le indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dellinfanzia e del primo ciclo di istruzione...

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Le Indicazioni Nazionali per il curricolo

della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione

2012a. s. 2013-2014

1

QUALI I CAMBIAMENTI?

interventi normativi disaggregati e parziali,

che modificano fini- mezzi- ordinamenti della scuola 

indicazioni e sperimentazioni 

progetti e finanziamenti a vari livelli  

nuovi obiettivi da raggiungere

nuove tecnologie da utilizzare

nuove pratiche da attivare

prove INVALSI e valutazione

deleghe sempre più vistose,

responsabilità sempre più ampie,

compiti sempre più elevati.

2

QUALI LE CONSEGUENZE ?proliferazione di carte

responsabilità relative e parziali

baraonda di parole vecchie e nuove

difficile assegnazione di priorità

parole uguali ma significati diversi

… e i risultati attesi ?

3

Clima di costante “EMERGENZA”

“la scuola assomiglia sempre più ad un bastimento privo di rotta,

in balia di venti di cui è difficile comprendere la direzione”.

 

Risulta indispensabile – e ormai non più procrastinabile – fornire una

risposta “ onesta”

ad alcune domande:

  si conoscono e si sanno interpretare le norme e le indicazioni? le nostre progettazioni sono carte vuote e retoriche o sono percorsi orientati al risultato? la nostra didattica produce davvero competenze? le nostre valutazioni valutano davvero competenze? le parole che usiamo hanno significati diversi o sono un lessico condiviso? i nostri incontri rispondono alla logica dell’adempimento o sono sistemi di scambio e di confronto?

4

COSA FARE ? ? ?

1) RIFLETTERE sui nostri punti di forza, per continuare a costruire intorno ad essi,

ma anche sui nostri punti di debolezza, al fine di cercare di superare le criticità che gli stessi comportano

2) SCEGLIERE tra riforme, provenienti dall’alto,

ed innovazione, che spinge dal basso, l’opzione dell’innovazione

3)ESSERE CONSAPEVOLI che“ La nostra scuola non è più riformabile, nel senso che non sarà nessuna riforma

a cambiare ciò che nella scuola va cambiato, e che solo le PERSONE

possono essere agenti di cambiamenti sostanziali ”.

5

ALCUNI TERMINI ( CONCETTI) DA CONDIVIDERE

APPRENDIMENTO E’ un processo di modifica del

comportamento, relativamente stabile nel tempo

e si basa sull’esperienza. E’ un processo cumulativo di assimilazione di

entità sempre più complesse ed astratte, con acquisizione di competenze più ampie.

6

CONOSCENZA“Sapere”

Assimilazione di informazioni ( fatti, principi, teorie e pratiche)

relative ad un settore. Sono teoriche e/o pratiche.

Acquisizioni concettuali, culturali( il sapere)

7

ABILITA’“Saper fare”

Applicazione delle conoscenze e uso del “sapere come” portare a

termine compiti e risolvere problemi.Sono cognitive

(uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche

(abilità manuale, uso di metodi, di materiali, di strumenti)

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CAPACITA’“poter fare”

La possibilità, la facoltà che un soggetto ha di fare qualcosa.

9

COMPETENZA“Saper essere”

Comprovata capacità ( performance) di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche

in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale.

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Elementi essenziali della competenza

a) non è un’acquisizione cristallizzata nel tempob) si perfeziona lungo tutto l’arco della vitac) passa attraverso le 4 aree della

comunicazione umana: area del controllo del corpo e dello spazio area emotivo-affettiva area cognitiva area collaborativo-sociale

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DISCIPLINE“strumenti culturali per governare l’esperienza”

• strumenti: conoscenze applicabili, trasferibili, funzionali, spendibili in ambito personale/sociale;

• culturali: concetti, regole, strutture, principi, teorie, linguaggi, eventi, contesti, visioni, paradigmi, mentalità, prodotti;

• per: indica la finalizzazione dei saperi, delle conoscenze;• governare: comprendere, valutare criticamente, scegliere, controllare,

problematizzare, progettare, costruire, padroneggiare;• l’esperienza: di uomo/donna, con sé/con gli altri, di cittadino/cittadina per

la convivenza civile, la partecipazione, la cittadinanza attiva.

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LE DISCIPLINENELLE INDICAZIONI NAZIONALI

Categorie e metodi interpretativi Modelli di spiegazione dei fenomeni

Quadri di idee per conferire un senso alle singole informazioni

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OBIETTIVI

Ob. Formativo: Integra e struttura conoscenze e abilità diverse e concorre alla formazione di competenze.Ob. Specifico: acquisizione di singole conoscenze e abilità.

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TRAGUARDI DI SVILUPPO

SEGNALI INDICATORI COLLOCATI IN LUOGHI CRUCIALI DEL PERCORSO

Segnalano gli elementi essenziali che costituiscono la competenza

e vi indirizzano l’articolazione degli obiettivi e, quindi, la progettazione didattica.

15

TRAGUARDI DI SVILUPPO

SONO ESITI PRESCRITTIVI PER LE ATTIVITA’ PROGETTUALI E REALIZZATIVE

DEI DOCENTIal fine di far conseguire all’allievo

le competenze delineate nel profilo

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LE INDICAZIONI NAZIONALI 2012

emanate con Decreto Min. 254 del 16/11/2012

a norma dell’art. 1, comma 4, del D.P.R. n. 89 del 2009

• sostituiscono le Indicazioni Nazionali 2004• sostituiscono le Indicazioni Nazionali 2007

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LE INDICAZIONI NAZIONALI 2012

SONO UN RIFERIMENTO CHE PRESENTA ELEMENTI DI PRESCRITTIVITA’,

a) dando garanzia di unitarietà al sistema scuolab) tenendo insieme l’istanza nazionale e

l’istanza locale

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Struttura del documento

“Cultura, scuola, persona”

” Finalità generali”

“L’organizzazione del curricolo”

“Scuola dell’Infanzia”

“Scuola del primo ciclo”

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cultura, scuola, persona

una premessa culturale generale

1. LA SCUOLA NEL NUOVO SCENARIO2. CENTRALITA’ DELLA PERSONA3. PER UNA NUOVA CITTADINANZA4. PER UN NUOVO UMANESIMO

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SCENARIO

• Ambivalenza• Contraddittorietà• Complessità• Molteplicità

• Ricchezza formativa• Emarginazione culturale

• tecnologie

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PERSONA

• Non individuo astratto• Legami di gruppo• Punto di partenza

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CITTADINANZA

• Non definizione di norme• Unitaria e plurale• Scelte autonome• Alleanza educativa• Condivisione di valori• Creazione della società

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UMANESIMO

• Microcosmo personale• Macrocosmo planetario• Obiettivi prioritari

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FINALITA’ GENERALI

SCUOLA, COSTITUZIONE, EUROPA

PROFILO DELLO STUDENTE AL TERMINE DEL 1° CICLO DI ISTRUZIONE

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QUALE PROFILO ?RIFERIMENTO EUROPEO INDICAZIONI NAZIONALI 2012

COMUNICAZIONE NELLA MADRE LINGUA COMPRENDE ENUNCIATI E TESTI DI UNA CERTA COMPLESSITA’; ADOTTA REGISTRI LINGUISTICI APPROPRIATI ALLE VARIE SITUAZIONI

COMUNICAZIONE NELLE LINGUE STRANIERE SI ESPRIME A LIVELLO ELEMENTARE IN LINGUA INGLESE E IN UNA SECONDA LINGUA EUROPEA

COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA E TECNOLOGIA

ANALIZZA DATI E FATTI,VERIFICA L’ATTENDIBILITA’DELLE ANALISI, POSSIEDE UN PENSIERO RAZIONALE

COMPETENZA DIGITALE HA BUONE COMPETENZE DIGITALI E USA CON CONSAPEVOLEZZA LE TECNOLOGIE DELL’INFORMAZIONE

IMPARARE AD IMPARARE POSSIEDE UN PATRIMONIO DI CONOSCENZE ED E’ CAPACE DI RICERCARE E DI PROCURARSI NUOVE INFORMAZIONI, IN MODO AUTONOMO

COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE RISPETTA LE REGOLE, COLLABORA CON GLI ALTRI, ESPRIME LE PROPRIE OPINIONI, HA CURA DI SE, SI ASSUME LE PROPRIE RESPONSABILITA’

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QUALE PROFILO ?RIFERIMENTO EUROPEO INDICAZIONI NAZIONALI 2012

SPIRITO DI INIZIATIVA E IMPRENDITORIALITA’ UTILIZZA GLI STRUMENTI DI CONOSCENZA, DIMOSTRA ORIGINALITA’ E SPIRITO DI INIZIATIVA, HA CONSAPEVOLEZZA DI POTENZIALITA’ E LIMITI, ORIENTA LE PROPRIE SCELTE IN MODO CONSAPEVOLE

CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE SI IMPEGNA IN TUTTI I CAMPI, INTERPRETA I SISTEMI SIMBOLICI E CULTURALI, SI ORIENTA NELLO SPAZIO E NEL TEMPO, OSSERVA ED INTERPRETA AMBIENTI, FATTI, FENOMENI E PRODUZIONI ARTISTICHE

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L’organizzazione del curricolo

Ad ogni singola Scuola ,nella propria autonomia, e quindi al Collegio dei Docenti, il D.P.R. 275/99 -Regolamento dell’autonomia - affida questa progettazione, in tutti i suoi aspetti, dalla scelta del che cosa insegnare, al come farlo, a come valutare

Il curricolo, pertanto, deve essere:

ELABORATOCONDIVISO

TEMPORALMENTE DEFINITOMETODOLOGICAMENTE DEFINITO

MISURABILEVALUTABILE

A STRUTTURA APERTA, FLESSIBILE, PROGRESSIVA

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CURRICOLO

si tratta di un termine polisemico ( se ne contano circa 100 accezioni)

viene introdotto nell’ordinamento scolastico dai Programmi del 1985 per la Scuola Elementare

viene declinato negli Orientamenti per la Scuola dell’Infanzia del 1991 e si connette al termine programmazione, diventando un tutto unico nella programmazione curricolare

è stato definito come:

“ un mosaico dal disegno unitario eppure articolato”

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“il cuore didattico del Piano dell’Offerta Formativa”

D.P.R. 275/99 -Regolamento dell’autonomia –richiede alla scuola di esprimere la propria offerta formativa (POF), centrata sui bisogni e sulle caratteristiche della realtà locale.

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DEFINIZIONE PIU’ GENERALE

COMPLESSO ORGANIZZATO DI ESPERIENZEDI APPRENDIMENTO

CHE UNA SCUOLA INTENZIONALMENTEPROGETTA E REALIZZA PER GLI ALUNNI

AL FINE DI CONSEGUIRELE METE FORMATIVE DESIDERATE.

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IL CURRICOLO

è una sorta di vestito su misura della scuola, tanto più apprezzabile, quanto più capace di fornire risposte non generiche

alle esigenze concretamente riscontrabili, per soddisfare la specificità di un preciso contesto culturale e sociale

non è opera di assemblaggio di parti diverse ( le discipline), ma strumento concreto, progetto fattibile, terreno

su cui si misura concretamente la capacità progettuale di ogni scuola

è lo spazio nel quale :

teorie, concezioni, visioni e attese si fanno “ didattica”;l’idea di scuola si trasforma in scuola;

gli obiettivi danno luogo ad azioni;l’efficienza e l’efficacia si misurano con i processi e con gli esiti;

la qualificazione del personale si presenta come risorsa.

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DIMENSIONI DEL CURRICOLO formale:

competenze, obiettivi di apprendimento, saperi, percorsi di insegnamento/apprendimento,

metodologie, strategie didattiche, valutazione;

materiale:

tempi, spazi, materiali, attrezzature, gruppi di alunni ( come ciò può influenzare le esperienze di apprendimento?)

nascosta:

cultura come complesso di conoscenze, valori, regole, credenze, miti e riti, comportamenti

che caratterizzano un determinato ambiente sociale( quali influenze esercitano sull’alunno, con quali effetti formativi?)

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PER UNA PROSPETTIVA RAZIONALEDEL CURRICOLO

EQUILIBRIO TRA SOGGETTO CHE APPRENDE ED OGGETTO CULTURALE

A) SE SI RENDE PREDOMINANTE L’OGGETTO CULTURALE E SI LASCIANO SULLO SFONDO GLI ALUNNI NELLA LORO CONCRETEZZA, LA DIDATTICA FALLISCE NEL COMPITO DI OFFRIRE A TUTTI CONDIZIONI DI SUCCESSO FORMATIVO

B) SE SI PUNTA SOLO SUI MODELLI E LE ATTIVITA’ DI INSEGNAMENTO, PRIVILEGIANDO LA PROSPETTIVA DEL SOGGETTO CHE APPRENDE, SENZA CONSIDERARE IL CURRICOLO, LA DIDATTICA FALLISCE NEL COMPITO DI PROMUOVERE IDEE, CONOSCENZE, ABILITA’ CHE INCIDONO SUL PROGETTO DI CRESCITA PERSONALE

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PER UNA PROSPETTIVA RAZIONALEDEL CURRICOLO

DEFINIRE UN CURRICOLO SCANDITO PER COMPETENZE CHIAVEcon

contenuti organizzati intorno a nuclei fondanti

che costituisconogli standards minimi essenziali

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PER UNA PROSPETTIVA RAZIONALEDEL CURRICOLO

INNOVARE LE PROGETTAZIONI CURRICOLARI

RENDENDO LE DISCIPLINE STRUMENTI

PER APRIRSI ALLE COMPETENZE CHIAVE

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PER UNA PROSPETTIVA RAZIONALEDEL CURRICOLO

POTENZIARE IL LAVORO NEGLI AMBITI TRASVERSALI

passando: da una didattica trasmissiva ad una didattica attiva e

cooperativa ( didattica laboratoriale); da una concezione dei saperi di tipo lineare ad una di tipo

sistemico

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ELEMENTI DI NOVITA’

LE COMPETENZE CHIAVE EUROPEE PROFILO DELLO STUDENTE AL TERMINE DEL I

CICLO INCLUSIONE ( STRANIERI – DSA – BES) DISCIPLINE NON AGGREGATE IN AREE

DISCIPLINARI PREDEFINITE

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Le Indicazioni per la Scuola dell’infanzia

• una piccola premessa pedagogica • i 5 campi di esperienza• i “traguardi per lo sviluppo della competenza”, per

ogni campoI campi di esperienza

sono“ i luoghi del fare e dell’agire del bambino, orientati

dall’azione consapevole degli insegnanti”.

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Le Indicazioni per la scuola del primo ciclo ( elementari e medie)

una premessa unitaria, che sintetizza le finalità delle due scuole e delinea alcune coordinate pedagogico-didattiche

la successiva articolazione del curricolo in

10 DISCIPLINE

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Ogni disciplina

comprende una premessa, descrittiva del suo valore culturale e formativole tavole dei traguardi di sviluppo delle competenze, posti al

termine della scuola primaria e della scuola secondaria di I grado.

prevede l’individuazione di obiettivi ( specifici) di apprendimento, -al

termine delle classi 3° e 5° elementare e -al termine della 3° media.

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