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PISCINA COMUNALE
RELAZIONE TECNICA
L’AREA L’edificio è ubicato in un area di circa mq 17.700 destinata dal PUC a servizi di interesse comune
in prossimità della zona industriale D1, attualmente adibita a discarica.
Il lotto di pertinenza destinato solamente alla Piscina comunale è d circa mq 11.950, di cui circa
mq 2080, destinati a parcheggi. Nella stessa area di pertinenza della Piscina insiste il Centro
Polifunzionale per il tempo libero e nella parte rimanetevi è una vasta zona attrezzata a verde.
I locali chiusi del fabbricato a Q. 0,00 hanno un superficie coperta di circa mq 1.835. La balconata
interna ha una superficie netta di circa mq 75. I locali tecnici nell’interrato hanno una superficie di
circa mq. 100. Il volume totale f.t. del fabbricato è di circa mc 9.195.
L’EDIFICIO L’edificio si articola in due parti, segnate da una galleria longitudinale, illuminata dall’alto, e alle
cui estremità sono ubicati gli ingressi, uno principale, con la reception e la biglietteria, e un
secondo che prevede tutte le facilitazioni per i portatori di handicap.
La galleria divide il corpo di fabbrica che ospita le piscine, gli spettatori e relativi servizi da quello
per i servizi per gli addetti e i nuotatori.
Sotto l’aspetto funzionale l’edificio prevede la separazione, per evidenti motivi igienici, tra i
percorsi a piedi nudi e quelli a piedi calzati. Dalla reception e biglietteria il pubblico si divide. Gli
utenti delle piscine si dirigono verso gli spogliatoi, divisi in maschile e femminile, dotati di cabine
individuali, di sala stipetti, servizi igienici, docce chiuse e docce aperte. Ciascun blocco spogliatoio
prevede al suo interno un’area riservata agli istruttori. Gli spogliatoi sono ventilati artificialmente,
per il miglior controllo dell’umidità, ma illuminati naturalmente. All’uscita degli spogliatoi è
prevista l’area per la disinfezione dei piedi, prima dell’ingresso alla zona piscine. In prossimità
dell’ingresso facilitato, è ricavato il blocco spogliatoi attrezzato per i portatori di handicap. Tra
questo blocco e i precedenti è ubicata la palestra circolare per l’attività prenatatoria.
La piscina principale, da 25 x 12.50 metri (cinque corsie), di misura regolamentare per attività
agonistica, ha una profondità variabile da 1.30 metri a 2.00 metri e dispone di una piccola tribuna
per circa novantacinque spettatori. Gli spettatori accedono alla tribuna tramite un percorso
separato dal percorso a piedi nudi. Anche al bar, che insiste sull’ambiente della piscina principale,
si accede mediante percorsi separati per piedi nudi e calzati. Alle spalle del bar sono ricavati i
servizi igienici per gli spettatori.
La piscina secondaria, da 13 x 5.50 metri, profonda un metro, è dedicata ai bambini e alle attività
riabilitative, ed è accessibile tramite gradoni o rampa.
Sopra alla zona bar è ricavata una galleria che si affaccia sulla piscina principale, a cui si accede
da una scala ricavata nell’atrio.
Al livello inferiore, sotto il blocco dei servizi facilitati, è ricavato il locale pompe e filtri; sotto alla
palestra per le attività prenatatorie è ricavata la centrale termica, che comunica con l’esterno
mediante un piccolo cortile.
Tutti i locali a piano terra sono accessibili senza barriere; l’edificio risponde alle normative per la
prevenzione incendi e all’atto di intesa tra Stato e regioni relativo agli aspetti igienico-sanitari
concernenti la costruzione, la manutenzione e la vigilanza delle piscine ad uso natatorio (Min.
Salute 16 gennaio 2003).
APPLICAZIONE DELLA NORMATIVA PISCINE
A) SEZIONE ATTIVITA’ NATATORIE E DI BALNEAZIONE
1 - personale (addetti);
- 1 responsabile piscina;
- 2 assistenti bagnanti;
- 1 addetto impianti tecnologici;
- 1 addetto bar;
- 1 cassiera;
2 – frequentatori;
- vasca bambini 69: 1,5 = 46 bambini;
- vasca m 25*12 315:2 = 157 persone.
1. SERVIZI
- spogliatoi, servizi igienici e docce separati per sesso;
- pareti rivestite con piastrelle in grès porcellanato ad altezza m. 2,00;
- N. posti spogliatoi 384:9 = N. 43;
- N. 43 * 1,6 mq. = mq. 69 ;
- deposito abiti con armadietti, sollevati da terra di cm. 20;
- servizi igienici;
- wc uomini 384:150 = N. 3;
- orinatoio N. 3;
- wc donne 384:100 = N. 4;
- docce 384:30 = N. 14 (donne e uomini);
(N.7 docce chiudibili);
- lavabi 384:30 = N.13;
- lavapiedi N. 2;
- fontanelle acqua potabile N. 2;
- deposito attrezzi vasca.
- locale pronto soccorso.
CARATTERISTICHE TECNICHE DELLE PISCINE
1. Piscina adulti dimensioni 12.50 * 25.20 mt. h. 1.20 – 2.20 mt. A) Impianti di filtrazione.
B) Costruzione vasca in cemento armato con fondo e pareti di sezioni che scaturiscono dal
calcolo (fondo 25 cm. pareti 20 cm.) intonacate con materiale impermeabilizzante tipo
MAPELASTIC, completa di mensola per canale sfioratore e canale sfioratore in Klinker con
griglia sui lati lunghi.
C) Rivestimento in piastrelle di Klinker colore azzurro, e nero per le corsie, completo di pezzi
speciali di raccordo alla canaletta.
D) Impianto di sterilizzazione acqua e dosaggio reagente PH automatico.
2. Piscina bimbi dimensioni 5.50 * 12.60 mt. h. 1.00 A) Impianti di filtrazione.
B) Costruzione vasca in cemento armato con fondo e pareti di sezioni che scaturiscono dal
calcolo (fondo 25 cm. pareti 20 cm.) intonacate con materiale impermeabilizzante tipo
MAPELASTIC, completa di mensola per canale sfioratore e canale sfioratore in Klinker con
griglia sui lati.
C) Rivestimento in piastrelle di Klinker colore azzurro, e nero per le corsie, completo di pezzi
speciali di raccordo alla canaletta.
D) Impianto di sterilizzazione acqua e dosaggio reagente PH automatico.
CARATTERISTICHE TECNICHE
1. OPERE DI SCAVI E DI FONDAZIONI:
- Scavo di sbancamento per l’apertura della sede d’impianto del fabbricato;
- Scavo a larga sezione per i piani della successiva stesura di uno strato di bonifica con misto di
fiume relativamente alla sede dell’edificio;
- Realizzazione di un rilevato con materie provenienti da cava di prestito;
- Scavi a sezione obbligata per la realizzazione di fondazioni;
- Trasporto dei materiali di risulta provenienti dagli scavi e il conferimento a discarica;
- Getto di sottofondazioni in cls per magroni kg/mc 150 di cemento R32.5;
- Getto di plinti di fondazione, solette di fondo per le vasche in cls armato Rck25 armatura con
ferro FeB44k e casseforme in legno;
- Realizzazione di un solaio aerato tipo IGLU’, compreso massetto di sottofondo, caldana in c.a. e
rete elettrosaldata.
2. OPERE IN ELEVAZIONE: - Getto di muri di spiccato, vasche, pilastri, colonnine, travi e cordoli, armatura in ferro FeB44k
e casseforme in legno; lavorazione di c.a. a vista ove previsto in progetto.
- Realizzazione di solai misti travetti/pignatte spess. cm.20 + 5, compresa l’armatura in ferro
FeB44k, e solai in lastra di c.a. spess. cm. 12.
- Realizzazione della struttura per la copertura del piscine con travi in legno lamellare.
3. IMPERMEABILIZZAZIONI: - Impermeabilizzazioni con guaina plastobituminosa per:
tagliamuro;
copertura del locale tecnico;
- Realizzazione di impermeabilizzazione di pareti verticali interrate consistente in:
impermeabilizzazione con manto plastobituminoso;
membrana tipo TEFOND;
formazione di drenaggio con tout-venant e di canale di drenaggio.
4. MURATURE: - Realizzazione di muratura in blocchi isolanti di argilla espansa, spess. cm.30, per il muro
perimetrale.
- Parete a cassetta con muratura in mattone faccia a vista.
- Realizzazione di frangisole in elementi di PVC su struttura in profilato d’acciaio.
- Tramezzatura con muratura in mattoni laterizi forati, spess. cm.8/12.
- Murature in muroblocco cm. 12, per il sostegno degli arcarecci in acciaio.
5. COPERTURE:
Copertura dell’ambiente della piscina realizzata con:
struttura in legno lamellare costituita da travi ed arcarecci;
lastre di copertura con pannelli autoportanti coibentati;
lucernaio di colmo con doppia lastra in policarbonato alveolare e montanti in
acciaio zincato e plastificato.
Copertura degli ambienti degli spogliatoi e servizi realizzata con:
struttura in legno lamellare costituita da travi ed arcarecci;
lastre di copertura con pannelli autoportanti coibentati;
lucernai di falda con lastre di policarbonato alveolare.
Lucernaio a tunnel centinato – forma ad arco reale in parete doppia con lastra di
metacrilato.
- Impermeabilizzazione tipo MAPELASTIC per i muretti di coronamento nella copertura
- Realizzazione di una copertura a terrazza (zona macchine trattamento aria):
applicazione di una barriera al vapore 3 kg/mq;
getto di massetto termoisolante con cls alleggerito;
applicazione di un manto a finire plastobituminoso da 4 kg/mq;
telo in tessuto non tessuto a protezione della guaina;
pavimento galleggiante formato da quadroni in cls posato su dischi in pvc;
- Realizzazione di una copertura inclinata ventilata da mettere in opera sopra i solai piani di
copertura, consistente in:
lastre autoportanti posate su arcarecci C80 con interasse cm.100 ca.;
canale di gronda in lamiera di rame 12/10;
6. INTONACI: - Intonaci esterni realizzati con malta premiscelata a base di cemento.
- Intonaci interni realizzati con malta premiscelata a base di cemento per pareti e soffitti.
7. COIBENTAZIONE:
- Lastre di poliuretano espanso, densità 35 kg/mc, sopra il solaio della palestra.
8. TINTEGGIATURE: - Applicazione di tinteggiatura per la protezione del c.a. a vista.
- Applicazione di due mani di tinteggiatura con idropittura lavabile traspirante per pareti
interne e soffitti.
9. PAVIMENTI, RIVESTIMENTI, BATTISCOPA: - Pavimento con piastrelle in grès porcellanato cm.30x30.
- Applicazione di rivestimento di pareti interne in piastrelle di grès porcellanato nei seguenti
vani:
servizi igienici;
spogliatoi;
piscina;
- Applicazione di battiscopa in piastrelle di grès nei seguenti vani:
zona bar;
soppalco;
depositi;
locali tecnici.
10. RIVESTIMENTI ACUSTICI E CONTROSOFFITTI: - Controsoffitto per la copertura della piscina e del corpo spogliatoio.
11. INFISSI: - Serramenti in alluminio elettrocolorato – profilato mm.45 – vetri antinfortunistici.
- Porte esterne a una o due ante in alluminio elettrocolorato – profilato mm.45 – vetri antimazza
- maniglioni antipanico.
- Porte interne con struttura in alluminio elettrocolorato – pannello rivestito in laminato plastico
- Porte in ferro con o senza sopraquadro grigliato.
- Pareti in vetrocemento con elementi cm. 20x20 (piscina bambini).
12. OPERE IN PIETRA: - Davanzali e soglie realizzati con lastre di granito, spess. cm.3.
- Davanzali realizzati con lastre di granito, spess. cm.2.
- Copertine su muretti di coronamento della copertura realizzate con lastre di pietra serena,
spess. cm.2.
13. OPERE IN FERRO: - Realizzazione di ringhiere per le scale, parapetti in profilato di acciaio verniciato.
14. PLUVIALI – CANNA FUMARIA: - Pluviali in PVC, diam. mm.100, bocchettoni di scarico e terminali dei pluviali in ghisa
- Canna fumaria prefabbricata-
15. SANITARI: 15.1. Servizi igienici per gli spettatori, divisi per sesso, bagno per portatori di handicap:
n. 2 + 2 wc;
n. 1 orinatoio;
n 1 + 1 lavabi;
n. 1 bagno per portatori di handicap, compreso vaso, lavabo e maniglioni.
15.2. Servizi igienici per il personale divisi per sesso:
n. 1 + 1 wc;
n. 1 lavabi.
15.3. Servizi igienici per i bagnanti, divisi per sesso:
n. 3 + 4 wc;
n. 3 orinatoi;
n. 2 + 2 lavabi;
n. 1+ 1 beverini;
n. 1+ 1 lavapiedi.
15.4. Docce divise per sesso
n. 4 + 4 docce aperte;
n. 3 + 3 docce chiudibili;
n. 14 asciugacapelli.
15.5. Servizi igienici per portatori di handicap divisi per sesso:
n. 1 + 1 wc;
n. 1 + 1 docce;
n. 1 + 1 lavabi;
maniglioni ed accessori.
16. REALIZZAZIONE DI RETE IDRICA CON:
tubi tipo egeplast sla express di diam. mm. 25/50 per la rete esterna e per
distribuzione primaria fino ai collettori; tubi tipo alupex express di diam. mm.16-20 per
la rete interna; collettori complanari a ¾” e 1”.
17. FOGNATURA ACQUE BIANCHE REALIZZATA CON: tubi pvc diam. mm.110-125-160-200;
pozzetti pvc cm.40x40 con anelli di prolunga;
pozzetti pvc cm.55x55;
pozzetti pvc cm.60x60 con griglia;
pozzetto cls cm.100x100 per allaccio urbano;
allaccio urbano diam. mm.200;
compresi gli scavi, rinfianchi con sabbione, trasporto a discarica del materiale di
risulta.
18. FOGNATURA ACQUE NERE REALIZZATA CON: tubi pvc diam. mm.50-100-110-125-160-200;
pozzetti pvc cm.55x55 con anelli di prolunga;
sifoni pvc diam. mm.100;
pozzetto cls cm.100x100 per allaccio urbano;
allaccio urbano diam. mm.200;
compresi gli scavi, rinfianchi con sabbione, trasporto a discarica del materiale di risulta.
costituiti da: (vedi relazione tecnica).
IMPIANTO DI RISCALDAMENTO, PRODUZIONE ACQUA CALDA E TRATTAMENTO ACQUA
PISCINE
Art.1) DATI GENERALI E SPECIFICHE TERMOIGROMETRICHE
1.1 Temperature ARIA
INVERNO
CONDIZIONI ESTERNE
ESTERNO
0 °C
80% UR
CONDIZIONI INTERNE
INTERNO - AMBIENTE PISCINE
28 °C
65% UR
INTERNO – SPOGLIATOI E
SERVIZI PISCINE
24 °C
55% UR
INTERNO - UFFICI
20 °C
60% UR
1.3 Tolleranze
- temperatura ± 1 °C
- umidità ± 5 %
1.4 Velocità max dell'acqua nelle tubazioni 1,2 m/sec
1.2 Temperature ACQUA
ACQUA SANITARIA
48 °C
ACQUA IMMISSIONE PISCINE
35 °C
ACQUA I PISCINE
28 °C
PRODUZIONE FLUIDO CALDO
E=70 °C
U=80 °C
Art. 2) DATI DI PROGETTO
2.1 Caratteristiche termiche e idrometriche dei componenti strutturali
edificio
- muri perimetrali (valore medio) K = 0,57
W/m2K
- finestre esterne (valore medio) K = 2,25/2,86
W/m2K
- pavimento di calpestio (valore medio) K = 1,24
W/m2K
- solaio di copertura (valore medio) K = 0,36/1,82
W/m2K
2.2 Densità di affollamento
Densità di affollamento piscine e assimilabili 0,30 persona/m2
Densità di affollamento vasca piscine 0,50 persona/m2
Densità di affollamento uffici 0,06 persona/m2
2.3 Portata aria esterna
Spogliatoi 4 Vol./h
Piscina 2,5 x 10-3
m3/s m
2
2.4 Fluido prodotto dalla centrale termica 80°C
2.5 Funzionamento dell'impianto intermittente
2.6 Tempo di messa a regime max 2 ore
2.7 Filtrazione - Prefiltri 80% ASHARAE opacimetrico, filtri
finali 80%
2.8 Velocità dell’aria - 0,15 m/s
Art. 3) CENTRALE TERMICA
Per la produzione dell‟acqua calda è stata prevista una centrale termica a gasolio dislocata in
apposito locale sito al piano interrato.
I Le strutture verticali del locale avranno una resistenza al fuoco REI 120. Il locale caldaie
non avrà aperture di comunicazione con locali adiacenti destinati ad altro uso.
In considerazione della potenza termica necessaria, come previsto dal D.P.R. N° 412 del 26
Agosto 1993, si è provveduto a distribuire il carico termico su due generatori di uguali
caratteristiche.
I generatori sono separati e collegati da due collettori uno per l‟acqua di mandata e l‟altro
per quella di ritorno e intercettati a mezzo di saracinesche e completi di dispositivi necessari
per assicurare la libera dilatazione dell‟acqua contenuta nelle caldaie, come previsto dalle
leggi sugli apparecchi a pressione, secondo le disposizioni I.S.P.E.S.L. contenute nella
circolare N° 36/74.
BRUCIATORI
I bruciatori sono del tipo ad aria soffiata, in monoblocco a più stadi, completamente
automatici ed omologati dalla ISPESL. L‟alimentazione del bruciatore avverrà per
aspirazione.
Ogni bruciatore risponde ai seguenti requisiti:
esser collegato ai filtri di linea mediante tubi metallici flessibili di lunghezza tale da
consentire gli eventuali movimenti di manovra e di manutenzione;
essere muniti del dispositivo automatico per l'avviamento e l'arresto del bruciatore,
nonché di tutte le apparecchiature di sicurezza e di controllo rispondenti alle Norme
vigenti;
l'immissione del combustibile nel focolare dovrà bloccarsi a seguito di intercettazione
quando per una qualsiasi ragione la fiamma si spenga;
il complesso bruciatore è dotato di tutte le tubazioni di collegamento, di alimentazione
di ritorno e di sfiato, nonché delle apparecchiature elettriche di comando, di protezione
e di sicurezza prescritte dai VV.F.
ORGANI DI CONTROLLO E REGOLAZIONE
Come previsto dal D.P.R. N° 1391 del 22.12.1970 relativamente alle apparecchiature di
controllo della combustione, ogni generatore di calore sarà dotato e controllato da organi
omologati come richiesto dalle specifiche I.S.P.E.S.L. e più precisamente da:
- Termostato di taratura 0°C/90°C
- Pressostato di blocco a riarmo manuale
- Termometro
- Manometro con relativo attacco con rubinetto
- Valvola di sicurezza
- Vaso di espansione a membrana
- Valvola di intercettazione combustibile
- Pozzetto di controllo temperatura
- Quadro elettrico di comando
SERBATOIO COMBUSTIBILE
Il deposito per lo stoccaggio del gasolio necessario all'alimentazione delle Caldaie è costituito
da un unico serbatoio, del volume di 15 m3,
ubicato all‟esterno, in posizione attigua
all‟edificio nel quale è installato l‟impianto termico.
Il serbatoio è interrato ad una profondità tale che la generatrice superiore del serbatoio si trovi
a 0,7 m dal piano d calpestio.
Il serbatoio è dotato di passo d'uomo e di tutti gli accessori di legge, valvole di ritegno,
indicatore di livello, tubo di sfiato, attacco di adduzione gasolio UNI, alimentazione in
tubazione di rame e quanto altro indicato dalle Normative e leggi vigenti. In particolare:
- Le bocche di carico sono dislocate nel passo d‟uomo del serbatoio e alla cui estremità è
applicato un attacco a vite in bronzo del diametro 100 UNI 8 - 10 con tappo filettato in
bronzo e chiusura lucchettabile.
- All'estremità del tubo di carico e all'interno del serbatoio è installata una valvola
limitatrice di carico del tipo omologato che impedisca il riempimento dello stesso oltre il
90% della propria capacità geometrica.
- Il serbatoio è inoltre munito, nel punto più alto, di idoneo sfiato costituito da un tubo del
diametro di 1"1/2, atto a mantenere l'interno del serbatoio la pressione atmosferica e
consentire lo smaltimento all'esterno dei vapori sviluppati dal combustibile durante il
caricamento.
- La tubazione di alimentazione del combustibile è provvista di un organo di
intercettazione chiusura rapida e comandabile a distanza dall‟esterno del locale caldaia.
IMPIANTO ELETTRICO
Gli impianti ed i dispositivi elettrici posti a servizio dell‟impianto termico e dei relativi locali
sono eseguiti a regola d‟arte, in osservanza alle norme CEI (Comitato Elettrotecnico Italia)
vigenti.
I comandi dei circuiti, esclusi quelli incorporati nell‟impianto, sono centralizzati su un quadro
ubicato nel locale d‟accesso al locale trattamento acqua piscine.
Tutti i circuiti fanno capo ad un interruttore generale in posizione facilmente e sicuramente
raggiungibile.
CANNE FUMARIE
Le canne fumarie, una per generatore, sono a tiraggio naturale.
Sono del tipo in acciaio inox, in doppia parete, modulare e precoibentata con isolante ad alta
densità, idonea al convogliamento dei fumi di combustione delle caldaie del tipo
pressurizzato. La tipologia è del tipo per esterno ad elementi modulari e fissate a parete
tramite idonee staffe in acciaio inox complete di:
- valvola di regolazione fumi;
- adattatore per caldaia;
- regolatore di fissaggio;
- gomito a 45°;
- coppa raccolta condensa con relativo scarico;
- modulo prelievo fumi;
- modulo terminale con relativo comignolo antintemperie e avente le seguenti
caratteristiche:
- lamina d‟acciaio inox per involucro esterno in AISI 304;
- coibente in lana minerale ad alta densità;
- lamina condotto interno in acciaio inox AISI 316 con saldatura longitudinale,
certificata, al laser.
Art. 4) PRODUZIONE ACQUA CALDA E SANITARIA
L‟impianto di produzione dell‟acqua calda e sanitaria è stato studiato, progettato e realizzato
in conformità a quanto indicato della Norma UNI 9182. Lo stesso impianto garantirà il
corretto apporto termico alle utenze cui è destinato: piscina, servizi sanitari, impianto di
riscaldamento.
Le sezioni „piscine‟ sono servite ciascuna da una condotta che parte dal collettore generale di
mandata. Le stesse tubazioni sono collegate ai relativi scambiatori termici (idonei al
trattamento dell‟acqua aggressiva di piscina) tramite i qualI verrà realizzato il controllo e la
regolazione della temperatura delle acque di vasca al fine di garantire le specifiche di
progetto.
L‟acqua destinata all‟impiego per usi sanitari verrà prodotta e stoccata all‟interno di due
boiler che sono alimentati da una condotta in arrivo dal collettore generale di mandata.
La regolazione di mandata dell‟acqua in uscita dal boiler, destinata agli utenti, si realizzerà
mediante una valvola di intercettazione a tre vie che, dotata di sensore di temperatura,
regolerà automaticamente la propria apertura garantendo le specifiche termiche richieste.
Gli altri usi cui sarà destinata l‟acqua calda riguardano l‟alimentazione degli impianti di
riscaldamento a ventilconvettori , termoventilazione e radiatori. Ciascuna delle utenze (UTA
1, UTA 2, linea fan-colis, linea radiatori) è servita da una tubazione propria che, collegata al
collettore generale di mandata, fa capo all‟apparecchiatura di destinazione garantendo il
necessario apporto termico.
Art. 5) IMPIANTI DI TRATTAMENTO DELL’ACQUA DI PISCINA
RIFERIMENTI NORMATIVI
Gli impianti in esame sono stati studiati, dimensionati e realizzati in osservanza di quanto
prescritto dalle:
G.U. N°51 del 3/03/2003 – Accordo tra il Ministro della salute, le regioni e le province
autonome di Trento e Bolzano sugli aspetti igienico-sanitari per la costruzione, la
manutenzione e la vigilanza delle piscine ad uso natatorio.
Norma UNI 10637, maggio 2006 (Piscine – Requisiti degli impianti di circolazione,
trattamento, disinfezione e qualità dell‟acqua di piscina).
TERMINI E DEFINIZIONI
I termini e le definizioni impiegati sono quelli di cui all‟art. 3 della Norma UNI 10637.
CLASSIFICAZIONE DELLA PISCINA
La piscina in esame è classificata come piscina di tipo A1 (Norm. UNI 10637, art. 4):
piscina pubblica comunale.
Ogni scelta impiantistica verrà di seguito effettuata in considerazione della classificazione di
cui sopra.
CARATTERISTICHE DELL’ACQUA
Viene fatta distinzione fra vari tipi di acque, in considerazione dell‟uso a cui queste sono
destinate.
Acque di riempimento e reintegro
Le acque di riempimento e reintegro avranno caratteristiche conformi alla legislazione
vigente (D.P.R. 24 Maggio 1988, N. 236 e succ. modifiche) concernente la qualità delle acque
destinate al consumo umano relativamente ai soli valori per parametri tossici e microbiologici.
L‟acqua destinata agli scopi in esame verrà prelevata dalla condotta idrica dell‟acquedotto.
Acqua di immissione in vasca ed acqua di vasca
Le caratteristiche dell‟acqua di immissione in vasca, e dell‟acqua di vasca dovranno
rispettare i parametri chimico fisici riportati nella tabella A allegata all‟ “Accordo tra il
Ministro della salute, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano sugli aspetti
igienico-sanitari per la costruzione, la manutenzione e la vigilanza delle piscine ad uso
natatorio del 16 gennaio 2003”.
Modalità di prelievo
Le modalità di prelievo dei campioni d‟acqua per l‟esecuzione di analisi chimico-
batteriologiche dovranno rispettare quanto prescritto all‟art. 5.1.6 della Norma UNI 10637.
Frequenza delle analisi
Le modalità e la frequenza delle analisi dovranno rispettare quanto prescritto all‟art. 5.1.7 e
all‟art. 5.1.8 della Norma UNI 10637.
Acque di scarico
Alle acque di scarico, come a tutte le altre acque provenienti dall‟insediamento, si
applicheranno le disposizioni legislative vigenti.
IMPIANTI DI CIRCOLAZIONE, TRATTAMENTO E DISINFEZIONE DELL’ACQUA
Caratteristiche generali degli impianti di circolazione
Gli impianti di circolazione sono realizzati in modo da garantire:
l‟omogenea distribuzione nella vasca dell‟acqua proveniente dagli impianti di trattamento;
l‟omogenea ripresa dell‟acqua di vasca per l‟invio agli impianti di trattamento;
la circolazione dell‟acqua di vasca in modo da ottenere caratteristiche fisico-chimiche
uniformi in tutto il volume.
Dimensionamento degli impianti
Gli impianti di circolazione e trattamento dell‟acqua sono realizzati in modo da garantire,
alla perdita di carico massima ammessa, un tempo di ricircolo della somma del volume utile
della vasca di compenso minore di 4 ore.
A garanzia del soddisfacimento di tale specifica la portata d‟acqua richiesta minima per il
caso in esame sarà di 136 m3/h. L‟acqua viene immessa tramite l‟impiego di un gruppo di
pressurizzazione composto da N. 3 pompe di uguali caratteristiche (portata: 80 m3/h). Di
queste, due assicureranno il servizio normale dell‟impianto mentre una terza pompa servirà da
riserva.
Sistemi di immissione e sistemi di circolazione
L‟immissione dell‟acqua in vasca avverrà a mezzo di bocchette di immissione dal fondo.
Sistemi di ripresa superficiali
Il sistema di ripresa superficiale è a „bordi sfioranti‟. Questo si estende per i lati lunghi della
vasca e copre il 60% del perimetro esterno della vasca.
Vasca di compenso
E‟ prevista la presenza di una vasca di compenso per ciascuna delle vasche utenti. I volumi
(utili) delle vasche di compenso sono calcolati in base a:
volume dell‟acqua spostata dal numero massimo di utenti ammesso;
volume dell‟acqua relativo al moto ondoso generato dagli utenti.
La vasca di compenso è:
completamente svuotabile mediante aggottamento
accessibile per operazioni di manutenzione e pulizia;
dotata di troppo pieno;
con superfici facilmente lavabili.
Sistemi di alimentazione dell’acqua di reintegro
Il sistema di alimentazione dell‟acqua di reintegro sarà di tipo automatico (vedi UNI 10637
art. 5.2.6). La portata del sistema addurrà la quantità relativa agli scopi di compensazione
delle perdite dovute ad evaporazione, lavaggio filtri, spruzzi, trascinamento degli utenti,
prelievi per analisi ecc..
Per i casi in esami verrà garantito un volume di rinnovo giornaliero pari al 5% della vasca di
compenso (UNI 10637, art. 5.9.1). Lo stesso volume sarà immesso nel tempo di 12 ore.
CARATTERISTICHE DEGLI IMPIANTI DI TRATTAMENTO
Pompe di circolazione
Le pompe di circolazione sono collegate all‟impianto con valvole di intercettazione a monte
ed a valle delle stesse pompe. Inoltre a valle ed in prossimità di ciascuna pompa saranno
installati un manometro ed una valvola di ritegno.
Il dimensionamento delle pompe garantirà la portata di progetto dell‟impianto di trattamento
in presenza della perdita di carico massima ammissibile. La scelta delle pompe terrà conto
dell‟aumento di portata del sistema quando i filtri sono puliti, ed in ogni caso garantirà che
questa resti al di sotto dei limiti previsti a seguito dell‟impiego di qualunque tipo di filtro.
Le pompe saranno presenti in numero pari a quello dei filtri e, a garanzia del
raggiungimento della portata di progetto in caso di avaria di una delle pompe, verrà previsto
una pompa di riserva.
Filtri
I filtri sono costituiti da serbatoi la cui superficie interna deve essere adeguata all‟acqua da
trattare ed al tipo di disinfettante utilizzato.
I filtri resistono alla pressione massima di utilizzo indicata dal costruttore mediante
marcatura od etichettatura degli stessi. In ogni caso dovranno avere una pressione di progetto
1,5 volte la pressione di utilizzo, con un minimo di 0,35 MPa.
I filtri che sono impiegati negli impianti piscine saranno del tipo a diatomee. Questi saranno
caratterizzati da supporti di tessuto sul quale viene fatto aderire uno strato di farina fossile
(diatomee), che costituisce il manto filtrante. Il rinnovo del letto filtrante dovrà essere
effettuato periodicamente mediante scarico del manto esausto e ripristino dello stesso. La
velocità massima di filtrazione non dovrà superare i 10 m/h. Alla portata di progetto e subito
dopo la il rinnovo delle diatomee, il filtro non dovrà causare una perdita di carico maggiore di
0,05 MPa rispetto alla pressione d‟entrata.
I filtri saranno dotati di apposito serbatoio con coperchio, nel quale verrà ottenuta la
dispersione delle diatomee in acqua, da immettere a monte del filtro. Ciascun serbatoio sarà
dotato di agitatore, tramoggia graduata completa di valvola di intercettazione, indicatore di
livello graduato, attacchi per l‟alimentazione dell‟acqua, troppo pieno e scarico.
CARATTERISTICHE DEGLI IMPIANTI DI DISINFEZIONE
Impianti di dosaggio agenti disinfettanti
I prodotti disinfettanti saranno a base di cloro. Quelli comunemente impiegati per
applicazioni quali quella in esame sono: prodotti clorati inorganici (ipoclorito di sodio,
ipoclorito di calcio); prodotti clorati organici (acido tricloroisocianurico, dicloroisocianurato
di sodio). Tali prodotti sono presenti in commercio in forma acquosa ed adatti per essere usati
in tale maniera. L‟utilizzo sarà vincolato alle modalità d‟uso prescritte dal fabbricante.
I prodotti clorati in soluzione acquosa destinati all‟alimentazione delle pompe dosatrici
saranno contenuti in serbatoi chimicamente idonei scelti con capacità totale sufficiente ad
assicurare un‟autonomia compatibile con la gestione delle piscine e comunque non minore di
24 ore. I serbatoi sono posti in locale separato da quello degli impianti di filtrazione, ed
opportunamente aerato. In ogni caso l‟impiego di tali prodotti avverrà a mezzo di pompe
dosatrici. Sarà consentita l‟immissione diretta in vasca dei disinfettanti solamente per
trattamenti straordinari o durante i periodi di chiusura. La balneazione non potrà riprendere
prima che i valori dell‟acqua non siano rientrati nei limiti indicati nel Prospetto N.1 della
Norma UNI10637.
Il pilotaggio delle pompe dosatrici delle piscine sarà realizzato mediante l‟adozione di una
apparecchiatura automatica di regolazione.
Impianti di dosaggio correttori di pH
I correttori di pH impiegati per innalzare od abbassare il valore di acidità dell‟acqua sono
commercializzati soluzione acquosa e quindi adatti ad essere utilizzati in tale maniera.
Saranno stoccati in serbati chimicamente resistenti e con capacità tale da consentire una
autonomia compatibile con la gestione della piscina, posti in un locale separato da quello
degli impianti di filtrazione.
L‟immissione dei correttori di pH avverrà solamente mediante l‟impiego di apposite pompe
dosatrici.
APPARECCHIATURE DI RILEVAZIONE E CONTROLLO
Apparecchiatura di misura e regolazione del pH
Il sistema di misura del pH sarà del tipo potenziometrico; la precisione richiesta per tale
apparecchiatura e di ±1/10 pH. Lo strumento dovrà disporre di segnali di uscita compatibili
con un impianto di dosaggio che assieme al quale realizzerà la regolazione automatica. Sarà
disponibile un segnale in uscita dedicato alla registrazione dei valori rilevati.
Apparecchiatura di misura e regolazione del potenziale Redox
Il sistema di misura sarà del tipo potenziometrico e misurerà il potenziale di ossidoriduzione
dell‟acqua in esame. L‟utilizzazione di sistemi Redox è destinata alla verifica delle capacità
disinfettanti dell‟acqua. La precisione richiesta a tali apparecchiature è ±3 mV. Lo strumento
disporrà di segnali in uscita che consentano la regolazione automatica del potenziale Redox a
mezzo di un impianto di dosaggio del cloro. In considerazione del fatto che il potenziale
Redox non è diretta funzione del tenore di cloro presente, l‟utilizzo dello stesso per il
pilotaggio degli impianti di dosaggio di cloro è improprio qualora non sia utilizzato in
relazione con la curva Redox – ppm Cl specifica della piscina. Sarà disponibile un segnale in
uscita dedicato alla registrazione dei valori rilevati.
Apparecchiatura di misura e regolazione del cloro residuo libero
La misurazione del valore di cloro residuo libero avverrà mediante misuratori amperometrici.
Per questi è richiesta una precisione nominale di ±1/10 mg/l (ppm). Lo strumento di lettura
disporrà di segnali in uscita che consentano la regolazione automatica del tenore di cloro a
mezzo di un impianto di dosaggio. Sarà disponibile un segnale in uscita dedicato alla
registrazione dei valori rilevati.
Art. 6) IMPIANTO DI RISCALDAMENTO A TERMOVENTILAZIONE, VENTILCONVETTORI E
RADIATORI
Gli impianti di riscaldamento dell‟edificio sono stati studiati in funzione della tipologia d‟
ambiente cui sarà destinato il loro servizio.
In base a quanto specificato nelle G.U. N°39 del 17/02/1992 e Norma UNI 10339 sono state
quindi definite tre zone, distinte dai requisiti tecnici annessi alle loro caratteristiche, che sono:
zona piscine, zona servizi piscine (servizi igienici piscine, spogliatoi, pronto soccorso), zona
uffici (uffici e relativi servizi).
Il riscaldamento e la ventilazione della „zona piscine‟ è realizzata mediante l‟impiego di una
unità di trattamento d‟aria. L‟impianto sarà del tipo a tutt‟aria con ricircolo; l‟aria esterna
immessa in ambiente garantirà in qualunque situazione di funzionamento il ricambio minimo
previsto per legge (20 m3/h per metro quadrato di vasca).
L‟immissione dell‟aria in ambiente avverrà tramite bocchette, alimentate da canali a vista,
capaci di garantire una velocità d‟immissione inferiore a 0,15 m/s.
L‟estrazione dell‟aria dall‟ambiente verrà realizzata con l‟impiego di due estrattori, le cui
caratteristiche consentiranno un equo bilancio dei volumi immessi ed estratti.
L‟impianto, comandato da un sistema di controllo e regolazione, favorirà il mantenimento dei
valori termoigrometrici stabiliti; in ogni caso la temperatura dell‟aria ambiente dovrà sempre
essere superiore alla temperatura dell‟acqua di piscina.
Il riscaldamento della „zona servizi piscina‟ è realizzata con le stesse modalità viste al punto
precedente con la differenza che l‟aria immessa in ambiente sarà solo esterna. Per tali
ambienti verrà meno il precedente vincolo sulla temperatura che dovrà avere un valore non
inferiore a 24 °C.
Per il riscaldamento della „zona uffici‟ è previsto l‟impiego di radiatori e ventilconvettori
dislocati in numero e posizione tali da garantire il raggiungimento e la conservazione delle
caratteristiche termoigrometiche richieste per tali tipi di ambienti.
DATI TECNICI
GRUPPI TERMICI N°2
POTENZA UTILE Kw 349
POTENZA AL FOCOLARE Kw 384
VASI ESPANSIONE N°2
CAPACITA‟ litri 150
ELETTROPOMPA ANTICONDENSA N°2
PORTATA mc/h 3,8
PREVALENZA m.c.a. 4
ELETTROPOMPE DI CIRCOLAZIONE – C/TO GENERALE N°3
PORTATA mc/h 30
PREVALENZA m.c.a. 6,5
POMPA UTA 1
PORTATA mc/h 16,5
PREVALENZA m.c.a. 8
POMPA PRIMARIA PISCINA 1
PORTATA mc/h 37
PREVALENZA m.c.a. 8
POMPA PRIMARIA PISCINA 2
PORTATA mc/h 5
PREVALENZA m.c.a. 7
POMPA BOILER
PORTATA mc/h 11
PREVALENZA m.c.a. 8
POMPA UTA 2
PORTATA mc/h 10
PREVALENZA m.c.a. 12
SERBATOIO RISERVA GASOLIO mc 15
BOILER – PRODUZIONE ACQUA CALDA N° 2
CAPACITA‟ litri 2000
POTENZA TERMICA Kw 75
ELETTROPOMPE RICIRCOLO - BOILER
PORTATA mc/h 1,5
PREVALENZA m.c.a. 6
ELETTROPOMPE AUTOCLAVE N°2
PORTATA mc/h 22
PREVALENZA m.c.a. 4,5
SCAMBIATORE A PIASTRE VASCA 1 Kw 480
SCAMBIATORE A PIASTRE VASCA 2 Kw 65
FILTRI A DIATOMEA VASCA 1 N°2
SUPERFICIE DI FILTRAZIONE mq 13,3
POMPE VASCA 1 N°3
PORTATA mc/h 80
PREVALENZA m.c.a. 17,6
POMPA DOSATRICE CLORO l/h 17 – 5 bar
POMPA DOSATRICE CORREZIONE PH l/h 9 – 8 bar
FILTRI A DIATOMEA VASCA 2 N°2
SUPERFICIE DI FILTRAZIONE mq 1,6
POMPE VASCA 2 N°3
PORTATA mc/h 10
PREVALENZA m.c.a. 16
POMPA DOSATRICE CLORO l/h 9 – 8 bar
POMPA DOSATRICE CORREZIONE PH l/h 9 – 8 bar
UTA 1
POTENZA TERMICA Kw 180
PORTATA ARIA mc/h 22000
PREVALENZA UTILE Pa 300
UTA 2
POTENZA TERMICA Kw 96
PORTATA ARIA mc/h 6000
PREVALENZA UTILE Pa 200
ESTRATTORE ARIA N°2
PORTATA ARIA mc/h 2500
PREVALENZA UTILE Pa 180
IMPIANTI ELETTRICI E IMPIANTO LUCI DI SICUREZZA:
Descrizione del complesso
Dal power center ubicato nel locale utente della vicina cabina elettrica di trasformazione MT/BT si
alimenta il Quadro Elettrico Generale (Q.E.G.), ubicato nel piano terra, dal quale si distribuiscono
gli impianti così costituiti :
Quadro Elettrico Uffici (QE-1);
Quadro Elettrico Locali Tecnici (QE-3)
Distribuzione impianto generale FM;
Distribuzione impianto generale luce;
Distribuzione luci esterne;
Distribuzione impianto luce di emergenza;
Impianto di Terra.
Dal Quadro elettrico Uffici (QE-1), ubicato nella zona reception-uffici nel piano terra, sono
distribuiti gli impianti relativi alla F.M. e illuminazione della zona reception-uffici e il quadro
elettrico BAR (QE-2).
Dal Quadro elettrico Locali Tecnici (QE-3), ubicato nel piano interrato sono distribuiti i circuiti
relativi agli impianti di termoidraulica, luce e f.m. degli stessi locali.
La distribuzione dal Quadro Elettrico Generale è così eseguita:
La distribuzione principale in tubazione a pavimento;
La distribuzione secondaria in tubazione a pavimento, incassata a parete e nella zona vasca
piscina in tubazione a vista sul trave.
La distribuzione dal quadro uffici (QE-1) è così eseguita:
La distribuzione principale in tubazione a pavimento;
La distribuzione secondaria in tubazione a pavimento, incassata a parete.
La distribuzione dal quadro Bar (QE-2) e dal quadro Locali Tecnici (QE-3) è così eseguita:
La distribuzione principale e secondaria in tubazione a vista.
La distribuzione a vista in luoghi aperti tipo copertura, ect., è eseguita tramite tubazioni metalliche
tipo conduit.
Sono distribuiti anche gli impianti correnti deboli, quali :
Impianto chimata bagni e docce;
Impianto telefonico;
La distribuzione degli impianti correnti deboli, è realizzata in tubazione a pavimento e/o incassa a
parete, e segue i percorsi realizzati per la distribuzione degli impianti elettrici.
Le varie distribuzioni correnti deboli e la distribuzione elettrica sono realizzate in tubazioni separate
una per tipologia di circuito.
L‟impianto di terra esterno è realizzato posando un dispersore orizzontale da collegarsi ai dispersori
verticali e ad un collettore di terra generale installato nel locale quadri elettrici. Inoltre i plinti della
struttura sono collegati all‟impianto di terra esterno.
Percorsi orizzontali e verticali
L‟arrivo dalla cabina di trasformazione, l‟arrivo TELECOM e la distribuzione esterna è effettuata
tramite cavidotti interrati, mentre all‟interno dei locali avverrà nel seguente modo :
In canale l‟alimentazione al Quadro Elettrico Generale (Q.E.G);
In tubazione incassata a pavimento la distribuzione principale;
In tubazione incassata a pavimento e/o a parete la distribuzione secondaria;
All‟esterno sulle coperture.
Sicurezza
Il progetto e l‟esecuzione degli impianti tengono conto dei particolari requisiti di sicurezza
necessari nella presente realizzazione e precisamente :
Assicurare la protezione termica delle linee;
Realizzare un efficace protezione contro i contatti diretti ed indiretti;
Garantire un‟adeguata illuminazione generale;
Garantire una illuminazione di sicurezza dei punti di passaggio e nelle uscite di sicurezza;
Segnalare in modo opportuno le vie di fuga;
Ottenere una equalizzazione del potenziale sulle masse metalliche accessibili;
Cavi
I cavi sono tutti in rame.
I cavi di bassa tensione sono del tipo FG7R e/o FG70R 0,6/1 kV per le alimentazioni all‟interno di
canali e/o tubazioni metallici, mentre sono del tipo N07V-K 0,45/0,75 kV per le alimentazioni entro
canali e/o tubazioni in PVC.
Il calcolo della sezione dei cavi è effettuato secondo le indicazioni della Norma 64-8, ovvero sono
stati considerati :
- tipo di posa;
- n° di circuiti per canale e/o tubazione;
- lunghezza;
- Valore della corrente nominale dell‟interruttore di protezione;
- Fattore di contemporaneità.
Le sezioni minime dei cavi in bassa tensione sono :
Punti luce e punti comandi = 1,5 mm2
Prese 10/16 A = 2,5 mm2
Prese CEE = 2,5 mm2
Quadri Prese CEE = 4/6 mm2
Conduttore di terra = 6 mm2
Collegamenti equipotenziali = 6 mm2
Riempimento delle tubazioni e dei canali
Per le tubazioni e per i canali il numero dei cavi, indipendentemente dal materiale di costruzione,
rispetta :
- Coefficiente di riempimento minimo 1/1,3 dove :
- 1 è il diametro del cerchio circoscritto dalla massa dei cavi;
- 1,3 è il diametro interno della tubazione;
- Numero strati di cavi su passerelle asolate aperte non superiore a tre;
- Numero strati di cavi su canali con coperchio non superiore a tre;
Dimensionamento delle linee
Per quanto attiene alla protezione specifica delle condutture dalle sovracorrenti, sarà verificato che
la sollecitazione termica conseguente alla sovracorrente (corto circuito o sovraccarico) non induca
nei cavi gradienti termici tali da comprometterne l'efficienza.
Gli interruttori adottati saranno capaci di assicurare il mantenimento delle sollecitazioni termiche
nei cavi entro i termini tollerati dagli stessi.
In particolare le verifiche saranno eseguite nei punti della conduttura nei quali risulterà massimo il
valore dell'energia specifica passante lasciata fluire dall'interruttore durante il guasto.
Questi corrispondono in pratica alla parte iniziale e terminale delle condutture.
Nel caso di sovraccarico, tutti i circuiti dell'impianto elettrico sarnno in grado di soddisfare quanto
previsto dalle Norme CEI 64-8 ed in particolare:
IB In Iz
If 1,45 Iz
IB corrente d'impiego
In corrente nominale / taratura del dispositivo di protezione;
Iz portata nominale a regime del cavo;
If corrente convenzionale d'intervento della protezione.
Il valore di Iz (portata nominale a regime del cavo) sarà infatti sempre superiore non solo alla
corrente d'impiego del circuito IB ma anche alla corrente di taratura o nominale dell'interruttore
corrispondente.
Rifasamento
Un impianto di rifasamento della potenza di 42 kVAR rifasa interamente l'impianto elettrico e sarà
derivato dal Q.E.G.
Un dispositivo elettronico controllerà automaticamente il fattore di potenza esistente nella rete a
valle del loro punto di allacciamento e comanderà automaticamente l'inserzione e la disinserzione (a
gradini) del numero di batterie di condensatori necessario a mantenere il fattore di potenza entro
valori prestabiliti.
Caduta di tensione
Le cadute di tensione misurate, a pieno carico, sull‟utenza più lontana dai trasformatori non sono
superiori al 4%, rispetto al valore nominale della tensione di alimentazione.
Equilibratura e distribuzione dei carichi
Le distribuzioni principali sono suddivise in modo che la differenza dei carichi massimi
contemporanei presunti non provochi eccessivo squilibro sulle tre fasi.
I carichi monofasi su sistema trifase a stella sono distribuiti con rapporto da minimo a massimo di
1/1,2. Pertanto in fase di cablaggio dei quadri elettrici sarà opportuno operare prelevando le
alimentazioni monofasi dalle sbarre in rispetto a detto rapporto.
Fattori di contemporaneità
Per la scelta delle protezioni e dei cavi si è tenuto conto dei seguenti coefficienti di contemporaneità
:
- Illuminazione 1
- Prese di corrente del tipo civile 0,2
- Prese di corrente del tipo industriale 0,5
- Impianto CDZ 0,8
Illuminazione
La quantità degli apparecchi di illuminazione è stata calcolata in base ai livelli d‟illuminamento
medio ricavati dalle indicazioni della NORMA UNI 10380/A1 e secondo quanto normalmente
previsto per tali tipologie di intervento.
Piscina 250 lx
Vasca Propedeutica 350 lx
Bagni 150 lx
Spogliatoi 200 lx
Depositi 150 lx
Locali Tecnici 250 lx
Illuminazione di Sicurezza
Sarà previsto un livello di illuminamento di sicurezza non inferiore a 5 lx, ad 1 metro di altezza dal
piano di calpestio, lungo le vie di fuga e nelle uscite, e non inferiore a 2 lx negli altri ambienti.
Tale illuminamento sarà garantito da corpi illuminanti con complesso autonomo di ricarica,
autonomia non inferiore ad 1 ora, ad inserzione automatica, ad illuminazione permanente e/o non
permanente con etichetta autoadesiva con scritta normalizzata europea, e con lampade fluorescenti.
Pulsanti di emergenza
All‟esterno del fabbricato sono installati, in due lati opposti, due pulsanti di emergenza che
agiscono uno sull‟interruttore zona consegna ENEL, e l‟altro sull‟interruttore di alimentazione ,
installato sul Q.E.G., del quadro elettrico Locali Tecnici (QE-3).
Scatole di derivazione
Sono utilizzate scatole di derivazione ad uso a vista e ad uso incassato.
L‟utilizzazione delle scatole è prevista per ogni derivazione o smistamento dei conduttori.
Le giunzioni dei conduttori sono eseguite in modo ordinato e facilmente individuabili.
Sono fissate a parete o su strutture metalliche con apposite staffe in acciaio saldate, imbullonate o
fissate con tasselli ad espansione.
Le cassette sono installate rispettando:
la complanarità con pareti in muratura o pavimenti ;
l‟allineamento con gli assi verticali ed orizzontali delle pareti ;
le posizioni disponibili per non occupare mai quote di pareti utilizzabili per l‟arredamento.
QUADRO ELETTRICO GENERALE
Il quadro elettrico sarà cablato, marchiato, e verificato da società e/o enti certificati ISO 9000.
Il quadro, da appoggiarsi a pavimento, sarà composto da armadi affiancati e serrati meccanicamente
mediante bulloni.
Sulla parte superiore ed inferiore saranno realizzate idonee aperture in cui si inserirà la canaletta
verticale portacavi.
Inoltre alcuni pannelli saranno smontabili mediante chiavi per la normale manutenzione o
sostituzione delle relative apparecchiature montate all'interno su adeguate guide. Sul pannello
anteriore saranno praticate le feritoie per consentire il passaggio delle leve di manovra degli
interruttori. Ogni portella sarà corredata di serratura tipo "Yale" e sarà interbloccata
meccanicamente con l'apertura dell'interruttore generale.
Per gli interruttori indicati come scorta nello schema elettrico, saranno lasciate le aperture sui
pannelli ma chiuse con tappi in materiale autoestinguente.
In corrispondenza di ogni apparecchiatura sarà installata una targhetta metallica con incisa la
relativa alimentazione (quella dello schema elettrico) che avrà come colore:
- rosso, per i circuiti in servizio privilegiato e/o preferenziale.
- nero, per i circuiti in servizio ordinario.
I quadri saranno in lamiera zincata e verniciati, e più precisamente :
- all'interno con una mano di smalto di fondo tinta sintetico ed una mano di colore applicata a
spruzzo ed essiccata a forno, oppure con polveri epossidiche.
- all'esterno come sopra.
Gli interruttori, equilibrando, i carichi nelle fasi, saranno collegati mediante cavi senza guaina con
colorazione conforme alla tabella UNEL n.00722, aventi sezione immediatamente superiore al
valore previsto in corrispondenza del relativo interruttore.
Il Quadro elettrico sarà realizzato con caratteristiche tecniche non inferiori a quelle indicate nel
capitolato tecnico allegato.
Alla base del quadro infine sarà installata una barra di rame elettrolitico di sezione netta non
inferiore alla metà del conduttore di fase di alimentazione in arrivo e colorata di giallo e distinta col
simbolo di terra. All'interno del quadro sarà fissata una busta di plastica contenente lo schema
elettrico.
Sarà previsto un dispositivo di rifasamento automatico, derivato da protezione, installato nel Quadro
Elettrico Generale di adeguata potenza.
Sarà costituito da più unità o batterie di condensatori, inseribili o disinseribili tramite regolatore
automatico in funzione della potenza reattiva assorbita dal sistema, completi di:
organo di protezione in ingresso;
batterie di condensatori, per costituire i vari gradini di inserzione (almeno 7);
sezionatore, fusibile e contattore per ciascun gradino;
regolatore automatico;
dispostivi per il controllo automatico e per il comando dei gradini.
QUADRI ELETTRICI SECONDARI
I quadri elettrici saranno cablati, marchiati, e verificati da società e/o enti certificati ISO 9000.
I quadri elettrici saranno a parete, in materiale metallico e/o in policarbonato.
Saranno ubicati e numerati nel seguente modo :
QE-1 - Quadro Reception – Uffici – a parete;
QE-2 – Quadro Bar – a parete;
QE-3 – Quadro Locali Tecnici – a pavimento
L'interno dei quadri sarà accessibile mediante la mobilità di alcuni pannelli, come prima detto, per
la manutenzione o sostituzione degli apparecchi o cavi.
La portella anteriore sarà fissata alla struttura con cerniere; la loro apertura deve essere possibile
solo mediante chiave ed avere ricavate le aperture per il passaggio delle leve di manovra degli
interruttori.
A monte dell'interruttore generale, onnipolare e non automatico, le parti in tensione saranno protette
contro i contatti diretti anche in caso di rimozione dei pannelli di chiusura di detto quadro.
I morsetti di uscita dell'interruttore generale saranno collegati, mediante i cavi di sezione adeguata
agli interruttori divisionali. Detto collegamento sarà ottenuto tramite capocorda di diametro idoneo
per l'ottenimento di una buona superficie di contatto.
Gli interruttori, equilibrando, i carichi nelle fasi, saranno collegati mediante cavi senza guaina con
colorazione conforme alla tabella UNEL n.00722, aventi sezione immediatamente superiore al
valore previsto in corrispondenza del relativo interruttore,
Tutti detti collegamenti saranno contenuti all'interno di apposite canaline di materiale termoplastico
autoestinguente aventi sezione 1,5 volte la sezione occupata dai cavi contenuti.
Nella parte inferiore sarà installata una morsettiera, facilmente accessibile, composta con gruppi di
morsetti componibili per ogni interruttore; il numero di detti morsetti sarà pari al numero degli
interruttori installati come pari quelli futuri di scorta.
Ogni gruppo di morsetti, per circuito, sarà diviso da separatori in materiale isolante autoestinguente.
Alla base di ogni quadro infine sarà installata una barra di rame elettrolitico di sezione netta non
inferiore alla metà del conduttore di fase di alimentazione in arrivo e colorata di giallo e distinta col
simbolo di terra. All'interno di ogni quadro sarà fissata una busta di plastica contenente lo schema
elettrico.
SISTEMI DI PROTEZIONE
Per quanto attiene alla protezione specifica delle condutture dalle sovracorrenti, sarà verificato che
la sollecitazione termica conseguente alla sovracorrente (cortocircuito o sovraccarico) non induce
nei cavi gradienti termici tali da comprometterne l'efficienza.
Nel caso di cortocircuito sarà verificato che l'energia specifica passante tollerata dal cavo sia
superiore o al massimo uguale a quella lasciata fluire dal relativo dispositivo di protezione.
Gli interruttori previsti saranno capaci di assicurare il mantenimento delle sollecitazioni termiche
dei cavi entro i termini tollerati dagli stessi.
In particolare:
Gli interruttori automatici magnetotermici da 5 a 160 A saranno modulari e montabili su barre
Din;
Gli interruttori automatici da 400 A in su saranno del tipo elettronico per permettere una più
ampia taratura a seconda delle varie esigente;
Tutte le apparecchiature necessarie per rendere efficiente e funzionale l'impianto (ad es.
trasformatori, suonerie, lampade di segnalazione, interruttori programmatori, prese di corrente
CEE, etc.) saranno modulari e accoppiabili nello stesso quadro con gli interruttori automatici;
Gli interruttori differenziali fino a 160 A saranno della stessa serie degli interruttori automatici;
Per interruttori automatici di portata superiore a 160 A saranno previsti relè differenziali con
trasformatore toroidale esterno e regolabili tramite interruttore (2 moduli) del tipo minidip.
Gli interruttori magnetotermici differenziali tetrapolari con tre poli protetti saranno dotati di un
dispositivo che consenta la visualizzazione dell'avvenuto intervento e permetta di distinguere se
detto intervento è provocato dalla protezione magnetotermica o dalla protezione differenziale.
Nel caso di interruttori differenziali che alimentano prese a spina posta nella zona 3 di locali da
bagno sarà ammesso solo il tipo di alta sensibilità.
I morsetti saranno tali da poter serrare i conduttori e le barrette di rame o i capicorda a forcella, e
saranno interamente assemblati e tarati in fabbrica.
Gli interruttori tetrapolari saranno provvisti di morsetti per lo sgancio a distanza.
La serie modulare alla quale appartengono gli interruttori magnetotermici e differenziali sarà
formata da una vasta gamma di apparecchi complementari come: trasformatori, limitatori di
sovratensione, filtri antidisturbo, strumenti di misura, relè passo-passo, contatori, etc.
Gli interruttori magnetotermici e gli interruttori differenziali con e senza protezione magnetotermica
con corrente nominale 3 63 A saranno della stessa serie.
Gli interruttori magnetotermici e gli interruttori differenziali con e senza protezione magnetotermica
con corrente nominale 125 160 A saranno della stessa serie.
Gli interruttori magnetotermici e gli interruttori differenziali con e senza protezione magnetotermica
con corrente nominale da 200 A in sù saranno della stessa serie.
Gli interruttori fino a 63A saranno costituiti da un potere di interruzione, dove non indicato, non
inferiore ai 6 kA, mentre gli interruttori con corrente nominale superiore a 125A non sarà inferiore a
16 kA.
Il potere di interruzione sarà della categoria di prestazione P2 onde garantire un buon
funzionamento anche dopo 3 corto circuiti con corrente pari al potere di interruzione.
Gli interruttori differenziali fino a 63A saranno dotati di una soglia di intervento non superiore ad
0,3A.
Gli interruttori differenziali da 125° in su saranno dotati di una soglia di intervento tarabile.
Ciò consente di ottenere oltre che una buona protezione dai contatti indiretti e diretti anche
un'ottima selettività di intervento che esclude quasi totalmente le messa fuori servizio di grosse parti
dell'impianto elettrico a causa di guasti franchi fase-protezione.
LINEE PRINCIPALI
Per linee principali si intendono le linee che alimentano le seguenti utenze :
Quadro Elettrico Generale;
Quadri Elettrici Secondari;
La distribuzione principale sarà realizzata secondo uno schema radiale semplice, realizzando una
adeguata affidabilità e funzionalità dell'impianto con le alimentazioni distinte per le varie utenze.
Le linee principali di potenza saranno in cavo con isolamento in gomma di qualità G7 a norma CEI
20-22 II, non propagante l'incendio tipo FG7R e/o FG70R; saranno multipolari per sezioni fino a 25
mm2 e unipolari per sezioni superiori.
I relativi conduttori di protezione saranno del tipo N07V-K di colore giallo/verde e saranno distinti
per ogni partenza dai quadri generali.
I cavi di energia e quelli di protezione saranno di sezione costante.
La distribuzione principale sarà realizzata con canale metallico asolato.
Per i passaggi delle linee attraverso strutture che costituiscono compartimentazione REI sarà
necessario provvedere alla realizzazione di una compartimentazione antifuoco.
Per tale realizzazione saranno impiegate barriere con FIRE-BARRIERS costituito da elastomero
mono-componente resistente al fuoco minimo 120 minuti primi.
LINEE DORSALI E SECONDARIE
Per linee dorsali e secondarie principali si intendono le linee in partenza dal Quadri Elettrico
Generale e dai Quadri Elettrici Secondari che alimentano le seguenti utenze :
Linee FM;
Linee luce;
Linee impianto termoidraulico.
Per i collegamenti principali e secondari saranno utilizzati i seguenti cavi .
Cavi tipo FG70R per distribuzioni all‟interno di canali e/o tubazioni metalliche;
Cavi tipo N07V-K per distribuzioni all‟interno di canali e/o tubazioni in PVC a parete e/o
incassate.
Nelle derivazioni dalle scatole di dorsale in conduttori non saranno interrotti, entrano nelle scatole e
sulla morsettiera sarà eseguita la derivazione sia per quelli che proseguono sia per quelli derivati.
La sezione dei cavi rimarrà invariata per tutta la lunghezza della dorsale, fino all‟ultima
derivazione.
Saranno previste scatole a vista e/o all‟interno di controsoffitti IP45/55 e scatole ad incasso.
Le scatole saranno separate per tipologia di distribuzione elettrica / correnti deboli.
Non sarà consentito il passaggio di conduttori da uno scomparto all‟altro, tranne che per il
conduttore di terra.
Per il collegamento tra le tubazioni e le scatole saranno sempre utilizzati pressacavi o raccordi
adeguati, mentre all‟interno delle scatole le derivazioni saranno realizzate con morsettiere
componibili a vite.
Non saranno ammessi morsetti a cappuccio o tipo mammuth.
La distribuzione sarà eseguita in canale e/o tubazione a vista o in tubazione incassata secondo le
indicazioni riportate negli elaborati grafici allegati.
Il conduttore di terra sarà di sezione costante per l‟intera lunghezza della dorsale e sarà di sezione
uguale al valore più alto di sezione di fase.
Saranno alimentati attraverso circuiti protetti e singolarmente sezionabili facenti capo direttamente
al quadro elettrico almeno i seguenti utilizzatori :
a) Illuminazione di base :
sezione dei conduttori non inferiore a 1,5 mm²; protezione 10 A; potenza totale erogabile 2
kW;
b) Prese a spina da 10 A per l'illuminazione supplementare e per piccoli utilizzatori:
sezione dei conduttori 1,5 mm²; protezione 10 A; potenza totale erogabile 2 kW.
c) Prese a spina da 16 A ed apparecchi utilizzatori con alimentazione diretta con potenza unitaria
minore o uguale a 3 kW :
sezione dei conduttori 2,5 mm²; protezione 16 A; potenza totale erogabile 3 kW.
d) Eventuale linea per alimentazione di utilizzazione con potenza maggiore di 3 kW :
sezione conduttori 4 mm²; protezione 25 A.
Ogni qualvolta saranno vericate le seguenti condizioni, sul quadro elettrico saranno previsti un
numero superiore di circuiti protetti :
a) Elevata superficie, maggiore di 150 m² :
prevedere più linee per l'illuminazione di base al fine di limitare a 150 m² la superficie dei
locali interessati da una singola linea.
b) Elevato numero di prese da 10/16 A :
prevedere una linea da 10/16 A ogni 7/8 prese.
c) Elevato numero di apparecchi utilizzatori fissi o trasportabili che debbono funzionare
contemporaneamente prelevando una potenza totale superiore a 3 kW :
alimentare ciascun apparecchio utilizzatore con potenza unitaria maggiore di 2 kW
direttamente dal quadro con una linea protetta.
DERIVAZIONI ALLE UTENZE
Si intende l‟impianto a partire dalle scatole di derivazione fino al punto di utilizzo.
Si intendono come derivazioni finali :
Punti luce;
Punti comando;
Punti prese corrente;
Punti di alimentazione vari;
Alimentazioni impianti termofluidi.
I punti luce, le prese di corrente ed alimentazioni varie saranno eseguiti tramite tubazioni a vista e/o
incassata.
In tutti gli ambienti saranno previsti punti di comando locale (interruttori, deviatori, invertitori,
pulsanti, ect.).
Nelle zone di passaggio nei corridoi saranno previsti punti di comandi locali a pulsanti con la
possibilità di accensione da comando centralizzato.
Le prese di corrente previste saranno :
Bipasso 2x10/16 A + terra a poli allineati;
Bipasso 2x10/16 A + terra unel;
Bipasso 2x10/16 A + terra a poli allineati con interruttore di protezione;
Bipasso 2x10/16 A + terra a unel con interruttore di protezione;
Prese CEE interbloccate 16 A – 220 V + terra;
Prese CEE interbloccate 16 A – 380 V + terra;
Prese CEE interbloccate con fusibili e/o con interruttore di protezione16 A – 220 V + terra;
Prese CEE interbloccate con fusibili e/o con interruttore di protezione16 A – 380 V + terra;
Quadri prese CEE;
I conduttori saranno del tipo FG70R per posa entro canali e/o tubazioni metalliche, mentre saranno
del tipo N07V-K per posa entro canali e/o tubazioni in PVC.
Saranno alimentati anche le seguenti utenze relative agli impianti termofluidi, quali :
Caldaie, Pompe, Unità Trattamento Aria, Quadro Elettrico Pompe Piscina, Quadro Elettrico
Pompe Vasca Propedeutica e Autoclave, con esclusione delle connessioni alle morsettiere e
quanto a valle degli stessi;
Collegamenti equipotenziali.
I conduttori saranno del tipo FG70R per posa entro canali e/o tubazioni metalliche, mentre saranno
del tipo N07V-K per posa entro canali e/o tubazioni in PVC.
Le opere escluse saranno di competenza dell‟istallatore termoidraulico.
CORPI ILLUMINANTI
Nelle scelte progettuali sono state seguite le indicazioni contenute nella norma UNI 10380/A1 che
tratta dell'illuminazione di interni con luce artificiale, e le disposizioni in materia di sicurezza negli
ambienti di lavoro contenute nel D.L. 626/94.
Tutti i corpi illuminanti saranno forniti completi di lampade.
Il montaggio dei corpi illuminanti sarà obbligatorio che avvenga nei seguenti modi:
Esterni a soffitto e/o a parete : saranno sospesi mediante robusti ganci in acciaio cadmianto
fissati alla struttura con eventuale interposizione di catena metallica;
Esterni a parete : saranno fissati tramite tasselli.
All‟armatura dei corpi illuminanti sarà collegato il conduttore di protezione.
I conduttori di alimentazione saranno del tipo FG70R per posa entro canali e/o tubazioni metalliche,
mentre saranno del tipo N07V-K per posa entro canali e/o tubazioni in PVC.
Tubi Fluorescenti
Per le plafoniere, se non indicato, saranno del tipo TL-D tipo/84;
Per i proiettori, se non indicato, saranno del tipo MASTERCOLOUR.
ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA
L‟impianto di illuminazione di sicurezza sarà realizzato secondo le disposizioni legislative DM
09/04/1994 e secondo le Norme CEI 64-8.
L‟alimentazione di sicurezza sarà automatica ad interruzione breve ( 0,5 s) per gli impianti di
rilevazione, allarme e illuminazione ed a interruzione media ( 15s) per ascensori antincendio e
impianti idrici antincendio.
Il dispositivo di carica degli accumulatori sarà del tipo automatico e tale da consentire la ricarica
completa entro 12h.
Saranno installate lampade con alimentazione autonoma che assicureranno il funzionamento per
almeno un ora.
L‟impianto di sicurezza assicurerà un livello di illuminazione non inferiore a 5 lx, ad un metro di
altezza dal piano di calpestio, lungo le vie d‟esodo e nelle uscite, e non inferiore ai 2 lx negli
ambienti di transito e/o sosta del pubblico.
IMPIANTO ELETTRICO PISCINA
L‟impianto elettrico sarà realizzato secondo le prescrizioni indicate nella Norma CEI 64-8 parte 7°.
Agli effetti della Norma sopra citata la piscina verrà suddivisa in tre zone :
Zona 0 : volume interno alla vasca e del relativo pediluvio che comprende le porzioni delle
aperture essenziali nelle sue pareti o nel pavimento che sono accessibili alle persone nella
piscina;
Zona 1 : volume delimitato dalla superficie verticale situata a 2 metri dal bordo della vasca,
dal pavimento o dalla superficie dove possono sostare le persone e dal piano orizzontale
situato a 2,50 m al di sopra di questa superficie o del pavimento. Se la piscina è dotata di
trampolino o piattaforme per tuffi, la zona comprende il volume delimitato dalla superficie
verticale posta a 1,50 m attorno a queste strutture e dal piano orizzontale posto a 2,50 m al di
sopra di queste superficie o dal pavimento.
Zona 2 : volume compreso tra la superficie verticale esterna della Zona 1 e la superficie
parallela a quest‟ultima situata a 1,50 m dalla stessa e delimitata orizzontalmente dal
pavimento o dalla superficie dove possono sostare le persone e dal piano orizzontale posto a
2,50 m al di sopra di questa superficie o dal pavimento.
I limiti di queste zone potranno essere modificati in presenza di ripari o diaframmi isolanti fissi
interposti, o in presenza di ripari o diaframmi metallici fissi interposti e collegati al collegamento
supplementare.
Un collegamento equipotenziale supplementare collegherà tutte le masse estranee delle Zone 0, 1 e
2 con i conduttori di protezione di tutte le masse situate in queste zone.
Se i pavimenti non sono isolanti sarà necessario ricorrere alla realizzazione di una griglia metallica
o ad un pavimento metallico.
Nella Zona 0 ed 1, sarà permessa solo la protezione per mezzo di circuiti SELV ad una tensione
nominale non superiore a 12 Vca o 30 Vcc, con sorgente di sicurezza situata al di fuori delle Zone 0
e 1.
I componenti elettrici devono avere almeno i seguenti gradi di protezione :
Nella Zona 0 : IPX8;
Nella Zona 1 : IPX5;
Nella Zona 2 : IPX2 (per piscine ala coperto), IPX5 (per piscine all‟aperto) e IPX5 (nel caso
in cui i getti d‟acqua possano essere utilizzati ai fini della pulizia).
Nelle Zone 0, 1 e 2 non si dovranno installare cavi in vista, a meno che non appartengano a sistemi
SELV o che siano tratti limitati al collegamento di apparecchi utilizzatori.
Nelle Zone 0 e 1 non saranno installati dispositivi di protezione, sezionamento o di comando.
Nella Zona 1 è permesso installare le prese a spina solo se installate fuori dalla portata di mano
(1,25 m) dal limite della Zona 0, poste ad almeno 0,3 m dal pavimento, e :
Sono alimentae da circuiti SELV, oppure
Sono protette da un interruttore differenziale (Idn 0,03A), oppure
Sono protette individualmente mediante separazione elettrica, a condizione che il
trasformatore di sicurezza sia posto al di fuori delle Zone 0, 1 e 2.
Nella Zona 2, si possono installare prese a spina, interruttori ed altri apparecchi di comando solo
alle condizioni indicate sopra per la Zona 1.
Nelle Zone 0 e 1 saranno installati solo apparecchi utilizzatori fissi previsti per l‟uso nelle piscine.
Nella Zona 2 saranno installati solo apparecchi di illuminazione fissi che soddisfano quanto sopra
citato.
IMPIANTO DI PROTEZIONE
Si considerano impianti di protezione :
Impianto di terra;
Impianto di equalizzazione del potenziale;
Impianto equipotenziali supplementare.
Sarà realizzato come evidenziato nelle tavole allegate, posando un conduttore di rame nudo (1x35
mm2 – dispersore orizzontale) a stretto contatto con il terreno.
I plinti della struttura saranno collegati all‟impianto di terra esterno (tramite corda di rame nuda
1x35 mm2), il quale sarà collegato ad eventuali impianti di terra esistenti.
La profondità di posa sarà di almeno 0,5 m dalla superficie calpestabile e l‟elemento disperdente
sarà ricoperto con terra humus, limo, bentonite, affinché la resistività complessiva abbia un valore
contenuto.
Al dispersore orizzontale saranno collegati tutti i dispersori verticali.
In prossimità dei pozzetti con i dispersori verticali saranno staccati, tramite appositi collettori, i
conduttori di protezione relativi alle varie zone di intervento.
Le giunzioni tra i vari elementi saranno eseguite con idonei morsetti o con saldatura forte o
alluminotermica e saranno protette contro la corrosione.
I morsetti saranno dello stesso materiale dei dispersori oppure saranno resi compatibili previa
passivazione, cadmiatura o zincatura elettrolitica.
Al collettore di terra generale posizionato, nel locale Quadro Elettrico Generale, vedi elaborati
allegati, saranno allacciati tutti i conduttori di protezione e di equipotenzialità , e saranno
identificabili tramite apposite targhette.
Dal collettore di terra partiranno:
Un dispersore orizzontale che si attesterà all‟eventuale collettore successivo costituito
sempre da una corda di rame nudo e/o da cavo N07V-K di colore giallo/verde;
Un conduttore di terra che costituirà il montante per la messa a terra dell‟impianto di
illuminazione esterna in corda di rame nuda e/o da cavo N07V-K di colore giallo/verde.
Tutte le masse estranee dell‟edificio saranno collegate all‟impianto di terra in modo da realizzare
l‟equipotenzialità con le masse accessibili, collegate all‟impianto di terra mediante i conduttori di
protezione.
Le sezioni minime convenzionali dei conduttori di protezione saranno conformi alle Norme CEI 64-
8 e più precisamente:
Sezione del conduttore di fase (S)
(mm2)
Sezione del conduttore di protezione
(Sp)
(mm2)
S 16 Sp = S
16 S 35 Sp = 16
S 35 Sp = S/2
I collegamenti equipotenziali saranno realizzati con conduttori in rame tipo N07V-K di colore
giallo/verde, in conformità alle prescrizioni delle Norme CEI 64-8.
In particolare saranno collegate :
Tubazioni e canalizzazioni in ingresso ed uscita dalle centrali tecnologiche;
Tubazioni e canalizzazioni metalliche lungo il loro percorso, all‟incirca ogni 20 metri, in
corrispondenza degli attacchi allo scopo predisposti dall‟installatore degli impianti
meccanici.
In corrispondenza dei servizi igienici e/o delle docce saranno collegate all‟impianto di
equalizzazione del potenziale le sole tubazioni di acqua calda e fredda di adduzione fluidi in
corrispondenza dell'entrata del locale stesso.
Nella piscina, un collegamento equipotenziale supplementare collegherà tutte le masse estranee
delle Zone 0, 1 e 2 con i conduttori di protezione di tutte le masse situate in queste zone.
Se i pavimenti non sono isolanti, sarà necessario ricorrere alla realizzazione di una griglia metallica
o ad un pavimento metallico.
CANALIZZAZIONI PER IMPIANTI SPECIALI
Saranno previste le canalizzazioni e/o tubazioni a servizio degli impianti speciali quali :
Impianto telefonico;
Impianto chiamata docce-bagni.
Per le canalizzazioni previste per tali impianti sarà valido quanto segue :
Avranno un andamento analogo a quelle di potenza;
Saranno costituite dagli stessi materiali previsti per quelle di potenza.
IMPIANTO TELEFONICO INTERNO
Dal punto di consegna TELECOM sarà predisposto un cavidotto, come indicato negli elaborati
grafici allegati, che alimenterà la piscina. Mentre la distribuzione all‟interno dell‟edificio saà
eseguita tramite cassette e tubazioni in PVC.
Le tubazione per le linee dell'impianto telefonico interno saranno dotate di filo pilota in acciaio.
I cavi di distribuzione saranno conformi costruttivamente alle Norme CEI 20-20, provvisti di
Marchio Italiano di Qualità (IMQ).
Nel rispetto delle nuove direttive Europee e Nazionali sarà richiesta la certificazione ISO 9001 e
ISO 9000 che attesteranno le qualità dei materiali e della azienda fornitrice.
IMPIANTO CHIAMATA PER BAGNI-DOCCE
Sarà previsto un impianto di segnalazione, tipo Bticino Terraneo o equivalente, luminosa a display
per chiamata docce-bagni.
Il sistema sarà adatto per i circuiti di chiamata dove necessita una semplice identificazione numerica
della chiamata.
Il sistema di segnalazione luminosa numerica sarà composta da un display a 2 cifre, installato nella
reception, sul quale ciclicamente saranno visualizzate le diverse chiamate effettuate.
Essendo i punti di chiamata superiori a 24, saranno previsti due display per circuiti a 24 chiamate.
Sul primo display saranno visualizzate la metà delle chiamate e sul secondo le restanti.
Quando non vi saranno chiamate in corso nel display saranno visualizzati due punti luminosi che
indicheranno la corretta alimentazione del sistema.
Premendo un pulsante di chiamata qualsiasi si otterrà, unitamente ad un segnale acustico, la
visualizzazione sul quadro display del numero corrispondente.
Le chiamate saranno annullate singolarmente tramite un pulsante all‟interno delle camere e nelle
vicinanze del display.
L‟annullamento sarà confermato dalla visualizzazione dei due punti luminosi in sostituzione del
numero relativo alla chiamata.
Quando vi saranno più chiamate contemporanee, esse saranno memorizzate e visualizzate
ciclicamente ad intervalli regolari, seguendo l‟ordine temporale d‟arrivo.
La prima chiamata sarà riconoscibile perché preceduta dal lampeggiare di due segmenti centrali del
quadro display.
Le principali caratteristiche del sistema saranno :
Cablaggio semplificato a tre conduttori telefonici 3x0,6 mm;
Monitoraggio continuo del corretto funzionamento dell‟impianto con segnalazione guasti sul
display;
Visualizzazione del numero corrispondente sul quadro display, posto in luogo presidiato;
Memorizzazione delle chiamate contemporanee e visualizzazione sul quadro display dei
relativi numeri, ad intervalli di tempo regolari;
Annullamento delle chiamate direttamente nelle camere e in luogo presidiato;
Quadro display ripetitore (se previsto);
Contatto ausiliario per ulteriori dispositivi di segnalazione;
Memoria permanente delle segnalazioni anche in caso di mancanza rete di alimentazione;
Possibilità di espansione;
Installazione ad incasso.
Il quadro display sarà alimentato dal quadro elettrico generale ad una tensione di 230V, il quale
fornirà una tensione di funzionamento al circuito pari a 20V d.c.
I collegamento al display sarà realizzato in cavo N07V-K, mentre i pulsanti saranno collegati
impiegando un doppino telefonico (2x0,6 mm).
Al quadro display saranno collegati i pulsanti di chiamata, a ciascuno dei quali (escluso il primo)
sarà posta in serie una specifica microcodifica di configurazione del tipo “A”.
Sull‟ultimo pulsante di chiamata sarà necessario collegare una specifica microcodifica di chiusura
definita di tipo “B”.
La distanza massima tra il quadro display principale e il quadro ripetitore non sarà superiore a 500
m.
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