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Presso il Palazzetto dello sport di Brembate di Sopra
In scena “Il figlio delle stelle” di Oscar Wilde
La storia è stata interpretata dagli alunni delle classi quinte diretti dall’attore
Alberto Salvi; gli accompagnamenti musicali delle classi terze e quarte sono stati
ideati dal musicista Luigi Suardi.
17 dicembre 2016 – Lo spettacolo di Natale di
quest’anno è stato dedicato ad una fiaba meno
nota dello scrittore Oscar Wilde .
Il figlio delle stelle è un bimbo che, ritrovato nel
bosco da un taglialegna in un giorno d’inverno,
cresce tanto bello quanto crudele, disprezzando
tutto e tutti. Solo quando, dopo l'ultima azione
malvagia, un incantesimo renderà ripugnante il
suo aspetto, capirà la sua colpa e inizierà ad
espiarla.
Quale occasione migliore, quella del Natale, per
riproporre alcuni temi importanti e universali:
l’amore, la solidarietà, la condivisione e il rispetto
per l’altro.
Raccontano i ragazzi delle classi quinte.
I giorni che hanno preceduto lo spettacolo sono stati impegnativi, intensi ed entusiasmanti!!!!
Le prove per imparare come: muoverci nello spazio scenico in modo corretto;
recitare con disinvoltura;
Usare bene il nostro corpo!
parlare con una giusta intonazione di voce;
collaborare con i compagni per la buona riuscita di un progetto comune;
Continuare … anche se si sbaglia.
Grazie al nostro impegno, ascoltando Alberto e le insegnanti, GRAZIE al lavoro di gruppo, è andato tutto bene.
Con la buona volontà alla fine tutti raggiungono il proprio
obiettivo … non si deve mollare mai!
Lo spettacolo ci ha insegnato a rispettarci reciprocamente perché siamo tutti uguali.
E poi … la prova costumi: vestiti come tanto tempo fa.
Quando il figlio delle stelle diventa re, si accorge del male che ha fatto alle altre persone.
La ricerca di ….
E infine … il giorno dello spettacolo.
È la storia di un bimbo bello e crudele che disprezza tutti.
Quando un incantesimo lo rende brutto, capisce di aver sbagliato, così cerca di rimediare!!!!
Lo spettacolo è stato fantastico! Mi è piaciuto molto e ci siamo
divertiti.
Mi sono divertita: non ho avuto difficoltà, però mi sono emozionata tantissimo.
È stata una bella esperienza.
Mentre recitavo ero in ansia e avevo paura di sbagliare! Io avevo la parte del soldato
insieme al mio amico cristian.
Non vergognarti se sbagli, vai sempre avanti.
Ero preoccupato … Mi son detto: “stai calmo!”
Ce l’ho fatta!
Non importa quante volte tu cadi: devi sempre rialzarti.
Nella storia la mia scena preferita è
quella dove il figlio delle stelle salva la lepre. Mi è piaciuta perché io amo gli
animali.
LA CASA DOVE VI È UN CUORE INDURITO È SEMPRE VISITATA DAL VENTO FREDDO.
DA DOVE VIENE QUESTA CRUDELTÀ VERSO CHI MERITA COMPASSIONE?
Il figlio delle stelle cresce di bell’aspetto, ma il suo cuore è crudele: si diverte
a tormentare tutti gli animali del bosco.
Un taglialegna vede una stella cadere dal cielo e poi, nel bosco, trova un bambino avvolto in un
mantello dorato.
Decide di prenderlo con sé e di crescerlo; convince sua moglie ad accoglierlo nella
loro umile casa.
Un giorno scaccia malamente una
povera mendicante che afferma di essere
sua madre.
AMERAI LO STRANIERO POICHÉ ANCHE VOI FOSTE STRANIERI.
In quel momento il principe delle stelle si trasforma e il suo volto diventa brutto come quello di un rospo, o
di una serpe.
Anche il suo animo cambia.
Il principe delle stelle ora è
pentito per ciò che ha fatto: decide di
cercare la mendicante e di chiederle il perdono.
Alle porte della città viene fermato da due
soldati.
Un mago malvagio lo prende con sé e gli ordina
di cercare per lui tre monete d’oro nascoste nel
bosco: solo così potrà ottenere di nuovo la
libertà.
NON È NELLE STELLE CHE È CONSERVATO IL NOSTRO DESTINO, MA IN NOI STESSI.
Per tre volte il principe delle stelle trova la moneta d’oro che sta
cercando, ma ogni volta, anziché portarla al
mago, sceglie di donarla ad un povero lebbroso.
Nel bosco, il principe delle stelle salva una lepre da una trappola.
La lepre lo contraccambia indicandogli
dove si trovano le tre monete.
Il principe delle stelle deve tornare dal mago a mani vuote …
… ma il suo buon gesto lo salva:
il lebbroso in realtà è il re e la mendicante è la regina.
Il principe delle stelle, il loro figlio ritrovato, regnerà ora con
saggezza e con generosità.
È stato emozionante e coinvolgente, è piaciuto a tutta la gente.
Con un applauso finale come augurio di buon natale.
Mi è piaciuto molto fare il bimbo quercia.
il nostro gruppo ha formato il bosco: un ruolo importante.
Io ero il parroco: spiegavo al figlio delle stelle che non doveva uccidere le mosche.
La scena che mi è piaciuta di più è stata quando, alla fine, sono arrivati il re e la
regina.
La scena della ricerca del figlio delle stelle delle monete d’oro era un po’ triste.
Abbiamo concluso con un canto; con noi i bambini delle classi terze e quarte.
Il racconto insegna.
Non diamo dolore alle persone, ma doniamo loro gioia!
Ogni persona è importante, non giudichiamola dall’aspetto.
Non disprezzare gli altri e non giudicarli per quello che sono.
Cerchiamo di non essere vanitosi: è più importante essere gentili con tutti.
Nessuno ha il diritto di scacciare gli altri.
Non è giusto pensare solo a noi stessi, è più bello amare e aiutare coloro che ci sono vicini.
Non maltrattiamoci mai!
“Hai provato pietà per il lebbroso perché meritava compassione”
Cala il sipario,
lo spettacolo è terminato,
ma a tutti gli spettatori un
sorriso e un buon
pensiero
speriamo di aver donato.
I nostri ringraziamenti ad
Alberto Salvi e a Luigi Suardi,
per quello che ci hanno
insegnato; alle nostre famiglie,
per il sostegno e la
collaborazione; alle persone che
si sono occupate dell’impianto
sonoro, rendendo possibile la
realizzazione dello spettacolo; ai
bambini delle classi terze e
quarte e alle loro insegnanti,
che hanno suonato per noi e
cantato con noi; alla Dirigente
Scolastica, che ci ha
incoraggiati e supportati
sempre; infine a tutti coloro che
hanno visto ed apprezzato la
nostra recita.
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