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Modelli di giornalismo

Atelier'di'Web'e'Interface'design

Proff.'Federica'Dal'Falco,'Marco'Quintavalle,'Elena'Valentini

Roma,'1'marzo'2009

Innovazione e analisi dei modelli di giornalismo –Laboratorio di tecniche e linguaggi del giornalismo

Prof. ssa Elena ValentiniRoma, 21 febbraio, 12 e 14 marzo 2018

Il corso intende fornire le basi di

• sociologia del giornalismo

• processi di newsmaking

con specifico riferimento alle diverse piattaforme disponibili

(carta stampata, radio, tv, web, dispositivi mobili).

Pagina'2

Obiettivi formativi del corso

Il corso intende fornire le basi di

• sociologia del giornalismo

Pagina'3

Obiettivi formativi del corso

In particolare, il corso ha i seguenti obiettivi:

•conoscere i principali modelli di giornalismo, anche con

riferimento al contesto internazionale

•studiare le specificità del caso italiano, a partire dalle sue origini, e

della sua evoluzione, fino alle tendenze in corso di sviluppo

•fornire conoscenze e competenze per analizzare il linguaggio

giornalistico su diversi media

•fornire conoscenze e competenze sulle caratteristiche e sulla

gestione dell’informazione in ambienti digitali.Pagina'4

Obiettivi formativi del corso

• Il campo giornalistico e le funzioni del giornalismo

• Modelli di giornalismo

• Il caso italiano: peculiarità, evoluzione dei modelli giornalistici

e dei quotidiani, mercato e assetti proprietari

Pagina'5

Contenuti e temi

• relative alle teorie e tecniche del giornalismo e del newsmaking,

necessarie per analizzare il linguaggio giornalistico su diversi media

e applicare tali conoscenze per la redazione e gestione di contenuti

giornalistici per la carta stampata e in ambienti digitali

• competenze direttamente spendibili nel campo dell’analisi del

contenuto e della produzione d’informazione a stampa, televisiva e

web

Pagina'6

Conoscenze e competenze che il corso intende fornire

Cosa intendiamo per modelli di giornalismo?

Qual è l’attualità dei modelli di giornalismo?

Rispetto alla capacità di interpretare e conoscere la realtàgiornalistica

Rispetto ai journalism studies

Obiettivi della lezione

“Nel linguaggio scientifico, il termine viene riferito a un’ampia classe di ipotesi e costruzioni complesse e articolate, ideali o rappresentate materialmente, di origine anche intuitiva e

creativa, proprie di una determinata scienza o specializzazione ma tali da poter essere estese ad altri campi (di validità all’inizio

provvisoria ma sempre meglio adeguate all’esperienza attraverso successive verifiche e modificazioni), con cui viene rappresentato

tutto o in parte l’oggetto di una ricerca che si propone di organizzare dati e conoscenze, ma anche di sperimentare ulteriormente, per poi interpretare, spiegare, generalizzare,

confrontare ed esemplificare didatticamente”

Dizionario TreccaniPagina'8

Cos’è un modello

Modello teorico

“insieme di assunzioni ipotetiche sulla struttura non osservabile di un oggetto o di un sistema e stabilite a partire dalle loro

proprietà empiriche”Dizionario Treccani

Pagina'9

Cos’è un modello

“I modelli sono le forme dei prodotti giornalistici, definibili con un formato, uno stile e spesso un lessico

specifico”

(Barbano, 2012)

Pagina'10

Cosa intendiamo per modelli di giornalismo

Pagina'11

Pagina'13

Pagina'19

Modelli di business

Pagina'22

Cosa intendiamo per modelli di giornalismo

Pagina'23

Pagina'24

A proposito di modelli di business

A proposito di modelli di business

A proposito di modelli di business

A proposito di modelli di business

• E in Italia?

Pagina'28

A proposito di modelli di business

Pagina'29

(Giorgino,'2017)

Cosa intendiamo per modelli di giornalismo

• Fred S. Siebert, Theodore Peterson e Wilbur Schramm, Four Theories of the Press: The Authoritarian, Libertarian, Social Responsibility and Soviet Communist Concepts of What the Press Should Be and Do (1956)

• Vittorio Capecchi e Marino Livolsi descrivono cinque modelli di stampa quotidiana riconducibili a due filoni: autoritario - che include i modelli della stampa autoritaria classica, di quella nazista e di quella sovietica del periodo stalinista - e liberale, distinto in liberale tradizionale e liberale di “responsabilitàsociale” (1971)

Pagina'30

Cosa intendiamo per modelli di giornalismo

Pagina'31

(Giorgino,'2017)

• Il concetto di “nuovo” e la provvisorietà delle classificazioni

Cosa intendiamo per modelli di giornalismo

• Michael Schudson, The Public Journalism Movement and Its Problems (1968)

• M. Schudson, Models of journalism in democracy, in D. Graber, D. McQuail, P. Norris (a cura di), The Politics of News: The News of Politics, Congressional Quarterly Press, Washington, 1998

Pagina'32

I modelli di Schudson

• Il giornalismo americano, ma non solo...

Pagina'33

I modelli di Schudson

Market model

Market model

•La logica del mercato

•Il pubblico come target e consumatore

•A quali attori “risponde” e dà maggiore importanza?

•Il ruolo dell’opinione pubblica

Pagina'36

I modelli di Schudson

Advocacy model

Advocacy model

•Giornalismo schierato

•Consapevolezza della parzialità

•A quali attori “risponde” e dà maggiore importanza?

•Il ruolo dell’opinione pubblica

Pagina'39

I modelli di Schudson

Trustee model

Trustee model

•Paladino della verità

•Ideale del giornalismo watchdog

•A quali attori “risponde” e dà maggiore importanza?

•Il ruolo dell’opinione pubblica

Pagina'42

I modelli di Schudson

I modelli di Schudson

Il superamento dei modelli classici di Schudson

Modelli di interrelazione tra le caratteristiche dei sistemi politici e di informazione

•Proposta di analisi comparativa dei sistemi di comunicazione e dimensioni di analisi

•Conoscenza delle caratteristiche principali dei sistemi mediali europei e nord americani

•Contestualizzazione del caso italiano

Pagina'44

Perché studiamo i modelli di Hallin e Mancini

Pagina'45

Mediterraneo o pluralista-polarizzato

Europa centro-settentrionale o democratico-corporativo

Nord-atlantico o liberale

I modelli di Hallin e Mancini

Mediterraneo o pluralista-polarizzato

Francia, Grecia, Italia, Portogallo, Spagna

Europa centro-settentrionale o democratico-corporativo

Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Germania, Paesi Bassi, Norvegia, Svezia, Svizzera

Nord-atlantico o liberale

Gran Bretagna, Stati Uniti, Canada, Irlanda

I modelli di Hallin e Mancini

Sono “ideal-tipi”

“lontani dal catturare la piena complessità sia dei sistemi di comunicazione di paesi specifici, sia dei modelli di relazione tra le variabili maggiori che abbiamo isolato”

(Hallin e Mancini, 2004)

Pagina'47

Alcune precisazioni

Eterogeneità interna a ciascun modello

Pagina'48

Alcune precisazioni

I sistemi di informazione non sono statici ma caratterizzati da continui mutamenti sostanziali

Pagina'49

Alcune precisazioni

La rappresentazione dei sistemi di comunicazione in uno spazio bidimensionale astrae da una complessità di dati

notevole

Pagina'50

Alcune precisazioni

Collocazione dei diversi paesi rispetto ai tre modelli

Pagina'51

SveziaDemocratico-corporativo Liberale

Pluralista-polarizzato

Grecia

Spagna Portogallo

Italia

Francia

Belgio

AustriaGermania

Paesi Bassi

Finlandia

Svizzera

Norvegia

DanimarcaIrlanda

Regno Unito

CanadaStati Uniti

I modelli di Hallin e Mancini

Criteri per l’analisi e comparazione dei sistemi di comunicazione dell’Europa occidentale e del Nord America

•Sviluppo dei mercati di comunicazione (focus su diffusione della stampa)

•Parallelismo politico

•Sviluppo della professionalità giornalistica

•Ruolo dello Stato

Pagina'52

Una proposta per l’analisi comparativa

Criteri per l’analisi e comparazione dei sistemi di comunicazione dell’Europa occidentale e del Nord America

•Sviluppo dei mercati di comunicazione (focus su diffusione della stampa)

•Parallelismo politico

•Sviluppo della professionalità giornalistica

•Ruolo dello Stato

Pagina'53

Una proposta per l’analisi comparativa

• Qual è la diffusione della stampa nelle tre aree considerate?

Pagina'54

Diffusione e struttura della stampa

• Vediamo la situazione attuale fotografata dal report World Press Trend, l’annuale Rapporto della World Association of Newspapers and News Publishers (WAN-IFRA)

Pagina'55

La diffusione della stampa a livello mondiale

• Negli ultimi anni la circolazione di copie cartacee dei giornali è aumentata o diminuita a livello globale?

Pagina'56

La diffusione della stampa a livello mondiale

La diffusione della stampa a livello mondiale

WAN-IFRA, 2017

615645

685716

757

• Attenzione alle differenze tra diversi mercati e tendenze differenti

Pagina'58

La diffusione della stampa a livello mondiale

Diffusione dei quotidiani in calo

• in Europa (-20,5% negli ultimi 5 anni, -5,8% rispetto al 2015

• Nord America (-11,6% e -2,4%)

• America Latina (-12,1% e -8,4%)

• Oceania (-30,7% e -7,7%)

Pagina'59

La diffusione della stampa a livello mondiale

Qual è l’unico continente che registra un aumento?

Pagina'60

La diffusione della stampa a livello mondiale

Asia (trainata dall’India): nel 2016

• +40,1% rispetto al 2012

• +8,8% rispetto al 2015

A livello mondiale grazie al traino dell’Asia si registra complessivamente un aumento:

• +21% nell’ultimo quinquennio

• +5% rispetto al 2015

Pagina'61

La diffusione della stampa a livello mondiale

La diffusione della stampa a livello mondiale

WAN-IFRA, 2017

• E l’audience digitale?

Pagina'63

La diffusione della stampa a livello mondiale

La diffusione della stampa a livello mondiale

5452

10052

15411

20149

25421

WAN-IFRA, 2017

La diffusione della stampa a livello mondiale

Ufficio Studi Mediobanca su dati WAN-IFRA, 2017

Ufficio Studi Mediobanca su dati WAN-IFRA, 2017

La diffusione della stampa a livello mondialeDa un modello centrato sulla pubblicità

a un modello basato sulla vendita di copie

Quali modelli di business?

WAN-IFRA, 2017

Aumenta la pubblicità digitale, ma ...

WAN-IFRA, 2017

La diffusione della stampa a livello mondiale

... Non a vantaggio delle imprese editoriali

Su un dollaro speso in pubblicità da un’inserzionista:

• 10 centesimi vanno all’agenzia

• 29 centesimi vanno all’editore

• 61 centesimi vanno ...

La diffusione della stampa a livello mondiale

“advertising tech company”

Tra queste

75'miliardi'di'euro'nel'2016'soprattutto'attraverso'Google'

Search e'You Tube

26'miliardi'di'euro'nel'2016

Ufficio Studi Mediobanca su dati WAN-IFRA, 2017

La diffusione della stampa a livello mondiale

“Il duopolio digitale [di Google e Facebook] ha riscritto le regole in un modo da tagliare fuori gran parte del

giornalismo e della verifica dell’accuratezza delle notizie. La mercificazione dei contenuti operata da Google, dove

la autorevolezza è secondaria rispetto al profitto, e i flussi di Facebook dove è difficile distinguere contenuti

giornalistici e fake news, hanno creato un ecosistema disfunzionale e socialmente distruttivo.

Entrambe le aziende avrebbero potuto fare molto di piùper sottolineare che esiste una gerarchia di contenuti, ma, invece, hanno prosperato spacciando una filosofia che non vuole distinguere tra il falso e il vero perché

entrambi portano denaro”.Robert Thomson

amministratore delegato di News Corp, 2017

La diffusione della stampa a livello mondiale

WAN-IFRA, 2017

“The decline in trust is the biggest risk we face asindustry, and all our efforts must be with the aim of

getting it back”

“Publishers are using their audience data more and more effectively to build a stronger relationship with them. Machine learning, predictive analytics and other AI

methods can be employed to better understand readers’ expectations – and to convert audiences into loyal

consumers.”

Vincent PeyrègneWAN-IFRA CEO, 2017

WAN-IFRA, 2017

WAN-IFRA, 2017

La diffusione della stampa in Italia

WAN-IFRA, 2017

Dati Ads elaborati da Primacomunicazione in collaborazione con L’Ego editore, 2018

Sono escluse le edizioni del lunedì dei quotidiani sportivi

Pagina'77

Mediterraneo o pluralista-polarizzato

Francia, Grecia, Italia, Portogallo, Spagna

Europa centro-settentrionale o democratico-corporativo

Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Germania, Paesi Bassi, Norvegia,

Svezia, Svizzera

Nord-atlantico o liberale

Gran Bretagna, Stati Uniti, Canada, Irlanda

Struttura della stampa

I modelli: le caratteristiche del sistema dei media

Pagina'78

Mediterraneo o pluralista-polarizzato

Francia, Grecia, Italia, Portogallo, Spagna

Bassa circolazione dei giornali

Stampa d’élite

Europa centro-settentrionale o democratico-corporativo

Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Germania, Paesi Bassi, Norvegia,

Svezia, Svizzera

“Alta” (storicamente) circolazione dei giornali

Sviluppo precoce della stampa di massa

Nord-atlantico o liberale

Gran Bretagna, Stati Uniti, Canada, Irlanda

Livello medio di circolazione dei giornali

Sviluppo precoce della stampa di massa

Struttura della stampa

I modelli: le caratteristiche del sistema dei media

Quali altre differenze?

•Forza economica dell’impresa giornalistica

•Ruolo della stampa rispetto alla TV

•Distinzione tra stampa di massa sensazionalistica e giornali di qualità rivolti ad élite

Pagina'79

Diffusione e struttura della stampa

Quali altre differenze?

•Forza economica dell’impresa giornalistica

•Ruolo della stampa rispetto alla TV

•Distinzione tra stampa di massa sensazionalistica e giornali di qualità rivolti ad élite

Pagina'80

Diffusione e struttura della stampa

•Forza economica dell’impresa giornalistica

Pagina'81

Diffusione e struttura della stampa

Altre iniziative editoriali recenti?

Diffusione e struttura della stampa

Quali altre differenze?

•Forza economica dell’impresa giornalistica

•Ruolo della stampa rispetto alla TV

•Distinzione tra stampa di massa sensazionalistica e giornali di qualità rivolti ad élite

Pagina'86

Diffusione e struttura della stampa

Pagina'87

Diffusione e struttura della stampa

Quali altre differenze?

•Forza economica dell’impresa giornalistica

•Ruolo della stampa rispetto alla TV

•Distinzione tra stampa di massa sensazionalistica e giornali di qualità rivolti ad élite

Pagina'88

Diffusione e struttura della stampa

Pagina'89

Diffusione e struttura della stampa

Criteri per l’analisi e comparazione dei sistemi di comunicazione dell’Europa occidentale e del Nord America

•Sviluppo dei mercati di comunicazione (focus su diffusione della stampa)

•Parallelismo politico

•Sviluppo della professionalità giornalistica

•Ruolo dello Stato

Pagina'90

Una proposta per l’analisi comparativa

• Il ruolo e le funzioni del giornalismo nella vita politica già a partire dalla fine del XVIII secolo

Pagina'91

Parallelismo politico

“Dalla fine del XIX secolo cominciava a configurarsi un modello diverso di giornalismo politico, in cui il giornalista era visto come arbitro neutrale della

comunicazione politica, al di fuori di particolari cause e interessi, un professionista che forniva informazioni e

analisi non macchiate da partigianeria. Questo modello èstato perlopiù connesso allo sviluppo della stampa

commerciale il cui proposito era di fare profitto piuttosto che di servire una causa politica, e che era finanziata dalla pubblicità anziché dalla sovvenzione degli attori politici”

(Hallin e Mancini, 2004)

Pagina'92

Parallelismo politico

“Perfino dove i giornalisti possono essere sinceramente legati all’ideologia professionale dell’ “obiettività” le notizie incorporano valori ideologici, derivano da una serie di influenze, dalle routine di raccolta d’informazioni, dalle modalità di assunzione dei giornalisti e dalle convinzioni

ideologiche predominanti nella società. Non sarebbe neanche corretto delineare una dicotomia troppo

marcata fra stampa commerciale e politicizzata: i media commerciali possono essere politicamente schierati e quelli non commerciali, anche se supportati da partiti politici, possono

adottare norme di equilibrio politico"

(Hallin e Mancini, 2004)Pagina'93

Parallelismo politico

“Il risultato delle elezioni che si terranno il 9 e l0 aprile appare quanto mai incerto. È questo un buon motivo per spiegare

perché il nostro giornale auspica un esito favorevole a

una delle parti in competizione: il centrosinistra"

(Paolo Mieli, Corriere della Sera, 8 marzo 2006)

(citato in Boldrini, 2017)

Parallelismo politico

“Chiamata in causa, assieme a tutti gli altri grandi giornali italiani, come parte di un’informazione nemica che costituirebbe un pericolo per la democrazia, “La Stampa” non ha bisogno di difendersi dalle accuse per la loro evidente insensatezza: dato che nel lessico berlusconiano “nemica” equivale a “critica” e che proprio la critica nei confronti del potere, in democrazia, è la

ragione d’essere dell’informazione"

(Giulio Anselmi, La Stampa, 20 marzo 2006)

(citato in Boldrini, 2017)

Parallelismo politico

L’endorsement oggi

“Sana e ormai consolidata tradizione, a ogni tornata elettorale questo Fogliuzzo dichiara le proprie intenzioni di voto, e non potevamo saltare

l’appuntamento quest’anno, con la campagna elettorale più pazza del mondo quasi al termine. Se avessimo rilevanza statistica, beh, il 5 marzo i risultati elettorali sarebbero abbastanza chiari. Ma andiamo con ordine. Il direttore

del Foglio, Claudio Cerasa voterà, nel collegio Roma 1, “Gentiloni e Bonino”, e voterà Pd perché “ha governato bene e perché è importante tenere il piùlontano possibile dal governo i pericolosi anti europeisti, gli estremismi

nazionalisti, i dannosi protezionisti per far nascere una coalizione di buon senso, popolare e non populista, insieme con il Cav, alternativa allo sfascismo

grillozzo e salviniano”. Il fondatore del Foglio, Giuliano Ferrara: “Io casa pound o casa euro, sono ancora indeciso”.

(“Come vota il Foglio. Intese larghe da Pd a FI, poi +Europa, astensioni, no grillozzi e populisti. Il nostro 4 marzo in grande allegria”, Redazione Il Foglio, 1

Marzo 2018)

Parallelismo politico

pluralismo esterno

pluralismo interno

Pagina'97

tendenza dei diversi mezzi di comunicazione a riflettere punti di vista politici o ideologici distinti

tendenza a rappresentare una serie di differenti punti di vista all’interno dello stesso giornale, programma o canale

Parallelismo politico

Il parallelismo politico nella regolamentazione delle TV

•Modello governativo

•Modello professionale

•Modello parlamentare o di rappresentanza proporzionale

•Modello civico o corporativo

Pagina'98

Parallelismo politico

Il parallelismo politico nella regolamentazione delle TV

•Modello governativo

La TV pubblica è controllata dall’esecutivo

Pagina'99

Parallelismo politico

Il parallelismo politico nella regolamentazione delle TV

•Modello professionale

La TV dovrebbe essere radicalmente isolata dal controllo politico e dovrebbe essere retta da professionisti

Pagina'100

Parallelismo politico

Pagina'101

Parallelismo politico

Il parallelismo politico nella regolamentazione delle TV

•Modello parlamentare o di rappresentanza proporzionale

Il controllo della TV pubblica è diviso tra i partiti politici in modo proporzionale

Pagina'102

La lottizzazione negli anni ‘80

Parallelismo politico

Il parallelismo politico nella regolamentazione delle TV

•Modello civico o corporativo

Il controllo della TV pubblica è distribuito tra vari gruppi sociali e politici, inclusi altri tipi di “gruppi socialmente

rilevanti”: sindacati, associazioni economiche, organizzazioni religiose, associazioni etniche

•Sistema olandese “a pilastri”

•Comitati televisivi tedeschi

Pagina'103

Parallelismo politico

Il parallelismo politico nella regolamentazione delle TV

“I 4 modelli non si escludono reciprocamente e nella realtàsono quasi sempre integrati”

(Hallin e Mancini, 2004)

Pagina'104

Parallelismo politico

Pagina'105

Mediterraneo o pluralista-polarizzato

Francia, Grecia, Italia, Portogallo, Spagna

Europa centro-settentrionale o democratico-corporativo

Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Germania, Paesi Bassi, Norvegia,

Svezia, Svizzera

Nord-atlantico o liberale

Gran Bretagna, Stati Uniti, Canada, Irlanda

Parallelismo politico

I modelli: le caratteristiche del sistema dei media

Pagina'106

Mediterraneo o pluralista-polarizzato

Francia, Grecia, Italia, Portogallo, Spagna

Alto livello di parallelismo politicoPluralismo esterno

Giornalismo orientato al commentoModello parlamentare o governativo di

gestione della TV pubblica

Europa centro-settentrionale o democratico-corporativo

Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Germania, Paesi Bassi, Norvegia,

Svezia, Svizzera

Pluralismo esterno, soprattutto nella stampaRadicata tradizione della stampa di partitoTendenza verso una stampa commerciale

neutraleSistema di “politica della televisione” (TV pubblica) con sostanziale autonomia

Nord-atlantico o liberale

Gran Bretagna, Stati Uniti, Canada, Irlanda

Stampa commerciale neutrale Pluralismo interno (esterno in UK)

Giornalismo d’informazioneSistema professionale di gestione della TV

pubblica con autonomia formale

Parallelismo politicoI modelli: le caratteristiche del sistema dei media

Criteri'per'‘analisi'e'comparazione'dei'sistemi'di'comunicazione'dell’Europa'occidentale'e'del'Nord'America•Sviluppo'dei'mercati'di'comunicazione'(focus'su'diffusione'della'stampa)•Parallelismo'politico•Sviluppo(della(professionalità(giornalistica•Ruolo'dello'Stato

Pagina'107

Una proposta per l’analisi comparativa

“Negli Stati Uniti le lauree in giornalismo non sono poi così diffuse tra coloro che lavorano per le testate piùprestigiose, i cui giornalisti, peraltro, raggiungono invece un livello di professionalizzazione molto alto.

I giornalisti spagnoli probabilmente hanno titoli di studio più alti dei loro colleghi tedeschi, ma questo chiaramente

non significa che il giornalismo spagnolo sia caratterizzato da un livello più ampio di professionalizzazione di quello tedesco”

(Hallin e Mancini)

Pagina'108

Professionalizzazione

“Poiché una preparazione formale non è necessaria, inoltre, l’accesso alla professione giornalistica non è

fortemente regolato.

Per ironia, l’unica eccezione nel mondo occidentale èl’Italia, dove per divenire membri dell’Ordine dei

giornalisti si deve superare un esame che è obbligatorio per poter esercitare la professione. Per altri aspetti,

tuttavia, il giornalismo italiano ha un livello di professionalizzazione particolarmente basso”

(Hallin e Mancini)

Pagina'109

Professionalizzazione

Criteri di professionalizzazione

• Autonomia

• Norme professionali distinte

• Giornalismo come servizio pubblico

Pagina'110

Professionalizzazione

Professionalizzazione e strumentalizzazione

“Per strumentalizzazione intendiamo il controllo dei media da parte di attori esterni - partiti, politici, gruppi sociali o movimenti o soggetti economici – che sono alla ricerca di influenza politica, e quindi usano i media per

intervenire nel mondo della politica”

(Hallin e Mancini)

Pagina'111

Professionalizzazione

Pagina'112

Mediterraneo o pluralista-polarizzato

Francia, Grecia, Italia, Portogallo, Spagna

Europa centro-settentrionale o democratico-corporativo

Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Germania, Paesi Bassi, Norvegia,

Svezia, Svizzera

Nord-atlantico o liberale

Gran Bretagna, Stati Uniti, Canada, Irlanda

Professionalizzazione

I modelli: le caratteristiche del sistema dei media

Pagina'113

Mediterraneo(o(pluralista5polarizzato

Francia,'Grecia,'Italia,'Portogallo,'Spagna

Debole professionalizzazione

Strumentalizzazione

Europa(centro-settentrionale

o(democratico5corporativoAustria,'Belgio,'Danimarca,'

Finlandia,'Germania,'Paesi'Bassi,'Norvegia,'Svezia,'Svizzera

Forte professionalizzazione

Autoregolamentazione formalizzata

Nord5atlantico(o(liberale

Gran'Bretagna,'Stati'Uniti,'Canada,'Irlanda

Forte professionalizzazione

Autoregolamentazione non formalizzata

ProfessionalizzazioneI modelli: le caratteristiche del sistema dei media

Professionalizzazione

Il problema della regolamentazione del “giornalismo dal basso”

“Dopo sessanta anni dall’approvazione della Costituzione, che proclamò con l’articolo 21 la libertà di stampa da cui discende il giornalismo libero, occorre fare un passo

avanti e stabilire che se ne deve esistere anche uno professionale questo però deve rispondere alla collettività sulla base di due piccole parole: <Servizio

pubblico>”

(Roidi, 2018)

Professionalizzazione

Il problema della regolamentazione del “giornalismo dal basso”

“Non sarà una cambiamento di poco conto, perché dovrà incidere sulla cultura collettiva e sui comportamenti di coloro che vorranno

fare questo mestiere. Ai giornalisti professionisti dovrà essere chiesto di lavorare per la difesa della democrazia, non per hobby, per

passione personale, per interesse culturale, ma perché i cittadini hanno diritto ad informazioni (vere e corrette). Un’attività dedicata “esclusivamente all’interesse dei cittadini, non a quello dell’editore,

né a quella idea politica”, Una frase che era stata stampata 25 anni fa nella Carta dei doveri, approvata dagli organismi della categoria ai

tempi di Tangentopoli, quando molti partiti politici volevano imbavagliare i giornali. Un’indicazione etica che pochi hanno

rispettato”

(Roidi, 2018)

Professionalizzazione

Il problema della regolamentazione del “giornalismo dal basso”

“A questo punto, se si vuole ripensare e rifondare un’attività cosìdelicata, bisogna ammettere che si sono aperte nuove meravigliose strade, ma affermare anzitutto che i suoi professionisti (e i suoi

editori) devono lavorare nell’interesse della collettività. E di nessnaltro.”

(Roidi, 2018)

Criteri per l’analisi e comparazione dei sistemi di comunicazione dell’Europa occidentale e del Nord America

•Sviluppo dei mercati di comunicazione (focus su diffusione della stampa)

•Parallelismo politico

•Sviluppo della professionalità giornalistica

•Ruolo dello Stato

Pagina'117

Una proposta per l’analisi comparativa

Quali sono le principali modalità di intervento statale?

Pagina'118

Ruolo dello Stato

Quali sono le principali modalità di intervento statale?

•Servizio pubblico radioTv

•Sussidi alla stampa (diretti e indiretti)

•Leggi sul segreto professionale dei giornalisti

•Leggi che regolano la concentrazione dei media

•Leggi che regolano la comunicazione politica, in particolare le campagne elettorali

Pagina'119

Ruolo dello Stato

Ruolo dello Stato

Sui sussidi alla stampa (diretti e indiretti)

DECRETO LEGISLATIVO 15 maggio 2017, n. 70

Ridefinizione della disciplina dei contributi diretti alle imprese editrici di quotidiani e periodici, in attuazione dell'articolo 2, commi 1 e 2,

della legge 26 ottobre 2016, n. 198.

“esclusione dai contributi:

1) degli organi di informazione dei partiti, dei movimenti politici e sindacali, dei periodici specialistici a carattere tecnico, aziendale,

professionale o scientifico;

2) di tutte le imprese editrici di quotidiani e periodici facenti capo a gruppi editoriali quotati o partecipati da società quotate in

mercati regolamentati”

Sui sussidi alla stampa (diretti e indiretti)

DECRETO LEGISLATIVO 15 maggio 2017, n. 70

Categorie di imprese editoriali che possono chiedere il sostegno pubblico:

1. Cooperative giornalistiche che editano quotidiani e periodici;

2. Imprese editrici di quotidiani e periodici il cui capitale è detenuto in misura maggioritaria da cooperative, fondazioni o enti senza fini di lucro, limitatamente ad un periodo transitorio di cinque anni dall’entrata in vigore della legge di delega;

3. Enti senza fini di lucro ovvero imprese editrici di quotidiani e periodici il cui capitale è interamente detenuto da tali enti;

4. Imprese editrici che editano quotidiani e periodici espressione di minoranze linguistiche;

5. Imprese editrici, enti ed associazioni che editano periodici per non vedenti e ipovedenti;

6. Associazioni dei consumatori che editano periodici in materia di tutela del consumatore, iscritte nell’elenco istituito dal Codice del consumo;

7. Imprese editrici di quotidiani e di periodici italiani editi e diffusi all’estero o editi in Italia e diffusi prevalentemente all’estero.

Ruolo dello Stato

• Da un lato sistemi relativamente liberali– Intervento statale limitato

– Media lasciati soprattutto alle forze di mercato

• Dall’altro lato sistemi più "dirigisti”– Ruolo dello Stato maggiore nella proprietà, nel finanziamento

e nella regolamentazione dei media

Pagina'122

Ruolo dello Stato

Il caso degli USA

Pagina'123

Ruolo dello Stato

Il caso degli USA

“Il Congresso non promulgherà leggi per il riconoscimento ufficiale di una religione, o che ne proibiscano la libera professione, o che limitino la libertà di parola, o di stampa; o il diritto delle

persone di riunirsi pacificamente in assemblea, e di fare petizioni al governo per la riparazione dei torti”

Pagina'124

Ruolo dello Stato

Pagina'125

Mediterraneo o pluralista-polarizzato

Francia, Grecia, Italia, Portogallo, Spagna

Europa centro-settentrionale o democratico-corporativo

Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Germania, Paesi Bassi, Norvegia,

Svezia, Svizzera

Nord-atlantico o liberale

Gran Bretagna, Stati Uniti, Canada, Irlanda

Ruolo dello Stato

I modelli: le caratteristiche del sistema dei media

Pagina'126

Mediterraneo o pluralista-polarizzato

Francia, Grecia, Italia, Portogallo, Spagna

Forte intervento dello StatoSussidi economici alla stampa (Italia e Francia

Periodi di censuraDeregolamentazione selvaggia (non in

Francia)

Europa centro-settentrionale o democratico-corporativo

Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Germania, Paesi Bassi, Norvegia,

Svezia, Svizzera

Forte intervento dello Stato con elevata tutela della libertà di stampa

Sussidi economici particolarmente forti in Scandinavia

Forte sistema di servizio pubblico radiotv

Nord-atlantico o liberale

Gran Bretagna, Stati Uniti, Canada, Irlanda

Sistema di mercato, ad eccezione di UK e Irlanda dove c’è una forte TV pubblica

Ruolo dello Stato I modelli: le caratteristiche del sistema dei media

Eterogeneità interna a ciascun modello

•L’idea comune di un modello “anglo-americano” di giornalismo è in parte solo un mito

•La Francia è un caso misto: es. della circolazione dei quotidiani

•Spagna e Portogallo v/s Italia e Francia rispetto alla politica democratica

Pagina'127

Differenze all’interno dello stesso modello

Collocazione dei diversi paesi rispetto ai tre modelli

Pagina'128

SveziaDemocratico5corporativo Liberale

Pluralista5polarizzato

GreciaSpagna Portogallo

ItaliaFrancia

Belgio

AustriaGermania

Paesi'Bassi

Finlandia

Svizzera

Norvegia

Danimarca Irlanda

Regno'Unito

CanadaStati'Uniti'

I modelli di Hallin e Mancini

Eterogeneità interna a ciascun paese

•Es. del Quebec e della Catalogna

Pagina'129

Differenze all’interno dello stesso modello

• I modelli sono ancora attuali?

Pagina'130

I modelli: le caratteristiche del sistema dei media

“Transnational ownership, non-national technologicalreach, extra-national diasporic communities, and

supranational governmental forms have weakened the connection between journalism and its traditional nationstate base, leading to increasingly ‘global logics’ within

journalism”

(Reese, 2008)

Pagina'131

I modelli: le caratteristiche del sistema dei media

Media impiegati per accedere alle news

I modelli oggi: le caratteristiche del sistema dei media

Fonte: Nozal Cantarero, Gonzales Neira, Valentini, 2017

Modello Pluralista polarizzato: penetrazione internet piùbassa che in altri paesi e modelli: Spagna (77%), Italia (62%), Portogallo (68%) e Brasile (58%).

Modello Democratico corporativo: livelli di penetrazione superiori all’80% nei paesi selezionati: Belgio (85%), Svizzera (87%) e Germania (88%).

Modello Liberale: i più alti livelli di prenetrazione di internet: Gran Bretagna (92%), Stati Uniti (87%) e Canada (93%)

I modelli oggi: la penetrazione di Internet

Fonte: Internet World Stats, 2015In Nozal Cantarero, Gonzales Neira, Valentini, 2017

Ancora debole (sebbene in crescita)

• Particolarmente debole nel mercato English-speakingaltamente competitivo (Gran Bretagna, Stati Uniti e Canada, media al 9%).

• Alcuni paesi del modello Pluralista sono sopra questa media (Spagna al 10%, Italia al 16%) con l’eccezione del Portogallo (9%), e con la peculiarità del Brasile (22%).

• Alcuni paesi del modello Democratico sono leggermente sopra la media degli English-speakingcountries (Belgio al 12%, Svizzera al 10%), con l’eccezione della Germania (8%)

Fonte: Reuters Institute Digital News Report, 2016 in Nozal Cantarero, Gonzales Neira, Valentini, 2017

I modelli oggi: propensione a pagare per le online news

I modelli oggi

I modelli di Hallin e Mancini e i formati digitali per tablet?

Ne parleremo nella seconda parte del corso con riferimento alla ricerca presentata in Nozal Cantarero, Gonzales Neira, Valentini, 2017

Differenze rispetto a ...

Pagina'136

Cosa intendiamo per modelli di giornalismo

Differenze rispetto a ...

• Proprietà editoriale

• Nome e storia della testata

• Collocazione geografica

• Area politica di riferimento

• Strategie di marketing

• Orientamento politico e sociale

Pagina'137

Cosa intendiamo per modelli di giornalismo

Modelli e tipologie di giornali

• Quotidiano nazionale indipendente

• Quotidiano nazionale di tendenza e di partito

• Quotidiano di settore

• Quotidiano interregionale e locale

• Free press

• ... Varietà di tipologie in rete

Pagina'138

Cosa intendiamo per modelli di giornalismo

Quotidiano nazionale indipendente

Modelli e tipologie di giornali

Quotidiano nazionale indipendente

Quale pubblico?

Quale distribuzione?

Quali argomenti?

Quale punto di forza?

Pagina'144

Cosa intendiamo per modelli di giornalismo

Il quotidiano nazionale indipendente e la sua autorevolezza

Quale legittimità e autorevolezza per i nuovi protagonisti dello scenario digitale?

Il rapporto con la politica

Pagina'145

Cosa intendiamo per modelli di giornalismo

Quotidiano nazionale di tendenza e di partito

Modelli e tipologie di giornali

Pagina'147

Modelli e tipologie di giornali

Dal quotidiano di partito ...

Il ruolo del quotidiano di partito

Pagina'148

Pagina'149

Pagina'150

Pagina'151Report e l’Unità Immobiliare (trasmissione del 10 aprile 2017)

Pagina'152

Pagina'153

Pagina'154

Modelli e tipologie di giornali

Il quotidiano di partito

Quale pubblico?

Quale distribuzione?

Quali obiettivi?

Appartenenza e autorevolezza

Pagina'155

Modelli e tipologie di giornali

... al quotidiano di tendenza

Pagina'156

Quotidiano di settore

Modelli e tipologie di giornali

Modelli e tipologie di giornali

L’economia solo nei quotidiani di settore?

Pagina'163

Il quotidiano sportivo in Italia come surrogato del quotidiano popolare?

Modelli e tipologie di giornali

Pagina'166

Il quotidiano di settore

Quale pubblico?

Quale distribuzione?

Quali obiettivi?

Quali linguaggi

Modelli e tipologie di giornali

Quotidiano interregionale e locale

Modelli e tipologie di giornali

Pagina'168

Modelli e tipologie di giornaliIl giornale-panino, uno dei modelli

Free press

Modelli e tipologie di giornali

Pagina'170

Pagina'171

Perché nasce?

Dove?

E in Italia?

Quale pubblico e quali abitudini di consumo?

Quali caratteristiche distintive?

Un “non quotidiano”?

Modelli e tipologie di giornali

Varietà di tipologie in rete

Modelli e tipologie di giornali

• Il modello è un processo di traduzione tra la teoria e la realtà

• Diverse accezioni dell’espressione “modelli di giornalismo”

• I modelli di Hallin e Mancini si basano su 4 criteri per l’analisi e comparazione dei sistemi di comunicazione dell’Europa occidentale e del Nord America

Pagina'173

Per riepilogare

• Nel modello pluralista-polarizzato (Europa meridionale)– Bassa circolazione di giornali di carta stampata

– Centralità dei media elettronici

– Alto parallelismo politico, giornalismo di opinione, forte legame con le forze politiche, strumentalizzazione dei media da parte del governo e dei partiti politici (ma anche degli interessi economici)

– Debole professionalizzazione

– Forte intervento statale su TV e ruolo importante dello Stato come proprietario, regolatore e finanziatore dei media

Pagina'174

Per riepilogare

• Nel modello democratico –corporativo (Nord e centro Europa)– Precoce avvento della stampa di massa e elevata circolazione

di giornali di carta stampata

– Coesistenza di stampa politica e stampa commerciale

– Forte professionalizzazione e autoregolamentazione

– Forte intervento statale su TV e media percepiti come istituzioni sociali di cui lo Stato è responsabile

Pagina'175

Per riepilogare

• Nel modello liberale (nord atlantico)– Informazione di massa precoce e medio-alta circolazione di

giornali di carta stampata

– Basso parallelismo politico

– Stampa più “neutrale” e professionalizzata

– Professionalizzazione abbastanza forte del giornalismo

– Ruolo dello Stato abbastanza contenuto (ma forte intervento statale su TV in Gran Bretagna e Irlanda)

Pagina'176

Per riepilogare

• I paesi che appartengono allo stesso modello sono molto diversi tra loro, eterogenei per molti aspetti e non è intenzione degli autori minimizzare le differenze

• I paesi stessi non sono omogenei al loro interno, soprattutto rispetto al sistema di comunicazione

• L’attualità dei modelli di giornalismo

• Le tipologie di giornale: dalle testate nazionali alle varietà in rete

Pagina'177

Per riepilogare

In quali testi studiare e approfondire questi temi?Testi d’esame

•F. Giorgino, Giornalismi e società. Informazione, politica, economia e cultura, Mondadori, Milano, 2017

•M. Boldrini, Dalla carta alla rete andata e ritorno. Giornalismo e nuovi media, La casa Usher, Firenze, 2017

•T. Nozal Cantarero, A.González-Neira, E. Valentini, “Newpaper apps for tablets and smartphones in different media systems: a comparative analysis”, Journalism, First Published October 30, 2017

Altri riferimenti

•Sorrentino C., Bianda E.,Studiare giornalismo, Carocci, Bologna, 2013

•Hallin D.C., Mancini P., Modelli di giornalismo. Mass media e politica nelledemocrazie occidentali, Laterza, Roma-Bari, 2004

•WAN-IFRA, World Press Trend 2017

Credits delle immagini: www.pexels.com/ e https://pixabay.com/Pagina'178

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