] come in moodi fi] come in it u [u] come in hook è, è [e] come in they ò, ò [o] come in notee, e [e] come in bet 0 [o] come in bowghta [a] come in fcther oppure 3 [o] come in «bove, e di
[a] come in thot durata molto breveà, a [a] come in father oppure
[o] come in bawght
Dovrebbero essere fatte alcune distinzioni tra le due vocali a v a , dal mo-mento che esse devono essere sempre chiaramente distinte nello spelling.
4 N.d.T. In italiano, a differenza di altre lingue, la lunghezza (durata) delle vocali
non ha valore fonologico, Anche se nel parlato accurato si osserva il fenomeno diuna maggiore lunghezza di alcune vocali che sì trovano in certe posizioni, talelunghezza relativa non comporta distinzioni dì significato e generalmente non viene
percepita da parlante e ascoltatore. Data tale particolarità insieme alla relativa povertà di fonemi del sistema vocalico italiano, traduciamo il paragrafo relativo allospelling delle vocali ebraiche senza alcun adattamento per la lìngua italiana,mantenendo i riferimenti fonologici e lessicali del volume inglese originale.
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La scelta viene lasciata al lettore: o si distingue [a] rispetto a [a] oppure [a]rispetto a fo].
In aggiunta alle vocali elencate sopra ne esìstono altre tre (à è o) che, in-sieme con a, sono conosciute come vocali ridotte. Esse sono di durata molto
breve ma possiedono la stessa qualità delle corrispondenti vocali piene: à èuna a molto breve, è è una e molto breve e anche 6 è una o molto breve.
Le seguenti combinazioni dittongali, formate da una vocale + y o w, ri-corrono frequentemente al termine di parola:
tw la vocale t + una [u] molto breve. Anche pronunciata [iv],come nell’inglese eve.
èw, éw è/è + [u]. Anche [ev], come nelPinglese save.àw, àw a + [u] come ou di house, oppure come [aw] o [av]aw a + [u], oppure come [av] o [av]ày [ay] come y di sky\ oppure [oy], simile a oy di loy.ay [ay] o [ay]óy, 5y [oy], simile a owy di showy, ma senza w,ùy, ùy [uy] in qualche modo simile a uey di gluey.
A fini descrittivi ci riferiremo alle vocali secondo la classificazione seguente,senza per questo pregiudicare la lunghezza reale delle vocali in questione:
1. immutabili lunghe: f è ó u e a volte ó2. mutabili lunghe; è à 6 3. brevi: i e a o u4. ridotte: 3 a è 6
2. Divisione in sillabe
Con pochissime eccezioni una sillaba comincia con una singola consonante,seguita almeno da una vocale. Questa regola è sufficiente da sola perl’accurata divisione di una parola in sillabe. Si considerino gli esempi se-guenti:
midbàr (deserto): mid-bàr [miS'bcir]’àbiw (suo padre): ’à-biw [’a'viw]ddbàrim (parole): dd-bà-rim [dova'rim]mimménm (da me): mim-mén-ni [mim1menni]gibbórim (guerrieri): gib-bó-rim [gibbo'rim]
yislàhéni (egli mi manderà): yis-là-hé-nt [yiJla'Heni]
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F o n e t i c a 19
malkdkà (il tuo re): tnal-ka-ka [malica'xa]malkèkem (i vostri re): mal-kè-kem [malxe'xem]
In nessuno di questi esempi è possibile una qualsiasi altra divisione in sillabe
senza violare la regola di base.Le sillabe sono di due tipi: aperte e chiuse. Una sillaba aperta finisce per
vocale; una sillaba chiusa termina per consonante. Sillabe contenenti ditton-ghi possono essere considerate come chiuse, prendendo la y o la w come unaconsonante. La distinzione è in questo caso irrilevante.
Quando si determina la divisione in sillabe si osservi che una consonantedoppia, come -bb—o mm, è sempre da dividere nel mezzo, come avviene
anche in italiano. Ciò non significa che nella pronuncia vi sia una pausa per-cepibile tra le sillabe: una consonante doppia dura semplicemente più alungo di una consonante singola. Si confronti, ad esempio, la n lungadell’inglese meanness con la breve n normale di any. Alcuni esempi sono
libbakà (il tuo cuore): lib-bd-kà [hbbs'xa]mimmdkà (da te): mim-ma-kà [mimma'xa]
hassàmàyim (i cieli): has-sà-mà-yim [hajja'mayim]
3. Accento
Le parole sono accentate o suirultima o sulla penultima sillaba. Il primocaso è il più frequente.
ultima sillabadabàr
(parola);ddbarim
(parole);nàbì’
(profeta) penultima sillaba mélek (re); làylàh (notte); nahòset (bronzo)
In questo libro sarà segnato solo l’accento sulla penultima.
La sillaba accentata viene spesso chiamata tonica, e le due sillabe che la precedono rispettivamente pretonica e propretonica.
4. Le consonanti conosciute come begadkepat
Due serie di sei suoni ciascuna sono strettamente relazionate l’una all’altra,entrambe, sia nel suono che nella distribuzione. Le sei occlusive b, g, d, k,p> t da un lato e le loro controparti aspirate b, gyd, k, p, e t dall’altra. Benchénon sia possibile fissare regole per la scelta tra l’una o l’altra delle due serie
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di suoni senza dover ricorrere a notevoli eccezioni, le osservazioni che se-guono costituiscono una guida sicura nella maggior parte dei casi.
a. Delle due serie solo le occlusive ricorrono raddoppiate. Di conse-guenza troviamo -bb- (come in habbàyit, la casa), -dd - (haddélet , la porta),
-kk- (hakkdli, il vaso), ecc., ma mai -bb-, ~gg—, -dd—, ecc. b. Le occlusive è, g, d%k , p , t ricorrono (escludendo il raddoppiamento
menzionato sopra) solo all’inizio di una sillaba quando questa è precedutaimmediatamente da un’altra consonante:
malki (mio re): inal-kì ma mélek (re): mé-lek
Altrove si trovano le corrispondenti consonanti aspirate, le quali, attraversoun semplice processo di eliminazione, ricorrono (a) soprattutto alla chiusuradi una sillaba, o (b) airinizio di una sillaba quando il suono precedente è unavocale, Si confronti, ad esempio, la b di midbàr (mid-bàr ) con la b di nàbi'(nà-bi')5.
Quando una parola inizia con uno di questi suoni, essa ha di solito la con-sonante occlusiva se essa ricorre isolata (come in bàyìt , una casa), maquando viene prefisso alla parola qualche elemento che termina in vocale,l’occlusiva viene automaticamente sostituita dall’aspirata corrispondente. Illettore sia certo di comprendere chiaramente gli esempi che seguono:
bàyìt una casa ma kdhàyit come una casakdli un vaso ùkslì e un vasodélet una porta tedélet a una porta
AlFinterno di una frase, per garantire la presenza di una consonante aspirataè sufficiente il mero fatto che la parola che preceda la consonante termini pervocale; così,
banu bàyìt essi costruirono una casanon bànù bàyìt
Esistono, comunque, molte eccezioni, che dipendono dal grado di relazionegrammaticale tra le parole in questione.
5 Si noti che quanto stabilito sopra non preclude la possibilità che ima consonanteaspirata ricorra all’inizio di una sillaba preceduta da un’altra consonante: malkèkem (i vostri re).
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Sarebbe meglio, almeno in via teorica, considerare come due suoni di-stinti la consonante occlusiva g e la consonante aspirata g, nonostante nes-suna delle moderne tradizioni linguistiche eccetto quella Yemenita abbia
preservato la differenza.
5. Riduzione vocalica
Molti dei cambiamenti che caratterizzano la flessione ebraica seguonoschemi chiari e prevedibili, il più regolare dei quali è quello della riduzionevocalica.
a. Riduzione propretonica, Le vocali à ed è sono regolarmente ridottein 9 nelle sillabe propretoniche aperte. Ciò significa che tale riduzione haluogo quando, nel corso di una flessione, l’accento si sposta in modo che levocali in questione si vengano a trovare in posizione propretonica. Ad esem-
pio, aggiungendo la desinenza plurale -im al tema del sostantivo nàbV (pro-feta), l’accento si viene a trovare sulla sillaba finale (cioè proprio sulla desi-nenza), lasciando la à in posizione propretonica.
- f ^ M 1 A M
—> *na-bi- im —> mbi im
—> *lè-bà-bót —> hbàbót
— » *mà-qó-mót —> ntDqómót
— ► *zà-qé-nim — > zdqènim
Questo tipo di riduzione si trova normalmente nella flessione dei sostantivi e
degli aggettivi, ma è meno comune tra i verbi diversi da quelli con suffissi pronominali oggetto.
b. Riduzione pretonica. Un secondo schema di riduzione, spesso incontrasto con quello descritto sopra, implica la riduzione di à o è in sillabaaperta pretonica. Nelle flessioni del sostantivo ciò avviene principalmente
per quelle parole la cui prima sillaba (propretonica) è immutabile (cioè o èuna sillaba chiusa o contiene una delle vocali immutabili lunghe) e la cui
sillaba pretonica contiene è\
sópét I -im —» sdpdtim
La riduzione della vocale in posizione pretonica è molto frequente tra i verbi,indipendentemente dalla vocale che vi si viene a trovare:
Abbiamo così, nabì" + -im
Con è: lébàb + -ót
Altri esempi: màqóm + -ót zaqèn + -im
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2 2 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
yiktób + A
u —> yiktsbu (essi scriveranno) yìttèn + A-
U —> yittanù (essi daranno)
yisma ' + A .u —► yisma 'u (essi ascolteranno)
Abbiamo richiamato l’attenzione su questi due schemi di riduzione dal mo-mento che uno o l’altro compaiono nella maggior parte delle flessioni chestudieremo, Sfortunatamente, però, non è sempre possibile prevedere accu-ratamente quale modello verrà seguito, cosi che ciascun paradigma dovrà es-sere attentamente analizzato.
La REGOLA DELLO SHEWA. Una sequenza di due sillabe, ciascuna con d
(shewa) non viene tollerata nella lingua ebraica. Quando, nel corso di unaflessione o nella combinazione di varie parole o elementi, sarebbe attesa unasimile sequenza viene eseguita la sostituzione seguente:
cons. + d + cons. + d —» cons. + i + cons.
Così le + nabli —► linbi’i(a) (il mio profeta) (non lambì'i)
6. Caratteristiche speciali delle consonanti gutturali e del Resh
a. Le gutturali ed r non ricorrono mai raddoppiate.
b. Le gutturali non sono mai seguite direttamente da a.
Queste due caratteristiche rendono conto di certe deviazioni regolari dalla
norma attesa. Per esempio, dal momento che l’articolo determinativo davantialle consonanti non gutturali è costituito da ha + il raddoppiamento dellaconsonante seguente, ci aspetteremmo che l’articolo sia in qualche modo dif-ferente davanti a parole che iniziano per gutturale o r. Vedremo nel corsodelle lezioni che in alcuni casi ricorre ha-, mentre in altri ricorre ha- senzaraddoppiamento. Ogni volta che una vocale lunga (à è ò) ricorre davanti aduna consonante gutturale o r e corrisponderebbe formalmente ad una vocale
breve davanti a una consonante non gutturale raddoppiata, la vocale vienedetta lunga per allungamento compensatorio, cioè per compensare il man-cato raddoppiamento della consonante gutturale. Quando una vocale breve{a i u o) ricorre davanti ad una consonante gutturale in situazioni simili, laconsonante gutturale viene detta virtualmente raddoppiata.
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F o n e t i c a 23
Quanto alla seconda caratteristica annotata sopra, la presenza di una gut-turale implica la sostituzione dello d atteso con à (meno comunemente con èo Ó), Ad esempio
hàkàm (persona saggia) + -tm —» hàkàmim (non hdkàrmm)hàzàq (persona forte) + -im —► hàzàq tm (non hazàqim)
È conveniente pensare ad a è ed ó come varianti di a da usare dopo conso-nanti gutturali e considerare che una parola come hàlóm (sogno) possiedeessenzialmente lo stesso schema vocalico di bakór (primogenito).
Quando una parola termina per V n h o Hh (nei casi in cui quest’ultimanon è una lettera di vocale; vedi §8), un’eventuale i è u ó precedente è se-
guita da un elemento semivocalivo a non sillabico. Ne consegue che
sus (cavallo) ma luah (tavola)kòteb (che scrive) ma sólifh (che invia)gàdól (grande) ma gàbóah (alto)
La REGOLA DELLO SHEWA applicata a sequenze che comprendono conso-nanti gutturali:
cons. + 3 + gutt. + à —+ cons. + a + gutt. + à
Es. bd + hàlómt —> bahàìómi(in) (il mio sogno) (nel mio sogno)
La regola viene applicata in maniera simile con é e Ó, Un’altra sequenza chederiva da riduzione vocalica è illustrata da hàkàm + è (che richiede una dop-
pia riduzione) —>*hàkdmè —>hàkmè.
Cioè gutt. + à + cons. + a —* gutt. + a + cons.
N.B. Le regole date nella grammatica per spiegare le peculiarità delle guttu-rali non si applicano a r a meno che non sia specificato espressamente.
7. L’alfabeto ebraico
L’alfabeto usato per scrivere tutti i testi tradizionali dell’Antico Testamento,ad essere prefcisi, è aramaico più che ebraico. La situazione è sintetizzatadalla tabella nella pagina seguente.
L’alfabeto fu inventato nell’area siropalestinese in un momento impreci-sato della prima metà del secondo millennio avanti Cristo. Tale alfabeto era
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una creazione originale, che non si basava direttamente su nessun altro si-stema di scrittura allora in uso, ma sembra essere stato chiaramente influen-zato da certe caratteristiche della scrittura geroglifica egizia, specialmentenella mancanza di simboli per rappresentare le vocali.
Il ramo più prolifico dell’alfabeto fu il fenicio, attestato nelle iscrizionidall’undicesimo secolo circa in avanti. Gli ebrei presero in prestito i caratteridai fenici nel decimo secolo avanti Cristo, e questo nuovo alfabeto“ebraico”, divergendo successivamente dal progenitore fenicio, fu usato invari tipi di iscrizione fino all’inizio dell’era cristiana. Con l’eccezione, tutta-via, della tradizione manoscritta della setta dei samaritani, che impiega an-cora una forma di questi caratteri ebraici originari, il vecchio alfabeto fu so-stituito, specialmente nell’uso manoscritto, da una forma corsiva di grafiadel vecchio alfabeto aramaico, essa stessa figlia del progenitore fenicio e piùo meno coeva dell’ebraico.
Proto-Alfabeto
/ \ .
a.C. 1500 ProtoSemitico Sinaiticodel Sud
1000
500
PrototipoFenicio
Arabodel Nord
d.C. 0
A
Arabodel Sud
Ebraico y
Samaritano#^
PrototipoEtiopico
Prototipo
Ugaritico
Greco antico
Etrusco,
Latino, ecc.
Presente Ebraico mod.
È questa la grafia aramaica manoscritta che è già impiegala nei papiri enelle pergamene ebraiche del secondo e del primo secolo avanti Cristo ed èattestata come l’alfabeto normale per la scrittura dell’ebraico da quel tempofino al presente.
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F o n e t i c a 25
A l f a b e t o E b r a i c o
No me Le t t e r a Tr a s c r i z i o n e Va l o r e f o n e t i c o
’àlep N f pausa glottidale o zero
bèt 2 b [b]2 b [v]
gimel * g [g]g [g]
dalet 1 d [d]7 d [5]
hè n h [h] o zero
wàw w [w] o zero zóyìn T z [z]hit n hk [H]tèt t3 t• [t]
yód ■» y [y] o zerokap 3 1 k M
D 1 k W
làmed V 1 [1]mèm a D m [m]nùn : 1 n [n]sàmek D s M'àyin y m
pèh s *1 P wD n P r a
sàdèh
r ? [ts]
qdp P q [q]rés r [r]f asin r
S [s]sin t i
VS m
tàw FI t r a
n t [ e ]
8. Alcune caratteristiche deir ortografia ebraica
a. L’ebraico è scritto da destra a sinistra, b. Cinque lettere hanno una forma speciale, usata solo al termine di pa-
rola: “I k, Dm, ) n, H p t y s.
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2 6 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
c. Nelle iscrizioni ebraiche e fenicie più antiche (X sec. a.C.) non veni
gnante), màlak (egli regnò), malkàh (essi regnarono), ecc. sarebbero state
scritte semplicemente come mlk. Dal IX al VI sec. (cioè prima della ca-
duta di Gerusalemme nel 587 a.C. e dell’esilio babilonese) le consonanti *>y,
ìweT) h furono usate al termine di parola per indicare vocali finali:
che all’interno di parola, e acquisirono valori leggermente diversi da quellicitati sopra:
La lettera Hh venne ancora usata a fine parola come una lettera vocalica rap-
presentante qualsiasi vocale diversa da quelle appena menzionate. Le trelettere y, 1w e Ti /?, nella loro funzione di indicatori vocalici sono chiamatemater lectionìs (letteralmente, madre di lettura), seguendo la terminologiagrammaticale tradizionale dell’ebraico.
d. Il testo masoretico (TM) in generale riflette questo stadio dello svi-luppo ortografico. Presenta, comunque, alcune incoerenze e irregolarità chevanno considerate:
(1) in alcuni casi in cui ce li aspetteremmo, ' y e 1 w mancano. La grafia più corta è chiamata grafia difettiva mentre quella più lunga è chiamata gra fìa piena. Si osservi che la sola distinzione tra le vocali trascritte come w, w;f, J e o, 6 è che la prima di ogni coppia è rappresentata nella scrittura da unamater lectionìs mentre la seconda non lo è.
(2) Una à finale non è sempre indicata da H h: es. ^ tekà (a te), ptìpfìtiktóbnà (essi scriveranno).
vano indicate le vocali. Di conseguenza parole come mélek (re), mólék (re
1w = u es. màfaku essi regnarono' y “ i es. malki il mio re7] h ■= altre vocali es. malkàh regina
Nel periodo postesilico 1 y e 1 w furono usate come indicatori di vocale an
t y
Piena
Dipi yaqum □“H1 yàrtm'im gàdól
Difettiva
np* yàqmn egli sorgerà□ T yàrim egli solleverà*77* gàdól grande
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F o n e t i c a 2 7
(3) X ’ in molti casi non viene pronunciato, ma è sempre parte integrante
dello spelling: WìCl rós (testa), NXB màsa(') (egli trovò). Non appartiene, tut-tavia, alla categoria delle matres lectionis discusse sopra dal momento che ilsuo apparire è limitato principalmente a quelle parole le cui radici ricorrono
altrove nella lingua con X ’ mantenuto nella pronuncia. Generalmente nella
nostra traslitterazione abbiamo comunque indicato lo X’ quiescente. A volte,al fine di una maggiore chiarezza, l’abbiamo collocato tra parentesi, comesopra in màsaC).
I punti (2) e (3) saranno menzionati più avanti nella sezione che tratta leforme grammaticali in cui si trovano comunemente tali irregolarità.
9. Il Daghesh
I Masoreti impiegano un punto dentro una lettera per indicarea. che la consonante in questione è una doppia:
hammélek il re
b. che, nel caso delle lettere ambigue n D D ì } quella col punto èl’occlusiva mentre quella senza punto fosse la corrispondente aspirata:
2 b o bb 2 b
* g o g g A g*7 d o dd 1 d
c. che una n finale è da considerarsi non una lettera vocalica ma una conso-nante morfologicamente significativa. Si confronti
malica (h) una regina [H è una mater lectionis per la -àfinale]
malkàh il suo (f.) re [PI è parte del suffisso che signi-fica “il suo (f.)”]
naa bàndh egli costruì [Hè una mater lectionis]rna gàbcf h alto [n è una consonante radicale,
che qui viene pronunciata]6
6 È dubbio che ad ogni n con mappiq sia da assegnarsi il valore consonantico di[h]. La distinzione tra [regina] e pd*?» [il suo (f.) re] era probabiUnente solografica e non fonologica.
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Quando il punto indica il raddoppiamento, è chiamato daghesh forte.Quando indica, invece, la consonante occlusiva anziché quella aspirata, èchiamato daghesh lene (debole).
Il solo uso del daghesh in cui è possibile una certa confusione è il caso
delle lettere bdgadlopaL Tecnicamente dovremmo attenderci due dagheshquando questi rappresentano consonanti doppie, uno per mostrare il raddop-
piamento (daghesh forte) e uno per mostrare b e non b. Ma, dal momentoche le aspirate segnalate da queste sei lettere non ricorrono mai raddoppiate,un secondo punto è superfluo e non viene mai scritto.
10.1 punti vocalici
Seguendo la loro pronuncia tradizionale, i Masoreti aggiunsero punti voca-lici al testo ebraico (vedi l’Introduzione). Poiché tali punti furono sovrascrittisu un testo che aveva già un sistema rudimentale per indicare la vocalizza-zione, cioè le matres lectionis, si creò un gran numero di combinazioni (dacui l’apparente complessità della nostra traslitterazione). La tabella che se-gue mostra la forma dei segni vocalici e la loro posizione in relazione alle
consonanti (qui 3 b e n h)\
Nome Ordinario Con mater lectionisdel segno
' y 1w n h(solo finale)
bah
pàtah 5 ba — — — — —
qàmes 3T bd o bo r 2T bà (raro)— —
n 3Thireq 3 bi (o bt) '2 bi — — - - - - -
sere 2 bè '2 bé — — 712SdgÒl 3 be bè — — n:phólem 3 ho — — 13 bd n'3qibbus 2 bù — — 13 bù —
5 le vocali ridotte:
? bd 0 ha 0 he 0
behbehbóh (raro)
Cl ho
Osservazioni:1. Vengono usati i segni vocalici per ì e u nel caso di scritture difettive,
in cui vengano significati f o u ma non siano presenti nel testo né y né w. La
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F o n e t i c a 2 9
vocale ì (3) è chiamata sùreq. Si noti che le vocali ridotte à è ed ó sono rap- presentate da una combinazione del segno che sta per s e quello della vocalenon ridotta corrispondente. I nomi delle vocali ridotti sono sawà (il nostroShewa), hàtep pàtah , hàtep sdgdl e hàtèp qàmes rispettivamente.
2. La distinzione tra o = à (qàmes) q o = o {qàmes hàjup) è solitamente
chiara: 9 ~ o in sillabe chiuse non accentate (es. somri\ yosmad) e
9 = à in tutti gli altri casi. C'è ambiguità quando la consonante seguente è
punteggiata con O: ad es., deve essere letto màhku o molimi Per risol-
vere simili ambiguità, viene usato il cosiddetto metheg (vedi §11).3. Quando una consonante chiude una sillaba (eccetto che alla fine di
una parola), i Masoreti vi collocano sotto il segno dello shewa: mal-ki(il mio re). Per lo studente principiante ciò costituisce uno dei problemi prin-
cipali nella lettura dell’ebraico: quando il segno Q rappresenta la vocale a equando invece non rappresenta nulla (cioè segnala la fine di una sillaba)? Larisposta a questa domanda non è semplice; infatti tra i grammatici ebraicitradizionali vi sono diverse scuole di pensiero. Non entreremo nella disputa,dal momento che è totalmente irrilevante per la comprensione della lingua e
per la traduzione, ma adotteremo piuttosto le semplici convenzioni che se-guono:
(a) Quando due segni di shewa ricorrono sotto consonanti consecutive(eccetto che alla fine di parola), la prima ha valore zero (e segnala la chiu-sura di una sillaba) mentre la secondà ha valore di 9\
yìsmdru (non yisamru o yisamdru)
(b) Quando una sillaba precedente presenta una delle vocali lunghe (w/w,olà, ili, èie, e,a), il segno di shewa rappresenta a:
lapin huqdmu essi furono stabiliti« l a bórdku essi furono benedetti
ydstmakà egli ti porràn t yèrddù essi scenderanno
satdtàh ella bevve (vedi § 11)Ma dopo qualsiasi altra vocale esso ha valore zero:
sìmkà il tuo nomemalkè re
yismorkà egli ti guarderà
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Sotto la prima di due consonanti identiche il segno di shewa rappresentasempre la vocale a, indipendentemente dal tipo di vocale presente nella sil-laba precedente:
sihlè (non siile)
(c) Sotto la prima consonante di una parola il segno di shewa rappre-senta sempre la vocale a:
ÌT} bdyàdó nelle sue (m.) mani
[Le varie forme del numero due (f.) sono le uniche eccezioni:
stàyìrn sté\
4. La semivocale a (vedi §6) è rappresentata dal segno o, posizionato
sotto la consonante gutturale finale ma pronunciato prima di essa:
S9mda\ sàtnerh. Tale segno è tradizionalmente chiamato pàtah furtivum .5. Il segno vocalico di hólem può coincidere con uno dei punti che di-
stinguono sin e sin; i testi stampati possono presentare variazioni. Es.
naso’ (sollevare); $3 bós (vergognarsi).
6. La coincidenza di una mater lectionis * y e di uno ' y consonantico è
frequente: rìHDJ nokìiyàh (potrebbe essere trascritto anche come nokriyyàh).
1. La consonante "] alla fine di parola presenta sempre un segno di
shewa se non ha altra vocale; abbiamo di conseguenza làk (a te f) , ma
*7 hkà (a te m.).
8. Nella situazione piuttosto rara in cui una sillaba finale chiuda una
parola con due consonanti, es. wayyébk (ed egli pianse), il segno di shewa è posizionato sotto entrambe le consonanti:
11. Il Metheg
Il metheg è un piccolo tratto perpendicolare posizionato sotto la consonantee a sinistra del segno vocalico (se è presente). Esso serve a diversi scopi or-
tografici, dei quali i seguenti sono i più importanti:1. Poiché le vocali à q è sono regolarmente sostituite da s in sillabe
aperte che precedono di due o tre posizioni l’accento principale, il loro pre-sentarsi in tali posizioni può essere considerato come anomalo. Esse sonosegnalate di solito con un metheg:
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F o n e t i c a 31
’DJN 'anóìd io• I T _
béraktàni tu mi hai benedetto
2. Di fatto, qualsiasi vocale lunga che ricorre due o tre sillabe primadell’accento principale può essere marcata allo stesso modo, sebbene i di-versi manoscritti non siano coerenti nel farlo. Si confronti
yu ìn hósa ' salva!■’SiPWill hósfent salvami!
•v ........ .Quest’uso è particolarmente importante con la vocale 9 , che ha il valore diuna o breve [0] in sillabe chiuse non accentate e di una a lunga nel resto dei
casi. Il metheg è usato con 0 = à in qualsiasi posizione dubbia per assicurarela lettura corretta:
ydbàrakéni egli mi benedirà (non ydborkéni).
[Un altro espediente usato in una parola come quella appena vista per assicu-
rarne la corretta lettura è di punteggiare con Q piuttosto che O:
ydbàràkèni.
Quest’uso di à al posto di a è irregolare, dal momento che la consonante
sotto cui appare non è una gutturale.]3. Le vocali brevi prima dell’accento principale ricorrono di solito in
sillabe chiuse. In tuttiicasi in cui succede il contrario, la vocale può esseresegnata con il metheg:
ta ’àmdd ella starà in piedi’oholó la sua (m.) tenda
Quest’ultimo esempio, cono = o, sembrerebbe eliminare l’utilità del metheg,
menzionata sopra, per distinguere tra i due valori di O. In realtà, ciò non ac-
cade spesso giacché il segno o = à solo di rado è seguito da Q = ó nella sil-
laba successiva, al posto del più comune Q = à: ad es. Ì1Q2 bdhàru (essi scel-sero).
4. Il metheg con una vocale breve in quella che sembra essere una sìl-laba chiusa indica che il raddoppiamento normale della consonante seguente
è stato tralasciato: hamraggdlim (le spie) al posto dihammdraggdlim, In questo libro il metheg sarà usato sistematicamente solo
con O per segnalare la distinzione tra il valore di o e di a. Di conseguenza
’àkdlàh ella mangiò’oklàh cibo
T 1 T —
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32 In t r o d u z io n e a l l ' e b r a i c o b ib l i c o
Il metheg sarà usato anche in maniera sporadica per segnalare al lettore unadivisione sillabica che altrimenti potrebbe sfuggirgli.
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In t r o d u z i o n e
a l l
’Eb r a i c o
Bi b l i c o
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L e z i o n e 1
[Leggere i §§ 1-3 della sezione “Fonetica", pp, 15-19]
12.11 sostantivo: il genere
Quasi tutti i sostantivi ebraici appartengono a una delle due categorie gram-maticali chiamate generi: maschile e femminile. I sostantivi che denotanoesseri animati hanno di solito il genere grammaticale corrispondente al ge-nere naturale (sesso), ma in altri casi non c’è una chiara correlazione tra ge-
nere e significato. Per esempio "IH har (montagna) è maschile, mentre Hinagib 'ah (collina) è femminile.Ci sono poi alcune indicazioni formali del genere: i sostantivi che fini-
scono in -ah, -et, -ai sono quasi sempre femminili, come ad esempio
malkàh regina nttì dà 'ai conoscenzans bai figlia tip ’éret gloria
1sostantivi che non presentano queste finali sono generalmente maschili, maesistono importanti eccezioni, come ad esempio
nK 'ében pietra (f.)TV ‘ir città (f.)ni 'éres terra (f.)
E necessario pertanto imparare il genere di ciascun sostantivo, dal momentoche esso non può essere dedotto in maniera sicura dalla forma o dal signifi-cato. Tutti i sostantivi che terminano in -ah, -et e -at e che vengono fomitinei vocabolari delle lezioni, devono essere considerati come femminili,mentre tutti i vocaboli rimanenti come maschili, a meno che non sia indicatoil contrario, Un elenco tipico si presenterà come segue
n$N ’iss ah donna’éres terra (f.)“IZH dàbàr parola 7|“n dérek via (m. o f.)
L’ultima voce significa che dérek può essere usato sia come maschile checome femminile; parole di questo tipo costituiscono una classe molto ri-stretta.
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3 6 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
13. Il numero
In ebraico si distinguono tre categorie dì numero: singolare, duale e plurale.Mentre il duale e il plurale sono segnalati da desinenze particolari, non av-viene così nel caso del singolare:
Il duale ha un uso molto ristretto e viene usato soprattutto quando si riferiscea membra doppie del corpo umano (es, le mani) e per determinate espres-sioni di tempo o numero, come “200”, “due volte” e “due anni”. Per dettagli,vedi sotto il §92.
Il plurale è indicato dalle desinenze -im e -ót (o -of). Sfortunatamente,esso non viene sempre formato attraverso la semplice aggiunta di una dì
queste desinenze al tema del singolare. In un gran numero di sostantivi av-vengono cambiamenti nella forma del tema:
mélek re plurale: □‘0 *7$ mslàktm’is uomo ’ànàsim
QV yom giorno EPfò; yamim
L’unica osservazione generale da farsi riguardo alle desinenze plurali è chela maggior parte dei sostantivi femminili ha il plurale in -ót e la maggior parte dei sostantivi maschili in -im. Questa è solo un’indicazione ap- prossimativa come appare evidente dalle eccezioni che seguono:
nK ’àb padre plurale: niHK ’àbót (maschile)n$N ’ìssàh donna nasini (femminile)
Sì osservi che un sostantivo mantiene il suo genere indipendentemente dalledesinenze che presenta nel plurale. Nelle lezioni successive prenderemo inesame i più importanti tipi di sostantivi e le loro forme plurali. Per poterliusare negli esercizi verranno introdotte nel vocabolario le forme plurali dialcuni sostantivi molto frequenti (e spesso irregolari) prima che il tipo gene-
Singolare Duale
7J yàd yàdàyimDi'1 yóm yomàyìm13 ben —
113 bai —
Plurale
rriT yàdót mano yamim giorno
□^3 banìm figlioniB bandi figlia
mano
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L e z i o n e 1 3 7
rale al quale appartengono venga studiato in dettaglio. È consigliabile impa-rare queste forni e man mano che saranno presentate.
14. L’articolo determinativo
L’articolo determinativo ebraico trova una stretta corrispondenza nell’uso enel significato dell’articolo determinativo italiano. Nella sua forma di basel’articolo è ha- al quale si aggiunge il raddoppiamento della consonante chelo segue. L’articolo viene prefìsso direttamente al sostantivo che intende de-terminare:
rpà bayit una casa fpàn habbàyit la casaHJ7Ì nà 'ar un giovane “lyan hannà ’ar il giovaneitti mélek un re hammélek il re
In ebraico non esiste l’articolo indeterminativo; bayit può essere tradottocome “casa” o “una casa”. Il sostantivo con l’articolo determinativo è usato
anche per esprimere il vocativo: hammélek O re!
15. Preposizioni
Da un punto di vista puramente formale, nella lingua ebraica troviamo tretipi di preposizioni.a. Le preposizioni che si aggiungono direttamente alla parola che segue e
sono scritte come parte di questa. A questa categoria appartengono ^ bd
(in), ) fo (a) e 3 fo (come):
mélek un re hmélek ad un rebdmélek in un re 1*?^ kamélek come un re
Quando un sostantivo è determinato per mezzo dell’articolo, queste tre preposizioni si combinano con l’articolo formando una singola sillabache mantiene la stessa vocale dell’articolo:
hammélek il re lammélek al re7[^5 bammélek nel re kammélek come il re
b. Le preposizioni che si aggiungono alla parola che segue mediante un
trattino chiamato maqqèp. A questa categoria appartengono ’el- (a,
verso), "Vv 'al- (su, sopra), e min- (da):
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38 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
rròn^y 'al-habbàyit sulla casa’el-habbàyil alla (verso la) casa
rP?rn& min-habbàyit dalla casa
Il maqqép indica che queste preposizioni sono proclitiche, cioè che nonhanno un proprio accento ma sono pronunciate come prima sillabadell’intero sintagma.
c. Il terzo e più grande gruppo è formato da preposiziopi che vengonoscritte come parole separate:
rràrt ^ k ’e?el habbàyit vicino (presso) la casa
□UH néged ha ’àm di fronte al popololìpnè hammélek alla presenza del re
Esistono molte combinazioni appartenenti a questo tipo e verranno an-notate nel vocabolario di ciascuna lezione. Le preposizioni del terzogruppo possono essere occasionalmente unite alle parole che seguonocol maqqèp. Questa pronuncia proclitica è dovuta a regole d'accento,
piuttosto complicate, che non saranno trattate qui. Il lettore dovrà atte-nersi agli esempi presenti negli esercizi; tali esempi metteranno in evi-denza gli usi più comuni,
16. Frasi con predicati avverbiali
In ebraico, un sostantivo e un sintagma preposizionale (o un avverbio di
luogo) giustapposti costituiscono una proposizione.
1V33 ivfo hannà ’ar babbàyit II giovane è nella casa.
Tali frasi non contengono un preciso corrispondente del verbo “essere” ita-liano e assumono il valore temporale determinato dal contesto in cui sonoinserite. Le frasi isolate degli esercizi dovrebbero essere preferibilmente tra-dotte in italiano con il presente indicativo. Il normale ordine delle parole è:
soggetto (cioè sostantivo) predicato (cioè sintagma preposizionale o avver- bio). Un avverbio interrogativo, invece, come ad esempio ’ayyèh (dove?), sitrova sempre all’inizio della frase:
"Win 7\% ’ayyèh hannà 'ar Dov’è il giovane?
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L e z i o n e 1 3 9
17. Vocabolario 1
So s t a n t i v i : iv i nà'ar giovane, ragazzo, giovinetto; usato anchenel senso di domestico, servitore
IH zàqén vecchio, anziano (di una città)bàyit casanàhàr fiumesàdeh campo
Ttf dérek strada, via (m. o f.)Pr e p o s i z i o n e : al su, sopra, contro, riguardo a, a causa di
? ba (vedi § 15a) in, con (nel senso di “per
mezzo di”)’ésel vicino, accanto, pressoAv v e r b i : D# sàm lì, in quel posto
’ayyèh dove? in quale posto?Co n g i u n z i o n e : 1 wa e [viene prefisso direttamente alla parola
seguente: wahannà 'ar , e il giovane]
Esercizi
(a) Dividi in sillabe ciascuna delle parole seguenti;samà 'ini mikkókabè
n r n waydabbaru dabàràwbiqqastìkà salósim
ìnSip? yittanéhu yosmadubàràkéni oynVrty sadótèkem
'grnan higgadtàni ya 'amdùnrti wayyàmot ziqnéhem
(b) Traduci oralmente in ebraico:1. una casa, la casa, nella casa, vicino la casa2. un campo, in un campo, nel campo3. una strada, su una strada, sulla strada
4. Dov’è il ragazzo? il vecchio? la casa?5. Il ragazzo (il vecchio, la casa) è lì.6. il vecchio e il ragazzo; la casa e il campo.
(c) Traduci:1. ’ayyeh hannà'ar? hannà'ar babbàyiL .ivi? "IVin ."lV3n !TK 1
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4 0 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
2. ’ayyèh hazzàqén? hazzàqén sam. .nw ii>Tn .ii>Tn n>N 23. ’ayyèh habbàyit? habbàyit ’ésel rran .rràn rrK 3
hannàhàr.
4. hassàdeh ’ésel hannàhàr. .*inan rn&n 4
5. hannà 'ar wdhazzàqén bassàdeh. lì?Tni nyin 56. ’ayyèh hazzàqén? hazzàqén ì m *li?ID n » 6
'al-haddérek
(d) Scrivi in ebraico:1. La casa e il campo sono vicino al fiume.2. Il giovane è sulla strada.
3. Dove sono il ragazzo e il vecchio?4. Il ragazzo è nel campo.5. Il fiume è vicino alla casa.
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L e z i o n e 2
[Leggere i §§ 4-6 della sezione “Fonetica ”, pp. 19-23]
18. L’articolo determinativo (cont.)
Davanti a parole che iniziano con una consonante gutturale (X\ 17', PI h, n h)
o con la “1r l’articolo determinativo ha una forma leggermente diversa daquella esposta nella lezione precedente.
a. Davanti a K’ e 1 r l’articolo è Pi hà-
’is uomo Iì npì ha’is l’uomo* • T
njn rà 'db carestia HSHPì hard 'db la carestiaT T ~ T T T
b. Davanti a V l’articolo di norma è n ha-, ma se V' è seguito da à non ac-
centata, l’articolo è T) he-
TS7 'ir città TS?n w la città• * r
dny ’àrim città (pi.) O'HVO he 'àrim le città
*)Dy 'dpàr polvere 1DUD he'àpàr la polvere
c. Davanti a PI h e n h l’articolo di norma è Pi ha- (senza raddoppiamento).
Ma se PI h è seguita da à non accentata, o se n h è seguita da à accentata
o non accentata, l’articolo è p he-
V Mhèkàl palazzo hahèkàl il palazzohéreb spada 3iqn hahéreb la spada
□DHT T
hàkam un u omo hehàkàm l’uomo saggiosaggio
onn•T
hdrim monti □ n w heharim i monti
Come già detto al §15a le preposizioni 3 bd,^ h e 3 kd sono aggiunte di-rettamente al sostantivo cui si riferiscono. Davanti a un sostantivo conl’articolo determinativo la consonante della preposizione sostituisce la h dell’articolo. La vocale dell’articolo, che cambia secondo le regole ap-
pena esposte, non è in alcun modo alterata da questa variazione:
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4 2 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
IZ/'Kn ha‘is l’uomo V'ÌÒ la’ìs alPuomoheharim le montagneD'H.n behàrim nelle montagne
19.11 plurale dei sostantivi
Si osservino i seguenti gruppi di sostantivi:
a. liD} bdkòr plurale: D'HlD} bdkórim primogenitohàlóm ni»V?q ha lo mot sogno
b. “137T T
dàbàr ddbàrim parola
li?! zàqèn Q i?ì zaqènim vecchio
Dlpip mdqóm ni mdqòmòt luogo Nel primo gruppo (a) i temi del singolare e del plurale sono identici, ma nelsecondo gruppo (b) la a della prima sillaba è ridotta in a secondo il principioesposto al §5. Si noti che nel gruppo (a) la vocale della prima sillaba è già a(o un suo equivalente) al singolare; ne consegue che essa non può andare in-contro ad ulteriori riduzioni vocaliche nel plurale.
Un secondo tipo di sostantivo, molto frequente e composto da due sillabe,
è rappresentato dal gruppo che segue:
mélek plurale: nidlàkìm re
rnf zébah EPrQJ zdbàhìm sacrificioséper o n w sspàrim libronò 'ar , cny} n<i 'àrim giovane’ébed 'abàdim servo
La forma singolare di questi sostantivi è caratterizzata dall’accento sulla pe-nultima sillaba. Tutti i sostantivi di questo tipo seguono al plurale lo stessoschema, come illustrato sopra. Si noti come la variazione della vocale delsingolare sia irrilevante per la vocalizzazione della forma plurale.
Perché c’è una à nella prima sillaba di àbàdim?
20. Vocabolario 2
So s t a n t i v i : u pn ’is (pi. irreg. ’ànàsim) uomo, marito
HWX ’issàh (pi. irreg. nasini) donna, mogliebàttim pi. irreg. di JV3 bayit , casa
*7 yéled (pi. -im) ragazzo, bambino
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L e z i o n e 2 4 3
Pr o n o m i :
Av v e r b i :
*73^T ••
hèkal palazzo, tempio
t b mélek (pi. -im) re, governante“1DD sèper (pi. -im) libro
’ébed (pi. -im) servo, schiavo
Tyt /y
ir (pi. irreg. W,~\V ’àrim) città (f.)k ìh hù' egli, esso (riferito a sostantivi maschili)
*hV ella, esso (riferito a sostantivi femminili)mi chi? (nessuna distinzione di genere)
riis pòh qui, in questo posto’époh dove? (sinonimo di n*N ’ayyéh)
Esercizi
(a) Fai precedere la preposizione te- (a) ai seguenti sostantivi e pronunciala combinazione che ne risulta (§4):
irò kdhèn (sacerdote) bàbel (Babilonia)kérem (vigna) 113 bór (buca, cisterna)kéleb (cane)
npsT
baqàr (bestiame)rnin tóràh (legge) gir (residente straniero)UT13
T T paràs (cavaliere) pésel (idolo)
P&àT damméseq (Damasco) dérek (via)i n dòr (generazione) góral (sorte)
péger (cadavere) TS pikà (la tua bocca)
(b) Aggiungi la desinenza plurale richesta a ciascuno dei seguenti sostantivi
secondo le regole esposte nei §§56:
*71331 gabùl {-im) confine ■QV anàn (-im) nube3irq rahób (a/) strada ina
T Tnàhàr (di) fiume
N32ÌT T
sàhd ' (o/) esercito 1?# sàkèn (-im) vicino^np
t i rqàhàl {-im) assemblea u n
** Thàsér (-ót) cortile
(c) Indica la forma corretta dell’articolo per i seguenti sostantivi:
hàdàr splendore fàdàmàh suolo1DS7
T T’àpàr polvere 3*?n
T Thàlàh latte
□IH Y T
’àdam umanità na?n hokmàh sapienza3n rib lite bovi
T »hékàl —
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4 4 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
(d) Costruisci i plurali dei sostantivi seguenti usando le desinenze indicate:
ijé péger (-ini) cadavere 'ébed (-ini) —
séqel (ìm) shekel mélek (-ini) —
">?i? qéber {-itti) tomba “imTT da bar (-im) — yéled (-ini) — m zàqèn (-ini)
'ésem (-ót) osso dérek (-ini) —
’ében (~im) pietra VV népes (-01) animanà'ar (~ìm) — héder (-im) cameranàhàr (-ó<) — =no héreb (~ót) spada
(e) Traduci oralmente in ebraico:1. uomo, uomini, gli uomini, negli uomini
2. donna, donne, le donne, nelle donne
3. re, re (pi.), sui re
4. anziano, anziani, sugli anziani
5. casa, case, vicino le case
6. libro, libri, nei libri7. città, città (pi.), nelle città
traduci:
1. ha ’anàsim bà 'ir. .TÌD 12. hannàstm babbàyìL .rràa o^ iri 23. hammélek Wdhà 'àbàdim bahékàl. Ergic i 3
4. hassdpàrim babbayit. .rpàa □nopn 45. ’ayyéh hanns 'àrim? hanns 'àrim onwn .onvan ir#«Tt ■ •TI** ***• 5
bassàdeh. .rntya6. ’èpoh habbàttim? habbàttim bair. .Tua D*»nan .Durian nb^*T •IT *IT « 67. ’épóh hanndharól? hanmhàról .Dtf ninmn .nlinan nb’NT TI— TJ •• 7
sàm.8. he 'àrim sàm wdhaddérek pòh. .nb n i * 10? 8
(g) Scrìvi in ebraico:
1. Gli uomini e le donne sono nella città.
2. Il re è nel palazzo.
3. Le donne sono qui.
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LEZIONE 2
4. Dove sono i giovani uomini e i servi?5. I libri sono nella città.6. Le città sono vicine ai fiumi.
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L e z i o n e 3
21. L’articolo determinativo (conclusione)
Quando una parola inizia con le sillabe ya- o ma l’articolo determinativo èsolitamente n ha- senza il raddoppiamento:
ydladim haylàdim i ragazzi*1 yd*5r ntyn hay'ór il fiume, il Nilo
□^l*? mdraggslim D^ljpn hamraggalim le spie
Si noti come in queste parole raggiunta dell’articolo provoca la perdita diuna sillaba nella pronuncia: hay-là-dlm e non ha-yd-là-dim. Si hanno delleeccezioni alla regola appena esposta quando la seconda sillaba del sostantivo
inizia con il'on/i:
□Hin? ydhùdim □v7!in*ri hayyahudim i giudei,i figli di Giuda
Diverse parole, quando accompagnate dall’articolo, presentano una formaleggermente diversa. Le seguenti sono le più importanti:
n * ’ére$ r m hà’ares terra, paesein har ITO hàhàr montagnanv *am ayn
T Thà 'ani popolo, nazione
U gan w haggàn giardino par 1DH happàr giovenco, torohag m hehàg festa, festività
l1i*5 ’àrón lliW hà ’àrón scatola, cassa, arca
Si noti che in “inn hàhàr la forma dell’articolo non segue le regole espostenella lezione precedente.
22. Aggettivi
Gli aggettivi concordano in numero e genere con i sostantivi cui si riferi-scono. Diversamente dal caso dei sostantivi, però, in cui il genere non coin-
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4 8 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
cide necessariamente con la forma, la distinzione tra maschile e femminilenell’aggettivo è chiaramente e uniformemente segnalata:
Singolare
m.Diti toh (buono)f. roitt tóbàh
Plurale
M i otóbim
niniu tóbót
Gli aggettivi composti da due sillabe, con a nella prima sillaba, mostrano uncambiamento nel tema davanti alle desinenze del femminile singolare e del
plurale (m. e f.). La a è sostituita da d (come descritto sopra nel §5):
gàdól gddólim
rf7Ì7} gsdólàh nftVT* gddólót
QDp hàkdm CPaDt] hàkàmimHJDDp hàkàmah hàkamót
Le forme di fttf? qàfon (piccolo) sono insolite per il fatto che il tema subisceun mutamento davanti alle desinenze:
pi? qàtdn qstannimn|Dp qstannàh niHUj? qstannót
Gli aggettivi monosillabici un gruppo relativamente piccolo mostrano leseguenti forme tipiche. Le regole che stanno alla base del cambiamento neltema verranno discusse in una lezione successiva:
rab rrnT -
rabbàh rabbini n i s i rabbót molto, moltimar m a
T Tmciràh s n a
• Tmàrim nina
rmàrót amaro
v i ra ' nint r
rà'àh D^n* t rà 'im niyn
r raót cattivo
ry 'az nryt —
'azzàh 'azzim rwy *dzzót fortebay r?n
T -hayyàh □^n hayyim nisn hayyót vivente
*77 dal rf?7T -
dallàh 0^7 dallim nf?7 dallót povero
Gli aggettivi che terminano in -eh hanno le forme seguenti:
H5? yàpeh riD’ yàpah Q"’D yapim nlD^ yàpót belloqàseh nW[? qàsàh ETOj? qàsim qàsót duro,
difficile
Altri tipi di aggettivi saranno commentati quando ricorreranno.
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L e z i o n e 3 4 9
23. L’uso degli aggettivi
Gli aggettivi svolgono due funzioni: attributiva e predicativa. Per attributivos’intende un aggettivo che forma un sintagma con il sostantivo cui si riferi-
sce; questo sintagma, nel suo insieme, ha nella frase una funzione determi-nata. Per esempio, in “io leggo un buon libro”, “buon” si riferisce a “libro” eil sintagma “un buon libro” è l’oggetto del verbo “leggo” In ebraicol’aggettivo attributivo segue il suo sostantivo e concorda con esso in generee numero. Inoltre, se il sostantivo ha l’articolo determinativo, anchel’aggettivo sarà determinato mediante l’articolo.
aiu urx 'is tób un uomo buonoaìton i^xn
- * Tha ’is hattób l’uomo buono
D'alt) ’ànàsim tóbim uomini buoni
calori n^iKri ha ’anàsim hatfóbim gli uomini buoni
naie n$xr t *
’issàh fóbah una donna buona
naiun n^xnt - T * T
ha ’issàh hattóbàh la donna buona
niaiti wuìi nàsim tóbót donne buoneniaitan hannàsim hatlóbót le donne buone
Ty 'ir gddólàh una città (f.) grande
n ^ n t v c i ha 'ir haggddólàh la grande città
onv 'àrim gddólót città grandin any^ he 'àrim haggddólót le città grandi
Si presti attenzione al fatto che l’aggettivo concorda con il genere del sostantivo e non con le sue desinenze.
La giustapposizione di un sostantivo e di un aggettivo privo dell’articolocostituisce di solito una predicazione, essendo considerato l’aggettivo come
predicato e il sostantivo come soggetto. Nella funzione predicatival’aggettivo può stare davanti o dopo il suo sostantivo soggetto. Si avrà allora
concordanza nel numero e nel genere, ma l’aggettivo predicativo, per defini-zione, non ha l’articolo determinativo:
n1t} tób hà ’is■ t ' " "
aio ha ’ìs tóbL’uomo è buono.
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5 0 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l ic o
n$xn m io lobah ha issah Y T 1 La donna e buona.
nalO ha issah tobahT T * T '
D’U^xn D iD tòbimhà ’ànàsim Gli uomini sono buoni.• t ” * T • *
D’ttfan niDÌD tóbót hannàsim Le donne sono buone.* T — • —
Una serie di aggettivi può svolgere Trina o l’altra funzione:
niliUJm Tyn bà 'ir haggddólàh wshattóbàh La grande e buona città,rniu*] n*7Ì7} Tyn ^ *r g^dólàh W9tóbàh La città è grande e buona.
Nell’uso predicativo un aggettivo può essere modificato da un sintagma pre-
posizionale:
□ttV TV!? rQÌD tóbàh ha 'ir là 'àm La città è buona per il popolo.
Quando il sostantivo con funzione di soggetto è indeterminato, cioè privodell’articolo, sono possibili ambiguità:
rnitt ntìpn buona sapienza oppure La sapienza è buona.
I casi di questo tipo non sono molto comuni e di solito possono essere risoltigrazie al contesto.
Gli aggettivi possono essere usati come sostantivi (cioè in funzione di so-stantivo) in due modi: (1) l’aggettivo, solitamente con l’articolo determina-
tivo, può significare “colui che è...”, DDpiri hehàkàm colui che è saggio,l’uomo saggio; (2) sia la forma maschile singolare che la forma femminile
singolare di alcuni aggettivi possono essere usate come sostantivi astratti,“ciò che è...”, come nel caso di inri hàra' o nel caso di Hinn hàrà'àh,cattiveria, malvagità.
24. Vocabolario 3
SOSTANTIVI: *137 dàbàr (pi. -im) parola, affare, cosa, avvenimento
nsn rà 'àb carestiaT T
’éres (pi. -ót) paese, terra (f.)nn har montagna□S7 'am popolo, nazione
U Sarì giardino
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L e z i o n e 3 51
Ag g e t t i v i :
Av v e r b i:
3 ÌD tób buonogàdól grande, importante
T O qàtòn piccolo, giovane, poco importante yàpeh bello, affascinante
i n ra ' malvagio, cattivo, malignoi t a ? ms ’dd molto, molti (segue l’aggettivo che modi-
fica, come in 3 ÌtO fób ma’dd, molto buono)
Esercizi
(a) Indica tutte le quattro forme (m., f.; s., pi.) dei seguenti aggettivi:
$i*7£ qàdós santo 733 kàbéd pesante pirn ràhóq lontano sàmè ' assetato
qàrób vicino sàlém integro, sano
(b) Traduci oralmente in ebraico:1. l’uomo buono, l’uomo piccolo, l’uomo cattivo2. la città grande, la città piccola, la città cattiva3. la donna bella, la donna piccola, la donna buona4. un ragazzo buono, una città grande, un campo piccolo, una grande
casa5. nella città, nella grande città, vicino alla grande città6. nel grande palazzo, vicino al grande fiume7. città (pi.), le città, nelle città, nelle grandi città8. uomini, gli uomini, gli uomini cattivi, negli uomini cattivi9. donne, le donne, riguardo le donne cattive10. paese, il paese, il grande paese
(c) Traduci:
1.2.
3.4.
5.
hà ’issàh rà 'àh ma ’dd hu ' yàpeh,
hà ’is wdhà ’issàh yàpim md ’dd ’ayyèh hà’ànàsim hatfóbim? hà ’ànàsim hattóbim bà 'ir haqqatannàh.
’èpdh hannà 'ar hàra '? hu ’ babbàyit haggàdól
,7‘n$ n v i r ró n 1.HD1wn 2
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5 2 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
6. ‘ayyéh hammélek? ■ ^ 3 n»i? 6hu ' bahékàl haggàdól.
7. mi tób? .aito '’B 7tóbàh hà ’issàh hayyàpàh. .hd -t i n#Nn pq ìd
T T - T • T T
8. haddàbàr tób md ’dd. . i to zriD n^n 89. gàdól hàrà 'ab bà 'ir. .t s g nv“in Viìa
* T T T T T9
10. hà 'àbàdim rà 'im md ’dd. .ito? n^vi 1011. hazzdqénim ’é$el habbàyit. .iran n'i\ pjri 1112; he 'àrim haqqdtamót ’ésel in |n niaDpn onyp 12
hannàhàr haggàdól. .*?iìan
(d) Scrivi in ebraico:1. Le donne sono molto belle.2. La città è molto grande.3. La casa è vicino a un piccolo campo.4. Gli uomini e le donne sono sulla strada.5. Le grandi case sono nella città.6. Le donne sono malvagie.
7. L’affare è poco importante (lett. piccolo).8. Il piccolo giardino è vicino la strada.
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L e z i o n e 4
[Leggere il § 7 nella sezione “Fonetica”, pp. 23-25]
25. Sostantivi plurali (cout.)
1 sostantivi composti da due sillabe, la cui prima sillaba è chiusa o contieneun vocale immutabile lunga e la seconda sillaba è vocalizzata con à o e, for-mano il loro plurale in due modi: la prima sillaba rimane immutata; nella se-conda sillaba, invece, la è è ridotta in 9, mentre la à viene di solito mante-nuta, I sostantivi seguenti illustrano i tipi più rilevanti:(a) sostantivi con la prima sillaba chiusa:
mispàf plurale: mispàtim giudiziomal’ak mal’àkim messaggero
najfò mìzbtfh nirpT» mizbahót altare
(b) sostantivi con una vocale immutabile lunga nella prima sillaba:
’dyéb plurale: CPT’N ’óydbim nemico
irp kóhèn kóhànim sacerdoteDDÌ3 kókàb tPnDto kókàbim stella
hékàl hèkàltm tempio
Una situazione particolare si riscontra in alcune parole, come ad esempio,
"fiy 7wwér plurale: D'H'IV 'iwrim cieco (agg.)KD3 kissè ’ nlNpS kìs’ót trono
In questi casi, la consonante doppia del singolare è semplificata al pluralecon il risultato della perdita di una sillaba: non abbiamo infatti né 'ìwwarim né kissd ’ót ma ’ iwrim e kis ’ót. Le irregolarità di questo tipo verranno sempresegnalate nei vocabolari delle diverse lezioni.
26. Il Participio attivo
In ebraico, tutte le forme verbali e la maggior parte dei sostantivi possonoessere scomposte analiticamente in almeno due parti: una radice e un modulovocalico formativo. Nel gruppo di parole
■qrD bàruk benedetto (agg.)r m mdbàrék benedicente (verbo)
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5 4 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
borale egli fu benedettoTia bérék egli benedisse
bdràkah benedizione (sost.)
la sequenza di consonanti BRK porta con sé la nozione di “benedire”. Unasequenza di questo tipo è chiamata radice delle forme. Si noti che la radice èun’astrazione grammaticale da gruppi di parole e non viceversa; in altri ter-mini, una radice non ha alcuna esistenza autonoma al di fuori della sua in-corporazione nelle parole e dire che le parole derivano da una radice è inqualche modo fuorviante rispetto alla comprensione della natura della lin-gua.
Il modulo delle vocali collegato ad una parola data può avere o meno unsignificato proprio. Per esempio, dalla parola mélek (re), malkah (regina),malkut (regno), màlak (egli regnò), homlak (egli fu fatto regnare), ecc. pos-siamo astrane una radice MLK che ha a che fare con le nozioni di “regnare”o “governare”. Nondimeno, dire che la parola mélek sia formata dalla radice
MLK e da un modulo vocalico formativo e-e (che indicherebbe colui checompie ciò che viene specificato dalla radice) ha un fondamento piuttostodebole. Il modulo vocalico e-e non costituisce infatti uno schema regolare per la formazione di sostantivi d’agente. Ora però si consideri il seguentegruppo di parole:
DrD kóteb scrivente yóseb che siede, seduto
TjVn hólèk andante, che cammina7T yòréd che scende
Il modulo vocalico ò-è è uno schema consueto per la formazione del partici- pio attivo nel caso delle radici composte da tre consonanti, come quelle ap- pena illustrate. Tuttavia, mentre dal punto di vista analitico è sempre legit-timo isolare radici e moduli formativi, bisogna essere sempre cautinell’assegnare significati specifici a questi ultimi.
Inizieremo lo studio del verbo ebraico con la forma del participio men-zionata sopra. Per quel che concerne la sintassi e la flessione, il participio ècome un aggettivo sotto quasi tutti gli aspetti:
Singolare Plurale
m. yóseb yósdbim che siede, sedutof. yósébet nlnt^ yósdbót
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L e z i o n e 4 55
La prima vocale è immutabile lunga; la vocale della seconda sillaba è è e pertanto suscettibile di mutamento. Si osservi la forma femminile singolarecon -et finale e il corrispondente cambiamento vocalico nella sillaba tema-
tica finale. Meno frequentemente si riscontra la forma na^'’ yóssbàh.
Il participio può essere usato come attributivo,
DJpn tó^xn ha ’is hakkòtèb l’uomo scrivente ol’uomo che sta scrivendo
o predicativo,
nn’3 tf XH ha ’is kóteb L’uomo sta scrivendo.
Questi due usi non si discostano in alcun modo dalla sintassi dell’aggettivo
trattata nella lezione precedente.Il participio, sia come attributo che come predicato, indica di solito
un’azione continuata, nel suo svolgersi, per cui viene meglio tradotto contempi e forme che implicano una sfumatura progressiva: in italiano col parti-cipio, col gerundio perifrastico o con forme equivalenti. Il tempo verbale,come nelle frasi aggettivali della lezione precedente, deve essere ricavato dalcontesto. Le frasi participiali negli esercizi dovrebbero essere tradotte al pre-
sente o al futuro immediato (egli sta per...):00*7 }T}Ì UTXH ha ’is noten léhem laddallàh
L’uomo sta dando (sta per dare) del pane alla povera donna.
27. L’indicatore dell’oggetto diretto "J18 ’et-
Quando l’oggetto diretto di un verbo è un sostantivo determinato (cioè hal’articolo determinativo) o è un nome proprio, è di solito preceduto
dall’indicatore dell’oggetto diretto ’DX 'et- (o, senza maqqép, fiX ’èt):
rninrrn$ tt^XH ha ’is sómér ’et-hattóràhL’uomo sta osservando la Legge.
Tir nX nn'X DJm hà ’àm ’ohèb ’et-Dàwid • T V « T T — “
Il popolo ama Davide.
Se invece l’oggetto è privo dell’art. determin., l’indicatore non viene usato:m i nris ttrxn hà ’is kótèb dàbàr
T T •• * T “ “
L’uomo sta scrivendo una parola.
L’indicatore può essere ripetuto davanti a ciascun membro di un oggettodiretto composto:
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5 6 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a ic o b ib l i c o
rnìflrrnK U'yjU} hà ’ànàsim somdrim ’et-hattóràhni^DTim Wd *et-hammiswdt
Gli uomini stanno osservando la Legge ei comandamenti.
28. Vocabolario 4
So s t a n t i v i: sopét (pi. -im) giudice
mal ’àk (pi. -im) messaggero, angelo
N03 kissè ’ (pi. irreg. niKQS kis’óì ) tronoVe r b i : arp kdtèb (ptc. att.) scrivere
Vdk •dm (ptc. att.) mangiareirii nólèn (ptc. att.) dare, collocare, posizionare
TjVn holék (ptc. att.) andare, camminare
yóseb (ptc. att.) sedere, risiedere, abitare
Pr e p o s i z i o n i: m et indicatore dell’oggetto diretto (vedi §27)
-m ’et- indicatore dell’oggetto diretto (vedi §27)h- a, per (in senso dativo); come
’el- su, verso (implica di solito movimento o attraversamento di spazio, ma spesso è sinonimo di h-)
Esercizi
bd 'énè agli occhi di, ad opinione di, secondo, per quanto concerne
(a) Costruisci il plurale dei seguenti sostantivi:“1DD sópèr {-‘im) scriba
i r ò mó 'ed {-im) tempo fissato miskàn (-im) tabernacolo
(b) Traduci oralmente in ebraico:1. il giudice sta seduto2. il re sta scrivendo3. il ragazzo sta camminando4. la donna sta dando5. il messaggero sta andando6. l’uomo sta dando
a»ic1?#
gcmnàb (-im) sulhàn (-ót) miqdàs (-im)
ladrotavolosantuario
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L e z i o n e 4 5 7
7. lo schiavo sta mangiando
8. la donna sta andando
(c) Volgi al plurale ogni elemento deir esercizio precedente. Es.: i giudicisono seduti.
(d) Trasforma gli elementi dell’esercizio (b) in locuzioni attributive (sostan-tivo + ptc. in forma attributiva), come ne “il giudice (che è) seduto”.
(e) Traduci:
1. hassópèt nótèn ’et-hasséper là ’ts. npórrn^ )rìi ddwh 1
2. ha ’issah yosébei ws ’dkélet babbàyit.
2
3. ha ’ànàsim hóhktm 'el-hahèkàl haggàdól. .Mu n ì? y n T ìi#
T - T » - ¥
3
4. hammélekyóséb wdkótèb
basséper.
.“1903 rupi 2^ ^ $ n 4
5. hammal ’àkim hótekfm ’el-hahékdl.
c r^ n o'ON'parf 5
6. ra ' haddàbàr bd 'èné ha 'arri, .□yn T ya nrnn ynT T ” * T T - -
6
7. hanm 'àrim hóhkim ’el-hannàhàr.
nnyjn 7
8. hammélek yóséb 'al-hakkissé’ bahèkàl
K03n“*7y T én
T •• —
8
9. ha 'am yóséb bà ’ares haggddólàh. . n ^ n ri& ì y# ' QVO 910. ha ’is Wdhà ’issàh yósdbim bà Ir
hàrà 'ah.n$Nn1.nym Tya
T T T • T
10
1 1 . hassdpstim hóhkim fel~hannàhàr . D ^ w n 11
12. haylàdìm yósdbim ’ésel hannàhar haqqàtón.
“in|n tn^ri• P i ? n
12
13. hù 1kdtèb ’et-hadddbàrfm ’al- hassèper.
□n^rtriK nns «in.“i^érrVy
13
14. ’épóh yosdbót hannosim? .o^an nint^ n'D’w 14
15. , A l 7 — f w T — 7 * I f A tobim ha abadim bd ene hammélek
^py:? Dnn^n anio
Tstifo
15
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5 8 I n t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
(d) Scrivi in ebraico:1. I ragazzi stanno andando alla città.2. Gli schiavi sono seduti vicino le case piccole.3. Il ragazzo sta dando il libro all’uomo,
4. L’uomo e la donna siedono nel giardino.5. Gli uomini stanno dando al re il piccolo campo e il giardino.6. Il popolo sta dimorando in una buona terra.
7/17/2019 Lambdin, Introduzione All'Ebraico Biblico, Gregorian & Biblical Press
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L e z i o n e 5
[Leggere i §§ 8-9 nella sezione "Fonetica ”, pp. 25-28]
29. Le preposizioni 3 ba-, kz-
La forma di queste tre preposizioni è determinata dalla prima consonante osillaba della parola alla quale sono prefissate:
a. Se il sostantivo comincia con la sillaba ' y9, le forme attese *beyd , *hyd e *loyd sono sostituite da bi, li e la:
b. Se il sostantivo comincia con qualsiasi altra consonante seguita da d, le
preposizioni assumono la vocale i\
Si noti che lo d del sostantivo cade nella pronuncia: si avrà così la silla-
bazione bis-mu- ’él, e non bì-sd-mu- ’él.
c. Se il sostantivo comincia con una consonante gutturale seguita da unavocale ridotta (a, è o o), le preposizioni assumono la vocale breve corri-spondente:
ydrusàlàim Gerusalemmebirusalàim in Gerusalemme
•- 1 »
lirusàlàim a Gerusalemme•— T •
kirusàlàim come Gerusalemme
sdmu ’èl bismù ’él lismu ’èl
Samuelein Samuelea Samuelecome Samuele
hàlóm nftpa bahàlóm
lahàlóm kahàlòm ’émét
n $ P be ’émét m i le ’émét nftfcp ke ’émét
un sognoin un sogno
a un sognocome un sognoveritàin veritàa veritàcome verità
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6 0 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a ic o b ib l ic o
rp]$ ’Óniyàh una navebo ’óniyah m una nave, ecc.
d. Davanti a parole che hanno l’accento sulla prima sillaba (quindi soprat-
tutto davanti a parole monosillabiche) le preposizioni sono facoltativa-mente vocalizzate con a. Esempi di queste forme piuttosto limitate sa-ranno fatte notare quando ricorreranno.
e. Così come affermato in precedenza, queste tre preposizioni si possono
combinare con l'articolo determinativo, che perde le sua PI h iniziale. Lavocale dell’articolo rimane immutata.
f. Al di là dei casi particolari esposti nei paragrafi precedenti, le preposi-
zioni ricorrono semplicemente come £ bd , ld- kz>-\
30. La preposizione min
a. Davanti all’articolo determinativo questa preposizione può avere sia la
forma me-, unita direttamente alla parola che la segue, o p min-, che ècongiunta di solito alla parola che la segue col maqqép:
o mèhammélek
b. Davanti a sostantivi che iniziano con una consonante gutturale o con r,la preposizione prende la forma di me- ed è unita direttamente alla pa-rola che la segue;
pya bd 'ir kdmélek ld ’is
in una cittàcome un rea un uomo
dal re min-hammélek Tj^rna
TV 'ir una città Tllft me 'ir da una città
tt/NH rd(')s una testa tiWlQ méróOs da una testa
c. Davanti a tutti gli altri sostantivi la forma è & mi + il raddoppiamento
della prima consonante:
mélek un re Tl’piftt mimmélek da un re
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L e z i o n e 5 61
La sequenza miyye- è comunemente contratta in mi-, come in rTJìnV?mihùdàh (per *miyy9htìdàh) da Giuda.
31. Il comparativo ,
Per esprimere il grado comparativo l’aggettivo non viene alterato nella sua
forma. Viene usata, invece, la preposizione ìfp min davanti al sostantivo che
funge da secondo termine di paragone,
ivintt con tì^XH hà ’is hàkàm mèhannà ’ar - - - - - - T T • T * “
L’uomo è più saggio del ragazzo.
Sono possibili, ma non usuali, altri ordini di parole nella frase:
HWXHHEP yàpàh hà ’issàh mèhanna 'àràhLa donna è più bella della ragazza.
La stessa costruzione può essere tradotta con “troppo.. .per...”. Es.:
n i’tes?? n$i? qàsàh hà ’àbódàh méhà ’isIl lavoro è troppo duro per l’uomo.
La scelta tra il comparativo e la traduzione “troppo...per” dipende da qualedelle due forme sia in grado di rendere meglio il senso della frase.
32. Il pronome relativo ’àser
In ebraico, diversamente dall’italiano, il sintagma preposizionale non è posto
di solito accanto al sostantivo cui si riferisce. Mentre noi possiamo dire “il libro sul tavolo” o “la fontana nel parco”, dove “sul tavolo” e “nel parco” siriferiscono rispettivamente a “libro” e ‘ fontana”, in ebraico espressioni di
questo tipo sono più frequentemente introdotte dalla parola “1$$ ’àser, che dinorma equivale ai pronomi relativi italiani il quale, la quale e che,
TV21*■)$$ hà ’is ’àser bà 'ir l’uomo nella città, o
l’uomo che è nella cittàf 1X3 Qyn hà 'àm ’àser bà ’àres il popolo nel paese, oil popolo che è nel paese.
La parola 1$% ’àser non è condizionata dal genere o dal numero di quellache la precede:
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6 2 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
ha ‘mah ’àser bahèkàl la dolina nel tempio.
*1$$ ’àser non è normalmente impiegato davanti ad aggettivi o participi. Ne deriva che la proposizione italiana “l'uomo che è saggio” venga resa
come Qpnn WWn hà ’is hehàkàm (usando semplicemente l ’aggettivo in formaattributiva), o solamente con DDH^i hehàkàm. E ancora per indicare un altro
esempio “L 'uomo che è seduto” è UWtiT! hà ’is hayyoséb. Il participio può essere usato da solo, anche senza l’articolo determinativo, come equi-valente delPitaliano uno che, qualcuno che, chiunque, egli che:
T 'n holék be ’émèi colui che (o chiunque)
cammina nella verità
33. Vocabolario 5
So s t a n t i v i;
Ag g e t t i v i :
No mi Pr o p r i :
Al t r o :
3HT zahabr t
hokmàh
HO? késepr r à y 'àbódàh
ITOv .<
1?:
p ' w
n?i?yun
TB
'ésàh yàqàr yàsàr saddìq qàseh
rasa' Dàwlcj Samu ’èl Ydrusàlàim
min-
’àser
orosapienza
argento, denarolavoro, compito, schiavitù (cfr.•ébed)consiglio, avvertimento
preziosointegro, rettogiustodifficile, duro, severo
malvagio, empio, criminaleDavideSamueleGerusalemme[Si noti che nella sillabazioneebraica manca il secondo 1 y. Ciò
potrebbe indicare un’antica variante
dialettale di pronuncia: Yarusàlèm](prep.) da; usato anche come partitivo: mèhà’ànàsim, alcunidegli uomini.(pronome relativo) il quale, la quale,che
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LEZIONE 5 63
Esercizi
(a) Preponi la preposizione 2 bd- alle seguenti parole; prima senza l’articolo, poi con l’articolo. Esempio: késep, bdkésep, bakkésep.
QpTf ddràkim
(b) Traduci oralmente in ebraico le seguenti espressioni. Usa l’aggettivo
nella forma singolare maschile:1. migliore del ragazzo2. più grande della casa3. più grande del fiume4. più piccolo di un campo5 peggiore degli uomini6. più preziosi dell’oro
7. più giusto del re
(c) Traduci oralmente in ebraico le seguenti espressioni. Trasformale poi insintagmi che usino ’aser. Esempio:
1. Il ragazzo è nel campo grande.2. Le parole sono nel libro.3. La donna è sulla strada.4. L’oro è nel tempio.5. L’argento è nella casa.
(d) Traduci:1. ydqàràh hohnàh mizzàhàb. .nnTS Httpn mj?? 12. qàsàh hà 'àbòdàh méhà ’ànàsim. IT7Ì!l n ' 2
3. yasàrim hà ‘àbàdtm . D'OCHE CT“l$? 3
mdlàkìm DH3Ì7 'àbàdim D“ny 'àrtm
■T
rid 'artm o m o hàdàrim (camere)
’àdàmàh (suolo)rnft ’óniyàh (nave) ydìàdim
La città è nel paese —> la città che è nel paese
mehammdlalani.
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6 4 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
4. Dàwid yàsàr md 'od. .7X& ^ Ì 1ÌI T T • T
45. hù ' nótèn hokmàh lammélek t?.$? n?DDn irù m 5
hayyóséb ’al-hakkissè ’.
6. rà fim hadddbàrim ’àser basséper. .idó5 n n ^ n nnn 6
7. tóbah lióbnàh mikkésep. n ^ n rniu 78. yssàrim hà ’ànàsim. . e t t a r i .89. Dàwìd wdhà ’ànàsim ydssbim i n 9
birùsàlàim.* — T »
10. mi ?addiq missdmù ’èl? 1011. hà ’èsàh rà 'ah md ’dd. , n n nvvs 1112. ’ayyèh haysàrim wdhassaddiqim? . c p ^ n i nsN 12
(e) Scrivi in ebraico:1. Il re sta dando Toro e l’argento agli uomini che sono nel palazzo.2. La sapienza è più preziosa dell’argento (traduci senza articoli).3. Sono molto cattivi i messaggeri in Gerusalemme.4. Samuele e Davide sono retti e giusti.5. Il lavoro è troppo difficile per il ragazzo.6. Il campo è più grande del giardino vicino alla casa.7. I giudici sono più malvagi dei re.
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L e z i o n e 6
[Leggere il § 10 nella sezione “Fonetica ”, pp. 28-30]
34. Sostantivi plurali (cont.)
Dal punto di vista dei cambiamenti del tema, i sostantivi monosillabici si di
vidono al plurale in due tipi: (a) quelli senza cambiamento, e (b) quelli che
hanno un raddoppiamento della consonante finale:
Tt p
V A
sir n'yu?
v a
sirim canzoneDÌO sus D’QÌO susim cavallo
nix ’ót niniN ’ótót segno
DìT
dàm* T
dàmun sangue
n 'ès 'ésim alberoay 'am 'ammim popolo
ro hès crsn hissim freccia
pn hóq D'IPt! huqqim statuto
Si presti attenzione ai seguenti particolari:(1) I sostantivi con le vocali tematiche w, i, ó e di solito anche quelli con à
non alterano il tema davanti alla desinenza plurale.(2) I sostantivi con la vocale tematica è si comportano in uno di questi due
modi:
a. il tema resta immutato, come in 'és - 'ésim b. la consonante finale del tema viene raddoppiata ed è viene sosti-
tuita da i, come in hès - hissim.
(3) I sostantivi in a sono simili a quelli precedenti:
a. quando la consonante finale del tema è una gutturale o r , la vo-cale tematica è “allungata” in à, come in har hàrìm
b. altrimenti la consonante finale del tema è raddoppiata e la vocale
tematica rimane la stessa, come in 'am - "ammim.(4) I sostantivi con la vocale tematica 6 seguono solitamente il modello di
hóq - huqqim. Spesso, comunque, 6 costituisce una scrittura difettiva di<5, e per questa ragione si deve prestare attenzione a non confondere iltipo di hóq con il tipo di 'ót nel gruppo (a).
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6 6 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
I plurali che si comportante in maniera anomala a causa di varie irregola-rità o di deviazioni minori non prevedibili saranno indicati di volta in voltanel vocabolorio di ciascuna lezione. I seguenti sostantivi sono irregolari per il fatto che i temi plurali non si conformano ai tipi indicati sopra:
m i ró(')s testa plurale: CPMq rà(')simd V’ yóm giórno
•T yàmim
ben figlio D’33• t
banim
TVt Air città ani?
• T’àrìm
IS uomo 0 ^ 3f w — v y *
anasim
35. Participi (cont.)
Se la seconda o la terza consonante di una radice verbale è una gutturale (N
V Hh, n h) le forme del participio appaiono leggermente modificate.Quando la seconda consonante è una gutturale, abbiamo a al posto di b
nel tema del plurale:
py'S so ’éq
nì?y!£ so 'éqet
so 'àqim che grida
só'aqót (lett, gridante)
Quando la terza consonante è V ' o n h, il femminile singolare ha a al posto die nelle ultime due sillabe:
rn:n bor^h nrn’3 boràhat
D‘,n”l’3 bordhìm che fuggenìni'3 bòrdhót (lett. fuggente)
Quando la terza consonante è K’, la quale non viene pronunciata quandochiude una sillaba, il femminile singolare presenta è:
*HP gòre' n*n‘p qóré(')t
□‘’N’IP qòrd ’im che chiamarriN“|'p qors 'ót (lett. chiamante)
36. Vocabolario 6
Sostantivi: *?ip gol
esD15 kérem
(pi. -ót) voce, suono; bdqól gàdóh ad alta voce, a gran voce(pi. ’èsim) albero, legno(pi. -im) vigna
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L e z i o n e 6 67
Ve r b i : py'ìf só 'è# (ptc. att.) gridare (nell’angoscia)
nVw sole’h (ptc. att.) inviare
yt ì nòli? * (ptc. att.) piantareyds’e ' (ptc. att.) partire, uscire
Al t r o : nné tàhat (prep.) sotto; al posto di
■>3 la (cong.) perché, poiché, a causa di;che
a i rab (agg.) molto, molti, numeroso(forme in § 22)
Esercizi
(a) Traduci oralmente in ebraico:
1. L’uomo anziano sta andando via.
2. La donna sta piantando.
3. Il giudice sta inviando.
4. Il popolo sta gridando.
5. Il servo sta andando via.
(b) Volgi al plurale ciascuna delle frasi dell’esercizio (a).
(c) Traduci:
1. hi3’ànàsim nótd 'im rèsim rabbim 'al-hàhàr .
2. hannà 'arydsèb tàhat hà ’és ’àser baggàn.
3. gddólim hà'èsim’àser behàrim méhà 'èsim ’àser ’ésel hannàhàr.
4. 'ammim rabbim yósdbim bà ’ares ki hà ’àres tób ah ma ’dd,
5. hà fàm sd ’àqim baqól gàdól ki qàsàh ma ’dd hà 'àbódàh.
6. miyósè *mìn-hà 'ir hàrà ’àh?
7. rà 'im hadddbàrim bd ’ènè hammélek hayyàsàr .
.in.r^y n^aiT T - * -
rvn nné iy |n
ÌWc r a n
."inanT T ”
d w
.■ma naitj f1KH*>:>Vn$ Vipa d$»s?x ay?.ninyn ì 'n q nwp
.nyin t v i t i?? ^ t i’ póo ’T»? □ n a^n e v i
.it^n
ì
2
3
4
5
6
7
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In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
8. hà ’issàh yósè(’)t mèhabbàyìt.9, hà 'àbàdim nòta 'im kérem qàtón
’èsel hassàdeh.
.rrsna m p nttfan 8Ib i? D i i 9
.niton
Scrivi in ebraico:1. Il re sta inviando i messaggeri al giudice che è in città.2. Il popolo sta andando via da Gerusalemme perché la carestia è molto
grande,3. Chi sta gridandando nella casa?4. La vigna e il giardino sono vicino alla casa.5. Egli è seduto sotto un grande albero.
6. Gli uomini sono buoni, ma i servi sono cattivi.7. I servi sono migliori dei messaggeri.
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L e z i o n e 7
[Leggere il § 11 nella sezione “Fonetica", pp, 30-32]
37. Predicato di esistenza
Al fine di asserire che qualcosa esiste la lingua ebraica impiega la particella
yés, comunemente tradotta con “c’è (ci sono)”.
tt/*’**W yés ’isW yés ’issàh
yès ’ànàsim
C’è un uomo.C’è una donna.Ci sono degli uomini.
In questa parola non avviene alcun cambiamento in relazione al numero ogenere dell’oggetto predicato.
La particella negativa fN *èn esprime invece la nonesistenza:
Questo tipo di frase compare frequentemente per esprimere il possesso:
Nelle lezioni precedenti abbiamo trattato le frasi con un predicato avver-
biale. Tutti gli esempi usati, sia nelle lezioni che negli esercizi, avevanocome soggetto sostantivi determinati. Una frase di questo genere ma consoggetto indeterminato, come “Un uomo è nella casa”, è virtualmente equi-valente a quella che esprime esistenza “C’è un uomo nella casa”. Di conse-guenza, le frasi che esprimono esistenza e quelle che hanno predicati avver- biali risultano a volte identiche:
sogg. deter. rpÌ3 UPNri hà’is babbàyit L’uomo è...sogg. indeter. rpà2 ^ yés ’is babbàyit Un uomo è...
C’è un uomo...sogg. indeter. ivàll T*K en ’is babbàyit Nessun uomo è.,.
| •^ V ' — I
issah
Non c’è alcun uomo.
Non c ’è alcuna donna.
*103 l’S ’èn la ’is késep L’uomo non ha argento.nWN1? yès ’is là ’issàh La donna ha un marito.
T ' T • « ^
Non c ’è alcunuomo...
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7 0 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b ib l ic o
38. Le preposizioni fo-, b - e Tlfc? 'et- con i suffissi pronominali
Quando è l’oggetto di una preposizione, il pronome personale viene aggiuntocome suffisso direttamente alla preposizione:
*? li a me lanù a noihkà a te (m.) lakém a voi (m.)làk a te (f.) n?1? làkén a voi (f.)]
i1? lo a lui lahém ad essi, a loro (m.)rò
Tlàh a lei in> làhén ad esse a loro (f.)
Qui, come altrove nella lingua ebraica, esiste una distinzione per generenella seconda e nella terza persona. Ci sono pertanto due pronomi ebraicicorrispondenti all’italiano “te”, due pronomi ebraici corrispondentiall’italiano “voi” e due pronomi ebraici corrispondenti airitaliano “loro”.
La preposizione ? bs con i suffissi pronominali si presenta analogamentealla precedente. Nel caso della 3a persona plurale viene anche usata la forma
alternativa 03 barn per 003 bahém.
I pronomi che svolgono la funzione di complemento oggetto di un verbo possono ricorrere come suffissi aggiunti alPindicatore deH’oggetto diretto,nel modo che segue:
oti me urtoT
’ótànu noi, ci’òtdkà te (m.) ’etkem voi, vi (m.)
■qn'K ’Ótàk te (f.) nm ’etken voi, vi (f.)]inX ’ótó lui, lo u m
T’ótàm loro, li (m.)
T ’ótàh lei, la ’dtàn loro, le (f.)
Le forme delia 3a persona plurale ricorrono anche come ’ethem e’ethen. Ecco alcuni esempi di utilizzo:
Dfl'p I}1? in‘3 ti'ìl'n ha ’is nótèn lànu léhemL’uomo ci sta dando del pane.
’pK ’èn li késep Non ho argento,
ìftìj DI# yés lahem mélek Essi hanno un re.
T y T 1 onx hammélek s5li?h ’òtàm fel-ha Ir Il re li sta mandando alla città.
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L e z i o n e 7 71
39. Vocabolario 7
SOSTANTIVI: só(')n (senza pi.) termine collettivo per bestiame piccolo (pecore e capre)
"li?? bàqàr (senza pi.) termine collettivo per bestiame grosso (tori, giovenchi, mucche, ecc.)
gàmàl (pi. irreg. gomallim) cammelloléhem (senza pi.) pane, cibo
Ve r b i : T f yòréd (ptc. att.) scendere, discendereAg g e t t i v i :
* T'àsir riccodal povero
PARTICELLE: yès c’è, ci sonorx#en non c’è, non ci sono
Esercizi
(a) Traduci oralmente in ebraico:1. Io ho un/una _____________ . (casa, giardino, campo, vigna)
2. Ella non h a ______________(marito, schiavi, denaro, libri)3. Non abbiamo ____________ . (re, giudice, città, cammelli)4. L’uomo non ha moglie.5. Essi hanno _________ . (bestiame piccolo, cammelli, oro, argento)6. Non ci sono alberi sulla montagna.7. Ci sono molte case nella città8. Ci sono molti messaggeri qui.
9. Egli ci sta inviando.10. Egli sta scrivendo a noi.11. Egli cì sta dando del pane.12. Egli sta abitando in esso.13. Ella li sta inviando.14. Ella lo sta piantando per loro.
(b) Traduci:1. ’èn ’isyósèb 'al-hakkissé .Koarr1™ 3#,>tfnjt *px 12. yès sèper sàm. .m i 5p w 23. ’èn sópétyàsàr bà 'ir. .TV3 "IttT DDW*pX 34. hammal ’àkim yóradim mèhàhàr ^ “inna n 'i y 4
ki ’èn làhem léhem sàm. □tf ujf? nd) r«
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72 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
5. hà 'àsirim notemm léhem laddallim hayyosdbim sàm.
6. hà ’ànàsim yósd ’im min-hà 'ir wdhóldkim 'el-hàhàr.
I. hannàsim yòsd 'ót mèhà 'ir wDyórBdót \el-hannàhàr.
8. yès lànu bàyit gàdól wzgan qàfdn,9. mi hà ’ànàsim hahóhkim
'el-hà'ir?
10. haylàdim yosdbim ws ’oksHm bakkérem.
II. hu’ ’àsir ma ’òd; yès lo késep wdzàhàb.
no1? D^rù 5.d$ n ^ n
T ynp d^ '1D ^ n 6
nìxp 7n i ì t l
.Ibi? )ì ) rrè u1? w 8□r?ynn 9
q’^k i n'ytf' on > n 10.D*tèa
‘ò w .ixq tuty.wn il
(c) Scrivi in ebraico;1. Il re non ha città e non ha terra.2. Dove siedono e mangiano i giovani?3. I ricchi hanno pane ma i poveri non hanno pane.
4. I poveri stanno gridando perché non hanno cibo.5. I giudici stanno inviando al re i libri, perché in essi ci sono moltecose buone.
6. Il re mi sta inviando al giudice perché ha un problema (=cosa) diffi-cile.
7. Qui ci sono molti cammelli.
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74 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
41. Participi (cont.)
Singolare Plurale
m. n£l bdneh EH'a bònìm
f. HÌa bònah ni 32 bónót bóniyàh)
La H h finale della forma H32 bòneh è una mater lectionis per la vocale fi-nale, non una terza consonante radicale. La radice, in questa classe di verbi,deve essere considerata di forma variabile, a volte BN-, a volte BNY. Si os-servi che il femminile ha due forme nel singolare; l’una o l’altra possono es-
sere usate ma bóniyah è piuttosto rara.42. Vocabolario 8
SOSTANTIVI:nra binaliT •
p i i sédeq m es
X’gj nàbV
VERBI:nla bònehn^y ‘òleh nòpel
Esercizi
(a) Traduci oralmente in ebraico:1. questa carestia
2. queste case3. quella città4. questo denaro5. quel lavoto
(b) Trasforma le espressioni dell’esercizio (a) in frasi complete, secondo ilmodello: questa carestia —>Questa è la carestia.
(c) Traduci:1. dal hannàbi’ hazzeh wd ’én lo .Qlj*? i1? ■pX’] nJH 1
léhem.2, hà’ànasim ha’élleh'òlim D^y n’jxn 2
’el-heharim. .□ 'Hnrr^
intelligenza, intuito giustizia (cfr. saddiq)(senza plurale) fuoco (f.)(pi. -im) profeta
(ptc. att.) costruire, edificare(ptc. att.) ascendere, salire, andar su(ptc. att.) cadere
6. questo consiglio
7. queste città8. queste montagne
9. quei popoli
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LEZIONE 8 75
3. hantidbi’im haysàrim hóhkim □■gyn □,n ^ n Daziari 3bafédeq.
4. binàh wdhokmàh tóbót mizzàhàb. .anta ninìu r ro ni n rs 45. hà’és nópélet 'al-habbàyit ’àser 5
’ésel hahèkàl. T *• — y **
6. hà ’ànàsim bónim bayit gàdól Tya 6bà 'ir hahi\
7. ra 'im hà 'àm ki ’èn làhem binàh .nra uri) r? nyn a rn 78. hu ’ sóle’h lànu nàbi’ saddiq. .p’ìx 10:13 v'ì nVw mn 89. ’èn mélek birusàlàim. 9
(d) Scrivi in ebraico:1. Questi cammelli sono miei (lett. a me) e quei cammelli sono tuoi.2. Non hai intelligenza.3. Egli sta salendo verso il bestiame che è sulle montagne.4. Ella sta cadendo.5. I ragazzi stanno costruendo una piccola casa vicino al giardino.6. Il popolo abita (ptc.) in questa terra perché è grande e bella.
7. Egli sta dando fuoco alla città malvagia.
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L e z i o n e 9
43. Il perfetto di 3D3 kàtab
Per ogni verbo ebraico esistono due flessioni verbali complete per persona,genere e numero. La prima, chiamata perfetto, è formata aggiungendo i suf-fissi pronominali a un tema relativamente stabile, come illustrato qui sotto
ana kàtab egli scrisse■’npna kàtàbti io scrissi.
Nella seconda flessione, chiamata imperfetto, viene usato un tema differente
e persona, numero e genere vengono contrassegnati da particelle sìa prefisseche suffisse, come in
arp? yìktòb egli scriverànprori tiktóbnàh esse scriveranno.
Cominceremo lo studio del verbo con il perfetto, la cui flessione completa èla seguente:
ana- T
kàtab egli scrissekàtdbàh ella scrisse
w S? kàtàbtà tu (m.) scrivesti
w ? kàtabt tu (f.) scrivesti’npna kàtàbti io scrissi
lanar i t
kàtdbù essi scrissero
t w ? kdtabtem voi (m.) scrivester a w kdtabten voi (f.) scriveste
upna kàtàbnù noi scrivemmo
Si presti attenzione ai seguenti particolari:(1) In ebraico, l’ordine tradizionale di un paradigma verbale comincia con la
terza persona e procede fino alla prima.(2) Nel perfetto, c’è una distinzione per genere nella forma della seconda e
della terza persona del singolare e della secona persona plurale. Le altreforme, inclusa la prima persona singolare e la prima persona plurale, nondistinguono il genere del soggetto.
(3) Le desinenze nel paradigma dato sono comuni per quasi tutti i verbidella lingua ebraica. Si noteranno molte variazioni nei temi dei vari tipi
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78 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
di verbi ma le desinenze in se stesse rimangono abbastanza costanti. La2a persona maschile singolare ricorre anche con una mater lectionis fi-
nale: HFgrii katàbtàh.
(4) Il tema del verbo kàtab cambia in accordo con la forma della desinenzache viene aggiunta:
a. Davanti alle desinenze non accentate -tà, /, -ti e -nù il tema rimanelo stesso come nella terza persona maschile singolare.
b. L’aggiunta delle desinenze -ah e u, entrambe accentate e compo-ste da una vocale, rende aperta la sillaba finale del tema. Davanti aqueste desinenze la seconda vocale tematica è regolarmente sosti-
tuita da (ridotta in) a.c. Le desinenze -lem e -ten sono sempre accentate. Poiché esse ini-
ziano con una consonante, la seconda sillaba del tema rimanechiusa e immutata. La prima vocale tematica, se è in una sillabaaperta come nel paradigma che stiamo prendendo in considera-zione, è ridotta in a.
(5) Quando la consonante finale della radice è identica a quella con cui
comincia la desinenza, si scrive solo una lettera, ma con il daghesh forte\ di conseguenza, da rn s (egli tagliò) otteniamo '’l r ò kàràtti (io tagliai) e
da (egli si stabilì) otteniamo 135$ sàkànnu (noi ci stabilimmo).
I verbi le cui radici contengono una consonante gutturale, o quelli le cuiradici hanno altre peculiarità fonologiche, come nel caso di bóneh, si disco-stano dal paradigma dato sopra e saranno trattati nelle lezioni successive. I
verbi che hanno radici prive di particolari caratteristiche fonologiche sono avolte chiamati verbi triconsonantici forti o regolari.
44. Il significato del perfetto
Vedremo nel corso di questo libro che la traduzione dei tempi ebraici di- pende largamente dal tipo di frase o di proposizione in cui il verbo è usato. Nelle frasi isolate degli esercizi di queste lezioni si danno solo due o tre pos-sibili traduzioni del perfetto:
(1) Tutti i verbi al perfetto, indipendentemente dal loro significato, possonoessere tradotti con il passato remoto italiano (“io scrissi”) o con il pas-sato prossimo (“io ho scritto”).
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LEZIONE 9 79
(2) Tutti i verbi al perfetto che indicano una percezione, un atteggiamento ouna disposizione del soggetto verso un oggetto (piuttosto che un’azionediretta eseguita sull’oggetto) possono essere tradotti con il presente indi-cativo:
■’rgrm ’àhàbti io amo (o, come sopra, io amai, io ho amato)•>riyr yàda'ti io so (o io seppi, io ho saputo).
(3) Tutti i verbi al perfetto che indicano stati mentali o fìsici del soggetto, eche di conseguenza non hanno un oggetto diretto, possono essere tradotticon un predicato nominale al presente indicativo (“essere” + aggettivo):
zàqànti io sono vecchio (o io sono invecchiato).
(4) Frequentemente in poesia e nelle espressioni proverbiali (ma più rara-mente in prosa) il perfetto è usato per esprimere un’attività abitualesenza uno specifico valore temporale. Questo tipo d’uso è tradotto gene-ralmente in italiano con il presente (“io scrivo”).
45. L’ordine delle parole nella frase verbale
Nella frase verbale, il verbo è collocato di solito al primo posto, seguito dalsoggetto, dal complemento oggetto e da vari elementi avverbiali.
“DT zàkar hà ’is ’iet-hadddbàrim L’uomo ricordò le parole.
"l è? ■'QìrrnN! W'Wn urD kàtab hà’is ’et-haddàbàr basséper L’uomo scrìsse le parole nel libro.
Non è inusuale trovare il soggetto o qualche altro elemento prima del verbo,ma un tale ordine nella frase è spesso condizionato da relazioni specifiche tra proposizioni diverse (di cui si tratterà in seguito) o da enfasi posta sull’ele-mento che è posizionato per primo.
Il verbo concorda in persona, numero e genere con il suo soggetto. I sog-getti pronominali sono implicati dalla stessa forma verbale.
“DT zàkar ’et-hadddbàrim Egli ricordò le parole.
n*pT zàfaràh ’et-hadddbàrim Ella ricordò le parole,
rttiwn rnDT zàksràh ha ’issàh ’et-hadddbàrim La donna ricordò le parole.
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8 0 I n t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
Nel caso di complementi oggetto determinati si usa la particella ’et-, come spiegato in precedenza.
Il perfetto viene negato con lo \ che è sempre posto immediatamente prima del verbo:
-n^n-nsj ’n-|5J vb 15 ' zàkàrti ’et-haddàbàr Non ricordai la parola.
L’oggetto indiretto, sempre indicato dalla preposizione /a, tende a prece-dere l’oggetto diretto quando l’oggetto indiretto è pronominale e l’oggettodiretto nominale:
n KrnnS; i1? nàtan lo 'et-hà ’issàhEgli gli diede la donna.
Altrimenti, oggetto diretto seguito dall’oggetto indiretto rappresenta l’ordineconsueto:
i*7Pin'Niri3 nàtan ’òtàh lo h ’ìssàhEgli la diede a lui come moglie.
n$Kn"D^ inj nàtan 'et-hà ’issàh là ’is
Egli diede la donna all’uomo.
46. Le forme della congiunzione 1 wa-
Come le preposizioni bd , h- e ka-, la congiunzione *]wd- (e) cambia forma aseconda dell’inizio della parola alla quale è unita:
a) Davanti alle consonanti labiali 2 b, D p o 73m, la sua forma è ì ù-\
]Tà bayit una casa fPDÌ ùbàyit e una casan‘S poh qui HDÌ ùpóh e qui
màyim acqua ETÓì ùmàyim e acqua
b) Davanti a una parola che inizia con ] ya, la congiunzione e la prima sil-
laba della parola si contraggono in "’l wi-;
ydhùdàh Giuda HYirPI
wihùdàh e Giuda30^1? ydàa ’tem voi sapeste OFiyTI wida ’tem e voi sapeste
c) Davanti a una parola che inizia con una qualsiasi consonante (eccetto 1 y)
accompagnata da a, la forma è ì w:
sdmu ’èl Samuele ùs(d)mù ’èl e Samuele
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L e z i o n e 9 81
d) Davanti a una consonante gutturale accompagnata da à, è o ò la congiun-
zione è rispettivamente ] wa-, \ we- o 1wo-:
n'rg ’éddm Edom
flotta
47, Vocabolario 9
niin$ ’àrasót terre ninnai wa ’àrasót e terrewe ’édóm
wo ’óm
ed Edom
e una flotta
S o s t a n t i v i :
V e r b i :
A g g e t t iv i :
Di'* yóm
làylah
Diptt màqóm
sàmàyìm
Ì l i y^lad f3j? qàbas
“IDI zàkar — T “
ìn x ’ehàd
Preposizioni: *pa bén
A v v e r b i :
i\m batók
T]ina mittók
DA gam
t i ? 1 5 9
(pi. irreg. D1??^ yamtm ) giorno; si notiDivi hayyóm , oggi.(m.; pi. raro) notte [SÌ osservi la posi-
zione dell’accento].(pi. -ót) posto; luogo(pi.) cielo, cieligenerare, partorireraccoglierericordareuno (f. irreg. ITO ’ahat); 7n$ ’ehàd min uno ditra, fra; “tra A e B” può essere espressocon ben À ùbèn B o ben A wdB .
in mezzo adal mezzo dianche, perfino, pure [Viene posto di-rettamente davanti alla parola che mo-difica, come in gam-hammélek, anche il
re, perfino il re].no, non [Avverbio di negazione gene-rale; viene inserito davanti alla paroladi cui indica la negazione
Esercizi
(a) Indica oralmente il paradigma completo del perfetto per ciascuno dei
verbi che seguono: ÌT 2$ ’ “Dì
(b) Scrivi in ebraico le seguenti espressioni con speciale attenzione allaforma della congiunzione “e”:
1. oro e argento2. sapienza e conoscenza
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8 2 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l ic o
3. consiglio e lavoro4. bestiame piccolo e bestiame grande5. servi e cammelli; cammelli e servi6. un uomo grande e ricco
7. una donna povera e insignificante (piccola)8. un uomo e una donna
(c) Traduci:1 . yasab ha ’is bèn-hannàhàr TT— I»» —T 1
ubèn-hassàdeh. .rntorrrgi2. qàbas hannabi’ ’et-hà'àm ’ésel N'ori n i? 2
hahékàl haggàdól.3. bayyóm hahu ' nàpalàh ’ès ■ p wx rfftì mnn dì*? 3m in-hassàmàyim. .crówn
4. halakù hà ’àm ’el-hassdpèt Dyri 4hayyàsàr waló ’ hàlakù’el-hannàbi’ hàràsà \ .snzhnT TT
5. mi hannabi ’im hahólakim 5’el-hà 'ir? .T yn ^
6. ballàylàh hahu’ yàradu vrpTNinn n’??1?? 6hà ’ànàsim mèhehàrim. .D'nnna
7. yàsàbnù batók hà 'ir waló ’ ìà) Ty? 7hàlóknù min-hammàqóm hahu \ .wnn nipan'in
8. yàladàh hà ’issàh yalàdim ntéxn nf?’
T
8rabbini wayàpim.
9. lami qàbàstà ’et-hakkésep t o ì ? 9
wa ’et-hazzàhàb? .aOjrrnSl10. lo ’nàpal ’ehàd méhanna 'àrim. 10
(d) Scrivi in ebraico:1. Egli diede sapienza e intelligenza ai profeti.2. Essi mandarono l’oro e l’argento agli uomini nel tempio.3. Questo lavoro è molto difficile perché non abbiamo intelligenza.
4. Oggi gli uomini stanno costruendo una casa nella città.5. Dove scrissero quelle parole?6. Ricordo che egli mi diede il libro.7. C’è male in questo luogo.8. Una delle donne sta lasciando la città.
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L e z i o n e 10
48. Il perfetto dei verbi con consonanti gutturali in radice
La presenza di consonanti gutturali nella radice di un verbo provoca leggeremodifiche nella flessione del perfetto. Tutte queste variazioni sono semplicie prevedibili, ad eccezione di quelle che riguardano le radici la cui terza con-
sonante è N(da qui in poi, tali radici saranno designate semplicemente comeverbi III-Àlephj1, la cui flessione sarà presa in considerazione separatamente.
3 m. s. 'amaci in a- T
bahar — T
sàma' 3 f. s. ’àmddàh bàhàràh n v mT 1 IT
sàma 'ah2 m. s. ’àmàdtà bàhàrtà nmui
T t Tsàma ’tà
2 f. s. 'àmadt bàhàrt (sàma 7)1 s. ■’rqóy amàdti ^103 bah órti TOÓW
» 1 - T
V — r rsama U
3 pi. n j f f i ’àmddù n p s bàhàru sànrj w2 m. pi. 'àmadtem □mo? bdhartem sama ’tem
2 f. pi. m m 'àmadten w m bdharten sama ’tenlpl. «Té? 'àmàdnu «n ò3 bàhàrnù sàma 'nu
Nei verbi Igutturale (cioè quelli la cui prima consonante radicale è unagutturale) l’unica variazione rispetto al paradigma standard è la sostituzionedi a con a nelle forme della 2a pers. plurale. Questa sostituzione dovrebbegià essere familiare al lettore grazie agli esempi dati in precedenza.La stessa
regola vale per i verbi ligutturale, in cui troviamo a al posto di a nelle formebàhàràh e bàhàrit.
L’unica forma nel paradigma di sàma ' (Iligutturale) che richiede com-
mento è essa, così com’è, è anomala. Probabilmente questo tipo discrittura è stata usata da coloro che hanno inserito la punteggiatura per me-
stare la possibilità di scelta: potremmo leggere o sàmà'at, ignorando
così il daghesh, o sàma 7, ignorando la seconda a.
7 Molte grammatiche ebraiche utilizzano le lettere D, V e *? per designarerispettivamente la prima, la seconda e la terza consonante radicale. Di conseguenza,il nostro \YL-Aleph corrisponde alla più usuale designazione Lamedh-Aleph
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84 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
49. Il perfetto di *|Jia natati
Questo verbo ha delle peculiarità nella sua flessione: la seconda n della ra-dice è sempre assimilata alla consonante iniziale della particella pronominale
ad esso suffissa. Si studino attentamente le forme che seguono; il daghesh è forte ed indica il raddoppiamento.
m nàtan egli diedenàtanàh ella diede
m nàtàttà tu (m.) destinàtati tu (f.) desti
nàtàtti io diedi
m nàtdnu essi/esse diedero
ago? natattem voi (m.) deste
m mtatten voi (f.) desteurn
- Tnàtannu noi demmo
50. Sostantivi plurali (cont.)
(a) I sostantivi bisillabi con la sequenza ~àyi- mostrano una contrazioneregolare nel tema del plurale:
fPT zàyit ’àyil
ulivoariete
plurale: CPJVT zètìm D',)7,,K ’èlim
Il sostantivo IV? bàyìt (casa) ha forma irregolare: CPIte bàttim. Si noti la a in
una sillaba chiusa non accentata; il fenomeno è pressoché unico e si verificaquasi esclusivamente con questa parola.(b) Ci sono molti sostantivi di due sillabe i cui temi del singolare e del
plurale sono identici. Si tratta di sostantivi in cui entrambe le sillabe nonsono soggette ai mutamenti illustrati nei paragrafi precedenti. Ne sonoesempi:
)V2$ ’ebyón
“IÌ3A gìbbór saddiq
7ÌB57 'ammùd
povero
guerrierouomo giustocolonna
plurale: D’gipN; ’ebyónim
D1'1Ì3 gìbbórim O'p'TS saddiqim LP7TO 'ammùdim
Si osservi come entrambe le sillabe di questi sostantivi siano o chiuse ocontengano una vocale immutabile lunga.
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L e z i o n e 10 85
(c) Un piccolo gruppo di sostantivi termina in -eh al singolare. Nono-stante questa terminazione non sia un suffisso ma parte integrante della ra-dice della parola, essa non viene mantenuta nel tema del plurale;
roto sàdeh campo plurale: nììto sàdót rptjtt mahàneh accampamento niìptì mahànót
A questa classe appartengono anche i sostantivi che sono originariamente participi di verbi III-Hé (cioè quelli la cui terza consonante radicale viene
indicata come n): ró’eh, pi. 0'iy‘‘1rd'im, pastore.
51. Vocabolario 10
S o s t a n t i v i : -lina gibbór
nyiià gib ’àhmàyim
mahàneh
milhàmàh p3riV e r b i : nns bàhar
Pr e p o s i z i o n i:
Eserc iz i
XX) harag
1?T yàda 'làqah
7DV ’àmad - T
“’JD'? lipné
(pi. -ìm) guerriero, eroe, uomo valo-rosocollinaacqua [come un plurale senzasingolare](pi. -ót) accampamento
battaglia, guerrafruttoscegliere [questo verbo può reggere ilcomplemento oggetto per mezzo di*nx ’et-, ma più comunemente loregge con ^ bd: “’S “105 bàhar bt egliscelse me]uccidere, ammazzare
sapere prenderestaredavanti, prima, di fronte a, alla pre-senza di
(a) Coniuga i seguenti verbi al perfetto: pVH nbttf 17D3(b) Traduci oralmente in ebraico:
1. Essi piantarono molti alberi.2. Ella stette vicino alle case.3. Tu mi scegliesti.
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86 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
4. Essi non scelsero te.5. Io presi il denaro.6. Essi uccisero il giovane.7. Tu (f. s.) prendesti l’acqua.
8. Voi (m. p.) avete mangiato il pane,9. Noi mandammo i messaggeri dal giudice.
(c) Traduci:1 . nata u ha ’ànasim kérem gadól ‘ m a D - ) à m x 1
'al-haggib 'àh.
2 . l ó ’ yàdà 'ti kt hu ’ hàrag n n w n v w t » n S- T ■ • I - 7
2
’et-hannàbi\ . t r a n ~ T ) K • T - V
3 . ’àmddù ha 'abàdim hardàà ’im 3
lipnè hammélek 4 . bàhàrti bdkà hméìek ’aì-hà ’àm 4
haggàdól hazzeh.. n - j n ^ n
5 . napslù gibbórim rabbim n a n ^ 3 t r a i t n i a a V 7 9 3 5
bammilhàmàh hahi’.. * r n n
6 .
yés mahàneh bèn-hannàhàr n n a n - r n n j t j » w 6
ùbèn-hehàrim.. a n n D T ^
7 . mi sdìah ’dtekà ’eì-hammaqóm a l p a r ^ n W •> » 7
hazzeh?■ n - i n
8 . mi harag 'et-ha 'ànàsim . n ^ n n ^ ^ n - n s r a 8
hà’éllek?9 . làqdhàh ha Hssàh méhappdri
n w n * h ? 3 Q n ^ K n n n j f t9
wdnàtenàh ’dtó là ’ts.I r i K
1 0 . bahàriì ha ’àm 'et-Dàwìd làhem a t f ? & ¥ ? v i q g1 0
hmélek
(d) Scrivi in ebraico:1. Egli piantò un albero nel mezzo di questo giardino.2. Essi gridarono a gran voce a causa di questo duro lavoro,3. Essi si (= a loro) scelsero una terra e vi dimorarono.
4. Gli uomini presero l’oro e l’argento dal tempio. Essi uccisero anchei profeti che (erano) lì.
5. Ella sapeva che quelle parole (erano) molto cattive.6. Uno dei giovani cadde in quella battaglia.7. Essi mi diedero pane e acqua, ma io non diedi loro il denaro.
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L e z i o n e 11
52. Il perfetto dei verbi III-Aleph: NStó musa ’
egli trovòmùs3 'ah ella trovòmàsa(’)tà tu (m.) trovastimàsà(')t tu (f.) trovasti
'miti} màsà{')tì io trovai
mdsB ’u essi/esse trovaronom9sà(>)tem voi (m.) trovaste
mD$à(')ten voi (f.) trovastem i n
r tmàsa^)nù noi trovammo
Nei verbi III-Aleph, la seconda sillaba del tema nel perfetto presenta a in-vece che a nelle forme alle quali è aggiunto un suffisso pronominale che ini-zia per consonante. Ciò è dovuto al fatto che, ogni volta che originariamenteYaleph chiudeva una sillaba, esso veniva a cadere, provocando come conse-
guenza rallungamento della vocale della seconda sillaba. Ualeph viene in-vece preservato quando si trova all’inizio alla sillaba, come in màsd'àh emàsd’u. Si ricordi, comunque, che Valeph si trova sempre nella traslittera-zione, anche quando non viene pronunciato. Si faccia attenzione anche al
fatto che scompare il daghesh lene dalle n dei suffissi, dal momento che ora,nella pronuncia, essi sono preceduti non più da una consonante ma da unavocale.
53. Sostantivi plurali (cont.)
La maggioranza dei sostantivi femminili che terminano in -ah non mostraalcun cambiamento nel tema davanti alla desinenza plurale:
T Tsànàh anno plurale: a ■gw sànim
m inT
tóràh legge nnifi tórót
’am mah cubito r à x ’ammót bdràkàh benedizione n t n ? bdràkót
HOT bdhémàh animale niari} bshèmót ntmiji tabuJah prodotto rrixnjji tdbu ’ót n^Dn
T ■ 1tdpillàh preghiera nV?DJji tdpìllót
nnstftà mispdhàh famiglia mispàhót
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88 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
Invece, i sostantivi che seguono il modello generale CvCCàh1, in cui le due
consonanti contigue sono diverse (come ad es. in malkàh, regina, e noncome sopra nel caso di ’ammàh), hanno un diverso tema del plurale:
i
malkàh regina plurale: niD^ mdlàkót [si noti la a]nypa gìb'àh collina nìyaa gdbà ’ót nsin herpàh rimprovero fliDip hàràpót
Un caso particolare è quello di miswàh, pi.miswót , dove la è un prefisso e quindi non fa parte della radice.
54. La particella interrogativa Tj hà-
Qualsiasi frase può essere convertita in una domanda premettendo alla prima
parola una forma adeguata della particella rj ha-:
W’Wn hàsàlah hà ’is ... L’uomo ha mandato...?rpìttq hatóbàh hà ’àres È buona la terra?
Davanti alle gutturali la forma della particella interrogativa è normalmente H
ha-.
ìO'un ha ’ómèd hà ’is L’uomo sta in piedi?
Ma se la consonante gutturale è seguita da à o o la forma usata è Dhe-:
he ’àkaltà Hai mangiato?
Davanti a consonanti non gutturali seguite da a la forma è ancora Hha-:
DflZiriDn hak(d)tabiem Avete scritto?Raramente si incontra il raddoppiamento della consonante che segue la par-ticella, fenomeno già visto nel caso dell’articolo:
DJ£in?n hakkatablem Avete scritto?
55. Ancora su ’àser
Abbiamo visto sopra (§32) che la particella ’àser indica che l’intero sin-tagma che la segue si riferisce alla parola che precede la particella. Questo èvero anche per intere proposizioni, come mostrano gli esempi seguenti:
1C = consonante; v = a, i, e, o.
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L e z i o n e 11 8 9
“nìT nK "1$N ’jn’sn hakkóhèn ’àser kàtab ’et-haddàbàr il sacerdote che scrisse la parola
■‘l’pén nVtt* "It hammal ’àk ’àser sàlah hammélek il messaggero che il re inviò
56, Vocabolario 11
So s t a n t i v i :
V e r b i :
rrp- "T
rois
W
T\W T T
mTin Nim
T T
Nia
«ìi?
semes yàre^h kókàb 'ànàn
ÒBràkàh sdnàh tóràh màsa’ bara’ gòra’
“ItìK W- T
Congiunzioni: nbK1? lè(')mór
soleluna(pi. -fw) stella nube
(pi. -o/) benedizione (pi. -ftw) anno(pi. -ót) legge, istruzione, la Leggetrovarecrearechiamare, nominare; convocare; dichiarare, leggere ad alta voce [con ’el: chiamare, invocare (qualcuno); con h: convocare (qualcuno)] dire, parlareintroduce una citazione diretta dopo verbi del dire; non viene tradotto in italiano
Eserc iz i
(a) Costruisci il plurale dei sostantivi che seguono, così come descritto al
§53:
r raT T
sarah (-ót) angoscia
n1? ir T
olàh (-ót) olocausto
nnja minhàh (-ót) offerta, dono’eglah (-ót) giovenca
ny?i? qdlalàh (-ót) maledizioneh V pìj mdsillàh (-ót) strada, via
T T * -marniakàh (-ót) regno
rmT **
'ésàh (-ót) consiglio
ni?t] huqqàh (-ót) statutonVipto simlàh (-ót) mantello
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9 0 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
rDHÌ? 'àràbàh (-ót) deserto, steppanVin} bdtulàh (-ót) vergine
magi IIah (-ót) rotolo
(b) Traduci oralmente in ebraico le seguenti espressioni. Converti poiognuna di esse in una domanda con l’aggiunta del prefìsso t} ha- nella suaforma appropriata:
1. Egli stette davanti al re.2. Essi ammazzarono i guerrieri nella battaglia.3 . Voi (m.) sapevate che la città (era) su una collina.4. Io ho preso il frutto.5. Tu ci hai scelto.6. Non abbiamo acqua.7. L’uomo ricco ha bestiame grosso e cammelli.8. Tu sei sceso al fiume.9. Tu (m.) mangiasti il pane,
(c) Traduci: .wnn io s a K*>D|n aria D 'n ap n$c 1
. r è n vxsfò kV| TygS# ra ta 2.nV^a nTni ora ,n ti nT.TD^ n?ówa 3
.nw) Q ai cpaaia \p n^aoa 4. t ra i n ' i m 1*793 nvih m $a 5
.□ yn 'isf? ìa y n1?# 6
. i W ' ìq Tatò iVàn 1*7 “ia$ 7,D?ó$nn$ Kia ’ai n f c r n$ x ia 8,na *1# $ cna^ n □ 'aiu'i rninn nato 9
.13 VO ito a 10
.nynn t v t o 11
Dnyjn Yn$ □‘•vi "ibN1? Viia *7ip? ovn1? ioaan ktjj 12
(d) Scrivi in ebraico:1. Egli creò il sole, la luna e le stelle,2. Hai trovato il libro nella casa?3. Ha detto loro che (ki) la legge è giusta?4. Questa benedizione è per noi e per coloro che dimorano in mezzo a
questo popolo.
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L e z i o n e 11 91
5. La nube stette sopra la terra.6. Dove ha trovato (m.) il bestiame piccolo?7. Il re convocò il profeta, ma il profeta non andò al palazzo.8. Avete ricordato (m.) questa legge e le parole che io ho scritto in essa
per voi?
i
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L e z i o n e 12
57. Il perfetto dei verbi III-Hé: »133bànàh
rmT T bànàh egli costruìrum
T 1 I Tbànatàh ella costruì
h'foT * T
bànità tu (m.) costruistirrfo
' Tbànit tu (f.) costruisti
' n ' h• • T
bàniti io costruii
bànu essi/esse costruironoarpaa
V » 1banitem voi (m.) costruiste
m ì bdnìten voi (f.) costruistew fo
• Tbaninu noi costruimmo
Si noti che la vocale tematica nella prima sillaba si comporta in maniera piuttosto regolare. Il tema stesso è variabile (bànàh, bànat-, barn-, barn-,
bàn-)\ bisogna poi ribadire che la n della 3 a persona maschile singolare nonè propriamente una consonante radicale ma una mater lectionìs della vocale
finale. Conviene, comunque, seguire la grammatica tradizionale e parlare diquesta classe di verbi come III-He.Quando un verbo \l\-Hé è anche Igutturale, nelle forme della 2a persona
plurale si trova la sostituzione regolare di a con à:
ay'?y, 'àlitem voi (m.) salisteIO’1?? 'aliten voi (f.) saliste
Il verbo ITTI hàyàh (essere) si coniuga regolarmente come appartenentealla classe dei verbi lll-Hè; solo la 2a persona plurale mostra una peculiarità,con è al posto di à:
hèyìtem voi (m.) foste
58. Suffiso di direzione no -àh
Il suffisso -ah aggiunto ad un sostantivo indica il movimento o moto a luogo.Esso si incontra sia con nomi propri che con nomi comuni; in quest’ultimocaso, con o senza rarticoio. Questo suffisso non è mai accentato e si diffe-renzia perciò dalla desinenza femminile -àh. Poiché il suffisso -àh di dire-zione non può essere aggiunto a tutti i sostantivi, è preferibile imparare indi-
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9 4 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
vidualmente ciascuna forma, senza attardarsi nell’analisi dettagliata di tutti icambiamenti minori che si producono nel tema. La lista che segue contienele più importanti parole utilizzate con questo suffisso e i relativi significati;
Sostantivo Sostantivo con suffisso di direzione
ru& ’éres n n * 1àrsàh verso la terra, versoil paese, al suolo
bayit habbàytàh i verso la casa,bàytàh verso casa
in har mnn hàhàràh verso la montagna,
n iè héràh \ verso i monti
midbàr midbaràh verso il deserto
TV ir nTvnT * T
hà ’tràh verso la città
wm)* - T
sàmàyim n&’ròtènT P - T -
hassàmàymàh verso il cielomisràyim misràymàh verso l’Egitto
ydrùsàlà(y)im n&'ptfn? ydrusàlà(y)màh verso Gerusalemmenégeb m négbàh verso il Neghev1,
verso sud
§d‘dl rtfky ss ’ólàh verso lo Sheol
Si faccia attenzione poi in modo particolare all'utilizzo della particella negliavverbi di direzione:
’anàh verso dove? verso quale luogo?sammàh là» verso quel luogo
D n hénnah qui, qua, verso questo luogo
(si confronti con iTK)
(si confronti con □$)(si confronti con n’S)
Similmente si noti l’uso della particella con i termini indicanti i punti cardi-nali:
sàpón nord niióK sàpónàh
Bìì? qédem est qedmàh
tèmàn sud tèmànàhtr
T yàm mare, ovest hep
T T yàmmàh
verso sud
1Parte meridionale della Palestina; il Sud in generale.La residenza dei morti.
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L e z i o n e 12 95
59. Vocabolario 12
Nota speciale: i titoli utilizzati più di frequente nell’AT per designare Dio
sono Cp;??8 ’elóhim e mrP Yhwh.
(1) è una parola plurale, generalmente utilizzata come singolare.Può significare “dèi, divinità” quando è usata come plurale e “Dio” quando èusata come singolare o come plurale, con o senza l’articolo.
(2) mrP è il nome di Dio. Per ragioni di osservanza religiosa o di supersti-
zione nirP era letto come ’àdónày (lett. “miei signori, mio Signore”). Non è certo quando questa pratica abbia avuto inizio ma è probabile che sia precedente all’era cristiana. I masoreti indicarono questa sostituzione appli-
cando a mrP i punti vocalici leggermente modificati di ’àdónày, da cui
nin?. L’interpretazione letterale di quest’ultima forma come Yahòwàh Jehovah risale ai tempi moderni.
Entrambi questi termini si comportano in maniera irregolare quando vi si
prefiggono delle preposizioni: lo Niniziale nella pronuncia si perde:
bè{')lóhim mrP3 ba(')dónày
U'thìÒ lè(')lòhtm mrp'? la(')dónàyCPrfriO kè(')lóhim niTTS ka(')dónày
Coloro che desiderano leggere mrP come Yahweh, la pronuncia originaria più probabile, devono ricordare di punteggiare queste preposizioni comebdYahweh, hYahweh, ecc.
Quando il nome nirp ricorre insieme con il primo viene letto e
punteggiato come Hlr£. Questo accorgimento serve per evitare la ripetizione’àdónày ’adónày che altrimenti si avrebbe nella lettura.
S o s t a n t i v i : nni bdrit alleanza, patto (f.)
ÌD hèn grazia, benevolenzansnun ydsu 'ah (pi. -ót) salvezza, liberazione, vittoria
simhàh (pi. -ót) gioiaV e r b i : nfcw
T T’àsàh fare, produrre, agire, svolgere
nioT T rà’àh vederemjD kàrat tagliare; ITO fare un’alleanzayou
- *nàsa' partire, viaggiare
P r e p o s i z i o n i : □V ’im con, insieme con
? kd come, così come, secondo
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9 6 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
m et "flN ’et-
con, insieme con
N o t a :
Sì faccia attenzione all’espressione idiomatica come in
TV? 10 T!! Davide trovò grazia agli occhi del re.oppure II re si affezionò a Davide.
Il re fu ben disposto verso Davide.
Esercizi
(a) Traduci oralmente in ebraico le seguenti espressioni:
1. In quel giorno egli fece un’alleanza con il re.2. 11ragazzo trovò grazia agli occhi del profeta.3. Una grande voce si levò verso il cielo.4. Essi salirono verso la città con il popolo.5. Essi costruirono una casa in quel luogo.6. Chi ha fatto questa cosa cattiva?7. Hai agito secondo le parole che sono li?
8. La donna cadde al suolo.9. Essi partirono dal mezzo della città verso la montagna.10. Anche quegli uomini non ricordarono.
(b) Traduci:
.nvb rftiìi n s n i m n ntoy 1T T T | T I * - T T
.snn tò'iò zrn’r a rx 2- T ■ T * *• T I I
.njn ir ta ? 3.DvrrnK mrr m_| nnsn n^ o rp fn 4.ntf m rp ^ 5
.min w fo Tyn n*?n^ 6.nvix rVpSi rrótèn» n iT m ■’ivìn 7
■ nr&i 1H3 8
.uyqrus n n ì | rrgnn$ n-]òi tò 11
(d) Scrivi in ebraico:1. Chi ti ha detto che l’accampamento è vicino al fiume?2. L’uomo è un giudice giusto.
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L e z i o n e 12
3. Hai visto la luna e le stelle?4. Dio non trovò un uomo retto nella città malvagia.5. Queste sono le parole che abbiamo visto nella legge.6. Grande e buona è la terra che il Signore ha creato.
7. In queir anno il popolo partì da quella terra.8. La donna trovò grazia agli occhi del re.
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Le z i o n e 13
60. Frasi con predicato nominale
Uno dei più semplici tipi di frase in ebraico è quello in cui due sostantivi (odue sintagmi nominali) sono giustapposti per formare una proposizione:
Dàwìd mélek {ób (1)Davide è un buon re.
I pronomi dimostrativi hu \ N'H h i\ e i loro plurali sono spesso usati in
frasi di questo tipo nel modo seguente:
DÌO 7V7 Dàwìd hu ’ mélek tób (2) Nin TI} Dàwìd mélek fòb hu ‘ (3)
Nonostante sia probabile che l’uso dei pronomi dimostrativi ponga una mag-giore enfasi su un particolare elemento della frase, è impossibile determi-narne tale sfumatura con accuratezza, dal momento che non sono ovvia-mente disponibili individui che parlano l’ebraico biblico. È verosimile che la(2) risponda alla domanda “Chi è un buon re?” e la (3) alla domanda “Chi èDavide?”, mentre il tipo (1) è una semplice asserzione di fatto, che non pre-suppone alcuna domanda specifica.
61. Il verbo rnrj hàyàh (essere)
Nelle lezioni precedenti abbiamo studiato quattro tipi di frasi non verbali:
(1) con predicato aggettivale: 31D tóbhà’is(2) con predicato avverbiale: ha 'is babbàyit (3) con predicato di esistenza: urx yès ’is(4) con predicato nominale: aio Dàwìd mélek tób
Nessuna di queste frasi ha uno specifico valore temporale, il quale dipende piuttosto dal contesto in cui esse ricorrono. Tutte, però, possono essere con-
vertite in frasi verbali utilizzando il verbo ITH hàyàh, che al perfetto ha la va-lenza temporale propria di quella forma:
(1) DÌD Iràn rrn hayah ha 'is tób L’uomo era buono.
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100 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a ic o b ib l i c o
(2) rp?5 W’Xn rrn hàyàh hà ’is babbàyit L’uomo era nella casa,(3) hàyàh késep C’era dell’argento.(4) n;n TH Dàwid hàyàh mélek tób Davide fu un buon re.
Ognuna di queste frasi può essere trasformata in negativa con ìò 15 \ Si notiche W viene sostituito da PPHin (3) e che una frase con predicato di nonesi
stenza come »10| IN diventa np | n;n
In frasi del tipo
2ÌD 71*7 n;n hàyàh Dàwid hmélek tób
la preposizione aggiunge al verbo “essere” la sfumatura del “diventare”. No-nostante una frase di questo tipo stabilisca un rapporto di equivalenza tra dueelementi nominali, come nella frase di tipo (4), essa appartiene comunque altipo (2).
Si faccia attenzione all’uso seguente di *?:
n m ) OrnilN'? mTWnirn hàydtàh Sàràh te ’Abràhàm h ’issàh
La frase può essere tradotta come “Sara divenne la moglie di Abramo” o
“Sara era la moglie di Abramo”. Se dovessimo sostituire con :p, la sfuma-tura di significato sarebbe invece quella di “agire al posto di o con il poteredi, ma non esserlo veramente”:
iv i1? rrn hàyàh hà ’is lannà 'ar kd ’àb
L’uomo era come un padre per il giovane.Oppure L’uomo divenne come il padre del giovane.
Certamente l’espressione ITI!, in quanto forma al passato di *p tiP , può es-sere utilizzata per tradurre l’idea di possesso al tempo passato:
n ^ K 1? irta n;? hàyàh $ò(')n te ’AbràhàmAbram possedeva/aveva del bestiame
Frasi il cui predicato è un participio, come ad esempio Hip W’Nn, “l’uomo
sta (stava) scrivendo”, vengono trasformate con l’uso di n ^ solo raramente.Il motivo di ciò diverrà chiaro più avanti quando avremo iniziato la sintassidella narrativa ebraica.
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L e z i o n e 13 101
62. Sostantivi plurali (conclusione)
I sostantivi femminili che terminano in -et, -at, -àt, -ìt , -ót, o -ut mostranogrande varietà di forme nel plurale. Le parole che seguono costituiscono un
campione sufficientemente esemplificativo di questo gruppo. Le forme deisostantivi appartenenti a questo gruppo devono essere imparate una per unaman mano che si presentano. Nessuna di esse, infatti, rappresenta un tipofrequente.
na bat figlia plurale: niB bànót nv et tempo. DTO 'ìttim
n^ì délet porta nìnVr dslàtót mìsméret servizio, ufficio mismàrót DNtin hattàt
T - * * * peccato rnatan
T —haftà ’ót
rnt] hànit lancia hànttimmalkùt regno malkùyót
63. Vocabolario 13
S o s t a n t i v i :
V e r b i :
r ranT - hattà()t (pi. nlNftn) peccato (f.)DV?q hàlorn (pi. -ót) sogno
fD bat (pi. niB) figlia’émàh paura, timore, terrore, spavento
siphàh (pi. -ót) serva, schiavah m ’àmàh (pi. irreg. ’àmàhót ninttt$) domestica,
schiava
rrnT T hàyàh essere, diventare (con ‘j»)k d h
T Thàtà ' peccare (contro: *7)
D^n- T
hàlam sognarelakad catturare, fare prigioniero
Esercizi
(a) Traduci oralmente in ebraico:1. Samuele è un giudice giusto.2. Gerusalemme è una grande città.3. Questo servo è un uomo retto.4. Il sole e la luna stanno nei cieli.5. La benedizione che egli ha pronunciato è buona.
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102 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l ic o
6. La nuvola è molto grande.7. Ci sono molte stelle nel cielo.8. Egli ha molte figlie.9. I guerrieri sono nel 1’accampamento.
(b) Rendi le frasi delIPesercizio (a) al tempo passato utilizzando la forma ap-
propriata del verbo rPH.
(c) Traduci:
.IO? nvn-n^'m) ^nn ^ nnyonj* 1spiìfin o V ?tjn n n oV ?q n f t i s 2
nn^rfn i$ n$xn rin1?# 3
rriri niB ■»’? 5Q VÌ *0 iò 6
.anyDvm *>•)nSr*?? n*?ii r m 1
.cp;f?*ò m yn n ton n nlsn 8.a^n “1#$ ai*7cj5 n n an ^rrnì* -19Ó5uro 9
(d) Scrivi in ebraico:1. Non abbiamo fatto alcuna alleanza con questo popolo.2. Non c’era gioia nella città quel giorno.3. Non trovammo favore agli occhi del profeta.4. Dove ti hanno trovato?5. Queste parole sono una grande benedizione per il popolo.
6. Il re è un uomo giusto e retto.
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L e z i o n e 14
64. Il perfetto di Dj? qàm e IO bà*
I due verbi qàm (egli si alzò) e N3 bà ' (egli venne) rappresentano unnuovo tipo di radice verbale, non menzionato prima. Per quanto concerne laloro flessione verbale, questi verbi hanno essenzialmente radici biconsonantiche, ma poiché a volte sono associati ad essi sostantivi che presentanoun’altra forma della medesima radice, cioè radici che hanno come secondaconsonante radicale un Waw o uno Yodh, nelle grammatiche tradizionali
queste radici sono classificate come II-Waw o Ìl-Yodh. Essi sono anchechiamati Verbi Vuoti. In un tipico dizionario d’ebraico biblico 0j? e N2 sono
elencati sotto le radici Dlp e *03 rispettivamente. La distinzione tra radici IIWaw e W-Yodh diverrà chiara solo più avanti, quando alcune particolariforme saranno prese in considerazione; al momento la distinzione è irrile-
vante. Dp verrà considerato come il modello di questa classe:
Dj? qàm egli si alzò itti? qàmu essi/esse si alzaronoqamàh ella si alzòqàmtà tu (m.) ti alzasti OFtfpì? qamtém voi (m.) vi alzaste
FiQP_ qàmt tu (f.) ti alzasti ]ri&ì? qamtén voi (f.) vi alzasteqàmti io mi alzai ìjaj? qàmnù noi ci alzammo
Si osservi che la vocale tematica è breve per tutte le persone eccetto che perla 3a. La lunghezza della vocale tematica dipende quasi esclusivamente dalfatto che la sillaba tematica sia aperta o chiusa. Diversamente dai verbi stu-diati in precedenza, nelle forme della 3a femminile singolare e della 3a plu-rale l’accento rimane sul tema.
Poiché N3 presenta Kcome consonante finale della radice, troviamo qui lo
stesso tipo di variazioni già osservate per NXfc. Il paradigma completo diquesto importante verbo è il seguente:
N3 bà’ egli venne ÌN3 bau essi/esse venneroHN3 ba ’àh ella vennenN3 bà(')tà tu (m.) venisti DriN3 bà(’)tem voi (m.) venisteDN3 bà(')t tu (f.) venisti iflxa bà(’)ten voi (f.) veniste
V1N3 bà(')tì io venni ÌJN3 bà{^)nù noi venimmo
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Il tema del participio in questi verbi è lo stesso di quello della 3a personamaschile singolare del perfetto:
Singolare Plurale
m. Q[? qàm qàmìmf. qàmàh nittj? qàmót
In queste forme l’accento cade regolarmente sull’ultima sillaba. Si faccia at-tenzione al fatto che la forma femminile singolare del participio si distinguedalla 3a femminile singolare del perfetto solo per la posizione dell’accento:
qàmàh, ella si alzò, ma nDf? qàmàh, alzandosi. Nel caso di una frase
come□l? hà ’is qàm,
se non abbiamo a disposizione il contesto in cui la frase ricorre possiamotradurre “l’uomo si alzò” (perfetto) o “l’uomo sì sta alzando” (participio).L’unico criterio che può essere applicato ad una frase isolata è che il perfetto
più spesso precede il soggetto, mentre il participio lo segue. La forma ver- bale nella frase di sopra allora, in assenza di altre informazioni, è più proba
bilmente un participio.
1 0 4 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
65. Le preposizioni
' im mimménm da me
W mimnwka da te (m.)
mimmék da te (f.)mimménnu da luimimménnàh da lei
^103• T
kàmónt come mekàmókà come te (m.)kàmók come te (f.)
Tkàmóhù come lui
T Tkàmóhà come lei
da noida voi (m.)
da voi (f.)da loro (m.)
* da loro (f.)
Tkàmónù come noi
DD3 V T
kàkem come voi (m.)kàken come voi (f.)
□D3 kàhem come loro (m.)
15? kàhen come loro (f.)
min e | fa con suffissi pronominali
mimménnuv *
□£73 mikkem
mikken □!Tìfò mèhem lllìp méhen
naflfr mehénnàhT •> «
Le forme dei suffissi pronominali aggiunti a queste due preposizioni sono piuttosto diverse da quelle già studiate. Nonostante una comparazione possa
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L e z i o n e 14 105
essere d’aiuto, la cosa migliore è imparare queste forme come un nuovo pa-radigma.
Le forme kàmóni ecc. possono essere usate nel senso quasipronominaledi “qualcuno come me” ecc.
’èn kamóhù ba ’àres
Non c’è nessuno come lui sulla terra.Oppure Non c’è (nessuno) uguale a lui sulla terra.
66. Vs kòl
La parola V3 kól in una forma o nell’altra corrisponde più o meno all’italiano“ciascuno, ognuno, ogni, tutti (es. i giorni), l’intero (es. giorno)”. Si tratta diuna forma invariabile, che precede il sostantivo cui si riferisce e che può es-
sere unita ad esso con il maqqèp nella forma k73 kol- oppure rimanere sepa-
rata nella forma *73 kól. Gli esempi che seguono rappresentano il suo uso ti- pico. Si presti molta attenzione alle differenze tra le costruzioni tradotte con
“ciascuno, ognuno, ogni” e quelle tradotte con “tutto, l’intero”.
DV'*73T
kol-yóm ciascun giorno, ogni giorno
□ p r r ^ kol-hayyóm tutto il giorno, l’intero giorno
D'wrr^• T - T
kol-hayyàmim tutti i giorni
T y 1?? kol- 'ir ciascuna città, ogni città
T yrr1?;? kol-hà 'ir tutta la città, l’intera città a ■
J
__________________
1
■
A d
< 1 1 ■ kol-he *àrim tutte le città.
L’espressione kol-’àser è usata come una locuzione relativa “tuttociò che (o tutto quel che)”. Quando svolge la funzione di oggetto di unverbo, essa è preceduta da 3et-:
natan lo ’et-kol- ’àser qanahEgli gli diede tutto ciò che aveva acquistato.
Insieme a un aggettivo ^3 assume un senso pronominale indefinito:
Wip1?? qualcosa di nuovo
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106 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
67. Vocabolario 14
S o s t a n t i v i :
V e r b i :
A l t r i :
”??T fi
v tw
°i?ÙÌD
T
N3
kalt 'éreb
sulhàn béqer
qàm
sàm
b à 1
DS sàmT *
"U gàr nriW sàtàh
IV 'ad
*73 kól
(pi. irreg. D111??) vaso, utensilesera
(pi. -ót) tavolomattinoalzarsi, levarsi, sorgeremettere, situare, collocarevenire, entrare (può essere seguitoda un complemento di luogo senzauna preposizione)
digiunaresoggiornare bere(prep.) a, fino a (distanza), vicino,fino a quandotutto, ciascuno, ogni
Esercizi
(a) Traduci oralmente in ebraico:1. egli è migliore di me2. non c’è nessuno come noi3. egli prese da noi il denaro4. hai visto una donna come lei?5. in tutta la terra che è davanti al popolo6. ogni gioia e ogni salvezza che vi ho dato7. tutti i peccati che tu hai peccato8. ogni patto che ho fatto con il popolo9. tutto l’oro e tutto l’argento10. tutto ciò che possiedo (lett. tutto ciò che è a me)
(b) Traduci:
. y $ r ™ xinn Di’n-^3 iò) n r 1.o$ a n'K ÌÒ3 2
o ^ n r a 1#$ t y r ò vn dh rp h t o D,'??n"n^ w v 3nyitf ? nn?n rfrm nnzpwa nTÌ?n nyri r ó 4
.D?Ó Wlty □ !$ *01 DVH"1?? 13 5
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L e z i o n e 14 107
.njrj avo vna onan 6.f5?5» n ^ rrn ^ n'D^ 7
.Ti^n n'Drp wj;»T nan □ 'niaanbo wa 8.Dfl1? l*7DK“D>‘| D?Ó ÌTltf 9
.^ÓV o # ttfnn? ^ t ^ n ni io
(c) Scrivi in ebraico:1. Ella non vide gli uomini che venivano sulla strada verso la città.2. I retti stanno digiunando giorno e notte.3. Oggi Dio ci ha dato una grande vittoria.4. A sera egli partì per Gerusalemme.
5. Il Signore è Dio, e non c’è nessuno come Lui sulla terra e nei cieli.6. Misero un grande tavolo di fronte al re.7. Sedettero lì tutta la notte fino al mattino.8. I peccati che abbiamo commesso sono molti e grandi.
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L e z i o n e 15
68.1) perfetto di 33D sabab
La radice verbale di questo tipo è particolare per il fatto di avere identiche laseconda e la terza consonante. Il perfetto si presenta come segue:
ano— T
sàbab egli circondòm o
T ” Tsàbàbàh ella circondò
niàoT —
sabbóta tu (m.) circondasti
niao sabbòt
tu (f.) circondasti’ntào sabbòti io circondai
sàbàbù essi/esse circondaronosabbò{em voi (m.) circondaste
IDtaO sabbóten voi (f.) circondasteUlào sabbónù noi circondammo
Qui troviamo una nuova particolarità: davanti a tutti i suffissi che comin-ciano per consonante il tema è sabbó-. Nei casi rimanenti le forme sonorelativamente regolari; tuttavia, si faccia attenzione alla à al posto di a, in ac-cordo con § 11 (2).
Quando le ultime due consonanti della radice sono una gutturale o r, leforme nelle quali ci aspetteremmo un raddoppiamento sono sostituite daforme che mostrano un allungamento di compensazione.
T 1N— T
'arar egli maledissem ix
T 1 T’àràrah ella maledisse
ninxT T
’àrotà tu (m.) maledicestininx
T‘àrót tu (f.) maledicesti
Vii*™• T
’arati io maledissi
r m ’àràrù essi/esse maledissero□niix
V T’àrótem voi (m.) malediceste
l e m ’aróten voi (f.) maledicestem x ’àrónu noi maledicemmo
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110 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
69. Le preposizioni UV ' im e "X1M’et con suffissi pronominali
f*immi con me u * 3 ’immanù con noi
w 'immdkà con te (m.) Hmmàkem con voi (m.)
w 'imrnàk con te (f.) w v ’immàken con voi (f.)m *immó con lui □$y 'immàm con loro (m.)n&y 'immàh con lei w ’ìmmàn con loro (f. )
Una variante altrettanto comune della la persona singolare è '’ìfty 'immadì,
con me; come lo è EDEV 'immcihem> con loro, della 3a persona plurale ma-
schile D&y ’immàm.
’itti con me ’ittànu con noi’ittdkà con te (m.) D?w ’itidkém con voi (m.)
i m ’ittàk con te (£)] D m ’ittdkén con voi (f.)]
inx ’ittó con lui n mT •
’ittàm con loro (m.)T\m
T •’ittàh con lei nm ’ittàn con loro (f.)]
Si noti il singolare contrasto tra D3E>y che si presenta con a e c^e si Pre_senta con a.
70. Osservazioni finali su
Dal momento che in ebraico normalmente, non è retto da alcuna
preposizione, espressioni italiane come “a cui, al quale, per cui, per il quale”e simili devono essere espresse in maniera differente. Ciò avviene per mezzodi un pronome “riassuntivo” collocato all*interno della stessa proposizionerelativa, come illustrato negli esempi seguenti;
l’uomo al quale ho dato l’argento —>l’uomo che ho dato l’argento a lui 1*7■’fl/o hà ’is ’àser nàtàtti ló ’et-hakkésep
la città dalla quale essi sono venuti —>la città che essi sono venuti da essa"l$t$ TS?n hà'ir ’àseryàsd’u mìmménnàh
l’uomo con il quale essi sedettero —i►l’uomo che sedettero con lui inN UW’ hà ’is ’àser yàsabiì ’ittó
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112 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a ic o b ib l i c o
Infine, nonostante la maggior parte delle proposizioni relative sia segna-
lata dalla presenza di "1$$, è sempre possibile usare una proposizione che siriferisce ad un sostantivo precedente senza aggiungere alcuna indicazioneformale della relazione tra di essi (per descrivere questo fenomeno viene
usato il termine asindeto):
Gn 15,13 DD*? N'1? in una terra (che) non (è) loroISam 6,9 U1? rPH Nin Fu un caso fortuito (che) capitò a
noi.
Questo tipo di proposizione relativa è più frequente in poesia che in prosa,soprattutto dopo un antecedente indeterminato che dopo uno determinato per
mezzo dell’articolo.
71. Vocabolario 15
S o s t a n t i v i : r m miswdh (pi. ~Òt) comandamento“liN 9or (pi. -ini) luce
W* hòsek oscurità, tenebre
TX ’óyèb ( p i -im) nemicoV e r b i : W sàbab circondare, girare, aggirare
m x— T
'arar maledire
DII?- T
’azab abbandonare
"DV- T
'cibar attraversare (un luogo);trasgredire (un comandamento)
” T yàras ereditare
n:>tf *• T sàkah dimenticareCo n g i u n z i o n e : 1 ^ 3 ka ’àser come, secondo, quando
Esercizi
(a) Traduci oralmente in ebraico:1. il vaso in cui c’è acqua
2. l’uomo che il re ha convocato3. la casa in cui trovammo un tavolo4. la sera in cui mangiammo e bevemmo
5. il popolo con cui egli sta dimorando6. il giorno durante il quale (lett. in cui) digiunammo
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L e z i o n e 15 113
7. la nuvola dalla quale uscì il fuoco8. Fanno in cui molti caddero in battaglia9. la legge in cui (ci) sono benedizioni e saggezza10. i cieli in cui egli creò il sole, la luna e le stelle
(b) Traduci:
.nyn Ntian nw nty*?rrn$ N"Pf i s m ayrrriì$i ™ 2
.D nV o i t i im n x n m'T 3.erótto n^Dìsnnx ^ k i ini niVcj Hinn rfr?f3 4
.nix dd1? PX "3 op*pn DVP 5
.dì1«li? “ìlxft T|$iV? a^n'^ xij? 6xmi nirp*? n ia i niKtpn ’nxón ^ mrr»& nyìtf? ^ rx i t o n ^ n 7.^V ayrnis'ì ^nx n x
.n y n ^ rn x irim Tyn_n$ a^ 'xn 1330 w ìti d$&i nypan^y U7óy 8.VD nna D ^ r r ^ n s inpym 'i Tyn_n§ 9
.□ ^ ìa x n m ? inx ayn^Di «in “inwnK ny ij?33 10
(c) Scrivi in ebraico:1. La luce è migliore delle tenebre.2. Hai dimenticato le parole che io ti avevo scritto nel libro?3. Ho trasgredito tutte le leggi e tutti i comandamenti che tu mi hai
dato.4. Il Signore maledisse la città cattiva e tutto il popolo malvagio che
era in essa.
5. Non ci sono nemici in questo paese (lett. terra).6. Il vecchio mi diede un buon consiglio, perché sapeva che io nonavevo fatto quelle cose cattive.
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Le z i o n e 16
72. La catena costrutta
Nell’ebraico biblico non esistono preposizioni che abbiano la stessa gammadi significato espressa in italiano dalla preposizione “di”. La relazione geni-tivale, il genitivo delle lingue classiche, trova il suo corrispondente nella ca-tena costrutta:
Vip gol hannàbì ' la voce del profetan & i ìW mélek hà *ares il re della terra
Come mostrano questi esempi, la giustapposizione di due sostantivi serve adesprimere una relazione tra essi. Il primo sostantivo in una catena di questotipo è detto “in stato costrutto”. Per usare una terminologia più moderna, incasi dì questo tipo, sì dice che, rispetto alla forma “normale o libera (asso-luta)” usata altrove, il primo sostantivo ricorre in forma “legata”.
La forma costrutta o legata di un sostantivo è spesso diversa da quella as-soluta. Tale differenza sorge principalmente a causa dei mutamentidell’accento implicati dallo stato costrutto: il primo sostantivo perde il suoaccento abituale e diventa proclitico rispetto al secondo. La perdita
dell’accento può essere completa, come avviene comunemente con (sinoti il maqqèp):
ben-hammélek il figlio del re
sebbene di solito il primo sostantivo mantenga il suo accento:
n fc t mélek hà ’àres il re della terra
Più importante delle modifiche d’accento è comunque il cambiamento che siriscontra nella vocalizzazione di molte parole:
T3T ddbar hammélek la parola del re
L’argomento sarà preso in considerazione più avanti.
In una catena costrutta, solo il sostantivo finale può avere l’articolo de-terminativo, Il fatto che l’intera espressione sia determinata dipende dal se-condo sostantivo: se esso è determinato per mezzo dell’articolo o è un nome
proprio, anche il primo sostantivo risulterà determinato:
N'gan Vip qól hannàbì‘ la voce del profeta
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116 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
*?ìp qól SDmù ’él la voce di Samuele
mentre invece
N'QJ *7Ìp qól nabi’ una voce di un profeta
In questo modo, la relazione tra i sostantivi di una catena costrutta corri-sponderà generalmente alle espressioni “il... del...” o “un... di un...”, Per
dire esplicitamente “un... del...” si usa la preposizione (spesso con *!$$)con la forma normale (assoluta) di un sostantivo:
(l$t$) "137 dabàr ( ’àser) lammélek una parola del rei l i 1? "IÌE>|& mizmór hDàwTd un salmo di Davide
Ciascuno dei sostantivi della catena costrutta può essere reso al plurale.Le forme caratteristiche dei plurali costrutti saranno trattate alla Lezione 18.
Per il momento si consideri che dibrè è la forma costrutta di □‘*‘197:
□’ÌOIiari "137 ddbar hanndbi’im la parola dei profetin .}*7 dibrè hannàbi’ le parole del profeta
D’W ^n ’Hindibrè hann9bi’tm
le parole dei profetiGli eventuali aggettivi che qualifichino l’uno o l’altro dei sostantivi si
collocheranno in fondo all’intera catena. In certi casi possono sorgere delleambiguità ma la concordanza in genere e numero insieme al contesto gene-rale è di solito una guida sufficiente per risolverle. Si osservino bene i se-
guenti esempi in modo che risultino chiari (n$N e sono le forme costrutte
di e rispettivamente):
jn_rj t r a n "137 la parola del profeta malvagiooppure la parola malvagia del profeta
CPinn le parole malvagie del profeta□’W'Oan "07 la parola dei profeti malvagi
Uton$N la moglie dell’uomo buonorniBnn$N la buona moglie dell’uomo
nlD’H le belle mogli dell’uomo□‘’Djn le mogli degli uomini belli
La lingua ebraica vieta l’uso di due aggettivi che si riferiscano a sostantividiversi della catena. Ma due aggettivi diversi possono riferirsi ad uno solodei sostantivi della catena, come in
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L e z i o n e 16 1 17
Dion •q'?àn le parole del re buono e giustoa ra ta ^ é n vp ì le parole buone e giuste del re
La catena costrutta può essere estesa a tre o più sostantivi; tuttavia esempi di
quattro o più sostantivi sono molto rari: N arrili la moglie del figlio del profeta
Anche in questi casi valgono le regole viste sopra a propositodell’aggettivazione e dell’uso dell’articolo.
Qualche volta, e di solito in espressioni stereotipate, il primo o il secondosostantivo di una catena costrutta possono essere sostituiti da un sintagma
più lungo. I seguenti casi sono anomali e non verranno usati negli esercizi:Y' l^rr] i l re del cielo e della terra
(il secondo sostantivo è sostituito da sostantivo +sostantivo)le parole e le azioni del re(il primo sostantivo è sostituito da sostantivo +sostantivo)
T?ì?5 nnati? la gioia della (o nella) mietitura(con il secondo sostantivo è usata la preposi-zione; probabilmente una contaminazione con lalocuzione verbale sàmè?h bd gioire in)
I participi attivi possono essere costruiti con complemento oggetto in diversimodi o (1) in quanto verbi
rninrrriK 1 colui che (adesso) sta osservando la leggeo (2) in relazione costrutta in quanto sostantivi
m t a colui che (in generale) osserva la legge.
Come suggerito dalle traduzioni di sopra, ciò comporta frequentemente unadifferenza nel significato: nell’uso verbale del participio, il riferimento èconcreto e preciso; nell’uso sostantivato, il riferimento è generale e manca di precisione.
Il significato preciso della catena costrutta è difficile da definire. Sebbeneuna traduzione approssimativa, con l’uso del “di” o del possessivo, comenell’espressione “il figlio del re”, sia spesso sufficiente, ci sono molti casi incui è preferibile l’uso di un aggettivo o di un sintagma preposizionale:
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118 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l ic o
13&ni1? una tavola di pietra p&n la tavola di pietra
una santa montagna
CPÓ'’V? 1111vaso Per l’acqua
Lo studente dovrebbe tenere a mente il fatto che in una catena costrutta il se-condo sostantivo modifica o restringe in qualche modo il significato del
primo; partendo da questa regola generale si può procedere ad una correttatraduzione così come richiesto dal contesto o dal comune uso dell’italiano.Dovrebbe essere invece evitata l’aderenza pedissequa ad un singolo modellodi traduzione.
73. La forma del costrutto singolare
La forma costrutta di un sostantivo singolare (esclusi i femminili in -àh e po-chi altri) può essere ricavata dalla forma assoluta attraverso l’applicazionedelle regole seguenti:
1) é e à non accentati vengono sostituiti da a.
2) à in una sillaba finale chiusa viene sostituita da a.3) é in una sillaba finale chiusa rimane di solito invariata, ma in un pic-
colo gruppo di parole viene sostituita da a.
Sotto sono elencati alcuni esempi dei più frequenti tipi di sostantivo:
Assoluto Costrutto Regola applicataV
T yàd V yad 2
Dipa màqóm tri pz? maqóm 1• T
nàbi’ m i ndbV 1roto
V kòkàb kókab 2hèkàl 'W d hèkal 2mispàf mispat 2
T -gannàb gannab 2
"Dì■r r
dàbàr ddbar 1 e 2
1ì?ì zàqèn m zdqan 1 e 3 (con cambio)voti sdpét DD$ sdpét 3 (senza cambio)lébàb hbab 1 e 2mélek mélek nessuna
"150 séper séper nessuna (la è è accentata)nà'ar nà'ar nessuna
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L e z i o n e 16 119
74. Vocabolario 16
S o s t a n t i v i : 138 ’ében (pi. -ini) pietra (f.)n
Tdàg (pi. -im) pesce [Il f. dàgàh è
usato come termine collettivo]. fyàsì (senza plurale) metà
D1T
yàm (pi. □ '’fò? yammìm) mare; si noti HEP
yammàh verso il mare, verso ovest.Di'? luah (pi. -ót) tavola
rDìÒZ? mdlà(')kàh occupazione, lavoro
nìv t y*—
op (coll., senza plurale) uccelli, volatili
'èseb (coll.) erba, vegetazione erbaceasélem (pi. -tm) immagine, somiglianza
V e r b i : “D # sàhar rompere, spezzare
— Tsàma' udire, ascoltare; con o prestare
attenzione a, badare a, ascoltare; con / 3 obbedire.
r o t f - T
sàbat cessare, riposare
A l t r i : n i$ làmmàh Perché? [Davanti alle gutturali N, HeV viene preferita la forma rró*?
lamah].
Esercizi
(a) Forma il costrutto singolare dei sostantivi seguenti (secondo le regole
menzionate sopra): •
ZPft “1ÌK n $ i r à
“imT T u TZ$
“in I l i
□V?q in nntT T li?T
k g ? QV
3 DÌ3nipa
T V K m* T
1 W rv . □ j?
*?1p n ? P i i
IO1?# nsn
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120 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l ic o
(b) Traduci oralmente in ebraico:
1. un vaso d’argento2, la montagna del Signore
3. il cammello dell’uomo
4. il giardino della donna
5. il tempio della città
6. il sogno del ragazzo
7. l’argento degli uomini
8. la voce del servo
9. la luce delle stelle
10. il pane del bambino11. il fiume di quella terra
(c) Traduci:
“ì^Vvi “l’VO^n ^ ìn nsn
Viian o?ó#n )iv, ani
(d) Traduci:
.ix$ tpy$1 =pn ra r i Vip1? oyn ì ò i
.□V*? irto in; x1?! is&n D^rni* K^an “n # 2.rrnVana ora tf na1? 3
T T S - *• V — I T T
.KÌH*73ttVT *?Ì73LD*?i Wftl Hìnn T5n 4* l - T I T V V » T T T T » T
.cg1? lana onìnn^ QFi^^n 5." ta np^ avfàn niy 6
I V T • - T - •
.n&p'pB1? naqan 7.D',nl7^n K^-n d$ ux&d vfr) nTvn mi 8
.in^rrVv' nninn “i§ó"ni$ insn nto 9.rnz^n -\y§ aibqn wxi n ^ rr n ^ nVi ip ia w p io
.k o s t Vv oyn ni i l,n$xn Vip1?» v m ti? *^&D1^Èrr ^e?1? nuton nxà 12
m jaa n vr T ll? o ^ l trrf^ n Vip1?» EpyzpW ito?» n ftfe 13.d o1? ina
7 n ? i8 ian f s? 29 pp n^ K nia 3
10 inn n$xn t^N 4— T T • T ■
11 nsnnrrateniz^N 5T T T T • T ■
12 D5?n tiDW 6
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L e z i o n e 16 121
(e) Scrivi in ebraico:1. Egli attraversò la strada della città.2. Perché mi hai abbandonato al nemico?3. Chi ha rotto questo vaso?
4. Egli ci ha maledetto perché abbiamo dimenticato la parola dellalegge,
5. Il re malvagio prese prigioniero il popolo di Gerusalemme.6. Egli mi ha abbandonato perché ho peccato contro di lui e non l’ho
ascoltato.7. Non si riposarono fino a sera.
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L e z i o n e 17
75. Il costrutto singolare: tipi minori
a) I termini e tìX hamio -i come suffisso nella forma costrutta, e regolareriduzione della vocale tematica: ’àbi, 'ahi.
b) Tutti i sostantivi che seguono il modello di JVÌ e n*|Óhanno nel costruttouna contrazione regolare (ayi —►è e àwe —» ó):
n?± bàyit costr.: iva bèt nió mawet nift mot
c) La forma costrutta di 13 è di solito proclitica: “13 (con e). Un forma si-
mile si trova per 0$ ma è meno frequente.
d) Un piccolo gruppo di sostantivi, apparentemente identici al tipo di 1|7T(costr. zaqarì), ha un forma costrutta insolita; questo gruppo include
katèp costr.: qró kétep spallaTJT yàrèk Tp* yérek coscia
e) I sostantivi che terminano in -eh hanno la forma costrutta in -eh. Gli altrimutamenti sono conformi alle regole già esposte:
ITJ& sàdeh costr.: niif? sddéhmahàneh rnrjfò mahànéh
Ci sono poche altre eccezioni rispetto alle regole di base date nella lezione16. Nessuna di esse, tuttavia, è abbastanza frequente da rappresentare unacategoria separata; quando necessario le differenze particolari saranno se-gnalate nei vocabolari.
76. Il costrutto singolare dei sostantivi femminili che terminano in -ah
Nel caso dei sostantivi femminili che terminano in -ah avviene la sostitu-zione della desinenza finale con at, Per il resto essi si conformano normal-
mente alle regole indicate nella lezione precedente.
sànàh anno costr.: ssnat regola 1'ésàh consiglio 'osai regola 1malkàh regina ro'ptt malkat senza ulteriori
cambiamenti
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124 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a ic o b ib l i c o
HKìDr1 tdbu ’ah raccolto nMIiri tebu’at nVpn topilla h preghiera tapilla t
bdràkàh benedizione J13”|Z1 birkat regola 1 eregola dello
shewa (§ 5)1^ 3 ? nabélah cadavere ri1?}] niblat
Gli ultimi due esempi dovrebbero essere chiari; la riduzione di a in a se-condo la regola 1 porta a *b9rskat , che, in seguito alla regola dello shewa,diventa birkat.
Sono comuni due tipi di variazione rispetto alla norma:1) La maggior parte dei sostantivi trisillabici che cominciano con una sil-
laba chiusa hanno forme costrutte con l’accento sulla penultima sillaba:
mìlhàmah guerra costr.: milhémelnn§V» mispàhàh famiglia nnólfto mispàhat
2) A volte l’attesa riduzione di è o di a in 3 non avviene. Ciò non può es-sere previsto e richiede speciale attenzione.
bzrekàh stagno costr.: riD"l3 bdrékat r r a sàràh angoscia r m sarai
La maggior parte dei sostantivi femminili terminanti nella forma assoluta in at , -et, -ut,, -ìt, ecc. non è suscettibile di ulteriori cambiamenti nella formacostrutta. E quelli che invece lo sono, seguono le regole consuete. La forma
costrutta di n$N è del tutto irregolare: n$X ’éset.
77. Vocabolario 17
Sostantivi: srj?“i ràqìa '
nato1T T —
yabbàsdh
unT
ab
rmT
’àh
13 benmalkàh
il firmamento (a quanto pare, conce- pito dai cosmografi della Genesicome una barriera solida)terra asciutta(pi. ~ót) padre(pi. irreg. D^nK ’ahim) fratello(pi. irreg. banim) figlio(pi. ót ) regina
1Si noti l’inusuale regressione di k in k. Ci si aspetterebbe invece senza ildaghesh lene.
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Le z i o n e 17 125
ÙW semAGGETTIVI: risón
'iti séni V T a v a
salisi
T T \ rabi'injtojq Ramisi
Al t r i : 'al-panè
1? kèn
(pi. -ót) nome primo (f. risóndh)
secondo (f. senti')terzo (f. salisti)
quarto (f. IFSPyi rabi'it) quinto (f. D ^ t ) bàmisit)(prep.) sulla superficie di, di fronte a(aw.) così, in questo modo (riferitoa ciò che è stato menzionato prima).
Esercizi
(a) Traduci:
ntf pn tr àn mtayT Pt - • T - 1
8 K^an m■ T - ••
1
n n m n nsntf’* * — — i
9 2
*onn n ^ n nyna 10 3i l niimri 4
V™ uà 12 5
ntfrn nxn ntf 13 m in 6n ' y f à naqa 14 nyn 7
(b) Traduci oralmente in ebraico:1. il campo dell ’uomo ricco
2. il padre del re
3. la terza battaglia dell’anno
4. il più giovane (= piccolo) fratello del profeta5. la quinta parola della legge
6. la benedizione del Signore
1. la sapienza del re8. la prima casa della città9. il firmamento dei cieli
10. l’immagine di Dio
(c) Lettura: La creazione
N.B. La narrazione originale dell’ebraico biblico richiede l ’utilizzo dì una forma verbale che non verrà trattata prima della lezione 22. Le letture selezionate nelle
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126 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
lezioni 17-22 dovranno dì conseguenza essere considerate come semplici sequenze di frasi isolate, legate per quanto riguarda il significato ma non per quanto riguarda la sintassi.
^ f ìi ‘m i nnn nn?n n t o n fc rn si o?ó$nri$ jq j ptfxin dì»?nfry 13 .n*??1? *qj? ì y fb] nv nix1? *aTj? .liNirnis nn 1?^ .n^n
dìs5 Q'rfrfó
a ltèri nnn D?ón ■pa T?y spì?l?1 D^n i y ^ i D’n'V nwy dì5?
d1»3 ntoy i? . d ^ s v i 1? «li? .D ^ r r^ y i$é$ D?àn yyi
kiti7 nttG?1? .™ aipa1?^ d to h nnn D?7§rrnì< n i? Di’?
. ry ^ n ^ n S ? n^sr^na; tqa o l^ 'oa .d *isp ìo j? d ^ ’?*) n $
(d) Scrivi in ebraico:1. La casa di pietra non cadde.2. La gioia del popolo è nella legge del Signore.
3. Metà dei giovani cadde in battaglia quel giorno.4. Bevetti l’acqua da un vaso di pietra e mangiai il cibo che era su un
tavolo di legno.5. Ho dimorato col popolo di quella terra (per) molti anni.6. Nel mattino egli partì verso ovest.7. Il nome di questo re è Davide.
1tóhu wàbóhui una designazione del caos primordiale; “senza forma e vuota” èuna traduzione accettabile per questa frase pressoché oscura.
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L e z i o n e 18
78. Le forme costrutte dei sostantivi plurali in -tm
Nella forma costrutta dei sostantivi plurali in -irn, questa desinenza è sosti-tuita da -è. Le riduzioni vocaliche che hanno luogo avvengono in accordocon le regole date al §73.
Assoluto Costrutto Regola applicata
•T yamùn ydtnè 1
tn a► T
hcmlm>■ i
bari è 1n^n hissim ’3tn hìssè
‘ammim ’ammè
□'DIO sùsim •’DID susè j \ j /\ zetim M* zete
nniDi bdkórtm bakórègdbùlim ' ' im
•• tgabùlé
gdtnallim gdmallèa n y r dabàrtm dibrè 1 e regola dello a
D ' r ó ’ànàsim \anse 1 e regola dello s zsqènìm i?T zìqnè 1 e regola dello d kèlìm Itdlè 1
■ Tkókàbim kókdbè 1
□ ^ n* T »
hékàlìm 4?’n hèkdlé 1
mìspàtim mispdtè 1kohànim kdhànè
I sostantivi bisillabici con accento sulla penultima sillaba (del tipo di mélek) devono essere distinti da quelli di sopra e fatti oggetto di particolare atten-zione. Nonostante essi abbiano un plurale assoluto che segue uno schemacomune, la forma costrutta non può essere ottenuta attraverso le solite re-
gole:a) Sostantivi del tipo di (con é) hanno a o ì nella sillaba tematica del
plurale costrutto. La vocale corretta deve essere appresa separatamente per ciascuna parola. La lista che segue riporta la forma costrutta pluraledi tutte le parole di questo gruppo che sono state menzionate fino a que
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128 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
sto punto. D’ora in avanti la vocale specifica dì ogni sostantivo sarà se-gnalata nei vocabolari.
orato malkè
n-'inv, 'abdé
■»»13 karmé
vii: 'ir. yaldèdarhé
■ j
; u - u ’abné
onw* T ! ■TS3 na 'are
b) Sostantivi del tipo di “I5 Ó (con e) hanno la vocale i (a volte e):
1 9 Ó nnDp ■n.9 9 sìpré sibtè tribù
•nè o ' to t i ? ’edrè greggi
c) Sostantivi del tipodi tV~)p (con 0) hanno invece la vocale o:
sorse radici
Esistono numerosi sostantivi le cui irregolarità nella forma del plurale co-strutto devono essere brevemente commentate:
D'WNI ràsim ' r ò l rase Senza riduzione• r •• t
'arim ns? 'are Senza riduzione•T - T
a n n hàrim nn hàré Senza riduzione* T * * T
Le forme costrutte di e a Ó sono rispettivamente samè e '0 me.
79. Le forme costrutte dei sostantivi plurali in -ò t
La desinenza -ót dei sostantivi plurali rimane tale e quale nella forma co-strutta. Per il resto viene applicata la stessa regola (1) di riduzione già men-zionata. Anche in questo caso, se sostantivi del tipo di mélek, séper, sóres (onà ’ar , zéra \ ’órah) hanno le forme plurali in -ót, la vocale tematica non può
essere semplicemente prevista sulla base delle regole.a# samót regola 1±> nia1?J1Ì31? libbót
napsót non prevedibileaiti nirnt]n l r j o harbót
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L e z i o n e 18 129
nlsfó niiqx ’arsót
nix nirn^ nirqx 'orhót Qipa mdqómót
niDisT !
nìDin birkót
niìtoT nlitp éddót
non prevedibile
1 e regola dello a
1I plurali costrutti di sostantivi femminili come nypà e rD ^ assumono la
stessa vocale che mostrano al singolare: fiìy^ ma
80. Vocabolario 18
So s t a n t iv i : d ik adàm
Ag g e t t i v i:
V e r b i :
’àdàmàh
bdhèmàh
W l rémes
"Dì
natf ■* —
'VfVf
i m
zàkàr nsqébàhsabbàt
^ •V SlSSl V l A t *S3DI l’ahèr
yàsar
(1) il nome proprio Adamo; (2) ter-
mine collettivo (senza pi.) umanità;(3) sostantivo singolare (senza pi.)uomo [ 'àdàm caratterizza l’uomo op- posto a ciò che non è umano, mentre’is è l’uomo in opposizione alla donnae al bambino].terra, terreno, suolo, proprietà terriera[a volte sinonimo di era?, che però
contiene un significato più geograficoo politico piuttosto che agricolo],(costr. fittala behémat) (pi -ót) bestia,animale, spesso usato come collettivo(senza, pi.) termine collettivo per indi-care tutti gli esseri che strisciano(pi. -im) maschiofemmina(pi. irreg. nifOT) sabato (f.)sesto (f. n W sissit)settimo (f. rpyzi^ sdbVit)altro, un altro (f. ril£iX ’ahéret ; m. pi.tH 0$ ’àhèrim, f. pi. ’àhèrói)
plasmare, formare
Si osservi attentamente: le tre parole che seguono vengono spesso confusetra loro(1)*>n hay un aggettivo le cui forme sono date al §22;
“vivo, vivente”(2)rpn hayyàh un sostantivo (pi. -ót) usato come termine gene-
rico per ogni “essere vivente o animale”
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130 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l ic o
(3) n«n hayyim un sostantivo usato solo alla forma plurale macon il significato singolare di “vita, la duratadella vita”
Esercizi
(a) Traduci i seguenti sintagmi,forme costrutte.
Assicurati di capire chiaramente tutte le
15 Tyn i
rn inn nini1? 16 2
D' r fW ^ 17 ny? '7 $ 3
□yri nin? 18 T»n t o »t t 419 n fe ! nì»?j 5
Dwgjn nirna 20 i§én n y i 6T u t a' T7 * 21 Tyn 7
m/n niaaTT •• * 22 H b ’!<? 8
Ti?n 23 n t o ’sto 9nvàn 24 D’ó^n ’3?i3 10
cruori 25 rrjton nnj]5 1126 n w n»n 1227 13
'infra 28 nnn 'pN 14
il plurale di ciascun sostantivo; usa poi la forma del costrutto plurale nel sintagma dato.
1. luogo, i luoghi della terra2. accampamento, gli accampamenti dei nemici3. comandamento, i comandamenti del Signore
4. fiume, i fiumi della terra
5. profeta, i profeti di quella città6. libro, i libri dei profeti7. servo, i servi del re
8. città, le città della terra9. albero, gli alberi del giardino10. giudice, i giudici del popolo11. padre, i padri dei figli12. figlio, i figli degli anziani
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L e z i o n e 18 131
(c) Lettura; La creazione (conclusione)
uvb *?1*7an * v w n w n , n T n “ n s i t f w n _r i N D t f ? ( s tira Q ì5?
.□?ówn w i ? antt a^giiDirnirm ntoy .ny?1? i # n r é n TiNn wn o t h i
1#$ anneri n iin n i a ^ a o^nrii* ina ’t^&qn nisa
•Q?é?n Vi?"! n f o r ^ Hiyn“n$ nwy .n§0"*7V
□ ixrfn^ ns? .1 nan?l? r n§ n&? n*ri'm ntoy “W n Disa
.□rt< >q? n?i?;i “idt .nvf?8 a)fo nniqna
,rto "i#$ nax^n^B cp;f?$ rnw T?$n Q^a
(.nawn dV>tnn ia tprfrft riau; T a $ n Di’n)
(d) Scrivi in ebraico:1. Questi sono i nomi dei figli del popolo che venne a Gerusalemme.2. Egli ammazzò i figli cattivi del profeta perché essi avevano trasgre-
dito le leggi del Signore.3. Egli diede denaro alla prima donna, ma all’altra non diede nulla.4. Hai visto le stelle del cielo che Dio mise nel firmamento?5. Dove sono le tavole di pietra che il profeta ha spezzato?6. Il Signore è la salvezza di tutti i popoli.
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134 In t r o d u z io n e a l l ' e b r a i c o b ib l i c o
discorso ha subito un cambiamento di soggetto. Ciò non implica necessaria-mente un’enfasi speciale nella traduzione.
82.1 pronomi interrogativi
a) mi chi? Non si flette né per genere né per numero.
Kjn HÙA? ‘’tt Chi ha fatto questa cosa?ipN Chi sei tu?
fiX '’On3 Di chi sei figlia? (lett. A chi tu figlia?)fjOlrrriK fili] 'tì? A chi hai dato il denaro?
b) na mah che cosa? Non si flette né per genere né per numero. La forma diquesto pronome dipende dalla lettera con cui inizia la parola che losegue, ma le varianti sono meno regolari rispetto a quanto avviene nelcaso dell’articolo determinativo o della congiunzione W9-. Le regole cheseguono bastano a coprire la maggior parte dei casi che si incontrano.
1) Davanti a XH"ì si usa mah.
2) Davanti a HVsi usa meh.
3) Altrove, davanti a consonanti non gutturali, si usa Hfr con il rad-doppiamento della prima consonante della parola seguente.
Tutte queste forme possono essere seguite dal maqqèp.
Sia che sono a volte seguiti da un pronome dimostrativo, che non è ne-cessario tradurre, come in
rpìi/y nx'T na Cosa hai fatto?T • T -
Xin nj chi è lui?
83. Le preposizioni , Vs?, Iinri e con i suffissi pronominali
Queste quattro preposizioni, tra le altre, prendono un insieme di suffissi pro-nominali molto diversi da quelli già studiati.
1 c . s. ■’Vx *èlay 1 c . pi. irVx ’èlènu2 m. s. \élékà 2 m. pi. ’àlékem2 f. s. ’éfàyik 2 f. pi. ’àléken3 m. s. vVx
T ••’èlàw 3 m. pi. ’àlèhem
3 f. s. ir t# ’élèhà 3 f. pi. TO’f t ’àlèhen
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L e z i o n e 19 135
1 c. s. *7» T 'alay
2 m. s. 'àlekà
2 f. s. 'alàyik
3 m. s. Tty 'àlàw
3 f. s. 'àie ha
1 c. s. tahtay
2 m. s. tahtgkà
2 f, s. ■si?*TO tahtayik
3 m. s. vnnri tahtàw
3 f. s. tahtèhà
1 c. s. ’ahàray
2 m. s. TTO ‘ahàrekà
2 f, s. TÌCJN ’ahàràyìk
3 m. s. ìnqa ’ahàràw
3 f. s. 3 Ìq» ’ahàrehà
84. Vocabolario 19
1c. pi. •*T alenu2 m. pi. a?’1?? 'àlékem2 f. pi. 'àléken
3 m. pi. 'àléhem
3 f. pi. ’àlèhen
1 c. pi U’éus tatyénù
2 m. pi. D?’nnn tahtèkem
2 f. pi. tahtèken
3 m. pi. tahtèhem
3 f. pi. l<Tro tahtèhen
1 c. pi. i r iqx ’ahàrènu
2 m. pi. □9T08 ’ahàrèkem
2 f. pi. ’ahàrèken
3 m. pi. □ i n q s ’ahàrèhem
3 f. pi. ’ahàrèhen
So s t a n t iv i : nàhàs 1JV 'ézer
sélà ' T•• *
TW sir “1W3 basar TT
màwet
inK arar nehmàd
QDn hàkàm
V e r b i : ntf wTAl t r i : ’e/wo/
nt]N ’ahàrè
T!N
Ag g e t t i v i :
(pi. fw) serpente, serpeaiuto, soccorso(pi. -im o -ót) costola, fianco; laforma costrutta è irregolare: vhi séla '
(pi. -im) cantocorpo, carne; kol-bàsàr l’umanitàmortemaledetto
piacevole, desiderabilesaggio; come sostantivo: un uomo
saggiocantare (cfr. sopra)o tdmól (avverbio) ieri(prep.) dopo, dietro; (cong.) +dopo checome sopra •
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136 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a ic o b ib l ic o
Esercizi
(a) Traduci:
c rn ^ “ìsrna 7
H D 1DT■>» 8nswn Dl^na 9
D’D n 1
na'ptfn? nrVy Dtfxn 2 pyx nrix 3
ani d ™ io N'garr'^ □•’Xfp ann 11
nWx nx nztt nnW m n» 4 V V I - t T I - »
ann □ nn^rrnij nnb 5njn ay? ^1nì niia iflxn 6
(b) Traduci oralmente in ebraico:
1. Qual è il nome di quest’uomo?2. Chi è il figlio della ricca donna?3. Cosa ha fatto (m. s.) al sesto giorno?4. Come ha chiamato (m. s.) la terra asciutta?5. Cosa hai fatto ieri?6. L’hai visto ieri?
(c) Traduci:
(d) Scrivi in ebraico:1. Dio fece la donna dalla costola dell’uomo,
2. Chi sono i nemici di questo popolo?3. Queste sono le parole che riguardano la vita del gran re.4. Egli fece i pesci dei mari e gli uccelli del cielo.5. A immagine di chi (lett. neH’immagine di chi) Dio ha plasmato
l’uomo?6 Cosa ha messo (m s ) nel firmamento del cielo al quarto giorno?
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(e) Lettura: Nel giardino di Eden
L e z i o n e 19 137
njy rrn d ìn V) rnwn a?ówn nlsfy n w qình *qi? d ì* n$*<n nm .2n$xV D*mrrp nj?*? y^rrn§ D’n ^ nvr ma
•IP ^ ’xn
rròn n v ^ .crn1 mrr n&y niten n n_t7sa 3nny rrn wnanQiKn'Da .n i? "TOT aio *? nn*n ^ *$n fy^i 4n ^ ^m n
.n$an i1? nana iwg n5n"n«T • T T I IT V -J • I “ V
nbx1? n*mn ih k 'ifòòx ^ “‘n’ìn i r?!TW 'tàN'? niKn-^ a n1 nax
.n*to n^rna □ »;??&mrr i&k .fyn~i& nana Nn n&y nrq ntswijnx'T jvfry : 3inn_l7: mn1i&n .n^K ttfn|n "1$$ i^ - ^ - n s i1? rn$N W7)) n ^n wtpn r? larnp n$Nni Dixn w r .ni&n n n_l? |^ nansn"1?^ nnN im
.cpn^ nm^
Note alla lettura:1. “adatto a lui”2. '?„.n33 nel senso di “costruire, oppure trasformare qualcosa in qual-
cos’altro”3. “astuto, scaltro”4. Si osservi il frequente uso di ìtt come partitivo: “alcuni dei frutti”.
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L e z i o n e 20
85. Il sostantivo con suffissi pronominali
La lingua ebraica non conosce aggettivi o pronomi possessivi; espressionicome ad esempio “il mio libro”, “il suo re”, ecc., vengono rese attraversosuffissi pronominali. Le forme dei suffissi pronominali per il sostantivo sin-golare sono per lo più identiche a quelle già adoperate con le preposizioni.La maggiore difficoltà risiede, come al solito, nei cambiamenti che avven-gono nel tema nominale piuttosto che nelle desinenze stesse. Qui di seguito è
esposto il paradigma dì DIO (cavallo), il cui tema rimane invariato:
■>010 sùst il mio cavallosùsaka il tuo (m.) cavallo
TjDID sùsèk il tuo (f.) cavallo1010 suso il suo (m.) cavallonOÌO susah il suo (f.) cavallo
Si osservi specialmente:(1) La 2a persona femminile singolare e la la persona plurale hanno sem- pre è~. Si ricordi invece che le preposizioni non sono costanti: hanno à inalcuni casi (bàkylàk , ’immàk) ed é in altri (mimmék).
(2) Lo a di ^pìO susakà dovrebbe essere considerato come una parte pro- pria del suffisso (sùs + aka) e non come una parte del tema del sostantivo. Al
contrario, lo a di O^plO sùsakem e di pplO susaken deve essere considerato
come parte del tema del sostantivo (susa + kem). La ragione di questa distin-zione a prima vista arbitraria diverrà più chiara in seguito.
Diamo uno sguardo alle stesse particelle pronominali suffisse ad un so-
stantivo come "137:
n n ddbàri dabàrénùddbarakà Q7P7 dabctrkem
r m dabàrèk 15137 ddbarken
1137 dabàró cr»7 dabdràmddbàrah 11^7 dabaràn
Lo spostamento d’accento dal tema del sostantivo al suffisso ha prodotto lostesso tipo di riduzione incontrato nel plurale e nelle forme costrutte, vale adire, d ed è in sillabe aperte propretoniche (due sillabe prima dell’accento
13010 sùsénu il nostro cavalloDpplO sùsakem il vostro (m.) cavallo
susaken il vostro (f.) cavallo□010 susàm il loro (m.) cavallo1010 susàn il loro (f.) cavallo
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140 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
primario) sono sostituite da 9. Le forme della 2a persona sono le uniche cherichiedono un commento. Come accennato sopra, lo d di -skà è consideratocome parte del suffisso; ciò fa sì che la sillaba finale del tema rimanga aperta(dd-bà-rs-kà), e di conseguenza il tema del sostantivo prima di questo suf-
fisso avrà nella maggior parte dei casi la stessa forma che avrà alla la per-sona singolare. Tuttavia, avviene che i suffissi della 2a persona plurale siano-kem e -ken (senza a); l’ultima sillaba del tema del sostantivo è chiusa (dd- bar-kem) per cui la vocale, se possibile, è abbreviata. Il tema del sostantivodavanti a questi suffissi è nella maggior parte dei casi identico alla forma co-strutta. Ne consegue che, per comprendere i mutamenti tematici, i suffissi
pronominali devono essere considerati come appartenenti a due tipi diffe-
renti: (1) quelli che iniziano con una consonante, spesso chiamati “forti” (kem e -ken), e (2) quelli che iniziano con una vocale (tutti gli altri), spessochiamati “deboli”.
I sostantivi femminili in -ah hanno -ài davanti ai suffissi deboli e -ai da-vanti ai suffissi forti:
la mia legge, ecc.
Tinnin1mlnT
nmlri
toràti
tóràpkàtóràték tóràtótóràtàh
*♦ T
D?n!in p rn in□nnirìinnin
toràtènu
tóratkemtóratkentóràtàmtóràtàn
I sostantivi con accento sulla penultima sillaba, come mélek e nà 'ar, e al-cuni altri tipi irregolari saranno trattati separatamente nelle lezioni succes-sive, La tabella seguente include la maggior parte degli altri tipi di sostantivi
singolari, presentati con suffissi forti e deboli. Il lettore si assicuri che i cam- biamenti fonetici annotati nei commenti siano chiari.
Singolare ass. Con suff. 1 sing.
1. Sostantivi monosillabici:
Con suff. 2 pi.
T yàd yàdi yedkem
Dy 'am 'ammi □ w? 'ammdkemm ’èm ■>m ’immi D W ’immakem
sir siri sirdkemW’W ’is Tst ’isdkemTV 'ir 'TS7 'tri ’irdkem
Commenti
Irregolare;atteso:
yadkem.
Cfr. tema pi. in ’ammim. Cfr. tema pi. in ’immót.
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Le z i o n e 20 141
Vi p qól ■’Vip qoh qóhkem
ni1 yóm W A . A
yomi yómskem
wtò ró(')s ró(')si D?tpK1 ró^)sdkem
DIO sus ■’DID A A SUSl □ 5pìD susdkem
l. Sostantivi con -àyi- e -àwe-: bàyit 'N I bèti bètdkem
mar
mawet ■ >nia moti 0^*1» mótdkem
3. Sostantivi bisillabici:vfty) rdkus i
I A V A
rskusi rdkusdkem
DìVp hàlóm hàlóm i □ WV?Q hàìòmdkem
V I dàbàr ddbàrì dabarkem
ìì?ì zàqén zaqéni W T zdqankem
W21 nàbi’ ndbVÌ W M ndbi’àkem
aipa màqóm ■ »aip maqómi apaipa mdqómdkem
T kókab * T kókàbi □ 333Ì3 kókabkem
us^a mìspdt mispati touDU/av * - l » mispatkem’óyèh ■’Il’N ’óyabi DDTX V I • ’dyibkem
saddiq saddiqi saddiqakem
4. Sostantivi femminili in - ah:
sànàh • T 1 sanati sanatkem’èsah TO5? 'àsàti DWSV ’àsatkem
rriin tóràh vqin tóràti oDrn.in tóratkem
nj’3 binàh w a• T * binati DW’3 binatkem
niTH huqqàh ■’OT huqqàti 0?QÌ?G huqqatkem gib 'ah gib 'àti DW W gib 'atkem
’àdàmàh ■ W7K ’admàtì QPi?a7X ’admatkem
np-# bdrakàh 'rQRfr birkàti D5flD“]3 birkatkem
Si noti -àyh
Si noti -àwe- —* -ó-.
Riduzione propretonica. Riduzione propretonica. Riduzione propretonica; à dopo gutturale.
Riduzionepropretonica.
Riduzionepropretonica.Riduzionepropretonica.
Riduzione propretonica e regola dello shewa. Riduzione propretonica e regola dello shewa.
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142 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
rniny ’àbódah *>niiny 'àbódàti 'àbódatkemnVDIj) tdpillàh *>n pn tapillàti O^pDJj) tdpillatkem
I suffissi uniti al sostantivo plurale hanno le forme già esposte nelle le-
zioni precedenti per *7$ e hv. Quando un sostantivo plurale termina in -im, questi suffissi pronominali prendono il posto della desinenza plurale. Essidovebbero dunque essere considerati come una fusione della desinenza plu-rale e dell’elemento pronominale:
'DÌO sùsay i miei cavalli, ecc. ÌPÓ1D susènù
TQÌO sùsékà D^OÌO sùsèkem
TÒìo sùsàyik ì y w sùsèken
■poioT
susàw D pOÌO sùsèhemFóto sùsehà 10’DÌO susèhen
ddbàray le mie parole, ecc. ddbàrènu
TÌFT dabàrekà dibrèkemdsbàràyik dibrèkendsbàràw dibréhem
ddbàrehà dibréhenSi osservi il cambio dell’accento quando vengono suffisse le particelle pro-nominali della 2a e della 3a persona plurale. In questi casi, un sostantivo condue vocali suscettibili di mutamento sarà sottoposto alla doppia riduzione giàincontrata nella forma costrutta plurale.
I sostantivi con il plurale in -ót assumono gli stessi suffissi pronominali,aggiunti direttamente alla desinenza plurale, senza che questa venga sosti-
tuita.
■’niiin tórótay le mie leggi, ecc. ìp jn in( A A < A A
torotenutórótékà □DTiinin
v «tórótèkem
tórótàyik p v rh in tòrótéken
rnininT
, A A . A
torotaw Djpnmn tórótéhem
rprrìiinT V
tórótéhà l^rnnin tórótèhen
iniDi3 birkótay le mie benedizioni irrrirna birkótènù
Tritola birkótékà □^n i r j a birkótèkemecc. ecc.
Il suffisso -èhem è a volte sostituito da -àm, come in per DlTi'Tlin (i lo-ro padri).
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L e z i o n e 2 0 143
Una lista completa dei diversi tipi di sostantivi, nella quale sono classifi-cati tutti i sostantivi usati in questo libro, è disponibile nell’Appendice A.Ogni volta che il lettore avrà un dubbio circa il comportamento di un temanominale davanti al suffisso pronominale potrà individuare il sostantivo nel
glossario e utilizzare il numero lì indicato come riferimento per la listadell’Appendice A.
La selezione seguente dei più frequenti tipi di plurali dovrebbe comunquerivelarsi sufficiente:
Plurale assoluto Con suff. 1 sing. Con suff. 2 m. p i
DW* T dàmìm —T damay EW ? ddmékem sangue
DM3 T bànìm ^3- T bànay DD’33V 1 bdnékem figliCPEP yàmim W - T yàmay oyo: ydmékem giorni
• T sanim - T sanay sdnèkem anni
• T nàsim nàsay msékem mogliDTO 'ammim ’ammay oys? 'ammèkem popoli
hissim vtn his§ay oysn hissèkem freccetp sirim '’TW siray oyTttf sirékem canzoniD pìO sùsim ■>ptà susay n^DID susékem cavalli
□ nv arim ’ny —T 'àray ’àrèkem cittàDTO• IT bàttìm T O- IT bàtlay bàttèkem case
ddbàrim n y r dabàray oyn;n dibrékem parole
Q ' r à ’anàsim ’ànàsay ’ansèkem uomini
D’W zdqènim zaqènay Dy3i?T ziqnèkem vecchi
QT?) mbi'im ndbt'ay m b i’èkem profetimispatim mispàfay mispdtèkem giudizi
’óydbitn ’óydbay ’òydbékem nemicirma bànót bdnótay aerila? banótékem figlie
ninin tórót tórótay D^nlniD tórótékem legginidlàkót malkótay malkótèkem regine
nisn* gdbà 'ót ■>ntaa- i • gib ’ótay Dynlv:?a gib ’ótèkem collinen i x t ì miswót ’nly» miswótay V •• 1 • miswótèkem
comandamenti
n ^ l ? bdràkót ^13"13 birkótay birkótékembenedizioni
Si osservi che i plurali in -ót hanno davanti a tutti i suffissi lo stesso tema delcostrutto plurale, mentre i plurali in -im presentano il tema del costrutto plu-rale solo davanti ai suffissi -kem, -ken, -hem e hen.
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144 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
Un sostantivo con suffisso pronominale è sempre determinato. Pertanto(1) un aggettivo che gli si riferisce ha l’articolo determinativo:
pTnn ‘’pìO il mio cavallo forte□ ''aton le sue buone parole
(2) quando tale sostantivo è l’oggetto diretto di un verbo, è richiesta la preposizione 'et :
IDIOTI '’JVK"! ho visto il suo cavallo.
Tuttavia, quando il sostantivo si riferisce ad una parte del coipo, la pre- posizione ’et viene frequentemente omessa:
ÌT» rW Egli stese (lett. mandò) la sua mano.
86. Vocabolario 20
S o s t a n t i v i : y m
h à y i l
“ippa mìspdr
rp3"1$ merkàbah D1D sùs
ttHD pàràs
saba ’T T « —
nn ruah
l’esterno; hùsàh e nxinn hahusàh verso l’esterno, verso fuori; ^ fTOmihus h - fuori di
(pi, D^t]) forza; esercito; ricchezza.Molto frequente nell’espressioneun guerriero, un combattente,
numero, numerazione; “IDpTp ’pX(sono) senza numero, innumerevoli;da questa espressione idiomaticaderiva il fatto che "lDptt può essereusato da solo nel senso di “nu-
merabile” (che si può contare), cioè“pochi” es. alcuni uomini(lett. uomini di numero).(pi. n n |“|ft) carro(pi. -tiri) cavallo(costr. pi. CP ID) cavaliere, fan-tino
(costr. ÌOIS; pi. -ót) armata, schiera,esercito (di soldati, angeli, corpicelesti). Anche nella frequentedesignazione di Dio come HIPPo n to y(pi. -ót) respiro, vento, spirito (f.)
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L e z i o n e 20 145
A g g e t t iv i ;
V e r b i :
Esercizi
sur (pi. -tm) rupe, roccia; (fìg.) aiuto, di-fesa
taì? qàhàl assemblea, congregazione
t f qir (pi. -ót) muro
t T
hàdàs nuovoPIO hàzdq forte, fermo, duroUDÌ
- Tràkab cavalcare *
(a) Traduci. Il lettore si assicuri di aver compreso perché i temi sono così
come si presentano. 9 nVp ^fpip 1
nnapn inapn 10q w p i F t e ì 2
i l•* T « T I
3
D p n v ^ u r m t f ' ’ V I - 1 •• T »
12 bin ato innati?- i « * t : *
4
13 ÌXp3 'Xp? 5
inia ■'nla 14 d d o d ìs n ^ D b V " 1 T V T
6
113CW T O ’?#
15 m i x i-iìxT
7
□ na7 X 0^9 7 8 8
(b) Traduci oralmente in ebraico:1. il tuo (m. s.) popolo, il tuo albero, i tuoi uccelli2. la vostra (m. pi.) canzone, il vostro consiglio, il vostro bestiame (mi-
nuto)3. i miei luoghi, i miei accampamenti, la mia fame, i miei comanda-
menti4. la mia voce, la mia legge, i miei messaggeri, il mio profeta5. il suo (m. s.) firmamento, la sua tavola, il suo trono, il suo palazzo6. le sue (m. s.) parole, i suoi pesci, i suoi cammelli, le sue benedizioni7. i loro (£ pi.) nemici, i loro guerrieri, la loro morte
(c) Traduci:
o p t o n s p p p a n ì a a o t f ? & . t n h n s p a r $ 1
.t f# n nnri ttfìrrta 2. r i f e r ì wìh dì? 3
mn pjn 4mn1otfa xa o ìx 5
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146 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a ic o b ib l i c o
rflinriBnx voionN ìftjjn n1?^.nirr1? tfign Q T^ns n #
.n^ó^n K ^ ^ r n ^ i DrsDisnnyn nTnn^i v r ih.xvin *i#t$ hn ni»$ n1?^
.dtv? unn n?? m .□v1?DO1?rvnià) nte i?jn n;? ny-fl>n n -ita} nirp ™
.nvr ’rv? w n ■o o n n ^.□iroìcrVy n^D'n □ 'w^nriK w in
.rnri&rr^y n:nn ^nn nia? w
(d) Scrivi in ebraico:1. Egli prese una costola dall’uomo e da essa fece una donna.2. La canzone che hanno cantato era piacevole e buona.3. Il nemico è troppo forte per i nostri guerrieri.4. Essi ammazzarono l’animale e mangiarono (da) la sua carne.5. Questa è una nuova canzone su cavalieri, carri eguerra.
6. Non c’è aiuto per la nostra assemblea.7. Cadde il muro della loro grande città.
6
789
10111213141516
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L e z i o n e 21
87. Verbi stativi
Oltre a verbi come quelli già studiati, esiste un gruppo molto più ristretto diverbi che presentano le vocali e o o nella sillaba finale del tema del perfetto.La maggioranza di questi verbi sono stativi, cioè esprimono uno stato delsoggetto piuttosto che una sua azione e vengono tradotti per lo più come ag-gettivi:
733 kàbèd egli è pesante, era pesante, è diventato pesantelì?! zàqèn egli è vecchio, era vecchio, è diventato vecchio
Esistono altri verbi, del tipo regolare con il perfetto in a, che per via del lorosignificato appartengono a questa categoria. Tali verbi, a giudicare da altreforme di flessione con cui si presentano, appartenevano originariamente allacategoria degli stativi ma, nel corso del tempo, sono stati assimilati al tipo
dominante con il perfetto in a perché il loro significato è slittato da quello puramente stativo a quello di un’azione, come ad esempio
Dii? qàrab egli è (era, è diventato) vicino; si è avvicinato.
Esistono poi verbi con il perfetto in è che vengono trattati invece cometransitivi attivi, con eventuale oggetto diretto, come ad esempio
sane’ egli odiò.
Formalmente, esistono verbi in è nella classe triconsonantica dei verbi forti
(723 kàbèd), nella classe III-Aleph (fròtt màlè‘ essere pieno), e nella classe
dei verbi vuoti (fi!D mét egli morì); ci sono verbi in ó nella classe tricon-
sonantica dei verbi forti e nella classe dei verbi vuoti ($3 bós egli si vergo-
gnò). La flessione di questi verbi è fornita sotto in colonne parallele in mododa facilitarne la comparazione. Il tipo più frequente, quello di kàbèd , è datoin forma completa come paradigma di riferimento. Gli altri verbi sono daticon alcune forme congetturali tra parentesi dal momento che non tutte leforme sono attestate nell’ebraico biblico.
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148 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l ic o
essere pesante avere timore/paura
733••T k à b è d N T•’T y à r è !
k à b s d à h y a rd ’à h
k à b à d t à n x TT **T y à rè tà
F É ? k à b à d t DHT y à ré t
733 k à b à d t i ' m i ' *• "T y à r é t i
k à b d d u w x y a r d ’u
kd b a d te m y a r è ’tem
i t o ? k d h a d t e n n w i ? y a rè ’ten
^ 73? k à b à d n u U K T•■t y à r è ’nu
morire essere capace provare vergognam è t V31T y à k ò l $ 3 bòs
nnóT» m étà h a t a y à k d l à h n$i3 bósàh
r r oT “
m a tta t i f i : y à k ò l tà W Ì b é s t à ]
m m à t t] y à k ó l t b o s t
w m a tt i ' t i f i : y à k ó lt i ^ 3 b ó s t i
ìné m é tti y à k d lù « tè bésuP W m a t tem ] ° t i? T . y d k o l t e m bos tem ]
i m m a t ten ] TO'??? y d k o l t e n D W ì bos ten ]
m àtn ù « v i : y à k ó ln ù bósnù
A causa del loro significato —ch e non im plica una vera e propria azione - i
verbi stativi appaiono raramente in una forma participiale come 3J13.
Si riscontra spesso un aggettivo associato con ognuno di questi verbi, di
frequente identico nella forma del tema alla 3a persona maschile singolaredel perfetto, con cui può essere facilmente confuso.
V e r b o A g g e t t i v o
733 kabéd ** T _ _
essere pesante 733 kàbèd pesante3f7T zàqèn essere vecchio jj?T zàqèn vecchio
3ìn rà'èb essere affamato 3SH rà'èb« T “
affamato
“irìtp tàhèr essere puro lino fàhór puro3“1j? qàrab essere vicino 3TÌ? qàrèb che si avvicina;3Ì"lj? qàrób vicino
Db mèt morire nn mèt mortohVù male * essere pieno màlè’ pienoIbj? qàtón essere piccolo pi? qàtón lpi? qàfàn piccolo
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L e z i o n e 21 1 49
È solo nella forma maschile singolare che si riscontra ambiguità formale.Una frase isolata come
tf’w m
può essere tradotta in forma verbale, “L’uomo invecchiò (era vecchio, è di-ventato vecchio)”, o in forma aggettivale, “L’uomo (è) vecchio”. Ma quandoil soggetto è femminile o plurale, la distinzione è chiara:
HWKH rtìpT (verbale) La donna invecchiò,HWXH rOj?f (aggettivale) La donna è vecchia.
UflJT, (verbale) Gli uomini invecchiarono,(aggettivale) Gli uomini sono vecchi.
Non si riscontra ambiguità, ovviamente, quando i temi verbali e aggettivalihanno forma differente.
Entrambi, verbi e aggettivi, a causa del loro significato, possono essere
costruiti con "Jtì per esprimere la comparazione:
t^ìCI 7113 L’uomo divenne più importante di me.
I verbi stativi da radici geminate (cfr. §68) alla 3a persona sono coniugati
come segue.
□ JFl tam tàmmù essere alla finenftfì tàmmàh
T -
La parte rimanente della flessione è come quella di 320.
88.1 sostantivi 3K, HKe Hf
Questi tre sostantivi sono simili per la presenza di -1 nel costrutto singolare e prima dei suffissi. Si noti anche la differente forma dei suffissi:
ass. u nT
'ab padre nx ’àh fratello MS peh bocca
costr. sOi$ abi ^ ahi ■>? p i
■QX• T
’àbi•>nx
’àhi pi
’àbikà Tplìx ’àhikà pikà
T O ’àbik 7)T|X ’àhik pile
irrfix* T
’àbihu ' ìn^nx ’àhihu* T
irré Al A- pmu
v a x* T
’àbiw v n x ‘àhiw• T ■ ^
vè piw
rr»àxT • T
’abihà Tilt* ’àhihà TéT •
pihà
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150 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
■ T’àbinu WI1N
* T’àhìnù ìré
A A
pinu’àbikem n y m ’àhikem UTB pikem’àbiken w w ’àhiken piken’àbihem orpnfc$ ’àhihem ny* pihem
ÌF3S ’àbihen w m ’àhihen pihen
Le forme plurali di HKsono degne di nota:
ass. Qinx ’ahim ■»rm ’ahay irnx ’ahènùcostr. ’àhé ’ahékà □ 3Ti$ ’àhékem
’afyàyifc ì? m ’àhéken
m ’ehàw ’àhèhem
’ahèhà ’àhéhen
89. Vocabolario 21
Sostantivi: n$ peh
Ve r b i :
t yàd
D7 dàmX
lilD kàbód T “
nma mìnhàhT I •
*733 kàbed •• T ""
tòt) male ’
fifo met $3 bòs
1 ftV} sàmar
(pi, raro) bocca. Si presti attenzionealle espressioni preposizionali '’D}, '’p^e che hanno il significato di “ri-
guardo a, in base a, secondo”. Tali es- pressioni possono essere usate comecongiunzioni con 15D3 “se-condo quello che”. Si osservil’espressione *7n$ r?9 “aH’unanimità”.(du. pi. -ót) mano, lato, (fìg.)forza (f.)(pi. -im) sanguegloria, onore, ricchezza(pi. nimzp) offerta, donoessere pesante, importante, grave; agg,“03 kàbéd.
essere pieno, riempito, compiuto. Inebraico non è richiesta alcuna
preposizione: HST1 plftn ntf'piO La terra
era piena di malvagità. Agg. iòti male ’, pieno.morire; agg. Dtt mèt morto provare vergogna, essere confuso(senza agg. corrispondente)osservare, custodire, far attenzione
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L e z i o n e 21 151
N o m i P r o p r i :
73y 'àbad m n harah
r i ? Qàyin Vaà Hébel
servire, lavorare; lavorare (il terreno)essere adirato, in collera; viene usatoimpersonalmente con W'iÒ n"jnL’uomo si arrabbiò,
pascolare (il gregge), pascere, con-durre, guidare (+ ogg. diretto o }); n^pró *eh pastoreCainoAbele
Hìn Hawwàh Èva
Esercizi
(a) Traduci ed identifica ciascuna delle seguenti frasi come verbale o nonverbale. Quali sono ambigue?
m ò q O 1^ 3 7a ™ c ru ^n 8
rrp ■> 9a rn w’ftj D?èn 10
11
□7 kV» ■’V ri mn’ 7i3} VD’nn tòa
unti nwxn3 j n n 733
123456
(b) Traduci:
FI1ÓS 1 *5 5
ì ^ n y 6m T|ina 7
1P3N TO 8
TÌ37 ’??
ì t o k 'so* T ' *
Tprmn . 3 7 ’pV
1
234
(c) Traduci oralmente in ebraico:
1. la legge dei nostri padri
2. l’anno della morte di nostro fratello
3. Il cielo è pieno di nuvole.4. Il campo era pieno di carri e cavalieri.
5. Il vaso nuovo è pieno d’acqua.
6. Essi si vergognarono.
7. I cieli sono nella sua mano.
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152 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
(d) Scrivi in ebraico:1. Essi servirono il re giusto per molti anni.2. Il pastore si arrabbiò perché gli uomini avevano ucciso suofratello.3. Noi abbiamo osservato la legge che tu hai dato ainostri padri e non
abbiamo trasgredito i comandamenti che sono in essa,4. La mano dell’uomo era piena di sangue.5. L’esercito si stabili fuori dalla città, e dentro la città il popologridò:
“Noi siamo (come uomini) morti”.6. Questa cosa è troppo grave per noi.
(e) Lettura: Caino e Abele
r r f f t .VP. n u ì-m n r a 15 mn rn f t .mnnw; d ik h l v v T
3np}a h ? » ì?ì? .V & r r f ) n;n n m ^ n n s i i v v i *1?i? '0*5
nrq&ì nirrTV? rniD V33 nn;a nn;nT.Urta 4ninb?& wrrm Vnn V:?ò*| mn*’’?.rn&a vm Vn^rn^ vi n o .fx$ vi) .rnito nj
.■gì$ ■’HK /fly r x1? n?é "W■ p 6nnxi n K n^x*} ,n»7*Krft "Vx 5d*,ì? ^ spfix ^ Vip . n ^ r n ^ :m ;r n&x
^17» Tifo ’&7"n$ ™i?!?.’ léa Vm 7,gis? :mrr>-V$ ri? nax
Note alla lettura:1. in senso sessuale
2. “(egli) portò”3. aggiungi “come”4, “dai primogeniti del”
5, pi, per attrazione di ’i07; ^ soggetto vero è Vip6, ripetizione per enfasi: “e tu, tu sei maledetto (o bandito)”1. “la mia colpa”
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Le z i o n e 22
90. L’imperfetto
La seconda delle principali flessioni del verbo ebraico è quelladell’imperfetto. Questo, al contrario del perfetto, è una coniugazione che sicontraddistingue soprattutto per la presenza di prefissi, nonostante siano pre-senti anche i suffissi.
c ■ yiktob egli scriveràtìktob ella scriverà
OfrQf) tikiób tu (m.) scriveraitìktabì tu (f.) scriverai’ektob io scriverò
yiktabu essi scriveranno1nnrpn tiktobnàh esse scriveranno
1^3 r\ tiktdbu voi (m.) scriverete
nprpn tìktòbnàh voi (f.) scriverete
nnpn1 ■nìktdb noi scriveremo
Si osservi come la riduzione della vocale tematica 5 in d sia costante davati asuffissi formati da una vocale. Diversamente da quanto accade nel perfetto,c’è una differenza di forma tra i due generi della 3a persona plurale, ma la 3ae la 2a persona plurale femminile sono identiche.
Si vedrà che nello studio deirimperfetto saranno necessarie più suddivi-
sioni tra i tipi di radice di quante ne fossero necessarie nel caso del perfetto.Per esempio, i verbi con le consonanti radicali 1, N, o 1in prima posizionehanno forme che divergono notevolmente da quelle appena esposte per iverbi forti di tre consonanti. I verbi introdotti finora nel vocabolario, che
presentano una flessione identica a quella di 3J13, sono i seguenti:
*13| 13}? yizkór ricordare 75^ 73^ yilkdd catturare
m_3 JV13? yikrót tagliare yiqbós convocare13$ “GW1 yisbdr rompere rnty” yisbòt cessare"1 yismór osservare nri3 3fl3? yiktób scrivere
1Una variante non insolita presenta la terminazione -un con o senza la riduzionedella vocale tematica: yiktdbun 0 ytìrq')yiktóbùn essi scriveranno
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154 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
91. Il significato dell’imperfetto
a) Futuro: Ufi}? egli scriverà
b) Azione abituale o consuetudinaria: D'rp? egli scrive (come d’abitudine),egli era solito scrivere (come d’abitudine) o egli scriverà {idem). In usi diquesto tipo, il tempo non è esplicito e deve essere ricavato dal contesto in cuiil verbo appare.
c) Uso modale: frequentemente, l’imperfetto deve essere tradotto con unadelle numerose sfumature modali, attraverso verbi italiani equivalenti ad.es.: potrebbe, dovrebbe, può in grado di esprimere potenzialità, probabilità,
capacità, eventualità, obbligo, ecc. È praticamente impossibile offrire indica-zioni precise di traduzione dal momento che questa è condizionatadall’intera struttura sintattica di cui il verbo è parte (proposizione condizio-nale, proposizione finale, ecc.). I più importanti di questi costrutti sintatticisaranno trattati in lezioni successive. In una frase isolata, le traduzioni cherendano l’azione come futura o abituale restano le più appropriate.
Con l’eccezione dell’uso al futuro, in cui l’azione descritta può essere
piuttosto specifica, l’imperfetto è altrimenti usato per descrivere un’azioneritenuta dal parlante come indeterminata, non specifica, abituale, potenziale,0 probabile in certa misura. Non è del tutto esatto, comunque, descrivereazioni di questo tipo come incomplete o incompiute, come spesso accade(consuetudine da cui dipende il nome di “imperfetto” dato alla forma in que-stione).
Per la negazione dell’imperfetto si usa la particella negativa Nb:
IfiD? X*? egli non scriverà, non scrive, non aveva l ’abitudine di scri-vere, non avrebbe scritto, ecc.
In poesia si trova anche la particella “^K: HFID? Vk ,
92.11 duale
1 sostantivi che designano oggetti che per natura si presentano in coppia sonousati frequentemente in forma duale. La desinenza del duale è -àyim e la suaforma costrutta ~è. Quando al duale sono aggiunti i suffissi, la forma risul-
tante è la stessa di quella dei plurali in -im\ es, ’TJ le mie (due) mani. Segue
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L e z i o n e 22 155
una lista dei sostantivi che si incontrano più spesso al duale, con esempi diforme con suffissi.
Singolare Duale ass.
□v71* “ f
Costr. Con suffissi
*b T t t 1: h : mano (f. )t r t n• - i -
piede (f.)
crino fianchi, reni (m.)
r t Q?h? t v r h i t s occhio (f.)
w* ^ Tire l’ire orecchio (f.)
w D'軕 - T 1
■»Dp TD3 ■> ala (f.)
r e t i ì? corno (f.)
w ■*3# dente, mascelle (f.)Il duale può ricorrere anche in espressioni di tempo e misura come le se-
guenti:
due giorni (QV)CPriltf due anni (n3$)
due settimane (m tf )
D?7 S3 due volte (DVD una volta)due sere (21$)mezziogiomo (non due mezzogiorni)due cubiti (n^N)
Gli aggettivi che si riferiscono a sostantivi duali assumono la forma plurale:
nipTp U'ìl (due) mani forti (si ricordi che T è femminile)
93. Vocabolario 22
So s t a n t i v i : IJN ozen W . régel
“pi? qéber ’àyin
CT’ìtlV sohòràyìm ET‘ISO mi$ràyim
(du. ; pi. -ót) orecchio (f.)(du. 0 ^ 1 ; pi. -im) piede (f.); si notil’espressione “appartenente a,al seguito di”
(pi. -im) tomba, sepolcro(du. pi. -ót) occhio; sorgente,
pozzo (f.)(solo du.) mezzogiornoEgitto; misraymàh versol’Egitto.
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156 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
Ve r b i :
Av v e r b i:
Esercizi
(a) Traduci:
“Qì? qàbar (impf. iaj7?) seppellireD»
— Tmàkar (impf. TD^) vendere
HI? sarap (impf. rpty?) bruciaretthì
- Y dàras (impf. Uh]1) cercare, interrogare,
consultare, richiedereD?Ó$7S pa 'àmàyim due volte
n ^ n 6in'K na& n 7
i i »
uf in n n a in^pn 8•’an an 9
■» •• • i i »
10
n?a;rn$ ìd **^in'K i3 p
UJTIKn?j??nn'x n^3Qn
13? nQ5
12345
(b) Traduci oralmente in ebraico:1. Le mie (due) orecchie hanno udito.2. I tuoi (m. s.) (due) occhi hanno visto.
3. Egli stese (= mandò) le sue (due) mani.4. I suoi (f. s.) (due) occhi sono belli.5. Li ho messi sotto i miei (due) piedi.6. Il popolo che appartiene a lui (lett. che è ai suoi piedi) sta in piedi.
(c) Traduci:
.■qVn vniyaai uni ™ Tn$ ^ ~ny mrr n;rt
.tv) firn? u ta nyin n$x*rnx tp r fn ‘nna fapn n^rn^ny; nsa?.m,T n^a m iay n s x ^ -Vrn » ntoy
.Nin nawn nv ■’a n$V nnK rroVa-Va» n'a$n wnn ava .nìh ^ \9n mrp-n8 t&h7x
.■’t k ''n'x maanq.:pnK n^x^-HQ
xa Viìa n^ "V rn« i n^n^i mrr n^ans v t x.rox^ na mrp natf ia ^ nattf wnp xinn ni5»*?T T > - " - T • T - I * I T - -
1
2345678
910
(d) Scrivi in ebraico:1. Egli li frantumerà come un vaso.2. Ricorderò i tuoi (m. s.) comandamenti tutti i giorni della mia vita.
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L e z i o n e 22 1 57
3. Essi seppelliranno il loro padre nella tomba dei suoi (m. s.) padri.4. Cosa richiedono a me (lett. da me) i miei fratelli?5. I figli cattivi non ricordano (abitualmente) le parole del loro anziano
padre.
6. Cattureranno i nostri nemici la città e il suo popolo?
7/17/2019 Lambdin, Introduzione All'Ebraico Biblico, Gregorian & Biblical Press
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L e z i o n e 23
94. L’imperfetto in a
I verbi stativi del tipo di 733 e l'Uj?, così come tutti i verbi con seconda o terzaconsonante gutturale, nel tema dell’imperfetto hanno a invece che 5.
*72?? yikbad t ■ yismar ira'» t *
yibhar
73?n likbad i *
tisma ' i r p n tibhar
73}fi tikbad tisma ' i r g n tibhar
■»733n*1 I
*
tikbadi tisma ’in o »
tibhari’ekbad i ■.* ’esma ' ’ebhar
m yi ( • yikbadu yisma 'ù vitE? yibhàru
n n à w tikbàdnàh njyótftì tisma ’nàh tibhàrnàh
n w (ikbddù tisma 'u n t p n tibhàrutikbàdnàh tisma 'nàh nrirpn tibhàrnàhnikbad nisma * "in}} nibhar
Esiste inoltre un piccolo gruppo di verbi, esattamente come 3173 al perfetto,che pur non essendo stativi né presentando consonanti gutturali in radice,sono nondimeno flessi con a all’imperfetto. I più importanti di questi sono:
33$ sàkab 33$? yiskab coricarsi7fc*7 làmad 7&*p? yilmad imparare33*1 ràkab 33"|? yìrkab cavalcare
95. Verbi III-Aleph: l’imperfetto
Come nel perfetto, la quiescenza di N alla fine di una sillaba producel’allungamento della vocale tematica:
«T?? y w à ’ ì*ni?? yìq rdutìqrà’ niKlpn tiqré(')nàhtìqrà* ììC|ì?n tiqrautiqra’i tiqré(')nàh
N1TÌ?$ ’eq™ ' niqra'
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160 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
96.1 sostantivi 13 e Qttf
Questi due sostantivi, al singolare, si comportano in maniera analoga davantiai suffissi, subendo la riduzione della vocale tematica in a:
■>33 bonibinkà
1)31 bdnék 133 bsnó
t
n33 bdnàh
Ì3ÌÌ3 bmenùs
[CQ33 bìnkem]
[1D33 binken]
[03^ bdnam]
[133 bonàri]
'ftVf sami faménusimkà simkemsdmek simken] forno 013$ sdmàm
rìfòttf sdmàh [l U^ samàn]
Si ricordi che il plurale di 13 è □'*33 e che quello di è nelle forme
plurali di questi sostantivi con suffissi pronominali non si riscontra alcuna
irregolarità.
97. Vocabolario 23
So s t a n t i v i: rdkùs beni mobili
'm i kdna 'ani Cananeo (agg. o sost.)n3j& mìzbe’h (costr. najft; pi. -ót) altare
Qìi? qédem est; a est diV e r b i : 3D^
" Tsà/cab (33$?) coricarsi
nos- T
bàtah (nu^?) fidarsi di, confidare inbm
- Tgà’al (^N£) riscattare
nato- T
sàmafr (n^?) rallegrarsiA v v e r b i: TK
T’àz allora, in quel tempo
T •missàm = l!p + da lì, da quel luogo
m ’ànàh verso dove? verso quale luogo?mè ’àyìn da dove? da quale luogo?
N o m i p r o p r i d e l l a l e t t u r a
0“QN ’Abràm forma alternativa di ' AbrahamD')‘7 3 ’Ur Kasdim Ur dei Caldei, città della Mesopotamia meri-
dionalem_é Térah il padre di Àbramo p n Hàràn (1) un figlio di Terah
(2) città della Mesopotamia settentrionaler f
■Hjtf Sàray forma alternativa di rnttf Sàràh, la moglie diAbramo
7/17/2019 Lambdin, Introduzione All'Ebraico Biblico, Gregorian & Biblical Press
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L e z i o n e 23 161
ai1? Lót il nipote di Abramo
isfe Kanà 'an Canaan, una designazione dell’area compren-dente la Palestina e la Fenicia
np^V
Sdkem Sichem, una città circa 64 km a nord di Geru-salemme
Bèi- ’èl Bethel, una città circa 24 km a nord di Geru-salemme
Esercizi
(a) Traduci:
Tpp npipì Tjp nop§ x^ 6 t o nrò 1
■>p?'x t » ^n'x Vx^ ■*& 7 ìH"iì?n ^ x 2••33 nxa rito*I T T P* —m 8 id^p4? dd1? D^an n;x|z?n n*rx 3
’P$ ‘’nxà Ty1? Qìi?» 9 Djtfn? nùp n^ói^n 4
■ nVn nnx mx1 f - T T
10 ■ ^ p no1? ì"TO 5
(b) Traduci oralmente in ebraico:1. i nostri figli e le nostre figlie
2. il nostro fratello piccolo3. i nostri nomi4. nostro padre e nostro fratello5. il nostro esercito e i nostri cavalieri6. la nostra assemblea e il nostro popolo7. il nostro sangue8. la nostra offerta; le nostre offerte
(c) Traduci:
.nm m v nsntf? ^ Tip ntàrVp nato? 1.0 rn y du; taptfr 2
.mrr D#p nt?p? tt^xn aio 3^ $ T*?? ^XH DWìpp? 4
.ìx$ dh ■>?D^p$ ViirVx ipjri ti? 5. w n x *7X^ xin ’p ’ny l; 6
.airr» «5 ntoy ì r ^ r r i x W i 7.D ^xn t o ujì'x ■>» 8
.TftipV ^ *?ip? ^ 8 P W 1Tp’py T3pfl 9.«’a f t 'V tf’x “inps io
7/17/2019 Lambdin, Introduzione All'Ebraico Biblico, Gregorian & Biblical Press
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162 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
(d) Scrivi in ebraico:1. I suoi (m. s.) nemici non lo troveranno in Egitto.2. Egli creerà nuovi cieli e una nuova terra.3. Noi abbiamo visto che le sue (m. s.) mani sono forti e sappiamo che
la nostra liberazione è in lui.4. I suoi (m. s.) fratelli andarono al seguito (lett. ai piedi) del re malva-
gio.5. I nostri occhi hanno visto la gloria del Signore.6. Le stelle del cielo erano innumerevoli.7. I cieli furono pieni di una grande luce.
(e) Lettura: Abram
~m) ù? □“qktiìs mn k t .ani^s m a rné'13 pn"l? ofr1m jjr p a-pK inift nié na nw) no? ^ ,1 .2ìVj? annx n#N n w '^ 1 i:p“p dìV
vnx“ i | DiV-nsi nferni j t n p njpV .mrr V? i& k pna mpK Tf?n .a*p8
.pna atf? rrn u to in -^ Ti ir a*! *\m
mn1 .n §5 t k ^->n rrn .dd^ aip$~?y "OV-1^? ^ 1 $ **4.du? mrr'? nap? o*pK ma ntfrn n$r i" n^ irò ^ :n^2 a ip t r 1
.mrp 5a#-i a$ *n \?) n?|z? ma a$-aa .VN-rrn1? aiJa 4rnnn a$» ro i
Note alla lettura:
1. “per andare”2. La particella di direzione -ah può essere aggiunta, come in questo
caso, sul primo membro di una catena costrutta: “verso la terra diCanaan”.
3. “la tua progenie”4. Vedi §58.
5. 2 fcClp “invocare il nome di”a t It
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L e z i o n e 24
98. Le sequenze narrative
Una peculiarità dell’ebraico, rispetto alle altre lingue semitiche, sono le co-siddette sequenze narrative. Esse implicano un uso congiunto di due coniu-gazioni verbali, il perfetto e l’imperfetto. Le modalità di traduzione indicatein precedenza per il perfetto (§44) e l’imperfetto (§91) non sono in alcunmodo interessate dal discorso che segue a condizione che il verbo in que-stione non si venga a trovare in una delle sequenze che stiamo per presen-tare.
(a) La sequenza Perfetto + Imperfetto è usata principalmente per narra-zioni al tempo passato ed è estremamente diffusa in tutto l’AT. L’indicatoreche segnala questa sequenza è una forma speciale della congiunzione wa + raddoppiamento che si congiunge ai verbi della sequenza. Questo tipo disequenza può prolungarsi anche per una lunga serie di proposizioni, ognunadelle quali, quando è parte della narrazione principale, comincia con il verbo all’imperfetto cui si prefigge la congiunzione suddetta:
...t£h7*l U XH L’uomo si alzò e cercò... IftV Egli si fermò e chiamò...
Non è necessario che il soggetto sia lo stesso in ogni proposizione:
□yn V X 1X“)p?l ^ n r t V X Egli sedette vicino al tempio e il popolo...D^ip"1?!?? 1° chiamò ed egli prestò ascolto alla loro
voce...
La forma della congiunzione è chiarita dai seguenti esempi:
D'Fpn wayyiktób ed egli scrisseironi wattiktób ed ella scrisse, ecc.
wa ’ektób e io scrissi
wayyiktdbù ed essi scrissero
nprpn i wattiktobnàh ed esse scrissero, ecc.wanniktób e noi scrivemmo
Tutte le narrazioni al passato in cui ogni verbo è temporalmente o logica-mente conseguente rispetto al verbo che precede si servono di questa se-quenza. I verbi della sequenza coniugati all’imperfetto assumono così il va-
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1 6 4 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
lore temporale del perfetto e sono detti invertiti. Il valore di “perfetto” dellaforma wa + imperfetto è divenuta nel tempo così ordinaria da poter essereusata anche senza un perfetto all’inizio della sequenza:
an^TriN ; U XIl Dfpn (E) L’uomo scrisse le parole.A motivo della sua funzione, la congiunzione usata nelle sequenze narrativeè chiamata waw inversivo o waw consecutivo.
Poiché in ebraico ogni narrazione contiene una serie di proposizioni cheiniziano con “e” seguita da un verbo, è ovviamente impossibile una tradu-zione letterale che sia allo stesso tempo in italiano corretto e scorrevole. Diconseguenza, nella traduzione, lo studente dovrà ricorrere frequentemente a
costruzioni subordinate, proposizioni avverbiali e participi, facendo però at-tenzione a mantenere l’ordine logico o temporale dell’ebraico.
(b) La sequenza Imperfetto + Perfetto mantiene tutti i significatidell’imperfetto, siano essi il futuro o l’abituale/durativo. La congiunzione
prima del verbo al perfetto è regolare e viene impiegata secondo le normeesposte al §46.
Clplrrntj f? irgi iriX XX$? Egli lo troverà e gli darà il denaro.□yìrrn# n r t i Ty;rra$ io # : Essi bruceranno la città e imprigioneranno
il popolo.
Se il primo verbo all’imperfetto esprime un’azione abituale, tale sfumaturadi significato si estende a tutta la sequenza:
HOSI'I X'Gin”1? X"1Ì7? Egli soleva chiamare il profeta e dire:
Quando una proposizione negativa è inserita nella sequenza, poiché il verboè preceduto dalla negazione, esso non occupa più la prima posizione. Diconseguenza, il verbo della proposizione con la negazione si trova nella suaforma ordinaria, non invertita:
I^X 1X 1 Essi andarono e lo chiamarono ma eglinon ascoltò.
Dopo una tale interruzione, la sequenza narrativa può essere ripresa attra-verso il ritomo alle forme invertite. Tratteremo più sotto questa e altre que-stioni più complesse.
Nel perfetto invertito l’accento è spostato di solito sulla sillaba finale sianella la persona singolare che nella 2a persona maschile singolare:
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L e z i o n e 24 165
‘tfnrD] wakàtabti e io scriveròàprDl wdkàtabtà e tu scriverai
Questo spostamento d’accento non influisce sulla vocalizzazione; d’altra
parte esso non ha luogo in tutti i casi, come si osserva specialmente nelleforme sopra menzionate dei verbi III-Aleph e
99. 1 segolati
I sostantivi con l’accento sulla penultima sillaba, come TjVÓ, sono chiamatisegolati, e ciò a causa della presenza della vocale seghol (e) in una o in en-
trambe le sillabe. Quando viene aggiunto un suffisso alla forma singolare diquesti sostantivi, viene ripristinato il loro originale tema monosillabico:malki mio re. La vocale della forma con suffisso, a nel caso di mélek , è lasua vocale caratteristica e si ripresenta anche nel costrutto plurale. I quattrotipi principali di sostantivi segolati sono rappresentati da
Assoluto Costr. Con suff. PI. Ass. /Costr. PI. con t
■nW ' f in D'oVa• T 1
ì? 1?»
(b) 1?i? “Pi? ’13i? o n w n a ?n w D7‘PÌ?
(c) 1?Ó “130 ’IPP □nop n.ppr m ’19P Q7*!9pD^DD
(d) m p v i? ^7i? *018Wli? ^7i? oyV7i?
d ?V7ì?
re
tomba
libro
santità
I sostantivi con è hanno una i come loro vocale caratteristica; quelli in ó
hanno invece una o. I sostantivi in e possono avere la a oppure la i, per cui lavocalizzazione appropriata dovrà essere appresa individualmente per ciascunsostantivo. I sostantivi di questo tipo che sono apparsi finora hanno tutti la a
caratteristica (come n i T ì t TO, t 1?:, ìfr), 13$, W& eccetto
"Oi? e jP'jf , che hanno invece la i (’"!3i?>
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16 6 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
100. Osservazioni su alcune preposizioni
(a) Il sostantivo D'Up (faccia), che si trova solo al plurale (con significatosingolare), fa parte di molteplici e importanti preposizioni composte:
lipnè alla presenza di, davanti, prima (temporale)■gpfc mippanè
■’Jpto millipnè\]p17y 'al-pdné sulla superficie di, davanti/contro
dalla presenza di, lontano da, a causa di
Quando vi sono aggiunti dei suffissi, il sostantivo si comporta normalmente
(cfr. il plurale D1 con suffissi):
hpanay davanti a me WipV Idpànènù davanti a noibpàn^kà davanti a te, □T'JpV lipnèkem davanti a voi,
ecc. ecc.
(b) Molte preposizioni, come la precedente, sono composte da una prepo-sizione semplice seguita da un sostantivo. I suffissi sono aggiunti secondo la
regola che si applica al sostantivo in questione, es.
" D ^ y 'al-dabar a causa di 'al-dsbàri a causa mia, ecc.T|in3 bdtók in mezzo a bdtókó in mezzo ad esso
bdqéreb dentro Ì3"|ì?? baqirbó dentro di esso
(c) Anche le preposizioni semplici possono essere composte tra loro peroffrire maggiore chiarezza. Molte di loro si spiegano da sole:
VyQ me'al da sopra rinfitt mìttàhat da sottoITO me'et da parte di,
lontano da
101. Vocabolario 24
So s t a n t iv i : qéreb (con suff. ^"li?) parte interna, cen-tro; (prep.) dentro a(con suff. ^pn; pi. -im) affetto,
bontà; atto di benevolenza(senza pi.) terra deserta, deserto;territorio per il pascolo, non neces
qéreb
700 hésed
191» midbàr
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L e z i o n e 24 167
V e r b i :
A l t r i :
Eserc iz i
(a) Traduci:
sariamente disabitato, ma lontanodai grandi centri urbani
D’39• t
panim (solo pi.) faccia
nin» mar ’eh apparizione, aspetto, apparenza
’1¥» misri (pi. □’H?a) egiziano (agg. o sost.);(f.)
n}W miqneh bestiame, proprietà
"riaq hàmór (pi. -im) asino, somaroìinx ’àtón (pi. -ót) asina
hdnd maggépàh (pi. -ót) colpo, flagello, afflizionenégeb Neghev, la parte meridionale della
Palestina; najf n verso il Neghevninx
T’àhót (pi. assoluto non attestato) sorellakóhèn (pi. -im) sacerdote
ny nàgap colpire, flagellare, affliggere
wé1? hm à 'an (cong.) così che, affinché (con im- perfetto)
TOS|3 ba 'àbur (cong.) affinché; (prep.) a motivo
di, a causa diiTp^y- 'al-ddbar (prep.) a motivo di, a causa di
.Ty1? fina Irto ìjqn 1
.□< *5 wiirni* n1?^! Dynns:^
2.Uvavi# iwtoyny; 3.vyjR 'vi ir ix irix in ^ i v1™ nx ì?? 4
.rty’J.T1?? ntèxn in i 5■TÌ3T? rmziai 6
.TftJ d o1? n rp n ini? 7.rr$7&n wMaq'py iDp cnfl ip &
.a?ó5/9 Tyn“n$ Dfliaoi ^ MpD W|j?n 9.np?) n ^ rn ì^ ipjRqi nvótf x r] io
.W’éT? i4 l^ nnio 1113^3 1 2
.unx rt^ y TTOrrn$ ì rp t 13
•‘IH 1??n’pxn 14
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168 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
(b) Traduci oralmente in ebraico le espressioni che seguono» utilizzando pertutte la forma della 3a persona maschile singolare. Ripeti poi l’esercizioadoperando la forma della 3a persona femminile singolare.
1. il suo libro, i suoi libri
2. il suo denaro, il suo oro3. il suo orecchio, il suo piede4. la sua via, le sue vie5. il suo nemico, i suoi giudici
(c) Traduci:.vrya *nrrnì$ rró ^ mrr i
.nnw vò] viti? cpói di# rròn rw niia 2.np'àn-iy instai nrriin t ó 3
I l - - T I I * - T I - - T
.nafan^ y» arrn$ D’grpn 4.irp ììcn$ ia lai? nip&a Dorn ìfm napT 5
•*5?*? Vip? D^ ^ r i 6.lbj?n Tpa naya y j x n*?u 7
.iró rn y i iiify ìpp ivfry 8
irto ani n&ny» QV??n ^ nW . 1 i n ^ 9^ ra
.ina i ^ i n'yyn iiiDp-^y aan 10
(d) Scrivi in ebraico:1. Ella si arrabbiò e ruppe tutti i vasi che erano nella casa.2. Egli andò fuori dallacittà verso i campi e là cercò i suoi fratelli e li
trovò vicino al fiume.3. Nonavete osservato l’alleanza che avete stipulato con noi.4. Stiamo digiunando affinchéDio possa ascoltare le nostre parole e
darci (in sequenza con il verbo “ascoltare”) liberazione dal nemico.5. Egli catturerà le nazioni con mano forte e gli uomini saggi della terra
verranno per ascoltare le sue parole.
(e) Lettura; Àbramo in Egitto
.T\y\2 V 2 S at?” iy»V w vrin$ p 3na N .Tjn'x inp^i ™ n in i ntfr
.□Vip1?** l ’ràn yj3$n Tj^n
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L e z i o n e 24 16 9
.pj^n t ò “ì&n 1$$ □nyBnVì* rr$N .n apsa wà nntoy i?
i j ^ ik'x n n in ^ .Dn“p*rn$ n^n *01 n'y"|5 rp3"V$ nn'K n n ^ n ìnpV
TO373 u ^ m rtii in^i ninDiin n n ia q i
□ni?#*? n'y'iD k h ^ i Dn“QK mto “n7"Vy 5niVì niDA& n>ini
-nxi niùrnK'i nn'ptrns 6n*?$?i .tori '’nintj ri éì? n&V .ll? jv&y ntfrn» nbxV
on*pN .riapri i&y toiVi V ? n $ n i t y j kw d ^ b » aninx n^y .V? “i n-Vs
.anni npà? njpaaìxz? la?
Note alla lettura:
1. Si osservi l’aggettivo allo stato costrutto che viene specificato me-diante l’uso di un sostantivo: “bella d’aspetto”.
2. “Vedranno”. Si noti l’inizio di una sequenza alPimperfetto.3. “Dì” (imperativo femminile singolare).4. “affinché io sia trattato bene”5. Si noti l’uso, molto frequente nelle lingue semitiche, di un comple-
mento oggetto interno, “colpire un colpo”. È meglio tradurre; “colpì
il Faraone con grandi piaghe”.6. “ed egli espulse”
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L e z i o n e 25
102. L’imperativo
Il tema di base dell’imperativo è sempre strettamente imparentato con quellodell’imperfetto e può essere dedotto da esso.
Im p e r f e t t o Im pe r a t iv o
yiktdb nros
kdtób
35$? yiskab DDUJ- ;
sakab57»$? yisma ' i?fc$ sdma '
10?? yibhar "in? bdhar »Ti?? yiqrà ’ «Ti? qdra’
Le desinenze dell’imperativo sono identiche a quelle delle forme della se-conda persona dell’imperfetto:
Singolare Plurale
ITI. -*— ~ U
f. -i -nah
Ma quando le desinenze -t e -ù sono aggiunte al tema, questo viene modifi-cato come segue:
nn? kdtòb ’ajp kìtbi kìtbu *5» ? kdtóbnàhsdkab *03$ sikbi sikbu sdkàbnahsdma' sim 'i sim'u royÓ$ sdmà’nàh
“in} bdhar ’Hpa bahàrt{\) bahàru (!) n5"[n} bdhàrnàh
Nli? Q9™’ ^ 11? W ’i Wlì? W*ù niNn# qdré(')nàh (!) Nell’imperativo maschile singolare ricorre con frequenza la desinenza -ah senza nessun particolare cambiamento di significato. Il tema si presenta disolito con una o davanti al suffisso:
n » ? kotbdh scrivi! (m. s.)
ma i verbi con imperfetto in a hanno spesso z, come in rDDttf sdraiati; nn*?$manda.
La negazione dell’imperativo si ottiene con:(a) *7N+ imperfetto: per comandi immediati, specifici, come “Non andare!”
“Non aspettare!” ecc.
(b) ÌÒ + imperfetto: per comandi durativi, non specifici, come “non devi(mai) fare la tal cola e la tal altra”.
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172 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b ib l ic o
Qualsiasi forma imperativa può essere seguita dalla particella X3, come in
N3 NJ ^ 0 tO K1|7
Essa è frequentemente unita al verbo per mezzo del maqqèp, il quale indicache il verbo cede il suo accento principale alla particella. Ad es., il caso di
N3 "10$ con il maqqèp si presenta come:
sdmor-nà ’
NJ può anche essere aggiunta a della negazione dell’imperativo:
n ^ n ÌO"1 Non mandare!
La particella *0 può essere tradotta con “per favore”, “ti prego”, o simili, maè molto più spesso ignorata.
103. Verbi I-gutturale: imperfetto e imperativo
I due tipi base di imperfetto per questa classe sono rappresentati da
(a) 7DV IMPF. *nSP ya ’àbdd IMPTV. 73$? 'àbód servire(b) ptn pT£j? yehèzaq pTf] hàzaq essere forte
I verbi con imperfetto in 6 hanno a nel prefisso (eccetto che nella la personasingolare); quelli con imperfetto in a hanno invece e. L’imperfetto in cia-scuno di questi tipi principali ha una vocale derivata vale a dire lo shewacomposto dopo (sotto) la consonante gutturale della radice. Nella flessione
si deve applicare la regola dello shewa: ne consegue che l’atteso
ya 'àmddù diventa ya 'amdù (si noti il mantenimento della d ), e in ma-niera analoga anche altrove:
7'»}T ya 'àmód yehèzaq
ibsm ta 'àmód p m tehézaq
7bs?ri ta 'àmód p im tehezaq
’Ì W ta 'amdi tehezqi
In m ’e 'émód ? m ’ehézaq
ya 'amdù v m yehezqù
ta 'àmódnàh m m tehézàqnàhta 'amdù ìptm tehezquta 'àmodnah tehézàqnàhna 'àmod p m nehézaq
La flessione dell’imperativo non comporta particolari problemi:
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L e z i o n e 25 173
12Vt 'àbód 'fèdi TQV 'ibdu ’àbódnahPiq hàzaq 'pin hìzqi ìpjn hìzqu nipTp hàzàqnàh
Ci sono diversi verbi Igutt. in cui la vocale derivata non è presente. Di con-
seguenza, la loro flessione, eccetto che per la vocale del prefìsso, segue ilmodello regolare di DFi:?? o di Ad es.:
yahsób egli reputerà tehdar tu onorerai yahssbu essi reputeranno
Il verbo NOp, che è al contempo Igutt. e lll-Aleph, unisce le caratteristichedi entrambi i tipi:
m i yehétà’ yehet ’utehètà ' nixópj? tehétè(')nàhtehètà ’ iKtppn tehet ’utehet ’i tehèfé(')nàh
* m
104.1 segolati (cont.)
’ehétà ' m i nehètà *
I tipi principali di segolati sono leggermente modificati quando hanno con-sonanti gutturali nella radice.
(a) Consonante gutturale in prima posizione: riguarda solo il tipo di “1DÓ; lavocale caratteristica è e invece che ì:
“1ÌV TO n.iv D*TW
TVW m v0717V
(b) Consonante gutturale in seconda posizione:
ivi iv i njJD onyi
T l?3 HV3
"INF! INA pi. non attestato forma
T1WnyiW
Si notino in particolare le fonne davanti ai suffissi forti e a -kà.
n_15| gregge
’IV? giovane
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174 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
(c) Consonante gutturale in terza posizione:
snj snj ■'Vii QVIT ^ l ì semesni vii
rnj naj t i iit □,n3f t o ì sacrifìcio,>n?r
nix nix •’nix nini$ ,nin ix sentiero
Tiqixnìn*i^ nytfrrro (f )
°?qi*
105. Vocabolario 25
SOSTANTIVI: m i sàrahT T '
ni.il} gdbéret
Tjy ’éder y“lj zéra '
Ve r b i :
A l t r i :
X T yàre’
nna bàrah 2W sàb
T _
nin hàràh nJO^X ’é-mizzeh
"15 pen-
kayyóm X3 nà(’)
(pi. -ót) angoscia, angustia, sventura.[La prima vocale non subisce la ridu-zione; costr.(pi. non attestato) padrona, signora[Con suff.(pi. -im) gregge, mandria(pi. -im) seme, prole, progenie,discendenza(§ 87) aver paura, temere (di o
o in una semplice costruzionecon l’oggetto diretto)(ni}?) fuggiretornare, ritornare, andare indietroconcepire, rimanere incinta(aw.) da quale posto? da dove? [Puòessere anche usato in senso aggetti-
vale: TO HJKHX da quale città?](cong.) affinché non [seguito da im-
perfetto]oggi, questo giorno
particella usata dopo imperativi,coortativi e iussivi; vedi §§ 102, 136.
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L e z i o n e 25 175
Esercizi
(a) Traduci:tpjqrnss n?$mVx 7 mnmtf 1
□“$ rn y ni&rrnx n^y 8 Qyirnx x^ pi? 2mrp o vn $ d 1s? xruh/f 9 dzpzp’x *nyrix hdV V “ I ** T V I •
3mrr n ì^ n $ n^yri vb 10 ntà n m ini? 4
ny) H^yrrVx 11 TjDÌDVy *P*?X■’2D1 5■’Vx ]inxnn$ r t3 i^ 12 nrix nna w-pn-Vx 6
(b) Traduci oralmente in ebraico (utilizzando la forma della 2a persona maschile singolare):
1. Dov’ èJua sorella?2. Non peccare contro il Signore.3. Non uccidere quegli uomini.4. Mandami i miei libri.5. Raccogli i sacerdoti e i profeti.6. Non attraversare verso il Neghev.7. Vendi questi vasi.
8. Riscatta il tuo servo,9. Mandami le tue serve.10. Abbandona le tue vie malvagie.
(c) Traduci:*W'x i rp ’p m;yn f q w ] typ"1?*? i
m y W *nD 2.n v n y « 5^1 ri.§n_n« 3
,□ $ a ^ n □‘,yin n ^ r r n s ; ‘’miOl ninn zd -^ 4.n^n cm,573 “o d1? aynnìs p p n 5
.QiVp o’Vqn nvin 35^ 6.DD’nV mrrV wipqD x1? 7
(d) Scrivi in ebraico:1. Abbandonerò il mio gregge e ritornerò alla città.
2. Essi serviranno il Signore tutti i giorni della loro vita.3. Cavalcherò verso la città sul mio asino così che possa vendere questi beni,
4. A causa tua (f. s.) essi mi uccideranno e prenderanno i miei beni perloro (stessi),
5. Sua (m, s.) sorella è bella d’aspetto.
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176 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
6. A quel tempo il Cananeo dimorava ad est di questo posto fino ai de-serto.
7. Egli è un uomo anziano e non ha progenie.8. Ho paura dì te e dei tuoi uomini.
(e) Lettura: Sara e Agar
i r r n x m t o nini .S r i pìfctfi nnsa nnD$ rrVi V7 rnV5x'1? n rm x mtoT T V T T T I I T T T T l ■ T ■ J I ' ▼ ! T I I T T T 1 “ V » T T
.nnin wr\) hm-by orniix x?. nwxV f? rrc^x o o W ? r rn ^ n nnripw T ’T ' TT ' TTi * T.n^ nnin*q nntn
.m aiari rr-gni n n ^ mto iAri nx^T
nja-'x mfr nn?$ iX) : iH^n im .“127 3 4crón nn'x xs» mrr ■qx’pa :mrr *qxVa n5? nax .nrrp ^ x ■’n-p} ■>39» n x i r r$x .r i # ! nxrnxinxa-^x mn’ ya# *»? Vxyatf^ ’ iqpr i n i^ nx iw x i?n attf-nxi m ìB nn i^x xn^i 15 nni}x> "un rrf tì .rurp} rn$*?x i ìn r n f .^ ir a
.Vxyat^ i in niV.I
Note alla lettura:1. Si osservi la serie di proposizioni non verbali (e di conseguenza non
consecutive) che assumono il tempo del contesto generale.2. i*7 è superfluo nella traduzione, dal momento che rinforza semplice-
mente o c h ?»1? Esso comunque potrebbe essere mantenuto: “ ...(percomportarsi) come una moglie per lui”.
3. "*7$ X3 è frequentemente usato in riferimento all’unione sessuale diun uomo con una donna.
4. L’articolo determinativo appare spesso dove il narratore ha un og-
getto specifico in mente anche se esso non è stato menzionato prece-dentemente,5. “ritorna” (imperativo femminile singolare)
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L e z i o n e 26
106. Lo iussivo e il coortativo
L'imperfetto, così com’è o con lievi modifiche, può essere usato con signifi-cato di imperativo indiretto per tutte le persone. Per esempio:
rf?^ egli manderà o che egli mandi
n*?$ri manderai o che tu mandin*7$X manderò o che io mandi
Le forme della terza persona, singolare e plurale, coniugate in tal modo sonodette iussive, Nel caso dei verbi che abbiamo studiato finora esse sono for-malmente identiche all’imperfetto.
Invece, quando l’imperativo indiretto si riferisce alla prima persona, èchiamato coortativo, e di solito è segnalato con il suffisso -ah aggiuntoall’imperfetto:
j
’eslah manderò nislah manderemo
’eshhah che io mandi nn1? ^ nìshhah che noi mandiamo
Si osservi che la vocale del l’imperfetto è di regola ridotta in a davanti a que-sto suffisso. La forma coortativa può sostituire l’imperfetto ordinario in unasequenza narrativa perfetto + imperfetto senza che si verifichino rilevantimutamenti di significato.
107. Sequenze narrative con l’imperativo, lo iussivo e il coortativo
Per quanto concerne il significato, questi tre modi rispettano un unico para-digma: iussivo = 3a persona, imperativo = 2a persona, coortativo = la per-sona. Le sequenze che comprendono uno di essi sono solitamente simili oidentiche alle sequenze che comprendono gli altri. Quelle che seguono sonole sequenze più frequenti:
(a) Imperativo + Imperativo. Gli imperativi possono essere semplice-mente elencati uno dopo l’altro e congiunti dalle forme richieste della con-giunzione:
...n'pttft ...17$$ ascolta...e manda...e prendi postoI verbi così congiunti possono anche risultare consequenziali l’uno all’altro.
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178 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
(b) Imperativo + Perfetto. Questa sequenza esprime esplicitamente unasuccessione. Essa ha un valore analogo a quello della sequenza narrativaimperfetto + perfetto:
(c) Quella seguente è una sequenza importante che ha di solito uno spe-ciale significato nella traduzione e richiede, pertanto, particolare attenzione.
La seconda proposizione della sequenza ne esprime lo scopo o finalità o il
risultato (in italiano “affinché”, “così che”):
nVt K1] ... yfòttf Ascolta.. .affinché io possa mandare... n'n2) Scrivi.. .affinché io oda/possa udire
... rD ^ Andiamo.. .così che egli trovi/possa trovare
Si noti che la congiunzione wd- si presenta qui nella sua forma normale, non-inversiva.
108. Verbi I-Aleph: imperfetto e forme correlate
Per quanto riguarda l’imperfetto, i verbi I-Aleph si dividono in due gruppi:
(a) Cinque verbi hanno regolarmente 6 nel prefisso e Xquiesciente:
Gli altri due verbi, HDN (cuocere) e rDK (acconsentire), saranno trattati in-sieme ai verbi III-He. Per il resto, la flessione dell’imperfetto è regolare:
$7^1 ...r in^'l ...y&$ ascolta.. .e (poi) manda.. .e (poi) prendi posto
' m ’akal yd(')kal mangiare
“IE)N 'amar ItìK’’ yd(y)mar dire’àbaci 73KS yd{')bad perire
'7DN'" ydkal ydkslutdkal tdkàlnàh
tdkal tdkalu■’VpKn tóhfli nJ DKFl tdkàlnàh
’d/cal ndkal
Si osservi attentamente che solo una Xviene scritta nella la persona singo-lare.
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Le z i o n e 26 1 7 9
Le forme Ititi'', lOXfi e “10X3, quando precedute da un vrawinversivo,sono sostituite da forme con e, e subiscono una ritrazione dell’accento:
“1$X'*1 wayyomer ed egli disse
“l XJFIl wattòmer ed ella disse (o tu dicesti,m. s.)“10X31 wannómer e noi dicemmo
Ma quando queste stesse forme si trovano alla fine diuna proposizione e precedono immediatamente il contenuto di ciò che viene detto, può essereusata la forma regolare con a, Si confrontino i seguenti esempi :
VOWIV'TX Ed egli disse a lui: “Ascolta!”.
V0$ Ed egli disse: “Ascolta!”.
(b) Altri verbi l-Aleph somigliano alla classe dei verbi Igutturale, ad es.
“10X asar 1 0 ^ y e ’ésdr (o lO ^ y e ’sór) legare
ma con e nel prefisso, indipendentemente dalla vocale tematica. Nella fles-sione la e è sostituita da a quando è applicata la regola dello shewa, diver-
samente da quanto avviene con i verbi Igutturale che mantengono la e:
ì?!0v yehèzaq ma ye ’èsór IPTO? yehezqù HpX’ ya \asru
Alcuni verbi presentano forme non omogenee rispetto al modello a causa diuna mescolanza di tipi. Tra quelli che si incontrano più di frequente ci
sono TPIX(afferrare), che ha come imperfetto TÌI^ e TriX1’ (si noti l’anomala e)
e anx (amare), le cui forme attestate sono
ye ’éhab — le ’éhab — te ’éhab nnrjKJjl si legga tèhàbu
nn'N 3HX ’éhab o’óhab —
Tutti i verbi I-Aleph regolari, sia del tipo (a) che del tipo (b), hanno lastessa forma nell’imperativo:
’èsdr ntpx ’is ri npK ’isru nj"]Óg ’ésórnah"10$ ’émór n^X ’ìrnri DON ’ìmru n3“0 $ ’émórnàh
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1 80 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
109. Vocabolario 26
So s t a n t i v i:
Ve r b i :
153 béged pi. -im) vestito V t t sa ar (pi. -im) porta (di una città o d’un grande
edificio); si riferisce anche allo spazio in-terno alla porta della città usato per le as-semblee pubbliche.
TDK ’àsir (pi. -im) prigioniero’àbad fON'1) perire, essere distrutto, morire
TDK — T
’àhaz (TnX'*) o (fn$2) afferrare, prendere, tenere’àsar (Ì0ij£) legare, incatenare, fare prigioniero
- T
’àhab (nn^) amare
m i ?gara' (Vii??) strappare, lacerare
rms pàtah (nn$P) apriren o
- Tsàgar ("Ùp?) chiudere
- Tgàdal (Vì^) essere/di ventare grande; crescere,
raggiungere la maturità
Esercizi
(a) Traduci:
“tipi ... nri? 6•q i^ ì... ■’Kiì? 7
QFipitf?!... 8□ D V T 1 . . . 9
... n $ y i o
(b) Traduci oralmente in ebraico:1. Facciamo un'alleanza!2. Che egli mangi il pesce*3. Prendiamo la loro proprietà!4. Che egli spezzi le tavolette di pietra.5. Scegliamoci (= scegliamo per noi) un re!
6. Possa il suo nome diventare grande nella terra intera.7. Possano sentire le nostre parole e sapere che noi siamo uomini
buoni.8. Che io senta le parole che il profeta ha pronunciato.
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L e z i o n e 26 181
(c) Traduci:
.n&rns o ^ x n ng xi Tyn ™ n nax'n rarn N ; snj? 1
ì^ n i DOT rnifo uóV Tyn ‘iy#“nt$ ini??? npa? 2.□ $ ™ * | nmV&n1?^ irix nrf?un 3
.nsìiin on'x a n i^ ì 4.i r1?*? T'xn xn ra Tyn n^p 5
.^nx“n«i w n $ nn$n 6.nyitir d d"? ? n ’3 a'V ^in nnxs 7
Dflya$ ■>?DD’ niji D?n« d ^ ^31 xa sn ai1 ignari n$xn 8.nninn ni^n^: d d i&$ x*?i ì x ^
.inxo ^qn-n^ ■>*?rimi f? npàn ^ q-n $ t‘nt$ 9
.cròtèn i^ x h x'1? io.m n n$i? nìiziyn r? ^ n *?$ m axi 11.o n n ^ irix unri nntnny; ìtqx^ 12
(d) Scrivi in ebraico:1. Chiudiamo le porte e rimaniamo (= dimoriamo) nella città fino al
mattino!2. Perché egli ha spezzato le tavole e ha detto che avevamo peccato
contro il Signore?3. Ricordatevi (m. pi.) queste parole affinché non pecchiate.4. Egli amò la donna perché era bella d’aspetto.5. Stracceranno le loro vesti in quel giorno, perché i nemici li leghe-
ranno ed essi andranno con gli altri prigionieri in un altro paese edimoreranno lì (per) molti anni.
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L e z i o n e 27
110. Proposizioni e sintagmi temporali
In una sequenza narrativa gli elementi con significato temporale sono postifrequentemente prima della proposizione cui si riferiscono e sono introdotti
da wawinversivo + una forma del verbo n$. Nella narrazione al passato ri-
corre costantemente la forma wayhi yahi è l’imperfetto di n;n); nellanarrazione al futuro (o quando la narrazione esprime azioni abituali o che
durano nel tempo) troviamo invece la forma TPHI wdhàyàh. La proposizione
temporale viene poi seguita dalle consuete forme verbali previste per la se-quenza narrativa principale. Si studino attentamente i seguenti esempi (iquali devono essere tutti considerati come se fossero compresi in una se-quenza narrativa):
" 0 3 VIJ1 e al mattino egli mandò...n'pxn nqx e dopo queste cose egli sentì una
voce...
...tqpnnn’KHK1t 1#$? e quando egli li vide, gridò...n’ptftn ’O e ogni volta che ascolterai queste...Ojj'pjl parole, ricorderai...
“0 3 rpn*l e al mattino partirai...
Si osservi come in questa posizione possono ricorrere sia una proposizionetemporale che un sintagma preposizionale. Le congiunzioni che si incon-
trano più spesso sono (quando, come) e (quando, ogni volta che).
Termini con valenza temporale come DÌ1, njlfJ, T\V (tempo) sono utilizzati co-munemente con la preposizione anche f i?Q (alla fine di, dopo) ha un usoanalogo. In questa posizione si trovano raramente locuzioni participiali, chein italiano richiedono la congiunzione “mentre”:
DW □'’lfòV QH■’H’l e mentre essi stavano lì, sentirono...
111. Sostantivi femminili in -et e -a t
Davanti ai suffissi questi sostantivi si comportano per lo più come i segolatial singolare:
r i "^^"13^ la mia padrona (cfr. ,rQj?)nsn'ftyi la mia conoscenza
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184 In t r o d u z i o n e a l l ' e b r a i c o b ib l ic o
'W a la mia vergogna (cfr. ^ ì ? )
Appartengono a questo gruppo anche quei sostantivi con forme costrutte ac-centate sulla penultima sillaba:
costr.: consuff.:rgx*ft nDK^
Il sostantivo J13 presenta il tema A3 bìtt- davanti ai suffissi: TO mia figlia.
Davanti ai suffissi, il sostantivo HWXsi presenta come 'WtfN, ecc.L’aggiunta dei suffissi ai temi plurali di questi sostantivi non presenta parti-colari problemi.
112. Sostantivi del tipo
Oltre a segnalare la sostituzione della vocale finale lunga con una conso-nante y davanti ai suffisi deboli nel singolare, è difficile formulare altre re-gole per questa piccola classe di sostantivi. Vi si riscontrano, comunque,molte anomalie, specialmente nella formazione del plurale. I seguenti esempidi forme attestate dovrebbero rendere capace lo studente di identificare i so-
stantivi di questa classe quando necessario:
con suff. (pi. □,l??) vaso
T 1 9 in ? a n s frutto
c o n i o n ? i n ?
afflizione
,l?q (pi O'ft® malattia
o s o metà
113. Vocabolario 27
So s t a n t iv i : U^p] zaqùmm
ba ’èr
’Wi w a
oniV e r b i : T ì?9 pàqad
(solo plurale con significato alsingolare) vecchiaia(pi. -ót; costr. pi. ni"l$3) pozzo,
buca(vedi §112) afflizione
(l'P9?) mantenere una promessa oun impegno; fare (prestare) atten-zione a; visitare; nominare; pas-sare in rassegna, fare l’appello
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L e z i o n e 27 185
sn ra' essere cattivo (cfr, DA, §87; la ra-dice è yyi)
nynT T
tà 'ah errare perduti, vagare
rf?3ir r
kàlàh essere terminato, compiuto, finito,
alla fineP vw ’ahàré kèn in seguito, dopo ciò
Es pr e s s io n e id io m a t ic a : Che (cosa) hai?
Esercizi
(a) Traduci:.D’iTiy n fc r n # ntyin wnN nia -nrjN 1
^ njóK ■* «an Di’? rpni 2D*pn DV?tjrrn$ ro i^ i 3
.d e h ■’&y ■»?apn$ T 3 J ^ipV» ^ rrni 4.na t^i a?an iK yn » n*n 5
.n^N rftt^ i nVipnN: yatf *i^*p 6
.n^0"n^ ^ irirX n p s r t è nb T jyn# wnn uvz rrni 7.rwvàn r g ^ njn D ip an a ringì p n $ i 8
1DV3 mn1 i i k ■>?D^pvn# d ^ t n n^p i tonn rqwn rrni 9.ft dokdcj niNtpnn
Aniìòqn o ’ i f ^ r i a ^ i t ? $ D D i n ’ n ? i i o
(b) Traduci:
*»ri"l^n^ 6 TOV^P 1ninD ^ìnin^ 7 2
nin$ 8 « nv ft» n w 3on^zpn uten 9 TON1?*? Di1 4
^Dvin n s p io ^ p j •*»? 5
(c) Scrivi in ebraico:
1. Quando lo videro lo chiamarono.2. Quando la sua (m. s.) vita arrivò alla fine, lo seppellirono nella
tomba dei suoi padri.
3. Quando attraverserete il fiume vedrete la terra che io sto per darvi (siusi il participio).
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186 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
4. In seguito mandarono uomini in Egitto, perché c’era una carestia nel paese.
5. Quel giorno lo vedrai stare di fronte a te.6. Quando ella trovò l’albero, mangiò alcuni dei (—dai) suoi frutti.
7. Nella sera andrai fuori dalla città e fuggirai verso la montagna.
(d) Lettura: Sara e Agar (cont.)
o#n$ onpx »!??! iWT1? 1? nfft rr)trn$ 7pDmrr nft? ng*n n#ì$3 ^ rmWD "ietetdv PW? ^ V? nfti la?ntfrn noxn-ns 'una nbx1? n ^ x an i^ x1? *i$xrn piiy? ?g?-ny noxri-i^nH
. W n y j
*i$t$-1?3 iDnn^x-1?^ d ^ '1 " ìart? QTOx *•3 5 txz? “i37n s
Vm *nl «Ti?? P T O ^ ^ V ? "lox'n.KVTDà 3Ì")J ■»?313-»U?ì$
*9 "i$$3 19^3 n ^ n nnstfi .SfjriHn “ìjip i# onp# 4nW ^ I3“n.qx ^ ; i*?ip-ni* □,,n17$ 5p n i ni?!®"1?? 33tffrn_ nrnpx n1? ina 1$$ Dqfni crén
yatf o S rp ^K .nin nbx1? o?é D“P n^x a’rf?$ x“ipsi nyan.iyin Mp-n«
m i “warrniij n?n .a?à nx? “un x^^ni nVxn a n ^ n nqx \i?ì
Àm-uv "13703
Note alla lettura:1. “allontana” (imperativo m. s.)2. “i tuoi discendenti saranno chiamati”3. “io farò di lui una grande nazione (góy)”4. “mandò via”5. “e pianse”
6. “non aver paura!”
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L e z i o n e 28
114. L’infinito costrutto
Ogni verbo ebraico possiede due diverse forme alle quali viene dato il nomedi infinito. Una di queste forme, l’infinito assoluto, funziona piuttosto comeun avverbio e sarà esaminato in una lezione successiva. L’altro, l’infinito co-strutto, esprime più da vicino l’idea tradizionale dell’infinito. Per quelleclassi di verbi i cui imperfetti abbiamo studiato fino a questa lezione laforma dell’infinito costrutto è più o meno uniforme. La vocale della primasillaba è d (o con le gutturali à o e) e quella della seconda 5. L’infinito è fre-quentemente usato con suffissi pronominali, davanti ai quali il tema è varia-
bile.
P e r f e t t o Im p e r f e t t o IMPTV. INF. COSTR. CON SUFF.
Regolare nns an? an?1gutturale 1W
— T “tose itosj ibi?
ligutturale T O- T nn}? ina inai HO?
Iligutturale vm)- t - i * - i - ! • 1 T
1-Aleph *73x— T ■*« * 8
m-Aleph XV?? m Nili? ’t o
Tra i verbi che hanno imperfetto in a, ma che non appertengono né allaclasse di ligutturale né a quella di Iligutturale, si riscontrano alcune incon-
gruenze; questo gruppo include i verbi stativi come "DD e un piccolo insiemedi verbi rappresentato da 33$ 33$\ Tali verbi sono scarsamente attestatinella forma dell'infinito costrutto, ma di solito seguono il modello dato so-
pra. Di tanto in tanto si osserva una forma con a, come 33$ (coricarsi), ma
anche qui, davanti ai suffissi, si ritorna al modello regolare: **33$ sokbi.
115. Alcuni usi dell’infinito costrutto
L’infinito è per definizione una forma con funzioni sia nominali che verbali.In quest’ultimo ruolo esso può essere accompagnato da soggetto e oggetto oda altri tipici elementi verbali accessori. L’infinito, insieme con Ì suoi acces-sori, ricopre una funzione nominale aU’interao della proposizione conside
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188 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
rata nella sua interezza. Quando il soggetto di un infinito è formato da pro-nomi, essi vengono aggiunti come suffissi;
rOns kotbahT I T -- -
Quando l’infinito costrutto è posto davanti a un sostantivo, quel sostantivo
L’ambiguità del secondo esempio è tanto grammaticale quanto semantica. Nel primo caso, l’infinito è allo stato costrutto con il suo soggetto, ma nel
secondo caso il termine dovrebbe probabilmente essere consideratacome un oggetto (non costrutto) dell’infinito, cioè un termine in funzione dicomplemento oggetto. Ciò sarebbe ancora più evidente se tale oggetto fosse
determinato; in tal caso esso richiederebbe infatti la particella "n$;
Quando l’infinito costrutto è accompagnato da pronomi, la disposizione disoggetto e oggetto è un po’ più complessa; i seguenti esempi dovrebberocomunque chiarire la situazione:
t^ r r n i j il mio uccidere l’uomo■>nH l’atto dell’uomo di uccidere me
miflrrnN il mio osservare la leggeT - V • I T
IriX il mio osservare luiTO il suo osservare meV ì scrivere una parola
TpriS kotbék ecc.iaro kotbó
i v -- -
"'Dna kotbi il mio scrivere* I T
ìinrD kotbénu■■ t T
kotbdkem kotbdken
□Una kotbàmT t TT t T
■■ I T
p rò kotbànT | T
può svolgere sia la funzione di soggetto che di oggetto dell’infinito, anche seil primo caso è quello più probabile:
3‘ri3 lo scrivere dell’uomo(cioè l’atto di scrivere)
t£hX X"1lJ l’uccisione di un uomo ol’atto di un uomo di uccidere
U X :np uccidere un uomot^>xrrn§ Vip uccidere l’uomo
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L e z i o n e 28 189
"131HT1N; U’ns scrivere la parolai:n rr n $ ^ 3 il tuo (m. s.) scrivere la parola
Come unità il sintagma infinitivo può fungere da
soggetto di rnifiTnK il tuo osservare la legge è buonouna frase oppure è buono che tu osservi la
legge oggetto di irix "7 fino a che non lo trovi (lett. fino al
una prepos. tuo ritrovare lui) oggetto di ’flyfp lò non fui capace diascoltare
un verbo
Ma l’uso più frequente deH’infinito costrutto è con le preposizioni D, De *?:
(a) Con le preposizioni 3eD l’infinito equivale, in italiano, ad una locuzioneavverbiale (generalmente temporale):
“DiriTl^ quando egli udì la parolaHaya quando (o mentre) stavo di fronte a lui
Entrambe le preposizioni sono frequenti in quest’uso, ma con certi verbi, inmodo particolare Vìlìti e HìO, è preferita la preposizione Ci sono ragionilegate alla natura aspettuale di questi verbi, che determinano tale scelta, maun elenco degli usi in questione non sarebbe di grande utilità in una gram-matica di base come questa.
L’infinito con 5 o $ è molto frequente nella costruzione trattata al §110:
...□H’pN ’fl’l e quando Abram sentì...rrni e quando sentirai la mia voce...
(b) Con l’infinito costrutto ricorre in una grande varietà di proposizionicomplementari ed esplicative, che spesso esprimono scopo, finalità o ri-sultato:
. . . Essi vennero...per ascoltare...Essi non poterono/potevano catturare...
mrP riapri Tu osserverai la via del Signorefacendo (inf. di...p ii rritoy*? ntoy) giustizia...
( 1) nvi + ’p +infinito costr. esprime “stare per” o “esserecostretto a”:
"ÙQ1? iy^n rrn La porta stava per essere chiusa.
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190 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
(2) + sostantivo o pronome + + infinito costr, esprime obbligo o re-
sponsabilità; ìriN 'ÒV Devo trovarlo.
(3) VK + + infinito costr. esprime il significato di “non è possibile
(permesso), è proibito”: VX È proibito entrare.
L’infinito costrutto viene negato con
■’Jil'??1? non mangiare il frutton*?^rrn$ H'ity ■’rfjq'p non bruciare il rotolo
116. Osservazioni finali su alcuni tipi di sostantivi
L’unico importante gruppo di sostantivi non trattato specificamente nelle le-zioni precedenti è quello che comprende i sostantivi che terminano in -eh. Lamaggior parte di questi deriva da radici di verbi III-He che, in un precedentestadio della lingua, erano o lll-Yodh o Ill-Waw. Successivi fenomeni di con-trazione ed elisione hanno oscurato le origini di queste forme, mentre alcunisviluppi accidentali all’interno della lingua hanno portato a una certa confu-sione di forme tra singolare e plurale.
Al singolare questi sostantivi:(1) possono seguire una flessione regolare con perdita completa della desi-
nenza -eh:
n7to campo ^7^ ecc. bastone
(2) possono presentare suffissi parzialmente diversi, in particolar modo -èhù
alla 3a persona singolare:
ntysja azione infchfé bestiame
(3) possono avere forme dei suffissi analoghe a quelle dei sostantivi pluraliin -im:
il mio bestiame la mia azionePer i sostantivi aventi plurale in -ót, come rrjty e l’esistenza di forme
come e ir» qualità di plurali è dubbia. Nonostante tali forme possanotrovarsi elencate come plurali nelle grammatiche e nelle concordanze, moltedi esse sono più probabilmente singolari.
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L e z i o n e 28 191
117. Vocabolario 28
Ve r b i: VipT
yàkól essere capace di/in grado;(+ *7) prevalere su
m hapès (F$0) godere di; desiderare (difare qualcosa + inf.)
Vìn“ T
hàdal (Vìf^) cessare, fermarsi (intr,);smettere (di fare qualcosa + inf.)
nn tam (vedi § 87) essere finito, com- pleto; finire (di fare qualcosa +inf.)
nox ’àsap (n’^fór) raccogliere
So s t a n t i v i: nttà tó’ar forma, apparenza esterna, aspettomisteh banchetto
rnpx ’ahàbah amore [usato come inf. costruttodi ariN]
’èm (con suff. '’tìK; pi. -ót) madre
Preposizioni usate frequentemente davanti alPinfinito costrutto:*7V fino a ^ quando, mentre
n tjs dopo ‘jyó'j» affinché, per, in modo da, cosicché} quando, mentre a causa di, perché
Esercizi
(a) Traduci:
v v r m w ? ? 9 rninrrn$ iv ó 1? i
Tyrnn$ wi'ix 10 vyì*-m 2ìxjp3 11 3
12 ì^ìpnx t^xn smute*. 1 V * T - 1 •
4D“U0 W*
- - - \ T I T P-- -
13 rrp «éTO 5in'K 14 v t à r m i*rp ? 6
rntèn n tà r jr n tr 1?:^ ^ 2) 15 □■HDjnSsns rirf? 7vni^ n ss “ibi? 16 8
(b) Traduci oralmente in ebraico:1. quando tu dimentichi questa legge2. mentre io stavo lì3. dopo che li radunammo4. quando lo seppellirono
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192 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l ic o
5. fino a che ci legarono6. dopo che si coricarono7. non cavalcare (su) il cavallo8. fino a che tu ci chiami9. fino a che io rompo le tavole10. mentre egli stava mangiando11. cosicché egli ti mandi da noi12. cosicché tu li osservi
(c) Traduci:.Kosn^y ntfyj ta e r r o n^n 1
.^Ip? M y in wèv ntf? 2
•irix ixsa:? w r ' ‘ 3.natyai Viprrns 4.njn □o'tnnx x1? 5
.□n'x x ^ 1?^ x^i *T>yn W " r>« Fitte 6rifiuto in r ^ r^ x D
.*1xbcj •’ri>nl7 vii:a&-n$ n-pr p nnx niu 8nnx nnx^i Yxz? x^n n?->i nxn tid^
.nitfx'? i1? nn'x.n^ x> p rr fta nnini rntzrnx mrr 7'p$q rrni io
.Tin'x *?x}Vf'sp: i l.y ^ n n n rn x ay*?w ^ n n a ix ^ t 12
.n is i nlx&n m i t i x^an Vipa yb^1? i^ n n tjx 7i?i 13.nnannx isyV nyn ìm 14
T T - V ®| - T T —
.nn'x in?rjxi r r y ? tra;:? Q'gwn vn 15
.irà rn n n“g?i i7}rnx n'ìsn i7}rnx ntf xn frigp 16
(d) Scrivi in ebraico;1. Quando uccisero (m. pi.) i prigionieri noi fuggimo da lì e passammo
verso questo luogo.2. Tu hai peccato non amando tuo padre e tua madre.3. Essi sedettero nella sua (f. s.) casa fino a che gli uomini aprirono la
porta.
4. Desideriamo ricordare sia i vivi che i morti (lett. anche i vivi e anchei molti).5. Non è permesso mangiare la carne di questi animali.6. Quando vide (usare il pf.) la terra asciutta, egli gioì perché sapeva
che le acque erano cessate dalla faccia della terra.7. Non eravamo in grado di scrivere né eravamo in grado di leggere.
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L e z i o n e 29
118. Verbi I-Nun: imperfetto e forme attinenti
I due verbi seguenti sono i più rappresentativi di questa classe:
PF.IMPF. IMPTV. INF. COSTR. CON SUFF.
imperfetto in ò Vd? 1VD3 >93imperfetto in a ypl yp1 yp yb} ’Vp}
è
, Nell’imperfetto di entrambi i tipi la nùn è assimilata alla seconda consonanteradicale per tutta la flessione. Per il resto la flessione è regolare:
yippól ^9? yippdlu
b'BT) tìppòl tippólnàhtippól tìppdlutippdli n^'éri tippólnàh
’eppól V bj nippol
I verbi con imperfetto in a hanno la forma breve dell’imperativo, coniugatacome segue:
yp sa ' ■’Vp SD’t lyp sd’u H^Ó sà'nàhnyp S3 'ah
I verbi con l’imperfetto in a possono avere due tipi differenti dell’infinitocostrutto; i due tipi ricorrono entrambi per la maggior parte di questi verbi:
(1) una forma regolare, come y'OJ risso1\
(2) una forma breve con il suffisso -t\ fiyp.
PF. IMPF. IMPTV. INF. COSTR. CON SUFF.
m n: n nya— colpire
Sft)ym
— T yw yo nyó — piantare
yty —
---- wa avvicinarsi
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194 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
Osservazioni particolari:
(a) Si osservi che tttà? non è usato al perfetto.
(b) Le forme di (sollevare), che è anche III-Aleph, sono
m i Kir t ifo nxto/nKto TlKte'
(c) Il verbo irti ha imperfetto e forme correlate in è:
1U3 W. 1 ) rin
(d) Il verbo Flf?1? si comporta all’imperfetto e nelle forme correlate come se
fosse un verbo l-Nun:
ni?*? ni?? ni? noi?
(e) In alcuni verbi il raddoppiamento della seconda consonante radicale
deir imperfetto è omesso quando la consonante è seguita da a:
ìyp? yis m(essi partiranno) non Wp? yìssd ’u
Seguono i paradigmi completi di yp3, irti e rii?1?.
Im p e r f e t t o
Im p e r a t i v o
yo? m ' T • W? ni??
vori x&nT • 1™ njpn
ysn KmT •
ìnri ni?n
•>ypn w n• * • 1myox m m
wp1* •
in,??nayòn
T 1 - *n ^ tn narin
T » ■n^i?n
wpij)i *
iann inpnmyèn
T 1 — *naK|n nartn
T •* *nai?i?n
yoaT ■
ro?nì?a
yp mT in ni?
"VP * i"ni?
wp ÌKfoi ìJi? ini?
njyó naxfr T V
nari7 WP-
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L e z i o n e 29 195
La preposizione si presenta come Vdavanti agli infiniti con la prima sillabaaccentata, a meno che l’infinito non sia nello stato costrutto con il sostantivoche lo segue. Ad esempio:
nvó1? n ^ 1? nné1? nn1?
119. Vocabolario 29
So s t a n t iv i : e h w ? magurim
njft? fotónet
njfta kuttónet
"ili néder
nifpin tóhdót Ve r b i : yìggas
“113- T
nàdar
— Tgà'ar
•* Tsane’
ari hab
m nàsà ’Ag g e t t i v o : t »s
• T
— 1sa ir Nu m e r i: sanàyìm
stàyim
o *17? néder (con suff ’5173; pi. -im) voto(solo pi.) storia, genealogia(pf. non usato) avvicinarsi [di solitocon(TP) fare un votoOVK) rimproverare(Kjty?) odiare
Un verbo difettivo che si trova soloall’imperativo: 2H nan nIin OH dai!avanti! su!(N&?) alzare, sollevare, portare
piccolo, giovane(m.) due; costr, ^ sane (f.) due; costr. 1Fl$ stè
La forma assoluta del numero “due” può stare prima o dopo il sostantivo cuisi riferisce; il sostantivo è al plurale:
a’r ó ° n'ìi# □ 'r óDTO D'Ufo
La forma costrutta dei numeri può trovarsi solo davanti al sostantivo:
□*•$1 'ntf
N o m i P r o p r i: Ràhel- T
nxV L é’àhT •«
Làbàn apJP Ya 'àqób
RacheleLiaLabanoGiacobbe
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196 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
Esercizi
(a) Traduci:
Q^'n d ^ pì 8 nnDp ' ly ^ iri 1
^ 3 ,l?K 9 ilDp3“r»ij ^np 2wp 10 t^xn ^x wp
. - r - * » - *3
u*J ]ri 11 i l i ni KH ™ i 4vtyj T | i^a n ^ x Vq ? 12 □D’nfcfrm ix ^ ir^ x 5Hpfrrn^il? niu 13 niì?^ nia"i nisaa onx n' 1 6
14 nn’x isnpn ìn3npni5 inpn 7
(b) Traduci oralmente in ebraico:1. Dateci (m. pi.) il vostro aiuto.2. Uccidete (m. pi.) il serpente,3. Non mangiate (m. pi.) la sua (m. s.) carne.4. Prendi (m. s.) due pietre.5. Pianta (m. s.) l’albero qui.6. Avvicinati (f. s.) a lui.7. ed egli lo colpì8. ed essi diedero a lui i loro figli9. ed io caddi al suolo10. ed egli viaggiò verso il deserto11. daremo loro cibo12. partiremo al mattino
(c) Traduci:
.]m w to a nan n iì:p “o min) ìò iTiìni?} 2n # Dy,rnss 3
.ìmpzrni*! in'K nnqp_ ^ 2) rprin m a 4.urte ir ] ir\ itttyns ‘T’yn iy tfrn$ "ùp 5
n i | wtpn 6.na ,l?Kntó ntò1? n a ta r*?K rrsrnx k w n i Inttton v n 7' I “ “ T T T T “ T T ••“ •• V T VT “ **1*1*1“
.□ 'é uzà *fr| n i? ^ o v ntfNn nnyrj 8ti?) tiof? >ri òn 9.nsiiìn i vwrrn$ on iD? rpni io
M 'h ì wn p^ s •>? Y?1p:j nyuptfh nnn 11□ rjirm nrpun ^nn Dtfyojì nptznrrfriN; inp 12
.n a ta l i ’W
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L e z i o n e 29 19 7
(d) Scrivi in ebraico:1. Quando egli si avvicinò a noi, noi chiamammo i nostri servi.2. Ed egli partì e attraversò fino al fiume.3. Ed egli alzò le sue mani verso il cielo e gridò a gran voce.
4. Prendi (f. s.) i tuoi figli e vai via (pf.) da questo luogo.5. Noi non possiamo sopportare (= portare) l’afflizione che egli ha
messo su di noi.6. La sua (m. s.) canzone è piacevole e le sue parole sono buone alle
nostre orecchie.7. Ed in seguito essi partirono ciascuno (= un uomo) verso il suo paese.
(e) Lettura: Giacobbe e Rachele
no'i "ik’pi dd? nrrft bny\ rn naupn nw) nìò n^ian .rnp2x? n ii n'iu? ^ 5$ im h ^rnni* npsr nn$i ntno
. im nmt nn's ™ aia :p*? i m h ,nat?j?n
l'QXh 7\m 2irgrjN } Vjn a’»:? v^v.7 rn q 'w y?$ npsrtripon *ib®i ìn >» r? ™ >rrm nan ripsr
.n ^ a n^ x *q toni spy^ nnx irn n^iian t a ntfrnt* npn 'n?i nn^o
*?n"p n*7D n’&y mi no “w h inx nx1? o ipim npsr ntnin$ .6nT?3n ■'jdVn*v»y!p nn) V* ìròip??? :p> noxn .5 rm n^l W ^Ì3Vn'ps? ^nynx pV irn .nrirjtj sn$ noy Yn57n *i$x Vhaya nxìntraa
• .Vn"# ninn^ n' i t i ya# p*?’nis ìpv;_ Tasn ntèx*?
Note alla lettura:1. “sette”
2. Ci sono tre usi idiomatici di 9 in questa selezione:9 7?y servire qualcuno per un premio o una ricompensa
nn‘KìrnrjX? perché egli la amava
nìiaya in cambio del lavoro.T 1 T
3. Il plurale di 7!1Xha il senso di “alcuni, pochi”.4. “ed egli preparò”5. “mi hai ingannato?”6. la “primogenita” dunque la “maggiore” (femminile)
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L e z i o n e 30
120. Verbi I-Yodh: imperfetto, imperativo e infinito costrutto
Come già nella classe dei verbi I-Nun, anche nella classe l-Yodh esistono duetipi di verbi, che si differenziano a seconda della vocale tematicadell’imperfetto:
PF. IMPF. IMPTV. INF. COSTR. CON SUFF.
imperfetto in è 2W 2W T)2W abitare, risiedere
imperfetto in a w : i m P : v mdormire
(a) Imperfetto in è
I verbi con imperfetto in è hanno la vocale è nel prefisso; imperativo e infi-nito hanno la forma breve. Come 3$; si comportano
generarescendere
- r
TV■f?!!TV
ì V71 m i
*n*?^71
Anche il verbo irr appartiene a questo gruppo, nonostante abbia imperfettoin a dovuto alla presenza di una gutturale come consonante finale della ra-dice:
sapere 17T i?T> VI nsn
Il verbo XX? ha forme leggermente diverse perché è anche III-Aleph:
partire XX*1 XX nxx ’nxxAnche il verbo Tj'pn è irregolare perché si comporta come i verbi appartenentia questa categoria:
andare in no1?
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200 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l ic o
(b) Imperfetto in a
Al secondo gruppo, rappresentato sopra da 1$' appartengono i verbi:
ereditare WT —T v n «hconsigliare rv: rv” — — —
svegliarsi m rì?1? — — —
seccare WZP« t #5” — ( n ) 0 : —
e anche il verbo ll\-Aleph
temere NT NT? NT N“1’ —
[Si osservi che il sostantivo HìC]1(paura, timore) è regolarmente usato comeinfinito costrutto di questo verbo.]
Gli imperativi e gli infiniti costrutti di questo gruppo sono scarsamenteattestati nell’ebraico biblico; essi mostrano la stessa mescolanza dei due tipi
possibili che abbiamo incontrato con i verbi 1-Nun.
Il verbo V t ha forme irregolari con u nel prefisso dell’imperfetto:blV VdìPì ecc.
Nella classe dei verbi I-Yodh e in quelle classi che saranno trattate nelle prossime lezioni si riscontrano frequentemente forme differenti dell’im- perfetto quando accompagnate dal waw inversivo, e ciò riguarda in par-ticolare le forme della 3a persona singolare maschile e femminile, della 2a
persona singolare maschile e della la persona plurale. In generale, in questeforme l’accento è ritratto verso una sillaba aperta del prefisso; di conseguen-za la è del tema è sostituita da e. Una trasformazione del genere si è già vista
nel caso di "TO'1e la forma rispettiva "llìpN’1. Si osservano comunque diverseanomalie:
1. tale cambiamento è regolare per gli imperfetti in è diversi da
a $ l T>él r j h .ìfth ma K£1 ytfm Tjjji Ksm2#. T|Jl tftil ssai
2. tale cambiamento non avviene negli imperfetti in a ad eccezione di VV:
Y\?"\ ma ypi
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L e z i o n e 30 201
Numerosi verbi hanno l’imperfetto formato in modo analogo a quellidelle radici l-Nun:
formare- T
versareappiccare il fuoco
IMPF. (ma anche, irregolare, "l^T )
pii1 (ma anche, iiTegolare, p ^ l)m '
Seguono i paradigmi completi dei tipi più frequenti della classe I-Yodh:
«S! vv #T?t>n wn snn u^Tn
snn tfTn’VIB ’$Tf)v in
ÌV71
W'pn naxàri njyfo njifnj’nm n
T | Mwjjrj ìuiyn
njKfe) njyiri
8X3 VII
it i * N? vi ' un' l ì
iw? w-\
nw# niyi 7)W\
121. Vocabolario 30
So s t a n t i v i: d W sàlóm
p^y 'émeq bà'al
pace, benessere; stato di salute diqualcuno. Si noti l’espressione idio-matica: ’p Dl1? ^ chiedere dellasalute di qualcuno(con suff V W pi. -im) valle, pianura(pi. -im) signore, proprietario, pa-drone, marito. Frequente in espres-
sioni idiomatiche come “investito di”,“dotato di”, o come in unsognatore. Anche membri (al pi.) diuna corporazione, come inD’tthDn cavalieri professionisti. O an-cora nome proprio o epiteto di una
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202 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
divinità cananea; raramente applicatoanche a Dio.distante, lontano; pÌn"lD lontano, dalontano
vicino, prossimo (a: *?N)(aij??) essere vicino, avanzare; avvici-narsi (+ *7$, 1)(1$«) dormire(Vn$?) chiedere, interrogare (consul-tare), informarsi, domandare (unacosa: n$; a una persona nì$, *7, tt)rispondere (a una persona: n$); + 3testimoniare controo D1Ó? bdtérem prima, non ancora. Disolito seguita dall’imperfetto, indi-
pendentemente dal tempo richiesto initaliano: aa$? D“]Ó prima che egli sifosse coricato, o egli non si era ancoracoricato.
N o m i P r o p r i : Yisrà el (1) Giacobbe; (2) il nome del popolorjoi1 Yósép Giuseppe
Esercizi
(a) Traduci:
nwn w y n 7 UF171 1
nTtfn 11T • T «
8 n'Qatf 2aa^ a? ia$ 9f 13 WI*?? 3
T?aa ^ 10 xa a isr? 4Ty;ia 11 ■’x'pnvx 5
nn'x 12 *?ain k 'V 6
(b) Traduci oralmente in ebraico:1. Parti (m. s.) oggi.
2. e quando noi abbiamo saputo3. Ella partorirà un figlio.4. Non erediteremo questa terra.5. Egli plasmerà un vaso nuovo.6. Noi non avremo timore di loro.7. e quando egli partì
AGGETTIVI:pìrn ràhóq
qàrób Verbi :mj? qàrab
yàsén VNtt? sa ’al
Co ng iunz io ne : cn .p térem
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L e z i o n e 30 2 0 3
8. Tu sai tutte queste cose?9. Scendiamo verso il Neghev!10. Ed essi andarono verso il loro paese.11. Siediamoci e mangiamo!
12. Ed egli dormì per tutta la notte.
(c) Traduci:
l#” & 1.nìty) i1? Vx#1? vVx n^atft 2
.nn'x 'my) ^x ovn Kipn rrn'i 3
.niVrj W'2 ** 1 4
.na$ D’oyn d$x p&$n njn nipann 7'x$ pini 5.Tyritt ìx^I onx IMrfVrns ìnpsi rrànVvinx ìrin 6
.*>n'xxaipn p ■’n^v n$ *?x i 7.crn^ nvp w nnx ■d i^ xi rasif nWi 8
.x'gan n^rnx y&uh n r r ^ rnp 9.dV?u '•n’pxtf yìy x io
.TljTr1??"nxi ^nx *i»$*7VDtf?nmT)%mrr ina rs 3 3 nyvi rnpn xb 11.nip» Vx^irna 12
. n ^ n itti?? tn$? npV 13
(d) Scrivi in ebraico:1. Chi è il marito di quella bella donna che sta vicino alla porta?2. Essi vennero in città da lontano per chiedere della salute del re.3. 11 proprietario del campo venne e ci disse di andare alla nostra casa,4. Essi partirono e viaggiarono molti giorni fino a che trovarono (= fino
al loro trovare) una valle grande e piacevole nella quale dimorare(usa impf.) in pace.
5. Ascoltiamo le sue (m. s.) parole cosicché possiamo possiamo cono-scere (= cosicché sappiamo) il posto dal quale egli è venuto.
(e) Lettura: Giuseppe e i suoi fratelli (1)
’rntyy sntfH? ^PT- nn>in n ^ .iva» n § ? "1W n § ? iPW- ^1*7xìh D'Wpp r? varVsa qo n nnx Vxnj 'i 1x 3 r,nxn$ nv‘n n?n na$
ìà) inx ixaton vnir*?s» a;T3$ nx inx *0 vnx ixn ,2cpo? njri? i*7ntov) .nftui'i 3ii?7
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2 0 4 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
niaftqrrns 5ìpi .vis) im \ vn§ 4nr]ri$? vniaiVqni niaftq *\ov n^qn
im>\ la 7x#\ rD N ^m 5w v u r ^ S l vniai^q^v 1rix
.nx-)fc :pte'? 7ninnu/n*? ^m) 6nì:h Kinr? .r i^ n nin ai^qn na :V?
.mrrni* ■pagri irto ìk j$ rnx Note alla lettura:
1. “diciassette”2. significato sconosciuto. Forse “un abito con lunghe maniche”.3. “parlare a lui”4. “(essi) si sarebbero prostrati”5. “ed egli raccontò”6. “dovremo forse noi venire”7. “prostrarsi”
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L e z i o n e 31
122. Verbi III-He: imperfetto, imperativo e infinito costrutto
Questa classe di verbi è alquanto uniforme nella sua flessione. L’imperfettotermina in -eh eccetto quando questa desinenza è sostituita da una desinenza
propria della flessione; l’imperativo termina in -eh; l’infinto costrutto in -ót.
A seguire vengono presentati i paradigmi di che può essere preso comeil modello di questa classe, e di alcuni altri verbi che, oltre al fatto di essere
III-He, hanno peculiarità aggiuntive: TÒV, che è anche Igutturale; nin,
anch’esso Igutturale ma che differisce da 7ÒV per la vocale del prefìsso; HD3,che è anche I-Nun\ e il verbo lievemente irregolare rPH.
edificare ascendere meditare stendere essere
Im p e r f e t t o•
n»? ne>? rrrr V 1 *
HOT ntpn
W n'jsjn rìm n jnW wro s njW
V?5|! wm i n nróri
iVsf© ìm vyn
m i n nròTOnrèri
m i n>j|3 ntw
Im pe r a t iv o
n3? nVs? nm*• :
na•T ’W ” 3
13? urim i nrto nrÓJ —
In f in i t o c o s t r u t t o
rm-t 01*75? ntog niD3
Il verbo rpn (vivere) è coniugato come rPH, eccetto che nell’infinito co-
strutto, dove assume à nella prima sillaba: D^t}.
7/17/2019 Lambdin, Introduzione All'Ebraico Biblico, Gregorian & Biblical Press
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2 0 6 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
I due verbi HDN(cuocere) e H3X (acconsentire) hanno come imperfetti ri-
spettivamente n5X’) e sul modello dei verbi I-Aleph e, insieme, di quelliIII-Hé. Questo gruppo di verbi possiede una forma distinta per lo iussivo sin-golare. Essa può essere considerata come una forma abbreviata (o apoco
pata) dell’imperfetto, senza -eh finale; tuttavia la comparsa successiva di unavocale derivata, per evitare il raggruppamento di consonanti contigue in fine
parola, ha prodotto delle anomalie. Segue, come riferimento, una lista dei piùimportanti verbi III-He con le rispettive forme brevi attestate:
1pi.Pf . IMPF. Iussivo
3 m. s. 3 f. s.
2 m. s.
1 s.
costruire m n»? P?disprezzare m n»? DA
piangere iPèrivelare rf»?
prostituirsi m linessere finito Vvoltarsi (verso) 711B IP?acquistare ™i? n3ì?? li?!essere numeroso =>f □Té bere n m wcatturare ?<?? Xì-gutturale pascolare n¥T avi?vedere W \ iqx
vagare WT) ynnl-gutturalerispondere my
T Tnji?’ w. )vk
ascendere w h àfare ntp? ntys!’ w . wyn tivùconcepire nfl “ìnriaccamparsi nji? njq? ÌD?
essere adirato rrro •iio: "in?I-Nunstendere aw n^’ ori
Anomaliessere n:ri n;?? ■•wvivere
1W
V i
7/17/2019 Lambdin, Introduzione All'Ebraico Biblico, Gregorian & Biblical Press
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L e z i o n e 31 207
L’importanza di queste forme risiede non tanto nel loro uso in funzione diiussivi ma piuttosto nel fatto che queste forme brevi sono utilizzate regolar-mente col wtfwinversivo nelle sequenze narrative al passato:
egli fece
■pJFIl ed e^ a P^nse
Sono quasi sempre utilizzate le forme brevi della 3a e della 2a persona; nelcaso della la persona si opta tra le forme brevi e quelle normali:
o e io piansi
Si osservi anche la forma della sequenza narrativa N“]”ì (ed egli vide), che
differisce dallo iussivo Nl\ Non si riscontrano coortativi in -ah per i verbi III#e.In seguito all’addizione dei suffissi pmomaniali, il tema dell’infinito co-
strutto non subisce cambiamenti:
TIÌ33 il mio edificare• i
il tuo edificareecc.
123. Vocabolario 31
So s t a n t iv i : “1ÌS bór
V e r b i :
A l t r i :
N o m i Pr o p r i :
JH re~a t
simlàhT i ■
sàpak t DFi tàpas nt)l natah
T T *
HD3 bàkahT T *—
Un$ sahàl— T ’ '
nny 'attàhT “
rèq iniì Dótàn
p W | Rd 'ubèn
(pi. -ót) pozzo, cisterna; fig. tomba(pi. irti) amico, compagno [la vocaletematica non è mutabile: pi. costr. ’SH;il singolare con il suffisso della 3a
pers. m. s. è ìHSh]
(pi. -ót) soprabito, mantello019W?) versare, spargere (sangue)(Ù/DJV) afferrare, prendere(7\W) estendere, stendere; piantare (unatenda); deviare (intr.)(H???) piangere, piangere qualcuno(Dn$?) sgozzare (di solito animali)
(aw.) ora, adesso, allora, poi(agg.) vuoto, senza valore, vanoDotan, una città circa 21 km a nord diSichemRuben, primogenito di Giacobbe (avu-to da Lia)
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2 0 8 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
E s p r e s s io n i id i o m a t ic h e :
(1) Un verbo al plurale seguito da e da un correlato suffisso singolareha un significato distributivo o reciproco:
ìn,)3"'7!S: Ogni uomo andòalla sua (propria) casa.inVT1 Ed essi si dissero l’un l’altro.
(2) L’imperativo di è frequentemente usato davanti ad altri imperativiin un senso difficile da tradurre. Si tratta di un invito o di un’incitazione adagire, analogo all’italiano “Su!...Dai!”. Di conseguenza può essere spessoomesso nella traduzione.
ìn'K 7]X]71Y ] ÌD*? Su, uccidiamolo!
(3) Un imperativo, specialmente di ’n'pn e di altri verbi di movimento, puòessere seguito da un pronome che esprime il dativo, ma che non ha alcunvalore di traduzione:
ìft ^7 Vai!D}1? Wp Partite!
Esercìzi
(a) Traduci:12 ntnq t v 113 "lÌN 'TT
• 12
rpx^n n$ nitos?1? 14 Tua irn 3nisnrrn$ nifrq1? mnn V?3?*ì 15 y ^ ì ^ i 4
n r p imrnx nsn1 16 5
nri$ri 'pDtài 17 6D'yuHrr'?? nsnri^K 18 rv n(pi|ì 7
nm w n H n iS 19 ojtfsrnx nniv"j3 8“isnaa ntaton
r i * - t • t -20 7vh 9
ìxsnm “iì? aria 21 crórrnt* 10ynrr^N 11
(b) Traduci oralmente in ebraico:1. Non versare l’acqua.2. Perché stai piangendo?3. Tu chiedi ed egli risponderà.4. Prima che egli creasse la terra.5. Essi avevano paura di avvicinarsi.
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L e z i o n e 31 2 0 9
6. Ricorda la storia del tuo popolo,7. La sua (m. s.) casa è vicina alla città8. Ho dormito tutta la notte.9. Suo marito Tha lasciata. ■10. Il posto è troppo distante perché possiamo vederlo (usa min + inf.
costr. + suffisso pronominale).
(c) Traduci:t^x njn mrr1? )m naxrn “n i nwxn Tmi 1
,i«n irix i 2V) mrp *??'T# .rnx ri"?3 Tysn 'gìx'i nnfo naV “> ^1 2
.n$y nrix nbx1? mrr in'K )vh 3
.^rfx ■’riK laigi ' x p ^ ‘x ì33o 4•N’TO n é " nì* naV 5
.1*? nani nmarrni* npV xV r? ii$3 6on ansa w ) ma^nVy TC“n$ nm :n$aVj$ mrr upxh 7vnirnN; uh# w i k Si a^ x a né"*7?? \t i Q'ówrrVy i7?“nìj n#a
.iOÌp Q tt^X X'V']
(d) Scrivi in ebraico:1. Gli uomini della città lo rimproverarono perché non aveva ascoltato
le parole degli anziani,2. Essi sono cattivi perché hanno versato sangue e hanno peccato con-
tro il Signore.3. Ed egli alzò i suoi occhi e vide due uomini che stavano vicino al
pozzo.4. E quando ella udì queste parole, cadde al suolo e pianse.5. Tu (m. s.) vedrai e saprai che il Signore è con noi.6. Cielo e terra sono pieni (della) tua (m. s.) gloria.7. Bevete e mangiate (m. pi) perché al mattino partiremo per la batta-
glia.
(e) Lettura: Giuseppe e i suoi fratelli (2)
o’V’i TÒn V x ^ "i&x'h n ^ a □ p'os ìtàrn# r à “f? rg# ìd ^ i
n i^ n s} :pi$x DiVtfns nx*i xa ^ 'x rfyf^i n?V ,n^ 2.2naà$ lx'3’i ì ì-q d p&òa irix
pirica rn« irto ini73 orix x^> i Dptèa nrix xsa x'V nqx
irix nyinsi ìd V n2?Vl N3 niaiVqn Vyà :rn$r'78 u^x n a x 5i m_p? cnóni
.irix n1?:^ nyi rrn ■>?=ir|óxi ninisn ìnxa inx ua&i
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2 1 0 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
ti?i .in v ) ,d*j : d ^ w i n nn nrn ^ p i ìq sm ^i
rniàn irix 3ìD>*?tf?!i ìaéa iri}nrn$ irix i&srm vn$-bx *\o\' xa ^ìo.4q?ó ia vx pn rm lianì
Note alla lettura:1. “ed egli venne”2. con la particella di direzione -ah.3. “ed essi gettarono”4. Si noti la proposizione asindetica che comincia con *pX.
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L e z i o n e 32
124. Verbi vuoti (II-Waw/II-Yodh): imperfetto, imperativo e infinito costrutto
Nella flessione del perfetto (§ 64) la distinzione lessicale tra verbi 11-JVaw eII-Yodh non è rilevante. NelPimperfetto, tuttavia, la vocale tematica rispec-chia questa distinzione ed è all’origine della classificazione dei verbi sotto iloro rispettivi tipi consonantici: i verbi con imperfetto in ù sono ritenuti IIWaw e quelli con imperfetto in i come II-Yodh. Né la waw né la yodh, però,
hanno un valore consonantico nelle flessioni principali di queste forme. 1 duetipi di base sono
P e r f e t t o
II-Waw
□i? qàm
Im p e r f e t t o
regolareiussivo
invertito
ll-Yodh
D& sàm regolareiussivo
invertito
OVt yaqùm□'(?} yaqdm
wayyaqom
yàsim yàsém
□ÙH wayyàsem
Im p e r a t i v o In f . c o s t r .
Oìp qùm Dìp qum
sùmsim
I verbi del secondo tipo non sono uniformi per il fatto che la vocaledell'infinito costrutto varia tra « e t Alcuni verbi mantengono costante la /,
come I rò (mettere), mentre altri hanno sia l’una che l’altra vocale: "p1? o l5!1?(passare la notte). A causa di queste variazioni, tali verbi possono essere ca-talogati nei dizionari sotto l’una o l’altra forma della radice.
Si osservi che lo iussivo ha una forma distinta da quella usata con il waw inversivo.
Si ricordi, poi, che l’uso delle forme iussive interessa solo la 3a personasingolare maschile e femminile. La peculiare forma invertita, con ritrazionedell’accento sulla sillaba del prefisso, riguarda normalmente solo questestesse persone e la 2a persona maschile singolare; negli altri casi la formainvertita è la stessa dell’imperfetto regolare.
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212 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
H-Waw W-Yodh
IMPERFETTO
d v :oìpnQìprs
■wprimpn
m p : nróìpjji
wìpn
W b mo ipj
yàqùm tàqum tàqùm tàqumì \dqum
a yaqumutaqùmenàhtàqùmutaqùménàhnàqum
IUSSTVO
0'p’ yàqóm Opri tàqom
In v e r t i t o
□l?»1 wayyàqom aprii wattaqom aprii wattaqom
^IpFll wattàqumi (ecc.)
COORTATIVO
Hfrl Ì?K ’àqumàh HfripJ naqùmàh
Im p e r a t i v o
aip
A A.ÌJOip qumu n ^ p qdmnàh
In f i n i t o c o s t r u t t o c o n s u f f i s s i
■»J!Mp qùmt ^ p qùmBÌcà Tjfrlp qumék
(ecc.)
* T
o ^ n* T
o’tyn■ T
* * T
* T
♦ T
iff’&n* T
yasimtàsimtàsimtàsimi’asim
yasimutasimgnàh
— / / i ^
tasimutdsiménàhnàsim
DÈHOlirli wattasem
V T - ^
o ^ l wattasem ’H’tbfll wattàsimi• * T -
(ecc.)
’asimàhnàsimàh
n'Uf sim b simi
ÌEPW simusémnàh]
r a *
'fiW sumisumdkà
TjBìttf sumèk (ecc.)
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Le z i o n e 32 2 1 3
Osservazioni;
1. Esiste anche 1*imperfetto femminile plurale nella forma riapri taqòmnàh
(al posto di nróipn).
2. Alcuni verbi, soprattutto con consonanti gutturali o *1nella posizione fi-nale della radice, hanno a al posto di o o e nella forma invertita. Ad es.
“PID? yàsur diventa "ID*! wayyasar (ed egli si voltò); yànuah diventa
mìl wayyànah (ed egli riposò). Nel corso delle lezioni studiate finora abbiamo incontrato i seguenti verbi
che appartengono ai due tipi principali di verbi vuoti:
*131T
DXDi?
TP soggiornare
□12P digiunare□ìp^ sorgere
ritornare"ltf
n ia1 morireT
mettere, porreTU?'* cantare
Alcuni verbi hanno 6 come vocale caratteristica dell’imperfetto e delleforme ad esso relative. I seguenti verbi sono i più importanti:
Im p e r a t i v o
K’3 bd’
INF. COSTR.
NÌ3 bó ’
P e r f e t t o Im p e r f e t t o
K2 bà ’ normale
XÌT yàbó ’ iussivo NiT yàbó’
invertito xl3*l wayyàbó ’
yèbós WÌ3
[11K1 y à ’ór] “ìiX
La flessione procede come esposto in precedenza. La variazione tra ó e d inqueste forme non è importante dal punto di vista grammaticale. Si osservi
che l ’accento non è ritratto in K1DS1.
$3 bós
’ór
bós>*or nix
bós9 * or
125. Vocabolario 32
So s t a n t i v i; bésa'
ono•f
sàrisÌÌ7K ’àdón
Ve r b i :r
sàt
(con suff. ’Vip) profitto, guadagno,vantaggio o beneficio, utilità. Si notil’espressione idiomatica: Quale
vantaggio?(pi. irreg. D‘,0'H0) eunuco, funzionario(pi. -im) signore, padrone. Spesso usatoal plurale con significato singolare.(rp$;) mettere, collocare, preparare. Unsinonimo di DtP.
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2 1 4 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
■p*] ras03 nàs
T
p]*]1t ràdap
rnj? qànah Altri: nxij?1? liqra{')t
H3n h innèh
(flT) correre(OH?) fuggirePVH?) inseguire, cacciale, perseguitare(oggetto diretto con “D8 o ’ntJK)
(njp?) procurarsi, acquistare, comprare(prep., con suff. ecc.) verso, in-contro a, controParticella introduttiva, abitualmentetradotta con “ecco”, che enfatizza il
presentarsi improvviso di un oggetto odi un fatto. In espressioni idiomatichecon va preferibilmente omessadalla traduzione: EJ'Btyj TllTl) nXl“Egli vide uomini che venivano” o“Egli vide che uomini stavano ve-nendo”. Da non tradursi “ed egli vide,ed ecco...”.
No mi p r o p r i :
nV|S
i t ì min1
par'oh il titolo del re d’Egitto, il Faraone
pótipar Potifar gii 'ad Galaad, regione a est del fiume Giordano
yahùddh Giuda: (1) il quarto figlio dì Giacobbe, avutoda Lia; (2) la tribù che porta il suo nome; (3)il regno del sud, in quanto distinto da Israele,regno del nord, durante il periodo della divi-sione dei regni.
O^XS?^? yismd Ismaeliti, termine applicato diverse volte
nell’AT in riferimento a un certo numero digruppi nomani piccoli e poco conosciuti.
Esercizi
(a) Traduci:
.m i7»n t o f à i 8
. i a x M p 1? o n . D t p r r n s n # $ i 9
.‘•nxiì?'? X3 t r à xixi 10.n o 1?*? D13K1 mpxi 11
.“ìjj’àr r iy nb ’n$1) 12.^ n n ^ K 3ini? lafrs 13
. u t o q n x i n ^ " *3 n o n q x t h 1 4
.nrix 7]}y;_ vb) irix nyn Vx^a n;ni 1
.cgnqx D3p;'x ioìì 2.larixnpV n n ttf'xn 3i3p ìqfa n jp arn # n » 4
.□•’àn ^3 nx n é n^x 5• - - «• I V T - •*
.ntyy t^ x vi?! 6.inxii?1? X3 ■ q^n onp nani x m 7
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L e z i o n e 32i 2 1 5
(b) Traduci oralmente in ebraico:1. Corri verso il campo.2. Essi fuggiranno dalle loro case.3. Chi erediterà il suo giardino?
4. Dove comprerai il bestiame?5. Dove hai messo il mio denaro?6. Ti hanno inseguito?7. Il funzionario del re è molto ricco.8. Non c’è utilità nel piangere.9. Siamo partiti a causa della carestia.10. Correrai e lo troverai.11. Fuggimmo quando bruciarono le nostre case.
(c) Traduci:
(d) Scrivi in ebraico:1. E al mattino il suo compagno si alzò e andò alla città,2. Essi sgozzeranno il nostro bestiame e bruceranno le nostre vigne.3. È malvagio versare sangue.4. Essi si alzarono e lo inseguirono, ma non poterono trovarlo.5. E ora, scegliamo per noi un re.6. Dove hai messo il suo mantello?7. Sapevi che questo vaso è vuoto?
(e) Lettura: Giuseppe viene portato in Egitto
in'N ujho? in n$ri ì i t 1nn?sn ^ p 2
□120 vyòn vC? 3nb1? sm 'na 4
NosrrVy whNntf nKPth 5« • — * ■ T V T * T
y r iV'ifìò'i tà 6uw ) 7
igpn in'K 9rn^nV» r n ; io
Nn ">3ou 12i ^ x V i iw b 13
nw ■>» 14
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2 1 6 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
Note alla lettura:1. In questo caso, e spesso nelle letture che seguiranno più avanti,
Tomissione di Tlft si accorda con l’uso nel testo biblico sul quale si basa la presente lettura,
2. nni'N una carovana3. “di successo”
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Le z i o n e 33
126. Verbi geminati: imperfetto, imperativo e infinito costrutto
Nessuna altra classe di verbi mostra tanta varietà nella formazionedell’imperfetto come quella dei verbi geminati, cioè quelli in cui la secondae la terza consonante radicale sono identiche. Nessuno di questi verbi ricorrecon tale frequenza da offrire un paradigma completo; le tabelle che seguono, pertanto, sono state compilate a partire dai dati disponibili. Su basi storiche,le forme più originali del sistema dell’imperfetto sono:
P e r f e t t o Im p e r f e t t o
imperfetto in 5
ICO sàbab regolare hcp yàsóbiussivo ntP yàsób
invertito wayyàsob
imperfetto in aqal regolare ^ yéqal
iussivo *7^ yéqalinvertito 'pj?*! wayyeqal
Im p e r a t i v o In f . c o s t r .
30 sob 30 sób
[Vp qòl\
Nella flessione regolare di queste forme il raddoppiamento originale dellaconsonante tematica finale compare davanti a tutti i suffissi che iniziano per
vocale. Eccetto che nel caso della terminazione ènàh, l’accento rimane sultema:
ab1’T
yàsób t e yéqal
nonT
tàsób ^pri téqal
nonT
tàsób tèqal■QOfi• T
tàsóbbi léqalli
30NT
’àsób *?PN ’éqal
teCPT
yàsóbbu ì t e yèqàllu
n^àori tdsubbènàh taqallènàh]ìabri tasóbbù ìVpri tèqàllu
tdsubbènàh tdqallènàh]201
Tnàsób t e néqal
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2 1 8 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
Un secondo tipo di imperfetto, non raro, segue nella formazione del tema ilmodello dei verbi l-Nun; tuttavia, nel corso della flessione, appaiono nume-rose forme opzionali:
Similmente avviene anche nel corso del paradigma di yiqqal, ecc.Seguono come riferimento altre particolarità della flessione dell’imperfetto:
(1) Nei geminati si può riscontrare un tipo di flessione caratteristico dei
verbi vuoti: ad es., lìU)lyàsùd, dalla radice “TO.
(2) Alcuni verbi che seguono la prima delle flessioni presentate sopra pos-
sono avere anche forme alternative come yèqalu (con riduzione) in-
vece che yèqàllu. Es. yàzamu (essi rifletteranno) al posto
dell’atteso ìfò'h yàzómmu.
(3) Forme che appartengono ai paradigmi di ulteriori tipi di verbi si incon-
trano raramente, come yehèmu (essi si scalderanno, radice Dttn), o
r n ^ r i tisàmnàh (tu sarai devastato, radice Dftttf).
L’imperativo e l’infinito costrutto mostrano deviazioni simili, ma i se-guenti esempi dovrebbero essere presi come la norma:
"QÒri tissóbbi o ’Dpri tissabi DON ’essdb
30? yìssdb 30FI tissdb non tissdb
13Ó? yìssóbbù
o IZHJP yissabu
Hp'Òri tissóbnàh 13Ón tissòbbù o Hpfi tissabu
rnp'óri tissóbnàh303 nissob
Im p e r a t i v o In f in it o c o s t r u t t o
imperfetto in d Db sdb 30 sob‘>30 sóbbt ‘‘DQ subbi
Ì3Ó sébbu subbakàsóbnah T|3Q subbék , ecc.imperfetto in a Vj? qal
^p_ qàlli ìVf? qàllu
qàlnàh
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L e z i o n e 33 219
L’imperativo femminile singolare ricorre anche con accento sull’ultima sil-
laba: '’h gozzi (tosa!); ,,f'} ronnì (grida di gioia!). Sporadicamente l’infinitocostrutto si presenta secondo il modello dei verbi triconsonantici regolari:
T7$ sddód (devastare), saldi (saccheggiare), T'Tàgdzóz (tosare).
Si osservi anche l’imperfetto di
nn (essere finito): Qjy> o D’fi1
VI (essere cattivo): VT
127. Vocabolario 33
So s t a n t iv i : ms ’ùmah (senza pi.) qualcosa; con negazione:niente
hn ’ap (con suff. '’SX: du. D?éx) naso, narici(du.), faccia, collera. Come sog-getto di mn viene usato in questo
modo ÌDX = ì1? nin. L’oggettodella collera è espresso dalla
preposizione 3.
Ve r b i: hàsak Oli#© trattenere, riservare per sé
hànan (frp) fare grazia, usare benevolenza
» ts amèni (UW'l o □ $’) essere desolato (di luo-
ghi), essere sgomento (di persone);
participio attivo D&Wdesolato
Dì dam (DT) essere silenzioso, tacere stupe-fatto, essere stupefatto
- Tmàdad (ìb1) misurare
Al t r i : ’ibri (pi. D^py; f s. n*"l}V) ebreo (sost.),ebraico (agg.)
m ^ kì ’im (cong.) a meno che, eccetto (che); bensì
ek (avverbio interrogativo) come? inquale modo? Usato anche nelleesclamazioni.
n^ x ’èkàh Come sopra.
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220 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l ic o
Esercizi
(a) Traduci:
nDN^nns nt^n 9 torni* in'Kl'nn 110 tàv Tyn o?n 2■g™ l'n nn*n 11 n?ó$n“ni* ito’? Vd; ■>& 3
Yyrrny; tiòn tnó? 12 rrya nnìn v tT •* 1 T T T — *
4
inte?? nxn 13 imnn$ ì&n 5ngàrrn» uìto 14 unx ik *i 6
■q ìdk irih iy$w:> n?! 15 rrjtyrrns im 7
onagri 8
(b) Traduci oralmente in ebraico:1. e quando egli si coricò2. e quando io avrò finito di costruire3. e quando essi restarono in silenzio
4. così che egli ci redima5. e quando io misurai i vasi6. fino a che il nostro lavoro sia finito7. e quando essi ebbero scelto un re8. affinché egli non ritiri da noi la sua benedizione9. affinché essi non spezzino l’altare10. quando venimmo dall’est della città
11. perché abbiamo peccato contro il Signore12. dopo che egli era andato via dal l’accampamento
(c) Scrivi in ebraico:1. Ci fu una guerra tra gli israeliti (lett. i figli di Israele) e Ì cananei che
erano nel paese a quel tempo.2. Non potremo partire a meno che tu non parta con noi.
3. Rallegriamoci nel suo farci grazia e nel suo darci liberazione dai no-stri nemici.4. Dove andrai e dove dimorerai e cosa farai?5. Dopo che egli ebbe preso il nostro denaro, corse fuori dalla casa.6. Egli darà aiuto a coloro che confidano in lui, ma quelli che hanno
peccato contro di lui periranno.
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L e z i o n e 33 221
(d) Lettura: Giuseppe e la moglie di Potifar
n?’ n # wn ra noi11?** “i^tpis n$K xUtfn n^Nn anatri io n ’nn*73 ina ^ :n^K i??N8i noi12ik 71 ,^ y :V k i&xrn n*n»
PiN3"i#$3 in'N m ■*?nawz? Tjì n nV] ,njn jv ìq Viìa ttf’.d^ Sn1? ’nKDni ntfrn nViian nynn ntoj7$
Di n ■>,,nii nay ni1?1? n st^ i t1?# ^ ì 5 ^QV-b# 4rnai? 1n1ii ip -i in'x titolai rpàa dw rr |n inptòjp niu^1?nn^ànn'zh 6njn
.n nnn x^n oj}i n r-i ii^ a n'r^ i ^ay nhx1?
D 1? “i^kbi njTn n^N1? Nlprn n^nn dpi n r? Vfta-nk ajy >3 rm'xi? ■’Vip-n^ is^uó inii Viìa Vip? frappi w n^ V nziyn inyn ,1?n k ; nbxV.n^ìnn 03 1 ■‘Vv J ^ n'T^i
int^x n.?rnìj ivzpwp inii nV&n Q'nyp rV*TDa -i^N'rn nn^n pi n Nian ’rn .o# T|Vón n ip^ n$tj oipan ins irm no i^ S npn ìdn “inh
Note alla lettura:1. Chiaramente un’azione a sfondo sessuale.2. “(egli) rifiutò”3. “perché”4. “quando ella parlò”5. Ripetizione di un sostantivo per esprimere un significato distribu-
tivo: ogni giorno, giorno dopo giorno.6. “in un certo giorno”. La forma inusuale della preposizione ks è do-
vuta al suo uso idiomatico in questa espressione, in cui significa let-teralmente “circa, approssimativamente”.
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Le z i o n e 34
128. Il participio passivo
Il participio passivo è un aggettivo verbale ed è formato sullo schema voca-lico à-u in tutti i tipi di radici verbali, escluse quelle ll-Waw/Yodh.
Pe r f e t t o Pa r t ic ip io Pa s s i v o In f in i t o a s s o l u t o
nnn*- T T
kàtub scritto nim katób
nts?— Trnrs?
T’àzùb abbandonato Diri?
Y ’àzób
nm- r nìnnT bàhùr scelto "linaT bàhór nVw
- Tsàluah inviato niVttf
— Tsàlóah
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’àkùl mangiato ViDK r
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S7D3- T
m i- T
nàtùa ' piantato 37103- T
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N&3T T
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" T yàdit ' conosciuto 3711'
— T yàdóa '
nno- T
nnoT
sàbùb circondato ninoT
sabòb
maT T T bànùy costruito n'33T bànóh°ì? (£»?) {qunì) — oip qóm
T (City) (sim) messo, posto □Ifr som
A causa deir incompatibilità semantica questa forma non compare solita-mente con i verbi stativi o intransitivi. Il carattere generalmente intransitivodei verbi H-Waw/Yodh fa si che la ricorrenza di un participio passivo in que-
sta classe sia rara e comunque dubbia; le forme Vìa mùl (circonciso) e DÌ#sim (messo, posto) sono spesso citate come esempi.
Le forme tematiche così come indicate sopra non richiedono particolaricommenti. Solo si osservi il pàtah furtìvum nelle radici Iligutturale e la
yodh finale nelle radici III-He,
In quanto aggettivo verbale il participio passivo non ha valore temporalema designa il risultato di un’azione compiuta. Di conseguenza, nella tradu-
zione italiana è richiesta spesso una proposizione relativa con un verbo al passato:
innp l’uomo ucciso, l’uomo che fu/è stato uccisonìron IDÒn il libro scritto, il libro che fu/è stato scritto
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2 2 4 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
Il participio passivo in funzione di aggettivo predicativo ha le stesse pro- prietà di qualsiasi altro aggettivo del genere (§23). Es.
in n L ’uomo è/fu/è stato ucciso. T * ▼
Questa frase acquista il suo valore temporale dal contesto in cui ricorre e nondal participio stesso.
L’aggiunta di un sintagma preposizionale per esprimere il complementod’agente, come nella frase “l’uomo che fu ucciso dai suoi nemici”, non si ri-scontra nella lingua ebraica; tuttavia il participio passivo, come qualsiasi ag-gettivo, può trovarsi in costrutto con un sostantivo che lo specifica:
nDì"l$ Ty una città che è stata bruciata col fuoco
Non è necessario comunque che il participio sia allo stato costrutto:
“ltàn un uomo cinto con le armi della guerra
129. L’infinito assoluto
L’infinito assoluto, le cui forme sono state indicate nella tabella del para_ \
grafo precedente, non ha flessione. E principalmente un avverbio i cui usi principali sono i seguenti:
(l) Si trova davanti o dopo un verbo finito per enfatizzare in qualchemodo l’idea espressa da quest’ultimo. La traduzione italiana di questo tipo dicostruzioni varierà da caso a caso, richiedendo spesso l’uso di avverbi come
“sicuramente, certamente, davvero” o simili. Es.
■’ntoTlK "liftlL* Voi davvero osserverete i miei comanda-- i ■ v i s • t
menti.’M» n*nn n>n os Se tu davvero guarderai all’afflizione della
tua serva...
La posizione più comune dell’infinito assoluto è quella prima del verbo,come sopra. Se però il verbo è usato come intransitivo, l’infinito assoluto può seguirlo: ‘
...ritti ...VÌttW WQW Ascoltate attentamente... e guardate atten-tamente...
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L e z i o n e 34 2 2 5
(2) Simile al caso precedente è una sequenza di due infiniti assoluti chefanno da complemento a un verbo finito; i due infiniti sono spesso antiteticinel significato:
i]V7n Ed egli camminava mangiando.(lett.) Ed egli camminò un camminare e unmangiare.
nWl irà; Ed eg1’ Mdava avanti e indietro.(lett.) Egli uscì un uscire e un tornare.
(3) Invece di enfatizzare o far da complemento al verbo principale,l’infinito assoluto può essere usato per descrìvere un’azione sullo stesso
piano di quella del verbo principale e può quindi essere considerato come unsostituto non flesso per una forma finita:
‘‘a'rriK 'jirtì’l "’JV&'l nnVsTiN; Tutto questo io ho visto e (ho) fatto atten-zione (lett. dato il mio cuore) ad ogni
azione...
(4) L’uso descritto in (3) dona all’infinito assoluto uno status pressochéindipendente. Si riscontrano casi per ragioni piuttosto oscure in cuil’infinito assoluto è usato al posto di un verbo finito, senza dipendere espli-citamente da qualsiasi altro verbo nella stessa proposizione. Si osservino iseguenti usi dell’infinito assoluto in funzione di imperativo:
Osserva tutto il comandamento.
njn Dl*rrn$ TOT Ricorda questo giorno.
«lV?3 Va’ e grida alle orecchie di Gerusalemme.
130.1 numeri da 3 a 10
I numeri da tre a dieci possiedono due forme: una femminile in -ah che èusata in riferimento a sostantivi maschili e un’altra, senza una particolare de-sinenza, usata in riferimento a sostantivi femminili:
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2 2 6 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
Fo r m a Fe m m in il e
stato assoluto stato costrutto
tre salósàh r \ f ì y sdlóset quattro 'arba 'ah nyà)K ’arbà ’at cinque hàmissàh n#óq hàméset sei nt&M
T •
* w W — Isissah séset sette sìb 'ah sib 'at otto samónàh - i samónat nove ny$n tis 'ah nyitìn
— i •tis'at
dieci n i toyt T T t ’àsàràh JV#5?
t wt r ,aseret
F o r m a M a s c h i l e
stato assoluto stato costrutto
tre vh'l)T
salos V I<-V
salosquattro arba ' ’arba 'cinque tzfàn
Thàmès hàmès
sei V —V
ses mV —V
. s e s
sette séba séba' otto n W samóneh samónehnove tésa' tésa' dieci ’éser ’éser
Normalmente le forme assolute precedono il sostantivo, che si trova nellaforma plurale:
n'U?} yyty sette donne sette uomininriQ 172$ sette mucche cpaj sette giorni
Le forme costrutte sono usate davanti al sostantivo, che può essere definito oindefinito:
CPttfaìJ tre uomini i tre uomini
I numeri possono trovarsi davanti a sostantivi collettivi che hanno la formasingolare:
"Ipa sette (capi di) bestiamesette (pagnotte di) panesette (unità di) carri
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L e z i o n e 34 2 2 7
131. Vocabolario 34
So s t a n t iv i :
Ve r b i :
ri? qès (senza pi.) fine; f j?0 alla fine di (disolito + indicatore di tempo)
qàseh (senza pi.) fine, confine, estremità;alla fine di (+ tempo o luogo)
ni? pàràh (pi. -im) vacca, giovencanato
T Tsàpàh (du. du. costr. Vlpti?) labbro,
bordo, riva; linguaDDp hàkàm (pi. -im) saggio (usato anche come
aggettivo)
IN? ya’dr il Nilo (di solito con l’articolo);
fiume (in generale)
[ri?: yàqas\ (Vi?'?) svegliarsi (non attestato al perfetto)
Esercizi
(a) Traduci:
a w t^ n c m n 8-nox t o xh 9
T * T T
cppyn iorru ?n Tvn 11"ilio “ivwn 12
□ nnif* ninV?n 13ntpin^n m sn 14
rp:gn nvnannrjn a^rpn
nnw Diinn n n ^ a ^ i n
niron 1373
(c) Traduci:n'zQi •qiVn trò n Tfthnx^irni* wki nxn
^5? *,i? TO li^ nnatèn a^-n^ "iìdt
12
3456 7
(b) Traduci oralmente in ebraico:1. sei uomini (uccelli, vasi, donne, serve, femmine)2. tre pietre (immagini, padroni)3. cinque asini (cavalli, cammelli, altari)4. otto prigionieri (cananei, egiziani, offerte)5. le sette piaghe, i sette capi di bestiame, le nove pagnotte di pane
1234
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2 2 8 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
ìrTjj-n x ntoya n toy 5
i i a$ ì 6nafi Dpjppx1? ìnp$n x-1? nini# 7
ìpip> W i ^ xiua ràrj 8
2WÌXX1tt NHHIP 9T T * T T T
ap^n nT9P0 ,,!:?i'
(d) Scrivi in ebraico:1. Tu ricorderai sicuramente queste cose fino alla fine della tua vita.2. Sedevamo piangendo sulla riva del fiume.3. Quando alzammo le nostre voci, egli si svegliò e si avvicinò così da
sentire tutto ciò che stavamo dicendo,4. Sei tu più saggio di noi?5. E alla fine dei tre anniegli ci lasciòe ritornò alla sua terra.6. In quel tempo c’era una sola lingua in tutta la terra.7. Perché hai ritirato il tuo aiuto da me?
(e) Lettura: Giuseppe l’interprete dei sogni
■>nn a$ inx n'y-]D ^ono nl»V?q Wnpn □'Tp$n rrrn fioi1 ni’^ia.as 1? ud) "inp
nnp y?$ niVy ntyrn» nar?i ix n y i&y xìh nan riv~\B oVq»! :rrg$iK’n"ì» iflnqx niVy nnntj rriis yn$ nani ix?n nDtp y nr^ni n*n& rriD?niyn niipn n^àxrii ix?n nat^y niojn nìnsri ^ W&jnì n$i& niy^
.rtìrjD f|T,i nij’nan niD’ niipn yp$“n$ n$"|Bn
i qm n'y“i? Dfrtrn# in?1? V?p;»r x i anya ’BprrVp X"v?n n*?$n 0nn$ ’ijHjti cpTOfcftj rrgp riax1? fip im § D’T W rrpp “i#t$ n‘y“iD onp
.n^ 15 in a "i$^5 n n ^ q _nx ^ inp x ^ i ’“ipy *iyi
riyó$ ‘•axi 2irix vx rà nftq n^x i£x*i «1??1 nsns nV i.irix n'np1? nftq 3ya$ri nbx*? Tp*?y
.ny^D tiV?$"nx 4njy: Dvfrtj nbx1? ny"iD_n$ *)ov.hVid 1? 5t £ ì n$y crif^n “i^ìfnx :*ior -)&x$i n'yjs aftq-nx ivpw nqx ^71 ,n|n ny i ^ yn$ rriynn rvnpn ya$l nan 6ypto *>1$ yn# ninimn niisn yn$ D?Ì!p ^ ,nìxp y?$ nan :n$y n H^ n “1#$ 1570 x n
ìcnns 2v i ^ ^ ì»i?i
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L e z i o n e 3 4 2 2 9
Note alla lettura:1. “iris interpretare2. in'K va con in'D: “uno che può interpretarlo”3. !?a$n nel senso di “comprendere”: “Tu sai come intepretare un so-
gno”.4. nel raro senso di “concedere”5. “egli ha rivelato, fatto sapere”6. “sazietà, abbondanza”
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Le z i o n e 35
132. Proposizioni legate con ) wa~
Una delle caratteristiche più singolari della sintassi nella prosa ebraica è larelativa rarità di congiunzioni subordinanti che introducono subordinate av-verbiali. Ci si trova dinanzi, invece, a lunghissime sequenze di proposizionicollegate solamente da una forma della congiunzione wd- (e). Un esame piùaccurato di queste sequenze ci ha mostrato, però, che esiste una grande va-
rietà tra le funzioni delle proposizioni. Tale varietà è dovuta non tanto al* t < ( >cambiamento delle congiunzioni quanto alla modifica dell’ordine delle pa-role all’interno della proposizione o alla variazione della forma verbale usataimmediatamente dopo la congiunzione. Nonostante vi possano essere diver-genze dai modelli generali riassunti nella trattazione che segue, le precisa-zioni offerte qui e nella Lezione 55 renderanno il lettore in grado di indivi-duare e comprendere la maggior parte delle sequenze che egli incontrerà.
Si possono individuare due tipi principali di relazione tra proposizioniunite solo da una forma della congiunzione wd-\
(1) congiuntivo-sequenziale, per cui la seconda proposizione è consequen-ziale rispetto alla prima o dal punto di vista logico o da quello cronolo-gico, e
(2) disgiuntivo, per cui la seconda proposizione può stare in rapporto con la
prima secondo vari tipi di relazione, tutti non consequenziali.Il dispositivo principale a disposizione dell’ebraico per distinguere tra
proposizioni congiuntive o disgiuntive è la parola che segue immediatamenteil wd<
wd- (o wa-) + verbo —►modalità congiuntiva
wd- + non verbo —>modalità disgiuntiva
Segue daquesta definizione che tutte le proposizioni non verbali (cioè le proposizioni con predicati avverbiali, aggettivali, nominali,esistenziali o participiali) sono essenzialmente disgiuntive quando usate all’interno di unanarrazione. Tali proposizioni possono entrare a far parte della sequenza nar-rativa principale solo se vengono trasformate in proposizioni verbali con una
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2 3 2 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l ic o
forma verbale puntuale1(finita). Le proposizioni negative in cui ti? precedeil verbo sono disgiuntive per definizione.
Le formule di base della relazione congiuntivosequenziale sono le se-guenti:
1. sequenze narrative: ,
(a) al passato puntuale: perfetto + wa + imperfetto (forma breve) §98
(b) al futuro puntuale: imperfetto + wa + perfetto §98al futuro abituale: imperfetto + wa + perfetto §98
(c) proposizione non verbale + wa + perfetto (sotto)
2. sequenze imperative:
(a) imperativo + wa + perfetto § 107
(b) imperativo + wa + imperfetto (o iussivo o coortativo) §107
I molti esempi di queste sequenze che sono apparsi negli esercizi e nelle let-ture dovrebbero averle già rese abbastanza familiari. Qualche osservazione è
necessaria, comunque, riguardo alla sequenza indicata sopra come (le). Poi-ché le proposizioni non verbali, specialmente quelle con predicati partici-
piali, possono riferirsi airimmediato futuro, una proposizione non verbaleusata in tal modo può proseguire con un perfetto invertito, analogamente al
più comune tipo (lb):
Ti darò i soldi e tu li prenderai e lidarai al tuo padrone.
Verremo in città e vedremo lenuove case costruite lì.
Egli è un uomo buono e vi tratterà benevolmente.
A causa di sovrapposizioni e coincidenze di significato è diffìcile invece
stabilire distinzioni semantiche tra proposizioni disgiuntive. Le categoriedate sotto comprendono la maggior parte degli usi di questa costruzione.
r i r q i i n x n p & n n j ì t ì ' K
c r n a r r n # i r x T j r v v y r j D 'x z i
□'’unqn
ipó ™ ^ ’Nwn
X • *Qualsiasi verbo che descrive un evento come un’unità ed è, dunque, capace diessere collegato sequenzialmente (sia in rapporto di anteriorità che di posteriorità)con altri eventi sul continuum temporale sarà indicato come puntuale
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L e z i o n e 35 2 3 3
a) Avversativo
Ristabili il capocoppiere nel suoufficio di coppiere, ma fece impic-
care il capopanettiere.(Gen 40,21)Ci fu carestia in tutti gli (altri) paesi,ma in Egitto c’era cibo.(Gen 41,54)
b) Circostanziale. Una o più proposizioni disgiuntive descrivono unasituazione o circostanza contemporanea o precedente all’azione della propo-
sizione che precede:
n*|W5 ny'n nani tf X ìHX^)5! E un uomo lo trovò a vagare nelcampo, (lett. [mentre] egli va-gava...) (Gen 37,15)
W’X VX] irpxVz? nitoyV nrpàn xn»l Ed egli venne a casa per fare il suoJV33 qu; rpàn '’ X # lavoro, mentre non vi era in casa al-
cuno dei domestici.
(Gen 39,11)
È difficile distinguere tra l’uso circostanziale di tali proposizioni e l’uso
c) Esplicativo e parentetico, in cui le proposizioni disgiuntive interrom- pono la narrazione principale per fornire informazioni rilevanti o necessarie per la narrazione stessa. Per esempio, in ISam 1,9, tra le proposizioni narra-
tive “Anna si alzò... e supplicò” troviamo una proposizione disgiuntivaesplicativa
XOSrrVtf 2'U}'1 iròn (Ora Eli il sacerdote stava seduto$53 m_E> X ni mrP VD’ri sul suo seggio alla soglia del tempio
del Signore; ed ella (Anna) aveval’anima piena d’amarezza)
L’informazione fornita nella parentetica descrive lo stato d’animo di Annanella preghiera e spiega anche come accadde che Eli la notasse. Similmente,in Gen 29,16, la conversazione tra Giacobbe e Labano è interrotta dalla se-guente proposizione
rtxi ini?#»"1?? cpjpiffàn "iùrn« ytfhnVn D’p'xn ito
niintinVD? r in *,n?ì.□p1? mn c r ìp
nÌ3D pVpi (Ora Labano aveva due figlie...)
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234 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l ic o
per spiegare il riferimento a Rachele della proposizione successiva che ap- partiene alla narrazione principale; “ed egli (Giacobbe) disse, ‘Io ti servirò per sette anni per Rachele, la tua figlia più giovane’ ”, Questi sono appena
due esempi selezionati a caso tra centinaia di altri simili.
d) Conclusivo o iniziale. Indica o il completamento di un episodio ol’inizio di un altro. Gli esempi seguenti sono presi dagli inizi di diversi ca-
pitoli del libro della Genesi; le divisioni dei capitoli spesso corrispondonoalla proposizione disgiuntiva iniziale dell’ebraico:
$
Ora il serpente era molto astuto...(3.1)Ora l’uomo conobbe Èva... (4,1)Ora Sara, la moglie di Abramo, nongli aveva partorito un figlio...(16.1)Ora il Signore visitò Sara comeaveva detto... (21,1)
È interessante notare che una disgiuntiva può essere preceduta da una propo-sizione temporale. In questo caso, la disgiunzione va considerata come in ef-
fetto prima della proposizione introdotta da “>n?l:
npj CPH^rn n*?xn cnn^n “inx ^rn Ora, dopo queste cose, Dio mise□rn}Kn§ alla prova Abramo (22,1 )
Poiché un nuovo episodio o un nuovo paragrafo possono sempre essere in-trodotti senza alcuna congiunzione, come in
mrr 157 rrn n ^ n c rn ^n inx Dopo queste cose, la parola del Si□"QX"^ gnore venne ad Abramo (15,1)
possiamo trovare anche una mescolanza dei due stili:
n&rfpz? t o ...Vd^ X *»rPl Nei giorni di Amrafel...essi feceroguerra (14,1)
Un terzo tipo di proposizione introdotto da wa, congiuntivo ma non-sequen- ziale, sarà preso in considerazione in una lezione successiva.
...ony n?n ttfnaniv v oixni
...i*? nfft xV D“px n#x nju)
...“ìax 7ì?s mn1]
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L e z i o n e 35 2 3 5
133. t£h e V»
Come “predicatori” di esistenza o di non esistenza queste due parole tendonoa svolgere una funzione verbale, servendo quasi da forme atemporali delverbo “essere”. Non sorprende, dunque, che esse si trovino flesse per nu-mero e genere per mezzo deir aggiunta di desinenze pronominali. Ciò av-
viene raramente nel caso di più comunemente nel caso di *pX.
Singolare Plurale Singolare Plurale
le ’énénm tà^X ’ènénnu
2m yeskà yeskem Tjrx ’éwka D^X ’ènokem2f ’qrx ’ènèk 3m yesnó ìaj'X ’ènénnu O^X ’ènàm3f ’ènènndh
T V **
Le rare forme flesse di si trovano quasi esclusivamente dopo la congiun-
zione DK (se), come in
Ù'ty'y D:?t£ "DX Se voi agite correttamente...
e possono essere considerate semplicemente come sostitute opzionali per i pronomi personali,
loft ntyy dexdx
Le forme flesse di TX hanno una gamma più ampia di impieghi:a) Negazione di esistenza con soggetto nominale o pronominale:
ttpX egli non è (egli non esiste)
ìlbx *7 n II ragazzo non è (qui), non c’è.
Si osservi che la forma flessa è usata normalmente dopo un soggetto nomi-
nale determinato. L’esempio citato sopra è equivalente a *7^n VX.
b) Negazione di frasi con predicati participiali (molto comune):
an’D'1TK Io non sto scrivendo,
orx Gli uomini non sanno.
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2 3 6 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
c) Più raramente *pX si alterna con ÌÒ nella negazione di frasi con
predicati aggettivali o avverbiali:
rpinli^xn L’uomo non è in casa.> - - V •• • T
rnnt? na^Knan^n la bestia che non è ritualmente pura
134. Vocabolario 35
S o s t a n t i v i : ’ókel (con suff. ^pX; senza pi.) cibon i i y 'erwàh (senza pi.) vergogna, nudità
AGGETTIVI: ■jina nàbón intelligente, assennato, prudente (cfr,
T nr?)15 kèn onesto, leale, vero
VERBI: atp impf,30’’? (pf. non usato) andar bene; usato impersonalmente con come in ^ Sto bene (lett. andrà/va bene per me).
Cn?) avere fame, essere affamato n;n hàyah (nfl?) vivere, essere vivo
m j ? qàràh (Hip?) incontrare, sopraggiungere,
accadere. Questo verbo ricorre anchecome Xlj? qàrà ’ (K“]p?); le forme dei due tipi sono a volte mischiate.
Altro: pn raq (avv.) soltanto
NOTA s u g l i o r d i n a l i : ottavo ‘TO#, nono decimo n/’frSJ.
Esercizi
(a) Traduci:
.Tii'f? n sn in? ni? 1.rr o ninn upJi T y n ~ n$ ngijw 2
.-i'x?n nzty’ty D’HO'y uri) o ^ n i $ \ 3.n jft i y p p n y n ir to x i p n p ^ n x - n y ^ 4
< T f o r n $ s t a r l i t ài x^ni n $ x n ^ r i i 5
.rrrr1?". □ S u to T ? 1 $ $ i n s n m ) i r t o w i w i i r t o v i t j x id * h t 6
orx ani njn “iì?3n“ns$ rupé^ na'j 7.nrm'10^131 Q'Tttfsft 8
.n^ n o n n p u^ x i^xn njrj&n"^ o ^ n ìarix r r^ 9.inint5 ^ rx r? D 'v fDr$ 10
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L e z i o n e 35 2 3 7
Q?ó$n nnri d^ tj vii o w r r ^ y iw $ ^Ad'V Q$h 11.□?ó$n m
.□’ytn pi -pys P'TSS t^x t *n 12.0$ p i ,1133 a1» rx 13
(b) Lettura: La carestia in Egitto e Canaan
m fsp’i cp*i¥» r iA ^ y irix iraty ddhi ii33 tf^x riy-|D lxi: rrai ^oi1 itiX’i
n s 1? 2p'7i?plp 'w n n ^ ì rf?&n nixan ntaiun D^$n W x-^ rn x it o ìj i
.3V13 n x n ™ n ^ 1 Qr*LWn t o n r f t n a y f l ^
103 napi ii33 ]*»x n‘y“]D "ìftxn viasrbD T W riy^D ^ y -i la^ n ag^ i ■>fìnanx i nin? if txh Vt\ì* 3xopn p i 'Jva- y n^nnnrix
.Dnj^a n ^ -^ r^ y ^ ‘x
o d 1? rrn onya niu“i^n_t?D3 ayi rriaiun crjwn ya$ nqx ■*n*i
ì3> :a?ìa??"l73l? riy“|Q ie n sì otfft ny“ìsr*?x nyn py^i a n s a n $ " ^ m yy i
1X3 p x *7" ^ l n ^ n M?"1??"*?» rrn ay-ini ,i i^ r i oa1? "iaxs i$ìf*73“n$ ,Pio1,,"‘?§’P ’flyótf «7371 :V33V aij?J£ * W | QO1? nP 3'p X^l 01 nùp1? nap^a
.mai k^ i n ^ i a$a i l1? u p n$w vn ^ n ya? di# ut
Note alla lettura:1. nel senso di “scegliere”
2. “riserva, provviste”3. Inserisci “riguardo al” davanti a XG37Ì.
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L e z i o n e 36
135. nari
La parola nan, tradizionalmente tradotta con “ecco”, è molto frequente nella prosa ebraica e necessita di particolare attenzione nella traduzione. Il mante-nimento di espressioni arcaizzanti come “ecco” mette solamente in evidenzala difficoltà dei traduttori a cogliere il significato e le funzioni sintattiche di
nan in termini più moderni. Esistono certamente alcune difficoltà, ma sispera che la trattazione che segue metta il lettore nella condizione di tradurre
questo termine in modo più preciso.(1) L’uso più evidente e basilare di H3H è quello di “predicatore” d’esi-
stenza. Differisce da per il fatto di enfatizzare l’immediatezza, il "qui eora”, della situazione. Per quest’uso sono frequenti forme flesse:
Singolare Plurale
le binarli (hinnénni) lain/uan hinanu (hi
2m W hinnakà hinnakem2f W hinnék — —
3m ian hìnnó oan hinnàm3f — ™ ...........
Esempi:
■gjfl Eccomi/sono qui. (Risposta a una domanda o
a un appello)Pian Qui c’è l’uomo.H3n Ecco tua moglie.
(2) 71311può anche essere usato per aggiungere questa stessa sfumatura afrasi con predicati avverbiali, aggettivali o participiali. Così, frasi come ad
es.: ]"PÌQ diventano rpin Sono qui (ora), in casa.
Esempi:
rtrd^n nVtf nan Tuo suocero sta ora salendo sulla via versoTimnah.
n*?n TpfiN; nan Tuo padre ora è malato.Tp'jN IO Tjp nan Tuo figlio sta ora venendo da te.
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2 4 0 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
Tpio1? f]Nn nan II paese è qui davanti a te.
Può anche trovarsi davanti a frasi verbali, aumentando la vividezza ol’importanza dei fatto asserito:
mn WS D’Wa*} n3n Alcuni uomini sono appena giunti qui.
La maggior parte delle proposizioni con hinnèh ricorre all’interno di di-scorsi diretti (non trattiamo per il momento il caso di wah inneh; vedi sotto).Tali proposizioni hanno la funzione di introdurre un fatto sul quale si basaun’asserzione o un comando seguente. Diventa importante, dunque, valutareogni proposizione introdotta da hinnèh congiuntamente al tipo di proposi-
zione che la segue, cioè se esse stiano in una relazione congiuntiva o di-sgiuntiva. Tra i più frequenti tipi congiuntivosequenziali si trovano:
1. P r o p o s iz io n e -hinnèh + Im pe r a t iv o . L’assenza di wa- davantiall’imperativo indica la natura piuttosto particolare di questa costruzione. Sesi vuole, la proposizione con hinnèh può essere tradotta in italiano come unasubordinata (“dato che.. “siccome...”).
...n'ptPS? ^rinD$ nan La tua serva è in tuo potere; fa’ di lei...Oppure:Siccome la tua serva, ecc...(Gn 16,6)
^ nan Ho sentito che c’è grano in Egitto; scendete
...n$$“rr) DÌ’I W la£8iù e—(Gn 42>2)
Il passaggio semantico da una proposizione all’altra è chiaro. A volte ciò puòessere esplicitato mediante la subordinazione suggerita per la traduzione ita-liana; a volte è raccomandato l’uso di “allora”, “quindi” o “perciò” nella se-conda proposizione.
L’imperativo può essere preceduto da nrIV o nr}ST|:
N3 ...ntòqn hvì nan Viene'il sognatore.
orinai ^ nm i Su, ora, uccidiamolo! (Gn 37,1920)...nnfpr nriK nan Tu ormai sei vecchio. Stabilisci dunque un reìaVna'W nJW sopra di noi... (ISam 8,5)
2. PROPOSlzlONE/»>wé/? + Pe r f e t t o INVERTITO. Questa formula è uncaso del tipo (le) presentato nella lezione precedente.
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L e z i o n e 36 2 4 1
**3$ La mia alleanza è con te e tu diventerai padreCPia ’pttr] 3X*7 11113 moltitudine di nazioni... (Gn 17,4)
Oppure:Poiché la mia alleanza è (sarà)...
'tfiy'iyi C’Xin H3n Vengono i giorni in cui io stroncherò il tuovigore... ( 1Sam 2,31 )
3. PROPOSmONE-hinnèh + PROPOSIZIONE DISGIUNTIVA. Ci sono molti
tipi di costruzione meno frequenti che si collocano sotto questa comune inte-
stazione. Tali tipi rispondono per lo più agli usi della relazione disgiuntiva
trattata nella lezione precedente, ma risultano leggermente modificati
dall’iniziale hinnéh:
,..ÌriX H3H Benché io l’abbia benedetto (Ismaele), laD pX ,,r)v!:jrn8ì mia alleanza sarà stabilita con Isacco... (Gn
" 17,2021)ntyn nsXl □'SSOTl $Xn n3n Qui ci sono il fuoco e la legna, ma dov’è
" " " ’" ’ ”T “ ’ l’agnello? (Gn 22,7)...n tó '’p'JX H3H Dal momento che sto per morire, a cosa mi
npa n r n ^ l serve la primogenitura? (Gn 25,32)
In diversi casi l’uso di una proposizione disgiuntiva al futuro dopo hinnéh + participio sembra richiedere che la proposizione participiale venga resa attri- buendole un senso compiuto:
...“H?!?? no H3H Quando sarò morto, tu mi seppellirai nella
■’iiniipn 11113 tomba... (Gn 50,5)...□■•Xn 13 3$ 71311 Quando veiTemo..., tu dovrai legare la
n ^ p n ...wn nipn"nx corda... (Gs 2,18)
Abbiamo già osservato il frequente uso idiomatico di n3n‘] dopo HX“1e al-
tri verbi di percezione. n3n'| può essere anche usato per introdurre una proposizione circostanziale, a volte senza un soggetto esplicito:
ÌTp'J? nani li^xrrVx X’ ì Egli venne da quell’uomo mentre egli se neStava vicino i cammelli. (Gn 24,30)
» - | - -
ny’"l nani IDjjn 1XW ììl? Rimane solo il più giovane, che sta pasco-l a landò il gregge. (ISam 16,11)
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2 4 2 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l ic o
136. «a e Nrnsrr T T •
La particella *0 è frequentemente aggiunta a imperativi, lussivi e coortativi.> * . . -
E tradizionalmente conosciuta come una particella precativa, tradotta con
espressioni quali “per favore”, “prego” o simili. In realtà, gli argomenti persostenere questo tipo di traduzione sono esigui. La particella sembra piutto-sto denotare che l’ordine espresso dal verbo imperativo, iussivo o coortativosia una conseguenza logica o di un’asserzione immediatamente precedenteoppure della situazione generale in cui essa viene pronunciata. In quanto
particella modale, la sua comparsa non può essere prevista; quando essa ri-corre, comunque, dovrebbe mostrare che il parlante considera l’ordine da lui
impartito come una conseguenza di una sua asserzione previa o, come ab- biamo detto, del contesto. Sarà naturale perciò trovare la particella in propo-sizioni che seguono una precedente proposizione introdotta da hinnèh', quest’ultima, infatti, è proprio la tipica asserzione dalla quale ha origine unimperativo. Questa stretta relazione è segnalata più esplicitamente in ebraico
tramite l’aggiunta di N3 tanto a hinnèh quanto all’imperativo che lo segue:
mrr ’rixjj Nrnan Poiché il Signore mi ha impedito di partorireTinDtirVN KTN jI un bambino, entra dalla mia serva... (Gn
T" T 16,2)ai'ISJ1? 0i9n npl xa nan Siccome il giorno volge al termine, passate
NrìlP1? n°tte qui. (Gdc 19,9)
Per il resto hinnèh-na ' si conforma alle categorie di significato indicate per ilsolo hinnèh. Es.
../in Krnan
...aito Tyn xrnantr in n'ùri)
137. 7ÌSJ e rnK.
Nelle frasi verbali ìiy è usato come un semplice avverbio, con il significatodi “nuovamente, di nuovo, ancora, ancora una volta”:
Vdk H ìli? Egli si sedette nuovamente e mangiò.• inx OiVr] EfrtJ*! Ed egli sognò ancora un altro sogno.
Anche se il tuo servo ha trovato grazia...,io non riuscirò a fuggire... (Gn 19,19)Anche se il sito della città è buono..le acque sono cattive... (2Re 2,19)
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L e z i o n e 36 2 4 3
Ma 7iy come n3H, può essere flesso e usato come “predicatore” di esistenza,con la sfumatura di “essere ancora, esserci ancora”.
Singolare Plurale
le ^ i i y / ^ i y f a 7 A f a j r aodi o odenm — —
2m :j7iy 'òddkà — —
2f Tlliy odak — _ _ _
3m t * 1 r a
odennu □7iy 'ódàm' T
3f naiiy 'ódénnàh - - - - - —
Esempi:
13'7'ii7 Egli è ancora lì.mrp 7ft'y lapy oni^K Abramo sta ancora alla presenza del Signore.
‘’H,,a*|iy Io sono ancora vivo.**0 ^0 7Ìy Giuseppe è ancora vivo,m □ Vri 7ÌS? Il popolo è ancora numeroso/troppo nume-
roso.
nx D31? 7iì?n Avete ancora un altro fratello?
Questi esempi mostrano chiaramente che l’uso di 7iy, come quello di 71317,spazia da una pura predicazione esistenziale ad altri tipi di impiego in propo-sizioni non verbali.
Un uso particolare di 7Ìy e 7Ìy]jl si osserva nelle espressioni temporali
D’gW ufàn 7iy tra cinque anni ancora, per altri cinque anni7iy? tra tre giorni ancora, dopo altri tre giorni
■>n7^H 7iy? mentre il ragazzo era ancora vivooyty 7iy tra poco, fra breve, presto
Originariamente si trattava di frasi non verbali, usate in modo specifico:
ci sono ancora cinque anni —>essendoci ancora cinque amii.
Tali espressioni sono state poi ridotte allo stato di sintagmi e incorporate inaltre proposizioni. 7iy? è allora paragonabile a ? + l’infinito costrutto di rPH.
7ly, invece, ad una negazione, da tradurre come “mai più, non più”.
Occasionalmente rPN (dove?) si trova con suffissi soggetto simili ai
precedenti; forme attestate sono (2 m. s,),'Ì3X(3 m. s.), (3 m. pi.).
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2 4 4 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
138. Vocabolario 36
So s t a n t i v i: Vana’émét
Ve r b i : 103 bàhan
Al t r o : ’0 hay
*0 he
qk im
kull-
maraggèl (pi. -im) spia, esploratore(con suff. *^1??$; senza pi.) verità, fedeltà
00??) provare, mettere alla prova,esaminareuna forma di ■’H (vivente) o CPn (vita)usata davanti i nomi propri per i giu-ramenti: CPriVft ’OPer il Di° vivente, ’nriS?"|5 per la vita del Faraone; cfr. QXsotto.
(cong.) se; si osservi la formula com- pleta del giuramento: hay/hè X ’ìm + imperfetto, dove QN ha valore negativo.Es. ...DK"1? fifa DN 7fSm|5 ’ìl Per lavita del Faraone, non partirete da qui ameno che...tutto, ciascuno di. Usato con suffissi
pronominali (cfr. sotto), in apposizione:
□V5 tutti gli uomini (lett. gli uo-mini, tutti loro).
Singolare Plurale
le — - - tifa kullànu2 ni (kulhka) kulhkem
2f kullèk , - - —
3m i/n'1?? kullòh, o kullàm3f kullàh —
Esercizi
(a) Traduci:
.■>0upy spia: 1
.■>37$ :onori 2.iniqj# p n 3.T*V? DO*? ]->§) bjk *7313 H'D’K 4
.con] ubN n^ n 1 Mp~b§ K3vmtf 5.mnn 0j 6
.a v in ? ^ «*? n3i? 7
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L e z i o n e 3 6 2 4 5
i?) nj? w x nan 8.r fy i ) t v il» 9
.napni nra ina aaii io.inrjN i l i Tyna ma Tpftx nan 11
.natèn uv ni v r ^ n 12
(b) Traduci oralmente in ebraico:1. Nostra madre è ancora qui nella casa.2. Ecco viene tuo fratello.3. Non sto salendo verso la città.4. C’è ancora fuoco nelle montagne.
5. Gli uomini non stanno mangiando.6. Dove sono i vasi che tu hai modellato?7. Non stiamo camminando.8. Al nono giorno cavalcammo fino alla fine della strada.9. Hai ancora fame?10. Tutti noi eravamo poveri.
(c) Traduci:
ni y\u) n& ìpfiN xrnan 1aio ìnx t ib nnn^n tn pw xrnan waan-^ iwh 2.d j ' ITO w *nS» ri"l7ì5
.^n ’DnióK *rn nan 3.Qi1? n a ìpjo1?fisn nan 4
.na f nó$ ^ snn nw n0 $ 5
.naia xa nnsn **n1» Di'» ’riv t ^1 K3"nag 6
.n iy) naw xa nirpì* na$ naif? ntfrn Tyn x nan 7(d) Scrivi in ebraico. Usa proposizioni con hinnèh quando possibile.
1. Nonostante il nostro cibo sia ancora abbondante (molto), non pos-siamo darvene.
2. Siccome tuo padre è morto, ti manderò a vìvere (dimorare) con tuofratello maggiore (lett. grande).
3. Nonostante io sia accanto a te, tu non puoi vedermi.
4. Ora che sei venuto, siediti e mangia con noi.5. Dal momento che stiamo soggiornando qui, diciamo loro che siamo
ricchi così che ci vada bene.6. Siccome rettitudine e verità sono perite nel paese, cerchiamo aiuto
dal nostro Dio così che egli ci salvi (lett. ci mandi salvezza).7. Per la vita del re, non entrerete qui prima di sera.
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2 4 6 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
(e) Lettura: Giuseppe riceve i suoi fratelli in Egitto
v m 3'p iP k V n p i1 *?px nia j?1? r n ty jf ^ 0^ n i n
nyin n$ ■pnaps» Dxpn *?x“$ rp ixipì nyn 2;i3§]i?Jìl *•?
orix 4*ipn vriK-n^ *ioY* N“l?ì n r $ D?éx f? 3ìir jM^ l nov ,»n tó n .iy ^ n é? l y i p n é 7? .o q n ? i? t o n a x 1? 6n i t f j? d d ^ i& x ' h i r i x 5iT p n x1? a n i
nix-!1? ,D)px “ 1 Ql?P "1#$ ni&ibprrni* noi'* ,*?p$ ni^ Vtzhx p u1?3 >p$ niai?1? ixp Tfcsn /ftij tò .rVx riax i ,ddxp n&J nnjn#Hfo nrw 7P : n ^ "ij?n*ì iQ’V»*» TlW ì’n xV,ui$$ d' b in$
. n i x i > n n x 3
"n$ fD|?n nani ,iy3p n& ? ìris t^x ■’p ^ 5 $ ,d t o :p*j?S? 8*itoy ri# :n$xsi.m»x ìn ri] Di5n ìrfix
’n ,npi nx'Tp ,nnx a^p» ^xV ay»*?*$ ’n|ót$ 9xm ^ov n ^ i□p n nx ni?:*] 7nx osa in1?? ,nan ibj?n np nx xi:m dx~o nj» ix ri nx risq?o^na n,>p riy p ’n tvàm) npi?x l0n&$ri ira*? apnprnx'i no orixi
.DflX
Note alla lettura:1. Cioè suo fratello di madre e di padre.2. = irix xn7i?n3. “ed essi si prostrarono”4. “ed egli riconobbe”5. “essi non riconobbero”6. Gli aggettivi al f. pi. possono essere usati come avverbi: “dura-
mente”.7. Dopo una negazione ki ha un forte valore assertivo: “al contrario,voi sicuramente siete venuti...”,
8. “dodici”9. Xin è il predicato (qui = “è così, è un fatto che”): la proposizione con
1$$ è il soggetto.10. n introduce ima domanda indiretta: “se”11. Si noti il frequente uso assertivo di p: “Com’è vero che il faraone
vive, voi siete spie”.
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L e z i o n e 37
139. Verbi derivati
Tutti i verbi studiati nelle lezioni precedenti appartengono al tipo di coniuga-zione conosciuto come Qal, o coniugazione semplice, dal momento che cia-scuno di essi consiste dal punto di vista analitico di una radice non aumen-tata più un modello tematico (perfetto, imperfetto, ecc.). Ma in ebraico,come nella maggior parte delle lingue, da queste stesse radici possono esserecostruiti altri verbi, principalmente mediante l’uso di prefissi o attraverso la
modifica dei modelli tematici. Ci sono sei importanti tipi di verbi derivati(spesso chiamati coniugazioni). Non tutte le radici ricorrono in tutte le seiforme, così come molte radici non sono impiegate come verbi nel Qal, nono-stante il loro uso in sostantivi e aggettivi sia ben attestato. I grammaticidell’ebraico assegnano il nome alle sei coniugazioni sulla base della forma
che il verbo assumerebbe alla 3a pers. m. s. del perfetto di ogni coniuga-zione:
Niphal Lezioni 3739PielPuai
Lezioni 4042
Vypn HiphilHophal
Lezioni 4349
Hithpael Lezione 50
140. Verbi Niphal: significato
In linea di massima, i verbi Niphal, caratterizzati da un elemento n- prefissoalla radice, hanno un significato medio-passivo. Una discussione teorica suquest’ultimo concetto, usato nelle grammatiche in modo nient’affatto coe-rente, ci porterebbe troppo lontano; sarà dunque meglio classificare i verbi
Niphal sulla base del valore che assumono nella traduzione:
(1) Passivo incompleto. In italiano, il passivo è una costruzione e non unacategoria di significato verbale. Se un verbo ricorre in uso transitivoattivo,come in
Gli studenti hanno letto la lezione,
esiste una trasformazione corrispondente al passivo
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2 4 8 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
La lezione è stata letta dagli studenti.
Ma per passivo incompleto intendiamo fare riferimento a questa stessa tra-sformazione omettendo il complemento d’agente:
La lezione è stata letta.
L’uso del passivo incompleto indica che al parlante non interessa specificarel’agente delPazione. Tutti i passivi ebraici appartengono a questa categoria;le costruzioni con un agente specificato sono praticamente inesistenti. Se ilverbo Qal corrispondente è transitivo attivo, è sempre possibile tradurre ilverbo Niphal come un passivo incompleto:
Qa l N ip h a l
“l^ n _riì5 DJ13“Din UFI}} La parola fu scritta.Tygn$ La città fu abbandonata
m a133 L’uomo fu ucciso.
(2) Medio'.
Egli ruppe la finestra. La finestra si ruppe.Egli fermò la macchina. La macchina si fermò.Egli aprì la porta. La porta si aprì.
Diversamente dalla costruzione passiva incompleta, i verbi medi hannoforma attiva, ma il significato (della diatesi) è, in un certo senso, invertito:l’oggetto del verbo attivo è diventato il soggetto del verbo medio. I verbiebraici Niphal corrispondono spesso in italiano all’uso della forma intransi
tiva pronominale:
"TOH nri?} La porta si aprì.
1 N.d.T, Nella lingua italiana non esiste la diatesi media. Ciò che nel testo vieneindicato come “medio” corrisponde in italiano ad un particolare uso della forma intransitiva pronominale dei verbi. In questo caso particolare, la particella
pronominale ha solo la funzione di segnalare il passaggio dall’uso transitivo di unverbo (es. “egli ruppe il vaso”) all’uso intransitivo (es. “il vaso si ruppe”). Nellaconiugazione, i verbi intransitivi pronominali non si differenziano dai verbiriflessivi, essendo preceduti dalle medesime particelle pronominali atohe. Tali
particelle, tuttavia, non svolgono la funzione di complemento (oggetto o di termine)che assumono con i verbi riflessivi né danno al verbo una sfumatura dì reciprocità,come accade nella forma riflessiva reciproca (cfr. nota seguente).
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Le z i o n e 37 2 4 9
■’Van "12 3 II vaso si ruppe.□yn y3j?3 II popolo si radunò.
(3) Riflessivo2. In italiano i verbi riflessivi propri sono seguiti da una
particella pronominale, riferita al soggetto, che funge da complemento og-getto:
Egli si vide nell’acqua.Egli si lavò.Egli si vendette in schiavitù.
I verbi Niphal richiedono spesso questo tipo di traduzione:
Egli si è redento."D2p3 Egli si vendette in schiavitù.
(4) Risultativo. Più importante delle due categorie precedenti è il signifi-cato risultativo del Niphal. Essendo fondamentalmente un verbo stativo, il
Niphal risultativo descrive lo stato del suo soggetto; stato prodottodall’azione verbale indicata dalla radice:
Attivo Passivo RisultativonriD aprirenn*>3 fa (è stato) aperto nfiD3 è aperto
rompere"15 3 fu (è stato) rotto “)3tt?3 è rotto,è in pezzi
In italiano, l’equivalente del risultativo è formalmente identico al passivocosì che la distinzione qui presentata è difficile da afferrare. Nel passivo esso
fu rotto, fu è il verbo ausiliare dell’unità fu rotto; nel risultativo esso è rotto,è è il verbo essere seguito da un aggettivo/participio. Si può vedere la diffe-renza più chiaramente applicando, ad esempio, una trasformazione al pre-sente reale:
passivo: esso viene rottorisultativo: esso è rotto
2 N.d. T. Ciò che nel testo viene indicato come “riflessivo” corrisponde in italianoall’uso diretto o proprio dei verbi riflessivi pronominali, in cui il pronome riflessivofunge da complemento oggetto della proposizione. Uuso improprio dei verbiriflessivi si distingue invece in apparente (quando la particella pronominale non funge da complemento oggetto ma da complemento di termine: “Io mi lavo lemani”) e recìproco (quando la particella pronominale serve per dare al verbo unasfumatura di reciprocità: “Paolo e Francesca si amano”)
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Molto spesso il significato risultativo/stativo assume la sfumatura della po-tenzialità:
Trad, Ni. con sfumatura potenziale
—> essere visibile —» apparire —* essere temibile, spaventoso, ter-
ribile —► essere commestibile —* essere preferibile, selezionato, ac-
cettabile —> essere grazioso, amabile
—> essere abitabile —> essere ancora esistente, esistere(cfr, trovarsi)
Queste quattro categorie di significato del Niphal sono state definite sulla base del valore assunto nella traduzione italiana. In ebraico, tuttavia, esse co-stituiscono una sola categoria: il mediopassivo espresso dalla forma Niphal.Solo un attento studio del contesto consente al lettore di decidere tra le varie
possibilità di traduzione e le sfumature di significato.Alcuni verbi Niphal non hanno una controparte nel Qal:
Qa l N ipha l Trad, Niphal
J1K1T T W V essere visto
NT•T
ini ir
essere temuto
" Tessere mangiato
nna- Tessere scelto
27] N- T
essere amato
2ti'> - T 2m i essere abitatoT ir
essere trovato
Djfjg egli combattè0^3 egli scampò
“inpa egli si nascose□ ^3 egli si addormentò
Nel modello Niphal si possono individuare ancora verbi denominativi,
nonostante questo sia un uso raro in tale piodello: X33 (per profetiz-
zare, da *033, profeta.
141. Verbi Niphal: temi e flessione
Il verbo Niphal deriva da una radice triconsonantica cui viene prefisso n. Al
perfetto il tema presenta la forma di base 3Fl?3 nìktab, la quale non subiscemutamenti inaspettati nella flessione. L’imperfetto aveva originariamente la
forma *yankatib> la quale divenne 303’ yikkàtèb, per assimilazione della n. L’imperativo e l’infinito costrutto hanno come base lo stesso temadell’imperfetto e condividono la caratteristica peculiare di questa forma, ilraddoppiamento della prima consonante radicale. Il participio e l’infinito as-soluto si costruiscono sul modello del perfetto.
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L e z i o n e 3 7 2 5 1
R a d i c e P e r f e t t o Im p e r f e t t o Im p e r a t i v o
RegolareIIIgutt.
Igutt.
nfp] niktab nVlZ/J nislah
m i ne ’émanIn f . Co s t r .
nnsn hikkàtèb■* T •
nV$n hissàlah- T • *
l&ìjn he ’àmén
nris? yikkatèb yissàlah
m i yè 'àmenPa r t ic ip io
niktab nty? nislah 10 3 ne ’émàn
nnsn hikkàtèb* • T •
nVwn hissàlah- T •
he ’àmèn
Osservazioni:(a) Per quanto riguarda le radici Iligutturale, l’unica differenza rispetto
al modello regolare è la sostituzione di è con a nell’imperfetto e nelle formecorrelate.
(b) Nel caso delle radici Igutturale (incluso X), il perfetto presenta di so-
lito il modello di con e al prefisso ed è dopo la gutturale, Nell’imperfetto e nelle forme correlate il raddoppiamento della prima conso-
nante radicale è sostituito da un allungamento compensatorio della vocaledel prefisso, che da i passa ad è; nella flessione questa è rimane inalterata.
(c) Il participio si differenzia dal tema del perfetto solo per l’al-lungamento della vocale tematica. Come aggettivo, il participio mantiene
questa vocale nella flessione; si noti la differenza tra il femminile rnripl
niktàbàh e il verbo con riduzione rnijì}3 niktdbàh.
Regolare Ili-gutturale I-gutturale
Pe r f e t t o
1* niktab nislah m ne ’èman
HDF1D3T 1t • niktdbàh ' ngtyj nishhàh ne’emnàh
niktàbtà nislàhtà ne ’èmàntàniktàbt rinV^ nislàht
WéW
ne ’émànt
niktab ti nislàhti ne ’émànti
r a r a niktdbù nishhù ne ’emnùniktabtém nislahtém ne 'èman té m
w w » niktabtén ìwW ? nislahtén 1WW ne ’èmanténniktàbnù nislàhnu ne ’èmànnu
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2 5 2 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l ic o
Im p e r f e t t o
nns1 yikkàtèb— T *
yissàlah m : yé ’àménnnsn
•* T *tikkàtéb rbtin
p- T ■tissàlah ì m tè 'àmen
un3T\ »* T »
tikkàtéb— t *
tissàlahW?)
tè ’àmèn
"nnsn■ 1 IT •
tikkàtdbì tissàlahi té ’àmaninnsx
» T V ’ekkàtéb ’essàlah w ’è ’àmén
ìi n v1 I T *
yikkàtdbu yissàhhu1 I T ”
yé ’àmanu
npnsn tikkàtàbnàhT 1 - T *
tissàìàhnàhT “ T *•
té ’àmànnàhìnnsn
1 IT •tikkàtdbu ì n ^ r i tissàhhu mxr\
J IT ••té ’àmsnù
mrìsnT | - T * tikkàtàbnàh njrVto
T 1 - T *■tissàìàhnàh nròsn
T “ T *«té ’àmànnàh
in a*■ T ■
nikkàtebn1? ^
- T •
nissàlahm i
né ’àmén
Im pe r a t iv o
:m"ì•i t ■hikkàtéb n*?$n
— t •hissàlah m z hè ’àmèn
'ansn• t IT 1
hikkàtdbi hissàldhi• { IT ••
hè ’ànidni
mnsnT I T ■
hikkàtdbu i n ^ n hissàhhu1 IT **
hè ’àmdnunpfon hikkàtàbnàh narfttfn
T 1 — T *hissàlàhnàh naóKn
T - T **hè ’àmànnàh
In f in i t o Co s t r u t t o c o n s u f f i s s o
Dnsn•• r •
hikkàtéb rf?wn" T •
hissàlah im hè ’àmén
'WS? hikkàtdbi ’OVW* hissàldhi hé’àmsni
wrran1 1 V IT *
hikkàteblcà hissàlahàkà W B 3 hè ’àmenkàecc. ecc. ecc.
In f in i t o A s s o l u t o
(1) niktób nV?t£>: nislóah na 'àbór
(2) ninsn hikkàtób hissàlóah " t o r iT *• hé 'àbór
Pa r t ic i p io
niktàb n1? ^ nislàh WS ne ’émànniktàbàh nptyj nislàhàh W » ne ’émànàhniktàbim n’n'jifij nislàhim ne ’émànim
nìnn}} niktàbót nìn1? ^ nislàhót ne ’émànót
Osservazioni:(1) Le due forme dell’infinito assoluto tendono ad uniformarsi rispetti-
vamente a uno dei due verbi finiti (perfetto e imperfetto) di cui condividonolo stesso modello generale:
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Le z i o n e 37 2 5 3
(2) L’infinito assoluto di ìafcQ non ricorre e, dal momento che la sua
forma è discutibile (potrebbe essere stata lia^> con e a causa della presenza
di X), al suo posto la tabella riporta la forma che ricalca meglio il modello di
"DSJ3 (essere attraversato) che è meglio attestata.
(3) I participi femminili singolari possono anche seguire il modello
najp j, nrtftff?,
142. Vocabolario 37
So s t a n t iv i : népes
Ve r b i :
pto saq
mismàr
màlón □WX ’àsém
T
lànne 'éman
1X$1 nis’ar
A l t r o : hbadd-
^ ’àbàl
(con suff. ecc.; pi, -ót) anima, forza
vitale; persona, essere vivente Con isuffissi ha lo stesso valore del pronomeintensivo/riflessivo: me stesso,te stesso,...ecc.(pi. -im) sacco; vestito di sacco (indos-sato come segno di lutto)(senza pi.) luogo di reclusione, prigione;
postazione di guardia
alloggio, albergo(DWijQ essere colpevole;aggettivo verbale DWX, colpevoleCrtD passare la notte, pernottare('fax?) essere confermato, sicuro, degnodi fiducia(1XW1) rimanere, essere rimasto, soprav-
viverecon suffisso: solo, soltanto, da solo. Es.’,751p ’IX solo io, ecc.(avv.) veramente, certamente; comunque,tuttavia
La preposizione l1? (tra, fra) insieme ai suffissi pronominali assume le formeseguenti:
Singolare Plurale
■>r5 bèni U'j'a bénènù o ìrrii}’? bénótènu (raro)béndkd □D‘,!Pa bènèkem — —
Tjra bénèk — — — — i ra bènó □flTa bènéhem o Diliga bénótàm (raro)
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2 5 4 I n t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
Esercìzi
(a) Completa la punteggiatura vocalica dei verbi Niphal e traduci:
.□ ^ 3 m in 11 . ^ n “13W3 1
ia$ an a^ x 12 .n$30 ^aX’ 2.nna^an d h v ? n*?x 13 .Q^UD tnw 3
.D'ftarj T 3 noi’’ 14 n,3ì lyaw1 4.no ^ni^a D7 7q^"dx □,n ^ m 15 .xosn iz x ma'» ti? 5
.a^n^n wow 16 .urti Mj? amiT » * 6
.Dnnaann^ in’ 17 • T O naìx$ i&m nf? 7.□nxwan i s t 18 .□yn ina1 ipx 8
.Dnytpn ^nnsn 19 .m a1? uixtfa «piq 9.maryan nnyn na^ntofi 20 .Dvfrft “157 pX? 10
(b) Scrivi in ebraico:1. E quando le loro parole furono udite, noi capimmo che essi erano
colpevoli.2. Com’è vero che Dio vive (lett. per la vita di Dio), tu non vedrai tuo
marito fino al giorno della sua morte.3. E alla sera egli entrò in un albergo e vi passò la notte.4. Ora che tu sei stato scelto come nostro re, dacci aiuto affinché pos-
siamo uccidere i nostri nemici maledetti prima che la nostra terra siacatturata e le nostre città siano bruciate.
5. Essi misero il cibo nei loro sacchi e si incamminarono per la strada.6. Ora che egli ha misurato il campo, vai da lui e chiedigli se (ha-) lo
venderà a noi.
(c) Lettura: Giuseppe e i suoi fratelli in Egitto
ìwy nxt "i&xn vn§-r\$ ^ n‘o$n13 DipK*) r r a ? ì n s ^ #v i ? ix a ; x ì n i a u t o iniì ? n P i ? n n ^ n ^ - n ^ Dirai? ^ t t n ' n y ^a:? n v n § m w )
.ìrvròn CQnin nan np^x
vò) ì$sa m .| ^ x n 1$$ Na™*?y iai?a$ n^nx1 tf x nzpxn’ n i ó x x ^ q :“ ib K V D n'K p ì x i i y h ,n x '* n n n s n n x an o i'* y & W p i s r f ’ x*? a n i 1 7 3 n an M a r t i r i D r iy a ^ k Y | ì x tp p j p ^ x i a * òi r ix n 'o ^ i T i v z ? $ 'n ^ n i? *i a $ h 113*1 o j ^ S f à noi'» 4a b » i o r ila ^ a W & D ??otyft l i f t 5rnraA ntf? W \ ni^i?1? n a ^ a wa o?fr 13*1 Q3T5?1?
.ivb ny i§ ni^s?1? Dtfa ìd ^ i ^7? ti?ani ayjptp? V?
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L e z i o n e 37 2 5 5
tq n iniDp1? nnV ij?fern$ apa in s n'npD ■’iri lìVan nnV?s?n *>nnm&N'n ik i« i /W ? ^p? nan :Y>ntrVx ij?to *>£>? Nìn nani isprnss
.tf> cr;f?8 n&y nk rn» :ìq k V t t i#-1?# ah#
irVx iDNmbx’? arto 6nn'pnl7rn« V? n^N'n lyj} n s ^ npyrVì*■ w il i2qx m iv riiN'i1? m § '?) cpVto NflSs >:? *W‘5i ni^p n ^ n ^ t^Nn■»? V7K nx‘r? :fiKn ^ x n ian*i ^Vn*? tò ,^5*5 cn?
«tal a^lk'Vy: n^jnw'i ìd V ^3? npìo ,d a n d ^ d
wryV n 9fì w n irr ^ i irtyy PI ^ n ì ìv d ^ i i ? d ^ n ìbpn oyn^.nauton n m irto W'tón
T | • - « | * ' T -
,ini?n ìa^x nov ^ ^ n ’oìj ^PT. n&tfn
nV d n V&n •’a nN: :ib*ò vaijrVij p iici "i N'h 8/n;'?Dvn ^y.Qt o o t ^ «ini ,(V ^ ^ njjp ^ yn n in'N NipjFi_DN ,in^3 to '? Nin*]na vnx r? DD&y ■g? ì t nV :2pvt: i m h
.n W fa S n^ T O n? »V b I l i ?
Note alla lettura:1 . Fanno qui riferimento al trattamento precedente che essi avevano ri-
servato a Giuseppe.
2. Probabilmente da comprendere come “E adesso, per di più, (la no-stra punizione per aver versato) il suo sangue (ci) viene richiesta”.□7 è frequentemente usato come equivalente della colpa (o della
punizione) implicata in uno spargimento di sangue.3. pVtt un interprete4. D3D nel senso di “voltarsi”5. “provviste”
6. femminile plurale = neutro plurale “le cose che erano accadute”7. “voi mi avete privato”8. Una forma rara, forse femminile plurale, “tutto”.9. “tu potrai uccidere”10. “affidalo a me”1 1 . Si noti che l’apodosi (se.. M i l o r d ) non è segnalata eccetto che da una
costruzione congiuntivosequenziale. }ÌV dolore, cordoglio, lutto.
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L e z i o n e 38
143. Verbi Niphal: temi e flessione (cont.)
R a d i c e Pe r f e t t o
Ì-Nun nittan \-Yodh nólad \U-Aleph NHj?] nìqrà' III-Hè 71333nibnàh
T I « "
Osservazioni;
(1) Ì-Nun. L’assimilazione della prima consonante radicale avviene nel perfetto e nel participio: *nintan > nittan. Altrove i temi e le flessioni sonocome quelli delle regolari radici triconsonantiche. [Nota: l’assimilazione
della finale tematica n nel perfetto di ]FI3 è caratteristica solo di questa radice particolare; cfr. il perfetto Qal.]
(2) I-Yodh. In ebraico, quasi tutte le radici l-Yodh erano originariamenteI-Waw. Il Waw originale appare chiaramente nei verbi Niphal. Nel perfetto,
un antico *nawlad (radice yld < wld) ricorre come 7VÌ3 nólad (egli nacque). Nell’imperfetto e nell’imperativo la n- del prefisso Niphal è assimilata alla
consonante -w- della radice, provocando un raddoppiamento -ww-: l 1?!? yiwwàléd (egli sarà nato). La flessione è regolare.
(3) III-Aleph. La vocale tematica del perfetto è allungata in à davantiallo Xquiesciente, come ci si attenderebbe (cfr. §52 ecc.). Tuttavia, diversa-mente dal perfetto Qal, la vocale tematica è sostituita da é davanti alle desi-nenze della 2a e della la persona: es. niqré(')tà (tu fosti chiamato). La fles-sione completa è fornita sotto.
(4) lll-He. Il modello di flessione appreso per il Qal sarà lo stesso per lamaggior parte dei verbi derivati da radici III-He. Al Niphal perfetto, però, la
vocale tematica davanti ai suffissi della 2a e della la persona è di regola é, enon t. Si confrontino ‘•Jpia e ,,JV3?3 (io fui edificato). Così come nel Qal, lo
iussivo o forma breve dell’imperfetto perde la vocale finale: 71 3? —» “]3\
L’infinito costrutto termina in <?/, come nel Qal: Ì7Ì33, nl33H, Si noti il
participio np3 (cfr. 7Q3).
Im p e r f e t t o
irir yinnàtén yiwwàléd
nììT yìqqàré’rm 1 yibbàneh
Im pe r a t iv o
imn hìnnàtèn 7Vì7J hiwwàléd
« T •
hiqqàré' 713371hibbànéh
In f . Co s t r .
■jri3n hìnnàtèn 7 171 hiwwàléd
•* T •
*qj?7ì hiqqàré ’nÌ33n hìbbànót
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2 5 8 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
P e r f e t t o
1$3 nittan n3fi3 nìttdnàh
T I •
Dm nittàttà T —■
]jiri3
nìttàtt ‘•Bri] nittàtti
131 3 nittdnù DJiri] nittattem •jrirq nittatten m i nittànnu
Im p e r f e t t o
in3? yinnàtén imn tinnatén inan tinnatén
’:mn tinnàtdni» I I T » *
ÌW ’ennaten
Ì3n-P yinnàtdnu n ’flf? yiwwàbdu yiqqàrd’ùnan3fl tinnàtànnàh tiwwàìàdnàh n3NÌj?fi tìqqàré( nàh
Ì31$IF1 tìnnàtdnù tiwwàlddu ÌK“]{pri tiqqàrd’un|ri3Ft tinnàtànnàh tiwwàìàdnàh tiqqaréOnàhm ninnatén lVl3 niwwàled Nlj?3 niqqàré’
Im p e r a t i v o
'|Jl3n hinnàtén 7*71 n hìwwàlèd X“lj?nhìqqàré’’3n3n hinnàtdm hiwwàhdi '*K")[?n hiqqàrd’i
ecc. ecc. ecc.
In f i n i t o C o s t r u t t o
’jn in hinnàtén 7*7^ hiwwàléd N l j ? l hiqqàré’
In f i n i t o A s s o l u t o
•JÌD3 nittón [7ÌVÌ3 nólód] Xilj?3 niqró’
P a r t i c i p i o
nittan H3FI3 nittànàh
T T • >
nitténet D^ru nittànim nÌ3D3 nittanót
T •
7*713 nólad nf?U nótedàh fi7^ ] nólàdtà
7'?Ì3 nólàdt ',B7'7Ì3 nólàdti
Ì7*?Ì3 nólddù OFI*f7Ì3 nóladtém 187*713 nóladtén 137*7Ì3 nólàdnù
7 VV yiwwàlèd 7^1^ tiwwàléd
«* t •
7t7in tiwwàléd ** T »
tiwwahdi 7‘?ÌK ’iwwàlèd
.. T •
7*713 nólad T
m*713 nólàdah T T
ni'?Ì3 nólédet nólàdim• T
nÌ717Ì3 nólàdót
Rlj?3 niqrà’ niC|i73 niqrd’àh nK1j73 niqré{ )tà
nKlj?3 niqré{ r)t ■’nKnf n niqrèOti
1K"|Ì?3 niqrd’u nriK7.i73 niqré( tem lfllOj?} niqré( r)ten ì3Nlj?3 niqré{ "jnu
«li?? yiqqàré’ KljPfi tiqqàré ’ Xlj?J!l tiqqaré’
>X*l n tiqqard ’t Klj?N ’eqqàré ’
Kl|73 niqrà ‘ niqrà ’àh
nNlj?3 niqréOt niqrà ’im
nìKlj?3 niqrà ot
713 3 nibnàh nn^ 3 nibndtàh Jl"»513 nibnètà
JV393 nibnét nibnèti
13}3 nibnù DTO3 nibnétem lfl,,3}3 nibnèten 13’^a nibnènu
yibbàneh njari tibbàneh
tibbàneh TDfl tibbàni
• r ■
'ebbàneh
Ì32P yibbànu nrjjafl tibbàn$nàh
133fl tibbànuv •
tibbàn$nàh HJ23 nibbàneh
H33H hibbànéh hibbàni
■T *
ecc.
flton hibbànót T •
H33H hibbànéh H'3 3 nibnoh
n3}3 nibneh H3 3 nibnàh
□'*353 nibnim ni3 3 nibnót
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L e z i o n e 38 2 5 9
144. Verbi Niphal: tipi misti
Quelli che seguono sono un campione di verbi le cui radici combinano di-verse delle caratteristiche descritte nei paragrafi precedenti. Le forme sono
del tutto prevedibili sulla base di quanto studiato in precedenza e dunque nonrichiedono ulteriori spiegazioni.
P e r f e t t o
S7713 nóda
ta t i nòraT •
na'àsàh
□m niham
Im p e r f e t t o
V1Y yiwwàda '
N“VP yiwwàrè '
ye 'aseh
□nr yinnàhèm
l-Waw (Yodh) eIligutturale
l-Waw (Yodh) e
III-AlephIgutturale eIII-He
I-Nun e Ilgutt.(radice 0113)
Si presti attenzione anche al verbo U/àa niggas (radice ttfaa). Solo al perfetto è
un verbo Niphal; all’imperfetto viene usata la forma Qal
145. Vocabolario 38
IMPERATIVO
Vlìn hiwwàda' - t • “
essere conosciuto
tmn hiwwaré’T •
essere spaventaton t o hé'àsèh
.. t «
essere fatto
□nan hinnàhém** T 1 * -
essere pentito
S o s t a n t i v i : w t n rò( ’)s
nné péta h
tap
md 'at
’ólam
(pi. irreg. vedi §34) testa, capo,cima(con suff. pi. -im) apertura, entrata (di
tenda, casa, muro, ecc.); il termine è usatoanche come preposizione: all’entrata di.(senza pi.) termine colletivo per bambini;non usato allo stato costrutto(senza pi.) un poco; frequente nel costrutto
tWp un po’ d’acqua. Si osservino anche poco a poco e DVft ìiyp tra poco.
Anche usato in una varietà di espressioni
idiomatiche con il significato di base di ir-rilevanza, piccolezza, trascurabilità.(pi. -im) parola che indica una lunga duratadi tempo, passata o futura; di conseguenza,eternità, antichità. Si osservino anche i sin-tagmi piuttosto comuni: D^ÌSTiy, per
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260 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
Ve r b i : inia notar
DO)] nilhamona nìham
ma niggasnìssab
niplà3
sempre. Frequente anche come secondoelemento di una catena costrutta: □ Vii? ^ igiorni antichi; oViy alleanza eterna.ODI?) essere lasciato, rimanere
(DO1??) combattere (+ £ con)(OOJ?) essere dispiaciuto, pentirsi; essereconsolato(usa Pimpf. Qal Uto?) avvicinarsi (+ V$)(senza impf.) stare, mettersi, essere collo-cato, essere posto; essere posto a custodire(lett essere designato a far guardia)(X1?? ?) essere stupendo, meraviglioso.
Esercìzi
(a) Completa la punteggiatura vocalica dei verbi Niphal e traduci:
.Di Tpfry nV ,n m 'imT T * * T / « T * V «
13 .rao1? 7fr$?V'rtfy *à) ^ à a 1
.n?3 iV p n 14 .n^Vn rVn rrs^ 2.'ìvtby nyiirVy m m i 15 .OVO “ina1* 3
.D73i n ^ a n in:?NVz?v)$ i r $ i 16 .Tpn o^nVa on 4itovi 17 .o v ^ n Vnpa iDin hV 5
m i ) ?at$ m m narfpan nqx 18 . r it o w 6
JW1 W t i ina? 19 . o ^ l ^ a n nr KV 7
.r i f e r1??? Vi7an ^ 20 .onnian a ^ a rr n ^ ìnp 8. 1 ^ nifi p n 21 .no'royì? ■’Vin 9
22 .□ $ o?m n n^a^ri ^ 10
.t ?$ rarym o1 nyn]K r 23 .o# innn n^inn o^a^n inpVa 11.o ^ p 'afìa nVx? o n ^ n 24 .o s q -q p i^an noty’Vy ntfc 12
(b) Scrivi in ebraico:1. C’è una grande collina tra noi e il campo,2. Il frutto sarà portato (lett. preso) alla casa e sarà mangiato lì.3. Il giusto sarà esaltato (lett. sollevato), ma il malvagio perirà.4. Uomini innumerevoli (lett. uomini, il loro numero non esistendo) fu-
rono uccisi vicino al muro.5. Consolati, figlio mio; la voce della tua afflizione è stata sentita e ti
sarà dato aiuto.6. Fui designato a far guardia alle donne e ai bambini.7. Una nuova città sarà costruita per coloro che sono sopravvissuti.
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LEzroNE 38 2 61
(c) Lettura: Giacobbe e i suoi figli, dopo la prima discesa in Egitto
ori?*?? napa ^ n^a Htfip n f à TO 3Vì?i
X’V ^ X Ì^Xn 1BX HbX1? rrpH? V X “l$Xh ,^ 'X " ^
“□ki *?ax ^ njj?3i *713 unx wnx-nx nVw ^ ; ùk ,ddj^ik np’nq ’^ a w"in
.d ^ x DD»n a "3Dì*qn tf? ^ x tròn ■•a x1? nVw
2u,7 u^xn Vx^ Vix^ :m$x'n ,nx a?1? ìiy **3 i^ x rnóx hdV x-rtp? "i$xn
3yTi y ii;r j ,nVxn ann^n >D"'?y v*7X -ìftx'h ,nx d?1? ,t i D^a$ liyn nbx*?
.DpJJlX 7 T D T n^ n^X '1’ ’3
m m&a x'V] n ^ l na^l naìpaì ’ax iy ir i nn1?^ :vax Vin toci* nrin? im h im h /D,,OT"1?a ^xpni >riK sp’Jx iyfo a i ^ xVdx nnxDA
ì&ipi inp D^n^-nsT ,inp 5njifto n$Ql ,nrga «htjt inp nxr ,ia-DX :a'psr
n x i □?*? 7nV^ i t^ x n ^ d1? 6cp& ni a ? 1? *|fp □'’n’JXl t ^ x n ^ x i a #
•TO»
Note alla lettura:1. ^ a a meno che
2. Si noti ^ nel senso di “riguardo a [noi], intorno a [noi]” dopo *7X$.
3. y p e IfrX1sono imperfetti usati con sfumatura modale: “Come pote-
vamo sapere che egli avrebbe detto”.4. “Io sarò responsabile davanti a (lett. avrò peccato contro di) te”.5. “il doppio del denaro (richiesto)”
6. “pietà, grazia”7. “possa lasciar andare”
(d) Lettura: Sai 24,710
C Q ^ X l C H V $ W ty 7
aViy *>nnDìxtoni
:7iaan xia^
l i a a n if$ n i V
i la y i 2m y n i n 1
:nan>a niaa mn1
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2 6 2 INT RODUZIONE A L L ’EBRAICO BIBLICO
Tn^n Tftà nr 8
“ila*! 2niy mrr
:nnn^D lisa nirr
□prò i cny$ mto9Q*7ÌÌ7 '111)5 WtfN
n to n ìfoj Kìa;i
ìi33n n$ wn ■>»10
niNn^ m r r j
3n>Q :*7in3n wn
Note alla lettura:1. Vedi la fine del §82.2. Una parola rara: “forte, potente”.3. Una parola frequente in chiusura di versi o sezioni più lunghe dei
Salmi. Il suo significato è sconosciuto.
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L e z i o n e 39
146. Verbi Niphal: temi e flessione (conclusione)
R a d i c e
Vuoti (113)Geminati (330)
Pe r f e t t o
1133 nàkón 303 nàsab
- r
Im p e r f e t t o
1Ì31 yikkón 30? yissab
Im p e r a t iv o
hikkón 30H hissab
In f . Co s t r . Pa r t ic ip io ■J13H hikkón *1133 nàkón30H hissèb 303 nàsàb
.« • — T T “
Come nel Qal, anche nel Niphal i due tipi di radice indicati sopra presen-tano le deviazioni più evidenti dai normali modelli triconsonantici. Il mante-nimento costante della vocale tematica o con le radici dei verbi vuotisemplifica il paradigma, ma l’attenzione deve essere richiamata sulla varia-zione di ó e u nelle sillabe pretoniche del perfetto, in cui la vocale tematica èaggiunta alla la e alla 2a persona:
Pe r f e t t o n
nàkón nàkónu
*3133 nàkónàh
niii33 ndkùnótà □DÌ313} mkónótem
n i f o j nskunót 1 1313} mkónótenmkunoti 131313} mkùnónù
Im p e r f e t t o v y yikkón 1313? yìkkónù1Ì3FI tikkón Privil i tikkónenàh]tikkón 13l±Jj1 tikkónù
’jlàijl tikkóni [nrjìsn tikkónenàh]Ì13X ’ikkón 1133 nikkón
Im p e r a t i v o 1Ì3H hikkón 1313H hikkónù
•»3l3n hikkóni
INF. COSTR. 1 ì3 n hikkón
rjlan hikkóni ecc.
Pa r t ic i p io n nàkón CP313} mkónìm
n}133 mkónàh ni3Ì3} nakónót
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2 6 4 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
L’infinito assoluto può assumere o la forma di 1133 nàkòn o quella di 1Ì3Hhikkón,
I verbi Niphal da radici geminate sono scarsamente attestati e in molticasi non si può essere certi che la forma in questione sia veramente un Ni-
phal e non un verbo Qal. La 3a persona maschile singolare del perfetto, 303(da una forma più antica *nasabb~) somiglia molto a un verbo Qal dalla ra-
dice 301 La flessione completa, comunque, mostra che questa somiglianza èsuperficiale e che il raddoppiamento della seconda consonante radicale riap-
pare quando una vocale viene aggiunta al teina. Similmente, anche
nell’imperfetto 30^ è possibile una certa confusione con altri tipi: questa
forma potrebbe provenire da una radice 303 (cfr, $à?) o potrebbe essere unavariante del Qal (cfr. DFP al posto del più comune DJV). Alcune delle formealternative che ricorrono sono dovute ad analogie morfologiche. Per esem-
pio, la coppia originale Otti 073? è stata alterata in Otti OEP probabilmente
perché OS? è stato interpretato come un verbo stativo Qal (come ad es. 13}?)
da una radice 0tì3:
Ì33'?sta a 133 come OEP sta a 0B3.- I ■ •• T - • *■ T
Questa mescolanza di forme Qal e Niphal, insieme con la relativa rarità diquesti verbi, rende quasi impossibile decidere con che coniugazione abbiamoa che fare. La selezione di forme che segue è una guida sufficiente per quelleche saranno incontrate in seguito.
Pe r f e t t o 303- T
nàsah oppure 303••T
nàsèbH3Ó3
T - Tnàsàbbah oppure H3Ó3
T * * Tnasébbàh
ndsabbótà ecc.«03— T
nàsàbbù oppure 1303« T
nàsébbu□OÌ3Q3 nBsabbótem ecc.
Im p e r f e t t o 30? yissab ecc. oppure 30? yissób ecc. p è n tissàbbi ecc. oppure p o ri tissàbbi ecc.
Im pe r a t iv o 3on hissab ecc. oppure 3bn hissób
P èri hìssàbbi ecc. oppure pori hissóbbi ecc.INF. COSTR. aon hissèb
pori hìssìbbi ecc.
Pa r t ic i p io 303T T
nàsàb npo) msabbimH3Q3 ndsabbàh rmp} nasabbót
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LEZIONE 39 265
147. Vocabolario 39
So s t a n t iv i : n a ó tébah macellazione; strage, massacro
n V n r i tdhìllah inizio, prima occasione (di qualche
evento)sèi (con suff. “’VS; pi. irreg. O’’1?'??) ombra;
(fig.) protezione , riparo
r a yàmìn la destra; la mano o il lato destro (f.)
*7Kblp S3mó( y la sinistra; *7Xa$ 71 la mano o il latosinistro (m.)
a 1? léb (con suff. ' a 1?; pi. -ót) cuore
Ve r b i
: □3T
nàm (D ir) dormirenato
- Ttàbah (na tp1) macellare, sgozzare (animali per
cibo)
rn-t ràhas ( y n - !1) lavare (tr. e intr.)Dai nàmés (verbo Niphal dalla radice ooa; impf.
o a 1) sciogliersi, dissolversi, fondere
l i =>3 nàkón (verbo Niphal dalla radice ]1D; impfl i a? ) essere fermo, solido, sicuro, stabile
A l t r o : □ a l1T yómàm (avv.) durante il giorno, di giorno
Esercizi
(a) Traduci:
. t o t i^ n a m ) n t n ti? 1
.anno «làl 2T ' \ ^ m n v n w m 3
, a w 3 )ìvi3 in v ti?) ii?'àn n?ni 4.D,T??N ^V1? D21? Da? 5
.Ì*C|3 K1?*] D^Dian 10=1 1 n x p 6.innja"n$ QDtfì?1? ti? r? laqan 7
mn1" ^ nu? 8nì'?”‘?y n .^n tj ah? 9
.xpsn- y limi $70 ila? io.*?i7$ nn^ nat?si nfitfterrnx iniù/sja ’n?i 11.13^1 ìrtra m o1;??}* 12
•T in rn» w f r n 13.D}*1 fyn *72# 33$»1 14
.**ni±02 ,>Kb$"'?y‘j nffc nan 15
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2 6 6 I n t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
.rpan nn§ a#1 n r ’pN ì ^ ì 16.K'aan *137 ,)pl?y 07 Tyn x'pan 17
.nix'??} n$? n rsnn 18
.tra ila 1? "IDptì \% 19
(b) Scrivi in ebraico:1. I vostri cuori saranno spezzati.
2. La città sarà circondata e i suoi abitanti saranno catturati.3. Sulla destra sono le tombe dei loro padri.
4. Sette uomini facevano guardia a lui affinché non scappasse.5. C’era solo un poco di cibo rimasto per noi.6. Lavammo le nostre mani e i nostri piedi prima che ci sedessimo a
mangiare.7. Le parole della sua legge sono stabili per sempre.
8. Quando sentii le sue parole, il mio cuore si sciolse dentro di me enon fui capace di stare (in piedi).
(c) Lettura: Giuseppe e i suoi fratelli: il secondo viaggio in EgittoN
rr\i\ ìfripn TO jansi no? m in nn}Brrn$ inpn
3tgn :lrra^y 2iy$? "iftx'h TO?an$ nm noi1 no^.n n o s a n ^ n ìVptf’ 'm ’a 5p ^ naó 4nnipi rimari n ^ n - n ^
1 3 7 - V y -Mnw\ n o i' ' i v a 6w : n n ’ a c p u ^ n n o i1 " 1 ^ 3 m h
nu tyn / i r ì i n q " n ^ ‘i o 'n a y ’? u n x n n ^ V x a i a n ’jn n a a w n n o a n
*?3& nì3p*? n'pnria ir jT 7 ì t ; n ? à n n n é vbx n $ x ' si n o ^ n ’ a -V y
, v f c i ir i x 8a # _ i j? fc ’p ? r > x n o i n an i wp.urm n n ip p a i i f t a r r ^ m a r?
uèpa ■>&wyfc x'1?
in; 03’aìj *>rf?ìq n^rf?$ ^N^n-Vx ,n;i> qV?$ :noi’ T a-^y tz^xn “i#x'h
.^x xa D3?pa ,N m n ^ r r n s a?1?
«En?l in»] no i1 nn?a c p t^ ir n x ttf’xn 10xa*i iiyz?trn§ 03^*5 9x^in
V?}n> 0$ ’a r? n’iq sa no^ Nia~7y nti ìa$_si o pnia n1? *?g& irm n n ^ i
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L e z i o n e 39 2 6 7
Note alla lettura:1. “la doppia quantità d’agento”
2. è qui usato in modo sostantivato: “colui che”.3. “porta”
4. Un raro imperativo con d al posto del normale rplp.5. “e prepara”6. “essi furono portati”7. “siamo stati portati”8. “e l’abbiamo riportato indietro”9. “ed egli portò fuori”10. “ed egli portò”
(d) Lettura: Salmo 121 (vocalizzazione leggermente modificata)
nnnrrVN ’rs? x m 1* t v v - •• y v
«a; ■pfemrr ay& *HTV2
t i I ai»’? 3d w -Vn
1#" tà] Dir H3H4:Vn“iì^
TftW rnrr5T _1?y nin**
2n33? nS n nai*6
T' :nW a o x iyrVa» TOT? mn’>7
: ^ ? r n s ibtp?n b $ ? r n r r 8
iDVinsn nn?»
Note alla lettura:
1. Inf. costr. Ditì con *?: vacillare; si noti irti nel senso di “permettere”.2. “non ti percuoterà (colpirà, ucciderà)”3. .ìjtfXlb#?.
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L e z i o n e 40
148. Verbi Piel: significato.
I verbi Piel si distinguono per il raddoppiamento della seconda consonanteradicale e per modelli tematici distinti da quelli del Qal. Poiché la radice diun verbo Piel non sempre ricorre come verbo Qal, a volte è difficile determi-nare il significato di una forma Piel attraverso la comparazione diretta delledue forme. Di seguito viene presentata una raccolta rappresentativa di verbiPiel, classificati secondo il significato assegnato per derivazione da altre
forme.a. Effettivo (transitivizzante). Forse l’uso più uniforme della forma-zione Piel è per costruire un verbo con significato transitivo attivo da una ra-dice che nel Qal appare come verbo intransitivo o stativo. Questo tipo diverbi Piel ha di solito un significato effettivo:
QAL (essere sano)QAL (essere grande)
PIEL (fare sano, rendere sano)PIEL (rendere grande, magnificare)
Tale trasformazione del significato potrebbe anche essere definita “causa-tiva”, ma Puso di quest’ultimo termine sarà riservato a quelle radici i cuiverbi Qal sono transitivi:
Qa l (imparare) PlEL (insegnare, che letteralmente ècausare l’apprendimento)
Esempi:
Qa l ìpK perire
essere leggero,futile
UHI? essere santo□V# essere sano, intero
rrn vivere,T T
essere vìvi NttD essere impurin'jS essere alla fine
i tà imparare
7pX ’ìbbad qillél
t£Hj? qiddas Q1?# sillam
r?n hiyyàh
P ie l
distruggeremaledire (non dar peso, consi-derare poco importante)santificarerendere sano, intero;ricompensare, compensare
lasciar vivere, far rivivere
Nfòp timmé ’ contaminarenVp killah finire, completare,
portare a terminellìh lìmmad insegnare
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2 7 0 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l ic o
In alcuni casi in cui il verbo Qal è o transitivo o intransitivo, il verbo Piel èspecificamente transitivo:
ttVfc essere pieno, riempito nVq mille ' riempire
bruciare (tr. o intr.) IV? bi 'èr bruciare, ardere (tr.)
b. Denominativo. Quando il verbo Piel è più vicino nel significato aqualche sostantivo o aggettivo che a un verbo Qal (che nella maggior partedi questi casi non esiste), possiamo dire che il Piel ha una funzione denomi-nativa:
V i parola V I dibber parlareV à libro, ISO sippér raccontare, narrare, recitare
documento una storia benedizione TB bèrak benedirecomando n p siwwàh comandare
m#T musica, zimmér cantare, suonarecanzonetre
uiW sillès dividere qualcosa in tre parti;
fare qualcosa per la terza voltagelosia qinnè’ essere geloso
c. Intensivo. In diversi casi il Piel denota una moltiplicazionedell’azione designata dal Qal. Ciò può assumere una sfumatura intensiva, manella maggior parte dei casi tale forza intensiva è difficile da percepire. Moltidei cosiddetti Piel intensivi sembrano più varianti stilistiche dei verbi Qal
(verosimilmente denominativi in origine) usate in poesia, probabilmente alfine della variazione formale piuttosto che dell’intensificazione.
d. Non classificato. In aggiunta alle tre categorie precedenti ci sonomolti verbi Piel la cui origine non è chiara. Alcuni di questi verbi potrebberoindubbiamente esssere collocati nelle classificazioni suddette se avessimo
più dati sulle relative forme Qal o forme nominali,
>JD pizzar spargere biqqès cercareUna gèrès cacciare (via) “ino mihar affrettarsi, sbrigarsi
La conoscenza delle funzioni fattitiva, denominativa e intensiva del Piel, in-sieme con la familiarità acquisita con il significato delle radici verbali giànote, metterà in grado il lettore di padroneggiare l’uso di questa coniuga-
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L e z i o n e 40 271
zione verbale. Tuttavia, poiché il lettore non sarà sempre in grado di deter-minare con sicurezza il significato di ogni nuovo verbo Piel, esso sarà sem-
pre elencato nei vocabolari delle lezioni seguenti.
149. Verbi Piel: temi e flessioni
Ra d i c e Pe r f e t t o Im p e r f e t t o Im p e r a t i v o
Regolare giddél VlV yagaddél b ll gaddélMIgutt. rfpttf sillah yasallah TÙW sallahIIgutt. bi 'ér “TO? yaba 'ér "1S73 ba 'ér
ÌK# me 'én fXTp? yamà’én mà ’èn
In f . Co s t r . Pa r t ic ipio
gaddèl V'nO magaddél
nVw sallah ma sallah
"IÌ73 ba 'èr maba *ér
IKtì mà ’èn ’|K?p7£ marna ’én
Osservazioni:
1. Ci sono solo due temi verbali di base: quello del perfetto e quellodeirimperfetto. Come altrove, le forme dell’imperativo e deH’infinitocostrutto sono derivabili dall’imperfetto. Anche il participio somiglia
all’imperfetto, ma è caratterizzato dal prefisso 1} ma-.
2. I verbi Piel da radici Illgutt. si discostano dai modelli di sopra solo perla presenza della a come seconda vocale tematica in tutte le forme ec-cetto che in quelle del participio.
3. Anche nel perfetto dei verbi senza consonante gutturale si può trovare lavocale tematica a al posto di è\ abbiamo così giddél o giddal. La scelta
sembrerebbe facoltativa. Ci sono alcuni verbi, specialmente "13Ì dibber
(parlare) e “15? kipper (espiare), che hanno e al posto di é o a alla 3a per-sona maschile singolare del perfetto.
4. 1 verbi Piel da radici IIgutt. (incluso 1) rientrano in due classi:
a. quella con raddoppiamento solo virtuale della gutturale in que-stione (si veda "1173 sopra); in questo caso la vocalizzazione èuguale a quella del verbo regolare;
b. quella con allungamento compensatorio della vocale che precede la
gutturale (i —>é, a —>à\ vedi 1X&sopra).
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2 7 2 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
Davan ti a "I l ’allung am ento com pen satorio è di regola. I verbi con le al
tre gutturali possono essere trattati sia in un modo che nell’altro, come
sarà indicato di volta in volta nei vocabolari.
Pe r f e t t o
Vn giddél gìdddlàh giddàltà
jftìà giddàlt ’nyfa giddàitr
giddalu gìddaìtém
IO*?1?} gìddaltén giddàlnu
Im p e r f e t t o
yagaddél bl'm tagaddél *77 1 tagaddél
tdgadddli *77^ ’àgaddél
ydgaddalu tagaddélnah tagaddalu tagaddélnah
*?7M nagaddél
Im p e r a t i v o
Vìa gaddél '’V'T* gaddali
gadddlu gaddèlnàh
sìllahnn*j>$ silldhah
sil/àhtà jpn'pu/ sillàht
sillàhti
ìlfjpU? silhhù sillahtém sìllahtén sìllàhnu
1V2 bi'ér rns?3 bi’aràh F||S>3 bì'àrtà Jj)“jy3 bi'àrt
bi'àrti
1157? bi'àru Dn"|V3 bi'artém ]Fi“)y3 bì'artén
bì'àrnu
nW}
ydsallahtasallahtdsallah
tdsalhhi’asallah
yasallahùtdsallàhnàhtdsalldhutdsallàhnàhndsallah
n.ynri
w t ,
r t on^i?i r t o
"1V3J
n*?$ sallah salldhi
i n ^ salldhu sallàhnàh
iya baer ,»"IÌ73 ba'àri l“lì?5 ba'arù
n3“|$3 ba’érnàh
■jKtì mé'én mé’ànàh mé’àntà méant mé’ànti
mé’ànu □£13Ka mé’antém
mé’antén mé’ànnu
ydba ’èr tdba 'ir tdba ’ér
tdba’ari 'àba ’ér
ydba 'arti tdba 'érnah tdba 'ani tdba 'érnah naba ’èr
yamà’én l^ari tamàen 'IXafl tdmaen
\Jfc?ari tamà’àni ’àmà’én
Ì3$a? ydma’àntì naìfon tdmà'ennàh T « T I
^ajj) tdmà’àml tdmà’énnàh
T T I
namà’én
■jKtì ma’én ma ani mà’ànu
HHìfo màennàh
In f i n i t o Co s t r u t t o
*77S gaddél ^ gaddali *fr|è gaddelkà
gadddlék
nW sallah ‘,ntp$ salhhi
sallahàkà Tjn^ sallafyék
"IV3 ba'ér ' ly? ba'àri
^“$3 ba'erkà n.SJ5 ba'àrék
IX» mà’én ma ani mà'enkà
ì|3^a màanék ecc. ecc. ecc. ecc.
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L e z i o n e 4 0 2 7 3
In f in i t o A s s o l u t o
gaddól nV?$ saìlòah “liys ba 'ór ]iXQ ma’ón
Pa r t i c ip io
magaddél mdsallifh maba'ér marna’èn
n'7’7 ^ mdgadddlàh masalldhàh rns?3?p maba'aràh rUfcWi? mamà’ànàhmdgadddlim mdsalhhm Dn5>3£ mdba'àrim marna amm
Di1?']}?? megadddlót nìfl'yWty masalhhót n1"lS?5$ mdba'àrót marna’anót
Osservazioni;1. Dopo un waw inversivo il prefisso ya- dell’imperfetto perde la sua vo-
cale e la y non viene raddoppiata:
way-mà- ’èn (non: way-ya-mà- ’èn) ed egli rifiutò
2. Quando la seconda consonante radicale è seguita dalla vocale a, a voltenon ha luogo il suo caratteristico raddoppiamento:
t#|?3 biqqes egli cercò ma biq.su essi cercarono
$j?3? yabaqqès egli cercherà ma yabaqsù essi cercherannoLa perdita del raddoppiamento non avviene mai con le consonanti 3 7 à 3
n 5. In altri casi non può essere formulata alcuna regola precisa.3. Le forme dell’infinito assoluto elencate sopra e nella prossima lezione
sono piuttosto rare. Più frequentemente l’infinito costrutto Piel vieneusato come infinito assoluto.
150. Vocabolario 40
Ve r b i : un,? qiddès santificare (cfr. WÌ7j?)
“1V3 bà'ar 0*73?) bruciare (tr, o intr.)bi’ér (*1V3?) bruciare, ardere (tr.), consumare, ri-
muovere completamente
“137 dibber (*131?) parlare (cfr. "137)
TO bèrék 01*15?) benedire (cfr. H313) [Si noti
u te biqqès ($ì?3?) cercaresillah (nW?) espellere, mandare (via), congedare
«hi gérés (W"U?) cacciare (via) [Si noti
W ni ’ès (Y N3?) disprezzare
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2 7 4 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
1N7D tné’èn 0|X&?) rifiutaremtf sérét servire, amministrare un rito [Si noti
Al t r o : ix }ò (cong.) o, oppure
Si osservi l’espressione idiomatica che utilizza La traduzione può va-riare a partire dal contesto, ma l’idea di fondo che l’espressione vuole indi-care è che le due cose o persone nominate siano in qualche modo uguali. Es.:
rii?lDp ^103 Tu sei uguale al Faraone/Tu sei alla pari del Faraone,^fiòa (lett. come te come me) Tu e io siamo uguali, alla pari;
siamo nella stessa situazione, nelle stesse condizioni
Esercizi
(a) Traduci:
. n # \à) 1.nb#'? •'nininnsi ‘,]via"n§ 2
.vry? in wtq xin “o Irix 4
TU1? l ? 1? 6.•rj?1?? n a r n $ nbtfn 7
.nimaipn ni&^nnx Va^1? 8.^ì?an rix 9
.rf?§n ovp 7? vVk io
11.mrr rpa oxia D*>#a$nn$ un [ri 12
.ocno» n'^i1? t o i3.n^ ’pn ia ì1? "1#$ ^ x ia i? i 14,n;n ia ntoarrn$ ^axri tiì 15
.D ^nn t* fniV na^a 16. irix nainn irix w ì?3?ì ’n?i 17
vni onpri tàé? Nìnn n^a 18.•»rs7? on •«a o ^ tparrm j 19
(b) Traduci oralmente in ebraico:1. Cacciali.2. Non disprezzare le sue (m. s.) parole.
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L e z i o n e 40 2 7 5
3. Perché ti rifiuti di parlare?4. Stai cercando me?5. Benedicimi.6. Io ti ho santificato.
7. Egli non volle servire.8. Essi ci espulsero.9. Benediciamoli.10. Noi li abbiamo cercati.
(c) Scrivi in ebraico:1. Essi presero i vasi con cui avevano svolto il servizio (lett. servito) e
li diedero al sacerdote.2. Il Faraone si arrabbiò e li cacciò via dalla sua presenza (lett. da da-
vanti a lui).3. Egli si rifiutò di santificarli, perché egli sapeva che essi non erano
uomini onesti.4. Egli cercò lì i suoi fratelli, poiché non sapeva che essi avevano viag-
giato verso est.
5. Tu devi rimuovere completamente il male di mezzo a te.6. Conducemmo fuori dall’assemblea gli uomini colpevoli.7. Non potemmo rifiutare di passare la notte lì.
(d) Lettura: Giuseppe e i suoi fratelli: la prova finale (Gn 44,1826)
Dopo aver incontrato Giuseppe e aver ottenuto la liberazione di Simeone
grazie alla presenza di Beniamino tra loro, i figli di Giacobbe partono nuo-vamente per Canaan con le provviste ottenute in Egitto. Giuseppe ha fattomettere un calice d’argento nella sacca di Beniamino, e non appena i fratellihanno cominciato il viaggio di ritorno, manda i suoi uomini dietro a loro perispezionare il loro bagaglio, trovare il calice e accusarli di furto e tradimento.Giuseppe allora esprime la sua volontà di permettere a tutti i fratelli, eccettoche a Beniamino, di tornare a casa, ma Giuda si oppone a questa prova finale
e pronuncia la seguente supplica (vocalizzazione leggermente alterata):
W 121 Tjpy ,^7$ *ra rnin? uto*!18
,nx ix sì* ddV wy imb V’psrns ^ 19
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2 7 6 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
ìm ) Ì 731? w n r ia vm ] p i ? n ^ i p f ìù?t 3 N 13*? " i ^ t à i 20
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tràn ’a^ nix*f? ^ ^ «$k pì?n ir rm □« i ìV ìà n^xai26
. ì3n x P i? n w r r n i
Note alla lettura:1. Una rara particella di supplica: “Per favore, di grazia, ti supplico”.
2. = irix nnx- T
3. “portatelo giù”
4. nai...3Ty’) una sequenza condizionale: “se egli abbandonasse...questimorirebbe”.
5. “non (vedrete) più”6. “noi gli abbiamo detto”7. “procurate (viveri o provviste)”
8. Si osservi l’apodosi dopo la proposizione introdotta da OK.
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L e z i o n e 41
151. Verbi Piel: temi e flessioni (conclusione)
R a d i c e
ìlì-Aleph111-Hé Geminati
P e r f e t t o
kVo mille ’H3V 'inndh
t *
hillèl
In f . Co s t r .malie ’
nÌ3S7 ’annót hallél
Im p e r f e t t o
xVo? ydmallè’ H3V? y3 'anneh VVn? ydhallèl
Pa r t ic ip io
xVttty msmallè’ n V ) md 'anneh ViOT mdhallèl
Im pe r a t iv o
xVfc malie 'nay ’annèh y?n hallél
Osservazioni: per quanto concerne i temi, solo i verbi da radici III-He richie-dono speciale attenzione. Le forme di questi verbi rispettano i modelli giàstudiati per il Niphal e il Qal: il perfetto termina in -ah, l’imperfetto in -eh, l’imperativo in -éh e l’infinito costrutto in -ót. Nella flessione di questeforme, la sola caratteristica non prevedibile è la prevalenza di -i- su -è- nel
perfetto; -è- si trova anche nella prima persona singolare; abbiamo, così, sia’iriy che
Pe r f e t t o
mille’fmillà’ nay7 »
' inndh hillèln ^ a milld ’àh nnj» "inndtàh hifolàh
millé(')tà n’i» y • »
'innità hillàltà
nxVo millé(')t
n lv 'innit hillàlt
rnx'k» millé(')ti ^niv/’n^y 'innitil 'innèti h ili alti
milh 'ù r • ainnu hihlu
DON*?& millè(')tem njpay ’innitem □ri1?1?* hillaltémmillé(')ten W*3¥ "mniten hillaltén
M «millé(')nu w |y
1 » y* /n
inninu hillàlnù
Im p e r f e t t o
ydmallè ' nav? yd *anneh V?n? ydhallèltdmallè ' nayi? td 'anneh VVnri tdhallèltdmallé ’ nayri ld 'anneh tdhallèltdmalld ’i ^yn td 'anni ’VOT tdhaldli’àmallè ’ r m ’à ’anneh ’àhallèl
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2 7 8 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
IN'?»} yamaild ’ù 13SPtamalléQnàh tdmalld u ììVI)
niK^ri tamalléQnàh
«Vaa riamaliè 1
Im p e r a t i v o
xVa malie ’ H3S7malia ’imalia ’ù Ì3V
rUttfa mallé(')nàh ni>jy
In f in i t o C o s t r u t t o
*Ò?3 malie ’ nìay■>«£& malia 7 ■’HiaV
ecc.In f in i t o A s s o l u t o
N'Vtt mallo ’ rÙV
nay
Pa r t ic i p io
mamallé 'ns'jaj? mamalla 'ah
mamallé(’)i D^V fp mamalla *im
mamalla ’ót r t o p
ya ’annù ta ’annénàh ta ’annù ta ’annènàh
na ’anneh
*Y3?ru^nri
yahalalùtahallélnàhtdhalalùtahallélnàh
nahallél
’annèh *anni ’annù ’annènàh
V?n
" fa
njV’jn
hallèlhalalihalaluhallélnàh
'annoi 'annoti
ecc.
hallèlballali
ecc.
'annòh
’annéh J
Wn halldl
ma ’anneh ma ’annàh
ma ’annim
ma 'annoi
V?n$
r ì à wD’Vpnip
nlVpng
mahallélmahalldlàhmahallélet mahallalim
mahallalót
I verbi Piel formati da radici l-Yodh, l-Nun, 1gutturale non presentano irregolarità. I verbi Piel da radici vuote sono invece molto rari.
152. Forme pausali
II. testo della Bibbia ebraica è diviso in gruppi brevi di proposizioni cono-sciute come versi. Ciascun verso è di solito diviso in due parti, spesso di lun-ghezza ineguale, la prima delle quali è chiusa dall’accento conosciuto come
’atanah (o) mentre la seconda da un segno simile al metheg, chiamato silluq
(O), seguito dal sóp pasuq (:), che segnala la fine del verso. Ciascuna delle
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L e z i o n e 41 2 7 9
due parti del verso è suddivisa ulteriormente a seconda delle esigenze dellasintassi; ogni unità tonica è dotata di un segno d’accento. Gli accenti sonoclassificati in due gruppi principali: accenti congiuntivi e accenti disgiuntivi;i primi vengono usati quando una parola è strettamente legata dal punto di
vista sintattico con la parola che segue, mentre i secondi sono usati negli altricasi. L’uso degli accenti è molto complesso e non sarà trattato in questo li-
bro. Nei testi delle letture selezionate impiegheremo solo l’accento sillùq (+
sóp pàsuq). Saranno segnalate tramite vìrgole quelle divisioni di proposi-zioni che potrebbero causare difficoltà, ma dovrebbe essere sempre tenuto presente che le virgole non appaiono nei testi originali.
Le parole che stanno alla fine delle parti maggiori dei versi, e dunquespecialmente quelle con gli accenti ’atnafy e sillùq, sono dette “in pausa” poi-ché la recitazione del testo richiede una pausa in questi punti. Tali parole
possono avere una vocalizzazione leggermente differente da quella che lastessa forma avrebbe in contesti normali. I cambiamenti che seguono sono i
più frequenti:
(a) a —*à: Din? (egli scrisse) per 3rD
(b) e —>à in alcuni sostantivi segolati: (tomba) per "pi?(c) Se una parola finisce con la sequenza aCv l’accento è di solito ri-
tratto e lo a viene sostituito dalla vocale piena a cui corrisponde al-trove nel paradigma:
ràns runa ella scrisserrps »rnà? ciò (f.) era pesante
Lo 3 del suffisso della seconda persona m. s. -dkà è normalmente sostituitada e:
Tp1?» *• il tuo reil ft*0 cavalloil tuo guardiano (si osservi ilcambiamento nella strutturadella parola)
Le forme pausali di ^ e sono e che sono entrambe identiche allecorrispondenti forme femminili. Altre preposizioni subiscono cambiamentisimili.
A causa di difficoltà di stampa, gli accenti pausali airintemo di un versonon appaiono nei testi biblici che accompagnano le lezioni seguenti. Le
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2 8 0 I n t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
forme pausali, tuttavia, sono state mantenute. Il lettore dovrà stare all’erta invista della loro ricorrenza.
153. Vocabolario 41
Ve r b i :
O’DD'tè w ,\
...rimò on'KìdkV» v $ an'K ìs’i
V?n
( n ^ iussivo T£J) comandare; ordinare;stabilire, incaricare. Esempi:
ed egli costituì giudici sopra di loroed egli comandò agli uomini di andareed egli ordinò loro, dicendo...ed egli li consegnò alla guardia del suo messaggero
hillél
nD3T •
"ìs p
V?pms?
- T
"ltfp
So s t a n t iv i : niPto
Al t r o : t jx
(V?ri?) lodare. Si osservi rWVpn Halelu jah. Lodate Yah(weh).
kissàh (npD’ iussivo OD?) coprire, nascondere'ìnnah (n|ST iussivo *|V?) opprimere (cfr. ^ )sìppèr (150?) dire, raccontare (cfr. “I£Ó)qìllel (Vpp?) maledire’àrab priST) farsi garante, dare in garanziaqàsar ("l i??) legare ( *et + qualcosa + ■ al [a]
+ qualcosa); legare insieme, cospirare('al: contro)
sèbàh capelli bianchi, vecchiaiasd \ól Sheol, Inferi, dimora dei morti’ak (aw.) sicuramente, certamente, senza
dubbio; ma, tuttavia, solo
narrìV 'ad-hénnàh (aw.) finora
Esercizi
(a) Traduci:
nnb nrix 1
.irix 2
.nip 0 ^ 1 n^N ’Tbrn *?ip n&xn nya# 3□■‘z&arrnx m 4T " I ■ - ' T ' - V
Am ina vb] 7^rrn$ ì i yb ikd x'1? 5.□yn inx t^x rirp*?] irix riq1? irixa nVw 6
.rnppn^y nstopninan^ s?uhn rrap_ 1.TTfè nirip rrny ; i1? n ^ o y i 8
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L e z i o n e 41 2 8 1
' ' N ’k ' i t i ? n a f r i y 9
.’rix nm) fsnri io.□t?ìu“ìy ,i n$y& qtfx nV?n$ 11
. p n VT3 V3S“nX dd?i 12
nrv a?1? □•griaii-nx ìV?ì?i^ k 13. rix rirj*? ^rix g m jix i 14
.D^n r ir rix r x u ^ x i ^2 Q^ tfarrr is xj riDj 15.ma’? rrn ■>?anneri 7$ ù-rnx i ^ ì 16
(b) Scrivi in ebraico;1. Egli legò il suo asino ad un albero, si sdraiò sotto Talbero, e si ad-
dormentò.2. Malediciamo loro e il posto dal quale sono venuti.3. Rimarrò a garanzia per te e i tuoi figli.4. Egli loderà il Signore tutti i giorni della sua vita finché andrà giù
nello Sheol con i capelli bianchi.5. Non è buono opprimere i poveri e non dare loro cibo.6. Quel giorno l’oscurità coprirà la terra.7. Egli ci cacciò via dal pozzo e non potemmo trovare acqua in un altro
luogo.
(c) Lettura: La supplica di Giuda a Giuseppe (Gn 44,2734)
^ x ^ W T ^ TOV "i$xV7n-ìy 2v n ^ ti?) '«rto n'io qx 'mi* inx? x;n28
nyn? 'nyty-m f i l i n i 4,|iox 3ìrni?i nm nj"n$-m □Etfì?>?i»29:i#9;p rnìttfì? W dì ) ìim w x nyini *g$ nriy-]30
:nVx# 7*|lr? ir ri x tpisy 6n n in inai ny|n vx *>3inix"i3-*?3 9 xóni Tp*7x xVnx imi ^ ay& "lyarrnt? 3iy i^py r?32
: a wnI * T -
ipnjrCDy ’ìVÌd] 'l'iti? 7^y nné T]py x 3^ nriy*j33
ì'qxtix x^»? -1#$ y-p ninx; 10i$>'•nx # x “lyani *,3X“1?i$ n*?^ t n ' 1} 34
Note alla lettura:1. “sicuramente egli è stato sbranato (da qualche animale selvaggio)”
2. = irix VPX*}3 . = irix mj?
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2 8 2 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l ic o
4. “una disgrazia” .5. “farete scendere”6. “avranno fatto scendere”7. “cordoglio, lutto”
8. “lo riporterò”9. Cfr. nota 8 p, 199.
10. 15 qui = “che non”
Giuseppe, incapace di continuare il suo inganno, si manifestò ai suoi fra-telli, e perdonò loro il crimine passato, commesso in passato contro di lui.Egli fece condurre Giacobbe e la sua intera famiglia in Egitto e li fece inse-diare nella regione, ricca di pascolo, del delta del Nilo. Giacobbe morì e furiportato a Canaan per la sepoltura, secondo le sue volontà. Giuseppe fu im- balsamato alla sua morte e il suo corpo fu posto in un sarcofago per una suc-cessiva sepoltura in Canaan. Dopo la morte di Giuseppe c’è un’interruzionenella storia tradizionale fino alla storia di Mosè e di un faraone “che nonaveva conosciuto Giuseppe”.
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L e z i o n e 42
154. Il Pual
A ogni verbo Piel corrisponde una controparte passiva, chiamata Pual e ca-ratterizzata, come il Piel, da un raddoppiamento della seconda consonanteradicale. Nel corso della coniugazione, lo schema vocalico si mantiene pres-soché costante, con u nella prima sillaba tematica e a (quando non ridotta)nella seconda.
P ie l
VìaPu a l
guddal buqqas
VVei hullal
egli fu magnificatoegli fu cercatoegli fu lodato
Le forme Pual sono relativamente poco frequenti. Ricorrono nella maggior parte dei casi al participio, che funziona come passivo di quello Piel:
i T O TPQ mabóràk essendo (essendo stato) benedettomdbuqqàs essendo (essendo stato) cercato
Le forme tematiche attestate sono le seguenti:
R a d i c e
RegolareIIgutt.
Ili-Aleph III-He
PERFETTOguddal bórak
mullà ''unnàh
In f . Co s t r .
'unnót
Im p e r f e t t o Vltf ysguddal 7 y9 bórak
yamulla1^ ya 'unneh
Pa r t ic i p io
Vì}# maguddal TP?? mdborak
msmullà 'md 'unneh
Im p e r a t i v o
Osservazioni:Con radici Ilgutturale è attestato anche il raddoppiamento virtuale, come in
□0J5 nuham (egli fu confortato), che corrisponde al verbo Piel Dni niham
(confortare); la forma più comune mostra l’allungamento di compensa-zione di u in 6,
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2 8 4 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
L’allungamento della vocale tematica finale in ÌÒQ dovrebbe essere or-mai un fenomeno conosciuto, cosi come dovrebbe esserlo la conformità dellefinali tematiche dei verbi da radici III-He a quelle di altre coniugazioni (Qal,
Niphal e Piel).
Pe r f e t t o
guddal 113 bórak *3?gudddlah HD13 . bdrdkàh nijVì?
$1% guddàltà bdràktàT " o i?
guddalt bdrakt n i?guddàlti bóràkti
gudddlù tri* bdrdkùguddaltem bóraktem DnxVioguddalten bórakten itoti® f i ?guddàlnù t - bóràknù wìy
Im p e r f e t t o
'ns ydguddal 112? ydbórak « f e
tdguddal tdborak « t etsguddal 1 1 ^ tdbórak « t etdgudddli tdbdrdki ’« t e ì? ?’àguddal ’àbòrak « t e nj?«
ydgudddlù ìyp! ydbdrdkù « t etdguddàlnàh n p l ^ tdbdràknàh njlW
’VW tdgudddlù w i^ tdbòrdku ’« t etdguddàlnàh npìnri tdbdràknàh * 3 « t e firtwndguddal rty ndbórak nj??
Pa r t ic i p io
mdguddàl T f f l mdbdràk *J?9maguddàlàh mdbdràkàh ™ t e a*?9
n1?!® meguddélet mdboréket CTK^p D’|?$
° ,1?W mdguddàlim mdhoràktmni'jTjn mdguddàlót nìDlaa
T *mdbóràkót
Osservazione: sporadicamente si trova o al posto di u nella prima sillaba te-
matica; es. ì0| kossù (essi furono coperti).H passivo espresso dal Pual non ha il complemento d’agente:
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L e z i o n e 42 2 8 5
"13711 V? "IDQGli fii riferita la questione.
Poiché un’espressione del genere corrisponde semanticamente a un verboattivo con un soggetto indefinito (qualcuno, si..., essi), il verbo può essere
seguito (in modo “sgrammaticato”) da un oggetto preceduto da ‘Hi*:m rnnx i4? "IDQGli si riferì la questione. / Qualcuno gli riferì la questione.
Una seconda costruzione, peculiare dei verbi passivi, è quella in cui la preposizione è omessa davanti ai sostantivi che specificano l’azione delverbo.
*72£D'HniTI ìOJDLe montagne furono coperte con un ombra.
Ciò ha probabilmente origine nella seguente mescolanza di costruzioni:(a) Un verbo come tÒO, nel suo significato intransitivo (essere pieno) pre-
senta regolarmente un sostantivo specificante privo di preposizione:
iòti II vaso è pieno d’acqua.
Questa è un’antica costruzione, risalente al linguaggio semitico, e puòessere definita “storicamente corretta”.
(b) Il corrispondente uso transitivo di utilizza la stessa costruzione:
^ r r n # Egli riempì il vaso con acqua.
(c) Il verbo Piel X*???, essendo una forma transitiva, è usato in due modi:anzitutto come un verbo nonnaie, senza alcuna relazione con quantodetto sopra
'’V^rrnX NVft Egli riempì il vaso con acqua,
oppure, come l’equivalente di iòti:
CPiÒ■’V rrnN; Egli riempì il vaso con acqua.
(d) Il verbo Pual può essere considerato come una trasformazione diuna delle due costruzioni date in (c):
nV?? Il vaso fu riempito con acqua.
era tòn155. Proclisi, ritrazione dell’accento e daghesh congiuntivo
Ci sono molte caratteristiche ortografiche del testo masoretico che, a causadella loro frequenza, richiedono a questo punto una trattazione.
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2 8 6 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
a. Proclisi. Come è stato menzionato nella trattazione sulla pausa(§152), certi tipi di parole stanno in una relazione sintatticamente congiun-tiva. Qualunque parola che si trovi in questo stato può essere resa procliticarispetto a quella che segue se lo schema di accentazione del verso lo ri-
chiede. La proclisi è segnalata dal maqqèp e ricorre più o meno di regola conle preposizioni monosillabiche e le particelle “*?y, "iy, ‘Dy, "p , “ON, "19
e (negazione), nonostante si possano citare esempi in cui queste parolesono separate dal punto di vista degli accenti. Esempi di altri tipi di parole in
proclisi sono:
nCP'K1? egli non partirà
che egli diede a merpur»? che egli stava mettendoin_N^3 noi troveremo grazia
compraciche risiedano
I soli cambiamenti vocalici importanti davanti al maqqèp, nella sillaba finaledi molte parie, sono è —» e e o —►o:
‘’V'ìfl? mi daràosserva
b. Ritrazione dell ‘accento (ndsigàh o nàsóg ’àhór). Si osserva una ten-denza, non costante, a evitare due sillabe accentate in successione, come av-viene ad esempio in
□01? 'pDN'fl tu mangerai pane
Al posto deirespressione precedente si può trovare o la proclisi incui l’accento della prima parola scompare completamente, o la ritrazionedell’accento, in cui l’accento della prima parola viene spostato sulla primavocale piena precedente (non a):
DO5? Vp&n tu mangerai paneUW Vflh ed essi erano lì
c. Daghesh congiuntivo. Quando una parola che termina in -à(h) o -eh non accentati è seguita da un’altra che inizia con una sillaba accentata, si puòtrovare un daghesh nella prima consonante della seconda parola:
Ì3*?r r n tu eri per noiT T ♦ T 1
L’assenza dell’accento su -à(h) o -eh finali della prima parola può essere:
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L e z i o n e 42 287
(1) regolare, come nell’esempio precedente;
(2) dovuto a ritrazione, come in 1*?n i ^ fu fatto per lui;
(3) dovuto a proclisi, come in dacci.Il valore fonetico di questo daghesh è dubbio.
156. Vocabolario 42
Ve r b i :
So s t a n t iv i :
A l t r o :
No m i Pr o p r i :
pyt zaaq
"10 sòr T
V?n hillél1^3 kipper dm nìham
ntìttf sìmmah
]Jin hdtén ^ 1 7 lehabah
nà'al qódes ’àwon maddua '
hàlom
Mdseh i;*j Midyàn
1fltf Yitró :nn Hórèb
(py|?) un sinonimo (e doppione) di py^gridare(mo?) voltarsi (deviando da una direzionedata), partire, andar via (tutti intransitivi)
(VplT) profanare, contaminare, disonorare(1SD?) espiare, fare penitenza(ara?) confortare, consolare (cfr. Dna Ni
phai)(nftttf?) rallegrare, far gioire (cfr. n&to,nnzpto)suocero
(costrutto o fi?1?; pi.-ót)
fiamma(pi. -im) scarpa, sandalo (f.)(pi. -im) santità, sacralità(pi. -ót) colpa, iniquità; punizione(aw, interrogativo) perché? per qualeragione?(aw.) qui, verso questo luogo (un si-nonimo meno frequente di mfì)
MosèMadian, paese nella regione araba nord-occidentaleIetro, il suocero di MosèMonte Oreb, un nome alternativo delmonte Sinai, la cui posizione geografica èdibattuta ,
Esercizi
(a) Traduci:
.ntf fj? Dip^ny: rtfìn ima 1.n$ *1 ^ 3 n#D \nvh 2
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288 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
.T|iftirrnK 3ti? w ymntf? isq nV i#n ■»? 4
.ini?? vV?Eftì f l ^ ' n s ì$ “p? V9“p ? 5.x m *>$93 ■’Jìk ^ “g n»$ 6
.tqn nm ] naon anirtt^N 7i^ ir ir i d ^ ì t i i ì om$ ^dìn Irto orni? ì&n i$ì$ 8
.i$7i?“in wrf?%t v ? ì'kd y?q^ mn’ 9.□p^Er^y d v $ 3 ero;# n^i>yni 717 Vdsi io
.nVnjnn ì1?n inixin nqK im ai^qn ^?n n*C|j 11
.iris riqNi ■gìi^s? ■’ri i^ i? T$f? 12
.n$"mn ^9 *?ya ™ nan . * t o Mia mn'>-1? *w h 13S a b ^ y iì< ra?"*?y non-1?** 14
hj?3^ 15 jò'i rmin^n 16
Vmn n ar 'w >njpà nsrny 17
(b) Scrivi in ebraico:1. A causa dei giusti non manderò una fiamma di fuoco sopra la città
per consumare essa e i suoi abitanti.
2. Dove hai messo le tue scarpe?3. Suo (m. s.) suocero era un sacerdote egiziano.4. Se tu tocchi gli utensili nel tempio tu li profanerai.5. Si allontanarono (= voltarono) dalla strada e stettero (= dimorarono)
in un albergo fino al mattino.6. Ella veniva al fiume ogni giorno con sua sorella per lavare i vestiti, e
quando i vestiti erano stati lavati, ritornava in città.
7. Perché non hai ricevuto gli uomini che sono stati cacciati dalla città?
(c) Lettura: Mosè e il roveto ardente Parte I (Es 2,23 3,6)
VVTsì n rd ìjn p ^ n i^ ì a?*to n $ ì ann a^ nn a w a vi?i23:np^ n“p D^if^ n-1?** 2nrivi$ rn
~m) pn ~m nnnnK'nK irn-rn$ u rp T3fsi 3ani?$rn$ n'rb§ y & ^ i24
yri Dvfrfl *qn25
-h$ *m irpan 5iriN i>&rrn$ 4:\n?si in*? V&l^ n inip? i*tìrn# nyi n?n n$m 1:n2 in o ^ K n i n
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L e z i o n e 4 2 2 8 9
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n&x’*i n$n "W'5] nJipn ■qino l'Vx xnpn nix" ]1? no p mrr X“in 4
'•’ n■n&7X v)y 7 rà rmx -)#$ nìp&n r? Tp ^ i Vya tf?q n ip fl ’ Vxi& x
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^ r j j 9nri9n n'p^ priy: vf?$ D^px ^ g^ i&xV
XT
Note alla lettura:1. fttX Niphal: “gemere”
2. HVì^ un grido
3. npXi) un grido
4. }H2 Qal: “condurre, guidare”5. Nel senso di: “al limite di”
6. H3p un cespuglio, un roveto7. Un aggettivo passivo irregolare: “consumato”8. “Togli”9. “ed egli nascose”10. “guardare”
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L e z i o n e 43
157. Verbi Hiphil: significato
I verbi Hiphil, per la maggior parte, sono i causativi delle forme Qal corri-spondenti, Il segno distintivo di questa coniugazione è il prefisso h, ma sic-come tale prefisso non è presente nell’imperfetto e nel participio, per identi-ficare queste forme e distinguerle dal Qal è necessario far riferimento ancheal loro schema vocalico.
I significati che possono essere assegnati allo Hiphil vengono raggruppaticome segue:
a. Causativo. Da radici i cui verbi Qal sono transitivi, il causativo puòessere doppiamente transitivo, cioè con un complemento diretto e un oggetto(tradotto solitamente con un complemento di termine) cui è indirizzato il si-gnificato espresso dalla radice verbale:
egli fece ascoltare (qualcosa a qualcuno)egli fece ascoltare all’uomo le parole del
rePiù comunemente, comunque, viene espresso un solo oggetto. Se il secondooggetto è omesso, il significato del verbo è intransitivo:
ttr>Krrn$ egli fece ascoltare all’uomo
In italiano è solitamente preferibile trovare una traduzione più idiomatica,che contenga la forza del causativo ma che non richieda un ulteriore oggetto:“Egli informò (o fece sapere a) l’uomo”.
Se il primo oggetto viene omesso, la nozione verbale in italiano può es-sere resa al passivo:
'npTnK egli fece ascoltare le parole del re(fece in modo che le parole del re fosserosentite)
Anche qui, può di solito essere trovata una traduzione più adatta: “Egli an-nunciò (o rese pubbliche) le parole del re”.
Un altro esempio con rttflO (far vedere):
“irò nìTft “1$$? quando egli mostrò a te sulla montagna(senza complemento diretto)egli rivelerà la sua gloria(senza complemento di termine)
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2 9 2 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
Sono transitivi quei verbi Hiphil che provengono da verbi Qal intransitivi. Aquesto gruppo appartengono causativi estremamente frequenti derivati daverbi di movimento:
“l^y portare (condurre, mandare) attraversoK’Sin portare (condurre, mandare) fuori7T in in portare (condurre, mandare) giùn^y n’flft portare (condurre, mandare) su3$ IPttfn portare (condurre, mandare) indietroX3 X’nn portare (condurre, mandare) a, verso, dentro
I verbi Hiphil da radici stative Qal spesso si sovrappongono parzialmente
al Piel:723 onorare; (rar.) rendere pesante l ^ n rendere pesante; (rar.)
onorare$7|? santificare, consacrare ttf^ n santificare, consacrare*77} far crescere; elevare; magniti ^ l^n idem + fare grandi cose
care
b. Permissivo. Questo significato è strettamente correlato al significatocausativo e può essere chiarito solo dal contesto. Es.:
Crn ft nxi^l Dio mi ha permesso di vedere an-che i tuoi figli.
c. Stativo (o intransitivo). Un uso piuttosto raro dello Hiphil è quellodella formazione di verbi stativi da radici che sono stative anche nel Qal:
Qa l H ip h i l■ r ? 1?? essere bianco=ni? essere vicino essere vicino, stare per (fare qualcosa) j?rn essere lontano p^n^n allontanarsi, andare lontano
Un sottogruppo di questo tipo consiste di verbi che descrivono azioni ocomportamenti:
30’* essere buono3n?',n fare bene, star bene jn essere malvagiom n agire in maniera malvagia
Questi verbi costituiscono un problema per la traduzione dal momento chequasi tutti possiedono anche un significato causativo transitivo:
Vt f r rendere bianco p^n^n rimuovere, mettere via
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LEZIONE 43 2 9 3
3*Hi?n presentare, offrire, far bene (qualcosa)avvicinare
Il valore causativo è quello più frequente.
d. Denominativo. Come il Piel, lo Hiphil è usato per formare verbi daradici attestate (con significati specifici) in determinati sostantivi:
*|I'& orecchio ‘pjìjp porgere orecchio, ascoltareT)§ sera fare qualcosa di sera
e. Non classificato. Molti verbi Hiphil non trovano posto nella prece-dente classificazione. Come nel Piel, ciò è dovuto principalmente alla nostra
scarsa conoscenza di fonti scritte nella lingua dalla quale tali forme hannotratto la loro origine per svilupparsi poi nella lingua ebraica. Es.:
ni?^n irrigare, dare da bere, abbeverare (usato come causativo di nnW)fare qualcosa al mattino presto
'T’Vwn gettare, buttar viaannientare, distruggere
158. Verbi Hiphil: temi e flessione
R a d i c e
Regolarel-NunIGutturale
Pe r f e t t o
hismid r a higgtd
TD^ri he'emid
Im p e r f e t t o
yasmid T T yaggid
T’&S?. ya àmid
Im pe r a t iv o In f . Co s t r . i n f . As s o l u t o
hasméd T’aeri hasmid hasméd *7 ri haggéd haggid 7an haggéd
7tt^n ha'àméd 7'7?S?n ha'àmid 7ttS?i7 ha'àméd
Iu s s i v o
yasméd 111 yaggéd
7ttST ya 'àméd
Pa r t ic i p io
Tfatyty} masmìd Viti maggid
7,’iOJja ma'àmid
Osservazioni:a. Il tema di base del perfetto ha il prefìsso hi- e una vocale tematica
lunga, f; questa viene sostituita da a nella flessione (vedi paradigmasotto). Nel caso di radici l-Nun, ha luogo l’assimilazione della n *hingid> higgid. Nel caso di radici Igutturale (incluso X) il prefissoè he-, con una vocale composta dopo la gutturale.
b. Nel caso dell’imperfetto è solo lo schema vocalico che permette diidentificare la forma verbale come un verbo Hiphil. Si osservi di
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2 9 4 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
nuovo la comparsa della vocale composta nel caso di radici Igutturale. L'imperfetto breve (iussivo) ha è come vocale tematica,
c. Il prefisso h- appare anche nell’imperativo e negli infiniti, che tutta-via hanno vocali tematiche diverse. Il participio, come quello delle
coniugazioni Piel/Pual, ha il prefisso m-.
Pe r f e t t o 7 ^ n hismid I * V A I Ahismidu
nrótfn hismidahhismàdta hismadtemhismadt hismadtenhismàdti ìrjótfn hismàdnu
Im p e r f e t t o Vfì\p*_ yasmid yasmidu
T w n- s -
tasmid lasmèdnàh
T»atfta tasmid tasmidùtasm idi tasmédnàh’asmid T*at 3 nasmid
IUSSIVO yasmèd 7»^*1 wayyasméd
7b$n« i - tasméd 7 atfro
■* i - — wattasmèd
COORTATIVO rrrótfw ’asmidàh nasmidàh
Im pe r a t iv o hasméd hasmidùhasmidi hasmédnàh
INF. COSTR. 7’au^n■ i — hasmid hasmidihasmiddica ecc.
In f . a s s . 7&tfn- j —
hasmèd
Pa r t ic i p io masmid masmidim
nl'aifto masmidàh n i 7 ^ ^ masmidót I paradigmi di 7 71 e di sono identici a quello appena esposto. Neirimparare il paradigma dello Hiphil, il lettore dovrebbe fare attenzionealle sostituzioni vocaliche (perfetto: t —>a\ imperfetto: i —>è) e al fatto chela vocale tematica è non ricorre in sillabe aperte, mentre i ricorre in tutte le
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L e z i o n e 43 2 9 5
sillabe tematiche aperte e in tutte le sillabe finali eccetto quelle dello iussivo,dell’imperativo e dell’infinito assoluto.
Una particolarità deve essere menzionata riguardo al perfetto di e dialtri yerbi Hiphil formati da radici Igutturali. Quando usata in una sequenzaal futuro, la forma invertita, con l ’abituale spostamento d’accento, presenta a nella sillaba del prefisso:
e tu crederaie io crederò
Una rara forma alternativa per è
159. Vocabolario 43
I seguenti verbi Hiphil sono derivati da radici che sono state già incontrate inquesto testo. Si presti molta attenzione ai loro significati, i quali non sono deltutto prevedibili a partire da quelli delle radici già note.
distruggere, uccidere (13N)credere, fidarsi (p$U)magnificare, fare grande (b’ia)condurre (portare) attraverso, far passare, far attraver-sare
porre, stabilire, istituire, costituire3‘npn presentare, offrire, avvicinareT3JH far ricordare o far sì che sia ricordato; richiamare il ri-
cordo; menzionare
afferrare, impadronirsi (pTH) portare vicino, awvicinare ($!□)TSn porre, mettere, stabilire (32£3)
EP3H hìbbìt (radice D33) guardare (a: ^V); guardarea (+ ogg. dir.)
ran higgid (radice "HI) raccontare, riferire (qualcosa)(a :1?)
hissil (radice ^Sl) salvare, liberareTOH
T • f f A>—hissig (radice ^t2/J) giungere, anivare a, raggiun-gere
Tfltpn histir (radice "ino) nascondersi, nascondere (tr.)niqràh (impf. rt"].ìp?) trovarsi, venire incontro, pre-
sentarsi (+ *7V, 3)
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So s t a n t iv i :
«Ti?? (impf. X“1jP7) trovarsi, venire incontro, pre-sentarsi (+ Vn;, Vy, ?)
nVnT T
hàlàh (costr. irreg. nVc]; senza, pi.) latte
UP7 dabas miele
zéker (con suffisso p^T; senza pi.) ricordo, me-moriale
nix ot (pi. 0/) segno, presagio
“IT7 dór (pi. -im 0 ót ) generazione, periodo corri-spondente di tempo
^ T ràhàb largo, spaziosoA g g e t t i v o :
N o t a
I verbi Hiphil da radici il cui Qal è sconosciuto o poco usato hanno spesso un
Niphal corrispondente; in aggiunta a IH} e ttfìQ si considerino anche
nissal essere liberato
Esercizi
“lflp} nistar nascondersi
(a) Traduci:
.o w n nnna anx rip^n*) xin n 2mnp on^xy r a 3
.nVfh □ nn^rrV rni* iV n ’fci 4
Vii* Vip? ’n’ i 5. 0 3 1 d t p CT n;ni 6
,nyy%on'x znpn in^n-n^ on'x 7.nsrón o j Kini i7}rn$ nj ffl i 8
nVi nV?Vi d&V>^i7j?n Vn^x 9.ns n $ |3^ #x dVrj "xnn $x n jjp x io
.njn Dip$Tn$ i V ^ - p non^n-n^ npp n-Vx 11.nifi)) ì x ^ h s o^^nn ì$ inpn i 12
.irVx riV# nin ix irnx ufix 13.in t o &h nurns V ^ 14
.u r n p ^ vx p i irrr'x unx m;pTp iV“ian 15.njn Viìan spisi "p^ Vy nnx in x 16
.nntfn lyó1? “p r 1V$ nVn^-n^ ^ 17
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L e z i o n e 43 2 9 7
(b) Scrivi in ebraico:1. La serva si nascose vicino al pozzo.2. Raggiungilo e digli che stiamo ritornando alla nostra città.3. Non fummo capaci di liberarli.
4. Guarda verso le montagne e dimmi cosa vedi lì.5. Egli collocherà i suoi uomini presso la strada.6. L’uomo che ti incontrerà ti dirà il luogo in cui mi sono nascosto.7. Perché sei venuto a distruggerci?8. Egli nascose il denaro così che nessuno poteva trovarlo.
(c) Lettura: Mosè e il roveto ardente Parte II (Es 3,715)
‘W l r r to T m r r i m h 1
nnnjì rnto Ninn riNnp 5in s?n Dnya ra t i n i8■’inni T!??! 1TO1 7*,rìnn']aip^x ufriì 6ro?
D tf? nnya Vn nntj n x à ‘pioty?»:# nps nan rìm)9
: n r i xT
:□?*$&& ^ynx 10x^ini rtìn?1?*} 10u xraix n'yi?"1?^ l^x ^ ’oìx ’& num
‘ «T J • •
o y n - n x 13^ ^ ^ i n ^ i 1V t ì W ^ r r ì x n ^ " ^ ì l n f t ì p ? i e x V 2
;n;tn “inn bv D’n^rrn i* in^yri
□ ^ r iiz i is d ^ 1? ’ J - r 1?!* x a • g ì x nan n # a i & x V 3
i m n a ia $ - n a
“ia x ’n n s - i$ x * i 15n # i * n ^ a * ^ n a t f h 14
: o y ^ ’jgtyp
o ^ r ó ^ ^ n i r r ^ x n t fr >33-'?$ “ ì a x 'r r r D n u t e r ^ x i t o nD N 'h 15
16:T[ y t 1? n?T nyi o^ìy1? ’awnj: d d 1 npy: ’rfrxi pnv? vfrs ornax
Note alla lettura:1. Hpy grido
2. t a costringere, opprimere
3. 3Npa sofferenza, pena4. Il suffisso -ó è un pronome oggetto.
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2 9 8 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
5. “farlo (farli) salire”
6. UTscorrere7. Gli ittiti, gli amorrei, i perizziti, gli evei e Ì gebusei; nomi di popoli
che occupavano la Palestina a quel tempo,
8. f H1? oppressione; f n1? opprimere9. = T|rm rftrà i
10. “affinché tu faccia uscire”11. “e io farò uscire”
12. = TitfN
13. inf. costr. di far uscire
14. ™ rhut • — T
15. Una frase oscura, non pienamente compresa nel suo significato.16. “per sempre”; un uso idiomatico della ripetizione per espressioni che
denotano durata.
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L e z i o n e 44
R a d i c e p e r f e t t o im pe r f e t t o Iu s s i v o Iligutturalelll-Aleph X ^H 8SZR
Im pe r a t iv o In f . Co s t r . Pa r t ic i p io
K^n x^&n x^&
160. Verbi Hiphil: temi e flessione (cont.)
Osservazioni: una gutturale (diversa da X) come terza consonante radicaleincide solo su quelle forme che hanno è nella sillaba tematica finale dellacorrispondente forma non gutturale. E così, nell’imperfetto (femminile plu-rale), nello iussivo e nell’imperativo, questa è sostituita da a. Per il resto il
paradigma è come quello di eccetto che per il patah furtivo con la fi-
nale gutturale: 5pl!D \
Im p e r f e t t o Iu s s i v o Im pe r a t iv o
T W - w y i
— —
nayó^Fi —
I verbi Hiphil da radici lìI-Aleph hanno è () nel perfetto davanti a desi-
nenze che iniziano con una consonante: riNittn (così come il Niphal riX&pJ, il
Piel AX’pO e il Pual fiN1?®. Tutte le altre forme sono uguali a quelle dieccetto il femminile plurale delPimperfetto, dove troviamo il solito ~é(’)nàh:
Pe r f e t t o Im p e r f e t t o Im pe r a t iv o
x ^ n x'szv xxannxrfon —rixizpn ruxjiori ìx^ an
Il verbo X^QD combina le caratteristiche dei verbi Igutturale e lll-Aleph.
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3 0 0 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
161. Approfondimenti sui numerali
a. Le decine. A parte il numero venti, che è espresso dalla forma plu-
rale di dieci, vale a dire O’HttW, le decine sono i plurali delle unità corrispon-
denti:
trenta settanta. quaranta □'’#)$ ottanta
CPWQQ cinquanta . novantasessanta
Tali forme possono essere usate sia con un sostantivo singolare (l’uso più
comune) o con un sostantivo plurale:oppure trenta uomini
Possono anche essere usate come ordinali: nel quarantesimoanno.
b. Le frazioni sono scarsamente attestate. Il termine per metà O^p) non
ha relazione con il numero due. Mentre un quarto è o SD4); un quinto è
c. In aggiunta alla serie regolare di ordinali (*p$N"l, 'M , ecc.)
c’è un secondo tipo attestato solo per tlW (terzo) e VT) (quarto). A giudicaredal loro uso limitato, questi sono usati più come sostantivi che come agget-tivi: “ciò che riguarda il terzo”, ecc.
d. I moltiplicativi avverbiali sono di solito espressi con D3?è (una volta),
(due volte), DOT*? w W (tre volte), ecc., ma sono attestate anche le
forme (settuplo), D?Jiy|T|N (quadruplo).e. La maggior parte delle unità hanno dei verbi corrispondenti (di solito
Piel) che presentano significati piuttosto variegati: “fare qualcosa x volte; di-videre in x parti; fare qualcosa per la nma volta”. Così,
ripetere, fare di nuovodividere in tre parti
in*] essere quadrato; [Ì73"!] squadrare, e similmente per gli altri.
162. Vocabolario 44
VERBI: far sentire; annunciare, proclamarefar trovare; porgere (= far trovare)
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L e z i o n e 4 4 301
So s t a n t iv i :
ALTRO:
Esercizi
(a) Traduci:
frppflp far peccare; indurre al peccator i^ r i far prosperare; prosperare
gettareT’fòttfn distruggere
T18P allungare (tr.); essere lungo (intr.)J13T (n3J?) sacrificare33$ (33P) rubare
(n^l1) uccidere (con o senza intenzione o pre-meditazione)
ntttt (pi. -ót) bastone, verga; tribù*15 (con suff. ‘’DS; du. 0?é3; pi. -ót) palmo o incavo
della mano; pianta del piedeIH (aw.) se, un sinonimo di mn
.i i t v i.qpi^ny: mm 2
.nn'K T’tt^nVì D'a^nn» P’tqnV in'K v r à 3." lisa oynapn# D ^ n 4
.in'KUKÓflD’OÌUty Vìia 5. ^ n ''W'm mrr 6
. n a r ^ □ yn"x73"n« ìsróipn 7
.liti ' in'KV?i?$ni i3 ^ 8.njn n-HMpn nyn~r\$ Vsk 9
.^TnK K^qn-^K ionnpn na1? 11
.D^nny; mi) ti? 12.nimVn-ni< 3]} •>» 13
.Dja^rrn^ Tp>#n 14
.□ 3vf7$ mm'nìj tfyd) 15.urr'K mpn-^y iKipn '#'•? in'K K r n r à 16
ÌWK'l_nK 03?1 Vlj? 17
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.in'K n s^ ì in dì? 19. □ w n nivnN: 20
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3 0 2 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
(b) Traduci oralmente in ebraico:1. 50 pesci2. 20 tavolette3. 30 pietre
4. 40 giorni e 40 notti5. 50 uomini giusti6. 90 vesti7. metà del latte
(c) Scrivi in ebraico:1. E quando egli ebbe proclamato i comandamenti del Signore, partì da
mezzo a loro.2. E quando essi distruggeranno questa città, tu sarai ucciso con gli abi-
tanti rimanenti.3. E quando essi gli dissero deir esercito dei nemici, si sciolse in lui il
suo cuore e fuggì di fronte a loro.4. Ora che il Signore ti ha reso prospero, lascia il tuo posto e vieni con
noi per essere nostro re.5. È cattivo rubare e uccidere in questo modo.
(d) Lettura: Messaggio agli anziani d’Israele (Es 3,16 4,5)
’rfrg ’bx n iju ny’rùìj ’rftìj nin1 nn’ ina^ $9591 I 1?16
: D r $ a ? 05*7" t o y r m Tp? T atfj ajrspi PT O
’ VTOl ’ n ? n i n 'a ìS S l 2’ W n i ’ 3V3? n a ? i ? a a s n i j ' n ^ K - ìa K } 17
n>i3 3nnj n r 1 ’p o sn
’rf?s mrr a r |a $ i nri$a ’jKitp? ’3ì?n ^ 'P 1? 18
:why*i m n ’ 1? T i n -ip i n n » ? d ’ b : n f t y 4l i t K j - n ; 1? : r u j v i u ’ *?? t r r f f i ?
6:nì?tti i:? k1?! nri_?a ì t y a ? w ’? 'ny i; 19
ì r ’ H j S l « I P ? - i $ ì$ Q’ W ^ 7’ f r ? n i ’ - j j - n i j ’ t ì i ^ i 20
:□ ;$$ n1?#;8:D p ’ i « V f ì & ’ ? r ij n i D’ ^ a ’ r s ? n j n - n v n i c r n i j ’ A n j i 21
a?’]}1?!? arizptoi ribaci nrir ’"??i np?’’?? niva m ja i 9nu)3$a n1? ^ 22
: n n ? a _n ì} 10a n > s ; i □ y n t ì ? - '? » !
: n i n ’ t 1?*? n K i r k 1? n z p x ' 1 ’ ? 'Y p a x 1? ! ’ V u ’ i J j j r r f ? i n i l a n ' h nt$>a i v h 1
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L e z i o n e 44 3 0 3
:n$a Tgn u nia mrr> rVx “W V
;vb » n#a dpi tonfi ’nn nrifc 13i n 5 ^ ì nxjS ^ n i ^ n i^h V
Note alla lettura:1. “Io vi farò salire”2. Gli ittiti, gli amorrei, i perizziti, gli evei e i gebusei.
3. 3T scorrereT
4. “un cammino (di tre giorni)”
5. inf. costr. “regolare” di6. “se non per una dimostrazione di forza”7. “e io colpirò”
8. □ì?v1 vuoto (aw.)
9. “dalla sua vicina”; forma femminile di ]3to
10. (Piel): saccheggiare, spogliare
11. = ni Hfr 12. - irte 'rfltoTl13. = irte ìfetjh14. 2ÌÌ coda
T T
15. La proposizione finale si adatta solo vagamente ai versi precedenti.
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L e z i o n e 45
Nel caso di radici l-Yodh (originariamente I-Waw) il verbo Hiphil subisce lastessa contrazione in ó che si è già rilevata nel caso del Niphal.
Pe r f e t t o Im p f . Iu s s i v o Im p t v . In f .C o s t r . P a r t i c i p i o
t h ì h t i / p T iW r j lh *nin r i i n r i t o(portare giù)
La flessione è del tutto regolare: la sillaba con ó rimane sempre inalterata, ela sillaba tematica finale è sottoposta ai cambiamenti rilevati nel paradigma
di Poiché la sillaba del prefisso è aperta, l’accento dell’imperfetto
invertito è di norma ritratto, con il cambiamento è —>e:
I verbi seguenti combinano diverse peculiarità della flessione:
(a) I-Yodh e Iligutturale:
163. Verbi Hiphil: temi e flessione (cont.)
Pe r f e t t o Im p f . Iussivo Im p t v . In f . Co s t r . Pa r t i c i p i o
sriin S7H11 iny / vivi inin $Hln snis(far sapere)
Wv / y tflh srtfln y^ia(salvare, liberare)
mpin rov / npin trpin rpp1&(rimproverare, riprovare)
(b) l-Yodh e \ll-Aleph:
Pe r f e t t o Im p f . Iu s s i v o Im p t v . In f . Co s t r . Pa r t i c i p i o
R’sìn *0£in x^in wsto(far uscire)
Il verbo Hiphil che corrisponde al Qal ‘n'pn è Ti^irr; tale forma è come se pro-venisse dalla radice "1^.
I pochi verbi ebraici che provengono da radici originariamente l-Yodh
hanno la forma Hiphil y'WT} (trattar bene; radice HD*1). La è non è riducibilee la flessione risulta interamente regolare.
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3 0 6 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
I numeri da 11 a 19 sono formati aggiungendo le unità corrispondenti da-vanti alla parola che sta per “dieci”, la quale ha forme particolari che differi-
scono da quelle già imparate:
164.1 numeri da 11 a 19
maschile femminileundici nfry 7nx nntoy nnx
itoy ’ntfy nntoy ydodici U'Iti
T T •« 1. nityy Drntf
nnti?y w« i v *• T
tredici n$y n tfty ni$y
quattordici nfry nyViK Tityy y^ iHquindici im n i$ y ufàrjsedici itoy n$$
T T T »nityy
diciassette n$y nyn$T T T I *
n"i#y y?^diciotto "!$y ntòw
T T T »m$y n#>#
diciannove n$y ny^n nntyy vwri
Così come avviene per le decine (§161 a), con i numeri da 11 a 19 si asso-
ciano sia sostantivi singolari che sostantivi plurali. I sostantivi che ricorronofrequentemente airintemo di liste o elenchi, come ad esempio U^X, n3$, D1\
$33 (nel significato di “persona”) e (tribù) sono di solito al singolare:
tt X ityV n$ftt] quindici uomini$33 15 persone (si ricordi che $$3 è femminile)
Con altri sostantivi viene usato normalmente il plurale.
165. Vocabolario 45
V e r b i : rr$in far abitare; stabilire (qualcuno in un posto) (cfr.
’
THin far scendere (condurre, portare giù) (cfr. 7T)T’Vin procreare, generare (cfr. 7^)ST7Ìri far sapere; insegnare (a qualcuno); dichiarare o
proclamare (qualcosa) (cfr. yT)X^in far uscire (condurre, portare fuori; cfr. X^)ìpVin far camminare; condurre, guidare (cfr. Tf?n)rppin fare ancora; continuare a fare qualcosa, aggiun
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L e z i o n e 45 3 0 7
gere. Due costruzioni sono frequenti:DÌ2Ò f^pin egli digiunò ancora,
egli continuò a digiunare□ ^1 ^Qin egli digiunò ancora,
egli continuò a digiunareIn ebraico, nella seconda espressione i verbi sono sempli-cemente coordinati.Il verbo può anche avere il significato di “aggiungere” mala traduzione opportuna dipende dal contesto:
H3U? rntpy W&tj Io aggiungerò quindici anni ai tuoigiorni.
nDÓiri Sei più saggio di quanto si reputi che tu
TOÓW sia (lett.: Tu hai aggiunto saggezza allavoce/notizia che io ho sentito.)Si osservi anche l’espressione (esclamatoria, assertiva):
rypi1 riD*! mrp ria Così faccia il Signore a me e così ag-giunga (se ciò è vero / se ciò non èvero).
SPUnn salvare, liberarerpzrin rimproverare, riprovare; decidere
X3p essere geloso di ("nx o 3 + persona); essere ze-lante per (*?)
SOSTANTIVI:vpg (pi. irreg. D^’OD) idolo, immagineVX (pi. -im) dio; Dio (con o senza articolo)
Xl$ vuoto, vanità; invano, per nientela (pi. -im) esule, residente straniero
~)W capo di bestiame (un singolare che corrisponde
al collettivo “lf?3)ALTRI:Vyàa (avv.) sopra; + ^ (= prep.)
nn Jp (avv.) sotto; + (= prep.)
Esercizi
(a) Traduci;
.v ìb nix? Tp’jin D ^ ix rrn s i :r#ln □■’ytfftnx 1.vbx ^x^ìp? ,l?i p) yny x'Vj ^ ■gii? '•nx ip^in 2
.ddbv 7pp nm 2 ™ TPix 3.onn D’M ww nix^Dan-nxi ninxn_ns; ™ snih 4
.iraya n f e unx x^ ian xin D’n '^ 5pj7"7y vqx dhrm nato Y^ ni 1 1*1 6
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3 0 8 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
vpir r^ i V2$~m ~r\v\ 7.già? m x ni|?Di mn1v m r i g i r i 8
.q d 1]^ nxB0"*?V n'oix iò 9.□3 Dn^nn^ t j^ x n in ra nopnx io
.njn □’Tptjn rra a ’nx i ta in i nV^5_l?H: ’nx n^ìT ! igp nay xa ri^Vl 11.navriN Dfiya$ ^ x 1?12
.sin i^tP aii?» ’? n n xi3> DHarrns inrr^H 13.T y ^ x Qn'K ai? !ì w'N itoy “in^ i 14
.r p i r ^ a irix un« □;?’3$ ■o vnx irix ix3|?i 15.^liriTiK n$? yn ix ’P niyjp1? to’ óin x'1? 16
.n$*>x nia nqx nrix ana*? tffòì tf? 17
(b) Scrivi in ebraico:1. Egli generò diciassette figli durante la sua vita.2. Essi fecero abitare il popolo in dodici piccole città vicino al grande
fiume.3. Noi profanammo il loro luogo sacro e portammo fuori quindici
grandi pietre che essi avevano messo lì.
4. Quando egli vide la fiamma del fuoco, corse fuori dalla casa senza isuoi vestiti e le scarpe (= perifrasi: “e i suoi vestiti e le scarpe non[erano] con lui”).
5. Ora che i miei giorni sulla terra sono finiti, ti affido queste diociotto persone così che tu possa essere per loro un aiuto e un conforto.
6. E dopo queste cose egli lasciò la casa di suo suocero e partì con que-sto popolo come uno straniero in mezzo a loro.
(c) Lettura: I dieci comandamenti (Es 20,117)
limi n*>Kn □'n^rrVs nx cprfrft H37?i1m a nnya VflNSin ;prf?ìj$ mn1’ìmn2
i r ^ y nnn$ Dvf?ì$
cràs nnrtò "W ^pà frn to yn xV4iriti? nnria
cna^y ri3$ iiy 7(7© 6x3j? h i t p ìx ’3 5ni^vn xVi urj) 4n}qri$n"xy
w f t ) o t o t ^ V I ^ t i W ^ y
i ^ a ’aqx'p 7q ó n$'y*i6
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L e z i o n e 45 3 0 9
itqtjf? i m mrr* njpr h'V mn,"Q#"nK 9n&n nV
I0:i#7i?V nswn m^ng niDt8
n ^ v i T3S?n tpfò? n # $ 9
ip y qéiir^zrt nm n3*òft_ì?3 ntwtrtf? Tp#V$ mrr1? na# v ? #D a v i10:T*W a ^ 3 3 1 ^ b « i
n na!i Q B n ^ -^ rn s i cprrns n § 3"n$l a?£#n"n$ mrr nwy D ^ -n W rs 11nstén n lm $ mrr 113 i?_1?j? T? #n dì9?
ini mrr iy§ nm ^ n^ y ir ò 1? éK’ nx'i ti^ x-dk 7:nxin iò 13
l3:i^n nV 4
:ii}ri k 1? 15
:i|7# 15iy ^yp l4ft}i[jnfr“
7#$ Vdi inbrji ìi w ) in?y® i73i?ì iv i ib^n-K1'? i f i nrn ‘Sbirri K1?17
Note alla lettura: .
1. = qn'K ™ $in '
2. Un sostantivo plurale usato come un astratto: “schiavitù”.
3. nmri “immagine, rappresentazione”
4. “Non ti prostrerari”
5. =Dn‘K7‘3S?n
6. K|i? (agg.) “geloso”
7. Vedi § 16le.8. “migliaia/mille”
9. Nfett qui = “pronunciare” (probabilmente in un giuramento); Hi?}discolpare, considerare innocente
10. Il suffisso è oggettivo.
11. “Si riposò”
12. = in'K $7|?n13. 1K3 “commettere adulterio”
14. 3 njV ‘‘testimoniare contro; portare come testimonianza contro”
15. 7V“testimone” “falsità”
16. 7ttn “desiderare ardentemente, bramare”- T 7
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L e z i o n e 46
I temi dei verbi Hiphil da radici III-He si presentano come segue:
166. Verbi Hiphil: temi e flessione (cont.)
R a d i c e P e r f e t t o Im p e r f e t t o i u s s i v o
III-Hé n?TAnche Igutt.Anche l-Yodh rninAnche \-Nirn n sn
T * r\ y _ i:
Im p e r a t i v o In f , C o s t r u t to P a r t i c i p i o
n ? i n ni3"inn i ^ n n1? ^
m in ninin niion?n nisn
Osservazioni: si noti che la vocale lunga ?, caratteristica dei verbi Hiphil, non
è presente nelle forme suddette. Le desinenze tematiche e le loro flessionisono praticamente uguali a quelle apprese per le radici III-He da tutte le altre
coniugazioni (cfr. H33 Qal, HpJ Niphal, n^V Piel); soltanto l’inizio dellaforma verbale la contraddistingue chiaramente come un verbo Hiphil.
Il paradigma è indicato sotto in forma abbreviata a causa delle similaritàcon altri verbi già presi in considerazione. Si osservi che nel perfetto la vo-cale tematica davanti ai suffissi che iniziano per consonante può essere eoi:
P e r f e t t o Im p e r f e t t o Im pe r a t iv o
nn?
rais
ecc. m i necc.
In f. C o s t r u t t o n i r] n , - > $ ecc.In f . A s s o l u t o rmin
PARTICTPIO H3"|D n3")& □ ''3 1» n i3 “i&
I verbi n"jin e rappresentano combinazioni di diversi tipi di ra-
dici. La loro flessione è come quella di rp “]n.
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3 1 2 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
Le forme dello iussivo, come quelle dei verbi Qal di radici III-He, per-dono la vocale tematica finale (-eh) e presentano la risultante vocale deri-vata: yarbeh > *yarb > yéreb. I verbi Hiphil, allora, si distinguono dai verbiQal solo perché presentano é e non i o é nella prima sillaba della forma ius
siva (e invertita):
Q a l H i p h i l
pfl ed egli costruì p jl ed egli fece costruireTIFI! ed esso (f.) si moltiplicò ed esso (f.) fece moltiplicare/
aumentò
Quando la radice è anche Igutturale, non c’è alcuna differenza:
V yh Q a l : ed egli salì oppure Hiphi l : ed egli fece salire
Si osservi che nella forma iussiva di nsn (radice HD3) la forma attesa *yakk
(< yakkeh) diventa yak a causa della perdita regolare del raddoppiamento
alla fine di parola. Si metta a confronto con il verbo Qal (egli stenderà),
iussivo U\
A volte nel prefisso del perfetto si trova e al posto di i:• far vedere
condurre in esilio
L’infinito assoluto rQ“in (da n3“]il aumentare, far diventare numeroso) ècomunemente usato come un avverbio “molto, assai”, a volte con l’aggiunta
di
7'N£ 'pFll ed ella pianse moltissimo
167.1 numeri da 21 a 99
Poiché le decine non sono flesse secondo il genere, la combinazione di que-ste con le unità (21, 22, ecc.) non è particolarmente complicata. L’unità può
precedere o seguire la decina, ma concorda nel genere con il sostantivo cui si
riferisce, che è solitamente al singolare.
ìn$l oppure inx 21 uomini«PN oppure 32 uomini
43 donne$55 $$*) 56 persone
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L e z i o n e 46 3 1 3
Se l'elemento che viene contato è collocato davanti al numerale, esso può presentarsi al plurale:
31 uomini
168. Vocabolario 46
VERBI: HKiD far vedere; mostrare (cfr. ni^n)colpire, percuotere, uccidere (radice HDJ)rendere grazie. Nell’imperfetto la h è a volte rite-nuta in maniera anomala: niin? = niì1(radice HT)dare da bere a, abbeverare; usato come causativo di
nm.
So s t a n t i v i:
nsnmin
n j?$n
m in
H1?!
n>Ki
7 *7- T
nanrlJ |H
pn
33*7
lanciare, tirare (frecce); dirigere, insegnare (radicent )condun*e (portare) su, far salire (cfr. n^V)(nVr) scoprire, rivelare; andare in esilio;■’JINTifct n'pAegli mi ha informato,deportare, condurre in esilio
(7Q1?’) imparare(78*??) insegnareP ? 1?) essere (diventare) numeroso; essere grandefar crescere, aumentare (tr.); rendere numeroso(con suff, "PO; pi. -im) statuto(pi. ót ) statuto(pi. im) giudizio; sentenza, verdetto di un tribunale
(pi. -ót) un sinonimo di D*? cuore
Esercizi
(a) Per ciascuna delle seguenti forme iussive e invertite componi primal’imperfetto regolare corrispondente e poi il perfetto. Traduci infine tutte le
forme verbali. Es. —>n3“£ —>n?“]n
# i i yn* 6 2 0 1 i
1*?? 12 7 TP 2
ni’5 13 8 sni®! 3
npih 14 9 P t 415 10 5
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3 1 4 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l ic o
(b) Traduci:
irto in'N Jhrjnì n^anTt» i
.ftpn n'iw'i ,mrr nio ,W t i8 iz^a ,V? n ln 2.DJN'rnN nip^n i v ^ w a 3
.itf’ni :mn iTfe’ns aans Tinini 4.•jyp '& rn $ n ^ n nriKi 5
ttfa "rnx ni1x ^ n i$ rn$ m rn 6.i t o wi7p p Ì7V 7
.Vxnt^ ita:? 8
.P’t s n^$i Ti?0'n$ ™ ^ ^.irix nr)*? “ian~n$ n^n y m io
.*i4 ^ T l ? onH n ri ^ l 11.Dyn|0 n rin m i n o n ^ n p av? D3 12
.«■t xn tPi?tirrV3ni$ nlt s?'? unx 1571 13.•qiinnij onx nnin> □D' V t^xnrn* 14
.mn'nij nin?*? n iftì 15.pilli Vi™ Qy> n^rii n $ * W* n?“lB 16
.□avf?8 m rr ^ m ^ i c q h ^ x i □555'? wii?l 17
.cri?» n f e □ yrùtr*1# n1? ^ nw$i n$zrn$ nwy 1#$ mrr 18,nj?1rn nr*?i5 Q?Wvi? ’gip’Hi# *7j}i 19
(c) Scrivi in ebraico:1. Renderò grazie al Signore.2. Essi ci condussero in esilio.3. Insegnami affinché io possa conoscere le tue (m. s.) molte meravi-
glie.4. Liberaci dalle mani dei nostri nemici.5. Quando egli ascolterà (riguardo) questa cosa, sarà geloso.6. Tu hai servito loro invano, perché essi non ti daranno aiuto.7. Il Signore riproverà il suo popolo.
(d) Lettura: Precetti deuteronomici (Dt 6,19)
n*<2 nitos?1? f#1?1? ^ rr ni? □■’tpstftàni Q,)i?03 n i^n m i]1na$ onay Dtfx *1#$
riRK 2m$ iì} p ì x v n p i r ^ n s i b ^ 1? y t? 7 § m rr ng xtp» iv a1?2
:TC ivéVn t !d ^ Va r p ì ^31
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L e z i o n e 46 3 1 5
mrr 137 Tnìj ìg in 3i ^ i ^ ao« niltfs;1? jjr)o\p|r isa
:n#p n?j 4r i$ ì? T$«5 ’tf?»iins mrr mn1VniI^ v0*
W?:"???) to V "1??? ma’ m fon iji5
:TI33,?'7y Dl»n’rtiij -i# ìj rfpàn o’gTìJ voi*:TO? ’ W l f tn I l i ? ^ 3 ? TO>? °? $"I3TI V& 1? 6a ^ l 7
:Tj>y i’3 8risrio'7 vrii ^ 'ra nix1? 7a n i^ p i8
T|$’2 9niTT2j17VDn^nyi9
Note alla lettura:
1. Il suffisso è oggettivo.2.
3. Entrambi gli sono usati come relativi composti: “ciò che.. .e ciò per cui.. .”
i rr
4. Il sintagma “una terra dove scorre...” è collegato piuttosto debol-mente a ciò che lo precede.
5. qui è un sostantivo: “forza”.
6. “Tu li insegnerai”7 . =Dgfc$|tfj?|8. “bande per la fronte, filatteri”
9. nj1T?p “stipite”
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L e z i o n e 47
La distinzione operata nel Qal tra radici ll-Waw (Dlp?) e WYodh (□‘’tZT) nonviene mantenuta nei verbi Hiphil derivati dalle medesime radici. Le forme
date per □'’pn (dalla radice di Dp) costituiscono il modello di riferimento.
169. Verbi Hiphil: temi e flessione (cont.)
R a d i c e P e r f e t t o Im p e r f e t t o IussivoVuoti (II-Waw/Yodh) Q’ì?: ni?:
Anche IIIgutt r r r — * T
n r - T
Anche III-Aleph x'nn ÌTT•i
x:r>T
Im pe r a t iv o In f . Co s t r . Pa r t ic ip io
m crì?nmn m n
- • T
«3Ci x-an• T
xra»
Si osservi che il participio presenta la stessa vocale nel prefisso del perfetto.Ciò si trova in contrasto con tutti gli altri verbi Hiphil studiati finora. La pre-
senza di una gutturale (diversa da X) nell’ultima posizione della radice pro-
duce lo stesso effetto che ha in Per X’OH si faccia il paragone con
Nella flessione del perfetto ci sono due distinti paradigmi, uno con la vo-cale di collegamento -6- e uno senza:
I
ì^pn Q pn ì&'i?nn^pn n^pn
nifrprj □ni&VP Wì?nnizrprj w ro TOi?rj
'‘rii^prj n Ió V lJ ^[?n
n
Il paradigma I è di gran lunga il più frequente.
Il verbo molto diffuso X^n (portare; radice XU) è di solito flesso secondo
il paradigma II: X’qn, nx'àn, nx?n> ecc.
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31 8 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
L’imperfetto e le forme rimanenti seguono un unico modello di flessione; sinoti la ritrazione delFaccento e la sostituzione della vocale nel perfetto in-vertito:
IMPERFETTO IUSSIVO IMPERATIVO
EPR Wj?; Di?; Ql?hn ^ n nrfrpj? n\?n aprii ^ i? na ^ n i^pri y p f o
^ p ri nrfrpi? ™a ’px D’PJ
INF. COSTRUTTO D ^ , ecc.
INF. ASSOLUTO apri
Pa r t ic ip io o’po, n^pz?, □1tì,p^ 5n i^ p ?
170. Uso idiomatico di ìf?n
Nell’esempio :
(a) ViDN:] Ed egli camminava mangiando.
l’infinito assoluto di TjiVn è usato secondo la costruzione presentata nel §129e può essere considerato come un supplemento al verbo principale della pro-
posizione, cui è affine. Ma in
(b) niWI S|V?n DTO ^$*1 E le acque si ritirarono gradualmente. (Gn 8,3)
l’uso idiomatico di T]iVn è evidente, dal momento che una traduzione lette-rale è impossibile. Più esplicitamente, se il primo dei due infiniti assoluti
nella costruzione di sopra è si ha una sfumatura di azione continuata ograduale.
Strettamente legato a quanto indicato sopra è l’uso analogo del participio
^Vn; l’espressione idiomatica di base è:
un secondo participiosoggetto + ?|7n + un aggettivo
(c) IVfO) qVn II mare si faceva sempre più tempestoso.
(d) T]Vn Tlì Davide diventava sempre più importante.
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L e z i o n e 47 3 1 9
Ora, nei trasformare una proposizione con participio in una proposizioneverbale, il risultato è (per tempi al passato):
L’uomo sta andando. L’uomo andò.
Applichiamo la stessa trasformazione alle espressioni citate in (c) e (d), conl’esito che segue:
(e) “TÌS7D*] CPH II mare si fece sempre più tempestoso.S I
(f) *7171 i n Davide diventò sempre più importante.
Il verbo viene considerato come verbo principale ed è ripreso come infi-nito assoluto, secondo il modello presentato in (b), per esprimere l’idea dellacontinuità. Ma nonostante (e) ed (f) siano costruite secondo il modello (b), illoro significato può essere ricavato solo grazie alla conoscenza delle espres-sioni idiomatiche del tipo (c) e (d): “il mare divenne...” e non “il mareandò.. “David divenne.. e non “David andò,.
Come ulteriore esempio si consideri la seguente proposizione:
(g) Tjftn 1? Tftél (cfr. Gdc 4,24)
Presumendo però la costruzione idiomatica di base:
g. * i»i? n$i?i n # i ’JS itpr’B T
la traduzione ovvia (e corretta) di (g) è “La forza degli israeliti divenne sem- pre più intensa contro il re di Canaan”,
Queste costruzioni, sebbene non siano frequenti, possono diventare pro- blematiche quando non comprese correttamente.
171. Vocabolario 47
Ve r b i : rqi (HJJ?) prostituirsi; agire in maniera impudica. nlTuna prostituta.
IHtì OHtì?) affrettarsi; l’inf. ass. è usato come av-verbio: presto, velocemente.Oh??) disporre, mettere in ordine; schierarsi (inassetto da guerra).
□nO!? (Ont© distruggere, sterminare (spesso come unatto religioso di interdizione)
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3 2 0 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
ppri (VP?) approntare, preparare; stabilire (cfr. 7ÌD3).r?n (r?:) percepire, considerare, capire, compren-
dere; far capire (cfr. HP3).TOH (Tp?) rimuovere, portar via, distogliere (tr.) (cfr.
m(Dir) riposare, stabilirsi. Esistono due verbi Hi phil imparentati con questo verbo Qal: (1) ITIin(n*T) far riposare, dare riposo, mettere a riposo;(2) rP3H (trìP) mettere giù, depositare, lasciaresolo.
DH (DII") essere alto, elevato, innalzato; Q'Hn (D’’T)sollevare, alzare.
ZTttfn (n^?) riportare, far tornare, portare (condurre)indietro (cfr. 3$)(K ^) far venire, portare (cfr. N2)
S o s t a n t i v i : ty (con suff. pi. -ót) tetto
N o m i P r o p r i : 1U"|3 y$1n? Giosuè, figlio di Nun.ìn"l Gerico, un'importante città nella bassa valle del
Giordano.
□*>13$ un sito non identificato dall’altra parte del Gior-dano rispetto a Gerico, dove gli israeliti si ac-camparono prima di attraversare il fiume.
3n*] Rahab, una prostituta di Gerico.•j'rpQ Sicon, un re di Chesbon (a est del Giordano), il
quale, insieme a Og, re di Basan, fu scofitto dagliisraeliti nel loro passaggio alla terra di Canaan.
Aìj? Og (vedi Sicon sopra).
Esercizi
(a) Traduci:
orni .u’J mn
. n^n n t* l ann
□,,p7i nan r? nrja
6 .nun In'K xnnT ** T
7 inx mn8 ,inV$n byn iris ìTón
9 uva ■>*?ìrpn10 .nb nDp*nK inin
(b) Volgi al negativo ciascuna delle frasi che nell’esercizio (a) sono
all’imperativo: Es. mn ìriN (XZtfì)
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L e z i o n e 47 321
(c) Traduci:
.• px i ’Mp-nx ’ r nzn n 6 . 'Tiq^-nìs 71x 33
7 . n ^ - n i * n ’ ón
•i TT x n ny -n x 8 .ù^7 rp in “nx ’n i ì ’ pr)
.“inan nDtp-Vy n ^ n -n x t i y t y 9 . o^ s n b'S'k nn-Trrnx urnn• * • - V «* T T *“ V I — •
.r a i ì? 1? rq q a 10 .trp tin ’ -p r n x f a n
(d) Converti ciascuna delle frasi in (c) in una forma sequenziale:
Es. TimzrnR x^xi.• T I • V ■ T T
(e) Traduci:
Mq? Tpn mn'* 1.Dnnìj nqN uj ^ w a# x1? d m d w ^ x mi 2
,najan rinfo nb’x 3.^x 3$i v?; vryia nyn n$“i? 4
.nyn t iv\ inòfcrris ia n rp 5u^sr^ x unx y m x1? v m 6
« - V' I ■• ■ V T • T - -
inix ,|ritoni<,j '’fiiptrnx ’n n ij rn s n a $ i crv$13 llt*? n ió 7
. o ^ nnfni n ^ n Kinn *>3m y w p ii rari tx 8
.^ ip a x^i ■’nxsrnx wgn & 9x' i wx'*i ^n‘K im i ayn ^ina ^ ’nión.r) i¥? io
/r i? } p i nìfrsj1? ìd d 1?"*?^ nqx Tf?n ‘i$ $i t i m ™ i nnyi X'aa l’nqx riD^n ^nixi viO wyrn
. W i y Tpìqx
(f) Traduci in ebraico:1. Egli darà riposo al suo popolo quando li avrà fatti stabilire nella
nuova città.2. lo li portai nel posto che avevo preparato per loro e li lasciai lì.3. Dove hanno gli uomini preparato l’accampamento?
4. Io verrò (usa ^H ) con te e ti darò riposo.
5. Non alzare la tua voce affinché non ci sentano e vengano ad ucci-derci.
6. Come egli ci ha condotti in esilio, così egli ci riporterà indietro.7. Egli ci insegnerà molti canti nuovi affinché possiamo rendere grazie
al Signore.
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3 2 2 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
(g) Lettura: Rahab e le Spie Parte I (Gs 2,111)
■nx ix i to'? ’toi.ó ùtyix} d ^ x d’w n 'p y#in? rfpt^i1
nrn natoì niiì nwx ri1? ìd ^ I ì n n ^ l
T i f e r à ,‘3?» nan wà oto ì? nan Tax1? irrq? i» k h 2
■>3■qn^ ix r iw s T 1?!* Q^ai] w i ln nbK1? n n r ^ in n j ■qtó n ^ n 3:ixi
yi'k'D^ìyr ìà\ cptoafcfà ixà i? “i#xrn 31a^ni ^ "n g nttfxn nprii4
• mina ìd*7“i nró ' nyv iò Q’TOni i$ n ? nì^p4? ny fn ^ i 5
4:my»fra r? a^ ipK:^ t*7S nV niDi^n 7n o 'W? ? 6m?p9nin^n «’n' i6
«qpT-1 *53 npx n*o ny&ni 9nn?v»n Vy i t o V t f nSHBB ÌD71 7
loa'TU» affisi
:toj}-by d s | nntyT 1 0^ D" $w'Jy a ^ x g ] nxn-nx mrr inp s ‘•r iv t n ^ ìf t -Vx i&xrn9
:oy39» n « n ' i h ^ s lon ^orftso opnxir? Dya?» ,3«t )d - ìt ^ " rw mrr 'V g l m ^ n nx uyóto V 0 nEi<fà ^ V 1 in^P1? i t o 16"i3$? n$x l5n»^n ,’?'?^ W 1? Qfl'tyS! I4"i#ìip_
:nnixD',nt7 xin nyrby, mrr ■»? Bbtjt? nn liy n&|? uà?1? db*] y&^ai11
:nnn» n fe r^ Sl
Note alla lettura:1. Una parola difficile, che probabilmente significa “segretamente”.
2. 1DH scavare, scovare, esplorare
3. “ed ella li nascose” (152 nascondere)
4. n w m = on>< w&ri
5. n n ^ n = o rà nn>y;j
6. “ed ella li nascose” (1&U nascondere)7. “steli di lino” lett. “lino (D JH D) dell’albero”. Si noti che crnt£fà è
femminile8. Spesso usato in tal modo, senza una preposizione, con il significato
di “sulla strada di, verso...”.
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L e z i o n e 47 3 2 3
9. “fino ai guadi” (s.10. “(essi) sono venuti meno”
11. fiK segnala la proposizione con come oggetto di ÌJyÓW
12. asciugare, prosciugare (radice lib1cfr. n$2P)
13. HÌOtP il Mar Rosso; lett. “mare di giunchi”"14. “ciò che”15. Amorrei
16. *13$ dall’altro lato, al di là
j
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L e z i o n e 48
172. Verbi Hiphil: temi e flessione (conclusione)
I verbi Hiphil da radici geminate sono coniugati secondo il paradigma chesegue:
R a d i c e GeminatiAnche II/lIIgutt.
PF. Im p f . Im p f . in v . IMPTV.
a p r i a o 1T a p } l a o n
•* T
ynn VT yT i- T *
n n— r
INF. COSTR. INF. a s s . P t c .
a o n•• T
a o n a p t t
y i n" T
snn y n &
Si osservi la diffusa (ma non costante) sostituzione di è con a nella sillabatematica finale davanti a una gutturale. Nella flessione la è appare davantialla gutturale ogni qual volta la forma equivalente non gutturale presenta i:
sonnaón
T •• *•
niàpq niapq
'niàpq
Pe r f e t t o
tepn
ootaPOIràQijutàprj
innmnn
nisnrj
WìD
QDìyiq TOlsinn
IMPERFETTO
ao1« 7
non« T
aon•• T
naó n« TaoN
lap;nr^pn
lapri
VT—T
ynn- T
yin— T
■’yin. - T
ynK
WT
w in“ T
nrshflT « !
sna
a o n•• T
’aòn
Im pe r a t iv o
ì a o n*- T
(ni’àpn)snn wiri
’inn (ny^rj)
I n f in i to C o s t r u t t o
non ynn
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3 2 6 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b ib l i c o
^PO TWi?prj m u
P a r t i c i p i o
D oa o ra o a v i a o ^ i n a** - * * i — >■ * « i
nìDp?? nvia n1sn$
Sono attestate forme irregolari, le più frequenti delle quali sono quelle con il
raddoppiamento della prima consonante radicale, come DO? (per DO?). Si con-fronti con quanto analogamente avviene nelle forme Qal dei verbi di questemedesime radici (§126).
173. Endiadi verbali e forme idiomatiche ad esse correlate
Nella costruzione
*jp;n DW?1 ed egli pianse ancora
i due verbi sono semplicemente coordinati, avendo entrambi la forma richie-sta dalla sequenza narrativa in cui essi ricorrono, ma per quel che concerne il
significato, il primo verbo serve a qualificare il secondo e in italiano è prefe-ribile tradurlo con un avverbio o un sintagma avverbiale. Questo fenomeno èconosciuto come endiadi verbale. In ebraico i verbi più frequentemente usatiin questo modo sono:
DW fare qualcosa di nuovo, ancoraffOin fare qualcosa di nuovo, ancora^Kin essere disposto, fare qualcosa volentieri, volontariamente; es-
sere contento di fare; l’imperativo è pressoché equivalente a“per favore”
“ i n a fare qualcosa velocementeD ^ n fare qualcosa al mattino presto
fare qualcosa molto o spesso
Esempi:
n$K ni?5! ornDN; E Abramo prese un’altra moglie. (Gn 25,1)TClUn “13$D D#S1 U^Nin 1*7 Ci fossimo accontentati di restare al di là delGiordano! (Gs 7,7)
D$ f??1 DtfJ] Ed egli passò di nuovo la notte lì. (Gdc 19,7)nan ■’DNTlS Dfl*p1n'| Drrpai Affrettatevi a portare mio padre quaggiù.
(Gn 45,13)
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L e z i o n e 48 3 2 7
DJjpVni E di mattina presto ve ne andrete per la vo-stra via. (Gn 19,2)
I due verbi possono presentarsi senza essere legati da alcuna congiunzione.Questa costruzione, detta asindetica, è frequente con l’imperativo, rara conforme narrative:
nynj rpiiim Pascolerò ancora il tuo gregge. (Gn 30,31)Coricati di nuovo. (ISam 3,5)
Tiy Lo cercherò ancora. (Prov 23,35)iVrj V’Kin ’S Perché è volontariamente andato dietro al
niente. (Os 5,11)
DH33 nj? Vxin Prego, accetta due talenti. (2Re 5,23)W&y HO Ciò che mi avete visto fare, fatelo presto an-
che voi. (Gdc 9,48)
La maggior parte di questi stessi verbi può anche ricorrere con un infinito
complementare che li segue, di solito preceduto da
7p*?y ttfìwV nirr ^ Perché il Signore gioirà ancora per te. (Dt^ T T ‘ 30,9)
U^NiTn^ ri3^V Vxi’1 E Mosè acconsentì di stare con l’uomo. (EsT " T ‘ 2,21)
inH n i$ ^ Ed egli lo preparò in fretta. (Gn 18,7)n^V nrjO Andate in fretta. (2Sam 15,14)
I due verbi possono svolgere insieme una funzione complementare dopo unaltro verbo:
nnni?1? tò Egli non potrà prenderla di nuovo. (Dt 24,4)
Di rado può apparire più di un verbo prima del verbo principale:
IN ÌÌÌ ^ mattino presto essi uscirono veloce-mente... (Gs 8,14)
I verbi e SjVn (soprattutto il primo) sono impiegati in una costruzione si-
mile per cui una traduzione letterale è inopportuna o impossibile. Qj?h usatocosì sembra dare non più che una leggera enfasi al fatto che una certa attività
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3 2 8 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
è sul punto di cominciare, corrispondendo all’italiano “allora, subito”;l’imperativo spesso corrisponde a “su!”. Es.:
rnttfN roip Su, siediti... (non certo “alzati e siediti”)(Gn 27,19)
ìlVnty}? Dìp Su, facci un dio che... (Es 32,1)
174, Vocabolario 48
Ve r b i :
So s t a n t i v i:
Pr e p o s iz io n i :
snn (radice ì?sn) fare del male, ferire (con ogg. dir. o
con ?/?); agire perversamente, agire male
30H (radice ZOO) voltare, allontanare, girare (tutti
tr.); far girare, far voltare*?nn (radice y?n) iniziare (di solito seguito da un infi-
nito complementare)
IOTI (radice 1”ID) rompere, distruggere, annullareD ^ n fare qualcosa presto al mattino (vedi §173)V’Nin acconsentire, essere disposto, fare qualcosa vo-
lentieri (vedi §173)
(Niphal) giurare; promettere (qualcosa) attra-verso un giuramento(Hiphil) far giurare
Hjn (Piel) lasciar vivere, far rivivere, rendere la vita.(Hiphil) idem (non usato all’imperfetto)(VA??) incontrare, imbattersi (con ogg. dir, o ?)(pi. -ót) giuramento
naìn (pi. -ót) mura di una cittàD5?1! (con suff ^ 7 ; du. D ^ 7 ; pi. Ilinft) porta (di
una casa o di una stanza)IV? attraverso. La traduzione di questa preposizione
varia ampiamente. Dopo verbi di preghiera o disupplica assume il significato di “per, a favoredi”. Si osservi l’uso con verbi che indicanol’azione di chiudere:
D7J73 ec*essi si chiusero dentronain 7V? mn' "UD il Signore aveva chiuso il grembo di leiLa preposizione ha anche il significato di “at-torno, che circonda” come in
175?3 nriKl Tu sei scudo che mi circonda7?_1?V accanto, in compagnia di, a lato di
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L e z i o n e 48 3 2 9
Esercizi
(a) Traduci:
.■’oy inn?"n8 iDh 6 .in$o-n$ "niìDr) 1
.□9^15 nn? rwV 7 .noy ynn1? mn1irix ina x1? 2.w t ’a annrn w t
**T • V “ T • T*>8 Vao y -n mn1»^ryp ynn toyh 3
.non^o Tps?’? uftnq 9 •i’3?V.n*nono v ry n x apji 10 Vip1?! niap1? i^nn 4
.yinVi niif? *7grn 5
(b) Traduci in ebraico usando le costruzioni trattate al §173:
1. e noi porteremo ancora ■2. essi acconsentirono a riposarsi3. lo misi in ordine velocemente4. e presto al mattino egli li rimosse5. ed egli lo colpì ancora6. ed egli preparò di nuovo7. ed essi lo portarono velocemente
8. sii disposto a riportarli indietro
(c) Traduci:
T O 1
ir ix frani ia ^ nbx^ ^ $n n ^ »i 2.in'a ana^ rrnis 7Pi x'aji “ino w’xni 3
.nnoin nfcrò Ty^rns « jp ? rrni 4
.mn* } ynn na^n 5.□7S?a n'j’fnn^ iran ixfpi 6•^nn n f c r t y 3 ^ wn n ? oawn 7
.n$n *7iy n#? x^ i a^norm*? n’n? xinn msa 8.unx rteni “inori? n?1?1? 3 2 9
.■’n yn # n p r n x nrgoifà tà no1? ,d ^ x nn)x ^ 'J|ìyà^3 xSrj 10nr;f? Tppy rpant* Tpa^ iftfcìn 11
.;rax n^an^i nnx k*7 nrix satani 12
(d) Lettura: Rahab e le Spie Parte II (Gs 2,1224)
79$ *a$ rrrny Df lx -m niv to in 791J n?oy ‘’J v fr y ’a nm^a ^ xr iyp w n n $ y ì12
nix ^ DFin
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3 3 0 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
a^an} 0 *7 “WìT1?? m ) ^n i^K n^ w n $ l w n $ l 'W W QCT0113
:n}aa ìatftf ?a
nn? n’n*) 3n| lan^n** m n vfr ax 2ma^ a^n^n ia#pa a^atjn t i) m!?x'V4
'tiWSl "W W wtyy) Yl& TW k ) ™*>:n?#v x n n a t a nainn tp ? a r a ^ 6iV?nn ly? 5 p ? 4a7i in i15 8:a$ iy a*»* r \0 y na$ 7anai?ai n ^ t ig apn iy^>ri2 ì:)1? nnnn i^xpii16
: t Q ? n > 9 i n x i D ^ f i g:ianv:n#n 1$$ njn iny??» «ijhs 10a5ì?} a ^ n n^x mzpxV7
la 12iafrp_in ìi*?n3 i? n 1’njn w n Din rnpn-n$ o x? iai $ nan18
:nri?an x W E TÌS ^ T 1?? TÒn t i^ 'naxriSl v à r ^ lT\m n?o? Vd*i nsi?? u i^ i Htfxi} la i nxtfin ^ ra vftra xrn#fc? Va n;ni19
n s - n ^ r i T _ a x o t x ' “i ; i i a 1? n ^ a
13: i a j n y ? $ n y(§ ì i n y ^ a a ? p j n j l a ^ - n s T k ^ a x i20i f l V o s ’ ^ n r n p i r n $ - ì W p r n ì d ^ i l4a n ^ i x i n ’ i ? a ^ - p i ? " i $ x r n21
" * ? D 3 a ^ ' n n i $ p 3 ? ì a ^ D j i n r a # " ! ? o ^ a j n 0 i p a $ n ^ n n n n n t ó j i v )*)21:ixsa Tifo
Va nx iV m ^ i viria y#inrV$ nxnn n ?y n nj^ia n ^ i a^a$n ^ in#*}23:anix 15nìx£an
Vixn l6n a rm i y ik y -b i-m « I3 mn1 i n r ^ y ^ in r1?*? rupxV4
• :v»?9»
Note alla lettura:1. “le mie sorelle”2. “le nostre vite per le vostre”
3. Si noti l’assenza delParticolo con nj.
4. □■nini = arix ìti rn
5. *?3Òuna corda
6. liVn una finestra
7. anana a$X3fla da X3I^ nascondere (nascondersi).
8. i t i un infinito costrutto alternativo per 21$9. Si prenda in senso avverbiale come “poi”.
10. va innocente, senza colpa. Il versetto 17 sembra essere fuori posto;vedi il v. 20 più sotto.
11. “questa cordicella di filo scarlatto”
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L e z i o n e 48 331
12. Ì3PI71ÌH = Uf)K JTp_1n
13. m y z y r i = t tm
14. o n ^ r ii = Dn'x
15. nel senso di “accadere”16. “sono venuti meno dalla paura”
)
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L e z i o n e 49
175. Hophal
In modo analogo alla relazione PielPual, per ogni verbo Hiphil esiste unacorrispondente coniugazione passiva, chiamata Hophal. La forma è caratte-rizzata da una vocale wnella prima sillaba tematica e da una a nella seconda.Tuttavia, l’esatta natura della prima vocale dipende dal tipo di radice, comesi vede dalla seguente sinossi:
R a d i c e H i ph i l Ho p h a l
Perfetto Perfetto Imperfetto ParticipioRegolare i»$nIgutturale T W * w iI-Nun inn iar? i r lll-Aleph x’x n «san
V 1 T T 1 T
l-Yodh/Waw inin i “vin 11JP 1"V)ftm -Hè W n w nw : n w
Vuoti DVD □pin Di?v dì?toGeminati 3071 no in nor noia
I seguenti esempi di flessione saranno sufficienti per comprendere tutto il re-sto del paradigma:
Pe r f e t t o
ni$?n (ho'om-)
T 1 T
niiauto
Im p e r f e t t o
m :’ìavri (to'om-)* t T T V /
P a r t ic ip io
n w »CPÌW
n» :w
nprci
...Wfrn
n m □i?tonpa n^fc /napia
D’pnp capian1 i$ r à p ia
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3 3 4 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
In quanto passivo dello Hiphil, la coniugazione Hophal non presenta par-ticolari problemi di traduzione quando lo Hiphil è un semplice verbo transi-tivo:
egli distrusse 7tt#n egli fu distruttoegli gettò 7|*7$n egli fu gettato
7*nin egli portò giù 7Tin egli fu portato giù
Ma quando il verbo Hiphil regge una costruzione con il doppio oggetto, lacomponente causativa del significato viene resa al passivo con lo Hophal:
"liNrnnN; U h s ; E g l i mostrò airuomo la luce. (lett. egli fecevedere la luce alPuomo)“lixp‘ny; niCjn All’uomo fii mostrata la luce. (lett. fu fatta
vedere all’uomo la luce)DyilTllS Egli portò il popolo al di là del fiume.
"inBrrnK; ayn II popolo fu portato al di là del fiume.
Oppure, quando uno dei due possibili oggetti è omesso (cfr. §157a);
□yn“ni$ Egli fece attraversare il popolo.
oyn )55?n II popolo fu fatto attraversare.“IÌKHTiìJ nK"|n Egli mostrò la luce (lett. egli fece vedere la
luce)."liXH nK"|n La luce fu mostrata (lett. la luce fu fatta ve-
dere).
Si osservi anche la costruzione impersonale che conserva la particella fiN(cfr. la fine del §154):
D ^ in n # i*? 7^ Gli furono dette le parole.
176. Vocabolario 49
Ve r b i :governare, dominare (oggetto con: ^)("l#1?) essere piacevole, gradevole; essere retto,
onesto(ri^ì??) arrabbiarsi, essere (diventare) arrabbiato(*7Vcontro)
1?# (P #? ) stabilirsi, dimorare
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L e z i o n e 49 3 3 5
S o s t a n t i v i :
Al t r o :
N o m i P r o p r i :
PI 0
myT H
“lina
*?TV1?^
nnfon
(PIO?) essere forte, fermo, duro(n^J) mormorare, ruggire, gemere, sospirare;meditare, immaginare(senza pi.) leone
(pi.nVl$)
come sopra(con suff. TO; pi. -im o -ót) tempo, tempo fis-sato, tempo opportuno (f.)(pi. 3^*$; costr. ^ÌA) capretto(senza pi.) congregazione, assemblea(pi irreg. D’H’irn) giovane(agg.) incirconciso; (fig.) inetto, incapace(aw.) quindi, perciò
SansoneTimnah (o Timnathah), una città sotto il domi-nio dei filistei di cui è sconosciuta l’esattacollocazioneFilistei
Esercizi
(a) Trasforma ciascuna delle seguenti frasi in una frase al passivo, sosti-tuendo il verbo Hiphil con un Hophal secondo l’esempio:
tOpn egli portò l’uomo fcOin l’uomo fu portato
.oai&rrby msn-ny; 6 .najan Vya r r n K ^ on 1
.onori n p rn s V? ran 7 Ì3!l 2
.nainn Vya T*?$n 8 .aw Dy^-n« Ttfin 3.n tn niK^D3 nìT) k ijvjnn 9 n ^ n -r m rnHin 4ìnX 10 .m n iox1n 5
(b) Traduci:
ipyn 9io
npp 11niDìsn nn?n 12
oyn
n t i t e nyn
5678 «man
1234
(c) Traduci;
.m ' iwqn Vutorj 1
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3 3 6 I n t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
.d ^ ^ì??l Q ^ n 'n x inix“p 3.trnn nys n& n^D a nyin pin 4
* - T * * T T r i T T T
.n^K naft "i$tp na?x d d ’ i ■’xjto n px t h x nx? 5.Tj^n o t ? in ìn iw ,si 6
.d ^ x ^ n? ìX T f l^ l viri 7.nV i d$v na 7 mrr» nnin;n 8.I*p■’nxùn xV1■> il?y n’ irVx 9
.□n^fc npi1Vtzfà io.d ^ T O " ^ n'y Q nV ì?t q ;i 11
.□■’pnx nis?? raìfc nft>*l?"Vy 12.Vxnty? msrVrVs “127 p i 13
.n3ì n_l7y nma inx oty}i ^ n n naip?i 14(d) Scrivi in ebraico;
1. Lo statuto fu annullato.2. Il lavoro fu cominciato ma non finito.3. Gli fufatto giurare che egli sarebbe tornato presto il quarto giorno.4. Egli cadde dal muro e mori.
5. Egli fu portato fuori dalla città e lì fu messo a morte (lett. fu fattomorire).6. Ella stette presso la porta fino a che essi furono partiti.
(e) Lettura: Sansone e l’indovinello Parte I (Gdc 14,110)
ni3?a nnfon? n$x X"H nrgzpn ]i$a$ r j V
nnix inp nmn u'nyty nir?» nn^nn ,,n,x“i n$x naxh im ) ì vnx1? i ^ i^ y h 2:n$xV ^
IT * 1 *
n w x nn i?V 7 f? in n n x r? n $ x T pp x n i m r x n i& x i ì p x 1*? “ì & x V
p r y ? r n t t ì x ^ p s ^ 'n j ? n n ix ì p x - V x ] i $ $ $ n j j x h e r n ^ a
x v in n y :n ^ i p n o - x i n 2n j $ h “ ^ 1x^r? n m ^ l y ^ vb i ^ x 1) v o x 1] 4
4*xW ninx 3t d :? nani nnian ^ “ir ^ y nni??n iaxi ro^i liuto# ri* ]5lirixi?1?rgx1? inn x1?! ir? px n&ifoyi nan ypw? 6ins)(?$n rum nn vVy 5n rn_6
:nw y *1#$ nx iax^i
:ii$z?$ t o ? n ^ n i ntfxV “12771T]h7
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I(V fla riii/ nani nrjNn 8n^& m n itq1? i m 7nnrii?l7 n w a atfji8
■ n v nn»3ran vb) tó x 'n ntf? ]rn iaartijfl v a a r^ Vdxi v b t % 1^rrhpi9
ittfrfn 12rrn nn^n w m ^ dd1?
icpTinan ifr&r p ^ nto tosn ntoNn y; irrgN 7 iV °
Note alla lettura:1. “che ciò (la situazione) era un’opera del Signore (lett. che dal Si-
gnore ciò)”
2. nax'n occasione (di contesa)
3. YD3 un leoncello
4. AKto ruggire
5. n*?Xprecipitarsi
6. VDto squartare, fare a pezzi; “ed egli lo squartò”7. Il suffisso è oggettivo: “prenderla”
8. rf?f!3 carcassa
9. nTta^f (pi. -tm) ape (api)
10. corpo11. “ed egli ne (lo) raccolse”12. “egli aveva raccolto”
L e z i o n e 4 9 3 3 7
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L e z i o n e 50
177. Hithpael
Relativamente poco frequenti, i verbi Hithpael si distinguono per il prefisso(h)it- e il raddoppiamento della seconda consonante radicale.
R a d i c e PF. Im p f . IMPTV. In f . Co s t r . Pt c .
Regolare- i •
VrannIII-He n ^ n n ^ ’ nVarìn n i ^ n n’paipGeminati
«. — i py?Dnn-* — i .
Riguardo alia formazione dello Hithpael si tengano presenti i seguenti punti:
(a) Con radici che iniziano con una sibilante ( O t t o n i ) avviene regolar-
mente una metatesi di questa consonante e della n del prefisso:
*hitsammér —>*Wl$n. Si verifica poi un’ulteriore assimilazione, che
prevede *-zt — >-zd , come in *hitzakkér —>*hiztakkèr —» "DlfH; e *-st-
—>-st~ come in *hitsaddéq —>*histaddeq —► Altre assimilazioniricorrono più sporadicamente, come in K33H, al posto del più regolare
(b) Nel caso di radici geminate, analogamente a quanto avviene nel verboPiel, il raddoppiamento della seconda consonante radicale viene spesso
omesso quando questa è seguita da a: Ì330^n per Ì3}nnn.(c) Le radici ligutturale subiscono o un allungamento compensatorio o un
raddoppiamento virtuale, come nel Piel, Es. ma DH3nn.
(d) La sillaba tematica finale può avere a al posto di è. Ciò avviene normal-
mente davanti alle gutturali, mentre è opzionale altrove: snifln.
(e) Con radici IWaw/Yodh viene preservato a volte il 1originario, come in
npl.nn (discutere, litigare) e (farsi conoscere): si confrontino con
(dichiarare o rivendicare un’ascendenza) e (cospirare con-
tro), entrambe con \(f) I verbi vuoti ricorrono solo raramente come verbi Hithpael.(g) Ricorrono sporadicamente tracce di un tipo verbale strettamente affine,
ma senza il raddoppiamento della seconda consonante radicale, special-
mente nel verbo 'TpDfln (si noti la à lunga e la p singola).
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3 4 0 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
La flessione è la seguente:
P e r f e t t o
’m n nM — | •
ì^ar in n ^ n
r i u n i i
rftìir)7)n n ^ n
n4annT * - 1 *
□ n ^ ^ n n^s r i r i
w f t w n^arin f i ^ s n n
i *
Im p e r f e t t o
V?s j f
n ^ W nr'Jarinrf^Wi V?ann V?Dnn
nftlaitfi
7 \ ) m n f a i j V pd i^
Im pe r a t iv o
nVann
^Anri n j ^ r i
In f in i t o Co s t r u t t o
’mrin nfwnn
ìVpsg?
V?srin
Pa r t ic ip io
r ì?ÌmnVana niVana
V?SifljD
nVjSJ?& nì^Dna
I verbi Hithpael sono intransitivi e hanno spesso un significato riflessivoo reciproco rispetto alle loro controparti attive delle coniugazioni Qal, Piel oHiphil. La seguente lista è rappresentativa:
(a) Riflessivo:
(b) Reciproco:
santificarsimagnificarsi
K3nrin nascondersi
riKTO guardarsi a vicenda“I^Tn conversare
(cfr. ttfrp;(cfr. 'm ;
(cfr. ì1K"l)(cfr.
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L e z i o n e 50 341
(c) Riflessivo indiretto (cioè fare qualcosa per se stessi, a proprio be-neficio o a proprio detrimento):
lan^n cercare o implorare una grazia (cfr. “pn)V?s^n pregare (vedi sotto)
procurarsi provviste (cfr. provviste)(d) Iterativo'. ■^nnn camminare avanti e indietro;
camminare continuamente
(e) Denominativo’. profetizzare (cfr. K'QJ)naKijn arrabbiarsi (cfr. HN; radice ^N)
La classificazione dei verbi Hithpael è spesso difficile a causa della carenzadi dati. Il verbo (pregare) offre un buon esempio. Il primo istinto sa-
rebbe di considerarlo come un denominativo da nVpJ^ (preghiera), al quale ilverbo è strettamente imparentato nella forma e nel significato. Un simile ap-
proccio risulterebbe, tuttavia, semplicistico dal momento che i sostantivi del
tipo n'v'Dfl (con il prefisso /) in ebraico sono spesso associati con verbi Hith- pael e sembra che derivino da questi piuttosto che il contrario. Non esiste un
verbo al Qal ma ci sono alcuni sostantivi poco attestati, come ad esem- pio V79 (giudice, arbitro), i quali suggeriscono che un tempo sia esistita unaradice verbale (Qal) con il significato di “arbitrare, mediare” o simili. Il
verbo Piel (mediare, agire da arbitro) è un denominativo da VpD. Ilverbo Hithpael, allora, avrebbe la forza di un causativo/riflessivo indiretto:“causare una mediazione (cercando o chiedendo) per se stesso”; apparter-
rebbe dunque alla stessa categoria di Appare ovvia la necessità diimparare l’esatta sfumatura di ogni verbo Hithpael come parte integrantedell’apprendimento del vocabolario ebraico.
178. Vocabolario 50
V e r b i : VpDIin pregare
chiedere, domandare o implorare una grazianascondersi
(N?n3 nascondersicamminare avanti e indietro; camminare, pas-seggiare continuamente o costantemente
profetizzare
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3 4 2 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
So s t a n t i v i :
A l t r o :
833T *
uhn- T
tn s- T
— • T
r é
nVsj?*?$
ry
rfc
N o m i P r o p r i :
(N3^) profetizzare(tthr© arare, incidere(t£^D?) stendere (tr.)O’sp1) contare
(senza pi.) cibol’unto, il Messia(con suff. ^ o ’TV) forza, potenza(pi. -ót) preghiera(con suff. pi. -ini) vitello(pi. -ót) giovenca(agg.) forte, potente (vedi §22)
(cong.) a meno che, se non, altrimenti(avv.) così (generalmente riferito a ciò che segiie)Ascalona, un’importante città filistea sulla co-sta, circa 19 km a nord di Gaza.
Esercizi
(a) Traduci:7 ■>a$a Qnxan n 7\rì? l8 T|n'N ’niini **?x i3njnn 2
ìirV??n n y$$3 9 v’ppa D^nnari □ninan 3^ a -^ y xaaK 10 xa^ n1? 4
’^ann*T |t •• 11 ya$ *0*1 v Vn: ■’nypsipn 5
7'xz? w iv ? W n W i 6
(b) Traduci:
nV| ignori? W93 m s i r io wnx^y wirfi* *?a$
“iì?aa " to h nns?! ^n‘x rranV i?a$ ik ìò ì if? ìpi1^3 rrà fr ’n r à na^a ,ia$3 ID‘3 ^
. o ^ r r ^ a 'W t}.□a1? r n ^ y nwncj nrin? man
nu^n r i ^ n ^ y n ^ n V^ -n t * ifc rj^ ì □n ,tra3ian n’Dpi x ro ^a ’W 'ì n^n n cnptrnN mrr «sin
•^11 n’p? n'3 iV ,an'N "t'sp1? -nx ntoh nWrr^ a nry nn a D*rrnR mrr tW i □•rr’w I r ™ rutto tn
V V T - T t - - T T - “ I T - V I V “ T - - T V V « -
.ntfa*1? □ »n
23
456
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L e z i o n e 50 3 4 3
.V?3n5ì D^ awn-^ toh?» i 8m rr ^ a in ^ s i d ìn h $a TjVn^a Drf?$ mrr Vip-nx wz?un 9
.]An rv tfn? d * ^TOy~n$ niK^n1? nf?nq r ro nin^ ^ -ititi?Kinn nya mrr-^ lannio io
nm i#$a n&sn p t a a w a Vk 'a ’a nprqn T\'~n§) ^ y-nK.nfcró
(c) Scrivi in ebraico:
1. Il leone fu ammazzato e la sua carcassa (nVla) fu gettata sul latodella strada.
2. Essi cercarono per tutta quella sera ma non poterono trovare il ca- pretto perduto.
3. In quel tempo non c’era nessun re che governasse su Israele.
4. Fummo contenti di insediarci lì.
5. Sii forte, dunque, e non fuggire davanti ai tuoi nemici.
6. L’assemblea sarà annientata.
7. In quei giorni non c’era alcuno a profetizzare nel paese.
(d) Lettura: Sansone e l ’indovinello Parte II (Gdc 14,1120)
:)m v ì )*\ 1D ina vvìn Dnifrqa ^ i 11
a? 4ny;iw ■>*? unto iT*$rj ian_DK 3n?n 2KrrmnN iluty# ufi i & x V 2 : d ^ 6n'D>t] n ? ^Argi □ njptjten
nzpK’i DHja niD^q n'uìty) a^in^i ìnn 1? n V o ^ 137:n 3OTl ^ nrn rnìn
: d ^ n 0to rrpnn ^ ti?) 8pina tyai
H? rrpnrrns W ^ -rm n#*? T3#«JDisa n nn:K'^ iti ariK^p 10u $ i^ r ì urna ìp i$ r raTis i “nniK
■»ay ria1? nrqn ni^nn 12,ir iN# p i "ìaxrii r^ y n#N p n
:r»a8 ii1?! ti? 'totip ^ti? nan n) im h nj^àn ti? ')) ■g Ta^ n ava ntfwan QriV tra»n nyawr ^ y p r i i
;nav i^ n n r a i J4ìn^p,?ri t v nai tfa^a pina-na I5npinn K‘a; D-jóa Tatén nVa Tyn ’r ó iV n^ K'n18
pni^n diik^zjì ri1? ’i i^ ya orjijhq ti?)1?n$? imh n $a
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3 4 4 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
^□rrirVrrnts nj??i uì's n'vftip ooa Tì lfrptfto i"\h mn1nn )fiv 16rf?$fn19
n1? bvh ten nnh npnn nls^qn irvi
:fi l8nvi inshìfi ti ^ i20
Note alla lettura:
1. ÌHft compagno
2. in (nn^) propon*e un indovinello
3. Hl^n un indovinello4. Si noti l’espressione temporale senza preposizione: “durante i sette
giorni...”
5. T»7P una veste di lino6. HD CJ un cambio (di vestito)
7. = nnX vnyy)
8. pina dolce
9. HflB adescare, attirare, sedurre
10. = lJ + *? + ^"l? + suff. la pers. pi.: “Ci avete invitato qui per spogliarci?”
11. fcòrj probabilmente un errore per tiVrj, ma può anche essere preso let-teralmente come un interrogativo in posizione enfatica: “Non ciavete forse invitato... per spogliarci?”.
12. = 'm
13. “’róiins = ’Ji'x nariN
14. “e^a 1° incalzava (p^H)”
15. Un’espressione incerta; probabilmente “prima che il sole fosse tra-montato”.16. rÙX avventarsi su
17. n^Vt) spoglie (di un nemico)
18. nVì essere compagno di, essere paraninfo di (amico dello sposo,compare di nozze)
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Le z i o n e 51
Esistono molte forme, ritenute dai Masoreti come Pual o Hophal, che devono piuttosto essere viste come forme superstiti di un passivo arcaico del Qal
179. Il Qal passivo
Pe r f e t t o Im p e r f e t t o
Djpl? ni?.? essere presoI1?.? — essere generato — in? essere dato
Ricorrono anche forme di participio isolate: *73$ (mangiato, consumato), ììV?(generato).
Che questi verbi non siano veri Pual o Hophal è suggerito (1)dall’assenza di un corrispondente verbo attivo Piel o Hiphil di significato
appropriato, (2) dall’assenza del prefisso nelle poche forme participiali ri-maste, (3) dall’assimilazione irregolare di *7 in ni?.?, una caratteristica tipicadel Qal che non sì rinviene altrove, e (4) dall’asimmetria tra il perfetto Pual e
a
l’imperfetto Hophal. E probabile che un certo numero di altri verbi Pual eHophal appartengano a questa categoria, ma una loro catalogazione sulla base del solo significato è poco attendibile.
180. Polel, Polal e Hithpolel
Al posto dei verbi Piel, Pual e Hithpael da radici vuote esiste un sistema de-rivato di verbi caratterizzati dal raddoppiamento della consonante radicalefinale e dalla presenza della vocale 6 nella prima sillaba tematica:
Po l e l P o l a l H i t h p o l e l
(attivo) (passivo) (riflessivo)Perfetto naip Otti p DDipi^n
Imperfetto Q£iì?? Qttip? □Qlpjp?
In f Costr, Dttip —
Participio Q&W □ aìpn □Dipelo
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3 4 6 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
Verbi tipici sono Qttip (rialzare), nnifó (ammazzare, uccidere), DBÌ1 (innal-
zare), 13Ì3 (stabilire) e 11137 (destare, incitare) dalle radici Dìp, D1D, DI'), VD e
1137 rispettivamente. Tutti i verbi di questo tipo sono rari.
Nella flessione del perfetto si offusca la distinzione tra Polel e Polal:
P o l e l P o l a l
□Bip DDip
nDZpip noTDip
' ™?óip nzpriip
Forme simili ricorrono da radici geminate, come 'jlin (avere pietà; radice pn) e IDiO (circondare, racchiudere; radice ZOO).
181. Altri tipi verbali
L’ebraico biblico ha un certo numero di coniugazioni verbali che esulano daquelle già trattate. Molte di queste sono usate così sporadicamente che un
loro paradigma completo non può essere compilato. Vengono fomiti sottoalcuni esempi con il nome tradizionale della coniugazione.
POEL: simile al Polel del paragrafo precedente ma formato da radiciregolari triconsonantiche. Es. (impf. ptc. $ “lUfy)mettere radici, un verbo denominativo dal sostantivo $1$ (ra-dice). Si confronti con il verbo Piel tthfltf (sradicare, distruggere
le radici di).PALAL: presumibilmente formato da radici triconsonantiche con rad-doppiamento della consonante radicale finale. Es. 1^$ (esserea riposo); (essere affaticato).
PlLPEL: forse da far risalire a radici biconsonantiche (verbi vuoti) rad-doppiate. Es. (impf. W 73?; inf. costr. ptc. Vs’pOtt)contenere, sostenere; (rotolare).
11 verbo relativamente frequente niprttfjn, un tempo ritenuto una formaHithpalel derivante dalla radice nn$, viene ora ritenuto un Hishtaphel (cioè
prefisso [ h ] i s t - , radice mn). Le forme attestate di questo verbo sono datesotto e dovrebbero essere studiate. La sua flessione è come quella degli altriverbi da radici WVHé.
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L e z i o n e 51 3 4 7
P e r f e t t o I m p e r f e t t o I m p e r a t i v o
3 m.s. nfflrwfii 3m.s. 2 f.s.2 m.s. nipr i^n 3 m. pi. 2 m. pi. lirjfiton3 m. p i 2f. pi,
In f . Co s t r . Iussivo Pa r t i c i p i o
niqnton
182. Osservazioni finali sui numeri
I numeri maggiori di 99 si formano nel modo seguente;
Co s t r . Du. PL. Co s t r .cento rmaT "
nw? n ■’jiko* — T
niN& niKtt9mille C p ^ ■’p Ndiecimila r m i 1n □?n :n nix'31
Poiché DNtt è femminile, si usa la forma maschile del numero:
niKiD $*?$ 300 n t o 400
Invece, dal momento che è maschile, abbiamo:
CPGVìST\ 0$ 3.000 W T |K 4.000
C’è una grande varietà per quanto riguarda l’ordine e la sintassi dei numeri più grandi ma i seguenti criteri sono validi nella maggior parte dei casi;
(a) HKD è seguito di solito da un sostantivo singolare:
HNft 100 anni p|Q5 r ro 100 pezzi d’argentoDDÌ HNB 100 carri
V V T »
Il numero può essere anche in forma costrutta:
nattf flKfr 100 anni nNtt 100 talentiT T - i T * - [
(b) pure sono seguiti da un sostantivo singolare, ma sono
attestati anche casi al plurale:
rn$ a r a a 200 anni l.OOO uomini200 pezzi d ’argento U'WB l.OOO volte2.000 uomini
□‘'DÌO 2.000 cavalli
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3 4 8 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
(c) I numeri composti cominciano di solito con l’unità più grande: xmigliaia, ycentinaia e z. Solo l’elemento finale (z) è condizionato dal ge-nere del sostantivo che viene modificato e sarà conforme ai modelli giàesposti (§§ 130, 161).
Si osservi la costruzione con H'pNi:
3.000ntèaqi antpy 25.00013.000 Ji89 100.00020.000 ^ 200.000
La seguente selezione di numeri composti illustra il loro uso normale. Si
studi tale selezione e ci si accerti che le relative costruzioni risultino chiare.
l ) 103itoy n 0 # O ) 113
Dntyyòì) ^ 123n#*7#(i) e r t o 203
n u ^ O ) n i x ? ? w 1? # 303
T 1 n#*?#0) 1.003n#^#0) rroòi) *}% 1.103
n^V O ) o?nx&0)) 1203n w * ? # ( i ) n ^ x n yfiv} 3.203
13.000 r))k n i t f 1? # } a ^ y 2 3 . 0 0 0
' Ù f t r w ? 1 0 0 . 0 0 0
n x $ 1 0 3 . 0 0 0i t o y n 0 # O ) n x & 1 1 3 . 0 0 0n i x # 1 ^ 7 # 3 0 0 . 0 0 0
n 0 # ( i j n i x a W 1? # 303.000a ^ u ^ O ) n i x a ^ # ( 0 n 1 ? » n 0 # ( i ) n i x a t f 1? # 303.333
Le parole per le decine di migliaia sono usate raramente.
183. Vocabolario 51
Ve r b i : nnitt ammazzare, uccidere (§ 180)*|3Ì3 fondare, stabilire (§ 180)
~niy destare, mettere in movimento (§ 180)
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L e z i o n e 51 349
So s t a n t iv i :
Av v e r b io :
N o m i P r o p r i :
D0i“l innalzare, esaltare (§ 180)mTqri$n prostrarsi, umiliarsi (§ 181)
prendere posizione, collocarsi
(U'9$?) giudicare
7ÌTD (705?) nascondere, celareVI? abbattere, fare una breccia (in un muro);
fare irruzione (^ in); aumentare precipitosa-mente, grandemente (di numero, in ricchezza,ecc.)
ynfcjf (con articolo li“l^n) l’Arca del tempio, conte-nente le tavole della Legge
nDf (con suff. 'Tì}T; pi. -ini) sacrifìcionw? cento (vedi § 182)
mille (vedi § 182) perciò, pertanto (di solito introduce un giudizioo una dichiarazione divina)Eli, il sacerdote del Signore a Silo, colui alquale fu affidato Samuele.
Esercizi
(a) Traduci in ebraico i numeri seguenti:
1) 3.554 6) 7.325 11) 100.0002) 1.238 1) 5.899 12) 220.0003) 9.671 8) 2.107 13) 460.0004) 8.442 9) 4,960 14) 587.963
5) 7.683 10) 10.349 15) 666.666(b) Analizza e traduci i seguenti verbi:
10 =inipl»jp? 7 4TOóniin i l 8 n'ip?} 5
ìiqri^n 12 □fi'p.iynn 9 ri^ón 6 n l y n** i
(c) Traduci:
.“. j s1? mrr n § 1.njn y n § ^ ^ w 2
^ T ì i y i 3
.nxTn niyna ì ti? 4
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3 5 0 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
X'lì?1? TfMI$ VX] 6
•nfei vnpifin 109#? 7.itop im ? t^Nn p p n 8
inDjr'w ’) iv&y 4 n t t ^ 9
.Hà“li?&nn?n nj?’ N’nn nyp io.:$» «CTni an’Kni^Vi Vfrntfr ripr» uh# trypitf nppx 11.d # ngj n'psr ns|?i 12
n’ti ^ n ìj ’nnia ,p'3Nnbx1? t jp njy :pè ^p t o t i ì vtyt 13.mn1
.^n'x rppiN ^051"^ ^ 14.irrinn r in n ^ V n f e r n$ mn1i3i3 15
.rtìns n1? r rò n nipini 16
(d) Scrivi in ebraico:1. Egli fu un uomo giusto e retto e camminava sempre nella via del Si-
gnore.2. Egli ascolterà la tua preghiera quando tu lo pregherai.3. Quando essi inizieranno a profetizzare nel mio nome, non ascoltare
le loro parole perché essi sono uomini cattivi, che camminano sullavia dei malvagi.
4. Essi si avvicinarono a lui e si prostrarono al suolo, perché essi lo te-mevano molto.
5. Questo popolo aumenterà con grande rapidità e prevarrà su di noi.6. La nostra salvezza è nella sua forza; egli non ci abbandonerà se im-
ploriamo grazia da (lett. a) lui.
(e) Lettura: Samuele ed Eli (ISam 3,118)
■ptn y»K nrin d*»»;? i ì ?i n?n mrr “157=1 l,l?¥ M?*? mrrn$ mtfz? b m y “Mirri1
2:n??iniKn1?bw 3nìnD ìVnn vrv] iaippp npty ty] xm n i6? i 2
:q->^ i ì i ì5 mrr n p riti 5npp? m ó 4i ì ]3
piin n?pKài mrr *oj?n4insidi np^ i w ->nxì\? tà *w'h ^ n N ir ,p i m h n h 5
• w i *»*?nxìi? -*p 'j jr i *1)98*1 D,?fi bxwy iw vh$ mrr ^ h 6 ::d$ *gp ,’nxìTì? tò
:n ,|T ' "137 v ) k 0 ijt] m n m « v v d i ó
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L e z i o n e 51 3 51
*?$ 'b nx'ìp ^ ^ n ^y-*?$ Dp*i V x ^ -x n p niiT non8nyaV hip mrp *>3
■foy ytfttf ^ mn1 151 r n ^ ^ x xn ^ax n;ni 35$ ^ Vxia^1? n$ xV
:ì»ìpz?3 33t£h Vxia^ yfA
v m ’3 Vxia^ n&x’i Vxì&t Vxin# 'Dvp^nyp} xip>i n a ^ i nin1 x:m 10
:^py
8n r ^ iy^$'V3 Vxntra 137 n$‘y ■oìx nan Vra^Vx mn1 if tx V 1
9:n ^ ì *?nn in^Vx ^*137i#ir*?3 nx ^ y ^ crpx xmn Di*?12
■m n o ^ n^P^? ^ y r" i# $ 10iis?3 aVìyiy in^nx *>3*$upW»? IV ^ “jani13
:Q3 12nnp xV|:nV1yiy n n ^ rn fr ^yrp3 iis? ,3np3^Qx *?v rrgV ^yà^a ì3Vi14
■n# 7 ^ 0» x t Vxfà^i mn1 n*>3 nlnVrinj nnp*i np3n“7y Vxia# 3 5 ^ 1 15r>y_l?x 14n x ^ n
:^ |n n&x’i VxiDt nftx*i V x ^ n ^ ^y xnpV 6
nbi d ^ ìY'ntyy: 15n*3 *>$& ì n ^ xr*?x sp*Jx “m n na nttxV7
;:p$x n3 rn $g “i37n_l?3& 137 *a§» ìn pirox h wv ry ? 3itan xm mn1’ *to'5i ia$a inp x'1 D ^a^rrbrn^ Vxìb^ V rian18
Note alla lettura:1. Si osservi la serie di proposizioni disgiuntive che definiscono
Fambientazione e spiegano le circostanze della narrazione che se-gue.
2. *pTpa l1m visione frequente. Si noti la proposizione asindetica intro-
dotta da PX: “non c’era visione frequente”.
3. no? debole (di occhi)
4. l ì luce, lampada
5. 033 essere estinto, spegnersi (di un fuoco o luce)
6. f. dell’ordinale usato avverbialmente: “per la terza volta”.
7. Una formula idiomatica: “come (aveva fatto) le altre volte”.8. V?^ far rintronare. La forma nP^Ijl è inusuale; assomiglia ad un
verbo Hiphil ma viene inteso generalmente come un Qal.9. Uso normale dell’inf. assoluto (vedi § 129); in senso traslato:
“dall’inizio alla fine”.
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3 5 2 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
10. lii? è in costrutto con “1# e dunque con l ’intera proposizione che se-gue: “per l’iniquità (del fatto) che egli ha conosciuto”.
11. e qui riflessivo: “essi hanno attirato su di sé la maledizione”.
12. np? rimproverare
13. ON dopo un verbo di giuramento ha forza di negazione: “Iogiuro.. .che l ’iniquità.. .non sarà espiata...”
14. ntna una visione15. Cfr. le osservazioni riguardo a ^pOin nel §165.
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L e z i o n e 52*
184. Il verbo con i suffissi oggetto
Un oggetto diretto pronominale può essere aggiunto direttamente al verbo
come suffisso piuttosto che all’indicatore dell’oggetto diretto ('riN ecc.):
irix '’ir ih irrfpiT) io lo vidi,n rix nn nn rj Egli la uccise.
Non c’è alcuna differenza nel significato tra le due costruzioni, sebbenesembrano esserci preferenze stilistiche nella scelta tra le due.
Come nel caso dei sostantivi, il problema principale sta nel conciliare laforma appropriata del suffisso alla forma appropriata del tema verbale. Latabella che segue espone i suffissi oggetto per come appaiono dopo vari tipidi temi:
A. Postconsonantici, B. Postvocalici, C. Postconsonantici,accentati non accentati non accentati
1 s. -àni *>3 — m 13 — ni2 m. s. -(z)kà ^ ----ka ^ -ka2 f, s. -èk 1H —
7]----k ~ek 3 m. s. IH 7 / i oo -ahù 1 / ÌH huo-w T—/ =in — -hù 03 f. s. rìT -ah 1 s a
r - £ 1 nT -ah
i pi. ti 7 -ami -nu k. h. *ì3 -nu3 m. pi. O7 -àm D — m □ 7 -am
3 f. pi. 17 ~àn 1 » ì T ~an
L’uso dei suffissi oggetto per la 2a persona plurale è così raro che sonostati omessi dalla tabella; essi erano presumibilmente -kem e -ken per tutti itipi dì tema.
185.1 suffissi oggetto con il perfetto: 3a persona maschile singolare
egli mi osservòegli ti (m. s.) osservò
Tptìtj? egli ti (f. s.) osservòo il$ $ egli lo osservò
egli la osservò
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3 5 4 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
ìn&ty* egli ci osservòegli li osservò
l'iato egli le osservò
I suffissi usati sono quelli indicati nella colonna A della tabella del paragrafo
precedente. Poiché i suffissi sono accentati, la vocale propretonica del temaverbale è ridotta in a. Nei verbi Piel, invece, poiché la sillaba propretonica èchiusa o almeno immutabile, è la vocale pretonica a subire la riduzione:
egli mi cercò. Un’altra differenza nel caso dei verbi Piel è il cambia-
mento di è in e davanti al suffisso della 2a persona maschile singolare: ^|toì?3egli ti (m. s.) cercò. La lista che segue include tutti i tpi principali di verbiQal, Piel e Hiphil così come appaiono davanti ai suffissi:
Qa l
P ie l
H i ph i l
i m—T=*y ''àw, T O
n'pto
r a r aTT IT OnjaVT •—T TOotoT ■ >aóto•—T
nno—T TOP ìao ■ ^o W
toj?3rV?to ^n'pto
Tpa ■ P"!?navT* ■’aay
raton aratori. - *i * ^IT^tonyaton ■ a atorr»- * i »
w w
T T W
i n i n ■ »nnin ^ n i n
rrton "ristori f f W
2pn '*a±pr? w n
V ì W ecc.
Osservazioni:(1)1 verbi da radici III-He> indipendentemente dal tipo di coniugazione,
hanno una forma abbreviata davanti al suffisso:r m — ► - n nay - > -a y n ^ n
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L e z i o n e 52 3 5 5
(2) Nella sillaba ridotta di verbi come S'rò si trovano variazioni tra è e
à\ di conseguenza si può trovare sia '0?',#q che
186.1 suffissi oggetto con il perfetto: 2a persona maschile singolare
tu mi osservastiìn rrp # / irn&# tu lo osservasti
tu la osservastittF!"|Ei$ tu ci osservasti
tu li osservastitu le osservasti
Le desinenze sono identiche a quelle della 3a persona maschile singolare; èconveniente, perciò, descrivere il cambiamento che avviene nel tema come
(si osservi la riduzione propretonica) e applicare i suffissidella colonna A di sopra. Abbiamo così:
Qa l
P ie l
H i ph i l
in"l&#
w fv 'miti, iFipn?T I “ T
ini??#nxia i n x ^rria
T * Tirraip
n # inz?toniso
T -arriso irrìso
in$i?sa- i - • inpVw
TD*\2T l -•* i^DÌ?iris?
T * *■gfray irray
in7»#niny&#n
nxittn irmfrnn im■grprin in ^ r i
nifrwq ^nirptfq inlmtfqnispq 'gniapq inispqninsp ^niiDq iniiDq
ecc.
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3 5 6 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
Osservazioni:Ulteriori spiegazioni sono necessarie solo per i verbi Hiphil da radici
Igutturale. Alla fine del §158 abbiamo notato che il perfetto invertito
presenta a-à al posto del solito e-é, come accade in La stessa sostitu-
zione si presenta quando alla forma invertita sono aggiunti i suffissi prono-minali; abbiamo così:
io ti ho posto —> Tprif^ni e *° Porrò
E interessante osservare come l’accento sia identico in entrambe le forme ecome la sostituzione sia determinata più da ragioni morfologiche che fono-logiche. Ci sono, per di più, alcuni esempi in cui questa sostituzione non av-viene.
187. Vocabolario 52
Ve r b i : OKQ- T
(0X$?) rifiutare, disprezzare, rigettareC f?£P) regnare su); essere/di ventare re
1SÌ? (*t!£i^) mietere, raccogliere
V1?? ingoiare, inghiottire(rf?!?1) concedere il perdono, perdonare (con 'p e persona cui si perdona o cosa perdonata)
*7*1$ (■fip?) ribellarsi (^ / *?Vcontro)
- T(Vtt*p?) inciampare, vacillare
r v n (TV?) avvertire, mettere in guardia (3)So s t a n t iv i : nwija (pi. -im) azione (atto), opera, lavoro
wì (pi. -im) ulivo, olivanw (pi. -im) capo, ufficiale
t ? ì? (senza pi.) mietitura, messe; tempo del raccolto
■*la (pi. -im) popolo, nazione; a volte sinonimo di QVin riferimento a Israrele, ma più spesso usato peri non israeliti.
No m i P r o p r i : nanT T
Rama, una città nella regione di Efraim; casa diSamuele.
Esercizi
(a) Trasforma le espressioni seguenti secondo l’esempio e poi traduci:
Es. ^ h Trj > ’nX ™ egli mi uccise
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L e z i o n e 52 3 5 7
i l in“p# 6 1
vifoii? 12 1W3Ì? 7 12ÓD# 213 n w 8 3
DÌO? 14 m 9 inat? 4
ìnóx$ 15 t m 10 n n t oT I - 1 5
(b) Trasforma le espressioni seguenti secondo l’esempio e poi traduci:
Es. r i? > ■gJirj
irto nn#T T
11 inx isj? 6 nnx rnx 1■m nn
• T T12 7 irix n?à 2
inx ir ih 13 •>nx nn*?#• T 1 - T
8 ì]nx x#3T T T
3
inx n iyT • * 14 inx n^a
T * T
9 urto nn3t t - r 4
U11X 3QDT “ T
15 nnx mp 10 on'xT “ T
5
(e) Traduci le espressioni seguenti. Sostituisci i complementi oggetto con isuffissi pronominali appropriati.
Es. K'girnm Y?n » iV?n egli lo lodò
□yrj’n^ il n^rrrnx njy 6 i& rrnx
n^ n -n ij #nn 12 in fern i h ìs 7 a?iarrnxn 'V}l#rn $ in in 13 ni^ arrnx in?8 TXj$rn$
inix-n$ nx“$ 14 ia$-n$ TSjn 9 Tjx'p&rrnis n*?tf 4 ^ é n _ny:n?Qn 15 in n^ -n« rrnpn io li iK n-ns
(d) Volgi i verbi dell’esercizio (c) alla 2a persona maschile singolare e ag-giungi i suffissi pronominali oggetto della la persona plurale.
Es. $If? ► nt^ip ìràtèìp
(e) Traduci oralmente in ebraico; usa i suffissi pronominali oggetto quando possibile.
1. Ed egli ci rallegrerà.2. Ed egli li consolerà.3. E tu (m. s.) li farai giurare.
4. Ed egli ti porterà indietro.5. E tu (m. s.) mi solleverai.6. Ed egli lo colpirà,7. E tu (m. s.) la salverai.8. Ed egli li getterà.
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3 5 8 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
9. Ed egli li avvertirà.10. E tu (ra. s.) lo pianterai.
(f) Traduci in ebraico:
1. E quando essi si ribellarono contro di lui, egli si arrabbiò e mandò isuoi uomini affinché li mettessero a morte.
2. Ma quando essi vennero nella città, videro che il popolo era fuggitoe aveva (lett. avevano) abbandonato le loro case, le loro proprietà, illoro raccolto e tutto ciò che apparteneva loro.
3. Quando il popolo vide le azioni che Ì loro capi avevano fatto, si ri- bellò (lett. ribellarono) contro di loro e li uccise (lett. uccisero).
4. Perché dovrei prostrarmi (==mi prosterò) davanti a questi idoli di le-gno e pietra? Non c’è respiro di vita in loro, né possono agire in miofavore quando li prego e chiamo il loro nome.
(g) Lettura: Le malvagità della monarchia (ISam 8,422)
: n n a n n W i n b x i t y ) ^ V s o t ì 4
nrw T317? & Tfcì Qlèl nflx nan nzpx'n5
Vxmyf nzpft “1$$? Vxìb^ i ^ n sn jì6
*p ìdxt? ?^x ià ^ ^ x oyp Vip? y&tf mrr 7
■’n'x
n?yn n-iri d ì*d h »i d^ s » nn'x ’>n't7s?n ai*a D^ arr^
inx# □yn-Vi* mrr nx Vxi»^ i$x V °
in:??TO i1? otyl ni?? nysìrn# ny'PJ? *f?$? rrp? n| npxV1
:1W19 *1$ «ninitosftì 1tsì? 5iwnp uhpVj o’tstop ntoi cppVs nto V7 4Dìt V*i12
:nip‘x ^ nlnjtfpi 7nìniP"i*? nf?? D^ n i^ -n ^ i13 in;] nf?: D’aitan d r i t t i D ^ n ii ^ n ^ 14
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L e z i o n e 52 3 5 9
i i’TOV] rp ’ioV ina) 8itov.’ a ? T in 15
n^vi ni?’ D3',lioq_nt<'i □‘aton n^Tina'rifcì □DininD$"n$,i 16
:d’ì d ^ iV ^ n ddx'i iby: 17□ra nqt )% mn1 cg1? Qfiina "i#$ tg ^ a tonn ni*? nrirpyfi18
:Kinn i -
:irVy ^?Ó"d n ’? n&N*] Vn ìb ^ Vip? ya^V dvh n ^ i 19
:irribq>Q“ni$ on^ i ti ’ fe1?a r i u ó d^ ì D ton"1??? uqifcrm i r v n 20imn1 9q ì ? ì ?i ay? vPT"i?9 tf&??ì21
■>w "l?y: imh 7f??p nVipsy&tp Vra^-Vi*mrr" ìw
:rpy*? tf’N ìd ^ VKito1
Note alla lettura;1. Il suffisso è oggettivo; “per giudicarci”.2. ’jjjyn = ’n'Ktì|K l3. ma, però4. Gli infiniti possono essere considerati dei gerundi che continuano la
frase: “costituenido(li) per se (stesso) come...”.5. li?1"]!? terra da arare6. carri
7. nOi?ì profumiera; nnsi? cuoca; riDNfomaia8. "itoy Pagare la decima, esigere la decima su qualcosa
9. = nm l a ^ i
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Le z i o n e 53
188. Suffissi oggetto con il perfetto: 3a persona femminile singolare
La desinenza femminile -àh viene sostituita da -àt o -at davanti ai suffissi pronominali, che hanno le forme indicate nella colonna C della tabella al§184;
ella mi osservòella ti (m.) osservòella ti (f.) osservò
irnatf / ella lo osservòella la osservò
larnftttf ella ci osservò1 - T I
ella li (m.) osservò
Le caratteristiche peculiari di questo paradigma sono (1) il ripristino dellavocale piena a in posizione pretonica, (2) l’assimilazione di -at + hù e di -at + hà rispettivamente in -attu e -àttàh. Viene presentata di seguito una rasse
QAL
P ie l
Hi ph i l
•’jrrìatf• i - f i
airenn1?^m i iriih
■ 1 - T m i
HTótfnT * I •
■’jnTa nnrjynn 'm iorigirananfrn
T • •• ■gnàr?
189. Suffissi oggetto con le restanti forme del perfetto
Queste forme non presentano problemi nuovi, se non alcune alterazioni dellaforma del suffisso soggetto:
(a) La desinenza della 2a persona femminile singolare -t diventa -tì-(b) La desinenza della 2a persona maschile (e femminile?) plurale -tem
diventa -tu-
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3 6 2 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
Tutti i temi rimanenti finiscono in vocale, alla quale vengono aggiunti i suf-fissi della colonna B della tabella al §184. Viene indicato di seguito un cam- pione rappresentativo (cfr. anche gli Esercizi di questa lezione):
tu (f.) mi osservastitu (f.) li osservastiio ti (m.) osservaiio ti (f.) osservaiio li osservaiessi mi osservarono
• T I
essi ti (f.) osservaronoessi lo osservarono
essi li osservaronovoi mi osservaste
irfirn£$ voi lo osservastenoi ti (m.) osservammo
ìrn3“]a$ noi lo osservammo
Si osservi ancora (1) lo slittamento delfaccento e la riduzione propretonicache ne risulta; (2) il ripristino della vocale piena in ìn r i^ , ecc.; (3) la pos-
sibilità di confusione tra la 2a persona femminile singolare e la la personacomune singolare con -ti
Qa l
irrrnts? «re ìntipjirrita*?
imrpìjq ÌÌOT
miin
P ie l
i r r i d avrjy irriray 13V imSyirrrpna »T?-
H ip h i l iT’ó^n
**5irr/riirtfrj
190. Un gruppo di verbi Qal irregolari
Ci sono diversi verbi Qal che hanno è oppure i nella seconda sillaba tematicadavanti ai suffissi pronominali. Due di questi, e VxuJ, hanno forme inso-lite anche nella 2a persona plurale del paradigma senza suffissi: voiavete chiesto; voi avete ereditato. Sotto vengono indicate le forme ir-
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L e z i o n e 53 3 6 3
regolari dei quattro più importanti verbi di questo tipo. In alcuni casi ricor
rono anche forme regolari.
nnx 0nrm- T ••T
amare 3 m. s. W S3 f. s.
3 m. pi .
■r1?: generare 2 f. s. ' tò t :1 c. s. T è i1?? irràf??
—T ereditare 2 m, s. nnyy t
3 m. pi . ìrotóh;2 m. pi .
chiedere 3 m. s.
1 c. s. ì ir jftw3 m. pi.
2 m. pi.
191. Vocabolario 53
So s t a n t iv i :
VERBI: Von (Von?) risparmiare (+ inf.: risparmiarsi la fatica /
il costo di fare qualcosa); avere pietà di (+ bv) (□ *?$?) restituire, ripagare, (ri)compensare (nu^?) ungere
(Hp?) disprezzare
(S?j?5?) spaccare, fendere (*1TS?’) venire in aiuto, soccorrere (N?"l?) curare, guarire; Piel KD"I idem
(pi. -ini) agnello (m.)(pi. -ót) agnello (f.) seno, grembo
(con suff. ^ “lO; pi. -ót) spada (f.)(aw.) insieme (aw .) insieme (cong.) perché
(prep.) davanti, di fronte a; con suff. ecc.; la preposizione occorre anche come un raro sinonimo di ]?§ che esprime assenza o inesistenza; 058 (cong.) eccetto che, a meno che, senonché
iril Natan, il profeta
Al t r i :
nuto
m
xsn
nto??P’D
ITOin?
0S&
No m i Pr o p r i :
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3 6 4 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
nnix Uria■’Jfin (agg.) ittita
Esercizi
(a) Trasforma le seguenti espressioni secondo l’esempio e traduci.
Es. “’lìnty —>'’n'K essi mi aiutarono
^ 1 3 11 irrrrn# 6 1
QiTriSfó 12 rutili? 7 DN"pZ? 2'wrnsyn 13 n^7P*? 8 3
14 9 Tl*n5t 4
15 10 5
(b) Trasforma le seguenti espressioni secondo l’esempio e traduci.
Es. irix ’ivih » irnrxi io lo vidi
□rixnn^y l i irix 1 x3 6 ir i x ^ ò r i 1T)rix inp# 12 an'x i r a 7 unx nn*?V 2ir ix ir h 13 •'r ixìxin8 nr ixir iy3
n r i x ^ i n 14 nrix n p iin 9 irixuflréto 4 ■’rixnn p 15 nrixTr fo i o o r i x i ^ é 5
' T I I T T • • T T J -
(c) Traduci le seguenti espressioni. Sostituisci l’oggetto con il suffisso pro-nominale appropriato.
Dn#nn$ uy^in 9 oirrfrftnx ojy l10 nipnnij '’rrp# 2
□ rsyjrnx wpg 11 □ rr'nrnx rrxi V « 1 v V T * T
3cp ^n nx loqi 12 ovrrnx my
t r V *4
13 □ ^narrnìs npx 5DH^nnx jv^n 14 6
H0Ìrrn$ d1?# 15 D^ìnnij ìi^fy 7HT?i7"ny: 8
(d) Traduci in ebraico:1, Noi continueremo ad incontrarlo.
. 2. Alla sera essi iniziarono ad avvicinarsi alla città, prima che la portafosse chiusa.
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L e z i o n e 53 3 6 5
3. In quel tempo non c’era posto per noi per stabilirvisi, così conti-nuammo a viaggiare.
4. Anche in questa assemblea ci sono uomini malvagi che non ascol-tano la parola del Signore e che godono nell’annullare i suoi statuti.
5. Ora profetizza al popolo, perché vengono giorni cattivi ed essi non potranno nascondersi dal terrore che sta per cadere su di loro.
6. Prostratevi davanti a colui che vi ha fatto e rendete grazie a colui chevi ha liberato dalla vostra angoscia.
(e) Lettura: Il profeta Natan si reca dal re Davide (2Sam 12,115a)
ìn$ lno$ TV} vn 'ly iV n&x'n vVx xn»} in^-nx mrr 12:twqT7nx]
n'xa n r in ìx's n?n T#y >2
ITO v^ 'QVl 3 n?i n ^ nnx n ty ^ ’ QX V3"px unV|3:n?_?Vr’ruft ip’n^nn^n Vsxn 4in?&
ni?n V? xsn nix*? nifo^1? rij??fcì mxti nni?1? 7T#yn t x*? 6t?t t àn 4n^ x xsn wx) ^ i n
:nx'f nty'yn u^xn 9nynn ’s n'in1’n i n ^ “i&x’h Yxz? t^ xa ir? q xn n n 5
:^ n “ìò Vì?ì njn " i^ rr r^ n#y W. 10Q?riyriK d1?#? n ^ r r n ^ 6 -Vy Vxnt^^rf?$ *iaxn‘3 t^xn nnx TirV^ " i#x
iVìx # i!» T ^ n ■oìxi *?ìnt^
n m i Vxn^? n^nx ninxi n 'anx ^ m nxi8n :n^.pì n rD ^ nDpxi oy^oxi
in^ x-nx1! n i ih n^ n w n nnw nx Ty ? y in nitz;^1? mn11nn^-nx Ffà *7™912:ite» m? ? $rtg inVf| ntjfx'? ^
■»jnnn nn ix n#x_nx njprn rinp •»? n|?y nViy-ìy Tjjvsa s in -lìDn-xV nny^10:n#xV t?
y ì-f? ^nn^ th * ? T ? r n$ ^flirti t|jv3& nyi ^ n nv r iax n‘3 n:nx;jn #a$n ’r y 1? T ? r QV □d#' i
:w&wn iti) Vx“ì#?-*?3 njn -q ìr rn x nt^ ì* 13“jdó3 irwyxV sflx&ri T2y$ mn 'D* ì i r 1?** ini i$xh nirp1? ■’nxóp inrVx r n "W V 3
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3 6 6 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
:mij; ni» i1? '^ iV n i?n d j n-jn 1573 mn1 l4,gncnt<; nyrà fra-1? osn14
im '?1?? 103 V 5
Note alla lettura:
1. fin$ forma “pausale” di nnx2. m i (o W*]) povero (agg.)
3 . n;n: = nnX n>rr 4. ns boccone
5. 013 o 03 coppa
6. Tj n viaggiatore
7. Si presti attenzione alla costruzione “alfuomo ricco”, incui il sostantivo è in stato costrutto con l’aggettivo precedutodairarticolo.
8. n ^ l = m h9. “degno di morte”10. Cfr. §161 (d).11. “e se (ciò fosse) troppo poco, io ti avrei aggiunto molto di più (cioè
avrei aumentato la tua ricchezza e il tuo prestigio)”12. liay ^ gli ammoniti
13. “iriÓS segretamente; 1DÓ segreto
14. 'TX potrebbe essere stato inserito molto anticamente per evitare che
il verbo avesse mn1come suo oggetto diretto. Nella traduzione
la parola deve essere ignorata. yNJ = infinito assoluto (irregolare).
15. 7ÌV? un raro tipo di aggettivo verbale: “nato”
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L e z i o n e 54
192. Suffissi oggetto con l’Imperfetto
Quando una forma verbale all’imperfetto termina per consonante, le vieneaggiunto il suffisso -è- o -en- davanti al pronome oggetto; troviamo così, ades., yismdr + é/en + ni —* yismaréni/yìsmarénni (egli mi osserverà). A causadi varie contrazioni, comunque, è più semplice imparare gli elementi del suf-fisso come un'unità:
a ) ( 2 )
1 s. ^3 — -ermi• V **] — -éni
2 m. s. -ékka — —
2 f. s. -- ------- i r -ék 3 m. s.
€ .13 — -énnù i n -7 -éhù
3 f. s. — -énnàh I l t -éha » «.
1pi. 13 — -énnùi* A *
1 j — -enu
3 m. pi. — — -ém
3 f. pi — — 1 T ~én
Nessuno dei due paradigmi è completo. Forme di entrambe le colonne pos-sono essere usate senza che vi sia alcuna differenza di significato.
Escludendo per il momento l’imperfetto di verbi da radici IIIi/è, pos-siamo distinguere quelli la cui vocale tematica è suscettibile di riduzione
(come in che includono la maggior parte dei verbi Qal e Piel, equelli la cui vocale tematica non è suscettibile di riduzione, soprattutto verbiQal da radici vuote e verbi Hiphil. Quando la vocale tematica è 6 oppure è,
ha luogo la stessa riduzione che si osserva nel paradigma principale: cfr,(essi osserveranno) e (essi mi osserveranno); (essi da-
ranno) e (essi mi daranno). Ma quando la vocale tematica è a, questanon viene ridotta bensì allungata in à davanti alla sillaba accentata del suf-
fisso. Si confrontino 3773$? e con (egli mi ascolterà). Si leggano
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3 6 8 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
attentamente le forme esemplificative indicate sotto e ci si assicuri che sianochiare.
Le forme dell’imperfetto plurale in -u (es. n$lì^, n ^ f i ) prendono Ì suf-fissi presentati nella colonna B del §184. Ma anche in queste forme viene ri-
pristinata la vocale a del tema. Si confrontino ad es. n&tt^ / con
Qa l
P i e l
H i p h i l
n ^ ?
wl.tì?'1. n i f r im i» *? ?
• T J '
'tàWl
T 1 • ■ * * T 1 •
‘7DXS
Ì?T\ v i t r o —. —
V t w è r w r . i n t f - p
■ TM*0r>
• r ì n t ò ^
a b 1T
i a t i ’T
m i à o ?
15? Uf i? ’r ò r p* i »
^ i ? 3! w ^ a ?n W ? in*?#?
« t e
i n i r z p w :
w w w à i p* i -
v i p m i n i ’’ n n i 1 m i n i 1
q 1!?:
aO 1« T
^nap? la ó *1••r
ì im±p7
La distinzione tra imperfetto breve (iussivo, invertito) e imperfetto normalenon viene mantenuta davanti ai suffissi pronominali.
irix —> inlh&ttH ed egli lo distrusse
Si osservi che la a della sillaba tematica finale degli imperfetti Piel, come
ad es. in non rispetta la regola esposta sopra e viene ridotta: iniYpU . Si
osservi inoltre il caso di in^ìó.Il suffisso oggetto -kà (te, m. s.) può essere aggiunto direttamente al tema
dell’imperfetto, in cui ò —>o e è —>e\ a rimane a; i rimane i.
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L e z i o n e 54 3 6 9
ìm nbw > Tjtfpto? (ma si osservi il Qal ^ t o 1)r a ^ >
Nei verbi da radici III-He cade la desinenza -eh davanti ai suffissi:
^ t e t e t e
^ ì s :
ì n é t 3$ T
ìnfe ■ftsr 193. Suffissi oggetto con l’imperativo
I suffissi usati con l’imperativo sono identici a quelli già trattati perl’imperfetto. La similarità generale dell’imperativo con l’imperfetto è taleche nessun nuovo criterio è impiegato per l’aggiunta del suffisso. I seguentiesempi dovrebbero essere sufficienti:
Qa l iato ’J'ÌBtt»* « I T
n a to ^ ì a t o• i ■
làyato wzpto ^jfrato
i ^ a ■’r ^ a• t :
ini? tì?erto in^rto i a ^ ìmfrto
30 ìh ±d tàÓ irmoPIEL toj?3 ìntima ìtoì?3
n W in^to minato
H i ph i l i n ^ a t o n* t
n n D inà") n imàinftjjrr
194. Suffissi oggetto con l’infinito costrutto
QAL
ÌT
PlEL
is:H i ph i l nì j l1
n1??’
A causa dell’ambivalenza dell’infinito dal punto di vista della diatesi, i suf-fissi soggetto studiati al §115 possono essere tradotti anche con il valore dioggetto. Es, “egli cercò la mia uccisione” può riferirsi sia alla “mia uccisione
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3 7 0 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
di qualcun altro” sia al “mio essere ucciso”. Alla la persona singolarel’ambiguità può essere risolta utilizzando il suffisso -érti come suffisso
dell’oggetto e f come suffisso del soggetto: o rispettivamente.Alla 3a persona singolare maschile è possibile usare -èhu> invece di -ó, per
risolvere la medesima ambiguità. In generale, comunque, è necessario tra-durre l’infinito + suffisso pronominale secondo le esigenze del contesto. Ciòè analogo, ovviamente, alla situazione che si viene a creare quando l’infinito
costrutto è seguito da un sostantivo: tf^X Xiq “uccidere un uomo” (il sostan-tivo svolge la funzione di complemento oggetto dell’infinito costrutto) op-
pure “l’uccisione (di qualcuno) da parte di un uomo” (il sostantivo svolge lafunzione di soggetto dell’azione espressa dall’infinito costrutto).
195. Vocabolario 54
So s t a n t iv i :
Ve r b i : ntpn (n$?) deviare, inclinare, spingere da parte (tuttitr.j
POS (n3p?) voltarsi (verso), voltare, girare (tr. e intr.)
tffàa (U< ) lasciare, abbandonare, permettere
(DWn?) pensare, stimare, valutare, imputarenaruji (pi. -ót) supplica
np7V (pi ~°Ù rettitudine, giustizia“lDtt (pi. oi) pioggia
(pi. -ót) proprietà, possedimento, eredità, parte
(pi. -im / -ót) braccio; (fig.) forza (di solito di ge-nere femm inile)
n $ T timore, paura; usato anche come infinito co-strutto di XT (costr. nX"]1)
ALTRI: (agg.) straniero, estraneo; (f.)(avv.) veramente, davvero, certamente
□J??X (a w .) veram ente, davvero, certamente
Esercizi
(a) Trasforma le seguenti espressioni secondo l’esempio e traduci.
Es. on'X tu li osserverai
urte i ty 5 nn'x cbu? 3 orix ntrir i t « - t , -
nn’x x d “i 6 ^nx uteir*?x 4 inx ìoiftp 2
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L e z i o n e 54 3 7 1
nn'x 13 'm x ^ n i o im 7in'Kmw 14 TOnan il ori*? inD1 8
••T - T “ I
^nxnpnVx 15 Qn'xtna 12 ìjnx larpn 9
(b) Trasforma le seguenti espressioni secondo l’esempio e traduci.Es. >in'X in m osservatelo
* T 1i l 6 c r v r j 1
. v - -12 7 2
■’irr^n 13 ì r n i ’ i 8 ìn tn in 314 m ^ ì 9 4
15 10d
vpy>. . I r i •
5
(c) Traduci le seguenti espressioni. Sostituisci l’oggetto con il suffisso pro-
nominale appropriato. Es. t^XTnfc? A"IlJ —»
Hg^nns nain^x 9 iyn u*? }N 1
nr)x l3|n“n^ 10 2
■»*?ijr i l n^nn i j 3 f à y - m "i?|n 12 4
13 crirrnis ya^n 5
liixrrn x tori1 T I T V ” T
14 "inpn 6□’irTirrw 15 nan 7
D^n.ynì$ ny? 8
(d) Scrivi in ebraico:1. Giunga davanti a te la mia supplica, o Signore.
2. Egli continuerà a dare pioggia sulla terra.3. Chi è queiruomo straniero con cui gli anziani stanno parlando?4. La paura di lui cadde su di loro e i loro cuori si sciolsero dentro di
loro.5. Camminerò in verità e giustizia tutti i giorni della mia vita.
6. Il timore del Signore è l’inizio della sapienza.7. Anche il forte cadrà davanti a lui.8. Poiché tu hai ucciso il suo consacrato, anche tu morirai.9. Abbi pietà dei poveri, poiché non c’è per loro altro aiuto.
10. Io non ascolterò le tue preghiere e le tue suppliche.
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L e z i o n e 55
196. Frasi condizionali
Due proposizioni qualsiasi, la prima delle quali asserisce una condizionereale o ipotetica e la seconda delle quali ne afferma una conseguenza reale oipotetica, possono essere considerate come una frase condizionale. Poiché lefrasi condizionali implicano una sequenza logica e (di solito) temporale, esseformano un sottogruppo naturale delle sequenze narrative. In ebraico, le frasicondizionali possono non essere segnalate esplicitamente; la traduzione di
certi gruppi di proposizioni in una regolare sequenza narrativa al futuro ri-chiede spesso, in italiano, una frase condizionale:
n»i Tgìcnis nryi e se lascerà suo padre, egli (cioè suo padre) morirà (Gn 44,22)
■’tà'fól VlNttf ìlftW '| e se Saul (lo) sente, mi uccide‘ T (ISam 16,2)
Molte di queste ricorrenze sono ambigue, dal momento che per esse può an-che essere proposta una traduzione non condizionale. In una serie di tre o più proposizioni, dove terminare la protasi (la proposizione con “se.. .”) e ini-ziare l’apodosi è solo una questione di giudizio del traduttore. Nello stile poetico, aforistico o legale una protasi participiale non segnalata non è infre-quente:
Dia itòXl TONI rDttì e se qualcuno uccide suo padre osua madre sarà messo a morte (Es21,15)
rtòr ni» IT} 3$) e se qualcuno rapisce un uomo e lovende, o viene trovato nelle suemani, sarà messo a morte (Es 21,16)
Queste proposizioni possono essere tradotte anche in modo non condizionalecome “Colui che uccide.. .sarà messo a morte”, ecc.
Le frasi condizionali che sono segnalate da una speciale congiunzione
“se” sono di due tipi: (1) quelle introdotte da DN, IH o ‘O, quando si tratta di periodi ipotetici che in italiano chiameremmo della realtà o della possibilità e
(2) quelle introdotte da Ù (neg. ^?V?), quando si tratta di periodi ipotetici chein italiano chiameremmo deir irrealtà (controfattuali o impossibili). La di-stinzione comunque nón coincide perfettamente con quella italiana.
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3 7 4 I n t r o d u z i o n e a l l ' e b r a i c o b i b l i c o
TIPO (1). La protasi (la proposizione con “se”) può avere un verbo al per-fetto, all’imperfetto o un predicato participiale. È difficile mantenere questedistinzioni nella traduzione. Il perfetto ha a volte il valore del congiuntivotrapassato italiano, ma più spesso assume il valore dell’imperfetto ebraico
nella sua funzione generale di presentefuturo (in italiano assolta dal con-giuntivo imperfetto, dall’indicativo futuro o dall’indicativo presente). Diconseguenza, nonostante si possa operare una valida distinzione tra
...fi]DN se avessi trovato grazia (nel passato congiuntivo trapassato)
...10DN se trovassi grazia (nel futuro con-giuntivo imperfetto)oppurese troverò grazia (nel futuro indi-cativo futuro)
la stessa distinzione diventa artificiale se applicata, ad esempio, a
“’Vy JVni 71K Fl"j3V DX se tu proseguissi (congiuntivo impf.italiano) con me, mi saresti di peso
(2Sam 15,33)...Di?1? □ En}Ì...D^N...rpy?“DK se essi passeranno (indicativo futuro
italiano) con voi [il Giordano], voidarete loro... (Nm 32,29)
Entrambe le protasi si riferiscono ad eventi futuri posti come condizione. Èsempre possibile giustificare l’uso del perfetto nella protasi come indicanteun’azione completa che, nella mente di chi parla, corrisponde ad uno stato di
fatto ormai realizzato. Al l’interno della stessa lingua ebraica è difficile pre-vedere la scelta tra perfetto e imperfetto per la costruzione del medesimo si-gnificato. Qualunque essa fosse, la distinzione originaria è diventata oscuranell’ebraico del periodo biblico così che entrambe le forme verbali presente-ranno, in generale, la stessa gamma di variazioni nella traduzione.
L’apodosi corrisponde strettamente a una proposizione della sequenza presentefuturo:
• wd + perfetto (invertito)
• W3 (opzionale) + nonverbo + imperfetto (modello disgiuntivo)
• wd + proposizione non verbale .
• imperativo
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L e z i o n e 5 5 3 7 5
Nessuna di queste proposizioni presenta particolari problemi di traduzione.Gli esempi seguenti illustrano le combinazioni più frequenti dei possibili tipidi proposizione:
131101 n’DVQt 'DX'] E se restiamo qui, moriremo (2Re« ^ 7’4)
*7 ,,nNipn]...Tpl7XVfl’X'Oq K*7DX Se non te lo riconduco...sarò colpe-vole contro di te (Gn 43,9)
ìlPìb 1^5^ DX Se avessimo dimenticato il nome deln u rip t)’’ X*?q "ITVX1? nostro Dio, e avessimo teso le mani
verso un dio straniero, Dio nonl’avrebbe scoperto? (Sai 44,2122a)
a f i l l i na nyón XVCIX n;ni e se non ti piace più, la lascerai an-dare (Dt 21,14)Q XUC] V^yDX1) Anche se i vostri peccati fossero
come scarlatto, diverranno bianchicome la neve (Is 1,18)
fl1QX’|...ìl'7X$:l XT tt^X'DX rrn] Se qualcuno verrà e ti domanderà...tu risponderai... (Gdc 4,20)
Anche una proposizione introdotta dalle particelle iri, ^ e “1$$ (cfr. §70) può
essere equivalente alla protasi di una frase condizionale.In una lezione precedente (cfr. §138) era già stato rilevato che DXassume
un senso negativo nella traduzione quando si trova all’interno di una formula
di giuramento. Di conseguenza, nello stesso contesto, l’espressione XV DXassume un senso positivo.
xVDX...,’3ì!pn Per la mia vita, vi farò come avete
DD1? 15 detto nelle mie orecchie (oppure:come ho sentito dire da voi) (Nm14,28)
...TTO nbx*? ...n#& E Mosè giurò dicendo: “LanVrj^ terrasara eredità per te .. .” (Gs
T ' V“ 14,9)
TIPO (2). I periodi ipotetici dell’irrealtà, introdotti da iV, sono troppo rari per permettere un'analisi significativa. Vengono riportati di seguito gliesempi più tipici:
7pfi}"ì£j nriV ’S 'T a ìV Se avessi una spada in mano, ti am-mazzerei ora (Nm 22,29)
nx‘TiVÓttf'’ iV Se essi fossero saggi, lo capirebbero............ (Dt 32,29)
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3 7 6 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
U'Drn '■nrin ti? DnÌN OTPqn V? Se li aveste lasciati in vita, ora ionon vi ucciderei (Gdc 8,19)
UTO nj?Yti? niIT fon ^ Se il Signore avesse voluto farci□Vv morire, non avrebbe accettato
T
un’offerta dalle nostre mani (Gdc13,23)
□i?n nfiSp:? ^ n’q...',3K Se il Dio di mio padre non fosse'oén1?# stato con me> nù avresti mandato
via a mani vuote (Gn 31,42)
La particella può essere usata anche per introdurre esclamazioni ottative(che in italiano vengono rese con il congiuntivo imperfetto o trapassato)
senza che queste siano seguite da un’apodosi:
HI!? Ci fossimo accontentati di rimanereal di là del Giordano! (Gs 7,7)
197. Osservazioni conclusive sulle sequenze di proposizioni
La sintassi dell’ebraico biblico presenta problemi difficili e spesso insolubili.Dato il grandissimo numero di fonti, scrittori ed editori che hanno avuto unruolo nella formazione del testo biblico, insieme con le scuole grammaticalidei tradizionalisti più recenti, non possiamo mai sapere quanto affidamento ègiusto fare (a livello grammaticale) sul textus receptus e, di conseguenza,quanto la nostra analisi possa spìngersi nel dettaglio prima di diventare insi-gnificante. Le sequenze narrative presentate in questa grammatica illustrano
la questione in maniera emblematica, Sostenere che esse siano gli unici mec-canismi pertinenti alla sintassi delle proposizioniwa sarebbe falso di frontealle numerose e ovvie eccezioni che si possono trovare nel testo biblico. Ma
poiché la maggior parte delle sequenze può essere ridotta ai modelli già ana-lizzati, si può dire che ha certamente un suo valore presentare questi ultimicome modelli standard. L’evoluzione dell’ebraico verso il tipo postbiblicosostituì la maggior parte delle sequenze invertite con altre sequenze, più
semplici e non invertite. Di conseguenza, una tendenza alla modificazionedelle forme direttamente contraria a quella più antica doveva essere stataoperante nelle ultime redazioni del testo, prima che esso raggiungesse la suaforma fissa. Alcune incoerenze nell’uso dei verbi e nella sintassi delle pro- posizioni sono certamente da attribuire a tale influenza.
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L e z i o n e 55 3 7 7
(a) Ulteriori osservazioni sulla sequenza narrativa presentefuturo (lbc). Questa sequenza, caratterizzata da una serie ininterrotta di perfetti inver-titi, può cominciare con proposizioni di vario tipo; abbiamo già menzionato proposizioni iniziali contenenti predicati verbali (imperfetto) e non verbali. Il
caso del verbo rPH in proposizioni iniziali richiede delle considerazioni spe-cifiche. A causa del suo doppio significato di “essere/diventare” il verbo puòessere usato per descrivere una situazione passata non puntuale (es. “c’erauna carestia nel paese”). Se una sequenza narrativa cominicia con una pro-
posizione che contiene il verbo H’H (o Vl?T), la reale natura della sequenzanon è chiara finché non raggiungiamo uno dei verbi che la continua. Si con-frontino i due casi che seguono
...nzrìs& T T nn& aV lT O C’ era una carestia nel paese ed egliusava scendere in Egitto...(azione abituale)
i t i n « 3 2V1 nft C’ era una carestia nel paede ed egliscese in Egitto...(azione specifica, puntuale)
La proposizione iniziale della sequenza presentefuturo può essere ridefinitacome comprendente i seguenti sottotipi formali:a. imperfetto b. proposizioni non verbali (incluse quelle coi predicati participiali)c. proposizioni condizionali, con un verbo finito al perfetto o
al l’imperfetto con significato presentefuturod. il verbo rrn con significato non puntuale
tutte vengono continuate da wa + perfetto invertito.(b) Sequenze non invertite in modalità congiuntiva:
1. perfetto + wd + perfetto (non invertito)2. imperfetto + ws + imperfetto (non invertito)3. imperativo + wb + imperativo
La terza di queste sequenze è già stata menzionata (§107) ed è inclusa quisolo a causa della sua somiglianza formale. Le sequenze 1 e 2, invece, sononuove e, siccome non sono per nulla rare, necessitano di alcune spiegazioni.Esse ricorrono raramente nella narrazione puntuale e sono usate principal-mente in corrispondenza di una semplice sequenza di proposizioni le qualinon manifestano legami espliciti di consequenzialità logica o temporale;queste proposizioni possono essere definite congiuntive ma non consequen-
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3 7 8 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
ziali. Tuttavia, quando sono usate in una serie di proposizioni consequen-ziali, di solito esse sono la continuazione di una proposizione disgiuntiva enon appartengono alla narrazione principale. Per esempio, si supponga chenella narrazione principale sia stata menzionata una persona riguardo alla
quale lo scrittore vorrebbe fornire informazioni aggiuntive. Tali informazionisono introdotte, di solito, da una formula disgiuntiva (in cui il verbo non è in
prima posizione). Spesso capita che questa disgiunzione esplicativa continui per diverse proposizioni prima che lo scrittore decida di ritornare alla narra-zione principale; è in questo tipo di sottosequenza che le sequenze 1 e 2 siincontrano frequentemente col significato di consequenzialità (logica o tem- porale). Si osservi, ad esempio, il passo di 2Sam 23,20 che riguarda un certo
Benaia:
n3ni IT Kin*] ed egli (è quello che) era sceso giù[nella cisterna] ed aveva ucciso illeone...
Un altro uso delle sequenze 1 e 2 riportate sopra è analogo a quello della se-quenza imperativo + wd + coortativo, in cui la seconda proposizione è me-
glio tradotta come una proposizione finale o consecutiva (cfr. §107). Di con-seguenza corrispondente a una sequenza ipotetica (ma normale) del tipo(Ib):
ti1? nn"]H Dacci spazio libero, affinché pos-siamo prosperare nel paese
abbiamo invece una costatazione di fatto in Gn 26,22:
n x n ìrnDI ti1? mrr Tny) ...perché ora il Signore ci ha datospazio libero cosicché prosperiamonel paese
(c) Infine, si osservi l’insolita sequenza che ricorre in ognuno dei tre passi biblici delineati sotto come esempi. In ciascun caso, abbiamo a che farecon una sequenza di azioni puntuali ma abituali. Informazioni circostanzialicirca l’azione precedente a quella espressa nella proposizione che seguirà
sono introdotte da wa + imperfetto (invertito), da rendere preferibilmentecon “e quando egli aveva fatto così e così...”. Questo tipo di proposizionisono congiuntive per definizione, ma a causa del loro allontanamento dallasequenza nella quale ricorrono, esse segnalano chiaramente una subordina-zione temporale anticipatoria.
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L e z i o n e 55 3 7 9
Passi illustrativi
ISAM 17,3435. In questo passo Davide descrive la sua prodezza come pa-
store. La sequenza inizia con l’ambiguo verbo rPH e usa uniformemente il
perfetto invertito (lb), con l ’eccezione di Dj?h, che appartiene al tipo partico-lare menzionato nel paragrafo precedente1.
Testo Traduzione Note
rrn nyi Io tuo servo ero un pastore... Si osservi l’ambiguo hdyàh.KDì e (ogni volta che) un leone veniva
e prendeva (una pecora dal gregge)
im pT) (gli) correvo dietrovnsni lo colpivo‘•iftfen e (gliela) strappavo dalla bocca
n e h — e se quello mi attaccava
' r n m io Io afferravo rnsm e lo colpivo
vri’tìqi e lo uccìdevoGB 1,15
DTi UTX C'era un uomo~T T •
Kinn e quell’uomo era
__ e quando (gli) nacquero
___ e il suo bestiame aveva raggiunto(il numero di)
•nn ___ ed egli era diventato (ilpiù ricco)
’D'i’ìll *suo*figliemno soliti andare
ìtyy'j e fareinV^l e mandavano
e chiamavano
ÌD*>i?n ■’S _ e quando i giorni di festa erano Un’altra subordinazione a
1 In questo passo, così come in quelli che seguiranno, sono dati solo gli elementiiniziali di ciascuna proposizione. Le proposizioni irrilevanti alla trattazione presentevengono omesse. I rientri di stampa indicano subordinazione o disgiunzione,Sarebbe opportuno che il lettore comparasse i nostri schemi con il testo originale.
Subordinazione anticipato-la .
Ripresa sequenza principale.
Inizio narrazione principale;si osservi l’ambiguo hàyàh. La continuazione della se-quenza con wdhàyàh segnalache essa è del tipo tb (abi-tuale).Subordinazione anticipatoria, continuata con due pro-
posizioni consequenziali.
Ripresa della narrazione principale. •
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3 8 0 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
passalì e (li) faceva venire
e lì purificavaegli sì alzava di buon mattino
e offriva un sacrificio 3PN ItìX _ __ perché Giobbe diceva
_ forse hanno peccato _ e "benedetto "
w r . *?? così egli soleva fare
ticipatoria, segnalata da wa + perfetto (invertito), compli-cata dal l’inserzione, me-diante /c/, di una proposi-zione causale.
Ripresa della narrazione principale.
Subordinazione semplicecon kt.Citazione che inizia una se-quenza secondaria (tipo 3a).
Disgiunzione che segnala lafine dell’introduzione gene-rale alla narrazione; si os-servi il conetto ritornoall’imperfetto.
Inizio della sequenza princi- pale, seguita da quattro pro- posizioni non verbali di-
sgiuntive (qui omesse).Continuazione della se-quenza principale, ancoracon l’ambiguo wayhi. Continuazione, con il per-fetto invertito, della se-quenza principale, ora usatochiaramente per un’azioneabituale.Subordinazione anticipato-la, raddoppiata qui con una
proposizione temporale.Continuazione della se-quenza principale.Disgiunzione per contrasto;si osservi il corretto ritornoall’imperfetto.
nn“$ nnÓÌJDl e la sua rivale Vavrebbe tormen- Narrazione principale.T” T ’ tata nlpsp PI — e così egli faceva (di anno in anno)
A questo punto della narrazione, lo scrittore ritorna all’occasione specificadell’incontro di Anna con Eli ed impiega la regolare sequenza al passato puntuale,iniziando con il wayyémer del v. 8.
ISAM 1,1-7iny: C’era un uomo
naiipV ora Peninna (aveva figli)
XIHHli XH7ÙV) e quélVuomo usava salire
Disn 71? 1nani
e quando fu il giorno in cui egli aveva offerto un sacrificio
ÌHJT egli avrebbe dato
1JT> _ __ ma ad Anna avrebbe dato
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Le z i o n e 55 381
198. Vocabolario 55
Ve r b i : W ? 0?3*?3?) contenere, sostenere, supportare
natf T T
(H3$?) deportare; Niphal significato passivo
□01 (DUI?) essere compassionevole verso, avere com- passione di
V p n (V73?) dividere, separare
rftsT *
(H^3?) completare, portare a termine, terminare;+ inf.: finire di
y*i3—T
(yi3?) chinarsi
m (H^v) arrabbiarsi
vm- T (y#p?) ribellarsi, trasgredire, peccare (^ contro)So s t a n t iv i : nn (senza pi.) grido di gioia (meno comunemente,
grido di supplica)
■?ri3 (senza pi.) ferro
y#é (con suffisso ’V^D; pi. -im) trasgressione, colpa
npwz? (pi. -ót) riposo, luogo di riposo
A g g e t t i v i: ^ 3 benedetto
No m i P r o p r i : rib1?# Salomone
Esercizi
(a) Lettura: La preghiera di Salomone (IRe 8,2230.4458)
1:□?$#[! vp? forici ^x i# 1®?np“*?3 mm nsja p*? nb4?# ìb y n 22
"ibul nnàa Vyóa mrr “iók 'si 23:u$r'W t o '? rr^ 'nn ìpfatf? m m n n jn
:njn avi nx1?» laupi i1?F ilà ria nx r?x 717 pi“ió# ^24
lVrn^nfr ibx1?i*?fi“]27 nx *>3Xd i T^y1?nb# x*}#? mrp njny*i25
n#$3 ^p1? nD V Qpirnx T i? n ^ o x p i x or^ y n #1 ^ x
:^x i n n*iàl ")#$ 2T" ff l «) TO’ ^ ^™126 *? ^ Q?Ó?n Q?é?n 3n|n f ix n ,?y o v i^ 3#’ D^xn ^ 27
p jrn "iwìj n-jn n’sn "i#ì$ n ^ r r V in nn^ r1?# yb#> ^ mrr in an im i Tjpy nVDir^x V i p i 28
:orn t o '? ^ y
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'wp n^p alp& rr^ nv\ n)f? njn n’s n -^ ninnai V p y ni*»?1?:n;vi mpan^x V?9i^ n ^ n ^ yb#1?
-^x ya#n nnxi njn nip an^ x *?x*lty? sn t o v nanrr^ f iv? # i 3
:nrfro] n y ^ l D ^ n -^ nipn
Yyn 6T)Amn^xi Drini nn^n n#t$ Tf? i3?x'?y n n1???1? zpy xsr’344n?3ni n3 ri*in?
:ddd^q n ^ y i Q^n^nxi Dn^fi'nts n?n$n nya^ i45
oi atf miti} tìn 'ifi orinai ozi npaxi xdo x'1? V» ^inninp in npini Tixn n r ^
“ibx1? orraw n $? T 1?*? ìaan^ni ìd ^ i ouna^a i\p§ o?1?"1?# 7n ^ n i 47
9:uyun 8in.j?oi uxtbn ^ x ì^ Qnni an'x ì3ttrn#$ o;ra?'x n i ? n^pr^p^ i na^-Va-i ^ x in#'!48
:t|^ *7 ^ i z r n?àni j^ na ^ tv ? nniaì$*? nnm n#t$ d$ix T it :dbs$& ri^y i anan^ni^ an^Djrnx 10i i ^ n^tèn ny?#!49
^ nD qi> nnnai TQ-wtftey#§ n y y y r ^ tfhNW W1?$tf?9150laìzpcjm DgraW
^rja n 12yi3 Tinzp D ^ a » ">$$ °0 ^ H 3 1 T O P ? 51Va? orp1 ybi^V *?x"^ q^y n rurr ') :jpy nan i^x nino? T^V ni1?1?52
:TSB oni?ì^ x in ? :|iay n^a 2^37 "ay Vaa n*?q^ on^pn n j^ p a 53
in'im o n ^ na -nx■g^a 13np nxìn nannn'j n ^ T ^ .nK m n ^ Vpsfln1? na1?# niVa? n n 54
: a w n niùn.? vbd'i 'Va^ a-Vy sn ?a mn1naja
n'ax1? i-ra 15l7ip Vxnty? ^np-'ps nx t & ì Ya^ ì55 in a 7 V a a ì n $ n a ì ^ r x 1? -137 V a ? * ? x n t ^ i a y 1? nm az? in a mn*» ì i n a 56
: ipy ntfa vy *137 ^:=i3E)?“Vt?i laàivr^x ìaTO^-ny nn -i#$3 iaày ìrrt*?^ mn1n^ 57
~m m iy§ 1^51 vpmvni a nb i v ^ x ^ ì ri31?'? !)45l?niì3n>58
Note alla lettura:1. Si osservi D?D$n nel senso di “verso i cieli” e “nei cieli” lungo tutto
questo passo.2, La forma plurale nel testo consonantico è punteggiata come un sin-
golare.
3 8 2 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
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L e z i o n e 55 3 8 3
3. nari dovrebbe essere correlato con *>3 “Dal momento che i cieli e icieli dei cieli non possono contenerti, tanto meno (può farlo) questacasa che ho costruito”.
4. continua la sequenza del v. 26.
5. Nel testo originale, la forma è difettiva eviene scritta come6. Qui con il significato di “verso”.7. Espressione idiomatica: “Se rientreranno in sé stessi (lett. se ritorne-
ranno nel loro cuore)”.
8. niijn peccare
9. agire iniquamente
10. rba =11. Espressione idiomatica: “e tu li fai oggetto di compassione”.
12. “113 una fornace
13. La forma Qj? al posto di segnala questo come il primo verbodella nuova sequenza. Cfr. la discussione alla fine del §132.
14. (du.) ginocchia15. In senso avverbiale: “a gran voce”.
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Appendice A
C l a s s i f i c a z i o n e d e i So s t a n t i v i
La lista che segue contiene tutti i sostantivi che appaiono in questo vo-lume, classificati secondo lo schema vocalico della forma singolare assoluta.I sostantivi di un dato modello sono inclusi sotto un singolo numero; le diffe-renze nella forma flessa, come ad esempio quella costrutta o quella plurale,rendono conto delle ulteriori suddivisioni. Le forme principali sono siste-mate secondo lo schema seguente:
assolutocostrutto singolare con suff. della assoluto costruttosingolaresingolare 1 pers. singolare plurale plurale
Altre fonne con suffissi pronominali sono elencate sotto il tema appropriato.Quando una voce presenta un tipo potenzialmente unico, le parentesi
tonde indicano una forma congetturale ma ben fondata. Ad es., la voce Oaj)“il mio mare” al n. le non è una forma attestata, ma è ragionevolmente certa
perché è attestata la forma rtfó? “il suo (f.) mare”. Le stesse forme con suf-fisso sono date per ciascun sostantivo per ragioni di completezza.
Le parentesi quadre, invece, contengono forme congetturali che sono probabili, ma non così ben fondate come quelle appena menzionate.
Le forme duali possono essere trovate al §92.
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3 8 6 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
I. Sostantivi monosillabici con vocale lunga regolarmente mutabile (riduci- bile) o a (plurale §34; costrutto singolare §§73, 75; costrutto plurale §§7879; con suffisso §§85, 88, 96).
l a. V 171 nii; Dìi? mano (f.)COVI»
l b. T
07 'a i* T
D'&7 •’fcì sangue
m ’OQI) W W
le. nx T
'3K * T
nta« nin^ padreviiriK
l d.
mX
•’nK d 't ix *0$ fratello’DSrnx
T «•
le. D’’ T
na?D?/D’ C*K) — mare
2a. □v oy D'&y ■*&$? / y popolo
OW W o?^y
Anche:naso(-ót) giardino
*?! povero (agg.)■>n vivo (agg.)
D n tempo di una vita(-im) festa
bambinitp pahno
TV forte (agg.)DI numeroso (agg.)
Nota: con l’articolo determinativo OVn ÌÌC! Snn T T I r- T V
2b. iti?•X
nt o
« X
capov k —X
Anche:n» amaro (agg.) “12 (-im) avversario"1S (-im) giovenco (IDn) Sn cattivo (agg.); cattiveria
2c. nn “in nnr j / ' n n o n n*X
n. - j n / n n montagnanì ó n n
—T
~inn T »
2d. 72 era) □■>72 172 lato(D?1V) T O (T?j
3a. f y rv PSS) o y THf albero(p m ) T O ( W (tO1 )
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A p p e n d i c e A 3 8 7
3b. ">} "là na n i residente
TU straniero
Anche:Vx (?m) dio na (/Vw) morto
D'y» interno yn (f#0 compagno3c. 13 p ! 13 0^3
' T figlio
T Orj3- T tTO
3d. nomeOniaip)
3e. TD fn □ ^n freccia
WW). ’sn o^an
Anche:(-ót) madre in grazia TP ^ne
U>X fuoco 3*7 ( -di ) cuore 1$ denti (du.)
3f. ombra
3g xt?n (Ki?n) CWO) D’TO ’wn peccato’KptJ □P’XDtJ
II. Sostantivi monosillabici con una vocale lunga regolarmente immutabile(plurale §34; costrutto singolare §73; costrutto plurale §§7879; con suffisso§85).
4a. □’Ttf ’Ttf canzone
TTtf ’Ttf Dynn?
Anche:Tp {-ót) muro y*l (-im, o/) lite
4b. T2J TV ’TV ony■T
ny«t
città
(0?TV) TPV ny-T °?n.vT
4c, tf X ìtf’X uomo(□^X ) W 's j ' m (EQ JX)
5a. Vip Vip ’Vìp ni Vip niVip voceD?VV ìViP ’rriVip
Anche:i ìn (-im') luce *1Ì3 (o/) cisterna li 7 (-ót) generazionenìN (-ót) segno ■*ia (iwi) popolo lìn splendore
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38 8 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
2ÌD buono (agg.) qiy uccelli, volatili IN’vj bestiame piccolon'3 potere “lly (o/) pelle (-im) 1W capo di bestiame
Nota: il plurale attestato una sola volta, rappresenta una rara alternativa per isostantivi di questo tipo.
5b. QV QV Cai’) D'O1•T ■>Q’ giorno( W ) a r e
5c. tftó D’WXI ^H1 capon yfv h O^KD DyB KI
5d. r'v "tv / fi?
OW?
Anche:
*>.jy /
w / w»
[VTJ7] forza
D'n integrità Tl moltitudine
5e. pn -pn / pn
Q3ì?n’i?D anE?n '’ppn / '’pt! statuto
6. DIO DIO ’OÌD D’DIO ’OID cavallo0^10 ^10 ’OIO □ 3'DÌD
Anche:ni1? (-ót) tavola “fìlli (wi) roccia nn (-ót) vento, spirito
III. Sostantivi bisillabici con accento sulla penultima sillaba (segolati) e tipiaffini più rari (plurale §§19, 50; costrutto singolare §§73, 75; costrutto plu-rale §99; con suffisso §§99, 104).
7a ìW re
i?1?» □5‘0l7$
Anche:(-im) pietra (nw) bontà 13# (“W”) servo
P)^ (-im) mille 310 (-ót) spada (-im/-ót) ossoT"J,K (-im) cedro (-im) ragazzo serar tò (ói) terra noi? (fm) argento (rim) immagine*13} (-im) uomo 013 (fw) vigna •)~jP (-im/-ót) corno
19Ì (ftw)viteag’j pane V l (du.; pi. -im) piede
TA (_?m) via (-im) anima 1??$ (~im) olio
7b. *110 / “>70 0170) om o ■>1711 cameraomo)
(□ 3170)C11CJ) (□ ^nn)
Similmente: (fjw) vanità
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A p p e n d i c e A 3 8 9
7c. Vi? VP n?i?TW?
°71W
O^Pi?n;i?
'"Pi? tomba
Anche:
(/w) pioggia"irij resto, rimanenza
(/w) agnello73J (fw)voto7^ (/m) cadavere
*705 idolo j?j$ giustiziaT)$ intemo, centro33^ carro73$ (-im) rottura, frattura
Wiyty (-ót) il solebpV) (-im) siclo7p$ (-im) menzogna
8a. »1lseme
’vir
° ^ i r
D ^p OvV°) roccia
Le parole seguenti possono appartenere sia al tipo 8a che al successivo tipo 8b; nonabbiamo attestazioni sufficienti per deciderne la collocazione.
PIO5 (-im) Pasqua
8b. rnf rnf
nT (~im) mese
TOTo>n;T
Anche:y (fwi) colpo, piaga, (-im) trasgressione
peste
9. "IM "iyj ony?nyj
Anche:
*?yà (~im) padrone"IS? (“*w) foresta
IOa. 79Ó 750
*?nj (-im) torrente7113 OHO?) (-im) teirore
npp onopnsp
D519P
np^i f iducia
■’npT sacrificioD^rpi
nri5 (-im) apertura
’HP giovane• cgnxfr
7y$ (fm) porta
■Hpp libroo^npp
Anche: j?!J§ (f/w) valle
l Ob. 77$ 7 7#
Anche:n pn (~im) grasso
p ft (4m) parte
(-im) bastone, scettro, verga, tribù
m vT1TV
Q517V
D’77$? ,rm
*7JÌ) (ww) vitello7 $ aiuto
3tyy erba, vegetazione
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3 9 0 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
11. ’«iì?W ie
o^ ìì? / o ^ ik ^ ìi? / ^15!
^li? santità
Anche:
Vn'X (-ini) tenda(du.) orecchiocibo
Ipà mattino
Tìii (ói) aiaoscuritàlì?1]"!! (-ini) mese
fianchi, reni■- t T 7
colloD?Ì£]X mezzogiorno(-im) radice
Le forme plurali di (tenda) presentano alcune irregolarità:
12a, mjk n"tà
^itmcgcrn
mrntj nin“jx(Qynlnfó)
via
12b. zirtf urti
w n
larghezza
Anche:TNft (con suffisso Il^ri oppure Ì“lKFl) forma
13a. ys ■>ry
W S
niry niry occhiosorgente
Anche:
(-ini) forza vino13b. rpf JT’I
W l(p m )
DWC*H)
'F I ulivo
Anche:(-im) ariete
I3c. rnà rv*3’TO
DTQ* I T
m )’na
D5TO
casa
14. (k ); j (k ); j . . . nl’Ki (nix1*) valle
15. n$ ni»nsntà
’Ol» - - — morte
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A p p e n d i c e A 39 1
Anche:difficoltà, disgrazia ^ri mezzo
16. non flesso nulla
IV. Sostantivi bisillabi con uno a a volte mutabile nella prima sillaba e unavocale mutabile nella seconda.
17, —— spalla
(TO?)18. #57 — — — miele
19. ——
— resto
20. IR? (nw) nnx? nnx? pozzo
38T c?st) trziKf lupo
V, Sostantivi bisillabi con uno a immutabile nella prima sillaba e una vocaleimmutabile lunga nella seconda (plurale §19; costrutto singolare §73; co-strutto plurale §§78, 79; con suffisso §85).
22. *11D?1ÌD? nto? nniD? niD? primogenitoTlia? nio? □?njb?
Anche:nV?$ (-im) dio, Dio QlVq (òi) sogno nìn"j (00 stradarh$ (ìi“l$n) arca niQtJ (-im) asino Vxb# la (mano) sinistraVÌI] (im,-dt) braccio ^ Nilo
23. Va} confineAnche:
Dn? (-wj) chembino DìtU dichiarazionevesti #ÌD"| beni mobili, proprietà
24. V’yz? fj’Vi?) abito
VI. Sostantivi bisillabi con vocali regolarmente mutabili in entrambe le sil-labe (plurale §19; costrutto singolare §§73, 75; costrutto plurale §§78, 79;con suffisso §85).
nn i on?1 n ? ì parola25a, "\21
Anche: bestiame grosso
"lto3 carne T T
PIO (agg.) forte
“lì?; (agg.) prezioso*1#: (agg.) giusto”IDE) (-dt) pioggia
UUn (agg). malvagioY?w bottino, preda
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3 9 2 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
25b. TTn mr?
Anche;□7K uomo, umanità
T T
3HT oroW7H (agg.) nuovo050 (agg.) saggio
’TWr m
Vpn (agg.) ucciso
“IH (-ót) fiume13V (-im) nuvolaIDy (o/) polvere
'TfD splendore
*?n|? (/w) assemblea
3Sn carestia, fame
25c. uhDt T Oh?)
(D3#1?)( f w )W ì S )
« T T
’tthS- T T
0#1R)w h b
cavaliere
Anche:Uhn (-im) artigiano, lavoratore (del legno, della pietra o del metallo)
25d. tta») c f i r n
d’Vm
cìm’t o cammello
25e. n*?nr t a'pp — - - - latte
26a. m M ’3i?I’3G?t
(D’3i?0 ! ’3i?tQ?’3i?ì
vecchio
Anche:733 (agg.) pesanteno# (agg.) felice
p # (-im) vicinoQ1?# (agg) completo, intero
26b. *i?n n*0 TSD nratj nn^n
Anche:■ ?!¥ (agg-) incirconciso
26c. r|np no? ’WJ? niori? niDj 3
Anche:HT luna T]T (dii.) coscia 'ny (as
26d.« T CK1?» Ctf»)
Anche:KtìS (agg.) assetato KQD (agg.) impuro
26e. mOTO) ( W )
W
(D?W)
27a. inV. T
O W 1? TO'?
nian1? (ni3?V)
Anche:2 ÌV (-im) uva "IVtV pelo
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27b. y>S£ yty/vfri
A p p e n d i c e A 393
cvVs) nls^lt costola
VII. Sostantivi bisillabi con una vocale lunga regolarmente mutabile nella prima sillaba e una vocale lunga immutabile nella seconda (plurale §19; co-
strutto singolare §73; costrutto plurale §§7879; con suffisso §85).28a. TU T*J capo
T}? q?t *?
Anche:VIP mano destra
rrtfjj (-im) l’untoIH3 (agg.) nobile
(-im) prìncipe
Ttfy (agg.) ricco(/w) fuggiasco
*PpD (ww) preposto,
capo, ispettore
pHp raccolto, messeTV? (agg.) pìccoloTyto (-im) capro
28b. D’IO d’ip 0QH9) a’ono« ' I T
■’G'nt? / ’ono eunuco
29a, Dipo Dip$ D|$ÌP??
’&V*? niaìp$ niaip??D^niaip??
luogo
Anche:1ÌTK (fm) signoreim maestà
Tl»n ruggito
ÌÌ33 gloria(di) lingua
•jìy (di) colpa
1ÌD| norda1*?$ (ww) pace,
benessere
29b. riva Tiya m om) rifugio
30a. 3ìn| Dir»? n in | D ||in | ^ n |
Alla categoria 30a appartengono tutti i
an=in| nini nini agnini
participi passivi Qal.
scritto
(agg.)
30b. nn | — — anina 'l’ina giovane
30c. yiattf — nisnntf I T
nlvn^ognuna#
settimana
Vili. Sostantivi bisillabi che terminano in -i (§112).
31a. ’*?| ("V?) D,i?3^3
vaso
’l? "*19 frutto
ntf? nt □|n^
prigionia
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3 9 4 I n t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
31b. ’Stf (”?5)(t o p )
l'W
— metà
—
(Cfr. anche sotto)
/ Jil’T#
£T?TU«
leone
31c. — (”>0) O’ CI — malattia
'W m i )
— afflizione
32. ’i?? Off) innocente
(agg.)Il tipo 32 è un sottotipo del tipo 28a, scritto quasi sempre difettivamente.
IX. Sostantivi bisillabi con una prima sillaba immutabile (sillaba chiusa ocon una vocale immutabile lunga) e una vocale mutabile (a, è, a) nella se-conda sillaba (plurale §25; costrutto singolare §73; costrutto plurale §§7879; con suffisso §85).
33. suna
Anche:Vii* {-ót) sorteDD13 (-im) stella
34. Vd’H Vo’H
Anche:ÌCTTl sud (senza plurale)
35.
KHÌ2 (agg.) terribile□*7Ìy (-im) eternità
nto’n
luogo diresidenza
1DW (-ót) shofar
palazzo
TX nemico
Anche:inn suocero
(-im) sacerdote
36.
37.
unn
m yn
Anche:(//n, -ót) torre
lina (~im) tempo fissatoipb (-im) scriba
— | n’HJhfl
(-im) pascolo "15*10 deserto
sordo (agg.)
giudizio
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A p p e n d i c e A 3 9 5
mja est"IDpa {-ini) numero
38. 33* 33* ■osa
Anche:*73^ cibolì^a (-im) messaggero
bbyti (-ini) atto, azioneX&a oracolo
ladro
“IRIS (-ìm) collon3$ (-ót) sabato
Si osservi la forma irregolare di T13$ con i suffissi: 1fi3$ “il suo (m.) sabato’
39.
40.
n m
io1?#
v m
TO'?#
CV??8)
’30W
41a. “iiy —Anche:
DO? (agg.) zoppo
41 b. KD3 K03
ninn*?#
Dniv
n1s?:?¥§ dito
niucft# tavolo
cieco
4ic. nsja naia
■ Ww??
t o p? rrin^ja
(nixp3) trono
nin?|0 altare
X. Sostantivi bisillabi con due sillabe immutabili (§50).
42. liv^ (*3ivft) I n' t fw
Anche:elevato, superiore; l’Altissimo (un nome di Dio)
povero (agg.)
43. “ita}
Anche:liafa
44. linieri
*113*
(-un) salmo
□nlaa
n^innn inferiore (agg,)
Anche:|h[JR (agg ) futuro, posteriore
45. ypt —
Anche: (agg.) primo
□niDTl — interno (agg.)
46,
47.
p^X
nay
e r r a )
Cììay) n'nmsiV
un giusto
’lìay colonna
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3 9 6 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
XI. Sostantivi che terminano in -eh e -eh (§88, § 116).
48a. ,,D ■’QTpé
W 9 )
bocca
48b.
49. nity niito
— pecoracapra
nnt^ campo
Anche:H?’ (agg.) bellorty? {-ttrit -ót) canna
n i? finen^i? (agg.) duro, difficile
s o . n3f?Jp •gj?» / ’ Ji?»
VJ,7» / irrida
Anche:rifila banchetto
proprietà
51. nsrja nati» / •gtja niaq» ni3rj» accampamento
Anche: {-ót) bastone (-»») azione, atto n^"ja aspetto
52. nnx — — — — leone
XII. Sostantivi femminili in -ah (plurale §53; costrutto singolare §76; co-strutto plurale §§78, 79; con suffisso §85).
53a.T t
r\yy CONO ni3^ / anno
53b. rr a m_s ’rntx | n n x n i ix angosciaAnche:
m s (-ót) giovenca nsn (-ót) cattivoInoltre, appartengono a questo tipo i participi dei verbi Qal da radici vuote, comeDj7, DW, ecc.
53c. rì03 — -— n
•• T
altura sacra
53d. hdw. T T
DD^ Onstp) labbro
53 e. naxT T ( m ) ’T O nina$ nin^x domestica
54. nxs?1 ** m vt ' m nixy consiglio
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A p p e n d i c e A 3 9 7
Anche:n^n rabbia nìy congregazioneHKD (of) cento ntts angolo
55, nViy niViy niViy olocausto
Anche:n&in (-óf) muro HDÌD prosperila mTìn (-Ót) legge, Legge
56. n;1? nra 'nra» T •
— ■- intelligenza
57. nm7 “
(nax) c m ) m m (nim) cubito
Anche:rrn (-ót) animale selvatico, bestia feroce
58a. H33 n35 OW) nm nm angolo
Anche:Hìtt (o/) misura, dimensione, statura
58b. nWK n # * Tdonna
59. nj n ri(Prj ’0i?c nij?t! n'ì?i] statuto
60a. H3V» n?*?» ’w'pe regina60b. nVrj: n*?q3 niVqi parte, eredità
Anche:nil K amore n“jj7] (-ót) ragazza
6ia. . T\V W M nisn? nisga collina
Anche:
paura nrr ptz; (-ót) gioia nn?W (-ót) serva, schiava(-ót) dono, offerta (-ót) mantello
61b. ni?» ’ow» ! nì Q comandamento
62. n^o nn p ’WIU 1 nisnc? nÌD"|p rimprovero
Anche:n’fty (-Ót) giovenca nr$ nudità
63. na?o na?o ’TOO 1 nittpo (ni^ n) sapienza
64a. rp“$ nr)3 ’w i? ! nta-p nlD"l5 benedizione
Anche:(o/) rettitudine H5D“| miriademaledizione desolazione
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3 9 8 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
64b.terra
rtann nlxi? steppa
64c. imi? nim ìnhyij niiy^ caverna
64d. n?^z? (ntoifttt niDtftS occupazione
65a. nfcj n1??: (ni1??)) cadavere
65b. — ■’n ^ ''
— — richiesta
65c. nan? CTO)w o ?
niar# niarja bestia
65d. n n ? . . . nian? — stagno
A questo tipo appartengono anche gli aggettivi femminili e i participi stativi del tipodi n-j??.
66 . r r p u n iias? . . . — lavoro
67. nxian nxìn^ ’nynni? n t a n n i x n r i prodottoAnche:
nVin? (oi) vergine nyiu;1 liberazioneT *
nainri intelligenza
68. nVpIÌ n'pDJ?
y f m
niVp^ niVpri preghiera
Anche:
(-Ot) rotolo nVniil lodenVp p iràt) strada maestra n^nn inizio
nanjn supplica
69. n-jtfó ntqi$ —— — •— possesso, proprietà
70. n ? ^ a n $ j? a in?'?^a n iD ^ a niD'ftS regno
Anche:
(0/) vedova7 1, r n ? 7 ? n ? | i a o w w ) n i 3 3 i a n n - n a carro
72. n o ^ a n n èy a ■ >ni?D$a ninD^a ninpi^a famiglia
Anche:n^n>a (naó^a) battaglia, guerra
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A p p e n d i c e A 3 9 9
73. mirtnT •* niyn — ninvin nusjin abominio
- - - - - — — (niìVin) nn'pin genealogia
XIII. Sostantivi femminili che terminano in -t (plurale §62; con suffisso§111).
74. m ’na n to nù? figlia
75. nv w im PW) tempo
76. n&s i m
niny (niny)
verità
77. n>i Cifro nin1?! ninVl porta
Anche:f i a r c o
78. nvi nyi ’W . . . — conoscenza
79. w w . . . — bronzo (catene)
80. (nfjto) ■ — sorella, parente
81. r n w servizio, ufficio
Anche:ni^pri bellezza
82. nxtpn nxtpn •’ntwn nixtpn niKian peccato
83a, rPJtl C W OTO) lancia
Probabilmente, anche i sostantivi seguenti vanno classificati sotto questo tipo, ma laloro attestazione è insufficiente:
JV# alleanza, patto rvntJK termine, fine rrapf cattività, prigionia
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400 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
Anche i molti altri aggettivi femminili che terminano in it , come ad esempiorp$,l7^ terza, per i quali non abbiamo stabilito una classificazione distinta.
84. r\m —. . . | — testimonianza
85. rro1?»I
— regno
86. nirm T
nin$ ^nin^ | (ni’OS) (Di K) sorella
XIV* Sostantivi maschili che terminano in -ah.
87. — — | rriV>'? notte
88. nng n n s ( v in $ ) | n in s / nicjD n i n e / n i r } ? governatore
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Appendice B
V e r b i Q a l p r i n c i p a l i c l a s s i f i c a z i o n i
SECONDO I TIPI DI RADICE
Quella che segue è una classificazione di tutti i verbi Qal che appaiono inquesta grammatica.
Sotto l’intestazione «imperfetto» sono inclusi: (1) l’imperfetto regolare,
(2) lo iussivo (se differisce dal precedente) e (3) l’imperfetto invertito.Sotto l’intestazione «imperativo»: (1) la 2a persona maschile singolare,
(2) la 2a persona femminile singolare e (3) la forma “enfatica” della 2a per-sona maschile in -ah.
Sotto l’intestazione «infinito costrutto»; (1) la forma indipendente (senzasuffissi) deirinflnito costrutto e (2) l’infinito costrutto con il suffisso della
prima persona singolare.
Sotto «altro»: (1) il participio attivo, (2) il participio passivo e (3)l’infinito assoluto.
I numeri tra parentesi si riferiscono ai paragrafi della grammatica in cui sitrovano i paradigmi completi della forma in questione. Le irregolarità minoririspetto ai modelli illustrativi sono indicate tra parentesi.
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4 0 2 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
Perfetto Imperfetto Imperativo Inf costrutto Altro
1. Radici triletterali prive di peculiarità fonetiche (dette regolari o forti).
la.
lb.
le.
ld.
le.
303 (43) 3'n^ (90) 3'n? ( 102) 3n? (114) nri3
3‘rp n ^ 3 3in3T
n3nsT i r
3in31
DJS rubare— T
■qyfà tirare, tendere legare7|1_7 percorrere governare r)*n inseguireUH7 cercare
— TnAD chiudere
- Trpjtf bruciare
“IDTricordare— T
"1DDcontare- T
"13Vf romperen"13 tagliare 7j?D prestare attenzione a D3Wcessare
— T
^$3 inciampare JHS erompere p tf stabilirsinn3 scrivere— T
stendere—1
n&ttf custodire- t
catturare— T
p3j? raccogliere ODttf giudicare“1DÙvendere
— T"13j? seppellire ìjSttf versare
7]^ regnare arrabbiarsi afferrare- T
7*110 ribellarsi•“ T
mietere
iti? (43) 70^ (94) i t i ? ( 102) (114) 1 $?
' I t i 7ÌB1?. »
7ÌB1?T
7^7 imparare 331 cavalcare— T
3 3$ coricarsi- T
31ì? (43) 31j?: (94) 31 j7 (102) 3 ^ ( 1 1 4 ) —
^1i? - - - - -
H31i? 31lì?
*77à essere grande vestire- r
31Ì7 avvicinare
733 (87) 73;r (94) 73? (102) T3?l(114)
73}?ì ^33 13?J —
7133T
1Ì7Tessere vecchio
"ino essere puro
733 essere pesante
Din essere affamato
essere•* T
abbassato
fa? lei?? (94) dei?)ìw n
fltoi?) (8?)
(essere piccolo)ltoi?
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A p p e n d i c e B
2. Radici II/IIIgutturale; llflll-Aleph
2a. ina (48) in}? (94) 10} (102)
*io?n nos
2b.
2c.
2d.
“ina scegliere]U2 provare~iya bruciare
- T
*7X1riscattarerimproverare
va# (48) (94)
nD3 confidarey*?a ingoiareypa spaccarem _3 fuggire
nat sacrificare" T
ÌH3 chinarsinWB ungere
lf?0 perdonarey}3 incontrare
ascoltarey$D ribellarsi
nnD aprireVip strapparenx*l uccidere
in 1(114)
nei?
"ina (35)nina (128)
lina
pV\ gridareDKtì rifiutare
- v
VS79fare, compiere pns ridere pyx gridare
Vhty (102)
yn"i lavare pnù? ridere
chiedereon^ sgozzare
y'fctf/ (114) Vip (35)
yitt^ (128)y W
yaitf essere sazio,trovarsi nell’abbondanza
noti? rallegrarsirDWdimenticare
- T
inviare“ T
Vjpn soffiare,spingere
Xty(114) XKb (35)X1U&(128)S to (128)
H“»a creare TT
KlStt trovare
tòq (87) u fo (95) N^'l
S“Ti?chiamare ND“l curare, guarire
XV$ (102) tffy(114)’XV»
XÌVO (128)
X’ptt essere pieno odiare
3. Radici Igutturale (non l-Aleph)
3a. IBy (48) ÌW,: (103)t»S£l_
ibi? (103)’TOrn??y
7bl? (114) im? (26)n»y (128)
(128)
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4 0 4 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
7|pn capovolgere, rovesciare» voltarsi, trasformarsi, mutare
3b.
n n uccidere“ T
Din demolire" T
(anche D*lft)
lin cingere (làlj?)nbn sognare*?an risparmiare .
PIO (48) pu r (103)
pio j i
"i|?0 investigare (1pf|l’)tthn incidere, arare
- T
i m stimare (3^0?)
■qtoOtrattenere Olfol®73V servire“ T
13S7 attraversare
3 Ty abbandonare“JT17soccorrere
- T
(anche iiy’)
stare2~]V dare in garanzia7 p_y disporre
PICI (103)
W pTEJ (H4)’ i?W
3c.
UH onorare (Hft) bin cessare (*77ft)
Xt?n (52) KtyR (103) — sb q (114)
’xtpn
piTH (128)
pm essere forte
Kt?‘n (35)
3d.
(peccare)
r?n (48) P O ’ (103) (godere di)
4. Radici \~Aleph
4a.
4b.
"1DX (48) |0& (108)TO&Ì
raccogliere
VsK (48) 'Q # (108)*?DNS1
nb« (108)
"IPXnbfe5(114)
np#
“1DXlegare, fare prigioniero
*&« (108)
’V?>>
*8(114)
"IDX (26)*1ÌDK (128)“liOX (128)
*7DK (26) Vd ì*(128) ■71DK(128)
73X perire mangiareTriKafferrare (THH’’ o T'n$’)
im dire (1&N’l)
4c. ani! (48) 335; C °8)anx 3nK'’
»* r -
DHXamare
3rii$ (108) *358(114) nn’K (35)ninK (128)
5. Radici IMw
5a. ^ (43) Vs’ (118)Vssi
Vd? (118)
'’wn1??}
VDJ (118)’VW
’Ptì (26)CMS}) (128)
ito} (128)
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A p p e n d i c e B 4 0 5
colpire
Ttt fare un voto
5b. ya? (118)ypi
5c.
y}3 colpire, toccare
m (52) Kfc?(118) N&al
5d.
5e.
(sollevare)
103 (49)
(dare)
ni?1? (48)
(prendere)
W?(118)
np? (118)
nfpsi
6. Radici I-Yodh
6a. ly/i (43)
6b.
6c.
I T scendere
J7T (48)
(sapere)
(52)
VV (120)yì*i
K?!(120)sin
6d.
(partire, uscire)
tfT (43) Uh” (120)
Uh”!
$03 lasciare, abbandonare 1X3—r —t
cadere- T
VA(118) r»v4 (H 8)
ny*
’VM
yttt piantare yw
( H 8 ) nxtp (118)
’Kty t i #n #
10(118) nn (118)
'mmi?
ni? (118) nnf? (118)
W
*0i?
nu? (120) n # (120)
t V generare (un figlio)
y i (120) n y ì (120)
’VT ’WHV7
X*<120) nxx (120)
vm s
n^f
Uh (120) nifi (120)
7Hfh
sorvegliare
ytì (35)SU} (128)
yiM (128)
(35)
m i (128) NltlU (128)
itf (26)1VU(128)lira (128)
ni?1? (35)mp*7 (128)
nlpV (128)
3^ (26)
(128)
ire, abitare
VV (35)yiT (128)yir (128)
XV (35)
XÌIP (128)
V ) t (26)tfn; (128)tfìT (128)
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4 0 6 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
6e.
6f.
6g.
consigliare WT ereditare
1^ (87) (120) —
(dormire)
HT (87) KT? (120) NT (102)
ir (43) lWlS?(118) I3h/"I3P?Ì
6h.
6i.
6j.
(plasmare, formare)
ps; (43) pìp (118)
P t 1
(versare)
Vt (87) ’OT (120)
(potere)
7|Vn (48) ìfe (120)
pv/p'i’ (118)
(andare, camminare)
7. Radici vuote (II-Waw/Yodh)
7a.
^ (120) ’D1?
essere retto
P] (120)
(aver timore/paura, temere)
1? (26)
(120)
n;1? (120)fl?1?
•qVn (26)
HftO (128)
Ih.
Di? (64) Dìp; (124) Dìp (124) Qìp (124)
□PI '’Olp ■’DlpDPÌ1 ritti i?
“tATsoggiornare "lp voltarsi Opjl) Qpcirconcidere li? destarsi
r DITriposare (nijl) ^3 essere disperso n
mTdormire OS digiunare iti T
DIf fuggire assediare (“l T)
□toT (64) D'to; (124) 0^(124) Q^/D^ (124)Dto1T '•aito
ntoh n^ti?
VAVrallegrarsi lVpassare la notte “Itf
n giudicare Oto mettere, collocare T '
n# T
Di? (64)
□ip (128)
Oto (64)(128)
Dito (128)
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A p p e n d i c e B 4 0 7
7c,
7d.
7e.
no (87) ma: (124)
nb1 T
no*i T T“
(morire)tf3 (87) ^ (124)
X3 (64) X'rr (124)
X3’1 T ”
(venire)
m a (124) ni» (124) no (87)
nio (128)
$3 (124) (vergognarsi, essere confuso)
X3 (124)
’X3
HX3
X3 (124)
*>X3
X3 (64)
X3 (128)
8. Radici IIl-Hè
8a.
8b.
8c.
8d.
HJ3 (57) np1(122)
P? p h
HJ3 disprezzareH33 piangere (p»D
H33 costruire, edificarenVa rivelare;andare in esilio
rnr prostituirsi
nft (57) (122)
bvh
n“£J concepirenjfj accamparsi
ntn(57) ma: 022)TD?
tn®ì
mn mormorare, meditare T T
no l ruggire, rumoreggiaren?n (57) (122)
■>n?ì
(122) ni3?
H*J>3essere terminatoniQ riscattare
H3Dvoltarsi (verso)ri3j7 acquistaremj? incontrareHX"1vedere (X l)
(12 2) H33 (41)’U3 (128)rù? (128)
H3“l essere numerosonyn pascere (SITI)
H3# catturare T T
nnw bere (n$»T)nVn impiccarenyn errare perduti
nVJ|(i22) nfts|(i22) nVv (41)’Vsf ’fift?
rity (128)
nVy ascendere, saliret t
HJy rispondere
HTCJ (122)
’TDnitr?
'nirtj
nwy fare
(122) njn (41)*>nn (128)nm (128)
HTn vedere TT
7]yj essere adirato, in colleranV’fl (122)
nvj?
,TH essere rrn vivere
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4 0 8 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
8e.
8f.
9. Radici126)
9a
9b.
9c.
naK (57) rg tf (122)
nax acconsentire nDK cuocereT Y T T
nm (57) (122) noj (122) nìu) (122) np: (41)EP (128)
BUI
(stendere)
geminate (una selezione dei tipi più importanti; per dettagli vedi §
aap (68) 3DVD0? (126) ab ( 126) ab ( 126) a io (26)ap*i ’ab ’ap aiap (128)
aiap (128)(circondare, aggirare)
TIN (68) l ‘X: (126) “m (126) — THN (128)
(maledire)DJD (87) ori’ (126) —Q'n(126)
VI essere cattivo ori essere finito, completo*?j? essere leggero, piccolo, futile
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Appendice C
L e c o n i u g a z i o n i d e r i v a t e u n a s i n o s s i *
Radici Niphal Piel Pual Hiphil Hophal Hithpael
Regolari (141) (149) (154) (158) (175) (178)Perfetto una 35? =™?n nrgn nn?nnImperfetto 2T)T
>■ r * 3*0? 35?? 30?: 35?J??
Iussivo 2T)T " T '
35?? 35?! 30?: 35?n?Imperativo □nsn« T '
— 35?n - - - - - 3fl?nnInf. Costrutto ^n?n 35? — . Trpn - - - - - DFi3J nInf. Assoluto in? in? 35?n nn?n nrisrinParticipio 3FQ3 3TO Tfi?» 213?» Dri?nQ
2, I-gutturale
(escluso l-Aleph) (141) (149)Perfetto iayImperfettoIussivo IftST
* . T «
Imperativo 7&yn** T ■*
ìayInf. Costrutto i w n
«• t " ■rayInf. Assoluto “fày
Participio *n?8J 7M?
(154) (158) (175) (178)m d ìaynn
■?&?? TWC m :m :
— ™y? — 7&rnn»—1* — T^yn — ì&ynn««1*iby ìnynMCI m d laynn.. t •
r a y a ■ w?
* La stessa radice viene usata per illustrare tutta la coniugazione di un dato tiporadicale, indipendentemente dal fatto che sia attestata in quella particolare forma omeno. I numeri tra parentesi indicano i paragrafi della grammatica in cui possonoessere trovati i paradigmi completi.
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4 1 0 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
Radici Niphal Piel Pual Hiphil Hophal Hithpael
3. Ili-gutturale (141) (149) (154) (158) (175) (178)Perfetto T13 Tfr t t ?* TSW
Imperfetto T O T»? Tt? TT» TO’ TOT?Iussivo TW T O t s : TW! T O n i * ?Imperativo l ì ? — TOD ---- TOTInf. Costrutto TE* TE — T*W ---- *Ti3JinInf. Assoluto TE — T O ' ]Participio TW t i » TT?» t i w T»W
4. Ili-gutturale(escluso IIl /e/jA) (141) (149)
Perfetto y»$] yatf Imperfetto y&t^ va#;Iussivo y j ^Imperativo y&wn ymInf. Costrutto y&#n yftu?
Inf. Assoluto yi»t^ mu ? Participio y»$3 y
i
5. m-Aleph (143) (151)PerfettoImperfetto m ?Iussivo « W
Imperativo NsaInf. CostruttoInf. AssolutoParticipio
6. l- N u n (143) (149)Perfetto *?9JImperfettoIussivo 337Imperativo *703Inf Costrutto *?Dan
*•T * *?93Inf Assoluto Vsj V53Participio V33
(154) (160) (175) (178)y&w y’Q^n y&ttfn
- 1 Ty&n^n
ya#^ TW*. y o ^- 1 T
y&fi^
$W . yan^:— - - - - - vmyri— spj^n - - - - - yan^n— —
y&$& yon^Q
(154) (160) (175) (178)
«W K?WXS&JV
« - 1 •
w : NSO^—
w ó—
■— — Nxggn— — —
(154) (158) (175) (178)Vsj V>§ri *7Mnn
« “ 1 *
*?'£>? ’W ?bBl ^J??— , — *?9:nn
*•™ 1 •
— ■’sn ‘PDtf — *?D3nn
« - 1 »
'ìBiyn
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Appendice D
Ta v o l a c r o n o l o g i c a
Periodi ed eventi a.C.
Perìodo patriarcale, così come si riflette nei resoconti tradi-zionali della Genesi ca. 19001500Esodo dall’Egitto ca. 1280Conquista di Canaan ca. 12501200Periodo dei Giudici ca. 12001020Regno di Saul ca. 10201000Regno di Davide ca. 1000961Regno di Salomone ca. 961922Divisione di Israele nei due Regni di Giuda e Israele 922Caduta di Samaria, capitale di Israele, per mano dell’Assiria 722Caduta di Gerusalemme, capitale di Giuda» per mano di Ba-
bilonia587/6
Esilio in Babilonia 587538Periodo postesilico (dominazione persiana) 538332Inizio della dominazione greca (sotto Alessandro Magno) 332
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Appendice E
B i b l i o g r a f i a E s s e n z i a l e
D i z i onar i
BROWN, F, DRIVER, S.R. BRIGGS, C. A., Hebrew and Englisch Lexicon o f thè Old Testamenti Oxford 1907 (ristampa corretta, 1952).
GESENIUS, W. BUHL, F., Hebràisches und aramaisches Handworterbuch iiber das Alte Testamenti Berlin 1915l7.
FEYERABEND, K., Langenscheidt’s Pocket Hebrew Dictionary o f thè Old Testamenti New York 1961
G r a mma t i c h e
GESENIUS, W. KAUTZSCH, E. COWLEY, A.E., Hebrew Grammar , Oxford19102.
BERGSTRÀSSER, G. , Hebràische Grammatik , Leipzig 1918 (ripubb. Hildesheim 1962).
T e s t i e T r a du z i o ni
ROBERTS, B.J., The Old Testament Text and Versions, Cardiff 1951.CROSS, F.M., The Ancient Library o f Qumran, New York 1958.
KlTTEL, R. et al., ed., Bibita Hebraica, Stuttgart 19373.
St o r i a e A r c h e o l o g i a
ALBRJGHT, W.F., Archeology and thè Religion o f Israel, Baltimore 1946.BRIGHT, Jr, A History o f Israel, Philadelphia 1959.
DE VAUX, R., Ancient Israel Its Life andInstitutions, New York 1961.
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Gl o s s a r i o
Eb r a i c o
- It a l i a n o
I verbi sono elencati secondo la radice. I tipi di coniugazione sono abbreviati come segue:
Q Qal H Hiphil N Niphal Ho Hophal
P Piel
Ht Hithpael
Pu Pual Po Polel
Tutte le altre parole sono elencate alfabeticamente così come appaiono.Rimandi come ad es. Ale o B3c si riferiscono rispettivamente alle appendiciA e B. Tutti gli altri riferimento sono a paragrafi della grammatica.
N
HX (ót) padre, antenato (Ale)
*nx (‘DX'’) perire, essere distrut-
to (B4b); H. distrug-gere, uccidere
H3X (rqxs) acconsentire (B8e)*75$ veramente, certamente; co-
munque, tuttavia(im) pietra (f.) A7a
Abraham
D"pX Abram = Abraham
D1X Adamo; uomo; umanità T T
(80)rttnfcj terra, terreno, suolo (A64b)
flX (im) signore, padrone(A29a)
^nx (3H$ J) amare (B4c)
n tjX amore (A60b)
IH oppure
"1ÌX (im) luce (A5a)
nmx Uriah T 1
nix (ót) segno, presagio (A5a)
TX allora, in quel tempo
11$ (du. D’^X) orecchio (f.) Al 1nx (D^X) fratello (A 1d)
7nx uno solo (m.)
ninx sorella (f.) A86
Tnx (TnXs) afferrare, prendere,tenere (108, B4b)
“inx (D'Hn$) altro; f. n*$X, pi.
ninrit?i n x dopo (prep.); in seguito
•nqx (prep.) dopo; (cong.) +
dopo che; +15 in seguito a
nnx una sola (f.)
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4 1 8 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
da quale posto, da dove?IPX (im) nemico (A3 5)7PX dove? in quale posto?
HD’K/'T’X come? in quale modo?
paura, timore, terrore (cfr.T " A55, 56)■ pX non c’è, non ci sono
HtPX dove?IÌTX (CPti X) uomo, marito (A4c)7|X sicuramente, certamente;
ma, tuttavia, solo^DX (*?5NS) mangiare (B4b)
cibo (All)a, versoVX (ini) dio; Dio (A3b)
7])k questi, queste; 40dei; Dio (59; cfr. A22)(im) migliaia ( 181 ; A7a)
OX se□X (JltàX) madre (f.) A3e
HttX (nino^) domestica; schiava(A54e)(pX) N. essere confermato,
sicuro, degno di fiducia; H.credere, fidarsi
DJ X veramente, certamente, dav-vero
*173$ O&X'’) dire, parlare (B4b)verità (A76)verso dove? verso qualeluogo?
13^ noi (81)io (81)
’33X io (81)“VOX (ìm) prigioniero (A28a)
DX (l’0$’) raccogliere (B4a)"1DX O'OtJ’) legare, incatenare,
fare prigioniero (B4a)^X (du. D?DX) naso, narici, fac-
cia; collera (A2a)0S& + ’S eccetto che; a meno
che*7 vicino, accanto, presso
(AlOb)ya|X quattro (f.)
nV3“lX quattro (m.)D^V IX quaranta
lilìj Arca (dell’alleanza); conl’articolo liixn (A22)m x maledetto (A30a)
(ninx) leone (cfr. A31b)IT“lX leone (A52)
Ol“lX) H. allungare (tr.), es-sere lungo (intr.)
"nx ("liX’) maledire (B9b)
(ót) paese, terra (f.) A7aUJX fuoco (f.) A3 en$X (0^3) donna, moglie
(A58b)□Wx (0$ì£) essere colpevole;
(agg.) colpevoleìi pl X Ascalona
(pron. relativo) chi, cosa,
che; (cong.) che, poiché, acausa din$/riX particella dell’oggetto di-
rettoDX/nX con, insieme con
flX tu (f.) 81njnx tu (m.) 81■jlnx (ót) asina (f.) A29aD$X voi (m.) 81
ieriIflX voi (f.) 81
mÀX voi (f.) 81
3
in, con (strumentale);(+ inf.) quando, mentre
IX^ (ót) pozzo, buca (A20a)ità (im) vestito (A7c)
(nn) “75V sol°» solo; 142rtfcrt} (ót) bestia, animale; 80
(A65c)
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E b r a i c o -I t a l i a n o 4 1 9
(sia) n? («1a9 venire, entrare(B7e); H. portare
Cp3) H. p r i percepire, conside-rare, capire; far capire
1 Ì3 (ót) pozzo, cisterna (A5a)($13) $3 ($13’) provare vergogna,
essere confuso (B7d)nT3 (H|??) disprezzare (B8a)
l i n i (im) giovane uomo (A30b)
m (m i) testare, provare, esa-minare (B2a)
in ? (IH??) scegliere (ogg. con ?)
B2ant?3 (riti??) fidarsi di, confidare in (B2a)
*p3 tra, 47Dr 3 intelligenza, intuito (A56)
n?3 (0^3) casa(A13c)n?? G W ) piangere, fare la-
mento (B8a)
) ingoiare (B2b)^ 3 non (particella che nega il
verbo all'infinito; 115)13 (0^1) figlio (A3c)
nj? (n » ;) costruire, edificare(B8a); H. causat., N. pass.
1 Ì3 SJ3 affinché, a scopo diattraverso; attorno a; a fa-vore di; 174
'Ty? agli occhi di, secondo*?yà (im) signore, proprietario,
padrone, marito; 121 (A9)IV? (IV?? ) bruciare (tr. ed intr.)
B2a; P. bruciare (tr.), con-sumare completamente
yx? profitto, guadagno, vantag-gio o beneficio, utilità; "HO
y?^ quale vantaggio? (A8 b)) spaccare (B2b)
"Ijj'à mattino (A ll)ljJ3 (coll.) bestiame grosso
(U j?3) P. ttfj?? cercare NI? (SI? ’) creare (B2c); N. pass.
n ’j? alleanza, patto (A83)ni? (n i? ’) fuggire (B2b)
(113) P. 713 benedireH31? (ót) benedizione (A64a)
1^3 corpo, carne; lttf3_l73kol-bàsàr l’umanità (A25a)n3 (ni33) figlia (A74)
Vxi (*7N^) riscattare (B2a); N. pass.
1Ì33i (im) guerriero, eroe;idem (A43)
ny ?3> (di) col Una (A61a)
n ^ | padrona, signora (cfr. A81)grande, grosso (A29a)
Vk Cn?’) essere (diventare)grande, grosso; crescere(Blc); H. magnificare, ren-
dere grande'*7^ (□” ■$) capretto (A3 la)(IH) là (1 ÌP) soggiornare (B7a)(Vi) % (Vi?) rallegrarsi (B7b)
(n1?}’) rivelare, scoprire; an-dare in esilio (B8a); N. pass.; H. deportare, con-durre in esilioGalaad
Dà anche, perfino, pure(D’1'? ^) cammello (A25d)(nl3i) giardino; fyl, §21(A2a)
33$ (33J?) rubare (Bla)15$ (1 1?}?) rimproverare (B2a)
la (im) residente temporaneo,straniero, esule (A3b)
(tthA) P. ttha cacciare (via),
1
“137 (im) parola, affare, cosa,
avvenimento; 137‘Vy a cau
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In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
sa di, a vantaggio diODI) P. 1?7 parlare$37 miele (A 18) XI (fm) pesce (cfr. Ala, lb)
(coll,) pesce (A53a)Davide
* T
IH (tm, ót) generazione (A5a)IJniT DotanCP*0 lì CHI) giudicare (B7b)
*77 povero; §22 (A2a)n1 (du. pi. ót) porta
(A77)
Di (im) sangue (Alb)(QQ7) 07 (tTP) essere silenzioso,
stupefatto (B9a, c)7|")7 (im, ót) strada, via (m. o f.)
‘ A7a$17 (^1*7?) cercare, interrogare,
consultare (B2a)
nH7 n articolo determinativo; vedi' T §§ 14,18,21
H3 particella interrogativa §54art (verbo difettivo) avanti...!
dai...! §119Abele
mn (7!5ft) mormorare, ruggire,gemere, sospirare; meditare,immaginare (B8c)
KÌH egli; quelloX1H = NVI; vedi 87
ella, esso; quellaH’H (Hft?) essere, diventare
(B8d)(*m)
Palazzo,
tempio (A34)andare, camminare; H.ip'rtn far camminare, con-durre, guidare; Ht. cammi-nare avanti e indietro, cam-minare continuamente (B6j)
(V?n) P. y?n lodare; rH^n Hale
lujah, lodate Yah(weh).qui
OH essi; quelli
10 se
run vedi §135136T\ìfi esse; quelleH3H qui, qua, verso questo luogoIH (Q'in) montagna (A2c)
rin (MtJ!) uccidere, ammazzare; N. pass, (B3a)
concepire, rimanere
incinta (B8b)
1 (cong.) e; 17
T
OKI questa; 40
naj (n ar ) sacrificare (B2b)nnf (im) sacrificio (A8b)HJ questo; 40
27f\ oro (A25a)fin (im) ulivo, oliva (A13b)
e*n ) ricordare; N. pass.; H.far ricordare, menzionare
( (Bla)gì ricordo, memoriale (AlOa)"DJ (im) un maschio (A25a)H3T (n f?) prostituirsi; agire in
maniera impudica; nlT una prostituta (B8a)
(t?yr) = P*?¥ gridare (d’an-goscia) B2aÌPÌ ClPÌ?) essere (diventare) vec-
chio, anziano; (agg.) vec-chio, anziano (Bld)
■)pt (im) uomo vecchio, anziano(di una città) A26a
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E b r a i c o -I t a l i a n o 4 2 1
D'ilpT (s°l° con significato als.) vecchiaia (cfr. A23, 30a)(im, ót) braccio; (fig.) forza(A22)
Snf seme, prole, progenie, di-scendenza (A8a)
n(K3n) N. X3I73 nascondersi; Ht.
nascondersiViri f a ro cessare, fermarsi; 117
(B3b)nuovo (A25b)
HÌH ÈvaT —
(mn) Hishtaphel (cfr,§181) prostrarsi, umiliarsi
nain (ót) mura di una città (À55)fin l’esterno; rmnn verso
l’esterno, verso fuori; (pre- posizione) Vfìnft fuori di
PIO (PICJv) essere (diventare)forte, fermo, duro; (agg.)idem (B3b)
Nttn (NtptJ ) peccare (*7 contro);H. far peccare; indurre al peccato (B3c)
nKDO (nlXtìn) peccato (A82)*>n (§80) vivente, vivo; per la
vita di (in una formula giu-ramento 138) A2an:o (n;n?) vivere; essere vivo
(B8d); P, n®0 lasciar vivere,far rivivere, rendere la vita;H. come al P.
nsn (ót) animale, cosa viventeT' (A57 §80)
*7?n (D^ci) forza; esercito; nellaespressione *??6 "lina guer-riero (A 13 a)
D«n (§80) vita, tutta la duratadella vita (cfr, A2a)
p*>n seno, grembo (cfr. A3b)ODO (sost. o agg.) saggio (A25b)
Htì O sapienza (A63)latte (cfr. A25b)
nV?[| (ót) sogno (A22)(Wn) H. *7nn iniziare
(Wn) P. V?n profanare, contami-nare, disonorareQ n (QCJ) sognare (B3a)
iiac| (im) asino, somaro (A22)quinto
Vtìn (VbO!) risparmiare (B3a)U/an cinque (f.)
n zptj cinque (m.)
cinquantain grazia, benevolenza (A3 e)
l?n (pn^) fare grazia, usare be-nevolenza (B9a); Ht. lanpncercare o implorare il favore
"TpiJ (im) affetto, bontà; atto digrazia (benevolenza)
fpn (f90?) godere di; desiderare
(di fare qualcosa) B3d’>SCJ metà (A3 Ib) pn (im) statuto (A5d)npt! (ót) statuto (A59)
(ót) spada (f.) A7a3"in monte Horebnno (aio:) essere adirato, in col-
lera (B8c); viene usato im-
personalmente con Vo(Din) H. D'HOO distruggere, ster-
minare (spesso come un attoreligioso)
*10 O^H) arare; incidere (B3a)1^0 (Tjt O) trattenere, riservare
per sé (B3a)7] n oscurità, tenebre
■»rin Ittitainn suocero (A35)
B
n D (n31p?) macellare (B2b)
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4 2 2 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
rnó macellazione; strage, massa-cro (A8 b)
aio buono (A5a) p|0 (coll.; senza pi.) bambini
(À2 a)□ 10 prima, non ancora;
idem', 121
('7X’’) H. V’NÌn essere disposto,fare qualcosa volentieri; es-sere contento di fare (173)
il Nilo; fiumenWIP terra asciutta (cfr. A70)
T (du. àyirrr, pi. ót) mano, lato(f.) Ala; (fig.) forza
(HT) H. n*7in rendere grazie17T (S?T) conoscere (B6 b); H.
far sapere, insegnare; di-chiarare o proclamare
m in 1 Giuda T |
nirp Yahweh, “Jehovah”, il Si-gnore (§59)
av» (pi. D’»;) giorno; aisn, ai*? oggi (A5b)durante il giorno, di giorno
r)pin Giuseppe*rn5 insieme
rtw insiemeT I “
(DD'1) att’*’ andar bene (usato im- personalmente con *?) B6d
(nD1) H. n'Oin rimproverare, ri- provare; decidere
Vd; (t?5;P) essere capace; preva-lere contro (*?) B6 i
ir . r t ’) generare, partorire (un bambino); N. pass; H. pro-creare, generare (B6a)
1 5 (pi. *w) ragazzo (A7a)a; (pi. a S ) mare; nsj verso il
mare, verso ovest (Ale)■ptì’ la mano destra (f.) A28a
(r]D,)) H. ^Oln fare ancora; conti-
nuare a fare qualcosa, ag-giungere
H5 ’ bello, affascinante (A49)
IV’ a causa di (+ inf.);
poichéGiacobbe
(Ki’) partire, uscire (B6c);H. causat.
(au1) Ht. aSPfln prendere posi-zione, collocarsi
I2P (iy») formare, plasmare(B6g)
(TP') Ti?'*? svegliarsi (B6 d)*1 j£ prezioso (A25a)
HT (XY?) aver timore, paura (di: p , ■’Jptì) B6f; N. esseretemibile, spaventoso
paura (A6 la)
•n; o t ) scendere, discendere(B6 a); H. causat.
a$$n? Gerusalemme(HT) H. nnin lanciare, tirare
(frecce); dirigere, insegnareHT la Luna
ItfY ($Y?) ereditare (B6d); spo-gliare
i7yr$'l Israelec’è, ci sono
(3$’) sedere, risiedere, abi-tare (B6a); H. causat.
nVìW'’ (ót) salvezza, liberazione ’ (A67)
tr’PRW? Ismaeliti(l^1?) dormire (B6e)
(y^1) H. V'tfin salvare, liberare"Ittf’ (“1#") essere piacevole, gra-
devole; essere retto, onesto(B6d)
IM}' giusto, retto (A25a)
(UT’) N. ini] essere lasciato, ri-manere
1*11 Ietro, il suocero di Mosè
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E b r a i c o -I t a l i a n o 4 2 3
3
5 come; (+ inf.) quando"l$i$3 come, secondo, quando
*T33 03?? ) essere (diventare) pe-sante, importante, grave;(agg.) idem (Bld)
1Ì23 gloria, onore (A29a)(im) agnello A7c
nty}3 (di) agnella A61aH3 così (generalmente riferito a
ciò che segue)
■jn'3 (ini) sacerdote (A35)33Ì3 (im) stella (A33)(*p3) N. 1133 essere fermo, solido,
sicuro, stabile; H. TOH ap- prontare, preparare; stabi-lire; Po. 1^13 fondare, stabi-lire
(irD) P. in? nascondere, celare
p perché, poiché; a causa di;che; OX p a meno che, ec-cetto che; bensì
Dip oggi, questo giorno■*?3/V3 tutto, ciascuno, ogni; con
suffissi pronominali "ViD§138; tutto ciò che(cfr, A5d)
essere terminato,compiuto, finito, alla fine(B8a); P. finire, portare allafine, a compimento
■>*?} (ini) vaso, utensile (A3la) p così, in questo modo (rife-
rito a ciò che è stato men-zionato prima); 15"*?? quin-di, perciò; p 1? perciò, per-
tantoonesto, leale, vero (A3b)CanaanCananeo
ND3 (ót) trono (A41b)(H03) P. HD3 coprire, nascondere
argento, denaro (A7a)*p (du. 0p3; pi óf) palmo 0
incavo della mano; piantadel piede (A2a)
(*1DD) P. *1 3 espiare per, fare pe-nitenza
D"$ (im) vigna (A7a)m s (ri")??) tagliare (Bla); fare
un’alleanza rn ? mj3Caldei
*713 (VW!?1) inciampare, vacillare(Bla)
3H3 (3'jp1) scrivere (Bla)njrp o rgrp (di) tunica (A79)
V
a, per; come N1? non, no
"ibX*? “dicendo”, introduce unacitazione diretta dopo verbidel dire; non viene tradottoin italiano
n1? (ót) cuore (A3 e)ID1? (ót) cuore (A27a)
-1Ì7 vedi (113)Labano
H3n (ót) fiamma (cfr. A71)ni*? (di) tavola (A6)
Di'? Lot/H*?!1? a meno che, se non, altri-
mentiDO1? pane, cibo (A7a)
(□n*7) N. Dii1?] combattererìf? notte; di notte (A87)(V1?) 1*7 (l,l7?) passare la notte
(B7b) **7317 (1 3 ^ ) catturare, fare prigio-
niero (B1a) p 1? perciò, pertantoìtì1? (ÌO1??) imparare (Blb); P.
IO1? insegnarena1? perché? §74 (HD*? davanti a
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4 2 4 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
v, n, n)
così che, affinché (con im- perfetto)davanti, prima, di fronte a,
alla presenza dini?1? (nfP7) prendere (B5e); N. pass.
nXltpV verso, incontro a, contro' (§125)
a
7XJ? molti, molto
7NO (ót) cento; §181 p&O da dove?VpiJO cibo(A38)
HOìXZ? (senza pi.) qualcosa; (connegazione) niente (A67)
(ÌXO) P. 1X0 rifiutare0X0 (DX??’) rifiutare, disprezzare,
rigettare (B2a)
(solo pi.) luogo di sog-giorno, dimora (A30a)7DA0 (ót) colpo, flagello, affli-
zione (cfr. A73)"D70 (senza pi.) terra deserta, de-
serto (A37)770 (70’) misurare (B9a)
VITO perché? per quale ragione?ino Madian
HO che cosa?(7H0) P. 7H0 affrettarsi; l’inf. ass.
770 è usato come avverbio: presto.
n)Ó morte (A 15)
(mo) no (nìO’) morire (B7c); H.n’OH uccidere; Po. nnio am-mazzare, uccidere
(*710) Vo (VìO ) circoncidere (B7a)05ÌO (ót) altare (A4le)rtitJO (ót) accampamento (A51)n$0 (ót) bastone, verga; tribù
' (A51)700 pioggia (A25a)
•>0 chi?□’Ó (pi.) acqua“DO (73Z??) vendere (Bla)
essere pieno, riem-
pito, compiuto (B2d); (agg.)idem; P. xVo riempire
7X^0 (im) messaggero, angeloT ' (A38)
73 X1??? occupazione, lavoro (A64d)lìVo alloggio, albergo (A29a)
n0n*?0 (ót) battaglia, guerra (A72)71??? (i™) re, governante (A7a)
7^0 ( 7 ^ ) regnare (? / Vi? su);essere (diventare) re (Bla)*?yÓ0 (aw.) sopra; (+ *p) al di so-
pra (prep.)"|0 da; (usato anche come par-
titi vo) alcuni di...nn}0 (ót) offerta (A61a)
(ODO) N. 003 sciogliersi, dissol-versi, fondere
IDpO numero, numerazione;V 7 5 9 0 Ì’X innumerevoli,senza numero; 7DpO ’tt^Xalcuni uomini (lett. uominidi numero) A37
OS??? un poco; USM? U!Wp poco a poco; oyz? 7ÌS? tra poco.
nì^ì?0 (im) azione (atto), opera,
lavoro (A51)XKO (X^?) trovare (B2c); N.
essere ancora esi-stente; H. X’SJpn far trovare,
porgere71^0 (ót) comandamento (A61b)’7^0 egiziano; (f.) n n ?0
□’Ì^O Egitto; HO’IVO verso
l’EgittoDipo (ót) posto, luogo (A29a)n |?0 bestiame, proprietà (A50)nX")0 apparizione, aspetto, appa-
renza (A51)Va*!*? (im) spia, esploratore (P.
participio)
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E b r a i c o -It a l i a n o 4 2 5
(7“l???) ribellarsi (Bla)r m “)0 (ót) carro (A71)
Mosè
nutà (ntgty?) ungere (B2b)
(Vtt^?) governare, dominare(su: ?) Bla
UWn da lì, da quel luogoluogo di reclusione, pri-gione (A37)
DDtffà (im) giudizio, sentenza, ver-detto di un tribunale; (A37)
rifilo banchetto (A50)
]
K 3 particella usata dopo impe-rativi, coortativi e iussivi;vedi §§ 102,136.
(ft<3) P. fN3 disprezzare(fra]) N. K33, Ht. K33/in profetiz-
zare■J133 intelligente, assennato, pru-dente (A29a)
(133:) H. U’3H guardare a (V$, ty ) X’ 33 (im) profeta (A28a)
3jjì Neghev, H3^(n) verso il Neghev, verso sud
7 ^ davanti, di fronte a (cfr. tipoA7b)
(7A3) H. raccontare, riferire()3V) toccare, colpire (B5b)
H*3 (HA?) colpire, flagellare, af-fliggere (B5a)
($A3) N. l£ 3 (WA1) avvicinarsi; H.UPan portare vicino
"173 o 'T]ì (im) voto (A7c, IOa)
773 (TP) fare un voto (B5a)*in3 (ót) fiume (A25b)
(ni3) rg (nir) riposare, stabilirsi(B7a); H. IV3n far riposare,dare riposo, mettere a riposoH. n’Jn mettere giù, deposi-tare lasciare solo
(013) 03 (013’) dormire (B7a)(013) 03 (0131) fuggire (B7a)n*?tj3 proprietà, possedimento,
eredità, parte (A60b)
(□173) N. 003 (onr) essere dispia-ciuto, pentirsi; essere con-solato; P. Dn3 (onr) confor-tare, consolare
7017 piacevole (A39)$n 3 (im) serpente (A25b)
(n$?) tendere, stendere; piantare (una tenda); deviare(intr.) B8f; H. Hlpn deviare,inclinare, spingere da parte(tutti tr.)(Vip1) piantare (B5b)
WU3 (WtP) lasciare, abbandonare, permettere (B5a)
(H33) H. nSH colpire, percuotere,uccidere
H33 straniero, estraneo
1?03 (S7D1) partire, viaggiare(B5b)(im) scarpa, sandalo (f.) A9
“iyj giovane, ragazzo, giovi-netto; domestico, servitore(A9)(VS?) cadere (B5a); H. V’Dricausat.
^ 9 $ (ól) anima, forza vitale, per-sona, essere vivente; vita; (+ pron. suff.) se stesso (A7a)
(3X3) N. 3X3 stare, mettersi, posi-zionarsi; H. 3’XHporre, met-tere, stabilire
(*7113) N. *7X3 essere liberato, sal-vato; H. V’SH salvare, libe-rare
n3 j?} femmina (A65 a)XW3 (K&?) alzare, sollevare, por-
tare (B5c); N, K^3 passivo.(A&3) H. A’&n giungere, arrivare a,
raggiungere1J13 (ÌFI’) dare collocare posi
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4 2 6 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
zionare, permettere (B5d)]m Natan
o
230 (201) circondare, girare, ag-girare (B9a); H. 3DHvoltare,allontanare, girare (tutti tr.);far girare, far voltare.
“Ut? ("lAp’) chiudere (Bla)DIO (im) cavallo (A6)
(“110) "!0 (“lìD ) voltarsi (deviandoda una direzione data), par-tire, andar via (lutti intr.)B7a; H. TOH rimuovere,
portar via, distogliere (tr.)n*?D (n1???) concedere il perdono,
perdonare (B2b)npD (fm) libro, scrittura (A IOa)“1DD O’Sp?) contare (Bla); P. 1DD
dire, raccontare
C'HO (D'l71“jQ) eunuco, fnnzionario (A28b)
("ino) N. iripj nascondersi (intr.);H. Tripli nascondersi, na-scondere (tr.)
v(im) servo, schiavo (A7a)
servire, lavorare; la-vorare (il terreno) B3a
miai? lavoro, compito, schiavitùT ’ (A66)oy Ctup ) attraversare (un luo-
go); trasgredire (un coman-damento) B3a; H.causativo
n?V ebreo, ebraico; (f.)(im) vitello (m.) AlOb(flO giovenca (A62)
IV a, fino a (distanza), fino aquando; (+ inf.) fino a che;"i^fcpy finché; n^rny fi-
nora; D*pil7—ry per sempre,mi? congregrazione, assemblea
T“ (A 54)TJ$ (im) gregge, mandria
" (AlOb)l)V di nuovo, ancora, ancora
una volta §137(71 y) H. 7’yn avvertire, mettere in
guardiaDViy (fin) eternità; D y71?,
□ iy1?, per sempre (A3 3)ìiy (ót) colpa, iniquità; puni-
zione (A29a)
p|ìy (coll.) uccelli, volatili (A5a)(ny) Po. 7“)iy destare, mettere inmovimento ‘
iy forte, potente (A2a)fy forza (A5e)
aty (2iyi) abbandonare (B3a)“iry (1TS|’) venire in aiuto, soc-
correre (B3a)
"1J& aiuto, soccorso (AlOb)Ì?V (du. D?ry) occhio; sorgente, pozzo (f.) A13a
TV (Q'HV) città (f.) A4b*?y su, sopra, contro, riguardo a,
a causa di; "OT^y a causadi; 7r*?y in compagnia di,accanto a, a lato di;
quindi, perciò; sullasuperficie di, di fronte an’py (n ìP) ascendere, salire, an-
dar su (B8b); H. cau-sativo
i*?y Eli□y con, insieme con□y (im) popolo, nazione (A2a)
7»y (7bJP) stare (B3a); H. 7’»$$ porre, stabilire, istituire, co-stituire
pjjy (im) valle, pianura (AlOa)H]y (n$’) rispondere (B8b); P.
Hày opprimere■’jjj afflizione (A32a)
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E b r a i c o -I t a l i a n o 4 2 7
13V (*m) nuvola (A25b) py (im) albero, legno (A3a)nSS? consiglio, avvertimento
T (A54)
3,?$ + perchénny seraXW (3hJ£) farsi garante, dare in
garanzia (B3a)HVlV (senza pi.) vergogna, nudità
T " (A62)OflSK) disporre, mettere inordine; schierarsi (in assettoda guerra) B3a
b~]V (agg.) incirconciso; (fìg.)inetto, incapace
3tyy (coll.) erba, vegetazione er- bacea (AlOb)
n&y (HtySE) fare, produrre, agire,svolgere (B8b)decimo; (f.) ri’Tl SJ
n&y dieci (f.)
~tfc>y (m.) cfr. §164dieci (m.)rntyV (f.) cfr. §164
D’Htfty ventiT$y ricco (A28a)
fiy (im, ót) tempo, il tempo op- portuno (f.) A75
nny ora, adesso, allora, poi
D
y}p (yap?) incontrare, imbattersi(■n$/?) B2b
?) riscattare (B8a)Hp bocca; '’pp, e ri-
guardo a, in base a, secon-do; pp secondo quelloche; 7n$ H9 all’unanimità(A48a)T
HD qui, in questo postoPotifar
(N*?*)) N. iòpj essere stupendo,meraviglioso.
(V D) Ht. pregare* Filistei
15 affinché non (seguito daimperfetto)
HDD (H3p?) girare verso, girare,voltarsi (transitivi e intran-sitivi) B8a
D'OD (solo pi.) faccia; 'ip*? da-vanti, prima, di fronte a, alla presenza di; ’aptt, ‘’Jp’M?dalla presenza di, lontanoda, a causa di; ’ip^y sullasuperficie di, di fronte a.
Cfr. §§100, 101 (A89)Vpp (CPVpp) idolo, immagine
(A7c; A28a)Dyé (im) una volta; CPÓSfS due
volte (A9)7j?p (7Ì?p?) mantenere una pro-
messa o un impegno; fare, prestare attenzione a; visi-
tare; nominare; passare inrassegna, fare l’appello(Bla)
m s (ót) vacca, giovenca (A53b)■Hp frutto (A3 la)
n‘y"l3 il Faraone y~\B (pip1) abbattere, fare una
breccia (in un muro); fare
irruzione;aumentare precipitosamente(di numero, ricchezza, ecc.),traboccare (Bla)
(T1D) H. "lpn annullare, rompere,distruggere,
fcnp (tlhp?) stendere (tr.) Blaìihp (CPUHD) cavaliere (A25c)nnp (nfip?)
aprire (B2b)nnp (ini) apertura (A8b)
2
(senza pi.) termine coll, per bestiame piccolo (pecore e
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4 2 8 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
capre); cfr. A5c NSi (ó/) armata, schiera, esercito
TT (A25e) j?v7X giusto (A46)
P1& giustizia (A7c)nìpV (ót) rettitudine, giustizia
1T (A64a)D’HJJì (solo du.) mezzogiorno (cfr.
' ' ’ A12b)(mi) P. Hli comandare, ordinare
stabilire, incaricare §153(Dii) Di (D1HJ) digiunare (B7a)(Ili) "li (‘Ili?) assediare, impri-
gionare (B7a)Ili (im) rupe, roccia; (fig.) aiu-
to, difesa (À6)Vi (D‘,l?t?¥) ombra; (fig.) riparo,
protezione (A3f)(nVi) H. mYVB far prosperare, far
riuscire; prosperare, riuscireD J (im) immagine, somiglianza
" (A7a)y^i (fw, ót) costola, fianco“ (A27b)
Tyi piccolo, giovane, il più gio-vane (A28a)
pyi (pVìjP) gridare (d’angoscia)B2a
H'ii (óf) angoscia, sventura, an-gustia (A53b)
P
P3j? (fap?) raccogliere; Ht. con-vocare
"Qi? (*”*) tomba, sepolcro (A7c)Tip (Tsp') seppellire, sotterrare
(Bla)
$iìp santoD7i? est; n&7i? verso est; Dljpzp
ad est di (cfr. A7b)santità (Al 1)
(U ìp) P. Uftp santificare*?np assemblea, congregazione
(A25b)Vip (ót) voce, suono (A5a)
(Dii?) Di? W ?) alzarsi, levarsi,sorgere (B7a); H. CPpH eri-gere, costituire, mantenere
■jttp piccolo, giovane, poco im- portante; anche IDp (cfr.A25d)
I’j? CainoTj? (ót) muro (A4a)
(V?p) *7p (*?p’) essere leggero, fu-tile (B9c); P. V?p maledire
(H3p) P. Njlp essere geloso di (Tl$/:■!); essere zelante per (*?)
ftìp (n}p?) procurarsi, acquistare,comprare (B8a)
fp (senza pi.) fine; fpTD allafine di (A3 a)
Hip (senza pi.) fine, confine,estremità; ’ipB alla fine di(A49)
T ip (senza pi.) mietitura, messe;tempo del raccolto (A28a)flip (Hip?) arrabbiarsi, essere
(diventare) arrabbiato con-tro C?y) Bla
"lip (iip’) mietere, raccogliere(Bla)
K“lp (N"lp?) chiamare, nominare;
convocare; dichiarare, leg-gere ad alta voce; (+ *?$)chiamare, invocare; (+ ’j’)convocare (B2c)
K*Tp (H'ip’) una variante comunedi Hip
31P (Tip?) essere vicino, avan-zare, avvicinarsi (Blc); H.T"lpn presentare, offrire,avvicinare
parte interna, centro; D“]p?dentro a (A7c)
Hip (Hip1) incontrare, soprag-giungere, accadere. (B8a);
N. n*lp3 trovarsi, venire in-
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E b r a i c o -I t a l i a n o 4 2 9
contro, presentarsi (+Vu, ?)
ani? vicino, prossimo (a: *?$)A29a
ìnp (SHp?) strappare, lacerare(B2b)difficile, duro, severo (A49)
|$i? (itt/p1) legare; legare in-sieme, cospirare (Bla)
i
ntn (n "l?) vedere (B8a); N.nX“l3 apparire; H. nìTjn mo-strare
p ltq Ruben(Er^Kl) testa, capo, cima
1Ì$N“1 primo (A45)2~\ molto, molti, numeroso
' (A2a)
?) essere (diventare)numeroso, grande (B8a); H.Tìiyj aumentare, far cre-scere, diventare grande,numeroso; fare molte volte(qualcosa)
■>ÌP:r| quarto; f. rPiPD")(du. CP1?}*!) piede (f.);
appartenente a, al seguito di(A7a)mn (in?) inseguire, cacciare,
perseguitare (oggetto conn$ o nqx)Ria
nn (ót) respiro, vento, spirito(f.)
(DII) DI (Q1T) essere alto, ele-vato, innalzato (B7a); H.□ nn sollevare, alzare; Po.UftSl innalzare
(fn ) f i (f IT) correre (B7a)ari") largo, spazioso (A25b)
pini distante, lontano; pìnitì lon-tano da lontano (A29a)
*?m RacheleT
T DI (f DI’) lavare (B2a) pn vuoto, senza valore, vano
(cfr, A3b)
(a?T) cavalcare (B lb) beni mobili (A23)(coll.) termine che indicatutti gli esseri che strisciano
yi (im) amico, compagno" " (A3b)yi malvagio, cattivo, maligno
' (A2b)2V1 carestia (A25b)
(=>n?) essere (diventare)affamato (B2à); (agg.) af-famato (A26)
n^i (ini) pastore (participio at-tivo Qal)
nvi (n^“l?) pascolare (il gregge), pascere, condurre, guidare(B8a)
(SJSH) in (J7T) essere cattivo(B9d); H. snn fare del male,ferire; agire perversamente,agire male.
KD1 («9“]’) curare, guarire (B2c)nin (nH“]?) uccidere (B2b) p*l (avv.) soltanto
ÌPp“i il firmamento (A28a)
malvagio, empio, criminaleTT(A25a)
te
TqW (ót) campo (A49)
(D'ttf) Qto (D'’ ’) mettere, situare,collocare; trasformare x in y (B7b)
nTt£? capelli bianchi, vecchiaia(cfr. A56)la (mano) sinistra (cfr. A22)(n&ty?) rallegrarsi (B2b); P.ntìWrallegrare, far gioire
nn ty (ó£) gioia (A61a)
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4 3 0 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
nVzpitf (ót) soprabito, mantelloT (A61a)
(XJl ) odiare (B2d)HDW (du. EPlJpffO labbro, bordo,
riva; lingua (A53d) pW (ini) sacco, vestito di sacco(A2a)
itV (im) capo, ufficiale (A2b)*11 (Tty1) bruciare (tr.) Bla; N.
bruciare (intr.)
'
VttUJ (Vx^?) chiedere, interrogare,consultare, informarsi, do-mandare (B2a)
*7'N Sheol("IXttf) N. rimanere, sopravvi-
vere712$ (H^?) deportare (B8a)
(ót) giuramento (A67)'V’ai? settimo; (f.) n'V'iy
(SDttf) N. Vìtfl giurare; promettere(qualcosa) attraverso un giu-ramento; H. far giu-raresette (f.)sette (m.)
CPigti; settanta13W 0 ^ ’) rompere, spezzare
(Bla)D3W (rÈU**) cessare, riposare
(Bla)rnw (nina#) sabato (f.) cfr. A82K\}1) vuoto, vanità; NIWV invano,
per niente (A 16)(31$) 3$ (31ttf’) tornare, ritornare,
andare indietro (B7a); H.3^n portare indietro
iW (im). capo di bestiame (A5ain nota)
on^ (ttn$?) sgozzare (un anima-le) B2a
T $ (im) canzone (A4a)(TW) yff (TttP) cantare (B7b)(JVìtf) r\V> (rpur) mettere, collo-
care, posizionare (B7b)
33$ (33$’) coricarsi (Blb)rptf (n3$’) dimenticare (B2b)□3$ Sichem
(DDW) H. Dpl^n fare qualcosa pre-sto al mattino §173
p $ (p ^ 1) stabilirsi, dimorare(Bla)
01*7$ pace, pace, benessere; statodi salute di qualcuno.V *?N$ chiedere dellasalute di qualcuno (A29a)terzo; (f.)
n*? (nVl ?) inviare (B2b); P.mandare (via), espel-
lere, congedare10V# (ót) tavolo (A40)
Oì W) H. gettare, buttar via
(DVw) P. dV# restituire, ripagare,(ri)compensare
$*7$ tre(f.)ntfV# tre (m.)
trenta(óf) nome (A3d)lì, in quel posto; HI3# là,verso quel luogo
(10$) H. T'Opri annientare, di-struggereSamuele(pi.) cielo, cieliotto; (f.) n’3'ot[/
D0$ (D !l) essere desolato (diluoghi), essere sgomento (di
persone) B9c; (agg.) idem
otto (f.)H3b$ otto (m.)
cnblfj ottanta ywtì (S/0$?) udire, ascoltare; (con
*7$ o V) porre attenzione a, badare a, ascoltare;
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E b r a i c o -I t a l i a n o 4 3 1
/ 3) obbedire (B2b); N. passivo; H. V’Opri farsentire; annunciare, procla-mare
OW 1) custodire, osservare,far attenzione, conservare(Bla)
$$$ il sole (A7c)ìWtyÙ Sansone
rtiW (ini) anno (A53a)‘’aw secondo; (f.) rP3$
due(m.)"IÌW (ìm) porta (A9)
n n ^ (d/) serva, schiava (A6la)(ttSl 1) giudicare (Bla)
tjd^ (79$?) versare, spargere(sangue) Bla(VDtfJ?) essere abbassato(Bld); H. V’ptfJn umiliarsi,abbassarsi
(Hptf) H. irrigare, dare da bere, abbeverare
(m$) P. rn$ servire, amministra-re
UM sei (f.)sei (m.)sestosessanta
nntz; (nJ3 ?) bere
due (f.)
n
"iK'n apparenza (Al2b)mezzo; in mezzo a;Tlina dal mezzo di (A15a)
niì^in (pi.) storia, genealogia
(A73)rnin (ót) legge, istruzione, laLegge (A55)
n^nijl inizio, prima occasione (diqualche evento) A68
nani? (ót) supplica (A68)
nnn sotto; al posto di; (avv.)nnm sotto; (prep.) + Videm
?) impiccare (B8a)'pittljl ieri
(DBn) ori (BIT) essere finito, com- pleto; Finire (di fare qual-cosa + inf.) B9c
rinvìi Timnah (o Timnathah)nyn (nyiv) errare perduti, vagare
(B8a)(ót) preghiera (A68)
Ù/Dfl (ttf’DJV) afferrare, prendere _T (Bla)
'V'Utri nono;( f . ) r iT^S?$n nove(f.)
7\yyT) nove (m.)novanta
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G l o s s a r i o It a l i a n o - Eb r a i c o
Aa: ), *7»
a meno che: OXTD, K*?!1?abbandonare: 3ty,- T' —T
abbassato, essere; *?!)$; abbassarsi:
abbattere: f15Abele:abitare: 1A, 1?$; far : 3’tt>ìnAbraham: D|1*1T?K
accadere: nij?, Hip, K1j?3accampamento: n^Cjaaccanto: T'^yacqua: 0?Óacquistare: H]fPAdamo: DINaffamato, essere: 2V~\ afferrare; TnK,
affinché: ÌVÓ1?; non: 19affliggere: ^A)afflizione: nix, ^affrettarsi; inaaggiungere: TDinagire: nt£>y; agire malvagiamente: yinagnello; (m.) (f.)aiutare: Ity
—T
aiuto: 1$; (fig.): lììtal di sopra: *?yalbergo; lV?aalbero: fyalcuni (di): laalleanza: JTH}
alloggio: li*7aallontanare: (tr.) TOH, 3DHallora: (a quel tempo) TK; e : 1; (e così):
nriyi
allungare: (tr.)altare: n3jaalto, essere: DI
7 T
altro: 108alzarsi: Dj?amare: 3HXamico: yiammazzare; Airi, 11X1, nnia
amministrare; rntt?amore: rQJJKanche: SAancora: (avv.) liy; fare : tT’Oln, 3$andare: ^5 ; far: avanti e
indietro (continuamente): 'ì’vnipnandare bene (con): 30^andare fuori (andare via): K2?
andare giù: ITandare in giro: 330andare indietro: 3$
t
andare su: n*?y T T
angelo: ’qx^aangoscia: niS, ^anima: $93, £111animale: n?n,
anno: Ttìltf T T
annullare: IDIanzianità: CJlpf, H3^apertura: nn$apparenza;apparire: n$“|3
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4 3 4 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
appartenere; si usa ^ (§72) oppure(§93) '
approntare: T*3Haprire; I"ÌJ15arare: Uhri, ini?
- T f - T
arca: Ìll$argento: ^arrabbiato, essere (diventare): nin;
egli si arrabbiò: 1*7 H“in; litj?ascendere: n*?y
XT
ascoltare: y&$- T
asino: (m.) liBtJ; (f.) ]ÌnNassediare: "IX
T
assemblea: 17#assennato: 1133 ■attenzione; fare a: y&$ (+ *?/?;alto:attorno:attraversare: 13V
— T
attraverso:
avvertimento: n^yT »
avvertire: TVHavvicinare: tttoa, 31j?, nnpnavvicinarsi: ai?, m azione:
B
bambino: 0^3 banchetto: bastone: battaglia: naifpD bello: benedire: ^13 benedizione: PI?*]? benevolenza: in; cercare : lan^n
bensì: 0H-,,3 bere: nn$; dar da : nj?$n bestia: n&n3, r?n bestiame: (grosso) 1|?3; (piccolo)
un capo di : li$; intesocome proprietà:
bocca: DE» bordo: HDt2/
T T
braccio: V\l] bruciare: (intr.) fp $ , 1173; (tr.) 1 1 $ , 1173 buono: 3ÌU
Cè
c’è, ci sono: non pN
cacciare; 111
cacciare (via); tihAcadere: ’tM
"* T
Caino: ^j?cammello:
TT
camminare: 7*?!; —avanti e indietro(continuamente): sftnfln
campo: ,TI$Canaan: 1VÌ?cantare: 1 $
T
canzone: T $
capace, essere: V3?capelli bianchi: 13’’$capo: $Nl, 1$capretto: 'carestia; 3y"i
T T
carne: "1$3 T T
carro:casa: rP3
cattivo, essere (diventare): y icattivo: (agg.) yi_, y$ 1 ; (sost) yi, nyicatturare: *73^, H3$causa, a di: 113^3, " D ^ ycavalcare: 331
- T
cavaliere: $1S T T
cavallo: 0Ì0
cento: HKID T ■>
cercare: $j?3, $17certamente: ^ 8. 0W»cessare: 713$, *71 n
" T 7 - T
che: (cong.) '•3; (rei.) 1 $$chi (pron. interr.): ^ chiamare: Klj?
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It a l i a n o -E b r a i c o 4 3 5
chiedere; VìNtf chiudere: *11Dciascuno: Vs cibo:cielo (cieli): CPÓ$ cima: tì?*Ó cinquanta: CPtitoCJ cinque: tini), n^arj circoncidere: circondare: 330
- T
cisterna: “113 città: TV
collina: collocare: ini, colpa: 1ÌVcolpevole, essere: colpire: n3H colpo:comandamento: comandare: nix
T *
combattere: DPI1?] come: (prep.)(interr.)compagno: VI compito: H7135? completare: nVs, ori comprare: HJj? comprendere: comprensione: nP3
comunque: ìJN, *73$ con: □ ¥, nXconcepire: rn<7 condurre attraverso: T3^;ri condurre: ip^in confermato, essere: confidare: n&3confine:
confortare: QilJ; essere confortato: Dna congedare: n*?# congregazione: Vrii?, rny considerare: 3$n
* T
consiglio: n^yconsolare: Dn}; essere consolato: Dna
consultare: UHI, *7HU— T? — T
consumare: V3K; essere consumato:
contaminare: V?n contare: "IDpcontinuare (a fare qualcosa): ^pincontro: *7Vconvocare: K“J[pcoprire: H03coricarsi: 33W_- t
correre: fH cosa: *137, HtìlK??
così: 13, n‘3; - che: IVÓ*?; - che non: p cospirare: "IWj? costola: y1?
T “
costruire: H33 creare: N"l3
T T
credere: crescere: *7*7criminale: (agg.) y$7
cuore: 3*7, 331? curare: NEH
T t
Dda: p dare: 103davanti: (prep.) (cong.)
''lft + inf., Q10(^)Davide: 717 davvero: W Sdecidere: rP3Ìn denaro:dentro: 3Tj?3depositare: rnn deserto: 13*1»
desiderare: fOI?desolato, essere (diventare): DftU? destare: "niy destra, la mano: "pQ?deviare: npl, “10; (tr.) ntpn dichiarare (proclamare): X“li?, ynin
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4 3 6 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
dieci: I tyk mjfty difesa: "ili difficile: digiunare: Di
dimenticare: dimora: D^tà^ dio: VkDio: D1! ^ , VKdire: "l&N, n 7 discendenza: inf discendere: 7T
“ T
disonorare: V?n
dispiaciuto, essere: DPI3 disporre (in ordine): 7ÌV disposto a, essere; DDK, V'Wn disprezzare: HT?, OKtì, yK3 distante: pin"l distanza; a -; pinitì distruggere: D n ^ , 7’B^n, T if ò distrutto, essere: "D$
diventare: n^n (+ *?) domestica: n&K, nn$)$ donna: n$N
T ■
dopo (cong.), dopo che: ’HtJK dopo (prep.): ’HQX, "iriNdopo ciò, in seguito : "inx, 15_,ir]Xdormire: 1$;, D3dove?: naK, n'D’K; da ?: i:fe
verso ?: t r
due volte: D’0^9 due: D?j , O’ntf duro: pTH
Ee:)
ebreo: '“pyeccetto (che): DìC’3, ’Sedificare: nn Egitto: D ^ B egiziano: egli: KÌH
elevato, essere: D“1Eli:ella;
tempio; in , S7UH
entrare: N2 erba:
eredità: n>n3ereditare:esercito: ^0,espellere:espiare (per):essere: TH
esso: X1H, K*>nest: D7j7; ad-di: > 07,?»estendere: HD3, n*?$esterno: fin , niìn^]); all* - di:
*?pnBestraneo: esule: "1Aeternità: D*?ÌS?
T
Èva: mnT -
Ffaccia: D^D fame: nyi Faraone: n’i?“|Dfare: TIWV; - ancora: H’OÌn, Ultf;
- qualcosa presto al mattino: D’S^n; - un’alleanza: n n ? fn_3
favore; a - di: 7V?; trovare - agli occhi di: w y# ]n Ni»
femmina: rDj?} fendere: S)j?3 ferire: SHn fermarsi: ma$, V7n
- T 7 - T
fermo: j? Tn ; essere (diventare)PIO» Ibi
fiamma: Hpn1? fiducia, essere degno di: figlia: n3 figlio: 13
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I t a l i a n o -E b r a i c o 4 3 7
Filistei: trn#1?? fine: fi?, HSi?; alla - di: fi?»,
essere alla QJri, n1?? finire: n'i’D
T «
finito, essere: 1*73, Ofl7 y T 7 «
fino a (che, quando): 1S7finora: narri!? firmamento: y’pl fiume: irti
T T
flagello: npaft fonte: IN?, 113 forma: 1NFI
forte: ptn, TS?; essere (diventare)-: ptn forte: TVforza: Vii, TV, (fig.) VÌI} (lett. “brac
cio”) , fratello: HX
fronte; di - a: M?1?, fronte; di fronte a: ^p"1?!? frutto: ’Hp
fuggire: ni_3, D3 funzionario: C'HO
» V
fuoco:
G■
garanzia, dare in; farsi garante: 31i? geloso, essere: N3p
genealogia: nil^ìngenerare: T^ìn; generare (un bambino):
generazione: i l i Gerusalemme: D ^ ÌT
* “ T |
gettare:Giacobbe: 3pSP giardino: ^
gioia: nn^frgiorno: Di'*; di - , durante il -: Dar giovane: TV¥; - uomo: li?], lina giovenca: n"}p, girare (attorno): 33p Giuda: n?in?
giudicare: t)D$; giudice: giungere: P&n giuramento: H!!JÌ3$ giurare: ì?30; far-: y»3^n
Giuseppe: npi1giustizia: P7$ giusto: ll£ , p^TS gloria: 1133 godere (di): fpn governare: *7WJ3, gradevole, essere: 1W} grande, essere (diventare): Via; fare-:
^ l l lgrande: 'PÌTAgrave: 133; essere -: 133 grazia: 10; fare - (usare benevolenza
verso): 13n gregge: 11Vgridare (d’angoscia): pyx, ptfTguadagno:
guardare: 1X3guarire: Nplguerra:guerriero: lÌ3à
I
idolo: ^Qp
ieri:immagine: impiccare: n^JI importante: 133; poco -: fOp in: ?incaricare: Ipp, nix, Oty incaricato, essere: 3X3 inciampare: ^^3
incinta; rimanere -: mn* T t
incirconciso; Vi»T
incontrare: nip, Xlj?, n^J, Klj?3;vedi anche riXlp1? (§ 125); Vip
indurre al peccato: ingoiare: y*?3
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iniquità: liV iniziare: ’jnn inizio:innalzare: Nttf], CHn, QttVl; anche
(= magnificare) innumerevole: V “iSptì TX (lett. “non
c’è numero a”) insegnare: ìtì1?
inseguire; HÌ1insieme: 711?, T7 ?; - con: oy, DX intelligente: 1D3 intelligenza: nr? intero: V3interrogare: UH7, ‘JNU? intuito: ro,3
T •
inviare: n1?#- T '
io: ,g$, •03$irrompere (fare una breccia): flDIsraele:ittita: ’nn
Llabbro: nD&
T T
lacerare; Snj? lamento, fare: rD3
7 r t
largo: 3n7lasciare: Ilty, - solo: n^n
- t ' — r ' — • »
lasciato, essere: ‘1X^3, "1HÌ2 lato: T; a - di: T'bV latte: U1?!!
T T
lavare: yrn lavorare: 7ny, nt2717
- T J T T
lavoro: rm ^ , rrày , rtyya, i3)j, ntoylegare: *n$j?legge (la Legge): rnifi
leggere (ad alta voce): XTj?legno: yyleone: n?"|Klì: 0$; da - (da quel luogo);liberare: JT^inliberazione: nìnu?1
T I
4 3 8
libro: "ISOlingua: HpU; lodare: V?nlontano: pinn; da pin i»Lot: Di1? luce: "1ÌNluna: HT
lungo, essere: T"ì$\?
Mma: 1,1K, taN macellare: rOD, macellazione: fDlp madre: DK magnificare: male, fare del: S?in maledetto; "1Ì7K
maledire: "n$ malvagio; in,
mandare (via): n*?$ mandria: *YJ$ mangiare;maniera; in questa -: 15, ri3mano: 7?
mantello:( *
mare: D1; verso il mare: na1’T ' T T
marito: UTN
maschio: IDIT T
mattino: meditare: nin
T T
memoriale: "Df mentre:}/? + inf. menzionare: T3|n meraviglioso, essere: ttVp] mese: $7ÌÌ
messaggero: ’nx'pfc messe: TXjJ metà;mettere; Dttf,
T ? T
mettere a riposo: IVJri mettere fuori: Ì?OJ
— T
In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
7/17/2019 Lambdin, Introduzione All'Ebraico Biblico, Gregorian & Biblical Press
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It a l i a n o -E b r a i c o 4 3 9
mettere giù: rP3n mettere in ordine:mezzo; nel - di: ‘nifi?; dal - di: 'ìinamezzogiorno: DHQS
miele:mietere: “IXjjfmietitura: TXj?migliore: comparativo (§31) di 3113 mille:misurare: 77a
— T
moglie: n$Xmolto: (agg.) TI; (avv.) 7X^, n3"]H
montagna: IHmorire: namorte: JTJjÒmorto: naMosè: n$amotivo; a di: nì3$73smuro: Tj?
Nnarrare: "IDp, "PAHnascondere: (tr.) Tfipn,
(intr.) ini?], xai^, xani^n naso:
Natan: ìf)3nazione: DV
Neghev: 3^nemico: TXnessuno: (cfr. §65)Nilo, il: n'X?noi:nome:nominare: X i? non ancora: □ *$>(?)
non: X1?; - c’è: l’Xnord: ^X'a , pX notte, passare la: notte: n1?1
T I -
novanta: D’ytpfl nove: yutò, TVJtfFi
numero: *lDpa numeroso: 3“1nuovo: Itfin nuvola:
O
o: (cong.) IXobbedire: v mocchio; l’V; agli occhi di:occupazione: npxbz?odiare: XJty
offerta: nn}aoggi: q1»d , ni53ogni: *73, U X (vedi § 123)ognuno: *73ombra: *7Xonesto: 13onore: 7133opinione; secondo 1’- di: ^py?
opprimere: H3yora: nny; vedi anche §135orecchio: IfXoro: 3HT
T T •
oscurità: T|$n osservare: ya$
" T
ottanta:otto: naatp, njatp
ovest: Q1; verso na’T 3 T T
Ppace: QlVw padre: 3X padrona: n“DA padrone: *7X73, pX
paese: palazzo: palmo: ^3 pane:parlare: “137parola: "1^1
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4 4 0 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
parte: nVtJJ partire: "IO, yp] partorire: V?? pascere: HVT
pascolare (il gregge): ny i pastore: nyl patto: n n ^ paura: HX"]?; aver: XT peccare: XDI1; far : X’EQ^ peccato: nXlpn pensare: 3$n pentirsi: DH3
per: (prep.) V,™:?; (cong.): p percepire: p3n perché (interr.): HO*?, HO1?, VITO perché: p , 1SP + inf., 1»’,
perciò: p "1??, p*7 perdonare: 11*70 perire: 73$
permesso; non è -: ^ VX (+ inf,) perseguitare: persona: U X pesante: 733; essere : 133 pesce: i l naì piacevole, essere: "1$? piacevole: 70173 piangere: H33
pianta (del piede): ^3 piantare (una tenda): HDJ piantare: y&2 piccolo: p IDj?, i mpiede:
pieno: X*70; essere (diventare) XVo pietra: pfc pioggia: "IDO
plasmare; pochi: IDpO (§86); D’7n$ (pi. di 7n$) poco: lb(7, lUj7; un : uyz?; tra un :
UVQ liy; a —; oy^ Dy?p popolo: Dy, ’ia porre: 3’SH; porsi: 3X3, 32Pj^;
essere posto: 3X3 porta: (di città o grande edificio) "iy$;
(di casa o stanza) n’?,| portare: Xpn, 3nj?H
portare attraverso: T3J$ portare ftiori: X^in portare giù: in in portare indietro: 3',$n portare su: n1?^ ; V7A(= elevare,
magnificare) portare via: Tpri portare vicino: 3n|?n,
posizionare: D$, T)W, 7’OJft, 3’linposizione; prendere -: 3 possedere: si usa la forma idiomatica
con Vposto; Dlptì; al - di: finnpotenza: ìV, (fìg.) y n j (lett. “braccio”)potere: V3?povero: Vi
pozzo: l’y, IX}, “IÌ3pregare:preghiera: n^DJjlprendere prigioniero: 75*7,1pì<prendere: nj?1?preparare: lpnpresagio: nix
presentare: Xpn, 3n|?n, X’S^n
presenza; alla - di: *Tjjpresso (= vicino): *7^ prevalere: *73 ) prezioso: *lj?; prigione:prigioniero, fare 73*7, H3$ prigioniero: TOX primo: l1$Xl
problema; 137 proclamare: X"y?, ST7Ìn procreare: 7'Vin produrre; n$y profanare: V?n profeta: Xp3
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4 4 2 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
sacrificio: n3J saggio: CDn
salire: n'j’Vsalute: DÌ1?#
salvare: V’U/iH, V’Irli; essere salvato: salvezza: nyì$’Samuele: sandalo: ty ì sangue: D7 santificare: $7p, santità: $7p sapere: VP
sapienza: rtO?n scarpa: ^yj scegliere: "in? schiavitù: rnì31?schiavo: (m.) 7?$; (f.) HQK, nnp$ schiera: N3H
T T
schierarsi (in assetto da guerra): ^"iy sciogliersi: Otì}
scrivere: 3J1Ssé (stesso): (+ suffisso)se: DX, IH; se non: H*?!1?, secondo: (m.) ’Ottf, (f.) ÌVVÙ secondo: •>, , 'p ^y, '■ p? sedere; 3$’ segno: HÌX seguito; al-di:
sei: $$, seme: yif sempre; per-: D^ly1?, D^iy^yseno:senza; si usi 'pX seppellire: ~I3£ sera: 3"$ serpe: $n:i
serpente: $n]servire: 7?y; (= amministrare): rn$servo:sessanta:sesto:
settanta: D’y?$
sette: y3$, ny}$ settimo: ^ 3 $ severo: n$ì?sgomento, essere (diventare):
Sheol: VX#Sichem: sicuro, essere:Signore, il: mn1signore: f7K, ^ya silenzioso, essere: 07 sinistra (mano): ’PXbt soccorso: *1|$
soggiornare: "1^soggiorno, luogo di: D’HW?? sognare: D*?n sogno: sole: $$$sollevare: X$3, D’Hn, 0&Ì7; (= elevare)
V7* .
solo: pi, "73*?
somaro: (m.) 7ia£j; (f.) linx somiglianza: D’pÌ sopra : (prep.) Vy; (avv.) ^yàa sopravvivere: irli]sorella: ninX sorvegliare: "IHJ, sotto: (prep.) finn; (avv.) finfib spaccare: yp3
spada: 31flspargere (sangue): T]D$ spazioso: 307 spezzare: 73$ spia:spingere da parte: ntpn stabilire: TpH, 7'»^, 3^7; essere
stabilito (stabile): 1Ì3]; - qualcuno
in un posto: 31$ìn (tr.) stabilirsi (intr.); ni, p $ stare: 7»y, 3X3 stella: 3313 stendere: $"1D
“ T
sterminare: 75/3, CHr]3
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I t a l i a n o -E b r a i c o
stimare: 3^11 storia: nil^ifl strada: straniero:
strappare: SHì?strisciare; termine coll, per indicare
tutti gli esseri che strisciano: stupefatto, essere: Dì stupendo, essere: su: Vs>, ?sud: verso -: n3^(H)
(lett. “verso il Neghev”)
suocero: ÌJ]’nsuolo: no'jfcj; - asciutto: n$2P; al
suono: Vipsuperifìcie; sulla - di: supplica: nan svegliarsi: Vi?1?sventura: rns
svolgere: nt£W
Ttagliare: m_3tavola: HlVtavolo:tempio: VD’H
tempo: ny; a quel -: TXtenere: TnX, $DD
- T 7 - T
terminato, essere:* T 7
terra asciutta: nWS’’T T -
tetra deserta (desolata): terra:terreno: rìtt"$ terrore: n^X
T
terzo: testa: $X‘“l testimoniare: "pyn tetto: tt
T
timore: n^X, aver -: X*Vtoccare: 1713
tomba: "'Qj? tornare: 3$
T
tra: *p3trasgredire: "13V
trattenere:tre:trenta: D1^ tribù: HO» trono: X03 troppo: vedi §31 trovare: XiO
T T
tu: (m.) JX, (f.) nnx
tunica: rijrp, n^ri tutto: V’3, "*73; tutti: V’3; - ciò che:
(§66)
uuccelli: (coll.) ^iV uccidere: n n , nS"J» V3$n, nnitt
ufficiale: "l&ulivo: ITTumanità: D*JX, “ìt£>3_l?3 umiliarsi: V ^ n un; —>unounanimità; “all’unanimità”: 7nX n*j>ungere:uno, una (art. indeterm.): vedi § 14
uno: ìnx, nnx uomo: W’X, D7X; giovane -:
linS; vecchio -: 1p{ utensile: ’V?
V
vacca: nnED
vagare: nVfi valle: pttV valore; senza -: p1! vanità: X^ vano: p1!vano; invano: X^V
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4 4 4 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
vaso: ^vecchio: (agg.) IpT; (sost.) uomo - :
idem; (il) più -: si usa Vilà vedere: 1X1
T T
vegetazione erbacea: velocemente: ina vendere: 1D&
— T
venire: X3; vedi anche “andare”veramente:verga: n$Dvergogna: nf]Vvergognarsi (provare vergogna): $3verificato, essere:verità:vero; pversare:verso: (prep.) *7$, nxip1?, 7S7 vestito; 7^1 viaggiare: V03 vicino, essere: 21? vicino: (agg.) ni“lf7; (prep.) vigna: D15 visitare: 7p9vita: D^n, per tutta la-: D” nvitello:vivente: invivere: .Tn, 3$ ’; lasciar -: ITI! vivo: ■’Ovoce: Vipvoi: (m.) Q$N, (f.) ]m , volatile:volentieri, fare qualcosa: Vwn volere: fSfi, H3N volta (una): tìVÒ voltarsi verso: HJDvoto: 17$; fare un -: 113 vuoto; p'Hj
Zzelante, essere: N3p
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Si g l e e A b b r e v i a z i o n i
art. articolo intr. intransitivoass. assoluto inv. invertito
att. attivo lett. letteralmenteca. circa m. maschilecap. capitolo n./nn. numero/numericausat. causativo N.d.T. nota del traduttorecfr. confronta irreg. irregolarecoll. termine collettivo p./pp. pagina/paginecong. congiunzione §/§§ paragrafo/paragrafi
cont. continua ptc. participiocostr. costrutto pass. passivodeter. determinato pf. perfettodetermin. determinativo pi. plurale
es. esempio prep. preposizionef. femminile pron. pronome
fig. figurato reg. regolare
gutt gutturale s. singolareimpf. imperfetto sogg. soggettoimptv. imperativo sost. sostantivoindeterm. intederminato tr. transitivoinf. infinito trad. traduzione
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In d i c e An a l i t i c oI numeri indicati sotto si riferiscono ai paragrafi del testo. Per le forme
verbali e i paradigmi si veda la tabella collocata alla fine di questo indiceanalitico.
accenti, pausali 152
accento 3 :spostamento dell’accentocon perfetti invertiti 98
aggettivi:dimostrativi 40forme degli 22uso degli 23
con kdl 66aleph, quiesciente 8alfabeto 7allungamento compensatorio 6articolo, determinativo 14, 18, 21’aser 32, 55, 70’ayyéh, con suff. 137
bdgadkzpat consonanti 4comparativo 31; con verbi stativi 87condizionali, frasi 196congiunzione wa-, forme della 46consonanti 1coortativo 106107costrutta, catena 72
costrutto, stato 73 (vedi anche so-stantivi)daghesh:
congiuntivo 155forte 9
lene 9
’èn 37; con suff. 133endiadi verbali 173frasi: vedi proposizionigenere 12giuramento, formula 138gutturali, caratteristiche speciali di 6ha- interrogativo 54
hàlak, uso idiomatico di 170hàyàh, uso di 61hinnèh 135; con nà’ 136hiphil (verbi) 1578; 160, 163, 166,169, 172histahàwah 181hithpael (verbi) 177
hithpolel (verbi) 180hophal (verbi) 175imperativo 102imperfetto, significato di 91infinito assoluto, uso del 129infinito costrutto, uso del 115iussivo 106107
kdl/kol- 66; con suff. 138mappiq 9maqqèp 15, 155matres lectionis 8metheg 11
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4 4 8 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
niphal (verbi) 1401» 1434, 146nome divino 59numeri:
cardinali:
I2, 119310, 130dieci e ss. 161II19, 1642199, 167100 e oltre, 182
frazioni 161
moltiplicativi 161ordinali 77
numero 13'od con suff. 137oggetto diretto, particella 27; consuff. 38; mantenimento dell’oggettodiretto con verbi passivi 154
ortografia 811 participi:
attivo (Qal) 26; vedi tabellaalla fine dell’indice analitico
passivo (Qal) 128 pàtah furtivo 6, 10 pausali, forme 152
perfetto, significato di 44 piel (verbi) 1489, 151 pilpel (verbi) 181 poel (verbi) 181 polal (verbi) 180 polel (verbi) 180 preposizioni:
in generale 15ba, la, ka + sost. 29min + sost. 30 *con suffissi pronominali:
ba 38; la 38; ka 65;
’et (indicatore ogg. di-retto) 38; min 65; 'im 69; 'et (con)69; .
’el 83; 'al 83; tàhat 83;’ahàrè 83; ben 142
composte 100101 proclisi 155 pronomi:
dimostrativi 40 personali indipendenti 81
interrogativi 82relativi 32, 55, 70riassuntivi 70suffissi: vedi sostantivi, pre-
posizioni, verbi proposizioni:
condizionali 196
congiuntive 98, 107, 132,135, 136, 197disgiuntive 132, 135, 136temporali 110sequenze di:
sequenze narrative 98,132, 197
riassunto sequenze 197con imperativo, iussivo ocoortativo 107tipi sintattici di: con
pred. aggettivale 23 pred. avverbiale 16 pred. esistenziale 37
pred. nominale 60 pred. participiale 26
pred. verbale 45 pual (verbi) 154 punti vocalici 10
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In d i c e A n a l i t i c o 4 4 9
qal irregolari (verbi) 190qal passivi 179raddoppiamento virtuale 6riduzione pretonica 5
riduzione propretonica 5riduzione vocalica 5ritrazione dell’accento 155sequenze narrative 98shewa:
regola del 5regola dello con gutturali 6
sillabazione 2sostantivi:
genere 12numero 13 plurale;
bdkdr , dàbàr, màqóm 19mélek 19
mispàt , mizbe1h 25 ’dyèb, kókàb 25 'iwwèr , kissè' 25sost. monosillabici 34
zàyil 50’ebyón, gìbbòr ecc. 50sostantivi in -eh 50
sost. femminili in -ah 53sost. in -eh 50altri sost. femminili in -et ecc. 62
con -ah di direzione 58
stato costrutto:uso di 72forme di 73, 756, 789
con suffissi pronominali:
generale 85’àby ’àh.peh 88ben, sèm 96segolati 99, 104sost. femminili in -et/al 111
pdrìecc. 112
sostantivi in -eh 116duale 92forme pausali 152
spelling difettivo 8stativi (verbi) 87suffissi oggetto:
sul perfetto 1846, 1889
sulfimperfetto 192sull’imperativo 193
suffisso di direzione -ah 58suoni delPebraico 1verbi: vedi tavola alla finedell’indice analiticovocali 1; nome delle 10
yes 37; con suff 133
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Radici Regolare I-gutt, II-gutt. III-gutt. I-Aleph
Qa l
perfetto 43, 87 48 48 48 48imperfetto 90, 94 103 94 94 108imperativo 102 103 102 102 108iuss., coort. 106 108 106 106 108
inf. costr. 114 114 114 114 114inf. ass. 128 128 128 128 128 ptc . att. 26 26 35 35 26 ptc . pass. 128 128 128 128 128
Ni p h a l 141 141 141 141 141Pie l 149 149 149 149 149
Pu a l 154 154 154 154 154Hiph il 158 158 158 160 158Ho p h a l 175 175 175 175 175Hit h pa e l 178 178 178 178 178
Q a l p a s s iv o 179;Qa l p e r f e t t i c o n i r r e g o l a r i t à 190
Po l e l , Po l a l , H i t h p o l e l 180;
Pe r f e t t o d i in; 49;
I m p e r f e t t o d i 120, ut? 118; Vt 120
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Ili/1
5295
102106
11412835
128
143151154160175178
I-Nun I-Yodh/Waw III-Hè Vuote Geminate
43 43 57 64, 87 68,118 120 122 124 126118 120 122 124 126118 120 122 124 126
118 120 122 124 126128 128 128 128 12826 26 41 64 26
128 128 128 128 128
143 143 143 146 146149 149 151 — 151154 154 154 — 154158 163 166 169 172175 175 175 175 175178 178 178 178 178
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In d i c e Ge n e r a l e
Prefazione all’edizione italiana..............................................................5Prefazione ......................................... ..........................................................9
Introduzione............................................................................................. 11
Fonetica.................................................................................................... 15
1.1 suoni dell’ebraico biblico...................................................................15
2. Divisione in sillabe.............................................................................. 18
3. Accento................................................................................................ 19
4. Le consonanti conosciute come begadkepat........................................ 19
5. Riduzione vocalica...............................................................................21
6. Caratteristiche speciali delle consonanti gutturali e del Resh...............22
7. L’alfabeto ebraico................................................................. ............. 23
8. Alcune caratteristiche dell’ortografia ebraica..................................... 25
9. Il Daghesh............................................................................................27
10.1 punti vocalici.............................................. ..... ............... ..... ....... 28
11. Il Metheg............................................................................... ............ 30
Lezione 1................................................................................................... 3512. Il sostantivo: il genere........................................................................ 35
13. Il numero............................................................................................36
14. L’articolo determinativo....................................................................37
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4 5 2 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
15. Preposizioni........................................................................................... 37
16. Frasi con predicati avverbiali................................................................ 38
17. Vocabolario 1.........................................................................................39
Lezione 2........................................................................................................ 41
18. L’articolo determinativo (cont.)............................................................ 41
19. Il plurale dei sostantivi.......... ................................................................42
20. Vocabolario 2.........................................................................................42
Lezione 3 ........... ............................................................................................47
21. L’articolo determinativo (conclusione).................................................4722. Aggettivi................................................................................................47
23. L’uso degli aggettivi............................................................................. 49
24. Vocabolario 3.........................................................................................50
Lezione 4 ........................................................................................................53
25. Sostantivi plurali (cont.)........................................................................5326. Il Participio attivo..................................................................................53
27. L’indicatore dell’oggetto diretto “n$ 'et-..............................................55
28. Vocabolario 4.........................................................................................56
Lezione 5........................................................................................................59
29. Le preposizioni } bd-y) te- e y kd-........................................................5930. La preposizione min.......................................................................... 60
31. Il comparativo......................................... ...............................................61
32. Il pronome relativo ’àser ..............................................................61
33. Vocabolario 5.........................................................................................62
Lezione 6 .............................................................................................. ....... 65
34. Sostantivi plurali (cont.)........................................................................65
35. Participi (cont.)......................................................................................66
36. Vocabolario 6................................................................................. ......66
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In d i c e G e n e r a l e 4 5 3
Lezione 7 ......... ......................................................................... .................. 69
37. Predicato di esistenza............................................................................ 69
38. Le preposizioni ? ba-, \ h- e "n$ 'et- con i suffissi pronominali....... 70
39. Vocabolario 7..,.,,...................................................................................71
Lezione 8 ........................................................................................................73
40. Aggettivi e pronomi dimostrativi.......................................................... 73
41. Participi (cont.)......................................................... ........................ ...74
42. Vocabolario 8.........................................................................................74
Lezione 9 ........................................................................................................77
43. Il perfetto di 3J1S kàtab.......................................................................... 77
44. Il significato del perfetto....................................................................... 78
45. L’ordine delle parole nella frase verbale................. ........................... 79
46. Le forme della congiunzione 1w b-........................................................ 80
47. Vocabolario 9....
.................................................................................... 81
Lezione 10.................. ...................................................................................83
48. Il perfetto dei verbi con consonanti gutturali in radice ........................ 83
49. Il perfetto di ina nàtan............................................................................84
50. Sostantivi plurali (cont.)........................................................................84
51. Vocabolario 10.....................................................
.................................85
Lezione 11................. ..................................................................................87
52. Il perfetto dei verbi IIIAleph: NXBmàsà ’.............................................87
53. Sostantivi plurali (cont.)........................................................................87
54. La particella interrogativa rj ha-............................................................ 88
55. Ancora su ’àser ............................................................................
.8856. Vocabolario 11..................................................................................... 89
Lezione 12.......................................................... ................ .......................... 93
57. Il perfetto dei verbi IIIHé: H33 bànàh................................................... 93
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4 5 4 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
58. Suffisso di direzione no -àh...................................................................93
59. Vocabolario 12.....................................................................................95
Lezione 13....................................................................... ........................... 99
60. Frasi con predicato nominale................................................................ 99
61. Il verbo hàyàh (essere).....................................................................99
62. Sostantivi plurali (conclusione)........................................................... 101
63. Vocabolario 13......................................................................................101
Lezione 14................................................................................................. 103
64. Il perfetto di Dj? qàm t R ì b à ’...............................................................10365. Le preposizioni p min e :? ka con suffissi pronominali.......................104
66. *73kól.....................................................................................................105
67. Vocabolario 14..................................................................................... 106
Lezione 15............................................... .................................................... 109
68. Il perfetto di :no sàbab........................................................................10969. Le preposizioni di? 'im e Vii* ’et con suffissi pronominali................. 110
70. Osservazioni finali su ...................................................................110
71. Vocabolario 15..................................................... ............................. 112
Lezione 16....................................................................................................115
72. La catena costrutta............................................................................... 11573. La forma del costrutto singolare....................................... ..................118
74. Vocabolario 16..................................................................................... 119
Lezione 17................................................ ...... ........................................ 123
75. Il costrutto singolare: tipi minori.........................................................123
76. Il costrutto singolare dei sostantivi femminili che terminano in -àh 123
77. Vocabolario 17.............................. .............. .................. ......................124
Lezione 18.................................................................................. ................. 127
78. Le forme costrutte dei sostantivi plurali in -im ...................................127
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In d i c e G e n e r a l e 455
79. Le forme costrutte dei sostantivi plurali in -ó t ....................................128
80. Vocabolario 18.... ...................... ........................................................129
Lezione 19...................................*............................................................. 133
81. La forma indipendente del pronome personale (soggetto)................. 133
82.1 pronomi interrogativi................................................ ........................134
83. Le preposizioni , bv , nnfl e nqx con i suffissi pronominali........ 134
84. Vocabolario 19............ ...................................................................... 135
Lezione 20...................................................... ............................................139
85. Il sostantivo con suffissi pronominali................................................. 139
86. Vocabolario 20,.......... ..................................................... .................144
Lezione 21....................................................................................................147
87. Verbi stativi................................................................. .....................147
88.1 sostantivi 3ìJ, nK e n$................................................ .........................149
89. Vocabolario 21.....................................................................................150Lezione 22............................................................................. ......................153
90. L’imperfetto.........................................................................................153
91. Il significato dell’imperfetto........... ..................................................154
92. Il duale .................................................. .............................................. 154
93. Vocabolario 22........
............................................................................155Lezione 23................................................................................................... 159
94. L’imperfetto in a ...... ....................................... ..................... ............159
95. Verbi IIIAleph: l5imperfetto.... ................................ .......................159
96.1 sostantivi *|3 e ........ ............................... .......................................160
97. Vocabolario 23................ ...............................
................
....................160Lezione 24 .................................................................. ................................163
98, Le sequenze narrative...................................................... .................163
99.1 segolati............................................................. .................................165
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4 5 6 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
100. Osservazioni su alcune preposizioni.................................................166
101. Vocabolario 24...................................................................................166
Lezione 25............................ .......................... ....... ..... ........................171
102. L’imperativo......................................................................................171103. Verbi Igutturale: imperfetto e imperativo........................................172
104.1 segolati (cont).,................................................................................173
105. Vocabolario 25.................................................................... ............. 174
Lezione 26................................................................................................. 177
106. Lo iussivo e il coortativo..................................................................177107. Sequenze narrative con l’imperativo, lo iussivo e il coortativo..... 177
108. Verbi IAleph: imperfetto e forme correlate.....................................178
109. Vocabolario 26......................................... .......................... .............180
Lezione 27 ............................. ......................................................................183
110. Proposizioni e sintagmi temporali.................................................... 183
111. Sostantivi femminili in -et e -a t ........................................................ 183
112. Sostantivi del tipo ’")9.........................................................................184
113. Vocabolario 27................................................................................. .184
Lezione 28................................................................................................... 187
114. L ’infinito costrutto ...... ...................................................................... 187
115. Alcuni usi dell’infinito costrutto.......................................................187
116. Osservazioni finali su alcuni tipi di sostantivi...... ......................... .190
117. Vocabolario 28................................................................................... 191
Lezione 29 ........................................ ...........................................................193
118. Verbi INun: imperfetto e forme attinenti.........................................193
119. Vocabolario 29................................................................................... 195
Lezione 30 ............................ *.................................................... ................199
120. Verbi IYodh: imperfetto, imperativo e infinito costrutto............... 199
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In d i c e G e n e r a l e 457
121. Vocabolario 30,,...,...................................................... ................. ....201
Lezione 31 .................................... .......................................................... ...205
122. Verbi IIIHé: imperfetto, imperativo e infinito costrutto.................205
123. Vocabolario 31........................................................
...................... ...207
Lezione 32 ....................................... ........................... ........ .......................211
124. Verbi vuoti (IIWaw/lIYodh): impf., imptv. e inf. costrutto........ 211
125. Vocabolario 32..... ................................................................ ............ 213
Lezione 33 ........................................... .......................................................217
126. Verbi geminati: imperfetto, imperativo e infinito costrutto.... .......217
127. Vocabolario 33.................................................................................. 219
Lezione 34.......................................................................... .................................
128. Il participio passivo............................................................................223
129. L’infinito assoluto................................................ .............................224
130.1 numeri da 3 a 10 ................................. .......................................... 225
131. Vocabolario 34............. .............................. ......................................227
Lezione 35..................................................................................... ..............231
132. Proposizioni legate con ) wd-................... ........................................231
133.$? e p a ............ ...................................................................... ............ 235
134. Vocabolario 35.......................... .................................................... 236
Lezione 36...................................................................................................239
135. nari.....................................................................................................239
136. K3 e xrmn............. .............................................................................242
137. 7ÌS? e rpx............................................................................................. .242
138. Vocabolario 36,........
.................... ............................ ...................... .244Lezione 37.......... *....................................................................................... 247
139. Verbi derivati.................................................................................... 247
140. Verbi Niphal: significato..................................... ........................... .247
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4 5 8 In t r o d u z io n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
141. Verbi Niphal: temi e flessione..........................................................250
142. Vocabolario 37...................................................................................253
Lezione 38................................................................ ...................................257
143. Verbi Niphal: temi e flessione (cont,)...............................................257144. Verbi Niphal: tipi misti..................................................................... 259
145. Vocabolario 38...................................................................................259
Lezione 39 ...................................................................................................263
146. Verbi Niphal: temi e flessione (conclusione)................................... 263
147. Vocabolario 39...................................................................................265Lezione 40 ........ ........................ .............. .................................................. 269
148. Verbi Piel: significato........................................................................269
149. Verbi Piel: temi e flessioni................................................................ 271
150. Vocabolario 40........ ...................................................... ................... 273
Lezione 41 ........ .................................
......................................................... 277
151. Verbi Piel: temi e flessioni (conclusione)........................................ 277
152. Forme pausali.....................................................................................278
153. Vocabolario 41...................................................................................280
Lezione 42 ........... ....................................................................................... 283
154. Il Pual........................................................................................ .......283155. Proclisi, ritrazione dell’accento e daghesh congiuntivo...................285
156. Vocabolario 42.................................................................................. 287
Lezione 43................................................................................................... 291
157. Verbi Hiphil: significato................................................................... 291
158. Verbi Hiphil: temi e flessione........................................................... 293
159. Vocabolario 43...................................................................................295
Lezione 44 .............................. ....................................................................299
160. Verbi Hiphil: temi e flessione (cont.)......... ............ ........................ 299
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V
161. Approfondimenti sui numerali.......................................................... 300
162. Vocabolario 44............................................................................... ...300
Lezione 45.......................... ............................. .........................................305
163. Verbi Hiphil: temi e flessione (cont.)...............................................305
164.1numeri da 11 a 19............................................................................306
165. Vocabolario 45...................................................................................306
Lezione 46.................................................. ......................................................... 3
166, Verbi Hiphil: temi e flessione (cont.)............................................... 311
167.1 numeri da 21 a 99......................................................................... 312
168. Vocabolario 46.................................................................................. 313
Lezione 47 ..................................................... .............................................317
169. Verbi Hiphil: temi e flessione (cont.)................................ .............. 317
170. Uso idiomatico di ^ ....................................................................... 318
171. Vocabolario 47.................................................... ..............................319
Lezione 48................................................................................................... 325
172. Verbi Hiphil: temi e flessione (conclusione)................................... 325
173. Endiadi verbali e forme idiomatiche ad esse correlate....................326
174. Vocabolario 48.................................................................................. 328
Lezione 49 .......... ........................................................................................333175. Hophal........................................................ .......................................333
176. Vocabolario 49 ................................. ................................................334
Lezione 50................................................................................................... 339
177. Hithpael............................................................................................. 339
178. Vocabolario 50...................................................................................341Lezione 51................................................................................................... 345
179. Il Qal passivo.................................................................................... 345
180. Polel, Polal e Hithpolel.....................................................................345
In d i c e G e n e r a l e 4 5 9
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4 6 0 In t r o d u z i o n e a l l ’e b r a i c o b i b l i c o
181. Altri tipi verbali...............................................................................346
182. Osservazioni finali sui numeri..........................................................347
183. Vocabolario 51............ ......................................................................34^
Lezione 52................................................................................................... 353184. Il verbo con i suffissi oggetto...........................................................353
185.1 suffissi oggetto con il perfetto: 3a persona maschile singolare ....353
186.1 suffissi oggetto con il perfetto: 2a persona maschile singolare ....355
187. Vocabolario 52.................................................................................. 356
Lezione 53................................................................................................... 361188. Suffissi oggetto con il perfetto: 3a persona femminile singolare....361
189. Suffissi oggetto con le restanti forme del perfetto ...........................361
190. Un gruppo di verbi Qal irregolari.....................................................362
191. Vocabolario 53........................................ ..........................................363
Lezione 54................................................................
..................................367192. Suffissi oggetto con l’imperfetto..................................................... 367
193. Suffissi oggetto con l’imperativo.................................. ...................369
194. Suffissi oggetto con l’infinito costrutto........................................... 369
195. Vocabolario 54.................................................................................. 370
Lezione 55.......................................................... ........................................373
196. Frasi condizionali.............................................................................. 373
197. Osservazioni conclusive sulle sequenze di proposizioni................ 376
198. Vocabolario 55...................................................................................381
Appendice A - Classificazione dei Sostantivi...................................385
Appendice B - Verbi Q al....................................................................... 401Appendice C - Le coniugazioni derivate...........................................409
Appendice D - Tavola cronolog ica........... ................................... 413
Appendice E - Bibliografia E ssenziale...............................................415
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Glossario Ebraico - Italiano............................................................417
Glossario Italiano - Ebraico....................... .............. ......................433
Sigle e Abbreviazioni................................................................... . 445
Indice Analitico...................... ........................................................... 447
Indice Generale.... ;...... .................. ...................................................451
In d i c e G e n e r a l e 4 6 1
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