le terre nell'universo (sezioni 1-8) · posso descrivere tutto quanto ho udito e visto. È...
Post on 14-Feb-2019
217 Views
Preview:
TRANSCRIPT
Terre nell’universo
Pianeti e terre nel cielo stellato e rispettivi abitanti, spiriti
e angeli da quanto è stato udito e visto
1758
di Emanuel Swedenborg
2016 No Copyright
Questa versione è stata tradotta dai file in formato PDF messi a disposizione dalla
Fondazione Swedenborg dello Stato della Pennsylvania (www.swedenborg.com) i cui
collaboratori hanno curato la traduzione dai testi originali in latino. Questa versione
evidentemente non è esente da eventuali errori in sede di conversione del testo da una
versione non originale.
La presente opera può essere liberamente copiata, stampata e diffusa senza alcun
vincolo, non essendo gravata da diritti d’autore, fatti salvi gli obblighi di non
modificare il testo, di non stravolgerne il senso e di citare la fonte
(fondazioneswedenborg.wordpress.com).
INDICE
Le terre nell'universo (18)
Il pianeta Mercurio (945)
Il pianeta Giove (4684)
Il pianeta Marte (8596)
Il pianeta Saturno (97104)
Il pianeta Venere (105110)
La Luna (111112)
Le ragioni per le quali il Signore ha deciso di nascere sulla nostra terra, e
non altrove (113122)
Le terre nel cielo stellato (123126)
La prima Terra nel cielo stellato (127137)
La seconda Terra nel cielo stellato (138147)
La terza terra nel cielo stellato (148156)
La quarta terra nel cielo stellato (157167)
La quinta terra nel cielo stellato (168178)
Terre nell'universo
1. Per Divina misericordia, la parte più intima del mio spirito mi è stata svelata, così
come mi è stato concesso di parlare con gli spiriti e gli angeli, non solo quelli che sono
presso la nostra terra, ma anche con quelli che sono presso altre terre; poiché desideravo
conoscere se esistessero altre terre, e quali fossero le loro caratteristiche e la natura dei
loro abitanti, mi è stato concesso di parlare con gli spiriti e gli angeli che provengono da
altre terre, con alcuni per un giorno, con altri per una settimana e con altri per mesi, e
sono stato edotto da loro riguardo alle terre, da cui provengono e da quelle da loro
visitate, riguardo alla vita, ai costumi, al culto praticati dagli abitanti, nonché di altre
cose degne di essere riportate; e poiché mi è stato concesso di conoscere queste cose,
posso descrivere tutto quanto ho udito e visto. È noto che tutti gli angeli e gli spiriti
provengono dalla razza umana1, e che essi si trovano presso le rispettive terre2, delle
quali conoscono la consistenza, e che da essi l’uomo può essere istruito se il suo animo è
predisposto a comunicare con loro; poiché l’uomo nella sua essenza è uno spirito3, ed
egli è in associazione4 con spiriti che hanno le sue stesse attitudini; quindi colui la cui
intimo è stato dischiuso dal Signore, può parlare con essi, come se parlasse con un
uomo5; il che mi è stato concesso quotidianamente da dodici anni.
2. Che ci siano molte terre abitate da uomini, presso le quali vi sono spiriti e angeli, è
ben noto nell’altra vita, poiché ivi è concesso a tutti coloro che lo desiderino, per amore
della verità e quindi per amore degli usi, di parlare con gli spiriti di altre terre, avendo
1 (Da Arcana Coelestia, ove ciò è illustrato). Non ci sono spiriti né angeli che non provengano dalla razzaumana (n. 1880).2 Gli spiriti di ogni terra si trovano nei suoi pressi, perché essi provengono dagli abitanti di quella terra,sono dotati di simili attitudini e sono idonei strumenti della volontà divina in relazione a quegli abitanti(Arcana Coelestia, n. 9968).3 L’anima, che sopravvive alla morte, è lo spirito dell’uomo, vale a dire l’uomo autentico che è in lui, e chesi manifesta nell’altra vita in perfetta forma umana (Arcana Coelestia, nn. 322, 1880, 1881, 3633, 4622, 4735,6054, 6605, 6626, 7021, 10594).4 L’uomo, perfino quando è nel mondo, secondo le sue qualità interiori, è tra gli spiriti e gli angeli dieguale attitudine (Arcana Coelestia, nn. 2379, 3645, 4067, 4073, 4077).5 L’uomo può parlare con gli spiriti e gli angeli, e gli antichi sulla nostra terra spesso parlavano con essi(Arcana Coelestia, nn. 6769, 784, 1634, 1636, 7802). Nel presente è rischioso parlare con essi, salvo che perl’uomo che sia nella vera fede e sia guidato dal Signore (Arcana Coelestia, nn. 784, 9438, 10751).
da ciò conferma dell’esistenza di una moltitudine di pianeti, nonché del fatto che la
razza umana proviene da innumerevoli pianeti; è stato altresì concesso di conoscere
quali siano le loro attitudini, la loro natura ed il loro modo di adorare il Signore.
3. Ho parlato di ciò occasionalmente con gli spiriti della nostra terra ed in proposito è
stato detto che ogni uomo di fine intelletto può dedurre da molte cose che
appartengono alla sua conoscenza che ci sono molte terre abitate da uomini; poiché si
può dedurre razionalmente che queste grandi masse quali sono i pianeti – alcune di
grandezza superiore a questa terra – non sono masse disabitate, create solo per
compiere le loro rivoluzioni intorno al sole e per risplendere con luce fioca in superficie,
ma che la loro ragion d’esistere deve essere superiore. Colui che crede, come ognuno
deve credere, che il Divino ha creato l’universo affinché possa esistere la razza umana, e
di lì il cielo dato che la razza umana è il vivaio del cielo – deve necessariamente
credere che ovunque vi sia una terra, lì vi sono gli uomini. Che i pianeti visibili ai nostri
occhi – essendo compresi entro i confini di questo sistema solare – siano terre, è reso
manifesto dal fatto che essi sono composti della stessa materia terrestre, perché
riflettono la luce del sole, e quando sono osservati attraverso lenti ottiche appaiono non
come stelle luminose ma come terre che presentano delle parti più scure. Ad analoga
conclusione si può giungere partendo dal fatto che gli stessi pianeti, al pari della terra,
girano intorno al sole nella direzione dello zodiaco, da cui risultano i rispettivi anni e le
rispettive stagioni dell’anno, come primavera, estate, autunno e inverno; così come la
terra, girano intorno al proprio asse, da cui risulta il suo giorno ed i suoi ritmi, cioè
mattino, mezzogiorno, sera e notte. Alcuni di essi possiedono lune denominate satelliti,
i quali girano intorno a loro secondo tempi determinati, così come la luna gira intorno
alla terra. Inoltre il pianeta Saturno ha in aggiunta un’ampia cintura luminosa che
sopperisce con la sua luce riflessa alla carenza di luce dovuta alla lontananza di questo
pianeta dal sole. Chi tra quanti conoscono queste cose e pensano razionalmente ad esse
può sostenere che si tratti di luoghi disabitati?
4. Quando ho parlato con gli spiriti ho sostenuto che l’uomo può credere che
nell’universo vi sia più di una terra da ciò, che il cielo stellato è così immenso e le stelle
così innumerevoli che ognuna di esse nel suo mondo è un sole, al pari del nostro sole,
della rispettiva grandezza. Chiunque ragioni in modo appropriato concluderà che una
tale immensità deve necessariamente essere uno strumento per raggiungere uno scopo
che è il fine supremo della creazione, cioè il regno dei cieli nel quale il Divino può
abitare con gli angeli e gli uomini; perché l’universo visibile o il cielo risplendente dalla
moltitudine di stelle, le quali sono altrettanti soli, è solo un mezzo che rende possibile
l’esistenza delle terre, degli uomini su di esse, dai quali può essere costituito un regno
celeste. Da ciò la mente razionale dell’uomo deve necessariamente giungere alla
conclusione che un tale spiegamento di mezzi commisurato ad uno scopo così grande,
non è stato creato per una razza umana e per un cielo che derivano da un’unica terra;
cosa rappresenterebbe ciò rispetto al Divino, che è infinito, e rispetto al quale migliaia,
decine di migliaia di terre con i rispettivi abitanti sarebbero scarsa cosa.
5. Inoltre il cielo angelico è così immenso da corrispondere in tutti i particolari con
l’uomo, miriadi di parti corrispondenti ad ogni membro, organo, viscere e ad ogni suo
tratto caratteristico; ed è stato rivelato che questo cielo, così come tutte le sue
corrispondenze non può esistere in alcun altro modo se non per mezzo degli abitanti di
moltissime terre6.
6. Ci sono spiriti la cui unica attitudine consiste nell’acquisire per se stessi conoscenze,
perché essi sono felici solo attraverso la conoscenza. Pertanto questi spiriti sono
autorizzati a vagare, nonché a raggiungere altri sistemi solari per accrescere le loro
conoscenza. Essi hanno affermato che ci sono terre abitate da uomini, non solo in questo
sistema solare, ma anche fuori di esso nel cielo stellato, in un numero sconfinato. Questi
spiriti provengono dal pianeta Mercurio.
7. In merito al culto del Divino osservato dagli abitanti di altre terre, quelli tra essi che
non sono idolatri, riconoscono tutti il Signore quale unico Dio; essi adorano il Divino
non come ente invisibile, ma visibile, perché quando il Signore appare loro, lo fa in
6 Il cielo corrisponde al Signore, e l’uomo al pari di ogni altra cosa, corrisponde al cielo, quindi il cielo, alcospetto del Signore appare come un uomo in una veste più grande, e può essere denominato ilgrandissimo uomo (Arcana Coelestia, nn. 2996, 2998, 36243643, 37413745, 4625). Quanto allacorrispondenza dell’uomo e delle cose che lo riguardano con il grandissimo uomo, cioè il cielo (ArcanaCoelestia, nn. 3021, 3.6243.649, 3.7413.751, 3.8833.896, 4.0394.051, 42184228, 43184331, 44034421, 45274533, 46224633, 46524660, 47914805, 49314953, 50505061, 51715189, 53775396, 55525573, 57115727,10030).
forma umana, come un tempo appariva ad Abramo e ad altri su questa terra7; e tutti
coloro che adorano il Divino in forma umana sono accolti dal Signore8. Essi affermano
anche che nessuno può adorare correttamente Dio e neppure congiungersi a lui, salvo
che non ne abbia una qualche idea, e che Dio non può essere compreso altrimenti che in
forma umana; se così non fosse, la visione interiore, cioè il concetto di Dio sarebbe
dissolto così come la percezione degli occhi rivolti all’universo sconfinato; e che in
questo caso il pensiero non può che affondare nella natura, e nell’adorazione della
natura stessa come se fosse Dio.
8. Quando gli è stato detto che il Signore sulla nostra terra ha assunto sembianze
umane, essi hanno meditato per un po’, poi hanno detto che ciò è stato fatto per la
salvezza del genere umano.
7 Gli abitanti di tutte le terre adorano il Divino in forma umana, dunque adorano il Signore (ArcanaCoelestia, nn. 85418547, 10159, 1073610738). E si rallegrano quando sentono che Dio si è fatto realmenteUomo (Arcana Coelestia, n. 9361). E 'impossibile pensare a Dio se non in una forma umana (ArcanaCoelestia, n. 8705, 9359, 9972). L'uomo può adorare e amare ciò di cui ha idea, ma non ciò di cui non haidea (Arcana Coelestia, n. 4733, 5110, 5633, 7211, 9267, 10067). 8 Il Signore accoglie tutti coloro che sono nel bene e che adorano il Divino in forma umana (ArcanaCoelestia, nn. 7173, 9359).
Il pianeta Mercurio, i suoi spiriti ed i suoi abitanti
9. Che il cielo somigli ad un uomo, ed è perciò denominato il grandissimo uomo, e che
ogni cosa concernente l’uomo, sotto i profili esteriore e interiore, corrisponda a
quell’uomo ovvero al cielo, è un arcano ancora sconosciuto nel mondo; ma che sia così è
stato abbondantemente illustrato9. Per comporre tale grandissimo uomo, c’è bisogno degli
spiriti provenienti da molte terre, non essendo in numero sufficiente per tale scopo i soli
spiriti che dalla nostra terra son diretti verso il cielo; ogni volta che si verifica una
carenza nella qualità e nella quantità delle corrispondenze, il Signore provvede a
radunare gli spiriti provenienti da un’altra terra, idonei a sopperire alle carenze, in
modo che sia preservata l’armonia e quindi che il cielo possa essere mantenuto nella
giusta consistenza.
10. Mi è stato anche rivelato dal cielo, in che relazione sono gli spiriti del pianeta
Mercurio con il grandissimo uomo, cioè che essi sono in corrispondenza con la memoria,
ad eccezione della memoria delle cose terrestri e degli oggetti meramente materiali.
Poiché mi è stato concesso di conversare con loro per diverse settimane, e di apprendere
la loro natura e le loro caratteristiche, al fine di esaminare le condizioni in cui vivono gli
abitanti di quella terra, desidero riferire di queste stesse esperienze.
11. Alcuni spiriti mi avvicinarono, e mi fu detto dal cielo che essi venivano dalla terra
più vicina al sole, che nella nostra terra è denominata Mercurio. Immediatamente dopo
il loro arrivo essi hanno cercato nella mia memoria quanto io sapessi. Gli spiriti sono in
grado di fare ciò con grande abilità perché quando si avvicinano ad un uomo, vedono
nella sua memoria tutte le cose ivi contenute10. Durante la loro ricerca ho notato che essi
non sono interessati a conoscere alcunché riguardo a templi, edifici, abitazioni, strade,
ma soltanto alle cose di cui si è trattato in quei luoghi, anche in relazione al governo,
alle attitudini ed alle usanze degli abitanti: poiché la memoria di quei luoghi è associata
a tutte le cose che li caratterizzano. Restai sorpreso dalla loro natura, perciò chiesi il9 V. nota p.d.p. n.6.10 Gli spiriti hanno accesso a tutte le cose che risiedono nella memoria umana, ma non dalla loro propriamemoria (Arcana Coelestia, nn. 2488, 5863, 6.192, 6.193, 6.198, 6199, 6214). Gli angeli hanno accesso aisentimenti e ai fini in base ai quali l’uomo pensa, vuole e agisce in quella determinata maniera e nonaltrimenti (Arcana Coelestia, nn.1317, 1645, 5844).
perché del loro disinteresse rispetto alla magnificenza di quei luoghi e viceversa il loro
interesse per le cose e le gesta ivi avvenute. Essi hanno risposto di non nutrire alcun
interesse ad osservare le cose materiali, corporee e terrestri, ma solo le cose autentiche.
Dunque è stato confermato che gli spiriti di quella terra, nell'uomo più grande sono in
relazione con la memoria delle cose distinte da ciò che è materiale e terrestre.
12. Mi è stato riferito che tale è la vita degli abitanti di questa terra, cioè che essi non si
occupano delle cose terrestri e corporee, ma solo degli statuti, delle leggi, delle forme di
governo e delle rispettive nazioni, nonché delle cose del cielo che sono sconfinate. Mi è
stato anche detto che molti degli uomini di quella terra parlano con gli spiriti e hanno
familiarità con le cose spirituali e con le condizioni della vita dopo la morte; di qui il
loro disprezzo per le cose corporee e terrestri. Perché coloro che sanno con certezza e
credono nella vita dopo la morte, si preoccupano delle cose del cielo, vale a dire la vita
eterna e felice, piuttosto che delle cose mondane, salvo che per le necessità che la vita
richiede. Poiché gli abitanti di Mercurio sono tali, anche gli spiriti di quella terra hanno
una simile natura11.
13. Con quale entusiasmo essi indaghino ed accrescano la conoscenza delle cose
custodite nella memoria che siano elevate rispetto alle cose percepite dai sensi del
corpo, mi è stato manifestato da ciò, che essi quando guardano quelle cose le passano in
rassegna con grande rapidità, elencandole e classificandole una per una. Infatti, quando
gli spiriti si avvicinano ad un uomo, entrano in tutta la sua memoria, suscitando tutto
ciò che soddisfa la loro natura: cosa che ho spesso osservato, cioè che essi leggono le
cose ivi contenute come da un libro12. Questi spiriti fanno ciò con grande abilità e
prontezza, perché non si attardano sulle cose grossolane, che fiaccano la visione
interiore, come avviene per tutte le cose mondane, quando considerate come fini, cioè
quando l’amore è rivolto unicamente verso le stesse. Essi guardano dentro a quelle cose
che non sono appesantite dalle cose mondane e che inducono l’intelletto ad elevarsi in
un ambito più esteso; mentre le cose mondane fanno sprofondare, in spazi angusti. Il
loro desiderio di acquisire conoscenze e arricchire la memoria è stato manifestato anche
11 V. nota p.d.p. n.6.12 Gli spiriti che sono presso un uomo hanno accesso a tutte le cose appartenenti alla sua memoria (ArcanaCoelestia, nn. 5853, 5857, 5859, 5860).
dalla seguente esperienza. In una occasione, mentre stavo scrivendo a proposito di
qualcosa di là da venire ed essi erano a una distanza tale da non poter scorgere tali cose
attraverso la mia memoria, poiché non ero disposto a leggerle in loro presenza, essi si
sono mostrati molto indignati, e contrariamente al loro abituale comportamento, erano
desiderosi di inveire contro di me, affermando che ero uno degli uomini più spregevoli;
e che essi potevano darmi prova del loro risentimento; essi provocarono in me una sorta
di contrazione seguita da dolore sul lato destro della testa e sull’orecchio. Ma queste
cose non mi hanno provocato danni. Tuttavia, in conseguenza del male fatto, essi si
sono allontanati, fermandosi a grande distanza, ancora desiderosi di sapere ciò che
avevo scritto, tale era il loro ardente desiderio di conoscenza.
14. Gli spiriti di Mercurio, rispetto a tutti gli altri spiriti del sistema solare e del cielo
stellato, posseggono maggiore conoscenza delle cose; e ciò che essi acquisiscono, lo
conservano e lo rammentano ogni volta che si verifica qualcosa di simile. Da ciò si può
comprendere che gli spiriti sono dotati di una memoria superiore a quella umana; e che
essi sentono, vedono, percepiscono, ricordano, in particolar modo quelle cose che
soddisfano il loro interesse, così come si rallegrano della conoscenza di quelle cose.
Ogni cosa che susciti gioia e amore fluisce spontaneamente e rimane nella loro
memoria, mentre le altre cose non vi transitano, sono esaminate solo superficialmente e
poi tralasciate.
15. Quando gli spiriti di Mercurio giungono presso altre società, esplorano e
raccolgono da loro ciò che sanno e poi si allontanano; tale comunicazione è concessa tra
gli spiriti ed in particolar modo tra gli angeli, i quali quando sono presso una società,
allorché sono accolti ed amati, tutte le cose che essi conoscono sono condivise13.
16. Per effetto delle loro conoscenze gli spiriti di Mercurio sono più orgogliosi di altri;
perciò è stato detto che sebbene essi sappiano innumerevoli cose, ve ne sono infinite che
non conoscono; e che se la loro conoscenza dovesse incrementare per l’eternità,
l’osservazione di tutte le cose resterebbe irraggiungibile; è stato anche detto che il loro
13 Nel cielo c’è una condivisione di tutti i beni, in quanto questa è la peculiarità dell’amore celeste, di condividere ogni bene con gli altri, da qui gli angeli traggono sapienza e felicità (Arcana Coelestia, n. 549, 550, 1390, 1391, 1399, 10130, 10723).
orgoglio e l’esaltazione della mente sono cose sconvenienti, ma essi hanno replicato
negando che si tratti di orgoglio, ma solo di compiacimento in virtù dell’abilità della
loro memoria; in tal modo essi hanno dimostrato destrezza nel giustificare le proprie
colpe.
17. Essi sono contrari alla comunicazione orale perché è materiale, perciò quando ho
parlato con loro senza spiriti intermediari, potevo solo agire una sorta di pensiero
attivo. La loro memoria, in quanto composta di cose diverse dalle immagini puramente
materiali, è dotata di oggetti che sono più vicini al pensiero; poiché il pensiero, che
precede l’immaginazione, per i suoi scopi richiede oggetti separati da ciò che è
materiale. Nonostante ciò gli spiriti di Mercurio non si distinguono particolarmente per
l’intelletto, non avendo diletto nell’esercizio di tale facoltà e nel dedurre conclusioni
attraverso la conoscenza; essi trovano soddisfazione unicamente nella mera conoscenza.
18. Gli è stato chiesto se volessero fare qualsiasi altro uso delle loro conoscenze; poiché
non è abbastanza essere soddisfatti dalla conoscenza delle cose, se non si ha
considerazione per gli usi delle stesse, e gli usi debbono rappresentare i fini della
conoscenza; la mera conoscenza non è di alcuna utilità per chi né è depositario,
viceversa è utile a coloro con i quali i primi sono disposti a condividerla; è decisamente
inopportuno per coloro che aspirano ad essere savi, lasciarsi soddisfare dalla mera
conoscenza, essendo questa asservita alle indagini delle cose appartenenti alla vita; ma
essi hanno replicato che sono felici delle loro conoscenze e che queste rappresentano per
loro gli usi.
19. Alcuni di loro sono riluttanti ad apparire come uomini, come gli spiriti di altre
terre e desidererebbero apparire invece come globi cristallini. Il motivo del loro essere
desiderosi di apparire così, sebbene ciò non avvenga, sta nel fatto che la conoscenza
delle cose immateriali nell’altra vita è rappresentata dai cristalli.
20. Gli spiriti di Mercurio differiscono completamente dagli spiriti della nostra terra,
poiché questi ultimi non tengono in considerazione le cose autentiche ma quelle
mondane, corporee e terrestri che sono materiali; perciò gli spiriti di Mercurio non
possono stare insieme con gli spiriti della nostra terra, e quando accade che si
incontrino, i primi fuggono via; quindi le sfere spirituali emesse da tali spiriti sono
pressoché opposte. Gli spiriti di Mercurio hanno un motto secondo cui essi non amano
guardare l’involucro, ma le cose da questo sviscerate, cioè la parte interiore delle cose.
21. È apparsa una fiamma biancastra che bruciava vivacemente, e questo per circa
un’ora. Quella fiamma rappresentava l’approssimarsi degli spiriti di Mercurio i quali
per prontezza, intenzione e discorso erano più solleciti di altri spiriti. Non appena si
sono avvicinati, hanno immediatamente scandagliato la mia memoria, ed io non
riuscivo a percepire cosa stessero osservando a causa della loro prontezza. Poi hanno
affermato di conoscere da tempo quanto io ho visto nei cieli e nel mondo degli spiriti.
Mi sono accorto che una moltitudine di spiriti associati a loro era dietro di me un po’ a
sinistra rispetto al mio capo.
22. In un’altra occasione ho visto una moltitudine di tali spiriti, ad una certa distanza
da me, di fronte, un po’ a destra, e di lì discorrere con me attraverso spiriti intermediari,
a causa del fatto che il loro discorso era veloce come il pensiero, dato che tale pensiero
non è comprensibile nel linguaggio umano e necessita della mediazione di altri spiriti. E
sono rimasto sorpreso del fatto che loro parlassero copiosamente eppure con facilità e
velocità. Il loro linguaggio appariva ondulatorio a causa della sua mole, e ciò che è
straordinario, è stato trasmesso attraverso il mio occhio sinistro, sebbene essi fossero
alla mia destra. La ragione è che l’occhio sinistro corrisponde alla conoscenza delle cose
separate da ciò che è materiale, come le cose che appartengono all’intelligenza; mentre
l’occhio destro corrisponde alle cose che appartengono alla sapienza14. Inoltre essi
hanno percepito e giudicato su quanto scandagliavano con la stessa prontezza e
determinazione con la quale conversano, dicendo che una tale cosa era o non era così,
ed il loro giudizio era per così dire, immediato.
23. C’era uno spirito proveniente da un’altra terra, in grado di comunicare con loro, in
quanto parlava prontamente e velocemente, e dimostrava una certa eleganza nel14 L’occhio corrisponde con la conoscenza, che è la visione interiore e la visione delle cose immateriali(Arcana Coelestia, nn. 2701, 4410, 4526, 9051, 10569). La vista dell’occhio sinistro corrisponde alle verità,dunque all’intelligenza; e la vista dell’occhio destro corrisponde ai beni della verità, dunque alla sapienza(Arcana Coelestia, n. 4410).
discorso. Essi immediatamente si sono lamentati della eccessiva raffinatezza del suo
linguaggio, e si sono interrogati circa l’opportunità di ascoltare quelle cose che non
avevano mai conosciuto prima, escludendo le cose che causavano oscurità, vale a dire lo
sfoggio dell’eleganza nel linguaggio e l’erudizione che nasconde le cose autentiche;
infatti l’oratore puntualizzava la sua attenzione sulla forma e desiderava che il tono del
suo discorso fosse tenuto in maggiore considerazione del suo significato, per cui le
orecchie sono maggiormente coinvolte dell’intelletto.
24. Gli spiriti di Mercurio non si fermano a lungo in un luogo o in compagnia degli
spiriti appartenenti ad altre terre, ma vagano nell’universo. Il motivo è che essi sono in
relazione con la memoria delle cose e che la medesima deve essere continuamente
arricchita. Perciò è loro concesso di vagare e di acquisire conoscenze in ogni luogo.
Durante il loro soggiornare, se incontrano spiriti il cui amore è rivolto verso le cose
materiali, cioè le cose corporee e terrestri, essi li evitano e si allontanano. Quindi può
sembrare che la loro mente sia elevata al di sopra delle cose percepite dai sensi, e che
quindi essi siano nella luce interiore. Ciò mi è stato dato di sapere mentre essi erano
vicino a me e discorrevano con me; ho osservato in quella circostanza che io venivo
privato della percezione dei sensi, a tal punto che la luce dei miei occhi iniziava ad
essere fosca e tenebrosa.
25. Gli spiriti di quella terra si muovono in società e schiere, e quando sono radunati
insieme, si forma una sorta di globo. Sono così uniti tra loro dal Signore, in modo tale
che possano agire come un solo spirito e che le conoscenze di ciascuno siano condivise
da tutti come avviene nel cielo15 . Che essi vaghino nell’universo per acquisire la
conoscenza delle cose mi è apparso chiaro anche dal fatto che una volta essi sono
apparsi a grande distanza da me, e di là hanno conversato con me, affermando che
erano riuniti insieme in cammino dalla loro terra verso il cielo stellato dove sapevano
dell’esistenza di altri spiriti che non hanno considerazione alcuna delle cose terrestri e
corporee, ma solo di quelle elevate al di sopra delle prime, con le quali desiderano
essere. È stato detto che essi non sanno dove stanno andando, ma che sono guidati dagli
auspici del Divino verso quei luoghi nei quali possono essere istruiti su quelle cose che
15 V. nota p.d.p. n.13.
ancora ignorano e che sono coerenti con la loro formazione. È stato anche detto che essi
ignorano il modo con il quale sono uniti insieme ai propri compagni, e che anche questo
è fatto attraverso gli auspici del Divino.
26. Per via del loro viaggiare attraverso l’universo e della loro capacità di conoscere
più di altri sui mondi e le terre al di fuori della sfera del nostro sistema solare, ho avuto
modo di parlare con loro di questo argomento. Hanno affermato che nell’universo ci
sono moltissime terre abitate dagli uomini; e si sono meravigliati del fatto che alcuni –
che loro definiscono uomini di scarso intelletto – credono che il cielo di Dio onnipotente
consiste solo di spiriti e angeli provenienti da una sola terra, quando questi sono ben
poca cosa rispetto all’onnipotenza di Dio, perfino se ci fossero miriadi di mondi e di
terre. Hanno affermato inoltre che sapevano del fatto che vi sono nell’universo terre in
numero di centinaia di migliaia e oltre, eppure questo, cosa può significare rispetto al
Divino che è infinito?
27. Gli spiriti di Mercurio, che erano con me mentre scrivevo e spiegavo il significato
interiore della Parola che essi percepivano sostenevano che stavo scrivendo in una
forma grossolana e che quasi tutte le espressioni sembravano appartenere a ciò che è
materiale; a ciò ho replicato che agli uomini della nostra terra, ciò che è stato scritto
appare acuto ed elevato e in parte oscuro. Ho aggiunto che in questa terra si ignora che
l’uomo nella sua veste interiore agisce nell’uomo considerato nella sua veste esteriore e
permette la vita di quest’ultimo; e che essi sono persuasi dalla fallacia dei propri sensi
che il corpo abbia vita di per sé e in conseguenza di ciò, coloro che sono nel male e gli
scettici accampano dubbi circa l’esistenza della vita dopo la morte; e anche che la parte
dell’uomo che sopravvive alla morte è da essi denominata anima anziché spirito; e che
essi disputano su cosa sia l’anima, dove sia la sua dimora, e sostengono che il corpo,
sebbene disperso ovunque possa essere ricongiunto all’anima affinché l’uomo possa
vivere come tale; e molte altre cose della stessa specie. Gli spiriti di Mercurio a sentire
queste cose si sono chiesti come possano questi uomini diventare angeli; ho risposto che
divengono angeli quelli tra loro che vivono nel bene della fede e nella carità e che non
familiarizzano con le cose esteriori e materiali, bensì con le cose interiori e spirituali; e
che quando essi accedono a quello stato, sono in una luce superiore a quella nella quale
sono gli spiriti di Mercurio. Affinché essi sapessero che dicevo il vero, fu permesso a un
angelo di discorrere con loro e confermare chi fosse entrato nel cielo dalla nostra terra e
quale vita avesse condotto nel mondo, argomento questo che sarà trattato ampiamente
qui di seguito.
28. Poi mi fu mandato dagli spiriti di Mercurio un lungo pezzo di carta di una forma
irregolare, composto da diversi frammenti uniti insieme, che appariva stampato in
caratteri, come sulla nostra terra. Ho chiesto se l’arte della stampa era in uso presso di
loro; essi hanno risposto di no, cionondimeno sapevano che sulla nostra terra si usasse
tale carta stampata. Essi non desideravano aggiungere altro; ma percepii che essi
pensavano che le conoscenze nella nostra terra fossero riposte maggiormente negli
scritti che nell’uomo, insinuando così che gli scritti sapessero ciò che l’uomo non sa.
Dopo qualche tempo loro sono tornati con un altro documento stampato come il primo,
ma non più incollato in modo irregolare, bensì di ottima fattura. Essi hanno affermato
di sapere che sulla nostra terra vi sono tali scritti e libri fatti con la carta.
29. Da quanto è stato detto, è evidente che gli spiriti hanno memoria di ciò che vedono
e sentono nell’altra vita e possono essere istruiti come quando erano uomini nel mondo,
dunque possono essere istruiti nelle cose della fede, quindi possono essere perfezionati.
Gli spiriti e gli angeli nella misura in cui sono istruiti sono nella pienezza della
conoscenza e conservano questo stato perfettamente; e poiché questa facoltà rimane in
eterno, è evidente che essi accrescono continuamente la loro sapienza. Gli spiriti di
Mercurio accrescono la conoscenza delle cose, ma non la sapienza che ne deriva, perché
essi amano le conoscenze, le quali sono gli strumenti, non gli usi, che rappresentano i
fini.
30. L’attitudine degli spiriti di Mercurio può inoltre essere compresa dal seguente
esempio. È noto che tutti gli spiriti e gli angeli, originariamente erano uomini; perché il
genere umano è il vivaio del cielo. Inoltre gli spiriti sono in tutto simili, per sentimenti e
inclinazioni, come erano nella loro vita nel mondo, quando erano uomini; poiché la vita
di ciascuno resta in lui16. Stando così le cose, l’attitudine degli uomini provenienti da
qualsiasi terra, può essere conosciuta dall’attitudine degli spiriti che ivi si trovano.
31. Poiché gli spiriti di Mercurio sono in relazione con la memoria di ciò che è
separato dalle cose materiali, se taluno discorre con loro di cose terrestri, corporee e
mondane, essi non sono disposti ad ascoltare, e se dovessero essere a ciò obbligati, essi
trasformano le cose che hanno udito nel loro opposto allo scopo di sfuggire alla
conversazione.
32. Che io possa sapere con certezza che tale è la loro attitudine è dimostrato dal fatto
che mi è stato permesso di rappresentare loro, praterie, terre incolte, giardini, boschi,
fiumi, ed essi immediatamente hanno oscurato l’immagine delle praterie e dei campi
incolti riempiendone la rappresentazione con serpenti. I fiumi sono diventati scuri e la
loro acqua non appariva più limpida. Quando ho chiesto loro perché avessero agito così
mi hanno risposto che non amano pensare a tali cose, ma solo alle cose autentiche, cioè
alla conoscenza delle cose separate da ciò che è terrestre, in particolare alle cose che
esistono nel cielo.
33. In seguito ho rappresentato loro uccelli di diverse dimensioni, come appaiono
sulla nostra terra; poiché nell’altra vita tali cose possono essere rappresentate. Quando
essi hanno visto gli uccelli, in un primo momento volevano trasformarli, poi si sono
mostrati felici e soddisfatti della rappresentazione. Il motivo di ciò è che gli uccelli
rappresentano nell’altra vita la conoscenza delle cose, il che è percepito dagli spiriti17.
Quindi essi hanno desistito dal trasformare le cose rappresentate, e dal distoglierle dalla
loro memoria. Successivamente è stato consentito di rappresentare dinanzi a loro un
gradevole giardino pieno di lampade e luci; poi si sono fermati focalizzando la loro
attenzione, perché le lampade e le luci rappresentano le verità che risplendono dal
16 La vita di ciascuno resta in lui e lo accompagna dopo la morte (Arcana Coelestia, nn. 4227, 7440). Ciò chedella vita è esteriore, termina dopo la morte, e ciò che è interiore viene dischiuso (Arcana Coelestia, nn.4314. 5128, 6495). Quindi ognuna delle cose che sono racchiuse nella mente è resa manifesta (ArcanaCoelestia, nn. 4633, 5128).17 Gli uccelli rappresentano le cose razionali e intellettuali, i concetti, le idee e le conoscenze (ArcanaCoelestia, nn. 40, 745, 776, 778, 866, 988, 993, 5149, 7441). A tale variètà corrispondono i vari generi e speciedi uccelli (Arcana Coelestia, n. 3219).
bene18. Quindi è stato dimostrato che la loro attenzione può essere focalizzata sulla vista
delle cose materiali, se queste hanno un significato spirituale, poiché le cose spirituali
non sono separate da quelle materiali quando queste sono una rappresentazione delle
prime.
34. Inoltre ho parlato con loro di pecore e agnelli, ma non erano disposti ad ascoltare
queste cose, percepite da loro come cose terrestri. Il motivo è che loro non hanno
compreso cosa sia l’innocenza, che è rappresentata dagli agnelli, il che si è reso
manifesto quando ho spiegato loro che gli agnelli in cielo rappresentano l’innocenza ed
essi hanno replicato che non conoscevano il significato dell’innocenza, ma avevano
memoria della sola denominazione; ciò perché essi sono interessati alla sola conoscenza
e non agli usi19, che sono i fini della conoscenza, conseguentemente non possono
percepire il significato dell’innocenza.
35. Alcuni spiriti di Mercurio sono venuti da me, inviati da altri per sapere quale
fosse lo scopo della mia presenza in quel luogo. Uno degli spiriti della nostra terra ha
detto loro di riferire a chi li aveva mandati, che non si sarebbe discusso di qualunque
cosa, ma solo di ciò che è vero, a differenza del loro uso abituale di insinuare nella
mente cose opposte a quelle sulle quali sono interrogati, dato che se uno degli spiriti
sulla nostra terra agisse così, sarebbe punito. Immediatamente la società che era ad una
certa distanza dagli spiriti che aveva inviato, ha replicato che in tal caso tutti loro
dovrebbero essere puniti per il solo fatto di aver acquisito un’abitudine in base alla
quale non potevano comportarsi altrimenti. Hanno aggiunto che anche quando parlano
con gli uomini della propria terra conservano questa abitudine, ma non con l’intenzione
di ingannarli, bensì per ispirare il desiderio di conoscere; poiché quando essi
suggeriscono cose opposte e ne nascondono altre, suscitano così il desiderio di
conoscere, e quindi da questo sforzo di cercare quelle cose la memoria ne risulta
perfezionata. Ho parlato di ciò con loro anche in un’altra circostanza, e poiché sapevo
che parlavano con uomini della loro terra, ho chiesto in quale modo li istruiscono.
Hanno risposto che essi non li istruiscono bensì insinuano una sorta di percezione da
18 Le lampade nel cielo e nella Parola significano le verità (Arcana Coelestia, nn. 4638, 9548, 9783).19 Gli agnelli in cielo e nella Parola rappresentano l’innocenza (Arcana Coelestia, nn. 3994, 7840, 10132).
cui emerge e si accresce il desiderio di esaminare e conoscere le cose; tale desiderio
perirebbe nel caso in cui essi rispondessero ad ogni cosa. Hanno aggiunto che essi
suggeriscono cose opposte giacché dopo la verità appare perfezionata, perché ogni
verità è resa manifesta attraverso la relazione con il suo opposto.
36. Non è loro abitudine trasmettere ad altri le loro conoscenze, cionondimeno
desiderano apprendere le conoscenze altrui. Solo all’interno della loro società essi
condividono tutte le conoscenze20.
37. Poiché gli spiriti di Mercurio abbondano in conoscenze, essi sono in qualche modo
orgogliosi e ritengono di conoscere così tanto che sia quasi impossibile sapere di più.
Ma è stato detto dagli spiriti della nostra terra che essi conoscono ben poche cose, e che
le cose che non conoscono sono infinite, e le medesime paragonate a ciò che essi sanno
sono come le acque del più grande oceano comparate con l’acqua di una fontana molto
piccola; e ancora che il primo passo verso la sapienza sta nel sapere, riconoscere e
percepire che ciò che si conosce è davvero poca cosa rispetto a ciò che è si ignora. Al
fine di persuaderli sulla questione è stato concesso che uno spirito angelico parlasse con
loro e mostrasse loro ciò che conoscono e ciò che non conoscono, e che sono infinite le
cose che non conoscono e che in eterno loro non saranno in grado di conoscere le cose in
generale. Egli parlava con idee angeliche molto più facilmente di quanto potessero fare
loro, e poiché ha svelato ciò che sapevano e ciò che ignoravano, essi sono stati colpiti da
stupore. Dopo ho visto un altro angelo apparire ad una certa altezza sulla destra e
conversare con loro. Veniva dalla nostra terra ed ha elencato moltissime cose che loro
ignoravano. Poi ha parlato con loro dei cambiamenti di stato, ma essi ignoravano di
cosa si trattasse. Quindi egli ha affermato che ogni cambiamento di stato comprende
infinite cose e così pure ogni più piccola parte di tale cambiamento. Udito ciò quegli
spiriti che fino ad allora erano orgogliosi delle proprie conoscenze hanno cominciato ad
avvilirsi. La loro umiliazione era tangibile per effetto dalla diminuzione del loro
volume, infatti la società di quegli spiriti è apparsa come un globo in movimento, ad
una certa distanza verso sinistra, scavato al centro e sollevato ai lati. È stato spiegato il
significato di ciò, vale a dire che coloro che erano in uno stato di umiliazione
20 V. nota p.d.p. n.13.
apparivano nella parte incava del globo e quelli che non avevano raggiunto questo stato
di consapevolezza apparivano innalzati ai lati del globo. Poi ho visto che il globo veniva
separato, e coloro che non erano in uno stato di umiliazione venivano rimandati verso
la loro sfera mentre gli altri restavano lì dov’erano.
38. Gli spiriti di Mercurio si sono avvicinati ad uno spirito della nostra terra che
durante la vita terrena si era distinto per la sua erudizione (si trattava di Christian
Wolff) desiderosi di ricevere informazioni da lui su vari argomenti. Ma quando hanno
percepito che ciò che egli diceva non era elevato al di sopra delle percezioni dei sensi
dell’uomo nella sua veste naturale giacché nel parlare il suo pensiero era rivolto alla
fama, ed egli era desideroso, come nel mondo (perché ognuno nell’altra vita resta se
stesso) di collegare le cose in serie, e da quelle serie pervenire a conclusioni e da quelle
conclusioni ricollegarne altre, le quali non sono riconosciute da loro come vere hanno
affermato trattarsi di serie incoerenti tra di loro e con le conclusioni che da esse sono
state dedotte, e le hanno denominate oscurità dell’autorevolezza. Quindi hanno
desistito dal formulargli ulteriori domande, salvo interrogarlo sulle denominazioni di
talune cose, e poiché egli rispondeva attraverso concetti materiali anziché spirituali, essi
si sono allontanati. Ciascuno nell’altra vita si esprime spiritualmente o per concetti
spirituali nella misura in cui ha creduto in Dio, ovvero si esprime materialmente se non
ha avuto fede in Dio. È consentito di fare menzione di cosa accade nell’altra vita
riguardo alle persone colte che hanno acquisito conoscenze attraverso la meditazione,
suscitata dal desiderio di conoscere le verità, per il bene della verità, quindi per il bene
degli usi diversi dalle ricompense mondane, e cosa invece accade a quelli che
acquisiscono conoscenze da altri, senza meditare su di esse, come sono soliti fare coloro
che desiderano conoscere la verità al solo scopo di trarne fama e profitti nel mondo, cioè
quelli che desiderano conoscere la verità per il fine mondano di riceverne ricompense.
In merito a ciò è consentita la menzione della seguente esperienza. Un suono penetrante
è stato udito dal basso, dalla parte sinistra. Ho notato che si trattava di spiriti che
tentavano di forzare un varco; ma di che genere fossero non ho potuto constatarlo.
Comunque mentre tentavano di forzare il passaggio, parlando con me hanno affermato
di essere logici e metafisici immersi nei loro pensieri sulle cose, con nessun altro scopo
che non fosse quello di essere considerati menti colte e perciò di essere gratificati con la
fama e la ricchezza, lamentandosi del fatto che ora conducevano una vita miserabile, a
causa dell’aver acquisito quelle conoscenze senza alcun altro scopo; il loro discorso era
lento ed in un tono basso. Nel frattempo vi erano due che discorrevano tra loro al di
sopra della mia testa, e alla mia domanda circa la loro identità mi è stato detto che uno
di essi era rinomato nel mondo degli eruditi, e mi è stato dato di credere che si trattava
di Aristotele. Chi fosse l’altro non mi è stato specificato. Il primo poi è stato lasciato
nello stato in cui era durante la sua vita terrena. Ciascuno è collocato in uno stato
uguale a quello della sua vita nel mondo, poiché conserva in sé ogni caratteristica della
sua vita precedente. Ma con mia sorpresa si è avvicinato al mio orecchio destro e ha
iniziato a parlare con voce rauca, in modo assennato. Dal tenore del suo discorso mi
sono accorto che aveva un’attitudine differente da quella degli scolastici, in quanto il
proprio pensiero si è evoluto superando quanto egli aveva originariamente scritto,
producendo la sua corrente filosofica; cosicché la terminologia da lui ideata, che aveva
attribuito agli elementi del ragionamento, si compone di forme idonee a descrivere le
cose interiori; ha anche affermato di essere entusiasta di ciò per il desiderio di conoscere
le cose che riguardano la meditazione e la conoscenza, e che egli ha seguito docilmente
qualunque cosa gli richieda il suo spirito. Perciò egli si è avvicinato al mio orecchio
destro, diversamente da quanto sono abituati a fare i suoi seguaci, denominati scolastici,
che non giungono alle definizioni delle cose attraverso il ragionamento, ma partono
dalle definizioni delle cose per risalire al ragionamento, dunque nel modo contrario; e
molti di loro non risalgono neppure al ragionamento, ma sostengono autonomamente le
sole definizioni le quali confermano il loro desiderio di imporre una serie di falsità
rappresentandole come parvenze di verità, secondo la loro bramosia di persuadere gli
altri della validità delle loro tesi. Quindi la filosofia è uno strumento idoneo per
giungere alla follia piuttosto che alla sapienza; essa produce oscurità anziché luce. Poi
ho parlato con lo stesso spirito sulla metodologia dell’indagine, osservando che un
bambino, in mezz’ora, parla più filosoficamente, analiticamente e logicamente di quanto
si possa fare con un trattato, in quanto tutto il ragionamento ed il linguaggio dell’uomo
sono analitici e sono governati dalle leggi del mondo spirituale; chi desidera ragionare
artificiosamente per definizioni, è simile al ballerino che pretendesse di imparare a
ballare partendo dalla scienza dei movimenti delle fibre e dei muscoli ed in siffatta
scienza concentrasse la sua mente mentre balla, cosicché sarebbe quasi impossibile per
lui muovere un solo passo; eppure senza quella scienza egli muove ogni singola fibra
muscolare del corpo intero, ed in conseguenza di ciò funzionano i polmoni, il
diaframma, i fianchi, le braccia, il collo gli altri organi del corpo, per descrivere i quali
non basterebbero interi volumi. Egli concordava con questi argomenti, e sosteneva che
ragionare in tale maniera è come procedere nell’ordine inverso, e se qualcuno è così
folle non resta che lasciarlo andare per la sua strada, a meno che questi non voglia
indirizzare il suo ragionamento verso gli usi e verso ciò che è interiore. Egli poi mi ha
illustrato quale idea si fosse fatto del Divino, cioè che se lo era figurato con un volto
umano, con il capo avvolto da un’aureola; e che adesso sapeva che il Signore è egli
stesso uomo, e l’aureola rappresenta il Divino che è in lui, che non pervade solo il cielo,
ma anche l’universo, e ne disciplina ivi tutte le cose. Ha aggiunto che chi governa il
cielo governa anche l’universo, perché l’uno non può essere separato dall’altro. Ha
anche sostenuto di credere nell’unico Dio, i cui attributi e le cui qualità sono stati
contraddistinti da una varietà di nomi, e che questi nomi sono stati venerati da molti
come dei. Mi è apparsa lì una donna, che ha allungato la mano desiderosa di toccare la
mia guancia, e poiché mi sono meravigliato di ciò egli mi ha spiegato che quando era
nel mondo spesso gli era apparsa una donna per accarezzargli la guancia, e la sua mano
era magnifica. Gli spiriti angelici hanno affermato che talvolta queste donne sono
apparse agli antichi e da questi sono state denominate vestali e che sono apparse sulla
terra in spirito, nei tempi antichi, in quanto appassionate dalle idee e dai ragionamenti,
privi di filosofia; e a causa di ciò tali spiriti erano con lui nella stessa letizia che si deve
al ragionamento incentrato su ciò che è interiore; dunque il sentimento di tali spiriti
veniva manifestato dall’apparizione di una donna. Da ultimo egli mi ha informato
sull’idea che si è fatto in merito all’anima o spirito dell’uomo, che egli chiama soffio della
vita, cioè che fosse un principio vitale invisibile, come una sorta di etere; e ha affermato
di sapere che il suo spirito sarebbe sopravvissuto alla morte, in quanto era la sua
essenza interiore, la quale non può avere fine in quanto dotata di ragionamento. Ha
detto inoltre di possedere riguardo a ciò solo un’idea grossolana, poiché le uniche fonti
di tale ragionamento a riguardo erano la sua stessa mente, ed in minima parte le
credenze degli antichi. Aristotele è tra gli spiriti angelici nell’altra vita, e molti tra i suoi
seguaci sono tra i dannati.
39. In un’occasione ho visto gli spiriti della nostra terra discorrere insieme agli spiriti
di Mercurio, ed i primi interrogavano gli altri in merito al loro culto. Questi hanno
risposto di credere in Dio, ma alla richiesta di ulteriori dettagli circa il loro culto, si sono
rifiutati di rispondere, essendo loro consuetudine il non rispondere alle domande in
modo circostanziato. Poi gli spiriti di Mercurio, a loro volta hanno posto agli spiriti
della nostra terra la medesima domanda. Questi hanno replicato che credono nel
Signore Dio. Gli spiriti di Mercurio hanno quindi affermato che avevano percepito che
loro non credono in alcun Dio e che hanno contratto l’abitudine di professare il culto di
Dio solo a parole, quando in realtà non credono in Dio. Gli spiriti di Mercurio sono
dotati di una raffinata facoltà di percepire le cose, in virtù della loro attitudine alla
perenne esplorazione dei saperi altrui. Gli spiriti della nostra terra erano tra coloro che
nel mondo avevano fatto professione di fede conforme alla dottrina della chiesa, ma
non avevano vissuto una vita di fede; e coloro che non hanno vissuto una vita di fede,
nell’altra vita non hanno fede, nella misura in cui essa non risiede nell’uomo21. A
sentire ciò, essi sono rimasti in silenzio poiché, attraverso la facoltà che è stata concessa
loro di comprendere questa verità, hanno riconosciuto che fosse così.
40. Vi erano certi spiriti che sapevano attraverso il cielo che un tempo è stata fatta agli
spiriti di Mercurio la promessa che avrebbero visto il Signore, ragion per cui è stato
chiesto dagli spiriti nelle mie vicinanze se essi ricordavano una tale promessa. Hanno
risposto che avevano memoria di questa promessa, ma non sapevano se ciò fosse stato
promesso senza ombra di dubbio. Mentre ragionavano insieme, il sole del cielo è
apparso a loro. Il sole del cielo, che è il Signore, può essere visto solo da coloro che sono
nel cielo più intimo, o terzo cielo; nei cieli inferiori si può scorgere la luce del sole solo
in forma indiretta. Nel vedere il sole, hanno sostenuto che non era il Signore, perché
non ne hanno visto il volto. Nel frattempo gli spiriti discorrevano tra di loro, ma non ho
sentito ciò che dicevano. Ma improvvisamente il sole è apparso ancora, e al centro di
21 Coloro che fanno professione di fede senza condurre una vita di fede, non posseggono la fede (ArcanaCoelestia, nn. 3865, 7766, 7778, 7790, 7950, 8094). E il loro aspetto interiore è in opposizione alle verità dellafede, sebbene essi ignoravano ciò nel mondo (Arcana Coelestia, nn. 7790, 7950).
esso il Signore, circondato da un cerchio solare; nel vedere ciò gli spiriti di Mercurio si
sono umiliati intensamente e hanno desistito dal loro scetticismo. Poi il Signore da quel
sole è apparso agli spiriti di questa terra, i quali quando erano uomini lo hanno visto nel
mondo; quindi tutti, uno per uno hanno riconosciuto che fosse il Signore. Questa
confessione è stata fatta dinanzi a tutta l’assemblea. Poi il Signore, fuori dal sole, è
apparso agli spiriti del pianeta Giove, che hanno dichiarato a voce alta che egli era il Dio
dell’universo che hanno visto sulla loro terra22.
41. Alcuni di loro, dopo che il Signore è apparso, sono stati condotti verso la parte
anteriore destra, e mentre avanzavano hanno detto di aver visto una luce molto più
luminosa e più pura di quanto avessero mai visto prima, e che la stessa luce era
insuperabile; poi si è fatto sera. In molti hanno affermato ciò23.
42. Si deve considerare che il sole del mondo non appare ad alcun spirito e neppure la
sua luce. La luce di quel sole è fitta oscurità per gli spiriti e gli angeli. Quel sole resta
unicamente nella percezione degli spiriti per il fatto che essi hanno memoria di quanto
hanno visto durante la loro vita mondana, e ne conservano un’idea piuttosto oscura,
posta a notevole distanza sulla loro testa. I pianeti che si trovano in quel sistema solare
appaiono in un modo determinato rispetto al sole; Mercurio dietro, leggermente
spostato a destra; Venere a sinistra, un po’ arretrato; Marte a sinistra, di fronte; Giove
nello stesso modo a sinistra di fronte, ma ad una distanza maggiore; Saturno di fronte
ad una notevole distanza; la Luna a sinistra ad una considerevole altezza; i satelliti a
sinistra del rispettivo pianeta. Tale è la posizione dei pianeti nella visione degli spiriti e
22 Il Signore è il sole del cielo, da cui proviene tutta la luce (Arcana Coelestia, nn. 1053, 3.636, 4060). E ilSignore dunque appare a quelli che sono nel suo regno celeste, dove regna l’amore per lui (ArcanaCoelestia, nn. 1521, 15291531, 1837, 4.696). Egli appare ad una distanza intermedia nel campo visivodell’occhio destro (Arcana Coelestia, nn. 4321, 7078). Pertanto il sole nella Parola significa il Signore inquanto Divino amore (Arcana Coelestia, nn. 2495, 4060, 7083). Il sole di questo mondo non appare aglispiriti e agli angeli, ma al suo posto appare qualcosa di alquanto scuro, in opposizione al sole del cielo oal Signore (Arcana Coelestia, n. 9755).23 Vi è nei cieli una grande luce, che supera di gran lunga la luce del mattino di questo mondo (ArcanaCoelestia, nn. 1117, 1521, 1533, 16191632, 4527, 5400, 8644). Tutta la luce nei cieli viene dal Signore, che neè il sole (Arcana Coelestia, nn.1053, 1521, 3195, 3341, 3636, 3643, 4415, 9548, 9684, 10809). La Divina veritàche procede dal Divino bene del Divino amore del Signore, si manifesta nei cieli come luce ed è lasorgente di tutta la luce ivi presente (Arcana Coelestia, nn. 3195, 3222, 5400, 8644, 9399, 9548, 9684). La lucedel cielo illumina sia la vista, sia la conoscenza degli angeli (Arcana Coelestia, nn. 2776, 3138). Quando nelcielo si dice essere nella luce e nel calore, si intende essere nella sapienza e nell’amore (Arcana Coelestia, nn.3643, 9399, 9401).
degli angeli; gli spiriti inoltre appaiono in prossimità dei rispettivi pianeti, ma fuori di
essi. In particolare, gli spiriti di Mercurio non appaiono in una determinata posizione,
ma a volte davanti, a volte a sinistra, a volte dietro. Il motivo è che essi sono autorizzati
a vagare per l’universo per approvvigionarsi di conoscenze.
43. Una volta gli spiriti di Mercurio sono apparsi a sinistra in un globo e poi in una
formazione estesa longitudinalmente. Mi chiedevo dove fossero diretti e ho notato che
si dirigevano verso destra e ruotando si sono avvicinati alla Terra o a Venere nella sua
parte anteriore. Ma giunti lì hanno detto di non essere disposti a restare perché gli
abitanti erano perversi; quindi hanno raggiunto la parte posteriore del pianeta e hanno
affermato di volersi fermare in quanto gli abitanti erano nel bene. Quando ciò è
accaduto ho avvertito un cambiamento nella mente e che un’azione di una certa
consistenza stava avvenendo. Quindi sono stato portato a concludere che gli spiriti
residenti in quella parte di Venere erano in sintonia con gli spiriti di Mercurio in quanto
i primi sono in relazione con la memoria delle cose materiali che sono in armonia con la
memoria delle cose immateriali, e queste ultime sono in relazione gli spiriti di Mercurio.
44. Ero desideroso di sapere quale aspetto avessero gli uomini di Mercurio, se fossero
come gli uomini della nostra terra. È stata presentata davanti ai miei occhi una donna
esattamente simile alle donne di quella terra. Aveva un bel viso, ma era più minuto
rispetto a quello delle donne della nostra terra; il suo corpo era più esile ma la sua
altezza era uguale; indossava un copricapo di lino semplice e appropriato. Anche un
uomo fu presentato alla mia vista, aveva un corpo più esile di quello degli uomini della
nostra terra. Era avvolto in un indumento di colore blu scuro, aderente perfettamente al
corpo, senza pieghe. Infine è stata presentata alla mia vista una specie dei loro buoi e
delle loro mucche che non differivano di molto da quelle della nostra terra, ma erano
più piccoli; poi è stata presentata alla mia vista una specie di cervi e daini.
45. È stato poi chiesto come appaia sulla loro terra il sole del mondo. Essi hanno
risposto che appare di maggiori dimensioni rispetto a quanto si può vedere dalle altre
terre, e hanno aggiunto che conoscevano questa circostanza attraverso le idee di altri
spiriti concernenti il sole, con i quali erano venuti in contatto. Hanno detto inoltre che
godono di un clima mite, né troppo caldo, né troppo freddo. Mi è stato concesso di
spiegare che il Signore aveva fatto in modo che non fossero esposti ad un calore
eccessivo in ragione della loro vicinanza al sole, in quanto il calore non deriva da tale
vicinanza ma dall’altitudine e dalla densità dell’atmosfera, come risulta dalle basse
temperature che caratterizzano l’alta montagna perfino nei climi caldi; inoltre il calore
varia anche in ragione della diversa incidenza dei raggi solari, come è evidente dal
succedersi delle stagioni invernali ed estive. Queste sono le cose che mi è stato dato di
sapere circa gli spiriti e gli abitanti di Mercurio.
Il pianeta Giove, i suoi spiriti e i suoi abitanti
46. Mi è stato concesso di godere di frequentazioni con gli spiriti e gli angeli del
pianeta Giove, più a lungo che con gli spiriti e gli angeli del resto dei pianeti, perciò ho
la possibilità di riferire maggiormente circa lo stato della vita loro vita e degli abitanti di
questo pianeta. Che quegli spiriti fossero del pianeta Giove era evidente da molte
circostanze, ed inoltre mi è stato detto dal cielo.
47. Il pianeta stesso infatti non appare agli spiriti e agli angeli, essendo invisibile agli
abitanti del mondo spirituale, fatta eccezione per gli spiriti e gli angeli che provengono
da quello stesso pianeta. Quelli che sono del pianeta Giove appaiono perennemente
davanti a sinistra, ad una certa distanza (vedi sopra, n.42). Tutti gli spiriti appaiono in
prossimità della loro terra, poiché essi provengono dagli abitanti della medesima, dato
che ogni uomo dopo la morte diviene uno spirito, della stessa attitudine di quando
conduceva la vita nel mondo, dunque può restare con gli abitanti di quella terra ed
essere al loro servizio.
48. Gli piriti di Giove mi raccontarono che nella regione della terra dove avevano
abitato quando erano nel mondo, vi era una moltitudine di uomini, proporzionata alla
capacità di sostenerla del pianeta; che la terra era fertile e vi era abbondanza di ogni
genere e che essi non desideravano più di quanto fosse necessario, e che essi non
tenevano in alcuna considerazione le cose salvo quelle realmente necessarie, e che la
moltitudine degli uomini era vastissima. Essi hanno affermato che l’istruzione dei
bambini costituiva la loro massima cura e che essi li amavano con grande tenerezza.
49. Essi hanno inoltre specificato che sono distinti in nazioni, famiglie e case e che
vivono separatamente con i loro parenti, nella cui cerchia si svolge la loro vita di
relazione; nessuno desidera i beni altrui e a nessuno viene in mente di possederli o di
ottenerli in modo fraudolento, e ancor meno scassinandoli o saccheggiandoli, poiché ciò
è considerato un crimine contro la natura umana, ed è ritenuto orribile. Quando ho
dovuto ammettere che sulla nostra terra ci sono guerre, saccheggi e omicidi essi mi
hanno voltato le spalle, rifiutandosi di ascoltare. Mi è stato detto poi dagli angeli che i
più antichi abitanti del nostro pianeta vivevano nello stesso modo, cioè suddivisi in
nazioni, famiglie, e case, e che tutti erano soddisfatti di ciò che possedevano, che era del
tutto sconosciuto a loro che una persona potesse arricchirsi con i beni di un’altra o
esercitare il dominio per amore di sé; i tempi antichi e in particolar modo i tempi più
remoti erano più graditi al Signore rispetto a quelli successivi, ed essendo tale lo stato
del mondo, regnavano l’innocenza e la sapienza; ciascuno faceva ciò che è buono
secondo il bene, e ciò che è giusto secondo giustizia. E facevano ciò che è buono e giusto
non in vista del merito o del guadagno, in quanto erano a loro sconosciuti. E parlavano
solo di ciò che è vero in virtù della loro volontà congiunta con l'intelletto. Tali erano i
tempi remoti; per tale ragione gli angeli potevano conversare con gli uomini e condurre
le loro menti in quanto separate dalle cose corporee nel cielo, e mostrare loro le cose
magnifiche e benedette di lì e condividere con loro la felicità e la letizia. Questa epoca
era nota anche agli antichi scrittori, ed era denominata età dell’oro o di Saturno. La
ragione di ciò sta nel fatto che gli uomini erano distinti in nazioni, le nazioni in famiglie
e le famiglie in case, ed ogni casa conduceva una vita a sé, e giammai la mente di alcuno
concepiva l’idea di impossessarsi del patrimonio altrui, e quindi di procurarsi ricchezza
e dominio. L’amore di sé e l’amore del mondo erano lontani dai loro desideri; ciascuno
si rallegrava del proprio e del fatto che anche il vicino fosse nell’abbondanza. Nei tempi
successivi il mondo è cambiato ed è accaduto l’opposto quando il desiderio di dominio
e di ampliare i possedimenti ha invaso la loro mente. Poi l’umanità, a scopo di difesa si
è radunata in regni e imperi; e poiché le leggi della carità e della coscienza, che erano
impresse nel cuore, sono state dismesse, si è reso necessario emanare leggi per
reprimere la violenza, per introdurre onori e guadagni quali ricompense, e la privazione
dei medesimi quali castighi. Quando lo stato del mondo è così mutato il cielo si è
allontanato dall’uomo e questo maggiormente nei tempi attuali, ove non è più chiaro se
vi sia un cielo e un inferno, e da alcuni ciò non è riconosciuto. Queste cose sono state
dette affinché possa essere spiegato e messo a confronto quale sia lo stato degli abitanti
della terra Giove e da quale fonte essi traggano la loro probità e sapienza, di cui si dirà
qui di seguito.
50. Attraverso le conversazioni che ho avuto con gli spiriti di Giove mi è stato
manifestato che essi sono più integri rispetto agli spiriti della maggior parte delle altre
terre. Il modo con cui si sono rivolti e intrattenuti con me, ed il loro influsso che ho
avvertito in quegli incontri era singolarmente mite e dolce. Nell’altra vita la qualità di
ogni spirito si manifesta dal suo influsso, cioè la comunicazione dei suoi sentimenti; la
rettitudine si manifesta attraverso la mitezza e la dolcezza; la mitezza rappresenta la
loro preoccupazione di non recare alcun danno, e la dolcezza che indica il fatto che essi
amano fare ciò che è bene. Ho potuto apprezzare nettamente la differenza tra la mitezza
e la dolcezza dell’influsso che proviene dagli spiriti di Giove rispetto all’influsso
proveniente dagli spiriti angelici della nostra terra. Quando i primi sono in disaccordo
tra loro, appare un sottile raggio candido, simile al lampo o all’alone che circonda le
stelle luminose e le comete; tutti i disaccordi tra loro sono rapidamente ricomposti; gli
astri scintillanti ed erranti rappresentano ciò che è falso; viceversa le stelle fisse e
scintillanti rappresentano ciò che è vero; quindi i primi significano la discordia24.
51. Ho avvertito la presenza degli spiriti di Giove non solo dalla mitezza e dalla
dolcezza del loro approccio e del loro influsso, ma anche dal fatto che quest’ultimo è per
lo più rivolto verso il volto ed ispira il sorriso e l’allegria per tutto il tempo in cui gli
spiriti sono presenti. Hanno detto che essi infondono una tale allegria quando si
accostano agli abitanti della loro terra perché vogliono ispirare la serenità e la gioia del
cuore. Quella serenità e quella gioia che mi hanno ispirato, mi ha riempito il petto ed il
cuore; allo stesso tempo sono state rimosse le cupidigie e le ansietà per l'avvenire, che
destano inquietudine e infelicità e suscitano nell'animo diverse passioni. Dunque mi è
apparso chiaramente quale fosse la natura e l’attitudine degli abitanti di Giove; il
carattere degli abitanti di ogni terra può essere conosciuto dagli spiriti che vengono da
lì, in quanto ciascuno mantiene la propria vita dopo la morte e seguita a vivere quando
diviene spirito. Ho osservato che essi erano in uno stato di beatitudine o felicità
marcatamente interiore, quindi si è reso palese che il loro intimo è aperto al cielo; nella
misura in cui il loro intimo è aperto al cielo, allo stesso modo essi sono capaci di
24 Le stelle nella Parola stanno a significare la conoscenza del bene e del vero, quindi le verità (ArcanaCoelestia, nn.2495, 2849, 4697). E nell’altra vita le verità sono rappresentate dalle stelle fisse, mentre lefalsità sono rappresentate dagli astri erranti (Arcana Coelestia, n.1128).
ricevere il Divino bene, e con esso la beatitudine e la felicità interiore. Diverso è il caso
di coloro che non vivono secondo l’ordine del cielo, l’intimo dei quali, è chiuso al cielo,
viceversa la loro veste esteriore è aperta al mondo.
52. Mi è stato inoltre mostrato il volto degli abitanti di Giove, non proprio quello dei
medesimi abitanti ma il volto degli spiriti che mi appariva in sembianze simili a quelle
che avevano quando vivevano sulla loro terra; e prima di ciò è apparso uno dei loro
angeli dietro una nube splendente, che ha permesso che si mostrassero due volti, simili
a quelli degli uomini della nostra terra; sincerità e modestia traspariva dai loro volti. In
presenza degli spiriti di Giove, i volti degli uomini della nostra terra apparivano più
piccoli del solito a causa dell’influsso proveniente da quegli spiriti circa il loro
convincimento che dopo la morte i loro volti sarebbero stati più grandi e di forma
circolare, e poiché questa idea è impressa in loro, tale resta quando diventano spiriti e
appaiono a se stessi come se avessero volti più grandi. La ragione di ciò sta nel fatto che
essi sostengono che il volto è cosa diversa dal corpo, poiché attraverso di esso ciascuno
vede, sente, parla e manifesta i propri pensieri; dunque la mente si manifesta attraverso
il volto, che ne rappresenta la forma, e poiché sanno che saranno più savi dopo la loro
vita nel mondo, perciò credono che la forma della mente o il volto diverrà più grande.
Sostengono anche che dopo la morte percepiranno un fuoco che trasmetterà calore al
loro volto. Tale convincimento trae origine dal fatto che il più savio tra loro sa che il
fuoco in senso spirituale significa amore, e che l’amore è il fuoco della vita25. Quelli tra
loro che hanno vissuto nell’amore celeste sono esauditi nel loro desiderio e
percepiscono che il loro volto si accresce in calore; e la parte più intima della loro mente
è riscaldata dall’amore. Per tale ragione gli abitanti di quella terra spesso si lavano e si
purificano il volto e lo proteggono accuratamente dal calore del sole. Essi indossano un
copricapo di corteccia d’albero di colore azzurro, avviluppato intorno alla testa e al
volto. Riguardo ai volti degli uomini della nostra terra, che hanno visto attraverso i miei
25 Fuoco nella Parola è l’amore in entrambi i sensi (Arcana Coelestia, nn. 934, 4906, 5215). Il sacro fuococeleste è l’amore Divino, ed ogni sentimento coerente con questo amore (Arcana Coelestia, nn. 934, 6314,6832). Il fuoco infernale è l’amore di sé e del mondo e ogni concupiscenza che ha origine da queste formedi amore (Arcana Coelestia, nn. 965, 1861, 5071, 6314, 6832, 7575, 10747). L’amore è il fuoco della vita, e lavita stessa effettivamente risiede lì (Arcana Coelestia, nn.4906, 5071, 6032).
occhi26, hanno affermato che non sono belli, essendo la loro bellezza confinata
all’aspetto esterno, non nella consistenza interiore. Erano sorpresi del fatto che alcuni
volti erano ricoperti di verruche e pustole o erano altrimenti deformi, precisando di non
aver mai visto tra loro volti del genere. Ciò nondimeno, alcuni volti piacevano loro, cioè
quelli sorridenti, allegri e felici, e quelli prominenti intorno alla labbra.
53. Il motivo della loro preferenza per i volti prominenti intorno alle labbra sta nel
fatto che gran parte del loro linguaggio è veicolato dal volto e particolarmente dalla
zona intorno alle labbra, e anche perché essi non fingono mai. Per questa ragione essi
non forzano mai l’espressione del volto che si manifesta liberamente. Diverso è il caso
di coloro che fin dall’infanzia hanno imparato a dissimulare. Il loro volto è
interiormente contratto, per timore che una parte del proprio pensiero possa emergere.
Il loro pensiero non può essere manifestato liberamente, ma può essere palesato ovvero
occultato a seconda delle convenienze. La verità di ciò è evidente dall’osservazione
delle fibre delle labbra e delle parti intorno ad esse. Perché vi sono serie molteplici di
fibre, piegate e intrecciate, così fatte non solo per masticare e per parlare ma anche per
esprimere le idee della mente.
54. Mi è stato anche mostrato come i pensieri si manifestano nel volto. I sentimenti
dell’amore si manifestano con l’espressione del volto ed i suoi mutamenti, ed i pensieri
attraverso le variazioni nelle forme di ciò che è interiore, il che non può essere
ulteriormente descritto. Gli abitanti di Giove posseggono anche un linguaggio orale, ma
non è sonoro come il nostro. Il primo è di ausilio all’altro, il linguaggio del volto dal
quale è ispirato. Sono stato informato dagli angeli che il linguaggio primitivo degli
uomini di tutte le terre è il linguaggio del volto, attraverso due origini, le labbra e gli
occhi. La ragione di ciò sta nel fatto che il volto fu plasmato per esprimere ciò che
l’uomo pensa e vuole, perciò il volto è stato denominato l’immagine e l’indice
dell'animo, anche perché nei tempi più remoti regnava la sincerità e l’uomo non
pensava, né desiderava pensare altro che ciò che traspariva dal suo volto. Così anche i
sentimenti e i pensieri erano manifestati nella loro pienezza e così trasparivano anche
26 Gli spiriti e gli angeli non vedono ciò che è nel mondo materiale, ma essi hanno visto attraverso i miei occhi (Arcana Coelestia, n. 1881).
dagli occhi, come in una forma, in rapida successione. Questo linguaggio dunque
sopravanzava quello orale, quanto la vista supera l'udito, per la sua superiore facoltà di
ascoltare o di percepire un paesaggio, dall’ascolto di esso ovvero dalla sua descrizione
verbale. Essi hanno aggiunto che tale linguaggio concorda con quello degli angeli, con i
quali anche gli uomini nei tempi più remoti erano in comunicazione; inoltre quando il
volto parla, ovvero la mente attraverso il volto, questo è il linguaggio angelico
nell’uomo nella sua veste naturale; ma non quando la bocca si esprime attraverso le
parole. Tutti sono in grado di comprendere che i popoli più antichi non erano dotati del
linguaggio orale, in quanto che le parole non potevano essere direttamente
padroneggiate dall’uomo senza che prima fossero state ideate e associate alle cose, il che
poteva essere fatto soltanto attraverso il procedere del tempo27. Finché sincerità e
rettitudine sono rimasti presso l’uomo, egli ha custodito in sé il linguaggio del volto e
delle labbra. Ma non appena la mente ha cominciato a pensare una cosa ed a esprimerne
un’altra, cosa che è avvenuta quando l’uomo ha iniziato ad amare sé stesso e non il suo
prossimo, allora ha iniziato a svilupparsi il linguaggio vocale, restando il volto privo di
espressione o con un’espressione dissimulante. Così l’aspetto interiore del volto è
cambiato, si è contratto, indurito, quasi annichilito; viceversa l’aspetto esteriore,
infiammato dal fuoco dell’amore di sé, ha cominciato ad apparire agli occhi degli
uomini come se fosse pieno di vita in sé. Infatti, l’assenza di vita, resta sotto traccia e
non appare agli occhi degli uomini, ma è visibile agli occhi degli angeli ai quali è
dischiusa la visione interiore. Tali sono i volti di coloro che pensano una cosa e ne
esprimono un’altra, a causa della dissimulazione, dell’ipocrisia, dell’astuzia e
dell’inganno che sono imposti dalla prudenza del tempo presente la quale produce
questi risultati. Diverso è nell’altra vita, ove non è permesso esprimersi in un modo e
pensare in un altro. La divergenza tra linguaggio e pensiero lì è nettamente percepita in
ogni parola; e quando si percepisce in uno spirito tale divergenza, viene cacciato dalla
comunità e punito. Successivamente viene obbligato con vari metodi ad esprimersi in
conformità di ciò che pensa e a pensare in modo coerente con la propria volontà; questo
27 I popoli più antichi su questa terra comunicavano attraverso il volto e le labbra, per mezzo di unarespirazione interiore (Arcana Coelestia, nn. 607, 1118, 7361). I popoli su certe altre terre possedevano unlinguaggio simile (Arcana Coelestia, nn. 4779, 7359, 8248, 10587). Riguardo alla perfezione ed eccellenza diquel linguaggio (Arcana Coelestia, n.7360, 10587, 10708).
fino a quando non ha uno spirito indiviso; cosicché se egli è nel bene, può desiderare il
bene e pensare ed esprimersi in conformità del bene, e se egli è nel male, può desiderare
il male e pensare ed esprimersi falsamente secondo il male. Solo dopo che questa
condizione è soddisfatta, gli spiriti che sono nel bene vengono elevati al cielo e quelli
che sono nel male vengono gettati all’inferno, poiché all’inferno non vi può essere altro
che il male e la falsità che proviene dal male, e in cielo non vi può essere altro che il
bene e la verità che proviene dal bene.
55. Sono stato inoltre informato dagli spiriti di quella terra, riguardo a diversi
particolari inerenti i suoi abitanti, quali il modo di camminare, la loro alimentazione, le
loro abitazioni. Riguardo alla loro deambulazione, non camminano in modo eretto
come gli abitanti della nostra terra e di molte altre terre, né si muovono strisciando
come alcune specie di animali, ma man mano che procedono si sostengono con le mani,
poi alternativamente si elevano per metà sui piedi e ad ogni terzo passo girano il volto
lateralmente e dietro di loro, e piegano un po’ il corpo, e fanno ciò improvvisamente,
perché nel loro costume si ritiene sconveniente l’essere visti dagli altri, salvo che nel
volto. Quando camminano quindi tengono sempre il volto in alto in modo che possono
guardare il cielo e la terra. Il mantenere il viso rivolto verso il basso è da essi
considerato detestabile. I più spregevoli tra loro si comportano così, ma se persistono e
non innalzano il volto sono banditi dalla comunità. Quando sono seduti, appaiono
come gli uomini della nostra terra, eretti nella parte superiore del corpo e con le gambe
incrociate. Si preoccupano particolarmente quando camminano e quando sono seduti di
guardare in faccia e non sul retro. E sono anche molto desiderosi di esseri guardati in
viso, perché da lì si manifesta la loro mente; il volto non è mai in contrasto con la loro
mente, né sono in grado di dissimulare. Da ciò si comprende chiaramente che tipo di
rapporti intrattengano tra loro, specialmente se la loro apparente amicizia è sincera o
forzata, per questo non tengono nulla in segreto. Questi particolari sono stati mostrati
dai loro spiriti e confermati dai loro angeli. Anche gli stessi spiriti camminano non in
posizione eretta ma come se nuotassero, aiutandosi ad avanzare con le mani e si girano
per guardare intorno a loro.
56. Quelli tra loro che vivono in climi caldi, sono nudi, tranne che per una veste che
ricopre i lombi; né si vergognano per le loro nudità perché le loro menti sono caste, e
amano solo le loro mogli, aborrendo l’adulterio. Erano enormemente sorpresi dal fatto
che gli spiriti della nostra terra a sentire del loro modo di camminare e del fatto che
fossero nudi li hanno derisi e si sono lasciati andare a pensieri osceni, non tenendo in
nessun conto la loro vita celeste. Essi hanno affermato che questa era la prova che le
cose terrestri e corporee fossero la loro maggiore preoccupazione, piuttosto che le cose
celesti, e che le cose di natura sconveniente erano radicate nelle loro menti. Agli spiriti
della nostra terra è stato spiegato che la nudità non è motivo di vergogna o di scandalo
per coloro che vivono nella castità ed in uno stato d’innocenza, ma solo per coloro che
vivono nella lussuria e nella spudoratezza.
57. Quando gli abitanti di quella terra si coricano, volgono il viso in avanti, mai
indietro o verso il muro. Questo mi è stato riferito dai loro spiriti, ed il motivo è che essi
credono che guardando in avanti, si rivolgono al Signore, viceversa se si volgono
indietro si allontanano dal Signore. Talvolta ho osservato in me stesso un tale
orientamento del volto mentre ero a letto, ma ignoravo in quale circostanza accadesse
ciò.
58. Essi si dilettano in lunghi pasti, ma non tanto per il cibo quanto per la
conversazione che in quella circostanza ha luogo. Quando si mettono a tavola non si
siedono su sedie o panchine o sull’erba, ma sulle foglie di un certo albero del quale non
erano disposti a fare menzione; poi dietro mia insistenza hanno ammesso trattarsi delle
foglie del fico. Hanno specificato inoltre che non preparano gli alimenti in base al gusto,
ma in base all’uso, aggiungendo che un alimento utile è anche saporito per loro. A
questo proposito è sorta una conversazione tra gli spiriti ed è stato detto che questo è un
costume appropriato per gli uomini in quanto impresso nel loro cuore l’avere una
mente sana in un corpo sano; diverso è il caso di chi si lascia dominare dal gusto, il cui
corpo si ammala o langue dentro di sé, e così pure la sua mente, in quanto il
funzionamento di quest’ultima dipende dallo stato interiore delle parti del corpo, così
come la vista e l’udito dipendono rispettivamente dagli occhi e dalle orecchie. Di qui
risulta con chiarezza la follia di chi ripone tutte le gioie della sua vita nel lusso e nel
piacere. Da ciò discende anche l’ottusità di pensiero e giudizio, insieme alla scaltrezza
nelle cose del corpo e del mondo. Da ciò emerge anche la somiglianza tra l’uomo e
l’animale bruto, cui tali persone, non senza ragione, sono paragonate.
59. Mi sono state mostrate anche le loro abitazioni. Sono basse e in legno rivestito
all’interno con la corteccia d’albero di colore celeste chiaro, i muri e il soffitto
punteggiati da piccole stelle che rappresentano il cielo; essi amano raffigurare il cielo e
le stelle negli interni delle loro case perché credono che le stelle siano le dimore degli
angeli. Possiedono anche tende di forma rotonda sopra ed estese per una notevole
lunghezza verso l’esterno, contrassegnate da piccole stelle su sfondo blu; in queste
tende si riparano nelle ore centrali della giornata per evitare che il calore del sole possa
danneggiare il loro viso. Essi costruiscono tali tende con particolare cura e le tengono
accuratamente pulite. Usano queste tende anche per i loro pasti.
60. Quando gli spiriti di Giove hanno visto i cavalli di questa terra, mi sono sembrati
più piccoli del solito, anche se erano abbastanza robusti e grandi. Ciò in conseguenza
della loro idea in merito ai cavalli. Hanno affermato di avere con loro cavalli, molto
grandi e allo stato brado, e gli abitanti alla loro vista si impauriscono, anche se non sono
pericolosi. Hanno aggiunto che la loro paura è innata. Ciò mi ha portato ad indagare su
questa paura, in quanto cavallo nel senso spirituale significa la facoltà intellettuale dei
saperi28, e poiché gli abitanti di Giove hanno paura di coltivare le facoltà intellettuali,
attraverso le scienze mondane, ciò spiega i loro timori. Che essi non tengano in alcuna
considerazione la conoscenza che deriva dall’erudizione dell’uomo, lo si vedrà più
avanti.
61. Gli spiriti di questa terra sono riluttanti ad associarsi agli spiriti della nostra terra,
a causa della diversa mentalità e dei differenti costumi. Essi affermano che gli spiriti
della nostra terra sono astuti e sono anche abili e solleciti nell’escogitare ogni genere di
malvagità; e ancora che essi conoscono e ragionano poco su ciò che è bene. Gli spiriti di
Giove sono molto più savi degli spiriti della nostra terra. Essi affermano anche dei
28 Cavallo significa l’abilità dell’intelletto (Arcana Coelestia, nn. 27602762, 3217, 5321, 6125, 6400, 6534,7024, 8146, 8148). E il cavallo bianco nell’Apocalisse significa la conoscenza della Parola (Arcana Coelestia,n. 2760).
nostri spiriti che parlano molto e pensano poco, cosicché non sono in grado di percepire
interiormente molte cose, e neppure ciò che è bene, dunque concludono che gli uomini
della nostra terra si caratterizzano per la loro esteriorità. Una volta è stato permesso agli
spiriti maligni della nostra terra, attraverso le loro arti malvagie, di perseguitare e
molestare gli spiriti di Giove che erano con me. Questi hanno resistito a lungo, poi
hanno ammesso di non poterli sopportare ulteriormente, e ritenevano impossibile
l’esistenza di spiriti così malvagi per la perversità della loro immaginazione e per
l’insanità dei loro pensieri, tali che sembravano incatenati al loro male dal quale non
potevano essere tirati fuori e liberati se non con l’aiuto Divino. Mentre leggevo alcuni
passi della Parola, concernenti la passione del Salvatore, alcuni spiriti europei hanno
ispirato scandali terribili con l’intento di sedurre gli spiriti di Giove. Da un’indagine si è
scoperto che alcuni di essi erano predicatori nel mondo, la maggior parte dei quali
facevano parte della cosiddetta compagnia di Gesù, ovvero erano gesuiti. Ho affermato
che quando vivevano nel mondo, attraverso le loro predicazioni sulla passione del
Signore erano in grado di commuovere la gente comune. Ho aggiunto anche che essi nel
mondo pensavano in un modo e si esprimevano in un altro, covando nel cuore quindi
una cosa e professandone un’altra con la bocca; ora però non è più consentito loro di
ingannare, poiché da quando sono diventati spiriti sono obbligati a parlare
conformemente a ciò che pensano. Gli spiriti di Giove erano molto sorpresi del fatto del
fatto vi potesse essere un tale divario tra l’aspetto interiore e quello esteriore di un
uomo, tale che egli potesse parlare in modo del tutto diverso da ciò che pensa, la qual
cosa loro ritenevano impossibile. Si sono meravigliati nell’udire che molti di quelli
vengono dalla nostra terra sono divenuti angeli, e hanno una disposizione di spirito
differente, avendo essi presupposto che tutti sulla nostra terra fossero della stessa specie
di quelli che erano piombati lì. Ma è stato chiarito che ci sono molti altri di diversa
natura e ancora molti che rivolgono i loro pensieri verso il bene; e che questi stessi
divengono angeli. Che le cose stessero realmente così si è reso manifesto
dall’apparizione di cori di angeli, uno dopo l’altro, i quali ad una sola voce, in armonia
hanno glorificato il Signore29. Gli spiriti di Giove si sono rallegrati di quei cori, e gli
29 Quando molti spiriti parlano assieme unanimemente, formano ciò che è chiamato un coro, ed inriferimento a ciò (Arcana Coelestia, nn. 2595, 2596, 3350). Nel loro discorso c’è armonia (Arcana Coelestia,nn. 1648, 1649). Attraverso i cori, nell’altra vita si realizza la volontà unanime.
pareva di essere stati elevati in cielo. La glorificazione è durata circa un’ora, e la gioia
che essi hanno ricevuto mi è stata trasmessa in modo che io potessi avvertirla. Essi
hanno affermato che avrebbero raccontato l’evento alla loro gente che si trovava altrove.
62. Gli abitanti di Giove ripongono la loro sapienza nel rivolgere il pensiero a ciò che è
buono e giusto in tutte le cose che accadono nella vita. Questa sapienza gli viene
trasmessa dai genitori fin dall’infanzia, e successivamente è trasmessa alle generazioni
future, ed è accresciuta dall’amore che nutrono per essa in quanto appartenente ai loro
genitori. Delle scienze, come quelle coltivate nella nostra terra, non sanno nulla e non
desiderano farne la conoscenza. Essi le chiamano ombre e le paragonano alle nubi che
oscurano il sole. Questo convincimento è scaturito a causa di alcuni spiriti della nostra
terra che si vantavano di essere saggi in ragione delle scienze che padroneggiavano.
Questi sostenevano dunque che la sapienza consisteva nelle cose appartenenti alla
memoria, come nella conoscenza delle lingue, in special modo l’ebraico, il greco e il
latino, e nella conoscenza delle cose inerenti il mondo letterario, la critica, il metodo
sperimentale, le definizioni, in particolare quelle filosofiche e altre cose di simile natura,
le quali non sono considerate il mezzo per raggiungere la sapienza, ma sono ritenute
integranti la sapienza in sé. Tali persone non avendo coltivato le facoltà della mente
razionale attraverso le scienze, intese come strumenti per approdare alla sapienza,
hanno una scarsa percezione dell’altra vita; essi vedono solo le definizioni e attraverso
le definizioni, che sono come zolle e nubi che ostacolano la vista intellettuale (si veda
sopra, n. 38); e coloro che si sono inorgogliti della loro erudizione, hanno una
percezione ulteriormente ridotta. E coloro che hanno usato le scienze quali mezzi per
mettere in discussione e annientare le cose appartenenti alla chiesa e alla fede, hanno
annullato totalmente le loro facoltà intellettuali, e come i gufi vedono nelle tenebre la
falsità come fosse verità ed il male in luogo del bene. Gli spiriti di Giove hanno
concluso, dalle conversazioni intrattenute sulla materia, che la scienza è causa di
oscurità e cecità. Ma essi sono stati informati del fatto che sulla nostra terra le scienze
sono veicolo di apertura della vista intellettuale che è nella luce del cielo; tuttavia tali
cose in quanto appartenenti all’ordine naturale e sensuale della vita possono essere un
mezzo per rendere l’uomo folle se usate per deificare la natura contro il Divino e per
anteporre il mondo in opposizione al cielo. Essi sono stati inoltre informati del fatto che
le scienze di per sé sono ricchezze spirituali, e coloro che le possiedono sono come
quelli che possiedono le ricchezze mondane e le utilizzano a beneficio di sé stessi, del
prossimo, della propria nazione; e per converso, sono anche mezzi per compiere il male.
Essi sono come indumenti che servono per l’uso e per l'ornamento, ma anche per
orgoglio, con riferimento a quelli che desidererebbero essere onorati in virtù delle
medesime. Gli spiriti di Giove hanno compreso queste cose perfettamente; ma sono
rimasti sorpresi del fatto che gli uomini facciano affidamento sulle scienze in quanto
strumento, elevandole alla dignità della sapienza, in luogo della sapienza stessa,
ignorando in tal modo che immergere la mente nelle scienze anziché elevarla al di sopra
di esse, equivale a confonderla ed accecarla.
63. Un certo spirito proveniente dalla terra inferiore si è avvicinato a me dicendo che
aveva udito ciò di cui avevo parlato con altri spiriti, ma non gli era chiaro quanto era
stato affermato della vita spirituale e della sua luce. Gli è stato chiesto se consentiva ad
essere istruito al riguardo. Ha risposto che non era venuto per questo scopo, quindi ho
concluso che non poteva comprendere tali materie. Era piuttosto ottuso, sebbene mi è
stato detto dagli angeli che quando era nel mondo era molto celebre per la sua
erudizione. Era freddo, come si percepiva chiaramente dalla sua respirazione, la qual
cosa è un segno della luce meramente naturale da cui era pervaso in quanto attraverso
le scienze si era precluso la via per raggiungere la luce del cielo.
64. Poiché gli abitanti di Giove accrescono la loro intelligenza in modo diverso dagli
abitanti della nostra terra, ed hanno attitudini diverse, essi non possono restare a lungo
insieme, perciò si evitano e si allontanano reciprocamente. Vi sono sfere d’influenza che
possono essere denominate sfere spirituali che scaturiscono continuamente da ogni
spirito, in ragione dei sentimenti e dei pensieri e quindi della vita stessa30. Le unioni
nell’altra vita sono disciplinate seconde queste sfere; talune sono in associazione in base
al loro accordo e altre sono separate non essendovi intesa tra loro. Gli spiriti e gli angeli
30 La sfera spirituale che è la sfera della vita, scaturisce da ogni uomo, spirito e angelo, e lo avvolge(Arcana Coelestia, nn. 4464, 5179, 7454). Essa ha origine dai sentimenti e dai pensieri conseguenti (ArcanaCoelestia, nn. 2489, 4464, 6206). Nell’altra vita unioni e separazioni avvengono secondo le sfere (ArcanaCoelestia, nn. 6206, 9606. 9607, 10312).
di Giove nel grandissimo uomo sono in relazione con il pensiero immaginativo, cioè con
uno stato attivo dell’intimo; viceversa gli spiriti della nostra terra sono in relazione con
varie funzioni delle parti esteriori del corpo, e quando tali funzioni hanno la pretesa di
dominare sulle altre, l’attività immaginativa del pensiero non può fluire; di qui il
contrasto tra le rispettive sfere della loro vita.
65. Quanto al loro culto del Divino, essi riconoscono in nostro Signore l’ente supremo
che governa cielo e terra, denominandolo l’unico Signore; e poiché lo riconoscono e lo
adorano durante la loro vita terrena, lo cercano dopo la morte e lo trovano. È stato
chiesto loro se avessero cognizione del fatto che l’unico Signore è un uomo. Hanno
risposto affermativamente, specificando che nel loro mondo è stato visto da molti come
un uomo; e che li ha istruiti in merito alla verità, li ha protetti e ha donato la vita eterna
a coloro che lo adorano attraverso il bene verso il quale sono orientati. Hanno detto
ancora che il Signore ha rivelato loro come debbono vivere e come debbono credere; e
ciò che è stato rivelato, è tramandato dai genitori ai figli, quindi questa dottrina fluisce
verso tutte le famiglie e all’intera nazione che si riconosce in un unico padre. Hanno
aggiunto poi che a loro sembra di possedere una dottrina impressa nelle loro menti, in
quanto percepiscono immediatamente e riconoscono da se stessi se sia vero o meno ciò
che viene affermato da altri circa la vita del cielo presso l’uomo. Essi ignorano che il loro
unico Signore nacque come uomo sulla nostra terra; si preoccupano solo di sapere che
egli è uomo e governa l’universo. Quando ho detto loro che sulla nostra terra è
chiamato Gesù Cristo e che Cristo significa consacrato o re, e Gesù significa salvatore,
hanno replicato che essi non lo adorano come re perché la regalità riguarda ciò che è
mondano, mentre lo adorano come salvatore. In quella circostanza fu insinuato un
dubbio dagli spiriti della nostra terra, se il loro unico Dio fosse lo stesso che nostro
Signore; ma essi lo hanno subito rimosso ricordando che lo hanno veduto nel sole e
hanno riconosciuto che era lo stesso apparso sulla loro terra (si veda sopra, n. 40).
Quello stesso dubbio è balenato per un attimo nella mente degli spiriti di Giove che
erano con me, per poi dissiparsi subito dopo. Questo dubbio, ispirato dagli spiriti della
nostra terra, aveva fatto breccia nell’animo degli spiriti di Giove, seppure per un solo
attimo, e questi, con mia grande sorpresa ne provavano tale vergogna da chiedermi di
non rendere pubblica questa cosa, per evitare di essere incolpati del loro
tentennamento, essendo tra quelli ai quali è stato dato di conoscere di più di altri. Gli
spiriti della nostra terra erano molto impressionati e si rallegravano tra loro all’udire
che l’unico Signore è uomo e tutti ricevono da lui ciò che permette loro di essere
chiamati uomini; e l’uomo è tale in quanto immagine del Signore, nella misura in cui lo
ama e ama il prossimo, quindi nella misura in cui è nel bene, poiché il bene dell’amore e
della fede è l’immagine del Signore.
66. Erano con me alcuni spiriti di Giove, mentre leggevo il capitolo diciassettesimo del
vangelo secondo Giovanni concernente l’amore del Signore e la sua glorificazione, e
nell’udire ciò si sono sentiti ricolmi di santità e hanno ammesso che tutte le cose che
leggevo venivano dal Divino. Poi alcuni spiriti della nostra terra che erano atei,
ispiravano continuamente scandali di vario genere, sostenendo che era nato un
bambino, vissuto come uomo e apparso come un altro uomo che poi fu crocifisso e altre
falsità della stessa natura. Ma gli spiriti di Giove non hanno prestato alcuna attenzione a
queste suggestioni, dicendo che tali sono i loro demoni, che essi detestano, aggiungendo
che nelle loro menti non può albergare nulla di celeste, ma solo le cose terrene, che
hanno chiamato rifiuti. Che fosse così lo hanno scoperto anche dal fatto che quando
questi hanno udito che loro procedono nudi, immediatamente idee insane hanno
riempito i loro pensieri, ed essi non tengono in alcuna considerazione la loro vita
celeste, della cui esistenza hanno udito.
67. La chiara percezione che gli spiriti di Giove fossero rivolti verso le cose spirituali
mi è stata manifestata attraverso la loro maniera di rappresentare come il Signore
converte i sentimenti corrotti in sentimenti buoni. Essi descrivono l’intelletto con
un’immagine incantevole e lo educano affinché sia conforme alla vita dell’amore.
Questo essi fanno in un modo che le parole non possono descrivere e con una tale
maestria da essere lodati dagli angeli. Erano lì presenti alcuni eruditi della nostra terra,
che avevano immerso il loro intelletto nelle definizioni scientifiche e che avevano scritto
e ragionato a lungo sulla forma, sulla sostanza, sulla materialità e l’immaterialità e altre
cose della stessa specie, senza associare queste arti ad alcun uso, sicché essi non erano in
grado di comprendere le rappresentazioni degli spiriti di Giove.
68. Essi sono estremamente scrupolosi sulla loro terra, affinché nessuno possa
incorrere in concetti errati circa l’unico Signore; e se notano che qualcuno inizia a
ragionare erroneamente a riguardo, essi prima lo ammoniscono, poi lo minacciano e
infine lo dissuadono con punizioni. Hanno affermato di aver osservato che quando tali
errate opinioni si insinuano in una famiglia, questa famiglia è fatta oggetto da parte
degli spiriti della loro terra, della pena della privazione della respirazione e
successivamente della vita, quando essi sono stati minacciati invano di morte. Gli spiriti
di quella terra parlano con gli abitanti e li puniscono se compiono azioni malvagie o se
soltanto hanno intenzione di compierle; di ciò si dirà più avanti. Quindi se essi
concepiscono opinioni errate in merito all’unico Signore e non se ne pentono, sono
minacciati di morte. In questa maniera si preserva il culto del Signore che per loro
rappresenta il supremo Divino.
69. Essi hanno affermato di non avere giorni di festa, ma che ogni mattino, all’alba e
ogni sera al tramonto adorano il Signore nelle loro tende e cantano secondo il loro
costume.
70. Sono stato inoltre informato del fatto che su quella terra ci sono alcuni che si
reputano santi ed hanno seguaci sotto il loro dominio, e desiderano averne in grande
numero, obbligandoli a nominare essi stessi con l’appellativo di signori, sotto minaccia
di punizione. Vietano anche ai loro seguaci di adorare il Signore dell’universo, dicendo
che loro sono signori e mediatori e in quanto tali presenteranno le loro suppliche al
Signore dell’universo. Essi chiamano nostro Signore con l’appellativo di Signore
dell’universo, non semplicemente Signore come fanno il resto degli abitanti di Giove,
ma il supremo Signore, perché essi stessi di definiscono signori. Essi chiamano il sole
del mondo, il volto del Signore, e credono che la sua dimora sia lì, ragione per la quale
adorano anche il sole. Il resto degli abitanti di Giove li detesta e non è disposto a
comunicare con loro, sia perché adorano il sole sia perché chiamano se stessi signori, e
sono adorati dai loro servi come dei mediatori. Mi è stato mostrato dagli spiriti il loro
copricapo, una sorta di cappuccio a forma di torre di colore scuro. Nell’altra vita
appaiono a sinistra, ad una certa altezza e siedono come idoli, e da principio sono
adorati dai servi che erano al loro servizio, poi sono da questi derisi. Sono rimasto
sorpreso nel vedere i loro volti fiammeggianti, in conseguenza del fatto che hanno
creduto di essere santi; ma nonostante il fuoco che appare sul loro volto, sono tuttavia
gelidi e hanno un intenso desiderio di essere riscaldati. Dunque è evidente che il fuoco
che arde sul loro volto è il fuoco dell’amore di sé, che è fatuo. Allo scopo di riscaldarsi,
appaiono a loro stessi nell’atto di tagliare il legno, e mentre fanno ciò compare sotto il
legno qualcosa di umano che essi cercano di colpire. Questa apparenza è la
conseguenza del fatto che hanno attribuito a se stessi il merito e la santità; tutti coloro
che nel mondo hanno tenuto questa condotta, nell’altra vita appaiono nell’atto di
tagliare il legno, come nel caso di alcuni spiriti della nostra terra, di cui si è parlato
altrove. In aggiunta su questo argomento posso citare questa esperienza. Nella terra
inferiore, sotto le piante dei piedi vi sono coloro le cui opere e buone azioni erano
finalizzate a conseguire dei meriti. Molti di questi appaiono a loro stessi nell’atto di
tagliare la legna. Il luogo dove essi abitano è gelido, e appare a loro di riscaldarsi dal
loro lavoro. Ho anche parlato con loro, e mi è stato permesso di chiedere se
desideravano uscire da quel luogo. Hanno risposto che non avevano ancora conseguito
questo diritto attraverso il loro lavoro, e che quando questa condizione si fosse
verificata, sarebbero usciti di lì. Essi hanno un’indole materiale, perché il desiderio di
meritare la salvezza è cosa estranea al mondo spirituale, dato che proviene da sé stessi e
non dal Signore. Inoltre essi preferiscono sé stessi agli altri, e alcuni di essi disprezzano
il prossimo. Se non ricevono gioie più grandi degli altri nell’altra vita, sono adirati
contro il Signore; per questa ragione mentre tagliano la legna appare come se vi sia
qualcosa del Signore sotto il legno. Questo avviene a causa della loro rabbia31.
71. È consuetudine in quella terra che gli spiriti comunichino con gli abitanti per
istruirli e anche per punirli se compiono azioni malvagie, e così come mi è stato riferito
dai loro angeli, così desidero esporre nell’ordine. La ragione per la quale gli spiriti
parlano con gli uomini sta nel fatto che i pensieri di questi ultimi sono rivolti al cielo e
alla vita dopo la morte e che sono relativamente poco solleciti riguardo alla vita31 Solo il Signore ha il merito e la giustizia (Arcana Coelestia, nn. 9715, 9975, 9979, 9981, 9982). Coloro chepuntano al merito attraverso le loro opere, o desiderano meritare il cielo attraverso le loro buone azioni,desiderano essere serviti nell’altra vita e non sono mai felici (Arcana Coelestia, n. 6393). Essi disprezzano ilprossimo e sono indignati con il Signore se non ricevono ricompense (Arcana Coelestia, n. 9976). Circa illoro destino nell’altra vita (Arcana Coelestia, nn. 942, 1774, 1877, 2027). Sono tra quelli che appaiononell’atto di tagliare la legna nella terra inferiore (Arcana Coelestia, nn 1110, 4943).
mondana; poiché essi sanno che sopravvivranno alla morte in uno stato di felicità
secondo lo stato del loro intimo, così come si è consolidato nel mondo. La
comunicazione con gli spiriti e gli angeli era anche comune sulla nostra terra nei tempi
remoti, e per la stessa ragione che essi pensavano più al cielo che al mondo. Ma quella
comunicazione vivente con il cielo, nell’evolversi dei tempi è stata interrotta per effetto
del prevalere dell’uomo esterno sull’uomo interno, ovvero nella misura in cui i pensieri
dell’uomo si sono rivolti maggiormente al mondo e meno al cielo; ed a maggior ragione
quando l’uomo non ha più creduto nell’esistenza del cielo e dell’inferno, né nel fatto che
l’uomo possiede uno spirito che sopravvive alla morte; dato che nel tempo presente si
crede che il corpo abbia vita in sé piuttosto che attraverso il suo spirito; e pertanto, se
ora l’uomo non credesse nella risurrezione del corpo, non avrebbe alcuna fede nella
resurrezione.
72. Riguardo alla presenza di spiriti tra gli abitanti di Giove, alcuni hanno il compito
di punire, altri di istruire e altri ancora li governano. Gli spiriti castigatori, si
approssimano a sinistra, inclinandosi verso la parte posteriore, e da lì tirano fuori dalla
memoria dell’uomo tutto ciò che ha fatto e pensato, poiché per gli spiriti è facile,
quando sono vicino ad un uomo, accedere a tutta la sua memoria. Se scoprono che egli
ha fatto o pensato ciò che è male, lo rimproverano e lo castigano con dolori alle
articolazioni o alle estremità oppure alla regione epigastrica. Tali spiriti impongono
castighi con destrezza quando è loro consentito. Quando si avvicinano ad un uomo
ispirano orrore e paura e quindi l’uomo è consapevole del loro approccio. Gli spiriti
malvagi possono ispirare paura se avvicinano qualcuno, specialmente quelli che nel
mondo erano ladri. Conosco il modo in cui questi spiriti agiscono sugli uomini della
loro terra, avendone fatto l’esperienza. Quando ad un tale spirito fu permesso di
avvicinarmi mi sono ritrovato in preda all’orrore e alla paura; tale orrore però era
esteriore e non interiore, perché sapevo della presenza di questo spirito. Si è anche reso
visibile nella forma di una nube oscura con stelle in movimento all’interno della nube.
Le stelle in movimento rappresentano la falsità, mentre le stelle fisse rappresentano le
verità. Si è approssimato sul mio lato sinistro, da dietro e ha iniziato a rimproverarmi
per le azioni e i pensieri che aveva percepito dalla mia memoria e che aveva anche
travisato, ma è stato fermato dagli angeli. Quando si è accorto di essere insieme ad uno
che non era un uomo della sua terra mi ha detto che quando si avvicina ad un uomo
egli conosce tutte le azioni e i pensieri di questo, lo rimprovera e lo punisce con dolori
diversi. Ancora in un’altra occasione sono stato avvicinato da uno spirito castigatore che
si è approssimato alla mia sinistra sotto la cintola con l’intenzione di punirmi, ma ciò gli
è stato impedito dagli angeli. Poi mi mostrato il tipo di castighi che è consentito
infliggere agli uomini della loro terra, quando questi compiono o intendono compiere
ciò che è male. Oltre al dolore alle articolazioni, possono infliggere dolori intorno al
ventre che è avvertito come l’effetto della compressione di una cintura munita di punte;
poi il blocco della respirazione ad intervalli, fino ad estenuarli, la privazione del cibo,
tranne il pane per un certo tempo; l’ultima di tutte, la minaccia di morte se essi non
desistono dal fare ciò che è vietato, e quindi la sottrazione del reo agli affetti della
moglie, dei figli e dei compagni. Anche da ciò viene quindi inflitto il dolore.
73. Invece gli spiriti che istruiscono si approssimano a sinistra e davanti. Essi stessi
rimproverano, ma con moderazione e insegnano come si dovrebbe vivere. Anche essi
appaiono scuri, ma non come una nube, bensì vestiti di sacco. Questi spiriti sono
chiamati maestri. Unitamente a questi, sono presenti anche gli spiriti angelici e la loro
presenza è percepita come un respiro lieve, poiché essi si preoccupano, infondendo il
loro influsso, di mitigare il dolore e l’ansietà dell’uomo. Essi governano gli spiriti
castigatori e istruttori, e impediscono ai primi di fare più danni di quanto sia permesso
dal Signore, e dirigono gli spiriti istruttori affinché dicano il vero. Quando lo spirito
castigatore mi era vicino erano con me anche gli spiriti angelici e tenevano il mio volto
sempre allegro e sorridente, la regione delle labbra prominente e la bocca leggermente
aperta. Gli angeli fanno questo con grande facilità attraverso l’influsso, quando è
consentito dal Signore. Essi dicono che inducono un’espressione di approvazione sul
volto degli abitanti della loro terra quando sono presso di loro.
74. Se un uomo dopo essere stato punito e istruito compie o pensa nuovamente ciò che
è male, infrangendo i precetti della verità, quando lo spirito castigatore ritorna, viene
punito più severamente. Ma gli spiriti angelici mitigano la punizione secondo
l’intenzione delle azioni e la volontà manifestata nei pensieri. Da ciò è evidente che i
loro angeli hanno una sorta di autorità di giudizio sull’uomo, in virtù della quale
permettono, mitigano, frenano e agiscono il loro influsso. Ma è stato specificato che essi
non giudicano, perché solo il Signore è il giudice; e tutto ciò che essi comandano agli
spiriti castigatori e istruttori fluisce in loro dal Signore, seppure appaia provenire da
loro.
75. Gli spiriti su quella terra comunicano con l’uomo, ma non l’uomo a sua volta con
gli spiriti, salvo che nella circostanza degli uomini i quali siano già stati ammoniti e
fanno promessa agli spiriti di non ricadere negli stessi errori commessi in passato. Né è
permesso all'uomo di parlare con alcuno del fatto che uno spirito si sia messo in
comunicazione con lui; se qualcuno fa questo viene punito subito dopo. Gli spiriti di
Giove quando erano con me, inizialmente pensavano di essere con un uomo della loro
terra; ma quando io gli ho rivolto la parola ed essi hanno percepito che intendevo
rendere pubbliche queste conversazioni, e che non era permesso loro di punirmi né di
istruirmi, allora hanno compreso di essere in presenza di un uomo proveniente da
un’altra terra.
76. Ci sono due segni che appaiono a quegli spiriti quando sono con un uomo. Essi
vedono un uomo anziano con il volto pallido, il che è segno che debbono dire ciò che è
vero e fare ciò che è giusto. Essi scorgono anche un volto in una finestra, il che è segno
che debbono ritirarsi da lì; quel vecchio è stato visto anche da me, e così pure il volto
nella finestra, alla vista del quale gli spiriti si sono immediatamente allontanati da me.
77. Oltre agli spiriti che sono stati citati ci sono spiriti di indole opposta. Sono quelli
che quando erano nel mondo sono stati banditi dalla società degli altri perché erano nel
male. Quando si avvicinano appare come un fuoco in volo che scivola verso il basso
vicino al viso. Si approssimano dietro all’uomo, in basso e sostengono cose opposte a
quanto affermato dagli spiriti istruttori sotto la tutela degli spiriti angelici, cioè che non
si dovrebbe vivere secondo i precetti ma secondo la propria volontà e il proprio arbitrio,
e cose del genere. Essi giungono normalmente dopo che gli altri spiriti sono andati via,
ma gli uomini conoscono chi e cosa questi spiriti siano e perciò non li tengono in alcuna
considerazione; imparano così ciò che è male e ciò che è bene, perché dal male si
riconosce il bene e la natura del bene si riconosce dal suo opposto. L’intera percezione
di una cosa avviene attraverso la distinzione dal suo opposto in varie modalità e
secondo gradi diversi.
78. I castighi e gli ammonimenti non sono rivolti a coloro che chiamano sé stessi santi
e signori mediatori, di cui sopra (v. n. 70), come questi fanno sulla loro terra, poiché essi
non desiderano essere istruiti, né emendati attraverso la disciplina. Essi non sono
irremovibili perché fanno ciò per amore di sé. Gli spiriti affermano di riconoscerli dalla
loro freddezza, e quando avvertono il freddo si allontanano da loro.
79. Ci sono tra loro anche spiriti che loro chiamano spazzacamini, perché appaiono in
queste vesti e con il volto fuligginoso. Chi e cosa siano mi è stato permesso di
descriverlo. Un tale spirito mi si è avvicinato e mi ha pregato di intercedere per lui
affinché fosse accolto nel cielo. Ha sostenuto che ignorava di avere compiuto azioni
malvagie, salvo che aveva solo ammonito gli abitanti di quella terra, aggiungendo che
dopo averli ammoniti li aveva istruiti. Si è approssimato al mio lato sinistro sotto il
gomito e ha parlato con voce rotta che poteva muovere a pietà. Gli ho risposto che non
potevo essergli di alcun aiuto, e che questo era soltanto nel potere del Signore, e che non
potevo intercedere per lui perché non sapevo se la cosa fosse stata di una qualche
utilità, ma se egli era degno, avrebbe dovuto avere speranza. È stato poi rimandato tra
gli spiriti della sua terra; ma hanno detto di là che non poteva restare in quanto non era
simile a loro. Ciò nondimeno, a causa del suo intenso desiderio con il quale andava
postulando di essere elevato in cielo, è stato mandato in una società di spiriti superiori
di questa terra, i quali però hanno dichiarato che non poteva restare con loro. Egli
appariva di coloro nero nella luce del cielo, ma egli negava questa circostanza, dicendo
che era di un coloro marrone. Mi è stato detto che tali spiriti sono in relazione con la
regione delle vescicole seminali nel grandissimo uomo, cioè nel cielo; in quelle vescicole lo
sperma è raccolto e racchiuso in modo tale da non andare disperso, finché non viene
rilasciato nel collo dell’utero per il concepimento, ovvero per la fecondazione
dell’ovulo. Dunque anche il seme rappresenta uno sforzo, come se si trattasse di un
desiderio ardente di lanciarsi fuori e svolgere la propria funzione, come si è potuto
vedere per quello spirito. Egli è ritornato da me in abiti sudici, dicendo ancora che
ardeva dal desiderio di entrare in cielo e che adesso sentiva di esserne in grado. Mi è
stato permesso di dirgli che forse questo era un segno che a breve sarebbe stato accolto
nel cielo. Gli fu quindi detto dagli angeli di disfarsi delle sue vesti, cosa che fece con
prontezza. Da ciò si rendono manifesti quali siano i desideri di coloro che sono in
relazione con la regione delle vescicole seminali del grandissimo uomo. È stato chiarito
che quando questi spiriti sono pronti per il cielo, gettano le vesti e sono rivestiti di abiti
lucenti e diventano angeli. Sono paragonabili a bruchi, che dopo essere passati
attraverso il loro stato originario, mutano in crisalidi e poi in farfalle; e quindi si
rivestono di un nuovo abito e di ali di colore blu, giallo, argento o di colore dorato,
essendo così liberi di volare nell’aria come nel loro cielo, di celebrare il loro matrimonio
e di deporre le uova allo scopo di diffondere la loro specie; ed allo stesso tempo è fatto
loro dono di dolci e gradevoli cibi dai succhi e dagli odori di molti fiori.
80. Finora nulla è stato detto della natura degli angeli di quella terra; quelli che si
avvicinano agli uomini del loro pianeta e siedono alla loro testa, come specificato sopra
(n. 73) non sono angeli del cielo più intimo ma spiriti angelici, cioè angeli del cielo più
esterno. È poiché mi è stata rivelata la natura degli angeli del cielo più intimo, mi è
permesso di riferire quanto mi è stato dato di sapere. Uno degli spiriti di Giove che
incutevano paura si è avvicinato alla mia sinistra sotto il gomito e di lì ha parlato, ma il
tono del suo discorso era stridulo e le sue parole non erano sufficientemente distinte,
sicché ho dovuto attendere un po’ per raccoglierne il significato. E mentre mi parlava
mi ispirava timore, ammonendomi di ricevere degnamente gli angeli quando questi
fossero comparsi al mio cospetto. Mi è stato concesso di dire che questo non dipendeva
da me, e che tutti sono stati ricevuti da me, così come sono. Ho percepito che gli angeli
di quella terra che si sono avvicinati a me sono del tutto diversi dagli angeli della nostra
terra; la loro comunicazione non avviene attraverso parole ma concetti che si sono
diffusi ovunque nel mio intimo, ed essi esercitano un influsso sul volto in modo tale che
è condizionato in ogni sua parte dalle labbra ed in ogni direzione per tutta la sua
circonferenza. Le idee in luogo delle parole erano distinte anche se in misura minima.
Poi essi hanno parlato con me attraverso idee ancora meno distinte che erano
scarsamente comprensibili. La mia percezione era paragonabile al significato delle
parole limitato a ciò che le stesse parole significano in astratto. Questo discorso era per
me più comprensibile e più intenso del primo, e come questo, fluiva attraverso il volto,
ma l’influsso in armonia con la natura del discorso era più continuo. Tuttavia non
iniziava come il primo dalle labbra, bensì dagli occhi. Poi essi parlavano ancora più in
modo continuo e intenso, tale che il mio volto non era in grado di supportare le
movenze conseguenti; quindi ho avvertito un influsso nella mente messo in atto nello
stesso modo. Infine essi parlavano in una modalità che poteva essere percepita
interiormente. Il loro modo di parlare era come un’aura sottile. Ho percepito l’influsso
stesso ma non distintamente nei particolari. Questo genere di comunicazione è come
una sorta di fluido, il primo tipo come acqua che scorre, il secondo come acqua più
lieve, il terzo come l’atmosfera e l’ultimo come un’aura sottile. Lo spirito menzionato
sopra, che era sul mio lato sinistro mi ammoniva di tenere una condotta umile con i suoi
angeli, poiché vi erano spiriti della nostra terra che avevano sostenuto cose
sconvenienti. Aveva detto di non aver inteso inizialmente quanto avevano detto gli
angeli, ma solo dopo essere stato portato vicino al mio orecchio sinistro. Di qui il suo
discorso non era più stridente, ma simile a quello degli altri spiriti.
81. Poi ho parlato con questi angeli su alcuni argomenti importanti della nostra terra,
in particolare l’arte della stampa, la Parola e sulle varie dottrine della chiesa elaborate
dalla Parola; e ho risposto che sono pubblicate e sono oggetto di insegnamento. Essi si
sono molto meravigliati del fatto che la Parola potesse essere resa pubblica in forma
scritta.
82. Mi è stato permesso di vedere come gli spiriti di quella terra, dopo essere stati
preparati, sono assunti in cielo e diventano angeli. Appaiono ivi carri e cavalli brillanti
come il fuoco, con i quali essi sono trasportati, come Elia. Carri e cavalli brillano come il
fuoco per rappresentare che quegli spiriti sono stati istruiti e preparati per entrare nel
cielo; poiché i carri rappresentano la dottrina della chiesa e i cavalli brillanti l'intelletto
illuminato32.32 I carri significano la dottrina della chiesa (Arcana Coelestia, nn.2761, 5321, 8215). I cavalli significano lefacoltà intellettuali (Arcana Coelestia, nn. 2760, 2761, 2762, 3217, 5321, 6125, 6400, 6534, 7024, 8146, 8148,8381). Il cavallo bianco nella Rivelazione significa la conoscenza della Parola (Arcana Coelestia, n.2760). PerElia si intende il significato della Parola (Arcana Coelestia, nn. 2762, 5247). E poiché tutta la dottrina dellachiesa e la sua conoscenza provengono dalla Parola, Elia è denominato il carro d’Israele ed il suo cavaliere
83. Il cielo nel quale sono assunti, appare alla destra della loro terra, diversamente dal
cielo degli angeli della nostra terra. Gli angeli che sono in quel cielo appaiono vestiti di
un ceruleo brillante, punteggiato di piccole stelle d’oro, perché loro hanno amato quel
colore nel mondo. Hanno anche creduto che questo fosse il reale colore del cielo,
principalmente perché sono nel bene dell’amore cui quel colore corrisponde33.
84. Mi apparve il volto di una persona calva, ma solo la parte superiore di essa, ed era
ossuta; ed è stato detto che color che devono morire durante l'anno ne vedono una
simile, e che allora si preparano per la loro destinazione. Essi non hanno paura della
morte, se non per il fatto che hanno lasciato la consorte, i bambini o i genitori, perché
sanno che vivranno dopo la morte e che restano in vita perché stanno per andare nel
cielo. Perciò essi non lo chiamano morire, bensì rinascere nel cielo. Coloro che hanno
vissuto nell’autentico amore coniugale in quella terra ed hanno avuto cura dei loro figli,
non muoiono di malattia, ma serenamente, come nel sonno; quindi essi migrano dal
mondo al cielo. L’età degli uomini lì si aggira intorno ai trent’anni. La causa del loro
trapasso in un così breve lasso di tempo dipende dalla Divina provvidenza, che intende
evitare che la moltitudine di uomini su quella terra possa aumentare aldilà di quanto
quella terra può sostenere; e perché dopo aver compiuto quegli anni non si lasciano
condurre dagli spiriti e dagli angeli, così come quelli che non hanno ancora compiuto
quegli anni; ragion per cui gli spiriti e gli angeli raramente hanno a che fare con uomini
più maturi. Essi raggiungono la maturità più rapidamente che sulla nostra terra e
perfino nel fiore della giovinezza contraggono matrimonio, e il loro piacere sta
nell’amare la consorte e prendersi cura dei loro bambini.
(Arcana Coelestia, n.2762). Perciò egli fu preso da un carro di fuoco e da cavalli di fuoco (Arcana Coelestia,nn. 2762, 8029).33 Il blu, dal rosso o il fuoco corrispondono al bene dell’amore celeste, e il blu dal bianco o la lucecorrispondono al bene dell’amore spirituale (Arcana Coelestia, n.2762).
Il pianeta Marte, i suoi spiriti e abitanti
85. Gli spiriti di Marte sono i migliori di tutti tra gli spiriti che provengono dalle terre
del nostro sistema solare, perché son per la maggior parte uomini celesti, non dissimili
da coloro che appartenevano alla chiesa più remota della nostra terra34. Essi sono
rappresentati secondo le loro qualità, con la testa nel cielo ed il corpo nel mondo degli
spiriti; e quelli tra loro che sono angeli, con la faccia rivolta al Signore ed il corpo nel
cielo.
86. Il pianeta Marte, nell’idea degli spiriti e degli angeli, come per gli altri pianeti,
appare perennemente nel suo posto, che è davanti a sinistra ad una certa distanza e
fuori dalla sfera in cui sono gli spiriti della nostra terra. Gli spiriti di una terra sono
separati dagli spiriti di un’altra terra, poiché gli spiriti di ciascuna terra sono in
relazione con una determinata regione del grandissimo uomo e quindi sono
reciprocamente in uno stato differente; la diversità di stato li fa apparire separati gli uni
dagli altri, sia a destra, sia a sinistra, ad una maggiore o minore distanza35.
87. Gli spiriti di Marte si sono avvicinati alla mia tempia sinistra, alitando su di me il
loro discorso, che non ho compreso. Esso era leggero nel suo fluire, di una leggerezza
tale che non avevo mai percepito prima di allora; era come l’aura più leggera. Era prima
alitato sulla mia tempia sinistra, poi sull’orecchio sinistro, dall’alto. E l’alito procedeva
poi verso il mio occhio sinistro e a poco a poco verso destra e poi scorreva giù,
soprattutto dall’occhio sinistro alle labbra; e quando ha raggiunto le labbra è entrato
nella bocca e attraverso la tromba di Eustachio nel cervello. Quando l’alito è arrivato lì
ho finalmente compreso il loro linguaggio e mi è stato concesso di comunicare con loro.
Ho notato che quando parlavano con me le mie labbra erano in movimento ed anche la
lingua un po’; ciò avveniva a causa della corrispondenza tra la comunicazione interna
con quella esterna. La comunicazione esterna è fatta di suoni articolati, percepiti dalla
34 La prima e più antica chiesa su questa terra era una chiesa celeste (Arcana Coelestia, nn. 607, 895, 920,11211124, 2896, 4493, 8891, 9942, 10545). È denominata celeste la chiesa la cui principale attività è l’amoreper il Signore, viceversa è spirituale la chiesa la cui principale attività e la carità verso il prossimo e la fede(Arcana Coelestia, nn. 3691, 6435, 9468, 9680, 9683, 9780).35 Le distanze nell’altra vita sono apparenze reali, le quali sono rese manifeste dal Signore per essere viste secondo lo stato interiore degli angeli e degli spiriti (Arcana Coelestia, nn. 5604, 9104, 9440, 10146).
membrana esterna dell’orecchio e trasmessa attraverso piccoli organi, membrane e fibre
che sono dentro l’orecchio, al cervello. Da ciò mi è stato dato di sapere che il linguaggio
degli abitanti di Marte è differente da quello degli abitanti della nostra terra, vale a dire
che non è sonoro, ma quasi muto e si insinua nell’udito e nella vista interiore, attraverso
una via breve; ed essendo tale, è più perfetto e ricco di idee, avvicinandosi così al
linguaggio degli spiriti e degli angeli. Il tenore reale del loro discorso è anche
rappresentato dai loro volti, ed il loro pensiero dagli occhi; poiché il pensiero ed il
linguaggio e anche le affezioni ed il volto agiscono tra loro come uno. Essi ritengono
nefasto pensare in un modo e parlare in un altro, e volere una cosa e mostrarne un’altra
nel volto. Essi non conoscono l’ipocrisia, né la finzione, né l’inganno. Che tale era anche
il linguaggio dei popoli più antichi della nostra terra, mi è stato dato di sapere
attraverso conversazioni con alcuni di loro nell’altra vita. Mi è stato mostrato attraverso
un influsso che non posso descrivere, che tipo di linguaggio avevano coloro che
facevano parte della chiesa più antica, il quale non era articolato in suoni ma era muto
in quanto prodotto non di una respirazione esterna, ma interna; era dunque il
linguaggio del pensiero. Mi è stato anche dato di conoscere la loro respirazione interna,
la quale procede dall’ombelico verso il cuore e quindi attraverso le labbra, non essendo
tale comunicazione sonora e non essendo la medesima percepita dall’orecchio per via
esterna, ma si abbatte sull’incudine dell’orecchio dall’interno attraverso la tromba di
Eustachio. Mi è stato mostrato che tale comunicazione consente di esprimere più
compiutamente le affezioni dell'animo e le idee del pensiero rispetto alla comunicazione
sonora. La comunicazione interna è la più perfetta perché avviene attraverso la
respirazione interna che è la più conforme alle idee autentiche del pensiero; e tale
comunicazione è veicolata anche dai movimenti delle labbra e dalle corrispondenti
espressioni del volto. Poiché essi erano uomini celesti tutti i loro pensieri erano irradiati
attraverso il volto e gli occhi, e mutavano il primo in relazione alle affezioni e gli occhi
in relazione alla luce. Essi non potevano mai presentare un’espressione del volto
diversa dal loro pensiero, e poiché comunicavano attraverso la respirazione interna,
erano in grado di associarsi e di parlare con gli angeli. La respirazione degli spiriti di
Marte mi è stata comunicata36; e ho percepito che procedeva dalla regione del torace
36 Circa la respirazione degli spiriti e degli angeli (Arcana Coelestia, nn. 3884, 3885, 3891, 3893).
verso l’ombelico e di lì scorreva verso l’alto attraverso il torace con una respirazione
impercettibile verso la bocca. Da ciò e anche da altre esperienze mi è risultata chiara la
loro attitudine celeste, e la loro natura non dissimile da quella degli uomini
appartenenti alla chiesa più antica della nostra terra.
88. Ho appreso che gli spiriti di Marte, nel grandissimo uomo, sono in relazione con la
regione intermedia tra le facoltà intellettuali e volontarie, dunque con il pensiero
secondo l'affezione; e nei migliori tra loro, con l'affezione del pensiero. È per questa
ragione che il loro volto è in armonia con il loro pensiero, che in nessun caso possono
dissimulare innanzi a qualunque persona. La regione intermedia con la quale loro sono
in relazione nel grandissimo uomo si trova tra il cervello ed il cervelletto. In coloro nei
quali cervello e cervelletto sono spiritualmente congiunti, il volto e tutt’uno col
pensiero, cosicché i sentimenti risplendono sul volto, e dai sentimenti risplende
attraverso gli occhi lo stato d’animo. Per tale ragione quando gli spiriti di Marte erano
con me percepivo una contrazione dal retro della fronte all’occipite, quindi dal cervello
verso il cervelletto37.
89. Una volta, quando gli spiriti di Marte erano con me, e impegnavano la sfera della
mia mente, alcuni spiriti della nostra terra sono arrivati con l’intento di entrare in quella
sfera. Sennonché questi spiriti sono diventati folli poiché il loro stato non era del tutto in
accordo con gli altri spiriti presenti. Poiché gli spiriti della nostra terra sono in relazione
nel grandissimo uomo con le percezioni esteriori, dunque i loro pensieri sono rivolti al
mondo e a sé stessi, viceversa i pensieri gli spiriti di Marte sono rivolti da sé stessi al
cielo e al prossimo, dunque sono in opposizione. Poi sono arrivati gli spiriti angelici di
Marte per mezzo dei quali la comunicazione è stata interrotta, così gli spiriti della
nostra terra si sono ritirati.
90. Gli spiriti angelici hanno conversato con me della vita degli abitanti della loro
terra, ove non vi sono imperi ma sono organizzati in società grandi e piccole e si
associano tra loro in base alle affinità di pensiero che si conoscono reciprocamente dal
37 Il volto degli uomini della nostra terra nei tempi remoti riceveva l’influsso dal cervelletto, e dunque ilsuo aspetto era in armonia con lo stato interiore dell’uomo Poi l’uomo nell’evolversi dei tempi ha iniziatoa dissimulare e contraffare con il volto i propri sentimenti(Arcana Coelestia, nn. 4325, 4328).
volto e dalla parola, dai quali sono raramente tratti in inganno. Quindi tra loro, il
sentimento dell’amicizia è spontaneo e immediato. Essi dicono anche che le loro
aggregazioni sono molto piacevoli ed essi conversano tra loro di ciò che avviene nelle
società, in particolare di quelle celesti, dato che molti tra loro sono in comunicazione
con gli angeli del cielo. Quelli tra loro che iniziano a pensare in modo insano e a
desiderare il male sono espulsi e abbandonati a sé stessi, e trascorrono il loro tempo
assai miseramente fuori dalla società, tra le rocce o altrove, poiché la società cui
appartenevano non li tiene più in alcuna considerazione. Alcune di esse tentano in vari
modi di imporre il pentimento degli spiriti perversi, ma quando non riescono nello
scopo si separano da questi. Essi si preoccupano particolarmente di evitare di essere
trascinati dal desiderio del dominio e del guadagno, affinché nessuno desideri
dominare su una società ovvero nessuno si appropri dei beni altrui. Ciascuno lì vive
soddisfatto del proprio e della stima che si deve a chi ama il suo prossimo. Tale letizia e
serenità d’animo perirebbe se coloro che concepiscono e desiderano il male non fossero
allontanati, e qualora l’amore di sé e del mondo non fosse tempestivamente affrontato.
Questi generi di amore sono finalizzati alla costituzione di imperi e regni nei quali sono
davvero pochi coloro che non aspirano ad avere il dominio ed a possedere i beni altrui.
Perché sono in pochi coloro che compiono ciò che è giusto ed equo per amore di
giustizia ed equità; ed ancora meno sono coloro che compiono ciò che è bene per amore
della carità piuttosto che per paura della legge, della vita, della perdita del guadagno,
dell’onore e della considerazione che attiene a queste stesse cose.
91. In merito al culto Divino degli abitanti della loro terra hanno affermato che
riconoscono ed adorano il Signore, dicendo che è l’unico Dio che governa il cielo e
l’universo; e ogni bene proviene da lui e che egli li guida; dicono anche che spesso il
Signore appare a loro sulla terra. Mi è stato permesso di dire loro che i cristiani sulla
nostra terra sanno che il Signore governa cielo e terra, dalle parole del Signore stesso,
riportate in Matteo:
Tutto il potere è dato a me in cielo e in terra (Matteo, 28:18)
ma essi non credono nello stesso modo degli abitanti di Marte. Hanno aggiunto che in
loro non vi è altro che ciò che è vile ed infernale e che tutto il bene viene dal Signore,
dicendo di sé stessi che sono diavoli e che il Signore li tira fuori dall’inferno e
continuamente li preserva. Una volta quando il Signore è stato nominato, ho visto
quegli spiriti umiliare se stessi interiormente profondamente in un modo tale che non
può essere descritto; nella loro umiliazione ritenevano di essere nell’inferno e come tali
erano indegni di volgere il loro sguardo al Signore che è la Santità in Sé. Erano così
immersi in questo pensiero da essere fuori di sé stessi e sono rimasti in ginocchio finché
il Signore non si è levato in alto, come se li tirasse fuori dall’inferno. Quando essi escono
dalla loro umiliazione, sono pieni di bene e amore e quindi di gioia nel cuore. Quando
umiliano sé stessi non rivolgono il volto verso il Signore in quanto non osano farlo e si
ritraggono. Gli spiriti che erano lì intorno a me hanno affermato di non aver mai visto
una simile umiliazione.
92. Alcuni spiriti di quella terra si meravigliavano del fatto che avessi appresso così
tanti spiriti dell’inferno che conversavano con me. Mi è stato permesso di replicare che
questo è stato consentito affinché io conoscessi la loro natura, il perché del fatto che
sono nell’inferno e che ciò avviene in funzione della loro vita. È stato permesso di
aggiungere che lì vi erano molti tra quelli che ho conosciuto quando vivevano nel
mondo, e che alcuni erano ivi stabiliti in grande dignità, avendo a cuore in sé stessi
unicamente la vita mondana; nessuno di questi spiriti, anche il più infernale tra essi,
avrebbero potuto arrecarmi del male in quanto ero continuamente protetto dal Signore.
93. Mi fu presentato un abitante di quella terra. Non era in realtà un abitante, ma era
simile a uno di essi. Il suo volto era simile a quello degli abitanti della nostra terra, ma la
parte inferiore del viso era nero, non per via della barba, che era assente, ma per
l’oscurità che caratterizzava quella regione. Questa oscurità si estendeva da entrambi i
lati come le orecchie. La parte superiore del viso era giallastro, come il viso degli
abitanti della nostra terra che non sono perfettamente bianchi. Questi spiriti hanno
affermato che sulla loro terra ci si nutre di frutti degli alberi, soprattutto di un frutto
rotondo e di piante leguminose; hanno aggiunto che si vestono con indumenti fatti di
fibre ricavate dalla corteccia di alcuni alberi che hanno consistenza tale da essere tessute
e incollate insieme da una sorta di gomma in esse contenuta. Sanno anche come
ottenere il fuoco da sostanze fluide, in modo da avere luce durante la sera e la notte.
94. Ho visto una fiamma bellissima dal colore cangiante, viola, rosso vivo e poi di un
bagliore rossastro incandescente. Ho anche visto una mano alla quale questa fiamma
aderiva, prima sul dorso, poi sul palmo, infine da tutti i lati. Questo è durato per un po’
di tempo. Poi la mano con la sua luce ardente si è allontanata e laddove si è fermata vi
era una luce brillante. In quel chiarore la mano si è allontanata e la fiamma è stata
trasformata in un uccello che all’inizio aveva gli stessi colori della fiamma poi a poco a
poco i colori sono cambiati e con essi la forza della vita nell’uccello. È volato intorno,
prima sulla mia testa, poi oltre in una cavità stretta che appariva come un santuario, e
come volava in avanti la sua vita si allontanava, finché è diventato come di pietra, in un
primo momento del colore di perla, quindi più scuro; ma seppure senza vita volava
ancora. Quando l’uccello volava ancora sulla mia testa ed era nel vigore della vita, è
stato visto uno spirito sortire dal basso, il quale desiderava catturare l’uccello. Ma gli
spiriti che erano intorno a me glielo hanno impedito per via della sua bellezza; ed i loro
occhi erano fissi su quello spirito che si sforzava di persuaderli che il Signore fosse con
lui e che dunque egli era autorizzato dal Signore a fare così. Ma sebbene la maggior
parte non gli credesse, ciò non gli ha impedito di portar via l’uccello. Ma non appena il
cielo è fluito in quell’istante, egli non poteva più trattenere l’uccello e lo ha lasciato
andare. Quando ciò è avvenuto gli spiriti intorno a me che avevano guardato
attentamente l’uccello ed i suoi cambiamenti, hanno conversato con un altro spirito per
un tempo considerevole. Essi hanno percepito che una tale visione non poteva che
significare qualcosa di celeste. Essi sapevano che la fiamma rappresenta l’amore celeste
e le sue affezioni, e che la mano cui aderisce la fiamma significa la vita e la sua potenza;
i cambiamenti di colore rappresentano le diverse attitudini della vita, quali la sapienza e
l’intelligenza. Così anche l’uccello, con la differenza che la fiamma significa l’amore
celeste e le cose che appartengono a questo amore, e l’uccello l’amore spirituale e le cose
che appartengono a questo amore (celeste è l’amore per il Signore, mentre spirituale è
l’amore per la carità verso il prossimo), e i cambiamenti dei colori e allo stesso tempo
della vita dell’uccello, fino a diventare pietra stanno a significare i cambiamenti nella
vita spirituale e nella conoscenza. Essi sapevano anche che gli spiriti che salgono dal
basso dai lombi fino al torace, sono molto persuasi di essere nel Signore, dunque
credono che tutto ciò che compiono, perfino il male, lo fanno per volontà del Signore.
Ma ancora non gli era noto il significato della precedente apparizione. Finalmente sono
stati istruiti dal cielo riguardo agli abitanti di Marte che, in virtù dell’amore celeste nel
quale moltissimi sono tuttora, sono rappresentati dalla fiamma che aderisce alla mano; e
l’uccello apparso in principio nella bellezza dei suoi colori e nel vigore della vita,
rappresenta l’amore spirituale; poi questo si trasforma in una pietra senza vita, e alla
fine assume un colore scuro, per significare coloro che si sono allontanati dal bene
dell’amore e sono nel male, seppure seguitino a credere di essere nel Signore. Lo stesso
significato è rappresentato dall’azione dello spirito che è apparso con l’intento di
portare via l’uccello.
95. L’uccello di pietra sta anche a rappresentare gli abitanti di quella terra i quali in un
modo inspiegabile trasformano la vita dei loro pensieri e dei loro sentimenti in qualcosa
che quasi non ha più vita, rispetto alla quale ho appreso quanto segue. Un certo spirito
sopra la mia testa parlava con me, e dal suono della sua voce sembrava che parlasse nel
sonno. In questo stato ha parlato di molte cose, con prudenza tale che se fosse stato
sveglio non avrebbe potuto esprimersi con maggiore prudenza. Mi è stato dato di
sapere che si trattava di uno soggetto attraverso il quale gli angeli parlano, e che in
quello stato egli percepisce e trasmette ciò che gli angeli dicono38, vale a dire ciò che è
vero. Se qualcosa fluisce da una sorgente diversa, essi l’accettano ma non la diffondono.
Gli ho chiesto del suo stato, e mi ha risposto che provava pace e non avvertiva l’ansia
per il futuro e che allo stesso tempo adempiendo agli usi era in comunicazione con il
cielo. Mi è stato detto che tali spiriti, nel grandissimo uomo sono in relazione con la cavità
longitudinale tra i due emisferi del cervello, e lì essi sono in uno stato di quiete che però
può essere perturbato da entrambi gli emisferi. Mentre ero in comunicazione con questo
spirito alcuni spiriti si sono introdotti nella parte anteriore della testa ove questo si
trovava e hanno premuto su di lui finché questi si è ritirato cedendo loro il posto. Gli
38 La comunicazione avviene attraverso spiriti mandati dalle società degli spiriti e di angeli, ad altresocietà, e questi spiriti emissari sono denominati soggetti (Arcana Coelestia, nn. 4403, 5856, 5983, 59855989).
spiriti appena arrivati conversavano tra loro, ma né gli spiriti che erano intorno a me, né
io stesso abbiamo compreso cosa dicessero. Sono stato informato dagli angeli che si
trattava di spiriti di Marte abili nel fare in modo che la loro comunicazione non fosse
comprensibile agli altri spiriti presenti. Mi sono meravigliato che un tale linguaggio
potesse esistere, poiché tutti gli spiriti posseggono un genere di linguaggio che fluisce
dal pensiero ed è fatto di idee che sono percepite come parole nel mondo spirituale. Si
dice che quegli spiriti esprimano le proprie idee incomprensibili agli altri, attraverso le
labbra ed il volto, celando i loro pensieri e facendo in modo che i loro sentimenti non
siano manifestati, perché il pensiero scorre dall'affezione, ed è per così dire in essa. Sono
stato informato inoltre sul fatto che quegli abitanti di Marte i quali poggiano la loro vita
celeste unicamente nella conoscenza e non nell’amore, sviluppano tale linguaggio,
anche se non tutti tra loro; e quando divengono spiriti, lo conservano. A questi spiriti si
attaglia particolarmente l’immagine dell’uccello di pietra; perché nel loro linguaggio,
attraverso l’espressione e la conformazione delle labbra essi rimuovono le affezioni e
occultano i pensieri agli altri, il che equivale a togliere l’anima dal linguaggio che
degrada a mera immagine, e gradualmente anche loro stessi diventano così. Ma sebbene
credono che il loro linguaggio non sia comprensibile agli altri, ciò nondimeno gli spiriti
angelici percepiscono perfettamente la loro comunicazione per il semplice fatto che a
loro nessun pensiero può essere tenuto nascosto. Questo è stato anche dimostrato per
esperienza diretta a quegli spiriti di Marte. Ho notato in proposito che gli spiriti maligni
della nostra terra non provano vergogna quando infestano altri spiriti, e questo
ragionamento fluiva in me dagli spiriti angelici che avevano percepito la loro
comunicazione. Allora gli spiriti di Marte hanno riconosciuto che questo era l’oggetto
della loro conversazione e ne sono rimasti meravigliati. Inoltre vi erano molte cose di
cui loro parlavano o pensavano che sono state svelate da uno spirito angelico,
nonostante i primi si sforzassero di celare le medesime. Dopo che quegli spiriti si sono
introdotti dall’alto sulla mia fronte ho avvertito il loro influsso, simile ad una pioggia
sottile, segno che non erano in alcuna armonia con la verità e con il bene. Quegli spiriti
hanno poi parlato con me in modo comprensibile, dicendo che gli abitanti della loro
terra parlano tra loro in modo simile. È stato poi detto loro che questo è un male perché
in questo modo ostacolano l’uomo interno che è in loro a vantaggio della loro parte
esteriore, privandosi così della vera vita, a causa dell’insincerità della loro
comunicazione. Coloro che sono sinceri non desiderano altro che esprimere agli altri i
propri pensieri; così pure avviene nel cielo. Ma coloro che non intendono manifestare
agli altri l’oggetto dei loro discorsi; giudicano gli altri, pensano male di loro e bene di sé
stessi, finché per abitudine pensano e parlano male della chiesa, del cielo e del Signore
stesso. È stato affermato che coloro che amano le conoscenze, piuttosto che la vita in
armonia con le conoscenze stesse, nel grandissimo uomo sono in relazione con la
membrana interna del cranio; viceversa coloro che abituano se stessi a parlare senza
sentimenti e a rivolgere i propri pensieri su sé stessi piuttosto che verso gli altri, nel
grandissimo uomo sono in relazione con questa membrana quando diventa ossuta, poiché
da avere una qualche vita spirituale giungono fino a non avere più alcuna vita.
96. Coloro che sono dediti alle sole conoscenze e non conducono una vita nell’amore,
sono anche rappresentati dall’uccello di pietra, essendo privi di una vita spirituale.
Viceversa quelli che hanno una vita unicamente spirituale, sono nell’amore celeste e
nelle conoscenze che da questo derivano, poiché un amore contiene in sé tutta la
potenza del sapere che è proprio di questo amore. Ad esempio gli animali della terra e
dell’aria possiedono la conoscenza delle cose che attengono alle loro attitudini. Queste
attitudini permettono loro di nutrirsi, trovare rifugi sicuri, riprodursi, allevare i loro
piccoli e provvedere a sé stessi per l’inverno. Essi hanno quindi tutte le conoscenze
necessarie che fluiscono in loro come nel proprio naturale ricettacolo, e l’uomo non può
che restarne ammirato. La conoscenza è innata in loro ed è denominata istinto e
appartiene all’amore naturale nel quale essi sono. Se l’uomo fosse nel suo amore, che è
l’amore verso Dio e verso il prossimo (che è l’amore d’elezione dell’uomo, dal quale è
distinto dalle bestie, ed è l’amore celeste) l’uomo sarebbe nella pienezza della
conoscenza e anche dell’intelligenza e della sapienza; poiché queste fluirebbero nelle
sue attitudini dal cielo, cioè attraverso il cielo dal Divino. Ma poiché quelle attitudini
non sono innate nell’uomo, lo sono invece le attitudini opposte, vale a dire l’amore di sé
e del mondo, per tale ragione egli non può che nascere nell’ignoranza e nella mancanza
di conoscenza. Ma attraverso il Divino egli è condotto sulla via dell’intelligenza e della
sapienza, a condizione che abbandoni l’amore di sé e del mondo, in modo che possa
farsi strada in lui l’amore verso Dio e verso il prossimo. Che l’amore verso Dio e verso il
prossimo contengano in sé tutta l’intelligenza e la sapienza è evidente da coloro che nel
mondo sono stati in questi generi di amore. Quando dopo la morte entrano nel cielo, lo
fanno con una conoscenza e sapienza tale che non avevano mai posseduto prima; essi
pensano e parlano lì come il resto degli angeli di cose che l’orecchio non ha mai udito né
la mente ha mai conosciuto e che sono ineffabili. La ragione è che quei generi di amore
hanno in loro la facoltà di recepire tali cose.
Il pianeta Saturno, i suoi spiriti e abitanti
97. Gli spiriti di Saturno appaiono di fronte ad una notevole distanza, sotto, a livello
delle ginocchia, ove quel pianeta si trova; e quando l’occhio è predisposto per vedere in
quella direzione, una moltitudine di spiriti provenienti da lì appare alla vista. Essi sono
visibili in quella parte del pianeta ed alla sua destra. Mi è stato permesso di parlare con
loro e di conoscerne le qualità rispetto agli altri. Essi sono probi e modesti, e nella
misura in cui si considerano piccoli, così appaiono nell’altra vita.
98. Nel culto sono estremamente umili, perché in esso si considerano come nulla.
Adorano il Signore e lo riconoscono come unico Dio. Il Signore appare anche a loro,
talvolta in forma angelica, quindi come uomo, e il Divino risplende dal suo volto e
influisce nell'animo. Gli abitanti di questa terra quando arrivano ad una certa età,
comunicano con gli spiriti, dai quali sono istruiti circa il modo in cui devono adorare il
Signore e circa il modo in cui devono vivere. Quando altri spiriti vogliono sedurre gli
spiriti di Saturno e distoglierli dalla fede nel Signore, o dallo stato di umiliazione verso
il Signore e dalla loro vita di rettitudine, allora essi dicono che desiderano morire. In
quel frangente appaiono nelle loro mani piccoli coltelli con i quali sembrano desiderosi
di colpirsi al petto. Interrogati sul perché di questo costume, affermano che
preferirebbero morire piuttosto che essere allontanati dal Signore. Gli spiriti della nostra
terra talvolta li deridono per questo loro costume, e li molestano con rimproveri. Ma
essi replicano dicendo che sanno bene che non si toglieranno la vita e che questa è solo
un’apparenza che fluisce dalla volontà della loro mente, propensa a morire piuttosto
che essere distolta dall’adorazione del Signore.
99. Hanno affermato che talvolta degli spiriti della nostra terra domandano loro quale
Dio adorino; essi rispondono che sono stolti e che non può esservi maggiore
dimostrazione di insanità che domandare quale Dio si adori, quando vi è un solo Dio in
tutto l’universo; e che la loro follia è ancora più accentuata dal fatto che essi non
riconoscono che il Signore è l’unico Dio e che governa il cielo intero e tutto il mondo,
dato che chi governa il cielo governa anche il mondo, in quanto il mondo è governato
attraverso il cielo.
100. Hanno detto che sulla loro terra vi sono alcuni che adorano quale loro signore
una grande luce notturna; ma questi sono separati dal resto degli abitanti e non sono da
questi ultimi tollerati. La luce notturna viene dalla grande cintura, che circonda il
pianeta ad una certa distanza , e dalle lune di Saturno.
101. Essi inoltre hanno riferito di un altro genere di spiriti che si muovono in gruppo,
e vanno spesso da loro per conoscerne i costumi, e con vari metodi carpiscono le loro
conoscenze. Essi affermano che non si stratta di spiriti insani, salvo che per il fatto che
desiderano conoscere per nessun altro uso che non sia il mero sapere. Essi sono stati
informati che tali spiriti appartengono al pianeta Mercurio i quali godono delle mere
conoscenze piuttosto che dei loro usi.
102. Gli abitanti e gli spiriti di Saturno, nel grandissimo uomo sono in relazione con la
percezione intermedia tra l’uomo spirituale e l’uomo naturale, laddove il naturale
regredisce, avendo dunque il sopravvento lo spirituale. Così questi spiriti sembrano
essere rapiti in cielo e contemporaneamente sembrano essere lasciati indietro, poiché
qualsiasi cosa pertinente alla percezione spirituale è nel cielo, mentre qualsiasi cosa
pertinente alla percezione naturale è sotto il cielo. Poiché gli spiriti della nostra terra, nel
grandissimo uomo, sono in relazione con la percezione naturale e corporea, mi è stato
dato di sapere per esperienza diretta come l’uomo spirituale e l’uomo naturale siano in
competizione tra loro quando quest’ultimo non è nella fede e nella carità. Gli spiriti di
Saturno sono apparsi da lontano ed è stata consentita una comunicazione tra loro e
alcuni spiriti della nostra terra, privi di fede e di carità. Questi ultimi, nella
comunicazione sono diventati folli e hanno cominciato a molestare gli spiriti di Saturno
infondendo suggestioni perverse riguardo alla fede ed al Signore; e mentre li
maltrattavano con ingiurie e insulti si scagliavano anche in mezzo a loro cercando di far
loro del male. Ma gli spiriti di Saturno non avevano alcun timore essendo nella loro
fortezza e serenità, mentre gli spiriti della nostra terra, quando erano in mezzo a loro
hanno iniziato a contorcersi e a respirare con difficoltà finché non si sono allontanati di
lì. Gli spiriti presenti hanno percepito da ciò qual è l’attitudine dell’uomo naturale
quando è separato dall’uomo spirituale e quindi, in questo stato, entrando in una sfera
spirituale, diventa pazzo. Poiché se l’uomo naturale non è in armonia con l’uomo
spirituale, è saggio unicamente nel mondo e non nel cielo; e colui che è saggio solo nel
mondo non crede in null’altro che non sia percepito dai suoi sensi, e ciò in cui crede
deriva dalla fallacia dei propri sensi, la quale, a meno che non sia rimossa dall’influsso
proveniente dal mondo spirituale, è causa di falsità. Sicché ciò che è spirituale gli risulta
impercettibile a tal punto che a malapena sopporta di sentir pronunciare la parola
spirituale; perciò diventa pazzo quando si introduce in una sfera spirituale.
Diversamente accade quando è nel mondo, laddove egli ragiona in termini naturali
delle cose spirituali ovvero distoglie le orecchie da ciò che non desidera ascoltare,
quindi pur ascoltando non si lascia coinvolgere da quanto ha udito. È chiaro da questa
esperienza che l’uomo naturale non può introdursi nello spirituale, cioè non può
elevarsi, se non quando è nella fede e quindi nella vita spirituale; in tale circostanza
l’uomo spirituale influisce nel naturale ed è tutt’uno con i suo pensieri. Poiché vi è un
influsso spirituale, cioè un influsso dal mondo spirituale nel naturale, ma non il
contrario39
103. Sono stato inoltre informato dagli spiriti di quella terra dei loro abitanti, della loro
tipo di società e di molti altri particolari. Mi hanno riferito che essi vivono in famiglie
distinte, le quali sono composte da un uomo, dalla moglie e dai figli; quando questi
ultimi si uniscono in matrimonio, si separano dalla famiglia di origine e non prestano
più alcuna cura ad essa. Perciò gli spiriti di quella terra appaiono in coppia. Essi non si
preoccupano particolarmente del cibo e dell’abbigliamento, si nutrono di frutti e legumi
che la loro terra produce; si vestono con abiti leggeri essendo avvolti in pelli spesse o
mantelli che li proteggono dal freddo. Tutti su quella terra sanno che vivranno dopo la
morte, perciò non si curano del loro corpo, se non per quel che attiene alla vita, che
rimarrà al servizio del Signore. È per questa ragione che essi non danno sepoltura ai
corpi dei morti, ma li gettano via e li ricoprono con i rami degli alberi della foresta.
104. È stato chiesto loro a proposito della grande cintura che dalla nostra terra sembra
sorgere sopra l’orizzonte di quel pianeta e modificarne l’aspetto. Hanno replicato che a
39 L’influsso spirituale, non quello naturale o corporeo, procede dal mondo spirituale al mondo naturale enon dal naturale allo spirituale (Arcana Coelestia, nn. 3219, 5119, 5259, 5427, 5477, 6322). Sembrerebbecome se l’influsso procedesse dalla percezione esteriore dell’uomo a quella interiore, ma questo è unerrore (Arcana Coelestia, nn. 3721).
loro non appare come una cintura ma semplicemente come una luce bianca come la
neve nel cielo in diverse direzioni.
Il pianeta Venere, i suoi spiriti e abitanti
105. Il pianeta Venere, nella concezione degli spiriti e degli angeli appare a sinistra, un
po’ indietro, ad una certa distanza dalla nostra terra. Si tratta dell'idea che di ciò hanno
gli spiriti, perché né il sole né alcun pianeta appare ad essi; gli spiriti conservano solo
un’idea dell’esistenza di questi corpi celesti. In conseguenza di ciò il sole di questo
mondo è rappresentato dietro, come qualcosa di scuro ed i pianeti immobili, come nel
mondo, fissi nei loro rispettivi posti; si veda sopra (n. 42).
106. Nel pianeta Venere ci sono due generi di uomini di attitudine opposta tra loro; il
primo mite e umano, il secondo selvaggio e simile alla bestia feroce. Quelli che sono
miti e umani appaiono nella parte più vicina del pianeta, gli altri appaiono a distanza
guardando verso i primi, conformemente alla condizione della loro esistenza, dato che
nel mondo spirituale tale condizione determina ogni apparenza di spazio e distanza.
107. Alcuni di quelli che sono miti e umani si sono presentati sopra la mia testa è ho
conversato con loro di vari argomenti. Hanno riferito che durante la loro vita sulla terra
e a maggior ragione quando diventano spiriti essi riconoscono nostro Signore come il
loro unico Dio. Hanno aggiunto che lo hanno visto sulla loro terra ed hanno
rappresentato anche in che modo è stato visto. Questi spiriti, nel grandissimo uomo sono
in relazione con la memoria delle cose materiali che sono in accordo con la memoria
delle cose spirituali con le quali ultime sono in relazione gli spiriti di Mercurio, perciò
gli spiriti di Venere e Mercurio sono nella massima armonia. Quando essi erano insieme
un considerevole cambiamento ed una forte influenza era percepibile nella mia mente
attraverso il loro influsso; si veda sopra (n. 43).
108. Non ho parlato invece con gli spiriti selvaggi di Saturno, simili alle bestie
selvatiche, ma sono stato informato dagli angeli delle loro attitudini e dell’origine del
loro carattere così feroce. La ragione di ciò è che provano enorme piacere nella rapina
ed in particolare nel mangiare le prede; il piacere che scaturisce dal loro pensiero di
cibarsi delle prede mi è stato trasmesso, e lo ho percepito come qualcosa di eccezionale.
Che sulla nostra terra vi siano stati abitanti di una simile natura, appare dalla storia di
varie nazioni, tra queste gli abitanti della terra di Canaan (1 Samuele, 30:16) ed anche gli
ebrei e gli israeliti, perfino al tempo di Davide quando questi compivano scorrerie tutti
gli anni, depredavano i gentili e facevano festa per il bottino. Ho appreso altresì che
quegli abitanti erano per lo più giganti e che gli uomini della nostra terra guardavano
solo al loro ombelico, erano avvolti nella loro stupidità, non si interrogavano sul cielo o
sulla vita eterna ma badavano solo alle cose mondane.
109. Poiché sono di una tale indole, nell’altra vita sono infestati dai mali e dalle falsità.
Gli inferni cui essi appartengono appaiono nei pressi della loro terra e non sono in
comunicazione con gli inferni degli spiriti malvagi della nostra terra, perché
differiscono nell’indole e nelle attitudini, quindi anche i loro mali e le loro falsità sono di
una specie diversa.
110. Questi spiriti comunque possono essere salvati e a questo scopo sono confinati in
luoghi di rovina, e ridotti all’ultimo stadio della disperazione; poiché non vi è altro
metodo con cui i mali ed i falsi convincimenti possono essere sottomessi e rimossi.
Quando essi sono nello stato di disperazione, esclamano con vigore di essere bestie, che
sono orrendi, che sono odiosi e che sono dannati. Alcuni di loro, quando sono in questo
stato, inveiscono contro il cielo, ma poiché questo è frutto della disperazione, è
perdonato loro. Il Signore fa in modo che le loro ingiurie non oltrepassino certi limiti.
Quando questi sono passati attraverso la sofferenza estrema, sono salvati, in quanto le
cose corporee in loro sono perite. È stato inoltre detto a proposito di questi spiriti che
durante la vita nella loro terra essi credevano in un creatore supremo per il tramite di
un mediatore; ma quando essi sono salvati, sono istruiti sul fatto che solo il Signore è
Dio, salvatore e mediatore. Ho visto alcuni di loro, dopo che sono passati attraverso la
sofferenza estrema, entrare nel cielo, e quando sono stati ricevuti lì ho avvertito
un’impalpabile letizia in loro tale da provocare le lacrime nei miei occhi.
Gli spiriti e gli abitanti della Luna
111. Alcuni spiriti sono apparsi sopra la mia testa, e da lì ho udito delle voci come di
tuono. Ho creduto che si trattasse di una grande moltitudine di spiriti che possedevano
l’arte di comunicare attraverso suoni molto rumorosi. Gli spiriti puri che erano con me
ridevano di loro, e ciò mi ha molto sorpreso. La causa della loro ilarità sta nel fatto che
gli spiriti che urlavano erano pochi ed erano per lo più ragazzi; e prima erano stati
spaventati da queste terribili urla, che però non potevano recare alcun male. Affinché io
potessi conoscerne la natura, alcuni di loro si sono lasciati cadere dall’alto, da dove
mandavano i loro urli, e mi sono meravigliato nel vederne uno che portava un altro
spirito sulla schiena, poi due di loro si sono avvicinati a me. I loro volti sembravano
attraenti, più di quelli di altri spiriti. La loro statura era simile a quella dei ragazzi di
sette anni, ma di corporatura più robusta, quindi erano dei nani. Mi è stato detto dagli
angeli che essi venivano dalla Luna. Lo spirito trasportato sulla schiena, si è
approssimato alla mia sinistra sotto il gomito e di lì ha affermato che dando fiato alla
loro voce ne risulta un rumore come di tuono; in tal modo essi terrorizzano gli spiriti
che vogliono far loro del male; perciò mettono qualcuno di loro di guardia, così possono
andare con sicurezza dove desiderano. Affinché potessi sapere con certezza che essi
producono un tale suono, uno di essi si è allontanato da me ad una certa distanza e di lì
ha tuonato in quel modo. Essi poi mi hanno mostrato che la voce, essendo scagliata
dall’addome come un’eruzione, produce tale rumore come di tuono. Ciò è dovuto al
fatto che gli abitanti della Luna non parlano attraverso i polmoni, come gli abitanti delle
altre terre, ma con l’addome, e quindi con l’aria ivi raccolta, a causa del fatto che la
Luna è priva di atmosfera a differenza delle altre terre. Sono stato informato del fatto
che gli spiriti della Luna, nel grandissimo uomo sono in relazione con la cartilagine
ensiforme o xifoide cui le costole anteriori sono congiunte, e a cui è attaccata la facia alba
che è il fulcro dei muscoli addominali.
112. Che vi siano abitanti sulla luna è cosa nota agli spiriti ed agli angeli, ed allo stesso
modo che vi siano abitanti sulle lune o satelliti che ruotano intorno a Giove e Saturno.
Coloro che non hanno visto né parlato con gli spiriti di lì, ancora dubitano che possano
esservi degli uomini, ma così è perché sono terre al pari delle altre, e dove c’è una terra,
ci sono uomini; poiché l’uomo è il fine per il quale è stata creata ogni terra, e nulla è
stato fatto dal Grande Creatore senza un fine. Che la razza umana sia il fine della
creazione e che per mezzo di essa ci possa essere il cielo, può apparire evidente a
chiunque pensi attraverso una ragione illuminata.
Motivi per i quali il Signore ha voluto nascere sulla nostra terra, e non su un’altra
113. Vi sono molteplici ragioni, in merito alle quali sono stato informato dal cielo, del
perché sia piaciuto al Signore nascere e farsi uomo sulla nostra terra, piuttosto che su
un’altra. La ragione principale sta nella Parola, la quale è stata riportata attraverso la scrittura
sulla nostra terra; e dopo essere stata scritta, è stata pubblicata dovunque sulla terra e trasmessa
ai posteri; quindi si è reso manifesto a tutti, anche nell’altra vita che Dio si è fatto uomo.
114. Il fatto che la ragione principale sia la Parola sta a significare che la Parola è la
verità Divina stessa, la quale insegna all’uomo che c’è un Dio, c’è un cielo e un inferno,
che c’è una vita dopo la morte; insegna inoltre come gli uomini dovrebbero vivere e
credere al fine di entrare nel cielo e quindi nella felicità eterna. Tutte queste cose
sarebbero rimaste sconosciute senza una rivelazione, e quindi, su questa terra, senza la
Parola; e ancora che l’uomo è stato creato in modo tale che, conformemente alla propria
natura intima, non possa perire40.
115. Che la Parola dovesse essere riportata con la scrittura sulla nostra terra si deve al
fatto che l’arte della scrittura è esistita sin dai tempi più antichi, prima sulla corteccia
degli alberi, dopo sulla pergamena, poi su carta e infine pubblicata con i caratteri di
stampa. Ciò è avvenuto per volontà del Signore affinché la Parola fosse conosciuta.
116. Che la Parola dovesse essere pubblicata in tutto il mondo, è perché vi sono
relazioni tra tutte le nazioni via terra e via mare, quindi la Parola una volta scritta si è
diffusa da una nazione all’altra ed è stata insegnata ovunque.
117. Che la parola, una volta scritta, dovesse essere conservata per i posteri per
migliaia e migliaia di anni, come è noto.
118. Che si è reso manifesto che Dio si è fatto uomo, essendo questo il motivo primario
ed essenziale in virtù del quale la Parola è stata rivelata. Poiché nessuno può credere in
40 Attraverso la sola luce naturale nulla può essere conosciuto riguardo al Signore, al cielo e all’inferno,alla vita dopo la morte, alla verità Divina, attraverso la quale l’uomo è dotato di vita spirituale ed eterna(Arcana Coelestia, nn. 8944. 1031810320). Molti tra gli eruditi non hanno fede in queste cose, sebbene sianonati dopo che la Parola era, ed in luoghi ove la Parola era predicata (Arcana Coelestia, n. 10319). Perciò si èresa necessaria la rivelazione dal cielo del perché l’uomo fosse nato per il cielo (Arcana Coelestia, n. 1775).
Dio ed amare Dio se non può in alcun modo comprenderne il suo aspetto; perciò coloro
che riconducono ciò che è invisibile e incomprensibile con ragionamenti che trovano il
loro fondamento nella natura, non credono in Dio. Quindi il Signore ha desiderato
nascere su questa terra e rendere ciò manifesto attraverso la Parola, affinché potesse
essere conosciuta non solo su questo globo ma anche dagli spiriti e dagli angeli anche
di altre terre, così come ai pagani della nostra terra41.
119. Deve essere noto che la Parola sulla nostra Terra, donata per mezzo del cielo dal
Signore, è l’unione del cielo con il mondo; dunque vi è una corrispondenza dell’intero
contenuto letterale della Parola con le cose Divine del cielo; e la Parola nel suo
supremo e intimo significato riguarda il Signore, il suo regno nei cieli e nelle terre, e
l’amore e la fede proveniente da lui e in lui. Tutte queste cose si manifestano agli angeli
nel cielo quando la Parola sulla nostra terra è letta e predicata42.
120. In ogni altra terra la verità Divina è manifestata con la comunicazione orale per
mezzo degli spiriti e degli angeli, che, come si è detto sopra, comunicano con gli abitanti
delle terre di questo sistema solare. Ma questa comunicazione è delimitata all’interno
delle famiglie, dato che la razza umana nella maggior parte delle terre vive in famiglie
distinte; perciò la verità Divina rivelata attraverso gli spiriti e gli angeli non è diffusa
oltre i confini delle famiglie, e se la rivelazione non avvenisse senza soluzione di
continuità, la verità sarebbe travisata o perirebbe. Diversamente avviene sulla nostra
terra ove la verità Divina che è la Parola rimane per sempre nella sua integrità.
121. Deve essere noto che il Signore riconosce e accoglie tutti coloro che, da qualunque
terra provengano, riconoscono e adorano Dio nella forma umana, in quanto Dio nella
veste umana è il Signore. E poiché il Signore appare agli abitanti nelle terre in forma
41 I Gentili nell’altra vita sono istruiti dagli angeli, e coloro che hanno vissuto in armonia con il loro credoreligioso ricevono le verità della fede e riconoscono il Signore (Arcana Coelestia, nn. 2049, 2595, 2598, 2600,2601, 2603, 2661, 2863, 3263).42 La Parola è compresa dagli angeli nei cieli in modo differente da quanto avviene per gli uomini sullaterra, e il significato interiore e spirituale è svelato agli angeli, mentre il significato esteriore e naturale ècompreso dagli uomini (Arcana Coelestia, nn. 1769,1772, 1887, 2143, 2333, 2396, 2540, 2541, 2545 2551). LaParola congiunge cielo e terra (Arcana Coelestia, nn. 2310, 2495, 9212, 9216, 9357, 10357). La Parola dunque èscritta per autentica corrispondenza (Arcana Coelestia, nn. 1404, 1408, 1409, 1540, 1619, 1659, 1709, 1783,8615, 10687). Nel suo significato più profondo la Parola concerne l’unico Dio ed il Suo Regno (ArcanaCoelestia, nn. 1873, 2249, 2523, 7014, 9357).
angelica, cioè in sembianze umane, quando gli spiriti e gli angeli di quelle terre sono
informati dagli spiriti e dagli angeli della nostra terra che Dio è realmente uomo, essi
ricevono la Parola, la riconoscono e si rallegrano che sia così.
122. Alle ragioni sopra addotte può aggiungersi che gli abitanti della nostra terra, nel
grandissimo uomo sono in relazione con la percezione esteriore la quale è quanto di più
distante vi sia dalla veste interiore della vita, e pur tuttavia a questa strettamente legata
da un comune patrimonio. Questa relazione può essere paragonata a quella che
intercorre tra la verità Divina e allo scritto denominato Parola; ed è anche per questa
ragione che essa è stata donata su questa terra e non su ogni altra43; e poiché il Signore è
il Verbo, è l’inizio e la fine, e perciò tutte le cose possono esistere secondo l’ordine, è
stato disposto che il Signore nascesse su questa terra, che vi fosse la Parola, secondo
quanto scritto in Giovanni:
In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e Dio era il Verbo. Egli era in principio presso
Dio. Tutte le cose sono state fatte per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
Ed il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi, e noi vedemmo la sua gloria, gloria di
figlio unigenito del Padre. Nessuno ha mai visto Dio; solo il figlio unigenito che è nel seno del Padre,
ce l'ha fatto conoscere (Giovanni 1:1 – 14, 18)
Il Verbo è il Signore così come la Divina verità, quindi la Divina verità viene dal
Signore44. Ma questo è un arcano che rientra nella comprensione di pochi.
43 La Parola nel senso letterale è naturale (Arcana Coelestia, n. 8783). In virtù del fatto che ciò che ènaturale è quanto di più distante vi sia dalle cose spirituali e celesti, e pur tuttavia intimamente legato aquesto in modo che esse sussistono sulla base del primo, e che altrimenti il significato interiore ospirituale sarebbe come un edificio senza fondamenta (Arcana Coelestia, nn. 9340, 9344, 9824, 10044,10436).44 Il Verbo è il Signore così come la Divina verità, quindi la Divina verità viene dal Signore (ArcanaCoelestia, nn. 2859, 4692, 5075, 9987). Per mezzo della Divina verità tutte le cose furono concepite e create(Arcana Coelestia, nn. 2803, 2884, 5272, 7835).
Le terre nel cielo stellato
123. Coloro che sono nel cielo possono comunicare con gli angeli e gli spiriti
provenienti non solo dalle terre di questo sistema solare, ma anche con quelli di altre
terre nell’universo al di fuori di questo sistema; e non solo con gli spiriti e gli angeli di
lì, ma anche con gli stessi abitanti, però ciò è possibile solo per coloro la cui percezione
interiore è aperta in modo tale che si possa recepire quanto viene detto dal cielo. Lo
stesso avviene con gli uomini ai quali durante la loro dimora nel mondo è concesso dal
Signore di comunicare con gli spiriti e con gli angeli. Poiché l’uomo è uno spirito in
quanto alla propria veste interiore, essendo il corpo che porta nel mondo utile per
compiere le sole funzioni attinenti alla sfera naturale o terrestre. Ma a nessuno è
consentito di parlare in forma di spirito con gli angeli e gli spiriti, salvo che questi sia
tale da poter essere associato agli angeli per fede e amore; né questi può essere
associato, salvo che abbia fede e amore dal Signore; perché l’uomo è congiunto al
Signore dalla fede e dall’amore verso di lui, cioè dalle verità della dottrina e dai beni
della vita che provengono da lui; e quando questi è congiunto al Signore, è protetto
dagli assalti degli spiriti maligni dell’inferno. Per gli altri la percezione interiore non
può essere dischiusa perché non sono nel Signore. Questa è la ragione per la quale nel
tempo presente vi sono pochi ai quali è concesso di comunicare con gli angeli; a
dimostrazione di ciò vi è il fatto che l’esistenza degli spiriti e degli angeli è scarsamente
riconosciuta al giorno d’oggi, e tanto meno che essi sono presso ogni uomo, e che per
mezzo di essi l’uomo è congiunto con il cielo, e attraverso il cielo, con il Signore. Ancor
meno si crede che l’uomo, quando il corpo perisce, vive come uno spirito, perfino in
una forma umana come prima.
124. Poiché nel tempo presente fra i più nella chiesa è diffuso lo scetticismo sulla vita
dopo la morte, sul cielo, nonché sul fatto che il Signore è il Dio del cielo e della terra, per
questa ragione la percezione interiore del mio spirito è stata dischiusa dal Signore,
cosicché quand’anche io fossi nel corpo ho potuto nello stesso tempo essere con gli
angeli nel cielo, e non solo parlare con loro ma anche osservare le cose stupende di lì e
descriverle; in modo che non si possa più dire da ora in avanti: “ Chi è mai venuto dal
cielo a noi per dirci che lì vi è un posto tale, e cosa vi sia lì?” Ma io so che coloro che nel
loro cuore hanno negato l’esistenza del cielo e dell’inferno e della vita dopo la morte,
confermano tali convinzioni anche nell’altra vita perché e più facile fare un corvo
bianco, piuttosto che far credere coloro che hanno respinto la fede nel loro cuore. La
ragione di ciò è che essi ragionano su tali cose sempre in modo negativo anziché
affermativo. Ma lasciamo quanto detto finora e quanto ancora deve esser detto riguardo
agli angeli e agli spiriti per i pochi che sono nella fede. E perché il resto possa anche
essere condotto lungo un percorso di conoscenza, è consentito descrivere tali cose per
diletto e per suscitare l’interesse dell’uomo desideroso di conoscere; ed ora le terre nel
cielo stellato.
125. Chi non conosce i segreti del cielo non riesce a credere che un uomo possa vedere
terre così lontane, e riferire qualsiasi cosa delle medesime attraverso l’esperienza dei
propri sensi. Ma deve essere noto che gli spazi e le distanze, e quindi i movimenti nel
mondo naturale sono, nella loro origine e causa prima, cambiamenti dello stato
interiore, e gli angeli e gli spiriti appaiono secondo tali cambiamenti di stato45; quindi
essi possono, per effetto di questi cambiamenti, essere trasferiti da un posto all’altro, e
da una terra ad un’altra, perfino a quelle terre che sono ai confini dell’universo. Così
pure un uomo può essere trasferito come spirito, seppure il suo corpo seguiti a
rimanere al suo posto. Questo è ciò che mi è capitato da quando per grazia Divina del
Signore mi è stato concesso di essere in comunicazione con gli spiriti, come spirito, ed
allo stesso tempo con gli uomini come uomo. Che un uomo possa essere così trasferito
come spirito, è cosa che l’uomo sensuale non riesce a comprendere, poiché egli è nello
spazio e nel tempo e misura i suoi movimenti secondo queste grandezze.
126. Che ci siano molti mondi può essere evidente a tutti in virtù del fatto che vi sono
così tante costellazioni visibili nell’universo; ed è noto nel mondo erudito che ogni stella
fissa è come un sole nel suo luogo, poiché restano immobili come il sole della nostra
terra al suo posto; e che la distanza fa apparire le stelle di dimensioni minute. Ne
consegue che, come il sole del nostro mondo, ognuna di queste stelle ha pianeti intorno
45 I movimenti e i cambiamenti di luogo nell’altra vita sono cambiamenti dello stato interiore della vita, edessi appaiono ancora agli spiriti ed agli angeli come reali cambiamenti di luogo (Arcana Coelestia, nn. 1273– 1277, 1377, 3356, 5605, 10734).
ad essa, che sono terre; e la ragione per la quelle esse non appaiono ai nostri occhi è che
sono ad enorme distanza ed hanno solo la luce della loro stella, la quale non può essere
riflessa fin qui. Per quale altro scopo ci sarebbe un cielo così grande con così tante stelle?
Perché il fine della creazione dell’universo è l’uomo, affinché dall’uomo vi può essere
un cielo angelico. Cosa sarebbe la razza umana, e quindi il cielo angelico di una sola
terra innanzi all’immenso creatore, al quale un migliaio di terre, anzi, decine di migliaia
di terre non sarebbero abbastanza? Dai calcoli può dedursi che se ci fossero un milione
di terre nell’universo, e uomini su tutte le terre in numero di trecento milioni, e
duecento generazioni in seimila anni, e se ad ogni uomo o spirito è dato lo spazio di tre
braccia cubiche, la totalità di questi uomini o spiriti aggregata in un unico corpo non
riuscirebbe a riempire lo spazio corrispondente alla millesima parte di questa terra,
quindi forse lo spazio di un solo satellite intorno a Giove o Saturno; che cosa sarebbe
uno spazio evidentemente scarso nell’universo, dato che un satellite è difficilmente
visibile ad occhio nudo. Cosa è questo innanzi al Creatore dell’universo, rispetto al
quale se l’intero universo fosse riempito, non sarebbe abbastanza perché egli è infinito?
Di questi argomenti ho parlato con gli angeli i quali hanno confermato di avere un’idea
simile circa la pochezza della razza umana in confronto all’infinità del Creatore,
seppure essi non ragionano in termini di spazio ma di stato; e secondo la loro idea le
terre nel numero di molte miriadi così come possono essere concepite dalla mente,
sarebbero ancora nulla rispetto al Signore. A seguire sono descritte le terre nel cielo
stellato, dall’esperienza fatta delle medesime; da ciò risulterà evidente in che modo io
sono stato trasferito lì in spirito, essendo il mio corpo rimasto al suo posto.
Una prima terra nel cielo stellato, i suoi spiriti e abitanti
127. Sono stato condotto dal Signore per mezzo degli angeli in una certa terra nel cielo
stellato, ove mi è stato concesso di guardare la terra stessa, tuttavia non potevo
comunicare con i suoi abitanti, ma con gli spiriti provenienti da lì. Tutti gli uomini di
ogni terra, dopo che la vita nel mondo si è conclusa divengono spiriti e restano presso la
propria terra. Da questi spiriti sono stato istruito circa la loro terra e lo stato degli
abitanti; poiché gli uomini che lasciano il corpo, portano con sé tutta la loro vita e la loro
memoria46. Essere condotti attraverso le terre nell’universo non significa essere
trasportati lì con il corpo bensì in spirito; e lo spirito è condotto attraverso variazioni
dello stato della vita interiore; ciò appare allo spirito stesso come se si trattasse di un
movimento nello spazio47. Avvicinamenti sono anche consentiti secondo l’armonia o
l’affinità tra gli stati della vita; poiché l’armonia o l’affinità congiungono, mentre la
disarmonia e la diversità separano. Da ciò può risultare evidente come il trasporto e
l’avvicinamento a ciò che è distante avviene in spirito, mentre il corpo resta al suo
posto. Tuttavia il condurre lo spirito aldilà del proprio mondo, attraverso variazioni
dello stato interiore e rendere tali variazioni conformi ad uno stato che è in armonia o in
affinità con il soggetto verso il quale si è destinati, è unicamente nel potere del Signore.
Perciò deve esserci una continua regia dal primo all’ultimo movimento, nell’andata e
nel ritorno; in special modo per un uomo che è ancora nel mondo naturale, nel corpo e
quindi nello spazio. Coloro che sono immersi nei sensi corporei e ragionano attraverso
essi, non possono essere persuasi del fatto che ciò sia stato così compiuto, per la ragione
che ciò che appartiene alla percezione dei sensi corporei non può comprendere i
movimenti al di fuori dello spazio. Viceversa coloro che pensano attraverso la
percezione dello spirito, in parte rimuovono o educano la percezione dei sensi corporei,
cosicché interiormente possono essere indotti a credere e comprendere; poiché nel
pensiero interiore non vi è né spazio, né tempo, bensì quelle cose attraverso le quali gli
spazi e i tempi esistono. È per tale genere di persone che quanto segue riguardo alle
46 Gli uomini dopo la morte conservano la memoria di tutte le loro occupazioni nel mondo (Arcana Coelestia, nn. 24762486).47 Vedi la nota precedente.
terre nel cielo stellato, è stato descritto, e non per altri, salvo che questi si dimostreranno
in grado di essere istruiti.
128. In stato di veglia sono stato condotto in spirito, dal Signore, attraverso gli angeli
verso una certa terra nell’universo, accompagnato da alcuni spiriti di questo mondo. Il
nostro movimento si è compiuto verso destra ed è durato due ore. Vicino al limite del
nostro sistema solare è apparsa prima una nuvola luminosa, brillante e densa e al di là
di essa un fumo ardente che saliva da un grande abisso. Era un vortice che separava il
nostro sistema solare da alcuni mondi del cielo stellato. Quel fuoco ardente appariva a
notevole distanza. Sono stato condotto nel centro del vortice; e lì sono apparsi sotto
nell’abisso moltissimi uomini, i quali erano spiriti, poiché tutti gli spiriti appaiono in
forma umana e sono realmente uomini. Ho anche sentito che parlavano con un altro,
ma da dove provenissero e quali fossero le loro qualità non mi fu dato di sapere. Poi
uno di loro mi disse che erano guardie, che impedivano agli spiriti di passare da questo
mondo in un altro nell’universo, senza che ciò gli fosse permesso. Che fosse così fu
confermato, poiché alcuni spiriti che erano nella nostra società ma non avevano ricevuto
la capacità di passare oltre, quando furono giunti in questo grande intercapedine
iniziarono a protestare con forza perché si sentivano morire, come quelli che lottano
nell’agonia della morte, perciò si fermarono su quel lato del vortice, né essi potevano
procedere poiché il fuoco ardente che esalava dal vortice li avvolgeva torturandoli.
129. Poi sono stato condotto attraverso il grande abisso, e alla fine sono giunto in un
posto dove mi sono fermato; e lì mi sono apparsi degli spiriti sopra la mia testa con i
quali mi stato concesso di comunicare. Dal loro discorso e dalla loro attitudine di
apprendere e spiegare le cose ho percepito chiaramente che essi provenivano da
un’altra terra, poiché erano molto diversi dagli spiriti del nostro sistema solare. Essi
hanno anche percepito dal mio discorso che venivo da molto lontano.
130. Dopo aver parlato per qualche tempo di varie questioni, ho chiesto quale Dio
adorassero. Hanno risposto che adorano un angelo che appare loro come un uomo
Divino, splendente di luce; e che egli li istruisce e dà loro la capacità di percepire come
essi debbono agire. Hanno aggiunto che sanno che l’Altissimo Dio è nel sole del cielo
angelico; e che egli appare ai loro angeli ma non ad essi stessi; e che essi non hanno il
coraggio sufficiente per adorarlo. L’angelo che essi adoravano era di una società
angelica, alla quale è stato dato l’incarico di presiedere loro ed istruirli su ciò che è retto
e giusto. Essi perciò possiedono una luce da una certa fiamma, la quale appare come
una piccola torcia piuttosto fiammeggiante e gialla. La ragione di ciò sta nel fatto che
non adorano il Signore e quindi non hanno la luce dal sole del cielo angelico, ma da una
società angelica. Questo perché una società angelica, quando è consentito dal Signore,
può presentare tale luce agli spiriti che si trovano in una regione inferiore. Quella
società angelica è stata osservata anche da me in alto sopra di loro; e si è potuto vedere
lì anche l’apparenza fiammeggiante da cui la loro luce veniva.
131. Quanto al resto erano modesti e alquanto semplici, ma corretti nei loro
ragionamenti. Dalla luce che era in loro poteva desumersi quali fossero le loro facoltà
intellettuali; poiché la comprensione è in base alla capacità di ricevere la luce dei cieli;
infatti la verità Divina procede dal Signore come un sole che splende lì e permette agli
angeli non solo di vedere ma anche di comprendere48.
132. Sono stato informato del fatto che gli abitanti e gli spiriti di quella terra sono in
relazione nel grandissimo uomo con la regione della milza, cosa di cui ho avuto conferma
da un influsso localizzato nella milza quando essi parlavano.
133. Gli è stato chiesto a proposito del sole che illumina la loro terra. Essi hanno
risposto che il sole lì appare fiammeggiante; e quando io ho rappresentato loro la
dimensione del sole della nostra terra, loro hanno affermato che il loro è più piccolo; il
loro sole ai nostri occhi è una stella, e mi è stato detto dagli angeli che la loro stella è tra
le più piccole. Essi hanno detto anche che il cielo stellato è lo stesso, visto dalla loro
terra, e che una stella più grande delle altre appare a loro ad ovest. Mi è stato detto dal
cielo che questa stella è il nostro sole.
48 La luce nei cieli è grande (Arcana Coelestia nn. 1117,, 1521, 1522, 1533, 1619 1632, 4257, 5400, 8644). Tuttala luce nei cieli viene dal Signore, come se lì vi fosse un sole (Arcana Coelestia nn. 1053, 1521, 3195, 3341,3636, 4415, 9548, 9684, 10809). La Divina verità che procede dal Signore appare nei cieli come una luce(Arcana Coelestia nn. 3195, 3222, 5400, 8644, 9399, 9548, 9684). La luce illumina sia la vista sia lacomprensione degli angeli e degli spiriti (Arcana Coelestia nn. 2776, 3138). La luce del cielo illumina anchela comprensione dell’uomo (Arcana Coelestia nn. 1524, 3138, 3167, 4408, 6608, 8707, 9128, 9399, 10569).
134. La mia vista è stata aperta affinché io potessi vedere qualcosa di quella terra; e mi
sono apparsi molti prati e foreste con alberi a foglia e pecore da lana. Ho visto poi
alcuni abitanti della classe inferiore, vestiti in modo molto simile ai contadini in Europa.
È stato anche visto un uomo con la sua donna. Ella sembrava di bell’aspetto e
aggraziata nel portamento, e così pure l’uomo. Ma sono rimasto meravigliato dalla sua
andatura pomposa e dal passo altezzoso: la donna al contrario camminava con passo
umile. Mi è stato detto dagli angeli che tale è l’usanza su quella terra, e che gli uomini
che si atteggiano così sono amati, poiché a dispetto di ciò sono buoni. Mi è stato anche
detto che non è permesso loro di avere molte mogli, essendo ciò contrario alle loro
leggi. La donna che ho osservato indossava sul seno un ampio velo con il quale riusciva
a ripararsi e ad inserire le braccia avvolgendo il velo su di sé, e così abbigliata si
muoveva a piedi. La parte inferiore del velo poteva essere distesa, e quando indossata
in questo modo sembra una sopraveste che copre il petto come è d’uso tra le donne
della nostra terra. Lo stesso indumento è usato anche dall’uomo, che ho osservato
mentre lo prendeva dalla donna per cingersi le spalle, allentando la parte inferiore che
scendeva fino ai piedi, come una toga, e così vestito si incamminava. Ciò che ho visto su
quella terra non l’ho visto con gli occhi del mio corpo, ma con gli occhi dello spirito; e lo
spirito può vedere le cose che sono su una terra quando ciò è permesso dal Signore.
135. Poiché so che sarà messo in discussione se sia in qualche modo possibile per un
uomo vedere con gli occhi del suo spirito cose che si trovano su una terra così distante,
mi è stato concesso di spiegare come questa cosa avvenga. Le distanze nell’altra vita
non sono come le distanze sulla terra. Nell’altra vita le distanze sono intimamente
legate allo stato interiore di ciascuno. Coloro che sono in uno stato simile, sono insieme
in una società ed in un luogo. Ogni cosa lì è presente in base all’affinità di stato ed ogni
cosa è distante in base alla diversità di stato. Quindi io ero vicino a quella terra quando
sono stato condotto dal Signore in uno stato simile a quello dei suoi spiriti ed abitanti,
essendo i quali presenti, ho potuto comunicare con loro. Da ciò è evidente che le terre
nel mondo spirituale non sono distanti nello stesso modo come nel mondo naturale, ma
solo in apparenza secondo gli stati della vita degli spiriti e degli abitanti di lì. Lo stato
della vita è lo stato delle affezioni, come amore e fede. Riguardo allo spirito, essendo
questo in grado di vedere le cose che si trovano su una terra, o il che e lo stesso, un
uomo nel suo spirito, mi è stato concesso di spiegare come questo sia possibile. Né gli
spiriti, né gli angeli possono, con la loro vista, vedere tutto ciò che è nel mondo; per loro
la luce del mondo o del sole è densa oscurità; è così pure l’uomo con la sua vista
corporea non può vedere tutto ciò che esiste nell’altra vita; per lui la luce del cielo è
come densa oscurità. Ma gli spiriti e gli angeli quando il Signore lo desidera, possono
vedere le cose che sono nel mondo attraverso gli occhi dell’uomo. Tuttavia il Signore
concede ciò a coloro ai quali è stato dato di comunicare con gli spiriti e con gli angeli, e
di essere insieme con loro. Attraverso i miei occhi è stato permesso loro di vedere le
cose che sono nel mondo nonché di ascoltare gli uomini che conversavano con me.
Talvolta è accaduto che alcuni attraverso me hanno visto i loro amici che avevano nella
vita mondana, al presente come prima, ed erano da ciò sbalorditi. Essi hanno anche
visto il loro marito o le loro mogli e i loro figli e desideravano dire loro che erano
presenti e che li vedevano e volevano raccontare della loro condizione nell’altra vita.
Ma mi è stato vietato di parlare con loro e di rivelare che i loro cari li vedevano, perché
mi avrebbero ritenuto pazzo o delirante. Infatti mi era noto che seppure essi credono
con le labbra, di fatto non credono col cuore che in quel luogo vi fossero gli spiriti, e che
era sopraggiunta la morte ed erano tra gli spiriti, e che questi potessero vedere e sentire
attraverso un uomo. Quando la mia vista interiore è stata aperta, e quelli che erano
nell’altra vita hanno potuto vedere attraverso i miei occhi il mondo e le cose che erano
in esso, erano talmente stupiti che hanno chiamato questo il miracolo dei miracoli, e
sono stati presi da una gioia rinnovata a motivo del fatto che era permessa una
comunicazione tra terra e cielo e tra cielo e terra. Questa gioia è durata per mesi; poi
dopo è diventata consuetudine. Ora hanno smesso di essere meravigliati. Sono stato
informato del fatto che gli spiriti, attraverso gli angeli che sono presso agli uomini non
vedono nulla di ciò che è nel mondo ma possono percepire i pensieri e le affezioni di
coloro che appartengono alla società alla quale sono legati. Da ciò è evidente che l’uomo
è stato creato così: pur vivendo nel mondo tra gli uomini, egli può allo stesso tempo
vivere tra gli angeli, e viceversa; quindi il cielo ed il mondo in un uomo possono essere
uniti e agire come uno; e che gli uomini possano sapere cosa è il cielo e gli angeli cosa è
il mondo; e quando gli uomini muoiono possono passare dal regno del Signore sulla
terra al regno del Signore nel cielo, non come un regno differente, bensì nello stesso nel
quale essi hanno vissuto nel corpo. Ma a causa del fatto che l’uomo è sprofondato nelle
cose mondane, egli ha chiuso il cielo in sé stesso.
136. Infine ho parlato con gli spiriti di quella terra, su varie cose della nostra terra,
soprattutto sulle scienze che sono qui e non altrove, come l’astronomia, la geometria, la
meccanica, la fisica, la chimica, la medicina, l’ottica, la filosofia; e anche le arti che non
sono conosciute altrove come le costruzioni navali, la fusione dei metalli, la scrittura su
carta e la stampa che consente di comunicare gli scritti ad altri sulla terra e di preservare
gli stessi per i posteri, per migliaia di anni; ho detto loro che così è stato fatto con la
Parola del Signore, e che perciò vi è una Rivelazione perenne sulla nostra terra.
137. Infine mi è stato mostrato l’inferno di chi proviene da quella terra. Coloro che ho
visto terrorizzerebbero enormemente ognuno e non oso descrivere i loro volti
mostruosi. Sono state anche viste incantatrici che praticavano arti spaventose.
Apparivano vestite di verde, e mi hanno colpito con orrore.
Una seconda terra nel cielo stellato, i suoi spiriti e abitanti
138. Sono stato in seguito condotto dal Signore verso una terra nell’universo che era
più lontana dalla nostra terra di quella precedente di cui si è appena parlato. Che fosse
più lontana era chiaro dal fatto che sono occorsi due giorni affinché il mio spirito fosse
condotto lì. Questa terra era a sinistra mentre la prima era a destra. Poiché la lontananza
nel mondo spirituale non è in ragione della distanza tra i luoghi, ma dalla diversità di
stato, come è stato detto in precedenza; quindi dalla lentezza del mio movimento verso
quel luogo, che è durato per due giorni, potrei concludere che lo stato interiore di chi
abita quel luogo, che è lo stato delle affezioni e dei pensieri, è proporzionalmente
differente dallo stato interiore degli spiriti della nostra terra. Essendo stato trasportato lì
attraverso una variazione dello stato interiore, sono stato in grado di osservare i
cambiamenti consecutivi prima che io arrivassi lì. Questo è avvenuto mentre io ero
sveglio.
139. Quando sono arrivato lì, la terra non si vedeva, ma solo gli spiriti che erano di
quella terra, perché, come si è detto sopra, gli spiriti di ogni terra appaiono sulla propria
terra, per la ragione che sono di attitudine simile a quella degli abitanti, perché
provengono da loro, e così possono essere utili per loro. Quegli spiriti sono stati
osservati a notevole altezza sopra la mia testa da dove essi mi osservavano mentre mi
avvicinavo. Deve essere noto che coloro che stanno in alto nell’altra vita possono vedere
coloro che stanno sotto di loro, e più in alto si trovano, maggior è l’ampiezza della loro
vista; ed essi possono non solo guardare ma anche comunicare con loro. Dal loro stato
di elevazione essi hanno osservato che non ero della loro terra ma di un’altra terra
lontana; perciò mi hanno indirizzato una serie di domande riguardanti varie cose alle
quali mi è stato permesso di replicare; fra le altre cose ho riferito loro da quale terra
venissi, e che genere di terra fosse. Poi ho parlato con loro delle altre terre del nostro
sistema solare, nonché degli spiriti del pianeta Mercurio i quali vagano attraverso
molte terre allo scopo di procurarsi la conoscenza di varie cose. All’udire questo hanno
dichiarato di avere già visto questi spiriti tra loro.
140. Mi è stato detto dagli angeli della nostra terra che gli abitanti e gli spiriti di lì sono
in relazione nel grandissimo uomo con l’acutezza della visione, ed è per questa ragione
che essi appaiono in alto e che sono estremamente perspicaci. Poiché erano in questa
relazione e poiché essi vedevano chiaramente ciò che era sotto di loro, parlando con
loro li ho paragonati alle aquile che volano in alto e possiedono una visione chiara e
ampia intorno a loro. Ma gli spiriti si sono indignati, supponendo che li avessi
paragonati alle aquile volendo con ciò alludere alla loro attitudine al saccheggio, e
quindi che io li considerassi malvagi. Ma ho replicato che l’accostamento alle aquile non
voleva alludere al saccheggio bensì all’acutezza della vista.
141. Gli è stato chiesto quale fosse il Dio che adoravano, ed essi hanno risposto che
adoravano Dio visibile e invisibile, Dio visibile nella forma umana e Dio invisibile sotto
qualunque forma; ed è emerso dalle loro parole, ed anche dalle idee del loro pensiero
cui ho avuto accesso, che il Dio visibile era nostro Signore. A ciò è stato consentito di
replicare che anche sulla nostra terra è adorato come invisibile e come visibile; come
invisibile è chiamato Padre, e come visibile Signore, ma tutti e due sono uno, come egli
stesso ha insegnato dicendo che nessun uomo ha visto la forma del Padre, e che il Padre
e lui sono uno; e che colui che vede lui vede il Padre; di conseguenza vi sono due entità
Divine in un'unica persona. Che queste sono le stesse parole del Signore lo si può
scorgere in Giovanni (5:37; 10:30; 14:7; 911).
142. Dopo un po’ ho visto altri spiriti della stessa terra, apparsi in un luogo al disotto
del precedente, e ho parlato anche con loro, ma essi erano idolatri poiché adoravano un
idolo di pietra, simile ad un uomo ma non di bell’aspetto. Deve essere noto che
entrando nell’altra vita dapprincipio conservano il culto che osservavano nel mondo e
sono gradualmente ritirati da esso. La ragione è che il culto resta radicato nella vita
interiore dell’uomo, dalla quale non può essere rimosso se non per gradi. Alla vista di
ciò mi è stato permesso di dire loro che non si deve adorare ciò che è morto, ma ciò che
è vivente; hanno replicato che sono consapevoli del fatto che Dio è vivente mentre una
pietra non può esserlo, ma che essi pensano al Dio vivente quando guardano ad una
statua in pietra in forma umana, e che altrimenti le idee del loro pensiero non possono
essere stabilite sul Dio invisibile. Mi è stato permesso poi di dire loro che le idee del
pensiero possono essere stabilite sul Dio invisibile quando si è nel Signore, che è il Dio
visibile nel pensiero in forma umana; e così pure l’uomo può essere congiunto al Dio
invisibile nel pensiero e nei sentimenti, e quindi nella fede e nell’amore, quando sia
congiunto al Signore, e non altrimenti.
143. Agli spiriti visibili in alto è stato chiesto se nella loro terra vivono sotto il dominio
di principi e re; a ciò hanno risposto che non sanno cosa sia tale dominio, e che vivono
in autonomia, distinti in nazioni, famiglie e case. È stato chiesto se si sentono sicuri, e
hanno risposto affermativamente, dato che presso di loro una famiglia non invidia né
desidera impossessarsi di qualcosa che appartenga ad un’altra famiglia. Si sono
mostrati indignati dal genere di domande che gli venivano formulate, da cui arguivano
che invece presso il nostro mondo ci fossero ostilità o che vi fosse bisogno di protezione
dai ladri. Che altro è necessario, hanno affermato, se non cibo e vestiario in modo da
poter abitare felici e sereni in sé stessi?
144. Interrogati ancora sulla loro terra, hanno affermato che vi sono prati, giardini
fioriti, boschi pieni di alberi da frutto, e anche laghi abitati da pesci, e che vi sono uccelli
blu con le ali dorate e animali di taglie diverse. Tra i più piccoli hanno accennato ad una
specie con la gobba, come i cammelli sulla nostra terra. Essi però non mangiano la carne
di questi animali, ma solo pesci, frutti degli alberi ed i legumi della terra. Hanno detto
poi che non abitano in case costruite, ma in boschetti ove realizzano dei ricoveri in
mezzo al fogliame, per ripararsi dalla pioggia e dal calore del sole.
145. È stato chiesto del loro sole, che appare come una stella dalla nostra terra, ed
hanno replicato che appare fiammeggiante, delle dimensioni di una testa d’uomo. Mi è
stato detto dagli angeli che il loro sole è tra le stelle più piccole, non molto distante
dall’equatore celeste.
146. Gli spiriti sono stati visti in un aspetto simile a quello che avevano quando erano
uomini sulla loro terra. Non avevano un volto diverso da quello degli uomini della
nostra terra, tranne che per gli occhi ed il naso che erano più piccoli. A quella che a me
sembrava una deformità, hanno replicato che gli occhi ed il naso di piccole dimensioni
sono tra loro segni distintivi di bellezza. È stata vista una donna vestita con un abito
decorato con rose di vari colori. Ho chiesto in quali materiali realizzassero i loro capi
d’abbigliamento su quella terra. Hanno risposto che dalle piante riuniscono le fibre in
fili intrecciati e li depongono fianco a fianco in strati doppi e tripli e li bagnano con un
liquido glutinoso, in modo da conferire consistenza al tessuto che poi viene colorato con
estratti di erbe. Mi è stato anche mostrato come essi preparano il filato: si siedono su un
sedile reclinando il dorso all’indietro ed intrecciano il filo con la punta delle dita, e
quando è interamente intrecciato lo ritraggono a sé ed ultimano il lavoro con le mani.
147. Essi hanno detto che gli uomini su quella terra hanno una sola moglie e che
hanno dai dieci ai quindici bambini. Hanno aggiunto che anche lì vi sono prostitute, e
dopo la vita mondana, quando diventano spiriti, sono maghe votate all’inferno.
Una terza terra nel cielo stellato, i suoi spiriti e abitanti
148. Alcuni spiriti sono apparsi ad una distanza dalla quale non erano disposti ad
avvicinarsi, a causa della presenza intorno a me di spiriti della nostra terra, con i quali i
primi non potevano stare insieme. Da ciò mi accorsi che erano di un’altra terra, poi mi è
stato detto che venivano da una certa terra nell’universo, ma dove questa fosse non mi è
stato detto. Questi spiriti non erano disposti a pensare in merito al loro corpo, vale a
dire di qualunque cosa di corporeo e materiale, diversamente dagli spiriti della nostra
terra. Questa è la ragione per la quale erano riluttanti ad avvicinarsi. Ma dopo
l’allontanamento di alcuni spiriti della nostra terra, essi si avvicinarono e parlarono con
me. A causa del contrasto tra le sfere è stata avvertita una sorta di ansietà, dato che le
sfere spirituali circondano tutti gli spiriti e le loro società; è poiché esse fluiscono dalle
affezioni e dai pensieri, quando vi sono affezioni opposte si genera un conflitto e di qui
l’ansietà. Gli spiriti della nostra terra hanno detto che non osavano avvicinarsi a loro,
poiché quando si stavano avvicinando sono stati presi dall’ansia ed è apparso loro come
se fossero legati alle mani ed ai piedi con serpenti, e non potevano essere liberati finché
non si fossero ritirati. Questa apparenza ha origine dalla legge delle corrispondenze;
poiché gli spiriti della nostra terra nel grandissimo uomo sono in relazione nel con la
percezione esteriore, cioè con quanto attiene al corporeo e al sensuale, ed il sensuale
stesso nell’altra vita è rappresentato con i serpenti49
149. Poiché la natura di quegli spiriti è tale, essi apparivano davanti agli occhi di altri
spiriti, non come gli altri in una forma umana manifesta, ma come nubi e per lo più
come nubi scure mescolate con qualcosa di brillante dall’aspetto umano. Hanno
affermato che essi sono di colore bianco all’interno, e che quando divengono angeli, il
colore scuro è trasformato in un bel blu, cosa che è stata mostrata anche a me. Ho
chiesto loro se avessero un’idea del loro corpo, quando vivevano come uomini nel
mondo. Hanno risposto che sulla loro terra non tengono in alcuna considerazione il
corpo, ma solo lo spirito che è nel corpo, poiché essi sanno che quest’ultimo è destinato
49 L’aspetto esteriore e carnale dell’uomo è rappresentato nel mondo spirituale dai serpenti, poiché esso èannoverato tra le cose più basse, e paragonato all’aspetto interiore dell’uomo, giace a terra, e come tale,procede strisciando; e quindi essi erano denominati serpenti, a motivo del loro lato sensuale (ArcanaCoelestia nn. 195197, 6398, 6949).
a vivere per l’eternità, mentre il corpo perisce. Hanno detto anche che sulla loro terra
molti credono che lo spirito nel corpo esista da sempre ed è immesso nel corpo all’atto
del concepimento. Ma hanno aggiunto che adesso sanno che non è così e si
rammaricano di aver avuto tale falsa convinzione.
150. Quando ho chiesto se volessero vedere qualcosa della nostra terra, e ho precisato
che ciò era possibile attraverso i miei occhi (vedi sopra n. 135) hanno risposto in un
primo momento che non potevano, poi che non lo desideravano; dato che essi
vedrebbero solo cose mondane e materiali, da cui loro ritraggono i loro pensieri, per
quanto possibile. Ma non erano ancora stati presentati alla loro vista i magnifici palazzi,
come quelli di re e principi sulla nostra terra, dato che queste cose possono essere
rappresentate innanzi agli spiriti, e quando rappresentate, appaiono come se fossero lì.
Tuttavia gli spiriti di quella terra, non danno alcuna importanza a tali cose,
considerandole mere immagini di marmo; poi hanno affermato di averne di più
magnifiche, che sono i loro santuari, non di pietra ma di legno. Quando è stato detto
loro che anche questi sono terreni, essi hanno replicato che così non è, che tali edifici
sono celesti, poiché quando essi guardano a questi santuari, conservano di ciò un’idea
non terrena ma celeste, credendo che vedranno simili cose nei cieli, dopo la morte.
151. Poi hanno rappresentato i loro santuari davanti agli spiriti della nostra terra, i
quali hanno detto di non aver visto nulla di così grandioso. Anch’io li ho visti, dunque
posso descriverli. Essi sono costruzioni di alberi non abbattuti ma in crescita naturale.
Hanno detto che sulla loro terra vi son alberi di crescita e altezza mirabili. Fin dal
principio essi li dispongono in modo che possano servire per i portici, i camminamenti,
e li potano quando i rami sono ancora teneri, e li adattano e li preparano in modo che
nel loro sviluppo possano intrecciarsi ed unirsi per costituire la base ed il pavimento del
santuario, e salire sui lati per fungere da pareti e piegarsi sopra ad arco a formare il
tetto. Con questi mezzi essi costruiscono il santuario con eccellente arte, elevandolo in
alto sopra la terra, predisponendo una scalinata per accedervi, fatta di rami d’albero
consecutivi e saldamente legati. Inoltri essi adornano il santuario dentro e fuori in vari
modi, piegando le fronde in varie forme. In questo modo realizzano interi boschetti. Ma
come questi santuari siano al loro interno, non mi è stato permesso di vedere. Mi è stato
solo detto che la luce del sole entra dalle aperture tra i rami ed è diffusa attraverso
cristalli, dai quali la luce raggiunge le pareti variegata nei colori dell’arcobaleno,
specialmente i colori blu e arancio che loro amano più degli altri. Tale è la loro
architettura, che essi preferiscono ai più splendidi edifici della nostra terra.
152. Hanno detto inoltre che gli abitanti non vivono in luoghi elevati, ma in case basse,
a motivo del fatto che i luoghi elevati sono per il Signore, che è nei cieli, ed i luoghi
sottostanti per gli uomini, che sono sulla terra. Le loro abitazioni mi sono state mostrate.
Esse sono oblunghe, ed hanno lungo le pareti un giaciglio ininterrotto dove si
distendono uno dopo l’altro. Sul lato opposto alla porta vi è una cavità semicircolare
con un tavolo, dietro questo un camino, con il quale si illumina l’intera stanza. Nel
camino vi è un fuoco ardente che sprigiona tanta luce come il fuoco dalla legna. Hanno
detto che quei pezzi di legna appaiono di sera come un fuoco di carboni ardenti.
153. Hanno affermato che non vivono in società ma ogni casa fa vita a sé; e che sono in
società solo quando si incontrano per il culto, e quelli che insegnano camminano a piedi
fin sotto il santuario, mentre il resto va verso i portici laterali; in quelle riunioni essi
provano una felicità interiore alla vista del santuario e per il culto stesso.
154. Riguardo al culto Divino essi dicono di riconoscere Dio nella forma umana, cioè
nostro Signore; poiché coloro che riconoscono il Dio dell’Universo nella forma umana
sono accettati da nostro Signore e guidati da lui. Gli altri non possono essere condotti
perché il loro pensiero sul Divino non è associato ad una forma. Hanno aggiunto che gli
abitanti della loro terra sono istruiti sulle cose del cielo da una relazione diretta con gli
angeli e gli spiriti, con la quale essi possono essere condotti dal Signore più facilmente
di altri, in virtù del fatto che respingono ciò che è corporeo dal loro pensiero e dalle loro
affezioni. Ho chiesto loro che ne è di quelli tra loro che sono nel male. Hanno replicato
che sulla loro terra non è permesso essere malvagi, ma che se qualcuno pensa o compie
azioni malvagie è rimproverato da un certo spirito che minaccia di morte coloro che
persistono in tali condotte; ed in caso di recidiva sopraggiunge la morte per
svenimento; e che in tal modo gli uomini di quella terra sono preservati dalla
contaminazione del male. Uno di tali spiriti è stato inviato a me e mi ha parlato come fa
con il suo popolo. Inoltre mi ha procurato dolore nella regione dell’addome, dicendo
che egli faceva così a coloro che pensano e compiono il male e li minaccia di morte se
perseverano. Ha poi aggiunto che coloro che profanano le cose sacre sono severamente
puniti; e che prima che lo spirito castigatore arrivi, appaiono a loro le fauci aperte di un
leone, di colore livido che sembra voler ingoiare la loro testa e strapparla dal corpo, per
cui sono colti da orrore. Essi chiamano diavolo lo spirito castigatore.
155. Siccome desideravano sapere circa la rivelazione sulla nostra terra, ho detto che
essa si è compiuta con la scrittura e con la predicazione della Parola, anziché attraverso
una relazione diretta con gli spiriti e gli angeli; e che ciò che è scritto può essere
pubblicato, stampato, letto e compreso da intere comunità, e quindi la vita può essere
emendata. Essi si meravigliano enormemente che una tale arte sconosciuta altrove
potesse esistere qui. Ma comprendevano che su questa terra dove le cose corporee e
mondane sono così desiderate, le cose Divine del cielo non possono fluire ed essere
ricevute in qualunque altra modalità; e sarebbe pericoloso per loro parlare con gli
angeli.
156. Gli spiriti di quella terra appaiono sopra la testa verso destra. Tutti gli spiriti sono
distinti secondo la loro relazione rispetto al corpo umano; e ciò per il fatto che il cielo
intero è equivalente in tutte le sue parti ad un uomo50. Gli spiriti di quella terra si
collocano in quella regione e a quella distanza in virtù del fatto che sono in relazione
non con l’aspetto esteriore dell’uomo ma con quello interiore. La loro influenza è nel
ginocchio sinistro, al di sopra ed un po’ sotto, con una certa vibrazione molto sensibile,
il che è un segno che essi sono in relazione con la congiunzione delle cose naturali e
celesti.
50 Si veda la nota n. 6.
Una quarta terra nel cielo stellato, i suoi spiriti e abitanti
157. Sono stato condotto verso un'altra terra nell’universo oltre il sistema solare, il che
è stato effettuato con un cambiamento dello stato della mia mente, e quindi in spirito.
Poiché, come è già stato detto in precedenza, lo spirito è condotto da un luogo all’altro
in nessun altro modo che non sia il cambiamento dello stato interiore, il quale quando
muta appare come se ci si muova da luogo a luogo, o come in un viaggio. Questi
cambiamenti sono continuati per circa dieci ore prima che io giungessi dallo stato della
mia vita allo stato della loro vita, cioè prima che io fossi portato lì in spirito. Sono stato
trasportato verso est, a sinistra, e mi sembrava di essere molto al di sopra del piano
dell’orizzonte mi è stato concesso di vedere chiaramente l’avanzamento dal luogo in cui
ero stato prima, finché quello dal quale ero partito non era più visibile. Nel frattempo
ho parlato di vari argomenti con gli spiriti che sono venuti con me. Un certo spirito tra
questi, quando viveva nel mondo era stato un primate ed un predicatore ed anche uno
scrittore molto commovente. Dall’idea che mi ero fatto sul suo conto, gli spiriti che mi
accompagnavano hanno dedotto che doveva trattarsi di un cristiano. Poiché nel mondo
un’idea è generalmente condivisa ed un giudizio è formulato dalla predicazione e dagli
scritti della persona piuttosto che dalla sua vita, salvo che questa non risulti evidente; e
se appare qualcosa di incoerente nella sua vita, ciò viene giustificato, dato che l’idea, o il
pensiero e la percezione relativa a qualcuno, attrae ogni cosa dalla sua parte.
158. Dopo aver osservato nel mio spirito che ero nel cielo stellato molto al di là del
nostro sistema solare, cosa che ho potuto verificare dai cambiamenti di stato e dalla
progressione continua che è durata circa dieci ore, ho sentito a lungo degli spiriti
parlare nei pressi di una terra, la quale poi è apparsa alla mia vista. Quando mi sono
avvicinato a loro, dopo alcune discussioni, mi hanno riferito che talvolta visitatori che
vengono da fuori parlano con loro di Dio e confondono le idee del loro pensiero. Essi mi
hanno mostrato la strada da cui provengono, da cui ho percepito che erano spiriti della
nostra terra. Allora ho domandato in che modo i loro pensieri fossero confusi, hanno
risposto che quegli spiriti sostenevano che bisogna credere nel Divino in quanto distinto
in tre persone, che essi chiamano unico Dio. E quando si esaminano i loro pensieri, da
questi scaturisce una trinità non continua, ma discreta, per alcuni come tre persone che
parlano insieme l’un l’altro, per altri come due persone sedute insieme ed una terza che
presta loro attenzione; e sebbene essi chiamino ognuna di esse Dio ed hanno un
differente concetto di ciascuna, seguitano ciò nonostante a nominare esse stesse unico
Dio. Essi lamentavano particolarmente il fatto che questi li confondessero pensando a
tre ed affermando uno, quando invece ciascuno dovrebbe pensare nello stesso modo in
cui parla, e esprimersi conformemente a ciò che pensa. Lo spirito che nel mondo era un
primate e un predicatore, ed era lì con me è stato poi esaminato circa la sua idea in
merito al Dio unico ed alle tre persone. Egli ha sostenuto l’esistenza di tre persone in
una, in continuità, ma ha prospettato questa trinità come invisibile in quanto Divina, e
da ciò si è percepito che pensava solo al Padre e non al Signore, e che tale concetto di
Dio invisibile altro non è se non la natura alle sua origini; da cui è risultato che il suo
concetto di Divino coincideva con la natura stessa nel suo profondo, da cui egli poteva
essere facilmente condotto a riconoscere la natura come Dio. Deve essere noto che che
nell’altra vita l’idea che ciascuno si è fatto su ogni argomento è resa manifesta; ed in
questo modo ciascuno è esaminato nei suoi pensieri e nella percezione che ha delle
materie concernenti la fede; e che l’idea di ciascuno riguardo a Dio è a capo di tutte; se
tale idea è autentica, la congiunzione è effettuata con il Divino, e quindi con il cielo. Poi
ho chiesto a questi spiriti quale concetto avessero di Dio, e hanno risposto che non
concepiscono Dio come invisibile, ma come visibile nella forma umana; e che essi sanno
questo non solo per averlo percepito interiormente, ma anche perché è apparso a loro
come uomo; aggiungendo che se, secondo il pensiero di alcuni visitatori, dovessero
considerare Dio invisibile, quindi senza forma e senza qualità, essi non potrebbero
avere alcun concetto Dio, poiché ciò che non è visibile non può essere collocato in
alcuna categoria del pensiero. Dopo aver udito ciò, mi è stato concesso di riferire loro
che essi fanno bene a pensare Dio nella forma umana e che in molti dalla nostra terra
ragionano nello stesso modo, soprattutto quando pensano al Signore, e gli antichi
pensavano allo stesso nodo. Allora ho detto loro di Abramo, Lot, Gideon e Manoach e
sua moglie, e cosa si racconta di loro nella Parola, cioè che hanno visto Dio nella forma
umana e lo hanno riconosciuto come il Creatore dell’universo, e lo hanno chiamato
Jehovah, anche in virtù della percezione interiore; ma al giorno d’oggi tale percezione
interiore si è estinta nel mondo cristiano e rimane solo presso i puri che sono nella fede.
159. Prima di questa conversazione, quegli spiriti credevano che la nostra società fosse
di quelle che volevano confondere le loro idee circa la trinità concernente Dio. Quando
dunque udirono queste cose, se ne rallegrarono, e affermarono che alcuni sono stati
inviati anche a loro da Dio, che chiamano il Signore, i quali li hanno istruiti riguardo al
Divino, e che essi non erano disposti ad ammettere i visitatori che intendono disturbarli,
specialmente quelli che insinuano l’idea di tre persone nel Divino, perché sanno che Dio
è uno e di conseguenza il Divino è unico e non una collettività di tre, a meno che non si
vuole pensare a Dio come un angelo in cui è l'intimo della vita, che è invisibile, da cui
egli ha la conoscenza e la sapienza; e nella sua veste esteriore è visibile nella forma
umana, e con essa vede e agisce, e da essa procede la vita, che è la sfera della fede e
dell’amore che da lui emana, dato che da ogni spirito e angelo scaturisce una sfera della
vita attraverso cui questi è conoscibile ad una certa distanza. Riguardo al Signore, la
vita che da lui procede è il Divino stesso che riempie e costituisce il cielo, poiché
procede dall’essenza stessa della vita dell’amore e della fede. Essi affermano che in
questo e in nessun altro modo può essere compreso il trino e l’uno insieme. Dopo aver
udito questo mi è stato permesso di dire che un tale concetto del trino e dell’uno
insieme è conforme all’idea angelica del Signore; e che essa viene dall’insegnamento del
Signore stesso circa la sua natura; poiché egli insegna che il Padre e lui sono uno; che il
Padre è in lui, e lui nel Padre; che chi vede lui, vede il Padre; che chi crede in lui, crede
nel Padre e ne fa la conoscenza; che il Consolatore, che da questi è chiamato Spirito di
Verità o Spirito Santo, procede dal Divino, e parla non da sé stesso ma per mezzo di lui.
Inoltre che l’idea del trino e dell’uno insieme è conforme all’essenza ed all’esistenza
della vita del Signore, quando era nel mondo. L’essenza della sua vita era il Divino
stesso, poiché è stato concepito da Jehovah, e l’essenza della vita di chiunque proviene
da quanto egli ha concepito; l’esistenza della vita dall’essenza è la forma umana.
L’essenza della vita che ogni uomo riceve in dono dal Padre è denominata anima;
mentre l’esistenza della vita è denominata corpo. L’anima ed il corpo costituiscono un
uomo. La somiglianza tra loro è come quella tra ciò che è nello sforzo e ciò che è
nell’atto; dato che l’atto è lo sforzo nel suo compimento, e così i due sono uno. Lo sforzo
in un uomo è chiamato volontà, e lo sforzo di agire si chiama azione. Il corpo è lo
strumento con il quale la volontà, che è l’attore principale, agisce; e lo strumento e
l’attore principale nell’azione sono uno; quindi l’anima ed il corpo sono uno. Gli angeli
nel cielo hanno una tale idea circa l’anima ed il corpo; e quindi sanno che il Signore ha
fatto umano il Divino dal Divino che è in sé stesso, da cui egli possiede la sua anima dal
Padre. La fede ricevuta ovunque nel mondo cristiano non è discordante da ciò, infatti
insegna: “ anche se Cristo è Dio e uomo, egli non è due , ma un solo Cristo; egli è una sola
persona; perché come il corpo e l’anima sono un solo uomo, così pure Dio e l’uomo sono il
Cristo.”51 Poiché c’era una tale unione nel Signore, egli, a differenza di ogni altro uomo,
è risorto non solo nell’anima, ma anche nel corpo, che ha glorificato nel mondo;
riguardo a ciò ha anche istruito i suoi discepoli, dicendo:
Tastatemi e guardate, perché uno spirito non ha carne né ossa, come vedete che invece io ho
(Luca 24:39)52
Queste cose erano ben comprese da quegli spiriti, dato che ricadono nella
comprensione degli spiriti angelici. Hanno aggiunto che il Signore solo ha il potere nei
cieli, e i cieli sono suoi. A ciò mi è stato permesso di replicare che anche la chiesa sulla
nostra terra conosce queste cose, per bocca del Signore stesso, prima che ascendesse al
cielo; infatti egli ha detto:
Tutto il potere è dato a me nel cielo e nella terra (Matteo 28:18)
51 Dal credo di Atanasio.52 L’uomo risorge nel suo spirito immediatamente dopo la morte, e conserva la forma umana, ed in ognisuo particolare egli è un uomo (Arcana Coelestia nn. 4527, 5006, 5078, 8939, 8991, 10594, 10597, 10758).L’uomo risorge solo nel suo spirito e non nel corpo (Arcana Coelestia nn. 10593, 10594). Il Signore solorisorse anche nel corpo (Arcana Coelestia nn. 1729, 2083, 5078, 10825).
160. Successivamente ho parlato con quegli spiriti circa la loro terra; perché tutti gli
spiriti sanno della loro terra quando la memoria corporea o esteriore è dischiusa dal
Signore, dal momento che essi la portano in sé dal mondo; ma non può essere dischiusa
se non per volontà del Signore. Gli spiriti hanno affermato a proposito della loro terra
che quando sono congedati da essa, essi appaiono agli abitanti e comunicano con loro
come uomini, e ciò è possibile perché sono lasciati nella disponibilità della loro memoria
corporea o esteriore e nei loro pensieri così come quando vivevano nel mondo; e che gli
abitanti quindi hanno la loro visione interiore, ovvero la visione del proprio spirito
dischiusa, per cui possono vederli. Hanno aggiunto che gli abitanti non sanno altro che
loro sono uomini della loro terra, e non appena percepiscono che essi sono spiriti, sono
immediatamente sottratti dalla vista degli abitanti. Ho detto loro che una simile
circostanza è occorsa anche sulla nostra terra in tempi remoti, nel caso di Abramo, Sara,
Lot, gli abitanti di Sodoma, Manoach e sua moglie, Giosuè, Maria, Elisabetta, e dei
profeti in generale; e che il Signore è apparso in modo analogo, e quelli che ignoravano
la sua natura Divina prima che egli rivelasse sé stesso. Tuttavia nel tempo presente ciò
avviene eccezionalmente, per evitare che attraverso queste cose l’uomo sia obbligato a
credere; poiché una fede forzata come quella che si realizza con i miracoli, non è una
fede stabile e potrebbe risultare deleteria per coloro ai quali la fede si può radicare
attraverso la Parola, senza alcuna costrizione.
161. Lo spirito che nel mondo era un primate e un predicatore, non credeva affatto che
vi potessero essere altre terre oltre la nostra, poiché pensava nel mondo che il Signore è
nato solo su questa terra, e che nessuno può avere la salvezza senza il Signore. È stato
dunque ridotto in uno stato come gli spiriti sono ridotti quando appaiono sulla loro
terra come gli uomini (di cui si è parlato in precedenza) e quindi è stato inviato a quella
terra, non solo perché potesse vederla, ma anche perché potesse parlare con i suoi
abitanti. Quando ciò è stato fatto, anche a me è stato concesso di comunicare e di vedere
gli abitanti ed alcune cose della loro terra (v. sopra, n. 135). Lì sono apparsi quattro tipi
di uomini, l’uno dopo l’altro in successione. I primi erano vestiti; i successivi erano
nudi, poi sono apparsi altri uomini nudi con il corpo infiammato; ed infine sono apparsi
uomini neri.
162. Quando lo spirito che era stato un primate ed un predicatore, era con un uomo di
quella terra vestito, lì è apparsa una donna di bell’aspetto, vestita in un abito molto
semplice con una tunica che dalle braccia pendeva dietro di lei con grazia. Ella aveva un
bel copricapo a forma di corona di fiori. Quello spirito era molto felice alla vista di
quella vergine, ha conversato con lei e le ha preso la mano. Ma non appena ella ha
percepito che era uno spirito, e non di quella terra, si è allontanata da lui. Sono apparse
poi alla sua destra molte altre donne che conducevano pecore e agnelli ad abbeverarsi
in un canale d’irrigazione, alimentato da un lago. Esse erano vestite nello stesso modo e
portavano nelle loro mani il bastone da pastore. Hanno detto che il gregge va nella
direzione in cui loro puntano il bastone. Il gregge era molto esteso e con la coda lanosa,
ampia e lunga. Il volti delle donne visti da vicino erano rotondi e belli. Sono stati visti
anche degli uomini ed i loro volti erano di color carne, come sulla nostra terra, ma con
la differenza che la parte più bassa del volto era scura ed il naso più vicino al colore
della neve che al color carne. Poi lo spirito che era stato un predicatore nel mondo, è
stato condotto sugli altri, ma a malincuore, perché il suo pensiero era ancora focalizzato
su quella donna alla vista della quale aveva provato grande delizia, cosa che si è resa
visibile da una sorta di ombra di lei nel luogo in cui egli le aveva parlato. Poi sono stati
visti quelli che erano nudi, camminare insieme a due a due, essendo marito e moglie,
cinti da una veste sui fianchi e con un copricapo. Quello spirito, quando è stato condotto
presso di loro nello stato in cui era nel mondo desiderava predicare ed ha affermato che
avrebbe predicato loro circa il Signore crocifisso. Ma questi si sono mostrati riluttanti ad
ascoltare una cosa del genere, perché non sapevano cosa volesse dire, ma sapevano che
il Signore esiste. Ha quindi dichiarato di voler predicare il Signore vivente. Ma essi si
sono nuovamente rifiutati di ascoltare poiché hanno percepito qualcosa nel suo discorso
non conforme al cielo, perché egli era rivolto verso sé stesso, la sua fama, il suo onore;
perché si può comprendere dal tono della voce di ciascuno se quello che dice viene dal
cuore oppure no, e poiché tale era il caso, questi non poteva insegnare loro. Poi vi è
stato silenzio, dato che questi nel mondo aveva utilizzato il suo potere per muovere i
fedeli verso la santità, ma questo potere è stato acquisito con artifici e quindi viene da sé
stesso e dal mondo, non dal cielo.
163. Hanno detto inoltre di percepire che quelli della loro nazione che sono nudi, sono
in una relazione coniugale; ed è stato mostrato che essi percepiscono questo da un’idea
spirituale di matrimonio, che mi è stata comunicata, nel senso che una somiglianza
interiore è formata dalla congiunzione del bene e della verità, quindi dell’amore e della
fede, e tale congiunzione fluendo nel corpo rende possibile l’amore coniugale. Come
tutte le cose della mente si presentano secondo un ordine naturale nel corpo, allo stesso
modo l’amore coniugale quando i due nel loro intimo si amano reciprocamente, e da
quell’amore desiderano anche volere e pensare l’uno come l’altro, e quindi di stare
insieme e di essere congiunti così come vi è una comunione interiore tra le loro menti.
Così l’amore spirituale, che risiede nelle menti, diventa amore naturale nel corpo, e si
esprime nella capacità di discernimento dell’amore coniugale. L’amore spirituale che
risiede nelle menti è l'amore del bene e della verità, e della loro unione; perché tutte le
cose della mente, o del pensiero e della volontà sono in relazione con la verità ed il
bene. Hanno detto anche che una relazione tra un uomo e più mogli non è affatto
coniugale, dato che il matrimonio del bene e della verità, che è un’unione delle menti,
può essere dato solo tra due.
164. Lo spirito di cui si è detto sopra, poi è venuto a coloro che erano nudi, ma con i
corpi infiammati, e infine a quelli che erano scuri, di cui alcuni erano nudi, e qualcuno
vestito, ma queste genti diverse abitavano in posti diversi sulla stessa terra, dato che
uno spirito può essere condotto in un momento in più posti della stessa terra distanti tra
loro, dal momento che non deve percorrere spazi, come un uomo, ma si muove
attraverso cambiamenti di stato (si veda sopra, n. 125, 127).53
165. Infine ho parlato con gli spiriti di quella terra circa l’idea degli abitanti della
nostra terra in merito alla risurrezione, rispetto alla quale essi non sono in grado di
comprendere come un uomo possa seguitare a vivere nell'altra vita, immediatamente
dopo la morte, ed apparire come uomo, con il volto, il corpo, le braccia, i piedi e tutti i
sensi sia esteriori, sia interiori; ed ancor meno concepiscono che questi indossino abiti e
vivano in palazzi ed abitazioni. La ragione è che la maggior parte di loro pensa
53 V. nota n. 45.
attraverso le cose sensuali che appartengono al corpo, dunque non crede nell'esistenza
di ciò che non può essere visto, né toccato. Pochi tra loro si possono ritrarre da ciò che è
esteriore e sensuale per scorgere ciò che è interiore, ed essere così elevati nella luce del
cielo nella quale tali cose interiori sono percepite; dunque riguardo alla loro anima o
spirito non la considerano un uomo ma come un soffio d'aria, o un respiro, senza forma,
nella quale tuttavia si conserva qualcosa di vitale. Questa è la ragione per la quale essi
affermano che non risorgeranno fino alla fine del mondo, che essi chiamano il giudizio
finale, in merito al quale credono che il corpo sebbene ridotto in polvere e disperso
nell'aria, sarà riportato in vita e congiunto alla loro anima. Ho aggiunto che ciò si è reso
possibile a causa del fatto che coloro che pensano attraverso ciò che è esteriore e
sensuale, come è stato detto, non possono concepire un'idea della propria anima, vitale
come un uomo in forma umana, se non riacquistando il corpo che aveva nel mondo.
Quindi, salvo che si sostenga che il corpo risorga nuovamente, essi negherebbero nel
proprio intimo la dottrina della risurrezione e della vita eterna, come qualcosa di
incomprensibile. Ma nonostante tale idea circa la risurrezione, cioè che essi credono in
una vita dopo la morte, quando giacciono malati a letto, non ragionano come prima in
modo materiale e corporeo, cioè in termini sensuali, e quindi credono che seguiteranno
a vivere senza soluzione di continuità dopo la morte. Parlano anche del cielo e della
loro speranza di vivere lì immediatamente dopo la morte, accantonando così il loro
convincimento sul giudizio finale. Ho detto a questi spiriti inoltre che a volte mi sono
meravigliato del fatto che coloro che sono nella fede, parlano della vita dopo la morte e
dei loro amici che stanno morendo o che sono morti, tralasciando la loro idea del
giudizio finale, e sostenendo che essi vivranno come uomini immediatamente dopo la
morte. Ma questa idea, non appena il pensiero sul giudizio finale prende piede, si
trasforma in un’idea materiale, circa il loro corpo terreno che loro credono dovrà essere
ricongiunto all’anima. Poiché loro ignorano che ogni uomo è uno spirito nel suo intimo,
e che è lo spirito che vive nel corpo ed in ogni sua parte, e non il corpo da sé stesso, ed
che attraverso lo spirito di ciascuno il corpo assume la sua forma umana, e dunque è lo
spirito che agisce nell’uomo, in una forma analoga ma invisibile agli occhi del corpo, e
visibile agli occhi dello spirito. Perciò quando la vista dello spirito è dischiusa, il che ha
luogo attraverso la rimozione della vista corporea, gli angeli appaiono nelle loro
sembianze umane. Così gli angeli apparivano agli avi, come riferito nella Parola.
Talvolta ho parlato con gli spiriti di uomini che conoscevo quando vivevano sulla terra,
e ho chiesto loro se desiderassero essere rivestiti nuovamente del corpo terreno, come
avevano creduto in passato. A sentire ciò, alla sola idea di ricongiungimento con il
corpo, essi si sono dileguati, avendo provato stupore per il fatto che nel mondo essi
avessero ragionato in modo così sconsiderato e senza alcun discernimento.
166. Ho visto le abitazioni su quella terra; erano case basse con finestre sui lati,
secondo il numero delle stanze in cui sono suddivise. Il tetto era ad arco, e non vi era
una porta su ogni lato. Hanno detto che erano fatte di terra e ricoperte con zolle sul
tetto, e le finestre con fili d’erba intrecciati in modo che la luce risplendesse all’interno.
Ho visto anche dei bambini. Ed essi hanno detto che i vicini di casa vanno a far loro
visita, soprattutto per il bene dei loro figli, che potrebbero essere in compagnia di altri
bambini, sotto la vista e gli auspici dei loro genitori. Sono poi apparsi dei campi
imbiancati con il raccolto quasi maturo. Il grano di questo raccolto è stato mostrato e
somigliava al frumento cinese. Ci sono state presentate anche delle pagnotte di grano,
di piccole dimensioni e di forma quadrata. Sono inoltre apparse pianure erbose e fiorite
e alberi da frutto simili ai melograni; ed arbusti diversi dalla vite, carichi di bacche dalle
quali fanno il vino.
167. Il loro sole, visibile a noi come una stella, appare lì ardente e grande circa un
quarto del nostro sole. Il loro anno consta di circa duecento giorni, ed i loro giorni di
circa quindici ore. Questa terra è tra le più piccole del cielo stellato, essendo appena
cinquecento miglia tedesche di circonferenza54. Questo ho appreso dagli angeli,
attraverso il raffronto con le cose della nostra terra che essi hanno visto in me e nella
mia memoria. Essi hanno formulato queste conclusioni da idee angeliche per mezzo
delle quali le misure degli spazi e dei tempi sono immediatamente note nel loro
rapporto con gli spazi e i tempi altrove. In tale confronto, le idee angeliche sono
immensamente superiori a quelle umane, che sono naturali.
54 Ovvero duemila miglia inglesi [Nit].
Una quinta terra nel cielo stellato, i suoi spiriti ed abitanti
168. Sono stato portato ancora presso un’altra terra nell’universo fuori dal nostro
sistema solare, attraverso cambiamenti di stato che si sono susseguiti per circa dodici
ore. Sono stato accompagnato da diversi spiriti e angeli della nostra terra, con i quali ho
conversato. Sono stato condotto ora obliquamente verso il basso, ora obliquamente
verso l’alto, sempre in direzione destra, che nell’altra vita rappresenta il sud. In due
luoghi ho visto degli spiriti, e in uno di essi ho parlato con loro. In movimento mi è
stato permesso di osservare quanto immenso fosse il cielo del Signore, ove abitano gli
angeli e gli spiriti; poiché dalle parti disabitate sono stato indotto a concludere che esso
fosse così immenso che si ci fossero molte miriadi di terre, ed in ogni terra una
moltitudine di uomini come nella nostra, ci sarebbe comunque per loro un luogo di
dimora per l’eternità, e comunque il cielo non potrebbe essere mai riempito. Questo mi
è stato permesso di concludere dal confronto delle dimensioni del cielo che sovrasta la
nostra terra il quale è così piccolo da non eguagliare la cento milionesima parte della
grandezza dei luoghi disabitati.
169. Quando gli spiriti angelici di quella terra sono apparsi alla vista, si sono
avvicinati domandando chi fossimo e cosa desiderassimo. Abbiamo detto loro che
eravamo stati inviati lì per volontà Divina e che non avevano nulla da temere da noi;
poiché erano spaventati dall’eventualità che fossimo di quelli che li molestano in merito
a Dio, alla fede e a cose di simile natura, e per questa ragione si rifugiano in quel luogo
per evitare il più possibile tale genere di spiriti. Abbiamo chiesto loro cosa li
disturbasse. Hanno risposto che che una certa idea della trinità li offendeva, nonché il
concetto del Divino separato dall’umano, in Dio, quando invece loro sanno e
percepiscono che Dio è uno ed è uomo. È stato quindi percepito che coloro che li
disturbavano, e che essi evitavano, venivano dalla nostra terra. Ciò è risultato evidente
anche dal fatto che sulla nostra terra vi sono quelli che vagano nell’altra vita in
conseguenza della loro inclinazione e diletto nel viaggiare, contratti nel mondo, poiché
nelle altre terre non vi è questo costume di viaggiare come da noi. Si è poi scoperto che
erano monaci, che avevano viaggiato sul nostro globo per l’ardore di convertire i
pagani; perciò abbiamo sostenuto che avevano fatto bene ad evitarli, perché il loro
intento non era quello di insegnare, bensì procurarsi profitto e dominio; e che essi
studiano da varie arti il modo per sedurre le menti degli uomini e per soggiogarli come
schiavi. Quindi avevano fatto bene a non subire le loro idee relative a Dio, e a non farsi
molestare da tali falsi convincimenti. Hanno detto inoltre che quegli spiriti li
disorientano sostenendo che loro dovrebbero avere fede e credere in ciò che essi dicono;
ma essi hanno replicato che ignorano questa fede, né conoscono cosa si intenda per
credere, dal momento che percepiscono in loro stessi se una cosa sia vera o no. Questi
spiriti provenivano dal regno celeste del Signore, dove tutti accedono alla conoscenza
attraverso una percezione interiore delle verità, a noi note come verità della fede, perché
sono nella luce del Signore; diverso è il caso di coloro che sono nel regno spirituale. Che
gli spiriti angelici di quella terra appartenessero al regno celeste del Signore, mi è stato
concesso di accertarlo dalla luce ardente da cui le loro idee fluivano; poiché nel regno
celeste la luce è fiammeggiante, mentre nel regno spirituale è bianca. Coloro che sono
nel regno celeste, quando parlano delle verità non dicono di più di sì, sì o no, no e
giammai speculano sulle verità se siano o non siano così. Questi sono coloro di cui il
Signore dice:
Il vostro discorso sia sì, sì e no, no, perché tutto quello che è di più viene dal maligno (Matteo, 5:37)
Perciò quegli spiriti hanno sostenuto di non sapere cosa significasse aver fede o credere.
Essi considerano ciò come una persona che sta dicendo alla sua compagna che guarda
con i suoi occhi case o alberi, che lei dovrebbe aver fede o credere che si tratta di case e
alberi, quando essa vede chiaramente che è così. Tali sono coloro che appartengono al
regno celeste del Signore e tali erano questi spiriti angelici55. Abbiamo detto loro che vi
55 Il cielo è distinto in due regni, uno dei quali è denominato regno celeste e l’altro regno spirituale(Arcana Coelestia, nn. 3887, 4138). Gli angeli del regno celeste conoscono cose innumerevoli e sonoimmensamente più savi degli angeli del regno spirituale (Arcana Coelestia, n. 2718). Gli angeli celesti nonragionano, né parlano attraverso la fede, come gli angeli spirituali, ma attraverso una percezioneinteriore, avvertono che una cosa è tale (Arcana Coelestia, nn. 202,597, 607, 784, 1121, 1387, 1398, 1442, 1919,7680, 7877, 8780). Gli angeli celesti dicono in merito alle verità della fede solo sì, sì o no, no, mentre gliangeli spirituali ragionano se esse siano o non siano così (Arcana Coelestia, nn. 202, 337, 2715, 3246, 4448,
sono pochi sulla nostra terra che sono dotati della percezione interiore, poiché in
gioventù molti apprendono le verità ma poi non le rispettano. Poiché l'uomo ha due
facoltà denominate conoscenza e volontà; coloro che accolgono le verità limitatamente
alla loro memoria ed in minima parte nella conoscenza, ma non nella vita, vale a dire
nella loro volontà, questi, in quanto non sono in grado di ricevere la luce ovvero la vista
interiore dal Signore, affermano che queste verità devono essere credute, o che esse
formano oggetto di fede, e inoltre discutono sulle medesime se siano verità oppure no;
in realtà sono incapaci di concludere che le stesse verità debbono essere percepite
attraverso la vista interiore o attraverso l'illuminazione della conoscenza. Essi
sostengono ciò perché le verità che essi comprendono non sono illuminate dalla luce del
cielo, e a coloro che vedono senza la luce del cielo le falsità possono apparire come
fossero verità, e le verità come fossero falsità; quindi in molti sulla nostra terra sono in
una grande cecità e sebbene questi non adempiano alle verità o non vivono
conformemente ad esse, ciò nonostante affermano che possono essere salvati attraverso
la sola fede, come se la mera conoscenza delle cose della fede costituisse l'uomo,
piuttosto che la vita in armonia con la conoscenza delle stesse. In seguito abbiamo
discusso con loro del Signore, dell'amore per lui, dell'amore per il prossimo e della
rinascita spirituale, e si è sostenuto che amare il Signore è amare i suoi comandamenti,
vale a dire vivere in armonia con essi a partire dall'amore.56 Che l'amore verso il
prossimo significa desiderare il bene, e dunque compiere il bene verso una persona del
proprio paese, verso la chiesa e verso il regno del Signore, non per amore di sé, per
mettersi in mostra, o per il merito, ma per amore del bene.57 Riguardo alla rinascita
spirituale abbiamo osservato che coloro che sono rigenerati dal Signore e adempiono
alle verità senza indugi con la loro vita, accedono alla percezione interiore delle verità
stesse; mentre coloro che accolgono le verità prima nella loro memoria e dopo le
desiderano ed adempiono ad esse, sono nella fede: poiché essi agiscono a partire dalla
fede, che è poi denominata coscienza. essi hanno sostenuto di aver percepito che così è,
9196).56 Amare il Signore significa vivere secondo i suoi comandamenti (Arcana Coelestia, nn. 10143, 10153,10310, 10578, 10648).57 Amare per il prossimo significa compiere ciò che è buono, giusto e retto in ogni opera ed in ogni ufficio,per amore del bene e della giustizia (Arcana Coelestia, nn. 81208122, 10310, 10336). Una vita spesanell'amore per il prossimo è una vita conforme con i comandamenti del Signore (Arcana Coelestia, n.3249).
ed inoltre comprendono cosa è la fede. Ho ragionato con loro delle idee spirituali, per
mezzo delle quali tali cose mostrate e comprese nella luce.
170. Gli spiriti con i quali ho parlato provenivano dalla parte settentrionale della loro
terra. sono stato successivamente condotto presso altri che si trovavano nella parte
occidentale. Anche questi, desiderando scoprire chi fossi, dissero subito che non vi era
nulla di buono in me, pensando così di scoraggiarmi dal raggiungerli. È stato percepito
che questo era il modo di accogliere tutti quelli che si avvicinavano a loro; mi è stato
concesso di replicare che sapevo che così era e che anche in loro non vi era null'altro che
il male a causa del fatto che ognuno nasce nel male, e perciò tutto quello che viene
dall'uomo, spirito o angelo, in quanto suo proprio, appartiene al male, e tutto il bene
presso ciascuno viene dal Signore. Quindi si sono accorti che ero nella verità e mi hanno
permesso di parlare con loro. Poi mi hanno esposto la loro idea del male presso l'uomo
e del bene che viene dal Signore, e come sono separati l'uno dall'altro. Hanno disposto
l'uno vicino all'altro, quasi contigui, ma ancora distinti, seppure legati insieme in un
modo indescrivibile, tale che il bene guidava il male e lo conteneva, al fine di contenerlo
e di impedirgli di agire in modo del tutto arbitrario; così il bene ha piegato il male nella
direzione desiderata, senza che il male si avvedesse di questa circostanza. In questa
maniera essi hanno mostrato il dominio del bene sul male, e contestualmente la
condizione della libertà. Hanno poi chiesto come il Signore appare agli angeli della
nostra terra. Ho detto che egli appare nel sole come uomo, circondato dal fuoco solare,
da cui gli angeli nel cielo ricevono tutta la luce; e che il calore che procede di là è il bene
Divino, e che la luce che procede di là sono le verità Divina, ognuna delle quali viene
dall'amore Divino, che è il fuoco che appare intorno al Signore in quel sole. Quel sole,
tuttavia, appare solo agli angeli nel cielo, e non agli spiriti che sono al di sotto in quanto
essi sono sottratti alla ricezione del bene dell'amore e della verità della fede, rispetto agli
angeli, che sono nei cieli (v. sopra, n. 40). È stato concesso loro di indagare sul Signore,
ed in merito alla sua apparizione davanti agli angeli della nostra terra, perché è piaciuto
al Signore di mostrarsi innanzi a loro, e di ridurre all'ordine le cose che erano state
turbate dagli spiriti maligni di cui essi si lamentavano. Questa era anche la ragione per
la quale sono stato condotto lì, affinché potessi vedere queste cose.
171. È stata poi vista una nuvola scura verso est, scendere dall'alto, e digradando
appariva luminosa e in forma umana, e questa forma è apparsa infine in una luce
fiammeggiante, attorno alla quale vi erano piccole stelle dello stesso colore. In questo
modo il Signore si è presentato davanti agli spiriti con i quali stavo parlando. A questa
apparizione sono stati radunati da ogni parte tutti gli spiriti che erano lì, ed il buono è
stato separato dal maligno, il buono a destra ed il maligno a sinistra, e questo in un
attimo, come di moto proprio. E quelli a destra sono stati disposti secondo la qualità del
loro bene, e quelli a sinistra, secondo la qualità del loro male. Ai buoni era poi concesso
di formare una società celeste tra di loro; ma gli spiriti maligni sono stati gettati negli
inferni. Ho visto poi che questo splendore fiammeggiante scendeva abbastanza in
profondità nella parte inferiore di quella terra là, e appariva ora fiammeggiante
tendente alla lucentezza, ora brillante tendente all'oscurità, ed ora mutava in oscurità.
Mi è stato detto dagli angeli che l'apparenza è in base alla ricezione della verità dal
bene, e della falsità dal male, rispetto a coloro che abitano nelle parti inferiori di quella
terra, e che la stesso splendore fiammeggiante non è sottoposto a tali variazioni. Hanno
detto anche che le parti inferiori di quella terra erano abitate sia dal buono, sia dal
malvagio, ma accuratamente separati, in modo che il male potesse essere governato
attraverso il bene dal Signore. Hanno aggiunto che coloro che sono nel bene di volta in
volta sono assunti da lì in cielo dal Signore, e altri si avvicendano al loro posto, e così
senza soluzione di continuità. In questa discesa il bene era tenuto separato dal male, e
tutte le cose erano ridotte all'ordine. Poiché il male attraverso molte arti e furbizie si è
introdotto nelle dimore di coloro che sono nel bene lì e li hanno molestati; e questa era
la causa di quella apparizione celeste. Quella nuvola, che nella sua discesa appare
luminosa e in forma umana e poi di una radiosità fiammeggiante era una società
angelica in mezzo alla quale vi era il Signore. Da ciò è stato dato di sapere qual è il
significato delle parole del Signore riportate dagli evangelisti, laddove egli parla del
giudizio finale:
Arriverà con gli angeli tra le nuvole del cielo, in gloria e potenza (Matteo 24:30, Marco 13:26,
Luca 21:27)
172. Dopo sono stati visti alcuni spiriti di monaci, ossia quelli che erano in viaggio o
missionari nel mondo, di cui si è parlato sopra; ed una folla di spiriti di quella terra
sono stati visti, gran parte dei quali erano nel male, che li aveva sedotti ovvero attratti
dalla sua parte. Questi spiriti sono stati visti nella parte orientale di quella terra, da cui
si erano allontanati quelli che erano nel bene; dei primi che si sono portati nella parte
settentrionale di quella terra, si è già detto sopra; quella folla insieme ai suoi seduttori
era raccolta in un solo corpo, nel numero di alcune migliaia, e fu separata quando
coloro che erano nel male sono stati precipitati nell'inferno. Mi è stato concesso di
parlare con uno di loro che era un monaco, e di domandargli cosa facesse lì. Ha risposto
che egli istruiva in merito al Signore. Alle mie ulteriori domande ha risposto sul cielo e
sull'inferno. Ad altre domande ha replicato in merito alla fede tutto quello che dovrebbe
essere predicato, e poi ancora sul potere di rimettere i peccati e sull'apertura e la
chiusura dei cieli. È stato poi esaminato riguardo a ciò che sapeva del Signore, delle
verità della fede, della remissione dei peccati, della salvezza degli uomini, del cielo e
dell'inferno; ed è stato scoperto che possedeva una scarsissima conoscenza di queste
cose, ed era nell'oscurità e nella falsità in merito a tutte queste cose, e che era posseduto
dalla brama del profitto e del dominio, che aveva contratte nel mondo e che aveva
portato con sé nell'altra vita. Perciò gli fu detto che poiché aveva viaggiato nel mondo,
facendosi guidare da quella brama, che era la sua dottrina, egli no faceva altro che
privare gli spiriti di quella terra della luce celeste e portarli nell'oscurità dell'inferno,
conducendoli quindi sotto il dominio dell'inferno e non del Signore. Inoltre egli era
abile nell'arte della seduzione, ma ottuso riguardo alle cose del cielo. E poiché era tale, è
stato quindi gettato lì nell'inferno. Così gli spiriti di quella terra sono stati liberati da lui.
173. Gli spiriti di quella terra, sui quali i monaci di cui si è detto sopra hanno usato
tutti i loro sforzi per convincerli a vivere insieme in società piuttosto che separatamente;
poiché spiriti e angeli non conducono una vita separata e solitaria, essi abitano e si
associano nello stesso modo come nel mondo; coloro che hanno abitato in comunità nel
mondo, abitano in una simile condizione nell'altra vita; e coloro che hanno abitato
separatamente, divisi in case e famiglie, abitano così distintamente anche nell'altra vita.
Questi spiriti sulla loro terra, mentre vivevano lì come gli uomini, erano in una
condizione distinta in case, famiglie e nazioni, e quindi non sapevano che cosa fosse
l'abitare insieme in società. Perciò quando è stato detto loro da quegli stranieri che
volevano convincerli ad abitare in società, con l'intento di governarli e di avere il
dominio su di loro, e che non potevano altrimenti essere soggiogati e diventare loro
schiavi, hanno risposto agli spiriti dei monaci che erano totalmente ignoranti su ciò che
si intende per governare e dominare. Che questi stessi si dileguarono davanti al
concetto autentico di governo e di dominio, mi è apparso chiaro dal fatto che uno di
loro che ci accompagnava al ritorno quando gli ho fatto vedere la città in cui ho abitato,
alla sua vista è fuggito e non l'ho più visto.
174. Ho parlato poi con gli angeli che erano con me del dominio, dicendo che ci sono
due tipi di dominio, uno dell'amore verso il prossimo, e l'altro dell'amore di sé; e che il
dominio dell'amore verso il prossimo è tra coloro che abitano distinti in case, famiglie, e
nazioni, e che il dominio dell'amore di sé è tra coloro che abitano nella società. Tra
coloro che vivono distinti in case, famiglie, e nazioni, il padre della nazione è
depositario del dominio, e sotto di lui il padre di ciascuna famiglia, e sotto questi il
padre di ogni casa. È denominato padre della nazione in quanto da lui hanno origine
tutte le famiglie, e da queste provengono tutte le case; ma tutti questi esercitano il
dominio dall'amore, come quello di un padre verso i suoi figli, il quale insegna loro
come debbono vivere, fa loro del bene, e per quanto è nelle sue possibilità, dà loro ciò
che è suo. Giammai la sua mente concepisce di soggiogarli come sudditi o schiavi, ma
egli desidera che essi obbediscano come farebbe il figlio con il padre. E poiché questo
amore si moltiplica nei discendenti, come è noto, il padre della nazione agisce
attraverso un amore più interiore di quello dello stesso padre con i suoi figli che sono i
discendenti prossimi. Tale è anche il regno dei cieli, in quanto tale è il dominio del
Signore, perché il suo potere viene dall'amore Divino verso tutto il genere umano.
Viceversa il dominio di sé, che è opposto al dominio dell'amore verso il prossimo, ha
preso piede quando l'uomo si è allontanato dal Signore; perché nella misura in cui
l'uomo non ama né adora il Signore, nella stessa misura ama e adora se stesso, ed allo
stesso modo ama il mondo. Poi per la necessità di essere al sicuro, le nazioni con le loro
famiglie e le loro case si sono aggregate in un solo corpo, e si sono costituiti governi in
varie forme. Poiché nella misura in cui si è diffuso l'amore di sé, nella stessa
proporzione ogni sorta di male, come inimicizia, invidia, odio, vendetta, crudeltà e
inganno, è aumentato con esso, essendo stati rivolti gli stessi mali contro tutti coloro che
vi si sono opposti. Infatti, dalla loro sede elettiva che è l'amore di sé, nulla può scaturire
se non il male, e finché il patrimonio ereditario dell'uomo è nel male egli non può
ricevere il bene dal cielo. Quindi l'amore di sé fin tanto che esercita il dominio, è il padre
di tutti i mali58. E quell'amore è anche di natura tale che, non appena le redini sono
sciolte esso si precipita, finché tutti ne sono posseduti e vogliono dominare su tutti gli
altri, nel mondo intero, e vogliono impossessarsi di tutti i beni altrui. E anche questo
non è abbastanza, e si desidera avere il dominio su tutto il cielo, come è evidente dalla
Babilonia dei nostri giorni. Questa è la legge dell'amore di sé, dalla quale differisce la
legge dell'amore verso il prossimo, come il cielo è diverso dall'inferno. Ma per quanto
grande possa essere il dominio dell'amore di sé, nella società, nei regni e negli imperi,
pur tuttavia, anche in questi si trova il dominio dell'amore verso il prossimo tra coloro
che sono savi in virtù della fede e dell'amore in Dio, dato che questi amano il prossimo.
Anche questi abitano nei cieli distinti in nazioni, famiglie e case, anche se riuniti in
società secondo le affinità spirituali, che sono quelle del bene dell'amore e della verità
della fede, che si devono alla misericordia Divina del Signore, come è stato detto
altrove.
175. Poi ho interrogato quegli spiriti su varie cose inerenti la terra da cui provenivano,
e per prima del loro culto Divino e della rivelazione. Riguardo al culto hanno detto che
le nazioni con le loro famiglie si riuniscono in un unico luogo ogni trentesimo giorno, e
ascoltano la predicazione; e che il pastore poi, da un pulpito un po' sollevato da terra,
insegna loro le verità Divine, che conducono al bene della vita. In merito alla rivelazione
hanno detto che è giunta all'alba, a metà strada tra il sonno e la veglia, quando essi sono
58 Il patrimonio ereditario dell'uomo che egli trae dai suoi genitori, non è altro che denso male (ArcanaCoelestia, nn. 210, 215, 731, 874, 876, 987, 1047, 2307, 2318, 3518, 3701, 3812, 8480, 8550, 10283, 10284, 10286,10731). Tale patrimonio consiste in amore di sé più che di Dio, e del mondo più che del cielo, e nelmettersi al servizio del prossimo solo quando ciò è fatto per il bene di sé stesso, e quindi per amore di sé edel mondo (Arcana Coelestia, nn. 694, 731, 4317, 5660). Tutto il male proviene dall'amore di sé e delmondo, quando essi hanno il dominio (Arcana Coelestia, nn. 1307, 1308, 1321, 1594, 1691, 3413, 7255, 7376,7480, 7488, 8318, 9.335, 9348, 10038, 10742). Questi mali sono disprezzo degli altri, l'inimicizia, l'odio, lavendetta, la crudeltà e l'inganno (Arcana Coelestia, nn. 6667, 73727.374, 9.348, 10.038, 10.742). E da questimali ogni falsità scaturisce (Arcana Coelestia, nn. 1047, 10283, 10284, 10286).
nella luce interiore non ancora ostacolata dai sensi del corpo e dalle cose mondane. E
che poi essi ascoltano gli angeli del cielo parlare delle verità Divine e della vita in
armonia con le stesse verità; che quando si destano, un angelo in un abito bianco appare
loro accanto al letto e poi scompare improvvisamente dalla loro vista, e che da questo
sanno che ciò che hanno udito viene dal cielo. In questo modo si distingue la visione
Divina dalla visione non Divina; poiché nella visione non Divina non appaiono angeli;
hanno aggiunto che rivelazioni di questo genere sono fatte ai loro predicatori, e a volte
anche agli altri.
176. Alla mia richiesta di informazioni circa le loro case, hanno detto che queste sono
basse, di legno, con un tetto piatto, attorno al quale è applicata una grondaia inclinata
verso il basso; e che nella parte anteriore abitano il marito e la moglie, e nella parte
adiacente i bambini, e dopo di essi le donne e gli uomini di servizio. Circa la loro
alimentazione hanno detto che bevono il latte con l'acqua, e che hanno il latte di vacche
con il vello di lana come le pecore. Della loro vita hanno detto che girano nudi, e che la
loro nudità non è motivo di vergogna; hanno aggiunto anche che le loro relazioni sociali
si intrecciano tra i membri delle stesse famiglie.
177. In merito al sole di quella terra hanno riferito che appare fiammeggiante ai suoi
abitanti; che il loro anno consta di duecento giorni e che un giorno equivale a nove ore
del nostro tempo, deducendo ciò dalla durata dei giorni sulla nostra terra, che essi
percepivano attraverso me. Inoltre presso di loro si susseguono sempre primavera ed
estate, e di conseguenza i campi sono sempre verdi, e gli alberi sempre carichi di frutti.
La ragione di ciò sta nel fatto che il loro anno è di breve durata, essendo equivalente a
soli settantacinque giorni del nostro anno; e quando gli anni sono di così breve durata il
freddo non dura a lungo d'inverno, e neppure il caldo d’estate, quindi il terreno è
sempre verdeggiante.
178. Riguardo ai fidanzamenti ed ai matrimoni su quella terra, hanno affermato che
una figlia quando è in età da marito, è trattenuta in casa, né le è permesso di lasciare la
casa fino al giorno del matrimonio; poi è condotta in una sorta di casa coniugale, dove ci
sono molte altre giovani donne in età da marito riunite insieme, le quali prendono posto
dietro uno schermo che le copre per metà del corpo in modo che appaiono nude nel
seno e nel volto: quindi i giovani uomini vanno in quel luogo per prendere moglie. E
quando un uomo vede una giovane che sembra adatta a lui e la sua mente ne è attratta,
la prende per mano, e se poi lei lo segue, lui la conduce in una casa arredata e lei
diviene sua moglie. Poiché loro vedono dal volto se le loro menti sono in armonia, in
quanto il volto di ciascuno è indice del loro animo, e non vi è possibilità di inganno e
dissimulazione. Affinché questo rito si compia in un contesto di decenza e senza
lascivia, un uomo anziano è seduto dietro le vergini ed una donna anziana al loro fianco
in veste di supervisori. Vi sono molti di questi luoghi presso i quali le giovani donne
sono condotte, e ove i giovani uomini in tempi stabiliti possono fare la loro scelta.
Poiché se essi non trovano la donna adatta a loro in un luogo, vanno in un altro; e
possono tornare nello stesso luogo in un tempo futuro. Hanno detto ancora che ogni
marito ha una sola moglie e mai più di una perché ciò è contrario all'ordine Divino.
top related