presentazione tarsia

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Realizzazione tarsia lignea

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PRESENTAZIONE

L´arte dell´intarsio

Realizzazione di due formelle con la

tecnica ”a traforo”

Relatore: Jenni Maria Tervala

Nata a: Lappeenranta, Finlandia

Residente a: Pirkkala, Finlandia

INTRODUZIONE

La tarsia

La storia

Le tecniche

La realizzazione

LA STORIA

Le origini

Il nome ”tarsia” deriva dall`arabo ”tarsi”, che significa decorazione preziosa, incrostazione.Fu dato ai primi lavori ”alla certosina” in cui

i motivi traevano ispirazione dagli intarsi marmorei

mussulmani.

LA STORIA

EGITTO: Intarsi in avorio e legno appaiono fin dal tempo della prima dinastia in cofanetti decorati con motivi geometrici.

ASIA MINORE: Piú diffuso l´uso di madre perla e pietre dure, ma si trovano anche oggetti di uso comune in legno intarsiato.

LA STORIA

GRECIA: Preferivano l´avorio nelle decorazioni intarsiate, ma usavano anche legno di ebano e di cedro con oro, argento, pietre dure, bronzo e gemme preziose

IMPERO ROMANO: In questo periodo la tarsia si diffondeva in tutta l´Italia. I legni usati erano: faggio, agrifoglio, cedro, abete, ginepro, quercia, limetta e zygia. Altri materiali: avorio, tartaruga, oro ed argento

Dopo la caduta dell´Impero romano quasi tutte le testimonianze della

tecnica scompaiono fino al XV secolo

XV SECOLO

Nel XV secolo la tarsia rientrava nel uso comune come tecnica

decorativa con uno sviluppo molto veloce dall´inizio del

secolo al Rinascimento.

I motivi rappresentati erano semplici figure geometrici;

nastri e rosoni.

IL RINASCIMENTO

Nel Rinascimento la tecnica di intarsio raggiungeva il suo

massimo splendore.

La prospettiva era la nuova base per tutti gli intarsi dell

´epoca

I piú grandi intarsiatori del Rinascimento erano:

Giuliano e Benedetto da Maiano, Lorenzo e

Cristoforo da Lendinara e Fra Giovanni da Verona

XVII SECOLO

In questo secolo l´arte dell´intarsio ricompare

proponendo motivi arabescati ed il taglio delle

impiallacciature si fa piú delicato.

Nascono la tecnica a traforo ed il grande artista André Charles

Boulle.

XVIII SECOLO

Gli artisti piú noti del XVIII secolo: Giuseppe

Maggiolini e Pietro Piffetti

L´intarsio nel XVIII secolo compare nel mobile con legni pregiati e particolarmente raffinati

come il palissandro, il legno di rosa, il violetto, il noce d´India ecc.

LE TECNICHE DI INTARSIO

Tarsia certosina

Tarsia a toppo

Tarsia a buio

Tarsia a traforo

Tarsia pittorica

TARSIA CERTOSINA

É la tecnica piú antica.

Consiste nell´intagliare piccoli tasselli in legno, avorio o altri materiali ed

incastrarli in un´asse di legno massello.

I motivi rappresentati sono stelle e cerchi

TARSIA A TOPPO

Il metodo viene studiato nell´epoca gotica per velocizzare e semplificare simili lavori. I motivi rappresentati sono geometrici: fregi a spine, a

nodi, a girandola, a nastri.

Costituita da listelli poliedrici di vari legni riuniti e costretti insieme da un collante a

formare un parallelepipedo. Una volta essiccato la colla,

affettato in listre.

TARSIA A BUIO

Nel legno di fondo si scavano delle tracce a seconda dei fregi che si

vogliono creare, per inserirvi tessere di legno di vari colori.

Quando sono al loro posto, vanno piallate al filo del piano di fondo,

saldate con un collante sparso sopra e poi lucidate.

TARSIA PITTORICA

La tarsia pittorica era la tecnica piú usata nel Rinascimento.

Dal cartone o progetto, seguendo le linee di

contorno del disegno, si ricavano tanti modellini o sagome che, riportate poi sulle lamine lignee,

diverse per il colore, forniscono le varie parti

sagomate della tarsia.Queste infine

vengono assicurate con un collante sparso

sopra.

TARSIA A TRAFORO

Storia

Tecnica

Preparazione dei materiali

Finitura

Tecniche accessorie

Essenze legnose

Coloritura

Strumenti da taglio

TARSIA A TRAFORO

Con questa tecnica é possibile realizzare due o piú disegni

perfettamente identici nelle forme e nelle dimensioni, ma con le

essenze differenti.

In Italia, all´inizio del ´600, si approfondisce una nuova tecnica

denominata ”tarsia a foro e contraforo” che si diffonde in tutta

l´Europa.

LA TECNICA ”BOULLE”

Nel 1642 nasce in Francia André Charles Boulle che pur non avendo inventato la tecnica a traforo, l´ha

perfezionato ai livelli massimi.

Introduce nuovi materiali come il metallo, il corallo, bois de rose di Brasile, palissandro dell´India e

amaranto della Guyana.

PREPARAZIONE DEI MATERIALI

Preparazione delle listre tramite la sega a nastro.

Listra pronta per incollare il disegno.

LE ESSENZE LEGNOSE

Acero

Abete

Bosso

Ciliegio

Castagno

Ebano

Mogano

Palissandro

Noce Rovere

Quercia annegata

Ulivo

STRUMENTI DA TAGLIO

TARSIA A TRAFORO

Una volta realizzato il disegno, si prepara il pachetto di due o piú

listre in essenze che si desidera.

Si incolla il disegno sopra il pacchetto.

Seguendo il disegno si tagliano le varie tessere preoccupandosi che la lama del seghetto sia sempre

perpendicolare al piano.

TARSIA A TRAFORO

Le tessere vanno assemblate su di un supporto di compensato coperto da carta, poi fissati con dei chiodini.

Si procede nell´incollaggio che viene eseguita a pennello e con le dita in

modo che la colla entra nelle fessure.

La colla utilizzata é la colla di bue.

TARSIA A TRAFORO

Per evitare eventuali movimenti, la formella ricoperta da carta e un pezzo di polistirolo, va messa sotto pressa tra due regoli ed il tutto si stringe con i morsetti

La formella va staccato dal supporto e poi levigato

TARSIA A TRAFORO

Per incassare la formella, si prepara un piano di legno massello…

…su cui si disegna la parte esterna della formella

TARSIA A TRAFORO

Rispettando il segno, si prepara lo scasso tramite scalpelli e

sgorbie

Successivamente la formella va incollata

LE TECNICHE ACCESSORIE

Per creare le ombreggiature, la tessera o una parte di essa, va annerita nella sabbia rovente.

LA COLORITURA

L´arte di tingere il legno era conosciuta fin dall´antichitá.Le tessere vennero colorite

effettuando la bollitura delle essenze con liquidi colorati con esrtatti naturali.

Ci sono due modi per effettuare la coloritura: a pennello o ad

immersione

Fra le tinte di origine vegetale si usano ancora oggi i coloranti detti ”mordenti”

come per esempio il campeggio.

LA MORDENZATURA

Un altro modo di tingere il legno é il metodo di mordenzatura.

Come mordente si usa il bicromato di potassio che da al

legno un colore piú scuro e caldo.

Questo metodo é molto usato nel restauro per rendere uniformi le parti aggiunti.

La tarsia prima e dopo la mordenzatura.

LA FINITURA

I metodi piú comunemente usati per la finitura delle tarsie: la

lucicidatura a cera e a gommalacca.

La lucidatura a cera lascia un lucido vellutato alla supeficie, mentre la

gommalacca fa risaltare le venature e il colore del legno.

La cera vergine La cera grezzo Gomma lacca in scaglie

L´ORIGINALE E LA COPIA

La formella originale si trova sull´intradosso dell´arco d´ingresso sulla parete ovest della Sacrestia delle Messe del Duomo di Firenze.

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