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approccio di carattere REPRESSIVO
approccio di carattere PREVENTIVO
Dispositivo di contrasto al riciclaggio
mediante elaborazione di strumenti di carattere penale e di cooperazione di polizia
volto ad introdurre nell’ordinamento obblighi di collaborazione attiva al sistema degli intermediari finanziari e ad altre tipologie di operatori ben definiti
Previsione di illeciti di pericolo
COMPETENZE ISPETTIVE
ORDINI PROFESSIONALI
Art. 53, c. 3
Professionisti iscritti all’albo
(avvocati, notai,
commercialisti, consulenti del
lavoro)
BANCA D’ITALIA, CONSOB E IVASS
Art. 53, c. 1
Operatori finanziari
rispettivamente «vigilati»
(es. banche per Banca d’Italia)
UNITÀ D’INFORMAZIONE
FINANZIARIA
Art. 53, c. 4
Nei confronti di tutti i
destinatari antiriciclaggio in
materia di segnalazione di
operazioni sospette
COMPETENZA DEI REPARTI
OPERATORI FINANZIARI
Nucleo Speciale Polizia Valutaria, Nuclei Polizia Tributaria
OPERATORI NON FINANZIARI e
PROFESSIONISTI
Nucleo Speciale Polizia Valutaria, Nuclei Polizia Tributaria, Gruppi e Compagnie.
Previste deroghe a criteri ordinari a cura del Comandante Provinciale.
L’ISPEZIONE
L’ispezione si sostanzia nell’approfondito ed esteso esame
degli aspetti salienti e più significativi della posizione del
soggetto vigilato, con lo scopo di:
• accertare il corretto adempimento degli obblighi previsti dalla disciplina antiriciclaggio/antiterrorismo;
• contrastare il riciclaggio dei proventi criminali ed il finanziamento del terrorismo;
• prevenire, ricercare e reprimere qualsiasi altra violazione amministrativa e penale prevista dalla legislazione di settore per il soggetto vigilato.
IL CONTROLLO
Il controllo fa riferimento ad ogni forma di attività ispettiva limitata al
riscontro di uno o più atti di gestione, ovvero di più atti di gestione,
che presentano caratteristiche di omogeneità sotto il profilo degli
accertamenti da svolgere.
In concreto, può essere utilizzato per:
• procedere alla contestazione di una o più violazioni amministrative;
• verificare il rispetto di adempimenti meramente formali, (es. mera istituzione dell’archivio unico informatico; accertamento sulle modalità di tenuta del registro della clientela; ecc.);
• approfondire un numero molto limitato e mirato di prestazioni professionali con riferimento alla loro registrazione, oppure al rispetto dell’adeguata verifica, all’eventuale obbligo di segnalazione.
DURATA DELL’INTERVENTO
FATTORI DAI
QUALI DIPENDE
Tipologia
operatore
Risultanze
emerse in sede
accesso
Natura
dei controlli
da svolgere
Tipologia
di modulo ispettivo
ispezione/controllo
ESTENSIONE DEL CONTROLLO
PERIODI TEMPORALI
OGGETTO DI CONTOLLO
ANNUALITÀ CHIUSA
ANNUALITÀ IN CORSO
POSSIBILE ESTENSIONE ARCO TEMPORALE
LUOGO ESECUZIONE INTERVENTO
Tendenzialmente presso la sede OPERATORE, soprattutto in caso di soggetti più ‘’complessi’’.
DISPOSIZIONI GENERALI
SELEZIONE TARGET
FASE PREPARATORIA INTERVENTO
ESECUZIONE
ATTIVITA’ ISPETTIVA
PROGRAMMAZIONE
LA SCELTA DEI SOGGETTI
La da sottoporre ad ispezioni ordinarie e/o mirate avviene d’iniziativa, sulla base di:
1. elementi conoscitivi in possesso (precedenti fiscali, penali o pregresse attività di polizia economico-finanziaria)
2. richieste e segnalazioni provenienti da altri Reparti, Comandi Superiori, Reparti Speciali o Comando Generale
3. piani di progetto individuati in sinergia con i Reparti territoriali
LA SCELTA DEI SOGGETTI
- In presenza di condotte omissive perpetrate dal professionista, che non ha effettuato segnalazioni di operazioni sospette
- Indagini condotte nei confronti di un cliente dello studio, onde acquisire ogni e più utile informazione ai fini investigativi
- A seguito di segnalazioni di un cliente dello studio ritenuto a rischio riciclaggio o finanziamento del terrorismo
- A seguito di violazioni della normativa sull’uso del contante realizzate da un cliente dello studio
(rilevate anche nell’ambito di verifiche fiscali)
LA PROGRAMMAZIONE
- Per le sole ispezioni antiriciclaggio è prevista una procedura analoga a quella adottata per le verifiche fiscali di “medie dimensioni”.
- Si articola in due fasi (proposta ed approvazione).
PIANO ANNUALE
SOGGETTI TITOLARI E 50% RISERVE
ELENCO NOMINATIVO E SCHEDA NOTIZIE
1° FASE: PROPOSTA
LA PROGRAMMAZIONE
- L’approvazione compete a Comandante Provinciale e Comandante del Nucleo Speciale Polizia Valutaria.
APPROVAZIONE o RICHIESTA ULTERIORI APPROFONDIMENTI
AUTORITÀ COMPETENTE A DECIDERE
VISTO DI CONCORDANZA LIVELLI GERARCHICI INTERMEDI
2° FASE: APPROVAZIONE
DELEGA DEL N.S.P.V.
PREPARAZIONE DEGLI INTERVENTI
ATTIVITÀ
“RISERVATA”
Focus sul
soggetto
(profilo soggettivo)
Valutazione eventuale
accesso domiciliare
Focus sul
quadro normativo
di settore
Sopralluoghi
FASE DI ESECUZIONE
19
ACCESSO
ISPEZIONE DOCUMENTALE
RILEVAZIONE
EVENTUALI
INFRAZIONI
RICERCA ED ACQUISIZIONE DOCUMENTI
L’ACCESSO
Ai fini della verifica presso lo studio, è utile chiarire che
l’accesso potrà essere eseguito dai militari del N.S.P.V., ovvero
dai militari del reparto territoriale debitamente delegati, che
in ogni caso dovranno esibire:
il tesserino di riconoscimento;
il foglio di servizio firmato dal Comandante del Reparto o
da un suo delegato;
al termine dell’ispezione, un originale del verbale dovrà
essere rilasciato al professionista.
L’ACCESSO
Ai fini della validità delle operazioni di verifica da parte
dell’Organo accertatore è necessaria la presenza del titolare
dello studio, o di un suo delegato.
Qualora questa non sia possibile, i militari dovranno
contattare il titolare chiedendogli il rilascio di formale
delega, anche tramite fax o posta elettronica, ad un suo
collaboratore che lo sostituirà durante le operazioni di verifica
e fino al ritorno in sede.
ESIBIZIONE DEI DOCUMENTI
Le verifiche possono riguardare il cliente dello studio, per
segnalazioni effettuate da altri soggetti, o possono invece
riguardare lo studio del professionista, per verificare la
corretta tenuta dei registri e l’espletamento di quanto prevede
la normativa in tema di adeguata verifica.
In ogni caso, durante le ispezioni potrà essere richiesta
l’esibizione dei seguenti documenti:
Registro unico informatico
Registro della clientela (forma cartacea)
Fascicoli della clientela
CONTROLLI PRELIMINARI
- Hanno natura meramente propedeutica rispetto a successivi accertamenti di merito.
- Vengono sviluppati orientativamente per qualsiasi attività ispettiva, soprattutto se il soggetto è di medie/rilevanti dimensioni.
Verifica iscrizione in albi/elenchi Autorità di vigilanza o licenze di pubblica sicurezza.
Individuazione ruoli, compiti e responsabilità a fini antiriciclaggio (deleghe interne, direttive, sistemi di controlli interni).
Acquisizione dati su struttura organizzativa e commerciale.
CONTROLLI DI MERITO
Riguardano la parte sostanziale dell’attività ispettiva con l’esecuzione di predefiniti step di controllo.
Scheda normativa - Modulo operativo n. 6
per professionisti giuridico-contabili.
ISPEZIONE DOCUMENTALE
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Selezione campione di operazioni/rapporti
continuativi/prestazioni professionali
Riscontri documentali
SELEZIONE DI UN CAMPIONE
- Operazioni finanziarie di importo unitario rilevante
- Operazioni/prestazioni professionali con Paesi offshore
- Clienti con precedenti penali e/o di polizia
- Frequente ricorso a denaro contante
- Clienti non residenti o non operanti nella zona di competenza operativa
RISCONTRI DOCUMENTALI
STRUMENTI
DI
RISCONTRO
Fascicolo
clienti
Documentazione
extracontabile
acquisita
Registrazioni AUI
registro clientela
altri sistemi informatici
ISPEZIONE DOCUMENTALE – Adeguata Verifica
- Identificazione cliente/titolare effettivo
- Acquisizione informazioni su scopo/natura operazione/rapporto continuativo/prestazione professionale
- Verifica rispetto obbligo di astensione da operazioni/rapporto continuativo/prestazione professionale
- Controllo degli obblighi di adeguata verifica ‘‘rafforzata’’ o ‘‘semplificata’’
ISPEZIONE DOCUMENTALE – Registrazione
- Verifica istituzione AUI/registro clientela/altri sistemi informatici
- Verifica registrazione dei dati e delle informazioni richieste ex art. 36 D.Lgs. 231/2007
- Verifica rispetto tempistica di registrazione (entro 30 giorni)
ISPEZIONE DOCUMENTALE – S.O.S.
Analisi struttura organizzativa
Selezione campione operazioni/rapporti continuativi/prestazioni professionali
Riscontri documentali
L’OBBLIGO DI SEGNALAZIONE DELLE
OPERAZIONI SOSPETTE È L’ARCHITRAVE DEL
SISTEMA PREVENTIVO ANTIRICICLAGGIO
Strumento attraverso il quale il mondo finanziario, dei professionisti e delle altre categorie concorre in maniera diretta all’individuazione di possibili fenomeni di riciclaggio
(COLLABORAZIONE ATTIVA)
Articolo 41
“la segnalazione va inviata all’UIF, senza ritardo, quando almeno uno dei destinatari degli obblighi antiriciclaggio, sa, sospetta o ha motivi ragionevoli per sospettare che siano in corso o che siano state compiute o tentate operazioni di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo”
Autoriciclaggio
In base alla nuova definizione di riciclaggio, ora i casi includono anche le ipotesi di cosiddetto “autoriciclaggio” posti in essere dai soggetti responsabili e/o concorrenti nella commissione dei reati-presupposto.
Obbligo di segnalare le operazioni sospette di riciclaggio
anche in ipotesi in cui il cliente è egli stesso sospettato di aver commesso il reato presupposto
35
SEGNALAZIONE
U.I.F.
NUCLEO SPECIALE
POLIZIA VALUTARIA
DIREZIONE
INVESTIGATIVA
ANTIMAFIA
Analisi
Criminale
PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA
Analisi
Finanziaria
Nuclei
Polizia Tributaria
Reparti territoriali
Guardia di Finanza
PERCORSO OPERATIVO S.O.S.
AL TERMINE DEGLI APPROFONDIMENTI
Violazioni amministrative alla L. 197/91
Violazioni Penali Violazioni Tributarie
Nessun rilievo
Contestazioni ex Legge. 689/81 e trasmissione del verbale al Ministero dell’Economia e delle Finanze ed all’U.I.F.
Interessamento della competente Autorità Giudiziaria
Interessamento del Reparto del Corpo territorialmente competente mediante appunto informativo
Archiviazione della posizione segnalata
Art. 45, comma 6, 7, 8 L’identità dei segnalanti non deve essere mai menzionata nemmeno in caso di denuncia o di rapporto ai sensi degli articoli 331 e 347 del Codice Penale, anche qualora sia conosciuta.
■ se l’Autorità Giudiziaria, con decreto motivato, richiede specificatamente di conoscere la loro identità
■ ritiene ciò indispensabile ai fini dell’accertamento dei reati per cui si procede
Questo divieto può essere superato:
Tutela della riservatezza dei segnalanti
non comporta responsabilità di alcun tipo
non costituisce violazione
► agli obblighi di segretezza
► del segreto professionale
► di eventuali restrizioni alla comunicazione di informazioni imposte in sede contrattuale o da disposizioni legislative
comporta il divieto di darne comunicazione
RESPONSABILITA’
non è automatica, frutto di valutazioni sui profili oggettivi delle operazioni e soggettivi dei clienti e dei titolari effettivi delle transazioni.
il professionista non è un investigatore ma si limita all’utilizzo delle informazioni acquisite nel corso della propria attività professionale.
particolarmente importante è la fase dell’adeguata verifica della clientela, dove si accompagna all’identificazione anagrafica ordinaria l’acquisizione di informazioni esaurienti e veritiere sulla situazione economica e finanziaria dei clienti.
«SOSPETTO»
“Caratteristiche, entità, natura dell’operazione e
qualsivoglia altra circostanza conosciuta”
Modelli e schemi di
comportamenti anomali
sul piano economico
e finanziario
Indicatori di anomalia
D.M. 16 APRILE 2010
Criteri per l’individuazione di operazioni sospette
► connotati oggettivi delle operazioni, ossia le loro caratteristiche, entità e natura
► profili soggettivi del cliente, ossia la sua capacità economica ed attività svolta
► qualsiasi altra circostanza conosciuta dagli intermediari finanziari o non finanziari in ragione delle funzioni esercitate
Indicatori di anomalia
Su proposta della UIF sono emanati e periodicamente aggiornati indicatori di anomalia: a. per gli intermediari con provvedimento della Banca d’Italia
b. per i professionisti con decreto del Ministero della
Giustizia sentiti gli Ordini professionali
c. per gli altri operatori di cui all’art. 14 D.Lgs. 231/2007, con decreto del Ministero dell’Interno
Schemi e modelli di anomalia
Articolo 4 (Schemi di anomalia e altri indicatori)
1. Al fine di rilevare operazioni sospette gli intermediari utilizzano gli schemi e modelli di anomalia emanati dalla UIF ai sensi dell’art. 6, comma 7, lett. b) del d.lgs. n. 231 del 2007, pubblicati sul sito internet www.bancaditalia.it/UIF.
2. Gli intermediari si avvalgono, altresì, delle Indicazioni operative per l’esercizio di controlli rafforzati contro il finanziamento dei programmi di proliferazione di armi di distruzione di massa, emanate dalla Banca d’Italia con provvedimento del 27 maggio 2009, pubblicate sul sito internet www.bancaditalia.it/Vigilanza.
Comunicazioni UIF relative a schemi
di comportamenti anomali
Operatività connessa con l'anomalo utilizzo di trust (2/12/2013)
Operatività connessa con le frodi fiscali internazionali e con le frodi nelle fatturazioni.(23.04.2012)
Operatività connessa con il rischio di frodi nell’attività di factoring. (16.02.2012)
Operatività riconducibile all'usura (09.08.2011)
Operatività connessa con le frodi nell’attività di leasing (17.01.2011)
Operatività connessa con l'abuso di finanziamenti pubblici (08.07.2010)
operatività connessa con il rischio di frode sll' IVA intracomunitaria (15.02.2010)
Imprese in crisi e usura (24.09.2009)
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FINALITA’ DEI RISCONTRI
OMESSE
SEGNALAZIONI
OPERAZIONI
SOSPETTE DEL
“I LIVELLO”
OMESSE
SEGNALAZIONI
OPERAZIONI
SOSPETTE DEL
“II LIVELLO”
SEGNALAZIONI
OPERAZIONI
SOSPETTE
‘‘TARDIVE’’
VIOLAZIONE
OBBLIGHI DI
RISERVATEZZA
EQUIPARATE AD IPOTESI DI
OMESSE SEGNALAZIONI
SOSPETTE
VERBALIZZAZIONE DELLE IPOTESI DI
OMESSE SEGNALAZIONI SOSPETTE
SANZIONI
Per effetto del D.Lgvo nr 8 2016 “Disposizioni in materia di depenalizzazioni”, sono stati depenalizzati: - obbligo di identificazione (art. 55 comma1) - omessa, tardiva o incompleta registrazione (art.55, comma 4) Con sanzione amministrativa da euro 5.000 a 30.000
Rif. Circolare nr 79758/16 del 10.03.2016 del Comando Generale della GDF
SANZIONI
Omessa istituzione del registro della clientela e/o mancata
adozione delle altre modalità di registrazione
Artt. 38 e 39
D.Lgs n. 231/2007
Art. 57,
comma 3
D.Lgs n. 231/2007
Sanzione amministrativa pecuniaria
da € 5.000 a € 50.000
SANZIONI
Omessa segnalazione delle operazioni sospetteArt. 41
D.Lgs n. 231/2007
Art. 57,
comma 4
D.Lgs n. 231/2007
Sanzione amministrativa
pecuniaria dall'1 al 40 per cento
dell'importo dell'operazione
non segnalata
Violazione del divieto di comunicazione dell’avvenuta
segnalazione di operazione sospetta fuori dei casi
previsti dal D.Lgs n. 231/2007.
Artt. 46, comma 1, e
48, comma 4
D.Lgs n. 231/2007
Art. 55, comma 8,
D.Lgs n.
231/2007
Arresto
da sei mesi ad un
anno e ammenda
da € 5.000 a € 50.000
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