museo etnografico e di oggetti sacri di sorrentini

Post on 02-May-2015

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Museo etnografico e di oggetti sacri di Sorrentini

Piviale in oro zecchino del ‘500

Il Museo etnoantropologico di Sorrentini è stato realizzato grazie all’impegno d’alcuni abitanti del paese, coordinati da Nicola Calabria e, senza l’aiuto delle istituzioni pubbliche.

È stato inaugurato il 25 marzo del 1995 alla presenza dell’Assessore alla Cultura del Comune di Patti dott. Michele Spadaro, del Direttore dell’Azienda di Soggiorno e Turismo di Patti dott. Filippo Nasca, del consigliere nazionale dell’Archeoclub Salvatore Librizzi, del Parroco don Tino Scaffidi e di Nicola Calabria al tempo Priore della Confraternita di san Teodoro e Presidente dell’Associazione Amici di Sorrentini.

Storia

Attrezzi agricoli

Sezioni

L’area espositiva si trova nel salone dedicato all’Arciprete Salvatore Sberna, ed è diviso in due sezioni:

la prima ETNOGRAFICA, raccoglie attrezzi agricoli, arnesi del calzolaio, del falegname, pettini da telaio, pregevoli testimonianze della vita economica del paese; oggetti in ceramica pattese; documenti cartacei, libri che parlano di Sorrentini, riviste.

Sezioni

l’altra sezione raccoglie OGGETTI SACRI della Parrocchia: un Piviale del’500, ricamato su tessuto di Damasco, con fili d’oro zecchino, alcuni paramenti del’700 ricamati su tessuti verdi e rossi, con fili d’argento, statue lignee del’600 e del’700, candelabri, volumi, registri parrocchiali e lanterne

Il Museo di Sorrentini è stato inserito nella Guida ai Musei della Mondadori, e del Touring club. Inoltre tutti i reperti sono stati catalogati dalla Soprintendenza ai beni culturali, sezione Etnografica di Messina, ed inserito sul sito del Ministero dei beni Culturali, e della Regione Siciliana.

Guide

Mostra permanente di immaginette dedicate alla Madonna Hodighitria

All’interno del Museo si trova la Mostra permanente dedicata alla Madonna Hodighitria che si avvale di ben 112 immagini di tutta la Sicilia e di altre parti d’Italia raccolte dal Prof. Giuseppe Testa.

“Questo antico nome della Madonna” ci spiega Nicola Calabria studioso della storia e delle tradizioni di Sorrentini “significa “Colei che indica la via” si diffuse nella piccola diocesi di Patti alla fine del 1500 al tempo del Vescovo Mons. Isfar et Corillas.

Mostra permanente di immaginette dedicate alla Madonna Hodighitria

A Sorrentini esisteva un’altare nella chiesetta di san Teodoro. Infatti Mons. Napoli durante la visita pastorale del 1638 trovò nella chiesetta oltre che l’altare di san Teodoro anche quello della Madonna d’Itria”.

Mostra permanente di immaginette dedicate alla Madonna Hodighitria

La mostra vuole mettere in evidenza la pietà e la devozione nei confronti della Madonna invocata sotto diversi titoli, quello di Hodighitria assieme a quello della Madonna della Catena è il più diffuso in Sicilia.

Mostra permanente di immaginette dedicate alla Madonna Hodighitria

Basti pensare che anche i siciliani residenti a Roma hanno dedicato la loro Arciconfraternita all’Odigitria. Nel 1799 la chiesa romana fu distrutta da parte delle truppe francesi. Il 22 agosto del 1817 i ruderi furono restituiti ai siciliani e contemporaneamente fu presentato dal confrate Francesco Manno un progetto al pontefice, che è quello visibile ancora oggi in via Tritone.

Mostra permanente di immaginette dedicate alla Madonna Hodighitria

Del culto a Sorrrentini abbiamo testimonianza per tutto il seicento,

nulla invece è stato trovato per i secoli successivi”.

Mostra fotografica permanente dedicata alla necropoli di contrada Monte

Sempre all’interno del Museo è possibile visitare la mostra fotografica permanente relativa alla necropoli di contrada Monte – Valle Sorrentini segnalata alla Soprintendenza nel 1992.

Mostra fotografica permanente dedicata alla necropoli di contrada Monte

Le foto riguardano le grotte e la chiesetta rupestre. Secondo alcuni studiosi l’area è stata abitata almeno fino al VI secolo. Oggi tutta la zona risulta abbandonata ne è stata intrapresa alcuna iniziativa da parte della Soprintendenza.

Mostra fotografica permanente dedicata alla necropoli di contrada Monte

Certamente l’area di c.da Monte e Valle di Sorrentini potrebbe diventare un importante area per i visitatori e gli appassionati di archeologia e per il turismo scolastico, oltre al fatto che potrebbe contribuire all’economia del territorio già depressa.

Mostra fotografica permanente dedicata alla necropoli di contrada Monte

“La cultura potrebbe diventare” afferma Nicola Calabria “un’importante volano per l’economia della nostra zona, tenuto conto del patrimonio archeologico, artistico e architettonico del hinterlland pattese”.

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