le infezioni dell’apparato genito-urinario che generalmente sono trasmesse per via sessuale...
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Infezioni che generalmente sono trasmesse per via sessuale
Infezioni dell’apparato genito-urinario
Infezioni sessualmente trasmesse, IST
Malattie sessualmente trasmissibili, MST
Le infezioni sessualmente trasmesse costituiscono un
importante problema socio-comportamentale e
medico-epidemiologico.
Infezioni sessualmente trasmesse
Ogni persona sessualmente attiva ha contratto almeno una volta una IST.
I microrganismi responsabili di IST evadono le difese dell’immunità innata.
La co-trasmissione e le co-infezioni sono eventi comuni.
Sono disponibili solo pochi vaccini.
Ecosistema vaginale
Insieme dei microrganismi presentiabitualmente a livello vaginale in equilibrio
dinamico tra loro e con l'ambiente
L’ambiente vaginale è protetto contro le infezioni da:
barriera epiteliale;pH vaginale; livello di glicogeno;sistema immunitario;ormoni ovarici;enzimi batteriostatici e battericidi.
Ecosistema vaginale
Ecosistema vaginale
enterobatterino> 8climaterio
lattobacillisi3,3-4,5fertile
rari e varino7-8prepubere
lattobacillisiacido7-8
microrganismiglicogenopHetà
Ecosistema vaginale
Almeno il 95% della normale popolazione batterica della vagina in età riproduttiva èrappresentata da lattobacilli.
Gruppo eterogeneo di bat-teri Gram-positivi, aerobi facoltativi, di varie dimen-sioni, di forma bastoncel-lare.
Ecosistema vaginale
Lactobacillus acidophilusL. crispatusL. jenseniiL. gasseriL. iners
Il 95 % dei ceppi produce H2O2
Circa 60 specie
Ecosistema vaginale
I lattobacilli
degradano il glicogeno ad acido lattico;
producono perossido di idrogeno (H2O2), batteriocidine e arginina deaminasi.
competono con gli altri batteri nell’ade-renza alle cellule epiteliali vaginali;
Inibizione dell’adesione dei patogenialla mucosa vaginale
I lattobacilli si legano in modo specifico e aspecificoalle cellule epiteliali della mucosa vaginale...
Recettore
Microrganismipatogeni
Legami specificicon recettori epiteliali
Legami aspecifici(forze elettrostatiche)
… ed impediscono ai microrganismi patogenidi trovare liberi i siti di legame e quindi aderire alla mucosa vaginale.
Celluleepiteliali
Mucosavaginale
Lattobacilli
Lattobacilli
J. P. Lepargneur et al. - J. Gynecol. Biol. Reprod., 31: 485-494,2002
I lattobacilli si legano alla fibronectina del fluido vaginalee producono biosurfattante...
Fibronectinadel fluido vaginale
LattobacilliMicrorganismi
patogeni
Secrezione di biosurfactante
… ulteriori meccanismi che impediscono ai microrganismi patogenidi aderire alla mucosa vaginale.
Lattobacilli
Mucosa vaginale Mucosa vaginale
Legame specifico
J. P. Lepargneur et al. - J. Gynecol. Biol. Reprod., 31: 485-494,2002
Inibizione dell’adesione dei patogenialla mucosa vaginale
I lattobacilli sintetizzano sostanze fondamentaliper il mantenimento di un corretto equilibrio
nell’ecosistema vaginale...
…in quanto agiscono come fattori di difesa contro l’insorgenza di infezioni microbiche.
Lattobacilli
Acido lattico
Bassi valori di pH
3,5 - 4,0
H202
Effetto battericida
su alcuni ceppi
Competizione per fonti nutrizionali
Proprietàantibiotiche
Ad es. privazionedi arginina
(anaerobi)
Batteriocine
estrogeni ±
J. P. Lepargneur et al. - J. Gynecol. Biol. Reprod., 31: 485-494,2002
Inibizione della crescita dei patogeni
I lattobacilli interagiscono con diversi ceppidi microrganismi patogeni (es. C. albicans, E. coli )...
… e rilasciano un fattore (APF)che favorisce la co-aggregazione tra lattobacilli e patogeni.
Inibizione della proliferazionedi alcuni microrganismi patogeni
per CO-AGGREGAZIONE
Microrganismopatogeno
APF
Rilascio di APF(Aggregation Promoting Factor)
Lattobacilli
APF
+
Lattobacilli
Microrganismopatogeno
J. P. Lepargneur et al. - J. Gynecol. Biol. Reprod., 31: 485-494,2002
Inibizione della moltiplicazione dei patogeni
Lattobacilli
La diminuzionedella presenza di lattobacilli
e dell’ azione antagonista contro i germi patogeni...
…favorisce l’instaurarsi di infezioni opportunistiche.
germi potenzialmente
patogeni* alloctoni* autoctoni
Ecosistema vaginale
Effetti della stimolazione ormonale sull’epitelio vaginaleEstrogeni
Proliferazione e maturazione dell’epitelio
Disponibilità di glicogeno
Glicogeno libero
Glucosio
Acido lattico pH 3,3 – 4,5
Sfaldamento dell’epitelio
Citolisi
Progesterone
Popol. batterica
Lattobacilli
Ecosistema vaginale
Effetti della stimolazione ormonale sull’epitelio vaginaleEstrogeni
Proliferazione e maturazione dell’epitelio
Disponibilità di glicogeno
Glicogeno libero
Glucosio
Acido lattico pH 3,3 – 4,5
Sfaldamento dell’epitelio
Citolisi
Progesterone
Popol. batterica
Lattobacilli
pH vaginale
range di normalità3,3 – 4,5
Popolazione lattobacillare
Candida
Gardnerella, MobiluncusTrichomonas vaginalis
Mycoplasma, UreaplasmaChlamydia trachomatisNeisseria gonorrhoeae
4,0
3,3 – 4,0
> 4,5
Le IST compaiono in forma acuta, ma cronicizzano, se mal curate.
Trenta diverse IST dovute a circa venti agenti eziologici tra batteri, protozoi, miceti e virus.
Infezioni sessualmente trasmesse
Forme classiche batteriche Neisseria gonorrhoeae
Treponema pallidum
gonorrea (uretrite, cervicite),epididimite,salpingite, congiuntivite, artrite, sepsi,S. di Reiter, periepatite, ophtalmia neonatorum (*)
sifilide acquisita e congenita(*)
Haemophilus ducreyi Klebsiella
(Calymmatobacterium) granulomatis
ulcera molle (cancroide)
granuloma inguinale o g. venereo (donovanosi)
linfogranuloma venereo
Classificazione eziologica
(*) infezione connatale Chlamydia trachomatis
L1-L2-L3
Chlamydia trachomatis D-K
NGI (uretrite, cervicite), epididimite, salpingite, congiuntivite da inclusi, S. di Reiter, periepatite, ophtalmia neonatorum*, polmonite, otite media neonatale*
(*) infezione connatale
Forme batteriche di seconda generazione
Classificazione eziologica
Mycoplasma genitalium
Mycoplasma hominisvaginosi batterica, PID, poliabortività, febbre post-partum, sterilità
NGI, PID (?)
Forme batteriche di seconda generazione
NGI, calcolosi urinaria, vaginosi, PID, sterilità
Classificazione eziologica
Ureaplasma urealyticum
Gardnerella vaginalis vaginosi batterica
(*) infezione connatale
Streptococcus agalactiae sepsi e meningite neonatale*
proctite, enterite Salmonella, Shigella Campylobacter spp.
Enterococchi Stafilococchi
vulvo-vaginiti
Listeria monocytogenes vulvo-vaginiti in gravidanza
Streptococcus pyogenes Haemophilus influenzae
vulvo-vaginiti in etàpediatrica
vulvo-vaginite, balano-postite
Forme micotiche di seconda generazione
Candida albicans
Candida glabrata Candida tropicalis Candida krusei Candida pseudo-tropicalis Candida stellatoidea Candida guillermondii
Classificazione eziologica
Trichomonas vaginalis vulvo-vaginite, balanite
Entamoeba histolytica amebiasi
giardiasi Giardia lamblia
Isospora belli isosporidiosi
Cryptosporidium spp. criptosporidiosi
Forme protozoarie di seconda generazione
Classificazione eziologica
HSV herpes genitale, herpes neonatale
cervicite, mortalità infantile*, ritardo mentale del bambino*
CMV
HPV condilomi genitali, carcinoma del collo dell’utero, papilloma laringeo neonatale*
MCV mollusco contagioso genitale
HBV, HCV, HDV epatite virale, carcinoma epatico
HIV AIDS(*) infezione connatale
Forme virali di seconda generazione
Classificazione eziologica
uretrite/cervicite
• Neisseria gonorrhoeae• Chlamydia trachomatis (D-K) • Mycoplasma hominis• Mycoplasma genitalium (?)• Ureaplasma urealyticum• Trichomonas vaginalis (uomo)
vulvo-vaginite• Trichomonas vaginalis• Candida albicans• Batteri aerobi Gram positivi
e Gram negativi
Classificazione sindromica
Forme essudative
Dismicrobismi
vaginosi batterica • Gardnerella vaginalis• M. hominis• M. urealyticum
Classificazione sindromica
vaginosi citolitica • Lactobacillus
ulcere genitali
Treponema pallidumHaemophilus ducreyiC. trachomatis (L1, L2, L3)Klebsiella granulomatisHSV
verruche genito-anali HPV
Forme ulcero-proliferative
mollusco contagioso MCV
Classificazione sindromica
AIDS
epatiti virali
infezioni congenite/connatali
HBV, HCV, HDV
Forme sistemiche
HSV, CMV Treponema pallidumNeisseria gonorrhoeaeChlamydia trachomatis (D-K)HIV, HBVStreptococcus agalactiae
HIV
Classificazione sindromica
sindromi intestinali (in omosessuali maschi)
Forme extragenitali
SalmonellaShigellaCampylobacter spp.Entamoeba histolyticaGiardia lamblia
artrite acuta con infezione vaginale/uretrale
Sindrome di ReiterNeisseria gonorrhoeae Chlamydia trachomatis HIV, HBV
Classificazione sindromica
epidemiologica insorgenza di nuovi patogeni
socialeS. giovani in piena attività produttiva
clinicacomplicanze e sequele
Rilevanza
Comportamenti sessualinumero di partner partner occasionalimancato uso del preservativoprecoce inizio dei rapporti sessuali
ProstituzioneImmigrazioneSesso
Fattori di rischio
Non circoncisioneAlcoolismoTabagismoUso di drogheComportamento igienico-sanitario
tardiva consultazione del medicomancata notificazione al partnermancata compliance della terapia uso di lavande vaginali
Fattori di rischio
Giovane età
Fonte. WHO, 2005
448 milioni di nuovi casi/annoInfezioni casi/anno
Trichomoniasi 248 milioniClamidiosi 102 milioniGonorrea 87 milioni
Sifilide 10 milioniErpete 26 milioni
Epidemiologia
In Occidente negli anni ’70 e fino alla fine del secolo scorso emergenza delle IST virali (HPV, HHV e HIV) e diminuzione di incidenza delle forme batteriche (sifilide, gonorrea, LGV).
In questo secolo, al persistere dell’alta incidenza di forme virali si associa la riemergenza delle forme batteriche.
La riemergenza di tali forme interessa centri metropolitani e popolazioni a rischio (omosessuali, minoranze etniche, dediti alla prostituzione, tossicodipendenti).
Epidemiologia
L’incidenza media delle IST nei paesi dell’Esteuropeo è in media 100 volte più alta che non nei paesi europei occidentali (da 62,8-164,1 per 100.000 a 1,46 per centomila).
In Russia c’è stata un’epidemia di sifilide nel1990 che ha iniziato a declinare solo verso il1998, mentre è in aumento la sifilidecongenita, trasmessa da madri infette ai feti.
Epidemiologia
Fonte: Ufficio Regionale Europeo WHO
Le epidemie di IST nelle regioni dell’Esteuropeo sono potenzialmente un problemache riguarda l’intera Europa.
Aumento dei casi di sifilide anche in Finlandia, a partire dal 1994, in gran parte contratta in Russia e in Estonia.
Epidemiologia
Fonte: Ufficio Regionale Europeo WHO
Paesi in via di sviluppo* Paesi industrializzati
HPV
Neisseria gonorrhoeaeHaemophilus ducreyiTreponema pallidumTrichomonas vaginalisHBVHIVChlamydia trachomatisCalymmatobacterium
granulomatisHSV
HSVChlamydia trachomatisNeisseria gonorrhoeaeMycoplasma hominisUreaplasma urealyticumTrichomonas vaginalisHBVTreponema pallidumHIV
* scarsità di dati e presumibile sottostima delle IST non veneree classiche
Epidemiologia
Fonte: Ufficio Regionale Europeo WHO
Linee guida per la gestione e il trattamentonel 60 % dei Paesi europei.
Sistema di sorveglianza delle IST in quasi tutti i Paesi europei.
Nel 56% dei Paesi, i servizi relativi alle IST fanno parte delle cure primarie.
Solo il 30% dei Paesi europei ha un programma nazionale strutturato di controlloe trattamento.
Epidemiologia
Prescrizione sintomatologia
• gravidanza, ciclo mestruale
trattamenti antibiotici segnalazione di particolare rischio biologico
quesito diagnostico in rapporto all’anamnesi
• terapia estro-progestinica• diabete, interruzioni di gravidanza, infertilità
• età della paziente
• abitudini sessuali• uso abituale o saltuario di droghe• notizie sul soggiorno in aree a rischio per
l’elevata incidenza di particolari IST.
Fonte: Linee Guida SIU 2012
Prelievo
rappresentativo e idoneo
non in periodo mestruale
lontano (24 h) da irrigazioni vaginali
prima o dopo 5 gg dal trattamento antibiotico o antimicotico
lontano (24 h) da rapporti sessuali
• Introdurre il tampone fino al collo dell’utero
• Utilizzare uno speculo bivalve sterile monouso• Evitare di toccare le zone esterne
1. Cervice
2. Vagina
3. Retto
4. Vescica
5. Tampone
6. Speculo
7. Utero
Inserire il tampone per 1-2 cm e ruotareper 10-30 sec
Tampone di secrezione vaginale
• Fastidioso e talvolta doloroso
• Utilizzare tamponi sottili e flessibili
• Prelievo lontano almeno 2 h dall’ultima minzione
• Inumidire il tampone
• Inserire il tampone per 3- 4 cm e ruotare per 10-30 sec
Tampone di secrezione uretrale
Tampone per PAP test e HPV test
•Le cellule prelevate non vengonostrisciate e fissate su un vetrino, ma sono raccolte in un terreno di trasportoliquido per essere inviate in laboratori specializzati.
•Garantisce una diagnosi citologica piùprecisa e definita.
•Consente di effettuare il Test per l’HPVsulle stesse cellule ancora conservate nel terreno di trasporto liquido.
Trasporto
Terreno di Stuart• Streptococchi• Neisseria• Miceti
Terreno di Amies• Gardnerella vaginalis• Enterobacteriaceae
Soluzione fisiologica sterile
• Trichomonas vaginalis
Le fibre di nylon perpendicolari al bastoncinoagiscono come un soffice “spazzolino” epermettono il prelievo di una maggiorequantità di materiale cellulare. Le fibre dinylon esercitano un’azione capillare cheaumenta l’assorbimento dei campioni liquidiche rimangono in superficie e possonoessere eluiti più facilmente.
cellule prelevate liquido raccolto
Tamponi floccati
campione raccolto
I tamponi di nylon floccato assorbono e rilasciano un
maggior volume di campione
Tamponi floccati
campione raccolto
campione intrappolatonella matrice
Dispersione, diluizione e mancato rilascio del campione
Trasporto
Terreno per micoplasmi
Tampone per Chlamydia
Utilizzare idonei terreni di trasporto con -lattamici e sulfamide
Fonte: Linee Guida SIU 2012
Il protocollo diagnostico prevede indaginicolturali, sierologiche, molecolari su varimateriali biologici in rapporto al sospettodiagnostico, sia sul(la) paziente che sul(la) partner.
muco-purulento Neisseria gonorrhoeae
Chlamydia trachomatis (D-K)
aspecifico, scarso, mucoide Mycoplasma, Ureaplasma
schiumoso, bianco verdastro Trichomonas vaginalis
leucorrea abbondante , cremosa, con esacerbazioni premestruali
Miceti
abbondanti e mucose Lactobacillus (vaginosi citolitica)
Caratteristiche dell’essudato
bianco grigiastro o giallastro, fluido, aspecifico
Gardnerella vaginalis
Mobiluncus
Caratteristiche morfologiche diplococchi Gram negativi disposti a chicco di caffè
immobili
asporigeni
spesso capsulati
Neisserie
Caratteristiche metaboliche catalasi e ossidasi positivi
Caratteristiche metaboliche aerobi e anaerobi facoltativi
Caratteristiche colturali delle N. patogene batteri esigenti terreno arricchito con sangue riscaldato,
selettivo per VCN (Thayer Martin)
Neisseria
Meningite cerebro-spinaleN. meningitidis
N. flavescensN. mucosa
GonorreaN. gonorrhoeae
N. subflavaCommensali
delle prime vie aeree
Occasionalmente opportunisti
N. sicca
patologiaspecie
Antigenicamente omogeneo
Antigeni comuni anche a N. meningitidis
Antigene capsulare polisaccaridico
(antigene K)
N. gonorrhoeaeCaratteristiche antigeniche
FimbrieAdesine(colonizzazione)
Impedine
IgA Proteasifacilita la sopravvivenza e lamoltiplicazione sulla superficiedelle mucose
Capsulaantigene polisaccaridico K
Moduline (danno indiretto) LPS
attiva il complemento, causanecrosi endoteliale e infiammazione disseminata
N. gonorrhoeaeCaratteristiche antigeniche
Gonorrea o blenorragianell'uomo è altamente sintomatica(essudazione uretrale muco-purulentaassociata a dolore)nella donna è asintomatica o paucisintomatica (scarsità di secrezioni)
N. gonorrhoeaeQuadri clinici
Lesioni cutanee da N. gonorrhoeae
N. gonorrhoeaeQuadri clinici
pustola da N. gonorrhoeae(colorazione Gram)
Blenorragia in Europa
Dall’80 importante riduzione dell’incidenza dellagonorrea, soprattutto nei Paesi scandinavi(Germania, Gran Bretagna, Austria e Olanda). Tuttavia negli ultimi anni si sta osservando in molti
paesi Europei un incremento del numero dei casi digonorrea.Nel 2006 i casi segnalati nei 27 Stati Membri
(esclusi Germania, Grecia e Liechtenstein) sonostati 30 534, pari ad 8,9 per 100.000 abitanti(escludendo Austria e Francia, i cui dati non eranorappresentativi dell’intera nazione).
Blenorragia in Europa
L'incidenza più elevata è stata osservata in Lettonia(32,5 casi ogni 100 abitanti), Gran Bretagna (31,5), ed Estonia (20,8).
Portogallo (0,47), Italia (0,67), Spagna (0,83) e Lussemburgo (0,85) sono i Paesi che hanno segnalato ilminor numero di casi.
Blenorragia in Europa
Nel 2011 i casi riportati in 28 Stati Membri EU (escluse Germania e Liechtenstein) sono stati 39.179, con un incremento del 22% (Rapporto ECDC 2011, settembre2013).
Blenorragia nel Mondo
Negli Stati Uniti i nuovi casi di contagio sono circa 700.000/anno, di cui solo la metà vengono segnalati al CDC. Dopo un sensibile calo della diffusione della malattia nel Paese, da alcuni anni le infezioni sono nuovamente aumentate, fino ad arrivare, nel 2006, a un picco di 120,9 casi di malattia ogni 100 mila persone.
Anche l'Australia ha segnalato un incremento della malattia tra il 1999 e il 2000. La situazione è rimasta stabile fino al 2004 ed ènuovamente peggiorata tra il 2004 e il 2005. Almeno un terzo delle infezioni sono contratte da adolescenti..
Prescrizione
Prelievo Trasporto Esame diretto
Ricerca colturale
Ricerca diretta rapida
Test di biologia molecolare
Ricerca colturale
Test di biologia molecolare
Es. microscopico
Protocollo diagnostico
forma, dimensioni e disposizione• colorazione di Janet
Neisseria gonorrhoeaeColor. monocromatica di Janet (bleu di metilene)
Esame microscopico dopo colorazione
Neisseria gonorrhoeaeColorazione dicromatica di Gram
forma, dimensioni, disposizione eaffinità tintoriali
• colorazione di Gram
Esame microscopico dopo colorazione
L’esame microscopico è sensibile e specifico nellablenorragia acuta e sintomatica.
È rapido ed economico.
Nelle forme asintomatiche e nelle forme cervicali e rettali è di scarsa utilità.
Prescrizione
Prelievo Trasporto Esame diretto Ricerca diretta rapida
Test di biologia molecolare
Es. microscopico Es. microscopico
Test di biologia molecolare
Ricerca colturale
Protocollo diagnostico
Test catalasi
catalasi2H2O2 2H2O + O2
ThayerMartin
37°C, 24 hCO2
Test ossidasi
N. gonorrhoeae Identificazione
L’esame colturale è altamente specifico e pococostoso.
Ha il vantaggio di consentire la determinazionedell’antibiogramma.
Prescrizione
Prelievo Trasporto Esame diretto Ricerca diretta rapida
Test di biologia molecolare
Es. microscopico Es. microscopico
Test di biologia molecolare
Ricerca colturale
Protocollo diagnostico
I NAAT sono più sensibili (>90%) rispetto alla coltura.
Possono essere eseguiti su tamponi vaginali, endocervicali e uretrali.
La sensibilità è ancor più elevata rispetto alla colturanei tamponi rettali e faringei.
I NAAT sulle urine non sono indicati nella donna, perché a bassa sensibilità.
MO
MP
Cysteine Rich Protein grande
LPS
CRP piccola
Membrana esterna
Strato proteico
Membrana citoplasmatica
Chlamydia = mantello
Batteri Gram negativi
Parassiti intracellulari obbligati
Phylum BVII – Chlamydiae phy. nov.Classe I – Chlamydiae
Ordine I – ChlamydialesFamiglia I – Chlamydiaceae
Genere I – ChlamydiaC. trachomatis
Genere II – ChlamydophilaC. pneumoniaeC. psittaci
NeisseriaChlamydia
uretrite/cervicite, LGVcongiuntivite, tracomauomoC. trachomatis
patologiaospite naturalespecie
NeisseriaChlamydia
ovini e boviniC. pecorum
malattia respiratoria acutaaterosclerosiuomoC. pneumoniae
polmonite interstizialeuccelli, mammiferi,uomo (occasionalmente)
C. psittaci
NeisseriaChlamydophila
Chlamydia trachomatis
Linfogranuloma venereoAfrica, Asia,
America Centrale e del Sud
L1, L2, L3
IST di seconda generazioneU.S.A.D, E, F, G, H, I , J, K
tracoma endemicopaesi in via di sviluppoA, B, Ba, C
patologiadiffusionesierotipi
nucleo
5. divisione dei RB
1. infezione2. EB penetrano
nella cellula per endocitosi
4. Fissione binaria dei RB(4 h)
3. EB RB6. RB EB(48 h)
EB = Corpo elementare, forma infettiva, metabolicamente meno attiva (spora)
RB = Corpo reticolare, metabolicamente attivo
7.liberazione degliEB per esocitosi(72 h)
C. trachomatis: ciclo vitale
dopo 18-22 h dall’infezione, i corpi reticolati si differenziano in corpi elementari
4 corpi elementari
C. trachomatis: ciclo vitale
Epidemiologia
La clamidiosi si è confermata anche nel 2011 la piùdiffusa IST (Rapporto ECDC 2011, settembre 2013).
346.911 casi in 25 Stati Membri (Rapporto ECDC 2011, settembre 2013).
Epidemiologia
La clamidiosi colpisce prevalentemente soggetti di etàcompresa tra i 20 e i 24 anni di età (Rapporto ECDC 2011, settembre 2013).
Epidemiologia
La clamidiosi è più diffusa nella donna che negli uomini(Rapporto ECDC 2011, settembre 2013).
Rate (per 100,000 population)
0
60
120
180
240
300
1984 86 88 90 92 94 96 98 2000
Casi riportati in USA. 1984–2001
Epidemiologia
Incidenza per sesso in USA 1984–2001
Rate (per 100,000 population)
Men
Women
0
90
180
270
360
450
1984 86 88 90 92 94 96 98 2000
Epidemiologia
Fattori di rischio
Contatti con persone affette da IST.
Contatti sessuali in paesi con IST endemiche.
Contatti con un nuovo partner negli ultimi 2 mesi.
Contatti con più di 2 partner negli ultimi 12 mesi.
Non uso di preservativo.
Street youth, uso di droghe IV, prostituzione.
Omosessualità maschile.
Diffusione attraverso le secrezioni a contat-to con piccole lesione della mucosa oculare, oculare, faringea, genitale (uretra, cervice)e rettale.
Attacco ai recettori di acido sialico. Persistenza nel sito di attacco, inaccessibile
ai fagociti, ai linfociti T e B. La diffusione avviene ad opera di maschi
etero- ed omosessuali. La trasmissione agli occhi può aversi per
contatto con le mani.
.
Patogenesi
Asintomatica nel 75 % dei casi
donna
Cervicite perdite vaginali irritazione perivaginale bruciore alla minzione sanguinamento dopo i
rapporti sessuali dolore addominale basso
Quadri clinici
Endometrite
Salpingite infertilità
donna
Quadri clinici
Normale flusso degli ovociti dall’ovario all’utero
Chlamydia può ostruire le trombe di Falloppia
Endometrite
Salpingite infertilità
Malattia infiammatoria pelvica (PID) dolori diffusi alla pelvi febbre leucorrea
Periepatite (S. di Fitz-Hugh-Curtis)
donna
Quadri clinici
Asintomatica nel 25 % dei casi Uretrite non gonococcica scarsamente purulenta
Uretrite post-gonococcica
uomo
Quadri clinici
Asintomatica nel 25 % dei casi Uretrite non gonococcica scarsamente purulenta
Uretrite post-gonococcica Epididimite
Prostatite (raramente)
Proctite (omosessuali maschi)
Congiuntivite da inclusioni (paratracoma)
uomo
Quadri clinici
Prescrizione
Prelievo Trasporto Esame diretto Esame indiretto
Ricerca colturale
Ricerca diretta rapida
Test di biologia molecolare
Es. microscopico
Protocollo diagnostico
Inclusioni di Chlamydia trachomatisColorazione di Giemsa
Foto: Eiko Petersen, Friburgo
Esame microscopico dopo colorazione
Prescrizione
Prelievo Trasporto Esame diretto Esame indiretto
Ricerca diretta rapida
Test di biologia molecolare
Es. microscopico
Ricerca colturale
Protocollo diagnostico
Prescrizione
Prelievo Trasporto Esame diretto Esame indiretto
Ricerca colturale
Test di biologia molecolare
Es. microscopico
Protocollo diagnostico
Ricerca diretta rapida
Protocollo diagnostico
Prescrizione
Prelievo Trasporto Esame diretto Esame indiretto
Ricerca colturale
Es. microscopico
Ricerca diretta rapida
Test di biologia molecolare
Test di biologia molecolare
PCR (Polymerase Chain Reaction)
LCR (Ligase Chain Reaction)
PACE (Probe Assay ChemoluminescentEnhanced)
Prescrizione
Prelievo Trasporto Esame diretto Esame indiretto
Ricerca colturale
Ricerca diretta rapida
Protocollo diagnostico
Sensibilità Specificità Fattibilità Economicità
Giemsa + +++ +++ +++
DFA ++ ++ ++ ++
Coltura +++ +++ + +
PCR +++ +++ + +
Sierologia + + +++ ++
ELISA ++ ++ ++ ++
Metodo
Micoplasmi 0,2 – 0,3 m.
Assenza di parete cellulare (Mollicutes).
Membrana citoplasmatica ricca di steroli.
Micoplasmi
Ubiquitari.
Parassiti di diverse specie animali.
Si moltiplicano sulla superficie delle cellule
senza invaderle.
Mycoplasmataceae
NGI, PID (?)M. genitalium
NGI, PID (?)M. genitalium
Isolabili dalle vie genitali dell’uomoM. fermentansM. spermatophilumM. primatum
NGI, vaginosi, PID, sterilitàU. urealyticum
vaginosi batterica, PID, poli-abortività, febbre post-partum, sterilitàM. hominis
commensali delle prime vie aeree dell’uomo
M. salivariumM. oralM. buccaleM. fauciumM. lipophilum
polmonite atipica primariaM. pneumoniaepatologiespecie
Cervicite
Endometrite o salpingite infertilità, poliabortività sterilità tubarica
Malattia infiammatoria pelvica (PID) dolori diffusi alla pelvi febbre leucorrea
Vaginosi batterica
donna
Quadri clinici
Prescrizione
Prelievo Trasporto Esame diretto Esame indiretto
Allontanare il muco cervicale
Tampone endocervicale
Prelievo con tamponi di dacron o raschiamento con citospazzole
Accurata pulizia della sede del prelievo
Protocollo diagnostico
Prescrizione
Prelievo Trasporto Esame diretto Esame indiretto
Test di biologia molecolare
Protocollo diagnostico
Ricerca colturale
Ricerca colturale tradizionaleArricchimento in Mycoplasma broth
• Peptone batteriologico• Estratto di carne• Sodio cloruro • Supplemento minerale • Siero di cavallo• Estratto di lievito• Tallio acetato• Penicillina• Urea • Rosso fenolo
Incubazione a 37°C• Microaerofilia• Colonie a “uovo fritto” (M. hominis) • Colonie a “riccio” (U. urealyticum)
Colonie di micoplasmi in terreno solido, osservate al microscopio ottico a piccolo ingrandimento
Mycoplasma pneumoniae
Ureaplasma urealyticum
Mycoplasma hominis (a uovo fritto)
Semina in terreno UMM
Incubazione in gallerie miniaturizzate, sotto paraffina
Ricerca colturale miniaturizzata
Estratto di lievito Siero di puledroΒ-lattamici e sulfamideUrea e arginina Rosso fenolo
Valutazione della carica batterica
Ricerca colturale miniaturizzata
basata su un principio di cinetica enzimatica:
la velocità di idrolisi dell’urea o dell’arginina
(viraggio dell’indicatore) è proporzionale alla
carica
si esprime in UCC/mL sensibilità del test:
U. urealyticum da 103 a ≥ 105 UCC/mL
M. hominis ≥ 104 UCC/mL
Identificazione
basata sulla sensibilità (S) o resistenza (R) del ceppo a lincomicina, trimethoprim-sulfametossazolo ed eritromicina
il profilo di sensibilità è indicato dal viraggiodell’indicatore al giallo
il profilo di resistenza è indicato dal viraggiodell’indicatore al rosa-fucsia
Ricerca colturale miniaturizzata
specie lincomicinatrimethoprim-
sulfametossazolo eritromicina
U. urealyticum R R S
M. hominis S R R
Ricerca colturale miniaturizzata
v Doxiciclina (8 μg/mL)v Roxitromicina (4 μg/mL)v Ofloxacina (4 μg/mL)
il profilo di sensibilità è indicato dal viraggiodell’indicatore al giallo
il profilo di resistenza è indicato dal viraggiodell’indicatore al rosa-fucsia
Determinazione della sensibilità agli antibiotici
Ricerca colturale miniaturizzata
Protocollo diagnostico
Prescrizione
Prelievo Trasporto Esame diretto Esame indiretto
Test di biologia molecolare
Ricerca colturale
Prescrizione
Prelievo Trasporto Esame diretto Esame indiretto
Ricerca colturale
Ricerca diretta rapida
Protocollo diagnostico
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