le imposte dirette - odcec.torino.it base dipendenti - lezione... · 3 art. 2 tuir – soggetti...
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L’IRPEF – presupposti soggettivi e oggettivi
In linea generale l’IRPEF colpisce:
• tutte le persone fisiche residenti in Italia, relativamente a tutti i redditi prodotti da ogni loro attività
• le persone fisiche non residenti in Italia, relativamente ai redditi prodotti nel territorio dello Stato.
E’ un’imposta personale e progressiva (come vedremo).
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Art. 2 TUIR – Soggetti passivi 1. Soggetti passivi dell'imposta sono le persone fisiche, residenti e non
residenti nel territorio dello Stato.
2. Ai fini delle imposte sui redditi si considerano residenti le persone che per la maggior parte del periodo d'imposta sono iscritte nelle anagrafi della popolazione residente o hanno nel territorio dello Stato il domicilio o la residenza ai sensi del Codice civile.
2-bis. Si considerano altresì residenti, salvo prova contraria, i cittadini italiani cancellati dalle anagrafi della popolazione residente e trasferiti in Stati o territori diversi da quelli individuati con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da pubblicare nella Gazzetta Ufficiale.
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Eccezioni L’Italia ha stipulato con la maggior parte dei Paesi
una convenzione contro le doppie imposizioni, al
fine di evitare che il principio di tassazione “su
base mondiale” porti a duplicare la tassazione
(una prima volta nel Paese in cui il reddito viene
prodotto, una seconda volta nello Stato di
residenza del contribuente).
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Il trattamento IRPEF all’interno di una famiglia ed effetti sui
redditi dei singoli componenti…
L’IRPEF è dovuta sui redditi prodotti personalmente, tuttavia in presenza di una famiglia si possono presentare alcune eccezioni:
– Coniugi in regime di comunione dei beni
– Coniugi in regime di separazione dei beni
– Figli minorenni e maggiorenni
Per i matrimoni contratti successivamente al 20 settembre 1975 il regime legale è quello della comunione dei beni (prima era la separazione dei beni, ma gli acquisti effettuati successivamente a tale data si considerano comunque in comunione, salvo diversa pattuzione), salvo opzione per il regime della separazione dei beni.
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… il trattamento IRPEF all’interno di una famiglia ed effetti sui
redditi dei singoli componenti …
I redditi dei beni che formano oggetto della comunione legale di cui agli artt. 177
e seguenti del c.c. sono imputati a ciascuno dei coniugi per metà del loro
ammontare netto o per la diversa quota stabilita ai sensi dell'art. 210 dello stesso
codice. I proventi dell'attività separata di ciascun coniuge sono a lui imputati in
ogni caso per l'intero ammontare [art. 4, c.1, lett. a) del TUIR].
Optando per la separazione dei beni, i coniugi scelgono di mantenere la titolarità
esclusiva dei beni acquistati durante il matrimonio, pertanto a ciascuno dei
coniugi verranno imputati i redditi prodotti dai beni di sua proprietà.
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… il trattamento IRPEF all’interno di una famiglia ed effetti sui
redditi dei singoli componenti
Figli maggiorenni
A partire dal compimento del 18° anno, tutti i redditi prodotti dal figlio gli vengono
direttamente imputati.
Figli minorenni
I beni rientranti nell’usufrutto legale dei genitori produrranno reddito su ciascun
genitore per metà del loro ammontare.
Produrranno invece reddito sul minore i beni non rientranti nell’usufrutto legale,
come ad esempio i proventi originati dal lavoro del minore (ed i beni acquistati con
tali proventi) o le pensioni di reversibilità attribuite pro-quota al minore.
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I diversi momenti impositivi Le diverse tipologie di reddito individuate dall’art. 6 TUIR vengono tassate in
momenti diversi, secondo uno dei seguenti criteri:
principio di cassa: la tassazione avviene nel periodo di imposta in cui si è
percepito il reddito;
principio di competenza: la tassazione avviene nell’esercizio di “competenza
economica”, indipendentemente dal momento della percezione del reddito;
principio di titolarità: anche in questo caso non rileva il momento della
percezione del reddito, essendo sufficiente avere la disponibilità del bene in
proprietà o altro diritto reale.
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Art. 6 TUIR – classificazione dei redditi … 1. I singoli redditi sono classificati nelle seguenti categorie:
a) redditi fondiari;
b) redditi di capitale;
c) redditi di lavoro dipendente;
d) redditi di lavoro autonomo;
e) redditi d'impresa;
f) redditi diversi.
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… Art. 6 TUIR – classificazione dei redditi 2. I proventi conseguiti in sostituzione di redditi, anche per effetto di cessione dei
relativi crediti, e le indennità conseguite, anche in forma assicurativa, a titolo di
risarcimento di danni consistenti nella perdita di redditi, esclusi quelli dipendenti
da invalidità permanente o da morte, costituiscono redditi della stessa categoria
di quelli sostituiti o perduti. Gli interessi moratori e gli interessi per dilazione di
pagamento costituiscono redditi della stessa categoria di quelli da cui derivano i
crediti su cui tali interessi sono maturati.
3. I redditi delle società in nome collettivo e in accomandita semplice, da qualsiasi
fonte provengano e quale che sia l'oggetto sociale, sono considerati redditi
d'impresa e sono determinati unitariamente secondo le norme relative a tali
redditi.
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Redditi esclusi (art. 3, c. 3, TUIR) … 3. Sono in ogni caso esclusi dalla base imponibile:
a) i redditi esenti dall'imposta e quelli soggetti a ritenuta alla fonte a titolo
d'imposta o ad imposta sostitutiva,
b) gli assegni periodici destinati al mantenimento dei figli spettanti al coniuge in
conseguenza di separazione legale ed effettiva o di annullamento,
scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio, nella misura in cui
risultano da provvedimenti dell'autorità giudiziaria;
c) (lettera soppressa);
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... redditi esclusi (art. 3, c. 3, TUIR) d) gli assegni familiari e l'assegno per il nucleo familiare, nonché,
con gli stessi limiti e alle medesime condizioni, gli emolumenti per carichi di famiglia comunque denominati, erogati nei casi consentiti dalla legge
d-bis) la maggiorazione sociale dei trattamenti pensionistici prevista dall'articolo 1 della legge 29 dicembre 1988, n. 544;
d-ter) le somme corrisposte a titolo di borsa di studio dal Governo italiano a cittadini stranieri in forza di accordi e intese internazionali.
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Altri redditi esclusi Vi sono numerose altre disposizioni che escludono determinati redditi dalla base imponibile (ad esempio i compensi erogati a scrutatori agli uffici elettorali, o alcune pensioni quali di guerra e per vittime del terrorismo).
Il disegno di legge stabilità del governo Monti potrebbe rendere in parte imponibili alcuni dei redditi prima esenti (ad esempio le pensioni di invalidità per i redditi superiori a 15.000 euro).
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Art. 11 TUIR – determinazione dell’imposta … 1. L'imposta lorda e' determinata applicando al reddito complessivo, al netto
degli oneri deducibili indicati nell'articolo 10, le seguenti aliquote per
scaglioni di reddito:
a) fino a 15.000 euro, 23 per cento;
b) oltre 15.000 euro e fino a 28.000 euro, 27 per cento;
c) oltre 28.000 euro e fino a 55.000 euro, 38 per cento;
d) oltre 55.000 euro e fino a 75.000 euro, 41 per cento;
e) oltre 75.000 euro, 43 per cento.
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… Art. 11 TUIR – determinazione dell’imposta …
2. Se alla formazione del reddito complessivo concorrono soltanto redditi di
pensione non superiori a 7.500 euro, goduti per l'intero anno, redditi di terreni per
un importo non superiore a 185,92 euro e il reddito dell'unita' immobiliare adibita
ad abitazione principale e delle relative pertinenze, l'imposta non e' dovuta.
2-bis. Se alla formazione del reddito complessivo concorrono soltanto redditi fondiari
di cui all'articolo 25 di importo complessivo non superiore a 500 euro, l'imposta
non e' dovuta.
3. L'imposta netta e' determinata operando sull'imposta lorda, fino alla concorrenza
del suo ammontare, le detrazioni previste negli articoli 12, 13, 15, 16 e 16-bis
nonché in altre disposizioni di legge.
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… Art. 11 TUIR – determinazione dell’imposta
4. Dall'imposta netta si detrae l'ammontare dei crediti d'imposta spettanti al
contribuente a norma dell'articolo 165. Se l'ammontare dei crediti d'imposta e'
superiore a quello dell'imposta netta il contribuente ha diritto, a sua scelta, di
computare l'eccedenza in diminuzione dell'imposta relativa al periodo
d'imposta successivo o di chiederne il rimborso in sede di dichiarazione dei
redditi.
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Possibili modifiche da parte del governo Monti
Il disegno di legge stabilità 2013 contiene, tra le
tante misure, la riduzione di un punto percentuale
(da 23 a 22 e da 27 a 26 punti) dell’IRPEF per i
primi due scaglioni di reddito. Il primo va da 0 a
15.000 euro, il secondo da 15.000 a 28.000 euro.
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I passi per determinare l’IRPEF In sintesi, occorre:
1) determinare il reddito complessivo
2) determinare il reddito imponibile, cioè il reddito complessivo diminuito
degli oneri deducibili
3) calcolare l’imposta lorda
4) sottrarre dall’imposta lorda le detrazioni per oneri, così da determinare
l’imposta netta
5) calcolare le addizionali, regionale e comunale
6) scomputare i crediti d’imposta, le ritenute subite e gli acconti versati
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Art. 25 TUIR – Redditi Fondiari 1. Sono redditi fondiari quelli inerenti ai terreni e ai fabbricati situati nel territorio
dello Stato che sono o devono essere iscritti, con attribuzione di rendita, nel
catasto dei terreni o nel catasto edilizio urbano.
2. I redditi fondiari si distinguono in redditi dominicali dei terreni, redditi agrari e
redditi dei fabbricati.
Il reddito dominicale è la parte del reddito fondiario del terreno che remunera la
proprietà.
Il reddito agrario è la parte del reddito fondiario del terreno attribuita al capitale di
esercizio e all'organizzazione impiegati nell'esercizio delle attività agricole.
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Art. 26 TUIR – Imputazione dei redditi fondiari
1. I redditi fondiari concorrono, indipendentemente dalla percezione, a formare il
reddito complessivo dei soggetti che possiedono gli immobili a titolo di proprietà,
enfiteusi, usufrutto o altro diritto reale, salvo quanto stabilito dall'art. 33, per il
periodo di imposta in cui si e' verificato il possesso. […]
2. Nei casi di contitolarità della proprietà o altro diritto reale sull'immobile o di
coesistenza di più diritti reali su di esso il reddito fondiario concorre a formare il
reddito complessivo di ciascun soggetto per la parte corrispondente al suo diritto.
3. Se il possesso dell'immobile e' stato trasferito, in tutto o in parte, nel corso del
periodo d'imposta, il reddito fondiario concorre a formare il reddito complessivo di
ciascun soggetto proporzionalmente alla durata del suo possesso.
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Usufrutto e altri diritti reali… Usufrutto (artt. 978, 979, 980, 981, 982, 1001 del C.c.)
L’usufruttuario ha diritto di godere e di conseguire il possesso della cosa di cui ha l'usufrutto,
ma deve rispettarne la destinazione economica.
L'usufrutto è stabilito dalla legge o dalla volontà dell'uomo. Può acquistarsi per usucapione.
La durata dell'usufrutto non può eccedere la vita dell'usufruttuario.
L'usufruttuario può cedere il proprio diritto per un certo tempo o per tutta la sua durata, ma la
cessione deve essere notificata al proprietario; finché non sia stata notificata, l'usufruttuario è
solidalmente obbligato con il cessionario verso il proprietario.
Al termine dell'usufrutto l'usufruttuario deve restituire le cose che formano oggetto del suo
diritto.
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…usufrutto e altri diritti reali… Uso (art. 1021 del C.c.)
Chi ha diritto d'uso di una cosa può servirsi di essa e, se è fruttifera, può
raccogliere i frutti per quanto occorre ai bisogni suoi e della sua famiglia.
I bisogni si devono valutare secondo la condizione sociale del titolare del diritto.
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…usufrutto e altri diritti reali… Enfiteusi (artt. 959 e 960 del C.c.)
L'enfiteuta ha gli stessi diritti che avrebbe il proprietario sui frutti del fondo, sul
tesoro e relativamente alle utilizzazioni del sottosuolo in conformità delle
disposizioni delle leggi speciali.
Il diritto dell'enfiteuta si estende alle accessioni. L'enfiteuta ha l'obbligo di
migliorare il fondo e di pagare al concedente un canone periodico. Questo può
consistere in una somma di danaro ovvero in una quantità fissa di prodotti
naturali.
L'enfiteuta non può pretendere remissione o riduzione del canone per qualunque
insolita sterilità del fondo o perdita di frutti.
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…usufrutto e altri diritti reali… Servitù prediali (artt. 1027, 1028, 1029, 1030 e 1031 del C.c.)
La servitù prediale consiste nel peso imposto sopra un fondo per l'utilità di un
altro fondo appartenente a diverso proprietario. L'utilità può consistere anche
nella maggiore comodità o amenità del fondo dominante. Può del pari essere
inerente alla destinazione industriale del fondo.
È ammessa la costituzione di una servitù per assicurare a un fondo un vantaggio
futuro.
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…usufrutto e altri diritti reali… È ammessa altresì a favore o a carico di un edificio da costruire o di un fondo da
acquistare, ma in questo caso la costituzione non ha effetto se non dal giorno in
cui l'edificio è costruito o il fondo è acquistato. Il proprietario del fondo servente
non è tenuto a compiere alcun atto per rendere possibile l'esercizio della servitù
da parte del titolare.
Le servitù prediali possono essere costituite coattivamente o volontariamente,
possono anche essere costituite per usucapione o per destinazione del padre di
famiglia.
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…usufrutto e altri diritti reali Superficie (artt. 952, 953 e 954 del C.c.)
Il proprietario può costituire il diritto di fare e mantenere al di sopra del suolo una
costruzione a favore di altri che ne acquistano la proprietà, del pari può alienare
la proprietà della costruzione già esistente, separatamente dalla proprietà del
suolo. Se la costituzione del diritto è stata fatta per un tempo determinato, allo
scadere del termine il diritto di superficie si estingue ed il proprietario del suolo
diventa proprietario della costruzione.
L'estinzione del diritto di superficie per scadenza del termine importa l'estinzione
dei diritti reali imposti dal superficiario.
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In dichiarazione dei redditi In dichiarazione dei redditi, il quadro relativo ai redditi dei terreni deve essere compilato da:
• coloro che possiedono a titolo di proprietà, enfiteusi, usufrutto o altro diritto reale su
terreni situati nel territorio dello Stato che sono/devono essere iscritti in catasto con
attribuzione della rendita (in caso di usufrutto o altro diritto reale il titolare della sola
“nuda proprietà” non deve dichiarare il terreno);
• affittuario che esercita attività agricola nel fondo condotto in affitto (dichiara il solo
reddito agrario a partire dalla data da cui il contratto ha effetto);
• socio o partecipante dell’impresa familiare o dal titolare d’impresa agricola individuale
non in forma d’impresa familiare che conduce il fondo (in questo caso va compilata solo
colonna del reddito agrario se questi soggetti non possiedono il terreno in virtù di un
diritto reale).
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Casi particolari ... • Colture in serra o alla funghicoltura (vedi Appendice delle istruzioni ministeriali);
• terreni privi di reddito (che non vanno quindi dichiarati):
i terreni che costituiscono pertinenze di fabbricati urbani;
i terreni, i parchi e i giardini aperti al pubblico o la cui conservazione è
riconosciuta dal Ministero per i Beni e le attività Culturali di pubblico
interesse, quando al possessore non è derivato per tutto il periodo d’imposta
alcun reddito dalla loro utilizzazione. Questa circostanza va denunciata
all’Agenzia delle Entrate entro tre mesi da quando la proprietà è stata
riconosciuta di pubblico interesse;
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…casi particolari terreni affittati per uso non agricolo (ad es. per una cava o una miniera)
che costituiscono redditi diversi e, pertanto, vanno indicati in un diverso
quadro;
terreni di cui il contribuente ha solamente la nuda proprietà (non
vanno dichiarati).
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Ricavare i dati del reddito dei terreni … I dati relativi all’ammontare del reddito dominicale e del reddito agrario si possono ricavare ad esempio dagli atti di acquisto dei terreni o dalle visure catastali.
Ai fini del calcolo delle imposte sul reddito, il reddito dominicale verrà rivalutato del 80%, mentre il reddito agrario del 70%.
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…ricavare i dati del reddito dei terreni E’ opportuno sottolineare che – a parità di terreno e di tassazione – l’esposizione nella dichiarazione dei redditi è diversa a seconda che si utilizzi il modello 730 oppure il modello Unico:
nel modello 730 per ciascun terreno è necessario indicare nel quadro A il reddito dominicale e agrario così come risultano dagli atti catastali;
nel modello Unico è necessario indicare nel quadro A il reddito dominicale e agrario già rivalutati rispettivamente del 80% e del 70%.
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Il reddito dominicale Il reddito dominicale è la parte del reddito fondiario del terreno che remunera la
proprietà.
Va indicato in dichiarazione dei redditi (e quindi viene tassato) a meno che la
proprietà sia di un altro contribuente.
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Il reddito agrario Dato che il reddito agrario è la parte del reddito fondiario del terreno attribuita al capitale di esercizio e all'organizzazione impiegati nell'esercizio delle attività agricole, lo stesso va indicato in dichiarazione (e quindi viene tassato), a meno che il contribuente abbia:
• concesso il terreno in affitto ad uso agricolo, dove il reddito agrario è imputato all’affittuario;
• concesso il terreno in comodato, nel qual caso il reddito agrario è imputato al comodante (cioè colui che concede in comodato);
• condotto il terreno in forma associata (non societaria): il reddito è imputato a ciascun associato per la quota di spettanza. Il possessore o l'affittuario devono conservare l'atto di ripartizione sottoscritto da tutti gli associati. In mancanza le quote si considerano uguali.
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Casi particolari Sono previsti alcuni casi particolari, quali:
• Mancata coltivazione, neppure in parte, per un’intera annata agraria e per
cause non dipendenti dalla tecnica agraria, del fondo rustico;
• perdita per eventi naturali di almeno il 30 per cento del prodotto
ordinario del fondo nell’anno, previa denuncia all’ufficio del Territorio;
• terreno in conduzione associata;
• terreno concesso in affitto per usi agricoli a giovani coltivatori diretti o a
giovani imprenditori agricoli, purché il contratto non duri meno di cinque anni.
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Reddito dominicale e agrario I redditi dominicale ed agrario di un terreno sono determinati (e quindi variano) in
funzione di:
superficie;
coltura;
presenza di fabbricati, o altri elementi che possano aumentare il valore
del terreno.
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Variazioni colturali... Il contribuente ha l’obbligo di denunciare le eventuali variazioni dei redditi
dominicale e agrario al competente ufficio del Territorio entro il 31 gennaio
dell’anno successivo a quello in cui si sono verificate (a meno che ricorrano
condizioni di esonero dalla comunicazione, come nel caso in cui il contribuente
presenti apposita dichiarazione all’AGEA per la richiesta di contributi agricoli
CEE, indicando gli elementi per consentire l’aggiornamento del catasto).
Il trattamento differisce a seconda che la variazione dei redditi sia in aumento o
in diminuzione.
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...variazioni colturali Variazione in aumento del reddito, occorre presentare denuncia entro 31/1 dell’anno
successivo (pena sanzione da 258 a 2.065 euro); il nuovo reddito decorre dall’anno
successivo alla variazione
La variazione in diminuzione del reddito decorre dall’anno di variazione se la
denuncia è presentata entro 31/1 dell’anno successivo; se presentata oltre tale
termine, la variazione decorre dall’anno successivo
Esonerati da denuncia ex art. 30 i contribuenti che presentano la dichiarazione
sull’uso del terreno presentata all’AGEA per la richiesta dei contributi agricoli CEE.
In caso di informazioni incomplete o non veritiere ai fini della revisione delle rendite,
è prevista una sanzione amministrativa da 1.000 a 2.500 euro
Art. 30 TUIR
Art. 2, c. 33 D.L. 262/2006
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Redditi dei fabbricati … L’art. 26 del TUIR, in parte già esaminato, si applica anche ai
redditi dei fabbricati.
Il quadro dei redditi dei fabbricati deve essere compilato da chi
possiede a titolo di proprietà, usufrutto o altro diritto reale, fabbricati
situati nel territorio dello Stato che sono o devono essere iscritti con
attribuzione di rendita nel catasto edilizio urbano.
Come già per i terreni, il titolare della sola “nuda proprietà” non
deve dichiarare il fabbricato.
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… redditi dei fabbricati Tra gli altri diritti reali rientra, se effettivamente esercitato, il diritto
di abitazione che spetta al coniuge superstite ai sensi dell’art. 540
C.C..
Esercitando tale diritto, il coniuge deve dichiarare per intero (quindi
nulla devono dichiarare gli eventuali altri dimoranti) il reddito della
dimora abituale.
Tale diritto abitazione si estende anche alle pertinenze della casa
adibita ad abitazione principale.
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Eccezioni... Non danno luogo a reddito dei fabbricati e non vanno dichiarati:
• le costruzioni rurali ad uso abitativo, effettivamente adibite agli usi
agricoli. Le unità immobiliari che non hanno i requisiti per essere considerate
rurali devono essere dichiarate utilizzando la rendita presunta in assenza di
quella definitiva;
• le costruzioni strumentali alle attività agricole comprese quelle destinate
alla protezione delle piante, alla conservazione dei prodotti agricoli, alla
custodia delle macchine, degli attrezzi e delle scorte occorrenti per la
coltivazione, nonché ai fabbricati destinati all’agriturismo;
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• le unità immobiliari, anche ad uso diverso da quello di abitazione, per cui
sono state rilasciate licenze, concessioni o autorizzazioni per restauro,
risanamento conservativo o ristrutturazione edilizia, per il periodo di validità
del provvedimento e durante il quale l’unità immobiliare non deve essere
comunque utilizzata;
• gli immobili completamente adibiti a sedi aperte al pubblico di musei,
biblioteche, archivi, cineteche ed emeroteche;
• le unità immobiliari destinate esclusivamente all’esercizio del culto, nonché i
monasteri di clausura, se non sono oggetto di locazione, e le loro pertinenze.
...eccezioni
42
Altri casi particolari Altri casi particolari:
I locali per la portineria, l’alloggio del portiere e per gli altri servizi oggetto di
proprietà condominiale cui è attribuibile un’autonoma rendita catastale devono
essere dichiarati dal singolo condomino solo se la quota di reddito a lui
spettante per ciascuna unità immobiliare supera euro 25,82.
L’esclusione non si applica per gli immobili concessi in locazione e per i negozi.
43
Ricavare i dati del reddito dei fabbricati
Il dato di partenza è comunque dato dalla rendita catastale (e ove presente, dal canone di
locazione), il cui importo può essere reperito ad esempio negli atti di acquisto dell’immobile
o nelle visure catastali.
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I diversi utilizzi... A seconda del tipo di utilizzo (contraddistinto da diversi codici di utilizzo nella
dichiarazione dei redditi) degli immobili, varierà l’importo del reddito da
assoggettare a tassazione Irpef.
Le casistiche di utilizzo sono le seguenti (verranno esaminate solamente le
più comuni):
1 immobile utilizzato come abitazione principale;
2 immobile, ad uso abitativo, tenuto a disposizione
3 immobile locato in regime di libero mercato o “patti in deroga”;
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... i diversi utilizzi ... 4 immobile locato in regime legale di determinazione del canone o “equo
canone”;
5 pertinenza dell’abitazione principale (box, cantina, ecc.) dotata di rendita
catastale autonoma;
6 immobile utilizzato in parte come abitazione principale e in parte per la propria
attività;
8 immobile situato in un comune ad alta densità abitativa ed è concesso in
locazione a canone “concordato”;
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... i diversi utilizzi ... 9 questo codice deve essere utilizzato se l’immobile non rientra in nessuno dei
casi individuati con gli altri codici;
10 abitazione o pertinenza data in uso gratuito a un proprio familiare a
condizione che lo stesso vi dimori abitualmente e ciò risulti dall’iscrizione
anagrafica, ovvero unità in comproprietà utilizzata integralmente come abitazione
principale di uno o più comproprietari diversi dal dichiarante;
11 pertinenza di immobile tenuto a disposizione;
12 unità immobiliare tenuta a disposizione in Italia da contribuenti residenti
all’estero o già utilizzata come abitazione principale (o pertinenza di abitazione
principale) da contribuenti trasferiti temporaneamente in altro comune;
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... i diversi utilizzi 13 bene di proprietà condominiale (locali per la portineria, l’alloggio del portiere, autorimesse collettive, ecc) dichiarato dal singolo condomino se la quota di reddito spettante è superiore alla soglia prevista dalla normativa vigente;
14 immobile situato nella regione Abruzzo e concesso in locazione a soggetti residenti o stabilmente dimoranti nei territori colpiti dal sisma del 6 aprile 2009 le cui abitazioni principali siano state distrutte o dichiarate inagibili;
15 immobile situato nella regione Abruzzo e concesso in comodato a soggetti residenti o stabilmente dimoranti nei territori colpiti dal sisma del 6 aprile 2009 le cui abitazioni principali siano state distrutte o dichiarate inagibili;
16 immobile di interesse storico e/o artistico concesso in locazione, riconosciuto in base al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42.
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Casi particolari Se il fabbricato è distrutto o inagibile a seguito di eventi sismici o altri
eventi calamitosi, e per legge è stato escluso da imposizione (a condizione che
sia stato rilasciato un certificato del Comune attestante la distruzione ovvero
l’inagibilità del fabbricato), in questo caso la rendita non concorre a formare il
reddito.
Se per l’unità immobiliare inagibile è stata chiesta la revisione della rendita, in
questo caso, si potrà considerare la nuova rendita o in mancanza la rendita
presunta.
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Il reddito dell’abitazione principale (codice 1) L’abitazione principale concorre a formare il reddito complessivo (sulla base della
rendita catastale rivalutata del 5%) ma attribuisce una deduzione di pari importo, il
che comporta l’assenza di tassazione Irpef.
Se l’abitazione viene usata per una parte dell’anno, la deduzione dovrà essere
ragguagliata.
La deduzione spetta anche qualora l’unità immobiliare sia abitazione dei soli
familiari (intendendo coniuge, parenti entro il 3° grado e affini entro il 2° grado).
La deduzione spetta anche in caso di ricovero permanente in istituti sanitari
(sempre che l’abitazione non sia concessa in locazione).
La deduzione compete per una sola abitazione.
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Il reddito della pertinenza dell’abitazione principale (codice 5)
La pertinenza dell’abitazione principale concorre a formare il reddito complessivo
(sulla base della rendita catastale rivalutata del 5%) ma attribuisce una
deduzione di pari importo, il che comporta l’assenza di tassazione Irpef, come
visto per l’abitazione principale.
Sono pertinenze le cose immobili di cui all’art. 817 C.C., classificate o
classificabili in categorie diverse da quelle ad uso abitativo, destinate ed
effettivamente utilizzate in modo durevole a servizio delle unità abitative adibite
ad abitazione principale delle persone fisiche (art. 10, comma 3-bis, secondo
periodo, del TUIR).
Dal 1999 anche le unità diverse da C/2, C/6, C/7 possono essere considerate
pertinenze.
51
Il reddito delle unità immobiliari a disposizione (codice 2)...
Si intendono le unità immobiliari adibite ad abitazione e possedute in aggiunta a
quella utilizzata come abitazione principale del possessore o dei suoi familiari o
all’esercizio di arti e professioni o di imprese commerciali da parte degli stessi.
Il reddito delle abitazioni secondarie è dato dalla rendita catastale rivalutata del
5% e maggiorata di 1/3.
reddito dell’UID = (rendita catastale x 1,05 x 4/3)
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… il reddito delle unità immobiliari a disposizione (codice 2) …
La maggiorazione di 1/3 della rendita si applica (quindi va utilizzato il codice 2):
• alla casa secondaria del soggetto che abita in una casa diversa in locazione;
• al fabbricato, tenuto a disposizione oltre all’abitazione principale, accatastato
come rurale, ma adibito a usi diversi da quelli rurali;
• all’abitazione in comproprietà, solo per il comproprietario che utilizza la propria
porzione come residenza secondaria;
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… il reddito delle unità immobiliari a disposizione (codice 2) …
• alle multiproprietà, immobile destinato ad essere usato come abitazione
secondaria, proporzionalmente alla quota di possesso che risulta da titolo di
proprietà;
• all’unità immobiliare destinata alla locazione ma rimasta sfitta.
54
… il reddito delle unità immobiliari a disposizione (codice 2) …
L’aumento di 1/3 della rendita non si applica (quindi non va utilizzato il codice 2),
oltre che alla unità immobiliare adibita ad abitazione principale, anche a:
• unità immobiliari non abitative
• unità immobiliare data in uso gratuito a propri familiari che vi dimorino
abitualmente (deve risultare da iscrizione anagrafica);
• una delle unità immobiliari tenute a disposizione in Italia da contribuenti
residenti all’estero;
55
• abitazione principale, ma momentaneamente lasciata libera a causa di
trasferimento temporaneo di lavoro in altro comune
• unità immobiliare priva di allacciamenti energia elettrica, acqua, gas e di fatto
non utilizzata, a condizione che ciò venga autocertificato ed eventualmente
esibito agli Uffici competenti
• unità immobiliare in comproprietà, utilizzate integralmente come residenza
principale di uno o più comproprietari, limitatamente a quelli che la utilizzano.
… il reddito delle unità immobiliari a disposizione (codice 2)
56
Immobili locati … Per gli immobili locati occorre considerare sia la rendita sia il canone di
locazione opportunamente rielaborato anche in funzione del tipo di
contratto stipulato.
In dichiarazione va indicato il reddito effettivo che si ricava dal canone di
locazione risultante da contratto, al netto di eventuali spese comprese nel
canone, ulteriormente ridotto della deduzione forfetaria del 15% (25% se
Venezia centro, Giudecca, Murano o Burano) e comprensivo degli aggiornamenti
annuali (indice ISTAT).
57
… immobili locati esempio:
Canone di locazione in libero mercato 36.000
Spese condominiali incluse nel canone - 500
Luce e gas inclusi nel canone - 500
Differenza 35.000
Ded. forfettaria (15% x 35.000) - 5.250
Reddito effettivo da indicare 29.750
58
Ripartizione del canone Qualora il canone si riferisca indistintamente a più immobili (ad esempio ad una abitazione più il relativo box), il canone percepito va ripartito sui diversi immobili in proporzione alle rendite catastali, secondo la seguente formula:
Quota proporzionale del canone = canone totale x singola rendita
totale delle rendite
Nel caso in cui più comproprietari concedano un immobile in locazione a terza persona, il reddito derivante dalla locazione deve essere ripartito tra i comproprietari in base alle rispettive percentuali di possesso.
59
Casi particolari in presenza di una locazione
Se più comproprietari concedono in locazione l’immobile ad uno dei
comproprietari stessi, il conduttore dichiarerà solo la rendita catastale per la
propria quota di possesso, mentre gli altri comproprietari dichiareranno il reddito
di locazione in proporzione alla quota spettante.
Se l’immobile è locato a soggetti destinatari della sospensione della procedura
esecutiva di sfratto che si trovano in particolari condizioni di disagio abitativo
(in determinati Comuni), per l’intero anno 2012 (proroga intervenuta con l’art. 29
c. 16 del D.L. 216/2011) continua ad applicarsi l’agevolazione che prevede
l’esclusione dal reddito imponibile del fabbricato locato.
60
Canoni di locazione non percepiti … Il primo comma dell’art. 26 del TUIR recita:
1. I redditi fondiari concorrono, indipendentemente dalla percezione, a formare il
reddito complessivo dei soggetti che possiedono gli immobili a titolo di proprietà,
enfiteusi, usufrutto o altro diritto reale, salvo quanto stabilito dall'art. 33, per il
periodo di imposta in cui si e' verificato il possesso. I redditi derivanti da contratti
di locazione di immobili ad uso abitativo, se non percepiti, non concorrono a
formare il reddito dal momento della conclusione del procedimento
giurisdizionale di convalida di sfratto per morosità del conduttore. Per le imposte
versate sui canoni venuti a scadenza e non percepiti come da accertamento
avvenuto nell'ambito del procedimento giurisdizionale di convalida di sfratto per
morosità e' riconosciuto un credito di imposta di pari ammontare.
61
… canoni di locazione non percepiti …
Ne consegue che per le locazioni ad uso diverso
dall’abitativo, il canone deve sempre essere
dichiarato (e tassato) in base a quanto
contrattualizzato, indipendentemente dalla
percezione.
62
… canoni di locazione non percepiti Per le locazioni ad uso abitativo il canone di locazione di competenza dell’anno di riferimento va dichiarato anche se non riscosso in tutto o in parte, tuttavia:
– il contribuente può non dichiarare i canoni non percepiti se entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi dispone di una sentenza di sfratto per morosità del conduttore. In tal caso la rendita catastale deve essere comunque assoggettata a tassazione (senza confronto con il reddito effettivo);
–per le eventuali maggiori imposte versate sui canoni scaduti e non percepiti, come da accertamento avvenuto nell’ambito del procedimento giurisdizionale di convalida di sfratto per morosità, è riconosciuto un credito d’imposta di pari ammontare.
63
Tipologie di contratto e tassazione dei canoni …
L’immobile può essere locato:
– in regime non legale (libero mercato o “patti in deroga“);
– in regime legale di determinazione del canone (equo canone);
– in locazione a canone “convenzionale” (legge n. 431/98 art. 2, c. 3, e art. 5, c. 2) sulla base di appositi accordi definiti in sede locale fra le organizzazioni della proprietà edilizia e le organizzazioni dei conduttori maggiormente rappresentative a livello nazionale, se l’immobile si trova in uno dei comuni ad alta densità abitativa.
E’ bene ricordare che è possibile optare per il regime della “cedolare secca”, con una tassazione sostitutiva della totalità del canone con una aliquota del 21% (19% per le locazioni a canone “convenzionale”).
64
Se l’immobile è locato in regime di libero
mercato, il reddito derivante dal fabbricato è
determinato dal confronto tra:
– la rendita catastale (rivalutata del 5%);
– il canone di locazione (ridotto della
deduzione forfetaria del 15%).
Locazione in regime di libero mercato
65
Locazioni ad equo canone
Il reddito effettivo dei fabbricati locati in regime di equo canone si determina
con le stesse modalità previste per gli altri fabbricati locati, senza effettuare il
confronto con la rendita catastale rivalutata.
Il reddito sarà perciò pari al canone di locazione ridotto della deduzione forfetaria
(15%), rapportato eventualmente alla percentuale di possesso.
66
Locazioni a canone convenzionale...
Nelle locazioni a canone “convenzionale” il reddito imponibile del proprietario
(costituito tra il maggiore tra la rendita catastale rivalutata del 5% ed il canone
ridotto del 15%, come per il regime del libero mercato), viene ulteriormente
abbattuto del 30%.
La tipologia contrattuale delle locazioni a canoni convenzionati è stata introdotta
per incentivare il mercato delle locazioni e consente alle parti di aderire a
contratti-tipo basati su accordi locali tra organizzazioni di proprietari e di inquilini
(che tengono conto di una convenzione quadro nazionale che individua dei criteri
generali per la determinazione dei canoni per aree territoriali).
67
... locazioni a canone convenzionale
Viene così individuato un valore minimo e massimo del canone di ogni zona,
sulla base anche della tipologia dell’alloggio, dello stato manutentivo dell’alloggio
e dello stabile, eccetera.
Il contratto ha durata minima di 3 anni, prorogabili di altri 2 anni, salva la facoltà
di diniego del locatore.
68
Esempio di determinazione del reddito dell’immobile...
Ipotizzando un immobile con rendita di 1.000 euro, che nel 2012 sia stato:
– locato in libero mercato per 90 giorni a 4.800 euro/anno,
– tenuto a disposizione per 244 giorni,
– locato a canone convenzionale per 31 giorni a 400 euro/mese (cioè 4.800
euro/anno),
per determinare il reddito occorre effettuare il confronto tra le rendite e i canoni.
69
...esempio di determinazione del reddito dell’immobile...
I periodi
Le rendite I canoni
Loc.lib.merc.400€/mese 90gg 1.000x1,05x90/365 259 4.800x85%x90/365 1.006
UID 244 gg 1.000x1,05x244/365x4/3 936 0x85%244/365 0,00
Loc.can.con.400€/mese 31gg 1.000x1,05x31/365 89 4.800x85%x31/365 (senza riduzione del 30%)
348
Totale 1.284 Totale 1.354
Occorre scegliere il risultato maggiore, cioè 1.354, per determinare il criterio di calcolo (canoni o rendita).
70
In particolare, il calcolo sarà:
4.800 x 85% x 90 / 365 = 1.006,00
0 x 85% 244 /365 = 0,00
4.800 x 85% x 31/ 365 x 70% (cioè abbattimento del 30%) = 243,00
Totale reddito tassabile = 1.249,00
...esempio di determinazione del reddito dell’immobile
71
Il codice 10 è utilizzato per l’abitazione o pertinenza data in uso gratuito a un proprio familiare a condizione che lo stesso vi dimori abitualmente e ciò risulti dall’iscrizione anagrafica.
Il codice 11 è utilizzato per le pertinenze delle unità immobiliari a disposizione.
Il codice 9 è il codice residuale.
Queste tre casistiche comportano una tassazione dell’immobile sulla base della rendita catastale rivalutata.
Codici 9, 10 e 11
72
art. 49 - Redditi da lavoro dipendente 1. Sono redditi di lavoro dipendente quelli che derivano da rapporti aventi per
oggetto la prestazione di lavoro, con qualsiasi qualifica, alle dipendenze e sotto
la direzione di altri, compreso il lavoro a domicilio quando e' considerato lavoro
dipendente secondo le norme della legislazione sul lavoro.
2. Costituiscono, altresì, redditi di lavoro dipendente:
a) le pensioni di ogni genere e gli assegni ad esse equiparati;
b) le somme di cui all'articolo 429, ultimo comma, del codice di procedura civile
(in generale ogni provento derivante al lavoratore in conseguenza del suo
rapporto di lavoro).
73
Momento impositivo Il comma 1 dell’art. 51 TUIR specifica che il reddito di lavoro dipendente è
costituito da tutte le somme e i valori in genere, a qualunque titolo percepiti nel
periodo d'imposta, anche sotto forma di erogazioni liberali, in relazione al
rapporto di lavoro.
Il medesimo comma stabilisce anche che si considerano percepiti nel periodo
d’imposta anche le somme e i valori in genere, corrisposti dai datori di lavoro
entro il 12 di gennaio del periodo d’imposta successivo a quello cui si riferiscono.
74
I redditi da lavoro dipendente ed assimilati...
I redditi da lavoro dipendente e assimilati:
in molti casi sono certificati dal modello CUD (non è così ad esempio per gli assegni periodici destinati al coniuge)
attribuiscono al beneficiario una detrazione (rapportata o meno ai giorni di lavoro, a seconda della tipologia di reddito).
Rientrano tra i redditi di lavoro dipendente ed assimilati:
i redditi di lavoro dipendente e di pensione;
i redditi di lavoro dipendente prestato all’estero in zone di frontiera […];
75
le indennità e le somme da assoggettare a tassazione corrisposte a qualunque titolo ai lavoratori dipendenti da parte dell’INPS o di altri Enti […];
le indennità e i compensi, a carico di terzi, percepiti dai prestatori di lavoro [..];
i trattamenti periodici integrativi […];
i compensi percepiti dai soggetti impegnati in lavori socialmente utili […];
le retribuzioni corrisposte dai privati agli autisti, giardinieri, collaboratori familiari ed altri addetti alla casa e le altre retribuzioni sulle quali, in base alla legge, non sono state effettuate ritenute d’acconto;
...i redditi da lavoro dipendente ed assimilati...
76
...i redditi da lavoro dipendente ed assimilati...
i compensi dei lavoratori soci di cooperative di produzione e lavoro, di servizi, agricole e di prima trasformazione dei prodotti agricoli e della piccola pesca, nei limiti dei salari correnti maggiorati del 20 per cento;
le somme percepite a titolo di borsa di studio o di assegno, se erogate al di fuori di un rapporto di lavoro dipendente e sempre che non sia prevista una specifica esenzione;
le indennità per la cessazione di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa non assoggettabili a tassazione separata […];
le remunerazioni dei sacerdoti […];
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...i redditi da lavoro dipendente ed assimilati
i compensi corrisposti ai medici specialisti ambulatoriali e ad altre figure operanti nelle A.S.L. con contratto di lavoro dipendente […];
le somme ed i valori in genere, a qualunque titolo percepiti, anche sotto forma di erogazioni liberali, in relazione a rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, lavori a progetto o collaborazioni occasionali, svolti senza vincolo di subordinazione e di impiego di mezzi organizzati, e con retribuzione periodica prestabilita. Vi rientrano anche quelli percepiti per:
o cariche di amministratore, sindaco o revisore di società, associazioni e altri enti con o senza personalità giuridica;
o collaborazioni a giornali, riviste, enciclopedie e simili, con esclusione di quelli corrisposti a titolo di diritto d’autore;
o partecipazioni a collegi e a commissioni.
78
Esclusioni... Non costituiscono redditi derivanti da rapporti di collaborazione
coordinata e continuativa i compensi percepiti per uffici e
collaborazione che rientrino:
a) nell’oggetto proprio dell’attività professionale esercitata dal contribuente in
ragione di una previsione specifica dell’ordinamento […];
b) nei compiti istituzionali compresi nell’attività di lavoro dipendente resa dal
contribuente;
c) nell’ambito di prestazioni di carattere amministrativo-gestionale di natura non
professionale rese in favore di società e associazioni sportive dilettantistiche.
79
... esclusioni Non concorrono alla formazione del reddito complessivo e, pertanto, non devono
essere dichiarati, i compensi derivanti da rapporti di collaborazione coordinata e
continuativa corrisposti dall’artista o professionista al coniuge, ai figli, affidati o
affiliati, minori di età o permanentemente inabili al lavoro e agli ascendenti.
80
Indennità e somme corrisposte dall’Inps e da altri
enti …
Tra le più frequenti, rientrano la cassa integrazione guadagni, le indennità di
disoccupazione, mobilità, malattia, inabilità temporanea assoluta (erogata
dall’Inail), maternità, per donazione di sangue, per congedo matrimoniale,…
Le rendite Inail, fatta salva l’indennità di inabilità temporanea assoluta, non
possono qualificarsi come reddito, in forza del loro carattere risarcitorio del danno
subito dal lavoratore per effetto dell’infortunio.
Sono infine esclusi da tassazione proventi ed indennità (anche assicurative)
conseguenti a invalidità permanente o morte.
81
… indennità e somme corrisposte dall’Inps e da altri
enti …
L’indennità (o trattamento) di fine mandato (TFM) può interessare tutti i rapporti di
co.co.co., sebbene solitamente sia riferita a rapporti di amministratori di società.
Il trattamento fiscale è diverso a seconda che il TFM risulti o meno da atto scritto
avente data certa anteriore alla costituzione del rapporto.
82
…indennità e somme corrisposte dall’Inps e da altri
enti Se il TFM è risultante da atto scritto con data certa anteriore alla costituzione del rapporto:
1) Se il soggetto erogante ha effettato le ritenute, l’indennità non deve essere dichiarata;
2) Se non sono state effettuate le ritenute, occorre indicare l’indennità nel quadro RM del Mod. Unico.
Se invece il TFM non risulta da atto scritto con data certa anteriore alla costituzione del rapporto, l’indennità sconta tassazione ordinaria e deve essere indicata nel quadro C.
83
Compensi per lavori socialmente utili … L’art. 52, lett. d-bis) del TUIR prevede un trattamento agevolato per i compensi
percepiti da soggetti che:
– svolgono lavori socialmente utili;
– abbiano raggiunto l’età pensionabile (60 anni per le donne e 65 per gli
uomini);
– che abbiano reddito complessivo non superiore a 9.296,22 euro (al
netto della deduzione prevista per l’abitazione principale, ed eventuali
pertinenze, e al netto dei compensi per lavori socialmente utili percepiti).
Se tali condizioni vengono rispettate, si applica il regime agevolato, il quale
prevede un tassazione particolare dei compensi in oggetto.
84
… Compensi per lavori socialmente utili i compensi sa L.S.U. in sintesi
i compensi da L.S.U. fino a 3.098,74 euro sono esenti da imposta
la quota eccedente i 3.098,74 viene assoggettata a ritenuta irpef del 23% ed anche ad addizionale regionale
Regime agevolato
85
Detassazione premi produttività Anche l’anno 2012 (sebbene in misura minore) beneficia di una agevolazione
nella tassazione dei compensi corrisposti ai dipendenti del settore privato
correlati a incremento della produttività, competitività, efficienza e miglioramento
del servizio, collegati ad un più favorevole andamento economico.
Per il 2012 l’agevolazione consente una tassazione sostitutiva dell’Irpef e delle
addizionali pari al 10%, nel limite di 2.500 euro di reddito agevolabile, per coloro
che nel 2011 hanno avuto complessivamente un reddito di lavoro dipendente non
superiore a 30.000 euro.
Per il 2013, il governo Monti sta valutando di introdurre misure differenti.
86
Detrazioni rapportate al periodo di lavoro Per i redditi da lavoro dipendente (pensioni incluse) e per alcuni redditi assimilati (ad esempio percettori di borse di studio, di compensi da L.S.U., di redditi da co.co.co.) spetta una detrazione d’imposta rapportata ai giorni di lavoro e decrescente al crescere del reddito.
La detrazione per le pensioni varia anche in funzione dell’età del pensionato.
Questa tipologia di reddito va indicata nella prima sezione del quadro C del mod. Unico o del mod. 730.
87
Assegni periodici e altri redditi assimilati a quelli da lavoro dipendente … Altri redditi assimilati a quelli da lavoro dipendente attribuiscono invece una detrazione non rapportata al periodo di lavoro nell’anno; in particolare essi sono:
a) gli assegni periodici percepiti dal coniuge, ad esclusione di quelli destinati al mantenimento dei figli, in conseguenza di separazione legale, divorzio o annullamento del matrimonio. È importante sapere che se il provvedimento dell’autorità giudiziaria non distingue la quota per l’assegno periodico destinata al coniuge da quella per il mantenimento dei figli, l’assegno si considera destinato al coniuge per metà del suo importo;
b) gli assegni periodici comunque denominati alla cui produzione non concorrono né capitale né lavoro (escluse le rendite perpetue), compresi gli assegni testamentari, quelli alimentari, ecc.;
88
… assegni periodici e altri redditi assimilati a quelli da lavoro dipendente …
c) i compensi e le indennità corrisposte dalle amministrazioni statali ed enti pubblici territoriali per l’esercizio di pubbliche funzioni. ;
d) i compensi corrisposti ai giudici tributari, ai giudici di pace e agli esperti del tribunale di sorveglianza;
e) le indennità e gli assegni vitalizi percepiti per l’attività parlamentare e le indennità percepite per le cariche pubbliche elettive (consiglieri regionali, provinciali, comunali), nonché quelle percepite dai giudici costituzionali;
f) le rendite vitalizie e le rendite a tempo determinato costituite a titolo oneroso.
g) i compensi corrisposti per l’attività libero professionale intramuraria svolta dal personale dipendente del Servizio sanitario nazionale, di cui all’art. 50, comma 1, lett. e) del TUIR.
89
… assegni periodici e altri redditi assimilati a quelli da lavoro dipendente
Le rendite e gli assegni periodici si presumono percepiti, salvo prova
contraria, nella misura e alle scadenze risultanti dai relativi titoli.
Ai sensi dell’ art. 3, c. 3, lett. b), TUIR, sono esclusi da imposizione (e quindi non
vanno dichiarati) gli assegni periodici destinati al mantenimento dei figli spettanti
al coniuge in conseguenza di separazione legale ed effettiva o di annullamento,
scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio, nella misura in cui
risultano da provvedimenti dell'autorità giudiziaria;
L’assegno di divorzio stabilito dal Tribunale, su accordo delle parti, corrisposto al
coniuge in unica soluzione, non è tassato e non configura reddito (Cassazione
11437/1999).
90
Redditi di capitale (cenni) L’art. 44 del TUIR individua diversi elementi che costituiscono redditi di capitale, quali ad esempio:
– gli interessi e gli altri proventi derivanti da mutui, depositi, conti correnti, delle obbligazioni
– le rendite perpetue
– gli utili derivanti dalla partecipazione al capitale o al patrimonio di società soggette all’IRES
– i redditi compresi nei capitali corrisposti in dipendenza di contratti di assicurazione sulla vita
– i compensi per fidejussioni e garanzie prestate
– […]
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Modalità di tassazione Il trattamento dei singoli redditi di capitale (che ha subito recenti modifiche) differisce in base a tipo di reddito, natura del percettore, status del soggetto erogante.
In alcuni casi i redditi di capitale subiscono “a monte” una imposizione a titolo definitivo (imposta sostitutiva o una ritenuta a titolo di imposta), per cui non concorrono a formare il reddito complessivo del contribuente ai fini dell’assoggettamento all’IRPEF.
In altri casi subiscono una ritenuta a titolo di acconto e vanno quindi inseriti nella dichiarazione dei redditi, scomputando poi la ritenuta.
In altri casi ancora non sono assoggettati ad alcuna ritenuta e vanno inseriti nella dichiarazione dei redditi.
92
Come procedere? Per distinguere in quali casi un reddito di capitale concorra alla tassazione IRPEF in dichiarazione dei redditi occorre quindi appurare se:
– è un reddito di capitale?
– il reddito ha subito un prelievo?
– qualora abbia subito un prelievo, era a titolo definitivo?
– in assenza di un prelievo alla fonte oppure nel caso in cui il prelievo fosse a titolo di acconto, in che misura occorre inserire in dichiarazione il reddito?
93
Tre casistiche ricorrenti di redditi di capitale
Differenze di tassazione di tre ricorrenti casistiche di redditi di capitale:
• incasso di dividendo di una SRL italiana da parte di una persona fisica senza partita Iva che detenga una partecipazione non qualificata: ritenuta al 20% a titolo definitivo calcolata sul 100% del dividendo;
• incasso di dividendo di una SRL italiana da parte di una persona fisica senza partita Iva che detenga una partecipazione qualificata: inclusione nella dichiarazione dei redditi in misura pari al 49,72% (40% qualora gli utili siano maturati prima del 31/12/2007) del dividendo;
• incasso degli interessi sul conto corrente bancario da parte di una persona fisica senza partita Iva: ritenuta a titolo di imposta del 20%.
94
Redditi diversi (cenni) … L’art. 67 del TUIR individua diversi elementi che costituiscono
redditi di capitale, quali ad esempio:
– i redditi dei fabbricati esteri (unica eccezione al principio di cassa);
– la cessione a titolo oneroso di partecipazioni (azioni, partecipazioni a società
di persone o di capitali) qualificate;
– la cessione a titolo oneroso di partecipazioni non qualificate;
– la differenza tra valore di mercato e il corrispettivo annuo per la concessione
in godimento di beni dell’impresa a soci o familiari dell’imprenditore (nuova
lettera h-ter dell’art. 67 TUIR);
95
… redditi diversi (cenni) – i redditi delle attività di impresa o di lavoro autonomo esercitate
occasionalmente;
– indennità e compensi corrisposti agli sportivi dilettanti;
– le cessioni a titolo oneroso di terreni edificabili;
– le cessioni a titolo oneroso di beni immobili acquistati o costruiti da non più
di cinque anni (esclusi quelli pervenuti per successione e quelli che per la
maggior parte del periodo intercorso tra l’acquisto e la vendita siano state
adibite ad abitazione principale del cedente o dei suoi familiari);
– […]
– i redditi derivanti dall’assunzione di obblighi di fare, non fare, permettere.
96
Momento impositivo, detrazioni, casistiche comuni.
In generale i redditi diversi sono tassati secondo il principio di cassa (ad eccezione dei redditi dei fabbricati esteri).
Alcune tipologie di redditi diversi danno diritto a delle detrazioni (per esempio i redditi da lavoro autonomo occasionale), decrescenti al crescere del reddito.
Come per i redditi di capitale, è possibile che vi siano dei prelievi a titolo definitivo, a titolo di acconto o nessun prelievo.
97
Come procedere? Come già per i redditi di capitale, occorre appurare se:
•il reddito ha subito un prelievo?
•qualora abbia subito un prelievo, esso era a titolo definitivo?
•in assenza di un prelievo alla fonte oppure nel caso in cui il prelievo fosse a titolo di acconto, in che misura occorre inserire in dichiarazione il reddito?
Ad esempio, la cessione da parte di una persona fisica senza partita Iva di una partecipazione non qualificata in una S.r.l. italiana sarà tassata in via definitiva al 20%, se invece la partecipazione fosse qualificata la medesima cessione concorrerebbe nella misura del 49,72% a formare il reddito complessivo del contribuente, senza prelievi a titolo di acconto. Un reddito da lavoro autonomo occasionale invece finirebbe per il 100% nella dichiarazione.
98
Tassazione separata Infine, alcune tipologie di redditi diversi (come ad esempio la vendita di terreni
edificabili) danno la possibilità di scegliere tra tassazione ordinaria in
dichiarazione e tassazione separata (diversa dalle imposte sostitutive e dalle
ritenute a titolo d’imposta).
In estrema sintesi, la tassazione separata consente al contribuente di escludere
un determinato importo dal conteggio del reddito complessivo della dichiarazione
dei redditi; tale importo verrà tassato sulla base di una aliquota Irpef calcolata
sulla base della media delle aliquote Irpef del contribuente di un biennio di
riferimento (la liquidazione avviene ad opera dell’Agenzia delle Entrate).
99
Dal reddito complessivo all’imposta netta: detrazioni
d’imposta e le deduzioni dal reddito (cenni)
Per calcolare il reddito imponibile occorre sottrarre dal il reddito complessivo la
deduzione per l’abitazione principale e gli importi relativi agli oneri deducibili
(oggetto di successiva lezione).
Determinato il reddito imponibile, si calcola l’imposta lorda sulla base delle
aliquote Irpef già esaminate.
Questo procedimento è chiaramente evidenziato nella prima parte del quadro RN
del modello Unico:
100
… Dal reddito complessivo all’imposta netta: detrazioni
d’imposta e le deduzioni dal reddito (cenni)
Le detrazioni per familiari a carico
In aggiunta alle detrazioni collegate alla percezione di alcuni tipi di reddito (già trattate in precedenza), esistono le detrazioni per carichi di famiglia, indicate nei righi da RN6 a RN9 del mod. Unico.
101
102
Le detrazioni per carichi di famiglia …
L’art. 12 del TUIR introduce alcune detrazioni per familiari a carico (coniuge, figli, altri familiari). I familiari possono essere considerati fiscalmente a carico, se nel corso del 2012 non hanno posseduto redditi che concorrono alla formazione del “reddito complessivo” per un ammontare superiore a euro 2.840,51 al lordo degli oneri deducibili.
103
… le detrazioni per carichi di famiglia Nel limite di reddito di euro 2.840,51 che il familiare deve possedere per essere considerato fiscalmente a carico, devono essere computate anche:
le retribuzioni corrisposte da Enti e Organismi Internazionali, Rappresentanze diplomatiche e consolari, Missioni, dalla Santa Sede, dagli Enti gestiti direttamente da essa e dagli Enti Centrali della Chiesa Cattolica;
la quota esente dei redditi di lavoro dipendente prestato nelle zone di frontiera ed in altri Paesi limitrofi in via continuativa e come oggetto esclusivo del rapporto lavorativo da soggetti residenti nel territorio dello Stato;
il reddito d’impresa o di lavoro autonomo assoggettato ad imposta sostitutiva in applicazione del regime agevolato previsto per contribuenti minimi.
104
I familiari che danno diritto alla detrazione... Danno diritto alla detrazione (nel rispetto dei limiti precedenti):
• il coniuge non legalmente ed effettivamente separato;
• i figli, anche se naturali riconosciuti, adottivi, affidati o affiliati;
• i seguenti altri familiari:
– il coniuge legalmente ed effettivamente separato;
– i discendenti dei figli;
– i genitori e gli ascendenti prossimi, anche naturali;
– i genitori adottivi;
– i generi e le nuore, il suocero e la suocera;
– i fratelli e le sorelle, anche unilaterali.
105
... i familiari che danno diritto alla detrazione In particolare,
• non rileva se coniuge/figli non convivono con il contribuente o non risiedono in
Italia, né rileva l’età dei figli o il fatto che siano o non siano studenti o svolgano
un tirocinio;
• la convivenza con il contribuente (o l’erogazione dal contribuente di assegni
alimentari non risultanti da provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria) è invece
necessaria per gli “altri familiari”, pena l’impossibilità di riconoscere la
detrazione.
La detrazione per i figli...
In presenza di due coniugi, la detrazione è attribuita al 50%, ovvero al 100% al genitore con il reddito più elevato.
In caso di separazione legale ed effettiva o di annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio la detrazione spetta, in mancanza di accordo tra le parti, nella misura del 100% al genitore affidatario ovvero in caso di affidamento congiunto nella misura del 50% ciascuno. Anche in questo caso, i genitori possono decidere di comune accordo di attribuire l’intera detrazione al genitore con reddito complessivo più elevato.
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… la detrazione per i figli …
La detrazione spetta per intero ad uno solo dei genitori quando l’altro genitore è fiscalmente a carico del primo e nei seguenti altri casi:
– figli del contribuente rimasto vedovo/a che, risposatosi, non si sia poi legalmente ed effettivamente separato;
– figli adottivi, affidati o affiliati del solo contribuente, se questi è coniugato e non è legalmente ed effettivamente separato.
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... la detrazione per i figli ... In particolare,
•se l’altro coniuge manca, per il primo figlio può spettare la detrazione per figlio a carico o in alternativa quella per il coniuge;
•i figli minori di tre anni consentono una detrazione maggiore;
•i figli disabili consentono una ulteriore detrazione. In questo caso non è necessario barrare la casella “primo figlio”.
Se le detrazioni per figli a carico spettano e se il numero dei figli è superiore a tre è riconosciuta un’ulteriore detrazione di 1.200,00 euro, anche qualora l’esistenza di almeno quattro figli a carico sussista solo per una parte dell’anno.
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... la detrazione per i figli
Tale detrazione è un importo complessivo e non varia se il numero dei figli è superiore a quattro.
Inoltre,
– la detrazione deve essere ripartita nella misura del 50% tra i genitori non legalmente ed effettivamente separati e non è possibile decidere di comune accordo una diversa ripartizione come previsto per le ordinarie detrazioni;
– nel caso di coniuge fiscalmente a carico dell’altro la detrazione compete per intero;
– l’importo pari alla quota della ulteriore detrazione che non ha trovato capienza verrà considerato nella determinazione dell’imposta dovuta e, pertanto, comporterà un maggior rimborso o un minor importo a debito.
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Per concludere: dall’imposta lorda all’imposta netta
Le detrazioni per carichi di famiglia e le detrazioni per lavoro si sommano alle detrazioni
per oneri (oggetto di successiva lezione), formando così il totale detrazioni d’imposta che
concorre alla formazione dell’imposta netta.
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