legislazione razziale
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La legislazione razziale in Germania
ed in Italia
7 Aprile 1933
Legge per il rinnovo dell'Amministrazione Pubblica.
14 Luglio 1933
Legge per la protezione dei caratteri ereditari.
15 Settembre 1935
Legge per la protezione del sangue e dell'onore tedesco.
15 Settembre 1935
Legge sulla cittadinanza tedesca.
14 Novembre 1935
Primo Decreto supplementare alla legge sulla cittadinanza tedesca.
17 Agosto 1938
Secondo Decreto di attuazione della legge sui nomi
5 Ottobre 1938
Legge sul passaporto degli Ebrei
12 Novembre 1938
Ordinanza per l'esclusione degli Ebrei dall'economia tedesca.
21 Settembre 1939
Istruzioni di Reinhard Heydrich ai Comandanti degli Eisatzgruppen sulle
operazioni di polizia riguardanti gli Ebrei residenti nella Polonia occupata.
1 Settembre 1941
Decreto di polizia relativo all' identificazione degli Ebrei
20 Gennaio 1942
Verbale della Conferenza di Wannsee.
18 Settembre 1942
Decreto per il razionamento alimentare per gli Ebrei.
Scansione cronologica della legislazione razziale tedesca
7 aprile del 1933 il Terzo Reich emanò le
leggi razziali, con le quali gli ebrei
tedeschi vennero
esclusi da molte professioni ed
associazioni. Fu definito come “non
ariano” chi avesse anche solo
un nonno appartenente ad una Comunità
ebraica. Tale formulazione, poiché
valutava l’aspetto
religioso, rischiava però di escludere dai
“non ariani” i discendenti di ebrei
secolarizzati e non
soddisfaceva tutto l’universo nazista.
LE LEGGI DI NORIMBERGA
LEGGE PER LA PROTEZIONE DEL SANGUE E DELL'ONORE
TEDESCO
15 Settembre 1935
Il Reichstag fermamente convinto che la purezza del sangue
tedesco sia essenziale per il futuro del popolo tedesco e ispirato
dalla inflessibile volontà di salvaguardare il futuro della nazione
Germanica, ha unanimemente deciso l'emanazione della
seguente legge:
Articolo I
1. I matrimoni tra ebrei e cittadini di sangue tedesco o affini
sono proibiti. I matrimoni contratti in violazione della presente
legge sono nulli anche se per eludere questa legge venissero
contratti all'estero.
2. Le procedure legali per l'annullamento possono essere iniziate
soltanto dalla Procura di Stato.
Articolo II
Le relazioni extraconiugali tra ebrei e cittadini di sangue tedesco o
affini sono proibite.
Articolo III
Agli ebrei non è consentito impiegare come domestiche donne di
sangue tedesco o affini di età inferiore ai 45 anni.
Articolo IV
1. Agli ebrei è vietato esporre la bandiera nazionale del Reich o i
suoi colori.
2. Agli ebrei è consentita l'esposizione dei colori giudaici. L'esercizio
di questo diritto è tutelato dallo Stato.
Articolo V
1. Chiunque violi il divieto previsto dall'Articolo I sarà condannato ai
lavori forzati.
2. Chiunque violi il divieto previsto dall'Articolo II sarà condannato al
carcere o ai lavori forzati.
3. Chiunque violi i divieti previsti dall'Articolo III e dall'Articolo IV sarà
punito con un anno di carcere o con una ammenda, oppure con
entrambe le sanzioni........
Il Fuhrer e Cancelliere del Reich: Adolph Hitler
Il Ministro degli Interni del Reich: Wilhelm Frick
Il Ministro della Giustizia del Reich: Dr. Gürtner
Il Vice Fuhrer: Rudolf Hess
schema grafico delle leggi di Norimberga. Le figure
rappresentano Tedeschi, Ebrei, e cittadini di sangue
misto. L'immagine è tratta da http://www.ushmm.org/
sito dello United States Holocaust Memorial Museum
Leggi di Norimberga del 15 settembre 1935
le leggi di Norimberga del 1935, aprirono la strada allo sterminio,
distinguendo gli ebrei in due categorie: l’ebreo “puro” (privato di ogni diritto)
e il “mezzosangue”, l’ibrido, che a sua volta fu distinto in “ibrido di primo
grado” (al 50%, e di incerto destino) e in “ibrido di secondo grado” (al 25%,
destinato all’assimilazione con il popolo tedesco).
Nel 1938 fu avviato il censimento degli ebrei e di tutti i loro beni e, nella
notte fra il 9 e il 10 novembre (meglio conosciuta come “notte dei cristalli”),
si scatenò il più gigantesco pogrom che la storia ricordi, con la distruzione di
200 sinagoghe, 7.500 negozi e l’arresto di 26.000 ebrei.
I nazisti provvidero allora alla creazione dei ghetti, dove gli ebrei furono
costretti a traslocare” abbandonando le loro case ed i loro beni.
In seguito, dopo l’invasione dell’Unione Sovietica (1941), vennero
organizzati dei “gruppi di intervento” incaricati dei primi feroci massacri, dei
quali, secondo calcoli approssimativi, furono vittime circa 800.000 persone.
Il 20 gennaio 1942, alla Conferenza di Wannsee, presso Berlino, fu definita
la Soluzione finale della questione ebraica che prevedeva il trasferimento in
campi adibiti allo sterminio.
Alcuni fogli del verbale della conferenza di Wannsee
LEGISLAZIONE ITALIANA
Precedute dal “Manifesto degli scienziati razzisti” (14 luglio
1938), sottoscritto da 180 scienziati e redatto dallo stesso
Mussolini, e da una campagna di stampa che doveva
preparare l’Italia alla loro ricezione, le leggi razziali in Italia
uscirono a più riprese, a partire dal 5 settembre 1938, e
furono immediatamente seguite dalle ordinanze applicative:
·· 5 settembre 1938: provvedimenti per la difesa della
“razza” nella scuola italiana;
·· 7 settembre 1938: provvedimenti nei confronti degli ebrei
stranieri;
·· 15 novembre 1938: integrazione delle norme per la difesa
della “razza” nella scuola italiana;
·· 17 novembre 1938: provvedimenti per la difesa della
“razza” italiana;
·· 29 giugno 1939: disciplina dell’esercizio delle professioni
da parte dei cittadini di “razza” ebraica.
Il 6 ottobre 1938 era stata approvata dal Gran Consiglio la
Dichiarazione sulla razza.
manifesto degli scienziati razzisti, 14 luglio 1938
disposizioni contro le persone di razza ebraica
(biblioteca nazionale Braidense)
censimento del personale di razza ebraica nelle biblioteca (Biblioteca
nazionale braidense)
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