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NERO SU BIANCO CESAREO NEWS
Il punto di vista del dirigente scolasti-
co Antonina Mancia che ha sostenuto
il progetto del “giornalino d’istituto”,
credendo fin dall’inizio al valore edu-
cativo - didattico dell’iniziativa.
La nostra scuola si racconta e si rac-conta imparando a comunicare. Quale mezzo migliore del giornalino di istitu-to? Il giornalino non vuole essere sol-tanto una vetrina delle attività didatti-che, ma intende dar voce al bisogno di comunicare, che è fondamentale per tutti, grandi e piccoli... Spesso le attivi-tà rimangono al chiuso delle aule sco-lastiche, invece il condividere le espe-rienze, o le cosiddette “buone prati-che” apre una porta verso il magico mondo della creatività, che è dentro ognuno di noi. Se, attraverso questa attività, la scuola riuscirà a scoprire talenti e passioni, a creare fiducia nel-le proprie capacità e competenze allo-ra avrà assolto il suo primario compito di servizio alla persona, senza distin-zione tra soggetti e ruoli. I nostri alun-ni, spaziando tra varie tematiche, sotto la sapiente guida dei docenti di tutto l’istituto, stanno realizzando un per-corso di crescita, di assunzione di re-sponsabilità e di acquisizione di com-petenze, ognuno a suo modo e con i propri tempi. E di ciò non possiamo che esserne fieri. Tutto questo nella considerazione che insegnare è un’ar-te, non un semplice mestiere e l’arte di per sé è comunicazione. A noi tutti buon lavoro!
“Insegnare è un’arte,
l’arte è comunicazione”
GRANDE SUCCESSO ALL’OPEN DAY DELLA CESAREO
La scuola media Cesareo apre le porte al territorio: il 14 gennaio si è svolta l’edizione annuale dell’Open day. I futuri alunni della scuola di via Paratore, provenienti dagli istituti della zona, hanno potuto osservare le attivi-tà proposte e i lavori svolti dai compagni delle medie. La giornata è iniziata con un discorso di benvenuto alle fa-miglie, tenuto dal dirigente scolastico Antonina Man-cia nell'auditorium, è seguito un concerto in cui si sono esi-biti gli alunni del corso musicale, uno dei fiori all'occhiello dell'istituto. Dopo questa presentazione, le famiglie e i bambini hanno potuto visitare le varie aule della scuola, entrando anche in contatto con alcuni degli alunni che par-tecipavano ai progetti ideati e realizzati da professori e stu-denti nei mesi precedenti. Le attività che sono state propo-ste quest’anno erano molte, tutte miravano a coinvolgere
bambini e genitori e a mostrare quello che la Cesareo può offrire in maniera divertente, originale e molto affascinante. C'erano la mostra del laboratorio di manipolazione e riciclo creativo, la mostra fotografica e la coloratissima esposizione dei lavori di tecnologia, il progetto"Safe & Sound" in lingua in-glese sulla sicurezza a scuola e a casa, il progetto “Insieme con Gioia” e an-che il lavoro realizzato nell'ambito dell’incontro di alunni e docenti con la scrittrice Dacia Maraini. Interessanti, inoltre, gli esempi di scrittura creativa e i progetti “Legalità” e “Panormus” dedicato all’adozione dei monumenti citta-dini da parte delle scuole elementari, medie e superiori. Altri lavori, invece, sono stati realizzati nell'ambito delle attività curriculari: come ad esempio il sistema solare e i vulcani, il microcosmo e gli insetti, il “Luna park dei perché”, il laboratorio creativo in lingua spagnola e quello in francese, oltre alla consegna degli attestati “Delf” e “Trinity”. Uno spazio è sta-to riservato ai laboratori pomeridiani, artistico e giornalistico, inoltre la scuola ha messo a disposizione uno sportello informazioni per guidare i genitori nella visita dell’istituto. Alunni, docenti, la preside e il personale scolastico, in sinergia, hanno collaborato alla riuscita dell'evento ottenendo un riscontro positivo dai visitato-ri. Francesco Di Giovanni 3^ I
Vi invitiamo a visitare il nostro blog
“CLIKKIAMO LA SCUOLA”, a cura
della professoressa Loredana Puccio, in
cui troverete le idee, i materiali e i progetti
che si svolgono nelle classi dell’istituto o a
cui gli studenti partecipano all’esterno.
Tutti i prodotti raccolti sono opera origina-
le degli alunni di tutte le classi della nostra
scuola e dei loro docenti.
VOLANO VERSO GLI EUROPEI LE CAMPIONESSE DI “CHEERDANCE” DELLA SCUOLA MEDIA CESAREO
di Antonina Mancia
La premiazione alle nazionali
Continua a pag 17
Laura Carbone 3^N Alice Siracusa 2^B Melissa Sanacore 1^ F
Alessandra Causa 2^C
Cheerdance, uno sport agonistico alla ribalta: 4 alunne della scuola Cesareo vincono gli italiani e volano verso i campionati europei previsti a giugno a Praga. Le vincitrici sono Laura Carbone della 3^N, Alessandra Causa della 2^C, Melissa Sanacore della 1^F e Alice Siracusa della 2^B, tutte atlete della Polisportiva Bonagia di Luciano Amico. Tutte sono arrivate prime tra i gruppi, Laura e Melissa si sono classificate prime anche tra le coppie
CESAREO OUTDOOR
“NOTTE BIANCA”
La professoressa Claudia Richichi con i piccoli musicisti
A fine ottobre la media Cesareo ha partecipato alla “Notte Bian-
ca”, un’iniziativa organizzata dal Comune, a cui hanno aderito
diverse scuole cittadine. Gli alunni delle classi 1^N, 3^C, 2^M,
3^L e 1^B si sono esibiti a piazza Bellini, diretti dalla professo-
ressa di musica Claudia Richichi: un’attività formativa interdi-
sciplinare preparata in sole tre settimane, sostenuta dalla preside
della scuola Antonina Mancia, in collaborazione con le inse-
gnanti Rosalba Mendolia e Arianna Provenza. Gli studenti hanno
proposto due brani ritmici creati dalla professoressa Richichi: il
canto ebraico “Tumba Tumba” e il canto francese “Chocolate”.
L’esibizione musicale si è conclusa con il brano “Hallo Django
Swing”. Gli alunni hanno avuto questa splendida opportunità: la
professoressa ha preparato i ragazzi per tre settimane e ogni gior-
no li faceva suonare e cantare in allegria, insegnando loro anche
lo spirito di gruppo. Il giorno dell’esibizione erano tutti molto
emozionati: a piazza Bellini è stato predisposto un piccolo palco
con delle enormi casse. Quando è arrivato il turno della Cesareo
l’insegnante ha distribuito gli strumenti e i piccoli musicisti sono
saliti sul palco, tesi come corde di violino ma felici di poter mo-
strare quello che avevano imparato. Dopo essersi posizionati il
presentatore li ha annunciati: la professoressa ha dato l’attacco e
all’improvviso la tensione è sparita. Hanno suonato e cantato
tutti i brani che avevano preparato e il pubblico ha applaudito
con calore. È stata una serata piena di emozioni, nonostante la
pioggerellina rinfrescasse tutti durante l’esibizione. Da gennaio
l’insegnante proporrà anche un corso di body percussion per gli
alunni che lo desiderano.
LA SCRITTRICE MARAINI
INCONTRA GLI STUDENTI
Nella prima settimana di novembre i
ragazzi delle seconde B, C e F hanno
conosciuto e intervistato Dacia Marai-
ni presso l’aula magna del Liceo
scientifico Ernesto Basile. Inizialmen-
te la scrittrice ha raccontato l’espe-
rienza vissuta insieme alla sua fami-
glia durante la Seconda Guerra Mon-
diale, quando è stata rinchiusa in un
campo di concentramento a Tokyo e
liberata due anni dopo, a guerra finita.
Poi la conversazione si è spostata su
“La lunga vita di Marianna Ucrìa,” il
libro che le ha fatto vincere il premio
Campiello, che si svolge ogni anno a
Venezia. Prima della manifestazione
gli studenti lo hanno letto e hanno vi-
sto anche il film, dedicandosi poi alla
scrittura delle rispettive recensioni.
L’iniziativa è stata coordinata dalle
insegnanti di lettere Rosa Silvana Ab-
bate, Emilia Americo, Vincenza Ba-
dalamenti, Lea Li Puma, Ivana Mona-
stero e Loredana Puccio.
Solo chi è riuscito a completarne la
lettura ha partecipato all’incontro con
la Maraini e le ha potuto rivolgere
domande preparate a scuola con le
insegnanti referenti dell’iniziativa. La
scrittrice ha “apprezzato l’impegno e
la qualità degli interventi di alunni di
così giovane età”.
IO LEGGO PERCHE’
La Cesareo è stata protagonista dell’ini-
ziativa “Io leggo perché”, organizzata per
il secondo anno consecutivo anche a Pa-
lermo dall’Associazione Italiana degli
Editori. Ad ottobre, in alcune librerie cit-
tadine è stata avviata una raccolta di libri
da alunni e insegnanti di diverse scuole.
L’evento si è svolto nelle librerie Feltri-
nelli di via Cavour, Paoline di Corso Vit-
torio Emanuele e Modusvivendi di via
Quintino Sella. I clienti dei tre negozi
hanno comprato e donato vari libri, invo-
gliati dagli studenti. I titoli sono stati se-
lezionati dagli insegnanti in base alle loro
opinioni e alle critiche letterarie.
I volumi, circa una quarantina, adesso si
trovano nella biblioteca della scuola, a
disposizione di alunni e docenti. Presente
all’apertura della scatola contenente i
preziosi regali la preside Antonina Man-
cia. “È stata una bella esperienza - ha evi-
denziato la professoressa Giusy Dragotta,
responsabile dell’iniziativa insieme alle
insegnanti Suor Antonella Viscuso e Sil-
via Borruso - gli alunni hanno partecipato
con entusiasmo”.
Un progetto molto apprezzato dai ragazzi
che, probabilmente, verrà ripetuto il pros-
simo anno. La biblioteca della scuola si è
arricchita ulteriormente per ampliare le
conoscenze di ogni studente e funziona
2
NERO SU BIANCO CESAREO NEWS Direzione: Silvia Borruso Iolanda Fileccia
Coordinamento redazione: Rosaria Rita Anastasi
Capi servizio: Helena Bellini, Francesco Di Giovanni, Anita Fiore, Sara Palmeri e Melissa Sanacore.
Cronisti: Fiorella Barone, Helena Bellini, Giorgia, Calderone, Benedetto D’Amico, Francesco Di Giovanni, Bru-
no Andrea Di Gregorio, Francesco Di Gregorio, Giulia Di Maria, Riccardo Di Maria, Sara Di Salvo, Gloria
Filippone, Anita Fiore, Giorgia Forcina, Enrico Gagliano, Ginevra Giammona, Mattia Maugeri, Giorgio
Messana, Sara Palmeri, Ginevra Sala, Melissa Sanacore, Alice Siracusa.
Hanno collaborato: Alessandro Marchese, Loredana Puccio, Alessia Aprile, Laura Avola, Giulia Barone, Fabio
Calascibetta, Roberta Bellomo, Mirko Callisti, Giulia Chifari, Giorgia Cordaro, Maria D’Asaro, Cristina
Ferrara, Gloria Filippone, Gabriele Fuschi, Sara Gaita, Lucrezia Gelfo, Alessia Ganci, Elisabetta Levanti-
no, Serena Maione, Francesca Paino, Elena Prester, Giulia Ricciardi, Sara Rinaldi, Alessia Savì.
La scrittrice Dacia Maraini
GRANDE SUCCESSO DEI MUSICISTI DELLA CESAREO
La preside Mancia con gli alunni in biblioteca
Giorgia Cordaro 1^N Ginevra Giammona Ginevra Sala2^F
Helena Bellini Andrea Di Gregorio 2^ B
I PROGETTI IN LINGUA
IL “DELF “PER APPROFONDIRE IL FRANCESE
Dal 2014 è iniziato il corso Delf
(Diplome Etudes Langue Francai-
se), promosso dalla scuola grazie
alle insegnanti di francese Maria
Girgenti, Melania Miceli e Rosa-
lia Miceli, in collaborazione con
l'istituto francese ai Cantieri cultu-
rali della Zisa e gestito dal Mini-
stero francese. Il Delf è un corso
extra - curriculare suddiviso in
varie fasi. Si svolge alla Cesareo
una volta a settimana per due ore,
per un totale di trenta ore all'anno.
Questo corso è tenuto dall’inse-
gnante di madrelingua Dora Za-
kar. Il costo varia a secondo della
partecipazione degli alunni, ma si
tratta di cifre accessibili. L’iniziativa offre svariate opportunità,
soprattutto è un’attività utile anche per il futuro. Ogni anno alla fi-
ne viene svolto un esame (inviato dal Ministero francese) per met-
tere in pratica tutto ciò che è stato appreso lungo il percorso. La
prova viene suddivisa in due parti (svolte solitamente in giorni di-
versi): orale e scritto. Alla fine del corso si ottiene un attestato con
il voto ricevuto all'esame. Questi attestati non hanno scadenza e
soprattutto sono una vera e propria certificazione linguistica rico-
nosciuta in tutto il mondo a livello internazionale. Il corso Delf è
un modo eccellente per avvicinarsi alla lingua francese e un'oppor-
tunità da non perdere. Oggi conoscere le lingue è importante per
dare più opportunità lavorative. I ragazzi del DELF
LO SPAGNOLO PROTAGONISTA COL “DELE”
Grande opportunità per gli ap-
passionati di lingua spagnola:
si tratta del DELE, un corso di
potenziamento di spagnolo che
si svolge a scuola nel pome-
riggio dalle 14,15 alle 16,30.
Durante l’attività, coordinata
dalla professoressa Angela Zi-
to, si ha l'occasione di parlare
con una professoressa madre-
lingua. "Frequento il DELE da
due anni ed è una delle espe-
rienze migliori che io abbia
mai fatto a scuola - racconta
Manuela Piccione - parlare per
due ore di seguito con una pro-
fessoressa madrelingua mi fa
sentire come se mi trovassi realmente in Spagna con la gente del posto". Vincenzo
Mandalari aggiunge: "E’ divertente e impegnativo, ma è anche una grande oppor-
tunità per il futuro". Chi ha già superato l'esame del primo livello evidenzia:
"Sono stata contenta di aver frequentato questo corso - dice Sofia Nobilomo - ci
siamo divertiti e nonostante l'ansia, gli esami non sono stati poi tanto difficili, in-
fatti, nessuno di noi è stato bocciato e abbiamo tutti totalizzato punteggi alti. Spe-
ro vivamente di continuare a studiare spagnolo anche una volta finite le medie".
A parlare con entusiasmo di questo corso sono anche gli ex alunni della scuola
Cesareo: "Lo spagnolo è una passione e il DELE è lo strumento giusto per colti-
varla". Alla fine del corso si ricevono un diploma e dei crediti che serviranno sicu-
ramente alle scuole superiori e all'università. Lo spagnolo ultimamente è diventata
ultimamente una lingua molto richiesta, soprattutto alla scuola media.
“SAFE & SOUND : PROGETTO SICUREZZA” In occasione dell’Open Day, organizzato il 14 gennaio dalla scuola, la classe 3^I ha presentato il progetto
“Safe e Sound” in lingua inglese, coordinato dalla professoressa Adria Tomasino. Visitatori grandi e pic-
coli sono stati coinvolti in un percorso ludico - formativo sul tema della sicurezza a scuola e in casa. Nel
cosiddetto “Info Point” hanno assistito alla coinvolgente presentazione in lingua con traduzione consecuti-
va, condotta dai “Safety Ambassadors”: Asia Bucceri, Francesco Di Giovanni, Greta Giuffrè e Letizia
Ramparino. I visitatori sono quindi andati al ”Safety Lab”, dove hanno potuto” applicare” le informazioni
ricevute, cimentandosi in divertenti giochi linguistici sulla sicurezza, ideati e realizzati dagli stessi alunni
della classe. Completato con successo il percorso, ad attendere i piccoli visitatori un premio: una coccarda
colorata col titolo di “Safety Friend”.
La classe 3^I
IL PUNTO DI VISTA DI UN ALUNNO, GIORNALISTA IN ERBA Durante l’affollatissimo Open day di quest’anno, i nostri futuri compagni provenienti dalle scuole elementari
della zona hanno potuto visitare alcune delle aule della Cesareo, allestite per l’occasione e visionare i lavori pro-
dotti durante i numerosi progetti che vengono proposti ogni anno dai docenti. Uno di questi è appunto il proget-
to “Safe & Sound”, che ha come tema principale l’educazione alla sicurezza: la cosa interessante è che è intera-
mente realizzato in inglese. In una presentazione in power point sono stati evidenziati i rischi presenti in am-
bienti comuni e i comportamenti da assumere per tutelare la sicurezza propria e altrui. Inoltre sono stati proposti
giochi a tema, rigorosamente in lingua inglese, utili anche a testare la comprensione dei comportamenti corretti
da assumere. Approfondire l’inglese attraverso attività del genere è molto importante per acquisire più sicurezza
e padronanza della lingua.
3
Le coccarde di “Safe & Sound”
TRINITY E CAMBRIDGE FLYERS PER POTENZIARE L’INGLESE
Da cinque anni la scuola media Cesareo ha attivato i corsi Trinity per potenziare l’inglese. Ultimamente l’istituto è anche diventato sede d’esami. All’inizio
l’attività era realizzata nei corsi del tempo prolungato, poi è stata estesa a tutti gli alunni che volevano partecipare. Ovviamente è necessario affrontare dei
test d’ingresso: una selezione vera e propria per accedere ai corsi. Di recente si sono formati quattro corsi Trinity di grade 3 e 4. Il responsabile dell’attività
è il professore Sergio Mineo. Alla fine dello scorso anno un esaminatore del Trinity College ha promosso gli alunni con ottimi voti. Quest’anno i Trinity
sono due corsi Cambridge Flyers, tenuti dal professore Matthew Bologna. “E’ molto interessante-dice l’alunno Gabriele Zoppi - e ci fa acquisire un’ impor-
tante certificazione. La durata è di 45 ore e l’esame finale si svolge al British Centre di Palermo. Alessia Savì 2^ B
I ragazzi del DELE
Un momento della presentazione del progetto
Francesco Di Giovanni 3^I
LEZIONI DI LEGALITA’ A SCUOLA L’imprenditore Alessandro Marsicano incontra gli studenti della Cesareo
Il 28 novembre l’imprenditore palermitano
Alessandro Marsicano, proprietario della
pasticceria del Villaggio Santa Rosalia, ha
incontrato gli alunni delle seconde classi
della Cesareo per raccontare la sua storia.
Per anni è stato costretto a pagare il pizzo
ai mafiosi del quartiere che lo minacciava-
no. “Prendevano 2.500 euro a Natale e al-
trettanti a Pasqua-dice Alessandro Marsi-
cano-si comportavano come se fossero i
padroni del locale, prendevano tutto ciò
che volevano senza mai pagare.
” Lo obbligavano anche a rifornirsi da per-
sone scelte da loro: una volta gli hanno
persino imposto di assumere un uomo di loro fiducia. “Gli avevo detto che non potevo perché il personale
era al completo - dice Marsicano-il giorno dopo una mia impiegata si è improvvisamente licenziata e subi-
to dopo si è presentato un mafioso con il suo raccomandato e ho dovuto assumerlo”. Marsicano ha raccon-
tato ai ragazzi che era esasperato così alla fine si è confidato con un esponente delle forze dell’ordine che,
insieme ad altri suoi colleghi, gli ha offerto un aiuto economico. Ciò che però ha spinto l’imprenditore a
denunciare i suoi estortori è stata la malattia del padre. Non aveva i soldi per farlo curare e i mafiosi pre-
tendevano che lui continuasse comunque a pagare il pizzo. Marsicano si è recato allora dai carabinieri e ha
raccontato tutto permettendo così l’arresto e la condanna di quarantadue mafiosi. Adesso non paga più il
pizzo e vive sotto scorta per le numerose minacce che riceve, però si è finalmente ripreso la sua vita. Ai
ragazzi che lo hanno incontrato ha detto: “Abbiate fiducia nello Stato e nelle forze dell’ordine e abbiate il
coraggio di denunciare chi vuole farvi del male”. Al termine del suo intervento gli alunni lo hanno applau-
dito e ringraziato per la sua coraggiosa testimonianza. Giulia Barone Giulia Chifari 2^M
PROGETTO LEGALITA’
UNA GIORNATA TUTTA “SULL’ATTENTI” Tra novembre e dicembre i ragazzi
delle classi prime sono andati a visi-
tare la caserma Carlo Alberto Dalla
Chiesa di corso Vittorio Emanuele.
Obbiettivo: trascorrere una giornata
insieme ai Carabinieri, guidati nella
visita dal Generale in pensione Mi-
chele Di Martino.
L’iniziativa è stata organizzata dalle
professoresse Arianna Provenza e
Rosalba Mendolia, responsabili del
Progetto Legalità. Gli alunni sono
andati in caserma utilizzando i mez-
zi di trasporto offerti dall’Arma.
Una volta arrivati i Carabinieri han-
no spiegato ai ragazzi l’attività dei
reparti artificieri e cinofili fornendo
diverse notizie. Alcuni studenti han-
no potuto persino montare sulle mo-
tociclette e salire a bordo delle auto
di servizio con grande entusiasmo.
Poi il Generale Di Martino li ha ac-
compagnati a visitare la Sala della Memoria, un vero e proprio museo che custodisce i cimeli che testi-
moniano i duecento anni di presenza dell’Arma in Sicilia. quindi è stata la volta delle chiese di Santa
Maria Maddalena e San Giacomo dei Militari, che viene usata dai Carabinieri come sala convegni: qui i
ragazzi hanno imparato a eseguire i comandi principali dell’Arma.
La visita è stata organizzata per promuovere il prezioso lavoro di contrasto alla criminalità e di tutela
della legalità svolta dell’Arma dei e sollecitare nei giovani il rispetto delle regole e una sana coscienza
civile. Gli alunni delle scuole sono gli uomini di domani e devono imparare fin da piccoli che tutti hanno il diritto di
essere rispettati.
Melissa Sanacore Anita Fiore 1^F
INTERVISTA AL GENERALE MICHELE DI MARTINO
Melissa Sanacore, della 1^ F, ha intervistato il generale dell’Arma dei Carabinieri in congedo Michele Martino
Generale quale era il suo sogno nel casset-to da bambino? Da piccolo non sapevo con certezza cosa fa-re, poi crescendo ho capito che mi sarebbe piaciuto svolgere un mestiere utile alla col-lettività e così ho scelto l’Arma dei Ca-rabinieri.
Perché ha scelto di servire l’Arma dei Ca-rabinieri? La divisa militare ha sempre avuto per me un grande fascino, ma il mio obiettivo principa-le era essere utile alla comunità e lavorare per il rispetto della legalità.
All’interno della Caserma si trova una Sala della Memoria dedicata ai carabinie-ri caduti in servizio. Com’è nata l’idea? L’iniziativa è stata fortemente voluta da me e dal mio comandante per ricordare il sacrifi-cio dei Carabinieri nella storia, la figura di Giuseppe Garibaldi, fino ad arrivare ai giorni nostri, senza dimenticare i morti di Nassi-riya.
Avete parlato del Brigadiere dei bambini, chi era? Si tratta di Giuseppe Coletta, un carabiniere con grande esperienza nelle missioni all’e-stero, dotato di grande umanità. Trascorreva molto tempo con i bambini con cui s’intratteneva per regalare loro un mo-mento di distrazione e dimenticare le atrocità della guerra.
Cosa fanno i Carabinieri all’estero? Hanno un ruolo molto importante: sono im-piegati in missioni per la difesa della pace e delle libere istituzioni in scenari operativi diversi, in particolare presso i popoli afflitti da conflitti interni.
Ha mai perso dei colleghi in servizio? Purtroppo sì, tanti. Il nostro è un lavoro dove si è in guerra anche in tempo di pace. Un normale giorno di servizio può sfociare an-che in un conflitto a fuoco con conseguente perdita di vite umane.
Come si diventa Generale dei Carabinie-ri? Prima di tutto bisogna studiare tanto. Occor-re superare il concorso per entrare in Acca-demia e percorrere l’iter formativo, rivesten-do nel tempo vari gradi, fino ad arrivare al grado massimo che è quello di Generale.
Quanti casi ha risolto nella sua carriera? Non saprei il numero preciso. Ho infatti af-frontato e risolto casi di vario genere: dalla scoperta dei furti nelle abitazioni fino ad ar-rivare a reati molto gravi come gli omicidi.
Di che si occupa il R.I.S? Il R.I.S. è un reparto di Carabinieri specializzato che si occupa di collabo-rare alle indagini con stru-menti tecnici per il reper-tamento e l’analisi delle prove assunte.
Attualmente ci sono Ca-rabinieri in zone di guerra? Sì, ci sono dei Carabinieri
in diverse zone del mondo dove c’è una guerra in corso. Come ho detto prima, il la-voro del Carabiniere è rischioso ogni giorno ovunque ci si trovi a operare.
Un momento della visita alla Caserma: gli alunni imparano il saluto
4
ALLA SCOPERTA DEL MONDO DEGLI INSETTI
La1^ L esplora il mondo degli insetti. A metà novembre è stato organiz-
zato in classe un laboratorio didattico-scientifico. Si è parlato delle diver-
se specie di insetti, delle loro caratteristiche e delle principali forme di
mimetismo. L’esperto Gianpaolo Badalamenti, della cooperativa Micro-
cosmo, ha anche mostrato agli alunni degli esemplari vivi.
Ha spiegato come sono fatti e come cambiano in base al loro nutrimento.
Successivamente ha fatto un secondo laboratorio approfondendo il tema
del mimetismo. Ha spiegato le varie colorazioni di quelli velenosi e ha
evidenziato anche che molti di loro lo diventano succhiando il nettare da
piante nocive: ha inoltre parlato del fatto che gli insetti hanno sviluppato
capacità mimetiche nei colori, nelle forme, nei comportamenti e anche nei
movimenti. Molti procedono a “scatti” per imitare il vento che fa ondeg-
giare le foglie, altri ancora riproducono gli occhi di un predatore per spa-
ventare gli animali più piccoli.
I laboratori sono stati istruttivi e affascinanti perché hanno permesso di
approfondire le nostre conoscenze vedendo anche esemplari di insetti
molto rari che hanno suscitato curiosità e interesse.
ATTIVITA’ E LABORATORI
ORIENTAMENTO SCOLASTICO: VISITA ALLE
SUPERIORI PARETO E EINAUDI
L'orientamento scolastico è
uno dei principali obbiettivi
perseguiti dalla scuola media
Cesareo, sia con incontri in
sede sia con visite guidate or-
ganizzate dagli istituti superio-
ri. L’attività è coordinata dalla
professoressa Daniela Campi-
si. Tra gli altri sono stati visi-
tati l'Einaudi e il Pareto: nu-
merosi alunni delle terze classi, accompagnati dalla professoressa Rita Ana-
stasi, hanno condiviso l’esperienza con gli alunni della scuola Arenella. I ra-
gazzi si sono incontrati a scuola di prima mattina e poi hanno preso il pull-
man per raggiungere gli istituti. La prima tappa è stata l’Istituto professionale
Einaudi, specializzato in turismo e commercio, dove gli alunni hanno potuto
vedere, guidati dai professori della scuola superiore, le aule, i laboratori e le
palestre, ricevendo anche informazioni sulle attività che ogni anno l'istituto
propone. Finita la visita all’Einaudi, i ragazzi si sono spostati all’Istituto tec-
nico economico Pareto, dove i professori, oltre a far fare un tour della scuola,
hanno anche proposto dei test di economia e mostrato al computer delle slide
sui grandi marchi pubblicitari.
“STORIA DI UNA GABBIANELLA E DEL GATTO CHE LE INSE-
GNO’ A VOLARE”: AL VIA UN PROGETTO CREATIVO BILINGUE
La favola di Luis Sepùlveda diventa un cartellone bilingue
in italiano e spagnolo. L’attività è il prodotto finale di un
innovativo progetto scolastico di linguistica comparata,
coordinato dalla professoressa di lettere Ivana Monastero e
dalla professoressa di spagnolo Angela Zito. Le prime fasi
del lavoro prevedevano la lettura del racconto in lingua ita-
liana e in lingua spagnola, successivamente gli alunni han-
no lavorato sull’abilità della scrittura per la sintesi del testo e dopo lo hanno
tradotto. L’obiettivo è stato quello di potenziare le competenze linguistiche
nell’abilità della scrittura. Il cartellone è stato corredato da disegni realizzati
da Laura Avola, che ha illustrato le sequenze più significative del racconto. Il
lavoro scolastico è stato esposto nell’ambito dell’evento cittadino “La Notte
Bianca” e ha riscosso molto successo tra i visitatori.
Sara Rinaldi Gabriele Fuschi
PREVENZIONE TERREMOTI A SCUOLA
5
Dopo gli ultimi terremoti, che hanno devastato parte dell’Italia centrale, la
scuola ha organizzato un laboratorio didattico sul rischio sismico. Con
l’aiuto degli esperti Angela Ribaudo e Roberto Di Paola, membri dell’as-
sociazione “Vulcani e Ambiente”, diversi ragazzi dell'istituto di via Para-
tore hanno potuto partecipare a questa iniziativa.
Il corso, grazie a vari esempi pratici e video sull’argomento, consisteva
nello spiegare e approfondire cosa è un terremoto, da cosa si genera, le
forme in cui si può presentare e dov’è più probabile che si scateni. Pur-
troppo la Sicilia, come quasi tutto il resto dell’Italia, è una zona a forte
rischio sismico, per questo motivo bisogna essere informati su dove e co-
me costruire le abitazioni nel rispetto della normativa vigente.
“Le tecnologie antisismiche assicurano una protezione preventiva dei dan-
ni - dice la sismologa Angela Ribaudo - evitano il crollo degli edifici fa-
cendoli semplicemente oscillare, ma poiché sono molto costose non ven-
gono spesso utilizzate”. La corretta progettazione e l’accurato utilizzo di
materiali e tecnologie idonei sono fondamentali per diminuire i danni e
soprattutto il numero delle vittime. Francesco Di Giovanni Enrico Gagliano 3^ I
Francesco Di Giovanni Enrico Gagliano 3^ I
ANIMALI, FIORI E DECORI NASCONO PER
INCANTO DA MATERIALI RICICLATI
Quest’anno la scuola ha organizza-
to un laboratorio pomeridiano di
riciclo creativo: “La bottega delle
idee”. L’iniziativa, nata nell’ambito
di un progetto per prevenire e con-
trastare la dispersione scolastica, ha
visto la partecipazione di oltre ven-
ti alunni di classi diverse guidati
dalla professoressa di Arte e Imma-
gine Iolanda Fileccia. L’obbiettivo era di utilizzare quanto più possibile mate-
riali riciclati che i ragazzi avevano già a casa: bottiglie e posate di plastica,
barattoli, mollette per la biancheria, pasta e legumi secchi, riso, bottoni, stec-
chini, scovolini per pulire la pipa, sassi colorati, fiori secchi e tanta, tanta fan-
tasia. Naturalmente il laboratorio è servito a noi alunni anche per fare nuove
amicizie e imparare tecniche artistiche divertenti. Con l’utilizzo di cartoni da
imballaggio e vaschette in polistirolo, in cui si ripongono gli alimenti da ban-
co, abbiamo creato delle strutture di sostegno per costruire dei paesaggi fanta-
stici usando anche colori acrilici, pongo e materiali modellabili: mondi affol-
lati da fatine, folletti, animali coloratissimi e alberi pieni di cuori e fiori. I la-
vori realizzati durante le venti ore di attività pomeridiane sono stati poi espo-
sti all’Open Day, organizzato a gennaio scorso dalla scuola.
Gli alunni del laboratorio di riciclo creativo
Alessia Ganci Laura Avola 2^G
LABORATORIO FOTOGRAFICO
UN LABORATORIO DI FOTOGRAFIA ALLA CESAREO
Da alcuni anni, nell’ambito dei progetti promossi dalla Cesareo per prevenire e contrastare il
fenomeno della dispersione scolastica, a scuola viene realizzato un laboratorio di fotografia. Il
progetto guidato dal professore Angelo Spataro, ha l’obiettivo di far conoscere le tecniche
fotografiche e spiegare ai ragazzi come si scattano le immagini. Le foto pubblicate nella pagi-
na sono il frutto del lavoro di quest’anno che ha coinvolto i partecipanti trasportandoli in un
mondo di colori e sensazioni positive .
6
Cristina Ferrara 3^F
PICCOLI TALENTI
SCRITTORI IN ERBA CRESCONO
Intervista ad Alessia Aprile della 1^N, autrice di un libretto di favole e disegni intitolato "Tra le nuvole”
Quando è iniziata la tua passione
per la scrittura e l’illustrazione
delle favole?
La mia passione per la scrittura è
iniziata a cinque anni, quando det-
tavo a mia mamma le favole che
inventavo e lei le trascriveva su un
quaderno che conteneva anche i
miei disegni.
A cosa o a chi si ispirano le tue
storie?
Le mie favole non si ispirano a
qualcosa di preciso: personaggi,
animali reali e fantastici, nascono dalla mia
fantasia.
Quali emozioni hai provato nel vedere il tuo libro stampato?
Ho provato una forte emozione: è stato bello avere una raccolta delle
favole e dei disegni realizzati durante la mia infanzia.
Qual è stato il primo disegno che hai fatto?
Sono molto affezionata anche al primo disegno che ho fatto che illustra
la breve storia de “L’Albero vanitoso”: l’ho realizzato a cinque anni.
E il più impegnativo?
Il disegno più difficile da realizzare è stato quello nato per la fiaba “La
Rosa Maria”.
Dei tuoi personaggi quale ti piace di più?
Il mio personaggio preferito è l’Albero Vanitoso, un albero che impara
a essere umile e generoso perdendo la sua iniziale vanità.
Qual è la tua fiaba preferita?
Come lettrice di fiabe, posso dire che la mia preferita è la Sirenetta. Co-
me piccola autrice, invece, amo in particolare una delle fiabe contenuta
nel mio libro “Tra le nuvole” che s’intitola “L’orchestra del mondo”.
Hai mai pensato di scrivere un nuovo libro?
Sì mi piacerebbe, infatti nel cassetto della mia scrivania tengo un qua-
derno in cui scrivo nuove favole e disegno nuove illustrazioni. Adoro
scrivere e credo che questa mia passione possa diventare un giorno il
mio mestiere, anche se mi piacerebbe diventare anche una cantate o
un’attrice.
“L’albero vanitoso” C’era una volta, tanto tempo fa, un albero.
Era vanitoso e non voleva giocare con nessu-
no. Cacciava via tutti quanti, anche gli uccel-
lini che si poggiavano sui suoi rami e i gatti
che si arrampicavano. Non voleva rovinarsi il
suo vestito di foglie. Ma quando arrivò l’au-
tunno le foglie caddero tutte. Passò di lì un
cervo che gli disse: “Lo sai che quando viene
l’autunno cadono le foglie degli alberi che
restano spogli per tutto l’inverno?” L’albero
allora rispose: “No, non ho mai sentito una
cosa del genere in vita mia! Poi l’albero di-
ventò buono e faceva salire tutti quanti.
7
ELIANA MACALUSO PROMESSA DELLA PITTURA
Quando hai iniziato ad esprimerti attraverso il
disegno?
Ho iniziato sin da piccola disegnando un po’ di tut-
to ma in particolare i personaggi Disney. Poi all’età
di dieci anni mio papà mi ha iscritta a un corso di
disegno, che frequento tuttora, dove ho imparato
tecniche di disegno e di pittura.
Come hai scoperto di avere questa passione?
Quasi subito ho capito la mia passione dalla soddi-
sfazione che provavo quando riuscivo a disegnare non solo i personaggi
dei cartoni animati ma anche altri soggetti.
L’arte è una passione di famiglia?
I componenti della mia famiglia non hanno attitudini al disegno a ecce-
zione di mio papà che ha dipinto alcuni quadri.
A chi ti ispiri per realizzare le tue opere?
Quando ho fatto il mio primo quadro ho scelto Marilyn Monroe perché
mi incuriosiva la sua morte misteriosa. Nel mio primo quadro paesaggi-
stico ho scelto di ritrarre un'isoletta sarda.
Che soggetti preferisci ritrarre?
Mi piace ritrarre personaggi Disney, storici e mitologici.
Che tecniche usi e dove le hai imparate?
Uso molte tecniche che ho appreso alla Scuola Mialò Art: il carboncino,
la sanguigna, una matita rossa con cui ho realizzato il disegno di Apollo e
la pittura a olio. La mia preferita è la pittura a olio perché posso sbizzar-
rirmi nell’uso dei colori.
Che materiali usi quando crei le tue opere?
Uso semplici fogli da disegno, lisci e ruvidi, cartoncini, tele, matite di
varia durezza, pennelli, tempere e colori a olio.
Frequenti una scuola per migliorare le tue capacità?
Sì, come ho detto prima, frequento la Mialò Art da circa tre anni una vol-
ta a settimana, il sabato mattina. L’anno prossimo però la dovrò abbando-
nare e penso di continuare a perfezionare le mie capacità iscrivendomi al
Liceo artistico.
Pensi che questa tua passione possa in futuro divenire un lavoro?
Non ho ancora deciso, ma frequentando una scuola a indirizzo artistico
penso di poter trasformare la mia passione in un mestiere: vorrei diventa-
re un’insegnante di arte.
Anita Fiore 1^F Giorgia Calderone 3^F
Un disegno del racconto
Helena Bellini 2^B
Mattia Maugeri 2^L
Racconto di Alessia Aprile
Opera di Eiana Macaluso
PAROLE IN LIBERTA’
Stato: “Poca attenzione verso i disabili”
Ho scritto questa lettera per parlare delle difficoltà che le famiglie
con almeno un componente portatore di handicap sono costrette ad
affrontare quasi sempre da sole. Lo Stato, infatti molte volte non
offre loro alcun tipo di assistenza e di supporto, né morale, né ma-
teriale. Solo le disabilità molto gravi trovano nel nostro Governo un
aiuto: per quelle più lievi, ma non per questo meno problematiche, i
servizi offerti, quando ci sono, hanno una scarsa qualità. Vivendo
questa situazione in prima persona spero che in futuro i portatori di
handicap siano considerati persone a tutti gli effetti e possano tro-
vare gli strumenti necessari per la propria autonomia. Mi auguro
che vengano prese in considerazione le ambizioni, le aspettative e
la voglia di vivere delle persone con disabilità e che non vengano
considerate più come fenomeni da baraccone.
xcccc
LA CESAREO FA IL PIENO DI MUSICA
COL LABORATORIO "CESAREORFF"
Prende il via a scuola il labora-
torio musicale "CesareOrff".
Quest'anno la Cesareo funziona
come al solito a pieno regime
nel pomeriggio con delle novi-
tà: oltre al tempo prolungato col
corso musicale che, da anni, è
uno dei fiori all'occhiello dell'i-
stituto, sono stati attivati altri
laboratori di musica, arte e giornalismo. CesareOrff è il nome scel-
to dalla professoressa Claudia Richichi per questa nuova iniziativa
e nasce dall’idea di unire il nome della nostra scuola e il cognome
del didatta ungherese Carl Orff. Si tratta di un artista vissuto nel
secolo scorso che ha il merito di aver innovato la didattica musica-
le o, meglio, di aver creato un pensiero pedagogico mirando ad un
rovesciamento dell’approccio: prima si fa musica e poi si analizza-
no le strutture che ci stanno dietro. È una metodologia diversa dal-
le tradizionali, che mira alla globalità dell’individuo, al fare musica
con la percussione del proprio corpo accompagnata dall’uso della
voce e degli strumenti. Si usano xilofoni, membranofoni, metallo-
foni, glockenspiel, maracas e legnetti, che sono di facile utilizzo
per i ragazzi e, il cui insieme, crea fantastiche melodie e ritmi. Gli
alunni che partecipano al laboratorio sono circa una ventina e si
riuniscono tre volte alla settimana dopo le lezioni del mattino. Han-
no realizzato già due spettacoli, uno in occasione del Natale e l’al-
tro per l’Open day della scuola che si è tenuto il 14 gennaio.
Giorgia Forcina 2^I
Alunni 1^C
Lucrezia Gelfo 3^M
8
AL VIA LO SPORTELLO "MI ORIENTO ALLA VITA"
Da gennaio a scuola è stato attivato
uno sportello di ascolto e orienta-
mento. L'iniziativa vuole offrire
agli alunni delle terze un percorso di
scoperta del sé e delle proposte for-
mative offerte dagli istituti superiori.
Lo sportello è nato anche per soste-
nere chiunque viva situazioni di di-
sagio personale o che abbia sempli-
cemente bisogno di consigli. Il ser-
vizio è offerto due volte a settimana
dalla dottoressa Silvia Giovenco per
una durata complessiva di cinquanta ore. La psicologa è affiancata dalla professo-
ressa Maria Girgenti che, in qualità di tutor, coordina gli incontri.
Da quando lo sportello è partito numerosi studenti, individualmente o in gruppo,
hanno incontrato la dottoressa Giovenco ritenendo l'attività interessante . La scelta
della scuola superiore infatti è un momento delicato, in cui si deve poter scegliere
serenamente il tipo di studi che più si addice alle proprie potenzialità e predisposi-
zioni didattiche. La scuola media Cesareo è molto attenta all'orientamento scola-
stico, attività coordinata dalla professoressa Daniela Campisi che ogni anno orga-
nizza incontri con insegnanti di scuole superiori oppure gli alunni visitano perso-
nalmente gli istituti. Benedetto D’Amico 1^C
Lettera aperta di Lucrezia Gelfo
NUOVA ADOZIONE ALLA CESAREO
STUDENTI CICERONI NELLA CHIESA DELLA MARTORANA
La Cesareo quest’anno ha adottato la chiesa di Santa Maria
dell’Ammiraglio. L’iniziativa è inserita nel progetto
“Panormus” promosso dal Comune dal 1994. Nata per com-
memorare i giudici uccisi dalla mafia Giovanni Falcone e
Paolo Borsellino, vede gli alunni delle scuole di ogni ordine
e grado fare da ciceroni nei monumenti della città. Inizial-
mente intitolato “Palermo apre le porte”, il progetto assume
in seguito il nome “Panormus”. Ogni scuola adotta un edifi-
cio antico, spesso sconosciuto, e gli studenti studiano ori-
gini, elementi che lo caratterizzano e tutto viene condiviso
con i visitatori, talvolta cittadini desiderosi di riscoprire il loro patrimonio artisti-
co, talvolta turisti incuriositi e meravigliati per l’età e la preparazione degli stu-
denti. L’iniziativa è stata creata dall’assessore alla Pubblica istruzione Alessandra
Siragusa, oggi scomparsa. Credeva molto in questo progetto e ha coinvolto decine
di migliaia di studenti. La scuola ha sempre partecipato e i siti adottati sono stati:
la chiesa di San Ciro, l’Ospedale della Guadagna, Palazzo Comitini e la chiesa di
S. Francesco Saverio, adottata l’anno scorso: si tratta di una chiesa nel quartiere
dell’Albergheria, edificata dal 1684 al 1710 dai Gesuiti. Quest’anno ci è stata affi-
data la chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio, nota come la Martorana, inserita
nell’itinerario arabo - normanno dell’UNESCO. L’edificio prende il nome da
Eloisa Martorana, moglie dell’ammiraglio Giorgio D’Antiochia e venne fondato
nel 1143. La chiesa si contraddistingue per la molteplicità di stili, l’interno,
gioiello dell’arte bizantina, è a croce greca. L’aspetto attuale, con interventi ba-
rocchi, rivela il contrasto tra la facciata seicentesca e la superficie muraria nor-
manna.
Arrivare a scuola: un “percorso avventura” Ogni mattina arrivare a scuola è un vero percorso
avventura e il trofeo sono le scarpe infangate.
Quando sono in ritardo, per fare prima e abbreviare
la strada, attraverso un terreno vicino l’edificio
scolastico: non asfaltato, pieno di buche che quan-
do piove si allagano, diventando un pantano. Mia
madre per scherzo mi dice “Tu sai nuotare, vero?
Sembrano i laghetti di Marinello!” e ridiamo. Lì
comincia il percorso a ostacoli per evitare il fango,
le buche e le auto parcheggiate. Non si sa perché non lo riparino né se appartenga
al Comune o a un condominio, però, intanto, non ci resta che affondare.
Roberta e Elisabetta
Roberta Bellomo Elisabetta Levantino 3^D
Mattia Maugeri 2^L
MUSICA E’ La musica è un piacere
che non ti fa mai tacere
Ti fa dolcemente addormentare
perché è bella da ascoltare
è una cosa che hai nel cuore
perché è piena d’amore
È di certo sorprendente
e ti apre anche la mente.
Francesco di Gregorio I^ M
PAROLE IN LIBERTA’ 9
“SOS TERRA”: UN MONITO DAL FUTURO Il brano è nato da una tematica trattata in classe dalla professoressa Rosalia Rustici sul rispetto per l’ambiente. Mi aveva sempre affascinato immaginare co-
me sarebbe potuta essere la vita nel futuro,
per cui mi immergevo in una realtà fatta di
sogni e farcita di fantasia. Non avrei certo
potuto pensare che quell’omino dagli occhi
vispi ed intelligenti, uno scienziato esperto in tecnologie avanzate, mi
avrebbe spedito, premendo un piccolo pulsante rosso, proprio là nel
futuro! Chiusi gli occhi, sentii uno brivido freddo fin dentro le ossa
e…puff! Appena li aprii mi ritrovai in un’altra dimensione, una realtà
che non conoscevo. Mi guardai attorno e capii di trovarmi all’interno
di una navicella spaziale come quelle che si vedono nei cartoni anima-
ti. Era grandissima, con fredde pareti e grandi vetrate. In ogni corri-
doio vi erano guardie armate. Iniziai a curiosare, ma la presenza di
quegli uomini mi mise in uno stato d’ansia. Poggiai la fronte sul vetro
di una grande finestra e guardai fuori: vedevo da lontano il nostro pia-
neta, la Terra! Era circondata da una nube scura e il sole sembrava
non illuminarla più. Seduta su una panca un’anziana signora parlava
con voce dolcissima a dei bambini: stava raccontando la storia del
nostro pianeta, così mi avvicinai. Narrava che nel 2300 era scoppiata
la Terza Guerra Mondiale, che c’erano state grandi perdite umane e
che l’utilizzo delle bombe atomiche aveva reso il mondo inospitale. I
sopravvissuti con l’aiuto degli scienziati, avevano costruito tre navi-
celle con una scorta di ossigeno in grado di farli sopravvivere. Avevo
tanti dubbi e non riuscii a proferire parola.
Corsi fuori spaventata e confusa. Non potevo crederci: il nostro mon-
do perduto a causa dell’uomo stesso! Volevo andare nel futuro per
scoprire come sarebbe diventata la vita e avevo scoperto che quel
mondo bellissimo, quel dono che Dio ci ha fatto, l’uomo l’aveva usato
e gettato come un giocattolo vecchio. Non volevo più stare là, volevo
tornare nella mia epoca. Ritornai sui miei passi, guardai il mondo dal-
la navicella e premetti decisa il pulsante rosso. Mi ritrovai nella mia
cameretta ma non riuscivo a trattenere le lacrime. Piangevo a dirotto
abbracciata al cuscino. Non volevo che il nostro pianeta, la nostra na-
tura venissero distrutti.
Non riuscivo a immaginare una vita senza gli alberi, senza gli animali,
senza il sole che riscalda la nostra pelle. Il mondo era tutto ciò che
avevamo, ma l’uomo con tutto il suo sapere, la sua intelligenza e la
sua avanzata tecnologia aveva scoperto il modo per distruggerlo e au-
todistruggersi. Alessia Rotella 3^I
“L’amicizia”
Come una ruota gira la vita,
gira e rigira, non è mai finita.
Può andare su,
può andare giù,
a volte credi di non poterne più.
Ma fatti forza, non disperare:
c’è sempre un amico che ti può aiu-
tare!
Ricorda:
la cosa più importante
non è il lavoro, non sono i denari.
Non sono i soldi, non sono gli affari.
Non è argento, non è oro,
è l’amicizia il vero tesoro!
Giulia Chifari 2^M “IN GUERRA PER AMORE”: LE TERZE AL CINEMA
Nell’ambito del progetto Legalità le classi terze sono state coinvolte
nella visione del film “In Guerra per Amore” di Pif. La pellicola, da
poco uscita nelle sale, è ambientata tra l’Italia e gli Stati Uniti, durante
la Seconda Guerra Mondiale.
Narra la combattuta storia d’amore tra Arturo, il protagonista della
vicenda, interpretato da Pif stesso e Flora, sua amata, la cui mano però
è stata promessa al figlio di un boss mafioso italo - americano.
Per un’assurda successione di eventi, Arturo si arruola nell’esercito
americano, le cui truppe saranno impegnate in una missione speciale:
lo sbarco in Sicilia e la cacciata dei nazisti.
Anche il nostro protagonista giungerà in Sicilia e qui coglierà l’occa-
sione per chiedere la mano di Flora a suo padre, evitandone così l’in-
felice matrimonio con un uomo che non ama.
Intanto alcuni generali americani per i quali la Sicilia rappresenta un
territorio sconosciuto scendono a patti con alcuni boss mafiosi per
avere informazioni e appoggi ed evitare così scontri e spargimenti di
sangue.
Molti mafiosi vengono pertanto fatti uscire dal carcere e alcuni di loro
finiscono con l’avere addirittura delle cariche politiche e di governo.
E’ proprio durante la Seconda Guerra Mondiale che la mafia inizia ad
estendere i suoi tentacoli e a corrompere il sistema politico del nostro
paese.
Un film tutto da vedere che, pur tra qualche risata, ha dipinto un qua-
dro del triste connubio tra Stato e mafia.
Francesca Paino Francesco Di Giovanni 3^I
Una scena del film
OPEN DAY E LABORATORIO DI RICICLO CREATIVO
10
GIORNATA DELLA MEMORIA
Ecco come è fatto il lapbook: un collage di testi e creativita’in 3D Aprendo lo schedario, che è la forma scelta per costruire il lapbook, in alto a sinistra si trova il passaporto di An-
na, sul quale si può vedere stampata una J che sta per Jude. Ogni ebreo, infatti, doveva essere individuabile sia
tramite i propri documenti sia attraverso una stella gialla a sei punte che andava cucita sugli abiti. Accanto al
passaporto, oltre alla stella di David, è stata inserita una busta contenente la lettera di convocazione che giunse a
Margot, sorella di Anna, e che fu il motivo per cui la famiglia Frank decise di nascondersi nell’alloggio segreto
ad Amsterdam. A destra è visibile un flip flap che riporta i nomi dei quattro luoghi in cui si svolta la vita di An-
na, a partire da Francoforte sul Meno, sua città natale, fino ai due campi di concentramento in cui è stata deporta-
ta, Auschwitz e Bergen Belsen. Nella parte inferiore sono stati, invece, inseriti dei template che riguardano l’al-
loggio segreto, i suoi occupanti e il diario che Anna scrisse in quei due anni di reclusione.
A sinistra c’è la foto della libreria che nascondeva la scala di accesso all’alloggio segreto, posto esattamente so-
pra la fabbrica in cui aveva lavorato il papà di Anna, Otto Frank, fin dal suo arrivo in Olanda. Al centro è collo-
cato un pieghevole con le foto delle persone che sono state nascoste insieme alla famiglia Frank e poi deportate e
uccise nei campi di sterminio. L’ultimo elemento inserito è il famoso diario, con la sua copertina a quadri rossi e bianchi, nel quale sono state riportate alcu-
ne delle sue frasi più celebri. I ragazzi sono stati entusiasti del lavoro e dell’utilizzo del lapbook, che gli ha permesso loro di imparare in modo divertente e
creativo. Helena Bellini 2^ B
UN LAPBOOK PER RICORDARE LA SHOAH
I ragazzi del laboratorio
giornalistico della scuola
hanno realizzato un li-
bretto informativo sulla
Giornata della Memoria e
in particolare su Anna
Frank. Si tratta di un lap-
book, una mappa concet-
tuale tridimensionale a
cui si può applicare facil-
mente qualsiasi tipo di
argomento e materia.
“Lap” significa “grembo”
ma anche falda, lembo,
balza, piega. Il verbo “to
lap” significa “avvolgere, piegare, ripiegare, sovrapporre, sovrap-
porsi. Il Lap di Lapbook è un misto di questi due significati. Si trat-
ta infatti di una cartelletta, un piano di lavoro, facilmente consulta-
bile tenendolo in grembo, in quanto è costruito usando un supporto
semirigido come base. Al suo interno sono conservati minibook o
template ripiegabili e richiudibili. Come mappa è stato usato un
cartoncino A3 piegato come uno schedario, cui sono stati aggiunti i
vari template. Per realizzare il lavoro, coordinato dalla professores-
sa Silvia Borruso, è stata approfondita la vita di Anna Frank attra-
verso la visione di un documentario. Anna era una ragazzina ebrea
nata a Francoforte, una città tedesca sul fiume Meno. Suo padre,
Otto, lavorava in banca, sua madre, Edith era casalinga. Anna ave-
va una sorella più grande, Margot. Per il tredicesimo compleanno
riceve in regalo un diario, cui dà il nome di Kitty. In Germania sale
al potere Adolf Hitler che mette in pericolo gli Ebrei con le sue leg-
gi razziali. I Frank hanno paura di Hitler e scappano ad Amster-
dam. Lì Otto cambia lavoro e comincia a dirigere una fabbrica di
marmellate. Arrivano, però, anche in Olanda le leggi razziali e Otto
prepara un piano d’emergenza, che scatta quando a Margot giunge
una lettera di convocazione che le ordina di rientrate in Germania.
Così la famiglia Frank capisce che è il momento di rifugiarsi e si
nasconde in, un appartamento che si trova nella sezione non utiliz-
zata della ditta di Otto Frank in Prinsengracht 263. Alcuni colleghi
di Otto li aiutano portando loro delle provviste. Al rifugio arriva
un’altra famiglia, i Van Pels. Adesso Anna è costretta a condividere
la stanza col figlio dei Van Pels, Peter. I due non vanno d’accordo.
Per motivi ancora poco chiari, forse in seguito a una delazione, le
due famiglie dell’alloggio segreto vengono scoperte dalle guardie
tedesche. La famiglia Frank viene deportata nel campo di concen-
tramento di Auschwitz dove Edith muore. Margot e Anna son tra-
sferite a Bergen Belsen dove perdono la vita. Si salva solo il padre
che, rientrato in Olanda e riavuto il diario, decide di realizzare il
sogno di sua figlia pubblicandolo come libro.
IL 27 GENNAIO PER NON DIMENTICARE
La Giornata della Memoria viene celebrata ogni anno il
27 gennaio in memoria della Shoah, lo sterminio del po-
polo ebraico.
E’ stato stabilito questo giorno perché il 27 gennaio del
1945 l’Armata Rossa varcò i cancelli del campo di con-
centramento di Auschwitz. Le sofferenze e le atrocità dei
lager devono essere ricordate e raccontate alle generazio-
ni future, per far sì che non si ripetano. La scoperta del
campo di concentramento e le testimonianze dei soprav-
vissuti rivelarono orrore e paura.
Uno degli autori più importanti di questo periodo fu Pri-
mo Levi, che venne deportato nel campo di concentra-
mento di Auschwitz in quanto ebreo. Il suo romanzo più
importante fu “Se questo è un uomo”, dove racconta le
sue terribili esperienze nei lager. Come introduzione si trova una poesia intitolata
“Shemà”, termine ebraico che significa “Ascolta”. Levi utilizza questa espressione
affinché il lettore possa prestare attenzione. Il tema principale della poesia è l’esi-
genza del ricordo.
L’importanza di questo tema è tale da diventare un comando, che lui dà a noi e al
quale nessuno può sottrarsi. La parte finale sottolinea maggiormente la necessità
del ricordo dei campi di concentramento.
Il cantautore Francesco Guccini invece ha scritto la “Canzone del bambino nel
vento”. La canzone parla di un bambino ucciso nei campi di concentramento con
altre cento persone, le cui ceneri sono affidate al vento. Il bambino descrive l’uo-
mo come una belva, che ancora non è contenta del sangue versato e si chiede co-
me l’uomo possa continuare a uccidere “suo fratello”. Esiste una “Giornata euro-
pea dei Giusti”, festività proclamata nel 2012 dal Parlamento Europeo, per com-
memorare coloro che si son battuti contro le persecuzioni. Viene celebrata ogni
anno il 6 marzo, anniversario della morte di Mosche Bejski, un magistrato israe-
liano Presidente dei Giusti.
Riccardo Di Maria I^ C
11
Immagini del lapbook
Serena Maione Elena Prester 3^D
Serena e Elena
GIORNATA DELLA MEMORIA 12
IL BAMBINO CON IL PIGIAMA A RIGHE INCANTA GLI STUDENTI
Il 27 gennaio si ricorda la Shoah, termine ebraico con
cui viene indicato lo sterminio degli Ebrei vittime del
Nazismo. La Giornata della Memoria è stata creata per
ricordare una terribile pagina di storia, visto che l’uo-
mo tende a dimenticare e potrebbe ripetere gli errori
del passato. In quest’occasione, gli alunni del laborato-
rio giornalistico hanno visto il film “Il bambino con il
pigiama a righe”, che racconta la storia di due ragazzi-
ni: Bruno, figlio di un ufficiale tedesco e Shmuel, un
bambino ebreo rinchiuso in un campo di concentramento. I due fanno amicizia perché Bruno, la-
sciata la sua vecchia casa a Berlino, si trasferisce in una villa di campagna, proprio vicino al cam-
po di concentramento in cui si trova il bambino ebreo. Bruno conosce Shumel mentre va a esplo-
rare i dintorni della sua nuova casa e non si rende conto d’essersi imbattuto in un lager. Tra i due
nasce un rapporto saldo e sincero. La loro amicizia cresce a tal punto che un giorno Bruno decide
di indossare un pigiama a righe, come quello del suo amico ebreo, di oltrepassare il filo spinato e
di aiutare Shumel a cercare il padre. La situazione però precipita ed entrambi, a causa di un dram-
matico errore, vengono uccisi nelle camere a gas. Guardando il film si capisce che per i bambini
non sono importanti il colore, la religione o la lingua: i piccoli sanno andare ben oltre queste dif-
ferenze. Alcuni uomini, invece, sono capaci di forme crudeli di discriminazione e fanno del male
ai loro simili.
VIDEO, CANTI E LETTURE PER LE
VITTIME DELL’OLOCAUSTO
Il 27 gennaio la 2^ I ha commemorato le vittime
dell’Olocausto. In quella fredda giornata del 1945
le truppe sovietiche varcarono i cancelli del campo
di concentramento di Auschwitz e si ritrovarono
dinanzi una realtà a cui era difficile credere: uomini
ridotti a vere e proprie larve umane, talmente denu-
triti da non avere neppure la forza di muoversi, con
negli occhi la paura e l’orrore di aver vissuto un in-
cubo infernale. In classe con la professoressa Rusti-
ci abbiamo visto cortometraggi, commentato imma-
gini e ascoltato una commovente intervista a una
sopravvissuta del lager nazista che, miracolosamen-
te, riuscì a dare alla luce una bambina.
La sua nascita fu un vero miracolo e a tutti ha fatto
palpitare il cuore di gioia il pensare che in un cam-
po di morte sia potuta nascere una nuova vita. Emo-
zionante è stato poi, dopo il minuto di silenzio,
ascoltare e tentare di intonare le parole del canto
ebraico che le maestre cantavano ai bambini nei
campi di concentramento. "Gam Gam” è la canzone
scritta da Elie Botbol, che riprende un pezzo del
testo ebraico del Salmo 23. Cantandola i bimbi tro-
vavano in Dio la forza, la speranza, la certezza della
salvezza. Poi tutti insieme abbiamo letto una pagina
tratta dal diario di Anna Frank.
Il diario era stato un regalo per il suo compleanno,
tuttavia, la bambina invece di raccontare fatti di vita
spensierata, annotava i terribili momenti vissuti
all’interno di un nascondiglio. I soldati tedeschi non
tardarono a scoprirlo e lei venne deportata nel più
grande campo di morte della storia: Auschwitz. I
deportati viaggiavano in vagoni merci piombati e
una volta giunti a destinazione venivano rasati,
denudati, tatuati con un numero che avrebbe sosti-
tuito il nome e costretti a vivere in condizioni di
estrema crudeltà.
Ogni mattina poi si ripeteva un orribile rituale, quel-
lo delle selezioni e chi veniva prescelto veniva uc-
ciso nelle camere a gas e il suo corpo bruciato nel
forno crematorio. Purtroppo la piccola Anna Frank
morì due settimane prima della liberazione, di quel
27 gennaio 1945.
Ma se i giovani non ricordano tutto il male che gli
uomini hanno commesso, la morte di milioni di
Ebrei sarà avvenuta invano. La storia ci insegna,
che, quando l’uomo non fa tesoro delle terribili es-
perienze vissute e dimentica facilmente gli errori
commessi, finisce col commetterli nuovamente.
Tanti altri genocidi purtroppo sono accaduti sia pri-
ma dopo: da quelli commessi dai Conquistadores ai
danni di Inca, Maya ed Aztechi, ai genocidi in Ar-
menia Ruanda, in Bosniae tanti altri dimenticati
perché lontani da noi o accaduti tanti anni fa.
Rosario Sparacio Samuele Rizzuto 2^I
Ginevra Gimmona 2^F
La scuola media Cesareo ha sempre celebrato la
Giornata della Memoria con innumerevoli attività
proposte da docenti e ragazzi, che hanno partecipato
con grande entusiasmo e infinito rispetto per le vitti-
me dello sterminio. Tra le tante iniziative spicca un
cartellone esposto all’ingresso dell’istituto dedicato
proprio alla Shoah. Il lavoro, in “graphic design and
production”, è stato realizzato dagli alunni Sara Sco-
laro, Maria Conti, Federica Ballotta e Alessandra
Lombardo, guidate dalla docente Adria Tomasino.
LA SHOAH IN UN CARTELLONE “ A RIGHE”
Se questo è un uomo
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
Primo Levi
CULTURA E TEMPO LIBERO
ARTE DA FAVOLA : I RAGAZZI TRASFORMANO LE FIABE IN DIPINTI
Alcuni alunni della scuola da metà novembre si riuniscono
una volta alla settimana nel locali della scuola per partecipa-
re al laboratorio pomeridiano “Artisticamente”. Questa attivi-
tà, coordinata dagli insegnanti Rita Anastasi e Alessandro
Marchese, prevede che ogni partecipante possa esprimere la
propria creatività trasformando i personaggi delle fiabe più
famose in dipinti stilizzati. Il tema principale, infatti, è la rie-
laborazione in chiave personale dei personaggi fiabeschi con
l’utilizzo di colori a tempera, cartone telato, figure geometri-
che e tanta, tanta fantasia. Questi piccoli dipinti saranno affis-
si alle pareti della scuola per abbellirla e donarle un tocco di
colore in più. Intanto sono stati esposti all’Open Day orga-
nizzato per far conoscere la scuola al territorio e al quartiere. Francesco Di Giovanni Enrico Gagliano 3^I
VIDEOGAME, CHE PASSIONE
I videogame sono una vera e
propria passione per i giovani,
ma quasi nessuno ne conosce
l’origine. E’una storia lunga
quasi mezzo secolo, in cui, do-
po anni di sviluppo e innova-
zione, i videogiochi si sono
evoluti, fino a diventare parte
integrante della nostra società.
Space Invaders
Space Invaders è un videogioco Arcade del lontano
1978. La modalità è piuttosto semplice: il giocatore
controlla un cannone mobile che si muove orizzon-
talmente sul fondo dello schermo e deve abbattere
gli alieni che sparano e si avvicinano alla terra. No-
nostante la sua grafica sia molto primitiva, Space
Invaders ha avuto un impatto enorme sulla società
e sull’industria dei videogiochi. Prima della sua
uscita, infatti, la macchine da sala giochi erano
principalmente i flipper. Il successo del gioco ha
trasformato Space Invaders in una delle icone del
settore: richiami si ritrovano in altri videogiochi, in
film e prodotti di vario genere e le sue astronavi
aliene sono rappresentate persino nei murales.
Pac - Man
Pac - Man è un celebre videogioco prodotto dalla
Namco nel 1980 nel formato Arcade. Ha avuto una
grande popolarità e quindi la Namco fa il gioco per
tutti i tipi di console e computer dei nostri tempi. Il
giocatore deve guidare una sfera gialla di nome
Pac - Man facendole mangiare dei puntini sparsi
per il labirinto, cercando di evitare quattro fantasmi
che, quando entrano in contatto con Pac-Man, lo
uccidono. Lui però può difendersi mangiando dei
puntini speciali che gli permettono, in un tempo
limitato, di mangiare a sua volta i fantasmi. Super
Mario Bros
Il regno dei Funghi è un luogo pacifico in cui crea-
ture dalla testa a forma di fungo, chiamate Toad,
vivono in perfetta armonia. Questa pace viene
compromessa da Browser, il malvagio re dei Koo-
pa Troopa e dal suo esercito che conquista il terri-
torio e trasforma gli abi-
tanti in blocchi di ghiac-
cio.
Poi rapisce la principessa
del regno Peach, l’unica in
grado di spezzare l’incan-
tesimo che grava sui Toad.
Per molto tempo il Regno
dei Funghi è avvolto dalle tenebre, ma quando la
voce giunge ai due idraulici italiani, i fratelli Mario
e Luigi , questi si dirigono verso i confini del regno
per salvare la principessa. Dopo un viaggio attra-
verso otto mondi, Mario e Luigi riescono a rag-
giungere il castello di Browser e a sconfiggerlo.
Così la principessa viene salvata e il Regno dei
Funghi riportato alla pace. Dopo aver compiuto la
missione, Mario e Luigi decidono di rimanere nel
Regno dei Funghi per proteggerlo da eventuali mi-
nacce. Il rapporto tra Mario e la principessa Peach
diventerà col tempo amore. Super Mario è un vi-
deogioco a piattaforme per il Nintendo Entertain-
ment System, pubblicato dalla Nintendo nel 1985
in Giappone e negli Stati Uniti e nel 1987 in Euro-
pa.
Digitale VS Cartaceo: chi la spunta? “Non esiste vascello che come un libro ci sa portare in terre lontane, né cavallo che al ga-
loppo superi le pagine di una poesia. È un viaggio che anche il povero può fare senza il tor-
mento del pedaggio” . Emily Dickinson
Ormai la lettura cartacea è meno diffusa, soprattutto tra i ragaz-
zi, e viene sempre più spesso sostituita da quella digitale. Sicu-
ramente è molto meglio leggere un libro vero piuttosto che un
libro digitale, anche dal punto di vista della salute. Infatti, quan-
do si legge da un foglio di carta, si ha una luminosità adeguata
alla lettura, diversamente da quando si legge da un computer o
da altri dispositivi in cui si ha una luminosità che stanca il no-
stro occhio prima del previsto. Si hanno ormai due tipi di adole-
scenti: quelli che preferiscono la lettura cartacea e altri più pro-
pensi verso il digitale. Chi è dalla parte del libro classico so-
stiene che è meraviglioso sentire il rumore e il profumo della
carta. Chi usa il libro digitale invece è del parere che sia molto comodo, soprattutto quando si
viaggia. Esistono, ormai, dispositivi creati proprio per leggere, i cosiddetti reader. Ne esistono
di tutti i tipi e sono realizzati in modo da entrare nella tasca interna di un vestito. Quasi tutti gli
adolescenti si stanno convertendo alle novità tecnologiche e il libro cartaceo, purtroppo, sta via
via scomparendo. Per quanto, però, possano essere diversi i due libri, nessuno può sostituire la
magia e il mondo che ogni libro cartaceo contiene.
Nella 2^ B è stata proposta un’indagine riguardante
il tipo di libro preferito dai ragazzi di oggi. Su venti-
due alunni ben quattordici hanno definito migliore la
lettura cartacea, affermando, però, che in alcuni casi
la digitale è molto comoda e utile.
Helena Bellini 2^B
13
Quattro amiche e un paio di jeans “magici” “Quattro amiche e un paio di jeans” è un romanzo per ragazzi di Ann
Brashares, che ha scritto anche tre sequel del libro. Racconta di quattro ra-
gazze americane - Lena, Tibby, Bridget e Carmen - amiche sin dall’infan-
zia, che vanno in vacanza ognuna in un luogo diverso e si tengono in con-
tatto grazie a un paio di jeans. I pantaloni sono considerati “magici”, perché
tutte riescono a indossarli, pur non avendo la stessa taglia. Si spediscono
per posta questi jeans, pensando che possano porta-
re loro fortuna e si raccontano cosa è successo
mentre li indossavano. Le ragazze affrontano così i
primi problemi adolescenziali, tra cui l’amore o il
secondo matrimonio dei genitori. Ma il libro tratta soprattutto dell’a-
micizia: la scrittrice vuole comunicare che qualsiasi problema può es-
sere risolto se affrontato insieme e con determinazione. Il libro è molto
bello e facile da leggere, perché fa uso di un registro informale. È par-
ticolarmente adatto agli adolescenti che affrontano il momento del
passaggio all’età adulta.
Un’ opera del laboratorio
Sara Palmeri 2^ F
Anita Fiore 1^F
Helena Bellini 2^B
Anita Fiore 1^F
UN NODO BLU CONTRO IL BULLISMO 14
BULLISMO: IL 7 FEBBRAIO LA GIORNATA NAZIONALE
Il 7 febbraio è stata celebrata per la
prima volta la “Giornata Nazionale
Contro il Bullismo a Scuola”, per
sensibilizzare la gente su un proble-
ma che assume dimensioni sempre
crescenti. I due soggetti principali di
questo fenomeno sono: la vittima,
cioè la persona che subisce le anghe-
rie e il bullo, “l’esecutore” che, per
un vissuto difficile o per puro sadi-
smo, opprime i soggetti che reputa
“deboli” con violenza sia fisica sia psicologica. Il bullismo è un fenomeno che si
ripete sempre, anche se in forme diverse.
Con l’avvento delle ultime tecnologie, quali smartphone e social network, si è
avviata una nuova forma di bullismo, il cyber - bullismo. Ecco perché la
“Giornata Nazionale Contro il Bullismo a Scuola” cade proprio nella data di
quello che è il “Safer Internet Day”, cioè la giornata dedicata a promuovere un
uso più sicuro e responsabile del web e delle nuove tecnologie, giunta ormai alla
XIV edizione in ben 100 paesi del mondo. Il cyber - bullismo colpisce spesso
adolescenti e mira a deridere e umiliare una persona tramite l’uso dei social.
Questo rende la vittima costantemente martoriata da chi la opprime. Per appro-
fondire l’argomento gli alunni della redazione del giornalino hanno visto tre vi-
deo. Il primo, musicale, era intitolato “Ciao bullo”: i ragazzi di una terza classe
di una scuola secondaria di Lesmo hanno realizzato una canzone rap lanciando
un messaggio contro i comportamenti del bullo, ma offrendo nello stesso tempo
una proposta di amicizia a chi si nasconde dietro alla prepotenza. Il secondo
spunto di riflessione è stato l’ascolto e la visione del video della canzone
“Guerriero” di Marco Mengoni.
La canzone è una specie di lettera che l’artista immagina di scrivere a se stesso
da piccolo, per affrontare le difficoltà che la vita gli pone essendo come “roccia
contro il fuoco e il gelo”. Probabilmente Marco avrebbe voluto che qualcuno un
tempo gli fosse stato accanto così.
Il terzo video era un monologo di Paola Cortellesi, che recitava la parte di un
ragazzo di nome Giancarlo Catino che, fin
da piccolo, era oppresso dagli altri ragazzi
per il suo aspetto fisico.
Questo è continuato fino alle superiori,
quando Giancarlo, ormai sfinito dalle con-
tinue angherie ricevute, decide di reagire
al bullo in maniera inaspettata: abbraccian-
dolo e offrendogli il suo perdono.
Questa è la vera risposta per sconfiggere il
bullismo: non bisogna mai abbassarsi allo
stesso livello di chi conosce solo la violen-
za.
Francesco Di Giovanni 3^ I
Oltre la rabbia
La tua rabbia verso di me
è solo la tua rabbia contro te stesso.
Le speranze le stringi tutte insieme
ma scopri atterrito
che il tuo pugno non le contiene.
Preferirei mi fossi
fratello invece che nemico,
vicino invece che lontano.
Il tuo cammino, ricorda
è il mio cammino.
Non fare il bullo Di te sento solo parlare,
del bullo che sai fare.
Ma non è questa la verità,
è qualcosa che va al di là.
In te in fondo c’è paura,
ma tu vuoi far il duro
sbattendo solo la testa al muro.
Un consiglio ti voglio dare:
non fare il bullo, lascia stare:
Ti può soltanto fare male!
Io dico no al bullismo Il bullismo è una cosa da evitare
perché può fare tanto male
Non solo schiaffi e pugni
ma anche le parole.
Può creare ferite,
ferite difficili da rimarginare.
Non riesci a dire ciò che accade
perché hai paura di parlare.
Ma paura non devi avere,
non ti isolare.
Guardati intorno, non disperare:
c’è chi ti può aiutare!
Gloria Filippone 1^ M
Gli alunni della 1^M, guidati dalla docente Emilia Americo hanno applicato un nodo blu ai propri vestiti esprimendo così il desiderio di unirsi contro ogni forma di prepotenza.
“UN SOGNO PER DOMANI”: UN FILM CONTRO IL BULLISMO Per sensibilizzare gli alunni al tema del bullismo, della legalità e dell’impegno civico, in diverse classi sono state predisposte
attività di cineforum. L’iniziativa è inserita nell’ambito di Te. Le. Giò., un progetto educativo promosso in collaborazione con
l’Assessorato alla Famiglia del Comune. Alla 3^ I è stato proposta la visione del film “Un sogno per domani” che non ha man-
cato di commuoverci e farci riflettere perché offre uno spaccato della società attuale e dei problemi che l’affliggono: droga,
alcolismo, violenza sulle donne, povertà e bullismo. L’eroe della storia è un bambino di nome Trevor. "Cosa possiamo fare
per migliore il mondo?" chiede un giorno il professor Simonet ai suoi alunni. Trevor si sofferma a riflettere e alla fine una lam-
padina gli si accende, una grande idea gli viene in mente guardando per caso dei barboni mentre ritorna a casa. Fare semplice-
mente una buona azione, un favore, ad almeno tre persone che a loro volta dovranno farla ad altri, in una sorta di “passa il fa-
vore". Di lì a poco l’idea si diffonde fino a raggiungere le più grandi città d’America tanto che un giorno un giornalista arriva
a casa del ragazzo per intervistarlo e conoscerlo. Il giorno del suo compleanno a scuola Trevor rilascia un'intervista, ma quello
sarà anche il giorno in cui morirà. Trevor, infatti, perde la vita per difendere un amico che sta per essere bullizzato da alcuni suoi coetanei. I fatti accaduti e
i personaggi sono ovviamente immaginari e dunque probabilmente Trevor non è mai esistito, ma se tutti noi applicassimo nella nostra vita quotidiana l’idea
geniale del “passa il favore”, se noi, nel nostro piccolo, facessimo qualcosa in favore dell’altro, il mondo potrebbe realmente diventare un posto migliore.
E non è necessario guardare lontano per compiere grandi gesti. Il film si conclude con l’arrivo di tanta gente con le fiaccole accese davanti alla casa di Tre-
vor, segno evidente che la bontà di quell’idea, nata dalla mente di un bambino più o meno della nostra età, ha saputo far breccia nel cuore di tanti. Il mondo
quindi può cambiare se solo lo vogliamo e la formula magica è semplicemente un pizzico di solidarietà, una manciata di comprensione e una spruzzata ab-
bondante di rispetto per gli altri.
Mirko Callisti 1^M
Paola Cortellesi e Marco Mengoni
Greta Giuffrè Fabio Calascibetta 3^I
F. Di Gregorio 1^ M
“Fuocoammare”: recensito un film sugli immigrati
Fuocoammare è un docu-
film diretto da Gianfranco
Rosi nel 2016, già premia-
to con l’Orso d’oro come
miglior film al Festival del
Cinema di Berlino. Tratta
di una realtà contempora-
nea molto vicina soprattut-
to a noi siciliani: lo sbarco
continuo di migliaia di
migranti sull’isola di Lam-
pedusa. Il protagonista di
questo film è un ragazzino
lampedusano, Samuele Puccilo che vive in prima persona quello che accade
nell’isola: ha dodici anni e ama giocare con la fionda con il suo amico Mat-
tias. Il film mostra la sua vita quotidiana fatta di scuola, uscite in barca nel-
lo splendido mare lampedusano e rapporti con familiari ed amici. Accanto
al mare, alla selvaggia vegetazione dell’isola, alla sua placida quotidianità,
il regista ci mostra anche la seconda faccia di Lampedusa: quella degli sbar-
chi degli immigrati, delle persone che approdano ammalate, stremate e sen-
za forze. Infatti, altro personaggio di rilievo è il dottore Pietro Bartolo, che
narra la sua esperienza di medico di frontiera: commosso e sconvolto, l’uo-
mo racconta quanti immigrati ha curato e quanti cadaveri sono stati recu-
perati in mare su cui ha dovuto fare l’autopsia. A questa faccia orrenda della
morte il medico non riesce ad abituarsi. Samuele Puccilo, Pietro Bartolo e
gli altri protagonisti del film non sono attori, ma persone che vivono in pri-
ma persona la situazione di Lampedusa. Inizialmente scelto come
film rappresentante l’Italia per l’Oscar al miglior film straniero 2017, pur
trattando una tematica importante e attuale, risulta un film troppo lento e
talvolta noioso: sono troppe le riprese in cui gli attori stanno zitti e fermi:
ealcune scene sembrano quasi girate alla moviola.
Peccato, davvero: il regista Gianfranco Rosi si lascia scappare una buona
occasione per interessare il pubblico più giovane a una denuncia civile.
CULTURA E TEMPO LIBERO 15
I fumetti fantasy di Mattia Fiorella Barone della 2 ^B intervista Mattia Maugeri, alunno della 2^ L, che ha un vero talento: scrive e disegna fumetti.
A che età hai iniziato a scrivere fumetti? Ho iniziato a nove anni, quando ho visto gli splendidi lavori di mio cugino, ma ancora oggi non arrivo ai suoi livel-li. Hai disegnato altri fu-metti prima di quelli attuali? Mi dilettavo a fare fu-metti che parlavano di un corvo ninja che sal-vava il mondo insieme ai suoi amici. Per esempio? Ho realizzato tre saghe, una si chiama Tae
Kwon Crow, ma mi sono fermato al terzo numero, poi c’è un’altra serie che sto ancora realizzando e infine due numeri chiamati ‘’Underfell’’ che continuo a sviluppare adesso. Chi è stata la prima persona a leggerli? Se parli di quelli attuali è stata mia sorella, ma il primo fumetto che ho fatto l’ha letto mio padre. Che genere di fumetti ti piace scrivere? Io vado sul genere fantasy - action, ma se è necessario a volte inseri-sco anche qualche scena moderatamente violenta. Qual è il tuo personaggio preferito? Per ora il mio personaggio preferito è Frisk, il protagonista della serie “Underfell’’. Parlami della trama del fumetto Underfell Il fumetto racconta di un umano chiamato Frisk, caduto nel regno dei
mostri, che perde la memoria. Viene svegliato da una ragazza con
strani poteri, “Chara’’ e da “Flowey” un fiore parlante.
Vogliono tutti e tre tornare in superficie e per arrivarci dovranno su-
perare e sconfiggere parecchi mostri molto potenti.
“Abbaiare Stanca”: un cane per amico
“Abbaiare Stanca” è un romanzo per ragazzi
di Daniel Pennac.
Il libro racconta di un cagnolino chiamato il
“Cane” che, dopo aver vissuto qualche setti-
mana in un canile, viene adottato da una ra-
gazzina di nome Mela e dalla sua famiglia:
la madre viene chiamata la “Spepa” il padre,
il “Muschioso”.
I genitori della ragazzina però si rivelano
suoi nemici e presto anche l’interesse di Me-
la per Cane si dimostra un capriccio passeg-
gero. Per questa ragione Cane decide di
scappare dall’abitazione e per le vie di Parigi
incontra altri amici a quattro zampe. Tornerà
a casa e ci
saranno altri sviluppi che sono lasciati alla
scoperta e alla curiosità del lettore.
L’autore ci accompagna dalla nascita sino
alla morte dell’animale e, attraverso il suo
sguardo, ci fa riflettere sulla nostra vita, le
nostre azioni, i nostri comportamenti e su
tutto ciò che può avere una conseguenza,
positiva o negativa su di noi.
Il libro è consigliato a tutti quelli che amano
gli animali, perché insegna il rispetto e l’a-
more nei loro confronti.
“E’ ARRIVATO L’AMBASCIATORE” CON MODUSVIVENDI
E LA SCRITTRICE ANNAMARIA PICCIONE
Le terze classi della Cesareo hanno partecipa-
to al progetto “Modusvivendi...va a scuola”
con la lettura del libro “E’ arrivato l’amba-
sciatore”. L'inziativa si è si è conclusa con
l’incontro con l’autrice, Annamaria Piccione.
Si dice che i giovani leggono poco, preferen-
do i social alla lettura. Il successo di questo
progetto dimostra esattamente il contrario
perchè ha avvicinato noi ragazzi alla lettura,
facendo crescere il nostro senso critico e di
analisi. Insieme alla professoressa d’italiano,
Anna D’Amato, abbiamo letto il libro e capitolo per capitolo abbiamo
fatto ricerche e approfondimenti in modo da capire parole, avveni-
menti o concetti che potevamo non comprendere.
Leggendo questo libro ci siamo resi conto delle sofferenze che i mi-
granti devono subire, le difficoltà che sono costretti ad affrontare, le
motivazioni che li portano ad abbandonare i loro paesi d’origine.
Questo progetto è stato molto interessante e l’opportunità è stata sti-
molante, anche perché l’autrice ha risposto alle nostre domande in
modo esauriente, coinvolgendoci nei suoi discorsi. Il libro mi è pia-
ciuto molto: tratta dell'importante tema dell’immigrazione con parole
semplici e a volte in modo ironico; mette in risalto i sentimenti più
profondi dei personaggi, come la paura, la speranza, la tristezza, l’a-
more e attraverso queste emozioni ci guida nell’esperienza che cam-
bia la loro vita e il loro modo di vedere il mondo. Questo romanzo lo
consiglio a tutti, adulti e bambini, perché è molto scorrevole, si legge
facilmente e ha un messaggio profondo. Giulia Ricciardi 3^ A Classe 3^N
Benedetto D’Amico 1 C
SCIENZA E SALUTE 16
La Cesareo a “PalermoScienza” La scuola Cesareo appoggia
l’idea della sostenibilità e del-
la biocompatibilità con la par-
tecipazione a PalermoScienza
2017. Con l’aiuto e la guida
delle docenti di matematica e
scienze, Gloria Alparone, An-
tonella Caradonna, Licia Cutu-
li e Angela Varisano gli alun-
ni delle classi 3^C, 3^E, 3^L e
3^M hanno realizzato modelli-
ni di impianti per la produzio-
ne di energia pulita, prodotti
per l’igiene della casa, cosme-
tici e creme, quali ombretti,
lucida labbra, profumi, ma-
schere per il viso e detergenti.
Tutto ciò è stato prodotto con
materiale assolutamente natu-
rale per non danneggiare e in-
quinare l’ambiente. I prodotti
sono stati esposti presso l’Uni-
versità degli Studi di Palermo in
occasione di questa manifestazione giunta quest’anno alla sua decima
edizione dedicata all’ambiente.
Nello stand allestito dalla scuola Cesareo è stato inoltre esposto un mat-
tone di cemento biocompatibile prodotto unendo gusci d’uovo e argilla. I
prodotti hanno riscosso successo tra i visitatori che si sono soffermati a
osservare i lavori.
NUOVE E VECCHIE DIPENDENZE, LA
LUDOPATIA ESPLODE TRA I GIOVANI
“Nuove e vecchie dipendenze” è il titolo dell’incontro tenuto dal dottor Gio-
vanni La Mantia nell’ambito del progetto di Educazione alla Salute. Un’ini-
ziativa dedicata alle terze classi in cui si è parlato dei pericoli di droga, al-
cool, fumo fino ad arrivare alla ludopatia, altrettanto allarmante e subdola.
Le droghe agiscono sui neurtrasmettitori e sulla corteccia celebrale fino a
bruciarne le cellule. Le immagini di un sistema cerebrale danneggiato dall’u-
so degli stupefacenti erano fin troppo chiare: macchie scure dal carattere ir-
reversibile per cui, pur nell’ipotesi in cui un drogato riesca a disintossicarsi,
avrà per tutta la vita problemi di memoria e di concentrazione. Anche il fu-
mo è altrettanto dannoso, persino per chi respira vicino a un fumatore: tale si
definisce il "fumo passivo". Alcuni studi hanno dimostrato che una sigaretta
accesa inquina più di un'auto in movimento. Una pericolosa insidia per noi
ragazzi è rappresentata dall’uso degli alcolici e dall’eccessiva permanenza
davanti a un videogioco. L’alcool fa male al fisico e limita le capacità di rea-
zione dell’individuo; la cosa potrebbe risultare mortale se si è alla guida di
un’autovettura o di un ciclomotore. “Drogarsi, fumare, non sono tappe obbli-
gate della nostra vita - ha detto la professoressa Rosalia Rustici - Non dob-
biamo bere perché così fanno i nostri amici o perché è alla moda. Noi siamo
liberi di fare ciò che vogliamo ma poiché la vita e unica perché buttarla via?
Portiamo questo messaggio a casa, a scuola, tra i nostri amici e ascoltiamo
ciò che ha da insegnarci chi ci vuol bene”. Troppi gli incidenti del sabato
sera e troppe le vittime della strada perché l’ubriaco di turno non ha pronta-
mente frenato davanti ad un pedone. Più subdola è invece la "ludopatia".
Quando si sta davanti ai videogiochi per molto tempo si rischia di non saper
più riconoscere il confine tra vita reale e realtà virtuale, di arrecare danni alla
vista e alla colonna vertebrale. Per un ragazzino è dunque consigliabile non
stare più di un’ora davanti a uno schermo e magari fare invece una partita a
pallone con gli amici in cortile. Alla fine il dottor La Mantia ha invitato gli
studenti a sottoporsi al vaccino contro l'HPV: è gratuito per gli adolescenti,
ha un ottimo profilo di sicurezza e è altamente consigliato sia per i maschi
che per le femmine.
Alcuni cosmetici realizzati dagli alunni
L’incontro col dottore Giovanni La Mantia
Greta Giuffrè 3^I
Il corpo umano studiato al computer col
modellino di scheletro e organi
Gli alunni della 2^ B, guidati dalla
professoressa di matematica Marian-
na Carratello, hanno cominciato a
usare il power point per spiegare,
attraverso immagini e didascalie, la
struttura del nostro corpo umano. I
ragazzi, quindi, non si sono fermati
alla semplice lezione presente nel
libro, ma hanno voluto approfondire
l’argomento scelto per migliorare la
loro preparazione unendo la teoria
alla pratica, proprio come si fa nelle
scuole superiori professionali.
Il power point è ritenuto dagli stu-
denti molto utile perché fornisce una
guida durante l’interrogazione e per-
ché chi ascolta ha l’opportunità di
apprendere nuove informazioni e
visualizzare anche numerose imma-
gini. In più
la professoressa ha organizzato una lezione par-
ticolare per insegnare agli alunni attraverso un
omino didattico in cui è possibile collocare i
diversi organi degli apparati e vedere la loro
struttura interna. Questo metodo è più diverten-
te ed innovativo rispetto a quello tradizionale
perché rimane più impresso nella nostra memo-
ria. Alice Siracusa Helena Bellini 2^B
La 2^B al lavoro
Erika Donzelli, Daria Garuffo Marta La Mattina 3^M
LA MANNOIA A SANREMO: UN INNO ALLA VITA
“Che sia benedetta” è la canzone,
cantata a Sanremo da Fiorella Man-
noia, e scritta da Amara e Salvatore
Mineo. Il testo, una preghiera che ha
conquistato l'intero pubblico dell'Ari-
ston e i telespettatori a casa, ha come
oggetto la vita. Nella canzone arrivata
seconda si possono trovare molte
riflessioni, ad esempio: “E siamo
noi che dovremmo imparare a te-
nercela stretta”. La Mannoia vuole che questa canzone arrivi al pubblico
con un messaggio preciso. Durante il giorno non mancano occasioni in
cui la malediciamo, ci sembra che sia negativa e che non abbia senso, altre
volte invece speriamo che il destino non ce la strappi via. Nella canzone la
Mannoia interpreta proprio questo invito a benedire la vita e a non di-
sprezzarla: si tratta di un testo semplice che far riflettere ed emozionare al
contempo. “A chi ha perso tutto e riparte da zero”, una frase che fa riferi-
mento al terremoto dell’inverno scorso, quando gli abitanti del centro Ita-
lia hanno perso tutto ma non si sono scoraggiati, anzi hanno continuato a
vivere la propria vita con il sorriso e per questo
MUSICA FILM E POESIA 17
“ORONERO” DI GIORGIA: OLTRE LA SUPERFICIALITA’ E IL FACILE GIUDIZIO
Il nuovo singolo di Giorgia, intitolato “Oronero”, dà un messaggio importante a
tutti, ma soprattutto ai giovani: le parole sembrano preziose come il petrolio (il
cosiddetto oronero), ma in realtà possono essere nello stesso tempo velenose e in-
quinanti. Il disco è uscito a ottobre, dopo alcuni anni di assenza della cantante dalla
scena musicale. In questo brano Giorgia parla dei giudizi che la gente spesso dà
con leggerezza. E’ un invito a superare la cattiveria e la superficialità del giudizio,
perché giudicare può spegnere ciò che di bello c’è in
ognuno di noi.
Quello che vuole comunicare la cantante è che ogni
giorno ognuno di noi abusa delle parole e offende le
persone vicine senza nemmeno accorgersene, come
dicono le parole del testo “La gente giudica e non sa
neanche lei il perché”. Le parole, secondo me, sono
come il petrolio quando sono belle e usate bene, altri-
menti possono ferire.
Francesco Di Gregorio Giulia Di Maria
L’OTTAVA NOTA: LA MUSICA INSEGNA
A CRESCERE IN UN FILM EDUCATIVO
Musica, talento e determina-
zione. Sono questi gli ingre-
dienti base del film
“L’Ottava nota”. Il titolo
originale è “Boy Choir”, ed
è stato prodotto negli Usa
nel 2014 da Francois Girard.
Tra gli attori emerge il bra-
vissimo Dustin Hoffman. Il
film, di genere drammatico,
dura 103 minuti. Il protagonista è Stet, un ragazzo di dodici anni che, ri-
masto improvvisamente orfano di madre, viene mandato in un’accademia
specializzata di voci bianche grazie all’intervento della preside della sua
scuola. Lì Stet inizialmente non si trova a proprio agio, sia con i compagni
che con i professori, in particolare con il maestro Carvelle. L’insegnante
infatti non si fida di lui perché, pur riconoscendo il suo talento, non ne ap-
prezza la mancanza di disciplina. A complicare la situazione c’è il difficile
rapporto con il padre, apparso da poco per la prima volta nella sua vita.
L’uomo ha già un’altra famiglia a cui non ha mai rivelato di aver avuto un
figlio da una precedente relazione. Il film è una storia di formazione: Stet
coltivando il proprio talento impara anche la determinazione e il senso
dell’impegno e conquista persino l’affetto del padre.
Sara Di Salvo 1^ M
OCCIDENTALI’S KARMA: TUTTA
L’ITALIA BALLA CON GABBANI
È Occidentali’s Karma la canzone che ha vinto Sanremo, cantata e scritta
da Francesco Gabbani facendo ballare giovani in tutta l’Italia, grazie anche
all’apparizione della scimmia che balla, riferimento al verso “La scimmi
nuda balla”. Inizialmente la canzone potrebbe sembrare senza senso, ma
leggendo attentamente il testo si può capire che vuole evidenziare che an-
che se ci siamo evoluti, nella nostra modernità siamo ancora scimmie.
La canzone inizia con un ironico riferimento ad Amleto, l’opera di Shake-
speare che inizia con “Essere o non essere”, continuando poi col dire che
siamo antichi, come gli uomini della Preistoria. Poi allude agli antichi caffè
dove si ritrovavano gli intellettuali dell’Illuminismo, ma dicendo anche che
ormai la nostra intelligenza dipende da Internet.
Quindi cita gli Alcolisti Anonimi, un’associazione che si occupa degli al-
colisti di tutto il mondo, storpiando il nome in “Selfisti Anonimi” dicendo
che la dipendenza di oggi non è l’alcool, ma i selfie e continua evidenzian-
do che oramai le domande e le risposte che ci poniamo sono inutili e insen-
sate. Ormai tutte le storie hanno un finale triste, siamo alla ricerca di un
lieto fine ma comunque il mondo va avanti citando Euclide con “panta
rei”. Il ritornello nomina i Nirvana, Budda e il Mantra, dicendo che ormai
la meditazione è uno sport o un passatempo.
Viene anche detto che oggi l’evoluzione retrocede e in certi momenti la
scimmia che è in noi riemerge: dice noi siamo come le scimmie, solo senza
i peli che abbiamo perso nei secoli. Nella seconda parte della canzone vie-
ne evidenziato che ormai tutti si affidano a Internet per cercare qualcosa,
visto che ormai la rete contiene tutto, sia anche come esseri primitivi ci
affidiamo all’odore delle cose. Infine Gabbani canta che appena ci si di-
strae si inciampa ma “la scimmia si rialza”. Ginevra Giammona 2^F
Ginevra Giammona 2^ F
Sara Palmeri 2^F
IL CHEER DANCE SPOPOLA A PALERMO
E SFORNA MINI CAMPIONESSE IN ERBA
Il Cheerdance è un tipo di danza acrobatica e
sportiva molto diffusa a Palermo. Vengono usati
anche i pon pon e comprende il Jazz e l’Hip hop e
il Free Style. L'attività è rivolta a quattro fasce di
età: mini, peewe, junior e senior. Si pratica a livel-
lo agonistico e si partecipa a diverse gare: regiona-
li, nazionali, europee e mondiali, ma anche agli
Open. La federazione a cui fa capo è la FICEC:
Federazione Italiana Cheerleading e Cheerdance.
In Italia le squadre sono già numerose, solo in Si-
cilia, ad esempio ci sono la A.S.D Polisportiva
Bonagia Palermo, la A.S.D. Wellness Academy e
il Gotha Club S.R.L. L’anno 2015-2016 è diventato una leggenda per i titoli con-
seguiti dalle atlete palermitane della A.S.D. Polisportiva Bonagia Palermo, le
Souls, che hanno portato a casa tutti i primi posti, lasciando a bocca aperta i giu-
dici. Anche ques’anno le atlete della polisportiva della Polisportiva Bonagia han-
no conseguito eccellenti risultati: la loro coach è Cinzia Imbergamo e la figlia,
Alice Riili, è sia istruttrice che atleta. Altre cinque ragazze palermitane più gran-
di, Giorgia Signorelli, Chiara Costanzo, la stessa
Alice Riili, Giusi Causa e Eleonora Scramuzza
hanno partecipato, invece, ai mondiali negli Usa.
Questo è il terzo anno consecutivo che la polispor-
tiva Bonagia “sforna” titoli italiani e qualificazioni
agli europei. Palermo ospita, inoltre, la manifesta-
zione “Cheer me up dance” la una gara italiana
dedicata esclusivamente al Cher dance organizzata
dalla FICEC, in collaborazione con Kemonia Sport e con la Polisportiva Bonagia.
GLI STUDENTI ALLA GAM: VISITA ALLA GALLERIA E ALLA MOSTRA DI MCCURRY
Il 14 febbraio un gruppo di alunni della scuola ha visitato la Galleria d’Arte Moderna “GAM” di Palermo. In mostra opere dell’Ottocento e dei primi del Novecento e l’esposizione foto-grafica di Steve McCurry, che comprende più di 100 scatti. I ragazzi sono stati accompagnati dai docenti Americo, D’Asaro, Fileccia e Spa-taro che hanno illustrato le opere esposte. MacCurry è un artista statunitense, nato il 24 febbraio 1950, che si è distinto quasi esclu-sivamente per la sua attività di fotografo documentarista. Egli ha trascorso una vita molto movimentata e intensa grazie ai suoi viaggi ed esplorazioni che lo hanno portato in tutto il mondo: i suoi reportage riguardano soprattutto il Medio e l’E-stremo Oriente. Le qualità determinanti delle sue foto sono l’empatia che prova verso i soggetti e le situazioni fotografiche e l’essere sempre pronto ad immorta-lare una scena nel momento stesso in cui gli si presenta. Il suo interesse è spesso rivolto verso zone del mondo e popolazioni disagiate, ma nonostante ciò, non pre-senta attraverso i suoi scatti né compassione, né pietà. McCurry si è spesso trova-to in situazioni di guerra ed ha rischiato più volte la vita. La ragazza che oggi è diventata un’icona assoluta della fotografia mondiale è una afghana di 17 anni che McCurry ha incontrato in Pakistan. Tra le opere esposte nella mostra perma-
nente ci sono, invece, dipinti ambientati nel periodo del Neo-classicismo e del Romanticismo, dove si nota il ritorno alle arti classiche e il rilievo che ha la natura rispetto all’uomo. Altri raffigurano la celebrazione di Garibaldi tra storia e mi-to, ma ci sono anche alcune opere del Realismo dove viene ritratto il popolo e le classi sociali più povere. Nei dipinti dell’Impressionismo, invece, si mette a fuoco più il colore che il soggetto raffigurato, con toni intensi e piccoli tocchi cromatici che, accostati, danno vita alle figure. Per anni la galleria d’Arte Moderna è stata ospitata nel ridotto del teatro Politeama, poi il Comune di Palermo, dopo un ac-curato restauro del complesso monumentale di Sant’Anna, nel 2006, vi ha trasferito la mostra che conta oltre duecento tra pitture e sculture.
Claudia Rosato 3^ N
Gli studenti della Cesareo alla Gam
Melissa Sanacore 1^F
CULTURA E SPORT 18
RICCARDO, CAMPIONE ITALIANO DI JU JITSU
A LUGLIO AI MONDIALI A SAN PIETROBURGO
Come è nata in te questa passione? Questa passione è nata dopo aver fatto uno stage estivo al mare. Allora ave-vo cinque anni e non avrei mai immaginato che questa disciplina, il Ju Jitsu, sarebbe diventata fonda-mentale nella mia vita. Il mio maestro, Cristian Minuto, mi ha insegnato che l’anima di questa disci-plina è la non violenza an-che se apparentemente può sembrare uno sport in cui si danno calci e pugni. Quale gara ricordi con più emozione? La gara che ricordo con più emozione è proprio l’ulti-ma, quella che ho disputato a Taranto. Ha rappresenta-to il mio impegno sportivo più importante perché ga-reggiavo nel campionato italiano. Grazie ai costanti allenamenti e alla mia forte passione, ho perfezionato le tec-niche e raggiungere il podio è stato per me un grande risultato, un sogno realizzato. Hai mai avuto paura di scontrarti con un avversario? Non ho mai avuto paura di scontrarmi con un avversario in quanto questa disciplina ha delle regole rigide che proibiscono agli atleti di sferrare colpi non controllati, pena la squalifica. Ricordi il tuo primo avversario? Non lo ricordo perché ero troppo piccolo. Nel gioco hai rispetto per l’avversario? Ho sempre avuto rispetto del mio avversario poiché questo è uno dei principi fondamentali da tenere in considerazione. Come mai hai scelto questa disciplina e non il calcio che è lo sport più diffuso? Semplice! Il calcio non mi è mai piaciuto. Quante medaglie hai ricevuto nella tua carriera? Nella mia carriera sportiva ho ricevuto ventitré medaglie: sedici d’oro, sei d’argento e solo una di bronzo. La mia prima medaglia è stata un’argento.
Hai mai perso? Non ho mai perso. In ogni gara sono sempre arrivato al podio, credo però che anche le sconfit-te aiutano a crescere, sia nello sport che psicologicamente.
Hai mai provato un senso di
scoraggiamento
Scoraggiamento mai e questo
grazie al supporto del mio maes-
tro, dei miei compagni e del mio
papà Giuseppe. Ho provato in-
vece stanchezza per combatti-
menti lunghi in cui magari mi
sono confrontato con più av-
versari.
Classe 2^I
La ragazza Afghana
Riccardo Brancato
Riccardo Brancato, 2^ I, è campione nazionale di Ju Jitsu nelle categorie Newaza e Fighiting a febbraio 2017. A luglio andrà a San Pietroburgo per i mondiali svoltosi a rappresentare l’Italia. Si allena nella palestra Akiyama di Palermo.
Riccardo e il maestro Cristian Minuto Melissa Sanacore 1^ F
Mari da solcare: prof. di mattina, blogger di sera
Ciao ragazzi. Forse qualcuno di voi mi vede spesso
in giro per i corridoi della scuola mentre parlo in
fretta con altre prof. Oltre a insegnare Lettere in una
classe (la 3^N) infatti ho il compito di occuparmi di
“dispersione scolastica”: devo cioè controllare che
tutti gli alunni frequentino regolarmente la scuola, a
meno che non ci siano motivi validi per assentarsi.
Sono alla Cesareo da ben 21 anni! Per molto tempo
sono stata una psicopedagogista: mi occupavo di
colloqui con alunni, genitori e di altre attività che
potessero contribuire al benessere dei ragazzi. Qualche giorno fa, un’inse-
gnante responsabile della redazione del giornalino mi ha chiesto di parlare
di un’altra mia grande passione: quella della scrittura. Confesso che mi
piace tantissimo comunicare scrivendo. Per me - prendo a prestito una fra-
se della scrittrice Dacia Maraini - ogni volta che sono davanti a un file
word vuoto è “come andare a un incontro col fidanzato”. Scrivo ormai da
nove anni per un settimanale siciliano che si chiama “100NOVE” (in edi-
cola ogni venerdì), dove ho una rubrica dal titolo “150 parole da Palermo”
e scrivo dal 2008, sul blog “Mari da solcare” (https://
maridasolcare.blogspot.it/). E’il mio diario pubblico dove posso esprimere
liberamente le mie idee e emozioni. La parola blog deriva dall’unione di
web e log, che significa “diario in rete” (se volete saperne di più consulta-
te: https://it.wikipedia.org/wiki/Blog). Scrivere un post nel blog significa
esprimere i miei sentimenti, recensire i libri che ho letto o i film che ho
visto, vuol dire parlare di politica, delle mie opinioni sul mondo, ma anche
condividere i miei video preferiti, la musica che amo e persino fornire
qualche dritta per una buona tisana. Nel mio blog, chiamato Mari da solca-
re perché amo tanto il mare e perché queste parole contengono l’inizio
del mio nome, quello che scrivo è raggruppato in tredici etichette: i ciber-
nauti possono avere così un orientamento per la lettura, se navigano nei
miei mari. In particolare un’etichetta contiene tutte le mie riflessioni sulla
scuola, s’intitola “A scuola: per chi suona la campana?”. In questa sezio-
ne racconto storie e incontri particolari avvenuti a scuola. Ecco ad esempio
il concerto di Natale, realizzato dagli alunni e i docenti di musica del corso
N:/maridasolcare.blogspot.it/2016/12/buon-natale-daclarinettichitarre.html.
Poi c’è anche la storia di un laboratorio speciale: http://
maridasolcare.blogspot.it/2012/05/i-ragazzi-pon-pon.html E, infine, la sto-
ria di un’alunna speciale: http://maridasolcare.blogspot.it/2011/12/101-
storie-senza-occhi-ma-ricca-di.html
ATTIVITA’ NO - STOP 19
LEZIONI DI EDUCAZIONE AMBIENTALE
L’ORTO DIDATTICO ARRIVA A SCUOLA
Facciamo un orto a scuola:
è questo l’obiettivo finale
del laboratorio ambientale
proposto dall’associazione
“Athena”, nell’ambito del
progetto “Te.Le.Giò - Terri-
torio, Legalità Giovani”.
L’attività è partita il 4 aprile
alla Cesareo: l’iniziativa si
propone di far sperimentare agli alunni attività che approfondiscono i temi
del riciclo e della produzione dei prodotti orticoli. La coltivazione di un
orto, infatti, porta con sé valori di conoscenza e di rispetto della natura e fa
scoprire ai ragazzi il piacere del lavoro di gruppo e della condivisione so-
ciale. Alle attività laboratoriali, che si svolgono nei pomeriggi di martedì e
giovedì per una durata complessiva di 20 ore, hanno preso parte 16 alunni
delle classi 2^ e 3^M a tempo prolungato, sotto la supervisione delle pro-
fessoresse Emilia Americo, Vincenza Badalamenti e Angela Varisano.
Durante i primi incontri, le educatrici ambientali Lavinia Tumminia e Lau-
ra Piraino hanno illustrato ai ragazzi le caratteristiche del terreno e delle
essenze vegetali, nonché il ciclo biologico delle piante. Poi è seguita la
progettazione e la realizzazione di contenitori-vaso e la piantumazione, con
la semina e la costruzione del semenzaio.
INTERVISTA A GILDA SCIORTINO,
GIORNALISTA E SCRITTRICE
Cosa l’ha spinta a diventare giornalista?
Volevo diventare un’inviata e girare il mondo, così ho iniziato a raccoglie-
re i fatti e la vita delle persone, anche se i miei articoli non venivano sem-
pre pubblicati.
Qual è stato il suo percorso di studi?
Ho frequentato il liceo classico, poi l’istituto superiore di giornalismo e ho
preso un master in giornalismo.
Quali incontri sono stati importanti nelle sue scelte professionali?
Sicuramente quelli con i giornalisti più grandi e più bravi di me. Io ho ini-
ziato a lavorare per il Giornale di Sicilia e là il redattore ti insegnava a scri-
vere, a volte però non era così buono: se il tuo articolo andava male, lui lo
prendeva e te lo tirava in faccia. Era duro, ma questo insegnamento è servi-
to a molti.
Perché ha scelto di occuparsi di tematiche sociali, in particolare di le-
galità e antimafia?
Ho iniziato a scrivere quando lavoravo per un’associazione che si occupa-
va di malati di AIDS e oltre a fare volontariato scrivevo sull’argomento.
Poi il sociale è ciò che ci riguarda, è tutto ciò che facciamo e poi quando si
parla di legalità non si parla solo di antimafia ma di altri argomenti.
Quali eventi e quindi quali dei suoi articoli l’hanno coinvolta più pro-
fondamente?
Sono stati molti ma quello che mi è rimasto più nel cuore è stato l’articolo
sulla comunità di Tamil, il mio primo articolo.
Cosa pensa lei della mafia?
“La mafia è un fenomeno, quindi primo o poi scomparirà” come disse Fal-
cone. Quando si parla di mafia si deve pensare che tutto è illegale, quindi
è tutto ciò che sta fuori dalle buone pratiche.
Non teme per la sua vita quando scrive contro la mafia?
No, non penso di rischiare, se scrivi di cose giuste e sei in buona fede non
devi temere. Ci sono miei colleghi che scrivono molto più di me su questo
argomento.
Ha mai avuto dei ripensamenti sulla sua carriera giornalistica?
No, assolutamente, è un bel mestiere e se lo volete fare fatelo, ma andate
fuori, prendete i master, ma soprattutto fatelo solo se vi piace scrivere e
comunicare.
Sappiamo che ha un blog. Perché ha creato questo spazio sulla rete?
Perché volevo scrivere delle cose più mie e passare notizie più piccole che normalmente nei blog e nei giornali non vengono inseriti. Insieme ad altri
abbiamo anche creato una radio. Radio: OFF.
Giulia Barone e Sarah Gaita 2^ M
Maria D’Asaro Sara Palmeri Ginevra Sala classe 2^F
LA REDAZIONE SI RACCONTA 20
Quest’anno scolastico è stato attivato nelle ore pomeridiane un laboratorio gior-
nalistico e una ventina di alunni hanno costituito la redazione del giornale. Le
foto raccontano alcuni momenti di questo percorso di potenziamento delle com-
petenze linguistiche e di socializzazione.
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