le ricadute sanitarie sulle popolazioni residenti nei pressi degli impianti di incenerimento
Post on 28-Nov-2014
2.198 Views
Preview:
DESCRIPTION
TRANSCRIPT
INTERNATIONAL SOCIETY DOCTORS FOR THE ENVIRONMENT (ISDE)
Se gli uomini sono responsabili per l’ambiente, i medici lo sono due volte
via della Fioraia 17 52100 Arezzo
tel. 0575-22256 E-mail:isde@ats.it
www.isde.org - www.isde.it
Dott. Federico Balestreri-ISDE Cremona
Fattori che influenzano stato di salute, mortalità e spesa sanitaria
6.9%
1.6%
1.5%
90%
27%
19%
43%
11%
BiologiciAmbientaliStile di vitaServizi sanitari
Ripartizione della spesa sanitaria
Contributo potenziale alla riduzione della
mortalitàfattori
Mod da Dever 1976 - USA
La pianura padana: a causa della situazione climatico-ambientale (assenza di venti prevalenti, inversione termica, barriere montuose) favorente il ristagno degli inquinanti, della forte industrializzazione della densità abitativa e del traffico stradale, è una delle aree più inquinate del pianeta
Caratteristiche del particolato● Nell’aria urbana, più dell’80% del PM10 è di origine secondaria formato da agglomerati di composti organici, prodotti per condensazione o sublimazione dei composti gassosi più pesanti emessi dai processi di combustione. Circa il 50% di questa frazione organica si produce nello smog fotochimico nella complessa reazione fra composti organici ed ossidi di azoto. La elevata superficie attiva e i metalli assorbiti su di essi, li fanno agire da potenti catalizzatori nelle reazioni di conversione degli ossidi di zolfo e di azoto rispettivamente ad acido solforico e ad acido nitrico
● ll particolato rappresenta il substrato a cui aderiscono gli inquinanti. La tossicità è dovuta non tanto al particolato in quanto tale, ma principalmente agli inquinanti adesi al particolato stesso
● Infatti il particolato di origine crostale non è associato ad aumento né della mortalità né della morbilità a breve termine
Laden F. et al. J. Environ Health Perspect; 108: 941 – 947. 2000
Distribuzione del particolato in base alle dimensioni aerodinamiche
● PM10 raggiunge le diramazioni bronchiali
● PM 2,5-1 (fine) raggiunge gli alveoli polmonari
● PM 0,1 (ultrafine) può passare oltre l'epitelio alveolare polmonare.
Per depositarsi nell'interstizio polmonare e/o passare direttamente nel sangue
e raggiungere tutti i distretti dell'organismo
● La frazione fine e ultrafine è circa il 60-80% del PM10. Più alte sono le
temperature di combustione più aumenta percentualmente questa frazione.
Più fine è il particolato, maggiore è il numero di particelle che contiene a
parità di peso. In questo modo aumenta enormemente la superficie
disponibile a veicolare le sostanza tossiche
organi e apparatipiù
colpiti dagli inquinanti atmosferici
Meccanismi Biologici
Flogosi Attivazione dei Macrofagi
Produzione di Citochine
Manifestazioni cliniche
Riduzione FEVPeggioramento BPCOTumori polmonariAumento viscosità ematicaIpercoagulabilitàIncremento del fibrinogeno plasmaticoAlterazioni sistema nervoso autonomoAritmie cardiacheInfarto del MiocardioIncremento del numero di interventi da parte di Pace-maker-defibrillatori impiantabili
3%Diminuzione della funzione polmonare negli adulti
35%Aumento della bronchite e dei disturbi respiratori nei bambini
13%Aumento della tosse e della espettorazione negli adulti
25%Aumento della incidenza di bronchite cronica negli adulti
3-8%Aumento complessivo della mortalità
Effetti a lungo termine
10%Aumento delle assenze dal lavoro e diminuzione delle attività a causa di malattia
5%Aumento dell’uso dei farmaci broncodilatatori in asmatici
5%Aumento degli attacchi di asma negli asmatici
2%Aumento delle consultazioni mediche urgenti per asma
0.5-1%Aumento dei ricoveri per malattie cardiocircolatorie
1.5-2%Aumento dei ricoveri per malattie respiratorie
1-2%Aumento della mortalità per cause cardiocircolatorie
3-4%Aumento della mortalità per cause respiratorie
0.5-1%Aumento della mortalità giornaliera (escluse le morti accidentali) totale
Effetti a breve termine
Incrementi della mortalità
● L’OMS ha valutato mediamente dello 0,6% l’incremento di mortalità acuta per ogni incremento di 10µgr/m3 di PM10, per quella a lungo termine invece un incremento del 6%
● Se a Milano i PM10 fossero 30µgr/m3 invece degli attuali
60µgr/m3, si potrebbero risparmiare: 1575 morti, 8322 attacchi di asma, 1150 ricoveri/anno per cause cardiache e respiratorie e 675.957 giornate di attività lavorativa perse, e160 tumori del polmone (per una residenza di 15-20 anni)
Pope C.A III: JAMA vol. 87 n°9 2002Crosignani P. et al. Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori Milano 2008
car di odec65 P_ car di odec65
0
2
4
6
8
10
PM10
0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110 120 130 140 150 160
Andamento dell'eccesso di mortalità associato ai livelli di PM10
Balestreri F. et al.2003
In sintesi Non esiste un livello di soglia a rischio “0” La relazione tra PM10 ed esiti è lineare e gli effetti si
osservano già a partire da livelli di 20 µg/m3 L’effetto è più marcato nella stagione calda per effetto
dell’interazione tra PM10 e temperatura percepita E' la media annuale e non il numero di superamenti il
parametro di interesse per la salute Nell’ambiente rurale padano gli effetti non sono inferiori a quelli
di grandi aree metropolitane L'inquinamento agisce peggiorando la salute di tutta la
popolazione Il livello di 20µg/m3 (media/anno) imposto dalla CE per il 2010
appare quanto mai opportuno
Alcuni dati sulle sostanze chimiche(White Paper CE Bruxelles, 2001)
– 1 mil/ton prodotte nel 1930– 400 mil/ton 2001– 100.204 sostanze registrate al 1981- 4.528 dall’81 ad oggi– 10.000 in quantità > 10 ton/anno, 20.000 tra 1-10 ton/anno– Fatturato annuo 1.244 miliardi di Euro (31% del fatturato mondiale
1998)– 1,7 milioni di lavoratori nella UE, 3 miliardi nell’indotto, in circa
36.000 imprese e numerose multinazionali
Overall Evaluations of Carcinogenicity to Humans (IARC)
Group 3: Not classifiable as to carcinogenicity to humans (493)
Group 1: Carcinogenic to humans (87)
Group 2A: Probably carcinogenic to humans (63)
Group 2B: Possibly carcinogenic to humans (234)
Group 4: Probably not carcinogenic to humans (1)
Total : 878 on 105.609
Industrial compounds and cosmetics
● Bisphenol A (plastic manifactures): estrogen agonist
● Phtalates (plasticizers, deodorants, toys, cosmetics):antiandrogens
● PBDE (flame retardants): thyreostatics● Organotins (preservatives): aromatase
inhibition● Parabens (cosmetics): estrogen
agonists
Nell’uomo, animale al vertice della catena, l’assorbimento e la concentrazione degli inquinanti sono ai livelli massimi
I soggetti più danneggiati dagli inquinanti
EDCs (Endocrine Disrupting Chemicals)
• Sono un gruppo eterogeneo di sostanze capaci di interferire con il funzionamento del sistema endocrino, attraverso svariati meccanismi recettoriali e metabolici
• Il loro principale bersaglio è l’omeostasi degli ormoni sessuali e tiroidei
• Gli effetti si verificano soprattutto sul sistema riproduttivo e sul SNC nelle fasi di sviluppo intrauterino, dipendenti dagli ormoni tiroidei
• I danni provocati dalle diossine al sistema immunitario e ormonale si manifestano a dosi 100 volte inferiori a quelle che inducono mutazioni genetiche
Wasserman O., Cruse H., Gesundheitswesen 57 (1); 26-35 1995
Differenze fra bambini e adulti
● Assunzione di cibo > degli adulti in relazione al peso (tra 1 e 5 anni circa 3-4 volte di più)• Assunzione di acqua > degli adulti in relazione al peso (7 volte di più nei primi 6 mesi di vita)• Abitudini e attitudini diverse (stazionamento a terra, introduzione delle mani e altri oggetti in bocca)• Ventilazione > (30-50% più degli adulti)• Rapporto superficie/peso > (assorbimento inquinanti > 40-50% sulla base del peso corporeo)• Tessuti in attiva proliferazione• Immaturità dei sistemi metabolici e dei meccanismi di difesa
Fattori condizionanti gli outcomes
● Età
● Sesso
● Fattori genetici
● Stato di salute preesistente
● Stato socio-economico
● Possibilità di acceso alle strutture sanitarie
● Stile di vita
● Attività lavorativa
● Ambiente domestico
● Condizioni climatico-ambientali
● Esposizioni pregresse
● Spostamenti in diverse aree geografiche
Mechanism of action of tumor initiators
DNA adducts
Tumor initiator
Ultimate carcinogen
Metabolic activation
Factors in assessing toxicity's effect in mixtures of Chemicals
• Synergism
• Additive
• Antagonism
• Unknow interactive effects
Legge della conservazione della massa
• In una reazione chimica la massa totale dei reagenti e uguale alla massa totale dei prodotti
• nulla si crea e nulla si distrugge: tutto si trasforma
Antoine Lavoiser (1743-1794)
Emissioni● Gli inceneritori emettono oltre 200 sostanze chimiche diverse tra cui molte
non identificate o impossibili da identificare. Poiché i rifiuti cambiano continuamente, cosi cambiano le emissioni e i possibili effetti nocivi. La UE prevede un aumento del 25% dei rifiuti entro il 2020
● Vi sono molti dubbi sui dispositivi per l'abbattimento degli inquinanti. In ogni caso non fanno altro che trasferire il carico inquinante dall'atmosfera alle ceneri leggere. I bassi livelli di diossine dei nuovi impianti sono credibili sono in condizioni operative standard, non nelle fasi di accensione spegnimento
● L'approvazione degli impianti si basa su modelli matematici che non hanno più del 30% di accuratezza nel prevedere i livelli degli stessi. Prendono in esame solo pochi inquinanti e non tengono conto delle interazioni delle miscele
● I controlli sulle emissioni degli impianti sono insufficienti (Non sono eseguiti dall'Arpa, ma dai gestori degli impianti. Non sono effettuati nelle peggiori condizioni di esercizio. Non sono effettuati su tutte le matrici ambientali: aria, acqua, suolo. Non sono effettuati su matrici biologiche)
IV° Rapporto Società Brittannica Medicina Ecologica giugno 2008
Fegato, Leucemie, Polmone
Limitata(cancerogeno probabile)
2asostanze policicliche aromatiche
Tetracloruro di carbonio
Polmone, Prostata, Fegato, Esofago, Sistema Nervoso
Inadeguata(cancerogeno possibile)
2bmetalli e metalli pesanti
mercurio
Apparato Genito-urinario, Respiratorio
Sufficiente(cancerogeno certo)
1metalli e metalli pesanti
cadmio
PolmoneSufficiente(cancerogeno certo)
1metalli e metalli pesanti
berillio
Leucemia non linfociticaSufficiente(cancerogeno certo)
1sostanze policicliche aromatiche
benzene
Pelle, Polmone, Fegato, Discrasie ematiche
Sufficiente(cancerogeno certo)
1metalli e metalli pesanti
arsenico
Sede o tipo di tumore indotto
Evidenza di cancerogenicità per l’uomo
ClasseIARC
Classi inquinanti
Elenco composti
Balestreri F., Gennaro V. Fonte: IARC Monographs 1999
Sarcomi, Linfomi, Tiroide
Sufficiente(cancerogeno certo)
1diossineTCDD
PolmoneSufficiente(cancerogeno certo)
1metalli e metalli pesanti
Nickel
Pelle, Apparato Digerente, Polmone, Rene
Inadeguata(cancerogeno possibile)
2bmetalli e metalli pesanti
Piombo
PolmoneSufficiente(cancerogeno certo)
1metalli e metalli pesanti
Cromo
Vescica, Retto, Cervello, Rene, Linfomi
Inadeguata(cancerogeno possibile)
2bsostanze policicliche aromatiche
Cloroformio
Sede o tipo di tumore indotto
Evidenza di cancerogenicità per l’uomo
Classe IARCClassi inquinantiElenco composti
Fegato, Linfoma non Hodgking
Limitata(cancerogeno probabile)
2asostanze policicliche aromatiche
Tricloroetilene
Sarcomi, Linfomi Hodgking e non Hodgking
Inadeguata(cancerogeno possibile)
2bcomposti organiciClorofenoli
Balestreri F., Gennaro V. Fonte: IARC Monographs 1999
Tipologie di studio utilizzate per patologie ambiente-correlate
● studi tossicologici sperimentali
● studi su coorti di lavoratori esposti a una singole sostanze
● studi epidemiologici osservazionali sulla popolazione
generale
Risk assessment
Identificazione del Pericolo
Quantificazione dell’esposizione
Relazione Dose-Risposta
Caratterizzazione del Rischio
Gestione del Rischio
Comunicazione del Rischio
Toxicological analysis
Characterizationof Exposure
Factors
Aggregate and Cumulative
Exposure Models
•Biologically Effective Dose
- Early Biological Effects
Dose–Effect ModelsBiomarkers of
• exposure• effects
- Life Styles- Polymorphisms
IndividualResponse
Biomarkers ofindividualSusceptibility
Individual Profiles
Population StudiesMolecularDosimetry
Assessment ofRisk Factors
ProbabilisticExposure
Toxicogenomics
Studi epidemiologici● In Italia: in 1 studio metanalitico, è stato evidenziato moderato
incremento mortalità per LNH in 25 comuni italiani nei maschi. In 1 studio caso-controllo, incremento STM. In uno studio di prevalenza incremento LNH e STM
● Nel mondo: dal 1987 al 2003 sono stati condotti 46 studi: 32 su popolazione residente, 11 su lavoratori addetti, 2 su lavoratori e popolazione, 1 sulla relazione tra cancro e diossine emesse dagli impianti. In 2/3 degli studi viene riferito un incremento significativo di mortalità-incidenza-prevalenza per neoplasie (polmone, vescica, sarcomi dei tessuti molli, linfomi, epatocarcinoma, neoplasie infantili, tumori gastro-digestivi)
Bianchi F. et al. Epidemiol Prev 30(2):80-1 2006
Biggeri A. et al. Epidemiol Prev 29(3-4):156-9 2005
Comba P. et al. Occup Environ Med 60:1-4 2003
Franchini M. et al. Ann Ist Super Sanità 40(1):101-15 2004
Studi epidemiologici
• Rischio per Tumori del polmone a Trieste in prossimità dell'inceneritore superiore di 6,7 volte (+670%) Biggeri et al 1996
• Rischio per tutti i tumori sulla popolazione nel raggio di 3 km di 72 inceneritori nel Regno Unito (14milioni di persone su un periodo di 13 anni) in 20 siti rischio aggiuntivo da 1,08 volte(+8%) a 1,05(+5%) in 52 siti da 1,04(+4%) a 1,02(+2%). Le percentuali sembrano piccole ma sulla popolazione residente il totale è di 11.000 morti Elliot et al. 1996
•Rischio di Sarcomi tessuti molli e Linfomi non Hodgking a Besancon rispettivamente del +44% e del +27% Viel et al. 2000
• Rischio di Sarcomi dei tessuti molli a Mantova in residenti in prossimità di inceneritore di rifiuti industriali entro un raggio di 2 km superiore di 30 volte(+3000%) Comba et al. 2003. Tasso di leucemie e linfomi nelle donne +44,43% Atlante mortalità Lombardia 1989-1999
• Rischio di Sarcomi dei tessuti molli in un cluster di Comuni della provincia di Venezia (+149%). Rischio sottostimato in quanto il 44% della popolazione ha vissuto entro 2km da un inceneritore e l'88% entro 5km Zambon et. Al 2007
Studi epidemiologici● Studio Enhance Health (Italia,Polonia,Grecia,Ungheria,Austria): Periodo 1990- 2007, 40.000 persone a Coriano (Forlì), 2 inceneritori. Gli Autori hanno riferito risultati non significativi per aumenti di tumori totali e della mortalità per tutte le cause, ammettendo tuttavia eccessi di mortalità nel sesso femminile (residenti da 5 anni entro 3,5km) del +147% per K Colon, +156% K Stomaco, +116 K mammella. ● Studio Institute de Veille Sanitaire: Periodo 1990-99, 2.487.274 persone Distretti: Haute-Rhin,Bas-Rhin,Isère,Tarne,16 inceneritori. Sarcomi tessuti molli +22%, Linfomi non Hodgking e Tumori fegato +18% femmine (+13% maschi), Mieloma multiplo +23% maschi.
● Limiti degli studi: il raffronto non è stato fatto con popolazione non esposta, aver preso in considerazione singoli inquinanti (Metalli pesanti a Coriano, Diossine e PCB in Francia), non aver considerato patologie congenite e malformazioni
Rapporto finale Henhance Health: www.arpa.emr.it (Moniter) 2007Fabre P. Etude d'incidence des cancers a proximitè des usines d'incineration d'ordures menageres: www.invs.santè.fr 2008
Degenerazione SNc
Deficit Deficit mitocondriamitocondria
lili
EccitotossicitEccitotossicitàà
Stress Stress ossidativoossidativo
ProteineProteineanomaleanomale
Suscettibilità individuale
GeneticaGenetica--AmbienteAmbiente
Malattia di ParkinsonPrevalenza 1% >65 anni; 2-3% >80 anni
Malattia di Parkinson
Le Couteur et al., 1999
MPTP
MPP+
testato negli anni ’60 come erbicida (cyperquat)!
Paraquat(1-1'-Dimetil-4-4'-bipiridinio dicloruro)
Primi (e principali) indiziati: Pesticidi e Metalli Pesanti
Di Monte, Lancet Neurology 2003
Modelli sperimentali di malattia di Parkinson
Posizione AIE
Impianti d’incenerimento di vecchia generazione“Si può concludere che esistono prove convincenti dell’associazione tra l’esposizione alle emissioni degli impianti d’incenerimento di vecchia generazione (in particolare a diossine) e l’aumento di frequenza di tumori in alcune sedi”
Impianti d’incenerimento di nuova generazione“La presenza nelle aree di localizzazione di altri insediamenti industriali, di arterie viarie ad alto traffico, di insediamenti residenziali di popolazioni soco/economicamente svantaggiate pone problemi nuovi, a quanti cercano di individuare gli effetti sanitari specifici delle emissioni dei nuovi inceneritori...I nuovi problemi, ai quali non sono state date ancora risposte, riguardano la misura della compromissione aggiuntiva del territorio che questi impianti determinano..Punti focali di una politica centrata sulla prevenzione sono la riduzione della produzione dei rifiuti, la raccolta differenziata,il riciclaggio, il riuso, il recupero dei materiali...”
Posizione WHO
Le conclusioni del Seminario tenuto a Roma nel 2007 sono state che gli effetti sanitari riguardano gli inceneritori di vecchia generazione. Sui nuovi impianti gli studi sono pochi e condotti per troppo breve tempo. L'adozione di migliori tecnologie “dovrebbe fare in modo che gli effetti siano meno intensi..tuttavia la pratica dell'incenerimento in aumento in vari paesi, potrebbe rappresentare una fonte non trascurabile di gas serra e di inquinanti organici persistenti a livello globale”
Le affermazioni sono evidentemente contraddittorie: da un lato enfatizzano l'evidenza epidemiologica assunta come paradigma degli effetti per la salute, dall'altro si affidano a presunti benefici dalle BAT. Ma infine non possono negare le evidenze dei bilanci di massa
CHI VIENE PAGATO PER PENSARE NON PUÒ CERTO PENSARE LIBERAMENTE, MA DEVE RIFLETTERE SECONDO LE IDEE E I
PREGIUDIZI DI CHI LO PAGA
A.Schopenhauer (Parerga Paralipomena 1851)
Revisione di 159 studi epidemiologici dal 1997 al 2001 in 12 specialità mediche: I risultati dichiarati dagli Autori, sono fortemente influenzati dal fatto che gli studi siano o meno finanziati dall'industria
Quantità di rifiuti trattati e di diossine emesse giornalmente
dall’inceneritore di Brescia(al meglio delle sue prestazioni: 8 pg/m3)
92.064.000
34.992.000
Diossine(picogrammi)
2004
1992
1.918
729
Rifiuti inceneriti(tonnellate)
La concentrazione di diossine nei fumi rispetta sempre i limiti ma la quantità di diossine emessa è triplicata
La quantità giornaliera di diossinaemessa dall’inceneritore di Brescia
(al meglio delle sue prestazioni)Nel pieno rispetto delle Normative UE
92.064.000 picogrammi
Equivale alla dose tollerabile giornaliera UE per657.600 adulti
Brescia ha 187.865 Abitanti
Times of persistence
Some of more recent studies have used blood lipids TCDD levels as measure of internal dose in order to quantify exposure in individuals. Dioxins are accumulate in fat tissue and the medium half-life in the human body is 7-19 years
Half life on the soil surface range from 9 to 15 years Half life in soil subsurface range from 25 to 100 years
Paustenbach et. al. 1992
● Oltre il 30% dei rifiuti soprattutto speciali (35milioni/Ton) viene smaltita in Italia in maniera illecita o criminale
● Nella relazione del Procuratore antimafia Pietro Grasso del 2008 viene affermato che il traffico criminoso non riguarda solo le Regioni del Sud, ma anzi il crocevia delle Ecomafie è situato in quelle del Centro-Nord. E il Veneto si colloca al secondo posto dopo la Campania
Doc XXIII n° 47 Camera dei Deputati 25-10-2005, Commissione Parlamentare d'Inchiesta sul ciclo dei rifiuti e attività illecite connesse
E' importante sottolineare anche che..The standard technique for measuring dioxin air emission in stack gases,
understimates average emission by a factor of “30 to 50%”
De Fre R.et al. Organohalogen Compounds 36;17-20 1998
L'Istituto Nazionale francese per la Ricerca e la sicurezza INRS ha recentemente reso noto che i più moderni filtri elettrostatici perdono di almeno 10 volte la loro capacità protettiva dopo 1h di funzionamento.Pertanto il test standard della durata di 3 minuti per ottenere la certificazione europea è insufficiente.Marc Malenfer (INRS) ha affermato che il problema è conosciuto da tempo ed è stato più volte sottoposto al comitato per la protezione respiratoria della Commissione EU, ma una massiccia azione di lobbyng da parte dei costruttori, ha con successo ostacolato la revisione della normativa
www.srsafety.com 24-1-2008
1980: le cause del cancroradiazioni
1%
luce solare1%
additivi1%
virus e infezioni10%
ereditarietà2%
fattori sessuali7%
non noti>5%alcol
3-4%
alimentazione30-35%
tabacco30-32%
attività industriali
4%
inquinamentoambientale
2%
radiazioni
tabacco
alimentazione
luce solare
additivi
attività industriali
inquinamentoambientale
virus e infezioni
ereditarietà
fattori sessuali
alcol
non noti
Doll e Peto 1980
Quanti tumori sono attribuibili a cause ambientali?
● Secondo vari autori in percentuale variabile dall'1 (Doll & Peto) al 20% (Pruss & Ustun) dei casi
● L'equivoco di fondo consiste nel fatto di mettersi d'accordo su cosa intendiamo per fattore ambientale
● Sarebbero necessari studi epidemiologici non solo sui cancerogeni certi per l'uomo (Classe I IARC) ma anche su quelli cancerogeni per l'animale (Classe 2A e 2B IARC)
● Ci sono numerosi indizi che il cancro è più una malattia “ambientale” in senso lato, che genetica
Gubbio 18 marzo 2006
Trends in the Number of Cancer Deaths Among Men and Women, US, 1930-2003
0
50.000
100.000
150.000
200.000
250.000
300.000
1930 1940 1950 1960 1970 1980 1990 2000
Women
Men
Nu
mb
er o
f C
ance
r D
eath
s
265.000
270.000
275.000
280.000
285.000
290.000
2000 2001 2002 2003
Men
Women
Source: US Mortality Public Use Data Tape, 2003, National Center for Health Statistics, Centers for Disease Control and Prevention, 2006.
Farmaci antineoplastici:spesa mondiale
2004: 24 miliardi di $
2008: 41 miliardi di $
Al primo posto del mercato farmaceutico mondiale
Fonte:Jms Health
Absence of Evidence is not Evidence of Absence
Carl Sagan
Comitati:Sindrome di NIMBY
(Not In My Back Yard)
Politici:Sindrome di NARPY!!
(Not Able to Resolve Problem withYield)
rischio accettabile..rischio moderato... Ma da parte di chi?
● Da chi si ammala e dai i loro familiari ?● Da chi guadagna con gli impianti ?● Dalla società ?
Ma è accettabile il rischio di ammalarsi o morire per una causa evitabile?..ma allora..● Perchè smettiamo di fumare ?● Perchè mettiamo i limiti di velocità ?● Perchè facciamo le vaccinazioni ?● Perchè cerchiamo di mangiare in modo più sano ?
Un pensiero conclusivo
“Invece di accettare una società che sta divenendo sempre meno democratica, in cui le scelte sfuggono ormai completamente di mano agli individui e domina il principio della crescita economica a tutti i costi, si può pensare a uno sviluppo che si attui sui principi di precauzione e di responsabilità, dando priorità alla qualità della vita e dell'equità sociale, e ponendo il mantenimento della salute al di sopra dell'interesse economico”
Prof. Lorenzo TomatisDirettore scientifico ISDEex Direttore IARC Lione
top related