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Le linee sincroniche
Silvio Palombo (Stambecco Pesco) è nato in Toscana,ha 43 anni e vive in una delle comunità di Damanhur (www.damanhur.it).
Si occupa principalmente di educazione e di editoria.
Ha pubblicato presso le edizioni Horus“Gaia, l'intelligenza che abita la Terra”.
Siamo onesti...
quand'anche non fossimogià stati tutti inquinati da-gli effetti collaterali delcristianesimo, sarebbe sta-ta comunque dura abbrac-ciare tout court l'elio-centrismo copernicano, ri-nunciando all'idea dellaTerra come centro del-l'universo.
È così bello questo pia-neta! È vero che non neconosciamo altri – e il fat-to che nella nostra memo-ria più profonda possaesserci il ricordo di altrimondi, avvalora il fattoche questo è proprio ilpiù bello di tutti – ma inogni caso i paesaggi, gliodori, i canti degli uccel-li, il tocco della sabbiacalda e dell'acqua fresca, ilsapore dei suoi frutti col-mano di piacere e di con-forto tutti i nostri sensiconosciuti.
Amiamo questo piane-ta che rappresenta nonsolo la casa ma anchel'unica certezza, insieme aquella della morte, che ac-compagna ogni apparte-nente alla nostra specie;
perciò comprendere cheoccupa solo una piccolaporzione periferica di unagalassia tra le tante è sta-to faticoso.
Ma ce l'abbiamo fat-ta e accettiamo tranquil-lamente di non vivere incentro, ammesso che uncentro esista.
Eppure, questo è un pia-neta molto particolare: èun pianeta interessato dalpassaggio delle linee sin-croniche, attraverso lequali è collegato agli altripianeti che, nell'universo,ospitano forme significa-tive di vita.
E quindi, in qualchemodo, viviamo davvero incentro poiché siamo di-rettamente collegati contutto quanto esiste intor-no. Tutte le strade porta-no alla Terra? In un certosenso...
Un'astronave aliena chesi trovasse a passare alla peri-feria della nostra galassia, va-gando lungo una rottadell'universo, noterebbe aun certo punto un'insolitaluminescenza, proveniente
da un pianeta non distanteda una stella.
Il chiarore provenientedall'astro dovrebbe renderepressoché inavvertibile la lu-minosità del pianetino, co-me fa una finestra aperta inpieno giorno nei confrontidi una lampadina dimenti-cata accesa, e invece essonon perde la sua brillantez-za particolare e tutta caratte-ristica.
Avvicinandosi al piane-tino, l'equipaggio vedreb-be toni di tutti i colori,fino a distinguere un fittoreticolo colorato irregolar-mente disposto intorno alcorpo celeste, con domi-nanza di rosso e di blu,raccolto ai poli in due fila-menti che si dipananonell'universo.
I piloti della nave spa-ziale riconoscerebbero al-lora le stesse correnti dienergia già notate intornoa tutti i pianeti che ospita-no la vita, incontrati nelloro lungo viaggio.
Non se n'era accortoColombo solcando l'ocea-no, non se ne accorse al-cun cosmonauta, daGagarin ad Armstrong,
di Silvio Palombo
...i pae-saggi, gli odori, i canti degli uccelli, il tocco della sab-bia calda e dell'acqua fresca, il sapore dei suoi frutti colmano di piacere e di conforto tutti i nostri sensi conosciuti...
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guardando casa da lonta-no, né se n'è mai accortaalcuna macchina fotografi-ca, costruita sulla base delnostro occhio, ma è pro-prio la Terra quel pianeti-no multicolore!
Il fatto che il pianetasia solcato da percorsienergetici di varia natura,appartiene alla cultura dinumerosi popoli del passa-to: si va dalle gallerie che sidipartono da Agharti alle“linee del mondo” dei na-tivi d'America.
Quella delle linee sin-croniche è una scoperta,anzi una ri-scoperta, re-cente, a opera di ObertoAiraudi, Falco, fondatoredelle comunità di Da-manhur, sensitivo e ricer-catore di fisica spirituale.Falco, che parla di lineesincroniche in diversi suoilibri, descrive il reticolodelle sincroniche come re-te che unisce tutti i mon-di che ospitano la vitanell'universo, laddove “vi-ta” assume i significati piùstrani rispetto a quantosiamo abituati a intenderenoi.
Tra gli infiniti corpicelesti esistenti, alcuniospitano la vita; tra que-sti, quelli che produconoo elaborano pensiero so-no collegati al sistema del-le linee sincroniche, chelega l'uno all'altro questimondi.
Viaggiano lungo le li-nee sincroniche le espe-rienze, le idee, i codici vi-tali delle diverse specie; so-
no i fiumi lungo i qualiscorre l'energia-pensiero,per dirla in breve, e chefanno sì che la vita sia unevento omologo, pur se di-versificato in mille variabi-li, nell'universo.
Se si potesse commer-ciare tra i mondi, si dicegeneralmente, non si scam-bierebbero lavatrici, astro-navi, libri o denaro: sicommercerebbe in idee edenergia, elementi ben più
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preziosi e, soprattutto, co-muni a tutte le civiltà evo-lutivamente organizzate.
Le linee sincroniche so-no i fax dell'universo, e tra-sportano tali elementilungo il loro tracciato: es-perienze elaborate da ognirazza e custodite nelle men-ti collettive che ogni razzaforma, alle quali è possibileattingere attraverso le lineestesse.
Si suole considerare lapresenza delle linee sullaTerra partendo dalle linee“principali”, che rappre-sentano l'ossatura del siste-ma, quella dalla quale
derivano poi tutte le “mi-nori”.
Le linee principali sisuddividono in scorrimen-ti verticali (di colore ros-so) e orizzontali (di coloreblu).
Le linee verticali scor-rono da polo a polo, più omeno come la geografiastabilisce che avvenga peri meridiani; non ha peròsignificato dire che parto-no dal Polo Nord per arri-vare al Polo Sud oviceversa, in quanto loscorrimento energetico al-l'interno di esse, comeall'interno di ogni lineaprincipale, avviene in en-trambi i versi.
Le linee orizzontali,invece, che cingono co-me tanti anelli concentri-ci il pianeta, partono earrivano da se stesse, so-migliando in questo casoa irregolarissimi paralleli.
Da incroci e attraver-samenti reciproci nasceun reticolo che fa sì cheogni linea sia in realtà col-legata e funzionale alle al-tre, anche se apparente-mente, come detto pri-ma, è inizio e fine di sestessa.
Identifichiamo le li-nee verticali, rosse, connumerazione ordinale,chiamandole Prima, Se-conda, Terza ecc. e le li-nee orizzontali, blu, conle lettere dell'alfabeto; A,B, C ecc.
Il sistema delle lineesincroniche si diparte poidalla Terra, e nello stesso
tempo vi arriva, dai Poli:sia dal Polo Nord sia dalPolo Sud, dove si incon-trano le nove verticali,parte un ulteriore fasciosincronico, costituito daun'unica linea, che si pro-ietta verso lo spazio, dovetoccherà altri corpi celestie altre forme di vita.
Lo scorrimento dellelinee sulla Terra è moltoirregolare: non solo pre-senta un andamento spes-so zigzagante, comunqueprivo di costanti e mairettilineo, ma anche dalpunto di vista altimetricola variabilità pare essereuna caratteristica delle li-nee sincroniche.
Esse scorrono general-mente in superficie, matalvolta sprofondano nelsottosuolo: è il caso adesempio della linea D, cheal largo delle isole Marian-ne, nell'Oceano Pacifico, situffa quasi fosse attrattadalla fossa più profondadella Terra, oppure dellaSettima, che raggiunge ilPolo Sud dopo un cammi-no in buona parte sotterra-neo.
Oppure, accade il feno-meno esattamente oppo-sto, quello dello scorri-mento aereo: la linea più“leggera” di tutte è la oriz-zontale G, che sorvola laTerra ad altezze variabilidai 70 agli 11.000 metri.
Le linee sincronicheprincipali hanno formaovale, con larghezza massi-ma di 900 metri. All'inter-no, ogni linea è divisa in
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due versi di scorrimento:una metà scorre in sensoascendente, l'altra in versodiscendente.
Ogni sincronica princi-pale, insomma, è una spe-cie di galleria a doppiosenso di circolazione.
Le linee sincronicheprincipali non si tocca-no mai tra loro, fatta ec-cezione per il punto dipartenza e arrivo che han-no in comune le verticaliai due poli.
Quando due linee mag-giori si avvicinano al di sot-to di una certa distanza, siforma spontaneamenteuna linea minore tra ledue, che permette il colle-gamento.
È sulle minori che puòavvenire l'attività di con-tatto da parte di chi pos-siede i codici di accessoalla linee.
Le linee sincroniche so-no impermeabili al con-tatto sistematico conl'uomo e non è facile en-trarvi direttamente in sin-tonia, né attraversandolené stazionandovi all'inter-no.
In effetti, c'è chi vive alloro interno, perché ha ca-sa e ufficio compresi den-tro una linea e magaritrascorre molto più tem-po “dentro” che “fuori”.
Eppure, non è in que-sto modo che dalle sincro-niche si trasmettono infor-mazioni.
Maghi, sciamani, uo-mini di conoscenza han-
no sempre cercato ilcontatto con queste li-nee: averlo, significa esse-re in contatto con leenergie migliori che attra-versano l'universo; nonsolo, ma significa anchepoter diffondere pensieriper tutto il pianeta e oltre.
È un discorso, quellodell'utilizzo delle linee, checi porterebbe molto lonta-no e che qui non appro-fondiremo: diremo soloche seguendo lo scorri-mento delle linee, incon-treremmo siti archeologicie religiosi tra i più interes-santi del passato.
Anche il Tempiodell'Uomo, la costruzio-ne sotterranea di Da-manhur, ha tra le suefunzioni il contatto conqueste linee.
Rappresentano, le li-nee sincroniche, l'intelli-genza del pianeta, l'entitàsovente identificata comeGaia?
Il pianeta Terra èuna macchina imperfet-ta: le sue specie non rie-scono complessivamente amantenerne l'equilibrio,gravemente minacciato dalpredominio di una di es-se, l'uomo. In questo esse-re imperfetta, però, so-miglia molto a un'intelli-genza, cioè a una presenzache dà risposte parziali sul-la base di elementi cono-sciuti e di interpretazioniparticolari.
Per cui, la Terra è unagrande intelligenza com-
plessiva, anche se una co-scienza centrale, sensibile esenziente, la Gaia vera epropria, è un'espressionepiù romantica e consolato-ria che reale.
Nell'essere la Terrauna grande intelligenzacomplessiva, le linee sin-croniche rappresentano ilsistema nervoso del piane-ta: connettono i pensieri ei diversi flussi che attra-versano il pianeta e le suespecie fisiche e sottili, e locollegano “sensorialmen-te” con l'ambiente ester-no, vale a dire con gli altrimondi.
È una sorta di internetintergalattica quella checi circonda, nella nostra –ahinoi – inconsapevolez-za: saremo noi a registraretutti i domini che ci ri-guardano?
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