piano nazionale formazione docenti 2016-2019
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Indicazioni nazionali per il I Ciclo
Competenze chiave del QER
Conoscenze, abilità e competenze
la buonaSCUOLA
PTOF
RAV
PdM
PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-2019
ApprofondimentiLIVORNO, 17/10/2016 – Firenze 20/10/2016
Dirigente tecnico Luca SalviniStaff regionale di supporto – USR per la Toscana
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Ufficio Scolastico Regionale per la ToscanaDirezione Generale
Questa opera di Luca Salvini è distribuita con LicenzaCreative Commons Attribuzione - Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale.
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Luca Salvini
LA PERCEZIONE DEI DOCENTI DELLO STATUS DELL’INSEGNAMENTO
• Percentuale di insegnanti di scuola secondaria di I grado che sono “d’accordo" o “molto d’accordo" che la professione docente ha uno status elevato nella società
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Luca Salvini
RELAZIONE TRA STATUS PERCEPITO DAI DOCENTI E RISULTATI DEGLI STUDENTI in MAT (in PISA 2012)
Nei Paesi nei quali i docenti ritengono che la loro professione abbia uno status elevato gli studenti hanno risultati più alti
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DISTRIBUZIONE PER ETÀ DEI DOCENTI DELLA PRIMARIA (2014)
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IL SENSO DELLA FORMAZIONE
SVILUPPO PERSONALE E PROFESSIONALEStandard Professionali
Portfolio professionale docente Piano individuale di Sviluppo Professionale
MIGLIORAMENTO DELLA SCUOLALegame tra bisogni individuali, bisogni
della scuola e del territorioPiano di formazione dell’Istituto
(indicatore per RAV e per valutazione del dirigente scolastico)
ESIGENZE NAZIONALIPriorità del sistema e Piani Nazionali
(es. lingue, competenze digitali, inclusione e integrazione, didattica per competenze,
autonomia)
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Luca Salvini
GLI ATTORI
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STANDARD PER LA QUALITÀ
STANDARD PER LA QUALITÀ E L’EFFICACIA DELLE INIZIATIVE FORMATIVE• Costruire e utilizzare strumenti ed indicatori che consentano
di garantire la qualità dell’intero ciclo di vita del “processo formativo”, a partire dalla progettazione fino agli esiti a lungo termine in relazione agli apprendimenti (non solo “disciplinari”) degli allievi, e che siano quindi rappresentativi di standard didattico-metodologici, organizzativi, di progettazione, di costo.
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LE UNITA’ FORMATIVE (1)
Le unità formative possono essere promosse e certificate (art 1, Direttiva 21 marzo 2016, n. 170, Accreditamento enti di
formazione):
• dalla istituzioni scolastiche del sistema nazionale di
istruzione, singole o in rete
• dall’Amministrazione Centrale
• dalle Università
• da altri soggetti accreditati
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LE UNITA’ FORMATIVE (2)
Al fine di qualificare e riconoscere l’impegno del docente nelle iniziative di formazione, nel prossimo triennio in via sperimentale, le scuole articoleranno le attività proposte in Unità Formative.• Ogni Unità dovrà indicare la struttura di massima del
percorso formativo.
• Qualificare, più che quantificare, l’impegno del docente.
• Considerare non solo l’attività in presenza, ma tutti quei momenti che contribuiscono allo sviluppo delle competenze professionali, quali ad esempio:
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Le unità formative comprendono: Vanno adeguatamente riconosciute con Unità formative i percorsi:
Formazione in presenza e a distanza formazione sulle lingue e il CLIL
Sperimentazione didattica documentata e ricerca/azione
coinvolgimento in progetti di rete
Lavoro in rete particolare responsabilità in pro- getti di formazione
Approfondimento personale e collegiale
ruoli di tutoraggio per i neoassunti
Documentazione e forme di restituzione/rendicontazione, con ricaduta nella scuola
animatori digitali e team dell’innovazione
Progettazione coordinatori per l’inclusione
ruoli chiave per l’alternanza scuola-lavoro
LE UNITA’ FORMATIVE (3)
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INDICATORI PER LA QUALITÀ
Gli standard, organizzati come “checklist”, rappresentano
un insieme di indicatori che consentono di mappare le
caratteristiche di qualità ed efficacia delle iniziative
formative.
Gli indicatori saranno utilizzati da tutti gli attori coinvolti
nella formazione (soggetti accreditati, scuole, formatori, ...)
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INDICATORI DI QUALITÀ
1. QUALITÀ DEL COINVOLGIMENTO
2. QUALITÀ METODOLOGICA
3. QUALITÀ DELL’IMPATTO
4. QUALITÀ DELLA TRASFERIBILITÀ E DELLA DIFFUSIONE
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QUALITÀ DEL COINVOLGIMENTO
N (X) INDICATORE1 La scelta dell’attività formativa è stata oggetto di
approfondimento collegiale2 X È stata stimolata una riflessione prima dell’avvio dell’iniziativa
sulle tematiche scelte.3 L’attività formativa è coerente con le priorità individuate nel RAV.
L’iniziativa formativa è collegata al contesto dei partecipanti.4 X Sono stati resi noti prima dell’inizio dell’attività: gli obiettivi, il
programma, bibliografia / sitografia e ricerca relativa alla progettazione dei contenuti
5 Sono stati dichiarati i livelli di partenza relativi alle competenze necessarie per la partecipazione all’attività formativa programmata
6 Gli obiettivi di apprendimento sono resi disponibili prima dell’avvio della formazione
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QUALITÀ METODOLOGICA
N (X) INDICATORE1 X L’attività formativa prevede momenti di esercitazione/simulazione/laboratorio tra
docenti2 X Viene illustrata l’effettiva applicabilità del materiale disponibile ai partecipanti
3 X L’attività formativa prevede una sperimentazione in classe (non necessariamente da parte di tutti i partecipanti)
4 X L’attività formativa prevede confronti, scambi di esperienze e interazione tra partecipanti? Vengono forniti esempi di buone pratiche
5 X L’attività formativa prevede la presenza di tutor / coordinatori interni o altre forme di accompagnamento
6 X L’attività formativa consente uno sviluppo progressivo nel tempo
7 Il programma dell’iniziativa formativa e la sua organizzazione temporale sono rispettati
8 Sono previste metodologie innovative che permettano ai partecipanti di collaborare
9 È previsto un ambiente online dedicato per studio e consultazione di risorse aggiuntive
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E’ prevista la stesura di un diario di apprendimento in formato digitale durante il percorso formativo
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QUALITÀ DELL’IMPATTO
N (X) INDICATORE1 L’attività formativa impegna i partecipanti nella mappatura e
valutazione dell’effettiva acquisizione di nuove competenze (competenze in ingresso e in uscita)?
2 X L’attività formativa consente di valutare la ricaduta dei temi trattati nella pratica quotidiana in classe? È possibile verificare se l’attività formativa fa aumentare le competenze fondamentali degli studenti?
3 X Viene indicato come sarà rilevato l’impatto a breve e medio termine?
4 X L’attività formativa prevede una verifica continua, anche autonomamente, delle competenze?
5 X Sono previste attività di peer review all’interno di ogni singolo modulo del percorso formativo?
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QUALITÀ DELLA TRASFERIBILITÀ E DELLA DIFFUSIONE
N (X) INDICATORE1 I contenuti, le metodologie e le esperienze dell’attività formativa sono trasferibili in
altri contesti2 X L’iniziativa formativa offre l’opportunità di apprendimento continuo attraverso
adeguata assistenza e/o disponibilità di risorse tecniche3 X L’attività formativa impegna i partecipanti, o alcuni tra essi, a diffondere i contenuti
approfonditi e le esperienze realizzate:a) agli altri docenti della scuola;b) agli altri docenti della rete;c) a tutti i docenti interessati tramite pubblicazione in appropriati spazi web o su
repository istituzionali.4 Sono state pianificate attività di “follow-up” che richiedono l’applicazione da parte
dei partecipanti di quanto hanno appreso nella loro scuola5 X Il percorso prevede la produzione collaborativa di materiali spendi- bili nel proprio
contesto lavorativo. I materiali prodotti sono condivisi pubblicamente e rilasciati con licenza aperta.
6 X È prevista la creazione di una comunità di pratica che possa favorire il confronto tra pari
7 L’iniziativa formativa conduce ad una certificazione da parte di enti terzi e indipendenti 16
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MONITORAGGIO DEL PIANOProcesso di monitoraggio stratificato, che agisca ad ogni livello del Piano e della filiera della formazione.N AZIONE1 Monitoraggio amministrativo dei percorsi formativi condotti
(effettiva realizzazione, dimensioni e capacità di rendicontazione delle scuole);
2 Applicazione degli indicatori per la qualità e l’efficacia delle iniziative formative (si veda capitolo 8.1 del PNFD) a tutti i percorsi formativi messi in campo, e relativo monitoraggio;
3 Creazione di uno standard di monitoraggio territoriale (linee guida e formazione dedicata) per le attività degli ambiti e l’efficacia della governance formativa di ogni ambito e di ogni Ufficio Scolastico Regionale;
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Luca Salvini
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Lo Staff Regionale di Supporto per la Toscana: FIRENZE
AMBITO TERRITORIALE 4 (48 scuole): FIRENZE (aula magna)
BACALONI CLAUDIOSALVINI LUCAMINICHINI EMILIABONFIGLIOLI CHIARA
AMBITO TERRITORIALE 5 (15 scuole): MUGELLO/VALDARNO/VALDISIEVE (bibl. 1)
BACALONI CLAUDIOMARTINI ROBERTOMANZO GOFFREDO
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Lo Staff Regionale di Supporto per la Toscana: FIRENZEAMBITO TERRITORIALE 6 (18 scuole):
FIORENTINA NORD OVEST (aula 46, sotto)BACALONI CLAUDIOMARTINI ROBERTOINFANTE PIER PAOLO
AMBITO TERRITORIALE 7 (11 scuole): FIORENTINA SUD EST (bibl. 2)
BACALONI CLAUDIOSALVINI LUCAMANZO GOFFREDO
AMBITO TERRITORIALE 8 (20 scuole): EMPOLESE (aula 13)
BACALONI CLAUDIOD'AGOSTINO GIACOMOINFANTE PIER PAOLO
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Lo Staff Regionale di Supporto per la Toscana: LIVORNO
AMBITO TERRITORIALE 11 (21 scuole): LIVORNESE
PEZZATI ANNAFASANO PAOLAMARCHIONNI ELEONORA
AMBITO TERRITORIALE 12 (22 scuole): BASSA VAL DI CECINA - VAL DI CORNIA/ELBA
PEZZATI ANNAFASANO PAOLABONFIGLIOLI CHIARA
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