lo spago del tempo confronto fra stili di vita
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unisce la vita di studenti - insegnanti - genitori
SCUOLA
scuola e tempo
IL NarratoreTengo in mano uno spago.
Lo spago è il tempo.
Lo spago ha colori.
Nel tempo-spago ci sono molte cose noiose-grigiastre, ma anche cose bellissime, luminose, colorate.
Ognuno di noi ha uno spago.
Lo spago dei ricordi.
I ricordi delle esperienze.
Le esperienze belle cantano, quelle brutte piangono.
Io, narratore, possiedo lo spago magico che trasmette le voci che vengono dal tempo.
Questo spago è la storia? Questo spago è il telefono?
È uno strumento perfezionato in modo da cancellare i ricordi inutili e noiosi e filtrare solo quelli che valgono molto.
Sullo spago colorato perle e pietre preziose di distinguono subito, il resto è cancellato.
NarratoreTempo e spago
Colori nodi distanza
Il narratore fa dei passi
Faccio un nodo nello spago.
Fare un nodo è fissare il tempo.
Posso fissarlo solo nel presente-udite- solo nel presente.
Un nodo è un attimo presente.
Io fisso un nodo.
Senza di me non esiste il tempo.
Io, voi.
Necessari perché esista il tempo.
Io faccio un nodo.
Fisso un punto nel tempo.
Un luogo nel tempo
I nodi segnano la distanza nel tempo.
La distanza è il ricordo.
Ieri oggi domani.
Il tempo è vita.
Un poco di vita.
Tanto tempo-tanta durata della vita.
NarratoreTempo e colori.
Il tempo è un periodo della vita.
Come si fa a pensare al tempo?
È facile: una giornata, mezza giornata, una settimana.
Per poter pensare il tempo ci aiutiamo con qualcosa che ha a che fare con la nostra vita.
Il giorno e la notte, per esempio.
È un movimento nel tempo. Ed è qualcosa che si ripete.
Un giorno è una vita che nasce all’alba e muore al tramonto.
Il risveglio è una rinascita dopo il sonno. Il sonno è la fase del sogno e il risveglio l’inizio della vita attiva.
Noi siamo introversi nel sonno ed estroversi, rivolti verso l’esterno, nel giorno.
Vi sono i colori del giorno e i colori della notte.
La vita scompare e ricompare come il giorno e la notte, e così è il mese e l’anno.
Come una cometa che viaggia nello spazio.
Il tempo si può misurare? I cicli.
Guardate come le luci siano accese a Parigi e Barcellona, mentre a Londra, Lisbona e Madrid è già giorno. In mezzo all’Oceano ci sono le Azzorre, più giù Madeira, le Canarie e in fondo le isole di Capo Verde.
Il giorno e la notte
• Il giorno siamo svegli e la notte dormiamo, di giorno c’è il sole e la notte c’è il buio.
dì e notte il ciclo della terra
I colori della luce nel dì sono diversi da quelli della notte
Essi provocano in noi emozioni differenti. Il buio è bello ma può essere misterioso e anche generare paura.
Il giorno siamo attivi ed ‘estroversi’, la notte passivi e ‘introversi’. Giorno e notte sono diversi per la vita umana sia fisica che psichica. Insieme costituiscono il ciclo primario della vita per tutti gli esseri viventi
del pianeta e per gli umani.
• Luna calante luna piena luna crescente e (in basso) luna nuova.
Il mese è il ciclo della luna
Primavera estate autunno inverno
caldo freddo
D o d i c i m e s i
L’anno è il ciclo del sole. Si divide nelle due epoche del caldo e del freddo separate dai due momenti di passaggio fra l’una e l’altra.
Primavera estate autunno inverno
caldo freddo
L’anno è un ciclo del sole. Le stagioni sono 4
gennaio
febbraio
marzo
aprile
maggio
giugno
luglio
agosto
settembre
ottobre
novembre
dicembre
Do
dici m
es
i ne
l ciclo
ann
uale
de
l fred
do
e de
l c
aldo
Il giorno e la notte sono un ciclo della vita della terra.La vita della natura è ciclica, cioè tende a ripetersi.Vi sono cicli della luna e del soleAnche le comete hanno i loro cicli.
Giorno e notte – estate e inverno
Strumenti del Narratore : lo spago – i colori
Cambiamento di condizioni
Evento importante
NarratoreLa cipolla o la rosaUn uomo moderno è una cipolla o una rosa.Gli strati che la formano, uno dentro l’altro, sono presenze di uomini antichi.Le loro credenzeLe loro mentalitàIl loro modo di vivere.
Strumenti del Narratore
Gli strati della cipolla si possono rappresentare anche così:
Lo spago e gli appendini – le generazioni
genitorinonnibisnonnitrisavoli
25 anni + 25 anni + 25 anni + 25 anni =
= Un secolo
genitori
trisavoli
bisnonni
nonni
NarratoreLo spago e gli appendini – le generazioni
trisavolibisnonni
nonnigenitori
Strumenti del Narratore: le civiltà che si avvicendano nella storia
PALEOLITICO
NEOLITICO
EGITTO
GRECIA
ROMA
CIVILTA’ MEDIEVALE
TEMPO MODERNO
Strumenti del Narratore: le carte da gioco
PALEOLITICO
Narratore:Vedo bisonti e cavalli
disegnati nelle caverne sacre
Animali al centro della vitaventre gonfio
per la nascita futuraNascita e morte grande mistero
Mani rosse segnano il territorio di caccia
Noi siamo parte di una tribù
Noi nomadi cercatori cacciatori
Lentamente nella storia
l’animale non più vittima
diventa amico
alleato dell’uomo
Pietre dure scheggiate sono
i nostri primi attrezzi
di lavoro
Di caccia di guerra
Cosa ci insegnaL’arte della cacciaDominare la pauraIl rispetto della Natura Il rispetto per gli antenatiA vivere in gruppoBene e male
Preistoria (paleolitico)
Come sonoTribùNomadi
Come si vive Cacciatori e raccoglitori di cibo
L’oggetto L’amigdalaColore scelto per caratterizzare l’epoca: il rosso.
Narratore Tempo e spagoColori nodi distanzaHo teso lo spago lungo un intero corridoio.Osservo lontano sul mio spago molto lontano – vedo in certi punti colori fantastici.Qui, qui, vedo colori fantastici, sento suoni bellissimi.La corda vibra e suona,..!Ascolto queste voci, questi suoni.Sono le voci del tempo, le più preziose.La corda vibra, i suoni oscillanti sono come onde del mare, ma non si sentono quasi più, è troppo lontano. È rimasto solo il suono continuo, il suono di fondo, le voci sottili, le più importanti, quelle che il tempo non cancella.Quelle che contano.
Narratore “Qui nella caverna io sono lo sciamano che dipinge il bisonte sacro.sento il rumore di un torrente e il suono del tamburo e anche di strumenti a fiato.Gli anziani raccontano leggende, tramandano ricordi, esperienze, I bambini ascoltano, gli adolescenti fanno esperienze di vita.Io insegno come si caccia, quali animali come si fa, come si cerca il cibo, quali piante sono buone, quali fanno male, come si nascondono le provviste, cosa non bisogna fare.La vita è un mistero, nessuno sa perché nascono i bambini.La madre fa nascere i bambini. Ecco perché la Madre è sacra.La vita è rossa come il fuoco e il sangue. Il rosso è il colore magico.”
Narratore. L’unico strumento è di pietra: l’amigdala o il raschiatoio di selce, unico attrezzo per
tutti gli usi.Si fa la pace con lo Spirito che vive negli animali.Si ringrazia la natura.
Proposte di azioni magiche per noi oggi.
Ringraziamo tutti i creativi che hanno ideato gli strumenti utili per la caccia e la lavorazione delle pelli, delle ossa, dei tendini…da cui derivano tutti gli altri successivi, come il martello, la scure, la sega, la falce, e così via.
Imitiamo i Paleolitici.
Atto magico da compiere nel supermercato Accarezzare con le dita (indossando gli appositi guanti sacri per non sporcare) :le mele, le pere, i meloni, l’uva, le fragole, la frutta e la verdure annusandone il
profumo per ringraziare lo Spirito della Natura che ci offre questi doni.
NarratoreChe cosa impariamo dai Paleolitici?L’arte della caccia e della raccolta del cibo.La caccia richiede osservazione delle tracce che portano agli animali,
disciplina, tecnica della macellazione, e dell’uso delle pelli, delle ossa, dei tendini, per farne attrezzi.
La caccia richiede coraggio, il senso della propria forza che gli antichi sviluppavano con la magia e i rituali di gruppo: il canto il suono, la danza, la festa, i totem ecc.
A ringraziare la Natura, che è sacra, pervasa di spirito misterioso.Il rispetto per gli antenati: genitori, nonni, bisnonni ecc.; essi sono ritenuti sacri
e costituiscono la grande forza che aiuta a vincere la paura nei momenti di difficoltà come i bambini chiedono aiuto alla mamma e al papà.
A vivere in gruppo, a cercare ciò che è bene per tutti e porta vita e felicità, a evitare ciò che è male perché porta sofferenza e morte.
La musica scelta per il sentimento di quest’epoca è un suono degli aborigeni australiani.”Triad”
Teatro piccoli cercatori e cacciatori.Enrico:-E se non troviamo nessun animale?(depone l’arco a terra)-Lisa: mastichiamo foglie speziate per allontanare la fame.-E poi?-memorizziamo le orme che abbiamo visto, per un’altra volta. Beviamo il latte della capra, cerchiamo noci e nocciole nelle riserve che abbiamo nascosto qua e là.Voce fuori campo: -Le riserve sono come la banca…Paolo: - Rubiamo del miele, se lo troviamo….Gianni: -prepariamo gli attrezzi, ci raccontiamo storie di paura e di coraggio in cui io sconfiggo tutti! .Enrico: -Tiriamo con l’arco..Lisa : -Nascondiamo la nostra fame sottoterra, la rimandiamo a domani.Maria:-Domani esploreremo un altro territorio. Faremo una danza sacra. Domani troveremo i cibo!
Docente universitario:- La vita dei cercatori e dei cacciatori richiede un territorio vastissimo e un continuo movimento dei
gruppi umani.- E’ loro necessaria una fede illimitata nella natura, che viene percepita come vasta, grande e
generosa per chi vive quest’esperienza di completa immersione in essa. - La vita pulsa nel loro cuore come tutto intorno a loro, in tutti gli esseri. Gli uomini sentono di far
parte della natura stessa.
Raccoglitori di cibo e cacciatori Oggi: Docente universitario:Il nomade prova la paura dell’ignoto.• Ognuno di noi in condizioni di stress, di pericolo di vita, o in presenza di qualcosa di
nuovo che ci è sconosciuto, prova paura. Molti popoli che vivono il rapporto con la natura e in condizioni primitive, lontano dalle città, in Africa, in Asia e in molte altre regioni del mondo le sensazioni di disagio e di angoscia sono reali.
• -”Il cacciatore nomade è il turista che viaggia in ambienti deserti,il motociclista che corre la Parigi - Dakar, è l’alpinista o il subacqueo o l’esploratore artico.
• Insomma chi pratica sport estremo.
Docente universitario:Anche nelle città europee vi sono i nomadi e i cercatori di cibo: I giovani senza lavoro o con lavoro precario, gli esperti nel marketing che cercano nuovi territori per i prodotti da collocare sul mercato o i pubblicitari. Coloro che affrontano un lavoro nuovo o un nuovo campo di applicazione di una attività, quelli che si occupano dello sviluppo sostenibile in un mondo che ancora non ci crede e così via. Anche gli immigrati, che si trovano in un mondo estraneo e hanno bisogni primari da soddisfare, sono nomadi e cercatori di cibo.Tutte queste persone si trovano in situazioni simili.
NEOLITICO
Narratore Io non più nomade
guardo il cielo stellato: sole luna astri lontani
Io disegno sulla terra grandi spazi simili al cielo
pietre poste in cerchioStonehenge
(Inghilterra) Io
segno il cerchio del Sole continuità della vita: cerchio come ciclo
della Natura.Tutto si ripete nel tempo:Vi è un ciclo della terra
un ciclo della Lunaun ciclo del Sole
le stagioni I mesi
Gli anni La vita umana
è dentro la vita della terra del sole degli astri
Come un vaso costruito dal tornio dall’uomo.
Colore: Verde
Oggetto Il calendario
Preistoria (neolitico)
Come sono Gruppi stanziali
Come si vive
Agricoltori
(conoscono le leggi della natura da cui derivano le pratiche dei lavori agricoli che saranno tramandati nei secoli).
Cosa ci insegna A conoscere e rispettare le leggi della natura.
Colore scelto per caratterizzare l’epoca: l’azzurro
Il Narratore
Il viaggio
Siamo in un aeroporto in alta quota in Perù, Sudamerica.
L’aereo tarda ad arrivare per una bufera di vento.
L’aria è fina.
Vicino a noi due ragazzi con grandi sacchi da viaggio.
Attendono un aereo per Londra.
Vicino a Londra c’è Stonehenge.
Si avvicina il solstizio di estate: c’è una grande festa.
Da tutto il mondo i giovani vanno a festeggiare il giorno più lungo dell’anno.
A Stonehenge gli antichi hanno calcolato il tempo e hanno scoperto le stagioni.
Chi conosce le stagioni conosce le leggi che regolano l’agricoltura.
Sono leggi eterne della terra: il momento dell’anno in cui si piantano i semi, quando maturerà il grano, quando si raccoglierà.
Il vento si è placato, arriva il nostro aereo.
Anche noi andremo a Stonehenge a visitare l’epoca del Calendario cosmico.
Il Calendario ha forma di cerchio, perché rappresenta il ciclo del Sole.
Narratore: Lo spago del tempo mi trasmette qualcosa di importante.Ascoltiamo le donne sagge del Neolitico che parlano con la Natura.Scena teatro. Storia delle donne sagge.
Donne sagge: -”Grande Madre, c’è il tempo in cui il sole è alto sopra l’orizzonte ed è caldo intorno a noie il tempo in cui è basso sopra la terra ed è freddo.Tutto sembra morire, gli animali si rintanano, le erbe diventano secche. Perché? Può morire la natura, e noi con essa?”La Natura risponde:“ il Sole è alto in un tempo che si chiama estate e basso in un tempo che si chiama
inverno.L’insieme di questi cambiamenti dal caldo al freddo si chiama anno. L’anno è un lungo periodo di tempo che corrisponde al movimento del Sole.Vi rivelerò il segreto della creazione delle piante.Se pianterete piccole piante prima del periodo freddo esse cresceranno e daranno mille
altre piante uguali sul finire del periodo caldo, dell’estate. Le donne sagge raccontano ai compagni maschi quello che hanno sentito:- ‘ascoltate il
mormorio dei ruscelli e il canto leggero delle erbe, ci hanno raccontato come la Natura crea le piante’. Si devono piantare dei piccoli semi nella terra e attendere l’estate….-
I compagni maschi: -’ noi dobbiamo cacciare per poter sopravvivere, nel frattempo che le vostre pianticelle cresceranno. Se cresceranno! La coltivazione delle piante è adatta alle donne. Noi continueremo a cacciare come i nostri avi.’
Mirella -Io non riesco ad aspettare Giulia -Ti dico che basta aspettare.-Tu pianti i semi nella giusta fase della luna, quando non è ancora freddo, e poi, come se dovessero
nascere bambini, e sai che ci mettono nove lune per nascere, cosi nascono anche le piante.-Ma a me hanno detto che spesso bastano sei mesi o anche meno, dipende dalle piante..-Certo la Madre terra è come una donna come noi. Mia madre dice che ci vuole il sole e anche la luna
insieme. -E’ complicato, ma nascono, questo è sicuro.-Allora proviamo anche noi?-Hai seminato tutto il campo?-Tutto, ormai sono anni che lo faccio. All’inizio i miei fratelli con ci credevano, mi prendevano in giro, poi
hanno visto i frutti, allora dicevano che era successo per caso, poi …È sicuro, vedrai.-E se non crescono? -Devi avere delle riserve.Narratore Così le donne sagge piene di pazienza e di fiducia insegnarono pian piano ai compagni
maschi l’arte dell’agricoltura.
Docente universitario Che cosa abbiamo imparato dai Neolitici? Questa scienza si chiama agricoltura e chi la pratica si chiama contadino.E’ la scienza della natura, che studia come funziona la creatività della terra, in relazione
con il ciclo dell’anno.Come si coltiva la terra e come si fanno crescere le piante.Questo conoscenza ha determinato un grandissimo cambiamento nella vita umana, la
“rivoluzione neolitica” : gli uomini mutano il loro modo di vivere, da nomadi diventano stanziali.
Costruiscono campi con capanne, poi villaggi e poi città.Non tutti però, solo alcuni gruppi.Si differenziano dai nomadi, che continuano a vagare in cerca di cibo e spesso cercano
di rubare loro i prodotti della terra.Da allora in poi vi sono due tipi di popoli che sviluppano attitudini e caratteri
diversi, i nomadi e gli stanziali, i cacciatori e gli agricoltori.I primi si nutrono prevalentemente di carne, i secondi soprattutto di cereali e piante.Abbiamo imparato quanto sia importante la vita della Natura.Esercizi: ricerche sul calendario, sul tempo collegato ai cicli della Terra e del Sole.Musica: cornamuse.Colore scelto per caratterizzare l’epoca: l’azzurroDisegni: sui cicli della natura, sul calendario.
Osservazione psicologica:
il progetto a lungo termine non è come una cosa istintiva che viene spontaneamente, è qualcosa di difficile.
Devi fare un lavoro di cui non vedi i frutti se non dopo alcuni mesi, o comunque dopo un certo tempo. Devi vincere i dubbi che inevitabilmente ti nascono.
Allora incominci con poco. Provi a vedere se funziona, e mentre lo fai la gente ti prende in giro. Soprattutto quelli che non avrebbero mai il coraggio e la fiducia di mettersi in gioco in un rischio di questo genere.
Poi se non riesce si sentono dei vincitori, se va bene non ti danno soddisfazione.
Considerazioni educative Oggi : differenza fra progetto a breve e a lungo termine.
La scena teatrale racconta il difficile passaggio avvenuto nell’epoca preistorica dalla fase della vita basata sulla caccia a quella basata sulla coltivazione della terra. Il cacciatore vede la preda ma il contadino non vede il grano, che crescerà mesi più avanti.
Sono modi di vivere differenti. Nel secondo chi lo pratica deve saper aspettare e ha la paura che le piante non crescano. Questo può anche succedere. Perciò bisogna organizzarsi e procurarsi delle riserve.
Il nuovo stile di vita necessita di capacità organizzative, grandi gruppi e non famiglie isolate, spirito di adattamento e una disciplina differente.
Nel mondo moderno si può essere raccoglitori, cacciatori o contadini, a seconda delle proprie attitudini. Abbiamo tralasciato gli allevatori, che sono anch’essi una categoria importante.
Se si desidera l’attività e il movimento, oppure lo studio e l’organizzazione, si può scegliere.
Alcune attività richiedono una lunga preparazione preventiva, altre uno spirito di competizione e di attivismo.
Alcune richiedono attitudini per l e cose astratte altre per le cose concrete, capacità nelle relazioni con gli altri o ricerca individuale.
EGITTO
Narratore
Vedo le dune del deserto infinite come i millenni.
Vedo piramidi in costruzione: cosa sono?
Come le costruiscono? perchè?
Vedo templi grandiosi: perché?
Uomini e donne scolpiti in forme perfette e belle.
Perché?
Mi dicono che è l’inizio della Storia. Non
capisco.
Disegni che sono anche scrittura.
Cosa significano?
Tombe decorate . Per chi?
Egitto antico
•Colore scelto per caratterizzare l’epoca : giallo arancio, sole.
L’oggetto
La scrittura
Come sono Popolo di lavoratori, scribi e guerrieri governati da capi religiosi e politici
Cosa ci insegna.Stare nella gerarchia - saper ubbidire e saper comandare.
Come si vive Gerarchia sociale organizzazione e divisione del lavoro (rigida e duratura nel tempo)
Teatro dei ragazzi: Narratore : in viaggioNarratore: - Siamo in volo. Il nostro aereo ci porta nell’antico Egitto, nel luogo in cui è
finita la Preistoria ed è incominciata la Storia.Voliamo sopra le dune del deserto, sembra che non finiscano mai. Ci sembra di volare
sopra un mondo vuoto e immobile. Ci sembra di volare sopra la preistoria. Secoli e secoli passano sotto di noi, la terra è sempre uguale per millenni, il mondo non cambia e gli uomini vivono cacciando e allevando animali, infine coltivando la terra.
È uno spago lunghissimo e vuoto di novità.In lontananza vediamo delle piramidi sporgere dalla sabbia.È qui che dicono incominci la storia -.
Luisa: - Dalle piramidi? Come ha fatto ad incominciare la Storia?- Narratore: -La storia è un’invenzione degli uomini, è l’arte della scrittura che fa iniziare la
Storia-.Luisa:- Ma la storia inizia con gli antichi Egizi?-.Narratore – Si-Luisa: -Perché sapevano scrivere?-Narratore: -Si-Narratore - E perché sapevano scrivere?Narratore: -Perché avevano bisogno di scrivere, di annotare, di contare, soprattutto-.
Teatro dei ragazziLuigi : - Un bambino che inizia a scrivere è l’inizio della Storia?-Narratore -Si!-Luigi:--Cosa succede a questo bambino?-Narratore: - Fino ad ora poteva solo ascoltare quello che dicevano le persone che stavano intorno a lui e fare dei disegni. Adesso può leggere tutto quello che gli uomini hanno scritto, in tutte le zone del mondo e in tutti i tempi passati!-.Luisa: -Tutto quello che gli uomini hanno pensato e hanno scritto io posso leggerlo e capirlo! È’ un mondo vastissimo!-.Narratore - proprio così!- Luisa: - Ma allora prima di imparare a scrivere un bambino è preistorico!-
Narratore:
- “Un bambino è un uomo anticoChe vive nel mondo moderno.Crede nei miti e nelle favole,Vive istintivamenteCerca di capire che cosa è bene e che cosa è male.”
Cari ragazzi vi chiedo di riflettere e discutere su queste affermazioni. Cosa ne pensate?
Teatro dei ragazzi : il salto evolutivo. Da discutere. Narratore:- Gli egiziani hanno raccolto uomini saggi che sapevano disegnare e scrivere, immaginare e progettare, organizzare e ordinare, hanno pensato e poi realizzato una società perfetta, ordinata come il giorno e la notte, le stagioni e i numeri.”Teatro dei ragazziLisa:-”Ma come hanno fatto? “Andrea:-”Cosa vuoi dire?”Lisa: “Come hanno fatto in soli 3000 anni a fare delle cose che per tutta la preistoria gli altri popoli non sono riusciti a fare? Sono delle invenzioni incredibili!”Narratore:“Qualcuno ha delle idee? Gli Egiziani antichi deriveranno da popoli cacciatori o da popoli agricoltori?”Lisa: indubbiamente sono coltivatori, perché conoscono l’agricoltura, e hanno organizzato molto bene la vita intorno al ciclo della natura, si capisce perché sapevano prevedere le piene del Nilo e così via…Andrea: Erano anche un po’ degli scienziati e degli ingegneri perché erano capaci di costruire delle opere straordinarie come le piramidi e i templi, quindi conoscevano la matematica e la geometria.Lisa: Perché la geometria?Andrea: perché per fare una piramide prima di tutto devi saper disegnare un enorme quadrato perfetto sulla sabbia del deserto. Io non saprei nemmeno come incominciare.
Teatro dei ragazziLisa:’La piramide che c’è sul nostro libro mi ha fatto pensare.Sembra un abaco che stabilisce posizioni di cifre dal basso verso l’alto. Prova a immaginare di mettere dei numeri, in alto metti le migliaia o i milioni e in basso a tutto le unità.Andrea: Il faraone sta in alto, è uno solo ma vale più di tutti. Hai ragione, sembra un abaco.Lui vale un milione. È più potente: infatti è lui che dà gli ordini.Poi al piano sotto ci sono gli altri che hanno funzioni via via meno importanti: le migliaia, le centinaia, le decine, le unità.Andrea: Alla fine, le cifre dopo la virgola: gli schiavi.Lisa: Sai che anche oggi le società funzionano così?Franco: Non proprio perché il faraone era sempre lui che comandava, mentre oggi il capo del governo è mobile.
Narratore e ragazzi.Lo spago del tempo mi trasmette un dialogo antichissimo.Un giovane scriba (un impiegato del Faraone) parla con il suo istruttore.Giovane scriba:- Signore, che cos’è l’eternità?-Istruttore:-È come un grande orecchio che ascolta i suoni dell’universo.-Giovane scriba:-Che cos’è la storia?-Istruttore: - te lo dirò solo alla fine di un lungo discorso. -Il mondo è regolato dalle leggi della vita che sono le leggi della natura. Da esse dipende la vita e la morte di tutti gli esseri.La nostra società è come la natura. Il Faraone è il sole che illumina la terra e sta in alto sopra tutto. Sotto di lui vengono coloro che conoscono le leggi sacre della natura e sono i sacerdoti.Sotto ancora ci sono gli scribi come noi che amministrano le leggi e le fanno rispettare al
popolo.Il popolo è formato da contadini e da artigiani, che si occupano degli attrezzi e delle
costruzioni.Accanto a questi ci sono i soldati, aggressivi e coraggiosi, che difendono dai nemici esterni
e da quelli interni.Il popolo lavora e si occupa della parte concreta della vita comune: è il corpo dello stato, gli
scribi sono la mente e il Faraone e i sacerdoti sono lo spirito.E adesso rispondo alla tua domanda: L’eternità è tutto questo insieme di persone che vive
eternamente, perche la natura non cambia. Il narratore ai ragazzi: riflettete e discutete su queste affermazioni. Per esempio cosa
vuol dire “sotto”?
• Gli Egiziani per noi moderni – aspetti positivi e aspetti negativi.• Positivi.• Erano il popolo più evoluto del loro tempo.• Hanno trovato la soluzione economica per i periodi di scarso raccolto del grano con i
magazzini collettivi del grano. • Hanno fatto opere d’arte gigantesche e ammirevoli, esaltando le qualità del popolo.• Saggezza ed equilibrio erano le caratteristiche che hanno trasmesso nei secoli. • Lo si vede dalla forma delle statue, dal delicato sorriso delle donne e la forza
maestosa degli uomini, niente affatto violenti, con un senso di lungimiranza nello sguardo.
• Negativi • La mummificazione dei cadaveri, il culto del loro corpo, la magia e i simboli di animali
sacri che rappresentano la vita ultraterrena e il viaggio del Faraone nel mondo dei morti sono cose che ci incutono angoscia.
• Ne abbiamo un istintivo rifiuto, è qualcosa di un mondo passato che vogliano lasciarci alle spalle.
• Egiziani teatro • Domanda: Come avete fatto a compiere un salto così grande, dal villaggio
neolitico a una civiltà tanto perfetta e complessa?
• È stato un enorme lavoro di secoli e secoli, osservando i temperamenti del popolo, avvicinando popoli con esperienze diverse e differenziando i ruoli, provando e riprovando i vari ruoli sociali, delegando i poteri.
• Abbiamo tramandato i tentativi attraverso la scrittura ai nostri discendenti, che hanno continuato la nostra opera, evitando i nostri sbagli e facendone altri.
• La storia è tutto l’insieme di questi tentativi, di cose giuste e di cose sbagliate, di piccoli miglioramenti e di ripetizioni di ciò che è buono, insegnando a quelli che vengono dopo di noi quali sono i modi migliori per vivere e bene .
GRECIA
ROMA
Narratore:Io greco antico
Nel tempioNel mare
Nella naturaTrovo l’Arte
Il Mito la Bellezza idealeDecoro splendidi vasi
Scolpisco statue colorate Divinità ed eroi
Corro nelle olimpiadiIo romano antico
Costruisco vie e piazzetempli teatri fori imperiali
Il Colosseo il PantheonGli acquedotti.
Celebro il trionfo degli imperatori.Nelle statue e nei ritratti
Si esprime la grandezza e la forza di Roma la città sacra.
Vi lascio in ereditàIl calendarioLa settimana
I pianeti Gli eserciti I senatori
I gladiatori
Grecia e Roma antica
Come sono: Civiltà ordinate nella gerarchia, ma fluide (chiunque può diventare capo politico)
oggetto: La statua
Come si vive Sono popoli dinamici, sperimentatori di libertà, delle leggi che devono guidare la società
Cosa ci insegnano L’armonia e l’ordineindividuale e collettivo
La settimana
I nomi dei giorni sono i nomi delle divinità per gli antichi romani. Oggi sono i nomi degli astri.
Luna Marte Mercurio Giove Venere Saturno
E la Domenica? Di chi è il nome?
Il mese
Le scalate sempre più alte che gli uomini fanno verso l’impossibile
Le leggende che ne vengono raccontate
Dalle leggende nascono gli eroi: coloro che compiono imprese ‘impossibili’
lunedì martedì mercoledì
giovedì venerdì
sabato domenica
Divinità greche
e
romane
pianeti
luna marte mercurio giove venere saturno
I nomi dei giorni della settimana derivano dai nomi di alcune divinità dell’antica Grecia e di Roma.
Le divinità rappresentavano qualità e virtù in forma umana. L’amore era rappresentato dalla dea Venere, la forza dal dio Marte, Mercurio rappresentava la comunicazione e l’intelligenza, Giove era il padre di tutti gli dei, ecc.
I nomi dei pianeti sono di origine greco-romana e i pianeti erano collegati alle divinità.
Anno zero – punto importante della storia
Anno zero – una nascita importante, il più grande degli eroi
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20
CIVILTA’ CONTADINA MEDIEVALE
NARRATORE
Io racconto la storia del borgodal suo centro si diffonde il suono
dal suo centro le campane
dal suo centro la bellezza dal suo centro
il poterela Cattedrale scolpita sta nel centro
vetrate dai mille colori un rosone come un sole in alto guglie e
gargouilleLa navata della chiesa è il centro
Insieme al palazzo comunaleL’arte è l’ unità del popolo
Le immagini di santi la Morte e il
CavaliereL’Adamo con Eva
Il peccato originaleIl castello e le torri
bellezza della natura intorno e dentro Così vedo nascere la moderna
città d’arte europea.
Civiltà contadina medievale
Colore scelto per caratterizzare l’epoca: il verde
L’oggetto: il suono delle campane
Come sono:Cittadini liberi nel comune,
contadini e artigiani, guidati da religiosi
aristocratici e mercanti
Cosa ci insegnaSaper unire insieme natura e fede
Come si viveCiviltà agricolaregolata dal ritmo solare della giornata e dalle scadenze religiose come il Natale la Pasqua ecc.
Il narratore – viaggioSiamo in Europa, nella piazza di una qualsiasi grande o piccola città.Prendiamo un ascensore o saliamo a piedi su una lunga scala a chiocciola.Andiamo in ascensore o a piedi in cima al Duomo di Milano.là in cima c’è un tetto a spioventi come una terrazza da cui si può ammirare
l’intera città.Altri luoghi in cui possiamo andare: -sulla cima di una delle torri che stanno nel centro di Bologna-sulla piazzola che c’è in cima alla chiesa di San Pietro a Roma-in cima alla cupola di Santa Maria del Fiore a Firenze-sul campanile di San Marco a VeneziaNella parte alta di una qualunque cattedrale dell’ Italia, della Francia o dell’Inghilterra, della Spagna, dell’Austria della Germania ecc. da cui si possa sentirsi nel centro della città.Ora guardiamo intorno a noi.
Entriamo in contatto con la civiltà contadina medievale.
Siamo vicini alle campane, che segnano il tempo nella città medievale.Il loro suono unisce la vita collettiva.Ascoltiamo il suono delle campane che segnano il ritmo del tempo religioso, con l’alba, il
mezzogiorno, il tramonto, Segnano anche le scadenze annuali: le feste rituali del Natale e della Pasqua. Guardiamo il rosone della cattedrale.Siamo nel centro, nel cuore della città.Nel centro delle città sta sempre la chiesa e il palazzo del Comune.Le campane sono l’orologio che segna i tempo della vita collettiva. Nessuno ha un orologio personale, non sono stati inventati.La vita di tutti è ordinata secondo le stagioni e i lavori agricoli che sono importanti per la
vita e le abitudini comuni. Lo spazio è quello dei campi e delle fattorie con gli animali che vivono insieme alle
persone.Nei borghi, nelle botteghe artigiane, si costruiscono tutti gli attrezzi utili per il lavoro e per
l’arredo degli edifici.Ogni piccolo o grande borgo è completo e autonomo.
Il suono delle campane Il suono delle campane che si diffonde nel che si diffonde nel borgo e che tutti borgo e che tutti sentono è un sentono è un punto di coesione punto di coesione della intera città.della intera città.
Cosa impariamo dalla civiltà contadina e medievale?
I centri abitati si alimentano e vivono basandosi unicamente sul lavoro dei campi.Impariamo quindi l’autonomia e l’indipendenza. Come un corpo umano una città o un piccolo borgo sono in grado di vivere basandosi
unicamente sulle proprie risorse.Una fattoria o una città sono organismi completi, che si alimentano e si regolano secondo
regole basate sulla natura e sulla fede.La natura viene rispettata, con la rotazione delle coltivazioni, con l’uso dei fertilizzanti
naturali, evitando lo spreco di ogni risorsa.Il lavoro collettivo trova la sua armonia nel riguardo delle leggi ispirate dalla religione.Le campane invitano a celebrare le nascite e le morti, i matrimoni, le feste e i lutti, il bene
e il male della vita umana.Tutti insieme nella comunità, si coltivano i campi, si ara la terra, si falcia il grano, si
vendemmia l’uva e la si pigia nei tini per fare il vino.Il lavoro e l’autonomia, le tradizioni e l’unità fra gli uomini sono le cose che impariamo
da questa civiltà
Colore scelto: il verde Disegni: le campane, la cattedrale
TEMPO MODERNO
Narratore
Il film ’Tempi moderni’
di Charlot
La macchina
La riproduzione a stampa
La catena di montaggio
L’arte modernaLa velocità
Il Futurismo
Il Progresso continuo
La torre EiffelLa pubblicità
La modaLa fotografiaLe merendineLa Coca Cola
Il supermarket
I cibi in scatola Il computer
La casa moderna
Tempo moderno
Colori :Il marrone -grigio del ferro, della macchina.
L’oggettoL’orologio Il tempo
è denaro.
Come sono Il lavoro
centro della società. Civiltà della
macchina.
Come si vive Scambio di lavoro contro merci e servizi (sostituisce in gran parte il lavoro nei campi.)Progresso e pubblicità sono parole importanti)
Cosa ci insegna:
Saper usare la
macchina e il supermercato
(non esserne schiavi)
Narratore C’è lo spago nelle mie mani, ma non posso usarlo. Non indietro.Faccio un nodo nello spago del tempo.Questo nodo è il tempo di adesso.Facciamo un viaggio nel tempo di adesso.E’ il viaggio più difficile.Ci troviamo sulla torre Eiffel a Parigi, una torre di ferro.(O in una vecchia fonderia di Sesto San Giovanni, vicino a Milano - la sta restaurando
Renzo Piano, un grande architetto)(O all’interno di una grande fabbrica di automobili)(O nel Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, o qualcosa di equivalente)Che cosa vediamo intorno a noi?Macchine per produrre oggetti o merci.Le hanno inventate e costruite i nostri bisnonni.Servono per produrre cose utili. Gli uomini del nostro tempo vogliono fare le cose secondo la propria immaginazione, non
prenderle già fatte dalla natura, come nelle epoche precedenti.Inoltre non vogliono nemmeno farle fare dagli schiavi, ma neanche farle con le proprie
mani. E allora?Noi vogliamo far fare le cose alle macchine.
Narratore: entriamo in contatto con la civiltà moderna.Ecco il segreto di questa civiltà:Le cose buone che mangiamo, le cose belle che usiamo, i giochi e i libri che ci
appassionano, i film e gli attrezzi sportivi, tutto è prodotto dalle macchine e, prima di essere prodotto, è immaginato da qualcuno.
Tutto ciò che ci circonda è stato immaginato da qualcuno, e costruito dalle macchine a differenza delle cose naturali, come gli alberi, il mare, gli uccelli, le nuvole e le persone.
Gli uomini di oggi hanno sviluppato con forza l’immaginazione e la produzione attraverso le macchine e le fabbriche.
Docente universitarioIl progresso continuo della vita umana è qualcosa che non esisteva al tempo degli
Egiziani antichi e nemmeno ai tempi dei Romani, e neanche dopo, nel Medioevo e nel Rinascimento.
Esiste da solo tre secoli circa.L’attività dell’epoca moderna è costituita dallo scambio di lavoro contro merci e servizi .Queste attività sostituiscono in gran parte il lavoro nei campi, e in gran parte l’artigianato,
che erano le più importanti attività delle epoche antiche.La “Pubblicità” è importante nel mondo moderno: è la propaganda di merci e servizi che
serve a stimolare il desiderio del pubblico di possedere oggetti o beni, che sono fonte di benessere e di emozioni.
Narratore: Cosa impariamo dalla civiltà moderna?Impariamo a inventare cose nuove, e a ripetere a macchina le cose già inventate (senza
troppa fatica)La macchina sostituisce in parte la natura, o facilita la natura nel dare soddisfazione ai
nostri bisogni.Le macchine aiutano i nostri genitori nel loro lavoro ma esso è ancora faticoso e a volte
molto difficile.La natura spesso è offesa dall’esagerata presenza delle costruzioni volute dall’uomo o dalle
scorie abbandonate dalla produzione industriale.Dobbiamo quindi capire quando è giusta e quando è eccessiva o male indirizzata la nostra
attività produttiva. Dobbiamo capire quali prodotti proposti dalla pubblicità sono realmente utili o sono soltanto
belle immagini che stimolano il nostro desiderio di possesso e di novità.Trova esempi vicini alla tua esperienza del mondo moderno.
Nostre risposte.Ringraziamo tutti i creativi che hanno ideato gli strumenti che ci aiutano a vivere bene: le
macchine, l’elettricità, il telefono, la lavatrice, la televisione, il computer.Atto magico da compiere nel supermercato (indossando gli appositi guanti sacri per non
sporcare) :Accarezzare con le dita le mele, le pere, i meloni, l’uva, le fragole, la frutta e la verdure
annusandone il profumo per ringraziare lo Spirito della Natura che ci offre questi doni.
Colore scelto: il marrone-grigio del ferro, della macchina.
Narratore : (Nel tempo di oggi come in una cipolla
sono dentro tutti gli strati della crescita, tutti gli stili di vita precedenti)
Narratore : (ritmo di rap) lo spago del tempo
In una canzone Io trovo le voci di tutte le ère di tutti i lavori i lavori nel tempo io vedo l’antico sciamano nel mondo degli orsi dei cervi dei lupi che canta per fare tacere la grande paura la fame la sete.
Io vedo nel cuore del mondo nel verde la grande pianura la terra arata dal grande inventore dell’arte sovrana della forza - pazienza dei saggi di fare coi semi un nuovo lavoro piantare arare coltivare sognare una pace e un mondo di verdi vallate pianure animali addestrati ammansiti educati.
Io vedo più avanti un grande egiziano mondo sovrano scavato a livelli in monti che salgono in alto a scalini cifrati esperti in scrittura in lettura in disegno in azione in coltura
Nel mondo di Grecia e di Roma io vedo battaglie ricerche avventure incredibili azioni di dei e di eroi Un monte di miti di favole e riti nuvole di sogni di imprese gloriose navi che vagano nel mare e nel mondo, Ulisse che viaggia, Penelope che tesse e che ama.
Più avanti lo spago del tempo mi porta a vedere il rosone di un bosco incantato una chiesa di pietra stellata che cresce nel campo delle capre e dei lupi in un regno di mani operose e stregate inventori di sogni di barche e di ponti di alti castelli e di fate.
• Ancora più avanti in una città io salgo per ripide scale su un monte di ferro e di viti una fabbrica un corpo di grandi emozioni di grandi progetti un uomo moderno si passa di mano i pezzi già fatti di un altro che spinge, lavoro di tutti, operosi sudati, in fretta, di corsa.
• La spago è cresciuto è saldato in catena in passaggio di pezzi e di automi - il mondo moderno che tutto riassume il lavoro di ogni trascorso passato e trova le tracce di tutto di quello che fu che ancora rimane nel fondo dell’uomo laggiù.
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